Genesis
Chapter 1
1In principio Dio creò il cielo e la terra.
2Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
3Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
4Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre
5e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
6Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque».
7Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne.
8Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
9Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne.
10Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona.
11E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne:
12la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona.
13E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
14Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni
15e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne:
16Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle.
17Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra
18e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona.
19E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
20Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo».
21Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
22Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra».
23E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
24Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne:
25Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
26E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
27Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
28Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
29Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo.
30A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne.
31Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Chapter 2
1Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere.
2Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro.
3Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. [4a]Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. [4b]Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo,
5nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo
6e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -;
7allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
8Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato.
9Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.
10Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi.
11Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro
12e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice.
13Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia.
14Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate.
15Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
16Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino,
17ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».
18Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile».
19Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.
20Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.
21Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.
22Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo.
23Allora l'uomo disse: è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta».
24Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.
25Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.
Chapter 3
1Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «E' vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?».
2Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,
3ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete».
4Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto!
5Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male».
6Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò.
7Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
8Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.
9Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?».
10Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».
11Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».
12Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato».
13Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
14Allora il Signore Dio disse al serpente: sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita.
15Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
16Alla donna disse: i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà».
17All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
18Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre.
19Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!».
20L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.
21Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì.
22Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!».
23Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto.
24Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita.
Chapter 4
1Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo dal Signore».
2Poi partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo.
3Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore;
4anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta,
5ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto.
6Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto?
7Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo».
8Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise.
9Allora il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?».
10Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!
11Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello.
12Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra».
13Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono?
14Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere».
15Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato.
16Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.
17Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio.
18A Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl generò Lamech.
19Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla.
20Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame.
21Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto.
22Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama.
23Lamech disse alle mogli: mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire: Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido.
24Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette».
25Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. «Perché - disse - Dio mi ha concesso un'altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l'ha ucciso».
26Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si cominciò ad invocare il nome del Signore.
Chapter 5
1Questo è il libro della genealogia di Adamo. Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio;
2maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati.
3Adamo aveva centotrenta anni quando generò a sua immagine, a sua somiglianza, un figlio e lo chiamò Set.
4Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie.
5L'intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì.
6Set aveva centocinque anni quando generò Enos;
7dopo aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e generò figli e figlie.
8L'intera vita di Set fu di novecentododici anni; poi morì.
9Enos aveva novanta anni quando generò Kenan;
10Enos, dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e generò figli e figlie.
11L'intera vita di Enos fu di novecentocinque anni; poi morì.
12Kenan aveva settanta anni quando generò Maalaleèl;
13Kenan dopo aver generato Maalaleèl visse ancora ottocentoquaranta anni e generò figli e figlie.
14L'intera vita di Kenan fu di novecentodieci anni; poi morì.
15Maalaleèl aveva sessantacinque anni quando generò Iared;
16Maalaleèl dopo aver generato Iared, visse ancora ottocentotrenta anni e generò figli e figlie.
17L'intera vita di Maalaleèl fu di ottocentonovantacinque anni; poi morì.
18Iared aveva centosessantadue anni quando generò Enoch;
19Iared, dopo aver generato Enoch, visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie.
20L'intera vita di Iared fu di novecentosessantadue anni; poi morì.
21Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme.
22Enoch camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie.
23L'intera vita di Enoch fu di trecentosessantacique anni.
24Poi Enoch cammino con Dio e non fu più perché Dio l'aveva preso.
25Matusalemme aveva centottantasette anni quando generò Lamech;
26Matusalemme, dopo aver generato Lamech, visse ancora settecentottantadue anni e generò figli e figlie.
27L'intera vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove anni; poi morì.
28Lamech aveva centottantadue anni quando generò un figlio
29e lo chiamò Noè, dicendo: «Costui ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto».
30Lamech, dopo aver generato Noè, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie.
31L'intera vita di Lamech fu di settecentosettantasette anni; poi morì.
32Noè aveva cinquecento anni quando generò Sem, Cam e Iafet.
Chapter 6
1Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie,
2i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero.
3Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni».
4C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.
5Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male.
6E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo.
7Il Signore disse: «Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d'averli fatti».
8Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore.
9Questa è la storia di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio.
10Noè generò tre figli: Sem, Cam, e Iafet.
11Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza.
12Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra.
13Allora Dio disse a Noè: «E' venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra.
14Fatti un'arca di legno di cipresso; dividerai l'arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori.
15Ecco come devi farla: l'arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza.
16Farai nell'arca un tetto e a un cubito più sopra la terminerai; da un lato metterai la porta dell'arca. La farai a piani: inferiore, medio e superiore.
17Ecco io manderò il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita; quanto è sulla terra perirà.
18Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell'arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli.
19Di quanto vive, di ogni carne, introdurrai nell'arca due di ogni specie, per conservarli in vita con te: siano maschio e femmina.
20Degli uccelli secondo la loro specie, del bestiame secondo la propria specie e di tutti i rettili della terra secondo la loro specie, due d'ognuna verranno con te, per essere conservati in vita.
21Quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo da mangiare e raccoglilo presso di te: sarà di nutrimento per te e per loro».
22Noè eseguì tutto; come Dio gli aveva comandato, così egli fece.
Chapter 7
1Il Signore disse a Noè: «Entra nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione.
2D'ogni animale mondo prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina; degli animali che non sono mondi un paio, il maschio e la sua femmina.
3Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra.
4Perché tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; sterminerò dalla terra ogni essere che ho fatto».
5Noè fece quanto il Signore gli aveva comandato.
6Noè aveva seicento anni, quando venne il diluvio, cioè le acque sulla terra.
7Noè entrò nell'arca e con lui i suoi figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio.
8Degli animali mondi e di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo
9entrarono a due a due con Noè nell'arca, maschio e femmina, come Dio aveva comandato a Noè.
10Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra;
11nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono.
12Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti.
13In quello stesso giorno entrò nell'arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli:
14essi e tutti i viventi secondo la loro specie e tutto il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili che strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati.
15Vennero dunque a Noè nell'arca, a due a due, di ogni carne in cui è il soffio di vita.
16Quelli che venivano, maschio e femmina d'ogni carne, entrarono come gli aveva comandato Dio: il Signore chiuse la porta dietro di lui.
17Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l'arca che si innalzò sulla terra.
18Le acque divennero poderose e crebbero molto sopra la terra e l'arca galleggiava sulle acque.
19Le acque si innalzarono sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che sono sotto tutto il cielo.
20Le acque superarono in altezza di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto.
21Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini.
22Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè quanto era sulla terra asciutta morì.
23Così fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con gli uomini, gli animali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo; essi furono sterminati dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell'arca.
24Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni.
Chapter 8
1Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell'arca. Dio fece passare un vento sulla terra e le acque si abbassarono.
2Le fonti dell'abisso e le cateratte del cielo furono chiuse e fu trattenuta la pioggia dal cielo;
3le acque andarono via via ritirandosi dalla terra e calarono dopo centocinquanta giorni.
4Nel settimo mese, il diciassette del mese, l'arca si posò sui monti dell'Ararat.
5Le acque andarono via via diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le cime dei monti.
6Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatta nell'arca e fece uscire un corvo per vedere se le acque si fossero ritirate.
7Esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono le acque sulla terra.
8Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo;
9ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell'arca, perché c'era ancora l'acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell'arca.
10Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca
11e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.
12Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui.
13L'anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noè tolse la copertura dell'arca ed ecco la superficie del suolo era asciutta.
14Nel secondo mese, il ventisette del mese, tutta la terra fu asciutta.
15Dio ordinò a Noè:
16«Esci dall'arca tu e tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te.
17Tutti gli animali d'ogni specie che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano diffondersi sulla terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa».
18Noè uscì con i figli, la moglie e le mogli dei figli.
19Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo la loro specie, uscirono dall'arca.
20Allora Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali mondi e di uccelli mondi e offrì olocausti sull'altare.
21Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto.
22Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno».
Chapter 9
1Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra.
2Il timore e il terrore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto il bestiame e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono messi in vostro potere.
3Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come gia le verdi erbe.
4Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue.
5Del sangue vostro anzi, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto ad ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell'uomo all'uomo, a ognuno di suo fratello.
6Chi sparge il sangue dell'uomo dall'uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo.
7E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi sulla terra e dominatela».
8Dio disse a Noè e ai sui figli con lui:
9«Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza coni vostri discendenti dopo di voi;
10con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e bestie selvatiche, con tutti gli animali che sono usciti dall'arca.
11Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio, né più il diluvio devasterà la terra».
12Dio disse: che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che è con voi per le generazioni eterne.
13Il mio arco pongo sulle nubi ed esso sarà il segno dell'alleanza tra me e la terra.
14Quando radunerò le nubi sulla terra e apparirà l'arco sulle nubi
15ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e tra ogni essere che vive in ogni carne e noi ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne.
16L'arco sarà sulle nubi e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che è sulla terra».
17Disse Dio a Noè: «Questo è il segno dell'alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra».
18I figli di Noè che uscirono dall'arca furono Sem, Cam e Iafet; Cam è il padre di Canaan.
19Questi tre sono i figli di Noè e da questi fu popolata tutta la terra.
20Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna.
21Avendo bevuto il vino, si ubriacò e giacque scoperto all'interno della sua tenda.
22Cam, padre di Canaan, vide il padre scoperto e raccontò la cosa ai due fratelli che stavano fuori.
23Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono il padre scoperto; avendo rivolto la faccia indietro, non videro il padre scoperto.
24Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore;
25allora disse: «Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli!».
26Disse poi: Canaan sia suo schiavo!
27Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia suo schiavo!».
28Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni.
29L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni, poi morì.
Chapter 10
1Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sem, Cam e Iafet, ai quali nacquero figli dopo il diluvio.
2I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras.
3I figli di Gomer: Askenaz, Rifat e Togarma.
4I figli di Iavan: Elisa, Tarsis, quelli di Cipro e quelli di Rodi.
5Da costoro derivarono le nazioni disperse per le isole nei loro territori, ciascuno secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni.
6I figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan.
7I figli di Etiopia: Seba, Avìla, Sabta, Raama e Sàbteca.
8Ora Etiopia generò Nimrod: costui cominciò a essere potente sulla terra.
9Egli era valente nella caccia davanti al Signore, perciò si dice: «Come Nimrod, valente cacciatore davanti al Signore».
10L'inizio del suo regno fu Babele, Uruch, Accad e Calne, nel paese di Sennaar.
11Da quella terra si portò ad Assur e costruì Ninive, Recobot-Ir e Càlach
12e Resen tra Ninive e Càlach; quella è la grande città.
13Egitto generò quelli di Lud, Anam, Laab, Naftuch,
14Patros, Casluch e Caftor, da dove uscirono i Filistei.
15Canaan generò Sidone, suo primogenito, e Chet
16e il Gebuseo, l'Amorreo, il Gergeseo,
17l'Eveo, l'Archita e il Sineo,
18l'Arvadita, il Semarita e l'Amatita. In seguito si dispersero le famiglie dei Cananei.
19Il confine dei Cananei andava da Sidone in direzione di Gerar fino a Gaza, poi in direzione di Sòdoma, Gomorra, Adma e Zeboim, fino a Lesa.
20Questi furono i figli di Cam secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro territori e nei loro popoli.
21Anche a Sem, padre di tutti i figli di Eber, fratello maggiore di Jafet, nacque una discendenza.
22I figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsad, Lud e Aram.
23I figli di Aram: Uz, Cul, Gheter e Mas.
24Arpacsad generò Selach e Selach generò Eber.
25A Eber nacquero due figli: uno si chiamò Peleg, perché ai suoi tempi fu divisa la terra, e il fratello si chiamò Joktan.
26Joktan generò Almodad, Selef, Ascarmavet, Jerach,
27Adòcam, Uzal, Dikla,
28Obal, Abimaèl, Saba,
29Ofir, Avìla e Ibab. Tutti questi furono i figli di Joktan;
30la loro sede era sulle montagne dell'oriente, da Mesa in direzione di Sefar.
31Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie e le loro lingue, territori, secondo i loro popoli.
32Queste furono le famiglie dei figli di Noè secondo le loro generazioni, nei loro popoli. Da costoro si dispersero le nazioni sulla terra dopo il diluvio.
Chapter 11
1Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole.
2Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono.
3Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento.
4Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
5Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo.
6Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile.
7Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro».
8Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.
9Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
10Questa è la discendenza di Sem: Sem aveva cento anni quando generò Arpacsad, due anni dopo il diluvio;
11Sem, dopo aver generato Arpacsad, visse cinquecento anni e generò figli e figlie.
12Arpacsad aveva trentacinque anni quando generò Selach;
13Arpacsad, dopo aver generato Selach, visse quattrocentotrè anni e generò figli e figlie.
14Selach aveva trent'anni quando generò Eber;
15Selach, dopo aver generato Eber, visse quattrocentotrè anni e generò figli e figlie.
16Eber aveva trentaquattro anni quando generò Peleg;
17Eber, dopo aver generato Peleg, visse quattrocentotrenta anni e generò figli e figlie.
18Peleg aveva trent'anni quando generò Reu;
19Peleg, dopo aver generato Reu, visse duecentonove anni e generò figli e figlie.
20Reu aveva trentadue anni quando generò Serug;
21Reu, dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e generò figli e figlie.
22Serug aveva trent'anni quando generò Nacor;
23Serug, dopo aver generato Nacor, visse duecento anni e generò figli e figlie.
24Nacor aveva ventinove anni quando generò Terach;
25Nacor, dopo aver generato Terach, visse centodiciannove anni e generò figli e figlie.
26Terach aveva settant'anni quando generò Abram, Nacor e Aran.
27Questa è la posterità di Terach: Terach generò Abram, Nacor e Aran: Aran generò Lot.
28Aran poi morì alla presenza di suo padre Terach nella sua terra natale, in Ur dei Caldei.
29Abram e Nacor si presero delle mogli; la moglie di Abram si chiamava Sarai e la moglie di Nacor Milca, ch'era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca.
30Sarai era sterile e non aveva figli.
31Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè del suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono.
32L'età della vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì in Carran.
Chapter 12
1Il Signore disse ad Abram: e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò.
2Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione.
3Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra».
4Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran.
5Abram dunque prese la moglie Sarai, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan. Arrivarono al paese di Canaan
6e Abram attraversò il paese fino alla località di Sichem, presso la Quercia di More. Nel paese si trovavano allora i Cananei.
7Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questo paese». Allora Abram costruì in quel posto un altare al Signore che gli era apparso.
8Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore.
9Poi Abram levò la tenda per accamparsi nel Negheb.
10Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per soggiornarvi, perché la carestia gravava sul paese.
11Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla moglie Sarai: «Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente.
12Quando gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei è sua moglie, e mi uccideranno, mentre lasceranno te in vita.
13Dì dunque che tu sei mia sorella, perché io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a te».
14Appunto quando Abram arrivò in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto avvenente.
15La osservarono gli ufficiali del faraone e ne fecero le lodi al faraone; così la donna fu presa e condotta nella casa del faraone.
16Per riguardo a lei, egli trattò bene Abram, che ricevette greggi e armenti e asini, schiavi e schiave, asine e cammelli.
17Ma il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di Sarai, moglie di Abram.
18Allora il faraone convocò Abram e gli disse: «Che mi hai fatto? Perché non mi hai dichiarato che era tua moglie?
19Perché hai detto: E' mia sorella, così che io me la sono presa in moglie? E ora eccoti tua moglie: prendila e vàttene!».
20Poi il faraone lo affidò ad alcuni uomini che lo accompagnarono fuori della frontiera insieme con la moglie e tutti i suoi averi.
Chapter 13
1Dall'Egitto Abram ritornò nel Negheb con la moglie e tutti i suoi averi; Lot era con lui.
2Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro.
3Poi di accampamento in accampamento egli dal Negheb si portò fino a Betel, fino al luogo dove era stata gia prima la sua tenda, tra Betel e Ai,
4al luogo dell'altare, che aveva là costruito prima: lì Abram invocò il nome del Signore.
5Ma anche Lot, che andava con Abram, aveva greggi e armenti e tende.
6Il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme.
7Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot, mentre i Cananei e i Perizziti abitavano allora nel paese.
8Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli.
9Non sta forse davanti a te tutto il paese? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra».
10Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra -; era come il giardino del Signore, come il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar.
11Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro:
12Abram si stabilì nel paese di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma.
13Ora gli uomini di Sòdoma erano perversi e peccavano molto contro il Signore.
14Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente.
15Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza per sempre.
16Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti.
17Alzati, percorri il paese in lungo e in largo, perché io lo darò a te».
18Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.
Chapter 14
1Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di Goim,
2costoro mossero guerra contro Bera re di Sòdoma, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè Zoar.
3Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioè il Mar Morto.
4Per dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si erano ribellati.
5Nell'anno quattordicesimo arrivarono Chedorlaomer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaim ad Astarot-Karnaim, gli Zuzim ad Am, gli Emim a Save-Kiriataim
6e gli Hurriti sulle montagne di Seir fino a El-Paran, che è presso il deserto.
7Poi mutarono direzione e vennero a En-Mispat, cioè Kades, e devastarono tutto il territorio degli Amaleciti e anche degli Amorrei che abitavano in Azazon-Tamar.
8Allora il re di Sòdoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di Zeboim e il re di Bela, cioè Zoar, uscirono e si schierarono a battaglia nella valle di Siddim contro di esso,
9e cioè contro Chedorlaomer re dell'Elam, Tideal re di Goim, Amrafel re di Sennaar e Arioch re di Ellasar: quattro re contro cinque.
10Ora la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; mentre il re di Sòdoma e il re di Gomorra si davano alla fuga, alcuni caddero nei pozzi e gli altri fuggirono sulle montagne.
11Gli invasori presero tutti i beni di Sodoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne andarono.
12Andandosene catturarono anche Lot, figlio del fratello di Abram, e i suoi beni: egli risiedeva appunto in Sòdoma.
13Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l'Ebreo che si trovava alle Querce di Mamre l'Amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner i quali erano alleati di Abram.
14Quando Abram seppe che il suo parente era stato preso prigioniero, organizzò i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede all'inseguimento fino a Dan.
15Piombò sopra di essi di notte, lui con i suoi servi, li sconfisse e proseguì l'inseguimento fino a Coba, a settentrione di Damasco.
16Ricuperò così tutta la roba e anche Lot suo parente, i suoi beni, con le donne e il popolo.
17Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re.
18Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo
19e benedisse Abram con queste parole: creatore del cielo e della terra,
20e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici».
21Poi il re di Sòdoma disse ad Abram: «Dammi le persone; i beni prendili per te».
22Ma Abram disse al re di Sòdoma: «Alzo la mano davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra:
23né un filo, né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram.
24Per me niente, se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a ciò che spetta agli uomini che sono venuti con me, Escol, Aner e Mamre, essi stessi si prendano la loro parte».
Chapter 15
1Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta ad Abram in visione: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande».
2Rispose Abram: «Mio Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è Eliezer di Damasco».
3Soggiunse Abram: «Ecco a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».
4Ed ecco gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non costui sarà il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede».
5Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza».
6Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
7E gli disse: «Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questo paese».
8Rispose: «Signore mio Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?».
9Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un piccione».
10Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli.
11Gli uccelli rapaci calavano su quei cadaveri, ma Abram li scacciava.
12Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assalì.
13Allora il Signore disse ad Abram: «Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in un paese non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni.
14Ma la nazione che essi avranno servito, la giudicherò io: dopo, essi usciranno con grandi ricchezze.
15Quanto a te, andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una vecchiaia felice.
16Alla quarta generazione torneranno qui, perché l'iniquità degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo».
17Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un forno fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali divisi.
18In quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abram: il fiume Eufrate;
19il paese dove abitano i Keniti, i Kenizziti, i Kadmoniti,
20gli Hittiti, i Perizziti, i Refaim,
21gli Amorrei, i Cananei, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei».
Chapter 16
1Sarai, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar,
2Sarai disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli». Abram ascoltò la voce di Sarai.
3Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nel paese di Canaan, Sarai, moglie di Abram, prese Agar l'egiziana, sua schiava e la diede in moglie ad Abram, suo marito.
4Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei.
5Allora Sarai disse ad Abram: «L'offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da quando si è accorta d'essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!».
6Abram disse a Sarai: «Ecco, la tua schiava è in tuo potere: falle ciò che ti pare». Sarai allora la maltrattò tanto che quella si allontanò.
7La trovò l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur,
8e le disse: «Agar, schiava di Sarai, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Vado lontano dalla mia padrona Sarai».
9Le disse l'angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa».
10Le disse ancora l'angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla per la sua moltitudine».
11Soggiunse poi l'angelo del Signore: partorirai un figlio e lo chiamerai Ismaele, perché il Signore ha ascoltato la tua afflizione.
12Egli sarà come un onagro; la sua mano sarà contro tutti e la mano di tutti contro di lui e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli».
13Agar chiamò il Signore, che le aveva parlato: «Tu sei il Dio della visione», perché diceva: «Qui dunque sono riuscita ancora a vedere, dopo la mia visione?».
14Per questo il pozzo si chiamò Pozzo di Lacai-Roi; è appunto quello che si trova tra Kades e Bered.
15Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito.
16Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.
Chapter 17
1Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: cammina davanti a me e sii integro.
2Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò numeroso molto, molto».
3Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
4«Eccomi: la mia alleanza è con te e sarai padre di una moltitudine di popoli.
5Non ti chiamerai più Abram ma ti chiamerai Abraham perché padre di una moltitudine di popoli ti renderò.
6E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te nasceranno dei re.
7Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te.
8Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio».
9Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione.
10Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra di voi ogni maschio.
11Vi lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno dell'alleanza tra me e voi.
12Quando avrà otto giorni, sarà circonciso tra di voi ogni maschio di generazione in generazione, tanto quello nato in casa come quello comperato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua stirpe.
13Deve essere circonciso chi è nato in casa e chi viene comperato con denaro; così la mia alleanza sussisterà nella vostra carne come alleanza perenne.
14Il maschio non circonciso, di cui cioè non sarà stata circoncisa la carne del membro, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia alleanza».
15Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai più Sarai, ma Sara.
16Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni e re di popoli nasceranno da lei».
17Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all'età di novanta anni potrà partorire?».
18Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!».
19E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui.
20Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici principi egli genererà e di lui farò una grande nazione.
21Ma stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data l'anno venturo».
22Dio terminò così di parlare con lui e, salendo in alto, lasciò Abramo.
23Allora Abramo prese Ismaele suo figlio e tutti i nati nella sua casa e tutti quelli comperati con il suo denaro, tutti i maschi appartenenti al personale della casa di Abramo, e circoncise la carne del loro membro in quello stesso giorno, come Dio gli aveva detto.
24Ora Abramo aveva novantanove anni, quando si fece circoncidere la carne del membro.
25Ismaele suo figlio aveva tredici anni quando gli fu circoncisa la carne del membro.
26In quello stesso giorno furono circoncisi Abramo e Ismaele suo figlio.
27E tutti gli uomini della sua casa, i nati in casa e i comperati con denaro dagli stranieri, furono circoncisi con lui.
Chapter 18
1Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno.
2Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra,
3dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo.
4Si vada a prendere un po' di acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero.
5Permettete che vada a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fà pure come hai detto».
6Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre staia di fior di farina, impastala e fanne focacce».
7All'armento corse lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo.
8Prese latte acido e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Così, mentr'egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono.
9Poi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?». Rispose: «E' là nella tenda».
10Il Signore riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio». Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda ed era dietro di lui.
11Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne.
12Allora Sara rise dentro di sé e disse: «Avvizzita come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!».
13Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia?
14C'è forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te alla stessa data e Sara avrà un figlio».
15Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma quegli disse: «Sì, hai proprio riso».
16Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli.
17Il Signore diceva: «Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare,
18mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra?
19Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso».
20Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave.
21Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
22Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore.
23Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio?
24Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano?
25Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?».
26Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città».
27Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere...
28Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque».
29Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta».
30Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta».
31Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti».
32Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci».
33Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.
Chapter 19
1I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra.
2E disse: «Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada». Quelli risposero: «No, passeremo la notte sulla piazza».
3Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e così mangiarono.
4Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo.
5Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!».
6Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé,
7disse: «No, fratelli miei, non fate del male!
8Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto».
9Ma quelli risposero: «Tirati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!». E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioè contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta.
10Allora dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero il battente;
11quanto agli uomini che erano alla porta della casa, essi li colpirono con un abbaglio accecante dal più piccolo al più grande, così che non riuscirono a trovare la porta.
12Quegli uomini dissero allora a Lot: «Chi hai ancora qui? Il genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in città, falli uscire da questo luogo.
13Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandati a distruggerli».
14Lot uscì a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!». Ma parve ai suoi generi che egli volesse scherzare.
15Quando apparve l'alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: «Su, prendi tua moglie e le tue figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della città».
16Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città.
17Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!».
18Ma Lot gli disse: «No, mio Signore!
19Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato una grande misericordia verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia.
20Vedi questa città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà salva».
21Gli rispose: «Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato.
22Presto, fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Zoar.
23Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Zoar,
24quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore.
25Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo.
26Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
27Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore;
28contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.
29Così, quando Dio distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato.
30Poi Lot partì da Zoar e andò ad abitare sulla montagna, insieme con le due figlie, perché temeva di restare in Zoar, e si stabilì in una caverna con le sue due figlie.
31Ora la maggiore disse alla più piccola: «Il nostro padre è vecchio e non c'è nessuno in questo territorio per unirsi a noi, secondo l'uso di tutta la terra.
32Vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, così faremo sussistere una discendenza da nostro padre».
33Quella notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con il padre; ma egli non se ne accorse, né quando essa si coricò, né quando essa si alzò.
34All'indomani la maggiore disse alla più piccola: «Ecco, ieri io mi sono coricata con nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e và tu a coricarti con lui; così faremo sussistere una discendenza da nostro padre».
35Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre e la più piccola andò a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, né quando essa si coricò, né quando essa si alzò.
36Così le due figlie di Lot concepirono dal loro padre.
37La maggiore partorì un figlio e lo chiamò Moab. Costui è il padre dei Moabiti che esistono fino ad oggi.
38Anche la più piccola partorì un figlio e lo chiamò «Figlio del mio popolo». Costui è il padre degli Ammoniti che esistono fino ad oggi.
Chapter 20
1Abramo levò le tende di là, dirigendosi nel Negheb, e si stabilì tra Kades e Sur; poi soggiornò come straniero a Gerar.
2Siccome Abramo aveva detto della moglie Sara: «E' mia sorella», Abimèlech, re di Gerar, mandò a prendere Sara.
3Ma Dio venne da Abimèlech di notte, in sogno, e gli disse: «Ecco stai per morire a causa della donna che tu hai presa; essa appartiene a suo marito».
4Abimèlech, che non si era ancora accostato a lei, disse: «Mio Signore, vuoi far morire anche la gente innocente?
5Non mi ha forse detto: E' mia sorella? E anche lei ha detto: E' mio fratello. Con retta coscienza e mani innocenti ho fatto questo».
6Gli rispose Dio nel sogno: «Anch'io so che con retta coscienza hai fatto questo e ti ho anche impedito di peccare contro di me: perciò non ho permesso che tu la toccassi.
7Ora restituisci la donna di quest'uomo: egli è un profeta: preghi egli per te e tu vivrai. Ma se tu non la restituisci, sappi che sarai degno di morte con tutti i tuoi».
8Allora Abimèlech si alzò di mattina presto e chiamò tutti i suoi servi, ai quali riferì tutte queste cose, e quegli uomini si impaurirono molto.
9Poi Abimèlech chiamò Abramo e gli disse: «Che ci hai fatto? E che colpa ho commesso contro di te, perché tu abbia esposto me e il mio regno ad un peccato tanto grande? Tu hai fatto a mio riguardo azioni che non si fanno».
10Poi Abimèlech disse ad Abramo: «A che miravi agendo in tal modo?».
11Rispose Abramo: «Io mi sono detto: certo non vi sarà timor di Dio in questo luogo e mi uccideranno a causa di mia moglie.
12Inoltre essa è veramente mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre, ed è divenuta mia moglie.
13Allora, quando Dio mi ha fatto errare lungi dalla casa di mio padre, io le dissi: Questo è il favore che tu mi farai: in ogni luogo dove noi arriveremo dirai di me: è mio fratello».
14Allora Abimèlech prese greggi e armenti, schiavi e schiave, li diede ad Abramo e gli restituì la moglie Sara.
15Inoltre Abimèlech disse: «Ecco davanti a te il mio territorio: và ad abitare dove ti piace!».
16A Sara disse: «Ecco, ho dato mille pezzi d'argento a tuo fratello: sarà per te come un risarcimento di fronte a quanti sono con te. Così tu sei in tutto riabilitata».
17Abramo pregò Dio e Dio guarì Abimèlech, sua moglie e le sue serve, sì che poterono ancora partorire.
18Perché il Signore aveva reso sterili tutte le donne della casa di Abimèlech, per il fatto di Sara, moglie di Abramo.
Chapter 21
1Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso.
2Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato.
3Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito.
4Abramo circoncise suo figlio Isacco, quando questi ebbe otto giorni, come Dio gli aveva comandato.
5Abramo aveva cento anni, quando gli nacque il figlio Isacco.
6Allora Sara disse: «Motivo di lieto riso mi ha dato Dio: chiunque lo saprà sorriderà di me!».
7Poi disse: «Chi avrebbe mai detto ad Abramo: Sara deve allattare figli! Eppure gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia!».
8Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato.
9Ma Sara vide che il figlio di Agar l'Egiziana, quello che essa aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco.
10Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco».
11La cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a suo figlio.
12Ma Dio disse ad Abramo: «Non ti dispiaccia questo, per il fanciullo e la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto ti dice, ascolta la sua voce, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe.
13Ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio della schiava, perché è tua prole».
14Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Essa se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea.
15Tutta l'acqua dell'otre era venuta a mancare. Allora essa depose il fanciullo sotto un cespuglio
16e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Quando gli si fu seduta di fronte, egli alzò la voce e pianse.
17Ma Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova.
18Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione».
19Dio le aprì gli occhi ed essa vide un pozzo d'acqua. Allora andò a riempire l'otre e fece bere il fanciullo.
20E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d'arco.
21Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie del paese d'Egitto.
22In quel tempo Abimèlech con Picol, capo del suo esercito, disse ad Abramo: «Dio è con te in quanto fai.
23Ebbene, giurami qui per Dio che tu non ingannerai né me né i miei figli né i miei discendenti: come io ho agito amichevolmente con te, così tu agirai con me e con il paese nel quale sei forestiero».
24Rispose Abramo: «Io lo giuro».
25Ma Abramo rimproverò Abimèlech a causa di un pozzo d'acqua, che i servi di Abimèlech avevano usurpato.
26Abimèlech disse: «Io non so chi abbia fatto questa cosa: né tu me ne hai informato, né io ne ho sentito parlare se non oggi».
27Allora Abramo prese alcuni capi del gregge e dell'armento, li diede ad Abimèlech: tra loro due conclusero un'alleanza.
28Poi Abramo mise in disparte sette agnelle del gregge.
29Abimèlech disse ad Abramo: «Che significano quelle sette agnelle che hai messe in disparte?».
30Rispose: «Tu accetterai queste sette agnelle dalla mia mano, perché ciò mi valga di testimonianza che io ho scavato questo pozzo».
31Per questo quel luogo si chiamò Bersabea, perché là fecero giuramento tutti e due.
32E dopo che ebbero concluso l'alleanza a Bersabea, Abimèlech si alzò con Picol, capo del suo esercito, e ritornarono nel paese dei Filistei.
33Abramo piantò un tamerice in Bersabea, e lì invocò il nome del Signore, Dio dell'eternità.
34E fu forestiero nel paese dei Filistei per molto tempo.
Chapter 22
1Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!».
2Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
3Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.
4Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo.
5Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi».
6Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme.
7Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?».
8Abramo rispose: «Dio stesso provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutt'e due insieme;
9così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna.
10Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
11Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!».
12L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio».
13Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
14Abramo chiamò quel luogo: «Il Signore provvede», perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore provvede».
15Poi l'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta
16e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio,
17io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.
18Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
19Poi Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
20Dopo queste cose, ad Abramo fu portata questa notizia: «Ecco Milca ha partorito figli a Nacor tuo fratello»:
21Uz, il primogenito, e suo fratello Buz e Kamuèl il padre di Aram
22e Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuèl;
23Betuèl generò Rebecca: questi otto figli partorì Milca a Nacor, fratello di Abramo.
24Anche la sua concubina, chiamata Reuma, partorì figli: Tebach, Gacam, Tacas e Maaca.
Chapter 23
1Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara.
2Sara morì a Kiriat-Arba, cioè Ebron, nel paese di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a piangerla.
3Poi Abramo si staccò dal cadavere di lei e parlò agli Hittiti:
4«Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi. Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via la salma e seppellirla».
5Allora gli Hittiti risposero:
6«Ascolta noi, piuttosto, signore: tu sei un principe di Dio in mezzo a noi: seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri. Nessuno di noi ti proibirà di seppellire la tua defunta nel suo sepolcro».
7Abramo si alzò, si prostrò davanti alla gente del paese, davanti agli Hittiti e parlò loro:
8«Se è secondo il vostro desiderio che io porti via il mio morto e lo seppellisca, ascoltatemi e insistete per me presso Efron, figlio di Zocar,
9perché mi dia la sua caverna di Macpela, che è all'estremità del suo campo. Me la ceda per il suo prezzo intero come proprietà sepolcrale in mezzo a voi».
10Ora Efron stava seduto in mezzo agli Hittiti. Efron l'Hittita rispose ad Abramo, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, quanti entravano per la porta della sua città, e disse:
11«Ascolta me, piuttosto, mio signore: ti cedo il campo con la caverna che vi si trova, in presenza dei figli del mio popolo te la cedo: seppellisci il tuo morto».
12Allora Abramo si prostrò a lui alla presenza della gente del paese.
13Parlò ad Efron, mentre lo ascoltava la gente del paese, e disse: «Se solo mi volessi ascoltare: io ti do il prezzo del campo. Accettalo da me, così io seppellirò là il mio morto».
14Efron rispose ad Abramo:
15«Ascolta me piuttosto, mio signore: un terreno del valore di quattrocento sicli d'argento che cosa è mai tra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto».
16Abramo accettò le richieste di Efron e Abramo pesò ad Efron il prezzo che questi aveva detto, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, cioè quattrocento sicli d'argento, nella moneta corrente sul mercato.
17Così il campo di Efron che si trovava in Macpela, di fronte a Mamre, il campo e la caverna che vi si trovava e tutti gli alberi che erano dentro il campo e intorno al suo limite,
18passarono in proprietà ad Abramo, alla presenza degli Hittiti, di quanti entravano nella porta della città.
19Dopo, Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan.
20Il campo e la caverna che vi si trovava passarono dagli Hittiti ad Abramo in proprietà sepolcrale.
Chapter 24
1Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa.
2Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: «Metti la mano sotto la mia coscia
3e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito,
4ma che andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco».
5Gli disse il servo: «Se la donna non mi vuol seguire in questo paese, dovrò forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu sei uscito?».
6Gli rispose Abramo: «Guardati dal ricondurre là mio figlio!
7Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per il mio figlio.
8Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là il mio figlio».
9Allora il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo padrone, e gli prestò giuramento riguardo a questa cosa.
10Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e andò nel Paese dei due fiumi, alla città di Nacor.
11Fece inginocchiare i cammelli fuori della città, presso il pozzo d'acqua, nell'ora della sera, quando le donne escono ad attingere.
12E disse: «Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro quest'oggi e usa benevolenza verso il mio padrone Abramo!
13Ecco, io sto presso la fonte dell'acqua, mentre le fanciulle della città escono per attingere acqua.
14Ebbene, la ragazza alla quale dirò: Abbassa l'anfora e lasciami bere, e che risponderà: Bevi, anche ai tuoi cammelli darò da bere, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco; da questo riconoscerò che tu hai usato benevolenza al mio padrone».
15Non aveva ancora finito di parlare, quand'ecco Rebecca, che era nata a Betuèl figlio di Milca, moglie di Nacor, fratello di Abramo, usciva con l'anfora sulla spalla.
16La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine, nessun uomo le si era unito. Essa scese alla sorgente, riempì l'anfora e risalì.
17Il servo allora le corse incontro e disse: «Fammi bere un po' d'acqua dalla tua anfora».
18Rispose: «Bevi, mio signore». In fretta calò l'anfora sul braccio e lo fece bere.
19Come ebbe finito di dargli da bere, disse: «Anche per i tuoi cammelli ne attingerò, finché finiranno di bere».
20In fretta vuotò l'anfora nell'abbeveratoio, corse di nuovo ad attingere al pozzo e attinse per tutti i cammelli di lui.
21Intanto quell'uomo la contemplava in silenzio, in attesa di sapere se il Signore avesse o no concesso buon esito al suo viaggio.
22Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell'uomo prese un pendente d'oro del peso di mezzo siclo e glielo pose alle narici e le pose sulle braccia due braccialetti del peso di dieci sicli d'oro.
23E disse: «Di chi sei figlia? Dimmelo. C'è posto per noi in casa di tuo padre, per passarvi la notte?».
24Gli rispose: «Io sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca partorì a Nacor».
25E soggiunse: «C'è paglia e foraggio in quantità da noi e anche posto per passare la notte».
26Quell'uomo si inginocchiò e si prostrò al Signore
27e disse: «Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che non ha cessato di usare benevolenza e fedeltà verso il mio padrone. Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio padrone».
28La giovinetta corse ad annunziare alla casa di sua madre tutte queste cose.
29Ora Rebecca aveva un fratello chiamato Làbano e Làbano corse fuori da quell'uomo al pozzo.
30Egli infatti, visti il pendente e i braccialetti alle braccia della sorella e udite queste parole di Rebecca, sua sorella: «Così mi ha parlato quell'uomo», venne da costui che ancora stava presso i cammelli vicino al pozzo.
31Gli disse: «Vieni, benedetto dal Signore! Perché te ne stai fuori, mentre io ho preparato la casa e un posto per i cammelli?».
32Allora l'uomo entrò in casa e quegli tolse il basto ai cammelli, fornì paglia e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai suoi uomini.
33Quindi gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse; «Non mangerò, finché non avrò detto quello che devo dire». Gli risposero: «Dì pure».
34E disse: «Io sono un servo di Abramo.
35Il Signore ha benedetto molto il mio padrone, che è diventato potente: gli ha concesso greggi e armenti, argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini.
36Sara, la moglie del mio padrone, gli ha partorito un figlio, quando ormai era vecchio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni.
37E il mio padrone mi ha fatto giurare: Non devi prendere per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito,
38ma andrai alla casa di mio padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie per mio figlio.
39Io dissi al mio padrone: Forse la donna non mi seguirà.
40Mi rispose: Il Signore, alla cui presenza io cammino, manderà con te il suo angelo e darà felice esito al tuo viaggio, così che tu possa prendere una moglie per il mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre.
41Solo quando sarai andato alla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se non volessero cedertela, sarai esente dalla mia maledizione.
42Così oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: Signore, Dio del mio padrone Abramo, se stai per dar buon esito al viaggio che sto compiendo,
43ecco, io sto presso la fonte d'acqua; ebbene, la giovane che uscirà ad attingere, alla quale io dirò: Fammi bere un po' d'acqua dalla tua anfora,
44e mi risponderà: Bevi tu; anche per i tuoi cammelli attingerò, quella sarà la moglie che il Signore ha destinata al figlio del mio padrone.
45Io non avevo ancora finito di pensare, quand'ecco Rebecca uscire con l'anfora sulla spalla; scese alla fonte, attinse; io allora le dissi: Fammi bere.
46Subito essa calò l'anfora e disse: Bevi; anche ai tuoi cammelli darò da bere. Così io bevvi ed essa diede da bere anche ai cammelli.
47E io la interrogai: Di chi sei figlia? Rispose: Sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca ha partorito a Nacor. Allora le posi il pendente alle narici e i braccialetti alle braccia.
48Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone.
49Ora, se intendete usare benevolenza e lealtà verso il mio padrone, fatemelo sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga altrove».
50Allora Làbano e Betuèl risposero: «Dal Signore la cosa procede, non possiamo dirti nulla.
51Ecco Rebecca davanti a te: prendila e và e sia la moglie del figlio del tuo padrone, come ha parlato il Signore».
52Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti al Signore.
53Poi il servo tirò fuori oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e li diede a Rebecca; doni preziosi diede anche al fratello e alla madre di lei.
54Poi mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse: «Lasciatemi andare dal mio padrone».
55Ma il fratello e la madre di lei dissero: «Rimanga la giovinetta con noi qualche tempo, una decina di giorni; dopo, te ne andrai».
56Rispose loro: «Non trattenetemi, mentre il Signore ha concesso buon esito al mio viaggio. Lasciatemi partire per andare dal mio padrone!».
57Dissero allora: «Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa».
58Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: «Vuoi partire con quest'uomo?». Essa rispose: «Andrò».
59Allora essi lasciarono partire Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini.
60Benedissero Rebecca e le dissero: diventa migliaia di miriadi e la tua stirpe conquisti la porta dei suoi nemici!».
61Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono sui cammelli e seguirono quell'uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì.
62Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Negheb.
63Isacco uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli.
64Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello.
65E disse al servo: «Chi è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «E' il mio padrone». Allora essa prese il velo e si coprì.
66Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che aveva fatte.
67Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre.
Chapter 25
1Abramo prese un'altra moglie: essa aveva nome Chetura.
2Essa gli partorì Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak e Suach.
3Ioksan generò Saba e Dedan e i figli di Dedan furono gli Asurim, i Letusim e i Leummim.
4I figli di Madian furono Efa, Efer, Enoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi sono i figli di Chetura.
5Abramo diede tutti i suoi beni a Isacco.
6Quanto invece ai figli delle concubine, che Abramo aveva avute, diede loro doni e, mentre era ancora in vita, li licenziò, mandandoli lontano da Isacco suo figlio, verso il levante, nella regione orientale.
7La durata della vita di Abramo fu di centosettantacinque anni.
8Poi Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, e si riunì ai suoi antenati.
9Lo seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele, nella caverna di Macpela, nel campo di Efron, figlio di Zocar, l'Hittita, di fronte a Mamre.
10E' appunto il campo che Abramo aveva comperato dagli Hittiti: ivi furono sepolti Abramo e sua moglie Sara.
11Dopo la morte di Abramo, Dio benedisse il figlio di lui Isacco e Isacco abitò presso il pozzo di Lacai-Roi.
12Questa è la discendenza di Ismaele, figlio di Abramo, che gli aveva partorito Agar l'Egiziana, schiava di Sara.
13Questi sono i nomi dei figli d'Ismaele, con il loro elenco in ordine di generazione: il primogenito di Ismaele è Nebaiòt, poi Kedar, Adbeèl, Mibsam,
14Misma, Duma, Massa,
15Adad, Tema, Ietur, Nafis e Kedma.
16Questi sono gli Ismaeliti e questi sono i loro nomi secondo i loro recinti e accampamenti. Sono i dodici principi delle rispettive tribù.
17La durata della vita di Ismaele fu di centotrentasette anni; poi morì e si riunì ai suoi antenati.
18Egli abitò da Avìla fino a Sur, che è lungo il confine dell'Egitto in direzione di Assur; egli si era stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli.
19Questa è la discendenza di Isacco, figlio di Abramo. Abramo aveva generato Isacco.
20Isacco aveva quarant'anni quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuèl l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Làbano l'Arameo.
21Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta.
22Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo?». Andò a consultare il Signore.
23Il Signore le rispose: e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».
24Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo.
25Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù.
26Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.
27I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le tende.
28Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe.
29Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito.
30Disse a Giacobbe: «Lasciami mangiare un po' di questa minestra rossa, perché io sono sfinito» - Per questo fu chiamato Edom -.
31Giacobbe disse: «Vendimi subito la tua primogenitura».
32Rispose Esaù: «Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?».
33Giacobbe allora disse: «Giuramelo subito». Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe.
34Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura.
Chapter 26
1Venne una carestia nel paese oltre la prima che era avvenuta ai tempi di Abramo, e Isacco andò a Gerar presso Abimèlech, re dei Filistei.
2Gli apparve il Signore e gli disse: «Non scendere in Egitto, abita nel paese che io ti indicherò.
3Rimani in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e alla tua discendenza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre.
4Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo e concederò alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della terra saranno benedette per la tua discendenza;
5per il fatto che Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi».
6Così Isacco dimorò in Gerar.
7Gli uomini del luogo lo interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: «E' mia sorella» infatti aveva timore di dire: «E' mia moglie», pensando che gli uomini del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca, che era di bell'aspetto.
8Era là da molto tempo, quando Abimèlech, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca.
9Abimèlech chiamò Isacco e disse: «Sicuramente essa è tua moglie. E perché tu hai detto: E' mia sorella?». Gli rispose Isacco: «Perché mi son detto: io non muoia per causa di lei!».
10Riprese Abimèlech: «Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa».
11Abimèlech diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chi tocca questo uomo o la sua moglie sarà messo a morte!».
12Poi Isacco fece una semina in quel paese e raccolse quell'anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto.
13E l'uomo divenne ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire ricchissimo:
14possedeva greggi di piccolo e di grosso bestiame e numerosi schiavi e i Filistei cominciarono ad invidiarlo.
15Tutti i pozzi che avevano scavati i servi di suo padre ai tempi del padre Abramo, i Filistei li avevano turati riempiendoli di terra.
16Abimèlech disse ad Isacco: «Vàttene via da noi, perché tu sei molto più potente di noi».
17Isacco andò via di là, si accampò sul torrente di Gerar e vi si stabilì.
18Isacco tornò a scavare i pozzi d'acqua, che avevano scavati i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abramo, e li chiamò come li aveva chiamati suo padre.
19I servi di Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva.
20Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: «L'acqua è nostra!».
21Scavarono un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamò Sitna.
22Allora si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamò Recobòt e disse: «Ora il Signore ci ha dato spazio libero perché noi prosperiamo nel paese».
23Di là andò a Bersabea.
24E in quella notte gli apparve il Signore e disse: non temere perché io sono con te. Ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abramo, mio servo».
25Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome del Signore; lì piantò la tenda. E i servi di Isacco scavarono un pozzo.
26Intanto Abimèlech da Gerar era andato da lui, insieme con Acuzzat, suo amico, e Picol, capo del suo esercito.
27Isacco disse loro: «Perché siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi avete scacciato da voi?».
28Gli risposero: «Abbiamo visto che il Signore è con te e abbiamo detto: vi sia un giuramento tra di noi, tra noi e te, e concludiamo un'alleanza con te:
29tu non ci farai alcun male, come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto se non il bene e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora un uomo benedetto dal Signore».
30Allora imbandì loro un convito e mangiarono e bevvero.
31Alzatisi di buon mattino, si prestarono giuramento l'un l'altro, poi Isacco li congedò e partirono da lui in pace.
32Proprio in quel giorno arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e gli dissero: «Abbiamo trovato l'acqua».
33Allora egli lo chiamò Sibea: per questo la città si chiama Bersabea fino ad oggi.
34Quando Esaù ebbe quarant'anni, prese in moglie Giudit, figlia di Beeri l'Hittita, e Basemat, figlia di Elon l'Hittita.
35Esse furono causa d'intima amarezza per Isacco e per Rebecca.
Chapter 27
1Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: «Figlio mio». Gli rispose: «Eccomi».
2Riprese: «Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte.
3Ebbene, prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me della selvaggina.
4Poi preparami un piatto di mio gusto e portami da mangiare, perché io ti benedica prima di morire».
5Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa.
6Rebecca disse al figlio Giacobbe: «Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù:
7Portami la selvaggina e preparami un piatto, così mangerò e poi ti benedirò davanti al Signore prima della morte.
8Ora, figlio mio, obbedisci al mio ordine:
9Và subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io ne farò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto.
10Così tu lo porterai a tuo padre che ne mangerà, perché ti benedica prima della sua morte».
11Rispose Giacobbe a Rebecca sua madre: «Sai che mio fratello Esaù è peloso, mentre io ho la pelle liscia.
12Forse mio padre mi palperà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra di me una maledizione invece di una benedizione».
13Ma sua madre gli disse: «Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu obbedisci soltanto e vammi a prendere i capretti».
14Allora egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre.
15Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe;
16con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo.
17Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.
18Così egli venne dal padre e disse: «Padre mio». Rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?».
19Giacobbe rispose al padre: «Io sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica».
20Isacco disse al figlio: «Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!». Rispose: «Il Signore me l'ha fatta capitare davanti».
21Ma Isacco gli disse: «Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no».
22Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù».
23Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo benedisse.
24Gli disse ancora: «Tu sei proprio il mio figlio Esaù?». Rispose: «Lo sono».
25Allora disse: «Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti benedica». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve.
26Poi suo padre Isacco gli disse: «Avvicinati e baciami, figlio mio!».
27Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse: come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto.
28Dio ti conceda rugiada del cielo e terre grasse e abbondanza di frumento e di mosto.
29Ti servano i popoli e si prostrino davanti a te le genti. Sii il signore dei tuoi fratelli e si prostrino davanti a te i figli di tua madre. Chi ti maledice sia maledetto e chi ti benedice sia benedetto!».
30Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivò dalla caccia Esaù suo fratello.
31Anch'egli aveva preparato un piatto, poi lo aveva portato al padre e gli aveva detto: «Si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, perché tu mi benedica».
32Gli disse suo padre Isacco: «Chi sei tu?». Rispose: «Io sono il tuo figlio primogenito Esaù».
33Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: «Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l'ho benedetto e benedetto resterà».
34Quando Esaù sentì le parole di suo padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre: «Benedici anche me, padre mio!».
35Rispose: «E' venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la tua benedizione».
36Riprese: «Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato gia due volte? Gia ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!». Poi soggiunse: «Non hai forse riservato qualche benedizione per me?».
37Isacco rispose e disse a Esaù: «Ecco, io l'ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l'ho provveduto di frumento e di mosto; per te che cosa mai potrò fare, figlio mio?».
38Esaù disse al padre: «Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me, padre mio!». Ma Isacco taceva ed Esaù alzò la voce e pianse.
39Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse: sarà la tua sede e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto.
40Vivrai della tua spada e servirai tuo fratello; ma poi, quando ti riscuoterai, spezzerai il suo giogo dal tuo collo».
41Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Pensò Esaù: «Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe».
42Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, ed essa mandò a chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: «Esaù tuo fratello vuol vendicarsi di te uccidendoti.
43Ebbene, figlio mio, obbedisci alla mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Làbano.
44Rimarrai con lui qualche tempo, finché l'ira di tuo fratello si sarà placata;
45finché si sarà placata contro di te la collera di tuo fratello e si sarà dimenticato di quello che gli hai fatto. Allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei venir privata di voi due in un sol giorno?».
46Poi Rebecca disse a Isacco: «Ho disgusto della mia vita a causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita?».
Chapter 28
1Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede questo comando: «Tu non devi prender moglie tra le figlie di Canaan.
2Su, và in Paddan-Aram, nella casa di Betuèl, padre di tua madre, e prenditi di là la moglie tra le figlie di Làbano, fratello di tua madre.
3Ti benedica Dio onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, sì che tu divenga una assemblea di popoli.
4Conceda la benedizione di Abramo a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei stato forestiero, che Dio ha dato ad Abramo».
5Così Isacco fece partire Giacobbe, che andò in Paddan-Aram presso Làbano, figlio di Betuèl, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù.
6Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato in Paddan-Aram per prendersi una moglie di là e che, mentre lo benediceva, gli aveva dato questo comando: «Non devi prender moglie tra le Cananee».
7Giacobbe aveva obbedito al padre e alla madre ed era partito per Paddan-Aram.
8Esaù comprese che le figlie di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco.
9Allora si recò da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie Macalat, figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiòt.
10Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran.
11Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo.
12Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa.
13Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza.
14La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra.
15Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto».
16Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo».
17Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo».
18Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità.
19E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz.
20Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi,
21se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio.
22Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offrirò la decima».
Chapter 29
1Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli orientali.
2Vide nella campagna un pozzo e tre greggi di piccolo bestiame, accovacciati vicino, perché a quel pozzo si abbeveravano i greggi, ma la pietra sulla bocca del pozzo era grande.
3Quando tutti i greggi si erano radunati là, i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano il bestiame; poi rimettevano la pietra al posto sulla bocca del pozzo.
4Giacobbe disse loro: «Fratelli miei, di dove siete?». Risposero: «Siamo di Carran».
5Disse loro: «Conoscete Làbano, figlio di Nacor?». Risposero: «Lo conosciamo».
6Disse loro: «Sta bene?». Risposero: «Sì; ecco la figlia Rachele che viene con il gregge».
7Riprese: «Eccoci ancora in pieno giorno: non è tempo di radunare il bestiame. Date da bere al bestiame e andate a pascolare!».
8Risposero: «Non possiamo, finché non siano radunati tutti i greggi e si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere il gregge».
9Egli stava ancora parlando con loro, quando arrivò Rachele con il bestiame del padre, perché era una pastorella.
10Quando Giacobbe vide Rachele, figlia di Làbano, fratello di sua madre, insieme con il bestiame di Làbano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi avanti, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo e fece bere le pecore di Làbano, fratello di sua madre.
11Poi Giacobbe baciò Rachele e pianse ad alta voce.
12Giacobbe rivelò a Rachele che egli era parente del padre di lei, perché figlio di Rebecca. Allora essa corse a riferirlo al padre.
13Quando Làbano seppe che era Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro, lo abbracciò, lo baciò e lo condusse nella sua casa. Ed egli raccontò a Làbano tutte le sue vicende.
14Allora Làbano gli disse: «Davvero tu sei mio osso e mia carne!». Così dimorò presso di lui per un mese.
15Poi Làbano disse a Giacobbe: «Poiché sei mio parente, mi dovrai forse servire gratuitamente? Indicami quale deve essere il tuo salario».
16Ora Làbano aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele.
17Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto,
18perciò Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: «Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore».
19Rispose Làbano: «Preferisco darla a te piuttosto che a un estraneo. Rimani con me».
20Così Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei.
21Poi Giacobbe disse a Làbano: «Dammi la mia sposa, perché il mio tempo è compiuto e voglio unirmi a lei».
22Allora Làbano radunò tutti gli uomini del luogo e diede un banchetto.
23Ma quando fu sera, egli prese la figlia Lia e la condusse da lui ed egli si unì a lei.
24Làbano diede la propria schiava Zilpa alla figlia, come schiava.
25Quando fu mattina... ecco era Lia! Allora Giacobbe disse a Làbano: «Che mi hai fatto? Non è forse per Rachele che sono stato al tuo servizio? Perché mi hai ingannato?».
26Rispose Làbano: «Non si usa far così nel nostro paese, dare, cioè, la più piccola prima della maggiore.
27Finisci questa settimana nuziale, poi ti darò anche quest'altra per il servizio che tu presterai presso di me per altri sette anni».
28Giacobbe fece così: terminò la settimana nuziale e allora Làbano gli diede in moglie la figlia Rachele.
29Làbano diede alla figlia Rachele la propria schiava Bila, come schiava.
30Egli si unì anche a Rachele e amò Rachele più di Lia. Fu ancora al servizio di lui per altri sette anni.
31Ora il Signore, vedendo che Lia veniva trascurata, la rese feconda, mentre Rachele rimaneva sterile.
32Così Lia concepì e partorì un figlio e lo chiamò Ruben, perché disse: «Il Signore ha visto la mia umiliazione; certo, ora mio marito mi amerà».
33Poi concepì ancora un figlio e disse: «Il Signore ha udito che io ero trascurata e mi ha dato anche questo». E lo chiamò Simeone.
34Poi concepì ancora e partorì un figlio e disse: «Questa volta mio marito mi si affezionerà, perché gli ho partorito tre figli». Per questo lo chiamò Levi.
35Concepì ancora e partorì un figlio e disse: «Questa volta loderò il Signore». Per questo lo chiamò Giuda. Poi cessò di avere figli.
Chapter 30
1Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, se no io muoio!».
2Giacobbe s'irritò contro Rachele e disse: «Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?».
3Allora essa rispose: «Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch'io una mia prole per mezzo di lei».
4Così essa gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei.
5Bila concepì e partorì a Giacobbe un figlio.
6Rachele disse: «Dio mi ha fatto giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, dandomi un figlio». Per questo essa lo chiamò Dan.
7Poi Bila, la schiava di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe un secondo figlio.
8Rachele disse: «Ho sostenuto contro mia sorella lotte difficili e ho vinto!». Perciò lo chiamò Nèftali.
9Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la propria schiava Zilpa e la diede in moglie e Giacobbe.
10Zilpa, la schiava di Lia, partorì a Giacobbe un figlio.
11Lia disse: «Per fortuna!» e lo chiamò Gad.
12Poi Zilpa, la schiava di Lia, partorì un secondo figlio a Giacobbe.
13Lia disse: «Per mia felicità! Perché le donne mi diranno felice». Perciò lo chiamò Aser.
14Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò mandragore, che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: «Dammi un po' delle mandragore di tuo figlio».
15Ma Lia rispose: «E' forse poco che tu mi abbia portato via il marito perché voglia portar via anche le mandragore di mio figlio?». Riprese Rachele: «Ebbene, si corichi pure con te questa notte, in cambio delle mandragore di tuo figlio».
16Alla sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse: «Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le mandragore di mio figlio». Così egli si coricò con lei quella notte.
17Il Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio.
18Lia disse: «Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a mio marito». Perciò lo chiamò Issacar.
19Poi Lia concepì e partorì ancora un sesto figlio a Giacobbe.
20Lia disse: «Dio mi ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi preferirà, perché gli ho partorito sei figli». Perciò lo chiamò Zàbulon.
21In seguito partorì una figlia e la chiamò Dina.
22Poi Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese feconda.
23Essa concepì e partorì un figlio e disse: «Dio ha tolto il mio disonore».
24E lo chiamò Giuseppe dicendo: «Il Signore mi aggiunga un altro figlio!».
25Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Làbano: «Lasciami andare e tornare a casa mia, nel mio paese.
26Dammi le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini perché possa partire: tu conosci il servizio che ti ho prestato».
27Gli disse Làbano: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi... Per divinazione ho saputo che il Signore mi ha benedetto per causa tua».
28E aggiunse: «Fissami il tuo salario e te lo darò».
29Gli rispose: «Tu stesso sai come ti ho servito e quanti sono diventati i tuoi averi per opera mia.
30Perché il poco che avevi prima della mia venuta è cresciuto oltre misura e il Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora, quando lavorerò anch'io per la mia casa?».
31Riprese Làbano: «Che ti devo dare?». Giacobbe rispose: «Non mi devi nulla; se tu farai per me quanto ti dico, ritornerò a pascolare il tuo gregge e a custodirlo.
32Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; metti da parte ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre: sarà il mio salario.
33In futuro la mia stessa onestà risponderà per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non sarà punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se si troverà presso di me, sarà come rubato».
34Làbano disse: «Bene, sia come tu hai detto!».
35In quel giorno mise da parte i capri striati e chiazzati e tutte le capre punteggiate e chiazzate, ogni capo che aveva del bianco e ogni capo di colore scuro tra le pecore. Li affidò ai suoi figli
36e stabilì una distanza di tre giorni di cammino tra sé e Giacobbe, mentre Giacobbe pascolava l'altro bestiame di Làbano.
37Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano, ne intagliò la corteccia a strisce bianche, mettendo a nudo il bianco dei rami.
38Poi egli mise i rami così scortecciati nei truogoli agli abbeveratoi dell'acqua, dove veniva a bere il bestiame, proprio in vista delle bestie, le quali si accoppiavano quando venivano a bere.
39Così le bestie si accoppiarono di fronte ai rami e le capre figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati.
40Quanto alle pecore, Giacobbe le separò e fece sì che le bestie avessero davanti a sé gli animali striati e tutti quelli di colore scuro del gregge di Làbano. E i branchi che si era così costituiti per conto suo, non li mise insieme al gregge di Làbano.
41Ogni qualvolta si accoppiavano bestie robuste, Giacobbe metteva i rami nei truogoli in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami.
42Quando invece le bestie erano deboli, non li metteva. Così i capi di bestiame deboli erano per Làbano e quelli robusti per Giacobbe.
43Egli si arricchì oltre misura e possedette greggi in grande quantità, schiave e schiavi, cammelli e asini.
Chapter 31
1Ma Giacobbe venne a sapere che i figli di Làbano dicevano: «Giacobbe si è preso quanto era di nostro padre e con quanto era di nostro padre si è fatta tutta questa fortuna».
2Giacobbe osservò anche la faccia di Làbano e si accorse che non era più verso di lui come prima.
3Il Signore disse a Giacobbe: «Torna al paese dei tuoi padri, nella tua patria e io sarò con te».
4Allora Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge
5e disse loro: «Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me non è più come prima; eppure il Dio di mio padre è stato con me.
6Voi stesse sapete che io ho servito vostro padre con tutte le forze,
7mentre vostro padre si è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male.
8Se egli diceva: Le bestie punteggiate saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava bestie punteggiate; se diceva: Le bestie striate saranno il tuo salario, allora tutto il gregge figliava bestie striate.
9Così Dio ha sottratto il bestiame a vostro padre e l'ha dato a me.
10Una volta, quando il piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati.
11L'angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe! Risposi: Eccomi.
12Riprese: Alza gli occhi e guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati, punteggiati e chiazzati, perché ho visto quanto Làbano ti fa.
13Io sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto. Ora alzati, parti da questo paese e torna nella tua patria!».
14Rachele e Lia gli risposero: «Abbiamo forse ancora una parte o una eredità nella casa di nostro padre?
15Non siamo forse tenute in conto di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro danaro?
16Tutta la ricchezza che Dio ha sottratto a nostro padre è nostra e dei nostri figli. Ora fà pure quanto Dio ti ha detto».
17Allora Giacobbe si alzò, caricò i figli e le mogli sui cammelli
18e condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi che si era acquistati, il bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram, per ritornare da Isacco, suo padre, nel paese di Canaan.
19Làbano era andato a tosare il gregge e Rachele rubò gli idoli che appartenevano al padre.
20Giacobbe eluse l'attenzione di Làbano l'Arameo, non avvertendolo che stava per fuggire;
21così poté andarsene con tutti i suoi averi. Si alzò dunque, passò il fiume e si diresse verso le montagne di Gàlaad.
22Al terzo giorno fu riferito a Làbano che Giacobbe era fuggito.
23Allora egli prese con sé i suoi parenti, lo inseguì per sette giorni di cammino e lo raggiunse sulle montagne di Gàlaad.
24Ma Dio venne da Làbano l'Arameo in un sogno notturno e gli disse: «Bada di non dir niente a Giacobbe, proprio nulla!».
25Làbano andò dunque a raggiungere Giacobbe; ora Giacobbe aveva piantato la tenda sulle montagne e Làbano si era accampato con i parenti sulle montagne di Gàlaad.
26Disse allora Làbano a Giacobbe: «Che hai fatto? Hai eluso la mia attenzione e hai condotto via le mie figlie come prigioniere di guerra!
27Perché sei fuggito di nascosto, mi hai ingannato e non mi hai avvertito? Io ti avrei congedato con festa e con canti, a suon di timpani e di cetre!
28E non mi hai permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Certo hai agito in modo insensato.
29Sarebbe in mio potere di farti del male, ma il Dio di tuo padre mi ha parlato la notte scorsa: Bada di non dir niente a Giacobbe, né in bene né in male!
30Certo, sei partito perché soffrivi di nostalgia per la casa di tuo padre; ma perché mi hai rubato i miei dei?».
31Giacobbe rispose a Làbano e disse: «Perché avevo paura e pensavo che mi avresti tolto con la forza le tue figlie.
32Ma quanto a colui presso il quale tu troverai i tuoi dei, non resterà in vita! Alla presenza dei nostri parenti riscontra quanto vi può essere di tuo presso di me e prendilo». Giacobbe non sapeva che li aveva rubati Rachele.
33Allora Làbano entrò nella tenda di Giacobbe e poi nella tenda di Lia e nella tenda delle due schiave, ma non trovò nulla. Poi uscì dalla tenda di Lia ed entrò nella tenda di Rachele.
34Rachele aveva preso gli idoli e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era seduta sopra, così Làbano frugò in tutta la tenda, ma non li trovò.
35Essa parlò al padre: «Non si offenda il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho quello che avviene di regola alle donne». Làbano cercò dunque il tutta la tenda e non trovò gli idoli.
36Giacobbe allora si adirò e apostrofò Làbano, al quale disse: «Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché ti sia messo a inseguirmi?
37Ora che hai frugato tra tutti i miei oggetti, che hai trovato di tutte le robe di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi parenti e siano essi giudici tra noi due.
38Vent'anni ho passato con te: le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e i montoni del tuo gregge non ho mai mangiato.
39Nessuna bestia sbranata ti ho portato: io ne compensavo il danno e tu reclamavi da me ciò che veniva rubato di giorno e ciò che veniva rubato di notte.
40Di giorno mi divorava il caldo e di notte il gelo e il sonno fuggiva dai miei occhi.
41Vent'anni sono stato in casa tua: ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge e tu hai cambiato il mio salario dieci volte.
42Se non fosse stato con me il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di Isacco, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da arbitro».
43Làbano allora rispose e disse a Giacobbe: «Queste figlie sono mie figlie e questi figli sono miei figli; questo bestiame è il mio bestiame e quanto tu vedi è mio. E che potrei fare oggi a queste mie figlie o ai figli che esse hanno messi al mondo?
44Ebbene, vieni, concludiamo un'alleanza io e te e ci sia un testimonio tra me e te».
45Giacobbe prese una pietra e la eresse come una stele.
46Poi disse ai suoi parenti: «Raccogliete pietre», e quelli presero pietre e ne fecero un mucchio. Poi mangiarono là su quel mucchio.
47Làbano lo chiamò Iegar-Saaduta, mentre Giacobbe lo chiamò Gal-Ed.
48Làbano disse: «Questo mucchio sia oggi un testimonio tra me e te» per questo lo chiamò Gal-Ed
49e anche Mizpa, perché disse: «Il Signore starà di vedetta tra me e te, quando noi non ci vedremo più l'un l'altro.
50Se tu maltratterai le mie figlie e se prenderai altre mogli oltre le mie figlie, non un uomo sarà con noi, ma bada, Dio sarà testimonio tra me e te».
51Soggiunse Làbano a Giacobbe: «Ecco questo mucchio ed ecco questa stele, che io ho eretta tra me e te.
52Questo mucchio è testimonio e questa stele è testimonio che io giuro di non oltrepassare questo mucchio dalla tua parte e che tu giuri di non oltrepassare questo mucchio e questa stele dalla mia parte per fare il male.
53Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici tra di noi». Giacobbe giurò per il Terrore di suo padre Isacco.
54Poi offrì un sacrificio sulle montagne e invitò i suoi parenti a prender cibo. Essi mangiarono e passarono la notte sulle montagne.
Chapter 32
1Alla mattina per tempo Làbano si alzò, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
2Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli angeli di Dio.
3Giacobbe al vederli disse: «Questo è l'accampamento di Dio» e chiamò quel luogo Macanaim.
4Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nel paese di Seir, la campagna di Edom.
5Diede loro questo comando: «Direte al mio signore Esaù: Dice il tuo servo Giacobbe: Sono stato forestiero presso Làbano e vi sono restato fino ad ora.
6Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato ad informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi».
7I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: «Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini».
8Giacobbe si spaventò molto e si sentì angosciato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli.
9Pensò infatti: «Se Esaù raggiunge un accampamento e lo batte, l'altro accampamento si salverà».
10Poi Giacobbe disse: «Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: Ritorna al tuo paese, nella tua patria e io ti farò del bene,
11io sono indegno di tutta la benevolenza e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio bastone soltanto avevo passato questo Giordano e ora sono divenuto tale da formare due accampamenti.
12Salvami dalla mano del mio fratello Esaù, perché io ho paura di lui: egli non arrivi e colpisca me e tutti, madre e bambini!
13Eppure tu hai detto: Ti farò del bene e renderò la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che non si può contare».
14Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, di ciò che gli capitava tra mano, di che fare un dono al fratello Esaù:
15duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,
16trenta cammelle allattanti con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli.
17Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: «Passate davanti a me e lasciate un certo spazio tra un branco e l'altro».
18Diede questo ordine al primo: «Quando ti incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: Di chi sei tu? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?,
19tu risponderai: Del tuo fratello Giacobbe: è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco egli stesso ci segue».
20Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: «Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo troverete;
21gli direte: Anche il tuo servo Giacobbe ci segue». Pensava infatti: «Lo placherò con il dono che mi precede e in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza».
22Così il dono passò prima di lui, mentr'egli trascorse quella notte nell'accampamento.
23Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok.
24Li prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi.
25Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora.
26Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
27Quegli disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!».
28Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe».
29Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!».
30Giacobbe allora gli chiese: «Dimmi il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse.
31Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel «Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva».
32Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca.
33Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
Chapter 33
1Poi Giacobbe alzò gli occhi e vide arrivare Esaù che aveva con sé quattrocento uomini. Allora distribuì i figli tra Lia, Rachele e le due schiave;
2mise in testa le schiave con i loro figli, più indietro Lia con i suoi figli e più indietro Rachele e Giuseppe.
3Egli passò davanti a loro e si prostrò sette volte fino a terra, mentre andava avvicinandosi al fratello.
4Ma Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero.
5Poi alzò gli occhi e vide le donne e i fanciulli e disse: «Chi sono questi con te?». Rispose: «Sono i figli di cui Dio ha favorito il tuo servo».
6Allora si fecero avanti le schiave con i loro figli e si prostrarono.
7Poi si fecero avanti anche Lia e i suoi figli e si prostrarono e infine si fecero avanti Rachele e Giuseppe e si prostrarono.
8Domandò ancora: «Che è tutta questa carovana che ho incontrata?». Rispose: «E' per trovar grazia agli occhi del mio signore».
9Esaù disse: «Ne ho abbastanza del mio, fratello, resti per te quello che è tuo!».
10Ma Giacobbe disse: «No, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perché appunto per questo io sono venuto alla tua presenza, come si viene alla presenza di Dio, e tu mi hai gradito.
11Accetta il mio dono augurale che ti è stato presentato, perché Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto!». Così egli insistette e quegli accettò.
12Poi Esaù disse: «Leviamo l'accampamento e mettiamoci in viaggio: io camminerò davanti a te».
13Gli rispose: «Il mio signore sa che i fanciulli sono delicati e che ho a mio carico i greggi e gli armenti che allattano: se si affaticano anche un giorno solo, tutte le bestie moriranno.
14Il mio signore passi prima del suo servo, mentre io mi sposterò a tutto mio agio, al passo di questo bestiame che mi precede e al passo dei fanciulli, finché arriverò presso il mio signore a Seir».
15Disse allora Esaù: «Almeno possa lasciare con te una parte della gente che ho con me!». Rispose: «Ma perché? Possa io solo trovare grazia agli occhi del mio signore!».
16Così in quel giorno stesso Esaù ritornò sul suo cammino verso Seir.
17Giacobbe invece si trasportò a Succot, dove costruì una casa per sé e fece capanne per il gregge. Per questo chiamò quel luogo Succot.
18Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nel paese di Canaan, quando tornò da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città.
19Poi acquistò dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento, quella porzione di campagna dove aveva piantato la tenda.
20Ivi eresse un altare e lo chiamò «El, Dio d'Israele».
Chapter 34
1Dina, la figlia che Lia aveva partorita a Giacobbe, uscì a vedere le ragazze del paese.
2Ma la vide Sichem, figlio di Camor l'Eveo, principe di quel paese, e la rapì, si unì a lei e le fece violenza.
3Egli rimase legato a Dina, figlia di Giacobbe; amò la fanciulla e le rivolse parole di conforto.
4Poi disse a Camor suo padre: «Prendimi in moglie questa ragazza».
5Intanto Giacobbe aveva saputo che quegli aveva disonorato Dina, sua figlia, ma i suoi figli erano in campagna con il suo bestiame. Giacobbe tacque fino al loro arrivo.
6Venne dunque Camor, padre di Sichem, da Giacobbe per parlare con lui.
7Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla campagna, sentito l'accaduto, ne furono addolorati e s'indignarono molto, perché quelli aveva commesso un'infamia in Israele, unendosi alla figlia di Giacobbe: così non si doveva fare!
8Camor disse loro: «Sichem, mio figlio, è innamorato della vostra figlia; dategliela in moglie!
9Anzi, alleatevi con noi: voi darete a noi le vostre figlie e vi prenderete per voi le nostre figlie.
10Abiterete con noi e il paese sarà a vostra disposizione; risiedetevi, percorretelo in lungo e in largo e acquistate proprietà in esso».
11Poi Sichem disse al padre e ai fratelli di lei: «Possa io trovare grazia agli occhi vostri; vi darò quel che mi direte.
12Alzate pure molto a mio carico il prezzo nuziale e il valore del dono; vi darò quanto mi chiederete, ma datemi la giovane in moglie!».
13Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor e parlarono con astuzia, perché quegli aveva disonorato la loro sorella Dina.
14Dissero loro: «Non possiamo fare questo, dare cioè la nostra sorella ad un uomo non circonciso, perché ciò sarebbe un disonore per noi.
15Solo a questa condizione acconsentiremo alla vostra richiesta, se cioè voi diventerete come noi, circoncidendo ogni vostro maschio.
16Allora noi vi daremo le nostre figlie e ci prenderemo le vostre, abiteremo con voi e diventeremo un solo popolo.
17Ma se voi non ci ascoltate a proposito della nostra circoncisione, allora prenderemo la nostra figlia e ce ne andremo».
18Le loro parole piacquero a Camor e a Sichem, figlio di Camor.
19Il giovane non indugiò ad eseguire la cosa, perché amava la figlia di Giacobbe; d'altra parte era il più onorato di tutto il casato di suo padre.
20Vennero dunque Camor e il figlio Sichem alla porta della loro città e parlarono agli uomini della città:
21«Questi uomini sono gente pacifica: abitino pure con noi nel paese e lo percorrano in lungo e in largo; esso è molto ampio per loro in ogni direzione. Noi potremo prendere per mogli le loro figlie e potremo dare a loro le nostre.
22Ma solo ad una condizione questi uomini acconsentiranno ad abitare con noi, a diventare un sol popolo: se cioè noi circoncidiamo ogni nostro maschio come loro stessi sono circoncisi.
23I loro armenti, la loro ricchezza e tutto il loro bestiame non saranno forse nostri? Accontentiamoli dunque e possano abitare con noi!».
24Allora quanti avevano accesso alla porta della sua città ascoltarono Camor e il figlio Sichem: tutti i maschi, quanti avevano accesso alla porta della città, si fecero circoncidere.
25Ma il terzo giorno, quand'essi erano sofferenti, i due figli di Giacobbe, Simeone e Levi, i fratelli di Dina, presero ciascuno una spada, entrarono nella città con sicurezza e uccisero tutti i maschi.
26Passarono così a fil di spada Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di Sichem e si allontanarono.
27I figli di Giacobbe si buttarono sui cadaveri e saccheggiarono la città, perché quelli avevano disonorato la loro sorella.
28Presero così i loro greggi e i loro armenti, i loro asini e quanto era nella città e nella campagna.
29Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini e le loro donne e saccheggiarono quanto era nelle case.
30Allora Giacobbe disse a Simeone e a Levi: «Voi mi avete messo in difficoltà, rendendomi odioso agli abitanti del paese, ai Cananei e ai Perizziti, mentre io ho pochi uomini; essi si raduneranno contro di me, mi vinceranno e io sarò annientato con la mia casa».
31Risposero: «Si tratta forse la nostra sorella come una prostituta?».
Chapter 35
1Dio disse a Giacobbe: «Alzati, và a Betel e abita là; costruisci in quel luogo un altare al Dio che ti è apparso quando fuggivi Esaù, tuo fratello».
2Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a quanti erano con lui: «Eliminate gli dei stranieri che avete con voi, purificatevi e cambiate gli abiti.
3Poi alziamoci e andiamo a Betel, dove io costruirò un altare al Dio che mi ha esaudito al tempo della mia angoscia e che è stato con me nel cammino che ho percorso».
4Essi consegnarono a Giacobbe tutti gli dei stranieri che possedevano e i pendenti che avevano agli orecchi; Giacobbe li sotterrò sotto la quercia presso Sichem.
5Poi levarono l'accampamento e un terrore molto forte assalì i popoli che stavano attorno a loro, così che non inseguirono i figli di Giacobbe.
6Giacobbe e tutta la gente ch'era con lui arrivarono a Luz, cioè Betel, che è nel paese di Canaan.
7Qui egli costruì un altare e chiamò quel luogo «El-Betel», perché là Dio gli si era rivelato, quando sfuggiva al fratello.
8Allora morì Dèbora, la nutrice di Rebecca, e fu sepolta al disotto di Betel, ai piedi della quercia, che perciò si chiamò Quercia del Pianto.
9Dio apparve un'altra volta a Giacobbe, quando tornava da Paddan-Aram, e lo benedisse.
10Dio gli disse: Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele sarà il tuo nome». Così lo si chiamò Israele.
11Dio gli disse: Sii fecondo e diventa numeroso, popolo e assemblea di popoli verranno da te, re usciranno dai tuoi fianchi.
12Il paese che ho concesso ad Abramo e a Isacco darò a te e alla tua stirpe dopo di te darò il paese».
13Dio scomparve da lui, nel luogo dove gli aveva parlato.
14Allora Giacobbe eresse una stele, dove gli aveva parlato, una stele di pietra, e su di essa fece una libazione e versò olio.
15Giacobbe chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato.
16Poi levarono l'accampamento da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare ad Efrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto difficile.
17Mentre penava a partorire, la levatrice le disse: «Non temere: anche questo è un figlio!».
18Mentre esalava l'ultimo respiro, perché stava morendo, essa lo chiamò Ben-Oni, ma suo padre lo chiamò Beniamino.
19Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada verso Efrata, cioè Betlemme.
20Giacobbe eresse sulla sua tomba una stele. Questa stele della tomba di Rachele esiste fino ad oggi.
21Poi Israele levò l'accampamento e piantò la tenda al di là di Migdal-Eder.
22Mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò a unirsi con Bila, concubina del padre, e Israele lo venne a sapere. I figli di Giacobbe furono dodici.
23I figli di Lia: il primogenito di Giacobbe, Ruben, poi Simeone, Levi, Giuda, Issacar e Zàbulon.
24I figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino.
25I figli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Nèftali.
26I figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram.
27Poi Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a Kiriat-Arba, cioè Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri.
28Isacco raggiunse l'età di centottant'anni.
29Poi Isacco spirò, morì e si riunì al suo parentado, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono i suoi figli Esaù e Giacobbe.
Chapter 36
1Questa è la discendenza di Esaù, cioè Edom.
2Esaù prese le mogli tra le figlie dei Cananei: Ada, figlia di Elon, l'Hittita; Oolibama, figlia di Ana, figlio di Zibeon, l'Hurrita;
3Basemat, figlia di Ismaele, sorella di Nebaiòt.
4Ada partorì ad Esaù Elifaz, Basemat partorì Reuel,
5Oolibama partorì Ieus, Iaalam e Core. Questi sono i figli di Esaù, che gli nacquero nel paese di Canaan.
6Poi Esaù prese le mogli e i figli e le figlie e tutte le persone della sua casa, il suo gregge e tutto il suo bestiame e tutti i suoi beni che aveva acquistati nel paese di Canaan e andò nel paese di Seir, lontano dal fratello Giacobbe.
7Infatti i loro possedimenti erano troppo grandi perché essi potessero abitare insieme e il territorio, dove essi soggiornavano, non poteva sostenerli per causa del loro bestiame.
8Così Esaù si stabilì sulle montagne di Seir. Ora Esaù è Edom.
9Questa è la discendenza di Esaù, padre degli Idumei, nelle montagne di Seir.
10Questi sono i nomi dei figli di Esaù: Elifaz, figlio di Ada, moglie di Esaù; Reuel, figlio di Basemat, moglie di Esaù.
11I figli di Elifaz furono: Teman, Omar, Zefo, Gatam, Kenaz.
12Elifaz, figlio di Esaù, aveva per concubina Timna, la quale ad Elifaz partorì Amalek. Questi sono i figli di Ada, moglie di Esaù.
13Questi sono i figli di Reuel: Naat e Zerach, Samma e Mizza. Questi furono i figli di Basemat, moglie di Esaù.
14Questi furono i figli di Oolibama, moglie di Esaù, figlia di Ana, figlio di Zibeon; essa partorì a Esaù Ieus, Iaalam e Core.
15Questi sono i capi dei figli di Esaù: i figli di Elifaz primogenito di Esaù: il capo di Teman, il capo di Omar, il capo di Zefo, il capo di Kenaz,
16il capo di Core, il capo di Gatam, il capo di Amalek. Questi sono i capi di Elifaz nel paese di Edom: questi sono i figli di Ada.
17Questi i figli di Reuel, figlio di Esaù: il capo di Naat, il capo di Zerach, il capo di Samma, il capo di Mizza. Questi sono i capi di Reuel nel paese di Edom; questi sono i figli di Basemat, moglie di Esaù.
18Questi sono i figli di Oolibama, moglie di Esaù: il capo di Ieus, il capo di Iaalam, il capo di Core. Questi sono i capi di Oolibama, figlia di Ana, moglie di Esaù.
19Questi sono i figli di Esaù e questi i loro capi. Egli è Edom.
20Questi sono i figli di Seir l'Hurrita, che abitano il paese: Lotan, Sobal, Zibeon, Ana,
21Dison, Eser e Disan. Questi sono i capi degli Hurriti, figli di Seir, nel paese di Edom.
22I figli di Lotan furono Ori e Emam e la sorella di Lotan era Timna.
23I figli di Sobal sono Alvan, Manacat, Ebal, Sefo e Onam.
24I figli di Zibeon sono Aia e Ana; questo è l'Ana che trovò le sorgenti calde nel deserto, mentre pascolava gli asini del padre Zibeon.
25I figli di Ana sono Dison e Oolibama, figlia di Ana.
26I figli di Dison sono Emdam, Esban, Itran e Cheran.
27I figli di Eser sono Bilan, Zaavan e Akan.
28I figli di Disan sono Uz e Aran.
29Questi sono i capi degli Hurriti: il capo di Lotan, il capo di Sobal, il capo di Zibeon, il capo di Ana,
30il capo di Dison, il capo di Eser, il capo di Disan. Questi sono i capi degli Hurriti, secondo le loro tribù nel paese di Seir.
31Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che regnasse un re degli Israeliti.
32Regnò dunque in Edom Bela, figlio di Beor, e la sua città si chiama Dinaba.
33Poi morì Bela e regnò al suo posto Iobab, figlio di Zerach, da Bosra.
34Poi morì Iobab e regnò al suo posto Usam, del territorio dei Temaniti.
35Poi morì Usam e regnò al suo posto Adad, figlio di Bedad, colui che vinse i Madianiti nelle steppe di Moab; la sua città si chiama Avit.
36Poi morì Adad e regnò al suo posto Samla da Masreka.
37Poi morì Samla e regnò al suo posto Saul da Recobot-Naar.
38Poi morì Saul e regnò al suo posto Baal-Canan, figlio di Acbor.
39Poi morì Baal-Canan, figlio di Acbor, e regnò al suo posto Adar: la sua città si chiama Pau e la moglie si chiamava Meetabel, figlia di Matred, da Me-Zaab.
40Questi sono i nomi dei capi di Esaù, secondo le loro famiglie, le loro località, con i loro nomi: il capo di Timna, il capo di Alva, il capo di Ietet,
41il capo di Oolibama, il capo di Ela, il capo di Pinon,
42il capo di Kenan, il capo di Teman, il capo di Mibsar,
43il capo di Magdiel, il capo di Iram. Questi sono i capi di Edom secondo le loro sedi nel territorio di loro proprietà. E' appunto questo Esaù il padre degli Idumei.
Chapter 37
1Giacobbe si stabilì nel paese dove suo padre era stato forestiero, nel paese di Canaan.
2Questa è la storia della discendenza di Giacobbe. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al loro padre i pettegolezzi sul loro conto.
3Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche.
4I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente.
5Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancor di più.
6Disse dunque loro: «Ascoltate questo sogno che ho fatto.
7Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al mio».
8Gli dissero i suoi fratelli: «Vorrai forse regnare su di noi o ci vorrai dominare?». Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.
9Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: «Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me».
10Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: «Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?».
11I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo padre tenne in mente la cosa.
12I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a Sichem.
13Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Gli rispose: «Eccomi!».
14Gli disse: «Và a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a riferirmi». Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem.
15Mentr'egli andava errando per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: «Che cerchi?».
16Rispose: «Cerco i miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare».
17Quell'uomo disse: «Hanno tolto le tende di qui, infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan». Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
18Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di farlo morire.
19Si dissero l'un l'altro: «Ecco, il sognatore arriva!
20Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».
21Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani, dicendo: «Non togliamogli la vita».
22Poi disse loro: «Non versate il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano» egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
23Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch'egli indossava,
24poi lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua.
25Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in Egitto.
26Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c'è ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue?
27Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli lo ascoltarono.
28Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.
29Quando Ruben ritornò alla cisterna, ecco Giuseppe non c'era più. Allora si stracciò le vesti,
30tornò dai suoi fratelli e disse: «Il ragazzo non c'è più, dove andrò io?».
31Presero allora la tunica di Giuseppe, scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue.
32Poi mandarono al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con queste parole: «L'abbiamo trovata; riscontra se è o no la tunica di tuo figlio».
33Egli la riconobbe e disse: «E' la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l'ha divorato. Giuseppe è stato sbranato».
34Giacobbe si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlio per molti giorni.
35Tutti i suoi figli e le sue figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: «No, io voglio scendere in lutto dal figlio mio nella tomba». E il padre suo lo pianse.
36Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie.
Chapter 38
1In quel tempo Giuda si separò dai suoi fratelli e si stabilì presso un uomo di Adullam, di nome Chira.
2Qui Giuda vide la figlia di un Cananeo chiamato Sua, la prese in moglie e si unì a lei.
3Essa concepì e partorì un figlio e lo chiamò Er.
4Poi concepì ancora e partorì un figlio e lo chiamò Onan.
5Ancora un'altra volta partorì un figlio e lo chiamò Sela. Essa si trovava in Chezib, quando lo partorì.
6Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si chiamava Tamar.
7Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire.
8Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello».
9Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello.
10Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui.
11Allora Giuda disse alla nuora Tamar: «Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio figlio Sela sarà cresciuto». Perché pensava: «Che non muoia anche questo come i suoi fratelli!». Così Tamar se ne andò e ritornò alla casa del padre.
12Passarono molti giorni e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda. Quando Giuda ebbe finito il lutto, andò a Timna da quelli che tosavano il suo gregge e con lui vi era Chira, il suo amico di Adullam.
13Fu portata a Tamar questa notizia: «Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del suo gregge».
14Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie.
15Giuda la vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia.
16Egli si diresse su quella strada verso di lei e disse: «Lascia che io venga con te!». Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora. Essa disse: «Che mi darai per venire con me?».
17Rispose: «Io ti manderò un capretto del gregge». Essa riprese: «Mi dai un pegno fin quando me lo avrai mandato?».
18Egli disse: «Qual è il pegno che ti devo dare?». Rispose: «Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano». Allora glieli diede e le si unì. Essa concepì da lui.
19Poi si alzò e se ne andò; si tolse il velo e rivestì gli abiti vedovili.
20Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico di Adullam, per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quegli non la trovò.
21Domandò agli uomini di quel luogo: «Dov'è quella prostituta che stava in Enaim sulla strada?». Ma risposero: «Non c'è stata qui nessuna prostituta».
22Così tornò da Giuda e disse: «Non l'ho trovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: Non c'è stata qui nessuna prostituta».
23Allora Giuda disse: «Se li tenga! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Vedi che le ho mandato questo capretto, ma tu non l'hai trovata».
24Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: «Tamar, la tua nuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa della prostituzione». Giuda disse: «Conducetela fuori e sia bruciata!».
25Essa veniva gia condotta fuori, quando mandò a dire al suocero: «Dell'uomo a cui appartengono questi oggetti io sono incinta». E aggiunse: «Riscontra, dunque, di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone».
26Giuda li riconobbe e disse: «Essa è più giusta di me, perché io non l'ho data a mio figlio Sela». E non ebbe più rapporti con lei.
27Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli.
28Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo».
29Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez.
30Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.
Chapter 39
1Giuseppe era stato condotto in Egitto e Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie, un Egiziano, lo acquistò da quegli Ismaeliti che l'avevano condotto laggiù.
2Allora il Signore fu con Giuseppe: a lui tutto riusciva bene e rimase nella casa dell'Egiziano, suo padrone.
3Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e che quanto egli intraprendeva il Signore faceva riuscire nelle sue mani.
4Così Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore personale; anzi quegli lo nominò suo maggiordomo e gli diede in mano tutti i suoi averi.
5Da quando egli lo aveva fatto suo maggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi, il Signore benedisse la casa dell'Egiziano per causa di Giuseppe e la benedizione del Signore fu su quanto aveva, in casa e nella campagna.
6Così egli lasciò tutti i suoi averi nelle mani di Giuseppe e non gli domandava conto di nulla, se non del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di forma e avvenente di aspetto.
7Dopo questi fatti, la moglie del padrone gettò gli occhi su Giuseppe e gli disse: «Unisciti a me!».
8Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: «Vedi, il mio signore non mi domanda conto di quanto è nella sua casa e mi ha dato in mano tutti i suoi averi.
9Lui stesso non conta più di me in questa casa; non mi ha proibito nulla, se non te, perché sei sua moglie. E come potrei fare questo grande male e peccare contro Dio?».
10E, benché ogni giorno essa ne parlasse a Giuseppe, egli non acconsentì di unirsi, di darsi a lei.
11Ora un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro, mentre non c'era nessuno dei domestici.
12Essa lo afferrò per la veste, dicendo: «Unisciti a me!». Ma egli le lasciò tra le mani la veste, fuggì e uscì.
13Allora essa, vedendo ch'egli le aveva lasciato tra le mani la veste ed era fuggito fuori,
14chiamò i suoi domestici e disse loro: «Guardate, ci ha condotto in casa un Ebreo per scherzare con noi! Mi si è accostato per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce.
15Egli, appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, ha lasciato la veste accanto a me, è fuggito ed è uscito».
16Ed essa pose accanto a sé la veste di lui finché il padrone venne a casa.
17Allora gli disse le stesse cose: «Quel servo ebreo, che tu ci hai condotto in casa, mi si è accostato per scherzare con me.
18Ma appena io ho gridato e ho chiamato, ha abbandonato la veste presso di me ed è fuggito fuori».
19Quando il padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava: «Proprio così mi ha fatto il tuo servo!», si accese d'ira.
20Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, dove erano detenuti i carcerati del re. Così egli rimase là in prigione.
21Ma il Signore fu con Giuseppe, gli conciliò benevolenza e gli fece trovare grazia agli occhi del comandante della prigione.
22Così il comandante della prigione affidò a Giuseppe tutti i carcerati che erano nella prigione e quanto c'era da fare là dentro, lo faceva lui.
23Il comandante della prigione non si prendeva cura più di nulla di quanto gli era affidato, perché il Signore era con lui e quello che egli faceva il Signore faceva riuscire.
Chapter 40
1Dopo queste cose il coppiere del re d'Egitto e il panettiere offesero il loro padrone, il re d'Egitto.
2Il faraone si adirò contro i suoi due eunuchi, contro il capo dei coppieri e contro il capo dei panettieri,
3e li fece mettere in carcere nella casa del comandante delle guardie, nella prigione dove Giuseppe era detenuto.
4Il comandante delle guardie assegnò loro Giuseppe, perché li servisse. Così essi restarono nel carcere per un certo tempo.
5Ora, in una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re d'Egitto, che erano detenuti nella prigione, ebbero tutti e due un sogno, ciascuno il suo sogno, che aveva un significato particolare.
6Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano afflitti.
7Allora interrogò gli eunuchi del faraone che erano con lui in carcere nella casa del suo padrone e disse: «Perché quest'oggi avete la faccia così triste?».
8Gli dissero: «Abbiamo fatto un sogno e non c'è chi lo interpreti». Giuseppe disse loro: «Non è forse Dio che ha in suo potere le interpretazioni? Raccontatemi dunque».
9Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli disse: «Nel mio sogno, ecco mi stava davanti una vite,
10sulla quale erano tre tralci; non appena essa cominciò a germogliare, apparvero i fiori e i suoi grappoli maturarono gli acini.
11Io avevo in mano il calice del faraone; presi gli acini, li spremetti nella coppa del faraone e diedi la coppa in mano al faraone».
12Giuseppe gli disse: «Eccone la spiegazione: i tre tralci sono tre giorni.
13Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti restituirà nella tua carica e tu porgerai il calice al faraone, secondo la consuetudine di prima, quando eri suo coppiere.
14Ma se, quando sarai felice, ti vorrai ricordare che io sono stato con te, fammi questo favore: parla di me al faraone e fammi uscire da questa casa.
15Perché io sono stato portato via ingiustamente dal paese degli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla perché mi mettessero in questo sotterraneo».
16Allora il capo dei panettieri, vedendo che aveva dato un'interpretazione favorevole, disse a Giuseppe: «Quanto a me, nel mio sogno mi stavano sulla testa tre canestri di pane bianco
17e nel canestro che stava di sopra era ogni sorta di cibi per il faraone, quali si preparano dai panettieri. Ma gli uccelli li mangiavano dal canestro che avevo sulla testa».
18Giuseppe rispose e disse: «Questa è la spiegazione: i tre canestri sono tre giorni.
19Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti impiccherà ad un palo e gli uccelli ti mangeranno la carne addosso».
20Appunto al terzo giorno - era il giorno natalizio del faraone - egli fece un banchetto a tutti i suoi ministri e allora sollevò la testa del capo dei coppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi ministri.
21Restituì il capo dei coppieri al suo ufficio di coppiere, perché porgesse la coppa al faraone,
22e invece impiccò il capo dei panettieri, secondo l'interpretazione che Giuseppe aveva loro data.
23Ma il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe e lo dimenticò.
Chapter 41
1Al termine di due anni, il faraone sognò di trovarsi presso il Nilo.
2Ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi.
3Ed ecco, dopo quelle, sette altre vacche salirono dal Nilo, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime vacche sulla riva del Nilo.
4Ma le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si svegliò.
5Poi si addormentò e sognò una seconda volta: ecco sette spighe spuntavano da un unico stelo, grosse e belle.
6Ma ecco sette spighe vuote e arse dal vento d'oriente spuntavano dopo quelle.
7Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe grosse e piene. Poi il faraone si svegliò: era stato un sogno.
8Alla mattina il suo spirito ne era turbato, perciò convocò tutti gli indovini e tutti i saggi dell'Egitto. Il faraone raccontò loro il sogno, ma nessuno lo sapeva interpretare al faraone.
9Allora il capo dei coppieri parlò al faraone: «Io devo ricordare oggi le mie colpe.
10Il faraone si era adirato contro i suoi servi e li aveva messi in carcere nella casa del capo delle guardie, me e il capo dei panettieri.
11Noi facemmo un sogno nella stessa notte, io e lui; ma avemmo ciascuno un sogno con un significato particolare.
12Ora era là con noi un giovane ebreo, schiavo del capo delle guardie; noi gli raccontammo i nostri sogni ed egli ce li interpretò, dando a ciascuno spiegazione del suo sogno.
13Proprio come ci aveva interpretato, così avvenne: io fui restituito alla mia carica e l'altro fu impiccato».
14Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dal sotterraneo ed egli si rase, si cambiò gli abiti e si presentò al faraone.
15Il faraone disse a Giuseppe: «Ho fatto un sogno e nessuno lo sa interpretare; ora io ho sentito dire di te che ti basta ascoltare un sogno per interpretarlo subito».
16Giuseppe rispose al faraone: «Non io, ma Dio darà la risposta per la salute del faraone!».
17Allora il faraone disse a Giuseppe: «Nel mio sogno io mi trovavo sulla riva del Nilo.
18Quand'ecco salirono dal Nilo sette vacche grasse e belle di forma e si misero a pascolare tra i giunchi.
19Ed ecco sette altre vacche salirono dopo quelle, deboli, brutte di forma e magre: non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d'Egitto.
20Le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche, quelle grasse.
21Queste entrarono nel loro corpo, ma non si capiva che vi fossero entrate, perché il loro aspetto era brutto come prima. E mi svegliai.
22Poi vidi nel sogno che sette spighe spuntavano da un solo stelo, piene e belle.
23Ma ecco sette spighe secche, vuote e arse dal vento d'oriente, spuntavano dopo quelle.
24Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe belle. Ora io l'ho detto agli indovini, ma nessuno mi dà la spiegazione».
25Allora Giuseppe disse al faraone: «Il sogno del faraone è uno solo: quello che Dio sta per fare, lo ha indicato al faraone.
26Le sette vacche belle sono sette anni e le sette spighe belle sono sette anni: è un solo sogno.
27E le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, sono sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d'oriente, sono sette anni: vi saranno sette anni di carestia.
28E' appunto ciò che ho detto al faraone: quanto Dio sta per fare, l'ha manifestato al faraone.
29Ecco stanno per venire sette anni, in cui sarà grande abbondanza in tutto il paese d'Egitto.
30Poi a questi succederanno sette anni di carestia; si dimenticherà tutta quella abbondanza nel paese d'Egitto e la carestia consumerà il paese.
31Si dimenticherà che vi era stata l'abbondanza nel paese a causa della carestia venuta in seguito, perché sarà molto dura.
32Quanto al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla.
33Ora il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e saggio e lo metta a capo del paese d'Egitto.
34Il faraone inoltre proceda ad istituire funzionari sul paese, per prelevare un quinto sui prodotti del paese d'Egitto durante i sette anni di abbondanza.
35Essi raccoglieranno tutti i viveri di queste annate buone che stanno per venire, ammasseranno il grano sotto l'autorità del faraone e lo terranno in deposito nelle città.
36Questi viveri serviranno al paese di riserva per i sette anni di carestia che verranno nel paese d'Egitto; così il paese non sarà distrutto dalla carestia».
37La cosa piacque al faraone e a tutti i suoi ministri.
38Il faraone disse ai ministri: «Potremo trovare un uomo come questo, in cui sia lo spirito di Dio?».
39Poi il faraone disse a Giuseppe: «Dal momento che Dio ti ha manifestato tutto questo, nessuno è intelligente e saggio come te.
40Tu stesso sarai il mio maggiordomo e ai tuoi ordini si schiererà tutto il mio popolo: solo per il trono io sarò più grande di te».
41Il faraone disse a Giuseppe: «Ecco, io ti metto a capo di tutto il paese d'Egitto».
42Il faraone si tolse di mano l'anello e lo pose sulla mano di Giuseppe; lo rivestì di abiti di lino finissimo e gli pose al collo un monile d'oro.
43Poi lo fece montare sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: «Abrech». E così lo si stabilì su tutto il paese d'Egitto.
44Poi il faraone disse a Giuseppe: «Sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potrà alzare la mano o il piede in tutto il paese d'Egitto».
45E il faraone chiamò Giuseppe Zafnat-Paneach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. Giuseppe uscì per tutto il paese d'Egitto.
46Giuseppe aveva trent'anni quando si presentò al faraone re d'Egitto.
47Durante i sette anni di abbondanza la terra produsse a profusione.
48Egli raccolse tutti i viveri dei sette anni, nei quali vi era stata l'abbondanza nel paese d'Egitto, e ripose i viveri nelle città, cioè in ogni città ripose i viveri della campagna circostante.
49Giuseppe ammassò il grano come la sabbia del mare, in grandissima quantità, così che non se ne fece più il computo, perché era incalcolabile.
50Intanto nacquero a Giuseppe due figli, prima che venisse l'anno della carestia; glieli partorì Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On.
51Giuseppe chiamò il primogenito Manasse, «perché - disse - Dio mi ha fatto dimenticare ogni affanno e tutta la casa di mio padre».
52E il secondo lo chiamò Efraim, «perché - disse - Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia afflizione».
53Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d'Egitto
54e cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu carestia in tutti i paesi, ma in tutto l'Egitto c'era il pane.
55Poi tutto il paese d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà».
56La carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto.
57E da tutti i paesi venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra.
Chapter 42
1Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il grano; perciò disse ai figli: «Perché state a guardarvi l'un l'altro?».
2E continuò: «Ecco, ho sentito dire che vi è il grano in Egitto. Andate laggiù e compratene per noi, perché possiamo conservarci in vita e non morire».
3Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento in Egitto.
4Ma quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo mandò con i fratelli perché diceva: «Non gli succeda qualche disgrazia!».
5Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nel paese di Canaan c'era la carestia.
6Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il popolo del paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra.
7Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: «Di dove siete venuti?». Risposero: «Dal paese di Canaan per comperare viveri».
8Giuseppe riconobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero.
9Si ricordò allora Giuseppe dei sogni che aveva avuti a loro riguardo e disse loro: «Voi siete spie! Voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese».
10Gli risposero: «No, signore mio; i tuoi servi sono venuti per acquistare viveri.
11Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi servi non sono spie!».
12Ma egli disse loro: «No, voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese!».
13Allora essi dissero: «Dodici sono i tuoi servi, siamo fratelli, figli di un solo uomo, nel paese di Canaan; ecco il più giovane è ora presso nostro padre e uno non c'è più».
14Giuseppe disse loro: «Le cose stanno come vi ho detto: voi siete spie.
15In questo modo sarete messi alla prova: per la vita del faraone, non uscirete di qui se non quando vi avrà raggiunto il vostro fratello più giovane.
16Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Siano così messe alla prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi siete spie!».
17E li tenne in carcere per tre giorni.
18Al terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio!
19Se voi siete sinceri, uno dei vostri fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case.
20Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Allora le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono.
21Allora si dissero l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci è venuta addosso quest'angoscia».
22Ruben prese a dir loro: «Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue».
23Non sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro vi era l'interprete.
24Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi tornò e parlò con essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.
25Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i loro sacchi e si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si dessero loro provviste per il viaggio. E così venne loro fatto.
26Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di là.
27Ora in un luogo dove passavano la notte uno di essi aprì il sacco per dare il foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del sacco.
28Disse ai fratelli: «Mi è stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio sacco!». Allora si sentirono mancare il cuore e tremarono, dicendosi l'un l'altro: «Che è mai questo che Dio ci ha fatto?».
29Arrivati da Giacobbe loro padre, nel paese di Canaan, gli riferirono tutte le cose che erano loro capitate:
30«Quell'uomo che è il signore del paese ci ha parlato duramente e ci ha messi in carcere come spie del paese.
31Allora gli abbiamo detto: Noi siamo sinceri; non siamo spie!
32Noi siamo dodici fratelli, figli di nostro padre: uno non c'è più e il più giovane è ora presso nostro padre nel paese di Canaan.
33Ma l'uomo, signore del paese, ci ha risposto: In questo modo io saprò se voi siete sinceri: lasciate qui con me uno dei vostri fratelli, prendete il grano necessario alle vostre case e andate.
34Poi conducetemi il vostro fratello più giovane; così saprò che non siete spie, ma che siete sinceri; io vi renderò vostro fratello e voi potrete percorrere il paese in lungo e in largo».
35Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse di denaro, furono presi dal timore.
36E il padre loro Giacobbe disse: «Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c'è più, Simeone non c'è più e Beniamino me lo volete prendere. Su di me tutto questo ricade!».
37Allora Ruben disse al padre: «Farai morire i miei due figli, se non te lo ricondurrò. Affidalo a me e io te lo restituirò».
38Ma egli rispose: «Il mio figlio non verrà laggiù con voi, perché suo fratello è morto ed egli è rimasto solo. Se gli capitasse una disgrazia durante il viaggio che volete fare, voi fareste scendere con dolore la mia canizie negli inferi».
Chapter 43
1La carestia continuava a gravare sul paese.
2Quando ebbero finito di consumare il grano che avevano portato dall'Egitto, il padre disse loro: «Tornate là e acquistate per noi un po' di viveri».
3Ma Giuda gli disse: «Quell'uomo ci ha dichiarato severamente: Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!
4Se tu sei disposto a lasciar partire con noi nostro fratello, andremo laggiù e ti compreremo il grano.
5Ma se tu non lo lasci partire, noi non ci andremo, perché quell'uomo ci ha detto: Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!».
6Israele disse: «Perché mi avete fatto questo male, cioè far sapere a quell'uomo che avevate ancora un fratello?».
7Risposero: «Quell'uomo ci ha interrogati con insistenza intorno a noi e alla nostra parentela: E' ancora vivo vostro padre? Avete qualche fratello? e noi abbiamo risposto secondo queste domande. Potevamo sapere ch'egli avrebbe detto: Conducete qui vostro fratello?».
8Giuda disse a Israele suo padre: «Lascia venire il giovane con me; partiremo subito per vivere e non morire, noi, tu e i nostri bambini.
9Io mi rendo garante di lui: dalle mie mani lo reclamerai. Se non te lo ricondurrò, se non te lo riporterò, io sarò colpevole contro di te per tutta la vita.
10Se non avessimo indugiato, ora saremmo gia di ritorno per la seconda volta».
11Israele loro padre rispose: «Se è così, fate pure: mettete nei vostri bagagli i prodotti più scelti del paese e portateli in dono a quell'uomo: un po' di balsamo, un po' di miele, resina e laudano, pistacchi e mandorle.
12Prendete con voi doppio denaro, il denaro cioè che è stato rimesso nella bocca dei vostri sacchi lo porterete indietro: forse si tratta di un errore.
13Prendete anche vostro fratello, partite e tornate da quell'uomo.
14Dio onnipotente vi faccia trovare misericordia presso quell'uomo, così che vi rilasci l'altro fratello e Beniamino. Quanto a me, una volta che non avrò più i miei figli, non li avrò più...!».
15Presero dunque i nostri uomini questo dono e il doppio del denaro e anche Beniamino, partirono, scesero in Egitto e si presentarono a Giuseppe.
16Quando Giuseppe ebbe visto Beniamino con loro, disse al suo maggiordomo: «Conduci questi uomini in casa, macella quello che occorre e prepara, perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno».
17Il maggiordomo fece come Giuseppe aveva ordinato e introdusse quegli uomini nella casa di Giuseppe.
18Ma quegli uomini si spaventarono, perché venivano condotti in casa di Giuseppe, e dissero: «A causa del denaro, rimesso nei nostri sacchi l'altra volta, ci si vuol condurre là: per assalirci, piombarci addosso e prenderci come schiavi con i nostri asini».
19Allora si avvicinarono al maggiordomo della casa di Giuseppe e parlarono con lui all'ingresso della casa;
20dissero: «Mio signore, noi siamo venuti gia un'altra volta per comperare viveri.
21Quando fummo arrivati ad un luogo per passarvi la notte, aprimmo i sacchi ed ecco il denaro di ciascuno si trovava alla bocca del suo sacco: proprio il nostro denaro con il suo peso esatto. Allora noi l'abbiamo portato indietro
22e, per acquistare i viveri, abbiamo portato con noi altro denaro. Non sappiamo chi abbia messo nei sacchi il nostro denaro!».
23Ma quegli disse: «State in pace, non temete! Il vostro Dio e il Dio dei padri vostri vi ha messo un tesoro nei sacchi; il vostro denaro è pervenuto a me». E portò loro Simeone.
24Quell'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe, diede loro acqua, perché si lavassero i piedi e diede il foraggio ai loro asini.
25Essi prepararono il dono nell'attesa che Giuseppe arrivasse a mezzogiorno, perché avevano saputo che avrebbero preso cibo in quel luogo.
26Quando Giuseppe arrivò a casa, gli presentarono il dono, che avevano con sé, e si prostrarono davanti a lui con la faccia a terra.
27Egli domandò loro come stavano e disse: «Sta bene il vostro vecchio padre, di cui mi avete parlato? Vive ancora?».
28Risposero: «Il tuo servo, nostro padre, sta bene, è ancora vivo» e si inginocchiarono prostrandosi.
29Egli alzò gli occhi e guardò Beniamino, suo fratello, il figlio di sua madre, e disse: «E' questo il vostro fratello più giovane, di cui mi avete parlato?» e aggiunse: «Dio ti conceda grazia, figlio mio!».
30Giuseppe uscì in fretta, perché si era commosso nell'intimo alla presenza di suo fratello e sentiva il bisogno di piangere; entrò nella sua camera e pianse.
31Poi si lavò la faccia, uscì e, facendosi forza, ordinò: «Servite il pasto».
32Fu servito per lui a parte, per loro a parte e per i commensali egiziani a parte, perché gli Egiziani non possono prender cibo con gli Ebrei: ciò sarebbe per loro un abominio.
33Presero posto davanti a lui dal primogenito al più giovane, ciascuno in ordine di età ed essi si guardavano con meraviglia l'un l'altro.
34Egli fece portare loro porzioni prese dalla propria mensa, ma la porzione di Beniamino era cinque volte più abbondante di quella di tutti gli altri. E con lui bevvero fino all'allegria.
Chapter 44
1Diede poi questo ordine al maggiordomo della sua casa: «Riempi i sacchi di quegli uomini di tanti viveri quanti ne possono contenere e metti il denaro di ciascuno alla bocca del suo sacco.
2Insieme metterai la mia coppa, la coppa d'argento, alla bocca del sacco del più giovane, con il denaro del suo grano». Quegli fece secondo l'ordine di Giuseppe.
3Al mattino, fattosi chiaro, quegli uomini furono fatti partire con i loro asini.
4Erano appena usciti dalla città e ancora non si erano allontanati, quando Giuseppe disse al maggiordomo della sua casa: «Su, insegui quegli uomini, raggiungili e dì loro: Perché avete reso male per bene?
5Non è forse questa la coppa in cui beve il mio signore e per mezzo della quale egli suole trarre i presagi? Avete fatto male a fare così».
6Egli li raggiunse e ripetè loro queste parole.
7Quelli gli dissero: «Perché il mio signore dice queste cose? Lungi dai tuoi servi il fare una tale cosa!
8Ecco, il denaro che abbiamo trovato alla bocca dei nostri sacchi te lo abbiamo riportato dal paese di Canaan e come potremmo rubare argento od oro dalla casa del tuo padrone?
9Quello dei tuoi servi, presso il quale si troverà, sarà messo a morte e anche noi diventeremo schiavi del mio signore».
10Rispose: «Ebbene, come avete detto, così sarà: colui, presso il quale si troverà, sarà mio schiavo e voi sarete innocenti».
11Ciascuno si affrettò a scaricare a terra il suo sacco e lo aprì.
12Quegli li frugò dal maggiore al più piccolo, e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino.
13Allora essi si stracciarono le vesti, ricaricarono ciascuno il proprio asino e tornarono in città.
14Giuda e i suoi fratelli vennero nella casa di Giuseppe, che si trovava ancora là, e si gettarono a terra davanti a lui.
15Giuseppe disse loro: «Che azione avete commessa? Non sapete che un uomo come me è capace di indovinare?».
16Giuda disse: «Che diremo al mio signore? Come parlare? Come giustificarci? Dio ha scoperto la colpa dei tuoi servi... Eccoci schiavi del mio signore, noi e colui che è stato trovato in possesso della coppa».
17Ma egli rispose: «Lungi da me il far questo! L'uomo trovato in possesso della coppa, lui sarà mio schiavo: quanto a voi, tornate in pace da vostro padre».
18Allora Giuda gli si fece innanzi e disse: «Mio signore, sia permesso al tuo servo di far sentire una parola agli orecchi del mio signore; non si accenda la tua ira contro il tuo servo, perché il faraone è come te!
19Il mio signore aveva interrogato i suoi servi: Avete un padre o un fratello?
20E noi avevamo risposto al mio signore: Abbiamo un padre vecchio e un figlio ancor giovane natogli in vecchiaia, suo fratello è morto ed egli è rimasto il solo dei figli di sua madre e suo padre lo ama.
21Tu avevi detto ai tuoi servi: Conducetelo qui da me, perché lo possa vedere con i miei occhi.
22Noi avevamo risposto al mio signore: Il giovinetto non può abbandonare suo padre: se lascerà suo padre, questi morirà.
23Ma tu avevi soggiunto ai tuoi servi: Se il vostro fratello minore non verrà qui con voi, non potrete più venire alla mia presenza.
24Quando dunque eravamo ritornati dal tuo servo, mio padre, gli riferimmo le parole del mio signore.
25E nostro padre disse: Tornate ad acquistare per noi un po' di viveri.
26E noi rispondemmo: Non possiamo ritornare laggiù: se c'è con noi il nostro fratello minore, andremo; altrimenti, non possiamo essere ammessi alla presenza di quell'uomo senza avere con noi il nostro fratello minore.
27Allora il tuo servo, mio padre, ci disse: Voi sapete che due figli mi aveva procreato mia moglie.
28Uno partì da me e dissi: certo è stato sbranato! Da allora non l'ho più visto.
29Se ora mi porterete via anche questo e gli capitasse una disgrazia, voi fareste scendere con dolore la mia canizie nella tomba.
30Ora, quando io arriverò dal tuo servo, mio padre, e il giovinetto non sarà con noi, mentre la vita dell'uno è legata alla vita dell'altro,
31appena egli avrà visto che il giovinetto non è con noi, morirà e i tuoi servi avranno fatto scendere con dolore negli inferi la canizie del tuo servo, nostro padre.
32Ma il tuo servo si è reso garante del giovinetto presso mio padre: Se non te lo ricondurrò, sarò colpevole verso mio padre per tutta la vita.
33Ora, lascia che il tuo servo rimanga invece del giovinetto come schiavo del mio signore e il giovinetto torni lassù con i suoi fratelli!
34Perché, come potrei tornare da mio padre senz'avere con me il giovinetto? Ch'io non veda il male che colpirebbe mio padre!».
Chapter 45
1Allora Giuseppe non potè più contenersi dinanzi ai circostanti e gridò: «Fate uscire tutti dalla mia presenza!». Così non restò nessuno presso di lui, mentre Giuseppe si faceva conoscere ai suoi fratelli.
2Ma diede in un grido di pianto e tutti gli Egiziani lo sentirono e la cosa fu risaputa nella casa del faraone.
3Giuseppe disse ai fratelli: «Io sono Giuseppe! Vive ancora mio padre?». Ma i suoi fratelli non potevano rispondergli, perché atterriti dalla sua presenza.
4Allora Giuseppe disse ai fratelli: «Avvicinatevi a me!». Si avvicinarono e disse loro: «Io sono Giuseppe, il vostro fratello, che voi avete venduto per l'Egitto.
5Ma ora non vi rattristate e non vi crucciate per avermi venduto quaggiù, perché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita.
6Perché gia da due anni vi è la carestia nel paese e ancora per cinque anni non vi sarà né aratura né mietitura.
7Dio mi ha mandato qui prima di voi, per assicurare a voi la sopravvivenza nel paese e per salvare in voi la vita di molta gente.
8Dunque non siete stati voi a mandarmi qui, ma Dio ed Egli mi ha stabilito padre per il faraone, signore su tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d'Egitto.
9Affrettatevi a salire da mio padre e ditegli: Dice il tuo figlio Giuseppe: Dio mi ha stabilito signore di tutto l'Egitto. Vieni quaggiù presso di me e non tardare.
10Abiterai nel paese di Gosen e starai vicino a me tu, i tuoi figli e i figli dei tuoi figli, i tuoi greggi e i tuoi armenti e tutti i tuoi averi.
11Là io ti darò sostentamento, poiché la carestia durerà ancora cinque anni, e non cadrai nell'indigenza tu, la tua famiglia e quanto possiedi.
12Ed ecco, i vostri occhi lo vedono e lo vedono gli occhi di mio fratello Beniamino: è la mia bocca che vi parla!
13Riferite a mio padre tutta la gloria che io ho in Egitto e quanto avete visto; affrettatevi a condurre quaggiù mio padre».
14Allora egli si gettò al collo di Beniamino e pianse. Anche Beniamino piangeva stretto al suo collo.
15Poi baciò tutti i fratelli e pianse stringendoli a sé. Dopo, i suoi fratelli si misero a conversare con lui.
16Intanto nella casa del faraone si era diffusa la voce: «Sono venuti i fratelli di Giuseppe!» e questo fece piacere al faraone e ai suoi ministri.
17Allora il faraone disse a Giuseppe: «Dì ai tuoi fratelli: Fate questo: caricate le cavalcature, partite e andate nel paese di Canaan.
18Poi prendete vostro padre e le vostre famiglie e venite da me e io vi darò il meglio del paese d'Egitto e mangerete i migliori prodotti della terra.
19Quanto a te, dà loro questo comando: Fate questo: prendete con voi dal paese d'Egitto carri per i vostri bambini e le vostre donne, prendete vostro padre e venite.
20Non abbiate rincrescimento per la vostra roba, perché il meglio di tutto il paese sarà vostro».
21Così fecero i figli di Israele. Giuseppe diede loro carri secondo l'ordine del faraone e diede loro una provvista per il viaggio.
22Diede a tutti una muta di abiti per ciascuno, ma a Beniamino diede trecento sicli d'argento e cinque mute di abiti.
23Allo stesso modo mandò al padre dieci asini carichi dei migliori prodotti dell'Egitto e dieci asine cariche di grano, pane e viveri per il viaggio del padre.
24Poi congedò i fratelli e, mentre partivano, disse loro: «Non litigate durante il viaggio!».
25Così essi ritornarono dall'Egitto e arrivarono nel paese di Canaan, dal loro padre Giacobbe
26e subito gli riferirono: «Giuseppe è ancora vivo, anzi governa tutto il paese d'Egitto!». Ma il suo cuore rimase freddo, perché non poteva credere loro.
27Quando però essi gli riferirono tutte le parole che Giuseppe aveva detto loro ed egli vide i carri che Giuseppe gli aveva mandati per trasportarlo, allora lo spirito del loro padre Giacobbe si rianimò.
28Israele disse: «Basta! Giuseppe, mio figlio, è vivo. Andrò a vederlo prima di morire!».
Chapter 46
1Israele dunque levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco.
2Dio disse a Israele in una visione notturna: «Giacobbe, Giacobbe!». Rispose: «Eccomi!».
3Riprese: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te un grande popolo.
4Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi».
5Giacobbe si alzò da Bersabea e i figli di Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandati per trasportarlo.
6Essi presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistati nel paese di Canaan e vennero in Egitto; Giacobbe cioè e con lui tutti i suoi discendenti;
7i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti egli condusse con sé in Egitto.
8Questi sono i nomi dei figli d'Israele che entrarono in Egitto: Giacobbe e i suoi figli, il primogenito di Giacobbe, Ruben.
9I figli di Ruben: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi.
10I figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea.
11I figli di Levi: Gherson, Keat e Merari.
12I figli di Giuda: Er, Onan, Sela, Perez e Zerach; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan. Furono figli di Perez: Chezron e Amul.
13I figli di Issacar: Tola, Puva, Giobbe e Simron.
14I figli di Zàbulon: Sered, Elon e Iacleel.
15Questi sono i figli che Lia partorì a Giacobbe in Paddan-Aram insieme con la figlia Dina; tutti i suoi figli e le sue figlie erano trentatrè persone.
16I figli di Gad: Zifion, Agghi, Suni, Esbon, Eri, Arodi e Areli.
17I figli di Aser: Imma, Isva, Isvi, Beria e la loro sorella Serach. I figli di Beria: Eber e Malchiel.
18Questi sono i figli di Zilpa, che Làbano aveva dato alla figlia Lia; essa li partorì a Giacobbe: sono sedici persone.
19I figli di Rachele, moglie di Giacobbe: Giuseppe e Beniamino.
20A Giuseppe nacquero in Egitto Efraim e Manasse, che gli partorì Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On.
21I figli di Beniamino: Bela, Becher e Asbel, Ghera, Naaman, Echi, Ros, Muppim, Uppim e Arde.
22Questi sono i figli che Rachele partorì a Giacobbe; in tutto sono quattordici persone.
23I figli di Dan: Usim.
24I figli di Nèftali: Iacseel, Guni, Ieser e Sillem.
25Questi sono i figli di Bila, che Làbano diede alla figlia Rachele, ed essa li partorì a Giacobbe; in tutto sette persone.
26Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto, uscite dai suoi fianchi, senza le mogli dei figli di Giacobbe, sono sessantasei.
27I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta.
28Ora egli aveva mandato Giuda avanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Poi arrivarono al paese di Gosen.
29Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì in Gosen incontro a Israele, suo padre. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo stretto al suo collo.
30Israele disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo».
31Allora Giuseppe disse ai fratelli e alla famiglia del padre: «Vado ad informare il faraone e a dirgli: I miei fratelli e la famiglia di mio padre, che erano nel paese di Canaan, sono venuti da me.
32Ora questi uomini sono pastori di greggi, si occupano di bestiame, e hanno condotto i loro greggi, i loro armenti e tutti i loro averi.
33Quando dunque il faraone vi chiamerà e vi domanderà: Qual è il vostro mestiere?,
34voi risponderete: Gente dedita al bestiame sono stati i tuoi servi, dalla nostra fanciullezza fino ad ora, noi e i nostri padri. Questo perché possiate risiedere nel paese di Gosen». Perché tutti i pastori di greggi sono un abominio per gli Egiziani.
Chapter 47
1Giuseppe andò ad informare il faraone dicendogli: «Mio padre e i miei fratelli con i loro greggi e armenti e con tutti i loro averi sono venuti dal paese di Canaan; eccoli nel paese di Gosen».
2Intanto prese cinque uomini dal gruppo dei suoi fratelli e li presentò al faraone.
3Il faraone disse ai suoi fratelli: «Qual è il vostro mestiere?». Essi risposero al faraone: «Pastori di greggi sono i tuoi servi, noi e i nostri padri».
4Poi dissero al faraone: «Siamo venuti per soggiornare come forestieri nel paese perché non c'è più pascolo per il gregge dei tuoi servi; infatti è grave la carestia nel paese di Canaan. E ora lascia che i tuoi servi risiedano nel paese di Gosen!».
5Allora il faraone disse a Giuseppe: «Tuo padre e i tuoi fratelli sono dunque venuti da te.
6Ebbene, il paese d'Egitto è a tua disposizione: fà risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese. Risiedano pure nel paese di Gosen. Se tu sai che vi sono tra di loro uomini capaci, costituiscili sopra i miei averi in qualità di sovrintendenti al bestiame».
7Poi Giuseppe introdusse Giacobbe, suo padre, e lo presentò al faraone e Giacobbe benedisse il faraone.
8Il faraone domandò a Giacobbe: «Quanti anni hai?».
9Giacobbe rispose al faraone: «Centotrenta di vita errabonda, pochi e tristi sono stati gli anni della mia vita e non hanno raggiunto il numero degli anni dei miei padri, al tempo della loro vita nomade».
10Poi Giacobbe benedisse il faraone e si allontanò dal faraone.
11Giuseppe fece risiedere suo padre e i suoi fratelli e diede loro una proprietà nel paese d'Egitto, nella parte migliore del paese, nel territorio di Ramses, come aveva comandato il faraone.
12Giuseppe diede il sostentamento al padre, ai fratelli e a tutta la famiglia di suo padre, fornendo pane secondo il numero dei bambini.
13Ora non c'era pane in tutto il paese, perché la carestia era molto grave: il paese d'Egitto e il paese di Canaan languivano per la carestia.
14Giuseppe raccolse tutto il denaro che si trovava nel paese d'Egitto e nel paese di Canaan in cambio del grano che essi acquistavano; Giuseppe consegnò questo denaro alla casa del faraone.
15Quando fu esaurito il denaro del paese di Egitto e del paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe a dire: «Dacci il pane! Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'è più denaro».
16Rispose Giuseppe: «Cedetemi il vostro bestiame e io vi darò pane in cambio del vostro bestiame, se non c'è più denaro».
17Allora condussero a Giuseppe il loro bestiame e Giuseppe diede loro il pane in cambio dei cavalli e delle pecore, dei buoi e degli asini; così in quell'anno li nutrì di pane in cambio di tutto il loro bestiame.
18Passato quell'anno, vennero a lui l'anno dopo e gli dissero: «Non nascondiamo al mio signore che si è esaurito il denaro e anche il possesso del bestiame è passato al mio signore, non rimane più a disposizione del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno.
19Perché dovremmo perire sotto i tuoi occhi, noi e la nostra terra? Acquista noi e la nostra terra in cambio di pane e diventeremo servi del faraone noi con la nostra terra; ma dacci di che seminare, così che possiamo vivere e non morire e il suolo non diventi un deserto!».
20Allora Giuseppe acquistò per il faraone tutto il terreno dell'Egitto, perché gli Egiziani vendettero ciascuno il proprio campo, tanto infieriva su di loro la carestia. Così la terra divenne proprietà del faraone.
21Quanto al popolo, egli lo fece passare nelle città da un capo all'altro della frontiera egiziana.
22Soltanto il terreno dei sacerdoti egli non acquistò, perché i sacerdoti avevano un'assegnazione fissa da parte del faraone e si nutrivano dell'assegnazione che il faraone passava loro; per questo non vendettero il loro terreno.
23Poi Giuseppe disse al popolo: «Vedete, io ho acquistato oggi per il faraone voi e il vostro terreno. Eccovi il seme: seminate il terreno.
24Ma quando vi sarà il raccolto, voi ne darete un quinto al faraone e quattro parti saranno vostre, per la semina dei campi, per il nutrimento vostro e di quelli di casa vostra e per il nutrimento dei vostri bambini».
25Gli risposero: «Ci hai salvato la vita! Ci sia solo concesso di trovar grazia agli occhi del mio signore e saremo servi del faraone!».
26Così Giuseppe fece di questo una legge che vige fino ad oggi sui terreni d'Egitto, per la quale si deve dare la quinta parte al faraone. Soltanto i terreni dei sacerdoti non divennero del faraone.
27Gli Israeliti intanto si stabilirono nel paese d'Egitto, nel territorio di Gosen, ebbero proprietà e furono fecondi e divennero molto numerosi.
28Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni e gli anni della sua vita furono centoquarantasette.
29Quando fu vicino il tempo della sua morte, Israele chiamò il figlio Giuseppe e gli disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, metti la mano sotto la mia coscia e usa con me bontà e fedeltà: non seppellirmi in Egitto!
30Quando io mi sarò coricato con i miei padri, portami via dall'Egitto e seppelliscimi nel loro sepolcro». Rispose: «Io agirò come hai detto».
31Riprese: «Giuramelo!». E glielo giurò; allora Israele si prostrò sul capezzale del letto.
Chapter 48
1Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe: «Ecco, tuo padre è malato!». Allora egli condusse con sé i due figli Manasse ed Efraim.
2Fu riferita la cosa a Giacobbe: «Ecco, tuo figlio Giuseppe è venuto da te». Allora Israele raccolse le forze e si mise a sedere sul letto.
3Giacobbe disse a Giuseppe: «Dio onnipotente mi apparve a Luz, nel paese di Canaan, e mi benedisse
4dicendomi: Ecco, io ti rendo fecondo: ti moltiplicherò e ti farò diventare un insieme di popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te in possesso perenne.
5Ora i due figli che ti sono nati nel paese d'Egitto prima del mio arrivo presso di te in Egitto, sono miei: Efraim e Manasse saranno miei come Ruben e Simeone.
6Invece i figli che tu avrai generati dopo di essi, saranno tuoi: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro eredità.
7Quanto a me, mentre giungevo da Paddan, Rachele, tua madre, mi morì nel paese di Canaan durante il viaggio, quando mancava un tratto di cammino per arrivare a Efrata, e l'ho sepolta là lungo la strada di Efrata, cioè Betlemme».
8Poi Israele vide i figli di Giuseppe e disse: «Chi sono questi?».
9Giuseppe disse al padre: «Sono i figli che Dio mi ha dati qui». Riprese: «Portameli perché io li benedica!».
10Ora gli occhi di Israele erano offuscati dalla vecchiaia: non poteva più distinguere. Giuseppe li avvicinò a lui, che li baciò e li abbracciò.
11Israele disse a Giuseppe: «Io non pensavo più di vedere la tua faccia ed ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua prole!».
12Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si prostrò con la faccia a terra.
13Poi li prese tutti e due, Efraim con la sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse con la sua sinistra, alla destra di Israele, e li avvicinò a lui.
14Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di Efraim, che pure era il più giovane, e la sua sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benché Manasse fosse il primogenito.
15E così benedisse Giuseppe: i miei padri Abramo e Isacco, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi,
16l'angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi giovinetti! Sia ricordato in essi il mio nome e il nome dei miei padri Abramo e Isacco e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra!».
17Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse.
18Disse al padre: «Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!».
19Ma il padre ricusò e disse: «Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni».
20E li benedisse in quel giorno: per benedire, dicendo: Dio ti renda come Efraim e come Manasse!».
21Poi Israele disse a Giuseppe: «Ecco, io sto per morire, ma Dio sarà con voi e vi farà tornare al paese dei vostri padri.
22Quanto a me, io do a te, più che ai tuoi fratelli, un dorso di monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrei con la spada e l'arco».
Chapter 49
1Quindi Giacobbe chiamò i figli e disse: «Radunatevi, perché io vi annunzi quello che vi accadrà nei tempi futuri.
2Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, ascoltate Israele, vostro padre!
3Ruben, tu sei il mio primogenito, il mio vigore e la primizia della mia virilità, esuberante in fierezza ed esuberante in forza!
4Bollente come l'acqua, tu non avrai preminenza, perché hai invaso il talamo di tuo padre e hai violato il mio giaciglio su cui eri salito.
5Simeone e Levi sono fratelli, strumenti di violenza sono i loro coltelli.
6Nel loro conciliabolo non entri l'anima mia, al loro convegno non si unisca il mio cuore. Perché con ira hanno ucciso gli uomini e con passione hanno storpiato i tori.
7Maledetta la loro ira, perché violenta, e la loro collera, perché crudele! Io li dividerò in Giacobbe e li disperderò in Israele.
8Giuda, te loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla nuca dei tuoi nemici; davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
9Un giovane leone è Giuda: dalla preda, figlio mio, sei tornato; si è sdraiato, si è accovacciato come un leone e come una leonessa; chi oserà farlo alzare?
10Non sarà tolto lo scettro da Giuda nè il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli.
11Egli lega alla vite il suo asinello e a scelta vite il figlio della sua asina, lava nel vino la veste e nel sangue dell'uva il manto;
12lucidi ha gli occhi per il vino e bianchi i denti per il latte.
13Zàbulon abiterà lungo il lido del mare e sarà l'approdo delle navi, con il fianco rivolto a Sidòne.
14Issacar è un asino robusto, accovacciato tra un doppio recinto.
15Ha visto che il luogo di riposo era bello, che il paese era ameno; ha piegato il dorso a portar la soma ed è stato ridotto ai lavori forzati.
16Dan giudicherà il suo popolo come ogni altra tribù d'Israele.
17Sia Dan un serpente sulla strada, una vipera cornuta sul sentiero, che morde i garretti del cavallo e il cavaliere cade all'indietro.
18Io spero nella tua salvezza, Signore!
19Gad, assalito da un'orda, ne attacca la retroguardia.
20Aser, il suo pane è pingue: egli fornisce delizie da re.
21Nèftali è una cerva slanciata che dà bei cerbiatti.
22Germoglio di ceppo fecondo è Giuseppe; germoglio di ceppo fecondo presso una fonte, i cui rami si stendono sul muro.
23Lo hanno esasperato e colpito, lo hanno perseguitato i tiratori di frecce.
24Ma è rimasto intatto il suo arco e le sue braccia si muovon veloci per le mani del Potente di Giacobbe, per il nome del Pastore, Pietra d'Israele.
25Per il Dio di tuo padre - egli ti aiuti! e per il Dio onnipotente - egli ti benedica! Con benedizioni del cielo dall'alto, benedizioni dell'abisso nel profondo, benedizioni delle mammelle e del grembo.
26Le benedizioni di tuo padre sono superiori alle benedizioni dei monti antichi, alle attrattive dei colli eterni. Vengano sul capo di Giuseppe e sulla testa del principe tra i suoi fratelli!
27Beniamino è un lupo che sbrana: al mattino divora la preda e alla sera spartisce il bottino.
28Tutti questi formano le dodici tribù d'Israele, questo è ciò che disse loro il loro padre, quando li ha benedetti; ognuno egli benedisse con una benedizione particolare.
29Poi diede loro quest'ordine: «Io sto per essere riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è nel campo di Efron l'Hittita,
30nella caverna che si trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nel paese di Canaan, quella che Abramo acquistò con il campo di Efron l'Hittita come proprietà sepolcrale.
31Là seppellirono Abramo e Sara sua moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e là seppellii Lia.
32La proprietà del campo e della caverna che si trova in esso proveniva dagli Hittiti.
33Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli, ritrasse i piedi nel letto e spirò e fu riunito ai suoi antenati.
Chapter 50
1Allora Giuseppe si gettò sulla faccia di suo padre, pianse su di lui e lo baciò.
2Poi Giuseppe ordinò ai suoi medici di imbalsamare suo padre. I medici imbalsamarono Israele
3e vi impiegarono quaranta giorni, perché tanti ne occorrono per l'imbalsamazione. Gli Egiziani lo piansero settanta giorni.
4Passati i giorni del lutto, Giuseppe parlò alla casa del faraone: «Se ho trovato grazia ai vostri occhi, vogliate riferire agli orecchi del faraone queste parole:
5Mio padre mi ha fatto giurare: Ecco, io sto per morire: tu devi seppellirmi nel sepolcro che mi sono scavato nel paese di Canaan. Ora, possa io andare a seppellire mio padre e tornare».
6Il faraone rispose: «Và e seppellisci tuo padre com'egli ti ha fatto giurare».
7Allora Giuseppe andò a seppellire suo padre e con lui andarono tutti i ministri del faraone, gli anziani della sua casa, tutti gli anziani del paese d'Egitto,
8tutta la casa di Giuseppe e i suoi fratelli e la casa di suo padre. Soltanto i loro bambini e i loro greggi e i loro armenti essi lasciarono nel paese di Gosen.
9Andarono con lui anche i carri da guerra e la cavalleria, così da formare una carovana imponente.
10Quando arrivarono all'Aia di Atad, che è al di là del Giordano, fecero un lamento molto grande e solenne ed egli celebrò per suo padre un lutto di sette giorni.
11I Cananei che abitavano il paese videro il lutto alla Aia di Atad e dissero: «E' un lutto grave questo per gli Egiziani». Per questo la si chiamò Abel-Mizraim, che si trova al di là del Giordano.
12Poi i suoi figli fecero per lui così come aveva loro comandato.
13I suoi figli lo portarono nel paese di Canaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva acquistato, come proprietà sepolcrale, da Efron l'Hittita, e che si trova di fronte a Mamre.
14Dopo aver sepolto suo padre, Giuseppe tornò in Egitto insieme con i suoi fratelli e con quanti erano andati con lui a seppellire suo padre.
15Ma i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il loro padre era morto, e dissero: «Chissà se Giuseppe non ci tratterà da nemici e non ci renderà tutto il male che noi gli abbiamo fatto?».
16Allora mandarono a dire a Giuseppe: «Tuo padre prima di morire ha dato quest'ordine:
17Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male! Perdona dunque il delitto dei servi del Dio di tuo padre!». Giuseppe pianse quando gli si parlò così.
18E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero: «Eccoci tuoi schiavi!».
19Ma Giuseppe disse loro: «Non temete. Sono io forse al posto di Dio?
20Se voi avevate pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso.
21Dunque non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri bambini». Così li consolò e fece loro coraggio.
22Ora Giuseppe con la famiglia di suo padre abitò in Egitto; Giuseppe visse centodieci anni.
23Così Giuseppe vide i figli di Efraim fino alla terza generazione e anche i figli di Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe.
24Poi Giuseppe disse ai fratelli: «Io sto per morire, ma Dio verrà certo a visitarvi e vi farà uscire da questo paese verso il paese ch'egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe».
25Giuseppe fece giurare ai figli di Israele così: «Dio verrà certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa».
26Poi Giuseppe morì all'età di centodieci anni; lo imbalsamarono e fu posto in un sarcofago in Egitto.
Exodus
Chapter 1
1Questi sono i nomi dei figli d'Israele entrati in Egitto con Giacobbe e arrivati ognuno con la sua famiglia:
2Ruben, Simeone, Levi e Giuda,
3Issacar, Zàbulon e Beniamino,
4Dan e Nèftali, Gad e Aser.
5Tutte le persone nate da Giacobbe erano settanta, Giuseppe si trovava gia in Egitto.
6Giuseppe poi morì e così tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione.
7I figli d'Israele prolificarono e crebbero, divennero numerosi e molto potenti e il paese ne fu ripieno.
8Allora sorse sull'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe.
9E disse al suo popolo: «Ecco che il popolo dei figli d'Israele è più numeroso e più forte di noi.
10Prendiamo provvedimenti nei suoi riguardi per impedire che aumenti, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà dal paese».
11Allora vennero imposti loro dei sovrintendenti ai lavori forzati per opprimerli con i loro gravami, e così costruirono per il faraone le città-deposito, cioè Pitom e Ramses.
12Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva oltre misura; si cominciò a sentire come un incubo la presenza dei figli d'Israele.
13Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d'Israele trattandoli duramente.
14Resero loro amara la vita costringendoli a fabbricare mattoni di argilla e con ogni sorta di lavoro nei campi: e a tutti questi lavori li obbligarono con durezza.
15Poi il re d'Egitto disse alle levatrici degli Ebrei, delle quali una si chiamava Sifra e l'altra Pua:
16«Quando assistete al parto delle donne ebree, osservate quando il neonato è ancora tra le due sponde del sedile per il parto: se è un maschio, lo farete morire; se è una femmina, potrà vivere».
17Ma le levatrici temettero Dio: non fecero come aveva loro ordinato il re d'Egitto e lasciarono vivere i bambini.
18Il re d'Egitto chiamò le levatrici e disse loro: «Perché avete fatto questo e avete lasciato vivere i bambini?».
19Le levatrici risposero al faraone: «Le donne ebree non sono come le egiziane: sono piene di vitalità: prima che arrivi presso di loro la levatrice, hanno gia partorito!».
20Dio beneficò le levatrici. Il popolo aumentò e divenne molto forte.
21E poiché le levatrici avevano temuto Dio, egli diede loro una numerosa famiglia.
22Allora il faraone diede quest'ordine a tutto il suo popolo: «Ogni figlio maschio che nascerà agli Ebrei, lo getterete nel Nilo, ma lascerete vivere ogni figlia».
Chapter 2
1Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una figlia di Levi.
2La donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi.
3Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo.
4La sorella del bambino si pose ad osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto.
5Ora la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo.
6L'aprì e vide il bambino: ecco, era un fanciullino che piangeva. Ne ebbe compassione e disse: «E' un bambino degli Ebrei».
7La sorella del bambino disse allora alla figlia del faraone: «Devo andarti a chiamare una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?».
8«Và», le disse la figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del bambino.
9La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti darò un salario». La donna prese il bambino e lo allattò.
10Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli divenne un figlio per lei ed ella lo chiamò Mosè, dicendo: «Io l'ho salvato dalle acque!».
11In quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli e notò i lavori pesanti da cui erano oppressi. Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli.
12Voltatosi attorno e visto che non c'era nessuno, colpì a morte l'Egiziano e lo seppellì nella sabbia.
13Il giorno dopo, uscì di nuovo e, vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a quello che aveva torto: «Perché percuoti il tuo fratello?».
14Quegli rispose: «Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di uccidermi, come hai ucciso l'Egiziano?». Allora Mosè ebbe paura e pensò: «Certamente la cosa si è risaputa».
15Poi il faraone sentì parlare di questo fatto e cercò di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si allontanò dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un pozzo.
16Ora il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad attingere acqua per riempire gli abbeveratoi e far bere il gregge del padre.
17Ma arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò a difenderle e fece bere il loro bestiame.
18Tornate dal loro padre Reuel, questi disse loro: «Perché oggi avete fatto ritorno così in fretta?».
19Risposero: «Un Egiziano ci ha liberate dalle mani dei pastori; è stato lui che ha attinto per noi e ha dato da bere al gregge».
20Quegli disse alle figlie: «Dov'è? Perché avete lasciato là quell'uomo? Chiamatelo a mangiare il nostro cibo!».
21Così Mosè accettò di abitare con quell'uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Zippora.
22Ella gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Gherson, perché diceva: «Sono un emigrato in terra straniera!».
23Nel lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì. Gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio.
24Allora Dio ascoltò il loro lamento, si ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe.
25Dio guardò la condizione degli Israeliti e se ne prese pensiero.
Chapter 3
1Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb.
2L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava.
3Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?».
4Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!».
5Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!».
6E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio.
7Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze.
8Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo, il Gebuseo.
9Ora dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano.
10Ora và! Io ti mando dal faraone. Fà uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!».
11Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto gli Israeliti?».
12Rispose: «Io sarò con te. Eccoti il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete Dio su questo monte».
13Mosè disse a Dio: «Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?».
14Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». Poi disse: «Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi».
15Dio aggiunse a Mosè: «Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.
16Và! Riunisci gli anziani d'Israele e dì loro: Il Signore, Dio dei vostri padri, mi è apparso, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, dicendo: Sono venuto a vedere voi e ciò che vien fatto a voi in Egitto.
17E ho detto: Vi farò uscire dalla umiliazione dell'Egitto verso il paese del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, del Perizzita, dell'Eveo e del Gebuseo, verso un paese dove scorre latte e miele.
18Essi ascolteranno la tua voce e tu e gli anziani d'Israele andrete dal re di Egitto e gli riferirete: Il Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel deserto a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore, nostro Dio.
19Io so che il re d'Egitto non vi permetterà di partire, se non con l'intervento di una mano forte.
20Stenderò dunque la mano e colpirò l'Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo egli vi lascerà andare.
21Farò sì che questo popolo trovi grazia agli occhi degli Egiziani: quando partirete, non ve ne andrete a mani vuote.
22Ogni donna domanderà alla sua vicina e all'inquilina della sua casa oggetti di argento e oggetti d'oro e vesti; ne caricherete i vostri figli e le vostre figlie e spoglierete l'Egitto».
Chapter 4
1Mosè rispose: «Ecco, non mi crederanno, non ascolteranno la mia voce, ma diranno: Non ti è apparso il Signore!».
2Il Signore gli disse: «Che hai in mano?». Rispose: «Un bastone».
3Riprese: «Gettalo a terra!». Lo gettò a terra e il bastone diventò un serpente, davanti al quale Mosè si mise a fuggire.
4Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano e prendilo per la coda!». Stese la mano, lo prese e diventò di nuovo un bastone nella sua mano.
5«Questo perché credano che ti è apparso il Signore, il Dio dei loro padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe».
6Il Signore gli disse ancora: «Introduci la mano nel seno!». Egli si mise in seno la mano e poi la ritirò: ecco la sua mano era diventata lebbrosa, bianca come la neve.
7Egli disse: «Rimetti la mano nel seno!». Rimise in seno la mano e la tirò fuori: ecco era tornata come il resto della sua carne.
8«Dunque se non ti credono e non ascoltano la voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo!
9Se non credono neppure a questi due segni e non ascolteranno la tua voce, allora prenderai acqua del Nilo e la verserai sulla terra asciutta: l'acqua che avrai presa dal Nilo diventerà sangue sulla terra asciutta».
10Mosè disse al Signore: «Mio Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua».
11Il Signore gli disse: «Chi ha dato una bocca all'uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore?
12Ora và! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire».
13Mosè disse: «Perdonami, Signore mio, manda chi vuoi mandare!».
14Allora la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: «Non vi è forse il tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlar bene. Anzi sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo.
15Tu gli parlerai e metterai sulla sua bocca le parole da dire e io sarò con te e con lui mentre parlate e vi suggerirò quello che dovrete fare.
16Parlerà lui al popolo per te: allora egli sarà per te come bocca e tu farai per lui le veci di Dio.
17Terrai in mano questo bastone, con il quale tu compirai i prodigi».
18Mosè partì, tornò da Ietro suo suocero e gli disse: «Lascia che io parta e torni dai miei fratelli che sono in Egitto, per vedere se sono ancora vivi!». Ietro disse a Mosè: «Và pure in pace!».
19Il Signore disse a Mosè in Madian: «Và, torna in Egitto, perché sono morti quanti insidiavano la tua vita!».
20Mosè prese la moglie e i figli, li fece salire sull'asino e tornò nel paese di Egitto. Mosè prese in mano anche il bastone di Dio.
21Il Signore disse a Mosè: «Mentre tu parti per tornare in Egitto, sappi che tu compirai alla presenza del faraone tutti i prodigi che ti ho messi in mano; ma io indurirò il suo cuore ed egli non lascerà partire il mio popolo.
22Allora tu dirai al faraone: Dice il Signore: Israele è il mio figlio primogenito.
23Io ti avevo detto: lascia partire il mio figlio perché mi serva! Ma tu hai rifiutato di lasciarlo partire. Ecco io faccio morire il tuo figlio primogenito!».
24Mentre si trovava in viaggio, nel luogo dove pernottava, il Signore gli venne contro e cercò di farlo morire.
25Allora Zippora prese una selce tagliente, recise il prepuzio del figlio e con quello gli toccò i piedi e disse: «Tu sei per me uno sposo di sangue».
26Allora si ritirò da lui. Essa aveva detto sposo di sangue a causa della circoncisione.
27Il Signore disse ad Aronne: «Và incontro a Mosè nel deserto!». Andò e lo incontrò al monte di Dio e lo baciò.
28Mosè riferì ad Aronne tutte le parole con le quali il Signore lo aveva inviato e tutti i segni con i quali l'aveva accreditato.
29Mosè e Aronne andarono e adunarono tutti gli anziani degli Israeliti.
30Aronne parlò al popolo, riferendo tutte le parole che il Signore aveva dette a Mosè, e compì i segni davanti agli occhi del popolo.
31Allora il popolo credette. Essi intesero che il Signore aveva visitato gli Israeliti e che aveva visto la loro afflizione; si inginocchiarono e si prostrarono.
Chapter 5
1Dopo, Mosè e Aronne vennero dal Faraone e gli annunziarono: «Dice il Signore, il Dio d'Israele: Lascia partire il mio popolo perché mi celebri una festa nel deserto!».
2Il faraone rispose: «Chi è il Signore, perché io debba ascoltare la sua voce per lasciar partire Israele? Non conosco il Signore e neppure lascerò partire Israele!».
3Ripresero: «Il Dio degli Ebrei si è presentato a noi. Ci sia dunque concesso di partire per un viaggio di tre giorni nel deserto e celebrare un sacrificio al Signore, nostro Dio, perché non ci colpisca di peste o di spada!».
4Il re di Egitto disse loro: «Perché, Mosè e Aronne, distogliete il popolo dai suoi lavori? Tornate ai vostri lavori!».
5Il faraone aggiunse: «Ecco, ora sono numerosi più del popolo del paese, voi li vorreste far cessare dai lavori forzati!».
6In quel giorno il faraone diede questi ordini ai sorveglianti del popolo e ai suoi scribi: «
7Non darete più la paglia al popolo per fabbricare i mattoni come facevate prima. Si procureranno da sé la paglia.
8Però voi dovete esigere il numero di mattoni che facevano prima, senza ridurlo. Perché sono fannulloni; per questo protestano: Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al nostro Dio!
9Pesi dunque il lavoro su questi uomini e vi si trovino impegnati; non diano retta a parole false!».
10I sorveglianti del popolo e gli scribi uscirono e parlarono al popolo: «Ha ordinato il faraone: Io non vi dò più paglia.
11Voi stessi andate a procurarvela dove ne troverete, ma non diminuisca il vostro lavoro».
12Il popolo si disperse in tutto il paese d'Egitto a raccattare stoppie da usare come paglia.
13Ma i sorveglianti li sollecitavano dicendo: «Porterete a termine il vostro lavoro; ogni giorno il quantitativo giornaliero, come quando vi era la paglia».
14Bastonarono gli scribi degli Israeliti, quelli che i sorveglianti del faraone avevano costituiti loro capi, dicendo: «Perché non avete portato a termine anche ieri e oggi, come prima, il vostro numero di mattoni?».
15Allora gli scribi degli Israeliti vennero dal faraone a reclamare, dicendo: «Perché tratti così i tuoi servi?
16Paglia non vien data ai tuoi servi, ma i mattoni - ci si dice - fateli! Ed ecco i tuoi servi sono bastonati e la colpa è del tuo popolo!».
17Rispose: «Fannulloni siete, fannulloni! Per questo dite: Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al Signore.
18Ora andate, lavorate! Non vi sarà data paglia, ma voi darete lo stesso numero di mattoni».
19Gli scribi degli Israeliti si videro ridotti a mal partito, quando fu loro detto: «Non diminuirete affatto il numero giornaliero dei mattoni».
20Quando, uscendo dalla presenza del faraone, incontrarono Mosè e Aronne che stavano ad aspettarli,
21dissero loro: «Il Signore proceda contro di voi e giudichi; perché ci avete resi odiosi agli occhi del faraone e agli occhi dei suoi ministri, mettendo loro in mano la spada per ucciderci!».
22Allora Mosè si rivolse al Signore e disse: «Mio Signore, perché hai maltrattato questo popolo? Perché dunque mi hai inviato?
23Da quando sono venuto dal faraone per parlargli in tuo nome, egli ha fatto del male a questo popolo e tu non hai per nulla liberato il tuo popolo!».
Chapter 6
1Il Signore disse a Mosè: «Ora vedrai quello che sto per fare al faraone con mano potente, li lascerà andare, anzi con mano potente li caccerà dal suo paese!».
2Dio parlò a Mosè e gli disse: «Io sono il Signore!
3Sono apparso ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe come Dio onnipotente, ma con il mio nome di Signore non mi son manifestato a loro.
4Ho anche stabilito la mia alleanza con loro, per dar loro il paese di Canaan, quel paese dov'essi soggiornarono come forestieri.
5Sono ancora io che ho udito il lamento degli Israeliti asserviti dagli Egiziani e mi sono ricordato della mia alleanza.
6Per questo dì agli Israeliti: Io sono il Signore! Vi sottrarrò ai gravami degli Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi libererò con braccio teso e con grandi castighi.
7Io vi prenderò come mio popolo e diventerò il vostro Dio. Voi saprete che io sono il Signore, il vostro Dio, che vi sottrarrà ai gravami degli Egiziani.
8Vi farò entrare nel paese che ho giurato a mano alzata di dare ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, e ve lo darò in possesso: io sono il Signore!».
9Mosè parlò così agli Israeliti, ma essi non ascoltarono Mosè, perché erano all'estremo della sopportazione per la dura schiavitù.
10Il Signore parlò a Mosè:
11«Và e parla al faraone re d'Egitto, perché lasci partire dal suo paese gli Israeliti!».
12Mosè disse alla presenza del Signore: «Ecco gli Israeliti non mi hanno ascoltato: come vorrà ascoltarmi il faraone, mentre io ho la parola impacciata?».
13Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e diede loro un incarico presso gli Israeliti e presso il faraone re d'Egitto, per far uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto.
14Questi sono i capi delle loro famiglie. Figli di Ruben, primogenito d'Israele: Enoch, Pallu, Chezron e Carmi; queste sono le famiglie di Ruben.
15Figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea; queste sono le famiglie di Simeone.
16Questi sono i nomi dei figli di Levi secondo le loro generazioni: Gherson, Keat, Merari. Ora gli anni della vita di Levi furono centotrentasette.
17Figli di Gherson: Libni e Simei secondo le loro famiglie.
18Figli di Keat: Amran, Isear, Ebron e Uzziel. Ora gli anni della vita di Keat furono centotrentatrè.
19Figli di Merari: Macli e Musi; queste sono le famiglie di Levi secondo le loro generazioni.
20Amram prese in moglie Iochebed, sua zia, la quale gli partorì Aronne e Mosè. Ora gli anni della vita di Amram furono centotrentasette.
21Figli di Isear: Core, Nefeg e Zicri.
22Figli di Uzziel: Misael, Elsafan, Sitri.
23Aronne prese in moglie Elisabetta, figlia di Amminadab, sorella di Nacason, dalla quale ebbe i figli Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar.
24Figli di Core: Assir, Elkana e Abiasaf; queste sono le famiglie dei Coreiti.
25Eleazaro, figlio di Aronne, prese in moglie una figlia di Putiel, la quale gli partorì Pincas. Questi sono i capi delle casate dei leviti, ordinati con le loro famiglie.
26Sono questi quell'Aronne e quel Mosè ai quali il Signore disse: «Fate uscire dal paese d'Egitto gli Israeliti, secondo le loro schiere!».
27Questi dissero al faraone re d'Egitto di lasciar uscire dall'Egitto gli Israeliti: Sono Mosè e Aronne.
28Questo avvenne quando il Signore parlò a Mosè nel paese di Egitto:
29il Signore disse a Mosè: «Io sono il Signore! Riferisci al faraone, re d'Egitto, quanto io ti dico».
30Mosè disse alla presenza del Signore: «Ecco ho la parola impacciata e come il faraone vorrà ascoltarmi?».
Chapter 7
1Il Signore disse a Mosè: «Vedi, io ti ho posto a far le veci di Dio per il faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta.
2Tu gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone perché lasci partire gli Israeliti dal suo paese.
3Ma io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto.
4Il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro l'Egitto e farò così uscire dal paese d'Egitto le mie schiere, il mio popolo degli Israeliti, con l'intervento di grandi castighi.
5Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro l'Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!».
6Mosè e Aronne eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato; operarono esattamente così.
7Mosè aveva ottant'anni e Aronne ottantatrè, quando parlarono al faraone.
8Il Signore disse a Mosè e ad Aronne:
9«Quando il faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! tu dirai ad Aronne: Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!».
10Mosè e Aronne vennero dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un serpente.
11Allora il faraone convocò i sapienti e gli incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa.
12Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni.
13Però il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.
14Poi il Signore disse a Mosè: «Il cuore del faraone è irremovibile: si è rifiutato di lasciar partire il popolo.
15Và dal faraone al mattino quando uscirà verso le acque. Tu starai davanti a lui sulla riva del Nilo, tenendo in mano il bastone che si è cambiato in serpente.
16Gli riferirai: Il Signore, il Dio degli Ebrei, mi ha inviato a dirti: Lascia partire il mio popolo, perché possa servirmi nel deserto; ma tu finora non hai obbedito.
17Dice il Signore: Da questo fatto saprai che io sono il Signore; ecco, con il bastone che ho in mano io batto un colpo sulle acque che sono nel Nilo: esse si muteranno in sangue.
18I pesci che sono nel Nilo moriranno e il Nilo ne diventerà fetido, così che gli Egiziani non potranno più bere le acque del Nilo!».
19Il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne: Prendi il tuo bastone e stendi la mano sulle acque degli Egiziani, sui loro fiumi, canali, stagni, e su tutte le loro raccolte di acqua; diventino sangue, e ci sia sangue in tutto il paese d'Egitto, perfino nei recipienti di legno e di pietra!».
20Mosè e Aronne eseguirono quanto aveva ordinato il Signore: Aronne alzò il bastone e percosse le acque che erano nel Nilo sotto gli occhi del faraone e dei suoi servi. Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in sangue.
21I pesci che erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non poterono più berne le acque. Vi fu sangue in tutto il paese d'Egitto.
22Ma i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. Il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.
23Il faraone voltò le spalle e rientrò nella sua casa e non tenne conto neppure di questo fatto.
24Tutti gli Egiziani scavarono allora nei dintorni del Nilo per attingervi acqua da bere, perché non potevano bere le acque del Nilo.
25Sette giorni trascorsero dopo che il Signore aveva colpito il Nilo.
26Poi il Signore disse a Mosè: «Và a riferire al faraone: Dice il Signore: Lascia andare il mio popolo perché mi possa servire!
27Se tu rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutto il tuo territorio con le rane:
28il Nilo comincerà a pullulare di rane; esse usciranno, ti entreranno in casa, nella camera dove dormi e sul tuo letto, nella casa dei tuoi ministri e tra il tuo popolo, nei tuoi forni e nelle tue madie.
29Contro di te e contro tutti i tuoi ministri usciranno le rane».
Chapter 8
1Il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne: Stendi la mano con il tuo bastone sui fiumi, sui canali e sugli stagni e fà uscire le rane sul paese d'Egitto!».
2Aronne stese la mano sulle acque d'Egitto e le rane uscirono e coprirono il paese d'Egitto.
3Ma i maghi, con le loro magie, operarono la stessa cosa e fecero uscire le rane sul paese d'Egitto.
4Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: «Pregate il Signore, perché allontani le rane da me e dal mio popolo; io lascerò andare il popolo, perché possa sacrificare al Signore!».
5Mosè disse al faraone: «Fammi l'onore di comandarmi per quando io devo pregare in favore tuo e dei tuoi ministri e del tuo popolo, per liberare dalle rane te e le tue case, in modo che ne rimangano soltanto nel Nilo».
6Rispose: «Per domani». Riprese: «Secondo la tua parola! Perché tu sappia che non esiste nessuno pari al Signore, nostro Dio,
7le rane si ritireranno da te e dalle tue case, dai tuoi servitori e dal tuo popolo: ne rimarranno soltanto nel Nilo».
8Mosè e Aronne si allontanarono dal faraone e Mosè supplicò il Signore riguardo alle rane, che aveva mandate contro il faraone.
9Il Signore operò secondo la parola di Mosè e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi.
10Le raccolsero in tanti mucchi e il paese ne fu ammorbato.
11Ma il faraone vide ch'era intervenuto il sollievo, si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.
12Quindi il Signore disse a Mosè: «Comanda ad Aronne: Stendi il tuo bastone, percuoti la polvere della terra: essa si muterà in zanzare in tutto il paese d'Egitto».
13Così fecero: Aronne stese la mano con il suo bastone, colpì la polvere della terra e infierirono le zanzare sugli uomini e sulle bestie; tutta la polvere del paese si era mutata in zanzare in tutto l'Egitto.
14I maghi fecero la stessa cosa con le loro magie, per produrre zanzare, ma non riuscirono e le zanzare infierivano sugli uomini e sulle bestie.
15Allora i maghi dissero al faraone: «E' il dito di Dio!». Ma il cuore del faraone si ostinò e non diede ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.
16Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino e presentati al faraone quando andrà alle acque; gli riferirai: Dice il Signore: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire!
17Se tu non lasci partire il mio popolo, ecco manderò su di te, sui tuoi ministri, sul tuo popolo e sulle tue case i mosconi: le case degli Egiziani saranno piene di mosconi e anche il suolo sul quale essi si trovano.
18Ma in quel giorno io eccettuerò il paese di Gosen, dove dimora il mio popolo, in modo che là non vi siano mosconi, perché tu sappia che io, il Signore, sono in mezzo al paese!
19Così farò distinzione tra il mio popolo e il tuo popolo. Domani avverrà questo segno».
20Così fece il Signore: una massa imponente di mosconi entrò nella casa del faraone, nella casa dei suoi ministri e in tutto il paese d'Egitto; la regione era devastata a causa dei mosconi.
21Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: «Andate a sacrificare al vostro Dio nel paese!».
22Ma rispose Mosè: «Non è opportuno far così perché quello che noi sacrifichiamo al Signore, nostro Dio, è abominio per gli Egiziani. Se noi facciamo un sacrificio abominevole agli Egiziani sotto i loro occhi, forse non ci lapideranno?
23Andremo nel deserto, a tre giorni di cammino, e sacrificheremo al Signore, nostro Dio, secondo quanto egli ci ordinerà!».
24Allora il faraone replicò: «Vi lascerò partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto. Ma non andate troppo lontano e pregate per me».
25Rispose Mosè: «Ecco, uscirò dalla tua presenza e pregherò il Signore; domani i mosconi si ritireranno dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo. Però il faraone cessi di burlarsi di noi, non lasciando partire il popolo, perché possa sacrificare al Signore!».
26Mosè si allontanò dal faraone e pregò il Signore.
27Il Signore agì secondo la parola di Mosè e allontanò i mosconi dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo: non ne restò neppure uno.
28Ma il faraone si ostinò anche questa volta e non lasciò partire il popolo.
Chapter 9
1Allora il Signore si rivolse a Mosè: «Và a riferire al faraone: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire!
2Se tu rifiuti di lasciarlo partire e lo trattieni ancora,
3ecco la mano del Signore viene sopra il tuo bestiame che è nella campagna, sopra i cavalli, gli asini, i cammelli, sopra gli armenti e le greggi, con una peste assai grave!
4Ma il Signore farà distinzione tra il bestiame di Israele e quello degli Egiziani, così che niente muoia di quanto appartiene agli Israeliti».
5Il Signore fissò la data, dicendo: «Domani il Signore compirà questa cosa nel paese!».
6Appunto il giorno dopo, il Signore compì questa cosa: morì tutto il bestiame degli Egiziani, ma del bestiame degli Israeliti non morì neppure un capo.
7Il faraone mandò a vedere ed ecco neppur un capo era morto del bestiame d'Israele. Ma il cuore del faraone rimase ostinato e non lasciò partire il popolo.
8Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Procuratevi una manciata di fuliggine di fornace: Mosè la getterà in aria sotto gli occhi del faraone.
9Essa diventerà un pulviscolo diffuso su tutto il paese d'Egitto e produrrà, sugli uomini e sulle bestie, un'ulcera con pustole, in tutto il paese d'Egitto».
10Presero dunque fuliggine di fornace, si posero alla presenza del faraone, Mosè la gettò in aria ed essa produsse ulcere pustolose, con eruzioni su uomini e bestie.
11I maghi non poterono stare alla presenza di Mosè a causa delle ulcere che li avevano colpiti come tutti gli Egiziani.
12Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non diede loro ascolto, come il Signore aveva predetto a Mosè.
13Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino, presentati al faraone e annunziagli: Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire!
14Perché questa volta io mando tutti i miei flagelli contro di te, contro i tuoi ministri e contro il tuo popolo, perché tu sappia che nessuno è come me su tutta la terra.
15Se fin da principio io avessi steso la mano per colpire te e il tuo popolo con la peste, tu saresti ormai cancellato dalla terra;
16invece ti ho lasciato vivere, per dimostrarti la mia potenza e per manifestare il mio nome in tutta la terra.
17Ancora ti opponi al mio popolo e non lo lasci partire!
18Ecco, io faccio cadere domani a questa stessa ora una grandine violentissima come non c'era mai stata in Egitto dal giorno della sua fondazione fino ad oggi.
19Manda dunque fin d'ora a mettere al riparo il tuo bestiame e quanto hai in campagna. Su tutti gli uomini e su tutti gli animali che si trovano in campagna e che non saranno ricondotti in casa, scenderà la grandine ed essi moriranno».
20Chi tra i ministri del faraone temeva il Signore fece ricoverare nella casa i suoi schiavi e il suo bestiame;
21chi invece non diede retta alla parola del Signore lasciò schiavi e bestiame in campagna.
22Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il cielo: vi sia grandine in tutto il paese di Egitto, sugli uomini, sulle bestie e su tutte le erbe dei campi nel paese di Egitto!».
23Mosè stese il bastone verso il cielo e il Signore mandò tuoni e grandine; un fuoco guizzò sul paese e il Signore fece piovere grandine su tutto il paese d'Egitto.
24Ci furono grandine e folgori in mezzo alla grandine: grandinata così violenta non vi era mai stata in tutto il paese d'Egitto, dal tempo in cui era diventato nazione!
25La grandine colpì, in tutto il paese d'Egitto, quanto era nella campagna: uomini e bestie; la grandine colpì anche tutta l'erba della campagna e schiantò tutti gli alberi della campagna.
26Soltanto nel paese di Gosen, dove stavano gli Israeliti, non vi fu grandine.
27Allora il faraone mandò a chiamare Mosè e Aronne e disse loro: «Questa volta ho peccato: il Signore ha ragione; io e il mio popolo siamo colpevoli.
28Pregate il Signore: basta con i tuoni e la grandine! Vi lascerò partire e non resterete qui più oltre».
29Mosè gli rispose: «Quando sarò uscito dalla città, stenderò le mani verso il Signore: i tuoni cesseranno e non vi sarà più grandine, perché tu sappia che la terra è del Signore.
30Ma quanto a te e ai tuoi ministri, io so che ancora non temerete il Signore Dio».
31Ora il lino e l'orzo erano stati colpiti, perché l'orzo era in spiga e il lino in fiore;
32ma il grano e la spelta non erano stati colpiti, perché tardivi.
33Mosè si allontanò dal faraone e dalla città; stese allora le mani verso il Signore: i tuoni e la grandine cessarono e la pioggia non si rovesciò più sulla terra.
34Il faraone vide che la pioggia era cessata, come anche la grandine e i tuoni, e allora continuò a peccare e si ostinò, insieme con i suoi ministri.
35Il cuore del faraone si ostinò ed egli non lasciò partire gli Israeliti, come aveva predetto il Signore per mezzo di Mosè.
Chapter 10
1Allora il Signore disse a Mosè: «Và dal faraone, perché io ho reso irremovibile il suo cuore e il cuore dei suoi ministri, per operare questi miei prodigi in mezzo a loro
2e perché tu possa raccontare e fissare nella memoria di tuo figlio e di tuo nipote come io ho trattato gli Egiziani e i segni che ho compiuti in mezzo a loro e così saprete che io sono il Signore!».
3Mosè e Aronne entrarono dal faraone e gli dissero: «Dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Fino a quando rifiuterai di piegarti davanti a me? Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire.
4Se tu rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco io manderò da domani le cavallette sul tuo territorio.
5Esse copriranno il paese, così da non potersi più vedere il suolo: divoreranno ciò che è rimasto, che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni albero che germoglia nella vostra campagna.
6Riempiranno le tue case, le case di tutti i tuoi ministri e le case di tutti gli Egiziani, cosa che non videro i tuoi padri, né i padri dei tuoi padri, da quando furono su questo suolo fino ad oggi!». Poi voltarono le spalle e uscirono dalla presenza del faraone.
7I ministri del faraone gli dissero: «Fino a quando costui resterà tra noi come una trappola? Lascia partire questa gente perché serva il Signore suo Dio! Non sai ancora che l'Egitto va in rovina?».
8Mosè e Aronne furono richiamati presso il faraone, che disse loro: «Andate, servite il Signore, vostro Dio! Ma chi sono quelli che devono partire?».
9Mosè disse: «Andremo con i nostri giovani e i nostri vecchi, con i figli e le figlie, con il nostro bestiame e le nostre greggi perché per noi è una festa del Signore».
10Rispose: «Il Signore sia con voi, come io intendo lasciar partire voi e i vostri bambini! Ma badate che voi avete di mira un progetto malvagio.
11Così non va! Partite voi uomini e servite il Signore, se davvero voi cercate questo!». Li allontanarono dal faraone.
12Allora il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul paese d'Egitto per mandare le cavallette: assalgano il paese d'Egitto e mangino ogni erba di quanto la grandine ha risparmiato!».
13Mosè stese il bastone sul paese di Egitto e il Signore diresse sul paese un vento d'oriente per tutto quel giorno e tutta la notte. Quando fu mattina, il vento di oriente aveva portato le cavallette.
14Le cavallette assalirono tutto il paese d'Egitto e vennero a posarsi in tutto il territorio d'Egitto. Fu una cosa molto grave: tante non ve n'erano mai state prima, né vi furono in seguito.
15Esse coprirono tutto il paese, così che il paese ne fu oscurato; divorarono ogni erba della terra e ogni frutto d'albero che la grandine aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli alberi e delle erbe dei campi in tutto il paese di Egitto.
16Il faraone allora convocò in fretta Mosè e Aronne e disse: «Ho peccato contro il Signore, vostro Dio, e contro di voi.
17Ma ora perdonate il mio peccato anche questa volta e pregate il Signore vostro Dio perché almeno allontani da me questa morte!».
18Egli si allontanò dal faraone e pregò il Signore.
19Il Signore cambiò la direzione del vento e lo fece soffiare dal mare con grande forza: esso portò via le cavallette e le abbattè nel Mare Rosso; neppure una cavalletta rimase in tutto il territorio di Egitto.
20Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti.
21Poi il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il cielo: verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno palpare!».
22Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutto il paese d'Egitto, per tre giorni.
23Non si vedevano più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si potè muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove abitavano.
24Allora il faraone convocò Mosè e disse: «Partite, servite il Signore! Solo rimanga il vostro bestiame minuto e grosso! Anche i vostri bambini potranno partire con voi».
25Rispose Mosè: «Anche tu metterai a nostra disposizione sacrifici e olocausti e noi li offriremo al Signore nostro Dio.
26Anche il nostro bestiame partirà con noi: neppure un'unghia ne resterà qui. Perché da esso noi dobbiamo prelevare le vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo come servire il Signore finché non saremo arrivati in quel luogo».
27Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non volle lasciarli partire.
28Gli rispose dunque il faraone: «Vattene da me! Guardati dal ricomparire davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia morirai».
29Mosè disse: «Hai parlato bene: non vedrò più la tua faccia!».
Chapter 11
1Il Signore disse a Mosè: «Ancora una piaga manderò contro il faraone e l'Egitto; dopo, egli vi lascerà partire di qui. Vi lascerà partire senza restrizione, anzi vi caccerà via di qui.
2Dì dunque al popolo, che ciascuno dal suo vicino e ciascuna dalla sua vicina si facciano dare oggetti d'argento e oggetti d'oro».
3Ora il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani. Inoltre Mosè era un uomo assai considerato nel paese d'Egitto, agli occhi dei ministri del faraone e del popolo.
4Mosè riferì: «Dice il Signore: Verso la metà della notte io uscirò attraverso l'Egitto:
5morirà ogni primogenito nel paese di Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito della schiava che sta dietro la mola, e ogni primogenito del bestiame.
6Un grande grido si alzerà in tutto il paese di Egitto, quale non vi fu mai e quale non si ripeterà mai più.
7Ma contro tutti gli Israeliti neppure un cane punterà la lingua, né contro uomini, né contro bestie, perché sappiate che il Signore fa distinzione tra l'Egitto e Israele.
8Tutti questi tuoi servi scenderanno a me e si prostreranno davanti a me, dicendo: Esci tu e tutto il popolo che ti segue! Dopo, io uscirò!». Mosè acceso di collera, si allontanò dal faraone.
9Il Signore aveva appunto detto a Mosè: «Il faraone non vi ascolterà, perché si moltiplichino i miei prodigi nel paese d'Egitto».
10Mosè e Aronne avevano fatto tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti dal suo paese.
Chapter 12
1Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto:
2«Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno.
3Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa.
4Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne.
5Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre
6e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto.
7Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare.
8In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare.
9Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere.
10Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco.
11Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. E' la pasqua del Signore!
12In quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei dell'Egitto. Io sono il Signore!
13Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto.
14Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne.
15Per sette giorni voi mangerete azzimi. chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella persona sarà eliminata da Israele.
16Nel primo giorno avrete una convocazione sacra; nel settimo giorno una convocazione sacra: durante questi giorni non si farà alcun lavoro; potrà esser preparato solo ciò che deve essere mangiato da ogni persona.
17Osservate gli azzimi, perché in questo stesso giorno io ho fatto uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osserverete questo giorno di generazione in generazione come rito perenne.
18Nel primo mese, il giorno quattordici del mese, alla sera, voi mangerete azzimi fino al ventuno del mese, alla sera.
19Per sette giorni non si troverà lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà del lievito, sarà eliminato dalla comunità di Israele, forestiero o nativo del paese.
20Non mangerete nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore mangerete azzimi».
21Mosè convocò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: «Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la pasqua.
22Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete l'architrave e gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi uscirà dalla porta della sua casa fino al mattino.
23Il Signore passerà per colpire l'Egitto, vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti: allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire.
24Voi osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per sempre.
25Quando poi sarete entrati nel paese che il Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito.
26Allora i vostri figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto?
27Voi direte loro: E' il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto e salvò le nostre case».
28Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; in tal modo essi fecero.
29A mezzanotte il Signore percosse ogni primogenito nel paese d'Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito del prigioniero nel carcere sotterraneo, e tutti i primogeniti del bestiame.
30Si alzò il faraone nella notte e con lui i suoi ministri e tutti gli Egiziani; un grande grido scoppiò in Egitto, perché non c'era casa dove non ci fosse un morto!
31Il faraone convocò Mosè e Aronne nella notte e disse: «Alzatevi e abbandonate il mio popolo, voi e gli Israeliti! Andate a servire il Signore come avete detto.
32Prendete anche il vostro bestiame e le vostre greggi, come avete detto, e partite! Benedite anche me!».
33Gli Egiziani fecero pressione sul popolo, affrettandosi a mandarli via dal paese, perché dicevano: «Stiamo per morire tutti!».
34Il popolo portò con sé la pasta prima che fosse lievitata, recando sulle spalle le madie avvolte nei mantelli.
35Gli Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero dare dagli Egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti.
36Il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani, i quali annuirono alle loro richieste. Così essi spogliarono gli Egiziani.
37Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini capaci di camminare, senza contare i bambini.
38Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e insieme greggi e armenti in gran numero.
39Fecero cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto in forma di focacce azzime, perché non era lievitata: erano infatti stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio.
40Il tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in Egitto fu di quattrocentotrent'anni.
41Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese d'Egitto.
42Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.
43Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Questo è il rito della pasqua: nessun straniero ne deve mangiare.
44Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai e allora ne potrà mangiare.
45L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno.
46In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso.
47Tutta la comunità d'Israele la celebrerà.
48Se un forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua del Signore, sia circonciso ogni suo maschio: allora si accosterà per celebrarla e sarà come un nativo del paese. Ma nessun non circonciso ne deve mangiare.
49Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero, che è domiciliato in mezzo a voi».
50Tutti gli Israeliti fecero così; come il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne, in tal modo operarono.
51Proprio in quel giorno il Signore fece uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere.
Chapter 13
1Il Signore disse a Mosè:
2«Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o di animali -: esso appartiene a me».
3Mosè disse al popolo: «Ricordati di questo giorno, nel quale siete usciti dall'Egitto, dalla condizione servile, perché con mano potente il Signore vi ha fatti uscire di là: non si mangi ciò che è lievitato.
4Oggi voi uscite nel mese di Abib.
5Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, dell'Eveo e del Gebuseo, che ha giurato ai tuoi padri di dare a te, terra dove scorre latte e miele, allora tu compirai questo rito in questo mese.
6Per sette giorni mangerai azzimi.
7Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non ci sarà presso di te ciò che è lievitato; non ci sarà presso di te il lievito, entro tutti i tuoi confini.
8In quel giorno tu istruirai tuo figlio: E' a causa di quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall'Egitto.
9Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore ti ha fatto uscire dall'Egitto.
10Osserverai questo rito alla sua ricorrenza ogni anno.
11Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato in possesso,
12tu riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto del bestiame, se di sesso maschile, appartiene al Signore.
13Riscatterai ogni primo parto dell'asino mediante un capo di bestiame minuto; se non lo riscatti, gli spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi figli.
14Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto, dalla condizione servile.
15Poiché il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nel paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del seno materno, se di sesso maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli.
16Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto».
17Quando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo condusse per la strada del paese dei Filistei, benché fosse più corta, perché Dio pensava: «Altrimenti il popolo, vedendo imminente la guerra, potrebbe pentirsi e tornare in Egitto».
18Dio guidò il popolo per la strada del deserto verso il Mare Rosso. Gli Israeliti, ben armati uscivano dal paese d'Egitto.
19Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché questi aveva fatto giurare solennemente gli Israeliti: «Dio, certo, verrà a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa».
20Partirono da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto.
21Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte.
22Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte.
Chapter 14
1Il Signore disse a Mosè:
2«Comanda agli Israeliti che tornino indietro e si accampino davanti a Pi-Achirot, tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Zefon; di fronte ad esso vi accamperete presso il mare.
3Il faraone penserà degli Israeliti: Vanno errando per il paese; il deserto li ha bloccati!
4Io renderò ostinato il cuore del faraone ed egli li inseguirà; io dimostrerò la mia gloria contro il faraone e tutto il suo esercito, così gli Egiziani sapranno che io sono il Signore!».
5Quando fu riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito, il cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero: «Che abbiamo fatto, lasciando partire Israele, così che più non ci serva!».
6Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati.
7Prese poi seicento carri scelti e tutti i carri di Egitto con i combattenti sopra ciascuno di essi.
8Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re di Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata.
9Gli Egiziani li inseguirono e li raggiunsero, mentre essi stavano accampati presso il mare: tutti i cavalli e i carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito si trovarono presso Pi-Achirot, davanti a Baal-Zefon.
10Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi: ecco, gli Egiziani muovevano il campo dietro di loro! Allora gli Israeliti ebbero grande paura e gridarono al Signore.
11Poi dissero a Mosè: «Forse perché non c'erano sepolcri in Egitto ci hai portati a morire nel deserto? Che hai fatto, portandoci fuori dall'Egitto?
12Non ti dicevamo in Egitto: Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani, perché è meglio per noi servire l'Egitto che morire nel deserto?».
13Mosè rispose: «Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza che il Signore oggi opera per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più!
14Il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli».
15Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino.
16Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all'asciutto.
17Ecco io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri.
18Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».
19L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro.
20Venne così a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
21Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero.
22Gli Israeliti entrarono nel mare asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra.
23Gli Egiziani li inseguirono con tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri, entrando dietro di loro in mezzo al mare.
24Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco e di nube gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta.
25Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
26Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri».
27Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare.
28Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno.
29Invece gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra.
30In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare;
31Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l'Egitto e il popolo temette il Signore e credette in lui e nel suo servo Mosè.
Chapter 15
1Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero: perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare cavallo e cavaliere.
2Mia forza e mio canto è il Signore, egli mi ha salvato. E' il mio Dio e lo voglio lodare, è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!
3Il Signore è prode in guerra, si chiama Signore.
4I carri del faraone e il suo esercito ha gettato nel mare e i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mare Rosso.
5Gli abissi li ricoprirono, sprofondarono come pietra.
6La tua destra, Signore, terribile per la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico;
7con sublime grandezza abbatti i tuoi avversari, scateni il tuo furore che li divora come paglia.
8Al soffio della tua ira si accumularono le acque, si alzarono le onde come un argine, si rappresero gli abissi in fondo al mare.
9Il nemico aveva detto: Inseguirò, raggiungerò, spartirò il bottino, se ne sazierà la mia brama; sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano!
10Soffiasti con il tuo alito: il mare li coprì, sprofondarono come piombo in acque profonde.
11Chi è come te fra gli dei, Signore? Chi è come te, maestoso in santità, tremendo nelle imprese, operatore di prodigi?
12Stendesti la destra: la terra li inghiottì.
13Guidasti con il tuo favore questo popolo che hai riscattato, lo conducesti con forza alla tua santa dimora.
14Hanno udito i popoli e tremano; dolore incolse gli abitanti della Filistea.
15Gia si spaventano i capi di Edom, i potenti di Moab li prende il timore; tremano tutti gli abitanti di Canaan.
16Piombano sopra di loro la paura e il terrore; per la potenza del tuo braccio restano immobili come pietra, finché sia passato il tuo popolo, Signore, finché sia passato questo tuo popolo che ti sei acquistato.
17Lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato.
18Il Signore regna
19Quando infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare.
20Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani, formando cori di danze.
21Maria fece loro cantare il ritornello: perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavallo e cavaliere!».
22Mosè fece levare l'accampamento di Israele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua.
23Arrivarono a Mara, ma non potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state chiamate Mara.
24Allora il popolo mormorò contro Mosè: «Che berremo?».
25Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova.
26Disse: «Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io non t'infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!».
27Poi arrivarono a Elim, dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si accamparono presso l'acqua.
Chapter 16
1Levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d'Egitto.
2Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne.
3Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
4Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no.
5Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro giorno».
6Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: «Questa sera saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto;
7domani mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?».
8Mosè disse: «Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore».
9Mosè disse ad Aronne: «Dà questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!».
10Ora mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la Gloria del Signore apparve nella nube.
11Il Signore disse a Mosè:
12«Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore vostro Dio».
13Ora alla sera le quaglie salirono e coprirono l'accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada intorno all'accampamento.
14Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la brina sulla terra.
15Gli Israeliti la videro e si dissero l'un l'altro: «Man hu: che cos'è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «E' il pane che il Signore vi ha dato in cibo.
16Ecco che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda».
17Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto chi poco.
18Si misurò con l'omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di troppo, colui che ne aveva preso di meno non ne mancava: avevano raccolto secondo quanto ciascuno poteva mangiarne.
19Poi Mosè disse loro: «Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino».
20Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro.
21Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva.
22Nel sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer a testa. Allora tutti i principi della comunità vennero ad informare Mosè.
23E disse loro: «E' appunto ciò che ha detto il Signore: Domani è sabato, riposo assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani mattina».
24Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè, e non imputridì, né vi si trovarono vermi.
25Disse Mosè: «Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del Signore: oggi non lo troverete nella campagna.
26Sei giorni lo raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà».
27Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono.
28Disse allora il Signore a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi?
29Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova».
30Il popolo dunque riposò nel settimo giorno.
31La casa d'Israele la chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianca; aveva il sapore di una focaccia con miele.
32Mosè disse: «Questo ha ordinato il Signore: Riempitene un omer e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto».
33Mosè disse quindi ad Aronne: «Prendi un'urna e mettici un omer completo di manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri discendenti».
34Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose per conservarla davanti alla Testimonianza.
35Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino al loro arrivo in una terra abitata, mangiarono cioè la manna finché furono arrivati ai confini del paese di Canaan.
36L'omer è la decima parte di un efa.
Chapter 17
1Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento dal deserto di Sin, secondo l'ordine che il Signore dava di tappa in tappa, e si accampò a Refidim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo.
2Il popolo protestò contro Mosè: «Dateci acqua da bere!». Mosè disse loro: «Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il Signore?».
3In quel luogo dunque il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?».
4Allora Mosè invocò l'aiuto del Signore, dicendo: «Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!».
5Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e và!
6Ecco, io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè così fece sotto gli occhi degli anziani d'Israele.
7Si chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».
8Allora Amalek venne a combattere contro Israele a Refidim.
9Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalek. Domani io starò ritto sulla cima del colle con in mano il bastone di Dio».
10Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur salirono sulla cima del colle.
11Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte Amalek.
12Poiché Mosè sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
13Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo passandoli poi a fil di spada.
14Allora il Signore disse a Mosè: «Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè: io cancellerò del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo!».
15Allora Mosè costruì un altare, lo chiamò «Il Signore è il mio vessillo»
16e disse: vi sarà guerra del Signore contro Amalek di generazione in generazione!».
Chapter 18
1Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a sapere quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo, come il Signore aveva fatto uscire Israele dall'Egitto.
2Allora Ietro prese con sé Zippora, moglie di Mosè, che prima egli aveva rimandata,
3e insieme i due figli di lei, uno dei quali si chiamava Gherson, perché egli aveva detto: «Sono un emigrato in terra straniera»,
4e l'altro si chiamava Eliezer, perché «Il Dio di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone».
5Ietro dunque, suocero di Mosè, con i figli e la moglie di lui venne da Mosè nel deserto, dove era accampato, presso la montagna di Dio.
6Egli fece dire a Mosè: «Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due figli!».
7Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e lo baciò; poi si informarono l'uno della salute dell'altro ed entrarono sotto la tenda.
8Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate durante il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati.
9Ietro gioì di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva liberato dalla mano degli Egiziani.
10Disse Ietro: «Benedetto sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell'Egitto!
11Ora io so che il Signore è più grande di tutti gli dei, poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui essi si vantavano».
12Poi Ietro, suocero di Mosè, offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli anziani d'Israele e fecero un banchetto con il suocero di Mosè davanti a Dio.
13Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera.
14Allora Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: «Che cos'è questo che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?».
15Mosè rispose al suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio.
16Quando hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l'uno e l'altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi».
17Il suocero di Mosè gli disse: «Non va bene quello che fai!
18Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; tu non puoi attendervi da solo.
19Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu stà davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio.
20A loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere.
21Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine.
22Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te.
23Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua mèta».
24Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva suggerito.
25Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine.
26Essi giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori.
27Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò al suo paese.
Chapter 19
1Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dal paese di Egitto, proprio in quel giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai.
2Levato l'accampamento da Refidim, arrivarono al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
3Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti:
4Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me.
5Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra!
6Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli Israeliti».
7Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore.
8Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo.
9Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano sempre anche a te».
10Il Signore disse a Mosè: «Và dal popolo e purificalo oggi e domani: lavino le loro vesti
11e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai alla vista di tutto il popolo.
12Fisserai per il popolo un limite tutto attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte e dal toccare le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte.
13Nessuna mano però dovrà toccare costui: dovrà essere lapidato o colpito con tiro di arco.
14Mosè scese dal monte verso il popolo; egli fece purificare il popolo ed essi lavarono le loro vesti.
15Poi disse al popolo: «Siate pronti in questi tre giorni: non unitevi a donna».
16Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore.
17Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte.
18Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto.
19Il suono della tromba diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono.
20Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì.
21Poi il Signore disse a Mosè: «Scendi, scongiura il popolo di non irrompere verso il Signore per vedere, altrimenti ne cadrà una moltitudine!
22Anche i sacerdoti, che si avvicinano al Signore, si tengano in stato di purità, altrimenti il Signore si avventerà contro di loro!».
23Mosè disse al Signore: «Il popolo non può salire al monte Sinai, perché tu stesso ci hai avvertiti dicendo: Fissa un limite verso il monte e dichiaralo sacro».
24Il Signore gli disse: «Và, scendi, poi salirai tu e Aronne con te. Ma i sacerdoti e il popolo non si precipitino per salire verso il Signore, altrimenti egli si avventerà contro di loro!».
25Mosè scese verso il popolo e parlò.
Chapter 20
1Dio allora pronunciò tutte queste parole:
2«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù:
3non avrai altri dei di fronte a me.
4Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
5Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano,
6ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
7Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
8Ricordati del giorno di sabato per santificarlo:
9sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro;
10ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te.
11Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
12Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
13Non uccidere.
14Non commettere adulterio.
15Non rubare.
16Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
17Non desiderare la casa del tuo prossimo. schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
18Tutto il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del corno e il monte fumante. Il popolo vide, fu preso da tremore e si tenne lontano.
19Allora dissero a Mosè: «Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!».
20Mosè disse al popolo: «Non abbiate timore: Dio è venuto per mettervi alla prova e perché il suo timore vi sia sempre presente e non pecchiate».
21Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la nube oscura, nella quale era Dio.
22Il Signore disse a Mosè: «Dirai agli Israeliti: Avete visto che vi ho parlato dal cielo!
23Non fate dei d'argento e dei d'oro accanto a me: non fatene per voi!
24Farai per me un altare di terra e, sopra, offrirai i tuoi olocausti e i tuoi sacrifici di comunione, le tue pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo dove io vorrò ricordare il mio nome, verrò a te e ti benedirò.
25Se tu mi fai un altare di pietra, non lo costruirai con pietra tagliata, perché alzando la tua lama su di essa, tu la renderesti profana.
26Non salirai sul mio altare per mezzo di gradini, perché là non si scopra la tua nudità.
Chapter 21
1Queste sono le norme che tu esporrai loro.
2Quando tu avrai acquistato uno schiavo ebreo, egli ti servirà per sei anni e nel settimo potrà andarsene libero, senza riscatto.
3Se è entrato solo, uscirà solo; se era coniugato, sua moglie se ne andrà con lui.
4Se il suo padrone gli ha dato moglie e questa gli ha partorito figli o figlie, la donna e i suoi figli saranno proprietà del padrone ed egli se ne andrà solo.
5Ma se lo schiavo dice: Io sono affezionato al mio padrone, a mia moglie, ai miei figli; non voglio andarmene in libertà,
6allora il suo padrone lo condurrà davanti a Dio, lo farà accostare al battente o allo stipite della porta e gli forerà l'orecchio con la lesina; quegli sarà suo schiavo per sempre.
7Quando un uomo venderà la figlia come schiava, essa non se ne andrà come se ne vanno gli schiavi.
8Se essa non piace al padrone, che così non se la prende come concubina, la farà riscattare. Comunque egli non può venderla a gente straniera, agendo con frode verso di lei.
9Se egli la vuol dare come concubina al proprio figlio, si comporterà nei suoi riguardi secondo il diritto delle figlie.
10Se egli ne prende un'altra per sé, non diminuirà alla prima il nutrimento, il vestiario, la coabitazione.
11Se egli non fornisce a lei queste cose, essa potrà andarsene, senza che sia pagato il prezzo del riscatto.
12Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte.
13Però per colui che non ha teso insidia, ma che Dio gli ha fatto incontrare, io ti fisserò un luogo dove potrà rifugiarsi.
14Ma, quando un uomo attenta al suo prossimo per ucciderlo con inganno, allora lo strapperai anche dal mio altare, perché sia messo a morte.
15Colui che percuote suo padre o sua madre sarà messo a morte.
16Colui che rapisce un uomo e lo vende, se lo si trova ancora in mano a lui, sarà messo a morte.
17Colui che maledice suo padre o sua madre sarà messo a morte.
18Quando alcuni uomini rissano e uno colpisce il suo prossimo con una pietra o con il pugno e questi non è morto, ma debba mettersi a letto,
19se poi si alza ed esce con il bastone, chi lo ha colpito sarà ritenuto innocente, ma dovrà pagare il riposo forzato e procurargli le cure.
20Quando un uomo colpisce con il bastone il suo schiavo o la sua schiava e gli muore sotto le sue mani, si deve fare vendetta.
21Ma se sopravvive un giorno o due, non sarà vendicato, perché è acquisto del suo denaro.
22Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta, così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un'ammenda, secondo quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato.
23Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita:
24occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede,
25bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido.
26Quando un uomo colpisce l'occhio del suo schiavo o della sua schiava e lo acceca, gli darà la libertà in compenso dell'occhio.
27Se fa cadere il dente del suo schiavo o della sua schiava, gli darà la libertà in compenso del dente.
28Quando un bue cozza con le corna contro un uomo o una donna e ne segue la morte, il bue sarà lapidato e non se ne mangerà la carne. Però il proprietario del bue è innocente.
29Ma se il bue era solito cozzare con le corna gia prima e il padrone era stato avvisato e non lo aveva custodito, se ha causato la morte di un uomo o di una donna, il bue sarà lapidato e anche il suo padrone dev'essere messo a morte.
30Se invece gli viene imposta una compensazione, egli pagherà il riscatto della propria vita, secondo quanto gli verrà imposto.
31Se cozza con le corna contro un figlio o se cozza contro una figlia, si procederà nella stessa maniera.
32Se il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava, si pagheranno al padrone trenta sicli d'argento e il bue sarà lapidato.
33Quando un uomo lascia una cisterna aperta oppure quando un uomo scava una cisterna e non la copre, se vi cade un bue o un asino,
34il proprietario della cisterna deve dare l'indennizzo: verserà il denaro al padrone della bestia e l'animale morto gli apparterrà.
35Quando il bue di un uomo cozza contro il bue del suo prossimo e ne causa la morte, essi venderanno il bue vivo e se ne divideranno il prezzo; si divideranno anche la bestia morta.
36Ma se è notorio che il bue cozzava gia prima e il suo padrone non lo ha custodito, egli dovrà dare come indennizzo bue per bue e la bestia morta gli apparterrà.
37Quando un uomo ruba un bue o un montone e poi lo scanna o lo vende, darà come indennizzo cinque capi di grosso bestiame per il bue e quattro capi di bestiame per il montone.
Chapter 22
1Se un ladro viene sorpreso mentre sta facendo una breccia in un muro e viene colpito e muore, non vi è vendetta di sangue.
2Ma se il sole si era gia alzato su di lui, a suo riguardo vi è vendetta di sangue. compenso dell'oggetto rubato.
3Se si trova ancora in vita e in suo possesso ciò che è stato rubato, si tratti di bue, di asino o di montone, restituirà il doppio.
4Quando un uomo usa come pascolo un campo o una vigna e lascia che il suo bestiame vada a pascolare nel campo altrui, deve dare l'indennizzo con il meglio del suo campo e con il meglio della sua vigna.
5Quando un fuoco si propaga e si attacca ai cespugli spinosi, se viene bruciato un mucchio di covoni o il grano in spiga o il grano in erba, colui che ha provocato l'incendio darà l'indennizzo.
6Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo argento od oggetti e poi nella casa di questo uomo viene commesso un furto, se si trova il ladro, restituirà il doppio.
7Se il ladro non si trova, il padrone della casa si accosterà a Dio per giurare che non ha allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo.
8Qualunque sia l'oggetto di una frode, si tratti di un bue, di un asino, di un montone, di una veste, di qualunque oggetto perduto, di cui uno dice: «E' questo!», la causa delle due parti andrà fino a Dio: colui che Dio dichiarerà colpevole restituirà il doppio al suo prossimo.
9Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo un asino o un bue o un capo di bestiame minuto o qualsiasi bestia, se la bestia è morta o si è prodotta una frattura o è stata rapita senza testimone,
10tra le due parti interverrà un giuramento per il Signore, per dichiarare che il depositario non ha allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo. Il padrone della bestia accetterà e l'altro non dovrà restituire.
11Ma se la bestia è stata rubata quando si trovava presso di lui, pagherà l'indennizzo al padrone di essa.
12Se invece è stata sbranata, la porterà in testimonianza e non dovrà dare l'indennizzo per la bestia sbranata.
13Quando un uomo prende in prestito dal suo prossimo una bestia e questa si è prodotta una frattura o è morta in assenza del padrone, dovrà pagare l'indennizzo.
14Ma se il padrone si trova presente, non deve restituire; se si tratta di una bestia presa a nolo, la sua perdita è compensata dal prezzo del noleggio.
15Quando un uomo seduce una vergine non ancora fidanzata e pecca con lei, ne pagherà la dote nuziale ed essa diverrà sua moglie.
16Se il padre di lei si rifiuta di dargliela, egli dovrà versare una somma di denaro pari alla dote nuziale delle vergini.
17Non lascerai vivere colei che pratica la magìa.
18Chiunque si abbrutisce con una bestia sia messo a morte.
19Colui che offre un sacrificio agli dei, oltre al solo Signore, sarà votato allo sterminio.
20Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto.
21Non maltratterai la vedova o l'orfano.
22Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido,
23la mia collera si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
24Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all'indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
25Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai al tramonto del sole,
26perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, perché io sono pietoso.
27Non bestemmierai Dio e non maledirai il principe del tuo popolo.
28Non ritarderai l'offerta di ciò che riempie il tuo granaio e di ciò che stilla dal tuo frantoio.
29Così farai per il tuo bue e per il tuo bestiame minuto: sette giorni resterà con sua madre, l'ottavo giorno me lo darai.
30Voi sarete per me uomini santi: non mangerete la carne di una bestia sbranata nella campagna, la getterete ai cani.
Chapter 23
1Non spargerai false dicerie; non presterai mano al colpevole per essere testimone in favore di un'ingiustizia.
2Non seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviare verso la maggioranza, per falsare la giustizia.
3Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo.
4Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre.
5Quando vedrai l'asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo.
6Non farai deviare il giudizio del povero, che si rivolge a te nel suo processo.
7Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l'innocente e il giusto, perché io non assolvo il colpevole.
8Non accetterai doni, perché il dono acceca chi ha gli occhi aperti e perverte anche le parole dei giusti.
9Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita del forestiero, perché siete stati forestieri nel paese d'Egitto.
10Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il prodotto,
11ma nel settimo anno non la sfrutterai e la lascerai incolta: ne mangeranno gli indigenti del tuo popolo e ciò che lasceranno sarà divorato dalle bestie della campagna. Così farai per la tua vigna e per il tuo oliveto.
12Per sei giorni farai i tuoi lavori, ma nel settimo giorno farai riposo, perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino e possano respirare i figli della tua schiava e il forestiero.
13Farete attenzione a quanto vi ho detto: non pronunciate il nome di altri dei; non si senta sulla tua bocca!
14Tre volte all'anno farai festa in mio onore:
15Osserverai la festa degli azzimi: mangerai azzimi durante sette giorni, come ti ho ordinato, nella ricorrenza del mese di Abib, perché in esso sei uscito dall'Egitto.
16Osserverai la festa della mietitura, delle primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel campo; la festa del raccolto, al termine dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi.
17Tre volte all'anno ogni tuo maschio comparirà alla presenza del Signore Dio.
18Non offrirai con pane lievitato il sangue del sacrificio in mio onore e il grasso della vittima per la mia festa non starà fino al mattino.
19Il meglio delle primizie del tuo suolo lo porterai alla casa del Signore, tuo Dio.
20Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato.
21Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui.
22Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari.
23Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare presso l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, il Cananeo, l'Eveo e il Gebuseo e io li distruggerò,
24tu non ti prostrerai davanti ai loro dei e non li servirai; tu non ti comporterai secondo le loro opere, ma dovrai demolire e dovrai frantumare le loro stele.
25Voi servirete al Signore, vostro Dio. Egli benedirà il tuo pane e la tua acqua. Terrò lontana da te la malattia.
26Non vi sarà nel tuo paese donna che abortisca o che sia sterile. Ti farò giungere al numero completo dei tuoi giorni.
27Manderò il mio terrore davanti a te e metterò in rotta ogni popolo in mezzo al quale entrerai; farò voltar le spalle a tutti i tuoi nemici davanti a te.
28Manderò i calabroni davanti a te ed essi scacceranno dalla tua presenza l'Eveo, il Cananeo e l'Hittita.
29Non li scaccerò dalla tua presenza in un solo anno, perché il paese non resti deserto e le bestie selvatiche si moltiplichino contro di te.
30A poco a poco li scaccerò dalla tua presenza, finché avrai tanti figli da occupare il paese.
31Stabilirò il tuo confine dal Mare Rosso fino al mare dei Filistei e dal deserto fino al fiume, perché ti consegnerò in mano gli abitanti del paese e li scaccerò dalla tua presenza.
32Ma tu non farai alleanza con loro e con i loro dei;
33essi non abiteranno più nel tuo paese, altrimenti ti farebbero peccare contro di me, perché tu serviresti i loro dei e ciò diventerebbe una trappola per te».
Chapter 24
1Aveva detto a Mosè: «Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e insieme settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete da lontano,
2poi Mosè avanzerà solo verso il Signore, ma gli altri non si avvicineranno e il popolo non salirà con lui».
3Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Tutti i comandi che ha dati il Signore, noi li eseguiremo!».
4Mosè scrisse tutte le parole del Signore, poi si alzò di buon mattino e costruì un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele.
5Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.
6Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare.
7Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo!».
8Allora Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell'alleanza, che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».
9Poi Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani di Israele.
10Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in purezza al cielo stesso.
11Contro i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e tuttavia mangiarono e bevvero.
12Il Signore disse a Mosè: «Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli».
13Mosè si alzò con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di Dio.
14Agli anziani aveva detto: «Restate qui ad aspettarci, fin quando torneremo da voi; ecco avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una questione si rivolgerà a loro».
15Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte.
16La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube.
17La Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna.
18Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.
Chapter 25
1Il Signore disse a Mosè:
2«Ordina agli Israeliti che raccolgano per me un'offerta. La raccoglierete da chiunque sia generoso di cuore.
3Ed ecco che cosa raccoglierete da loro come contributo: oro, argento e rame,
4tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra,
5pelle di montone tinta di rosso, pelle di tasso e legno di acacia,
6olio per il candelabro, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico,
7pietre di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale.
8Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro.
9Eseguirete ogni cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo il modello della Dimora e il modello di tutti i suoi arredi.
10Faranno dunque un'arca di legno di acacia: avrà due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza.
11La rivestirai d'oro puro: dentro e fuori la rivestirai e le farai intorno un bordo d'oro.
12Fonderai per essa quattro anelli d'oro e li fisserai ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro.
13Farai stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro.
14Introdurrai le stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca con esse.
15Le stanghe dovranno rimanere negli anelli dell'arca: non verranno tolte di lì.
16Nell'arca collocherai la Testimonianza che io ti darò.
17Farai il coperchio, o propiziatorio, d'oro puro; avrà due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza.
18Farai due cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del coperchio.
19Fà un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Farete i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio alle sue due estremità.
20I cherubini avranno le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; saranno rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini saranno rivolte verso il coperchio.
21Porrai il coperchio sulla parte superiore dell'arca e collocherai nell'arca la Testimonianza che io ti darò.
22Io ti darò convegno appunto in quel luogo: parlerò con te da sopra il propiziatorio, in mezzo ai due cherubini che saranno sull'arca della Testimonianza, ti darò i miei ordini riguardo agli Israeliti.
23Farai una tavola di legno di acacia: avrà due cubiti di lunghezza, un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza.
24La rivestirai d'oro puro e le farai intorno un bordo d'oro.
25Le farai attorno una cornice di un palmo e farai un bordo d'oro per la cornice.
26Le farai quattro anelli d'oro e li fisserai ai quattro angoli che costituiranno i suoi quattro piedi.
27Gli anelli saranno contigui alla cornice e serviranno a inserire le stanghe destinate a trasportare la tavola.
28Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro; con esse si trasporterà la tavola.
29Farai anche i suoi accessori, piatti, coppe, anfore e tazze per le libazioni: li farai d'oro puro.
30Sulla tavola collocherai i pani dell'offerta: saranno sempre alla mia presenza.
31Farai anche un candelabro d'oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo.
32Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro lato.
33Vi saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla e così anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così sarà per i sei bracci che usciranno dal candelabro.
34Il fusto del candelabro avrà quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle:
35un bulbo sotto i due bracci che si dipartano da esso e un bulbo sotto gli altri due bracci e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartano da esso; così per tutti i sei bracci che escono dal candelabro.
36I bulbi e i relativi bracci saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una sola massa d'oro puro lavorata a martello.
37Farai le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in modo da illuminare lo spazio davanti ad esso.
38I suoi smoccolatoi e i suoi portacenere saranno d'oro puro.
39Lo si farà con un talento di oro puro, esso con tutti i suoi accessori.
40Guarda ed eseguisci secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.
Chapter 26
1Quanto alla Dimora, la farai con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. Vi farai figure di cherubini, lavoro d'artista.
2Lunghezza di un telo: ventotto cubiti; larghezza: quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per tutti i teli.
3Cinque teli saranno uniti l'uno all'altro e anche gli altri cinque saranno uniti l'uno all'altro.
4Farai cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura; così farai sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura.
5Farai cinquanta cordoni al primo telo e farai cinquanta cordoni all'estremità della seconda sutura: i cordoni corrisponderanno l'uno all'altro.
6Farai cinquanta fibbie d'oro e unirai i teli l'uno all'altro mediante le fibbie, così il tutto formerà una sola Dimora.
7Farai poi teli di pelo di capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne farai undici teli.
8Lunghezza di un telo: trenta cubiti; larghezza: quattro cubiti per un telo. La stessa dimensione per gli undici teli.
9Unirai insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. Piegherai indietro il sesto telo raddoppiandolo sulla parte anteriore della tenda.
10Farai cinquanta cordoni sull'orlo del primo telo, che è all'estremità della sutura, e cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura.
11Farai cinquanta fibbie di rame, introdurrai le fibbie nei cordoni e unirai insieme la tenda; così essa formerà un tutto unico.
12La parte che pende in eccedenza nei teli della tenda, la metà cioè di un telo che sopravanza, penderà sulla parte posteriore della Dimora.
13Il cubito in eccedenza da una parte, come il cubito in eccedenza dall'altra parte, nel senso della lunghezza dei teli della tenda, ricadranno sui due lati della Dimora per coprirla da una parte e dall'altra.
14Farai poi per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso.
15Poi farai per la Dimora le assi di legno di acacia, da porsi verticali.
16Dieci cubiti la lunghezza di un'asse e un cubito e mezzo la larghezza.
17Ogni asse avrà due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi della Dimora.
18Farai dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud.
19Farai anche quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse, per i suoi due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi sostegni.
20Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi,
21come anche le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse.
22Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, farai sei assi.
23Farai inoltre due assi per gli angoli della Dimora sulla parte posteriore.
24Esse saranno formate ciascuna da due pezzi uguali abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla cima, all'altezza del primo anello. Così sarà per ambedue: esse formeranno i due angoli.
25Vi saranno dunque otto assi con le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse.
26Farai inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora
27e cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente.
28La traversa mediana, a mezza altezza delle assi, le attraverserà da una estremità all'altra.
29Rivestirai d'oro le assi, farai in oro i loro anelli, che serviranno per inserire le traverse, e rivestirai d'oro anche le traverse.
30Costruirai la Dimora nel modo che ti è stato mostrato sul monte.
31Farai il velo di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Lo si farà con figure di cherubini, lavoro di disegnatore.
32Lo appenderai a quattro colonne di acacia, rivestite d'oro, con uncini d'oro e poggiate su quattro basi d'argento.
33Collocherai il velo sotto le fibbie e là, nell'interno oltre il velo, introdurrai l'arca della Testimonianza. Il velo sarà per voi la separazione tra il Santo e il Santo dei santi.
34Porrai il coperchio sull'arca della Testimonianza nel Santo dei santi.
35Collocherai la tavola fuori del velo e il candelabro di fronte alla tavola sul lato meridionale della Dimora; collocherai la tavola sul lato settentrionale.
36Poi farai una cortina all'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore.
37Farai per la cortina cinque colonne di acacia e le rivestirai d'oro. I loro uncini saranno d'oro e fonderai per esse cinque basi di rame.
Chapter 27
1Farai l'altare di legno di acacia: avrà cinque cubiti di lunghezza e cinque cubiti di larghezza. L'altare sarà quadrato e avrà l'altezza di tre cubiti.
2Farai ai suoi quattro angoli quattro corni e saranno tutti di un pezzo. Lo rivestirai di rame.
3Farai i suoi recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale, i suoi vasi per la aspersione, le sue forchette e i suoi bracieri. Farai di rame tutti questi accessori.
4Farai per esso una graticola di rame alle sue quattro estremità.
5La porrai sotto la cornice dell'altare, in basso: la rete arriverà a metà dell'altezza dell'altare.
6Farai anche stanghe per l'altare: saranno stanghe di legno di acacia e le rivestirai di rame.
7Si introdurranno queste stanghe negli anelli e le stanghe saranno sui due lati dell'altare quando lo si trasporta.
8Lo farai di tavole, vuoto nell'interno: lo si farà come ti fu mostrato sul monte.
9Farai poi il recinto della Dimora. Sul lato meridionale, verso sud, il recinto avrà tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti sullo stesso lato.
10Vi saranno venti colonne con venti basi di rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste trasversali saranno d'argento.
11Allo stesso modo sul lato rivolto a settentrione: tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le relative venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali d'argento.
12La larghezza del recinto verso occidente avrà cinquanta cubiti di tendaggi, con le relative dieci colonne e le dieci basi.
13La larghezza del recinto sul lato orientale verso levante sarà di cinquanta cubiti:
14quindici cubiti di tendaggi con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala;
15all'altra ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi.
16Alla porta del recinto vi sarà una cortina di venti cubiti, lavoro di ricamatore, di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto, con le relative quattro colonne e le quattro basi.
17Tutte le colonne intorno al recinto saranno fornite di aste trasversali d'argento: i loro uncini saranno d'argento e le loro basi di rame.
18La lunghezza del recinto sarà di cento cubiti, la larghezza di cinquanta, l'altezza di cinque cubiti; di bisso ritorto, con le basi di rame.
19Tutti gli arredi della Dimora per tutti i suoi servizi e tutti i picchetti come anche i picchetti del recinto saranno di rame.
20Tu ordinerai agli Israeliti che ti procurino olio puro di olive schiacciate per il candelabro, per tener sempre accesa una lampada.
21Nella tenda del convegno, al di fuori del velo che sta davanti alla Testimonianza, Aronne e i suoi figli la prepareranno, perché dalla sera alla mattina essa sia davanti al Signore: rito perenne presso gli Israeliti di generazione in generazione.
Chapter 28
1Tu fà avvicinare a te tra gli Israeliti, Aronne tuo fratello e i suoi figli con lui, perché siano miei sacerdoti; Aronne e Nadab, Abiu, Eleazaro, Itamar, figli di Aronne.
2Farai per Aronne, tuo fratello, abiti sacri, che esprimano gloria e maestà.
3Tu parlerai a tutti gli artigiani più esperti, ai quali io ho dato uno spirito di saggezza, ed essi faranno gli abiti di Aronne per la sua consacrazione e per l'esercizio del sacerdozio in mio onore.
4Ed ecco gli abiti che faranno: il pettorale e l'efod, il manto, la tunica damascata, il turbante e la cintura. Faranno vesti sacre per Aronne tuo fratello e per i suoi figli, perché esercitino il sacerdozio in mio onore.
5Essi dovranno usare oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso.
6Faranno l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto, artisticamente lavorati.
7Avrà due spalline attaccate alle due estremità e in tal modo formerà un pezzo ben unito.
8La cintura per fissarlo e che sta sopra di esso sarà della stessa fattura e sarà d'un sol pezzo: sarà intessuta d'oro, di porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto.
9Prenderai due pietre di ònice e inciderai su di esse i nomi degli Israeliti:
10sei dei loro nomi sulla prima pietra e gli altri sei nomi sulla seconda pietra, in ordine di nascita.
11Inciderai le due pietre con i nomi degli Israeliti, seguendo l'arte dell'intagliatore di pietre per l'incisione di un sigillo; le inserirai in castoni d'oro.
12Fisserai le due pietre sulle spalline dell'efod, come pietre che ricordino presso di me gli Israeliti; così Aronne porterà i loro nomi sulle sue spalle davanti al Signore, come un memoriale.
13Farai anche i castoni d'oro
14e due catene d'oro in forma di cordoni, con un lavoro d'intreccio; poi fisserai le catene a intreccio sui castoni.
15Farai il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato, di fattura uguale a quella dell'efod: con oro, porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto.
16Sarà quadrato, doppio; avrà una spanna di lunghezza e una spanna di larghezza.
17Lo coprirai con una incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro file. Una fila: una cornalina, un topazio e uno smeraldo: così la prima fila.
18La seconda fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo.
19La terza fila: un giacinto, un'àgata e un'ametista.
20La quarta fila: un crisòlito, un ònice e un diaspro. Saranno inserite nell'oro mediante i loro castoni.
21Le pietre corrisponderanno ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro nomi, e saranno incise come sigilli, ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici tribù.
22Poi farai sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro.
23Farai sul pettorale due anelli d'oro e metterai i due anelli alle estremità del pettorale.
24Metterai le due catene d'oro sui due anelli alle estremità del pettorale.
25Quanto alle due altre estremità delle catene, le fisserai sui due castoni e le farai passare sulle due spalline dell'efod nella parte anteriore.
26Farai due anelli d'oro e li metterai sulle due estremità del pettorale sul suo bordo che è dalla parte dell'efod, verso l'interno.
27Farai due altri anelli d'oro e li metterai sulle due spalline dell'efod in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al di sopra della cintura dell'efod.
28Si legherà il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod mediante un cordone di porpora viola, perché stia al di sopra della cintura dell'efod e perché il pettorale non si distacchi dall'efod.
29Così Aronne porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio, sopra il suo cuore, quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti al Signore per sempre.
30Unirai al pettorale del giudizio gli urim e i tummim. Saranno così sopra il cuore di Aronne quando entrerà alla presenza del Signore: Aronne porterà il giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore per sempre.
31Farai il manto dell'efod, tutto di porpora viola
32con in mezzo una scollatura per la testa; il bordo attorno alla scollatura sarà un lavoro di tessitore come la scollatura di una corazza, che non si lacera.
33Farai sul suo lembo melagrane di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto, intorno al suo lembo, e in mezzo porrai sonagli d'oro:
34un sonaglio d'oro e una melagrana, un sonaglio d'oro e una melagrana intorno all'orlo del manto.
35Esso rivestirà Aronne nelle funzioni sacerdotali e se ne sentirà il suono quando egli entrerà nel Santo alla presenza del Signore e quando ne uscirà; così non morirà.
36Farai una lamina d'oro puro e vi inciderai, come su di un sigillo: «Sacro al Signore».
37L'attaccherai con un cordone di porpora viola al turbante, sulla parte anteriore.
38Starà sulla fronte di Aronne; Aronne porterà il carico delle colpe che potranno commettere gli Israeliti, in occasione delle offerte sacre da loro presentate. Aronne la porterà sempre sulla sua fronte, per attirare su di essi il favore del Signore.
39Tesserai la tunica di bisso. Farai un turbante di bisso e una cintura, lavoro di ricamo.
40Per i figli di Aronne farai tuniche e cinture. Per essi farai anche berretti a gloria e decoro.
41Farai indossare queste vesti ad Aronne, tuo fratello, e ai suoi figli. Poi li ungerai, darai loro l'investitura e li consacrerai, perché esercitino il sacerdozio in mio onore.
42Farai loro inoltre calzoni di lino, per coprire la loro nudità; dovranno arrivare dai fianchi fino alle cosce.
43Aronne e i suoi figli li indosseranno quando entreranno nella tenda del convegno o quando si avvicineranno all'altare per officiare nel santuario, perché non incorrano in una colpa che li farebbe morire. E' una prescrizione rituale perenne per lui e per i suoi discendenti.
Chapter 29
1Osserverai questo rito per consacrarli al mio sacerdozio. Prendi un giovenco e due arieti senza difetto;
2poi pani azzimi, focacce azzime impastate con olio e schiacciate azzime cosparse di olio: di fior di farina di frumento.
3Le disporrai in un solo canestro e le offrirai nel canestro insieme con il giovenco e i due arieti.
4Farai avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e li farai lavare con acqua.
5Prenderai le vesti e rivestirai Aronne della tunica, del manto dell'efod, dell'efod e del pettorale; lo cingerai con la cintura dell'efod;
6gli porrai sul capo il turbante e fisserai il diadema sacro sopra il turbante.
7Poi prenderai l'olio dell'unzione, lo verserai sul suo capo e lo ungerai.
8Quanto ai suoi figli, li farai avvicinare, li rivestirai di tuniche;
9li cingerai con la cintura e legherai loro i berretti. Il sacerdozio apparterrà loro per decreto perenne. Così darai l'investitura ad Aronne e ai suoi figli.
10Farai poi avvicinare il giovenco davanti alla tenda del convegno. Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa.
11Immolerai il giovenco davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno.
12Prenderai parte del suo sangue e con il dito lo spalmerai sui corni dell'altare. Il resto del sangue lo verserai alla base dell'altare.
13Prenderai tutto il grasso che avvolge le viscere, il lobo del fegato, i reni con il grasso che vi è sopra, e li farai ardere in sacrificio sull'altare.
14Ma la carne del giovenco, la sua pelle e i suoi escrementi, li brucerai fuori del campo, perché si tratta di un sacrificio per il peccato.
15Prenderai poi uno degli arieti; Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa.
16Immolerai l'ariete, ne raccoglierai il sangue e lo spargerai intorno all'altare.
17Poi farai a pezzi l'ariete, ne laverai le viscere e le zampe e le disporrai sui quarti e sulla testa.
18Allora brucerai in soave odore sull'altare tutto l'ariete. E' un olocausto in onore del Signore, un profumo gradito, una offerta consumata dal fuoco per il Signore.
19Poi prenderai il secondo ariete; Aronne e i suoi figli poseranno le mani sulla sua testa.
20Lo immolerai, prenderai parte del suo sangue e ne porrai sul lobo dell'orecchio destro di Aronne, sul lobo dell'orecchio destro dei suoi figli, sul pollice della loro mano destra e sull'alluce del loro piede destro; poi spargerai il sangue intorno all'altare.
21Prenderai di questo sangue dall'altare e insieme un po' d'olio dell'unzione e ne spruzzerai Aronne e le sue vesti, i figli di Aronne e le loro vesti: così sarà consacrato lui con le sue vesti e insieme con lui i suoi figli con le loro vesti.
22Poi prenderai il grasso dell'ariete: la coda, il grasso che copre le viscere, il lobo del fegato, i due reni con il grasso che vi è sopra, e la coscia destra, perché è l'ariete dell'investitura.
23Prenderai anche un pane rotondo, una focaccia all'olio e una schiacciata dal canestro di azzimi deposto davanti al Signore.
24Metterai il tutto sulle palme di Aronne e sulle palme dei suoi figli e farai compiere il gesto di presentazione proprio dell'offerta agitata davanti al Signore.
25Poi riprenderai ogni cosa dalle loro mani e la brucerai in odore soave sull'altare, sopra l'olocausto, come profumo gradito davanti al Signore: è un'offerta consumata dal fuoco in onore del Signore.
26Prenderai il petto dell'ariete dell'investitura di Aronne e compirai il gesto di presentazione dell'offerta, agitandola davanti al Signore: sarà la tua porzione.
27Consacrerai il petto, presentato con il gesto dell'offerta, e la coscia del contributo, prelevati dall'ariete dell'investitura: queste cose saranno di Aronne e dei suoi figli.
28Dovranno appartenere ad Aronne e ai suoi figli come porzione loro riservata dagli Israeliti in forza di legge perenne. Perché è un contributo, un prelevamento cioè che gli Israeliti dovranno operare in tutti i loro sacrifici di comunione, un prelevamento dovuto al Signore.
29Le vesti sacre di Aronne passeranno, dopo di lui, ai suoi figli, che se ne rivestiranno per ricevere l'unzione e l'investitura.
30Quello dei figli di Aronne, che gli succederà nel sacerdozio ed entrerà nella tenda del convegno per officiare nel santuario, porterà queste vesti per sette giorni.
31Poi prenderai l'ariete dell'investitura e ne cuocerai le carni in luogo santo.
32Aronne e i suoi figli mangeranno la carne dell'ariete e il pane contenuto nel canestro all'ingresso della tenda del convegno.
33Mangeranno così ciò che sarà servito per fare la espiazione, nel corso della loro investitura e consacrazione. Nessun estraneo ne deve mangiare, perché sono cose sante.
34Nel caso che al mattino ancora restasse carne del sacrificio d'investitura e del pane, brucerai questo avanzo nel fuoco. Non lo si mangerà: è cosa santa.
35Farai dunque ad Aronne e ai suoi figli secondo quanto ti ho comandato. Per sette giorni ne farai l'investitura.
36In ciascun giorno offrirai un giovenco in sacrificio per il peccato, in espiazione; toglierai il peccato dall'altare facendo per esso il sacrificio espiatorio e in seguito lo ungerai per consacrarlo.
37Per sette giorni farai il sacrificio espiatorio per l'altare e lo consacrerai. Diverrà allora una cosa santissima e quanto toccherà l'altare sarà santo.
38Ecco ciò che tu offrirai sull'altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre.
39Offrirai uno di questi agnelli al mattino, il secondo al tramonto.
40Con il primo agnello offrirai un decimo di efa di fior di farina impastata con un quarto di hin di olio vergine e una libazione di un quarto di hin di vino.
41Offrirai il secondo agnello al tramonto con un'oblazione e una libazione come quelle del mattino: profumo soave, offerta consumata dal fuoco in onore del Signore.
42Questo è l'olocausto perenne per le vostre generazioni, all'ingresso della tenda del convegno, alla presenza del Signore, dove io vi darò convegno per parlare con te.
43Io darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà consacrato dalla mia Gloria.
44Consacrerò la tenda del convegno e l'altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi figli, perché siano miei sacerdoti.
45Abiterò in mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio.
46Sapranno che io sono il Signore, il loro Dio, che li ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per abitare in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio.
Chapter 30
1Farai poi un altare sul quale bruciare l'incenso: lo farai di legno di acacia.
2Avrà un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, sarà cioè quadrato; avrà due cubiti di altezza e i suoi corni saranno tutti di un pezzo.
3Rivestirai d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli farai intorno un bordo d'oro.
4Farai anche due anelli d'oro al di sotto del bordo, sui due fianchi, ponendoli cioè sui due lati opposti: serviranno per inserire le stanghe destinate a trasportarlo.
5Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro.
6Porrai l'altare davanti al velo che nasconde l'arca della Testimonianza, di fronte al coperchio che è sopra la Testimonianza, dove io ti darò convegno.
7Aronne brucerà su di esso l'incenso aromatico: lo brucerà ogni mattina quando riordinerà le lampade
8e lo brucerà anche al tramonto, quando Aronne riempirà le lampade: incenso perenne davanti al Signore per le vostre generazioni.
9Non vi offrirete sopra incenso estraneo, né olocausto, né oblazione; né vi verserete libazione.
10Una volta all'anno Aronne farà il rito espiatorio sui corni di esso: con il sangue del sacrificio per il peccato vi farà sopra una volta all'anno il rito espiatorio per le vostre generazioni. E' cosa santissima per il Signore».
11Il Signore parlò a Mosè e gli disse:
12«Quando per il censimento farai la rassegna degli Israeliti, ciascuno di essi pagherà al Signore il riscatto della sua vita all'atto del censimento, perché non li colpisca un flagello in occasione del loro censimento.
13Chiunque verrà sottoposto al censimento, pagherà un mezzo siclo, computato secondo il siclo del santuario, il siclo di venti ghera. Questo mezzo siclo sarà un'offerta prelevata in onore del Signore.
14Ogni persona sottoposta al censimento, dai venti anni in su, paghi l'offerta prelevata per il Signore.
15Il ricco non darà di più e il povero non darà di meno di mezzo siclo, per soddisfare all'offerta prelevata per il Signore, a riscatto delle vostre vite.
16Prenderai il denaro di questo riscatto ricevuto dagli Israeliti e lo impiegherai per il servizio della tenda del convegno. Esso sarà per gli Israeliti come un memoriale davanti al Signore per il riscatto delle vostre vite».
17Il Signore parlò a Mosè:
18«Farai una conca di rame con il piedestallo di rame, per le abluzioni; la collocherai tra la tenda del convegno e l'altare e vi metterai acqua.
19Aronne e i suoi figli vi attingeranno per lavarsi le mani e i piedi.
20Quando entreranno nella tenda del convegno, faranno una abluzione con l'acqua, perché non muoiano; così quando si avvicineranno all'altare per officiare, per bruciare un'offerta da consumare con il fuoco in onore del Signore,
21si laveranno le mani e i piedi e non moriranno. E' una prescrizione rituale perenne per lui e per i suoi discendenti, in tutte le loro generazioni».
22Il Signore parlò a Mosè:
23«Procùrati balsami pregiati: mirra vergine per il peso di cinquecento sicli, cinnamòmo odorifero, la metà, cioè duecentocinquanta sicli, canna odorifera, duecentocinquanta,
24cassia, cinquecento sicli, secondo il siclo del santuario, e un hin d'olio d'oliva.
25Ne farai l'olio per l'unzione sacra, un unguento composto secondo l'arte del profumiere: sarà l'olio per l'unzione sacra.
26Con esso ungerai la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza,
27la tavola e tutti i suoi accessori, il candelabro con i suoi accessori, l'altare del profumo,
28l'altare degli olocausti e tutti i suoi accessori; la conca e il suo piedestallo.
29Consacrerai queste cose, le quali diventeranno santissime: quanto le toccherà sarà santo.
30Ungerai anche Aronne e i suoi figli e li consacrerai perché esercitino il mio sacerdozio.
31Agli Israeliti dirai: Questo sarà per voi l'olio dell'unzione sacra per le vostre generazioni.
32Non si dovrà versare sul corpo di nessun uomo e di simile a questo non ne dovrete fare: è una cosa santa e santa la dovrete ritenere.
33Chi ne farà di simile a questo o ne porrà sopra un uomo estraneo sarà eliminato dal suo popolo».
34Il Signore disse a Mosè: «Procùrati balsami: storàce, ònice, galbano come balsami e incenso puro: il tutto in parti uguali.
35Farai con essi un profumo da bruciare, una composizione aromatica secondo l'arte del profumiere, salata, pura e santa.
36Ne pesterai un poco riducendola in polvere minuta e ne metterai davanti alla Testimonianza, nella tenda del convegno, dove io ti darò convegno. Cosa santissima sarà da voi ritenuta.
37Non farete per vostro uso alcun profumo di composizione simile a quello che devi fare: lo riterrai una cosa santa in onore del Signore.
38Chi ne farà di simile per sentirne il profumo sarà eliminato dal suo popolo».
Chapter 31
1Il Signore parlò a Mosè e gli disse:
2«Vedi, ho chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda.
3L'ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro,
4per concepire progetti e realizzarli in oro, argento e rame,
5per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro.
6Ed ecco gli ho dato per compagno Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan. Inoltre nel cuore di ogni artista ho infuso saggezza, perché possano eseguire quanto ti ho comandato:
7la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza, il coperchio sopra di essa e tutti gli accessori della tenda;
8la tavola con i suoi accessori, il candelabro puro con i suoi accessori, l'altare dei profumi
9e l'altare degli olocausti con tutti i suoi accessori, la conca con il suo piedestallo,
10le vesti ornamentali, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il sacerdozio;
11l'olio dell'unzione e il profumo degli aromi per il santuario. Essi eseguiranno ogni cosa secondo quanto ti ho ordinato».
12Il Signore disse a Mosè:
13«Quanto a te, parla agli Israeliti e riferisci loro: In tutto dovrete osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno tra me e voi, per le vostre generazioni, perché si sappia che io sono il Signore che vi santifica.
14Osserverete dunque il sabato, perché lo dovete ritenere santo. Chi lo profanerà sarà messo a morte; chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sarà eliminato dal suo popolo.
15Durante sei giorni si lavori, ma il settimo giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà un lavoro di sabato sarà messo a morte.
16Gli Israeliti osserveranno il sabato, festeggiando il sabato nelle loro generazioni come un'alleanza perenne.
17Esso è un segno perenne fra me e gli Israeliti, perché il Signore in sei giorni ha fatto il cielo e la terra, ma nel settimo ha cessato e si è riposato».
18Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio.
Chapter 32
1Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna, si affollò intorno ad Aronne e gli disse: «Facci un dio che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto».
2Aronne rispose loro: «Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me».
3Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne.
4Egli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!».
5Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: «Domani sarà festa in onore del Signore».
6Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento.
7Allora il Signore disse a Mosè: «Và, scendi, perché il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è pervertito.
8Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto».
9Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice.
10Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione».
11Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto con grande forza e con mano potente?
12Perché dovranno dire gli Egiziani: Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra? Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo.
13Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre».
14Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo.
15Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra.
16Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.
17Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C'è rumore di battaglia nell'accampamento».
18Ma rispose Mosè: Non è il grido di chi canta: Disfatta! Il grido di chi canta a due cori io sento».
19Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna.
20Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti.
21Mosè disse ad Aronne: «Che ti ha fatto questo popolo, perché tu l'abbia gravato di un peccato così grande?».
22Aronne rispose: «Non si accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è inclinato al male.
23Mi dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato.
24Allora io dissi: Chi ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello».
25Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei loro avversari.
26Mosè si pose alla porta dell'accampamento e disse: «Chi sta con il Signore, venga da me!». Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi.
27Gridò loro: «Dice il Signore, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente».
28I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo.
29Allora Mosè disse: «Ricevete oggi l'investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi accordasse una benedizione».
30Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa».
31Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro.
32Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo libro che hai scritto!».
33Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me.
34Ora và, conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato».
35Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne.
Chapter 33
1Il Signore parlò a Mosè: «Su, esci di qui tu e il popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, verso la terra che ho promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Alla tua discendenza la darò.
2Manderò davanti a te un angelo e scaccerò il Cananeo, l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo.
3Và pure verso la terra dove scorre latte e miele... Ma io non verrò in mezzo a te, per non doverti sterminare lungo il cammino, perché tu sei un popolo di dura cervice».
4Il popolo udì questa triste notizia e tutti fecero lutto: nessuno più indossò i suoi ornamenti.
5Il Signore disse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti: Voi siete un popolo di dura cervice; se per un momento io venissi in mezzo a te, io ti sterminerei. Ora togliti i tuoi ornamenti e poi saprò che cosa dovrò farti».
6Gli Israeliti si spogliarono dei loro ornamenti dal monte Oreb in poi.
7Mosè a ogni tappa prendeva la tenda e la piantava fuori dell'accampamento, ad una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore.
8Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda: guardavano passare Mosè, finché fosse entrato nella tenda.
9Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosè.
10Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda.
11Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda.
12Mosè disse al Signore: «Vedi, tu mi ordini: Fà salire questo popolo, ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure hai detto: Ti ho conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi.
13Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la tua via, così che io ti conosca, e trovi grazia ai tuoi occhi; considera che questa gente è il tuo popolo».
14Rispose: «Io camminerò con voi e ti darò riposo».
15Riprese: «Se tu non camminerai con noi, non farci salire di qui.
16Come si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla terra».
17Disse il Signore a Mosè: «Anche quanto hai detto io farò, perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome».
18Gli disse: «Mostrami la tua Gloria!».
19Rispose: «Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia».
20Soggiunse: «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo».
21Aggiunse il Signore: «Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe:
22quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato.
23Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere».
Chapter 34
1Poi il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzate.
2Tieniti pronto per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me in cima al monte.
3Nessuno salga con te, nessuno si trovi sulla cima del monte e lungo tutto il monte; neppure armenti o greggi vengano a pascolare davanti a questo monte».
4Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
5Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore.
6Il Signore passò davanti a lui proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà,
7che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».
8Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò.
9Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fà di noi la tua eredità».
10Il Signore disse: «Ecco io stabilisco un'alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l'opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te.
11Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco io scaccerò davanti a te l'Amorreo, il Cananeo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo.
12Guardati bene dal far alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te.
13Anzi distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali sacri.
14Tu non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso.
15Non fare alleanza con gli abitanti di quel paese, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dei e faranno sacrifici ai loro dei, inviteranno anche te: tu allora mangeresti le loro vittime sacrificali.
16Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dei, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dei.
17Non ti farai un dio di metallo fuso.
18Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo, come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese di Abib; perché nel mese di Abib sei uscito dall'Egitto.
19Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è mio: ogni tuo capo di bestiame maschio, primogenito del bestiame grosso e minuto.
20Il primogenito dell'asino riscatterai con un altro capo di bestiame e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai riscattare.
21Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai riposare anche nel tempo dell'aratura e della mietitura.
22Celebrerai anche la festa della settimana, la festa cioè delle primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto al volgere dell'anno.
23Tre volte all'anno ogni tuo maschio compaia alla presenza del Signore Dio, Dio d'Israele.
24Perché io scaccerò le nazioni davanti a te e allargherò i tuoi confini; così quando tu, tre volte all'anno, salirai per comparire alla presenza del Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di invadere il tuo paese.
25Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia vittima sacrificale; la vittima sacrificale della festa di pasqua non dovrà rimanere fino alla mattina.
26Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra.
27Il Signore disse a Mosè: «Scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole io ho stabilito un'alleanza con te e con Israele».
28Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole dell'alleanza, le dieci parole.
29Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte - non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui.
30Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui.
31Mosè allora li chiamò e Aronne, con tutti i capi della comunità, andò da lui. Mosè parlò a loro.
32Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai.
33Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso.
34Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato.
35Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui.
Chapter 35
1Mosè radunò tutta la comunità degli Israeliti e disse loro: «Queste sono le cose che il Signore ha comandato di fare:
2Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte.
3Non accenderete il fuoco in giorno di sabato, in nessuna delle vostre dimore».
4Mosè disse a tutta la comunità degli Israeliti: «Questo il Signore ha comandato:
5Prelevate su quanto possedete un contributo per il Signore. Quanti hanno cuore generoso, portino questo contributo volontario per il Signore: oro, argento e rame,
6tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra,
7pelli di montone tinte di rosso, pelli di tasso e legno di acacia,
8olio per l'illuminazione, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico,
9pietre di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale.
10Tutti gli artisti che sono tra di voi vengano ed eseguiscano quanto il Signore ha comandato:
11la Dimora, la sua tenda, la sua copertura, le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi,
12l'arca e le sue stanghe, il coperchio e il velo che lo nasconde,
13la tavola con le sue stanghe e tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta,
14il candelabro per illuminare con i suoi accessori, le sue lampade e l'olio per l'illuminazione,
15l'altare dei profumi con le sue stanghe, l'olio dell'unzione e il profumo aromatico, la cortina d'ingresso alla porta della Dimora,
16l'altare degli olocausti con la sua graticola, le sue sbarre e tutti i suoi accessori, la conca con il suo piedestallo,
17i tendaggi del recinto, le sue colonne e le sue basi e la cortina alla porta del recinto,
18i picchetti della Dimora, i picchetti del recinto e le loro corde,
19le vesti liturgiche per officiare nel santuario, le vesti sacre per il sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il sacerdozio».
20Allora tutta la comunità degli Israeliti si ritirò dalla presenza di Mosè.
21Poi quanti erano di cuore generoso ed erano mossi dal loro spirito, vennero a portare l'offerta per il Signore, per la costruzione della tenda del convegno, per tutti i suoi oggetti di culto e per le vesti sacre.
22Vennero uomini e donne, quanti erano di cuore generoso, e portarono fermagli, pendenti, anelli, collane, ogni sorta di gioielli d'oro: quanti volevano presentare un'offerta di oro al Signore la portarono.
23Quanti si trovavano in possesso di tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso, di pelo di capra, di pelli di montone tinte di rosso e di pelli di tasso ne portarono.
24Quanti potevano offrire un'offerta in argento o rame ne offrirono per il Signore. Così anche quanti si trovavano in possesso di legno di acacia per qualche opera della costruzione, ne portarono.
25Inoltre tutte le donne esperte filarono con le mani e portarono filati di porpora viola e rossa, di scarlatto e di bisso.
26Tutte le donne che erano di cuore generoso, secondo la loro abilità, filarono il pelo di capra.
27I capi portarono le pietre di ònice e le pietre preziose da incastonare nell'efod e nel pettorale,
28balsami e olio per l'illuminazione, per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico.
29Così tutti, uomini e donne, che erano di cuore generoso a portare qualche cosa per la costruzione che il Signore per mezzo di Mosè aveva comandato di fare, la portarono: gli Israeliti portarono la loro offerta volontaria al Signore.
30Mosè disse agli Israeliti: «Vedete, il Signore ha chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda.
31L'ha riempito dello spirito di Dio, perché egli abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro,
32per concepire progetti e realizzarli in oro, argento, rame,
33per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro ingegnoso.
34Gli ha anche messo nel cuore il dono di insegnare e così anche ha fatto con Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan.
35Li ha riempiti di saggezza per compiere ogni genere di lavoro d'intagliatore, di disegnatore, di ricamatore in porpora viola, in porpora rossa, in scarlatto e in bisso, e di tessitore: capaci di realizzare ogni sorta di lavoro e ideatori di progetti.
Chapter 36
1Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti che il Signore aveva dotati di saggezza e d'intelligenza, perché fossero in grado di eseguire i lavori della costruzione del santuario, fecero ogni cosa secondo ciò che il Signore aveva ordinato.
2Mosè chiamò Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti, nel cuore dei quali il Signore aveva messo saggezza, quanti erano portati a prestarsi per l'esecuzione dei lavori.
3Essi ricevettero da Mosè ogni contributo portato dagli Israeliti per il lavoro della costruzione del santuario. Ma gli Israeliti continuavano a portare ogni mattina offerte volontarie.
4Allora tutti gli artisti, che eseguivano i lavori per il santuario, lasciarono il lavoro che stavano facendo
5e vennero a dire a Mosè: «Il popolo porta più di quanto è necessario per il lavoro che il Signore ha ordinato».
6Mosè allora fece proclamare nel campo: «Nessuno, uomo o donna, offra più alcuna cosa come contributo per il santuario». Così si impedì al popolo di portare altre offerte;
7perché quanto il popolo aveva gia offerto era sufficiente, anzi sovrabbondante, per l'esecuzione di tutti i lavori.
8Tutti gli artisti addetti ai lavori fecero la Dimora. Bezaleel la fece con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. La fece con figure di cherubini artisticamente lavorati.
9Lunghezza di ciascun telo ventotto cubiti; larghezza quattro cubiti per ciascun telo; la stessa dimensione per tutti i teli.
10Unì cinque teli l'uno all'altro e anche i cinque altri teli unì l'uno all'altro.
11Fece cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e fece la stessa cosa sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e fece la stessa cosa sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura.
12Fece cinquanta cordoni al primo telo e fece anche cinquanta cordoni all'estremità del telo della seconda sutura: i cordoni corrispondevano l'uno all'altro.
13Fece cinquanta fibbie d'oro e unì i teli l'uno all'altro mediante le fibbie; così il tutto venne a formare una sola Dimora.
14Fece poi teli di peli di capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne fece undici teli.
15Lunghezza di un telo trenta cubiti; larghezza quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per gli undici teli.
16Unì insieme cinque teli a parte e sei teli a parte.
17Fece cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura.
18Fece cinquanta fibbie di rame, per unire insieme la tenda, così da formare un tutto unico.
19Fece poi per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso.
20Poi fece per la Dimora assi di legno di acacia, verticali.
21Dieci cubiti la lunghezza di un asse e un cubito e mezzo la larghezza.
22Ogni asse aveva due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così fece per tutte le assi della Dimora.
23Fece dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud.
24Fece anche quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse per i suoi due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi due sostegni.
25Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi,
26come le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse.
27Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, fece sei assi.
28Fece inoltre due assi per gli angoli della Dimora nella parte posteriore.
29Esse erano formate ciascuna da due pezzi uguali, abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla cima, all'altezza del primo anello. Così fece per ambedue: esse vennero a formare i due angoli.
30Vi erano dunque otto assi con le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse.
31Fece inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora,
32cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente.
33Fece la traversa mediana che, a mezza altezza delle assi, le attraversava da una estremità all'altra.
34Rivestì d'oro le assi, fece in oro i loro anelli, che servivano per inserire le traverse, e rivestì d'oro anche le traverse.
35Fece il velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Lo fece con figure di cherubini, lavoro di disegnatore.
36Fece per esso quattro colonne di acacia, le rivestì d'oro; anche i loro uncini erano d'oro e fuse per esse quattro basi d'argento.
37Fecero poi una cortina per l'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore;
38le sue cinque colonne con i loro uncini. Rivestì d'oro i loro capitelli e le loro aste trasversali e fece le loro cinque basi di rame.
Chapter 37
1Bezaleel fece l'arca di legno di acacia: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza.
2La rivestì d'oro puro, dentro e fuori. Le fece intorno un bordo d'oro.
3Fuse per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro.
4Fece stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro.
5Introdusse le stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca.
6Fece il coperchio d'oro puro: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza.
7Fece due cherubini d'oro: li fece lavorati a martello sulle due estremità del coperchio:
8un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Fece i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio, alle sue due estremità.
9I cherubini avevano le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; erano rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini erano rivolte verso il coperchio.
10Fece la tavola di legno di acacia: aveva due cubiti di lunghezza, un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza.
11La rivestì d'oro puro e le fece intorno un bordo d'oro.
12Le fece attorno una cornice di un palmo e un bordo d'oro per la cornice.
13Fuse per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai quattro angoli che costituivano i suoi quattro piedi.
14Gli anelli erano fissati alla cornice e servivano per inserire le stanghe destinate a trasportare la tavola.
15Fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro.
16Fece anche gli accessori della tavola: piatti, coppe, anfore e tazze per le libazioni; li fece di oro puro.
17Fece il candelabro d'oro puro; lo fece lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle facevano corpo con esso.
18Sei bracci uscivano dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro.
19Vi erano su un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla; anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così era per i sei bracci che uscivano dal candelabro.
20Il fusto del candelabro aveva quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle:
21un bulbo sotto due bracci che si dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano da esso; così per tutti i sei bracci che uscivano dal candelabro.
22I bulbi e i relativi bracci facevano corpo con esso: il tutto era formato da una sola massa d'oro puro lavorata a martello.
23Fece le sue sette lampade, i suoi smoccolatoi e i suoi portacenere d'oro puro.
24Impiegò un talento d'oro puro per esso e per tutti i suoi accessori.
25Fece l'altare per bruciare l'incenso, di legno di acacia; aveva un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, era cioè quadrato; aveva due cubiti di altezza e i suoi corni erano di un sol pezzo.
26Rivestì d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli fece intorno un orlo d'oro.
27Fece anche due anelli d'oro sotto l'orlo, sui due fianchi, cioè sui due lati opposti; servivano per inserire le stanghe destinate a trasportarlo.
28Fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro.
29Preparò l'olio dell'unzione sacra e il profumo aromatico da bruciare, puro, secondo l'arte del profumiere.
Chapter 38
1Fece l'altare di legno di acacia: aveva cinque cubiti di lunghezza e cinque cubiti di larghezza, era cioè quadrato, e aveva l'altezza di tre cubiti.
2Fece i suoi corni ai suoi quattro angoli: i suoi corni erano tutti di un pezzo; lo rivestì di rame.
3Fece anche tutti gli accessori dell'altare: i recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale, i suoi vasi per aspersione, le sue forchette e i bracieri: fece di rame tutti i suoi accessori.
4Fece per l'altare una graticola, lavorata a forma di rete, di rame, e la pose sotto la cornice dell'altare in basso: la rete arrivava a metà altezza dell'altare.
5Fuse quattro anelli e li pose alle quattro estremità della graticola di rame, per inserirvi le stanghe.
6Fece anche le stanghe di legno di acacia e le rivestì di rame.
7Introdusse le stanghe negli anelli sui lati dell'altare: servivano a trasportarlo. Fece l'altare di tavole, vuoto all'interno.
8Fece la conca di rame e il suo piedestallo di rame, impiegandovi gli specchi delle donne, che nei tempi stabiliti venivano a prestar servizio all'ingresso della tenda del convegno.
9Fece il recinto: sul lato meridionale, verso sud, il recinto aveva tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti sullo stesso lato.
10Vi erano le loro venti colonne con le venti basi di rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste trasversali erano d'argento.
11Anche sul lato rivolto a settentrione vi erano tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le relative venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali d'argento.
12Sul lato verso occidente vi erano cinquanta cubiti di tendaggi, con le relative dieci colonne e le dieci basi,
13i capitelli delle colonne e i loro uncini d'argento. Sul lato orientale, verso levante, vi erano cinquanta cubiti:
14quindici cubiti di tendaggi, con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala;
15all'altra ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi.
16Tutti i tendaggi che delimitavano il recinto erano di bisso ritorto.
17Le basi delle colonne erano di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali erano d'argento; il rivestimento dei loro capitelli era d'argento e tutte le colonne del recinto avevano aste trasversali d'argento.
18Alla porta del recinto vi era una cortina, lavoro di ricamatore, di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto: la sua lunghezza era di venti cubiti, la sua altezza, nel senso della larghezza, era di cinque cubiti, come i tendaggi del recinto.
19Le colonne relative erano quattro, con le quattro basi di rame, i loro uncini d'argento, il rivestimento dei loro capitelli e le loro aste trasversali d'argento.
20Tutti i picchetti della Dimora e del recinto circostante erano di rame.
21Questo è il computo dei metalli impiegati per la Dimora, la Dimora della Testimonianza, redatto per ordine di Mosè e per opera dei leviti, sotto la direzione d'Itamar, figlio del sacerdote Aronne.
22Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda, eseguì quanto il Signore aveva ordinato a Mosè;
23insieme con lui Ooliab, figlio di Achisamach della tribù di Dan, intagliatore, decoratore e ricamatore di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso.
24Totale dell'oro impiegato per il lavoro, cioè per tutto il lavoro del santuario - era l'oro presentato in offerta -: ventinove talenti e settecentotrenta sicli, in sicli del santuario.
25L'argento raccolto, in occasione del censimento della comunità, pesava cento talenti e millesettecentosettantacinque sicli, in sicli del santuario,
26cioè un beka a testa, vale a dire mezzo siclo, secondo il siclo del santuario, per ciascuno di coloro che furono sottoposti al censimento, dai vent'anni in su. Erano seicentotremilacinquecentocinquanta.
27Cento talenti di argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi del velo: cento basi per cento talenti, cioè un talento per ogni base.
28Con i millesettecentosettantacinque sicli fece gli uncini delle colonne, rivestì i loro capitelli e le riunì con le aste trasversali.
29Il rame presentato in offerta assommava a settanta talenti e duemilaquattrocento sicli.
30Con esso fece le basi per l'ingresso della tenda del convegno, l'altare di rame con la sua graticola di rame e tutti gli accessori dell'altare,
31le basi del recinto, le basi della porta del recinto, tutti i picchetti della Dimora e tutti i picchetti del recinto.
Chapter 39
1Con porpora viola e porpora rossa, con scarlatto e bisso fece le vesti liturgiche per officiare nel santuario. Fecero le vesti sacre di Aronne, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
2Fecero l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto.
3Fecero placche d'oro battuto e le tagliarono in striscie sottili, per intrecciarle con la porpora viola, la porpora rossa, lo scarlatto e il bisso, lavoro d'artista.
4Fecero all'efod due spalline, che vennero attaccate alle sue due estremità; così ne risultò un pezzo tutto unito.
5La cintura, che lo teneva legato e che stava sopra di esso, era della stessa fattura ed era di un sol pezzo: era intessuta d'oro, di porpora viola e porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
6Lavorarono le pietre di ònice, inserite in castoni d'oro, incise con i nomi degli Israeliti, secondo l'arte d'incidere i sigilli.
7Fissarono le due pietre sulle spalline dell'efod, come pietre a ricordo degli Israeliti, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
8Fecero il pettorale, lavoro d'artista, come l'efod: con oro, porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto.
9Era quadrato e lo fecero doppio; aveva una spanna di lunghezza e una spanna di larghezza.
10Lo coprirono con una incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro file di pietre. Una fila: una cornalina, un topazio e uno smeraldo, così la prima fila.
11La seconda fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo.
12La terza fila: un giacinto, un'àgata e una ametista.
13La quarta fila: un crisòlito, un ònice e un diaspro. Erano inserite nell'oro mediante i loro castoni.
14Le pietre corrispondevano ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro nomi ed erano incise come i sigilli, ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici tribù.
15Fecero sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro.
16Fecero due castoni d'oro e due anelli d'oro e misero i due anelli alle due estremità del pettorale.
17Misero le due catene d'oro sui due anelli alle due estremità del pettorale.
18Quanto alle due altre estremità delle catene, le fissarono sui due castoni e le fecero passare sulle spalline dell'efod, nella parte anteriore.
19Fecero due altri anelli d'oro e li collocarono alle due estremità del pettorale sull'orlo che era dalla parte dell'efod, verso l'interno.
20Fecero due altri anelli d'oro e li posero sulle due spalline dell'efod in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al di sopra della cintura dell'efod.
21Poi legarono il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod mediante un cordone di porpora viola, perché stesse al di sopra della cintura dell'efod e perché il pettorale non si distaccasse dall'efod, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
22Fece il manto dell'efod, lavoro di tessitore, tutto di porpora viola;
23la scollatura del manto, in mezzo, era come la scollatura di una corazza: intorno aveva un bordo, perché non si lacerasse.
24Fecero sul lembo del manto melagrane di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto.
25Fecero sonagli d'oro puro e collocarono i sonagli in mezzo alle melagrane, intorno all'orlo del manto:
26un sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una melagrana lungo tutto il giro del lembo del manto, per l'esercizio del ministero, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
27Fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne e per i suoi figli;
28il turbante di bisso, gli ornamenti dei berretti di bisso e i calzoni di lino di bisso ritorto;
29la cintura di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto, lavoro di ricamatore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
30Fecero la lamina, il diadema sacro d'oro puro, e vi scrissero sopra a caratteri incisi come un sigillo: «Sacro al Signore».
31Vi fissarono un cordone di porpora viola per porre il diadema sopra il turbante, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
32Così fu finito tutto il lavoro della Dimora, della tenda del convegno. Gli Israeliti eseguirono ogni cosa come il Signore aveva ordinato a Mosè: così essi fecero.
33Portarono dunque a Mosè la Dimora, la tenda e tutti i suoi accessori: le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi,
34la copertura di pelli di montone tinte di rosso, la copertura di pelli di tasso e il velo per far da cortina,
35l'arca della Testimonianza con le sue stanghe e il coperchio,
36la tavola con tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta,
37il candelabro d'oro puro con le sue lampade, le lampade cioè che dovevano essere collocate sopra di esso, con tutti i suoi accessori, e l'olio per l'illuminazione,
38l'altare d'oro, l'olio dell'unzione, il profumo aromatico da bruciare e la cortina per l'ingresso della tenda.
39L'altare di rame con la sua graticola di rame, le sue stanghe e tutti i suoi accessori, la conca e il suo piedestallo,
40i tendaggi del recinto, le sue colonne, le sue basi e la cortina per la porta del recinto, le sue corde, i suoi picchetti e tutti gli arredi del servizio della Dimora, per la tenda del convegno,
41le vesti liturgiche per officiare nel santuario, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per l'esercizio del sacerdozio.
42Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, gli Israeliti avevano eseguito ogni lavoro.
43Mosè vide tutta l'opera e riscontrò che l'avevano eseguita come il Signore aveva ordinato. Allora Mosè li benedisse.
Chapter 40
1Il Signore parlò a Mosè e gli disse:
2«Il primo giorno del primo mese erigerai la Dimora, la tenda del convegno.
3Dentro vi collocherai l'arca della Testimonianza, davanti all'arca tenderai il velo.
4Vi introdurrai la tavola e disporrai su di essa ciò che vi deve essere disposto; introdurrai anche il candelabro e vi preparerai sopra le sue lampade.
5Metterai l'altare d'oro per i profumi davanti all'arca della Testimonianza e metterai infine la cortina all'ingresso della tenda.
6Poi metterai l'altare degli olocausti di fronte all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno.
7Metterai la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi porrai l'acqua.
8Disporrai il recinto tutt'attorno e metterai la cortina alla porta del recinto.
9Poi prenderai l'olio dell'unzione e ungerai con esso la Dimora e quanto vi sarà dentro e la consacrerai con tutti i suoi arredi; così diventerà cosa santa.
10Ungerai anche l'altare degli olocausti e tutti i suoi arredi; consacrerai l'altare e l'altare diventerà cosa santissima.
11Ungerai anche la conca con il suo piedestallo e la consacrerai.
12Poi farai avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e li laverai con acqua.
13Farai indossare ad Aronne le vesti sacre, lo ungerai, lo consacrerai e così egli eserciterà il mio sacerdozio.
14Farai avvicinare anche i suoi figli e farai loro indossare le tuniche.
15Li ungerai, come il loro padre, e così eserciteranno il mio sacerdozio; in tal modo la loro unzione conferirà loro un sacerdozio perenne, per le loro generazioni».
16Mosè fece in tutto secondo quanto il Signore gli aveva ordinato. Così fece:
17nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora.
18Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne;
19poi stese la tenda sopra la Dimora e sopra ancora mise la copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato.
20Prese la Testimonianza, la pose dentro l'arca; mise le stanghe all'arca e pose il coperchio sull'arca;
21poi introdusse l'arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all'arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
22Nella tenda del convegno collocò la tavola, sul lato settentrionale della Dimora, al di fuori del velo.
23Dispose su di essa il pane in focacce sovrapposte alla presenza del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
24Collocò inoltre il candelabro nella tenda del convegno, di fronte alla tavola sul lato meridionale della Dimora,
25e vi preparò sopra le lampade davanti al Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
26Collocò poi l'altare d'oro nella tenda del convegno, davanti al velo,
27e bruciò su di esso il profumo aromatico, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
28Mise infine la cortina all'ingresso della Dimora.
29Poi collocò l'altare degli olocausti all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno, e offrì su di esso l'olocausto e l'offerta, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
30Collocò la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi mise dentro l'acqua per le abluzioni.
31Mosè, Aronne e i suoi figli si lavavano con essa le mani e i piedi:
32quando entravano nella tenda del convegno e quando si accostavano all'altare, essi si lavavano, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
33Infine eresse il recinto intorno alla Dimora e all'altare e mise la cortina alla porta del recinto. Così Mosè terminò l'opera.
34Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora.
35Mosè non potè entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la Dimora.
36Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano l'accampamento.
37Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata.
38Perché la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo del loro viaggio.
Leviticus
Chapter 1
1Il Signore chiamò Mosè e dalla tenda del convegno gli disse:
2«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno di voi vorrà fare un'offerta al Signore, offrirete bestiame grosso o minuto.
3Se l'offerta è un olocausto di grosso bestiame, egli offrirà un maschio senza difetto; l'offrirà all'ingresso della tenda del convegno, per ottenere il favore del Signore.
4Poserà la mano sulla testa della vittima, che sarà accettata in suo favore per fare il rito espiatorio per lui.
5Poi immolerà il capo di grosso bestiame davanti al Signore, e i sacerdoti, figli di Aronne, offriranno il sangue e lo spargeranno intorno all'altare, che è all'ingresso della tenda del convegno.
6Scorticherà la vittima e la taglierà a pezzi.
7I figli del sacerdote Aronne porranno il fuoco sull'altare e metteranno la legna sul fuoco,
8poi sulla legna e sul fuoco che è sull'altare disporranno i pezzi, la testa e il grasso.
9Laverà con acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote brucerà il tutto sull'altare come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
10Se la sua offerta è un olocausto di bestiame minuto, pecora o capra, egli offrirà un maschio senza difetto.
11Lo immolerà dal lato settentrionale dell'altare davanti al Signore e i sacerdoti, figli di Aronne, spargeranno il sangue attorno all'altare.
12Lo taglierà a pezzi, con la testa e il grasso, e il sacerdote li disporrà sulla legna, collocata sul fuoco dell'altare.
13Laverà con acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote offrirà il tutto e lo brucerà sull'altare: olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
14Se la sua offerta al Signore è un olocausto di uccelli, offrirà tortore o colombi.
15Il sacerdote li offrirà all'altare, ne staccherà la testa, che farà bruciare sull'altare, e il sangue sarà spruzzato sulla parete dell'altare.
16Poi toglierà il gozzo con le sue immondezze e lo getterà al lato orientale dell'altare, dov'è il luogo delle ceneri.
17Dividerà l'uccello in due metà prendendolo per le ali, ma senza separarlo, e il sacerdote lo brucerà sull'altare, sulla legna che è sul fuoco, come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
Chapter 2
1Se qualcuno presenterà al Signore un'oblazione, la sua offerta sarà di fior di farina, sulla quale verserà olio e porrà incenso.
2La porterà ai figli di Aronne, i sacerdoti; il sacerdote prenderà da essa una manciata di fior di farina e d'olio, con tutto l'incenso, e lo brucerà sull'altare come memoriale: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
3Il resto dell'offerta di oblazione sarà per Aronne e per i suoi figli, cosa santissima, proveniente dai sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore.
4Quando offrirai una oblazione cotta nel forno, essa consisterà in focacce azzime di fior di farina impastata con olio e anche di schiacciate azzime spalmate di olio.
5Se la tua offerta sarà un'oblazione cotta sulla teglia, sarà di fior di farina, azzima e impastata con olio;
6la farai a pezzi e sopra vi verserai olio: è un'oblazione.
7Se la tua offerta sarà una oblazione cotta nella pentola, sarà fatta con fior di farina nell'olio:
8porterai al Signore l'oblazione così preparata e la presenterai al sacerdote, che la offrirà sull'altare.
9Il sacerdote preleverà dall'oblazione il memoriale e lo brucerà sull'altare: sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
10Il resto dell'oblazione sarà per Aronne e per i suoi figli, cosa santissima, proveniente dai sacrifici consumati dal fuoco per il Signore.
11Nessuna delle oblazioni che offrirete al Signore sarà lievitata: non brucerete né lievito, né miele come sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore;
12potrete offrire queste cose al Signore come offerta di primizie, ma non saliranno sull'altare a titolo di profumo soave.
13Dovrai salare ogni tua offerta di oblazione: nella tua oblazione non lascerai mancare il sale dell'alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta offrirai del sale.
14Se offrirai al Signore una oblazione di primizie, offrirai come tua oblazione di primizie spighe di grano fresche abbrustolite sul fuoco e chicchi pestati di grano nuovo.
15Verserai olio sopra di essa, vi metterai incenso: è una oblazione.
16Il sacerdote brucerà come memoriale una parte dei chicchi e dell'olio insieme con tutto l'incenso: è un sacrificio consumato dal fuoco per il Signore.
Chapter 3
1Nel caso che la sua offerta sia un sacrificio di comunione e se offre un capo di bestiame grosso, sarà un maschio o una femmina, senza difetto; l'offrirà davanti al Signore,
2poserà la mano sulla testa della vittima e la immolerà all'ingresso della tenda del convegno e i figli di Aronne, i sacerdoti, spargeranno il sangue attorno all'altare.
3Di questo sacrificio di comunione offrirà come sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore il grasso che avvolge le viscere e tutto quello che vi è sopra,
4i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni;
5i figli di Aronne lo bruceranno sull'altare, sopra l'olocausto, posto sulla legna che è sul fuoco: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
6Se la sua offerta di sacrificio di comunione per il Signore è di bestiame minuto sarà un maschio o una femmina, senza difetto.
7Se presenta una pecora in offerta, la offrirà davanti al Signore;
8poserà la mano sulla testa della vittima e la immolerà davanti alla tenda del convegno; i figli di Aronne ne spargeranno il sangue attorno all'altare;
9di questo sacrificio di comunione offrirà quale sacrificio consumato dal fuoco per il Signore il grasso e cioè l'intiera coda presso l'estremità della spina dorsale, il grasso che avvolge le viscere e tutto quello che vi è sopra,
10i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni;
11il sacerdote li brucerà sull'altare: è un alimento consumato dal fuoco per il Signore.
12Se la sua offerta è una capra, la offrirà davanti al Signore;
13poserà la mano sulla sua testa e la immolerà davanti alla tenda del convegno; i figli di Aronne ne spargeranno il sangue attorno all'altare.
14Di essa preleverà, come offerta consumata dal fuoco in onore del Signore, il grasso che avvolge le viscere, tutto quello che vi è sopra,
15i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni;
16il sacerdote li brucerà sull'altare: è un cibo consumato dal fuoco per il Signore. Ogni parte grassa appartiene al Signore.
17E' una prescrizione rituale perenne per le vostre generazioni in ogni vostra dimora: non dovrete mangiare né grasso né sangue».
Chapter 4
1Il Signore disse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti:
2Quando un uomo inavvertitamente trasgredisce un qualsiasi divieto della legge del Signore, facendo una cosa proibita:
3se chi ha peccato è il sacerdote che ha ricevuto l'unzione e così ha reso colpevole il popolo, offrirà al Signore per il peccato da lui commesso un giovenco senza difetto come sacrificio di espiazione.
4Condurrà il giovenco davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno; poserà la mano sulla testa del giovenco e l'immolerà davanti al Signore.
5Il sacerdote che ha ricevuto l'unzione prenderà il sangue del giovenco e lo porterà nell'interno della tenda del convegno;
6intingerà il dito nel sangue e farà sette aspersioni davanti al Signore di fronte al velo del santuario.
7Bagnerà con il sangue i corni dell'altare dei profumi che bruciano davanti al Signore nella tenda del convegno; verserà il resto del sangue alla base dell'altare degli olocausti, che si trova all'ingresso della tenda del convegno.
8Poi dal giovenco del sacrificio toglierà tutto il grasso: il grasso che avvolge le viscere, tutto quello che vi è sopra,
9i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà al di sopra dei reni.
10Farà come si fa per il giovenco del sacrificio di comunione e brucerà il tutto sull'altare degli olocausti.
11Ma la pelle del giovenco, la carne con la testa, le viscere, le zampe e gli escrementi,
12cioè tutto il giovenco, egli lo porterà fuori dell'accampamento in luogo puro, dove si gettano le ceneri, e lo brucerà sulla legna: dovrà essere bruciato sul mucchio delle ceneri.
13Se tutta la comunità d'Israele ha commesso una inavvertenza, senza che tutta l'assemblea la conosca, violando così un divieto della legge del Signore e rendendosi colpevole,
14quando il peccato commesso sarà conosciuto, l'assemblea offrirà come sacrificio espiatorio un giovenco, un capo di grosso bestiame senza difetto e lo condurrà davanti alla tenda del convegno.
15Gli anziani della comunità poseranno le mani sulla testa del giovenco e lo si immolerà davanti al Signore.
16Il sacerdote che ha ricevuto l'unzione porterà il sangue del giovenco nell'interno della tenda del convegno;
17intingerà il dito nel sangue, e farà sette aspersioni davanti al Signore di fronte al velo.
18Bagnerà con il sangue i corni dell'altare che è davanti al Signore nella tenda del convegno e verserà il resto del sangue alla base dell'altare degli olocausti, all'ingresso della tenda del convegno.
19Toglierà al giovenco tutte le parti grasse, per bruciarle sull'altare.
20Farà di questo giovenco come di quello offerto in sacrificio di espiazione: tutto allo stesso modo. Il sacerdote farà per loro il rito espiatorio e sarà loro perdonato.
21Poi porterà il giovenco fuori del campo e lo brucerà come ha bruciato il primo: è il sacrificio di espiazione per l'assemblea.
22Se è un capo chi ha peccato, violando per inavvertenza un divieto del Signore suo Dio e così si è reso colpevole,
23quando conosca il peccato commesso, porterà come offerta un capro maschio senza difetto.
24Poserà la mano sulla testa del capro e lo immolerà nel luogo dove si immolano gli olocausti davanti al Signore: è un sacrificio espiatorio.
25Il sacerdote prenderà con il dito il sangue del sacrificio espiatorio e bagnerà i corni dell'altare degli olocausti; verserà il resto del sangue alla base dell'altare degli olocausti.
26Poi brucerà sull'altare ogni parte grassa, come il grasso del sacrificio di comunione. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il suo peccato e gli sarà perdonato.
27Se chi ha peccato è stato qualcuno del popolo, violando per inavvertenza un divieto del Signore, e così si è reso colpevole,
28quando conosca il peccato commesso, porti come offerta una capra femmina, senza difetto, in espiazione del suo peccato.
29Poserà la mano sulla testa della vittima di espiazione e la immolerà nel luogo dove si immolano gli olocausti.
30Il sacerdote prenderà con il dito un po' di sangue di essa e bagnerà i corni dell'altare degli olocausti; poi verserà il resto del sangue alla base dell'altare.
31Preleverà tutte le parti grasse, come si preleva il grasso del sacrificio di comunione, e il sacerdote le brucerà sull'altare, profumo soave in onore del Signore. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio e gli sarà perdonato.
32Se porta una pecora come offerta per il peccato, porterà una femmina senza difetto.
33Poserà la mano sulla testa della vittima espiatoria e la immolerà in espiazione nel luogo dove si immolano gli olocausti.
34Il sacerdote prenderà con il dito un po' di sangue della vittima espiatoria e bagnerà i corni dell'altare degli olocausti; poi verserà il resto del sangue alla base dell'altare.
35Preleverà tutte le parti grasse, come si preleva il grasso della pecora del sacrificio di comunione e il sacerdote le brucerà sull'altare sopra le vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il peccato commesso e gli sarà perdonato.
Chapter 5
1Se una persona pecca perché nulla dichiara, benché abbia udito la formula di scongiuro e sia essa stessa testimone o abbia visto o sappia, sconterà la sua iniquità.
2Oppure quando qualcuno, senza avvedersene, tocca una cosa immonda, come il cadavere d'una bestia o il cadavere d'un animale domestico o quello d'un rettile, rimarrà egli stesso immondo e colpevole.
3Oppure quando, senza avvedersene, tocca una immondezza umana - una qualunque delle cose per le quali l'uomo diviene immondo - quando verrà a saperlo, sarà colpevole.
4Oppure quando uno, senza badarvi, parlando con leggerezza, avrà giurato, con uno di quei giuramenti che gli uomini proferiscono alla leggera, di fare qualche cosa di male o di bene, se lo saprà, ne sarà colpevole.
5Quando uno dunque si sarà reso colpevole d'una di queste cose, confesserà il peccato commesso;
6porterà al Signore, come riparazione della sua colpa per il peccato commesso, una femmina del bestiame minuto, pecora o capra, come sacrificio espiatorio; il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il suo peccato.
7Se non ha mezzi per procurarsi una pecora o una capra, porterà al Signore, come riparazione della sua colpa per il suo peccato, due tortore o due colombi: uno come sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto.
8Li porterà al sacerdote, il quale offrirà prima quello per l'espiazione: gli spaccherà la testa vicino alla nuca, ma senza staccarla;
9poi spargerà il sangue del sacrificio per il peccato sopra la parete dell'altare e ne spremerà il resto alla base dell'altare. Questo è un sacrificio espiatorio.
10Dell'altro uccello offrirà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il peccato che ha commesso e gli sarà perdonato.
11Ma se non ha mezzi per procurarsi due tortore o due colombi, porterà, come offerta per il peccato commesso, un decimo di efa di fior di farina, come sacrificio espiatorio; non vi metterà né olio né incenso, perché è un sacrificio per il peccato.
12Porterà la farina al sacerdote, che ne prenderà una manciata come memoriale, facendola bruciare sull'altare sopra le vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. E' un sacrificio espiatorio.
13Così il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il peccato commesso in uno dei casi suddetti e gli sarà perdonato. Il resto sarà per il sacerdote, come nell'oblazione».
14Il Signore aggiunse a Mosè:
15«Se qualcuno commetterà una mancanza e peccherà per errore riguardo a cose consacrate al Signore, porterà al Signore, in sacrificio di riparazione, un ariete senza difetto, preso dal gregge, che valuterai in sicli d'argento in base al siclo del santuario;
16risarcirà il danno fatto al santuario, aggiungendovi un quinto, e lo darà al sacerdote, il quale farà per lui il rito espiatorio con l'ariete offerto come sacrificio di riparazione e gli sarà perdonato.
17Quando uno peccherà facendo, senza saperlo, una cosa vietata dal Signore, sarà colpevole e dovrà scontare la mancanza.
18Presenterà al sacerdote, come sacrificio di riparazione, un ariete senza difetto, preso dal bestiame minuto, secondo la tua stima; il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per l'errore commesso per ignoranza e gli sarà perdonato.
19E' un sacrificio di riparazione; quell'individuo si era certo reso colpevole verso il Signore».
20Il Signore disse a Mosè:
21«Quando uno peccherà e commetterà una mancanza verso il Signore, rifiutando al suo prossimo un deposito da lui ricevuto o un pegno consegnatogli o una cosa rubata o estorta con frode
22o troverà una cosa smarrita, mentendo a questo proposito e giurando il falso circa qualcuna delle cose per cui un uomo può peccare,
23se avrà così peccato e si sarà reso colpevole, restituirà la cosa rubata o estorta con frode o il deposito che gli era stato affidato o l'oggetto smarrito che aveva trovato
24o qualunque cosa per cui abbia giurato il falso. Farà la restituzione per intero, aggiungendovi un quinto e renderà ciò al proprietario il giorno stesso in cui offrirà il sacrificio di riparazione.
25Porterà al sacerdote, come sacrificio di riparazione in onore del Signore, un ariete senza difetto, preso dal bestiame minuto secondo la tua stima.
26Il sacerdote farà il rito espiatorio per lui davanti al Signore e gli sarà perdonato, qualunque sia la mancanza di cui si è reso colpevole».
Chapter 6
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Dà quest'ordine ad Aronne e ai suoi figli: Questa è la legge per l'olocausto. L'olocausto rimarrà acceso sul braciere sopra l'altare tutta la notte, fino al mattino; il fuoco dell'altare sarà tenuto acceso.
3Il sacerdote, indossata la tunica di lino e vestiti i calzoni di lino, toglierà la cenere, in cui il fuoco avrà ridotto l'olocausto sull'altare, e la deporrà al fianco dell'altare.
4Poi, spogliatosi delle vesti e indossatene altre, porterà la cenere fuori del campo, in un luogo mondo.
5Il fuoco sarà tenuto acceso sull'altare e non si lascerà spegnere; il sacerdote vi brucerà legna ogni mattina, vi disporrà sopra l'olocausto e vi brucerà sopra il grasso dei sacrifici.
6Il fuoco dev'esser sempre tenuto acceso sull'altare, senza lasciarlo spegnere.
7Questa è la legge dell'oblazione. I figli di Aronne la offriranno al Signore, dinanzi all'altare.
8Il sacerdote preleverà una manciata di fior di farina con il suo olio e con tutto l'incenso che è sopra l'offerta e brucerà ogni cosa sull'altare con soave profumo in ricordo del Signore.
9Aronne e i suoi figli mangeranno quel che rimarrà dell'oblazione; lo si mangerà senza lievito, in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno.
10Non si cuocerà con lievito; è la parte che ho loro assegnata delle offerte a me bruciate con il fuoco. E' cosa santissima come il sacrificio espiatorio.
11Ogni maschio tra i figli di Aronne potrà mangiarne. E' un diritto perenne delle vostre generazioni sui sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. Tutto ciò che verrà a contatto con queste cose sarà sacro».
12Il Signore aggiunse a Mosè:
13«L'offerta che Aronne e i suoi figli faranno al Signore il giorno in cui riceveranno l'unzione è questa: un decimo di efa di fior di farina, come oblazione perpetua, metà la mattina e metà la sera.
14Essa sarà preparata con olio, nella teglia: la presenterai in una misura stemperata; l'offrirai in pezzi, come profumo soave per il Signore.
15Anche il sacerdote che, tra i figli di Aronne, sarà unto per succedergli, farà questa offerta; è una prescrizione perenne: sarà bruciata tutta in onore del Signore.
16Ogni oblazione del sacerdote sarà bruciata tutta; non se ne potrà mangiare».
17Il Signore disse ancora a Mosè:
18«Parla ad Aronne e ai suoi figli e dì loro: Questa è la legge del sacrificio espiatorio. Nel luogo dove si immola l'olocausto sarà immolata davanti al Signore la vittima per il peccato. E' cosa santissima.
19La mangerà il sacerdote che l'offrirà per il peccato; dovrà mangiarla in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno.
20Qualunque cosa ne toccherà le carni sarà sacra; se parte del suo sangue schizza sopra una veste, il posto dove sarà schizzato il sangue lo laverai in luogo santo.
21Ma il vaso di terra, che sarà servito a cuocerla, sarà spezzato; che se è stata cotta in un vaso di rame, questo sarà strofinato bene e sciacquato con acqua.
22Ogni maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; è cosa santissima.
23Ma non si potrà mangiare alcuna vittima espiatoria, il cui sangue va portato nella tenda del convegno, per il rito espiatorio nel santuario. Essa sarà bruciata nel fuoco.
Chapter 7
1Questa è la legge del sacrificio di riparazione; è cosa santissima.
2Nel luogo, dove si immola l'olocausto, si immolerà la vittima di riparazione; se ne spargerà il sangue attorno all'altare
3e se ne offrirà tutto il grasso: la coda, il grasso che copre le viscere,
4i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato che si distaccherà sopra i reni.
5Il sacerdote brucerà tutto questo sull'altare come sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. Questo è un sacrificio di riparazione.
6Ogni maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima.
7Il sacrificio di riparazione è come il sacrificio espiatorio; la stessa legge vale per ambedue; la vittima sarà del sacerdote che avrà compiuta l'espiazione.
8Il sacerdote, che avrà fatto l'olocausto per qualcuno, avrà per sé la pelle dell'olocausto da lui offerto.
9Così anche ogni oblazione, cotta nel forno o preparata nella pentola o nella teglia, sarà del sacerdote che l'ha offerta.
10Ogni oblazione impastata con olio o asciutta sarà per tutti i figli di Aronne in misura uguale.
11Questa è la legge del sacrificio di comunione, che si offrirà al Signore.
12Se uno l'offre in ringraziamento, offrirà, con il sacrificio di comunione, focacce senza lievito intrise con olio, schiacciate senza lievito unte con olio e fior di farina cotta, in forma di focacce intrise con olio.
13Presenterà anche, come offerta, oltre le dette focacce, focacce di pan lievitato, insieme con il sacrificio di ringraziamento.
14Di ognuna di queste offerte una parte si presenterà come oblazione prelevata in onore del Signore; essa sarà del sacerdote che ha sparso il sangue della vittima del sacrificio di comunione.
15La carne del sacrificio di ringraziamento dovrà mangiarsi il giorno stesso in cui esso viene offerto; non se ne lascerà nulla fino alla mattina.
16Ma se il sacrificio che uno offre è votivo o volontario, la vittima si mangerà il giorno in cui verrà offerta, il resto dovrà esser mangiato il giorno dopo;
17ma quel che sarà rimasto della carne del sacrificio fino al terzo giorno, dovrà bruciarsi nel fuoco.
18Se uno mangia la carne del sacrificio di comunione il terzo giorno, l'offerente non sarà gradito; dell'offerta non gli sarà tenuto conto; sarà un abominio; chi ne avrà mangiato subirà la pena della sua iniquità.
19La carne che sarà stata in contatto con qualche cosa di immondo, non si potrà mangiare; sarà bruciata nel fuoco.
20Chiunque sarà mondo potrà mangiare la carne del sacrificio di comunione; ma la persona che, immonda, mangerà la carne del sacrificio di comunione offerto al Signore sarà eliminata dal suo popolo.
21Se uno toccherà qualsiasi cosa immonda: un'immondezza umana, un animale immondo o qualsiasi cosa abominevole, immonda, e mangerà la carne d'un sacrificio di comunione offerto al Signore, quel tale sarà eliminato dal suo popolo».
22Il Signore disse ancora a Mosè:
23«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Non mangerete alcun grasso, né di bue, né di pecora, né di capra.
24Il grasso di una bestia che è morta naturalmente o il grasso d'una bestia sbranata potrà servire per qualunque altro uso; ma non ne mangerete affatto;
25perché chiunque mangerà il grasso di animali che si possono offrire in sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, sarà eliminato dal suo popolo.
26E non mangerete affatto sangue, né di uccelli né di animali domestici, dovunque abitiate.
27Chiunque mangerà sangue di qualunque specie sarà eliminato dal suo popolo».
28Il Signore aggiunse a Mosè:
29«Parla agli Israeliti e dì loro: Chi offrirà al Signore il sacrificio di comunione porterà una offerta al Signore, prelevandola dal sacrificio di comunione.
30Porterà con le proprie mani ciò che deve essere offerto al Signore con il fuoco: porterà il grasso insieme con il petto, il petto per presentarlo con il rito d'agitazione davanti al Signore.
31Il sacerdote brucerà il grasso sopra l'altare; il petto sarà di Aronne e dei suoi figli.
32Darete anche in tributo al sacerdote la coscia destra dei vostri sacrifici di comunione.
33Essa spetterà, come sua parte, al figlio di Aronne che avrà offerto il sangue e il grasso dei sacrifici di comunione.
34Poiché, dai sacrifici di comunione offerti dagli Israeliti, io mi riservo il petto della vittima offerta con l'agitazione di rito e la coscia della vittima offerta con l'elevazione di rito e li dò al sacerdote Aronne e ai suoi figli per legge perenne, che gli Israeliti osserveranno.
35Questa è la parte dovuta ad Aronne e ai suoi figli, dei sacrifici bruciati in onore del Signore, dal giorno in cui eserciteranno il sacerdozio del Signore.
36Agli Israeliti il Signore ha ordinato di dar loro questo, dal giorno della loro unzione. E' una parte che è loro dovuta per sempre, di generazione in generazione.
37Questa è la legge per l'olocausto, l'oblazione, il sacrificio espiatorio, il sacrificio di riparazione, l'investitura e il sacrificio di comunione: legge che il Signore ha dato a Mosè sul monte Sinai, quando ordinò agli Israeliti di presentare le offerte al Signore nel deserto del Sinai».
Chapter 8
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Prendi Aronne insieme ai suoi figli, le vesti, l'olio dell'unzione, il giovenco del sacrificio espiatorio, i due arieti e il cesto dei pani azzimi;
3convoca tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno».
4Mosè fece come il Signore gli aveva ordinato e la comunità fu convocata all'ingresso della tenda del convegno.
5Mosè disse alla comunità: «Questo il Signore ha ordinato di fare».
6Mosè fece accostare Aronne e i suoi figli e li lavò con acqua.
7Poi rivestì Aronne della tunica, lo cinse della cintura, gli pose addosso il manto, gli mise l'efod e lo cinse con la cintura dell'efod, nel quale avvolse l'efod.
8Gli mise anche il pettorale, e nel pettorale pose gli Urim e i Tummin.
9Poi gli mise in capo il turbante e sul davanti del turbante pose la lamina d'oro, il sacro diadema, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
10Poi Mosè prese l'olio dell'unzione, unse la Dimora e tutte le cose che vi si trovavano e così le consacrò.
11Fece sette volte l'aspersione sull'altare, unse l'altare con tutti i suoi accessori, la conca e la sua base, per consacrarli.
12Versò l'olio della unzione sul capo d'Aronne e unse Aronne, per consacrarlo.
13Poi Mosè fece avvicinare i figli d'Aronne, li vestì di tuniche, li cinse con le cinture e legò sul loro capo i turbanti, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
14Fece quindi accostare il giovenco del sacrificio espiatorio e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa del giovenco del sacrificio espiatorio.
15Mosè lo immolò, ne prese del sangue, bagnò con il dito i corni attorno all'altare e purificò l'altare; poi sparse il resto del sangue alla base dell'altare e lo consacrò per fare su di esso l'espiazione.
16Poi prese tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i due reni con il loro grasso e Mosè bruciò tutto sull'altare.
17Ma il giovenco, la sua pelle, la sua carne e le feci, bruciò nel fuoco fuori dell'accampamento, come il Signore gli aveva ordinato.
18Fece quindi avvicinare l'ariete dell'olocausto e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa dell'ariete.
19Mosè lo immolò e ne sparse il sangue attorno all'altare.
20Poi fece a pezzi l'ariete e ne bruciò testa, pezzi e grasso.
21Dopo averne lavato le viscere e le zampe con acqua, bruciò tutto l'ariete sull'altare: olocausto di soave odore, un sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, come il Signore gli aveva ordinato.
22Poi fece accostare il secondo ariete, l'ariete della investitura, e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa dell'ariete.
23Mosè lo immolò, ne prese del sangue e bagnò il lobo dell'orecchio destro di Aronne e il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro.
24Poi Mosè fece avvicinare i figli di Aronne e bagnò con quel sangue il lobo del loro orecchio destro, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro; sparse il resto del sangue attorno all'altare.
25Poi prese il grasso, la coda, tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i reni con il loro grasso e la coscia destra;
26dal canestro dei pani azzimi, che era davanti al Signore, prese una focaccia senza lievito, una focaccia di pasta intrisa nell'olio e una schiacciata e le pose sulle parti grasse e sulla coscia destra.
27Poi mise tutte queste cose sulle mani di Aronne e sulle mani dei suoi figli e le agitò con l'agitazione rituale davanti al Signore.
28Mosè quindi le prese dalle loro mani e le bruciò sull'altare sopra l'olocausto: sacrificio di investitura, di soave odore, sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore.
29Poi Mosè prese il petto dell'ariete e lo agitò come offerta da agitare ritualmente davanti al Signore; questa fu la parte dell'ariete dell'investitura toccata a Mosè, come il Signore gli aveva ordinato.
30Mosè prese quindi l'olio dell'unzione e il sangue che era sopra l'altare; ne asperse Aronne e le sue vesti, i figli di lui e le loro vesti; così consacrò Aronne e le sue vesti e similmente i suoi figli e le loro vesti.
31Poi Mosè disse ad Aronne e ai suoi figli: «Fate cuocere la carne all'ingresso della tenda del convegno e là mangiatela con il pane che è nel canestro dell'investitura, come mi è stato ordinato. La mangeranno Aronne e i suoi figli.
32Quel che avanza della carne e del pane, bruciatelo nel fuoco.
33Per sette giorni non uscirete dall'ingresso della tenda del convegno, finché cioè non siano compiuti i giorni della vostra investitura, perché la vostra investitura durerà sette giorni.
34Come si è fatto oggi così il Signore ha ordinato che si faccia per compiere il rito espiatorio su di voi.
35Rimarrete sette giorni all'ingresso della tenda del convegno, giorno e notte, osservando il comandamento del Signore, perché non moriate, poiché così mi è stato ordinato».
36Aronne e i suoi figli fecero quanto era stato ordinato dal Signore per mezzo di Mosè.
Chapter 9
1L'ottavo giorno, Mosè chiamò Aronne, i suoi figli e gli anziani d'Israele
2e disse ad Aronne: «Prendi un vitello per il sacrificio espiatorio e un ariete per l'olocausto, tutti e due senza difetto, e offrili al Signore.
3Agli Israeliti dirai: Prendete un capro per il sacrificio espiatorio, un vitello e un agnello, tutti e due di un anno, senza difetto, per l'olocausto,
4un toro e un ariete per il sacrificio di comunione, per immolarli davanti al Signore, un'oblazione intrisa nell'olio, perché oggi il Signore si manifesterà a voi».
5Essi dunque condussero davanti alla tenda del convegno quanto Mosè aveva ordinato; tutta la comunità si avvicinò e stette davanti al Signore.
6Mosè disse: «Ecco ciò che il Signore vi ha ordinato; fatelo e la gloria del Signore vi apparirà».
7Mosè disse ad Aronne: «Avvicinati all'altare: offri il tuo sacrificio espiatorio e il tuo olocausto e compi il rito espiatorio per te e per il tuo casato; presenta anche l'offerta del popolo e fà l'espiazione per esso, come il Signore ha ordinato».
8Aronne dunque si avvicinò all'altare e immolò il vitello del sacrificio espiatorio, che era per sé.
9I suoi figli gli porsero il sangue ed egli vi intinse il dito, ne bagnò i corni dell'altare e sparse il resto del sangue alla base dell'altare;
10ma il grasso, i reni e il lobo del fegato della vittima espiatoria li bruciò sopra l'altare come il Signore aveva ordinato a Mosè.
11La carne e la pelle le bruciò nel fuoco fuori dell'accampamento.
12Poi immolò l'olocausto; i figli di Aronne gli porsero il sangue ed egli lo sparse attorno all'altare.
13Gli porsero anche la vittima dell'olocausto fatta a pezzi e la testa e li bruciò sull'altare.
14Lavò le interiora e le gambe e le bruciò sull'olocausto sopra l'altare.
15Poi presentò l'offerta del popolo. Prese il capro destinato al sacrificio espiatorio per il popolo, lo immolò e ne fece un sacrificio espiatorio, come il precedente.
16Poi offrì l'olocausto secondo il rito.
17Presentò quindi l'oblazione, ne prese una manciata piena e la bruciò sull'altare, oltre l'olocausto della mattina.
18Immolò il toro e l'ariete in sacrificio di comunione per il popolo. I figli di Aronne gli porgevano il sangue ed egli lo spargeva attorno all'altare.
19Gli porgevano le parti grasse del toro e dell'ariete, la coda, il grasso aderente alle viscere, i reni e il lobo del fegato:
20mettevano i grassi sui petti ed egli li bruciava sull'altare.
21I petti e la coscia destra, Aronne li agitava davanti al Signore come offerta da agitare secondo il rito, nel modo che Mosè aveva ordinato.
22Poi Aronne, alzate le mani verso il popolo, lo benedisse e, dopo aver fatto il sacrificio espiatorio, l'olocausto e i sacrifici di comunione, scese dall'altare.
23Mosè e Aronne entrarono nella tenda del convegno; poi uscirono e benedissero il popolo e la gloria del Signore si manifestò a tutto il popolo.
24Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e consumò sull'altare l'olocausto e i grassi; tutto il popolo vide, mandò grida d'esultanza e si prostrò con la faccia a terra.
Chapter 10
1Ora Nadab e Abiu, figli di Aronne, presero ciascuno un braciere, vi misero dentro il fuoco e il profumo e offrirono davanti al Signore un fuoco illegittimo, che il Signore non aveva loro ordinato.
2Ma un fuoco si staccò dal Signore e li divorò e morirono così davanti al Signore.
3Allora Mosè disse ad Aronne: «Di questo il Signore ha parlato quando ha detto: A chi si avvicina a me mi mostrerò santo e davanti a tutto il popolo sarò onorato». Aronne tacque.
4Mosè chiamò Misael ed Elsafan, figli di Uziel, zio di Aronne, e disse loro: «Avvicinatevi, portate via questi vostri congiunti dal santuario, fuori dell'accampamento».
5Essi si avvicinarono e li portarono via con le loro tuniche, fuori dell'accampamento, come Mosè aveva detto.
6Ad Aronne, a Eleazaro e a Itamar, suoi figli, Mosè disse: «Non vi scarmigliate i capelli del capo e non vi stracciate le vesti, perché non moriate e il Signore non si adiri contro tutta la comunità; ma i vostri fratelli, tutta la casa d'Israele, facciano pure lutto a causa della morte fulminea inflitta dal Signore.
7Non vi allontanate dall'ingresso della tenda del convegno, così che non moriate; perché l'olio dell'unzione del Signore è su di voi». Essi fecero come Mosè aveva detto.
8Il Signore parlò ad Aronne:
9«Non bevete vino o bevanda inebriante né tu né i tuoi figli, quando dovete entrare nella tenda del convegno, perché non moriate; sarà una legge perenne, di generazione in generazione;
10questo perché possiate distinguere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è immondo da ciò che è mondo
11e possiate insegnare agli Israeliti tutte le leggi che il Signore ha date loro per mezzo di Mosè».
12Poi Mosè disse ad Aronne, a Eleazaro e a Itamar, figli superstiti di Aronne: «Prendete quel che è avanzato dell'oblazione dei sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore e mangiatelo senza lievito, presso l'altare; perché è cosa sacrosanta.
13Dovete mangiarlo in luogo santo, perché è la parte che spetta a te e ai tuoi figli, tra i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore: così mi è stato ordinato.
14Il petto della vittima offerta da agitare secondo il rito e la coscia da elevare secondo il rito, li mangerete tu, i tuoi figli e le tue figlie con te in luogo mondo; perché vi sono stati dati come parte tua e dei tuoi figli, tra i sacrifici di comunione degli Israeliti.
15Essi presenteranno, insieme con le parti grasse da bruciare, la coscia della vittima da elevare secondo il rito e il petto da agitare secondo il rito, perché siano agitati davanti al Signore; questo spetterà a te e ai tuoi figli con te, per diritto perenne, come il Signore ha ordinato».
16Mosè poi si informò accuratamente circa il capro del sacrificio espiatorio e seppe che era stato bruciato; allora si sdegnò contro Eleazaro e contro Itamar, figli superstiti di Aronne, dicendo:
17«Perché non avete mangiato la vittima espiatrice nel luogo santo, trattandosi di cosa sacrosanta? Il Signore ve l'ha data, perché porti l'iniquità della comunità, perché su di essa compiate l'espiazione davanti al Signore.
18Ecco, il sangue della vittima non è stato portato dentro il santuario; voi avreste dovuto mangiarla nel santuario, come io avevo ordinato».
19Aronne allora disse a Mosè: «Ecco, oggi essi hanno offerto il loro sacrificio espiatorio e l'olocausto davanti al Signore; dopo le cose che mi sono capitate, se oggi avessi mangiato la vittima del sacrificio espiatorio, sarebbe piaciuto al Signore?».
20Quando Mosè udì questo, rimase soddisfatto.
Chapter 11
1Il Signore disse a Mosè e ad Aronne:
2«Riferite agli Israeliti: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra.
3Potrete mangiare d'ogni quadrupede che ha l'unghia bipartita, divisa da una fessura, e che rumina.
4Ma fra i ruminanti e gli animali che hanno l'unghia divisa, non mangerete i seguenti: il cammello, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo;
5l'ìrace, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo;
6la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, la considererete immonda;
7il porco, perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo.
8Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi.
9Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei mari, sia nei fiumi.
10Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in abominio.
11Essi saranno per voi in abominio; non mangerete la loro carne e terrete in abominio i loro cadaveri.
12Tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle acque sarà per voi in abominio.
13Fra i volatili terrete in abominio questi, che non dovrete mangiare, perché ripugnanti: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare,
14il nibbio e ogni specie di falco,
15ogni specie di corvo,
16lo struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviere,
17il gufo, l'alcione, l'ibis,
18il cigno, il pellicano, la folaga,
19la cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello.
20Sarà per voi in abominio anche ogni insetto alato, che cammina su quattro piedi.
21Però fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, potrete mangiare quelli che hanno due zampe sopra i piedi, per saltare sulla terra.
22Perciò potrete mangiare i seguenti: ogni specie di cavalletta, ogni specie di locusta, ogni specie di acrìdi e ogni specie di grillo.
23Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi lo terrete in abominio!
24Per i seguenti animali diventerete immondi: chiunque toccherà il loro cadavere sarà immondo fino alla sera
25e chiunque trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo fino alla sera.
26Riterrete immondo ogni animale che ha l'unghia, ma non divisa da fessura, e non rumina: chiunque li toccherà sarà immondo.
27Considererete immondi tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta dei piedi; chiunque ne toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera.
28E chiunque trasporterà i loro cadaveri si dovrà lavare le vesti e sarà immondo fino alla sera. Tali animali riterrete immondi.
29Fra gli animali che strisciano per terra riterrete immondi: la talpa, il topo e ogni specie di sauri,
30il toporagno, la lucertola, il geco, il ramarro, il camaleonte.
31Questi animali, fra quanti strisciano, saranno immondi per voi; chiunque li toccherà morti, sarà immondo fino alla sera.
32Ogni oggetto sul quale cadrà morto qualcuno di essi, sarà immondo: si tratti di utensili di legno o di veste o pelle o sacco o qualunque altro oggetto di cui si faccia uso; si immergerà nell'acqua e sarà immondo fino alla sera; poi sarà mondo.
33Se ne cade qualcuno in un vaso di terra, quanto vi si troverà dentro sarà immondo e spezzerete il vaso.
34Ogni cibo che serve di nutrimento, sul quale cada quell'acqua, sarà immondo; ogni bevanda di cui si fa uso, qualunque sia il vaso che la contiene, sarà immonda.
35Ogni oggetto sul quale cadrà qualche parte del loro cadavere, sarà immondo; il forno o il fornello sarà spezzato: sono immondi e li dovete ritenere tali.
36Però, una fonte o una cisterna, cioè una raccolta di acqua, sarà monda; ma chi toccherà i loro cadaveri sarà immondo.
37Se qualcosa dei loro cadaveri cade su qualche seme che deve essere seminato, questo sarà mondo;
38ma se è stata versata acqua sul seme e vi cade qualche cosa dei loro cadaveri, lo riterrai immondo.
39Se muore un animale, di cui vi potete cibare, colui che ne toccherà il cadavere sarà immondo fino alla sera.
40Colui che mangerà di quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera; anche colui che trasporterà quel cadavere si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera.
41Ogni essere che striscia sulla terra è un abominio; non se ne mangerà.
42Di tutti gli animali che strisciano sulla terra non ne mangerete alcuno che cammini sul ventre o cammini con quattro piedi o con molti piedi, poiché sono un abominio.
43Non rendete le vostre persone abominevoli con alcuno di questi animali che strisciano; non vi rendete immondi per causa loro, in modo da rimaner così contaminati.
44Poiché io sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non contaminate le vostre persone con alcuno di questi animali che strisciano per terra.
45Poiché io sono il Signore, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io sono santo.
46Questa è la legge che riguarda i quadrupedi, gli uccelli, ogni essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia per terra,
47perché sappiate distinguere ciò che è immondo da ciò che è mondo, l'animale che si può mangiare da quello che non si deve mangiare».
Chapter 12
1Il Signore aggiunse a Mosè: «Riferisci agli Israeliti:
2Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole.
3L'ottavo giorno si circonciderà il bambino.
4Poi essa resterà ancora trentatrè giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione.
5Ma, se partorisce una femmina sarà immonda due settimane come al tempo delle sue regole; resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue.
6Quando i giorni della sua purificazione per un figlio o per una figlia saranno compiuti, porterà al sacerdote all'ingresso della tenda del convegno un agnello di un anno come olocausto e un colombo o una tortora in sacrificio di espiazione.
7Il sacerdote li offrirà davanti al Signore e farà il rito espiatorio per lei; essa sarà purificata dal flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna, che partorisce un maschio o una femmina.
8Se non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due colombi: uno per l'olocausto e l'altro per il sacrificio espiatorio. Il sacerdote farà il rito espiatorio per lei ed essa sarà monda».
Chapter 13
1Il Signore aggiunse a Mosè e ad Aronne:
2«Quando uno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli.
3Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se il pelo della piaga è diventato bianco e la piaga appare depressa rispetto alla pelle del corpo, è piaga di lebbra; il sacerdote, dopo averlo esaminato, dichiarerà quell'uomo immondo.
4Ma se la macchia sulla pelle del corpo è bianca e non appare depressa rispetto alla pelle e il suo pelo non è diventato bianco, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga.
5Al settimo giorno il sacerdote l'esaminerà ancora; se gli parrà che la piaga si sia fermata senza allargarsi sulla pelle, il sacerdote lo isolerà per altri sette giorni.
6Il sacerdote, il settimo giorno, lo esaminerà di nuovo; se vedrà che la piaga non è più bianca e non si è allargata sulla pelle, dichiarerà quell'uomo mondo: è una pustola. Quegli si laverà le vesti e sarà mondo.
7Ma se la pustola si è allargata sulla pelle, dopo che egli si è mostrato al sacerdote per essere dichiarato mondo, si farà esaminare di nuovo dal sacerdote;
8il sacerdote l'esaminerà e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è lebbra.
9Quando uno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà condotto al sacerdote,
10ed egli lo esaminerà; se vedrà che sulla pelle c'è un tumore bianco, che questo tumore ha fatto imbiancare il pelo e che nel tumore si trova carne viva,
11è lebbra inveterata nella pelle del corpo e il sacerdote lo dichiarerà immondo; non lo terrà isolato, perché certo è immondo.
12Se la lebbra si propaga sulla pelle in modo da coprire tutta la pelle di colui che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il sacerdote guardi,
13questi lo esaminerà; se vedrà che la lebbra copre tutto il corpo, dichiarerà mondo colui che ha la piaga: essendo tutto bianco, è mondo.
14Ma quando apparirà in lui carne viva, sarà chiamato immondo.
15Il sacerdote, vista la carne viva, lo dichiarerà immondo; la carne viva è immonda: è lebbra.
16Ma se la carne viva ridiventa bianca, egli vada dal sacerdote e il sacerdote lo esaminerà;
17se vedrà che la piaga è ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà mondo colui che ha la piaga: è mondo.
18Quando uno ha avuto sulla pelle della carne un'ulcera che sia guarita
19e poi, sul luogo dell'ulcera, appaia un tumore bianco o una macchia bianca, rosseggiante, quel tale si mostrerà al sacerdote,
20il quale l'esaminerà e se vedrà che la macchia è depressa rispetto alla pelle e che il pelo è diventato bianco, il sacerdote lo dichiarerà immondo; è una piaga di lebbra che è scoppiata nell'ulcera.
21Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che nella macchia non ci sono peli bianchi, che non è depressa rispetto alla pelle e che si è attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette giorni.
22Se la macchia si allarga sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra.
23Ma se la macchia è rimasta allo stesso punto, senza allargarsi, è una cicatrice di ulcera e il sacerdote lo dichiarerà mondo.
24Quando uno ha sulla pelle del corpo una scottatura prodotta da fuoco e su questa appaia una macchia lucida, bianca, rossastra o soltanto bianca,
25il sacerdote l'esaminerà; se vedrà che il pelo della macchia è diventato bianco e la macchia appare depressa rispetto alla pelle, è lebbra scoppiata nella scottatura. Il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra.
26Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non c'è pelo bianco nella macchia e che essa non è depressa rispetto alla pelle e si è attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette giorni.
27Al settimo giorno il sacerdote lo esaminerà e se la macchia si è diffusa sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è una piaga di lebbra.
28Ma se la macchia è rimasta ferma nella stessa zona e non si è diffusa sulla pelle, ma si è attenuata, è un tumore di bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale mondo, perché si tratta di una cicatrice della bruciatura.
29Quando un uomo o una donna ha una piaga sul capo o nella barba,
30il sacerdote esaminerà la piaga; se riscontra che essa è depressa rispetto alla pelle e che v'è del pelo gialliccio e sottile, il sacerdote lo dichiarerà immondo: è tigna, lebbra del capo o della barba.
31Ma se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, riscontra che non è depressa rispetto alla pelle e che non vi è pelo scuro, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga della tigna.
32Se il sacerdote, esaminando al settimo giorno la piaga, vedrà che la tigna non si è allargata e che non v'è pelo gialliccio e che la tigna non appare depressa rispetto alla pelle,
33quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dove è la tigna; il sacerdote lo terrà isolato per altri sette giorni.
34Al settimo giorno, il sacerdote esaminerà la tigna; se riscontra che la tigna non si è allargata sulla pelle e non appare depressa rispetto alla pelle, il sacerdote lo dichiarerà mondo; egli si laverà le vesti e sarà mondo.
35Ma se, dichiarato mondo, la tigna si è allargata sulla pelle,
36il sacerdote l'esaminerà; se nota che la tigna si è allargata sulla pelle, non cercherà se vi è il pelo giallo; quel tale è immondo.
37Ma se vedrà che la tigna si è fermata e vi è cresciuto il pelo scuro, la tigna è guarita; quel tale è mondo e il sacerdote lo dichiarerà tale.
38Quando un uomo o una donna ha sulla pelle del corpo macchie lucide, bianche,
39il sacerdote le esaminerà; se vedrà che le macchie sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, è un'eruzione cutanea; quel tale è mondo.
40Chi perde i capelli del capo è calvo, ma è mondo.
41Se i capelli gli sono caduti dal lato della fronte, è calvo davanti, ma è mondo.
42Ma se sulla calvizie del cranio o della fronte appare una piaga bianca tendente al rosso, è lebbra scoppiata sulla calvizie del cranio o della fronte;
43il sacerdote lo esaminerà: se riscontra che il tumore della piaga nella parte calva del cranio o della fronte è bianco tendente al rosso, simile alla lebbra della pelle del corpo,
44quel tale è un lebbroso; è immondo e lo dovrà dichiarare immondo; la piaga è sul suo capo.
45Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo!
46Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento.
47Quando apparirà una macchia di lebbra su una veste, di lana o di lino,
48nel tessuto o nel manufatto di lino o di lana, su una pelliccia o qualunque altra cosa di cuoio,
49se la macchia sarà verdastra o rossastra, sulla veste o sulla pelliccia, sul tessuto o sul manufatto o su qualunque cosa di cuoio, è macchia di lebbra e sarà mostrata al sacerdote.
50Il sacerdote esaminerà la macchia e rinchiuderà per sette giorni l'oggetto che ha la macchia.
51Al settimo giorno esaminerà la macchia; se la macchia si sarà allargata sulla veste o sul tessuto o sul manufatto o sulla pelliccia o sull'oggetto di cuoio per qualunque uso, è una macchia di lebbra maligna, è cosa immonda.
52Egli brucerà quella veste o il tessuto o il manufatto di lana o di lino o qualunque oggetto fatto di pelle, sul quale è la macchia; perché è lebbra maligna, saranno bruciati nel fuoco.
53Ma se il sacerdote, esaminandola, vedrà che la macchia non si è allargata sulle vesti o sul tessuto o sul manufatto o su qualunque oggetto di cuoio,
54il sacerdote ordinerà che si lavi l'oggetto su cui è la macchia e lo rinchiuderà per altri sette giorni.
55Il sacerdote esaminerà la macchia, dopo che sarà stata lavata; se vedrà che la macchia non ha mutato colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo; lo brucerai nel fuoco; vi è corrosione, sia che la parte corrosa si trovi sul diritto o sul rovescio dell'oggetto.
56Se il sacerdote, esaminandola, vede che la macchia, dopo essere stata lavata, è diventata pallida, la strapperà dalla veste o dalla pelle o dal tessuto o dal manufatto.
57Se appare ancora sulla veste o sul tessuto o sul manufatto o sull'oggetto di cuoio, è una eruzione in atto; brucerai nel fuoco l'oggetto su cui è la macchia.
58La veste o il tessuto o il manufatto o qualunque oggetto di cuoio che avrai lavato e dal quale la macchia sarà scomparsa, si laverà una seconda volta e sarà mondo.
59Questa è la legge relativa alla macchia di lebbra sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto o sul manufatto o su qualunque oggetto di pelle, per dichiararli mondi o immondi».
Chapter 14
1Il Signore aggiunse a Mosè:
2«Questa è la legge da applicare per il lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà condotto al sacerdote.
3Il sacerdote uscirà dall'accampamento e lo esaminerà; se riscontrerà che la piaga della lebbra è guarita nel lebbroso,
4ordinerà che si prendano, per la persona da purificare, due uccelli vivi, mondi, legno di cedro, panno scarlatto e issòpo.
5Il sacerdote ordinerà di immolare uno degli uccelli in un vaso di terracotta con acqua viva.
6Poi prenderà l'uccello vivo, il legno di cedro, il panno scarlatto e l'issòpo e li immergerà, con l'uccello vivo, nel sangue dell'uccello sgozzato sopra l'acqua viva.
7Ne aspergerà sette volte colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà mondo e lascerà andare libero per i campi l'uccello vivo.
8Colui che è purificato, si laverà le vesti, si raderà tutti i peli, si laverà nell'acqua e sarà mondo. Dopo questo potrà entrare nell'accampamento, ma resterà per sette giorni fuori della sua tenda.
9Il settimo giorno si raderà tutti i peli, il capo, la barba, le ciglia, insomma tutti i peli; si laverà le vesti e si bagnerà il corpo nell'acqua e sarà mondo.
10L'ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un'agnella di un anno senza difetto, tre decimi di efa di fior di farina, intrisa nell'olio, come oblazione, e un log di olio;
11il sacerdote che fa la purificazione, presenterà l'uomo che si purifica e le cose suddette davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno.
12Il sacerdote prenderà uno degli agnelli e l'offrirà come sacrificio di riparazione, con il log d'olio, e li agiterà come offerta da agitare secondo il rito davanti al Signore.
13Poi immolerà l'agnello nel luogo dove si immolano le vittime espiatorie e gli olocausti, cioè nel luogo sacro poiché il sacrificio di riparazione è per il sacerdote, come quello espiatorio: è cosa sacrosanta.
14Il sacerdote prenderà sangue del sacrificio di riparazione e bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro.
15Poi, preso l'olio dal log, lo verserà sulla palma della sua mano sinistra;
16intingerà il dito della destra nell'olio che ha nella sinistra; con il dito spruzzerà sette volte quell'olio davanti al Signore.
17E del rimanente olio che tiene nella palma della mano, il sacerdote bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della destra e l'alluce del piede destro, sopra il sangue del sacrificio di riparazione.
18Il resto dell'olio che ha nella palma, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si purifica; così farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore.
19Poi il sacerdote offrirà il sacrificio espiatorio e compirà l'espiazione per colui che si purifica della sua immondezza; quindi immolerà l'olocausto.
20Offerto l'olocausto e l'oblazione sull'altare, il sacerdote eseguirà per lui il rito espiatorio e sarà mondo.
21Se quel tale è povero e non ha mezzi sufficienti, prenderà un agnello come sacrificio di riparazione da offrire con il rito dell'agitazione e compiere l'espiazione per lui e un decimo di efa di fior di farina intrisa con olio, come oblazione, e un log di olio.
22Prenderà anche due tortore o due colombi, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il sacrificio espiatorio e l'altro per l'olocausto.
23L'ottavo giorno porterà per la sua purificazione queste cose al sacerdote, all'ingresso della tenda del convegno, davanti al Signore.
24Il sacerdote prenderà l'agnello del sacrificio di riparazione e il log d'olio e li agiterà come offerta da agitare ritualmente davanti al Signore.
25Poi immolerà l'agnello del sacrificio di riparazione, prenderà sangue della vittima di riparazione e bagnerà il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro.
26Il sacerdote si verserà di quell'olio sulla palma della mano sinistra.
27Con il dito della sua destra spruzzerà sette volte quell'olio che tiene nella palma sinistra davanti al Signore.
28Poi bagnerà con l'olio che tiene nella palma, il lobo dell'orecchio destro di colui che si purifica, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro, sul luogo dove ha messo il sangue del sacrificio di riparazione.
29Il resto dell'olio che ha nella palma della mano, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si purifica, per fare espiazione per lui davanti al Signore.
30Poi sacrificherà una delle tortore o uno dei due colombi, che ha potuto procurarsi;
31delle vittime che ha in mano, una l'offrirà come sacrificio espiatorio e l'altra come olocausto, insieme con l'oblazione; il sacerdote farà il rito espiatorio davanti al Signore per lui.
32Questa è la legge relativa a colui che è affetto da piaga di lebbra e non ha mezzi per procurarsi ciò che è richiesto per la sua purificazione».
33Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne:
34«Quando sarete entrati nel paese di Canaan, che io sto per darvi in possesso, qualora io mandi un'infezione di lebbra in una casa del paese di vostra proprietà,
35il padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: Mi pare che in casa mia ci sia come della lebbra.
36Allora il sacerdote ordinerà di sgomberare la casa prima che egli vi entri per esaminare la macchia sospetta perché quanto è nella casa non diventi immondo. Dopo questo, il sacerdote entrerà per esaminare la casa.
37Esaminerà dunque la macchia; se vedrà che l'infezione sui muri della casa consiste in cavità verdastre o rossastre, che appaiono più profonde della superficie della parete,
38il sacerdote uscirà dalla casa, alla porta, e farà chiudere la casa per sette giorni.
39Il settimo giorno il sacerdote vi tornerà e se, esaminandola, riscontrerà che la macchia si è allargata sulle pareti della casa,
40il sacerdote ordinerà che si rimuovano le pietre intaccate e si gettino in luogo immondo, fuori di città.
41Farà raschiare tutto l'interno della casa e butteranno i calcinacci raschiati fuor di città, in luogo immondo.
42Poi si prenderanno altre pietre e si metteranno al posto delle prime e si intonacherà la casa con altra calce.
43Se l'infezione spunta di nuovo nella casa dopo che le pietre ne sono state rimosse e la casa è stata raschiata e intonacata,
44il sacerdote entrerà ad esaminare la casa; trovato che la macchia vi si è allargata, nella casa vi è lebbra maligna; la casa è immonda.
45Perciò si demolirà la casa; pietre, legname e calcinacci si porteranno fuori della città, in luogo immondo.
46Inoltre chiunque sarà entrato in quella casa mentre era chiusa, sarà immondo fino alla sera.
47Chi avrà dormito in quella casa o chi vi avrà mangiato, si laverà le vesti.
48Se invece il sacerdote che è entrato nella casa e l'ha esaminata, riscontra che la macchia non si è allargata nella casa, dopo che la casa è stata intonacata, dichiarerà la casa monda, perché la macchia è risanata.
49Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, legno di cedro, panno scarlatto e issòpo;
50immolerà uno degli uccelli in un vaso di terra con dentro acqua viva.
51Prenderà il legno di cedro, l'issòpo, il panno scarlatto e l'uccello vivo e li immergerà nel sangue dell'uccello immolato e nell'acqua viva e ne aspergerà sette volte la casa.
52Purificata la casa con il sangue dell'uccello, con l'acqua viva, con l'uccello vivo, con il legno di cedro, con l'issòpo e con lo scarlatto,
53lascerà andare libero l'uccello vivo, fuori città, per i campi; così farà il rito espiatorio per la casa ed essa sarà monda.
54Questa è la legge per ogni sorta di infezione di lebbra o di tigna,
55la lebbra delle vesti e della casa,
56i tumori, le pustole e le macchie,
57per insegnare quando una cosa è immonda e quando è monda. Questa è la legge per la lebbra».
Chapter 15
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne:
2«Parlate agli Israeliti e riferite loro: Se un uomo soffre di gonorrea nella sua carne, la sua gonorrea è immonda.
3Questa è la condizione d'immondezza per la gonorrea: sia che la carne lasci uscire il liquido, sia che lo trattenga, si tratta d'immondezza.
4Ogni giaciglio sul quale si coricherà chi è affetto da gonorrea, sarà immondo; ogni oggetto sul quale si siederà sarà immondo.
5Chi toccherà il giaciglio di costui, dovrà lavarsi le vesti e bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
6Chi si siederà sopra un oggetto qualunque, sul quale si sia seduto colui che soffre di gonorrea, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
7Chi toccherà il corpo di colui che è affetto da gonorrea si laverà le vesti, si bagnerà nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
8Se colui che ha la gonorrea sputerà sopra uno che è mondo, questi dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
9Ogni sella su cui monterà chi ha la gonorrea sarà immonda.
10Chiunque toccherà cosa, che sia stata sotto quel tale, sarà immondo fino alla sera. Chi porterà tali oggetti dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
11Chiunque sarà toccato da colui che ha la gonorrea, se questi non si era lavato le mani, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
12Il vaso di terracotta toccato da colui che soffre di gonorrea sarà spezzato; ogni vaso di legno sarà lavato nell'acqua.
13Quando chi è affetto da gonorrea sarà guarito dal male, conterà sette giorni dalla sua guarigione; poi si laverà le vesti, bagnerà il suo corpo nell'acqua viva e sarà mondo.
14L'ottavo giorno, prenderà due tortore o due colombi, verrà davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno, e li darà al sacerdote,
15il quale ne offrirà uno come sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto; il sacerdote compirà per lui il rito espiatorio davanti al Signore per la sua gonorrea.
16L'uomo che avrà avuto un'emissione seminale, si laverà tutto il corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
17Ogni veste o pelle, su cui vi sarà un'emissione seminale, dovrà essere lavata nell'acqua e sarà immonda fino alla sera.
18La donna e l'uomo che abbiano avuto un rapporto con emissione seminale si laveranno nell'acqua e saranno immondi fino alla sera.
19Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera.
20Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà immondo.
21Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
22Chi toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
23Se l'uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà immondo fino alla sera.
24Se un uomo ha rapporto intimo con essa, l'immondezza di lei lo contamina: egli sarà immondo per sette giorni e ogni giaciglio sul quale si coricherà sarà immondo.
25La donna che ha un flusso di sangue per molti giorni, fuori del tempo delle regole, o che lo abbia più del normale sarà immonda per tutto il tempo del flusso, secondo le norme dell'immondezza mestruale.
26Ogni giaciglio sul quale si coricherà durante tutto il tempo del flusso sarà per lei come il giaciglio sul quale si corica quando ha le regole; ogni mobile sul quale siederà sarà immondo, come lo è quando essa ha le regole.
27Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
28Quando essa sia guarita dal flusso, conterà sette giorni e poi sarà monda.
29L'ottavo giorno prenderà due tortore o due colombi e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda del convegno.
30Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio espiatorio e l'altro come olocausto e farà per lei il rito espiatorio, davanti al Signore, per il flusso che la rendeva immonda.
31Avvertite gli Israeliti di ciò che potrebbe renderli immondi, perché non muoiano per la loro immondezza, quando contaminassero la mia Dimora che è in mezzo a loro.
32Questa è la legge per colui che ha la gonorrea o un'emissione seminale che lo rende immondo
33e la legge per colei che è indisposta a causa delle regole, cioè per l'uomo o per la donna che abbia il flusso e per l'uomo che abbia rapporti intimi con una donna in stato d'immondezza».
Chapter 16
1Il Signore parlò a Mosè dopo che i due figli di Aronne erano morti mentre presentavano un'offerta davanti al Signore.
2Il Signore disse a Mosè: «Parla ad Aronne, tuo fratello, e digli di non entrare in qualunque tempo nel santuario, oltre il velo, davanti al coperchio che è sull'arca; altrimenti potrebbe morire, quando io apparirò nella nuvola sul coperchio.
3Aronne entrerà nel santuario in questo modo: prenderà un giovenco per il sacrificio espiatorio e un ariete per l'olocausto.
4Si metterà la tunica sacra di lino, indosserà sul corpo i calzoni di lino, si cingerà della cintura di lino e si metterà in capo il turbante di lino. Sono queste le vesti sacre che indosserà dopo essersi lavato la persona con l'acqua.
5Dalla comunità degli Israeliti prenderà due capri per un sacrificio espiatorio e un ariete per un olocausto.
6Aronne offrirà il proprio giovenco in sacrificio espiatorio e compirà l'espiazione per sé e per la sua casa.
7Poi prenderà i due capri e li farà stare davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno
8e getterà le sorti per vedere quale dei due debba essere del Signore e quale di Azazel.
9Farà quindi avvicinare il capro che è toccato in sorte al Signore e l'offrirà in sacrificio espiatorio;
10invece il capro che è toccato in sorte ad Azazel sarà posto vivo davanti al Signore, perché si compia il rito espiatorio su di lui e sia mandato poi ad Azazel nel deserto.
11Aronne offrirà dunque il proprio giovenco in sacrificio espiatorio per sé e, fatta l'espiazione per sé e per la sua casa, immolerà il giovenco del sacrificio espiatorio per sé.
12Poi prenderà l'incensiere pieno di brace tolta dall'altare davanti al Signore e due manciate di incenso odoroso polverizzato; porterà ogni cosa oltre il velo.
13Metterà l'incenso sul fuoco davanti al Signore, perché la nube dell'incenso copra il coperchio che è sull'arca e così non muoia.
14Poi prenderà un po' di sangue del giovenco e ne aspergerà con il dito il coperchio dal lato d'oriente e farà sette volte l'aspersione del sangue con il dito, davanti al coperchio.
15Poi immolerà il capro del sacrificio espiatorio, quello per il popolo, e ne porterà il sangue oltre il velo; farà con questo sangue quello che ha fatto con il sangue del giovenco: lo aspergerà sul coperchio e davanti al coperchio.
16Così farà l'espiazione sul santuario per l'impurità degli Israeliti, per le loro trasgressioni e per tutti i loro peccati. Lo stesso farà per la tenda del convegno che si trova fra di loro, in mezzo alle loro impurità.
17Nella tenda del convegno non dovrà esserci alcuno, da quando egli entrerà nel santuario per farvi il rito espiatorio, finché egli non sia uscito e non abbia compiuto il rito espiatorio per sé, per la sua casa e per tutta la comunità d'Israele.
18Uscito dunque verso l'altare, che è davanti al Signore, compirà il rito espiatorio per esso, prendendo il sangue del giovenco e il sangue del capro e bagnandone intorno i corni dell'altare.
19Farà per sette volte l'aspersione del sangue con il dito sopra l'altare; così lo purificherà e lo santificherà dalle impurità degli Israeliti.
20Quando avrà finito l'aspersione per il santuario, per la tenda del convegno e per l'altare, farà accostare il capro vivo.
21Aronne poserà le mani sul capo del capro vivo, confesserà sopra di esso tutte le iniquità degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e li riverserà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di ciò, lo manderà via nel deserto.
22Quel capro, portandosi addosso tutte le loro iniquità in una regione solitaria, sarà lasciato andare nel deserto.
23Poi Aronne entrerà nella tenda del convegno, si toglierà le vesti di lino che aveva indossate per entrare nel santuario e le deporrà in quel luogo.
24Laverà la sua persona nell'acqua in luogo santo, indosserà le sue vesti e uscirà ad offrire il suo olocausto e l'olocausto del popolo e a compiere il rito espiatorio per sé e per il popolo.
25E farà ardere sull'altare le parti grasse del sacrificio espiatorio.
26Colui che avrà lasciato andare il capro destinato ad Azazel si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nel campo.
27Si porterà fuori del campo il giovenco del sacrificio espiatorio e il capro del sacrificio, il cui sangue è stato introdotto nel santuario per compiere il rito espiatorio, se ne bruceranno nel fuoco la pelle, la carne e gli escrementi.
28Poi colui che li avrà bruciati dovrà lavarsi le vesti e bagnarsi il corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nel campo.
29Questa sarà per voi una legge perenne: nel settimo mese, nel decimo giorno del mese, vi umilierete, vi asterrete da qualsiasi lavoro, sia colui che è nativo del paese, sia il forestiero che soggiorna in mezzo a voi.
30Poiché in quel giorno si compirà il rito espiatorio per voi, al fine di purificarvi; voi sarete purificati da tutti i vostri peccati, davanti al Signore.
31Sarà per voi un sabato di riposo assoluto e voi vi umilierete; è una legge perenne.
32Il sacerdote che ha ricevuto l'unzione ed è rivestito del sacerdozio al posto di suo padre, compirà il rito espiatorio; si vestirà delle vesti di lino, delle vesti sacre.
33Farà l'espiazione per il santuario, per la tenda del convegno e per l'altare; farà l'espiazione per i sacerdoti e per tutto il popolo della comunità.
34Questa sarà per voi legge perenne: una volta all'anno, per gli Israeliti, si farà l'espiazione di tutti i loro peccati».
Chapter 17
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Parla ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti e riferisci loro: Questo il Signore ha ordinato:
3Qualunque Israelita scanna un bue o un agnello o una capra entro il campo o fuori del campo
4e non lo conduce all'ingresso della tenda del convegno per presentarlo come offerta al Signore davanti alla Dimora del Signore, sarà considerato colpevole di delitto di sangue: ha sparso il sangue e questo uomo sarà eliminato dal suo popolo.
5Perciò gli Israeliti, invece d'immolare, come fanno, le loro vittime nei campi, li portino al Signore, presentandoli al sacerdote all'ingresso della tenda del convegno, e li offrano al Signore come sacrifici di comunione.
6Il sacerdote ne spanderà il sangue sull'altare del Signore, all'ingresso della tenda del convegno, e brucerà il grasso in profumo soave per il Signore.
7Essi non offriranno più i loro sacrifici ai satiri, ai quali sogliono prostituirsi. Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in generazione.
8Dirai loro ancora: Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in mezzo a loro che offrirà un olocausto o un sacrificio,
9senza portarlo all'ingresso della tenda del convegno per immolarlo al Signore, quest'uomo sarà eliminato dal suo popolo.
10Ogni uomo, Israelita o straniero dimorante in mezzo a loro, che mangi di qualsiasi specie di sangue, contro di lui, che ha mangiato il sangue, io volgerò la faccia e lo eliminerò dal suo popolo.
11Poiché la vita della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull'altare in espiazione per le vostre vite; perché il sangue espia, in quanto è la vita.
12Perciò ho detto agli Israeliti: Nessuno tra voi mangerà il sangue, neppure lo straniero che soggiorna fra voi mangerà sangue.
13Se uno qualunque degli Israeliti o degli stranieri che soggiornano fra di loro prende alla caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne deve spargere il sangue e coprirlo di terra;
14perché la vita di ogni essere vivente è il suo sangue, in quanto sua vita; perciò ho ordinato agli Israeliti: Non mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente, perché il sangue è la vita d'ogni carne; chiunque ne mangerà sarà eliminato.
15Qualunque persona, nativa del paese o straniera, che mangerà carne di bestia morta naturalmente o sbranata, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immonda fino alla sera; allora sarà monda.
16Ma se non si lava le vesti e il corpo, porterà la pena della sua iniquità».
Chapter 18
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Parla agli Israeliti e riferisci loro. Io sono il Signore, vostro Dio.
3Non farete come si fa nel paese d'Egitto dove avete abitato, né farete come si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi.
4Metterete in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono il Signore, vostro Dio.
5Osserverete dunque le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali, chiunque le metterà in pratica, vivrà. Io sono il Signore.
6Nessuno si accosterà a una sua consanguinea, per avere rapporti con lei. Io sono il Signore.
7Non recherai oltraggio a tuo padre avendo rapporti con tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità.
8Non scoprirai la nudità della tua matrigna; è la nudità di tuo padre.
9Non scoprirai la nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua madre, sia nata in casa o fuori.
10Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, perché è la tua propria nudità.
11Non scoprirai la nudità della figlia della tua matrigna, generata nella tua casa: è tua sorella.
12Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è carne di tuo padre.
13Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è carne di tua madre.
14Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, cioè non ti accosterai alla sua moglie: è tua zia.
15Non scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non scoprirai la sua nudità.
16Non scoprirai la nudità di tua cognata: è la nudità di tuo fratello.
17Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia; né prenderai la figlia di suo figlio, né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità: sono parenti carnali: è un'infamia.
18E quanto alla moglie, non prenderai inoltre la sorella di lei, per farne una rivale, mentre tua moglie è in vita.
19Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l'immondezza mestruale.
20Non peccherai con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con lei.
21Non lascerai passare alcuno dei tuoi figli a Moloch e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
22Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio.
23Non ti abbrutirai con alcuna bestia per contaminarti con essa; la donna non si abbrutirà con una bestia; è una perversione.
24Non vi contaminate con nessuna di tali nefandezze; poiché con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi.
25Il paese ne è stato contaminato; per questo ho punito la sua iniquità e il paese ha vomitato i suoi abitanti.
26Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni e non commetterete nessuna di queste pratiche abominevoli: né colui che è nativo del paese, né il forestiero in mezzo a voi.
27Poiché tutte queste cose abominevoli le ha commesse la gente che vi era prima di voi e il paese ne è stato contaminato.
28Badate che, contaminandolo, il paese non vomiti anche voi, come ha vomitato la gente che vi abitava prima di voi.
29Perché quanti commetteranno qualcuna di queste pratiche abominevoli saranno eliminati dal loro popolo.
30Osserverete dunque i miei ordini e non imiterete nessuno di quei costumi abominevoli che sono stati praticati prima di voi, né vi contaminerete con essi. Io sono il Signore, il Dio vostro».
Chapter 19
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo.
3Ognuno rispetti sua madre e suo padre e osservi i miei sabati. Io sono il Signore, vostro Dio.
4Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio.
5Quando offrirete al Signore una vittima in sacrificio di comunione, offritela in modo da essergli graditi.
6La si mangerà il giorno stesso che l'avrete immolata o il giorno dopo; ciò che avanzerà fino al terzo giorno, lo brucerete nel fuoco.
7Se invece si mangiasse il terzo giorno, sarebbe cosa abominevole; il sacrificio non sarebbe gradito.
8Chiunque ne mangiasse, porterebbe la pena della sua iniquità, perché profanerebbe ciò che è sacro al Signore; quel tale sarebbe eliminato dal suo popolo.
9Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe;
10quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti; li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.
11Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli altri.
12Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
13Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino al mattino dopo.
14Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
15Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia.
16Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
17Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui.
18Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
19Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie.
20Se un uomo ha rapporti con donna che sia una schiava sposata ad altro uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno tutti e due puniti; ma non messi a morte, perché essa non è libera.
21L'uomo condurrà al Signore, all'ingresso della tenda del convegno, in sacrificio di riparazione, un ariete;
22con questo ariete il sacerdote farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore per il peccato da lui commesso; il peccato commesso gli sarà perdonato.
23Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni saranno per voi come non circoncisi; non se ne dovrà mangiare.
24Ma nel quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati al Signore, come dono festivo.
25Nel quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi; così essi continueranno a fruttare per voi. Io sono il Signore, vostro Dio.
26Non mangerete carne con il sangue.
27Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né deturperai ai lati la tua barba.
28Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore.
29Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di infamie.
30Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.
31Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio.
32Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore.
33Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli farete torto.
34Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio.
35Non commetterete ingiustizie nei giudizi, nelle misure di lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità.
36Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto.
37Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore».
Chapter 20
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Dirai agli Israeliti: Chiunque tra gli Israeliti o tra i forestieri che soggiornano in Israele darà qualcuno dei suoi figli a Moloch, dovrà essere messo a morte; il popolo del paese lo lapiderà.
3Anch'io volgerò la faccia contro quell'uomo e lo eliminerò dal suo popolo, perché ha dato qualcuno dei suoi figli a Moloch con l'intenzione di contaminare il mio santuario e profanare il mio santo nome.
4Se il popolo del paese chiude gli occhi quando quell'uomo dà qualcuno dei suoi figli a Moloch e non lo mette a morte,
5io volgerò la faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia ed eliminerò dal suo popolo lui con quanti si danno all'idolatria come lui, abbassandosi a venerare Moloch.
6Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona e la eliminerò dal suo popolo.
7Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono il Signore, vostro Dio.
8Osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Io sono il Signore che vi vuole fare santi.
9Chiunque maltratta suo padre o sua madre dovrà essere messo a morte; ha maltrattato suo padre o sua madre: il suo sangue ricadrà su di lui.
10Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l'adultero e l'adùltera dovranno esser messi a morte.
11Se uno ha rapporti con la matrigna, egli scopre la nudità del padre; tutti e due dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di essi.
12Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno essere messi a morte; hanno commesso un abominio; il loro sangue ricadrà su di essi.
13Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
14Se uno prende in moglie la figlia e la madre, è un delitto; si bruceranno con il fuoco lui ed esse, perché non ci sia fra di voi tale delitto.
15L'uomo che si abbrutisce con una bestia dovrà essere messo a morte; dovrete uccidere anche la bestia.
16Se una donna si accosta a una bestia per lordarsi con essa, ucciderai la donna e la bestia; tutte e due dovranno essere messe a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
17Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e vede la nudità di lei ed essa vede la nudità di lui, è un'infamia; tutti e due saranno eliminati alla presenza dei figli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella; dovrà portare la pena della sua iniquità.
18Se uno ha un rapporto con una donna durante le sue regole e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa ha scoperto la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro popolo.
19Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo padre; chi lo fa scopre la sua stessa carne; tutti e due porteranno la pena della loro iniquità.
20Se uno ha rapporti con la moglie di suo zio, scopre la nudità di suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato; dovranno morire senza figli.
21Se uno prende la moglie del fratello, è una impurità, egli ha scoperto la nudità del fratello; non avranno figli.
22Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica, perché il paese dove io vi conduco ad abitare non vi rigetti.
23Non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per scacciare dinanzi a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose, perciò le ho in abominio
24e vi ho detto: Voi possiederete il loro paese; ve lo darò in proprietà; è un paese dove scorre il latte e il miele. Io il Signore vostro Dio vi ho separati dagli altri popoli.
25Farete dunque distinzione tra animali mondi e immondi, fra uccelli immondi e mondi e non vi renderete abominevoli, mangiando animali, uccelli o esseri che strisciano sulla terra e che io vi ho fatto distinguere come immondi.
26Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separati dagli altri popoli, perché siate miei.
27Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a morte; saranno lapidati e il loro sangue ricadrà su di essi».
Chapter 21
1Il Signore disse a Mosè: «Parla ai sacerdoti, figli di Aronne, e riferisci loro: Un sacerdote non dovrà rendersi immondo per il contatto con un morto della sua parentela,
2se non per un suo parente stretto, cioè per sua madre, suo padre, suo figlio, sua figlia, suo fratello
3e sua sorella ancora vergine, che viva con lui e non sia ancora maritata; per questa può esporsi alla immondezza.
4Signore tra i suoi parenti, non si dovrà contaminare, profanando se stesso.
5I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, né si raderanno ai lati la barba né si faranno incisioni nella carne.
6Saranno santi per il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, perché offrono al Signore sacrifici consumati dal fuoco, pane del loro Dio; perciò saranno santi.
7Non prenderanno in moglie una prostituta o gia disonorata; né una donna ripudiata dal marito, perché sono santi per il loro Dio.
8Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del tuo Dio: sarà per te santo, perché io, il Signore, che vi santifico, sono santo.
9Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, disonora suo padre; sarà arsa con il fuoco.
10Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l'olio dell'unzione e ha ricevuto l'investitura, indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le vesti.
11Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà immondo neppure per suo padre e per sua madre.
12Non uscirà dal santuario e non profanerà il santuario del suo Dio, perché la consacrazione è su di lui mediante l'olio dell'unzione del suo Dio. Io sono il Signore.
13Sposerà una vergine.
14Non potrà sposare né una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una prostituta; ma prenderà in moglie una vergine della sua gente.
15Così non disonorerà la sua discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io sono il Signore che lo santifico».
16Il Signore disse ancora a Mosè:
17«Parla ad Aronne e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe, che abbia qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio;
18perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi abbia il viso deforme per difetto o per eccesso,
19né chi abbia una frattura al piede o alla mano,
20né un gobbo, né un nano, né chi abbia una macchia nell'occhio o la scabbia o piaghe purulente o sia eunuco.
21Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne, con qualche deformità, si accosterà ad offrire i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del suo Dio.
22Potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose sacrosante e le cose sante;
23ma non potrà avvicinarsi al velo, né accostarsi all'altare, perché ha una deformità. Non dovrà profanare i miei luoghi santi, perché io sono il Signore che li santifico».
24Così parlò ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti.
Chapter 22
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Ordina ad Aronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante a me consacrate dagli Israeliti e non profanino il mio santo nome. Io sono il Signore.
3Ordina loro: Qualunque uomo della vostra discendenza che nelle generazioni future si accosterà, in stato d'immondezza, alle cose sante consacrate dagli Israeliti al Signore, sarà eliminato davanti a me. Io sono il Signore.
4Nessun uomo della stirpe di Aronne, affetto da lebbra o da gonorrea, potrà mangiare le cose sante, finché non sia mondo. Così sarà di chi abbia toccato qualunque persona immonda per contatto con un cadavere o abbia avuto una emissione seminale
5o di chi abbia toccato qualsiasi rettile da cui abbia contratto immondezza oppure un uomo che gli abbia comunicato un'immondezza di qualunque specie.
6La persona che abbia avuto tali contatti sarà immonda fino alla sera e non mangerà le cose sante prima di essersi lavato il corpo nell'acqua;
7dopo il tramonto del sole sarà monda e allora potrà mangiare le cose sante, perché esse sono il suo vitto.
8Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta naturalmente o sbranata, per non rendersi immondo. Io sono il Signore.
9Osserveranno dunque ciò che ho comandato, altrimenti porteranno la pena del loro peccato e moriranno per aver profanato le cose sante. Io sono il Signore che li santifico.
10Nessun estraneo mangerà le cose sante: né l'ospite di un sacerdote o il salariato potrà mangiare le cose sante.
11Ma una persona, che il sacerdote avrà comprata con il denaro, ne potrà mangiare: così anche quelli che gli sono nati in casa: questi potranno mangiare il suo pane.
12La figlia di un sacerdote, sposata con un estraneo, non potrà mangiare le cose sante offerte mediante il rito dell'elevazione.
13Se invece la figlia del sacerdote è rimasta vedova o è stata ripudiata e non ha figli, se torna a stare da suo padre come quando era giovane, potrà mangiare il pane del padre; mentre nessun estraneo al sacerdozio potrà mangiarne.
14Se uno mangia per errore una cosa santa, darà al sacerdote il valore della cosa santa, aggiungendovi un quinto.
15I sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante degli Israeliti, che essi offrono al Signore con la rituale elevazione,
16e non faranno portare loro la pena del peccato di cui si renderebbero colpevoli, mangiando le loro cose sante; poiché io sono il Signore che le santifico».
17Il Signore disse a Mosè:
18«Parla ad Aronne, ai suoi figli, a tutti gli Israeliti e ordina loro: Chiunque della casa d'Israele o dei forestieri dimoranti in Israele presenta in olocausto al Signore un'offerta per qualsiasi voto o dono volontario,
19per essere gradito, dovrà offrire un maschio, senza difetto, di buoi, di pecore o di capre.
20Non offrirete nulla con qualche difetto, perché non sarebbe gradito.
21Se uno offre al Signore, in sacrificio di comunione, un bovino o un ovino, sia per sciogliere un voto, sia come offerta volontaria, la vittima, perché sia gradita, dovrà essere perfetta: senza difetti.
22Non offrirete al Signore nessuna vittima cieca o storpia o mutilata o con ulceri o con la scabbia o con piaghe purulente; non ne farete sull'altare un sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore.
23Come offerta volontaria potrai presentare un bue o una pecora che abbia un membro troppo lungo o troppo corto; ma come offerta per qualche voto non sarebbe gradita.
24Non offrirete al Signore un animale con i testicoli ammaccati o schiacciati o strappati o tagliati. Tali cose non farete nel vostro paese,
25né accetterete dallo straniero alcuna di queste vittime per offrirla come pane in onore del vostro Dio; essendo mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il vostro bene».
26Il Signore aggiunse a Mosè:
27«Quando nascerà un vitello o un agnello o un capretto, starà sette giorni sotto la madre; dall'ottavo giorno in poi, sarà gradito come vittima da consumare con il fuoco per il Signore.
28Non scannerete vacca o pecora lo stesso giorno con il suo piccolo.
29Quando offrirete al Signore un sacrificio di ringraziamento, offritelo in modo che sia gradito.
30La vittima sarà mangiata il giorno stesso; non ne lascerete nulla fino al mattino. Io sono il Signore.
31Osserverete dunque i miei comandi e li metterete in pratica. Io sono il Signore.
32Non profanerete il mio santo nome, perché io mi manifesti santo in mezzo agli Israeliti. Io sono il Signore che vi santifico,
33che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto per essere vostro Dio. Io sono il Signore».
Chapter 23
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Ecco le solennità del Signore, che voi proclamerete come sante convocazioni. Queste sono le mie solennità.
3Durante sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo giorno è sabato, giorno di assoluto riposo e di santa convocazione. Non farete in esso lavoro alcuno; è un riposo in onore del Signore in tutti i luoghi dove abiterete.
4Queste sono le solennità del Signore, le sante convocazioni che proclamerete nei tempi stabiliti.
5Il primo mese, al decimoquarto giorno, al tramonto del sole sarà la pasqua del Signore;
6il quindici dello stesso mese sarà la festa degli azzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete pane senza lievito.
7Il primo giorno sarà per voi santa convocazione; non farete in esso alcun lavoro servile;
8per sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà la santa convocazione: non farete alcun lavoro servile».
9Il Signore aggiunse a Mosè:
10«Parla agli Israeliti e ordina loro: Quando sarete entrati nel paese che io vi dò e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto;
11il sacerdote agiterà con gesto rituale il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote l'agiterà il giorno dopo il sabato.
12Quando farete il rito di agitazione del covone, offrirete un agnello di un anno, senza difetto, in olocausto al Signore.
13L'oblazione che l'accompagna sarà di due decimi di efa di fior di farina intrisa nell'olio, come sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave in onore del Signore; la libazione sarà di un quarto di hin di vino.
14Non mangerete pane, né grano abbrustolito, né spighe fresche, prima di quel giorno, prima di aver portato l'offerta al vostro Dio. E' una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete.
15Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno che avrete portato il covone da offrire con il rito di agitazione, conterete sette settimane complete.
16Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione.
17Porterete dai luoghi dove abiterete due pani per offerta con rito di agitazione, i quali saranno di due decimi di efa di fior di farina e li farete cuocere lievitati; sono le primizie in onore del Signore.
18Oltre quei pani offrirete sette agnelli dell'anno, senza difetto, un torello e due arieti: saranno un olocausto per il Signore insieme con la loro oblazione e le loro libazioni; sarà un sacrificio di soave profumo, consumato dal fuoco in onore del Signore.
19Offrirete un capro come sacrificio espiatorio e due agnelli dell'anno come sacrificio di comunione.
20Il sacerdote agiterà ritualmente gli agnelli insieme con il pane delle primizie come offerta da agitare davanti al Signore; tanto i pani, quanto i due agnelli consacrati al Signore saranno riservati al sacerdote.
21In quel medesimo giorno dovrete indire una festa e avrete la santa convocazione. Non farete alcun lavoro servile. E' una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete.
22Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino al margine del campo e non raccoglierai ciò che resta da spigolare del tuo raccolto; lo lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, il vostro Dio».
23Il Signore disse a Mosè:
24«Parla agli Israeliti e ordina loro: Nel settimo mese, il primo giorno del mese sarà per voi riposo assoluto, una proclamazione fatta a suon di tromba, una santa convocazione.
25Non farete alcun lavoro servile e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore».
26Il Signore disse ancora a Mosè:
27«Il decimo giorno di questo settimo mese sarà il giorno dell'espiazione; terrete una santa convocazione, vi mortificherete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore.
28In quel giorno non farete alcun lavoro; poiché è il giorno dell'espiazione, per espiare per voi davanti al Signore, vostro Dio.
29Ogni persona che non si mortificherà in quel giorno, sarà eliminata dal suo popolo.
30Ogni persona che farà in quel giorno un qualunque lavoro, io la eliminerò dal suo popolo.
31Non farete alcun lavoro. E' una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete.
32Sarà per voi un sabato di assoluto riposo e dovrete mortificarvi: il nono giorno del mese, dalla sera alla sera dopo, celebrerete il vostro sabato».
33Il Signore aggiunse a Mosè:
34«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Il quindici di questo settimo mese sarà la festa delle capanne per sette giorni, in onore del Signore.
35Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile.
36Per sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. L'ottavo giorno terrete la santa convocazione e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. E' giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile.
37Queste sono le solennità del Signore nelle quali proclamerete sante convocazioni, perché si offrano al Signore sacrifici consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni cosa nel giorno stabilito, oltre i sabati del Signore,
38oltre i vostri doni, oltre tutti i vostri voti e tutte le offerte volontarie che presenterete al Signore.
39Ora il quindici del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti della terra, celebrerete una festa al Signore per sette giorni; il primo giorno sarà di assoluto riposo e così l'ottavo giorno.
40Il primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni.
41Celebrerete questa festa in onore del Signore, per sette giorni, ogni anno. E' una legge perenne di generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese.
42Dimorerete in capanne per sette giorni; tutti i cittadini d'Israele dimoreranno in capanne,
43perché i vostri discendenti sappiano che io ho fatto dimorare in capanne gli Israeliti, quando li ho condotti fuori dal paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio».
44E Mosè diede così agli Israeliti le istruzioni relative alle solennità del Signore.
Chapter 24
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Ordina agli Israeliti che ti portino olio puro di olive schiacciate per il candelabro, per tenere le lampade sempre accese.
3Aronne lo preparerà nella tenda del convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, perché le lampade ardano sempre, da sera a mattina, davanti al Signore. E' una legge perenne, di generazione in generazione.
4Egli le disporrà sul candelabro d'oro puro, perché ardano sempre davanti al Signore.
5Prenderai anche fior di farina e ne farai cuocere dodici focacce; ogni focaccia sarà di due decimi di efa.
6Le disporrai su due pile, sei per pila, sulla tavola d'oro puro davanti al Signore.
7Porrai incenso puro sopra ogni pila e sarà sul pane come memoriale, come sacrificio espiatorio consumato dal fuoco in onore del Signore.
8Ogni giorno di sabato si disporranno i pani davanti al Signore sempre; saranno forniti dagli Israeliti; è alleanza.
9I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici in onore del Signore. E' una legge perenne».
10Ora il figlio di una donna israelita e di un egiziano uscì in mezzo agli Israeliti; nell'accampamento, fra questo figlio della donna israelita e un israelita, scoppiò una lite.
11Il figlio della Israelita bestemmiò il nome del Signore, imprecando; perciò fu condotto da Mosè. La madre di quel tale si chiamava Selòmit, figlia di Dibri, della tribù di Dan.
12Lo misero sotto sorveglianza, finché fosse deciso che cosa fare per ordine del Signore.
13Il Signore parlò a Mosè:
14«Conduci quel bestemmiatore fuori dell'accampamento; quanti lo hanno udito posino le mani sul suo capo e tutta la comunità lo lapiderà.
15Parla agli Israeliti e dì loro: Chiunque maledirà il suo Dio, porterà la pena del suo peccato.
16Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha bestemmiato il nome del Signore, sarà messo a morte.
17Chi percuote a morte un uomo dovrà essere messo a morte.
18Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita.
19Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro:
20frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatta all'altro.
21Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide un uomo sarà messo a morte.
22Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio».
23Mosè ne riferì agli Israeliti ed essi condussero quel bestemmiatore fuori dell'accampamento e lo lapidarono. Così gli Israeliti eseguirono quello che il Signore aveva ordinato a Mosè.
Chapter 25
1Il Signore disse ancora a Mosè sul monte Sinai:
2«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese che io vi dò, la terra dovrà avere il suo sabato consacrato al Signore.
3Per sei anni seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti;
4ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il tuo campo e non poterai la tua vigna.
5Non mieterai quello che nascerà spontaneamente dal seme caduto nella tua mietitura precedente e non vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di completo riposo per la terra.
6Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al tuo schiavo, alla tua schiava, al tuo bracciante e al forestiero che è presso di te;
7anche al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese servirà di nutrimento quanto essa produrrà.
8Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni.
9Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell'acclamazione; nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese.
10Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia.
11Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate.
12Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi.
13In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo.
14Quando vendete qualche cosa al vostro prossimo o quando acquistate qualche cosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello.
15Regolerai l'acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l'ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di rendita.
16Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo; perché egli ti vende la somma dei raccolti.
17Nessuno di voi danneggi il fratello, ma temete il vostro Dio, poiché io sono il Signore vostro Dio.
18Metterete in pratica le mie leggi e osserverete le mie prescrizioni, le adempirete e abiterete il paese tranquilli.
19La terra produrrà frutti, voi ne mangerete a sazietà e vi abiterete tranquilli.
20Se dite: Che mangeremo il settimo anno, se non semineremo e non raccoglieremo i nostri prodotti?,
21io disporrò in vostro favore un raccolto abbondante per il sesto anno ed esso vi darà frutti per tre anni.
22L'ottavo anno seminerete e consumerete il vecchio raccolto fino al nono anno; mangerete il raccolto vecchio finché venga il nuovo.
23Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini.
24Perciò, in tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di riscatto per quanto riguarda il suolo.
25Se il tuo fratello, divenuto povero, vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, cioè il suo parente più stretto, verrà e riscatterà ciò che il fratello ha venduto.
26Se uno non ha chi possa fare il riscatto, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto,
27conterà le annate passate dopo la vendita, restituirà al compratore il valore degli anni che ancora rimangono e rientrerà così in possesso del suo patrimonio.
28Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano al compratore fino all'anno del giubileo; al giubileo il compratore uscirà e l'altro rientrerà in possesso del suo patrimonio.
29Se uno vende una casa abitabile in una città recinta di mura, ha diritto al riscatto fino allo scadere dell'anno dalla vendita; il suo diritto di riscatto durerà un anno intero.
30Ma se quella casa, posta in una città recinta di mura, non è riscattata prima dello scadere di un intero anno, rimarrà sempre proprietà del compratore e dei suoi discendenti; il compratore non sarà tenuto a uscire al giubileo.
31Però le case dei villaggi non attorniati da mura vanno considerate come parte dei fondi campestri; potranno essere riscattate e al giubileo il compratore dovrà uscire.
32Quanto alle città dei leviti e alle case che essi vi possederanno, i leviti avranno il diritto perenne di riscatto.
33Se chi riscatta è un levita, in occasione del giubileo il compratore uscirà dalla casa comprata nella città levitica, perché le case delle città levitiche sono loro proprietà, in mezzo agli Israeliti.
34Neppure campi situati nei dintorni delle città levitiche si potranno vendere, perché sono loro proprietà perenne.
35Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed è privo di mezzi, aiutalo, come un forestiero e inquilino, perché possa vivere presso di te.
36Non prendere da lui interessi, né utili; ma temi il tuo Dio e fà vivere il tuo fratello presso di te.
37Non gli presterai il denaro a interesse, né gli darai il vitto a usura.
38Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto, per darvi il paese di Canaan, per essere il vostro Dio.
39Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e si vende a te, non farlo lavorare come schiavo;
40sia presso di te come un bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all'anno del giubileo;
41allora se ne andrà da te insieme con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella proprietà dei suoi padri.
42Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non debbono essere venduti come si vendono gli schiavi.
43Non lo tratterai con asprezza, ma temerai il tuo Dio.
44Quanto allo schiavo e alla schiava, che avrai in proprietà, potrete prenderli dalle nazioni che vi circondano; da queste potrete comprare lo schiavo e la schiava.
45Potrete anche comprarne tra i figli degli stranieri, stabiliti presso di voi e tra le loro famiglie che sono presso di voi, tra i loro figli nati nel vostro paese; saranno vostra proprietà.
46Li potrete lasciare in eredità ai vostri figli dopo di voi, come loro proprietà; vi potrete servire sempre di loro come di schiavi; ma quanto ai vostri fratelli, gli Israeliti, ognuno nei riguardi dell'altro, non lo tratterai con asprezza.
47Se un forestiero stabilito presso di te diventa ricco e il tuo fratello si grava di debiti con lui e si vende al forestiero stabilito presso di te o a qualcuno della sua famiglia,
48dopo che si è venduto, ha il diritto di riscatto; lo potrà riscattare uno dei suoi fratelli
49o suo zio o il figlio di suo zio; lo potrà riscattare uno dei parenti dello stesso suo sangue o, se ha i mezzi di farlo, potrà riscattarsi da sé.
50Farà il calcolo con il suo compratore, dall'anno che gli si è venduto all'anno del giubileo; il prezzo da pagare sarà in proporzione del numero degli anni, valutando le sue giornate come quelle di un bracciante.
51Se vi sono ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il riscatto in ragione di questi anni e in proporzione del prezzo per il quale fu comprato;
52se rimangono pochi anni per arrivare al giubileo, farà il calcolo con il suo compratore e pagherà il prezzo del suo riscatto in ragione di quegli anni.
53Resterà presso di lui come un bracciante preso a servizio anno per anno; il padrone non dovrà trattarlo con asprezza sotto i suoi occhi.
54Se non è riscattato in alcuno di quei modi, se ne andrà libero l'anno del giubileo: lui con i suoi figli.
55Poiché gli Israeliti sono miei servi; miei servi, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio».
Chapter 26
1«Non vi farete idoli, né vi erigerete immagini scolpite o stele, né permetterete che nel vostro paese vi sia pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono il Signore vostro Dio.
2Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.
3Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi e li metterete in pratica,
4io vi darò le piogge alla loro stagione, la terra darà prodotti e gli alberi della campagna daranno frutti.
5La trebbiatura durerà per voi fino alla vendemmia e la vendemmia durerà fino alla semina; avrete cibo a sazietà e abiterete tranquilli il vostro paese.
6Io stabilirò la pace nel paese; nessuno vi incuterà terrore; vi coricherete e farò sparire dal paese le bestie nocive e la spada non passerà per il vostro paese.
7Voi inseguirete i vostri nemici ed essi cadranno dinanzi a voi colpiti di spada.
8Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila e i vostri nemici cadranno dinanzi a voi colpiti di spada.
9Io mi volgerò a voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò e confermerò la mia alleanza con voi.
10Voi mangerete del vecchio raccolto, serbato a lungo, e dovrete metter via il raccolto vecchio per far posto al nuovo.
11Stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e io non vi respingerò.
12Camminerò in mezzo a voi, sarò vostro Dio e voi sarete il mio popolo.
13Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto; ho spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare a testa alta.
14Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica tutti questi comandi,
15se disprezzerete le mie leggi e rigetterete le mie prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei comandi e infrangendo la mia alleanza,
16ecco che cosa farò a voi a mia volta: manderò contro di voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi faranno languire gli occhi e vi consumeranno la vita. Seminerete invano il vostro seme: se lo mangeranno i vostri nemici.
17Volgerò la faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai nemici; quelli che vi odiano vi opprimeranno e vi darete alla fuga, senza che alcuno vi insegua.
18Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.
19Spezzerò la vostra forza superba, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra terra come rame.
20Le vostre energie si consumeranno invano, poiché la vostra terra non darà prodotti e gli alberi della campagna non daranno frutti.
21Se vi opporrete a me e non mi ascolterete, io vi colpirò sette volte di più, secondo i vostri peccati.
22Manderò contro di voi le bestie selvatiche, che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero e le vostre strade diventeranno deserte.
23Se nonostante questi castighi, non vorrete correggervi per tornare a me, ma vi opporrete a me, anch'io mi opporrò a voi
24e vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati.
25Manderò contro di voi la spada, vindice della mia alleanza; voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste e sarete dati in mano al nemico.
26Quando io avrò spezzato le riserve del pane, dieci donne faranno cuocere il vostro pane in uno stesso forno, ve lo riporteranno a peso e mangerete, ma non vi sazierete.
27Se, nonostante tutto questo, non vorrete darmi ascolto, ma vi opporrete a me,
28anch'io mi opporrò a voi con furore e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.
29Mangerete perfino la carne dei vostri figli e mangerete la carne delle vostre figlie.
30Devasterò le vostre alture di culto, distruggerò i vostri altari per l'incenso, butterò i vostri cadaveri sui cadaveri dei vostri idoli e io vi avrò in abominio.
31Ridurrò le vostre città a deserti, devasterò i vostri santuari e non aspirerò più il profumo dei vostri incensi.
32Devasterò io stesso il vostro paese e i vostri nemici, che vi prenderanno dimora, ne saranno stupefatti.
33Quanto a voi, vi disperderò fra le nazioni e vi inseguirò con la spada sguainata; il vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte.
34Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto il tempo in cui rimarrà desolata e voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora la terra si riposerà e si compenserà dei suoi sabati.
35Finché rimarrà desolata, avrà il riposo che non le fu concesso da voi con i sabati, quando l'abitavate.
36A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò nel cuore costernazione, nel paese dei loro nemici: il fruscìo di una foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge di fronte alla spada e cadranno senza che alcuno li insegua.
37Precipiteranno uno sopra l'altro come di fronte alla spada, senza che alcuno li insegua. Non potrete resistere dinanzi ai vostri nemici.
38Perirete fra le nazioni: il paese dei vostri nemici vi divorerà.
39Quelli che tra di voi saranno superstiti nei paesi dei loro nemici, si consumeranno a causa delle proprie iniquità; anche a causa delle iniquità dei loro padri periranno.
40Dovranno confessare la loro iniquità e l'iniquità dei loro padri: per essere stati infedeli nei miei riguardi ed essersi opposti a me;
41peccati per i quali anche io mi sono opposto a loro e li ho deportati nel paese dei loro nemici. Allora il loro cuore non circonciso si umilierà e allora sconteranno la loro colpa.
42Io mi ricorderò della mia alleanza con Giacobbe, dell'alleanza con Isacco e dell'alleanza con Abramo e mi ricorderò del paese.
43Quando dunque il paese sarà abbandonato da loro e godrà i suoi sabati, mentre rimarrà deserto, senza di loro, essi sconteranno la loro colpa, per avere disprezzato le mie prescrizioni ed essersi stancati delle mie leggi.
44Nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici, io non li rigetterò e non mi stancherò di essi fino al punto d'annientarli del tutto e di rompere la mia alleanza con loro; poiché io sono il Signore loro Dio;
45ma per loro amore mi ricorderò dell'alleanza con i loro antenati, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto davanti alle nazioni, per essere il loro Dio. Io sono il Signore».
46Questi sono gli statuti, le prescrizioni e le leggi che il Signore stabilì fra sé e gli Israeliti, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè.
Chapter 27
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno deve soddisfare un voto, per la stima che dovrai fare delle persone votate al Signore,
3la tua stima sarà: per un maschio dai venti ai sessant'anni, cinquanta sicli d'argento, secondo il siclo del santuario;
4invece per una donna, la tua stima sarà di trenta sicli.
5Dai cinque ai venti anni, la tua stima sarà di venti sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina.
6Da un mese a cinque anni, la tua stima sarà di cinque sicli d'argento per un maschio e di tre sicli d'argento per una femmina.
7Dai sessant'anni in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina.
8Se colui che ha fatto il voto è troppo povero per pagare la somma fissata da te, sarà presentato al sacerdote e il sacerdote ne farà la stima. Il sacerdote farà la stima in proporzione dei mezzi di colui che ha fatto il voto.
9Se si tratta di animali che possono essere presentati in offerta al Signore, ogni animale ceduto al Signore sarà cosa santa.
10Non lo si potrà commutare; né si potrà sostituire uno buono con uno cattivo né uno cattivo con uno buono; se anche uno vuole sostituire un animale all'altro, i due animali saranno cosa sacra.
11Se invece si tratta di qualunque animale immondo di cui non si può fare offerta al Signore, l'animale sarà presentato davanti al sacerdote;
12egli ne farà la stima, secondo che l'animale sarà buono o cattivo e si starà alla stima stabilita dal sacerdote.
13Ma se uno lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto alla stima.
14Se uno consacra la sua casa come cosa sacra al Signore, il sacerdote ne farà la stima secondo che essa sarà buona o cattiva; si starà alla stima stabilita dal sacerdote.
15Se colui che ha consacrato la sua casa la vuole riscattare, aggiungerà un quinto al pezzo della stima e sarà sua.
16Se uno consacra al Signore un pezzo di terra di sua proprietà ereditaria, ne farai la stima in ragione della semente: cinquanta sicli d'argento per un omer di seme d'orzo.
17Se consacra la sua terra dall'anno del giubileo, il prezzo resterà intero secondo la stima;
18ma se la consacra dopo il giubileo, il sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione degli anni che rimangono fino al giubileo e si farà una detrazione dalla stima.
19Se colui che ha consacrato il pezzo di terra lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della stima e resterà suo.
20Se non riscatta il pezzo di terra e lo vende ad un altro, non lo si potrà più riscattare;
21ma quel pezzo di terra, quando al giubileo il compratore ne uscirà, sarà sacro al Signore, come un campo votato allo sterminio, e diventerà proprietà del sacerdote.
22Se uno consacra al Signore un pezzo di terra comprato, che non fa parte della sua proprietà ereditaria,
23il sacerdote valuterà la misura del prezzo fino all'anno del giubileo; quel tale pagherà il giorno stesso il prezzo fissato, come cosa consacrata al Signore.
24Nell'anno del giubileo la terra tornerà a colui da cui fu comprata e del cui patrimonio faceva parte.
25Tutte le tue stime si faranno in sicli del santuario; il siclo è di venti ghera.
26Tuttavia nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, i quali appartengono gia al Signore, perché primogeniti: sia esso di grosso bestiame o di bestiame minuto, appartiene al Signore.
27Se si tratta di un animale immondo, lo si riscatterà al prezzo di stima, aggiungendovi un quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo di stima.
28Nondimeno quanto uno avrà consacrato al Signore con voto di sterminio, fra le cose che gli appartengono: persona, animale o pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto né riscattato; ogni cosa votata allo sterminio è cosa santissima, riservata al Signore.
29Nessuna persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte.
30Ogni decima della terra, cioè delle granaglie del suolo, dei frutti degli alberi, appartiene al Signore; è cosa consacrata al Signore.
31Se uno vuole riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto.
32Ogni decima del bestiame grosso o minuto, e cioè il decimo capo di quanto passa sotto la verga del pastore, sarà consacrata al Signore.
33Non si farà cernita fra animale buono e cattivo, né si faranno sostituzioni; né si sostituisce un animale all'altro, tutti e due saranno cosa sacra; non si potranno riscattare».
34Questi sono i comandi che il Signore diede a Mosè per gli Israeliti, sul monte Sinai.
Numbers
Chapter 1
1Il Signore parlò a Mosè, nel deserto del Sinai, nella tenda del convegno, il primo giorno del secondo mese, il secondo anno dell'uscita dal paese d'Egitto, e disse:
2«Fate il censimento di tutta la comunità degli Israeliti, secondo le loro famiglie, secondo il casato dei loro padri, contando i nomi di tutti i maschi, testa per testa,
3dall'età di venti anni in su, quanti in Israele possono andare in guerra; tu e Aronne ne farete il censimento, schiera per schiera.
4A voi si associerà un uomo per ciascuna tribù, un uomo che sia capo del casato dei suoi padri.
5Questi sono i nomi degli uomini che vi assisteranno. Di Ruben: Elisur, figlio di Sedeur;
6di Simeone: Selumiel, figlio di Surisaddai;
7di Giuda: Nacason, figlio di Amminadab;
8di Issacar: Netanaeel, figlio di Suar;
9di Zàbulon: Eliab, figlio di Chelon;
10dei figli di Giuseppe, per Efraim: Elisama, figlio di Ammiud; per Manasse: Gamliel, figlio di Pedasur;
11di Beniamino: Abidan, figlio di Ghideoni;
12di Dan: Achiezer, figlio di Ammisaddai;
13di Aser: Paghiel, figlio di Ocran;
14di Gad: Eliasaf, figlio di Deuel;
15di Nèftali: Achira, figlio di Enan».
16Questi furono i prescelti della comunità, erano i capi delle loro tribù paterne, i capi delle migliaia d'Israele.
17Mosè e Aronne presero questi uomini che erano stati designati per nome
18e convocarono tutta la comunità, il primo giorno del secondo mese; furono registrati secondo le famiglie, secondo i loro casati paterni, contando il numero delle persone dai venti anni in su, uno per uno.
19Come il Signore gli aveva ordinato, Mosè ne fece il censimento nel deserto del Sinai.
20Figli di Ruben, primogenito d'Israele, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
21i registrati della tribù di Ruben risultarono quarantaseimilacinquecento.
22Figli di Simeone, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
23i registrati della tribù di Simeone risultarono cinquantanovemilatrecento.
24Figli di Gad, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
25i registrati della tribù di Gad risultarono quarantacinquemilaseicentocinquanta.
26Figli di Giuda, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
27i registrati della tribù di Giuda risultarono settantaquattromilaseicento.
28Figli di Issacar, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
29i registrati della tribù di Issacar risultarono cinquantaquattromilaquattrocento.
30Figli di Zàbulon, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
31i registrati della tribù di Zàbulon risultarono cinquantasettemilaquattrocento.
32Figli di Giuseppe: figli di Efraim, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
33i registrati della tribù di Efraim risultarono quarantamilacinquecento.
34Figli di Manasse, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
35della tribù di Manasse i registrati risultarono trentaduemiladuecento.
36Figli di Beniamino, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
37i registrati della tribù di Beniamino risultarono trentacinquemilaquattrocento.
38Figli di Dan, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
39i registrati della tribù di Dan risultarono sessantaduemilasettecento.
40Figli di Aser, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
41i registrati della tribù di Aser risultarono quarantunmilacinquecento.
42Figli di Nèftali, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo i loro casati paterni, contando i nomi di quelli dall'età di vent'anni in su, quanti potevano andare in guerra:
43i registrati della tribù di Nèftali risultarono cinquantatremilaquattrocento.
44Di quelli Mosè e Aronne fecero il censimento, con i dodici uomini capi d'Israele: ce n'era uno per ciascuno dei loro casati paterni.
45Tutti gli Israeliti dei quali fu fatto il censimento secondo i loro casati paterni, dall'età di vent'anni in su, cioè tutti gli uomini che in Israele potevano andare in guerra,
46quanti furono registrati risultarono seicentotremilacinquecentocinquanta.
47Ma quanti erano leviti, secondo la loro tribù paterna, non furono registrati insieme con gli altri.
48Il Signore disse a Mosè:
49«Della tribù di Levi non farai il censimento e non unirai la somma a quella degli Israeliti;
50ma incarica tu stesso i leviti del servizio della Dimora della testimonianza, di tutti i suoi accessori e di quanto le appartiene. Essi porteranno la Dimora e tutti i suoi accessori, vi presteranno servizio e staranno accampati attorno alla Dimora.
51Quando la Dimora dovrà partire, i leviti la smonteranno; quando la Dimora dovrà accamparsi in qualche luogo, i leviti la erigeranno; ogni estraneo che si avvicinerà sarà messo a morte.
52Gli Israeliti pianteranno le tende ognuno nel suo campo, ognuno vicino alla sua insegna, secondo le loro schiere.
53Ma i leviti pianteranno le tende attorno alla Dimora della testimonianza; così la mia ira non si accenderà contro la comunità degli Israeliti. I leviti avranno la cura della Dimora».
54Gli Israeliti si conformarono in tutto agli ordini che il Signore aveva dato a Mosè e così fecero.
Chapter 2
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne:
2«Gli Israeliti si accamperanno ciascuno vicino alla sua insegna con i simboli dei casati paterni; si accamperanno di fronte a tutti intorno alla tenda del convegno.
3A est, verso oriente, si accamperà l'insegna del campo di Giuda con le sue schiere;
4il capo dei figli di Giuda è Nacason, figlio di Amminadab, e la sua formazione è di sessantaquattromilaseicento registrati.
5Accanto a lui si accamperà la tribù di Issacar; il capo dei figli di Issacar è Netaneel, figlio di Suar,
6e la sua formazione è di cinquantaquattromilaquattrocento registrati.
7Poi la tribù di Zàbulon; il capo dei figli di Zàbulon è Eliab, figlio di Chelon,
8e la sua formazione è di cinquantasettemilaquattrocento registrati.
9Il totale dei registrati del campo di Giuda è di centottantaseimilaquattrocento uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia per primi.
10A mezzogiorno starà l'insegna del campo di Ruben con le sue schiere; il capo dei figli di Ruben è Elisur, figlio di Sedeur,
11e la sua formazione è di quarantaseimilacinquecento registrati.
12Accanto a lui si accamperà la tribù di Simeone; il capo dei figli di Simeone è Selumiel, figlio di Surisaddai,
13e la sua formazione è di cinquantanovemilatrecento registrati.
14Poi la tribù di Gad: il capo dei figli di Gad è Eliasaf, figlio di Deuel,
15e la sua formazione è di quarantacinquemilaseicentocinquanta registrati.
16Il totale del campo di Ruben è di centocinquantamilaquattrocentocinquanta uomini, registrati secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia in seconda linea.
17Poi si metterà in marcia la tenda del convegno con il campo dei leviti in mezzo agli altri campi. Seguiranno nella marcia l'ordine nel quale erano accampati, ciascuno al suo posto, con la sua insegna.
18Ad occidente starà l'insegna del campo di Efraim con le sue schiere; il capo dei figli di Efraim è Elisama, figlio di Ammiud,
19la sua formazione è di quarantamilacinquecento registrati.
20Accanto a lui si accamperà la tribù di Manasse; il capo dei figli di Manasse è Gamliel, figlio di Pedasur,
21e la sua formazione è di trentaduemiladuecento registrati.
22Poi la tribù di Beniamino; il capo dei figli di Beniamino è Abidan, figlio di Ghideoni,
23e la sua formazione è di trentacinquemilaquattrocento registrati.
24Il totale dei registrati del campo di Efraim è di centottomilacento uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia in terza linea.
25A settentrione starà l'insegna del campo di Dan con le sue schiere; il capo dei figli di Dan è Achiezer, figlio di Ammisaddai,
26e la sua formazione è di sessantaduemilasettecento registrati.
27Accanto a lui si accamperà la tribù di Aser; il capo dei figli di Aser è Paghiel, figlio di Ocran,
28e la sua formazione è di quarantunmilacinquecento registrati.
29Poi la tribù di Nèftali; il capo dei figli di Nèftali è Achira, figlio di Enan,
30e la sua formazione è di cinquantatremilaquattrocento registrati.
31Il totale dei registrati del campo di Dan è dunque centocinquantasettemilaseicento. Si metteranno in marcia per ultimi, secondo le loro insegne».
32Questi sono gli Israeliti registrati secondo i loro casati paterni. Tutti gli uomini dei quali si fece il censimento e che formarono i campi secondo le loro formazioni, furono seicentotremilacinquecentocinquanta.
33Ma i leviti, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Mosè, non furono registrati nel censimento, insieme con gli Israeliti.
34Gli Israeliti agirono secondo gli ordini che il Signore aveva dato a Mosè; così si accampavano secondo le loro insegne e così si mettevano in marcia, ciascuno secondo la sua famiglia e secondo il casato dei suoi padri.
Chapter 3
1Questi sono i discendenti di Aronne e di Mosè quando il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai.
2Questi sono i nomi dei figli di Aronne: Nadab il primogenito, Abiu, Eleazaro e Itamar.
3Tali i nomi dei figli di Aronne che ricevettero l'unzione come sacerdoti e furono consacrati per esercitare il sacerdozio.
4Nadab e Abiu morirono davanti al Signore, quando offrirono fuoco profano davanti al Signore, nel deserto del Sinai. Essi non avevano figli ed Eleazaro e Itamar esercitarono il sacerdozio in presenza di Aronne, loro padre.
5Il Signore disse a Mosè:
6«Fà avvicinare la tribù dei leviti e presentala al sacerdote Aronne, perché sia al suo servizio.
7Essi custodiranno quanto è affidato a lui e a tutta la comunità davanti alla tenda del convegno e presteranno servizio alla Dimora.
8Avranno in custodia tutti gli arredi della tenda del convegno e di quanto è affidato agli Israeliti e presteranno servizio alla Dimora.
9Assegnerai i leviti ad Aronne e ai suoi figli; essi gli sono dati tutti tra gli Israeliti.
10Tu stabilirai Aronne e i suoi figli, perché custodiscano le funzioni del loro sacerdozio; l'estraneo che vi si accosterà sarà messo a morte».
11Il Signore disse a Mosè:
12«Ecco, io ho scelto i leviti tra gli Israeliti al posto di ogni primogenito che nasce per primo dal seno materno tra gli Israeliti; i leviti saranno miei,
13perché ogni primogenito è mio. Quando io colpii tutti i primogeniti nel paese d'Egitto, io mi riservai in Israele tutti i primogeniti degli uomini e degli animali; essi saranno miei. Io sono il Signore».
14Il Signore disse a Mosè nel deserto del Sinai:
15«Fà il censimento dei figli di Levi, secondo i casati dei loro padri e le loro famiglie; farai il censimento di tutti i maschi dall'età di un mese in su».
16Mosè ne fece il censimento secondo l'ordine del Signore, come gli era stato comandato di fare.
17Questi sono i figli di Levi secondo i loro nomi: Gherson, Keat e Merari.
18Questi i nomi dei figli di Gherson, secondo le loro famiglie: Libni e Simei.
19I figli di Keat secondo le loro famiglie: Amram, Isear, Ebron e Uzziel.
20I figli di Merari secondo le loro famiglie: Macli e Musi. Queste sono le famiglie dei leviti secondo i loro casati paterni.
21Da Gherson discendono la famiglia dei Libniti e la famiglia dei Simeiti, che formano le famiglie dei Ghersoniti.
22Coloro che furono registrati, contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano settemilacinquecento.
23Le famiglie dei Ghersoniti avevano il campo dietro la Dimora, a occidente.
24Il capo del casato paterno per i Ghersoniti era Eliasaf, figlio di Lael.
25Per quello che riguarda la tenda del convegno i figli di Gherson avevano la custodia della Dimora e della tenda, della sua coperta, della cortina all'ingresso della tenda del convegno,
26dei tendaggi del recinto e della cortina alla porta del recinto intorno alla Dimora e all'altare e delle corde per tutto il suo impianto.
27Da Keat discendono la famiglia degli Amramiti, la famiglia degli Iseariti, la famiglia degli Ebroniti e la famiglia degli Uzzieliti, che formano le famiglie dei Keatiti.
28Contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano ottomilaseicento, che avevano la custodia del santuario.
29Le famiglie dei figli di Keat avevano il campo al lato meridionale della Dimora.
30Il capo del casato paterno per i Keatiti era Elisafan, figlio di Uzziel.
31Alla loro custodia erano affidati l'arca, la tavola, il candelabro, gli altari e gli arredi del santuario con cui si esercita il ministero, il velo e quanto si riferisce al suo impianto.
32Il capo supremo dei leviti era Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne; egli aveva la sorveglianza di quelli che attendevano alla custodia del santuario.
33Da Merari discendono la famiglia dei Macliti e la famiglia dei Musiti che formano le famiglie di Merari.
34Coloro che furono registrati, contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano seimiladuecento.
35Il capo del casato paterno per le famiglie di Merari era Suriel, figlio di Abicail. Essi avevano il campo dal lato settentrionale della Dimora.
36Alla custodia dei figli di Merari furono affidati le tavole della Dimora, le sue stanghe, le sue colonne e le loro basi, tutti i suoi arredi e quanto si riferisce al suo impianto,
37le colonne del recinto tutto intorno, le loro basi, i loro picchetti e le loro corde.
38Sul davanti della Dimora a oriente, di fronte alla tenda del convegno, verso levante, avevano il campo Mosè, Aronne e i suoi figli; essi avevano la custodia del santuario invece degli Israeliti; l'estraneo che vi si avvicinava sarebbe stato messo a morte.
39Tutti i leviti di cui Mosè e Aronne fecero il censimento secondo le loro famiglie per ordine del Signore, tutti i maschi dall'età di un mese in su, erano ventiduemila.
40Il Signore disse a Mosè: «Fà il censimento di tutti i primogeniti maschi tra gli Israeliti dall'età di un mese in su e fà il censimento dei loro nomi.
41Prenderai i leviti per me - Io sono il Signore - invece di tutti i primogeniti degli Israeliti e il bestiame dei leviti invece dei primi parti del bestiame degli Israeliti».
42Mosè fece il censimento di tutti i primogeniti tra gli Israeliti, secondo l'ordine che il Signore gli aveva dato.
43Tutti i primogeniti maschi che furono registrati, contando i nomi dall'età di un mese in su, furono ventiduemiladuecentosettantatrè.
44Il Signore parlò a Mosè:
45«Prendi i leviti invece di tutti i primogeniti degli Israeliti e il bestiame dei leviti invece del loro bestiame; i leviti saranno miei. Io sono il Signore.
46Per il riscatto dei duecentosettantatrè primogeniti degli Israeliti che oltrepassano il numero dei leviti,
47prenderai cinque sicli a testa; li prenderai secondo il siclo del santuario, che è di venti ghera.
48Darai il denaro ad Aronne e ai suoi figli per il riscatto di quelli che oltrepassano il numero dei leviti».
49Mosè prese il denaro per il riscatto di quelli che oltrepassavano il numero dei primogeniti riscattati dai leviti;
50prese il denaro dai primogeniti degli Israeliti: milletrecentosessantacinque sicli, secondo il siclo del santuario.
51Mosè diede il denaro del riscatto ad Aronne e ai suoi figli, secondo l'ordine del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Chapter 4
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne:
2«Fate il censimento dei figli di Keat, tra i figli di Levi, secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni,
3dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, di quanti fanno parte di una schiera e prestano la loro opera nella tenda del convegno.
4Questo è il servizio che i figli di Keat dovranno fare nella tenda del convegno e che riguarda le cose santissime.
5Quando il campo si dovrà muovere, Aronne e i suoi figli verranno a smontare il velo della cortina e copriranno con esso l'arca della testimonianza;
6poi porranno sull'arca una coperta di pelli di tasso, vi stenderanno sopra un drappo tutto di porpora viola e metteranno a posto le stanghe.
7Poi stenderanno un drappo di porpora viola sulla tavola dell'offerta e vi metteranno sopra i piatti, le coppe, le anfore, le tazze per le libazioni; vi sarà sopra anche il pane perenne;
8su queste cose stenderanno un drappo scarlatto e sopra questo una coperta di pelli di tasso e metteranno le stanghe alla tavola.
9Poi prenderanno un drappo di porpora viola, con cui copriranno il candelabro della luce, le sue lampade, i suoi smoccolatoi, i suoi portacenere e tutti i vasi per l'olio destinati al suo servizio;
10metteranno il candelabro con tutti i suoi accessori in una coperta di pelli di tasso e lo metteranno sopra la portantina.
11Poi stenderanno sull'altare d'oro un drappo di porpora viola e sopra questo una coperta di pelli di tasso e metteranno le stanghe all'altare.
12Prenderanno tutti gli arredi che si usano per il servizio nel santuario, li metteranno in un drappo di porpora viola, li avvolgeranno in una coperta di pelli di tasso e li metteranno sopra la portantina.
13Poi toglieranno le ceneri dall'altare e stenderanno sull'altare un drappo scarlatto;
14vi metteranno sopra tutti gli arredi che si usano nel suo servizio, i bracieri, le forchette, le pale, i vasi per l'aspersione, tutti gli accessori dell'altare e vi stenderanno sopra una coperta di pelli di tasso, poi porranno le stanghe all'altare.
15Quando Aronne e i suoi figli avranno finito di coprire il santuario e tutti gli arredi del santuario, al momento di muovere il campo, i figli di Keat verranno per trasportare quelle cose; ma non toccheranno le cose sante, perché non muoiano. Questo è l'incarico dei figli di Keat nella tenda del convegno.
16Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, avrà la sorveglianza dell'olio per il candelabro, del profumo aromatico dell'offerta perenne e dell'olio dell'unzione e la sorveglianza di tutta la Dimora e di quanto contiene, del santuario e dei suoi arredi».
17Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne:
18«Badate che la tribù delle famiglie dei Keatiti non venga eliminata dai leviti;
19ma fate questo per loro, perché vivano e non muoiano quando si accostano al luogo santissimo: Aronne e i suoi figli vengano e assegnino a ciascuno di essi il proprio servizio e il proprio incarico.
20Non entrino essi a guardare neanche per un istante le cose sante, perché morirebbero».
21Il Signore disse a Mosè:
22«Fà il censimento anche dei figli di Gherson, secondo i loro casati paterni e secondo le loro famiglie.
23Farai il censimento dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni di quanti fanno parte di una schiera e prestano servizio nella tenda del convegno.
24Questo è il servizio delle famiglie dei Ghersoniti, quel che dovranno fare e quello che dovranno portare.
25Essi porteranno i teli della Dimora e la tenda del convegno, la sua copertura, la copertura di pelli di tasso che vi è sopra e la cortina all'ingresso della tenda del convegno;
26i tendaggi del recinto con la cortina all'ingresso del recinto, i tendaggi che stanno intorno alla Dimora e all'altare; le loro corde e tutti gli arredi necessari al loro impianto; faranno tutto il servizio che si riferisce a queste cose.
27Tutto il servizio dei figli dei Ghersoniti sarà sotto gli ordini di Aronne e dei suoi figli per quanto dovranno portare e per quanto dovranno fare; voi affiderete alla loro custodia quanto dovranno portare.
28Tale è il servizio delle famiglie dei figli dei Ghersoniti nella tenda del convegno; la loro sorveglianza sarà affidata a Itamar, figlio del sacerdote Aronne.
29Farai il censimento dei figli di Merari secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni;
30farai il censimento, dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, di quanti fanno parte di una schiera e prestano servizio nella tenda del convegno.
31Ciò è quanto è affidato alla loro custodia e quello che dovranno portare come loro servizio nella tenda del convegno: le assi della Dimora, le sue stanghe, le sue colonne, le sue basi,
32le colonne che sono intorno al recinto, le loro basi, i loro picchetti, le loro corde, tutti i loro arredi e tutto il loro impianto. Elencherete per nome gli oggetti affidati alla loro custodia e che essi dovranno portare.
33Tale è il servizio delle famiglie dei figli di Merari, tutto il loro servizio nella tenda del convegno, sotto gli ordini di Itamar, figlio del sacerdote Aronne».
34Mosè, Aronne e i capi della comunità fecero dunque il censimento dei figli dei Keatiti secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni,
35di quanti dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni potevano far parte di una schiera e prestar servizio nella tenda del convegno.
36Quelli di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie furono duemilasettecentocinquanta.
37Questi appartengono alle famiglie dei Keatiti dei quali si fece il censimento: quanti prestavano servizio nella tenda del convegno; Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine che il Signore aveva dato per mezzo di Mosè.
38I figli di Gherson, di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni,
39dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una schiera e prestar servizio nella tenda del convegno,
40quelli di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni, furono duemilaseicentotrenta.
41Questi appartengono alle famiglie dei figli di Gherson, di cui si fece il censimento: quanti prestavano servizio nella tenda del convegno; Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine del Signore.
42Quelli delle famiglie dei figli di Merari dei quali si fece il censimento secondo le loro famiglie e i loro casati paterni,
43dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una schiera e prestar servizio nella tenda del convegno,
44quelli di cui si fece il censimento, secondo le loro famiglie, furono tremiladuecento.
45Questi appartengono alle famiglie dei figli di Merari, di cui si fece il censimento; Mosè e Aronne ne fecero il censimento secondo l'ordine che il Signore aveva dato per mezzo di Mosè.
46Tutti i leviti dei quali Mosè, Aronne e i capi d'Israele fecero il censimento secondo le loro famiglie e secondo i loro casati paterni,
47dall'età di trent'anni fino all'età di cinquant'anni, quanti potevano far parte di una schiera e prestar servizio e portare pesi nella tenda del convegno,
48tutti quelli di cui si fece il censimento, furono ottomilacinquecentottanta.
49Ne fu fatto il censimento secondo l'ordine che il Signore aveva dato per mezzo di Mosè, assegnando a ciascuno il servizio che doveva fare e ciò che doveva portare. Così ne fu fatto il censimento come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Chapter 5
1Il Signore disse a Mosè:
2«Ordina agli Israeliti che allontanino dall'accampamento ogni lebbroso, chiunque soffre di gonorrea o è impuro per il contatto con un cadavere.
3Allontanerete sia i maschi sia le femmine; li allontanerete dall'accampamento perché non contaminino il loro accampamento in mezzo al quale io abito».
4Gli Israeliti fecero così e li allontanarono dall'accampamento. Come il Signore aveva ordinato a Mosè, così fecero gli Israeliti.
5Il Signore aggiunse a Mosè:
6«Ordina agli Israeliti: Quando un uomo o una donna avrà fatto un torto a qualcuno, peccando contro il Signore, questa persona si sarà resa colpevole.
7Dovrà confessare il peccato commesso e restituirà: il reo rifonderà per intero il danno commesso, aggiungendovi un quinto e lo darà a colui verso il quale è responsabile.
8Ma se costui non ha stretto parente a cui si possa rifondere il danno commesso, questo spetterà al Signore, cioè al sacerdote, oltre l'ariete dell'espiazione, mediante il quale si farà l'espiazione per il colpevole.
9Ogni tributo su tutte le cose consacrate che gli Israeliti offriranno, è del sacerdote, apparterrà a lui;
10le cose che uno consacrerà saranno sue e ciò che uno darà al sacerdote apparterrà a lui».
11Il Signore aggiunse a Mosè:
12«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Se una donna si sarà traviata e avrà commesso una infedeltà verso il marito
13e un uomo avrà avuto rapporti con lei, ma la cosa è rimasta nascosta agli occhi del marito; se essa si è contaminata in segreto e non vi siano testimoni contro di lei perché non è stata colta sul fatto,
14qualora lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi diventi geloso della moglie che si è contaminata oppure lo spirito di gelosia si impadronisca di lui e questi diventi geloso della moglie che non si è contaminata,
15quell'uomo condurrà la moglie al sacerdote e porterà una offerta per lei: un decimo di efa di farina d'orzo; non vi spanderà sopra olio, né vi metterà sopra incenso, perché è un'oblazione di gelosia, un'offerta commemorativa per ricordare una iniquità.
16Il sacerdote farà avvicinare la donna e la farà stare davanti al Signore.
17Poi il sacerdote prenderà acqua santa in un vaso di terra; prenderà anche polvere che è sul pavimento della Dimora e la metterà nell'acqua.
18Il sacerdote farà quindi stare la donna davanti al Signore, le scoprirà il capo e porrà nelle mani di lei l'oblazione commemorativa, che è l'oblazione di gelosia, mentre il sacerdote avrà in mano l'acqua amara che porta maledizione.
19Il sacerdote farà giurare quella donna e le dirà: Se nessun uomo ha avuto rapporti disonesti con te e se non ti sei traviata per contaminarti ricevendo un altro invece di tuo marito, quest'acqua amara, che porta maledizione, non ti faccia danno!
20Ma se ti sei traviata ricevendo un altro invece di tuo marito e ti sei contaminata e un uomo che non è tuo marito ha avuto rapporti disonesti con te...
21Allora il sacerdote farà giurare alla donna con un'imprecazione; poi dirà alla donna: Il Signore faccia di te un oggetto di maledizione e di imprecazione in mezzo al tuo popolo, facendoti avvizzire i fianchi e gonfiare il ventre;
22quest'acqua che porta maledizione ti entri nelle viscere per farti gonfiare il ventre e avvizzire i fianchi! E la donna dirà: Amen, Amen!
23Poi il sacerdote scriverà queste imprecazioni su un rotolo e le cancellerà con l'acqua amara.
24Farà bere alla donna quell'acqua amara che porta maledizione e l'acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrle amarezza;
25il sacerdote prenderà dalle mani della donna l'oblazione di gelosia, agiterà l'oblazione davanti al Signore e l'offrirà sull'altare;
26il sacerdote prenderà una manciata di quell'oblazione come memoriale di lei e la brucerà sull'altare; poi farà bere l'acqua alla donna.
27Quando le avrà fatto bere l'acqua, se essa si è contaminata e ha commesso un'infedeltà contro il marito, l'acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrre amarezza; il ventre le si gonfierà e i suoi fianchi avvizziranno e quella donna diventerà un oggetto di maledizione in mezzo al suo popolo.
28Ma se la donna non si è contaminata ed è pura, sarà riconosciuta innocente e avrà figli.
29Questa è la legge della gelosia, nel caso in cui la moglie di uno si sia traviata ricevendo un altro invece del marito e si contamini
30e per il caso in cui lo spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi diventi geloso della moglie; egli farà comparire sua moglie davanti al Signore e il sacerdote le applicherà questa legge integralmente.
31Il marito sarà immune da colpa, ma la donna porterà la pena della sua iniquità».
Chapter 6
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando un uomo o una donna farà un voto speciale, il voto di nazireato, per consacrarsi al Signore,
3si asterrà dal vino e dalle bevande inebrianti; non berrà aceto fatto di vino né aceto fatto di bevanda inebriante; non berrà liquori tratti dall'uva e non mangerà uva, né fresca né secca.
4Per tutto il tempo del suo nazireato non mangerà alcun prodotto della vigna, dai chicchi acerbi alle vinacce.
5Per tutto il tempo del suo voto di nazireato il rasoio non passerà sul suo capo; finché non siano compiuti i giorni per i quali si è consacrato al Signore, sarà santo; si lascerà crescere la capigliatura.
6Per tutto il tempo in cui rimane consacrato al Signore, non si avvicinerà a un cadavere;
7si trattasse anche di suo padre, di sua madre, di suo fratello e di sua sorella, non si contaminerà per loro alla loro morte, perché porta sul capo il segno della sua consacrazione a Dio.
8Per tutto il tempo del suo nazireato egli è consacrato al Signore.
9Se uno gli muore accanto improvvisamente e il suo capo consacrato rimane così contaminato, si raderà il capo nel giorno della sua purificazione; se lo raderà il settimo giorno;
10l'ottavo giorno porterà due tortore o due colombi al sacerdote, all'ingresso della tenda del convegno.
11Il sacerdote ne offrirà uno in sacrificio espiatorio e l'altro in olocausto e farà per lui il rito espiatorio del peccato in cui è incorso a causa di quel morto; in quel giorno stesso, il nazireo consacrerà così il suo capo.
12Consacrerà di nuovo al Signore i giorni del suo nazireato e offrirà un agnello dell'anno come sacrificio di riparazione; i giorni precedenti non saranno contati, perché il suo nazireato è stato contaminato.
13Questa è la legge del nazireato; quando i giorni del suo nazireato saranno compiuti, lo si farà venire all'ingresso della tenda del convegno;
14egli presenterà l'offerta al Signore: un agnello dell'anno, senza difetto, per l'olocausto; una pecora dell'anno, senza difetto, per il sacrificio espiatorio, un ariete senza difetto, come sacrificio di comunione;
15un canestro di pani azzimi fatti con fior di farina, di focacce intrise in olio, di schiacciate senza lievito unte d'olio, insieme con l'oblazione e le libazioni relative.
16Il sacerdote presenterà quelle cose davanti al Signore e offrirà il suo sacrificio espiatorio e il suo olocausto;
17offrirà l'ariete come sacrificio di comunione al Signore, con il canestro dei pani azzimi; il sacerdote offrirà anche l'oblazione e la libazione.
18Il nazireo raderà, all'ingresso della tenda del convegno, il suo capo consacrato; prenderà i capelli del suo capo consacrato e li metterà sul fuoco che è sotto il sacrificio di comunione.
19Il sacerdote prenderà la spalla dell'ariete, quando sarà cotta, una focaccia non lievitata dal canestro e una schiacciata senza lievito e le porrà nelle mani del nazireo, dopo che questi si sarà raso il capo consacrato.
20Il sacerdote le agiterà, come offerta da farsi secondo il rito dell'agitazione, davanti al Signore; è cosa santa che appartiene al sacerdote, insieme con il petto dell'offerta da agitare ritualmente e con la spalla dell'offerta da elevare ritualmente. Dopo, il nazireo potrà bere il vino.
21Questa è la legge per chi ha fatto voto di nazireato, tale è la sua offerta al Signore per il suo nazireato, oltre quello che i suoi mezzi gli permetteranno di fare. Egli si comporterà secondo il voto che avrà fatto in base alla legge del suo nazireato».
22Il Signore aggiunse a Mosè:
23«Parla ad Aronne e ai suoi figli e riferisci loro: Voi benedirete così gli Israeliti; direte loro:
24Ti benedica il Signore
25Il Signore faccia brillare il suo volto su di te
26Il Signore rivolga su di te il suo volto
27Così porranno il mio nome sugli Israeliti
Chapter 7
1Quando Mosè ebbe finito di erigere la Dimora e l'ebbe unta e consacrata con tutti i suoi arredi, quando ebbe eretto l'altare con tutti i suoi arredi e li ebbe unti e consacrati,
2i capi di Israele, capi dei loro casati paterni, che erano capitribù e avevano presieduto al censimento, presentarono una offerta
3e la portarono davanti al Signore: sei carri e dodici buoi, cioè un carro per due capi e un bue per ogni capo e li offrirono davanti alla Dimora.
4Il Signore disse a Mosè:
5«Prendili da loro per impiegarli al servizio della tenda del convegno e assegnali ai leviti; a ciascuno secondo il suo servizio».
6Mosè prese dunque i carri e i buoi e li diede ai leviti.
7Diede due carri e quattro buoi ai figli di Gherson, secondo il loro servizio;
8diede quattro carri e otto buoi ai figli di Merari, secondo il loro servizio, sotto la sorveglianza di Itamar, figlio del sacerdote Aronne;
9ma ai figli di Keat non ne diede, perché avevano il servizio degli oggetti sacri e dovevano portarli sulle spalle.
10I capi presentarono l'offerta per la dedicazione dell'altare, il giorno in cui esso fu unto;
11i capi presentarono l'offerta uno per giorno, per la dedicazione dell'altare.
12Colui che presentò l'offerta il primo giorno fu Nacason, figlio di Amminadab, della tribù di Giuda;
13la sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
14una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
15un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
16un capro per il sacrificio espiatorio
17e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Nacason, figlio di Amminadab.
18Il secondo giorno, Netaneel, figlio di Suar, capo di Issacar, presentò l'offerta.
19Offrì un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
20una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
21un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
22un capro per il sacrificio espiatorio
23e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Netaneel, figlio di Suar.
24Il terzo giorno fu Eliab, figlio di Chelon, capo dei figli di Zàbulon.
25La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
26una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
27un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
28un capro per il sacrificio espiatorio
29e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Eliab, figlio di Chelon.
30Il quarto giorno fu Elisur, figlio di Sedeur, capo dei figli di Ruben.
31La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
32una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
33un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
34un capro per il sacrificio espiatorio
35e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Elisur, figlio di Sedeur.
36Il quinto giorno fu Selumiel, figlio di Surisaddai, capo dei figli di Simeone.
37La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
38una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
39un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
40un capro per il sacrificio espiatorio
41e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Selumiel, figlio di Surisaddai.
42Il sesto giorno fu Eliasaf, figlio di Deuel, capo dei figli di Gad.
43La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
44una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
45un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
46un capro per il sacrificio espiatorio
47e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Eliasaf, figlio di Deuel.
48Il settimo giorno fu Elesama, figlio di Ammiud, capo dei figli di Efraim.
49La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento del peso di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
50una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
51un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
52un capro per il sacrificio espiatorio
53e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Elesama, figlio di Ammiud.
54L'ottavo giorno fu Gamliel, figlio di Pedasur, capo dei figli di Manasse.
55La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
56una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
57un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
58un capro per il sacrificio espiatorio
59e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Gamliel, figlio di Pedasur.
60Il nono giorno fu Abidan, figlio di Ghideoni, capo dei figli di Beniamino.
61La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
62una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
63un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
64un capro per il sacrificio espiatorio
65e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Abidan, figlio di Ghideoni.
66Il decimo giorno fu Achiezer, figlio di Ammisaddai, capo dei figli di Dan.
67La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
68una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
69un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
70un capro per il sacrificio espiatorio
71e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Achiezer, figlio di Ammisaddai.
72L'undicesimo giorno fu Paghiel, figlio di Ocran, capo dei figli di Aser.
73La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
74una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
75un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
76un capro per il sacrificio espiatorio
77e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Paghiel, figlio di Ocran.
78Il decimosecondo giorno fu Achira, figlio di Enan, capo dei figli di Nèftali.
79La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli, un vassoio d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, tutti e due pieni di fior di farina intrisa in olio, per l'oblazione,
80una coppa d'oro di dieci sicli piena di profumo,
81un giovenco, un ariete, un agnello dell'anno per l'olocausto,
82un capro per il sacrificio espiatorio
83e per il sacrificio di comunione due buoi, cinque arieti, cinque capri, cinque agnelli dell'anno. Tale fu l'offerta di Achira, figlio di Enan.
84Questi furono i doni per la dedicazione dell'altare da parte dei capi d'Israele, il giorno in cui esso fu unto: dodici piatti d'argento, dodici vassoi d'argento, dodici coppe d'oro;
85ogni piatto d'argento pesava centotrenta sicli e ogni vassoio d'argento settanta; il totale dell'argento dei vasi fu duemilaquattrocento sicli, secondo il siclo del santuario;
86dodici coppe d'oro piene di profumo, le quali, a dieci sicli per coppa, secondo il siclo del santuario, diedero per l'oro delle coppe un totale di centoventi sicli.
87Totale del bestiame per l'olocausto: dodici giovenchi, dodici arieti, dodici agnelli dell'anno, con le oblazioni consuete, e dodici capri per il sacrificio espiatorio.
88Totale del bestiame per il sacrificio di comunione: ventiquattro giovenchi, sessanta arieti, sessanta capri, sessanta agnelli dell'anno. Questi furono i doni per la dedicazione dell'altare, dopo che esso fu unto.
89Quando Mosè entrava nella tenda del convegno per parlare con il Signore, udiva la voce che gli parlava dall'alto del coperchio che è sull'arca della testimonianza fra i due cherubini; il Signore gli parlava.
Chapter 8
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Parla ad Aronne e riferisci: Quando collocherai le lampade, le sette lampade dovranno proiettare la luce davanti al candelabro».
3Aronne fece così: collocò le lampade in modo che facessero luce davanti al candelabro, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
4Ora il candelabro aveva questa fattura: era d'oro lavorato a martello, dal suo fusto alle sue corolle era un solo lavoro a martello. Mosè aveva fatto il candelabro secondo la figura che il Signore gli aveva mostrato.
5Il Signore parlò a Mosè:
6«Prendi i leviti tra gli Israeliti e purificali.
7Per purificarli farai così: li aspergerai con l'acqua dell'espiazione; faranno passare il rasoio su tutto il loro corpo, laveranno le loro vesti e si purificheranno.
8Poi prenderanno un giovenco con l'oblazione consueta di fior di farina intrisa in olio e tu prenderai un altro giovenco per il sacrificio espiatorio.
9Farai avvicinare i leviti dinanzi alla tenda del convegno e convocherai tutta la comunità degli Israeliti.
10Farai avvicinare i leviti davanti al Signore e gli Israeliti porranno le mani sui leviti;
11Aronne presenterà i leviti come offerta da farsi con il rito di agitazione davanti al Signore da parte degli Israeliti ed essi faranno il servizio del Signore.
12Poi i leviti porranno le mani sulla testa dei giovenchi e tu ne offrirai uno in sacrificio espiatorio per i leviti.
13Farai stare i leviti davanti ad Aronne e davanti ai suoi figli e li presenterai come un'offerta da farsi con il rito di agitazione in onore del Signore.
14Così separerai i leviti dagli Israeliti e i leviti saranno miei.
15Dopo, i leviti verranno a fare il servizio nella tenda del convegno; tu li purificherai e li presenterai come un'offerta fatta con la rituale agitazione;
16poiché mi sono tutti dediti tra gli Israeliti, io li ho presi con me, invece di quanti nascono per primi dalla madre, invece dei primogeniti di tutti gli Israeliti.
17Poiché tutti i primogeniti degli Israeliti, tanto degli uomini quanto del bestiame, sono miei; io me li sono consacrati il giorno in cui percossi tutti i primogeniti nel paese d'Egitto.
18Ho preso i leviti invece di tutti i primogeniti degli Israeliti.
19Ho dato in dono ad Aronne e ai suoi figli i leviti tra gli Israeliti, perché facciano il servizio degli Israeliti nella tenda del convegno e perché compiano il rito espiatorio per gli Israeliti, perché nessun flagello colpisca gli Israeliti, qualora gli Israeliti si accostino al santuario».
20Così fecero Mosè, Aronne e tutta la comunità degli Israeliti per i leviti; gli Israeliti fecero per i leviti quanto il Signore aveva ordinato a Mosè a loro riguardo.
21I leviti si purificarono e lavarono le loro vesti; Aronne li presentò come un'offerta da agitare secondo il rito davanti al Signore e fece l'espiazione per essi, per purificarli.
22Dopo, i leviti vennero a fare il servizio nella tenda del convegno alla presenza di Aronne e dei suoi figli. Come il Signore aveva ordinato a Mosè per i leviti, così si fece per loro.
23Il Signore parlò a Mosè:
24«Questo riguarda i leviti: da venticinque anni in su il levita entrerà a formare la squadra per il servizio nella tenda del convegno.
25Dall'età di cinquant'anni si ritirerà dalla squadra del servizio e non servirà più.
26Aiuterà i suoi fratelli nella tenda del convegno sorvegliando ciò che è affidato alla loro custodia; ma non farà più servizio. Così farai per i leviti, per quel che riguarda i loro uffici».
Chapter 9
1Il Signore parlò ancora a Mosè nel deserto del Sinai, il primo mese del secondo anno, da quando uscirono dal paese d'Egitto, dicendo:
2«Gli Israeliti celebreranno la pasqua nel tempo stabilito.
3La celebrerete nel tempo stabilito, il quattordici di questo mese tra le due sere; la celebrerete secondo tutte le leggi e secondo tutte le prescrizioni e le usanze».
4Mosè parlò agli Israeliti perché celebrassero la pasqua.
5Essi celebrarono la pasqua il quattordici del mese al tramonto, nel deserto del Sinai; gli Israeliti agirono secondo tutti gli ordini che il Signore aveva dato a Mosè.
6Ora vi erano alcuni uomini che essendo immondi per aver toccato un morto, non potevano celebrare la pasqua in quel giorno. Si presentarono in quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad Aronne;
7quegli uomini dissero a Mosè: «Noi siamo immondi per aver toccato un cadavere; perché dovremo essere impediti di presentare l'offerta del Signore, al tempo stabilito, in mezzo agli Israeliti?».
8Mosè rispose loro: «Aspettate e sentirò quello che il Signore ordinerà a vostro riguardo».
9Il Signore disse a Mosè:
10«Parla agli Israeliti e ordina loro: Se uno di voi o dei vostri discendenti sarà immondo per il contatto con un cadavere o sarà lontano in viaggio, potrà ugualmente celebrare la pasqua in onore del Signore.
11La celebreranno il quattordici del secondo mese al tramonto; mangeranno la vittima pasquale con pane azzimo e con erbe amare;
12non ne serberanno alcun resto fino al mattino e non ne spezzeranno alcun osso. La celebreranno secondo tutte le leggi della pasqua.
13Ma chi è mondo e non è in viaggio, se si astiene dal celebrare la pasqua, sarà eliminato dal suo popolo; perché non ha presentato l'offerta al Signore nel tempo stabilito, quell'uomo porterà la pena del suo peccato.
14Se uno straniero che soggiorna in mezzo a voi celebra la pasqua del Signore, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni della pasqua. Avrete un'unica legge per lo straniero e per il nativo del paese».
15Nel giorno in cui la Dimora fu eretta, la nube coprì la Dimora, ossia la tenda della testimonianza; alla sera essa aveva sulla Dimora l'aspetto di un fuoco che durava fino alla mattina.
16Così avveniva sempre: la nube copriva la Dimora e di notte aveva l'aspetto del fuoco.
17Tutte le volte che la nube si alzava sopra la tenda, gli Israeliti si mettevano in cammino; dove la nuvola si fermava, in quel luogo gli Israeliti si accampavano.
18Gli Israeliti si mettevano in cammino per ordine del Signore e per ordine del Signore si accampavano; rimanevano accampati finché la nube restava sulla Dimora.
19Quando la nube rimaneva per molti giorni sulla Dimora, gli Israeliti osservavano la prescrizione del Signore e non partivano.
20Se la nube rimaneva pochi giorni sulla Dimora, per ordine del Signore rimanevano accampati e per ordine del Signore levavano il campo.
21Se la nube si fermava dalla sera alla mattina e si alzava la mattina, subito riprendevano il cammino; o se dopo un giorno e una notte la nube si alzava, allora riprendevano il cammino.
22Se la nube rimaneva ferma sulla Dimora due giorni o un mese o un anno, gli Israeliti rimanevano accampati e non partivano: ma quando si alzava, levavano il campo.
23Per ordine del Signore si accampavano e per ordine del Signore levavano il campo; osservavano le prescrizioni del Signore, secondo l'ordine dato dal Signore per mezzo di Mosè.
Chapter 10
1Il Signore disse ancora a Mosè:
2«Fatti due trombe d'argento; le farai lavorate a martello e ti serviranno per convocare la comunità e per levare l'accampamento.
3Al suono di esse tutta la comunità si radunerà presso di te all'ingresso della tenda del convegno.
4Al suono di una tromba sola, i principi, i capi delle migliaia d'Israele, converranno presso di te.
5Quando suonerete uno squillo di acclamazione, gli accampamenti che sono a levante si metteranno in cammino.
6Quando suonerete una seconda volta lo squillo di acclamazione, gli accampamenti che si trovano a mezzogiorno si metteranno in cammino; si suoneranno squilli di acclamazione quando dovranno mettersi in cammino.
7Quando deve essere convocata la comunità, suonerete, ma non uno squillo di acclamazione.
8I sacerdoti figli di Aronne suoneranno le trombe; sarà una legge perenne per voi e per i vostri discendenti.
9Quando nel vostro paese andrete in guerra contro il nemico che vi attaccherà, suonerete le trombe con squilli di acclamazione e sarete ricordati davanti al Signore vostro Dio e sarete liberati dai vostri nemici.
10Così anche nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi, suonerete le trombe quando offrirete olocausti e sacrifici di comunione; esse vi ricorderanno davanti al vostro Dio. Io sono il Signore vostro Dio».
11Il secondo anno, il secondo mese, il venti del mese, la nube si alzò sopra la Dimora della testimonianza.
12Gli Israeliti partirono dal deserto del Sinai secondo il loro ordine di marcia; la nube si fermò nel deserto di Paran.
13Così si misero in cammino la prima volta, secondo l'ordine del Signore, dato per mezzo di Mosè.
14Per prima si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Giuda, diviso secondo le loro schiere. Nacason, figlio di Amminadab, comandava la schiera di Giuda.
15Netaneel, figlio di Suar, comandava la schiera della tribù dei figli di Issacar;
16Eliab, figlio di Chelon, comandava la schiera della tribù dei figli di Zàbulon.
17La Dimora fu smontata e i figli di Gherson e i figli di Merari si misero in cammino portando la Dimora.
18Poi si mosse l'insegna dell'accampamento di Ruben, diviso secondo le sue schiere. Elisur, figlio di Sedeur, comandava la schiera di Ruben.
19Selumiel, figlio di Surisaddai, comandava la schiera della tribù dei figli di Simeone.
20Eliasaf, figlio di Deuel, comandava la schiera della tribù dei figli di Gad.
21Poi si mossero i Keatiti, portando gli oggetti sacri; gli altri dovevano erigere la Dimora, prima che questi arrivassero.
22Poi si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Efraim, diviso secondo le sue schiere. Elisama, figlio di Ammiud, comandava la schiera di Efraim.
23Gamliel, figlio di Pedasur, comandava la schiera della tribù dei figli di Manàsse.
24Abidau, figlio di Ghideoni, comandava la schiera della tribù dei figli di Beniamino.
25Poi si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Dan, diviso secondo le sue schiere, formando la retroguardia di tutti gli accampamenti. Achiezer, figlio di Ammisaddai, comandava la schiera di Dan.
26Paghiel, figlio di Ocran, comandava la schiera della tribù dei figli di Aser,
27e Achira, figlio di Enan, comandava la schiera della tribù dei figli di Nèftali.
28Questo era l'ordine con cui gli Israeliti si misero in cammino, secondo le loro schiere. Così levarono l'accampamento.
29Mosè disse a Obab, figlio di Reuel, Madianita, suocero di Mosè: «Noi stiamo per partire, verso il luogo del quale il Signore ha detto: Io ve lo darò in possesso. Vieni con noi e ti faremo del bene, perché il Signore ha promesso di fare il bene a Israele».
30Gli rispose: «Io non verrò ma tornerò al mio paese e dai miei parenti». Mosè disse:
31«Non ci lasciare poiché tu conosci i luoghi dove ci accamperemo nel deserto e sarai per noi come gli occhi.
32Se vieni con noi, qualunque bene il Signore farà a noi, noi lo faremo a te».
33Così partirono dal monte del Signore e fecero tre giornate di cammino; l'arca dell'alleanza del Signore li precedeva durante le tre giornate di cammino, per cercare loro un luogo di sosta.
34La nube del Signore era sopra di loro durante il giorno da quando erano partiti.
35Quando l'arca partiva, Mosè diceva:
36Quando si posava, diceva:
Chapter 11
1Ora il popolo cominciò a lamentarsi malamente agli orecchi del Signore. Li udì il Signore e il suo sdegno si accese e il fuoco del Signore divampò in mezzo a loro e divorò l'estremità dell'accampamento.
2Il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si spense.
3Quel luogo fu chiamato Tabera, perché il fuoco del Signore era divampato in mezzo a loro.
4La gente raccogliticcia, che era tra il popolo, fu presa da bramosia; anche gli Israeliti ripresero a lamentarsi e a dire: «Chi ci potrà dare carne da mangiare?
5Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle cipolle e dell'aglio.
6Ora la nostra vita inaridisce; non c'è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna».
7Ora la manna era simile al seme del coriandolo e aveva l'aspetto della resina odorosa.
8Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta all'olio.
9Quando di notte cadeva la rugiada sul campo, cadeva anche la manna.
10Mosè udì il popolo che si lamentava in tutte le famiglie, ognuno all'ingresso della propria tenda; lo sdegno del Signore divampò e la cosa dispiacque anche a Mosè.
11Mosè disse al Signore: «Perché hai trattato così male il tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, tanto che tu mi hai messo addosso il carico di tutto questo popolo?
12L'ho forse concepito io tutto questo popolo? O l'ho forse messo al mondo io perché tu mi dica: Pòrtatelo in grembo, come la balia porta il bambino lattante, fino al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri?
13Da dove prenderei la carne da dare a tutto questo popolo? Perché si lamenta dietro a me, dicendo: Dacci da mangiare carne!
14Io non posso da solo portare il peso di tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me.
15Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; io non veda più la mia sventura!».
16Il Signore disse a Mosè: «Radunami settanta uomini tra gli anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi; conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te.
17Io scenderò e parlerò in quel luogo con te; prenderò lo spirito che è su di te per metterlo su di loro, perché portino con te il carico del popolo e tu non lo porti più da solo.
18Dirai al popolo: Santificatevi per domani e mangerete carne, perché avete pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci farà mangiare carne? Stavamo così bene in Egitto! Ebbene il Signore vi darà carne e voi ne mangerete.
19Ne mangerete non per un giorno, non per due giorni, non per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni,
20ma per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi venga a noia, perché avete respinto il Signore che è in mezzo a voi e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perché siamo usciti dall'Egitto?».
21Mosè disse: «Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta seicentomila adulti e tu dici: Io darò loro la carne e ne mangeranno per un mese intero!
22Si possono uccidere per loro greggi e armenti in modo che ne abbiano abbastanza? O si radunerà per loro tutto il pesce del mare in modo che ne abbiano abbastanza?».
23Il Signore rispose a Mosè: «Il braccio del Signore è forse raccorciato? Ora vedrai se la parola che ti ho detta si realizzerà o no».
24Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta uomini tra gli anziani del popolo e li pose intorno alla tenda del convegno.
25Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: prese lo spirito che era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: quando lo spirito si fu posato su di essi, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
26Intanto, due uomini, uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell'accampamento e lo spirito si posò su di essi; erano fra gli iscritti ma non erano usciti per andare alla tenda; si misero a profetizzare nell'accampamento.
27Un giovane corse a riferire la cosa a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell'accampamento».
28Allora Giosuè, figlio di Nun, che dalla sua giovinezza era al servizio di Mosè, disse: «Mosè, signor mio, impediscili!».
29Ma Mosè gli rispose: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito!».
30Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele.
31Intanto si era alzato un vento, per ordine del Signore, e portò quaglie dalla parte del mare e le fece cadere presso l'accampamento sulla distesa di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di cammino dall'altro, intorno all'accampamento e a un'altezza di circa due cubiti sulla superficie del suolo.
32Il popolo si alzò e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno ne ebbe dieci homer; le distesero intorno all'accampamento.
33Avevano ancora la carne fra i denti e non l'avevano ancora masticata, quando lo sdegno del Signore si accese contro il popolo e il Signore percosse il popolo con una gravissima piaga.
34Quel luogo fu chiamato Kibrot-Taava, perché qui fu sepolta la gente che si era lasciata dominare dalla ingordigia.
35Da Kibrot-Taava il popolo partì per Caserot e a Caserot fece sosta.
Chapter 12
1Maria e Aronne parlarono contro Mosè a causa della donna etiope che aveva sposata; infatti aveva sposato una Etiope.
2Dissero: «Il Signore ha forse parlato soltanto per mezzo di Mosè? Non ha parlato anche per mezzo nostro?». Il Signore udì.
3Ora Mosè era molto più mansueto di ogni uomo che è sulla terra.
4Il Signore disse subito a Mosè, ad Aronne e a Maria: «Uscite tutti e tre e andate alla tenda del convegno». Uscirono tutti e tre.
5Il Signore allora scese in una colonna di nube, si fermò all'ingresso della tenda e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti.
6Il Signore disse:
7Non così per il mio servo Mosè:
8Bocca a bocca parlo con lui,
9L'ira del Signore si accese contro di loro ed Egli se ne andò;
10la nuvola si ritirò di sopra alla tenda ed ecco Maria era lebbrosa, bianca come neve; Aronne guardò Maria ed ecco era lebbrosa.
11Aronne disse a Mosè: «Signor mio, non addossarci la pena del peccato che abbiamo stoltamente commesso,
12essa non sia come il bambino nato morto, la cui carne è gia mezzo consumata quando esce dal seno della madre».
13Mosè gridò al Signore: «Guariscila, Dio!».
14Il Signore rispose a Mosè: «Se suo padre le avesse sputato in viso, non ne porterebbe essa vergogna per sette giorni? Stia dunque isolata fuori dell'accampamento sette giorni; poi vi sarà di nuovo ammessa».
15Maria dunque rimase isolata, fuori dell'accampamento sette giorni; il popolo non riprese il cammino, finché Maria non fu riammessa nell'accampamento.
16Poi il popolo partì da Caserot e si accampò nel deserto di Paran.
Chapter 13
1Il Signore disse a Mosè:
2«Manda uomini a esplorare il paese di Canaan che sto per dare agli Israeliti. Mandate un uomo per ogni tribù dei loro padri; siano tutti dei loro capi».
3Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo il comando del Signore; quegli uomini erano tutti capi degli Israeliti.
4Questi erano i loro nomi: per la tribù di Ruben, Sammua figlio di Zaccur;
5per la tribù di Simeone, Safat figlio di Cori;
6per la tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunne;
7per la tribù di Issacar, Igheal figlio di Giuseppe; per la tribù di Efraim,
8Osea figlio di Nun;
9per la tribù di Beniamino, Palti figlio di Rafu;
10per la tribù di Zàbulon, Gaddiel figlio di Sodi;
11per la tribù di Giuseppe, cioè per la tribù di Manàsse, Gaddi figlio di Susi;
12per la tribù di Dan, Ammiel figlio di Ghemalli;
13per la tribù di Aser, Setur figlio di Michele;
14per la tribù di Nèftali, Nacbi figlio di Vofsi;
15per la tribù di Gad, Gheuel figlio di Machi.
16Questi sono i nomi degli uomini che Mosè mandò a esplorare il paese. Mosè diede ad Osea, figlio di Nun, il nome di Giosuè.
17Mosè dunque li mandò a esplorare il paese di Canaan e disse loro: «Salite attraverso il Negheb; poi salirete alla regione montana
18e osserverete che paese sia, che popolo l'abiti, se forte o debole, se poco o molto numeroso;
19come sia la regione che esso abita, se buona o cattiva, e come siano le città dove abita, se siano accampamenti o luoghi fortificati;
20come sia il terreno, se fertile o sterile, se vi siano alberi o no. Siate coraggiosi e portate frutti del paese». Era il tempo in cui cominciava a maturare l'uva.
21Quelli dunque salirono ed esplorarono il paese dal deserto di Sin, fino a Recob, in direzione di Amat.
22Salirono attraverso il Negheb e andarono fino a Ebron, dove erano Achiman, Sesai e Talmai, figli di Anak. Ora Ebron era stata edificata sette anni prima di Tanis in Egitto.
23Giunsero fino alla valle di Escol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d'uva, che portarono in due con una stanga, e presero anche melagrane e fichi.
24Quel luogo fu chiamato valle di Escol a causa del grappolo d'uva che gli Israeliti vi tagliarono.
25Alla fine di quaranta giorni tornarono dall'esplorazione del paese
26e andarono a trovare Mosè e Aronne e tutta la comunità degli Israeliti nel deserto di Paran, a Kades; riferirono ogni cosa a loro e a tutta la comunità e mostrarono loro i frutti del paese.
27Raccontarono: «Noi siamo arrivati nel paese dove tu ci avevi mandato ed è davvero un paese dove scorre latte e miele; ecco i suoi frutti.
28Ma il popolo che abita il paese è potente, le città sono fortificate e immense e vi abbiamo anche visto i figli di Anak.
29Gli Amaleciti abitano la regione del Negheb; gli Hittiti, i Gebusei e gli Amorrei le montagne; i Cananei abitano presso il mare e lungo la riva del Giordano».
30Caleb calmò il popolo che mormorava contro Mosè e disse: «Andiamo presto e conquistiamo il paese, perché certo possiamo riuscirvi».
31Ma gli uomini che vi erano andati con lui dissero: «Noi non saremo capaci di andare contro questo popolo, perché è più forte di noi».
32Screditarono presso gli Israeliti il paese che avevano esplorato, dicendo: «Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti; tutta la gente che vi abbiamo notata è gente di alta statura;
33vi abbiamo visto i giganti, figli di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste e così dovevamo sembrare a loro».
Chapter 14
1Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte grida; il popolo pianse tutta quella notte.
2Tutti gli Israeliti mormoravano contro Mosè e contro Aronne e tutta la comunità disse loro: «Oh! fossimo morti nel paese d'Egitto o fossimo morti in questo deserto!
3E perché il Signore ci conduce in quel paese per cadere di spada? Le nostre mogli e i nostri bambini saranno preda. Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?».
4Si dissero l'un l'altro: «Diamoci un capo e torniamo in Egitto».
5Allora Mosè e Aronne si prostrarono a terra dinanzi a tutta la comunità riunita degli Israeliti.
6Giosuè figlio di Nun e Caleb figlio di Iefunne, che erano fra coloro che avevano esplorato il paese, si stracciarono le vesti
7e parlarono così a tutta la comunità degli Israeliti: «Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese molto buono.
8Se il Signore ci è favorevole, ci introdurrà in quel paese e ce lo darà: è un paese dove scorre latte e miele.
9Soltanto, non vi ribellate al Signore e non abbiate paura del popolo del paese; è pane per noi e la loro difesa li ha abbandonati mentre il Signore è con noi; non ne abbiate paura».
10Allora tutta la comunità parlò di lapidarli; ma la Gloria del Signore apparve sulla tenda del convegno a tutti gli Israeliti.
11Il Signore disse a Mosè: «Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? E fino a quando non avranno fede in me, dopo tutti i miracoli che ho fatti in mezzo a loro?
12Io lo colpirò con la peste e lo distruggerò, ma farò di te una nazione più grande e più potente di esso».
13Mosè disse al Signore: «Ma gli Egiziani hanno saputo che tu hai fatto uscire questo popolo con la tua potenza
14e lo hanno detto agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, Signore, sei in mezzo a questo popolo, e ti mostri loro faccia a faccia, che la tua nube si ferma sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nube e di notte in una colonna di fuoco.
15Ora se fai perire questo popolo come un solo uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno:
16Siccome il Signore non è stato in grado di far entrare questo popolo nel paese che aveva giurato di dargli, li ha ammazzati nel deserto.
17Ora si mostri grande la potenza del mio Signore, perché tu hai detto:
18Il Signore è lento all'ira e grande in bontà, perdona la colpa e la ribellione, ma non lascia senza punizione; castiga la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione.
19Perdona l'iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua bontà, così come hai perdonato a questo popolo dall'Egitto fin qui».
20Il Signore disse: «Io perdono come tu hai chiesto;
21ma, per la mia vita, com'è vero che tutta la terra sarà piena della gloria del Signore,
22tutti quegli uomini che hanno visto la mia gloria e i prodigi compiuti da me in Egitto e nel deserto e tuttavia mi hanno messo alla prova gia dieci volte e non hanno obbedito alla mia voce,
23certo non vedranno il paese che ho giurato di dare ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà;
24ma il mio servo Caleb che è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito fedelmente io lo introdurrò nel paese dove è andato; la sua stirpe lo possiederà.
25Gli Amaleciti e i Cananei abitano nella valle; domani tornate indietro, incamminatevi verso il deserto, per la via del Mare Rosso».
26Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne:
27«Fino a quando sopporterò io questa comunità malvagia che mormora contro di me? Io ho udito le lamentele degli Israeliti contro di me.
28Riferisci loro: Per la mia vita, dice il Signore, io vi farò quello che ho sentito dire da voi.
29I vostri cadaveri cadranno in questo deserto. Nessuno di voi, di quanti siete stati registrati dall'età di venti anni in su e avete mormorato contro di me,
30potrà entrare nel paese nel quale ho giurato di farvi abitare, se non Caleb, figlio di Iefunne, e Giosuè figlio di Nun.
31I vostri bambini, dei quali avete detto che sarebbero diventati una preda di guerra, quelli ve li farò entrare; essi conosceranno il paese che voi avete disprezzato.
32Ma i vostri cadaveri cadranno in questo deserto.
33I vostri figli saranno nòmadi nel deserto per quarant'anni e porteranno il peso delle vostre infedeltà, finché i vostri cadaveri siano tutti quanti nel deserto.
34Secondo il numero dei giorni che avete impiegato per esplorare il paese, quaranta giorni, sconterete le vostre iniquità per quarant'anni, un anno per ogni giorno e conoscerete la mia ostilità.
35Io, il Signore, ho parlato. Così agirò con tutta questa comunità malvagia che si è riunita contro di me: in questo deserto saranno annientati e qui moriranno».
36Gli uomini che Mosè aveva mandati a esplorare il paese e che, tornati, avevano fatto mormorare tutta la comunità contro di lui diffondendo il discredito sul paese,
37quegli uomini che avevano propagato cattive voci su quel paese, morirono colpiti da un flagello, davanti al Signore.
38Ma di quelli che erano andati a esplorare il paese rimasero vivi Giosuè, figlio di Nun, e Caleb, figlio di Iefunne.
39Mosè riferì quelle parole a tutti gli Israeliti; il popolo ne fu molto turbato.
40La mattina si alzarono presto per salire verso la cima del monte, dicendo: «Eccoci qua; noi saliremo al luogo del quale il Signore ha detto che noi abbiamo peccato».
41Ma Mosè disse: «Perché trasgredite l'ordine del Signore? La cosa non vi riuscirà.
42Poiché il Signore non è in mezzo a voi, non salite perché non siate sconfitti dai vostri nemici!
43Perché di fronte a voi stanno gli Amaleciti e i Cananei e voi cadrete di spada; perché avete abbandonato il Signore, il Signore non sarà con voi».
44Si ostinarono a salire verso la cima del monte, ma l'arca dell'alleanza del Signore e Mosè non si mossero dall'accampamento.
45Allora gli Amaleciti e i Cananei che abitavano su quel monte scesero, li batterono e ne fecero strage fino a Corma.
Chapter 15
1Il Signore disse a Mosè:
2«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando sarete entrati nel paese che dovrete abitare e che io vi dò
3e offrirete al Signore un sacrificio consumato dal fuoco, olocausto o sacrificio per soddisfare un voto, o per un'offerta volontaria, o nelle vostre solennità, per fare un profumo soave per il Signore con il vostro bestiame grosso o minuto,
4colui che presenterà l'offerta al Signore, offrirà in oblazione un decimo di efa di fior di farina intrisa in un quarto di hin di olio.
5Farai una libazione di un quarto di hin di vino oltre l'olocausto o sacrificio per ogni agnello.
6Se è per un ariete, offrirai in oblazione due decimi di efa di fior di farina con un terzo di hin di olio
7e farai una libazione di un terzo di hin di vino come offerta di odore soave in onore del Signore.
8Se offri un giovenco in olocausto o in sacrificio per soddisfare un voto o in sacrificio di comunione al Signore,
9oltre il giovenco si offrirà, in oblazione, tre decimi di efa di fior di farina intrisa in mezzo hin di olio
10e farai una libazione di un mezzo hin di vino; è un sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore.
11Così si farà per ogni bue, per ogni ariete, per ogni agnello o capretto.
12Qualunque sia il numero degli animali che immolerete, farete così per ciascuna vittima.
13Quanti sono nativi del paese faranno così, quando offriranno un sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore.
14Se uno straniero che soggiorna da voi o chiunque dimorerà in mezzo a voi in futuro, offrirà un sacrificio con il fuoco, soave profumo per il Signore, farà come fate voi.
15Vi sarà una sola legge per tutta la comunità, per voi e per lo straniero che soggiorna in mezzo a voi; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; come siete voi, così sarà lo straniero davanti al Signore.
16Ci sarà una stessa legge e uno stesso rito per voi e per lo straniero che soggiorna presso di voi».
17Il Signore disse ancora a Mosè:
18«Parla agli Israeliti e riferisci loro. Quando sarete arrivati nel paese dove io vi conduco
19e mangerete il pane di quel paese, ne preleverete un'offerta da presentare al Signore.
20Delle primizie della vostra madia, metterete da parte una focaccia come offerta da elevare secondo il rito, la preleverete come si preleva dall'aia l'offerta che si fa con il rito di elevazione.
21Delle primizie della vostra madia darete al Signore una parte come offerta che si fa elevandola, di generazione in generazione.
22Se avrete mancato per inavvertenza e non avrete osservato tutti questi comandi che il Signore ha dati a Mosè,
23quanto il Signore vi ha comandato per mezzo di Mosè, dal giorno in cui il Signore vi ha dato comandi e in seguito, nelle vostre successive generazioni,
24se il peccato è stato commesso per inavvertenza da parte della comunità, senza che la comunità se ne sia accorta, tutta la comunità offrirà un giovenco come olocausto di soave profumo per il Signore, con la sua oblazione e la sua libazione secondo il rito, e un capro come sacrificio espiatorio.
25Il sacerdote farà il rito espiatorio per tutta la comunità degli Israeliti e sarà loro perdonato; infatti si tratta di un peccato commesso per inavvertenza ed essi hanno portato l'offerta, il sacrificio fatto in onore del Signore mediante il fuoco e il loro sacrificio espiatorio davanti al Signore, a causa della loro inavvertenza.
26Sarà perdonato a tutta la comunità degli Israeliti e allo straniero che soggiorna in mezzo a loro, perché tutto il popolo ha peccato per inavvertenza.
27Se è una persona sola che ha peccato per inavvertenza, offra una capra di un anno come sacrificio espiatorio.
28Il sacerdote farà il rito espiatorio davanti al Signore per la persona che avrà mancato commettendo un peccato per inavvertenza; quando avrà fatto l'espiazione per essa, le sarà perdonato.
29Si tratti di un nativo del paese tra gli Israeliti o di uno straniero che soggiorna in mezzo a voi, avrete un'unica legge per colui che pecca per inavvertenza.
30Ma la persona che agisce con deliberazione, nativo del paese o straniero, insulta il Signore; essa sarà eliminata dal suo popolo.
31Poiché ha disprezzato la parola del Signore e ha violato il suo comando, quella persona dovrà essere eliminata; porterà il peso della sua colpa».
32Mentre gli Israeliti erano nel deserto, trovarono un uomo che raccoglieva legna in giorno di sabato.
33Quelli che l'avevano trovato a raccogliere legna, lo condussero a Mosè, ad Aronne e a tutta la comunità.
34Lo misero sotto sorveglianza, perché non era stato ancora stabilito che cosa gli si dovesse fare.
35Il Signore disse a Mosè: «Quell'uomo deve essere messo a morte; tutta la comunità lo lapiderà fuori dell'accampamento».
36Tutta la comunità lo condusse fuori dell'accampamento e lo lapidò; quegli morì secondo il comando che il Signore aveva dato a Mosè.
37Il Signore aggiunse a Mosè:
38«Parla agli Israeliti e ordina loro che si facciano, di generazione in generazione, fiocchi agli angoli delle loro vesti e che mettano al fiocco di ogni angolo un cordone di porpora viola.
39Avrete tali fiocchi e, quando li guarderete, vi ricorderete di tutti i comandi del Signore per metterli in pratica; non andrete vagando dietro il vostro cuore e i vostri occhi, seguendo i quali vi prostituite.
40Così vi ricorderete di tutti i miei comandi, li metterete in pratica e sarete santi per il vostro Dio.
41Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese di Egitto per essere il vostro Dio. Io sono il Signore vostro Dio».
Chapter 16
1Ora Core figlio di Izear, figlio di Keat, figlio di Levi, e Datan e Abiram, figli di Eliab, figlio di Pallu, figlio di Ruben,
2presero altra gente e insorsero contro Mosè, con duecentocinquanta uomini tra gli Israeliti, capi della comunità, membri del consiglio, uomini stimati;
3radunatisi contro Mosè e contro Aronne, dissero loro: «Basta! Tutta la comunità, tutti sono santi e il Signore è in mezzo a loro; perché dunque vi innalzate sopra l'assemblea del Signore?».
4Quando Mosè ebbe udito questo, si prostrò con la faccia a terra;
5poi disse a Core e a tutta la gente che era con lui: «Domani mattina il Signore farà conoscere chi è suo e chi è santo e se lo farà avvicinare: farà avvicinare a sé colui che egli avrà scelto.
6Fate questo: prendete gli incensieri tu e tutta la gente che è con te;
7domani vi metterete il fuoco e porrete profumo aromatico davanti al Signore; colui che il Signore avrà scelto sarà santo. Basta, figli di Levi!».
8Mosè disse poi a Core: «Ora ascoltate, figli di Levi!
9E' forse poco per voi che il Dio d'Israele vi abbia segregati dalla comunità d'Israele e vi abbia fatti avvicinare a sé per prestare servizio nella Dimora del Signore e per tenervi davanti alla comunità, esercitando per essa il vostro ministero?
10Egli vi ha fatti avvicinare a sé, te e tutti i tuoi fratelli figli di Levi con te e ora pretendete anche il sacerdozio?
11Per questo tu e tutta la gente che è con te siete convenuti contro il Signore! E chi è Aronne perché vi mettiate a mormorare contro di lui?».
12Poi Mosè mandò a chiamare Datan e Abiram, figli di Eliab; ma essi dissero: «Noi non verremo.
13E' forse poco per te l'averci fatti partire da un paese dove scorre latte e miele per farci morire nel deserto, perché tu voglia fare il nostro capo e dominare su di noi?
14Non ci hai davvero condotti in un paese dove scorre latte e miele, né ci hai dato il possesso di campi e di vigne! Credi tu di poter privare degli occhi questa gente? Noi non verremo».
15Allora Mosè si adirò molto e disse al Signore: «Non gradire la loro oblazione; io non ho preso da costoro neppure un asino e non ho fatto torto ad alcuno di loro».
16Mosè disse a Core: «Tu e tutta la tua gente trovatevi domani davanti al Signore: tu e loro con Aronne;
17ciascuno di voi prenda l'incensiere, vi metta il profumo aromatico e porti ciascuno il suo incensiere davanti al Signore: duecentocinquanta incensieri. Anche tu e Aronne; ciascuno prenda un incensiere».
18Essi dunque presero ciascuno un incensiere, vi misero il fuoco, vi posero profumo aromatico e si fermarono all'ingresso della tenda del convegno; lo stesso fecero Mosè e Aronne.
19Core convocò tutta la comunità presso Mosè e Aronne all'ingresso della tenda del convegno; la gloria del Signore apparve a tutta la comunità.
20Il Signore disse a Mosè e ad Aronne:
21«Allontanatevi da questa comunità e io li consumerò in un istante».
22Ma essi, prostratisi con la faccia a terra, dissero: «Dio, Dio degli spiriti di ogni essere vivente! Un uomo solo ha peccato e ti vorresti adirare contro tutta la comunità?».
23Il Signore disse a Mosè:
24«Parla alla comunità e ordinale: Ritiratevi dalle vicinanze della dimora di Core, Datan e Abiram».
25Mosè si alzò e andò da Datan e da Abiram; gli anziani di Israele lo seguirono.
26Egli disse alla comunità: «Allontanatevi dalle tende di questi uomini empi e non toccate nulla di ciò che è loro, perché non periate a causa di tutti i loro peccati».
27Così quelli si ritirarono dal luogo dove stavano Core, Datan e Abiram. Datan e Abiram uscirono e si fermarono all'ingresso delle loro tende con le mogli, i figli e i bambini.
28Mosè disse: «Da questo saprete che il Signore mi ha mandato per fare tutte queste opere e che io non ho agito di mia iniziativa.
29Se questa gente muore come muoiono tutti gli uomini, se la loro sorte è la sorte comune a tutti gli uomini, il Signore non mi ha mandato;
30ma se il Signore fa una cosa meravigliosa, se la terra spalanca la bocca e li ingoia con quanto appartiene loro e se essi scendono vivi agli inferi, allora saprete che questi uomini hanno disprezzato il Signore».
31Come egli ebbe finito di pronunciare tutte queste parole, il suolo si profondò sotto i loro piedi,
32la terra spalancò la bocca e li inghiottì: essi e le loro famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Core e tutta la loro roba.
33Scesero vivi agli inferi essi e quanto loro apparteneva; la terra li ricoprì ed essi scomparvero dall'assemblea.
34Tutto Israele che era attorno ad essi fuggì alle loro grida; perché dicevano: «La terra non inghiottisca anche noi!».
35Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e divorò i duecentocinquanta uomini, che offrivano l'incenso.
Chapter 17
1Poi il Signore disse a Mosè:
2«Dì a Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, di tirar fuori gli incensieri dall'incendio e di disperdere qua e là il fuoco, perché quelli sono sacri;
3degli incensieri di quegli uomini, che hanno peccato al prezzo della loro vita, si facciano tante lamine battute per rivestirne l'altare, poiché sono stati presentati davanti al Signore e quindi sono sacri; saranno un monito per gli Israeliti».
4Il sacerdote Eleazaro prese gli incensieri di rame presentati dagli uomini che erano stati arsi; furono ridotti in lamine per rivestirne l'altare,
5perché servano da memoriale agli Israeliti: nessun estraneo che non sia della discendenza di Aronne si accosti a bruciare incenso davanti al Signore e abbia la sorte di Core e di quelli che erano con lui. Eleazaro fece come il Signore gli aveva ordinato per mezzo di Mosè.
6Il giorno dopo tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e Aronne dicendo: «Voi avete fatto morire il popolo del Signore».
7Come la comunità si radunava contro Mosè e contro Aronne, gli Israeliti si volsero verso la tenda del convegno; ed ecco la nube la ricoprì e apparve la gloria del Signore.
8Mosè e Aronne vennero davanti alla tenda del convegno.
9Il Signore disse a Mosè:
10«Allontanatevi da questa comunità e io li consumerò in un istante». Ma essi si prostrarono con la faccia a terra.
11Mosè disse ad Aronne: «Prendi l'incensiere, mettici il fuoco preso dall'altare, ponici sopra l'incenso; portalo presto in mezzo alla comunità e fà il rito espiatorio per essi; poiché l'ira del Signore è divampata, il flagello è gia cominciato».
12Aronne prese l'incensiere, come Mosè aveva detto, corse in mezzo all'assemblea; ecco il flagello era gia cominciato in mezzo al popolo; mise l'incenso nel braciere e fece il rito espiatorio per il popolo.
13Si fermò tra i morti e i vivi e il flagello fu arrestato.
14Ora quelli che morirono di quel flagello furono quattordicimilasettecento, oltre quelli che morirono per il fatto di Core.
15Aronne tornò da Mosè all'ingresso della tenda del convegno: il flagello era stato fermato.
16Poi il Signore disse a Mosè:
17«Parla agli Israeliti e fatti dare da loro dei bastoni, uno per ogni loro casato paterno: cioè dodici bastoni da parte di tutti i loro capi secondo i loro casati paterni; scriverai il nome di ognuno sul suo bastone,
18scriverai il nome di Aronne sul bastone di Levi, poiché ci sarà un bastone per ogni capo dei loro casati paterni.
19Riporrai quei bastoni nella tenda del convegno, davanti alla testimonianza, dove io sono solito darvi convegno.
20L'uomo che io avrò scelto sarà quello il cui bastone fiorirà e così farò cessare davanti a me le mormorazioni che gli Israeliti fanno contro di voi».
21Mosè parlò agli Israeliti e tutti i loro capi gli diedero un bastone ciascuno, secondo i loro casati paterni, cioè dodici bastoni; il bastone di Aronne era in mezzo ai loro bastoni.
22Mosè ripose quei bastoni davanti al Signore nella tenda della testimonianza.
23Il giorno dopo, Mosè entrò nella tenda della testimonianza ed ecco il bastone di Aronne per il casato di Levi era fiorito: aveva prodotto germogli, aveva fatto sbocciare fiori e maturato mandorle.
24Allora Mosè tolse tutti i bastoni dalla presenza del Signore e li portò a tutti gli Israeliti; essi li videro e presero ciascuno il suo bastone.
25Il Signore disse a Mosè: «Riporta il bastone di Aronne davanti alla Testimonianza, perché sia conservato come un monito per i ribelli e si ponga fine alle loro mormorazioni contro di me ed essi non ne muoiano».
26Mosè fece come il Signore gli aveva comandato.
27Gli Israeliti dissero a Mosè: «Ecco, moriamo, siamo perduti, siamo tutti perduti!
28Chiunque si accosta alla Dimora del Signore muore; dovremo morire tutti?».
Chapter 18
1Il Signore disse ad Aronne: «Tu, i tuoi figli e la casa di tuo padre con te porterete il peso delle iniquità commesse nel santuario; tu e i tuoi figli porterete il peso delle iniquità commesse nell'esercizio del vostro sacerdozio.
2Anche i tuoi fratelli, la tribù di Levi, la tribù di tuo padre, farai accostare a te, perché ti siano accanto e ti servano quando tu e i tuoi figli con te sarete davanti alla tenda della testimonianza.
3Essi staranno al tuo servizio e al servizio di tutta la tenda; soltanto non si accosteranno agli arredi del santuario né all'altare, perché non moriate gli uni e gli altri.
4Essi saranno accanto a te e saranno addetti alla custodia della tenda del convegno per tutto il servizio della tenda e nessun estraneo si accosterà a voi.
5Voi sarete addetti alla custodia del santuario e dell'altare, perché non vi sia più ira contro gli Israeliti.
6Quanto a me, ecco, io ho preso i vostri fratelli, i leviti, tra gli Israeliti; dati al Signore, essi sono rimessi in dono a voi per prestare servizio nella tenda del convegno.
7Tu e i tuoi figli con te eserciterete il vostro sacerdozio per quanto riguarda l'altare ciò che è oltre il velo; compirete il vostro ministero. Io vi dò l'esercizio del sacerdozio come un dono; l'estraneo che si accosterà sarà messo a morte».
8Il Signore disse ancora ad Aronne: «Ecco, io ti dò il diritto a tutte le cose consacrate dagli Israeliti, cioè a quelle che mi sono offerte per elevazione: io le dò a te e ai tuoi figli, come diritto della tua unzione, per legge perenne.
9Questo ti apparterrà fra le cose santissime, fra le loro offerte consumate dal fuoco: ogni oblazione, ogni sacrificio espiatorio e ogni sacrificio di riparazione che mi presenteranno; sono tutte cose santissime che apparterranno a te e ai tuoi figli.
10Le mangerai in luogo santissimo; ne mangerà ogni maschio; le tratterai come cose sante.
11Questo ancora ti apparterrà: i doni che gli Israeliti presenteranno con l'elevazione e tutte le loro offerte fatte con il rito di agitazione; io le dò a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te per legge perenne. Chiunque sarà mondo in casa tua ne potrà mangiare.
12Ti dò anche tutte le primizie che al Signore offriranno: il meglio dell'olio, il meglio del mosto e del grano.
13Le primizie di quanto produrrà la loro terra che essi presenteranno al Signore saranno tue. Chiunque sarà mondo in casa tua ne potrà mangiare.
14Quanto sarà consacrato per voto di sterminio in Israele sarà tuo.
15Ogni essere che nasce per primo da ogni essere vivente, offerto al Signore, così degli uomini come degli animali, sarà tuo; però farai riscattare il primogenito dell'uomo e farai anche riscattare il primo nato di un animale immondo.
16Quanto al riscatto, li farai riscattare dall'età di un mese, secondo la stima di cinque sicli d'argento, in base al siclo del santuario, che è di venti ghera.
17Ma non farai riscattare il primo nato della vacca, né il primo nato della pecora, né il primo nato della capra; sono cosa sacra; verserai il loro sangue sull'altare e brucerai le loro parti grasse come sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore.
18La loro carne sarà tua; sarà tua come il petto dell'offerta che si fa con la agitazione rituale e come la coscia destra.
19Io dò a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te, per legge perenne, tutte le offerte di cose sante che gli Israeliti presenteranno al Signore con il rito dell'elevazione. E' un'alleanza inviolabile, perenne, davanti al Signore, per te e per la tua discendenza con te».
20Il Signore disse ad Aronne: «Tu non avrai alcun possesso nel loro paese e non ci sarà parte per te in mezzo a loro; io sono la tua parte e il tuo possesso in mezzo agli Israeliti.
21Ai figli di Levi io dò in possesso tutte le decime in Israele per il servizio che fanno, il servizio della tenda del convegno.
22Gli Israeliti non si accosteranno più alla tenda del convegno per non caricarsi di un peccato che li farebbe morire.
23Ma il servizio nella tenda del convegno lo faranno soltanto i leviti; essi porteranno il peso della loro responsabilità; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; non possiederanno nulla tra gli Israeliti;
24poiché io dò in possesso ai leviti le decime che gli Israeliti presenteranno al Signore come offerta fatta con il rito di elevazione; per questo dico di loro: Non possiederanno nulla tra gli Israeliti».
25Il Signore disse a Mosè:
26«Parlerai inoltre ai leviti e dirai loro: Quando riceverete dagli Israeliti le decime che io vi dò per conto loro in vostro possesso, ne preleverete un'offerta secondo la rituale elevazione da fare al Signore: una decima della decima;
27l'offerta che avrete prelevata vi sarà calcolata come il grano che viene dall'aia e come il mosto che esce dal torchio.
28Così anche voi preleverete un'offerta per il Signore da tutte le decime che riceverete dagli Israeliti e darete al sacerdote Aronne l'offerta che avrete prelevato per il Signore.
29Da tutte le cose che vi saranno concesse preleverete tutte le offerte per il Signore; di tutto ciò che vi sarà di meglio preleverete quel tanto che è da consacrare.
30Dirai loro: Quando ne avrete prelevato il meglio, quel che rimane sarà calcolato come il provento dell'aia e come il provento del torchio.
31Lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie, perché è il vostro salario in cambio del vostro servizio nella tenda del convegno.
32Così non sarete rei di alcun peccato, perché ne avrete messa da parte la parte migliore; non profanerete le cose sante degli Israeliti; così non morirete».
Chapter 19
1Il Signore disse ancora a Mosè e ad Aronne:
2«Questa è una disposizione della legge che il Signore ha prescritta: Ordina agli Israeliti che ti portino una giovenca rossa, senza macchia, senza difetti, e che non abbia mai portato il giogo.
3La darete al sacerdote Eleazaro, che la condurrà fuori del campo e la farà immolare in sua presenza.
4Il sacerdote Eleazaro prenderà con il dito il sangue della giovenca e ne farà sette volte l'aspersione davanti alla tenda del convegno;
5poi si brucerà la giovenca sotto i suoi occhi; se ne brucerà la pelle, la carne e il sangue con gli escrementi.
6Il sacerdote prenderà legno di cedro, issòpo, colore scarlatto e getterà tutto nel fuoco che consuma la giovenca.
7Poi il sacerdote laverà le sue vesti e farà un bagno al suo corpo nell'acqua; quindi rientrerà nel campo e il sacerdote rimarrà in stato d'immondezza fino alla sera.
8Colui che avrà bruciato la giovenca si laverà le vesti nell'acqua, farà un bagno al suo corpo nell'acqua e sarà immondo fino alla sera.
9Un uomo mondo raccoglierà le ceneri della giovenca e le depositerà fuori del campo in luogo mondo, dove saranno conservate per la comunità degli Israeliti per l'acqua di purificazione: è un rito espiatorio.
10Colui che avrà raccolto le ceneri della giovenca si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera. Questa sarà una legge perenne per gli Israeliti e per lo straniero che soggiornerà presso di loro.
11Chi avrà toccato un cadavere umano sarà immondo per sette giorni.
12Quando uno si sarà purificato con quell'acqua il terzo e il settimo giorno, sarà mondo; ma se non si purifica il terzo e il settimo giorno, non sarà mondo.
13Chiunque avrà toccato un cadavere, cioè il corpo di una persona umana morta, e non si sarà purificato, avrà profanato la Dimora del Signore e sarà sterminato da Israele. Siccome l'acqua di purificazione non è stata spruzzata su di lui, egli è in stato di immondezza; ha ancora addosso l'immondezza.
14Questa è la legge per quando un uomo muore in una tenda: chiunque entrerà nella tenda e chiunque sarà nella tenda sarà immondo per sette giorni.
15Ogni vaso scoperto, sul quale non sia un coperchio o una legatura, sarà immondo.
16Chiunque per i campi avrà toccato un uomo ucciso di spada o morto di morte naturale o un osso d'uomo o un sepolcro sarà immondo per sette giorni.
17Per colui che sarà divenuto immondo si prenderà la cenere della vittima bruciata per l'espiazione e vi si verserà sopra l'acqua viva, in un vaso;
18poi un uomo mondo prenderà issòpo, lo intingerà nell'acqua e ne spruzzerà la tenda, tutti gli arredi e tutte le persone che vi stanno e colui che ha toccato l'osso o l'ucciso o chi è morto di morte naturale o il sepolcro.
19L'uomo mondo spruzzerà l'immondo il terzo giorno e il settimo giorno e lo purificherà il settimo giorno; poi colui che è stato immondo si sciacquerà le vesti, si laverà con l'acqua e diventerà mondo alla sera.
20Ma colui che, divenuto immondo, non si purificherà, sarà eliminato dalla comunità, perché ha contaminato il santuario del Signore e l'acqua della purificazione non è stata spruzzata su di lui; è immondo.
21Sarà per loro una legge perenne. Colui che avrà spruzzato l'acqua di purificazione si laverà le vesti; chi avrà toccato l'acqua di purificazione sarà immondo fino alla sera.
22Quanto l'immondo avrà toccato sarà immondo; chi lo avrà toccato sarà immondo fino alla sera».
Chapter 20
1Ora tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin il primo mese e il popolo si fermò a Kades. Qui morì e fu sepolta Maria.
2Mancava l'acqua per la comunità: ci fu un assembramento contro Mosè e contro Aronne.
3Il popolo ebbe una lite con Mosè, dicendo: «Magari fossimo morti quando morirono i nostri fratelli davanti al Signore!
4Perché avete condotto la comunità del Signore in questo deserto per far morire noi e il nostro bestiame?
5E perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per condurci in questo luogo inospitale? Non è un luogo dove si possa seminare, non ci sono fichi, non vigne, non melograni e non c'è acqua da bere».
6Allora Mosè e Aronne si allontanarono dalla comunità per recarsi all'ingresso della tenda del convegno; si prostrarono con la faccia a terra e la gloria del Signore apparve loro.
7Il Signore disse a Mosè:
8«Prendi il bastone e tu e tuo fratello Aronne convocate la comunità e alla loro presenza parlate a quella roccia, ed essa farà uscire l'acqua; tu farai sgorgare per loro l'acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al suo bestiame».
9Mosè dunque prese il bastone che era davanti al Signore, come il Signore gli aveva ordinato.
10Mosè e Aronne convocarono la comunità davanti alla roccia e Mosè disse loro: «Ascoltate, o ribelli: vi faremo noi forse uscire acqua da questa roccia?».
11Mosè alzò la mano, percosse la roccia con il bastone due volte e ne uscì acqua in abbondanza; ne bevvero la comunità e tutto il bestiame.
12Ma il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Poiché non avete avuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi degli Israeliti, voi non introdurrete questa comunità nel paese che io le dò».
13Queste sono le acque di Mèriba, dove gli Israeliti contesero con il Signore e dove Egli si dimostrò santo in mezzo a loro.
14Mosè mandò da Kades messaggeri al re di Edom per dirgli: «Dice Israele tuo fratello: Tu sai tutte le tribolazioni che ci sono avvenute:
15come i nostri padri scesero in Egitto e noi in Egitto dimorammo per lungo tempo e gli Egiziani maltrattarono noi e i nostri padri.
16Noi gridammo al Signore ed egli udì la nostra voce e mandò un angelo e ci fece uscire dall'Egitto; eccoci ora in Kades, che è città ai tuoi estremi confini.
17Permettici di passare per il tuo paese; non passeremo né per campi, né per vigne e non berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia, senza deviare né a destra né a sinistra, finché avremo oltrepassati i tuoi confini».
18Ma Edom gli rispose: «Tu non passerai sul mio territorio; altrimenti uscirò contro di te con la spada».
19Gli Israeliti gli dissero: «Passeremo per la strada maestra; se noi e il nostro bestiame berremo la tua acqua, te la pagheremo; lasciaci soltanto transitare a piedi».
20Ma quegli rispose: «Non passerai!». Edom mosse contro Israele con molta gente e con mano potente.
21Così Edom rifiutò a Israele il transito per i suoi confini e Israele si allontanò da lui.
22Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento da Kades e arrivò al monte Cor.
23Il Signore disse a Mosè e ad Aronne al monte Cor, sui confini del paese di Edom:
24«Aronne sta per essere riunito ai suoi antenati e non entrerà nel paese che ho dato agli Israeliti, perché siete stati ribelli al mio comandamento alle acque di Mèriba.
25Prendi Aronne e suo figlio Eleazaro e falli salire sul monte Cor.
26Spoglia Aronne delle sue vesti e falle indossare a suo figlio Eleazaro; in quel luogo Aronne sarà riunito ai suoi antenati e morirà».
27Mosè fece come il Signore aveva ordinato ed essi salirono sul monte Cor, in vista di tutta la comunità.
28Mosè spogliò Aronne delle sue vesti e le fece indossare a Eleazaro suo figlio; Aronne morì in quel luogo sulla cima del monte. Poi Mosè ed Eleazaro scesero dal monte.
29Quando tutta la comunità vide che Aronne era morto, tutta la casa d'Israele lo pianse per trenta giorni.
Chapter 21
1Il re cananeo di Arad, che abitava il Negheb, appena seppe che Israele veniva per la via di Atarim, attaccò battaglia contro Israele e fece alcuni prigionieri.
2Allora Israele fece un voto al Signore e disse: «Se tu mi metti nelle mani questo popolo, le loro città saranno da me votate allo sterminio».
3Il Signore ascoltò la voce di Israele e gli mise nelle mani i Cananei; Israele votò allo sterminio i Cananei e le loro città e quel luogo fu chiamato Corma.
4Poi gli Israeliti partirono dal monte Cor, dirigendosi verso il Mare Rosso per aggirare il paese di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio.
5Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c'è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
6Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero d'israeliti morì.
7Allora il popolo venne a Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo.
8Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita».
9Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita.
10Poi gli Israeliti partirono e si accamparono a Obot;
11partiti da Obot si accamparono a Iie-Abarim nel deserto che sta di fronte a Moab dal lato dove sorge il sole.
12Di là partirono e si accamparono nella valle di Zered.
13Poi di lì si mossero e si accamparono sull'altra riva dell'Arnon, che scorre nel deserto e proviene dai confini degli Amorrei; l'Arnon infatti è il confine di Moab fra Moab e gli Amorrei.
14Per questo si dice nel libro delle Guerre del Signore: l'Arnon
15e il pendio dei torrenti, che declina verso la sede di Ar e si appoggia alla frontiera di Moab».
16Di là andarono a Beer. Questo è il pozzo di cui il Signore disse a Mosè: «Raduna il popolo e io gli darò l'acqua».
17Allora Israele cantò questo canto:
18Pozzo che i principi hanno scavato, che i nobili del popolo hanno perforato con lo scettro, con i loro bastoni». Poi dal deserto andarono a Mattana,
19da Mattana a Nacaliel, da Nacaliel a Bamot
20e da Bamot alla valle che si trova nelle steppe di Moab presso la cima del Pisga, che è di fronte al deserto.
21Israele mandò ambasciatori a Sicon, re degli Amorrei, per dirgli:
22«Lasciami passare per il tuo paese; noi non devieremo per i campi, né per le vigne, non berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia finché abbiamo oltrepassato i tuoi confini».
23Ma Sicon non permise a Israele di passare per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente e uscì contro Israele nel deserto; giunse a Iaas e diede battaglia a Israele.
24Israele lo sconfisse, passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese dall'Arnon fino allo Iabbok, estendendosi fino alla regione degli Ammoniti, perché la frontiera degli Ammoniti era forte.
25Israele prese tutte quelle città e abitò in tutte le città degli Amorrei, cioè in Chesbon e in tutte le città del suo territorio;
26Chesbon infatti era la città di Sicon, re degli Amorrei, il quale aveva mosso guerra al precedente re di Moab e gli aveva tolto tutto il suo paese fino all'Arnon.
27Per questo dicono i poeti: Ben costruita e fondata è la città di Sicon!
28Perché un fuoco uscì da Chesbon, una fiamma dalla città di Sicon divorò Ar-Moab, inghiottì le alture dell'Arnon.
29Guai a te, Moab, sei perduto, popolo di Camos! Egli ha reso fuggiaschi i suoi figli e le sue figlie ha dato in schiavitù al re degli Amorrei Sicon.
30Ma noi li abbiamo trafitti! E' rovinata Chesbon fino a Dibon. Abbiamo devastato fino a Nofach che è presso Madaba».
31Israele si stabilì dunque nel paese degli Amorrei.
32Poi Mosè mandò a esplorare Iazer e gli Israeliti presero le città del suo territorio e ne cacciarono gli Amorrei che vi si trovavano.
33Poi mutarono direzione e salirono lungo la strada verso Basan. Og, re di Basan, uscì contro di loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia a Edrei.
34Ma il Signore disse a Mosè: «Non lo temere, perché io te lo dò in potere, lui, tutta la sua gente e il suo paese; trattalo come hai trattato Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon».
35Gli Israeliti batterono lui, con i suoi figli e con tutto il suo popolo, così che non gli rimase più superstite alcuno, e si impadronirono del suo paese.
Chapter 22
1Poi gli Israeliti partirono e si accamparono nelle steppe di Moab, oltre il Giordano verso Gerico.
2Or Balak, figlio di Zippor, vide quanto Israele aveva fatto agli Amorrei
3e Moab ebbe grande paura di questo popolo, che era così numeroso; Moab fu preso da spavento di fronte agli Israeliti.
4Quindi Moab disse agli anziani di Madian: «Ora questa moltitudine divorerà quanto è intorno a noi, come il bue divora l'erba dei campi». Balak, figlio di Zippor, era in quel tempo re di Moab.
5Egli mandò messaggeri a Balaam, figlio di Beor, a Petor che sta sul fiume, nel paese dei figli di Amau, per chiamarlo e dirgli: «Ecco un popolo è uscito dall'Egitto; ricopre la terra e si è stabilito di fronte a me;
6ora dunque, vieni e maledicimi questo popolo; poiché è troppo potente per me; forse così riusciremo a sconfiggerlo e potrò scacciarlo dal paese; so infatti che chi tu benedici è benedetto e chi tu maledici è maledetto».
7Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono portando in mano il salario dell'indovino; arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di Balak.
8Balaam disse loro: «Alloggiate qui stanotte e vi darò la risposta secondo quanto mi dirà il Signore». I capi di Moab si fermarono da Balaam.
9Ora Dio venne a Balaam e gli disse: «Chi sono questi uomini che stanno da te?».
10Balaam rispose a Dio: «Balak, figlio di Zippor, re di Moab, mi ha mandato a dire:
11Ecco, il popolo che è uscito dall'Egitto, ricopre la terra; ora vieni a maledirmelo; forse riuscirò così a batterlo e potrò scacciarlo».
12Dio disse a Balaam: «Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché esso è benedetto».
13Balaam si alzò la mattina e disse ai capi di Balak: «Andatevene al vostro paese, perché il Signore si è rifiutato di lasciarmi venire con voi».
14I capi di Moab si alzarono, tornarono da Balak e dissero: «Balaam si è rifiutato di venire con noi».
15Allora Balak mandò di nuovo i capi, in maggior numero e più influenti di quelli di prima.
16Vennero da Balaam e gli dissero: «Così dice Balak, figlio di Zippor: Nulla ti trattenga dal venire da me;
17perché io ti colmerò di onori e farò quanto mi dirai; vieni dunque e maledicimi questo popolo».
18Ma Balaam rispose e disse ai ministri di Balak: «Quand'anche Balak mi desse la sua casa piena d'argento e oro, non potrei trasgredire l'ordine del Signore, mio Dio, per fare cosa piccola o grande.
19Nondimeno, trattenetevi qui anche voi stanotte, perché io sappia ciò che il Signore mi dirà ancora».
20Dio venne la notte a Balaam e gli disse: «Se quegli uomini sono venuti a chiamarti, alzati e và con loro; ma farai ciò che io ti dirò».
21Balaam quindi si alzò la mattina, sellò l'asina e se ne andò con i capi di Moab.
22Ma l'ira di Dio si accese perché egli era andato; l'angelo del Signore si pose sulla strada per ostacolarlo. Egli cavalcava l'asina e aveva con sé due servitori.
23L'asina, vedendo l'angelo del Signore che stava sulla strada con la spada sguainata in mano, deviò dalla strada e cominciò ad andare per i campi. Balaam percosse l'asina per rimetterla sulla strada.
24Allora l'angelo del Signore si fermò in un sentiero infossato tra le vigne, che aveva un muro di qua e un muro di là.
25L'asina vide l'angelo del Signore, si serrò al muro e strinse il piede di Balaam contro il muro e Balaam la percosse di nuovo.
26L'angelo del Signore passò di nuovo più avanti e si fermò in un luogo stretto, tanto stretto che non vi era modo di ritirarsi né a destra, né a sinistra.
27L'asina vide l'angelo del Signore e si accovacciò sotto Balaam; l'ira di Balaam si accese ed egli percosse l'asina con il bastone.
28Allora il Signore aprì la bocca all'asina ed essa disse a Balaam: «Che ti ho fatto perché tu mi percuota gia per la terza volta?».
29Balaam rispose all'asina: «Perché ti sei beffata di me! Se avessi una spada in mano, ti ammazzerei subito».
30L'asina disse a Balaam: «Non sono io la tua asina sulla quale hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse abituata ad agire così?». Ed egli rispose: «No».
31Allora il Signore aprì gli occhi a Balaam ed egli vide l'angelo del Signore, che stava sulla strada con la spada sguainata. Balaam si inginocchiò e si prostrò con la faccia a terra.
32L'angelo del Signore gli disse: «Perché hai percosso la tua asina gia tre volte? Ecco io sono uscito a ostacolarti il cammino, perché il cammino davanti a me va in precipizio.
33Tre volte l'asina mi ha visto ed è uscita di strada davanti a me; se non fosse uscita di strada davanti a me, certo io avrei gia ucciso te e lasciato in vita lei».
34Allora Balaam disse all'angelo del Signore: «Io ho peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sul cammino; ora se questo ti dispiace, io tornerò indietro».
35L'angelo del Signore disse a Balaam: «Và pure con quegli uomini; ma dirai soltanto quello che io ti dirò». Balaam andò con i capi di Balak.
36Quando Balak udì che Balaam arrivava, gli andò incontro a Ir-Moab che è sul confine dell'Arnon, all'estremità del confine.
37Balak disse a Balaam: «Non ti avevo forse mandato a chiamare con insistenza? Perché non sei venuto da me? Non sono forse in grado di farti onore?».
38Balaam rispose a Balak: «Ecco, sono venuto da te; ma ora posso forse dire qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò».
39Balaam andò con Balak e giunsero a Kiriat-Cusot.
40Balak immolò bestiame grosso e minuto e mandò parte della carne a Balaam e ai capi che erano con lui.
41La mattina Balak prese Balaam e lo fece salire a Bamot-Baal, da dove si vedeva un'estremità dell'accampamento del popolo.
Chapter 23
1Balaam disse a Balak: «Costruiscimi qui sette altari e preparami qui sette giovenchi e sette arieti».
2Balak fece come Balaam aveva detto; Balak e Balaam offrirono un giovenco e un ariete su ciascun altare.
3Balaam disse a Balak: «Fermati presso il tuo olocausto e io andrò; forse il Signore mi verrà incontro; quel che mi mostrerà io te lo riferirò». Andò su di una altura brulla.
4Dio andò incontro a Balaam e Balaam gli disse: «Ho preparato i sette altari e ho offerto un giovenco e un ariete su ciascun altare».
5Allora il Signore mise le parole in bocca a Balaam e gli disse: «Torna da Balak e parla così».
6Balaam tornò da Balak che stava presso il suo olocausto: egli e tutti i capi di Moab.
7Allora Balaam pronunziò il suo poema e disse: il re di Moab dalle montagne di oriente: Vieni, maledici per me Giacobbe; vieni, inveisci contro Israele!
8Come imprecherò, se Dio non impreca? Come inveirò, se il Signore non inveisce?
9Anzi, dalla cima delle rupi io lo vedo e dalle alture lo contemplo: ecco un popolo che dimora solo e tra le nazioni non si annovera.
10Chi può contare la polvere di Giacobbe? Chi può numerare l'accampamento d'Israele? Possa io morire della morte dei giusti e sia la mia fine come la loro».
11Allora Balak disse a Balaam: «Che mi hai fatto? Io t'ho fatto venire per maledire i miei nemici e tu invece li hai benedetti».
12Rispose: «Non devo forse aver cura di dire solo quello che il Signore mi mette sulla bocca?».
13Balak gli disse: «Vieni con me in altro luogo da dove tu possa vederlo: qui ne vedi solo un'estremità, non lo vedi tutto intero; di là me lo devi maledire».
14Lo condusse al campo di Zofim, sulla cima del Pisga; costruì sette altari e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare.
15Allora Balaam disse a Balak: «Fermati presso il tuo olocausto e io andrò incontro al Signore».
16Il Signore andò incontro a Balaam, gli mise le parole sulla bocca e gli disse: «Torna da Balak e parla così».
17Balaam tornò da Balak che stava presso il suo olocausto insieme con i capi di Moab. Balak gli disse: «Che cosa ha detto il Signore?».
18Allora Balaam pronunziò il suo poema e disse: porgimi orecchio, figlio di Zippor!
19Dio non è un uomo da potersi smentire, non è un figlio dell'uomo da potersi pentire. Forse Egli dice e poi non fa? Promette una cosa che poi non adempie?
20Ecco, di benedire ho ricevuto il comando e la benedizione io non potrò revocare.
21Non si scorge iniquità in Giacobbe, non si vede affanno in Israele. Il Signore suo Dio è con lui e in lui risuona l'acclamazione per il re.
22Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto, è per lui come le corna del bufalo.
23Perché non vi è sortilegio contro Giacobbe e non vi è magìa contro Israele: a suo tempo vien detto a Giacobbe e a Israele che cosa opera Dio.
24Ecco un popolo che si leva come leonessa e si erge come un leone; non si accovaccia, finché non abbia divorato la preda e bevuto il sangue degli uccisi».
25Allora Balak disse a Balaam: «Se proprio non lo maledici, almeno non benedirlo!».
26Rispose Balaam e disse a Balak: «Non ti ho gia detto, che quanto il Signore dirà io dovrò eseguirlo?».
27Balak disse a Balaam: «Vieni, ti condurrò in altro luogo: forse piacerà a Dio che tu me li maledica di là».
28Così Balak condusse Balaam in cima al Peor, che è di fronte al deserto.
29Balaam disse a Balak: «Costruiscimi qui sette altari e preparami sette giovenchi e sette arieti».
30Balak fece come Balaam aveva detto e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare.
Chapter 24
1Balaam vide che al Signore piaceva di benedire Israele e non volle rivolgersi come le altre volte alla magìa, ma voltò la faccia verso il deserto.
2Balaam alzò gli occhi e vide Israele accampato, tribù per tribù. Allora lo spirito di Dio fu sopra di lui.
3Egli pronunziò il suo poema e disse: e oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante;
4oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell'Altissimo, di chi vede la visione dell'Onnipotente, e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.
5Come sono belle le tue tende, Giacobbe, le tue dimore, Israele!
6Sono come torrenti che si diramano, come giardini lungo un fiume, come àloe, che il Signore ha piantati, come cedri lungo le acque.
7Fluirà l'acqua dalle sue secchie e il suo seme come acqua copiosa. Il suo re sarà più grande di Agag e il suo regno sarà celebrato.
8Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto, è per lui come le corna del bùfalo. Egli divora le genti che lo avversano, addenta le loro ossa e spezza le saette scagliate contro di lui.
9Si è rannicchiato, si è accovacciato come un leone e come una leonessa, chi oserà farlo alzare? Chi ti benedice sia benedetto e chi ti maledice sia maledetto!».
10Allora l'ira di Balak si accese contro Balaam; Balak battè le mani e disse a Balaam: «Ti ho chiamato per maledire i miei nemici e tu invece per tre volte li hai benedetti!
11Ora vattene al tuo paese! Avevo detto che ti avrei colmato di onori, ma ecco, il Signore ti ha impedito di averli».
12Balaam disse a Balak: «Non avevo forse detto ai messaggeri che mi avevi mandato:
13Quando anche Balak mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine del Signore per fare cosa buona o cattiva di mia iniziativa: ciò che il Signore dirà, quello soltanto dirò?
14Ora sto per tornare al mio popolo; ebbene vieni: ti predirò ciò che questo popolo farà al tuo popolo negli ultimi giorni».
15Egli pronunciò il suo poema e disse: oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante,
16oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell'Altissimo, di chi vede la visione dell'Onnipotente, e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.
17Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele, spezza le tempie di Moab e il cranio dei figli di Set,
18Edom diverrà sua conquista e diverrà sua conquista Seir, suo nemico, mentre Israele compirà prodezze.
19Uno di Giacobbe dominerà i suoi nemici e farà perire gli scampati da Ar».
20Poi vide Amalek, pronunziò il suo poema e disse: ma il suo avvenire sarà eterna rovina».
21Poi vide i Keniti, pronunziò il suo poema e disse: e il tuo nido è aggrappato alla roccia.
22Eppure sarà dato alla distruzione, finché Assur ti deporterà in prigionia».
23Pronunziò ancora il suo poema e disse: dopo che il Signore avrà compiuto tal cosa?
24Verranno navi dalla parte di Cipro e opprimeranno Assur e opprimeranno Eber, ma anch'egli andrà in perdizione».
25Poi Balaam si alzò e tornò al suo paese, mentre Balak se ne andò per la sua strada.
Chapter 25
1Israele si stabilì a Sittim e il popolo cominciò a trescare con le figlie di Moab.
2Esse invitarono il popolo ai sacrifici offerti ai loro dei; il popolo mangiò e si prostrò davanti ai loro dei.
3Israele aderì al culto di Baal-Peor e l'ira del Signore si accese contro Israele.
4Il Signore disse a Mosè: «Prendi tutti i capi del popolo e fà appendere al palo i colpevoli, davanti al Signore, al sole, perché l'ira ardente del Signore si allontani da Israele».
5Mosè disse ai giudici d'Israele: «Ognuno di voi uccida dei suoi uomini coloro che hanno aderito al culto di Baal-Peor».
6Ed ecco uno degli Israeliti venne e condusse ai suoi fratelli una donna madianita, sotto gli occhi di Mosè e di tutta la comunità degli Israeliti, mentre essi stavano piangendo all'ingresso della tenda del convegno.
7Vedendo ciò, Pincas figlio di Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, si alzò in mezzo alla comunità, prese in mano una lancia,
8seguì quell'uomo di Israele nella tenda e li trafisse tutti e due, l'uomo di Israele e la donna, nel basso ventre. E il flagello cessò tra gli Israeliti.
9Di quel flagello morirono ventiquattromila persone.
10Il Signore disse a Mosè:
11«Pincas, figlio di Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, ha allontanato la mia ira dagli Israeliti, perché egli è stato animato dal mio zelo fra di loro, e io nella mia gelosia non ho sterminato gli Israeliti.
12Perciò digli che io stabilisco con lui un'alleanza di pace,
13che sarà per lui e per la sua stirpe dopo di lui un'alleanza di un sacerdozio perenne, perché egli ha avuto zelo per il suo Dio e ha fatto il rito espiatorio per gli Israeliti».
14Ora l'uomo d'Israele, che è stato ucciso con la donna madianita, si chiamava Zimri, figlio di Salu, capo di un casato paterno dei Simeoniti.
15La donna che è stata uccisa, la Madianita, si chiamava Cozbi, figlia di Zur, capo della gente di un casato in Madian.
16Poi il Signore disse a Mosè:
17«Trattate i Madianiti da nemici e uccideteli,
18poiché essi vi hanno trattati da nemici con le astuzie mediante le quali vi hanno sedotti nella faccenda di Peor e nella faccenda di Cozbi, figlia di un principe di Madian, loro sorella, che è stata uccisa il giorno del flagello causato per la faccenda di Peor».
Chapter 26
1Il Signore disse a Mosè e ad Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne:
2«Fate il censimento di tutta la comunità degli Israeliti, dall'età di vent'anni in su, secondo i loro casati paterni, di quanti in Israele possono andare in guerra».
3Mosè e il sacerdote Eleazaro dissero loro nelle steppe di Moab presso il Giordano di fronte a Gerico:
4«Si faccia il censimento dall'età di vent'anni in su, come il Signore aveva ordinato a Mosè e agli Israeliti, quando uscirono dal paese d'Egitto».
5Ruben primogenito d'Israele. Figli di Ruben: Enoch, da cui discende la famiglia degli Enochiti; Pallu, da cui discende la famiglia dei Palluiti;
6Chezron, da cui discende la famiglia degli Chezroniti; Carmi, da cui discende la famiglia dei Carmiti.
7Tali sono le famiglie dei Rubeniti: quelli che furono registrati erano quarantatremilasettecentotrenta.
8Figli di Pallu: Eliab.
9Figli di Eliab: Nemuel, Datan e Abiram. Questi sono quel Datan e quell'Abiram, membri del consiglio, che si ribellarono contro Mosè e contro Aronne con la gente di Core, quando questa si era ribellata contro il Signore;
10la terra spalancò la bocca e li inghiottì insieme con Core, quando quella gente perì e il fuoco divorò duecentocinquanta uomini, che servirono d'esempio.
11Ma i figli di Core non perirono.
12Figli di Simeone secondo le loro famiglie. Da Nemuel discende la famiglia dei Nemueliti; da Iamin la famiglia degli Iaminiti; da Iachin la famiglia degli Iachiniti; da Zocar la famiglia dei Zocariti;
13da Saul la famiglia dei Sauliti.
14Tali sono le famiglie dei Simeoniti. Ne furono registrati ventiduemiladuecento.
15Figli di Gad secondo le loro famiglie. Da Sefon discende la famiglia dei Sefoniti; da Agghi la famiglia degli Agghiti; da Suni la famiglia dei Suniti;
16da Ozni la famiglia degli Ozniti; da Eri la famiglia degli Eriti;
17da Arod la famiglia degli Aroditi; da Areli la famiglia degli Areliti.
18Tali sono le famiglie dei figli di Gad. Ne furono registrati quarantamilacinquecento.
19Figli di Giuda: Er e Onan; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan.
20Ecco i figli di Giuda secondo le loro famiglie: da Sela discende la famiglia degli Selaniti; da Perez la famiglia dei Pereziti; da Zerach la famiglia degli Zerachiti.
21I figli di Perez furono: Chezron da cui discende la famiglia dei Chezroniti; Amul da cui discende la famiglia degli Amuliti.
22Tali sono le famiglie di Giuda. Ne furono registrati settantaseimilacinquecento.
23Figli di Issacar secondo le loro famiglie: da Tola discende la famiglia dei Tolaiti; da Puva la famiglia dei Puviti;
24da Iasub la famiglia degli Iasubiti; da Simron la famiglia dei Simroniti.
25Tali sono le famiglie di Issacar. Ne furono registrati sessantaquattromilatrecento.
26Figli di Zàbulon secondo le loro famiglie: da Sered discende la famiglia dei Serediti; da Elon la famiglia degli Eloniti; da Iacleel la famiglia degli Iacleeliti.
27Tali sono le famiglie degli Zabuloniti. Ne furono registrati sessantamilacinquecento.
28Figli di Giuseppe secondo le loro famiglie: Manàsse ed Efraim.
29Figli di Manàsse: da Machir discende la famiglia dei Machiriti. Machir generò Gàlaad. Da Gàlaad discende la famiglia dei Galaaditi.
30Questi sono i figli di Gàlaad: Iezer da cui discende la famiglia degli Iezeriti; Elek da cui discende la famiglia degli Eleciti;
31Asriel da cui discende la famiglia degli Asrieliti; Sichem da cui discende la famiglia dei Sichemiti;
32Semida da cui discende la famiglia dei Semiditi; Efer da cui discende la famiglia degli Eferiti.
33Ora Zelofcad, figlio di Efer, non ebbe maschi ma soltanto figlie e le figlie di Zelofcad si chiamarono Macla, Noa, Ogla, Milca e Tirza.
34Tali sono le famiglie di Manàsse: gli uomini registrati furono cinquantaduemilasettecento.
35Questi sono i figli di Efraim secondo le loro famiglie: da Sutelach discende la famiglia dei Sutelachiti; da Beker la famiglia dei Bekeriti; da Tacan la famiglia dei Tacaniti.
36Questi sono i figli di Sutelach: da Erano è discesa la famiglia degli Eraniti.
37Tali sono le famiglie dei figli di Efraim. Ne furono registrati trentaduemilacinquecento. Questi sono i figli di Giuseppe secondo le loro famiglie.
38Figli di Beniamino secondo le loro famiglie: da Bela discende la famiglia dei Belaiti; da Asbel la famiglia degli Asbeliti; da Airam la famiglia degli Airamiti;
39da Sufam la famiglia degli Sufamiti;
40da Ufam la famiglia degli Ufamiti. I figli di Bela furono Ard e Naaman; da Ard discende la famiglia degli Arditi; da Naaman discende la famiglia dei Naamiti.
41Tali sono i figli di Beniamino secondo le loro famiglie. Gli uomini registrati furono quarantacinquemilaseicento.
42Questi sono i figli di Dan secondo le loro famiglie: da Suam discende la famiglia dei Suamiti. Sono queste le famiglie di Dan secondo le loro famiglie.
43Totale per le famiglie dei Suamiti: ne furono registrati sessantaquattromilaquattrocento.
44Figli di Aser secondo le loro famiglie: da Imna discende la famiglia degli Imniti; da Isvi la famiglia degli Isviti; da Beria la famiglia dei Beriiti.
45Dai figli di Beria discendono: da Eber la famiglia degli Eberiti; da Malchiel la famiglia dei Malchieliti.
46La figlia di Aser si chiamava Sera.
47Tali sono le famiglie dei figli di Aser. Ne furono registrati cinquantatremilaquattrocento.
48Figli di Nèftali secondo le loro famiglie: da Iacseel discende la famiglia degli Iacseeliti; da Guni la famiglia dei Guniti;
49da Ieser la famiglia degli Ieseriti; da Sillem la famiglia dei Sillemiti.
50Tali sono le famiglie di Nèftali secondo le loro famiglie. Gli uomini registrati furono quarantacinquemilaquattrocento.
51Questi sono gli Israeliti che furono registrati: seicentounmilasettecentotrenta.
52Il Signore disse a Mosè:
53«Il paese sarà diviso tra di essi, per essere la loro proprietà, secondo il numero delle persone.
54A quelli che sono in maggior numero darai in possesso una porzione maggiore; a quelli che sono in minor numero darai una porzione minore; si darà a ciascuno la sua porzione secondo il censimento.
55Ma la ripartizione del paese sarà gettata a sorte; essi riceveranno la rispettiva proprietà secondo i nomi delle loro tribù paterne.
56La ripartizione delle proprietà sarà gettata a sorte per tutte le tribù grandi o piccole».
57Questi sono i leviti dei quali si fece il censimento secondo le loro famiglie: da Gherson discende la famiglia dei Ghersoniti; da Keat la famiglia dei Keatiti; da Merari la famiglia dei Merariti.
58Queste sono le famiglie di Levi: la famiglia dei Libniti, la famiglia degli Ebroniti, la famiglia dei Macliti, la famiglia dei Musiti, la famiglia dei Coriti. Keat generò Amram.
59La moglie di Amram si chiamava Iochebed, figlia di Levi, che nacque a Levi in Egitto; essa partorì ad Amram Aronne, Mosè e Maria loro sorella.
60Ad Aronne nacquero Nadab e Abiu, Eleazaro e Itamar.
61Ora Nadab e Abiu morirono quando presentarono al Signore un fuoco profano.
62Gli uomini registrati furono ventitremila: tutti maschi, dall'età di un mese in su. Non furono compresi nel censimento degli Israeliti perché non fu data loro alcuna proprietà tra gli Israeliti.
63Questi sono i registrati da Mosè e dal sacerdote Eleazaro, i quali fecero il censimento degli Israeliti nelle steppe di Moab presso il Giordano di Gerico.
64Fra questi non vi era alcuno di quegli Israeliti dei quali Mosè e il sacerdote Aronne avevano fatto il censimento nel deserto del Sinai,
65perché il Signore aveva detto di loro: «Dovranno morire nel deserto!». E non ne rimase neppure uno, eccetto Caleb figlio di Iefunne, e Giosuè figlio di Nun.
Chapter 27
1Le figlie di Zelofcad, figlio di Efer, figlio di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse, delle famiglie di Manàsse, figlio di Giuseppe, che si chiamavano Macla, Noa, Ogla, Milca e Tirza,
2si accostarono e si presentarono davanti a Mosè, davanti al sacerdote Eleazaro, davanti ai capi e a tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno, e dissero:
3«Nostro padre è morto nel deserto. Egli non era nella compagnia di coloro che si adunarono contro il Signore, non era della gente di Core, ma è morto a causa del suo peccato, senza figli maschi.
4Perché dovrebbe il nome del padre nostro scomparire dalla sua famiglia, per il fatto che non ha avuto figli maschi? Dacci un possedimento in mezzo ai fratelli di nostro padre».
5Mosè portò la loro causa davanti al Signore.
6Il Signore disse a Mosè:
7«Le figlie di Zelofcad dicono bene. Darai loro in eredità un possedimento tra i fratelli del loro padre e farai passare ad esse l'eredità del loro padre.
8Parlerai inoltre agli Israeliti e dirai: Quando uno sarà morto senza lasciare un figlio maschio, farete passare la sua eredità alla figlia.
9Se non ha neppure una figlia, darete la sua eredità ai suoi fratelli.
10Se non ha fratelli, darete la sua eredità ai fratelli del padre.
11Se non ci sono fratelli del padre, darete la sua eredità al parente più stretto nella sua famiglia e quegli la possiederà. Questa sarà per i figli di Israele una norma di diritto, come il Signore ha ordinato a Mosè».
12Il Signore disse a Mosè: «Sali su questo monte degli Abarim e contempla il paese che io dò agli Israeliti.
13Quando l'avrai visto, anche tu sarai riunito ai tuoi antenati, come fu riunito Aronne tuo fratello,
14perché trasgrediste l'ordine che vi avevo dato nel deserto di Sin, quando la comunità si ribellò e voi non dimostraste la mia santità agli occhi loro, a proposito di quelle acque». Sono le acque di Mèriba di Kades, nel deserto di Sin.
15Mosè disse al Signore:
16«Il Signore, il Dio della vita in ogni essere vivente, metta a capo di questa comunità un uomo
17che li preceda nell'uscire e nel tornare, li faccia uscire e li faccia tornare, perché la comunità del Signore non sia un gregge senza pastore».
18Il Signore disse a Mosè: «Prenditi Giosuè, figlio di Nun, uomo in cui è lo spirito; porrai la mano su di lui,
19lo farai comparire davanti al sacerdote Eleazaro e davanti a tutta la comunità, gli darai i tuoi ordini in loro presenza
20e lo farai partecipe della tua autorità, perché tutta la comunità degli Israeliti gli obbedisca.
21Egli si presenterà davanti al sacerdote Eleazaro, che consulterà per lui il giudizio degli Urim davanti al Signore; egli e tutti gli Israeliti con lui e tutta la comunità usciranno all'ordine di Eleazaro ed entreranno all'ordine suo».
22Mosè fece come il Signore gli aveva ordinato; prese Giosuè e lo fece comparire davanti al sacerdote Eleazaro e davanti a tutta la comunità;
23pose su di lui le mani e gli diede i suoi ordini come il Signore aveva comandato per mezzo di Mosè.
Chapter 28
1Il Signore disse a Mosè:
2«Dà quest'ordine agli Israeliti e dì loro: Avrete cura di presentarmi al tempo stabilito l'offerta, l'alimento dei miei sacrifici da consumare con il fuoco, soave profumo per me.
3Dirai loro: Questo è il sacrificio consumato dal fuoco che offrirete al Signore; agnelli dell'anno, senza difetti, due al giorno, come olocausto perenne.
4Uno degli agnelli lo offrirai la mattina e l'altro agnello lo offrirai al tramonto;
5come oblazione un decimo di efa di fior di farina, intrisa in un quarto di hin di olio di olive schiacciate.
6Tale è l'olocausto perenne, offerto presso il monte Sinai: sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore.
7La libazione sarà di un quarto di hin per il primo agnello; farai nel santuario la libazione, bevanda inebriante per il Signore.
8L'altro agnello l'offrirai al tramonto, con una oblazione e una libazione simili a quelle della mattina: è un sacrificio fatto con il fuoco, soave profumo per il Signore.
9Nel giorno di sabato offrirete due agnelli dell'anno, senza difetti; come oblazione due decimi di fior di farina intrisa in olio, con la sua libazione.
10E' l'olocausto del sabato, per ogni sabato, oltre l'olocausto perenne e la sua libazione.
11Al principio dei vostri mesi offrirete come olocausto al Signore due giovenchi, un ariete, sette agnelli dell'anno, senza difetti
12e tre decimi di fior di farina intrisa in olio, come oblazione per ciascun giovenco; due decimi di fior di farina intrisa in olio, come oblazione per l'ariete,
13e un decimo di fior di farina intrisa in olio, come oblazione per ogni agnello. E' un olocausto di soave profumo, un sacrificio consumato dal fuoco per il Signore.
14Le libazioni saranno di un mezzo hin di vino per giovenco, di un terzo di hin per l'ariete e di un quarto di hin per agnello. Tale è l'olocausto del mese, per tutti i mesi dell'anno.
15Si offrirà al Signore un capro in sacrificio espiatorio oltre l'olocausto perenne e la sua libazione.
16Il primo mese, il quattordici del mese sarà la pasqua del Signore.
17Il quindici di quel mese sarà giorno di festa. Per sette giorni si mangerà pane azzimo.
18Il primo giorno si terrà una sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile;
19offrirete in sacrificio con il fuoco un olocausto al Signore: due giovenchi, un ariete e sette agnelli dell'anno senza difetti;
20come oblazione, fior di farina intrisa in olio; ne offrirete tre decimi per giovenco e due per l'ariete;
21ne offrirai un decimo per ciascuno dei sette agnelli
22e offrirai un capro come sacrificio espiatorio per fare il rito espiatorio per voi.
23Offrirete questi sacrifici oltre l'olocausto della mattina, che è un olocausto perenne.
24Li offrirete ogni giorno, per sette giorni; è un alimento sacrificale consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore. Lo si offrirà oltre l'olocausto perenne con la sua libazione.
25Il settimo giorno terrete una sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile.
26Il giorno delle primizie, quando presenterete al Signore una oblazione nuova, alla vostra festa delle settimane, terrete una sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile.
27Offrirete, in olocausto di soave profumo al Signore, due giovenchi, un ariete e sette agnelli dell'anno;
28in oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per ogni giovenco, due decimi per l'ariete
29e un decimo per ciascuno dei sette agnelli;
30offrirete un capro per il rito espiatorio per voi.
31Offrirete questi sacrifici, oltre l'olocausto perpetuo e la sua oblazione. Sceglierete animali senza difetti e vi aggiungerete le loro libazioni.
Chapter 29
1Il settimo mese, il primo giorno del mese terrete una sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile; sarà per voi il giorno dell'acclamazione con le trombe.
2Offrirete in olocausto di soave odore al Signore un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti;
3in oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per il giovenco, due decimi per l'ariete,
4un decimo per ciascuno dei sette agnelli
5e un capro, in sacrificio espiatorio, per il rito espiatorio per voi;
6oltre l'olocausto del mese con la sua oblazione e l'olocausto perenne con la sua oblazione e le loro libazioni, secondo il loro rito. Sarà un sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore.
7Il decimo giorno di questo settimo mese terrete una sacra adunanza e vi mortificherete; non farete alcun lavoro
8e offrirete in olocausto di soave profumo al Signore un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti;
9come oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per il giovenco, due decimi per l'ariete,
10un decimo per ciascuno dei sette agnelli
11e un capro in sacrificio espiatorio, oltre il sacrificio espiatorio proprio del rito dell'espiazione e oltre l'olocausto perenne con la sua oblazione e le loro libazioni.
12Il quindici del settimo mese terrete una sacra adunanza; non farete alcun lavoro servile e celebrerete una festa per il Signore per sette giorni.
13Offrirete in olocausto, come sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore, tredici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti;
14come oblazione, fior di farina intrisa in olio: tre decimi per ciascuno dei tredici giovenchi, due decimi per ciascuno dei due arieti,
15un decimo per ciascuno dei quattordici agnelli
16e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, con la sua oblazione e la sua libazione.
17Il secondo giorno offrirete dodici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti,
18con le loro oblazioni e le libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il numero e il rito
19e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e le loro libazioni.
20Il terzo giorno offrirete undici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti,
21con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito
22e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione.
23Il quarto giorno offrirete dieci giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti,
24con le loro offerte e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito
25e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione.
26Il quinto giorno offrirete nove giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti,
27con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti, e gli agnelli secondo il loro numero e il rito
28e un capro, in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione.
29Il sesto giorno offrirete otto giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti,
30con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito
31e un capro in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione.
32Il settimo giorno offrirete sette giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti,
33con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito
34e un capro, in sacrificio espiatorio, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione.
35L'ottavo giorno terrete una solenne adunanza; non farete alcun lavoro servile;
36offrirete in olocausto, come sacrificio consumato dal fuoco, soave profumo per il Signore, un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti,
37con le loro oblazioni e le loro libazioni, per il giovenco, l'ariete e gli agnelli secondo il loro numero e il rito
38e un capro in sacrificio espiatorio oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libazione.
39Questi sono i sacrifici che offrirete al Signore nelle vostre solennità, oltre i vostri voti e le vostre offerte volontarie, si tratti dei vostri olocausti o delle vostre oblazioni o delle vostre libazioni o dei vostri sacrifici di comunione».
Chapter 30
1Mosè riferì agli Israeliti quanto il Signore gli aveva ordinato.
2Mosè disse ai capi delle tribù degli Israeliti: «Questo il Signore ha ordinato:
3Quando uno avrà fatto un voto al Signore o si sarà obbligato con giuramento ad una astensione, non violi la sua parola, ma dia esecuzione a quanto ha promesso con la bocca.
4Quando una donna avrà fatto un voto al Signore e si sarà obbligata ad una astensione, mentre è ancora in casa del padre, durante la sua giovinezza,
5se il padre, avuta conoscenza del voto di lei e dell'astensione alla quale si è obbligata, non dice nulla, tutti i voti di lei saranno validi e saranno valide tutte le astensioni alle quali si sarà obbligata.
6Ma se il padre, quando ne viene a conoscenza, le fa opposizione, tutti i voti di lei e tutte le astensioni alle quali si sarà obbligata, non saranno validi; il Signore la perdonerà, perché il padre le ha fatto opposizione.
7Se si marita quando è legata da voti o da un obbligo di astensione assunto alla leggera con le labbra,
8se il marito ne ha conoscenza e quando viene a conoscenza non dice nulla, i voti di lei saranno validi e saranno validi gli obblighi di astensione da lei assunti.
9Ma se il marito, quando ne viene a conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto che essa ha fatto e l'obbligo di astensione che essa si è assunta alla leggera; il Signore la perdonerà.
10Ma il voto di una vedova o di una donna ripudiata, qualunque sia l'obbligo che si è assunto, rimarrà valido.
11Se una donna nella casa del marito farà voti o si obbligherà con giuramento ad una astensione
12e il marito ne avrà conoscenza, se il marito non dice nulla e non le fa opposizione, tutti i voti di lei saranno validi e saranno validi tutti gli obblighi di astensione da lei assunti.
13Ma se il marito, quando ne viene a conoscenza, li annulla, quanto le sarà uscito dalle labbra, voti od obblighi di astensione, non sarà valido; il marito lo ha annullato; il Signore la perdonerà.
14Il marito può ratificare e il marito può annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale essa sia obbligata a mortificarsi.
15Ma se il marito, da un giorno all'altro, non dice nulla in proposito, egli ratifica così tutti i voti di lei e tutti gli obblighi di astensione da lei assunti; li ratifica perché non ha detto nulla a questo proposito quando ne ha avuto conoscenza.
16Ma se li annulla qualche tempo dopo averne avuto conoscenza, porterà il peso della colpa della moglie».
17Queste sono le leggi che il Signore prescrisse a Mosè riguardo al marito e alla moglie, al padre e alla figlia, quando questa è ancora fanciulla, in casa del padre.
Chapter 31
1Il Signore disse a Mosè:
2«Compi la vendetta degli Israeliti contro i Madianiti, poi sarai riunito ai tuoi antenati».
3Mosè disse al popolo: «Mobilitate fra di voi uomini per la guerra e marcino contro Madian per eseguire la vendetta del Signore su Madian.
4Manderete in guerra mille uomini per tribù di tutte le tribù d'Israele».
5Così furono forniti, dalle migliaia d'Israele, mille uomini per tribù, cioè dodicimila uomini armati per la guerra.
6Mosè mandò in guerra quei mille uomini per tribù e con loro Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, il quale portava gli oggetti sacri e aveva in mano le trombe dell'acclamazione.
7Marciarono dunque contro Madian come il Signore aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi.
8Uccisero anche, oltre i loro caduti, i re di Madian Evi, Rekem, Sur, Ur e Reba cioè cinque re di Madian; uccisero anche di spada Balaam figlio di Beor.
9Gli Israeliti fecero prigioniere le donne di Madian e i loro fanciulli e depredarono tutto il loro bestiame, tutti i loro greggi e ogni loro bene;
10appiccarono il fuoco a tutte le città che quelli abitavano e a tutti i loro attendamenti
11e presero tutto il bottino e tutta la preda, gente e bestiame.
12Poi condussero i prigionieri, la preda e il bottino a Mosè, al sacerdote Eleazaro e alla comunità degli Israeliti, accampati nelle steppe di Moab, presso il Giordano di fronte a Gerico.
13Mosè, il sacerdote Eleazaro e tutti i principi della comunità uscirono loro incontro fuori dell'accampamento.
14Mosè si adirò contro i comandanti dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, che tornavano da quella spedizione di guerra.
15Mosè disse loro: «Avete lasciato in vita tutte le femmine?
16Proprio loro, per suggerimento di Balaam, hanno insegnato agli Israeliti l'infedeltà verso il Signore, nella faccenda di Peor, per cui venne il flagello nella comunità del Signore.
17Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che si è unita con un uomo;
18ma tutte le fanciulle che non si sono unite con uomini, conservatele in vita per voi.
19Voi poi accampatevi per sette giorni fuori del campo; chiunque ha ucciso qualcuno e chiunque ha toccato un cadavere si purifichi il terzo e il settimo giorno; questo per voi e per i vostri prigionieri.
20Purificherete anche ogni veste, ogni oggetto di pelle, ogni lavoro di pelo di capra e ogni oggetto di legno».
21Il sacerdote Eleazaro disse ai soldati che erano andati in guerra: «Questo è l'ordine della legge che il Signore ha prescritto a Mosè:
22L'oro, l'argento, il rame, il ferro, lo stagno e il piombo,
23quanto può sopportare il fuoco, lo farete passare per il fuoco e sarà reso puro; ma sarà purificato anche con l'acqua della purificazione; quanto non può sopportare il fuoco, lo farete passare per l'acqua.
24Vi laverete le vesti il settimo giorno e sarete puri; poi potrete entrare nell'accampamento».
25Il Signore disse a Mosè:
26«Tu, con il sacerdote Eleazaro e con i capi dei casati della comunità, fà il censimento di tutta la preda che è stata fatta: della gente e del bestiame;
27dividi la preda fra i combattenti che sono andati in guerra e tutta la comunità.
28Dalla parte spettante ai soldati che sono andati in guerra preleverai un contributo per il Signore: cioè l'uno per cinquecento delle persone e del grosso bestiame, degli asini e del bestiame minuto.
29Lo prenderete sulla metà di loro spettanza e lo darai al sacerdote Eleazaro come offerta da fare con il rito di elevazione in onore del Signore.
30Della metà che spetta agli Israeliti prenderai l'uno per cinquanta delle persone del grosso bestiame, degli asini e del bestiame minuto; lo darai ai leviti, che hanno la custodia della Dimora del Signore».
31Mosè e il sacerdote Eleazaro fecero come il Signore aveva ordinato a Mosè.
32Ora il bottino, cioè tutto ciò che rimaneva della preda fatta da coloro che erano stati in guerra, consisteva in seicentosettantacinquemila capi di bestiame minuto,
33settantaduemila capi di grosso bestiame,
34sessantunmila asini
35e trentaduemila persone, ossia donne che non si erano unite con uomini.
36La metà, cioè la parte di quelli che erano andati in guerra, fu di trecentotrentasettemilacinquecento capi di bestiame minuto,
37dei quali seicentosettantacinque per il tributo al Signore;
38trentaseimila capi di grosso bestiame, dei quali settantadue per l'offerta al Signore;
39trentamilacinquecento asini, dei quali sessantuno per l'offerta al Signore,
40e sedicimila persone, delle quali trentadue per l'offerta al Signore.
41Mosè diede al sacerdote Eleazaro il contributo dell'offerta prelevata per il Signore, come il Signore gli aveva ordinato.
42La metà che spettava agli Israeliti, dopo che Mosè ebbe fatto la spartizione con gli uomini andati in guerra,
43la metà spettante alla comunità fu di trecentotrentasettemilacinquecento capi di bestiame minuto,
44trentaseimila capi di grosso bestiame,
45trentamilacinquecento asini
46e sedicimila persone.
47Da questa metà che spettava agli Israeliti, Mosè prese l'uno per cinquanta degli uomini e degli animali e li diede ai leviti che hanno la custodia della Dimora del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
48I comandanti delle migliaia dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, si avvicinarono a Mosè e gli dissero:
49«I tuoi servi hanno fatto il computo dei soldati che erano sotto i nostri ordini e non ne manca neppure uno.
50Per questo portiamo, in offerta al Signore, ognuno quello che ha trovato di oggetti d'oro: bracciali, braccialetti, anelli, pendenti, collane, per il rito espiatorio per le nostre persone davanti al Signore».
51Mosè e il sacerdote Eleazaro presero dalle loro mani quell'oro, tutti gli oggetti lavorati.
52Tutto l'oro dell'offerta, che essi consacrarono al Signore con il rito dell'elevazione, da parte dei capi di migliaia e dei capi di centinaia, pesava sedicimilasettecentocinquanta sicli.
53Gli uomini dell'esercito si tennero il bottino che ognuno aveva fatto per conto suo.
54Mosè e il sacerdote Eleazaro presero l'oro dei capi di migliaia e di centinaia e lo portarono nella tenda del convegno come memoriale per gli Israeliti davanti al Signore.
Chapter 32
1I figli di Ruben e i figli di Gad avevano bestiame in numero molto grande; quando videro che il paese di Iazer e il paese di Gàlaad erano luoghi da bestiame,
2i figli di Gad e i figli di Ruben vennero a parlare a Mosè, al sacerdote Eleazaro e ai principi della comunità e dissero:
3«Atarot, Dibon, Iazer, Nimra, Chesbon, Eleale, Sebam, Nebo e Beon,
4terre che il Signore ha sconfitte alla presenza della comunità d'Israele, sono terre da bestiame e i tuoi servi hanno appunto il bestiame».
5Aggiunsero: «Se abbiamo trovato grazia ai tuoi occhi, sia concesso ai tuoi servi il possesso di questo paese: non ci far passare il Giordano».
6Ma Mosè rispose ai figli di Gad e ai figli di Ruben: «Andrebbero dunque i vostri fratelli in guerra e voi ve ne stareste qui?
7Perché volete scoraggiare gli Israeliti dal passare nel paese che il Signore ha dato loro?
8Così fecero i vostri padri, quando li mandai da Kades-Barnea per esplorare il paese.
9Salirono fino alla valle di Escol e, dopo aver esplorato il paese, scoraggiarono gli Israeliti dall'entrare nel paese che il Signore aveva loro dato.
10Così l'ira del Signore si accese in quel giorno ed egli giurò:
11Gli uomini che sono usciti dall'Egitto, dall'età di vent'anni in su, non vedranno mai il paese che ho promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, perché non mi hanno seguito fedelmente,
12se non Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, e Giosuè figlio di Nun, che hanno seguito il Signore fedelmente.
13L'ira del Signore si accese dunque contro Israele; lo fece errare nel deserto per quarant'anni, finché fosse finita tutta la generazione che aveva agito male agli occhi del Signore.
14Ed ecco voi sorgerete al posto dei vostri padri, razza di uomini peccatori, per aumentare ancora l'ira del Signore contro Israele.
15Perché se voi non volete più seguirlo, il Signore continuerà a lasciarlo nel deserto e voi farete perire tutto questo popolo».
16Ma quelli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Costruiremo qui ovili per il nostro bestiame e città per i nostri fanciulli;
17ma, quanto a noi, ci terremo pronti in armi, per marciare davanti agli Israeliti, finché li avremo condotti al luogo destinato loro; intanto, i nostri fanciulli dimoreranno nelle fortezze per timore degli abitanti del paese.
18Non torneremo alle nostre case finché ogni Israelita non abbia preso possesso della sua eredità;
19non possiederemo nulla con loro al di là del Giordano e più oltre, perché la nostra eredità ci è toccata da questa parte del Giordano, a oriente».
20Allora Mosè disse loro: «Se fate questo, se vi armate per andare a combattere davanti al Signore,
21se tutti quelli di voi che si armeranno passeranno il Giordano davanti al Signore finché egli abbia scacciato i suoi nemici dalla sua presenza,
22se non tornerete fin quando il paese vi sarà sottomesso davanti al Signore, voi sarete innocenti di fronte al Signore e di fronte a Israele e questo paese sarà vostra proprietà alla presenza del Signore.
23Ma, se non fate così, voi peccherete contro il Signore; sappiate che il vostro peccato vi raggiungerà.
24Costruitevi pure città per i vostri fanciulli e ovili per i vostri greggi, ma fate quello che la vostra bocca ha promesso».
25I figli di Gad e i figli di Ruben dissero a Mosè: «I tuoi servi faranno quello che il mio signore comanda.
26I nostri fanciulli, le nostre mogli, i nostri greggi e tutto il nostro bestiame rimarranno qui nelle città di Gàlaad;
27ma i tuoi servi, tutti armati per la guerra, andranno a combattere davanti al Signore, come dice il mio signore».
28Allora Mosè diede per loro ordini al sacerdote Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù degli Israeliti.
29Mosè disse loro: «Se i figli di Gad e i figli di Ruben passeranno con voi il Giordano tutti armati per combattere davanti al Signore e se il paese sarà sottomesso davanti a voi, darete loro in proprietà il paese di Gàlaad.
30Ma se non passano armati con voi, avranno la loro proprietà in mezzo a voi nel paese di Canaan».
31I figli di Gad e i figli di Ruben risposero: «Faremo come il Signore ha ordinato ai tuoi servi.
32Passeremo in armi davanti al Signore nel paese di Canaan, ma il possesso della nostra eredità resti per noi di qua dal Giordano».
33Mosè dunque diede ai figli di Gad e ai figli di Ruben e a metà della tribù di Manàsse, figlio di Giuseppe, il regno di Sicon, re degli Amorrei, e il regno di Og, re di Basan: il paese con le sue città comprese entro i confini, le città del paese che si stendeva intorno.
34I figli di Gad ricostruirono Dibon, Atarot, Aroer,
35Aterot-Sofan, Iazer, Iogbea,
36Bet-Nimra e Bet-Aran, fortezze, e fecero ovili per i greggi.
37I figli di Ruben ricostruirono Chesbon, Eleale, Kiriataim,
38Nebo e Baal-Meon, i cui nomi furono mutati, e Sibma e diedero nomi alle città che avevano ricostruite.
39I figli di Machir, figlio di Manàsse, andarono nel paese di Gàlaad, lo presero e ne cacciarono gli Amorrei che vi abitavano.
40Mosè allora diede Gàlaad a Machir, figlio di Manàsse, che vi si stabilì.
41Anche Iair, figlio di Manàsse, andò e prese i loro villaggi e li chiamò villaggi di Iair.
42Nobach andò e prese Kenat con le dipendenze e la chiamò Nobach.
Chapter 33
1Queste sono le tappe degli Israeliti che uscirono dal paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere, sotto la guida di Mosè e di Aronne.
2Mosè scrisse i loro punti di partenza, tappa per tappa, per ordine del Signore; queste sono le loro tappe nell'ordine dei loro punti di partenza.
3Partirono da Ramses il primo mese, il quindici del primo mese. Il giorno dopo la pasqua, gli Israeliti uscirono a mano alzata, alla vista di tutti gli Egiziani,
4mentre gli Egiziani seppellivano quelli che il Signore aveva colpiti fra di loro, cioè tutti i primogeniti, quando il Signore aveva fatto giustizia anche dei loro dei.
5Gli Israeliti partirono dunque da Ramses e si accamparono a Succot.
6Partirono da Succot e si accamparono a Etam che è sull'estremità del deserto.
7Partirono da Etam e piegarono verso Pi-Achirot, che è di fronte a Baal-Zefon, e si accamparono davanti a Migdol.
8Partirono da Pi-Achirot, attraversarono il mare in direzione del deserto, fecero tre giornate di marcia nel deserto di Etam e si accamparono a Mara.
9Partirono da Mara e giunsero ad Elim; ad Elim c'erano dodici sorgenti di acqua e settanta palme; qui si accamparono.
10Partirono da Elim e si accamparono presso il Mare Rosso.
11Partirono dal Mare Rosso e si accamparono nel deserto di Sin.
12Partirono dal deserto di Sin e si accamparono a Dofka.
13Partirono da Dofka e si accamparono ad Alus.
14Partirono da Alus e si accamparono a Refidim dove non c'era acqua da bere per il popolo.
15Partirono da Refidim e si accamparono nel deserto del Sinai.
16Partirono dal deserto del Sinai e si accamparono a Kibrot-Taava.
17Partirono da Kibrot-Taava e si accamparono a Cazerot.
18Partirono da Cazerot e si accamparono a Ritma.
19Partirono da Ritma e si accamparono a Rimmon-Perez.
20Partirono da Rimmon-Perez e si accamparono a Libna.
21Partirono da Libna e si accamparono a Rissa.
22Partirono da Rissa e si accamparono a Keelata.
23Partirono da Keelata e si accamparono al monte Sefer.
24Partirono dal monte Sefer e si accamparono ad Arada.
25Partirono da Arada e si accamparono a Makelot.
26Partirono da Makelot e si accamparono a Tacat.
27Partirono da Tacat e si accamparono a Terach.
28Partirono da Terach e si accamparono a Mitka.
29Partirono da Mitka e si accamparono ad Asmona.
30Partirono da Asmona e si accamparono a Moserot.
31Partirono da Moserot e si accamparono a Bene-Iaakan.
32Partirono da Bene-Iaakan e si accamparono a Or-Ghidgad.
33Partirono da Or-Ghidgad e si accamparono a Iotbata.
34Partirono da Iotbata e si accamparono ad Abrona.
35Partirono da Abrona e si accamparono a Ezion-Gheber.
36Partirono da Ezion-Gheber e si accamparono nel deserto di Sin, cioè a Kades.
37Poi partirono da Kades e si accamparono al monte Or all'estremità del paese di Edom.
38Il sacerdote Aronne salì sul monte Or per ordine del Signore e in quel luogo morì il quarantesimo anno dopo l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto, il quinto mese, il primo giorno del mese.
39Aronne era in età di centoventitrè anni quando morì sul monte Or.
40Il cananeo re di Arad, che abitava nel Negheb, nel paese di Canaan, venne a sapere che gli Israeliti arrivavano.
41Partirono dal monte Or e si accamparono a Salmona.
42Partirono da Salmona e si accamparono a Punon.
43Partirono da Punon e si accamparono a Obot.
44Partirono da Obot e si accamparono a Iie-Abarim sui confini di Moab.
45Partirono da Iie-Abarim e si accamparono a Dibon-Gad.
46Partirono da Dibon-Gad e si accamparono ad Almon-Diblataim.
47Partirono da Almon-Diblataim e si accamparono ai monti Abarim di fronte a Nebo.
48Partirono dai monti Abarim e si accamparono nelle steppe di Moab, presso il Giordano di Gerico.
49Si accamparono presso il Giordano, da Bet-Iesimot fino ad Abel-Sittim nelle steppe di Moab.
50Il Signore disse a Mosè nelle steppe di Moab presso il Giordano di Gerico:
51«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan,
52caccerete dinanzi a voi tutti gli abitanti del paese, distruggerete tutte le loro immagini, distruggerete tutte le loro statue di metallo fuso e distruggerete tutte le loro alture.
53Prenderete possesso del paese e in esso vi stabilirete, perché io vi ho dato il paese in proprietà.
54Dividerete il paese a sorte secondo le vostre famiglie. A quelle che sono più numerose darete una porzione maggiore e a quelle che sono meno numerose darete una porzione minore. Ognuno avrà quello che gli sarà toccato in sorte; farete la divisione secondo le tribù dei vostri padri.
55Ma se non cacciate dinanzi a voi gli abitanti del paese, quelli di loro che vi avrete lasciati saranno per voi come spine negli occhi e pungoli nei fianchi e vi faranno tribolare nel paese che abiterete.
56Allora io tratterò voi come mi ero proposto di trattare loro».
Chapter 34
1Il Signore disse a Mosè:
2«Dà questo ordine agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese di Canaan, questa sarà la terra che vi toccherà in eredità: il paese di Canaan.
3Il vostro confine meridionale comincerà al deserto di Sin, vicino a Edom; così la vostra frontiera meridionale partirà dall'estremità del Mar Morto, a oriente;
4questa frontiera volgerà al sud della salita di Akrabbim, passerà per Sin e si estenderà a mezzogiorno di Kades-Barnea; poi continuerà verso Cazar-Addar e passerà per Asmon.
5Da Asmon la frontiera girerà fino al torrente d'Egitto e finirà al mare.
6La vostra frontiera a occidente sarà il Mar Mediterraneo: quella sarà la vostra frontiera occidentale.
7Questa sarà la vostra frontiera settentrionale: partendo dal Mar Mediterraneo, traccerete una linea fino al monte Or;
8dal monte Or, la traccerete in direzione di Amat e l'estremità della frontiera sarà a Zedad;
9la frontiera continuerà fino a Zifron e finirà a Cazar-Enan: questa sarà la vostra frontiera settentrionale.
10Traccerete la vostra frontiera orientale da Cazar-Enan a Sefam;
11la frontiera scenderà da Sefam verso Ribla, a oriente di Ain; poi la frontiera scenderà e si estenderà lungo il mare di Genèsaret, a oriente;
12poi la frontiera scenderà lungo il Giordano e finirà al Mar Morto. Questo sarà il vostro paese con le sue frontiere tutt'intorno».
13Mosè comunicò quest'ordine agli Israeliti e disse loro: «Questo è il paese che vi distribuirete a sorte e che il Signore ha ordinato di dare a nove tribù e mezza;
14poiché la tribù dei figli di Ruben, secondo i loro casati paterni, e la tribù dei figli di Gad, secondo i loro casati paterni, e metà della tribù di Manàsse hanno ricevuto la loro porzione.
15Queste due tribù e mezza hanno ricevuto la loro porzione oltre il Giordano di Gerico, dal lato orientale».
16Il Signore disse a Mosè:
17«Questi sono i nomi degli uomini che spartiranno il paese fra di voi: il sacerdote Eleazaro e Giosuè, figlio di Nun.
18Prenderete anche un capo di ogni tribù per fare la spartizione del paese.
19Ecco i nomi di questi uomini. Per la tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunne.
20Per la tribù dei figli di Simeone, Samuele figlio di Ammiud.
21Per la tribù di Beniamino, Elidad figlio di Chislon.
22Per la tribù dei figli di Dan, il capo Bukki figlio di Iogli.
23Per i figli di Giuseppe, per la tribù dei figli di Manàsse, il capo Anniel figlio di Efod;
24per la tribù dei figli di Efraim, il capo Kemuel figlio di Siptan.
25Per la tribù dei figli di Zàbulon, il capo Elisafan figlio di Parnach.
26Per la tribù dei figli di Issacar, il capo Paltiel figlio di Azzan.
27Per la tribù dei figli di Aser, il capo Achiud, figlio di Selomi.
28Per la tribù dei figli di Nèftali, il capo Pedael figlio di Ammiud».
29Questi sono coloro ai quali il Signore ordinò di spartire il possesso del paese di Canaan tra gli Israeliti.
Chapter 35
1Il Signore disse ancora a Mosè nelle steppe di Moab presso il Giordano di Gerico:
2«Ordina agli Israeliti che dell'eredità che possiederanno riservino ai leviti città da abitare; darete anche ai leviti il contado che è intorno alla città.
3Essi avranno le città per abitarvi e il contado servirà per il loro bestiame, per i loro beni e per tutti i loro animali.
4Il contado delle città che darete ai leviti si estenderà per lo spazio di mille cubiti fuori dalle mura della città tutt'intorno.
5Misurerete dunque, fuori della città, duemila cubiti dal lato orientale, duemila cubiti dal lato meridionale, duemila cubiti dal lato occidentale e duemila cubiti dal lato settentrionale; la città sarà in mezzo. Tale sarà il contado di ciascuna delle loro città.
6Fra le città che darete ai leviti, sei saranno città di asilo, che voi designerete perché vi si rifugi l'omicida: a queste aggiungerete altre quarantadue città.
7Tutte le città che darete ai leviti saranno dunque quarantotto con il relativo contado.
8Di queste città che darete ai leviti, prendendole dalla proprietà degli Israeliti, ne prenderete di più da quelli che ne hanno di più e di meno da quelli che ne hanno di meno; ognuno ai leviti darà delle sue città in proporzione della eredità che gli sarà toccata».
9Il Signore disse a Mosè:
10«Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan,
11designerete città che siano per voi città di asilo, dove possa rifugiarsi l'omicida che avrà ucciso qualcuno involontariamente.
12Queste città vi serviranno di asilo contro il vendicatore del sangue, perché l'omicida non sia messo a morte prima di comparire in giudizio dinanzi alla comunità.
13Delle città che darete, sei saranno dunque per voi città di asilo.
14Darete tre città di qua dal Giordano e darete tre altre città nel paese di Canaan; saranno città di rifugio.
15Queste sei città serviranno di rifugio agli Israeliti, al forestiero e all'ospite che soggiornerà in mezzo a voi, perché vi si rifugi chiunque abbia ucciso qualcuno involontariamente.
16Ma se uno colpisce un altro con uno strumento di ferro e quegli muore, quel tale è omicida; l'omicida dovrà essere messo a morte.
17Se lo colpisce con una pietra che aveva in mano, atta a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida dovrà essere messo a morte.
18O se lo colpisce con uno strumento di legno che aveva in mano, atto a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida dovrà essere messo a morte.
19Sarà il vendicatore del sangue quegli che metterà a morte l'omicida; quando lo incontrerà, lo ucciderà.
20Se uno dà a un altro una spinta per odio o gli getta contro qualcosa con premeditazione, e quegli muore,
21o lo colpisce per inimicizia con la mano, e quegli muore, chi ha colpito dovrà essere messo a morte; egli è un omicida e il vendicatore del sangue ucciderà l'omicida quando lo incontrerà.
22Ma se gli dà una spinta per caso e non per inimicizia o gli getta contro qualcosa senza premeditazione
23o se, senza volerlo, gli fa cadere addosso una pietra che possa causare la morte e quegli ne muore, senza che l'altro che fosse nemico o gli volesse fare del male,
24allora ecco le regole secondo le quali la comunità giudicherà fra colui che ha colpito e il vendicatore del sangue.
25La comunità libererà l'omicida dalle mani del vendicatore del sangue e lo farà tornare alla città di asilo dove era fuggito. Lì dovrà abitare fino alla morte del sommo sacerdote che fu unto con l'olio santo.
26Ma se l'omicida esce dai confini della città di asilo dove si era rifugiato
27e se il vendicatore del sangue trova l'omicida fuori dei confini della sua città di asilo e l'uccide, il vendicatore del sangue non sarà reo del sangue versato.
28Perché l'omicida deve stare nella sua città di asilo fino alla morte del sommo sacerdote; dopo la morte del sommo sacerdote, l'omicida potrà tornare nella terra di sua proprietà.
29Queste vi servano come norme di diritto, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete.
30Se uno uccide un altro, l'omicida sarà messo a morte in seguito a deposizione di testimoni, ma un unico testimone non basterà per condannare a morte una persona.
31Non accetterete prezzo di riscatto per la vita di un omicida, reo di morte, perché dovrà essere messo a morte.
32Non accetterete prezzo di riscatto che permetta all'omicida di fuggire dalla sua città di rifugio e di tornare ad abitare nel suo paese fino alla morte del sacerdote.
33Non contaminerete il paese dove sarete, perché il sangue contamina il paese; non si potrà fare per il paese alcuna espiazione del sangue che vi sarà stato sparso, se non mediante il sangue di chi l'avrà sparso.
34Non contaminerete dunque il paese che andate ad abitare e in mezzo al quale io dimorerò; perché io sono il Signore che dimoro in mezzo agli Israeliti».
Chapter 36
1I capifamiglia dei figli di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse, tra le famiglie dei figli di Giuseppe, si fecero avanti a parlare in presenza di Mosè e dei principi capifamiglia degli Israeliti
2e dissero: «Il Signore ha ordinato al mio signore di dare il paese in eredità agli Israeliti in base alla sorte; il mio signore ha anche ricevuto l'ordine da Dio di dare l'eredità di Zelofcad, nostro fratello, alle figlie di lui.
3Se queste si maritano a qualche figlio delle altre tribù degli Israeliti, la loro eredità sarà detratta dalla eredità dei nostri padri e aggiunta all'eredità della tribù nella quale esse saranno entrate; così sarà detratta dall'eredità che ci è toccata in sorte.
4Quando verrà il giubileo per gli Israeliti, la loro eredità sarà aggiunta a quella della tribù nella quale saranno entrate e l'eredità loro sarà detratta dalla eredità della tribù dei nostri padri».
5Allora Mosè comunicò agli Israeliti quest'ordine ricevuto dal Signore: «La tribù dei figli di Giuseppe dice bene.
6Questo il Signore ha ordinato riguardo alle figlie di Zelofcad: si mariteranno a chi vorranno, purché si maritino in una famiglia della tribù dei loro padri.
7Nessuna eredità tra gli Israeliti potrà passare da una tribù all'altra, ma ciascuno degli Israeliti si terrà vincolato all'eredità della tribù dei suoi padri.
8Ogni fanciulla che possiede una eredità in una tribù degli Israeliti, si mariterà ad uno che appartenga ad una famiglia della tribù di suo padre, perché ognuno degli Israeliti rimanga nel possesso dell'eredità dei suoi padri
9e nessuna eredità passi da una tribù all'altra; ognuna delle tribù degli Israeliti si terrà vincolata alla propria eredità».
10Le figlie di Zelofcad fecero secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Mosè.
11Macla, Tirza, Ogla, Milca e Noa, le figlie di Zelofcad, sposarono i figli dei loro zii paterni;
12si maritarono nelle famiglie dei figli di Manàsse, figlio di Giuseppe, e la loro eredità rimase nella tribù della famiglia del padre loro.
13Questi sono i comandi e le leggi che il Signore diede agli Israeliti per mezzo di Mosè, nelle steppe di Moab, presso il Giordano di Gerico.
Deuteronomy
Chapter 1
1Queste sono le parole che Mosè rivolse a tutto Israele oltre il Giordano, nel deserto, nella valle dell'Araba, di fronte a Suf, tra Paran, Tofel, Laban, Cazerot e Di-Zaab.
2Vi sono undici giornate dall'Oreb, per la via del monte Seir, fino a Kades-Barnea.
3Nel quarantesimo anno, l'undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò agli Israeliti, secondo quanto il Signore gli aveva ordinato di dir loro.
4Dopo aver sconfitto Sicon, re degli Amorrei, che abitava in Chesbon, e Og, re di Basan, che abitava in Astarot e in Edrei,
5oltre il Giordano, nel paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge:
6«Il Signore nostro Dio ci ha parlato sull'Oreb e ci ha detto: Avete dimorato abbastanza su questa montagna;
7voltatevi, levate l'accampamento e andate verso le montagne degli Amorrei e in tutte le regioni vicine: la valle dell'Araba, le montagne, la Sefela, il Negheb, la costa del mare, nel paese dei Cananei e nel Libano, fino al grande fiume, il fiume Eufrate.
8Ecco, io vi ho posto il paese dinanzi; entrate, prendete in possesso il paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri, Abramo, Isacco e Giacobbe, e alla loro stirpe dopo di essi.
9In quel tempo io vi ho parlato e vi ho detto: Io non posso da solo sostenere il carico del popolo.
10Il Signore vostro Dio vi ha moltiplicati ed ecco oggi siete numerosi come le stelle del cielo.
11Il Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenti anche mille volte di più e vi benedica come vi ha promesso di fare.
12Ma come posso io da solo portare il vostro peso, il vostro carico e le vostre liti?
13Sceglietevi nelle vostre tribù uomini saggi, intelligenti e stimati, e io li costituirò vostri capi.
14Voi mi rispondeste: Va bene ciò che proponi di fare.
15Allora presi i capi delle vostre tribù, uomini saggi e stimati, e li stabilii sopra di voi come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di decine, e come scribi nelle vostre tribù.
16In quel tempo diedi quest'ordine ai vostri giudici: Ascoltate le cause dei vostri fratelli e giudicate con giustizia le questioni che uno può avere con il fratello o con lo straniero che sta presso di lui.
17Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali, darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; le cause troppo difficili per voi le presenterete a me e io le ascolterò.
18In quel tempo io vi ordinai tutte le cose che dovevate fare.
19Poi partimmo dall'Oreb e attraversammo tutto quel deserto grande e spaventoso che avete visto, dirigendoci verso le montagne degli Amorrei, come il Signore nostro Dio ci aveva ordinato di fare, e giungemmo a Kades-Barnea.
20Allora vi dissi: Siete arrivati presso la montagna degli Amorrei, che il Signore nostro Dio sta per darci.
21Ecco il Signore tuo Dio ti ha posto il paese dinanzi; entra, prendine possesso, come il Signore Dio dei tuoi padri ti ha detto; non temere e non ti scoraggiare!
22Voi vi accostaste a me tutti e diceste: Mandiamo uomini innanzi a noi, che esplorino il paese e ci riferiscano sul cammino per il quale noi dovremo salire e sulle città nelle quali dovremo entrare.
23La proposta mi piacque e scelsi dodici uomini tra di voi, uno per tribù.
24Quelli si incamminarono, salirono verso i monti, giunsero alla valle di Escol ed esplorarono il paese.
25Presero con le mani i frutti del paese, ce li portarono e ci fecero questa relazione: E' buono il paese che il Signore nostro Dio sta per darci.
26Ma voi non voleste entrarvi e vi ribellaste all'ordine del Signore vostro Dio;
27mormoraste nelle vostre tende e diceste: Il Signore ci odia, per questo ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto per darci in mano agli Amorrei e per distruggerci.
28Dove possiamo andare noi? I nostri fratelli ci hanno scoraggiati dicendo: Quella gente è più grande e più alta di noi; le città sono grandi e fortificate fino al cielo; abbiamo visto là perfino dei figli degli Anakiti.
29Allora dissi a voi: Non spaventatevi e non abbiate paura di loro.
30Il Signore stesso vostro Dio, che vi precede, combatterà per voi, come ha fatto tante volte sotto gli occhi vostri in Egitto
31e come ha fatto nel deserto, dove hai visto come il Signore tuo Dio ti ha portato, come un uomo porta il proprio figlio, per tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati qui.
32Nonostante questo, non aveste fiducia nel Signore vostro Dio
33che andava innanzi a voi nel cammino per cercarvi un luogo dove porre l'accampamento: di notte nel fuoco, per mostrarvi la via dove andare, e di giorno nella nube.
34Il Signore udì le vostre parole, si adirò e giurò:
35Nessuno degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho giurato di dare ai vostri padri,
36se non Caleb, figlio di Iefunne. Egli lo vedrà e a lui e ai suoi figli darò la terra che ha calcato, perché ha pienamente seguito il Signore.
37Anche contro di me si adirò il Signore, per causa vostra, e disse: Neanche tu vi entrerai,
38ma vi entrerà Giosuè, figlio di Nun, che sta al tuo servizio; incoraggialo, perché egli metterà Israele in possesso di questo paese.
39E i vostri bambini, dei quali avete detto: Diventeranno oggetto di preda! e i vostri figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, essi vi entreranno; a loro lo darò ed essi lo possiederanno.
40Ma voi volgetevi indietro e incamminatevi verso il deserto, in direzione del Mare Rosso.
41Allora voi mi rispondeste: Abbiamo peccato contro il Signore! Entreremo e combatteremo in tutto come il Signore nostro Dio ci ha ordinato. Ognuno di voi cinse le armi e presumeste di salire verso la montagna.
42Il Signore mi disse: Ordina loro: Non salite e non combattete, perché io non sono in mezzo a voi; voi sarete sconfitti davanti ai vostri nemici.
43Io ve lo dissi, ma voi non mi ascoltaste; anzi vi ribellaste all'ordine del Signore, foste presuntuosi e osaste salire verso i monti.
44Allora gli Amorrei, che abitano quella montagna, uscirono contro di voi, vi inseguirono come fanno le api e vi batterono in Seir fino a Corma.
45Voi tornaste e piangeste davanti al Signore; ma il Signore non diede ascolto alla vostra voce e non vi porse l'orecchio.
46Così rimaneste in Kades molti giorni, per tutto il tempo in cui vi siete rimasti.
Chapter 2
1Allora cambiammo direzione e partimmo per il deserto verso il Mare Rosso, come il Signore mi aveva detto, e girammo intorno al monte Seir per lungo tempo.
2Il Signore mi disse:
3Avete girato abbastanza intorno a questa montagna; volgetevi verso settentrione.
4Dà quest'ordine al popolo: Voi state per passare i confini dei figli di Esaù, vostri fratelli, che dimorano in Seir; essi avranno paura di voi; state bene in guardia:
5non muovete loro guerra, perché del loro paese io non vi darò neppure quanto ne può calcare la pianta di un piede; infatti ho dato il monte di Seir in proprietà a Esaù.
6Comprerete da loro con denaro le vettovaglie che mangerete e comprerete da loro con denaro anche l'acqua da bere.
7Perché il Signore tuo Dio ti ha benedetto in ogni lavoro delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il Signore tuo Dio è stato con te in questi quaranta anni e non ti è mancato nulla.
8Allora passammo oltre i nostri fratelli, i figli di Esaù, che abitano in Seir, lungo la via dell'Araba, per Elat ed Ezion-Gheber. Poi ci voltammo e avanzammo in direzione del deserto di Moab.
9Il Signore mi disse: Non attaccare Moab e non gli muovere guerra, perché io non ti darò nulla da possedere nel suo paese; infatti ho dato Ar ai figli di Lot, come loro proprietà.
10Prima vi abitavano gli Emim: popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anakiti.
11Erano anch'essi considerati Refaim come gli Anakiti; ma i Moabiti li chiamavano Emim.
12Anche Seir era prima abitata dagli Hurriti, ma i figli di Esaù li scacciarono, li distrussero e si stabilirono al posto loro, come ha fatto Israele nel paese che possiede e che il Signore gli ha dato.
13Ora alzatevi e passate il torrente Zered! E attraversammo il torrente Zered.
14La durata del nostro cammino, da Kades-Barnea al passaggio del torrente Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella generazione di uomini atti alla guerra scomparve dall'accampamento, come il Signore aveva loro giurato.
15Anche la mano del Signore era stata contro di loro, per sterminarli dall'accampamento finché fossero annientati.
16Quando tutti quegli uomini atti alla guerra furono passati nel numero dei morti,
17il Signore mi disse:
18Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad Ar, e ti avvicinerai agli Ammoniti.
19Non li attaccare e non muover loro guerra, perché io non ti darò nessun possesso nel paese degli Ammoniti; infatti l'ho dato in proprietà ai figli di Lot.
20Anche questo paese era reputato paese di Refaim: prima vi abitavano i Refaim e gli Ammoniti li chiamavano Zanzummim:
21popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anakiti; ma il Signore li aveva distrutti davanti agli Ammoniti, che li avevano scacciati e si erano stabiliti al loro posto.
22Così il Signore aveva fatto per i figli di Esaù che abitano in Seir, quando distrusse gli Hurriti davanti a loro; essi li scacciarono e si stabilirono al loro posto e vi sono rimasti fino ad oggi.
23Anche gli Avviti, che dimoravano in villaggi fino a Gaza, furono distrutti dai Kaftoriti, usciti da Kaftor, i quali si stabilirono al loro posto.
24Suvvia, levate l'accampamento e passate la valle dell'Arnon; ecco io metto in tuo potere Sicon, l'Amorreo, re di Chesbon, e il suo paese; comincia a prenderne possesso e muovigli guerra.
25Oggi comincerò a incutere paura e terrore di te ai popoli che sono sotto tutto il cielo, così che, all'udire la tua fama, tremeranno e saranno presi da spavento dinanzi a te.
26Allora mandai messaggeri dal deserto di Kedemot a Sicon, re di Chesbon, con parole di pace, e gli feci dire:
27Lasciami passare nel tuo paese; io camminerò per la strada maestra, senza volgermi né a destra né a sinistra.
28Tu mi venderai per denaro contante le vettovaglie che mangerò e mi darai per denaro contante l'acqua che berrò; permettimi solo il transito,
29come mi hanno permesso i figli di Esaù, che abitano in Seir, e i Moabiti che abitano in Ar, finché io abbia passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore nostro Dio sta per darci.
30Ma Sicon, re di Chesbon, non ci volle lasciar passare nel suo paese, perché il Signore tuo Dio gli aveva reso inflessibile lo spirito e ostinato il cuore, per mettertelo nelle mani, come appunto è oggi.
31Il Signore mi disse: Vedi, ho cominciato a mettere in tuo potere Sicon e il suo paese; dà inizio alla conquista impadronendoti del suo paese.
32Allora Sicon uscì contro di noi con tutta la sua gente per darci battaglia a Iaaz.
33Il Signore nostro Dio ce lo mise nelle mani e noi abbiamo sconfitto lui, i suoi figli e tutta la sua gente.
34In quel tempo prendemmo tutte le sue città e votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini; non vi lasciammo alcun superstite.
35Soltanto asportammo per noi come preda il bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese.
36Da Aroer, che è sull'orlo della valle dell'Arnon, e dalla città che è sul torrente stesso, fino a Gàlaad, non ci fu città che fosse inaccessibile per noi: il Signore nostro Dio le mise tutte in nostro potere.
37Ma non ti avvicinasti al paese degli Ammoniti, a tutta la riva dal torrente Iabbok, alle città delle montagne, a tutti i luoghi che il Signore nostro Dio ci aveva proibito di attaccare.
Chapter 3
1Poi ci voltammo e salimmo per la via di Basan. Og re di Basan, con tutta la sua gente, ci venne incontro per darci battaglia a Edrei.
2Il Signore mi disse: Non lo temere, perché io darò in tuo potere lui, tutta la sua gente e il suo paese; tu farai a lui quel che hai fatto a Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon.
3Così il Signore nostro Dio mise in nostro potere anche Og, re di Basan, con tutta la sua gente; noi lo abbiamo sconfitto, senza lasciargli alcun superstite.
4Gli prendemmo in quel tempo tutte le sue città; non ci fu città che noi non prendessimo loro: sessanta città, tutta la regione di Argob, il regno di Og in Basan.
5Tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e sbarre, senza contare le città aperte, che erano molto numerose.
6Noi le votammo allo sterminio, come avevamo fatto di Sicon, re di Chesbon: votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini.
7Ma il bestiame e le spoglie delle città asportammo per noi come preda.
8In quel tempo, abbiamo preso ai due re degli Amorrei il paese che è oltre il Giordano, dal torrente Arnon al monte Ermon
9- quelli di Sidone chiamano Sirion l'Ermon, gli Amorrei lo chiamano Senir -,
10tutte le città della pianura, tutto Gàlaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città del regno di Og in Basan.
11Perché Og, re di Basan, era rimasto l'unico superstite dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è forse a Rabba degli Ammoniti? E' lungo nove cubiti secondo il cubito di un uomo.
12In quel tempo abbiamo preso in possesso questo paese: ai Rubeniti e ai Gaditi diedi il territorio di Aroer, sul torrente Arnon, fino a metà della montagna di Gàlaad con le sue città.
13Alla metà della tribù di Manàsse diedi il resto di Gàlaad e tutto il regno di Og in Basan; tutta la regione di Argob con tutto Basan, che si chiamava il paese dei Refaim.
14Iair, figlio di Manàsse, prese tutta la regione di Argob, sino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e chiamò con il suo nome i villaggi di Basan, che anche oggi si chiamano Villaggi di Iair.
15Diedi Gàlaad a Machir.
16Ai Rubeniti e ai Gaditi diedi da Gàlaad fino al torrente Arnon, fino alla metà del torrente che serve di confine e fino al torrente Iabbok, frontiera degli Ammoniti,
17e l'Araba il cui confine è costituito dal Giordano, da Genèsaret fino al mare dell'Araba, cioè il Mar Morto, sotto le pendici del Pisga, verso l'oriente.
18Ora in quel tempo io vi diedi quest'ordine: Il Signore vostro Dio vi ha dato questo paese in proprietà. Voi tutti, uomini vigorosi, passerete armati alla testa degli Israeliti vostri fratelli.
19Soltanto le vostre mogli, i vostri fanciulli e il vostro bestiame (so che di bestiame ne avete molto) rimarranno nelle città che vi ho date,
20finché il Signore abbia dato una dimora tranquilla ai vostri fratelli come ha fatto per voi, e prendano anch'essi possesso del paese che il Signore vostro Dio sta per dare a loro oltre il Giordano. Poi ciascuno tornerà nel possesso che io vi ho dato.
21In quel tempo diedi anche a Giosuè quest'ordine: I tuoi occhi hanno visto quanto il Signore vostro Dio ha fatto a questi due re; lo stesso farà il Signore a tutti i regni nei quali tu stai per entrare.
22Non li temete, perché lo stesso Signore vostro Dio combatte per voi.
23In quel medesimo tempo, io supplicai il Signore:
24Signore Dio, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano potente; quale altro Dio, infatti, in cielo o sulla terra, può fare opere e prodigi come i tuoi?
25Permetti che io passi al di là e veda il bel paese che è oltre il Giordano e questi bei monti e il Libano.
26Ma il Signore si adirò contro di me, per causa vostra, e non mi esaudì. Il Signore mi disse: Basta, non parlarmi più di questa cosa.
27Sali sulla cima del Pisga, volgi lo sguardo a occidente, a settentrione, a mezzogiorno e a oriente e contempla il paese con gli occhi; perché tu non passerai questo Giordano.
28Trasmetti i tuoi ordini a Giosuè, rendilo intrepido e incoraggialo, perché lui lo passerà alla testa di questo popolo e metterà Israele in possesso del paese che vedrai.
29Così ci fermammo nella valle di fronte a Bet-Peor.
Chapter 4
1Ora dunque, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, perché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso del paese che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.
2Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo.
3I vostri occhi videro ciò che il Signore ha fatto a Baal-Peor: come il Signore tuo Dio abbia distrutto in mezzo a te quanti avevano seguito Baal-Peor;
4ma voi che vi manteneste fedeli al Signore vostro Dio siete oggi tutti in vita.
5Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore mio Dio mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso.
6Le osserverete dunque e le metterete in pratica perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente.
7Infatti qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?
8E qual grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi espongo?
9Ma guardati e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno viste: non ti sfuggano dal cuore, per tutto il tempo della tua vita. Le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli.
10Ricordati del giorno in cui sei comparso davanti al Signore tuo Dio sull'Oreb, quando il Signore mi disse: Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché imparino a temermi finché vivranno sulla terra, e le insegnino ai loro figli.
11Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; il monte ardeva nelle fiamme che si innalzavano in mezzo al cielo; vi erano tenebre, nuvole e oscurità.
12Il Signore vi parlò dal fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura; vi era soltanto una voce.
13Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti, e li scrisse su due tavole di pietra.
14A me in quel tempo il Signore ordinò di insegnarvi leggi e norme, perché voi le metteste in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso.
15Poiché dunque non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita,
16perché non vi corrompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di qualche idolo, la figura di maschio o femmina,
17la figura di qualunque animale, la figura di un uccello che vola nei cieli,
18la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra;
19perché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito del cielo, tu non sia trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle; cose che il Signore tuo Dio ha abbandonato in sorte a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli.
20Voi invece, il Signore vi ha presi, vi ha fatti uscire dal crogiuolo di ferro, dall'Egitto, perché foste un popolo che gli appartenesse, come oggi difatti siete.
21Il Signore si adirò contro di me per causa vostra e giurò che io non avrei passato il Giordano e non sarei entrato nella fertile terra che il Signore Dio tuo ti dà in eredità.
22Perché io devo morire in questo paese, senza passare il Giordano; ma voi lo dovete passare e possiederete quella fertile terra.
23Guardatevi dal dimenticare l'alleanza che il Signore vostro Dio ha stabilita con voi e dal farvi alcuna immagine scolpita di qualunque cosa, riguardo alla quale il Signore tuo Dio ti ha dato un comando.
24Poiché il Signore tuo Dio è fuoco divoratore, un Dio geloso.
25Quando avrete generato figli e nipoti e sarete invecchiati nel paese, se vi corromperete, se vi farete immagini scolpite di qualunque cosa, se farete ciò che è male agli occhi del Signore vostro Dio per irritarlo,
26io chiamo oggi in testimonio contro di voi il cielo e la terra: voi certo perirete, scomparendo dal paese di cui state per prendere possesso oltre il Giordano. Voi non vi rimarrete lunghi giorni, ma sarete tutti sterminati.
27Il Signore vi disperderà fra i popoli e non resterete più di un piccolo numero fra le nazioni dove il Signore vi condurrà.
28Là servirete a dei fatti da mano d'uomo, dei di legno e di pietra, i quali non vedono, non mangiano, non odorano.
29Ma di là cercherai il Signore tuo Dio e lo troverai, se lo cercherai con tutto il cuore e con tutta l'anima.
30Con angoscia, quando tutte queste cose ti saranno avvenute, negli ultimi giorni, tornerai al Signore tuo Dio e ascolterai la sua voce,
31poiché il Signore Dio tuo è un Dio misericordioso; non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non dimenticherà l'alleanza che ha giurata ai tuoi padri.
32Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità dei cieli all'altra, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa?
33Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo?
34O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore vostro Dio in Egitto, sotto i vostri occhi?
35Tu sei diventato spettatore di queste cose, perché tu sappia che il Signore è Dio e che non ve n'è altri fuori di lui.
36Dal cielo ti ha fatto udire la sua voce per educarti; sulla terra ti ha mostrato il suo grande fuoco e tu hai udito le sue parole di mezzo al fuoco.
37Perché ha amato i tuoi padri, ha scelto la loro posterità e ti ha fatto uscire dall'Egitto con la sua stessa presenza e con grande potenza,
38per scacciare dinanzi a te nazioni più grandi e più potenti di te, per farti entrare nel loro paese e dartene il possesso, come appunto è oggi.
39Sappi dunque oggi e conserva bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n'è altro.
40Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti dò, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore tuo Dio ti dà per sempre».
41In quel tempo Mosè scelse tre città oltre il Giordano verso oriente,
42perché servissero di asilo all'omicida che avesse ucciso il suo prossimo involontariamente, senza averlo odiato prima, perché potesse aver salva la vita fuggendo in una di quelle città.
43Esse furono Beser, nel deserto, sull'altipiano, per i Rubeniti; Ramot, in Gàlaad, per i Gaditi, e Golan, in Basan, per i Manassiti.
44Questa è la legge che Mosè espose agli Israeliti.
45Queste sono le istruzioni, le leggi e le norme che Mosè diede agli Israeliti quando furono usciti dall'Egitto,
46oltre il Giordano, nella valle di fronte a Bet-Peor, nel paese di Sicon re degli Amorrei che abitava in Chesbon, e che Mosè e gli Israeliti sconfissero quando furono usciti dall'Egitto.
47Essi avevano preso possesso del paese di lui e del paese di Og re di Basan - due re Amorrei che stavano oltre il Giordano, verso oriente -,
48da Aroer, che è sull'orlo della valle dell'Arnon, fino al monte Sirion, cioè l'Ermon,
49con tutta l'Araba oltre il Giordano, verso oriente, fino al mare dell'Araba sotto le pendici del Pisga.
Chapter 5
1Mosè convocò tutto Israele e disse loro: «Ascolta, Israele, le leggi e le norme che oggi io proclamo dinanzi a voi: imparatele e custoditele e mettetele in pratica.
2Il Signore nostro Dio ha stabilito con noi un'alleanza sull'Oreb.
3Il Signore non ha stabilito questa alleanza con i nostri padri, ma con noi che siamo qui oggi tutti in vita.
4Il Signore vi ha parlato faccia a faccia sul monte dal fuoco,
5mentre io stavo tra il Signore e voi, per riferirvi la parola del Signore, perché voi avevate paura di quel fuoco e non eravate saliti sul monte. Egli disse:
6Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile.
7Non avere altri dei di fronte a me.
8Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
9Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano,
10ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.
11Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.
12Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato.
13Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro,
14ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te.
15Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.
16Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.
17Non uccidere.
18Non commettere adulterio.
19Non rubare.
20Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
21Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.
22Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede.
23All'udire la voce in mezzo alle tenebre, mentre il monte era tutto in fiamme, i vostri capitribù e i vostri anziani si avvicinarono tutti a me
24e dissero: Ecco il Signore nostro Dio ci ha mostrato la sua gloria e la sua grandezza e noi abbiamo udito la sua voce dal fuoco; oggi abbiamo visto che Dio può parlare con l'uomo e l'uomo restare vivo.
25Ma ora, perché dovremmo morire? Questo grande fuoco infatti ci consumerà; se continuiamo a udire ancora la voce del Signore nostro Dio moriremo.
26Poiché chi tra tutti i mortali ha udito come noi la voce del Dio vivente parlare dal fuoco ed è rimasto vivo?
27Avvicinati tu e ascolta quanto il Signore nostro Dio dirà; ci riferirai quanto il Signore nostro Dio ti avrà detto e noi lo ascolteremo e lo faremo.
28Il Signore udì le vostre parole, mentre mi parlavate, e mi disse: Ho udito le parole che questo popolo ti ha rivolte; quanto hanno detto va bene.
29Oh, se avessero sempre un tal cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandi, per essere felici loro e i loro figli per sempre!
30Và e dì loro: Tornate alle vostre tende; ma tu resta qui con me
31e io ti detterò tutti i comandi, tutte le leggi e le norme che dovrai insegnare loro, perché le mettano in pratica nel paese che io sto per dare in loro possesso.
32Badate dunque di fare come il Signore vostro Dio vi ha comandato; non ve ne discostate né a destra né a sinistra;
33camminate in tutto e per tutto per la via che il Signore vostro Dio vi ha prescritta, perché viviate e siate felici e rimaniate a lungo nel paese di cui avrete il possesso.
Chapter 6
1Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore vostro Dio ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso;
2perché tu tema il Signore tuo Dio osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti dò e così sia lunga la tua vita.
3Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice e cresciate molto di numero nel paese dove scorre il latte e il miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
4Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo.
5Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze.
6Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore;
7li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.
8Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi
9e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
10Quando il Signore tuo Dio ti avrà fatto entrare nel paese che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti; quando ti avrà condotto alle città grandi e belle che tu non hai edificate,
11alle case piene di ogni bene che tu non hai riempite, alle cisterne scavate ma non da te, alle vigne e agli oliveti che tu non hai piantati, quando avrai mangiato e ti sarai saziato,
12guardati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile.
13Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome.
14Non seguirete altri dei, divinità dei popoli che vi staranno attorno,
15perché il Signore tuo Dio che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; l'ira del Signore tuo Dio si accenderebbe contro di te e ti distruggerebbe dalla terra.
16Non tenterete il Signore vostro Dio come lo tentaste a Massa.
17Osserverete diligentemente i comandi del Signore vostro Dio, le istruzioni e le leggi che vi ha date.
18Farai ciò che è giusto e buono agli occhi del Signore, perché tu sia felice ed entri in possesso della fertile terra che il Signore giurò ai tuoi padri di darti,
19dopo che egli avrà scacciati tutti i tuoi nemici davanti a te, come il Signore ha promesso.
20Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore nostro Dio vi ha date?
21tu risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente.
22Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l'Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa.
23Ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci.
24Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi.
25La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci ha ordinato.
Chapter 7
1Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni: gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te,
2quando il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia.
3Non ti imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli,
4perché allontanerebbero i tuoi figli dal seguire me, per farli servire a dei stranieri, e l'ira del Signore si accenderebbe contro di voi e ben presto vi distruggerebbe.
5Ma voi vi comporterete con loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco i loro idoli.
6Tu infatti sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio; il Signore tuo Dio ti ha scelto per essere il suo popolo privilegiato fra tutti i popoli che sono sulla terra.
7Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più piccolo di tutti i popoli -,
8ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri, il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re di Egitto.
9Riconoscete dunque che il Signore vostro Dio è Dio, il Dio fedele, che mantiene la sua alleanza e benevolenza per mille generazioni, con coloro che l'amano e osservano i suoi comandamenti;
10ma ripaga nella loro persona coloro che lo odiano, facendoli perire; non concede una dilazione a chi lo odia, ma nella sua stessa persona lo ripaga.
11Osserverai dunque i comandi, le leggi e le norme che oggi ti dò, mettendole in pratica.
12Per aver voi dato ascolto a queste norme e per averle osservate e messe in pratica, il Signore tuo Dio conserverà per te l'alleanza e la benevolenza che ha giurato ai tuoi padri.
13Egli ti amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue vacche e i nati del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi padri di darti.
14Tu sarai benedetto più di tutti i popoli e non ci sarà in mezzo a te né maschio né femmina sterile e neppure fra il tuo bestiame.
15Il Signore allontanerà da te ogni infermità e non manderà su di te alcuna di quelle funeste malattie d'Egitto, che bene conoscesti, ma le manderà a quanti ti odiano.
16Sterminerai dunque tutti i popoli che il Signore Dio tuo sta per consegnare a te; il tuo occhio non li compianga; non servire i loro dei, perché ciò è una trappola per te.
17Forse penserai: Queste nazioni sono più numerose di me; come potrò scacciarle?
18Non temerle! Ricordati di quello che il Signore tuo Dio fece al faraone e a tutti gli Egiziani;
19ricordati delle grandi prove che hai viste con gli occhi, dei segni, dei prodigi, della mano potente e del braccio teso, con cui il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire; così farà il Signore tuo Dio a tutti i popoli, dei quali hai timore.
20Anche i calabroni manderà contro di loro il Signore tuo Dio finché non siano periti quelli che saranno rimasti illesi o nascosti al tuo passaggio.
21Non tremare davanti ad essi, perché il Signore tuo Dio è in mezzo a te Dio grande e terribile.
22Il Signore tuo Dio scaccerà a poco a poco queste nazioni dinanzi a te; tu non le potrai distruggere in fretta, altrimenti le bestie selvatiche si moltiplicherebbero a tuo danno;
23ma il Signore tuo Dio le metterà in tuo potere e le getterà in grande spavento, finché siano distrutte.
24Ti metterà nelle mani i loro re e tu farai perire i loro nomi sotto il cielo; nessuno potrà resisterti, finché tu le abbia distrutte.
25Darai alle fiamme le sculture dei loro dei; non bramerai e non prenderai per te il loro argento e oro che è su di quelle, altrimenti ne resteresti come preso in trappola, perché sono un abominio per il Signore tuo Dio;
26non introdurrai quest'abominio in casa tua, perché sarai come esso votato allo sterminio; lo detesterai e lo avrai in abominio, perché è votato allo sterminio.
Chapter 8
1Baderete di mettere in pratica tutti i comandi che oggi vi dò, perché viviate, diveniate numerosi ed entriate in possesso del paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri.
2Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi.
3Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.
4Il tuo vestito non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni.
5Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te.
6Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle sue vie e temendolo;
7perché il Signore tuo Dio sta per farti entrare in un paese fertile: paese di torrenti, di fonti e di acque sotterranee che scaturiscono nella pianura e sulla montagna;
8paese di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi, di olio e di miele;
9paese dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame.
10Mangerai dunque a sazietà e benedirai il Signore Dio tuo a causa del paese fertile che ti avrà dato.
11Guardati bene dal dimenticare il Signore tuo Dio così da non osservare i suoi comandi, le sue norme e le sue leggi che oggi ti dò.
12Quando avrai mangiato e ti sarai saziato, quando avrai costruito belle case e vi avrai abitato,
13quando avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento e il tuo oro e abbondare ogni tua cosa,
14il tuo cuore non si inorgoglisca in modo da dimenticare il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile;
15che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te l'acqua dalla roccia durissima;
16che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri, per umiliarti e per provarti, per farti felice nel tuo avvenire.
17Guardati dunque dal pensare: La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno acquistato queste ricchezze.
18Ricordati invece del Signore tuo Dio perché Egli ti dà la forza per acquistare ricchezze, al fine di mantenere, come fa oggi, l'alleanza che ha giurata ai tuoi padri.
19Ma se tu dimenticherai il Signore tuo Dio e seguirai altri dei e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io attesto oggi contro di voi che certo perirete!
20Perirete come le nazioni che il Signore fa perire davanti a voi, perché non avrete dato ascolto alla voce del Signore vostro Dio.
Chapter 9
1Ascolta, Israele! Oggi tu attraverserai il Giordano per andare a impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di città grandi e fortificate fino al cielo,
2di un popolo grande e alto di statura, dei figli degli Anakiti che tu conosci e dei quali hai sentito dire: Chi mai può resistere ai figli di Anak?
3Sappi dunque oggi che il Signore tuo Dio passerà davanti a te come fuoco divoratore, li distruggerà e li abbatterà davanti a te; tu li scaccerai e li farai perire in fretta, come il Signore ti ha detto.
4Quando il Signore tuo Dio li avrà scacciati dinanzi a te, non pensare: A causa della mia giustizia, il Signore mi ha fatto entrare in possesso di questo paese; mentre per la malvagità di queste nazioni il Signore le scaccia dinanzi a te.
5No, tu non entri in possesso del loro paese a causa della tua giustizia, né a causa della rettitudine del tuo cuore; ma il Signore tuo Dio scaccia quelle nazioni dinanzi a te per la loro malvagità e per mantenere la parola che il Signore ha giurato ai tuoi padri, ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe.
6Sappi dunque che non a causa della tua giustizia il Signore tuo Dio ti dà il possesso di questo fertile paese; anzi tu sei un popolo di dura cervice.
7Ricordati, non dimenticare, come hai provocato all'ira il Signore tuo Dio nel deserto. Da quando usciste dal paese d'Egitto fino al vostro arrivo in questo luogo, siete stati ribelli al Signore.
8Anche sull'Oreb provocaste all'ira il Signore; il Signore si adirò contro di voi fino a volere la vostra distruzione.
9Quando io salii sul monte a prendere le tavole di pietra, le tavole dell'alleanza che il Signore aveva stabilita con voi, rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare pane né bere acqua;
10il Signore mi diede le due tavole di pietra, scritte dal dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che il Signore vi aveva dette sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea.
11Alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti, il Signore mi diede le due tavole di pietra, le tavole dell'alleanza.
12Poi il Signore mi disse: Scendi in fretta di qui, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dall'Egitto, si è traviato; presto si sono allontanati dalla via che io avevo loro indicata: si sono fatti un idolo di metallo fuso.
13Il Signore mi aggiunse: Io ho visto questo popolo; ecco, è un popolo di dura cervice;
14lasciami fare; io li distruggerò e cancellerò il loro nome sotto i cieli e farò di te una nazione più potente e più grande di loro.
15Così io mi volsi e scesi dal monte, dal monte tutto in fiamme, tenendo nelle mani le due tavole dell'alleanza.
16Guardai ed ecco, avevate peccato contro il Signore vostro Dio; vi eravate fatto un vitello di metallo fuso; avevate ben presto lasciato la via che il Signore vi aveva imposta.
17Allora afferrai le due tavole, le gettai con le mie mani e le spezzai sotto i vostri occhi.
18Poi mi prostrai davanti al Signore, come avevo fatto la prima volta, per quaranta giorni e per quaranta notti; non mangiai pane né bevvi acqua, a causa del gran peccato che avevate commesso, facendo ciò che è male agli occhi del Signore per provocarlo.
19Io avevo paura di fronte all'ira e al furore di cui il Signore era acceso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma il Signore mi esaudì anche quella volta.
20Anche contro Aronne il Signore si era fortemente adirato, al punto di volerlo far perire; io pregai in quell'occasione anche per Aronne.
21Poi presi l'oggetto del vostro peccato, il vitello che avevate fatto, lo bruciai nel fuoco, lo feci a pezzi, frantumandolo finché fosse ridotto in polvere, e buttai quella polvere nel torrente che scende dal monte.
22Anche a Tabera, a Massa e a Kibrot-Taava, voi provocaste il Signore.
23Quando il Signore volle farvi partire da Kades-Barnea dicendo: Entrate e prendete in possesso il paese che vi dò, voi vi ribellaste all'ordine del Signore vostro Dio, non aveste fede in lui e non obbediste alla sua voce.
24Siete stati ribelli al Signore da quando vi ho conosciuto.
25Io stetti prostrato davanti al Signore, quei quaranta giorni e quelle quaranta notti, perché il Signore aveva minacciato di distruggervi.
26Pregai il Signore e dissi: Signore Dio, non distruggere il tuo popolo, la tua eredità, che hai riscattato nella tua grandezza, che hai fatto uscire dall'Egitto con mano potente.
27Ricordati dei tuoi servi Abramo, Isacco e Giacobbe; non guardare alla caparbietà di questo popolo e alla sua malvagità e al suo peccato,
28perché il paese da dove ci hai fatti uscire non dica: Poiché il Signore non era in grado di introdurli nella terra che aveva loro promessa e poiché li odiava, li ha fatti uscire di qui per farli morire nel deserto.
29Al contrario essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che tu hai fatto uscire dall'Egitto con grande potenza e con braccio teso.
Chapter 10
1In quel tempo il Signore mi disse: Tàgliati due tavole di pietra simili alle prime e sali da me sul monte e costruisci anche un'arca di legno;
2io scriverò su quelle tavole le parole che erano sulle prime che tu hai spezzato e tu le metterai nell'arca.
3Io feci dunque un'arca di legno d'acacia e tagliai due tavole di pietra simili alle prime; poi salii sul monte, con le due tavole in mano.
4Il Signore scrisse su quelle tavole la stessa iscrizione di prima, cioè i dieci comandamenti che il Signore aveva promulgati per voi sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea. Il Signore me li consegnò.
5Allora mi volsi e scesi dal monte; collocai le tavole nell'arca che avevo fatta e là restarono, come il Signore mi aveva ordinato.
6Poi gli Israeliti partirono dai pozzi dei figli Iaakan per Mosera. Là morì Aronne e vi fu sepolto; Eleazaro suo figlio divenne sacerdote al posto di lui.
7Di là partirono alla volta di Gudgoda e da Gudgoda alla volta di Iotbata, paese ricco di torrenti d'acqua.
8In quel tempo il Signore prescelse la tribù di Levi per portare l'arca dell'alleanza del Signore, per stare davanti al Signore al suo servizio e per benedire nel nome di lui, come ha fatto fino ad oggi.
9Perciò Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli: il Signore è la sua eredità, come il Signore tuo Dio gli aveva detto.
10Io ero rimasto sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e quaranta notti; il Signore mi esaudì anche questa volta: il Signore non ha voluto distruggerti.
11Poi il Signore mi disse: Alzati, mettiti in cammino alla testa del tuo popolo: entrino nel paese che giurai ai loro padri di dar loro e ne prendano possesso.
12Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima,
13che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene?
14Ecco, al Signore tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene.
15Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo loro, ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza, cioè voi, come oggi.
16Circoncidete dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca;
17perché il Signore vostro Dio è il Dio degli dei, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali,
18rende giustizia all'orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito.
19Amate dunque il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d'Egitto.
20Temi il Signore tuo Dio, a lui servi, restagli fedele e giura nel suo nome:
21Egli è l'oggetto della tua lode, Egli è il tuo Dio; ha fatto per te quelle cose grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto.
22I tuoi padri scesero in Egitto in numero di settanta persone; ora il Signore tuo Dio ti ha reso numeroso come le stelle dei cieli.
Chapter 11
1Ama dunque il Signore tuo Dio e osserva le sue prescrizioni: le sue leggi, le sue norme e i suoi comandi.
2Voi riconoscete oggi - poiché non parlo ai vostri figli che non hanno conosciuto né hanno visto le lezioni del Signore vostro Dio - voi riconoscete la sua grandezza, la sua mano potente, il suo braccio teso,
3i suoi portenti, le opere che ha fatte in mezzo all'Egitto, contro il faraone, re d'Egitto, e contro il suo paese;
4e ciò che ha fatto all'esercito d'Egitto, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come ha fatto rifluire su di loro le acque del Mare Rosso, quando essi vi inseguivano e come li ha distrutti per sempre;
5ciò che ha fatto per voi nel deserto, fino al vostro arrivo in questo luogo;
6ciò che ha fatto a Datan e ad Abiram, figli di Eliab, figlio di Ruben; come la terra ha spalancato la bocca e li ha inghiottiti con le loro famiglie, le loro tende e quanto a loro apparteneva, in mezzo a tutto Israele.
7Perché i vostri occhi hanno visto le grandi cose che il Signore ha operate.
8Osserverete dunque tutti i comandi che oggi vi dò, perché siate forti e possiate conquistare il paese che state per entrare a prendere in possesso
9e perché restiate a lungo sul suolo che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri e alla loro discendenza: terra dove scorre latte e miele.
10Perché il paese di cui stai per entrare in possesso non è come il paese d'Egitto da cui siete usciti e dove gettavi il tuo seme e poi lo irrigavi con il piede, come fosse un orto di erbaggi;
11ma il paese che andate a prendere in possesso è un paese di monti e di valli, beve l'acqua della pioggia che viene dal cielo:
12paese del quale il Signore tuo Dio ha cura e sul quale si posano sempre gli occhi del Signore tuo Dio dal principio dell'anno sino alla fine.
13Ora, se obbedirete diligentemente ai comandi che oggi vi dò, amando il Signore vostro Dio e servendolo con tutto il cuore e con tutta l'anima,
14io darò al vostro paese la pioggia al suo tempo: la pioggia d'autunno e la pioggia di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo frumento, il tuo vino e il tuo olio;
15farò anche crescere nella tua campagna l'erba per il tuo bestiame; tu mangerai e sarai saziato.
16State in guardia perché il vostro cuore non si lasci sedurre e voi vi allontaniate, servendo dei stranieri o prostrandovi davanti a loro.
17Allora si accenderebbe contro di voi l'ira del Signore ed egli chiuderebbe i cieli e non vi sarebbe più pioggia e la terra non darebbe più i prodotti e voi perireste ben presto, scomparendo dalla fertile terra che il Signore sta per darvi.
18Porrete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi;
19le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sarai seduto in casa tua e quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai;
20le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte,
21perché i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese che il Signore ha giurato ai vostri padri di dare loro, siano numerosi come i giorni dei cieli sopra la terra.
22Poiché se osserverete diligentemente tutti questi comandi che vi dò e li metterete in pratica, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi uniti a lui,
23il Signore scaccerà dinanzi a voi tutte quelle nazioni e voi v'impadronirete di nazioni più grandi e più potenti di voi.
24Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al Mar Mediterraneo.
25Nessuno potrà resistere a voi; il Signore vostro Dio, come vi ha detto, diffonderà la paura e il terrore di voi su tutta la terra che voi calpesterete.
26Vedete, io pongo oggi davanti a voi una benedizione e una maledizione:
27la benedizione, se obbedite ai comandi del Signore vostro Dio, che oggi vi dò;
28la maledizione, se non obbedite ai comandi del Signore vostro Dio e se vi allontanate dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dei stranieri, che voi non avete conosciuti.
29Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso, tu porrai la benedizione sul monte Garizim e la maledizione sul monte Ebal.
30Questi monti si trovano appunto oltre il Giordano, dietro la via verso occidente, nel paese dei Cananei che abitano l'Araba di fronte a Gàlgala presso le Querce di More.
31Voi infatti state per passare il Giordano per prendere in possesso il paese, che il Signore vostro Dio vi dà; voi lo possiederete e lo abiterete.
32Avrete cura di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a voi.
Chapter 12
1Queste sono le leggi e le norme, che avrete cura di mettere in pratica nel paese che il Signore, Dio dei tuoi padri, ti dà perché tu lo possegga finché vivrete sulla terra.
2Distruggerete completamente tutti i luoghi, dove le nazioni che state per scacciare servono i loro dei: sugli alti monti, sui colli e sotto ogni albero verde.
3Demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco le statue dei loro dei e cancellerete il loro nome da quei luoghi.
4Non così farete rispetto al Signore vostro Dio,
5ma lo cercherete nella sua dimora, nel luogo che il Signore vostro Dio avrà scelto fra tutte le vostre tribù, per stabilirvi il suo nome; là andrete.
6Là presenterete i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre offerte volontarie e i primogeniti del vostro bestiame grosso e minuto;
7mangerete davanti al Signore vostro Dio e gioirete voi e le vostre famiglie di tutto ciò a cui avrete posto mano e in cui il Signore vostro Dio vi avrà benedetti.
8Non farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa quanto gli sembra bene,
9perché ancora non siete giunti al luogo del riposo e nel possesso che il Signore vostro Dio sta per darvi.
10Ma quando avrete passato il Giordano e abiterete nel paese che il Signore vostro Dio vi dà in eredità ed egli vi avrà messo al sicuro da tutti i vostri nemici che vi circondano e abiterete tranquilli,
11allora, presenterete al luogo che il Signore vostro Dio avrà scelto per fissarvi la sede del suo nome, quanto vi comando: i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani avranno prelevato e tutte le offerte scelte che avrete votate al Signore.
12Gioirete davanti al Signore vostro Dio voi, i vostri figli, le vostre figlie, i vostri schiavi, le vostre schiave e il levita che abiterà le vostre città, perché non ha né parte, né eredità in mezzo a voi.
13Allora ti guarderai bene dall'offrire i tuoi olocausti in qualunque luogo avrai visto;
14ma offrirai i tuoi olocausti nel luogo che il Signore avrà scelto in una delle tue tribù; là farai quanto ti comando.
15Ma, ogni volta che ne sentirai desiderio, potrai uccidere animali e mangiarne la carne in tutte le tue città, secondo la benedizione che il Signore ti avrà elargito; chi sarà immondo e chi sarà mondo ne potranno mangiare, come si fa della carne di gazzella e di cervo;
16ma non ne mangerete il sangue; lo spargerai per terra come acqua.
17Non potrai mangiare entro le tue città le decime del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio, né i primogeniti del tuo bestiame grosso e minuto, né ciò che avrai consacrato per voto, né le tue offerte volontarie, né quello che le tue mani avranno prelevato:
18tali cose mangerai davanti al Signore tuo Dio nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto: tu, il tuo figlio, la tua figlia, il tuo schiavo, la tua schiava e il levita che sarà entro le tue città; gioirai davanti al Signore tuo Dio di ogni cosa a cui avrai messo mano.
19Guardati bene, finché vivrai nel tuo paese, dall'abbandonare il levita.
20Quando il Signore, tuo Dio, avrà allargato i tuoi confini, come ti ha promesso, e tu, desiderando di mangiare la carne, dirai: Vorrei mangiare la carne, potrai mangiare carne a tuo piacere.
21Se il luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome sarà lontano da te, potrai ammazzare bestiame grosso e minuto che il Signore ti avrà dato, come ti ho prescritto; potrai mangiare entro le tue città a tuo piacere.
22Soltanto ne mangerete come si mangia la carne di gazzella e di cervo; ne potrà mangiare chi sarà immondo e chi sarà mondo;
23tuttavia astieniti dal mangiare il sangue, perché il sangue è la vita; tu non devi mangiare la vita insieme con la carne.
24Non lo mangerai, lo spargerai per terra come acqua.
25Non lo mangerai perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te: facendo ciò che è retto agli occhi del Signore.
26Ma quanto alle cose che avrai consacrate o promesse in voto, le prenderai e andrai al luogo che il Signore avrà scelto e offrirai i tuoi olocausti,
27la carne e il sangue, sull'altare del Signore tuo Dio; il sangue delle altre tue vittime dovrà essere sparso sull'altare del Signore tuo Dio e tu ne mangerai la carne.
28Osserva e ascolta tutte queste cose che ti comando, perché tu sia sempre felice tu e i tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è bene e retto agli occhi del Signore tuo Dio.
29Quando il Signore tuo Dio avrà distrutto davanti a te le nazioni che tu stai per prendere in possesso, quando le avrai conquistate e ti sarai stanziato nel loro paese,
30guardati bene dal lasciarti ingannare seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dal cercare i loro dei, dicendo: Queste nazioni come servivano i loro dei? Voglio fare così anch'io.
31Non ti comporterai in tal modo riguardo al Signore tuo Dio; perché esse facevano per i loro dei quanto è abominevole per il Signore e che Egli detesta; bruciavano nel fuoco perfino i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dei.
Chapter 13
1Vi preoccuperete di mettere in pratica tutto ciò che vi comando; non vi aggiungerai nulla e nulla ne toglierai.
2Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti proponga un segno o un prodigio
3e il segno e il prodigio annunciato succeda ed egli ti dica: Seguiamo dei stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e rendiamo loro un culto,
4tu non dovrai ascoltare le parole di quel profeta o di quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla prova per sapere se amate il Signore vostro Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima.
5Seguirete il Signore vostro Dio, temerete lui, osserverete i suoi comandi, obbedirete alla sua voce, lo servirete e gli resterete fedeli.
6Quanto a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà essere messo a morte, perché ha proposto l'apostasia dal Signore, dal vostro Dio, che vi ha fatti uscire dal paese di Egitto e vi ha riscattati dalla condizione servile, per trascinarti fuori della via per la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato di camminare. Così estirperai il male da te.
7Qualora il tuo fratello, figlio di tuo padre o figlio di tua madre, o il figlio o la figlia o la moglie che riposa sul tuo petto o l'amico che è come te stesso, t'istighi in segreto, dicendo: Andiamo, serviamo altri dei, dei che né tu né i tuoi padri avete conosciuti,
8divinità dei popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani da una estremità all'altra della terra,
9tu non dargli retta, non ascoltarlo; il tuo occhio non lo compianga; non risparmiarlo, non coprire la sua colpa.
10Anzi devi ucciderlo: la tua mano sia la prima contro di lui per metterlo a morte; poi la mano di tutto il popolo;
11lapidalo e muoia, perché ha cercato di trascinarti lontano dal Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile.
12Tutto Israele lo verrà a sapere, ne avrà timore e non commetterà in mezzo a te una tale azione malvagia.
13Qualora tu senta dire di una delle tue città che il Signore tuo Dio ti dà per abitare,
14che uomini iniqui sono usciti in mezzo a te e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: Andiamo, serviamo altri dei, che voi non avete mai conosciuti,
15tu farai le indagini, investigherai, interrogherai con cura; se troverai che la cosa è vera, che il fatto sussiste e che un tale abominio è stato realmente commesso in mezzo a te,
16allora dovrai passare a fil di spada gli abitanti di quella città, la voterai allo sterminio, con quanto contiene e passerai a fil di spada anche il suo bestiame.
17Poi radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza e brucerai nel fuoco la città e l'intero suo bottino, sacrificio per il Signore tuo Dio; diventerà una rovina per sempre e non sarà più ricostruita.
18Nulla di ciò che sarà votato allo sterminio si attaccherà alle tue mani, perché il Signore desista dalla sua ira ardente, ti conceda misericordia, abbia pietà di te e ti moltiplichi come ha giurato ai tuoi padri,
19qualora tu ascolti la voce del Signore tuo Dio, osservando tutti i suoi comandi che oggi ti dò e facendo ciò che è retto agli occhi del Signore tuo Dio.
Chapter 14
1Voi siete figli per il Signore Dio vostro; non vi farete incisioni e non vi raderete tra gli occhi per un morto.
2Tu sei infatti un popolo consacrato al Signore tuo Dio e il Signore ti ha scelto, perché tu fossi il suo popolo privilegiato, fra tutti i popoli che sono sulla terra.
3Non mangerai alcuna cosa abominevole.
4Questi sono gli animali che potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra;
5il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l'antilope, il bufalo e il camoscio.
6Potrete mangiare di ogni quadrupede che ha l'unghia bipartita, divisa in due da una fessura, e che rumina.
7Ma non mangerete quelli che rùminano soltanto o che hanno soltanto l'unghia bipartita, divisa da una fessura e cioè il cammello, la lepre, l'ìrace, che rùminano ma non hanno l'unghia bipartita; considerateli immondi;
8anche il porco, che ha l'unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri.
9Fra tutti gli animali che vivono nelle acque potrete mangiare quelli che hanno pinne e squame;
10ma non mangerete nessuno di quelli che non hanno pinne e squame; considerateli immondi.
11Potrete mangiare qualunque uccello mondo;
12ecco quelli che non dovete mangiare:
13l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare, il nibbio e ogni specie di falco,
14ogni specie di corvo,
15lo struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviero,
16il gufo, l'ibis, il cigno,
17il pellicano, la fòlaga, l'alcione,
18la cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa e il pipistrello.
19Considererete come immondo ogni insetto alato; non ne mangiate.
20Potrete mangiare ogni uccello mondo.
21Non mangerete alcuna bestia che sia morta di morte naturale; la darai al forestiero che risiede nelle tue città, perché la mangi, o la venderai a qualche straniero, perché tu sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio.
22Dovrai prelevare la decima da tutto il frutto della tua sementa, che il campo produce ogni anno.
23Mangerai davanti al Signore tuo Dio, nel luogo dove avrà scelto di stabilire il suo nome, la decima del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio e i primi parti del tuo bestiame grosso e minuto, perché tu impari a temere sempre il Signore tuo Dio.
24Ma se il cammino è troppo lungo per te e tu non puoi trasportare quelle decime, perché è troppo lontano da te il luogo dove il Signore tuo Dio avrà scelto di stabilire il suo nome - perché il Signore tuo Dio ti avrà benedetto -,
25allora le convertirai in denaro e tenendolo in mano andrai al luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto,
26e lo impiegherai per comprarti quanto tu desideri: bestiame grosso o minuto, vino, bevande inebrianti o qualunque cosa di tuo gusto e mangerai davanti al Signore tuo Dio e gioirai tu e la tua famiglia.
27Il levita che abita entro le tue città, non lo abbandonerai, perché non ha parte né eredità con te.
28Alla fine di ogni triennio metterai da parte tutte le decime del tuo provento del terzo anno e le deporrai entro le tue città;
29il levita, che non ha parte né eredità con te, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città, verranno, mangeranno e si sazieranno, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro a cui avrai messo mano.
Chapter 15
1Alla fine di ogni sette anni celebrerete l'anno di remissione.
2Ecco la norma di questa remissione: ogni creditore che abbia diritto a una prestazione personale in pegno per un prestito fatto al suo prossimo, lascerà cadere il suo diritto: non lo esigerà dal suo prossimo, dal suo fratello, quando si sarà proclamato l'anno di remissione per il Signore.
3Potrai esigerlo dallo straniero; ma quanto al tuo diritto nei confronti di tuo fratello, lo lascerai cadere.
4Del resto, non vi sarà alcun bisognoso in mezzo a voi; perché il Signore certo ti benedirà nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in possesso ereditario,
5purché tu obbedisca fedelmente alla voce del Signore tuo Dio, avendo cura di eseguire tutti questi comandi, che oggi ti dò.
6Il Signore tuo Dio ti benedirà come ti ha promesso e tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai molte nazioni mentre esse non ti domineranno.
7Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una delle tue città del paese che il Signore tuo Dio ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso;
8anzi gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si trova.
9Bada bene che non ti entri in cuore questo pensiero iniquo: E' vicino il settimo anno, l'anno della remissione; e il tuo occhio sia cattivo verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia nulla; egli griderebbe al Signore contro di te e un peccato sarebbe su di te.
10Dagli generosamente e, quando gli darai, il tuo cuore non si rattristi; perché proprio per questo il Signore Dio tuo ti benedirà in ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano.
11Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti dò questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese.
12Se un tuo fratello ebreo o una ebrea si vende a te, ti servirà per sei anni, ma il settimo lo manderai via da te libero.
13Quando lo lascerai andare via libero, non lo rimanderai a mani vuote;
14gli farai doni dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo torchio; gli darai ciò con cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto;
15ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese di Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha riscattato; perciò io ti dò oggi questo comando.
16Ma se egli ti dice: Non voglio andarmene da te, perché ama te e la tua casa e sta bene presso di te,
17allora prenderai una lesina, gli forerai l'orecchio contro la porta ed egli ti sarà schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava.
18Non ti sia grave lasciarlo andare libero, perché ti ha servito sei anni e un mercenario ti sarebbe costato il doppio; così il Signore tuo Dio ti benedirà in quanto farai.
19Consacrerai al Signore tuo Dio ogni primogenito maschio che ti nascerà nel tuo bestiame grosso e minuto. Non metterai al lavoro il primo parto della tua vacca e non toserai il primo parto della tua pecora.
20Li mangerai ogni anno con la tua famiglia, davanti al Signore tuo Dio nel luogo che il Signore avrà scelto.
21Se l'animale ha qualche difetto, se è zoppo o cieco o ha qualunque altro grave difetto, non lo sacrificherai al Signore tuo Dio;
22lo mangerai entro le tue città; chi sarà immondo e chi sarà mondo ne mangeranno senza distinzione, come si mangia la gazzella e il cervo.
23Solo non ne mangerai il sangue; lo spargerai per terra come acqua.
Chapter 16
1Osserva il mese di Abib e celebra la pasqua in onore del Signore tuo Dio perché nel mese di Abib il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire dall'Egitto, durante la notte.
2Immolerai la pasqua al Signore tuo Dio: un sacrificio di bestiame grosso e minuto, nel luogo che il Signore avrà scelto per stabilirvi il suo nome.
3Non mangerai con essa pane lievitato; per sette giorni mangerai con essa gli azzimi, pane di afflizione perché sei uscito in fretta dal paese d'Egitto; e così per tutto il tempo della tua vita tu ti ricorderai il giorno in cui sei uscito dal paese d'Egitto.
4Non si veda lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; della carne, che avrai immolata la sera del primo giorno, non resti nulla fino al mattino.
5Non potrai immolare la pasqua in una qualsiasi città che il Signore tuo Dio sta per darti,
6ma immolerai la pasqua soltanto nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per fissarvi il suo nome; la immolerai alla sera, al tramonto del sole, nell'ora in cui sei uscito dall'Egitto.
7Farai cuocere la vittima e la mangerai nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto; la mattina te ne potrai tornare e andartene alle tue tende.
8Per sei giorni mangerai azzimi e il settimo giorno vi sarà una solenne assemblea per il Signore tuo Dio; non farai alcun lavoro.
9Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella messe comincerai a contare sette settimane;
10poi celebrerai la festa delle settimane per il Signore tuo Dio, offrendo nella misura della tua generosità e in ragione di ciò in cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto.
11Gioirai davanti al Signore tuo Dio tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava, il levita che sarà nelle tue città e l'orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome.
12Ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e osserverai e metterai in pratica queste leggi.
13Celebrerai la festa delle capanne per sette giorni, quando raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio;
14gioirai in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava e il levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città.
15Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai contento.
16Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che Egli avrà scelto: nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne; nessuno si presenterà davanti al Signore a mani vuote.
17Ma il dono di ciascuno sarà in misura della benedizione che il Signore tuo Dio ti avrà data.
18Ti costituirai giudici e scribi in tutte le città che il Signore tuo Dio ti dà, tribù per tribù; essi giudicheranno il popolo con giuste sentenze.
19Non farai violenza al diritto, non avrai riguardi personali e non accetterai regali, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi e corrompe le parole dei giusti.
20La giustizia e solo la giustizia seguirai, per poter vivere e possedere il paese che il Signore tuo Dio sta per darti.
21Non pianterai alcun palo sacro di qualunque specie di legno, accanto all'altare del Signore tuo Dio, che tu hai costruito; non erigerai alcuna stele che il Signore tuo Dio ha in odio.
Chapter 17
1Non immolerai al Signore tuo Dio bue o pecora che abbia qualche difetto o qualche deformità, perché sarebbe abominio per il Signore tuo Dio.
2Qualora si trovi in mezzo a te, in una delle città che il Signore tuo Dio sta per darti, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli occhi del Signore tuo Dio, trasgredendo la sua alleanza,
3e che vada e serva altri dei e si prostri davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a tutto l'esercito del cielo, contro il mio comando,
4quando ciò ti sia riferito o tu ne abbia sentito parlare, informatene diligentemente; se la cosa è vera, se il fatto sussiste, se un tale abominio è stato commesso in Israele,
5farai condurre alle porte della tua città quell'uomo o quella donna che avrà commesso quell'azione cattiva e lapiderai quell'uomo o quella donna, così che muoia.
6Colui che dovrà morire sarà messo a morte sulla deposizione di due o di tre testimoni; non potrà essere messo a morte sulla deposizione di un solo testimonio.
7La mano dei testimoni sarà la prima contro di lui per farlo morire; poi la mano di tutto il popolo; così estirperai il male in mezzo a te.
8Quando in una causa ti sarà troppo difficile decidere tra assassinio e assassinio, tra diritto e diritto, tra percossa e percossa, in cose su cui si litiga nelle tue città, ti alzerai e salirai al luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto;
9andrai dai sacerdoti e dal giudice in carica a quel tempo; li consulterai ed essi ti indicheranno la sentenza da pronunciare;
10tu agirai in base a quello che essi ti indicheranno nel luogo che il Signore avrà scelto e avrai cura di fare quanto ti avranno insegnato.
11Agirai in base alla legge che essi ti avranno insegnato e alla sentenza che ti avranno indicato; non devierai da quello che ti avranno esposto, né a destra, né a sinistra.
12L'uomo che si comporterà con presunzione e non obbedirà al sacerdote che sta là per servire il Signore tuo Dio o al giudice, quell'uomo dovrà morire; così toglierai il male da Israele;
13tutto il popolo lo verrà a sapere, ne avrà timore e non agirà più con presunzione.
14Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti e ne avrai preso possesso e l'abiterai, se dirai: Voglio costituire sopra di me un re come tutte le nazioni che mi stanno intorno,
15dovrai costituire sopra di te come re colui che il Signore tuo Dio avrà scelto. Costituirai sopra di te come re uno dei tuoi fratelli; non potrai costituire su di te uno straniero che non sia tuo fratello.
16Ma egli non dovrà procurarsi un gran numero di cavalli né far tornare il popolo in Egitto per procurarsi gran numero di cavalli, perché il Signore vi ha detto: Non tornerete più indietro per quella via!
17Non dovrà avere un gran numero di mogli, perché il suo cuore non si smarrisca; neppure abbia grande quantità di argento e d'oro.
18Quando si insedierà sul trono regale, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge secondo l'esemplare dei sacerdoti leviti.
19La terrà presso di sé e la leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore suo Dio, a osservare tutte le parole di questa legge e tutti questi statuti,
20perché il suo cuore non si insuperbisca verso i suoi fratelli ed egli non si allontani da questi comandi, né a destra, né a sinistra, e prolunghi così i giorni del suo regno, lui e i suoi figli, in mezzo a Israele.
Chapter 18
1I sacerdoti leviti, tutta la tribù di Levi, non avranno parte né eredità insieme con Israele; vivranno dei sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, e della sua eredità.
2Non avranno alcuna eredità tra i loro fratelli; il Signore è la loro eredità, come ha loro promesso.
3Questo sarà il diritto dei sacerdoti sul popolo, su quelli che offriranno come sacrificio un capo di bestiame grosso o minuto: essi daranno al sacerdote la spalla, le due mascelle e lo stomaco.
4Gli darai le primizie del tuo frumento, del tuo mosto e del tuo olio e le primizie della tosatura delle tue pecore;
5perché il Signore tuo Dio l'ha scelto fra tutte le tue tribù, affinché attenda al servizio del nome del Signore, lui e i suoi figli sempre.
6Se un levita, abbandonando qualunque città dove soggiorna in Israele, verrà, seguendo il suo desiderio, al luogo che il Signore avrà scelto
7e farà il servizio nel nome del Signore tuo Dio, come tutti i suoi fratelli leviti che stanno là davanti al Signore,
8egli riceverà per il suo mantenimento una parte uguale a quella degli altri, senza contare il ricavo dalla vendita della sua casa paterna.
9Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano.
10Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia;
11né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti,
12perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te.
13Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio,
14perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio.
15Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto.
16Avrai così quanto hai chiesto al Signore tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea, dicendo: Che io non oda più la voce del Signore mio Dio e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia.
17Il Signore mi rispose: Quello che hanno detto, va bene;
18io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò.
19Se qualcuno non ascolterà le parole, che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto.
20Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dei, quel profeta dovrà morire.
21Se tu pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta?
22Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore; l'ha detta il profeta per presunzione; di lui non devi aver paura.
Chapter 19
1Quando il Signore tuo Dio avrà distrutto le nazioni delle quali egli ti dà il paese e tu prenderai il loro posto e abiterai nelle loro città e nelle loro case,
2ti sceglierai tre città, nella terra della quale il Signore tuo Dio ti dà il possesso.
3Preparerai strade e dividerai in tre parti il territorio del paese che il Signore tuo Dio ti dà in eredità, perché ogni omicida si possa rifugiare in quella città.
4Ecco in qual caso l'omicida che vi si rifugierà avrà salva la vita: chiunque avrà ucciso il suo prossimo involontariamente, senza che l'abbia odiato prima,
5come quando uno va al bosco con il suo compagno a tagliare la legna e, mentre la mano afferra la scure per abbattere l'albero, il ferro gli sfugge dal manico e colpisce il compagno così che ne muoia, colui si rifugierà in una di queste città e avrà salva la vita;
6altrimenti il vendicatore del sangue, mentre l'ira gli arde in cuore, potrebbe inseguire l'omicida e, qualora sia lungo il cammino, potrebbe raggiungerlo e colpirlo a morte, mentre quegli non meritava, perché prima non aveva odiato il compagno.
7Ti dò dunque questo ordine: Scegliti tre città.
8Se il Signore tuo Dio allargherà i tuoi confini, come ha giurato ai tuoi padri, e ti darà tutto il paese che ha promesso di dare ai tuoi padri,
9se osserverai tutti questi comandi che oggi ti dò, amando il Signore tuo Dio e camminando sempre secondo le sue vie, allora aggiungerai tre altre città alle prime tre,
10perché non si sparga sangue innocente nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in eredità e tu non ti renda colpevole del sangue versato.
11Ma se un uomo odia il suo prossimo, gli tende insidie, l'assale, lo percuote in modo da farlo morire e poi si rifugia in una di quelle città,
12gli anziani della sua città lo manderanno a prendere di là e lo consegneranno nelle mani del vendicatore del sangue perché sia messo a morte.
13L'occhio tuo non lo compianga; toglierai da Israele il sangue innocente e così sarai felice.
14Non sposterai i confini del tuo vicino, posti dai tuoi antenati, nell'eredità che ti sarà toccata nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in possesso.
15Un solo testimonio non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato questi abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o di tre testimoni.
16Qualora un testimonio iniquo si alzi contro qualcuno per accusarlo di ribellione,
17i due uomini fra i quali ha luogo la causa compariranno davanti al Signore, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni.
18I giudici indagheranno con diligenza e, se quel testimonio risulta falso perché ha deposto il falso contro il suo fratello,
19farete a lui quello che egli aveva pensato di fare al suo fratello. Così estirperai il male di mezzo a te.
20Gli altri lo verranno a sapere e ne avranno paura e non commetteranno più in mezzo a te una tale azione malvagia.
21Il tuo occhio non avrà compassione: vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede.
Chapter 20
1Quando andrai in guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli e carri e forze superiori a te, non li temere, perché è con te il Signore tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto.
2Quando sarete vicini alla battaglia, il sacerdote si farà avanti, parlerà al popolo
3e gli dirà: Ascolta, Israele! Voi oggi siete prossimi a dar battaglia ai vostri nemici; il vostro cuore non venga meno; non temete, non vi smarrite e non vi spaventate dinanzi a loro,
4perché il Signore vostro Dio cammina con voi per combattere per voi contro i vostri nemici e per salvarvi.
5I capi diranno al popolo: C'è qualcuno che abbia costruito una casa nuova e non l'abbia ancora inaugurata? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e altri inauguri la casa.
6C'è qualcuno che abbia piantato una vigna e non ne abbia ancora goduto il frutto? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e altri ne goda il frutto.
7C'è qualcuno che si sia fidanzato con una donna e non l'abbia ancora sposata? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e altri la sposi.
8I capi aggiungeranno al popolo: C'è qualcuno che abbia paura e cui venga meno il coraggio? Vada, torni a casa, perché il coraggio dei suoi fratelli non venga a mancare come il suo.
9Quando i capi avranno finito di parlare al popolo, costituiranno i comandanti delle schiere alla testa del popolo.
10Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace.
11Se accetta la pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si troverà ti sarà tributario e ti servirà.
12Ma se non vuol far pace con te e vorrà la guerra, allora l'assedierai.
13Quando il Signore tuo Dio l'avrà data nelle tue mani, ne colpirai a fil di spada tutti i maschi;
14ma le donne, i bambini, il bestiame e quanto sarà nella città, tutto il suo bottino, li prenderai come tua preda; mangerai il bottino dei tuoi nemici, che il Signore tuo Dio ti avrà dato.
15Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono città di queste nazioni.
16Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri;
17ma li voterai allo sterminio: cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare,
18perché essi non v'insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dei e voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio.
19Quando cingerai d'assedio una città per lungo tempo, per espugnarla e conquistarla, non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la scure; ne mangerai il frutto, ma non li taglierai, perché l'albero della campagna è forse un uomo, per essere coinvolto nell'assedio?
20Soltanto potrai distruggere e recidere gli alberi che saprai non essere alberi da frutto, per costruire opere d'assedio contro la città che è in guerra con te, finché non sia caduta.
Chapter 21
1Se nel paese di cui il Signore tuo Dio sta per darti il possesso, si troverà un uomo ucciso, disteso nella campagna, senza che si sappia chi l'abbia ucciso,
2i tuoi anziani e i tuoi giudici usciranno e misureranno la distanza fra l'ucciso e le città dei dintorni.
3Allora gli anziani della città più vicina all'ucciso prenderanno una giovenca che non abbia ancora lavorato né portato il giogo;
4gli anziani di quella città faranno scendere la giovenca presso un corso di acqua corrente, in luogo dove non si lavora e non si semina e là spezzeranno la nuca alla giovenca.
5Si avvicineranno poi i sacerdoti, figli di Levi, poiché il Signore tuo Dio li ha scelti per servirlo e per dare la benedizione nel nome del Signore e la loro parola dovrà decidere ogni controversia e ogni caso di lesione.
6Allora tutti gli anziani di quella città che sono più vicini al cadavere, si laveranno le mani sulla giovenca a cui sarà stata spezzata la nuca nel torrente;
7prendendo la parola diranno: Le nostre mani non hanno sparso questo sangue e i nostri occhi non l'hanno visto spargere.
8Signore, perdona al tuo popolo Israele, che tu hai redento, e non lasciar sussistere un sangue innocente in mezzo al tuo popolo Israele! Quel sangue sparso resterà per essi espiato.
9Così tu toglierai da te il sangue innocente, perché avrai fatto ciò che è retto agli occhi del Signore.
10Se andrai in guerra contro i tuoi nemici e il Signore tuo Dio te li avrà messi nelle mani e tu avrai fatto prigionieri,
11se vedrai tra i prigionieri una donna bella d'aspetto e ti sentirai legato a lei tanto da volerla prendere in moglie, te la condurrai a casa.
12Essa si raderà il capo, si taglierà le unghie,
13si leverà la veste che portava quando fu presa, dimorerà in casa tua e piangerà suo padre e sua madre per un mese intero; dopo, potrai accostarti a lei e comportarti da marito verso di lei e sarà tua moglie.
14Se in seguito non ti sentissi più di amarla, la lascerai andare a suo piacere, ma non potrai assolutamente venderla per denaro né trattarla come una schiava, per il fatto che tu l'hai disonorata.
15Se un uomo avrà due mogli, l'una amata e l'altra odiosa, e tanto l'amata quanto l'odiosa gli avranno procreato figli, se il primogenito è il figlio dell'odiosa,
16quando dividerà tra i suoi figli i beni che possiede, non potrà dare il diritto di primogenito al figlio dell'amata, preferendolo al figlio dell'odiosa, che è il primogenito;
17ma riconoscerà come primogenito il figlio dell'odiosa, dandogli il doppio di quello che possiede; poiché egli è la primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di primogenitura.
18Se un uomo avrà un figlio testardo e ribelle che non obbedisce alla voce né di suo padre né di sua madre e, benché l'abbiano castigato, non dà loro retta,
19suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno dagli anziani della città, alla porta del luogo dove abita,
20e diranno agli anziani della città: Questo nostro figlio è testardo e ribelle; non vuole obbedire alla nostra voce, è uno sfrenato e un bevitore.
21Allora tutti gli uomini della sua città lo lapideranno ed egli morirà; così estirperai da te il male e tutto Israele lo saprà e avrà timore.
22Se un uomo avrà commesso un delitto degno di morte e tu l'avrai messo a morte e appeso a un albero,
23il suo cadavere non dovrà rimanere tutta la notte sull'albero, ma lo seppellirai lo stesso giorno, perché l'appeso è una maledizione di Dio e tu non contaminerai il paese che il Signore tuo Dio ti dà in eredità.
Chapter 22
1Se vedi smarriti un bue o una pecora di tuo fratello, tu non devi fingere di non averli scorti, ma avrai cura di ricondurli a tuo fratello.
2Se tuo fratello non abita vicino a te e non lo conosci, accoglierai l'animale in casa tua: rimarrà da te finché tuo fratello non ne faccia ricerca e allora glielo renderai.
3Lo stesso farai del suo asino, lo stesso della sua veste, lo stesso di qualunque altro oggetto che tuo fratello abbia perduto e che tu trovi; tu non fingerai di non averli scorti.
4Se vedi l'asino del tuo fratello o il suo bue caduto nella strada, tu non fingerai di non averli scorti, ma insieme con lui li farai rialzare.
5La donna non si metterà un indumento da uomo né l'uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio.
6Quando, cammin facendo, troverai sopra un albero o per terra un nido d'uccelli con uccellini o uova e la madre che sta per covare gli uccellini o le uova, non prenderai la madre sui figli;
7ma scacciandola, lascia andar la madre e prendi per te i figli, perché tu sia felice e goda lunga vita.
8Quando costruirai una casa nuova, farai un parapetto intorno alla tua terrazza, per non attirare sulla tua casa la vendetta del sangue, qualora uno cada di là.
9Non seminerai nella tua vigna semi di due specie diverse, perché altrimenti tutto il prodotto di ciò che avrai seminato e la rendita della vigna diventerà cosa consacrata.
10Non devi arare con un bue e un asino aggiogati assieme.
11Non ti vestirai con un tessuto misto, fatto di lana e di lino insieme.
12Metterai fiocchi alle quattro estremità del mantello con cui ti copri.
13Se un uomo sposa una donna e, dopo aver coabitato con lei, la prende in odio,
14le attribuisce azioni scandalose e diffonde sul suo conto una fama cattiva, dicendo: Ho preso questa donna, ma quando mi sono accostato a lei non l'ho trovata in stato di verginità,
15il padre e la madre della giovane prenderanno i segni della verginità della giovane e li presenteranno agli anziani della città, alla porta.
16Il padre della giovane dirà agli anziani: Ho dato mia figlia in moglie a quest'uomo; egli l'ha presa in odio
17ed ecco le attribuisce azioni scandalose, dicendo: Non ho trovato tua figlia in stato di verginità; ebbene, questi sono i segni della verginità di mia figlia, e spiegheranno il panno davanti agli anziani della città.
18Allora gli anziani di quella città prenderanno il marito e lo castigheranno
19e gli imporranno un'ammenda di cento sicli d'argento, che daranno al padre della giovane, per il fatto che ha diffuso una cattiva fama contro una vergine d'Israele. Ella rimarrà sua moglie ed egli non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita.
20Ma se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata in stato di verginità,
21allora la faranno uscire all'ingresso della casa del padre e la gente della sua città la lapiderà, così che muoia, perché ha commesso un'infamia in Israele, disonorandosi in casa del padre. Così toglierai il male di mezzo a te.
22Quando un uomo verrà colto in fallo con una donna maritata, tutti e due dovranno morire: l'uomo che ha peccato con la donna e la donna. Così toglierai il male da Israele.
23Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, pecca con lei,
24condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te.
25Ma se l'uomo trova per i campi la fanciulla fidanzata e facendole violenza pecca con lei, allora dovrà morire soltanto l'uomo che ha peccato con lei;
26ma non farai nulla alla fanciulla. Nella fanciulla non c'è colpa degna di morte: come quando un uomo assale il suo prossimo e l'uccide, così è in questo caso,
27perché egli l'ha incontrata per i campi: la fanciulla fidanzata ha potuto gridare, ma non c'era nessuno per venirle in aiuto.
28Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, l'afferra e pecca con lei e sono colti in flagrante,
29l'uomo che ha peccato con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d'argento; essa sarà sua moglie, per il fatto che egli l'ha disonorata, e non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita.
Chapter 23
1Nessuno sposerà una moglie del padre, né solleverà il lembo del mantello paterno.
2Non entrerà nella comunità del Signore chi ha il membro contuso o mutilato.
3Il bastardo non entrerà nella comunità del Signore; nessuno dei suoi, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore.
4L'Ammonita e il Moabita non entreranno nella comunità del Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore;
5non vi entreranno mai perché non vi vennero incontro con il pane e con l'acqua nel vostro cammino quando uscivate dall'Egitto e perché hanno prezzolato contro di te Balaam, figlio di Beor, da Petor nel paese dei due fiumi, perché ti maledicesse.
6Ma il Signore tuo Dio non volle ascoltare Balaam e il Signore tuo Dio mutò per te la maledizione in benedizione, perché il Signore tuo Dio ti ama.
7Non cercherai né la loro pace, né la loro prosperità, finché tu viva, mai.
8Non avrai in abominio l'Idumeo, perché è tuo fratello; non avrai in abominio l'Egiziano, perché sei stato forestiero nel suo paese;
9i figli che nasceranno da loro alla terza generazione potranno entrare nella comunità del Signore.
10Quando uscirai e ti accamperai contro i tuoi nemici, guardati da ogni cosa cattiva.
11Se si trova qualcuno in mezzo a te che sia immondo a causa d'un accidente notturno, uscirà dall'accampamento e non vi entrerà;
12verso sera si laverà con acqua e dopo il tramonto del sole potrà rientrare nell'accampamento.
13Avrai anche un posto fuori dell'accampamento e là andrai per i tuoi bisogni.
14Nel tuo equipaggiamento avrai un piuolo, con il quale, nel ritirarti fuori, scaverai una buca e poi ricoprirai i tuoi escrementi.
15Perché il Signore tuo Dio passa in mezzo al tuo accampamento per salvarti e per mettere i nemici in tuo potere; l'accampamento deve essere dunque santo, perché Egli non veda in mezzo a te qualche indecenza e ti abbandoni.
16Non consegnerai al suo padrone uno schiavo che, dopo essergli fuggito, si sarà rifugiato presso di te.
17Rimarrà da te nel tuo paese, nel luogo che avrà scelto, in quella città che gli parrà meglio; non lo molesterai.
18Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d'Israele.
19Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto, poiché tutti e due sono abominio per il Signore tuo Dio.
20Non farai al tuo fratello prestiti a interesse, né di denaro, né di viveri, né di qualunque cosa che si presta a interesse.
21Allo straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo fratello, perché il Signore tuo Dio ti benedica in tutto ciò a cui metterai mano, nel paese di cui stai per andare a prender possesso.
22Quando avrai fatto un voto al Signore tuo Dio, non tarderai a soddisfarlo, perché il Signore tuo Dio te ne domanderebbe certo conto e in te vi sarebbe un peccato.
23Ma se ti astieni dal far voti non vi sarà in te peccato.
24Manterrai la parola uscita dalle tue labbra ed eseguirai il voto che avrai fatto volontariamente al Signore tuo Dio, ciò che la tua bocca avrà promesso.
25Se entri nella vigna del tuo prossimo, potrai mangiare uva, secondo il tuo appetito, a sazietà, ma non potrai metterne in alcun tuo recipiente.
26Se passi tra la messe del tuo prossimo, potrai coglierne spighe con la mano, ma non mettere la falce nella messe del tuo prossimo.
Chapter 24
1Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che essa non trovi grazia ai suoi occhi, perché egli ha trovato in lei qualche cosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa.
2Se essa, uscita dalla casa di lui, va e diventa moglie di un altro marito
3e questi la prende in odio, scrive per lei un libello di ripudio, glielo consegna in mano e la manda via dalla casa o se quest'altro marito, che l'aveva presa per moglie, muore,
4il primo marito, che l'aveva rinviata, non potrà riprenderla per moglie, dopo che essa è stata contaminata, perché sarebbe abominio agli occhi del Signore; tu non renderai colpevole di peccato il paese che il Signore tuo Dio sta per darti in eredità.
5Quando un uomo si sarà sposato da poco, non andrà in guerra e non gli sarà imposto alcun incarico; sarà libero per un anno di badare alla sua casa e farà lieta la moglie che ha sposata.
6Nessuno prenderà in pegno né le due pietre della macina domestica né la pietra superiore della macina, perché sarebbe come prendere in pegno la vita.
7Quando si troverà un uomo che abbia rapito qualcuno dei suoi fratelli tra gli Israeliti, l'abbia sfruttato come schiavo o l'abbia venduto, quel ladro sarà messo a morte; così estirperai il male da te.
8In caso di lebbra bada bene di osservare diligentemente e fare quanto i sacerdoti leviti vi insegneranno; avrete cura di fare come io ho loro ordinato.
9Ricòrdati di quello che il Signore tuo Dio fece a Maria durante il viaggio, quando uscivate dall'Egitto.
10Quando presterai qualsiasi cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno;
11te ne starai fuori e l'uomo a cui avrai fatto il prestito ti porterà fuori il pegno.
12Se quell'uomo è povero, non andrai a dormire con il suo pegno.
13Dovrai assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché egli possa dormire con il suo mantello e benedirti; questo ti sarà contato come una cosa giusta agli occhi del Signore tuo Dio.
14Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese, nelle tue città;
15gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero e vi volge il desiderio; così egli non griderà contro di te al Signore e tu non sarai in peccato.
16Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.
17Non lederai il diritto dello straniero e dell'orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova,
18ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il Signore tuo Dio; perciò ti comando di fare questa cosa.
19Quando, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro delle tue mani.
20Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l'orfano e per la vedova.
21Quando vendemmierai la tua vigna, non tornerai indietro a racimolare: sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova.
22Ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d'Egitto; perciò ti comando di fare questa cosa.
Chapter 25
1Quando sorgerà una lite fra alcuni uomini e verranno in giudizio, i giudici che sentenzieranno, assolveranno l'innocente e condanneranno il colpevole.
2Se il colpevole avrà meritato di essere fustigato, il giudice lo farà stendere per terra e fustigare in sua presenza, con un numero di colpi proporzionati alla gravità della sua colpa.
3Gli farà dare non più di quaranta colpi, perché, aggiungendo altre battiture a queste, la punizione non risulti troppo grave e il tuo fratello resti infamato ai tuoi occhi.
4Non metterai la museruola al bue, mentre sta trebbiando.
5Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con un forestiero; il suo cognato verrà da lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di lei il dovere del cognato;
6il primogenito che essa metterà al mondo, andrà sotto il nome del fratello morto perché il nome di questo non si estingua in Israele.
7Ma se quell'uomo non ha piacere di prendere la cognata, essa salirà alla porta degli anziani e dirà: Mio cognato rifiuta di assicurare in Israele il nome del fratello; non acconsente a compiere verso di me il dovere del cognato.
8Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno; se egli persiste e dice: Non ho piacere di prenderla,
9allora sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli toglierà il sandalo dal piede, gli sputerà in faccia e prendendo la parola dirà: Così sarà fatto all'uomo che non vuole ricostruire la famiglia del fratello.
10La famiglia di lui sarà chiamata in Israele la famiglia dello scalzato.
11Se alcuni verranno a contesa fra di loro e la moglie dell'uno si avvicinerà per liberare il marito dalle mani di chi lo percuote e stenderà la mano per afferrare costui nelle parti vergognose,
12tu le taglierai la mano e l'occhio tuo non dovrà averne compassione.
13Non avrai nel tuo sacco due pesi diversi, uno grande e uno piccolo.
14Non avrai in casa due tipi di efa, una grande e una piccola.
15Terrai un peso completo e giusto, terrai un'efa completa e giusta, perché tu possa aver lunga vita nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti.
16Poiché chiunque compie tali cose, chiunque commette ingiustizia è in abominio al Signore tuo Dio.
17Ricordati di ciò che ti ha fatto Amalek lungo il cammino quando uscivate dall'Egitto:
18come ti assalì lungo il cammino e aggredì nella tua carovana tutti i più deboli della retroguardia, mentre tu eri stanco e sfinito, e non ebbe alcun timor di Dio.
19Quando dunque il Signore tuo Dio ti avrà assicurato tranquillità, liberandoti da tutti i tuoi nemici all'intorno nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti in eredità, cancellerai la memoria di Amalek sotto al cielo: non dimenticare!
Chapter 26
1Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio ti darà in eredità e lo possiederai e là ti sarai stabilito,
2prenderai le primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che il Signore tuo Dio ti darà, le metterai in una cesta e andrai al luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome.
3Ti presenterai al sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai: Io dichiaro oggi al Signore tuo Dio che sono entrato nel paese che il Signore ha giurato ai nostri padri di darci.
4Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all'altare del Signore tuo Dio
5e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore tuo Dio: Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa.
6Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù.
7Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione;
8il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi,
9e ci condusse in questo luogo e ci diede questo paese, dove scorre latte e miele.
10Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato. Le deporrai davanti al Signore tuo Dio e ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio;
11gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore tuo Dio avrà dato a te e alla tua famiglia.
12Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo anno, l'anno delle decime, e le avrai date al levita, al forestiero, all'orfano e alla vedova perché ne mangino nelle tue città e ne siano sazi,
13dirai dinanzi al Signore tuo Dio: Ho tolto dalla mia casa ciò che era consacrato e l'ho dato al levita, al forestiero, all'orfano e alla vedova secondo quanto mi hai ordinato; non ho trasgredito, né dimenticato alcuno dei tuoi comandi.
14Non ne ho mangiato durante il mio lutto; non ne ho tolto nulla quando ero immondo e non ne ho dato nulla per un cadavere; ho obbedito alla voce del Signore mio Dio; ho agito secondo quanto mi hai ordinato.
15Volgi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal cielo, e benedici il tuo popolo d'Israele e il suolo che ci hai dato come hai giurato ai nostri padri, il paese dove scorre latte e miele!
16Oggi il Signore tuo Dio ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme; osservale dunque, mettile in pratica, con tutto il cuore, con tutta l'anima.
17Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che Egli sarà il tuo Dio, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e obbedirai alla sua voce.
18Il Signore ti ha fatto oggi dichiarare che tu sarai per lui un popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi;
19Egli ti metterà per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatte e tu sarai un popolo consacrato al Signore tuo Dio com'egli ha promesso».
Chapter 27
1Mosè e gli anziani d'Israele diedero quest'ordine al popolo: «Osservate tutti i comandi che oggi vi do.
2Quando avrete passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore vostro Dio sta per darvi, erigerai grandi pietre e le intonacherai di calce.
3Scriverai su di esse tutte le parole di questa legge, quando avrai passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, paese dove scorre latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
4Quando dunque avrete passato il Giordano, erigerete sul monte Ebal queste pietre, che oggi vi comando, e le intonacherete di calce.
5Là costruirai anche un altare al Signore tuo Dio, un altare di pietre non toccate da strumento di ferro.
6Costruirai l'altare del Signore tuo Dio con pietre intatte e sopra vi offrirai olocausti al Signore tuo Dio,
7offrirai sacrifici di comunione e là mangerai e ti gioirai davanti al Signore tuo Dio.
8Scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge con scrittura ben chiara».
9Mosè e i sacerdoti leviti dissero a tutto Israele: «Fà silenzio e ascolta, Israele! Oggi sei divenuto il popolo del Signore tuo Dio.
10Obbedirai quindi alla voce del Signore tuo Dio e metterai in pratica i suoi comandi e le sue leggi che oggi ti do».
11In quello stesso giorno Mosè diede quest'ordine al popolo:
12«Quando avrete passato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte Garizim per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino;
13ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunciare la maledizione: Ruben, Gad, Aser, Zàbulon, Dan e Nèftali.
14I leviti prenderanno la parola e diranno ad alta voce a tutti gli Israeliti:
15Maledetto l'uomo che fa un'immagine scolpita o di metallo fuso, abominio per il Signore, lavoro di mano d'artefice, e la pone in luogo occulto! Tutto il popolo risponderà e dirà: Amen.
16Maledetto chi maltratta il padre e la madre! Tutto il popolo dirà: Amen.
17Maledetto chi sposta i confini del suo prossimo! Tutto il popolo dirà: Amen.
18Maledetto chi fa smarrire il cammino al cieco! Tutto il popolo dirà: Amen.
19Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della vedova! Tutto il popolo dirà: Amen.
20Maledetto chi si unisce con la moglie del padre, perché solleva il lembo del mantello del padre! Tutto il popolo dirà: Amen.
21Maledetto chi si unisce con qualsiasi bestia! Tutto il popolo dirà: Amen.
22Maledetto chi si unisce con la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre! Tutto il popolo dirà: Amen.
23Maledetto chi si unisce con la suocera! Tutto il popolo dirà: Amen.
24Maledetto chi uccide il suo prossimo in segreto! Tutto il popolo dirà: Amen.
25Maledetto chi accetta un regalo per condannare a morte un innocente! Tutto il popolo dirà: Amen.
26Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge, per metterla in pratica! Tutto il popolo dirà: Amen.
Chapter 28
1Se tu obbedirai fedelmente alla voce del Signore tuo Dio, preoccupandoti di mettere in pratica tutti i suoi comandi che io ti prescrivo, il Signore tuo Dio ti metterà sopra tutte le nazioni della terra;
2perché tu avrai ascoltato la voce del Signore tuo Dio, verranno su di te e ti raggiungeranno tutte queste benedizioni:
3Sarai benedetto nella città e benedetto nella campagna.
4Benedetto sarà il frutto del tuo seno, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle tue vacche e i nati delle tue pecore.
5Benedette saranno la tua cesta e la tua madia.
6Sarai benedetto quando entri e benedetto quando esci.
7Il Signore lascerà sconfiggere davanti a te i tuoi nemici, che insorgeranno contro di te: per una sola via verranno contro di te e per sette vie fuggiranno davanti a te.
8Il Signore ordinerà alla benedizione di essere con te nei tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano; ti benedirà nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti.
9Il Signore ti renderà popolo a lui consacrato, come ti ha giurato, se osserverai i comandi del Signore tuo Dio e se camminerai per le sue vie;
10tutti i popoli della terra vedranno che porti il nome del Signore e ti temeranno.
11Il Signore tuo Dio ti concederà abbondanza di beni, quanto al frutto del tuo grembo, al frutto del tuo bestiame e al frutto del tuo suolo, nel paese che il Signore ha giurato ai tuoi padri di darti.
12Il Signore aprirà per te il suo benefico tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo e per benedire tutto il lavoro delle tue mani; così presterai a molte nazioni, mentre tu non domanderai prestiti.
13Il Signore ti metterà in testa e non in coda e sarai sempre in alto e mai in basso, se obbedirai ai comandi del Signore tuo Dio, che oggi io ti prescrivo, perché tu li osservi e li metta in pratica,
14e se non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle cose che oggi vi comando, per seguire altri dei e servirli.
15Ma se non obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, se non cercherai di eseguire tutti i suoi comandi e tutte le sue leggi che oggi io ti prescrivo, verranno su di te e ti raggiungeranno tutte queste maledizioni:
16sarai maledetto nella città e maledetto nella campagna.
17Maledette saranno la tua cesta e la tua madia.
18Maledetto sarà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche e i nati delle tue pecore.
19Maledetto sarai quando entri e maledetto quando esci.
20Il Signore lancerà contro di te la maledizione, la costernazione e la minaccia in ogni lavoro a cui metterai mano, finché tu sia distrutto e perisca rapidamente a causa delle tue azioni malvagie per avermi abbandonato.
21Il Signore ti farà attaccare la peste, finché essa non ti abbia eliminato dal paese, di cui stai per entrare a prender possesso.
22Il Signore ti colpirà con la consunzione, con la febbre, con l'infiammazione, con l'arsura, con la siccità, il carbonchio e la ruggine, che ti perseguiteranno finché tu non sia perito.
23Il cielo sarà di rame sopra il tuo capo e la terra sotto di te sarà di ferro.
24Il Signore darà come pioggia al tuo paese sabbia e polvere, che scenderanno dal cielo su di te finché tu sia distrutto.
25Il Signore ti farà sconfiggere dai tuoi nemici: per una sola via andrai contro di loro e per sette vie fuggirai davanti a loro; diventerai oggetto di orrore per tutti i regni della terra.
26Il tuo cadavere diventerà pasto di tutti gli uccelli del cielo e delle bestie selvatiche e nessuno li scaccerà.
27Il Signore ti colpirà con le ulcere d'Egitto, con bubboni, scabbia e prurigine, da cui non potrai guarire.
28Il Signore ti colpirà di delirio, di cecità e di pazzia,
29così che andrai brancolando in pieno giorno come il cieco brancola nel buio. Non riuscirai nelle tue imprese, sarai ogni giorno oppresso e spogliato e nessuno ti aiuterà.
30Ti fidanzerai con una donna, un altro la praticherà; costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna e non ne potrai cogliere i primi frutti.
31Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi occhi e tu non ne mangerai; il tuo asino ti sarà portato via in tua presenza e non tornerà più a te; il tuo gregge sarà dato ai tuoi nemici e nessuno ti aiuterà.
32I tuoi figli e le tue figlie saranno consegnati a un popolo straniero, mentre i tuoi occhi vedranno e languiranno di pianto per loro ogni giorno, ma niente potrà fare la tua mano.
33Un popolo, che tu non conosci, mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica; sarai oppresso e schiacciato ogni giorno;
34diventerai pazzo per ciò che i tuoi occhi dovranno vedere.
35Il Signore ti colpirà alle ginocchia e alle cosce con una ulcera maligna, della quale non potrai guarire; ti colpirà dalla pianta dei piedi alla sommità del capo.
36Il Signore deporterà te e il re, che ti sarai costituito, in una nazione che né tu né i padri tuoi avete conosciuto; là servirai dei stranieri, dei di legno e di pietra;
37diventerai oggetto di stupore, di motteggio e di scherno per tutti i popoli fra i quali il Signore ti avrà condotto.
38Porterai molta semente al campo e raccoglierai poco, perché la locusta la divorerà.
39Pianterai vigne e le coltiverai, ma non berrai vino né coglierai uva, perché il verme le roderà.
40Avrai oliveti in tutto il tuo territorio, ma non ti ungerai di olio, perché le tue olive cadranno immature.
41Genererai figli e figlie, ma non saranno tuoi, perché andranno in prigionia.
42Tutti i tuoi alberi e il frutto del tuo suolo saranno preda di un esercito d'insetti.
43Il forestiero che sarà in mezzo a te si innalzerà sempre più sopra di te e tu scenderai sempre più in basso.
44Egli presterà a te e tu non presterai a lui; egli sarà in testa e tu in coda.
45Tutte queste maledizioni verranno su di te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio, osservando i comandi e le leggi che egli ti ha dato.
46Esse per te e per la tua discendenza saranno sempre un segno e un prodigio.
47Poiché non avrai servito il Signore tuo Dio con gioia e di buon cuore in mezzo all'abbondanza di ogni cosa,
48servirai i tuoi nemici, che il Signore manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza di ogni cosa; essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finché ti abbiano distrutto.
49Il Signore solleverà contro di te da lontano, dalle estremità della terra, una nazione che si slancia a volo come aquila: una nazione della quale non capirai la lingua,
50una nazione dall'aspetto feroce, che non avrà riguardo al vecchio né avrà compassione del fanciullo;
51che mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, finché tu sia distrutto, e non ti lascerà alcun residuo di frumento, di mosto, di olio, dei parti delle tue vacche e dei nati delle tue pecore, finché ti avrà fatto perire.
52Ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese cadano le mura alte e forti, nelle quali avrai riposto la fiducia. Ti assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che il Signore tuo Dio ti avrà dato.
53Durante l'assedio e l'angoscia alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto delle tue viscere, le carni dei tuoi figli e delle tue figlie, che il Signore tuo Dio ti avrà dato.
54L'uomo più raffinato tra di voi e più delicato guarderà di malocchio il suo fratello e la sua stessa sposa e il resto dei suoi figli che ancora sopravvivono,
55per non dare ad alcuno di loro le carni dei suoi figli delle quali si ciberà; perché non gli sarà rimasto più nulla durante l'assedio e l'angoscia alla quale i nemici ti avranno ridotto entro tutte le tue città.
56La donna più raffinata e delicata tra di voi, che per delicatezza e raffinatezza non si sarebbe provata a posare in terra la pianta del piede, guarderà di malocchio il proprio marito, il figlio e la figlia
57e si ciberà di nascosto di quanto esce dai suoi fianchi e dei bambini che deve ancora partorire, mancando di tutto durante l'assedio e l'angoscia alla quale i nemici ti avranno ridotto entro tutte le tue città.
58Se non cercherai di eseguire tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, avendo timore di questo nome glorioso e terribile del Signore tuo Dio,
59allora il Signore colpirà te e i tuoi discendenti con flagelli prodigiosi: flagelli grandi e duraturi, malattie maligne e ostinate.
60Farà tornare su di te le infermità dell'Egitto, delle quali tu avevi paura, e si attaccheranno a te.
61Anche ogni altra malattia e ogni flagello, che non sta scritto nel libro di questa legge, il Signore manderà contro di te, finché tu non sia distrutto.
62Voi rimarrete in pochi uomini, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio.
63Come il Signore gioiva a vostro riguardo nel beneficarvi e moltiplicarvi, così il Signore gioirà a vostro riguardo nel farvi perire e distruggervi; sarete strappati dal suolo, che vai a prendere in possesso.
64Il Signore ti disperderà fra tutti i popoli, da un'estremità fino all'altra; là servirai altri dei, che né tu, né i tuoi padri avete conosciuti, dei di legno e di pietra.
65Fra quelle nazioni non troverai sollievo e non vi sarà luogo di riposo per la pianta dei tuoi piedi; là il Signore ti darà un cuore trepidante, languore di occhi e angoscia di anima.
66La tua vita ti sarà dinanzi come sospesa a un filo; temerai notte e giorno e non sarai sicuro della tua vita.
67Alla mattina dirai: Se fosse sera! e alla sera dirai: Se fosse mattina!, a causa del timore che ti agiterà il cuore e delle cose che i tuoi occhi vedranno.
68Il Signore ti farà tornare in Egitto, per mezzo di navi, per una via della quale ti ho detto: Non dovrete più rivederla! e là vi metterete in vendita ai vostri nemici come schiavi e schiave, ma nessuno vi acquisterà».
69Queste sono le parole dell'alleanza che il Signore ordinò a Mosè di stabilire con gli Israeliti nel paese di Moab, oltre l'alleanza che aveva stabilito con loro sull'Oreb.
Chapter 29
1Mosè convocò tutto Israele e disse loro: «Voi avete visto quanto il Signore ha fatto sotto i vostri occhi, nel paese d'Egitto, al faraone, a tutti i suoi ministri e a tutto il suo paese;
2le prove grandiose che i tuoi occhi hanno visto, i segni e i grandi prodigi.
3Ma fino ad oggi il Signore non vi ha dato una mente per comprendere, né occhi per vedere, né orecchi per udire.
4Io vi ho condotti per quarant'anni nel deserto; i vostri mantelli non vi si sono logorati addosso e i vostri sandali non vi si sono logorati ai piedi.
5Non avete mangiato pane, non avete bevuto vino, né bevanda inebriante, perché sapevate che io sono il Signore vostro Dio.
6Quando foste arrivati in questo luogo e Sicon re di Chesbon e Og re di Basan uscirono contro di noi per combattere, noi li abbiamo sconfitti,
7abbiamo preso il loro paese e l'abbiamo dato in possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse.
8Osservate dunque le parole di questa alleanza e mettetela in pratica, perché abbiate successo in quanto farete.
9Oggi voi state tutti davanti al Signore vostro Dio, i vostri capi, le vostre tribù, i vostri anziani, i vostri scribi, tutti gli Israeliti,
10i vostri bambini, le vostre mogli, il forestiero che sta in mezzo al tuo accampamento, da chi ti spacca la legna a chi ti attinge l'acqua,
11per entrare nell'alleanza del Signore tuo Dio e nell'imprecazione che il Signore tuo Dio sancisce oggi con te,
12per costituirti oggi suo popolo e per essere Egli il tuo Dio, come ti ha detto e come ha giurato ai tuoi padri, ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe.
13Non soltanto con voi io sancisco questa alleanza e pronunzio questa imprecazione,
14ma con chi oggi sta qui con noi davanti al Signore nostro Dio e con chi non è oggi qui con noi.
15Poiché voi sapete come abbiamo abitato nel paese d'Egitto e come siamo passati in mezzo alle nazioni, che avete attraversate;
16avete visto i loro abomini e gli idoli di legno, di pietra, d'argento e d'oro, che sono presso di loro.
17Non vi sia tra voi uomo o donna o famiglia o tribù che volga oggi il cuore lungi dal Signore nostro Dio, per andare a servire gli dei di quelle nazioni. Non vi sia tra di voi radice alcuna che produca veleno e assenzio.
18Se qualcuno, udendo le parole di questa imprecazione, si lusinga in cuor suo dicendo: Avrò benessere, anche se mi regolerò secondo l'ostinazione del mio cuore, con il pensiero che il terreno irrigato faccia sparire quello arido,
19il Signore non consentirà a perdonarlo; anzi in tal caso la collera del Signore e la sua gelosia si accenderanno contro quell'uomo e si poserà sopra di lui ogni imprecazione scritta in questo libro e il Signore cancellerà il suo nome sotto il cielo.
20Il Signore lo segregherà, per sua sventura, da tutte le tribù d'Israele, secondo tutte le imprecazioni dell'alleanza scritta in questo libro della legge.
21Allora la generazione futura, i vostri figli che sorgeranno dopo di voi e lo straniero che verrà da una terra lontana, quando vedranno i flagelli di quel paese e le malattie che il Signore gli avrà inflitte:
22tutto il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura, non sarà seminato e non germoglierà, né erba di sorta vi crescerà, come dopo lo sconvolgimento di Sòdoma, di Gomorra, di Adma e di Zeboim, distrutte dalla sua collera e dal suo furore,
23diranno, dunque, tutte le nazioni: Perché il Signore ha trattato così questo paese? Perché l'ardore di questa grande collera?
24E si risponderà: Perché hanno abbandonato l'alleanza del Signore, Dio dei loro padri: l'alleanza che egli aveva stabilita con loro, quando li ha fatti uscire dal paese d'Egitto;
25perché sono andati a servire altri dei e si sono prostrati dinanzi a loro: dei che essi non avevano conosciuti e che egli non aveva dato loro in sorte.
26Per questo si è accesa la collera del Signore contro questo paese, mandandovi contro tutte le imprecazioni scritte in questo libro;
27il Signore li ha strappati dal loro suolo con ira, con furore e con grande sdegno e li ha gettati in un altro paese, come oggi.
28Le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli, sempre, perché pratichiamo tutte le parole di questa legge.
Chapter 30
1Quando tutte queste cose che io ti ho poste dinanzi, la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate su di te e tu le richiamerai alla tua mente in mezzo a tutte le nazioni, dove il Signore tuo Dio ti avrà scacciato,
2se ti convertirai al Signore tuo Dio e obbedirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il cuore e con tutta l'anima, secondo quanto oggi ti comando,
3allora il Signore tuo Dio farà tornare i tuoi deportati, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo da tutti i popoli, in mezzo ai quali il Signore tuo Dio ti aveva disperso.
4Quand'anche i tuoi esuli fossero all'estremità dei cieli, di là il Signore tuo Dio ti raccoglierà e di là ti riprenderà.
5Il Signore tuo Dio ti ricondurrà nel paese che i tuoi padri avevano posseduto e tu lo possiederai; Egli ti farà felice e ti moltiplicherà più dei tuoi padri.
6Il Signore tuo Dio circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua discendenza, perché tu ami il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima e viva.
7Il Signore tuo Dio farà cadere tutte queste imprecazioni sui tuoi nemici e su quanti ti odieranno e perseguiteranno.
8Tu ti convertirai, obbedirai alla voce del Signore e metterai in pratica tutti questi comandi che oggi ti dò.
9Il Signore tuo Dio ti farà sovrabbondare di beni in ogni lavoro delle tue mani, nel frutto delle tue viscere, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo; perché il Signore gioirà di nuovo per te facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri,
10quando obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge; quando ti sarai convertito al Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima.
11Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te.
12Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire?
13Non è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire?
14Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.
15Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male;
16poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso.
17Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dei e a servirli,
18io vi dichiaro oggi che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese di cui state per entrare in possesso passando il Giordano.
19Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza,
20amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».
Chapter 31
1Mosè andò e rivolse ancora queste parole a tutto Israele. Disse loro:
2«Io oggi ho centovent'anni; non posso più andare e venire; inoltre il Signore mi ha detto: Tu non passerai questo Giordano.
3Il Signore tuo Dio passerà davanti a te, distruggerà davanti a te quelle nazioni e tu prenderai il loro posto; quanto a Giosuè, egli passerà alla tua testa, come il Signore ha detto.
4Il Signore tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come ha trattato il loro paese, che egli ha distrutto.
5Il Signore le metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dati.
6Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà».
7Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii forte e fatti animo, perché tu entrerai con questo popolo nel paese, che il Signore ai loro padri giurò di darvi: tu gliene darai il possesso.
8Il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d'animo!».
9Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore e a tutti gli anziani d'Israele.
10Mosè diede loro quest'ordine: «Alla fine di ogni sette anni, al tempo dell'anno del condono, alla festa delle capanne,
11quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, agli orecchi di tutti.
12Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero che sarà nelle tue città, perché ascoltino, imparino a temere il Signore vostro Dio e si preoccupino di mettere in pratica tutte le parole di questa legge.
13I loro figli, che ancora non la conoscono, la udranno e impareranno a temere il Signore vostro Dio, finché vivrete nel paese di cui voi andate a prendere possesso passando il Giordano».
14Il Signore disse a Mosè: «Ecco, il giorno della tua morte è vicino; chiama Giosuè e presentatevi nella tenda del convegno, perché io gli comunichi i miei ordini». Mosè e Giosuè dunque andarono a presentarsi nella tenda del convegno.
15Il Signore apparve nella tenda in una colonna di nube e la colonna di nube stette all'ingresso della tenda.
16Il Signore disse a Mosè: «Ecco, tu stai per addormentarti con i tuoi padri; questo popolo si alzerà e si prostituirà con gli dei stranieri del paese nel quale sta per entrare; mi abbandonerà e spezzerà l'alleanza che io ho stabilita con lui.
17In quel giorno, la mia ira si accenderà contro di lui; io li abbandonerò, nasconderò loro il volto e saranno divorati. Lo colpiranno malanni numerosi e angosciosi e in quel giorno dirà: Questi mali non mi hanno forse colpito per il fatto che il mio Dio non è più in mezzo a me?
18Io, in quel giorno, nasconderò il volto a causa di tutto il male che avranno fatto rivolgendosi ad altri dei.
19Ora scrivete per voi questo cantico e insegnatelo agli Israeliti; mettetelo loro in bocca, perché questo cantico mi sia di testimonio contro gli Israeliti.
20Quando lo avrò introdotto nel paese che ho promesso ai suoi padri con giuramento, paese dove scorre latte e miele, ed egli avrà mangiato, si sarà saziato e ingrassato e poi si sarà rivolto ad altri dei per servirli e mi avrà disprezzato e avrà spezzato la mia alleanza,
21e quando lo avranno colpito malanni numerosi e angosciosi, allora questo canto sarà testimonio davanti a lui; poiché non sarà dimenticato dalla sua discendenza. Sì, conosco i pensieri da lui concepiti gia oggi, prima ancora che io lo abbia introdotto nel paese, che ho promesso con giuramento».
22Mosè scrisse quel giorno questo canto e lo insegnò agli Israeliti.
23Poi il Signore comunicò i suoi ordini a Giosuè, figlio di Nun, e gli disse: «Sii forte e fatti animo, poiché tu introdurrai gli Israeliti nel paese, che ho giurato di dar loro, e io sarò con te».
24Quando Mosè ebbe finito di scrivere su un libro tutte le parole di questa legge,
25ordinò ai leviti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore:
26«Prendete questo libro della legge e mettetelo a fianco dell'arca dell'alleanza del Signore vostro Dio; vi rimanga come testimonio contro di te;
27perché io conosco la tua ribellione e la durezza della tua cervice. Se fino ad oggi, mentre vivo ancora in mezzo a voi, siete stati ribelli contro il Signore, quanto più lo sarete dopo la mia morte!
28Radunate presso di me tutti gli anziani delle vostre tribù e i vostri scribi; io farò udire loro queste parole e prenderò a testimoni contro di loro il cielo e la terra.
29So infatti che, dopo la mia morte, voi certo vi corromperete e vi allontanerete dalla via che vi ho detto di seguire; la sventura vi colpirà negli ultimi giorni, perché avrete fatto ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno con l'opera delle vostre mani».
30Poi Mosè pronunziò innanzi a tutta l'assemblea d'Israele le parole di questo canto, fino al loro termine.
Chapter 32
1«Ascoltate, o cieli: io voglio parlare: oda la terra le parole della mia bocca!
2Stilli come pioggia la mia dottrina, scenda come rugiada il mio dire; come scroscio sull'erba del prato, come spruzzo sugli steli di grano.
3Voglio proclamare il nome del Signore: date gloria al nostro Dio!
4Egli è la Roccia; perfetta è l'opera sua; tutte le sue vie sono giustizia; è un Dio verace e senza malizia; Egli è giusto e retto.
5Peccarono contro di lui i figli degeneri, generazione tortuosa e perversa.
6Così ripaghi il Signore, o popolo stolto e insipiente? Non è lui il padre che ti ha creato, che ti ha fatto e ti ha costituito?
7Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani. Interroga tuo padre e te lo farà sapere, i tuoi vecchi e te lo diranno.
8Quando l'Altissimo divideva i popoli, quando disperdeva i figli dell'uomo, egli stabilì i confini delle genti secondo il numero degli Israeliti.
9Perché porzione del Signore è il suo popolo, Giacobbe è sua eredità.
10Egli lo trovò in terra deserta, in una landa di ululati solitari. Lo circondò, lo allevò, lo custodì come pupilla del suo occhio.
11Come un'aquila che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, egli spiegò le ali e lo prese, lo sollevò sulle sue ali,
12Il Signore lo guidò da solo, non c'era con lui alcun dio straniero.
13Lo fece montare sulle alture della terra e lo nutrì con i prodotti della campagna; gli fece succhiare miele dalla rupe e olio dai ciottoli della roccia;
14crema di mucca e latte di pecora insieme con grasso di agnelli, arieti di Basan e capri, fior di farina di frumento e sangue di uva, che bevevi spumeggiante.
15Giacobbe ha mangiato e si è saziato, - sì, ti sei ingrassato, impinguato, rimpinzato - e ha respinto il Dio che lo aveva fatto, ha disprezzato la Roccia, sua salvezza.
16Lo hanno fatto ingelosire con dei stranieri e provocato con abomini all'ira.
17Hanno sacrificato a demoni che non sono Dio, a divinità che non conoscevano, novità, venute da poco, che i vostri padri non avevano temuto.
18La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato; hai dimenticato il Dio che ti ha procreato!
19Ma il Signore ha visto e ha disdegnato con ira i suoi figli e le sue figlie.
20Ha detto: Io nasconderò loro il mio volto: vedrò quale sarà la loro fine. Sono una generazione perfida, sono figli infedeli.
21Mi resero geloso con ciò che non è Dio, mi irritarono con i loro idoli vani; io li renderò gelosi con uno che non è popolo, li irriterò con una nazione stolta.
22Un fuoco si è acceso nella mia collera e brucerà fino nella profondità degl'inferi; divorerà la terra e il suo prodotto e incendierà le radici dei monti.
23Accumulerò sopra di loro i malanni; le mie frecce esaurirò contro di loro.
24Saranno estenuati dalla fame, divorati dalla febbre e da peste dolorosa. Il dente delle belve manderò contro di essi, con il veleno dei rettili che strisciano nella polvere.
25Di fuori la spada li priverà dei figli, dentro le case li ucciderà lo spavento. Periranno insieme il giovane e la vergine, il lattante e l'uomo canuto.
26Io ho detto: Li voglio disperdere, cancellarne tra gli uomini il ricordo!
27se non temessi l'arroganza del nemico, l'abbaglio dei loro avversari; non dicano: La nostra mano ha vinto, non è il Signore che ha operato tutto questo!
28Sono un popolo insensato e in essi non c'è intelligenza:
29se fossero saggi, capirebbero, rifletterebbero sulla loro fine:
30Come può un uomo solo inseguirne mille o due soli metterne in fuga diecimila? Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti, il Signore li ha consegnati?
31Perché la loro roccia non è come la nostra e i nostri nemici ne sono testimoni.
32La loro vite è dal ceppo di Sòdoma, dalle piantagioni di Gomorra. La loro uva è velenosa, ha grappoli amari.
33Tossico di serpenti è il loro vino, micidiale veleno di vipere.
34Non è questo nascosto presso di me, sigillato nei miei forzieri?
35Mia sarà la vendetta e il castigo, quando vacillerà il loro piede! Sì, vicino è il giorno della loro rovina e il loro destino si affretta a venire.
36Perché il Signore farà giustizia al suo popolo e dei suoi servi avrà compassione; quando vedrà che ogni forza è svanita e non è rimasto né schiavo, né libero.
37Allora dirà: Dove sono i loro dei, la roccia in cui cercavano rifugio;
38quelli che mangiavano il grasso dei loro sacrifici, che bevevano il vino delle loro libazioni? Sorgano ora e vi soccorrano, siano il riparo per voi!
39Ora vedete che io, io lo sono e nessun altro è dio accanto a me. Sono io che dò la morte e faccio vivere; io percuoto e io guarisco e nessuno può liberare dalla mia mano.
40Alzo la mano verso il cielo e dico: Per la mia vita, per sempre:
41quando avrò affilato la folgore della mia spada e la mia mano inizierà il giudizio, farò vendetta dei miei avversari, ripagherò i miei nemici.
42Inebrierò di sangue le mie frecce, si pascerà di carne la mia spada, del sangue dei cadaveri e dei prigionieri, delle teste dei condottieri nemici!
43Esultate, o nazioni, per il suo popolo, perché Egli vendicherà il sangue dei suoi servi; volgerà la vendetta contro i suoi avversari e purificherà la sua terra e il suo popolo».
44Mosè venne con Giosuè, figlio di Nun, e pronunziò agli orecchi del popolo tutte le parole di questo canto.
45Quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole davanti a tutto Israele, disse loro:
46«Ponete nella vostra mente tutte le parole che io oggi uso come testimonianza contro di voi. Le prescriverete ai vostri figli, perché cerchino di eseguire tutte le parole di questa legge.
47Essa infatti non è una parola senza valore per voi; anzi è la vostra vita; per questa parola passerete lunghi giorni sulla terra di cui state per prendere possesso, passando il Giordano».
48In quello stesso giorno il Signore disse a Mosè:
49«Sali su questo monte degli Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e mira il paese di Canaan, che io dò in possesso agli Israeliti.
50Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai riunito ai tuoi antenati, come Aronne tuo fratello è morto sul monte Or ed è stato riunito ai suoi antenati,
51perché siete stati infedeli verso di me in mezzo agli Israeliti alle acque di Mèriba di Kades nel deserto di Sin, perché non avete manifestato la mia santità.
52Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io sto per dare agli Israeliti, tu non entrerai!».
Chapter 33
1Ed ecco la benedizione con la quale Mosè, uomo di Dio, benedisse gli Israeliti prima di morire.
2Egli disse: è spuntato per loro dal Seir; è apparso dal monte Paran, è arrivato a Mèriba di Kades, dal suo meridione fino alle pendici.
3Certo egli ama i popoli; tutti i suoi santi sono nelle tue mani, mentre essi, accampati ai tuoi piedi, ricevono le tue parole.
4Una legge ci ha ordinato Mosè; un'eredità è l'assemblea di Giacobbe.
5Vi fu un re in Iesurun, quando si radunarono i capi del popolo, tutte insieme le tribù d'Israele.
6Viva Ruben e non muoia, benché siano pochi i suoi uomini».
7Questo disse per Giuda: e riconducilo verso il suo popolo; la sua mano difenderà la sua causa e tu sarai l'aiuto contro i suoi avversari».
8Per Levi disse: e i tuoi Urim all'uomo a te fedele, che hai messo alla prova a Massa, per cui hai litigato presso le acque di Mèriba;
9a lui che dice del padre e della madre: Io non li ho visti; che non riconosce i suoi fratelli e ignora i suoi figli. Essi osservarono la tua parola e custodiscono la tua alleanza;
10insegnano i tuoi decreti a Giacobbe e la tua legge a Israele; pongono l'incenso sotto le tue narici e un sacrificio sul tuo altare.
11Benedici, Signore, il suo valore e gradisci il lavoro delle sue mani; colpisci al fianco i suoi aggressori e i suoi nemici più non si rialzino».
12Per Beniamino disse: abita tranquillo presso di Lui; Egli lo protegge sempre e tra le sue braccia dimora».
13Per Giuseppe disse: Dalla rugiada abbia il meglio dei cieli, e dall'abisso disteso al di sotto;
14il meglio dei prodotti del sole e il meglio di ciò che germoglia ogni luna;
15la primizia dei monti antichi, il meglio dei colli eterni
16e il meglio della terra e di ciò che contiene. Il favore di Colui che abitava nel roveto venga sul capo di Giuseppe, sulla testa del principe tra i suoi fratelli!
17Come primogenito di toro, egli è d'aspetto maestoso e le sue corna sono di bùfalo; con esse cozzerà contro i popoli, tutti insieme, sino ai confini della terra. Tali sono le miriadi di Efraim e tali le migliaia di Manàsse».
18Per Zàbulon disse: e tu, Issacar, nelle tue tende!
19I popoli sulla montagna, dove offrono sacrifici legittimi, perché succhiano le ricchezze dei mari e i tesori nascosti nella sabbia».
20Per Gad disse: Come una leonessa ha la sede; sbranò un braccio e anche un cranio;
21poi si scelse le primizie, perché là era la parte riservata a un capo. Venne alla testa del popolo eseguì la giustizia del Signore e i suoi decreti riguardo a Israele».
22Per Dan disse: che balza da Basan».
23Per Nèftali disse: e colmo delle benedizioni del Signore: il mare e il meridione sono sua proprietà».
24Per Aser disse: Sia il favorito tra i suoi fratelli e tuffi il suo piede nell'olio.
25Di ferro e di rame siano i tuoi catenacci e quanto i tuoi giorni duri il tuo vigore.
26Nessuno è pari al Dio di Iesurun, che cavalca sui cieli per venirti in aiuto e sulle nubi nella sua maestà.
27Rifugio è il Dio dei tempi antichi e quaggiù lo sono le sue braccia eterne. Ha scacciato davanti a te il nemico e ha intimato: Distruggi!
28Israele abita tranquillo, la fonte di Giacobbe in luogo appartato, in terra di frumento e di mosto, dove il cielo stilla rugiada.
29Te beato, Israele! Chi è come te, popolo salvato dal Signore? Egli è lo scudo della tua difesa e la spada del tuo trionfo. I tuoi nemici vorranno adularti, ma tu calcherai il loro dorso».
Chapter 34
1Poi Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo, cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutto il paese: Gàlaad fino a Dan,
2tutto Nèftali, il paese di Efraim e di Manàsse, tutto il paese di Giuda fino al Mar Mediterraneo
3e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Zoar.
4Il Signore gli disse: «Questo è il paese per il quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!».
5Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab, secondo l'ordine del Signore.
6Fu sepolto nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tomba.
7Mosè aveva centoventi anni quando morì; gli occhi non gli si erano spenti e il vigore non gli era venuto meno.
8Gli Israeliti lo piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni; dopo, furono compiuti i giorni di pianto per il lutto di Mosè.
9Giosuè, figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè.
10Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè - lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia -
11per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutto il suo paese,
12e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele.
Joshua
Chapter 1
1Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore disse a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè:
2«Mosè mio servo è morto; orsù, attraversa questo Giordano tu e tutto questo popolo, verso il paese che io dò loro, agli Israeliti.
3Ogni luogo che calcherà la pianta dei vostri piedi, ve l'ho assegnato, come ho promesso a Mosè.
4Dal deserto e dal Libano fino al fiume grande, il fiume Eufrate, tutto il paese degli Hittiti, fino al Mar Mediterraneo, dove tramonta il sole: tali saranno i vostri confini.
5Nessuno potrà resistere a te per tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; non ti lascerò né ti abbandonerò.
6Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai mettere questo popolo in possesso della terra che ho giurato ai loro padri di dare loro.
7Solo sii forte e molto coraggioso, cercando di agire secondo tutta la legge che ti ha prescritta Mosè, mio servo. Non deviare da essa né a destra né a sinistra, perché tu abbia successo in qualunque tua impresa.
8Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa legge, ma mèditalo giorno e notte, perché tu cerchi di agire secondo quanto vi è scritto; poiché allora tu porterai a buon fine le tue imprese e avrai successo.
9Non ti ho io comandato: Sii forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada».
10Allora Giosuè comandò agli scribi del popolo:
11«Passate in mezzo all'accampamento e comandate al popolo: Fatevi provviste di viveri, poiché fra tre giorni voi passerete questo Giordano, per andare ad occupare il paese che il Signore vostro Dio vi dà in possesso».
12Poi Giosuè disse ai Rubeniti, ai Gaditi e alla metà della tribù di Manàsse:
13«Ricordatevi di ciò che vi ha ordinato Mosè, servo del Signore: Il Signore Dio vostro vi concede riposo e vi dà questo paese;
14le vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame rimarranno nella terra che vi ha assegnata Mosè oltre il Giordano; voi tutti invece, prodi guerrieri, passerete ben armati davanti ai vostri fratelli, e li aiuterete,
15finché il Signore conceda riposo ai vostri fratelli, come a voi, e anch'essi siano entrati in possesso del paese che il Signore Dio vostro assegna loro. Allora ritornerete e possederete la terra della vostra eredità, che Mosè, servo del Signore, diede a voi oltre il Giordano, ad oriente».
16Essi risposero a Giosuè: «Faremo quanto ci hai ordinato e noi andremo dovunque ci manderai.
17Come abbiamo obbedito in tutto a Mosè, così obbediremo a te; ma il Signore tuo Dio sia con te come è stato con Mosè.
18Chiunque disprezzerà i tuoi ordini e non obbedirà alle tue parole in quanto ci comanderai, sarà messo a morte. Solo, sii forte e coraggioso».
Chapter 2
1In seguito Giosuè, figlio di Nun, di nascosto inviò da Sittim due spie, ingiungendo: «Andate, osservate il territorio e Gerico». Essi andarono ed entrarono in casa di una donna, una prostituta chiamata Raab, dove passarono la notte.
2Ma fu riferito al re di Gerico: «Ecco alcuni degli Israeliti sono venuti qui questa notte per esplorare il paese».
3Allora il re di Gerico mandò a dire a Raab: «Fà uscire gli uomini che sono venuti da te e sono entrati in casa tua, perché sono venuti per esplorare tutto il paese».
4Allora la donna prese i due uomini e, dopo averli nascosti, rispose: «Sì, sono venuti da me quegli uomini, ma non sapevo di dove fossero.
5Ma quando stava per chiudersi la porta della città al cader della notte, essi uscirono e non so dove siano andati. Inseguiteli subito e li raggiungerete».
6Essa invece li aveva fatti salire sulla terrazza e li aveva nascosti fra gli steli di lino che vi aveva accatastato.
7Gli uomini li inseguirono sulla strada del Giordano verso i guadi e si chiuse la porta, dopo che furono usciti gli inseguitori.
8Quelli non si erano ancora coricati quando la donna salì da loro sulla terrazza
9e disse loro: «So che il Signore vi ha assegnato il paese, che il terrore da voi gettato si è abbattuto su di noi e che tutti gli abitanti della regione sono sopraffatti dallo spavento davanti a voi,
10perché abbiamo sentito come il Signore ha prosciugato le acque del Mare Rosso davanti a voi, alla vostra uscita dall'Egitto e come avete trattato i due re Amorrei, che erano oltre il Giordano, Sicon ed Og, da voi votati allo sterminio.
11Lo si è saputo e il nostro cuore è venuto meno e nessuno ardisce di fiatare dinanzi a voi, perché il Signore vostro Dio è Dio lassù in cielo e quaggiù sulla terra.
12Ora giuratemi per il Signore che, come io ho usato benevolenza, anche voi userete benevolenza alla casa di mio padre; datemi dunque un segno certo
13che lascerete vivi mio padre, mia madre, i miei fratelli, le mie sorelle e quanto loro appartiene e risparmierete le nostre vite dalla morte».
14Gli uomini le dissero: «A morte le nostre vite al posto vostro, purché non riveliate questo nostro affare; quando poi il Signore ci darà il paese, ti tratteremo con benevolenza e lealtà».
15Allora essa li fece scendere con una corda dalla finestra, perché la sua casa era addossata al muro di cinta; infatti sulle mura aveva l'abitazione.
16Disse loro: «Andate verso la montagna, perché non si imbattano in voi i vostri inseguitori e là rimarrete nascosti tre giorni fino al loro ritorno; poi andrete per la vostra strada».
17Le risposero allora gli uomini: «Saremo sciolti da questo giuramento, che ci hai fatto fare, a queste condizioni:
18quando noi entreremo nel paese, legherai questa cordicella di filo scarlatto alla finestra, per la quale ci hai fatto scendere e radunerai presso di te in casa tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli e tutta la famiglia di tuo padre.
19Chiunque allora uscirà dalla porta di casa tua, il suo sangue ricadrà sulla sua testa e noi non ne avremo colpa; chiunque invece sarà con te in casa, il suo sangue ricada sulla nostra testa, se gli si metterà addosso una mano.
20Ma se tu rivelerai questo nostro affare, noi saremo liberi da ciò che ci hai fatto giurare».
21Essa allora rispose: «Sia così secondo le vostre parole». Poi li congedò e quelli se ne andarono. Essa legò la cordicella scarlatta alla finestra.
22Se ne andarono dunque e giunsero alla montagna dove rimasero tre giorni, finché non furono tornati gli inseguitori. Gli inseguitori li avevano cercati in ogni direzione senza trovarli.
23I due uomini allora tornarono sui loro passi, scesero dalla montagna, passarono il Giordano e vennero da Giosuè, figlio di Nun, e gli raccontarono quanto era loro accaduto.
24Dissero a Giosuè: «Dio ha messo nelle nostre mani tutto il paese e tutti gli abitanti del paese sono gia disfatti dinanzi a noi».
Chapter 3
1Giosuè si mise all'opera di buon mattino; partirono da Sittim e giunsero al Giordano, lui e tutti gli Israeliti. Lì si accamparono prima di attraversare.
2Trascorsi tre giorni, gli scribi passarono in mezzo all'accampamento
3e diedero al popolo questo ordine: «Quando vedrete l'arca dell'alleanza del Signore Dio vostro e i sacerdoti leviti che la portano, voi vi muoverete dal vostro posto e la seguirete;
4ma tra voi ed essa vi sarà la distanza di circa duemila cùbiti: non avvicinatevi. Così potrete conoscere la strada dove andare, perché prima d'oggi non siete passati per questa strada».
5Poi Giosuè disse al popolo: «Santificatevi, poiché domani il Signore compirà meraviglie in mezzo a voi».
6Giosuè disse ai sacerdoti: «Portate l'arca dell'alleanza e passate davanti al popolo». Essi portarono l'arca dell'alleanza e camminarono davanti al popolo.
7Disse allora il Signore a Giosuè: «Oggi stesso comincerò a glorificarti agli occhi di tutto Israele, perché sappiano che come sono stato con Mosè, così sarò con te.
8Tu ordinerai ai sacerdoti che portano l'arca dell'alleanza: Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano, voi vi fermerete».
9Disse allora Giosuè agli Israeliti: «Avvicinatevi e ascoltate gli ordini del Signore Dio vostro».
10Continuò Giosuè: «Da ciò saprete che il Dio vivente è in mezzo a voi e che, certo, scaccerà dinanzi a voi il Cananeo, l'Hittita, l'Eveo, il Perizzita, il Gergeseo, l'Amorreo e il Gebuseo.
11Ecco l'arca dell'alleanza del Signore di tutta la terra passa dinanzi a voi nel Giordano.
12Ora sceglietevi dodici uomini dalle tribù di Israele, un uomo per ogni tribù.
13Quando le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca di Dio, Signore di tutta la terra, si poseranno sulle acque del Giordano, le acque del Giordano si divideranno; le acque che scendono dalla parte superiore si fermeranno come un solo argine».
14Quando il popolo si mosse dalle sue tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza camminavano davanti al popolo.
15Appena i portatori dell'arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca si immersero al limite delle acque - il Giordano infatti durante tutti i giorni della mietitura è gonfio fin sopra tutte le sponde -
16si fermarono le acque che fluivano dall'alto e stettero come un solo argine a grande distanza, in Adama, la città che è presso Zartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare dell'Araba, il Mar Morto, se ne staccarono completamente e il popolo passò di fronte a Gerico.
17I sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore si fermarono immobili all'asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto, finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano.
Chapter 4
1Quando tutta la gente ebbe finito di attraversare il Giordano, il Signore disse a Giosuè:
2«Sceglietevi dal popolo dodici uomini, un uomo per ogni tribù,
3e comandate loro: Prendetevi dodici pietre da qui, in mezzo al Giordano, dal luogo dove stanno immobili i piedi dei sacerdoti; trasportatele con voi e deponetele nel luogo, dove vi accamperete questa notte».
4Allora Giosuè convocò i dodici uomini, che aveva designati tra gli Israeliti, un uomo per ogni tribù,
5e disse loro: «Passate davanti all'arca del Signore vostro Dio in mezzo al Giordano e caricatevi sulle spalle ciascuno una pietra, secondo il numero delle tribù degli Israeliti,
6perché diventino un segno in mezzo a voi. Quando domani i vostri figli vi chiederanno: Che significano per voi queste pietre?
7risponderete loro: Perché si divisero le acque del Giordano dinanzi all'arca dell'alleanza del Signore; mentre essa attraversava il Giordano, le acque del Giordano si divisero e queste pietre dovranno essere un memoriale per gli Israeliti, per sempre».
8Fecero dunque gli Israeliti come aveva comandato Giosuè, presero dodici pietre in mezzo al Giordano, secondo quanto aveva comandato il Signore a Giosuè, in base al numero delle tribù degli Israeliti, le trasportarono con sé verso l'accampamento e le deposero in quel luogo.
9Giosuè fece collocare altre dodici pietre in mezzo al Giordano, nel luogo dove poggiavano i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza: esse si trovano là fino ad oggi.
10I sacerdoti che portavano l'arca si erano fermati in mezzo al Giordano, finché fosse eseguito ogni ordine che il Signore aveva comandato a Giosuè di comunicare al popolo, e secondo tutte le prescrizioni di Mosè a Giosuè. Il popolo dunque si affrettò a passare.
11Quando poi tutto il popolo ebbe terminato la traversata, passò l'arca del Signore e i sacerdoti, dinanzi al popolo.
12Passarono i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse, ben armati, davanti agli Israeliti, secondo quanto aveva comandato loro Mosè;
13circa quarantamila, armati per la guerra, passarono davanti al Signore per il combattimento verso le steppe di Gerico.
14In quel giorno il Signore glorificò Giosuè agli occhi di tutto Israele e lo temettero, come avevano temuto Mosè in tutti i giorni della sua vita.
15Disse allora il Signore a Giosuè:
16«Comanda ai sacerdoti che portano l'arca della testimonianza che salgano dal Giordano».
17Giosuè comandò ai sacerdoti: «Salite dal Giordano».
18Non appena i sacerdoti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, furono saliti dal Giordano, mentre le piante dei piedi dei sacerdoti raggiungevano l'asciutto, le acque del Giordano tornarono al loro posto e rifluirono come prima su tutta l'ampiezza delle loro sponde.
19Il popolo salì dal Giordano il dieci del primo mese e si accampò in Gàlgala, dalla parte orientale di Gerico.
20Quelle dodici pietre che avevano portate dal Giordano, Giosuè le eresse in Gàlgala.
21Si rivolse poi agli Israeliti: «Quando domani i vostri figli interrogheranno i loro padri: Che cosa sono queste pietre?,
22farete sapere ai vostri figli: All'asciutto Israele ha attraversato questo Giordano,
23poiché il Signore Dio vostro prosciugò le acque del Giordano dinanzi a voi, finché foste passati, come fece il Signore Dio vostro al Mare Rosso, che prosciugò davanti a noi finché non fummo passati;
24perché tutti i popoli della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore e temiate il Signore Dio vostro, per sempre».
Chapter 5
1Quando tutti i re degli Amorrei, che sono oltre il Giordano ad occidente, e tutti i re dei Cananei, che erano presso il mare, seppero che il Signore aveva prosciugato le acque del Giordano davanti agli Israeliti, finché furono passati, si sentirono venir meno il cuore e non ebbero più fiato davanti agli Israeliti.
2In quel tempo il Signore disse a Giosuè: «Fatti coltelli di selce e circoncidi di nuovo gli Israeliti».
3Giosuè si fece coltelli di selce e circoncise gli Israeliti alla collina Aralot.
4La ragione per cui Giosuè fece praticare la circoncisione è la seguente: tutto il popolo uscito dall'Egitto, i maschi, tutti gli uomini atti alla guerra, morirono nel deserto dopo l'uscita dall'Egitto;
5mentre tutto quel popolo che ne era uscito era circonciso, tutto il popolo nato nel deserto, dopo l'uscita dall'Egitto, non era circonciso.
6Quarant'anni infatti camminarono gli Israeliti nel deserto, finché fu estinta tutta la nazione, cioè gli uomini atti alla guerra usciti dall'Egitto, i quali non avevano ascoltato la voce del Signore e ai quali il Signore aveva giurato di non mostrare loro quella terra, dove scorre latte e miele, che il Signore aveva giurato ai padri di darci,
7ma al loro posto fece sorgere i loro figli e questi circoncise Giosuè; non erano infatti circoncisi perché non era stata fatta la circoncisione durante il viaggio.
8Quando si terminò di circoncidere tutta la nazione, rimasero al loro posto nell'accampamento finché furono guariti.
9Allora il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l'infamia d'Egitto». Quel luogo si chiamò Gàlgala fino ad oggi.
10Si accamparono dunque in Gàlgala gli Israeliti e celebrarono la pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di Gerico.
11Il giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
12La manna cessò il giorno dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti della terra e non ci fu più manna per gli Israeliti; in quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.
13Mentre Giosuè era presso Gerico, alzò gli occhi ed ecco, vide un uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: «Tu sei per noi o per i nostri avversari?».
14Rispose: «No, io sono il capo dell'esercito del Signore. Giungo proprio ora». Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: «Che dice il mio signore al suo servo?».
15Rispose il capo dell'esercito del Signore a Giosuè: «Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo». Giosuè così fece.
Chapter 6
1Ora Gerico era saldamente sbarrata dinanzi agli Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava.
2Disse il Signore a Giosuè: «Vedi, io ti metto in mano Gerico e il suo re. Voi tutti prodi guerrieri,
3tutti atti alla guerra, girerete intorno alla città, facendo il circuito della città una volta. Così farete per sei giorni.
4Sette sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca; il settimo giorno poi girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti suoneranno le trombe.
5Quando si suonerà il corno dell'ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo entrerà, ciascuno diritto davanti a sé».
6Giosuè, figlio di Nun, convocò i sacerdoti e disse loro: «Portate l'arca dell'alleanza; sette sacerdoti portino sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca del Signore».
7Disse al popolo: «Mettetevi in marcia e girate intorno alla città e il gruppo armato passi davanti all'arca del Signore».
8Come Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe d'ariete davanti al Signore, si mossero e suonarono le trombe, mentre l'arca dell'alleanza del Signore li seguiva;
9l'avanguardia precedeva i sacerdoti che suonavano le trombe e la retroguardia seguiva l'arca; si procedeva a suon di tromba.
10Al popolo Giosuè aveva ordinato: «Non urlate, non fate neppur sentire la voce e non una parola esca dalla vostra bocca finché vi dirò: Lanciate il grido di guerra, allora griderete».
11L'arca del Signore girò intorno alla città facendo il circuito una volta, poi tornarono nell'accampamento e passarono la notte nell'accampamento.
12Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del Signore;
13i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di ariete davanti all'arca del Signore, avanzavano suonando le trombe; l'avanguardia li precedeva e la retroguardia seguiva l'arca del Signore; si marciava a suon di tromba.
14Girarono intorno alla città, il secondo giorno, una volta e tornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni.
15Al settimo giorno essi si alzarono al sorgere dell'aurora e girarono intorno alla città in questo modo per sette volte; soltanto in quel giorno fecero sette volte il giro intorno alla città.
16Alla settima volta i sacerdoti diedero fiato alle trombe e Giosuè disse al popolo: «Lanciate il grido di guerra perché il Signore mette in vostro potere la città.
17La città con quanto vi è in essa sarà votata allo sterminio per il Signore; soltanto Raab, la prostituta, vivrà e chiunque è con lei nella casa, perché ha nascosto i messaggeri che noi avevamo inviati.
18Solo guardatevi da ciò che è votato allo sterminio, perché, mentre eseguite la distruzione, non prendiate qualche cosa di ciò che è votato allo sterminio e rendiate così votato allo sterminio l'accampamento di Israele e gli portiate disgrazia.
19Tutto l'argento, l'oro e gli oggetti di rame e di ferro sono cosa sacra per il Signore, devono entrare nel tesoro del Signore».
20Allora il popolo lanciò il grido di guerra e si suonarono le trombe. Come il popolo udì il suono della tromba ed ebbe lanciato un grande grido di guerra, le mura della città crollarono; il popolo allora salì verso la città, ciascuno diritto davanti a sé, e occuparono la città.
21Votarono poi allo sterminio, passando a fil di spada, ogni essere che era nella città, dall'uomo alla donna, dal giovane al vecchio, e perfino il bue, l'ariete e l'asino.
22Ai due uomini che avevano esplorato il paese, Giosuè disse: «Entrate nella casa della prostituta, conducete fuori lei e quanto le appartiene, come le avete giurato».
23Entrarono i giovani esploratori e condussero fuori Raab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e tutto quanto le apparteneva; fecero uscire tutta la sua famiglia e li stabilirono fuori dell'accampamento di Israele.
24Incendiarono poi la città e quanto vi era, soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti di rame e di ferro deposero nel tesoro della casa del Signore.
25Giosuè però lasciò in vita Raab, la prostituta, la casa di suo padre e quanto le apparteneva, ed essa abita in mezzo ad Israele fino ad oggi, perché aveva nascosto gli esploratori che Giosuè aveva inviato a Gerico.
26In quella circostanza Giosuè fece giurare: «Maledetto davanti al Signore l'uomo che si alzerà e ricostruirà questa città di Gerico! Sul suo primogenito ne getterà le fondamenta e sul figlio minore ne erigerà le porte!».
27Il Signore fu con Giosuè, la cui fama si sparse in tutto il paese.
Chapter 7
1Gli Israeliti si resero colpevoli di violazione quanto allo sterminio: Acan, figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerach, della tribù di Giuda, si impadronì di quanto era votato allo sterminio e allora la collera del Signore si accese contro gli Israeliti.
2Giosuè inviò uomini di Gerico ad Ai, che è presso Bet-Aven, ad oriente di Betel. Disse loro: «Andate a esplorare la regione». Gli uomini andarono a esplorare Ai.
3Poi ritornarono da Giosuè e gli dissero: «Non vada tutto il popolo; vadano all'assalto due o tremila uomini per espugnare Ai; non impegnateci tutto il popolo, perché sono pochi».
4Vi andarono allora del popolo circa tremila uomini, ma si diedero alla fuga dinanzi agli uomini di Ai.
5Gli uomini di Ai ne uccisero circa trentasei, li inseguirono davanti alla porta fino a Sebarim e li colpirono nella discesa. Allora al popolo venne meno il cuore e si sciolse come acqua.
6Giosuè si stracciò le vesti, si prostrò con la faccia a terra davanti all'arca del Signore fino alla sera e con lui gli anziani di Israele e sparsero polvere sul loro capo.
7Giosuè esclamò: «Signore Dio, perché hai fatto passare il Giordano a questo popolo, per metterci poi nelle mani dell'Amorreo e distruggerci? Se avessimo deciso di stabilirci oltre il Giordano!
8Perdonami, Signore: che posso dire, dopo che Israele ha voltato le spalle ai suoi nemici?
9Lo sapranno i Cananei e tutti gli abitanti della regione, ci accerchieranno e cancelleranno il nostro nome dal paese. E che farai tu per il tuo grande nome?».
10Rispose il Signore a Giosuè: «Alzati, perché stai prostrato sulla faccia?
11Israele ha peccato. Essi hanno trasgredito l'alleanza che avevo loro prescritto e hanno preso ciò che era votato allo sterminio: hanno rubato, hanno dissimulato e messo nei loro sacchi!
12Gli Israeliti non potranno resistere ai loro nemici, volteranno le spalle ai loro nemici, perché sono incorsi nello sterminio. Non sarò più con voi, se non eliminerete da voi chi è incorso nello sterminio.
13Orsù, santifica il popolo. votato allo sterminio è in mezzo a te, Israele; tu non potrai resistere ai tuoi nemici, finché non eliminerete da voi chi è votato allo sterminio.
14Vi accosterete dunque domattina secondo le vostre tribù; la tribù che il Signore avrà designato con la sorte si accosterà per famiglie e la famiglia che il Signore avrà designata si accosterà per case; la casa che il Signore avrà designata si accosterà per individui;
15colui che risulterà votato allo sterminio sarà bruciato dal fuoco con quanto è suo, perché ha trasgredito l'alleanza del Signore e ha commesso un'infamia in Israele».
16Giosuè si alzò di buon mattino e fece accostare Israele secondo le sue tribù e fu designata dalla sorte la tribù di Giuda.
17Fece accostare le famiglie di Giuda e fu designata la famiglia degli Zerachiti; fece accostare la famiglia degli Zerachiti per case e fu designato Zabdi;
18fece accostare la sua casa per individui e fu designato dalla sorte Acan, figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerach, della tribù di Giuda.
19Disse allora Giosuè ad Acan: «Figlio mio, dà gloria al Signore, Dio di Israele, e rendigli omaggio e raccontami ciò che hai fatto, non me lo nascondere».
20Rispose Acan a Giosuè: «In verità, proprio io ho peccato contro il Signore, Dio di Israele, e ho fatto questo e quest'altro.
21Avevo visto nel bottino un bel mantello di Sennaar, duecento sicli d'argento e un lingotto d'oro del peso di cinquanta sicli; ne sentii bramosia e li presi ed eccoli nascosti in terra in mezzo alla mia tenda e l'argento è sotto».
22Giosuè mandò allora messaggeri che corsero alla tenda, ed ecco tutto era nascosto nella tenda e l'argento era sotto.
23Li presero dalla tenda, li portarono a Giosuè e a tutti gli Israeliti e li deposero davanti al Signore.
24Giosuè allora prese Acan di Zerach e l'argento, il mantello, il lingotto d'oro, i suoi figli, le sue figlie, il suo bue, il suo asino, le sue pecore, la sua tenda e quanto gli apparteneva. Tutto Israele lo seguiva ed egli li condusse alla valle di Acor.
25Giosuè disse: «Come tu hai portato sventura a noi, così il Signore oggi la porti a te!». Tutto Israele lo lapidò, li bruciarono tutti e li uccisero tutti a sassate.
26Eressero poi sul posto un gran mucchio di pietre, che esiste fino ad oggi. Il Signore allora desistette dal suo tremendo sdegno. Per questo quel luogo si chiama fino ad oggi Valle di Acor.
Chapter 8
1Il Signore disse a Giosuè: «Non temere e non abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, và contro Ai. Vedi, io ti metto in mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo territorio.
2Farai ad Ai e al suo re come hai fatto a Gerico e al suo re; tuttavia prenderete per voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro Ai, dietro ad essa».
3Giosuè dunque e tutti quelli del popolo atti alla guerra si accinsero ad assalire Ai; Giosuè scelse trentamila uomini, guerrieri valenti, li inviò di notte
4e comandò loro: «State attenti: voi tenderete un agguato contro la città, dietro ad essa. Non allontanatevi troppo dalla città e state tutti pronti.
5Io, con tutta la gente, mi avvicinerò alla città. Ora, quando essi usciranno contro di noi come l'altra volta, noi fuggiremo davanti a loro.
6Essi usciranno ad inseguirci finché noi li avremo tirati lontani dalla città, perché diranno: Fuggono davanti a noi come l'altra volta! Mentre noi fuggiremo davanti a loro,
7voi balzerete dall'agguato e occuperete la città e il Signore vostro Dio la metterà in vostro potere.
8Come l'avrete in potere, appiccherete il fuoco alla città: farete secondo il comando del Signore. Fate attenzione! Questo è il mio comando».
9Giosuè allora li inviò ed essi andarono al luogo dell'agguato e si posero fra Betel e Ai, ad occidente di Ai; Giosuè passò quella notte in mezzo al popolo.
10Si alzò di buon mattino, passò in rassegna il popolo e andò con gli anziani di Israele alla testa del popolo verso Ai.
11Tutti quelli del popolo atti alla guerra, che erano con lui, salendo avanzarono e arrivarono di fronte alla città e si accamparono a nord di Ai. Tra Giosuè e Ai c'era di mezzo la valle.
12Prese circa cinquemila uomini e li pose in agguato tra Betel e Ai, ad occidente della città.
13Il popolo pose l'accampamento a nord di Ai mentre l'agguato era ad occidente della città; Giosuè andò quella notte in mezzo alla valle.
14Non appena il re di Ai si accorse di ciò, gli uomini della città si alzarono in fretta e uscirono per il combattimento incontro ad Israele, il re con tutto il popolo, verso il pendio di fronte all'Araba. Egli non s'accorse che era teso un agguato contro di lui dietro la città.
15Giosuè e tutto Israele si diedero per vinti dinanzi a loro e fuggirono per la via del deserto.
16Tutta la gente che era dentro la città corse ad inseguirli; inseguirono Giosuè e furono attirati lontano dalla città.
17Non ci rimase in Ai nessuno che non inseguisse Israele e così lasciarono aperta la città per inseguire Israele.
18Disse allora il Signore a Giosuè: «Tendi verso la città il giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle mani». Giosuè tese il giavellotto, che teneva in mano, verso la città.
19Come ebbe stesa la mano, quelli che erano in agguato balzarono subito dal loro nascondiglio, entrarono di corsa nella città, la occuparono e s'affrettarono ad appiccarvi il fuoco.
20Gli uomini di Ai si voltarono indietro ed ecco videro che il fumo della città si alzava verso il cielo. Allora non ci fu più possibilità per loro di fuggire in alcuna direzione, mentre il popolo che fuggiva verso il deserto si rivolgeva contro quelli che lo inseguivano.
21Infatti Giosuè e tutto Israele s'erano accorti che il gruppo in agguato aveva occupata la città e che il fumo della città si era levato; si voltarono dunque indietro e colpirono gli uomini di Ai.
22Anche gli altri uscirono dalla città contro di loro, e così i combattenti di Ai si trovarono in mezzo agli Israeliti, avendoli da una parte e dall'altra. Li colpirono finché non rimase nessun superstite e fuggiasco.
23Il re di Ai lo presero vivo e lo condussero da Giosuè.
24Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti i combattenti di Ai nella campagna, nel deserto, dove quelli li avevano inseguiti, e tutti fino all'ultimo furono caduti sotto i colpi della spada in modo che non sopravvisse alcuno, allora tutti gli Israeliti si riversarono in massa in Ai e la colpirono a fil di spada.
25Tutti i caduti in quel giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutta la gente di Ai.
26Giosuè non ritirò la mano, che brandiva il giavellotto, finché non ebbero votato allo sterminio tutti gli abitanti di Ai.
27Gli Israeliti, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Giosuè, trattennero per sé soltanto il bestiame e il bottino della città.
28Poi Giosuè incendiò Ai e ne fece una rovina per sempre, una desolazione fino ad oggi.
29Fece appendere il re di Ai ad un albero fino alla sera. Al calar del sole Giosuè comandò che il suo cadavere fosse calato dall'albero; lo gettarono all'ingresso della porta della città e vi eressero sopra un gran mucchio di pietre, che dura fino ad oggi.
30In quell'occasione Giosuè costruì un altare al Signore, Dio di Israele, sul monte Ebal,
31secondo quanto aveva ordinato Mosè, servo del Signore, agli Israeliti, come è scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre intatte, non toccate dal ferro; vi si sacrificarono sopra olocausti e si offrirono sacrifici di comunione.
32In quel luogo scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosè, che questi aveva scritto per gli Israeliti.
33Tutto Israele, i suoi anziani, i suoi scribi, tutti i suoi giudici, forestieri e cittadini stavano in piedi da una parte e dall'altra dell'arca, di fronte ai sacerdoti leviti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, una metà verso il monte Garizim e l'altra metà verso il monte Ebal, come aveva prima prescritto Mosè, servo del Signore, per benedire il popolo di Israele.
34Giosuè lesse tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto è scritto nel libro della legge.
35Non ci fu parola, di quante Mosè aveva comandate, che Giosuè non leggesse davanti a tutta l'assemblea di Israele, comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che soggiornavano in mezzo a loro.
Chapter 9
1Non appena ebbero udito questi fatti, tutti i re che si trovavano oltre il Giordano, nella zona montuosa, nel bassopiano collinoso e lungo tutto il litorale del Mar Mediterraneo verso il Libano, gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei, i Gebusei,
2si allearono per far guerra di comune accordo contro Giosuè e Israele.
3Invece gli abitanti di Gàbaon, quando ebbero sentito ciò che Giosuè aveva fatto a Gerico e ad Ai,
4ricorsero da parte loro ad un'astuzia: andarono a rifornirsi di vettovaglie, presero sacchi sdrusciti per i loro asini, otri di vino consunti, rotti e rappezzati,
5si misero ai piedi sandali strappati e ricuciti, addosso vestiti logori. Tutto il pane della loro provvigione era secco e sbriciolato.
6Andarono poi da Giosuè all'accampamento di Gàlgala e dissero a lui e agli Israeliti: «Veniamo da un paese lontano; stringete con noi un'alleanza».
7La gente di Israele rispose loro: «Forse abitate in mezzo a noi e come possiamo stringere alleanza con voi?».
8Risposero a Giosuè: «Noi siamo tuoi servi!» e Giosuè chiese loro: «Chi siete e da dove venite?».
9Gli risposero: «I tuoi servi vengono da un paese molto lontano, a causa del nome del Signore Dio tuo, poiché abbiamo udito della sua fama, di quanto ha fatto in Egitto,
10di quanto ha fatto ai due re degli Amorrei, che erano oltre il Giordano, a Sicon, re di Chesbon, e ad Og, re di Basan, che era ad Astarot.
11Ci dissero allora i nostri vecchi e tutti gli abitanti del nostro paese: Rifornitevi di provviste per la strada, andate loro incontro e dite loro: Noi siamo servi vostri, stringete dunque un'alleanza con noi.
12Questo è il nostro pane: caldo noi lo prendemmo come provvista nelle nostre case quando uscimmo per venire da voi e ora eccolo secco e ridotto in briciole;
13questi otri di vino, che noi riempimmo nuovi, eccoli rotti e questi nostri vestiti e i nostri sandali sono consunti per il cammino molto lungo».
14La gente allora prese le loro provviste senza consultare l'oracolo del Signore.
15Giosuè fece pace con loro e stipulò l'alleanza di lasciarli vivere; i capi della comunità s'impegnarono verso di loro con giuramento.
16Tre giorni dopo avere stipulato con essi il patto, gli Israeliti vennero a sapere che quelli erano loro vicini e abitavano in mezzo a loro.
17Allora gli Israeliti partirono e il terzo giorno entrarono nelle loro città: le loro città erano Gàbaon, Chefira, Beerot e Kiriat-Iarim.
18Ma gli Israeliti non li uccisero, perché i capi della comunità avevano loro giurato per il Signore, Dio di Israele, e tutta la comunità si lamentò dei capi.
19Dissero allora tutti i capi dell'intera comunità: «Noi abbiamo loro giurato per il Signore, Dio di Israele, e ora non possiamo colpirli.
20Faremo loro questo: li lasceremo vivere e così non ci sarà su di noi lo sdegno, a causa del giuramento che abbiamo loro prestato».
21Ma aggiunsero i capi: «Vivano pure, siano però tagliatori di legna e portatori d'acqua per tutta la comunità». Come i capi ebbero loro parlato,
22Giosuè chiamò i Gabaoniti e disse loro: «Perché ci avete ingannati, dicendo: Noi abitiamo molto lontano da voi, mentre abitate in mezzo a noi?
23Orbene voi siete maledetti e nessuno di voi cesserà di essere schiavo e di tagliar legna e di portare acqua per la casa del mio Dio».
24Risposero a Giosuè e dissero: «Era stato riferito ai tuoi servi quanto il Signore Dio tuo aveva ordinato a Mosè suo servo, di dare cioè a voi tutto il paese e di sterminare dinanzi a voi tutti gli abitanti del paese; allora abbiamo avuto molto timore per le nostre vite a causa vostra e perciò facemmo tal cosa.
25Ora eccoci nelle tue mani, trattaci pure secondo quanto è buono e giusto ai tuoi occhi».
26Li trattò allora in questo modo: li salvò dalla mano degli Israeliti, che non li uccisero;
27e in quel giorno, Giosuè li costituì tagliatori di legna e portatori di acqua per la comunità e per l'altare del Signore, nel luogo che Egli avrebbe scelto, fino ad oggi.
Chapter 10
1Quando Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, venne a sapere che Giosuè aveva preso Ai e l'aveva votata allo sterminio, e che, come aveva fatto a Gerico e al suo re, aveva fatto ad Ai e al suo re e che gli abitanti di Gàbaon avevano fatto pace con gli Israeliti e si trovavano ormai in mezzo a loro,
2ebbe grande paura, perché Gàbaon, una delle città regali, era più grande di Ai e tutti i suoi uomini erano valorosi.
3Allora Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, mandò a dire a Oam, re di Ebron, a Piream, re di Iarmut, a Iafia, re di Lachis e a Debir, re di Eglon:
4«Venite da me, aiutatemi e assaltiamo Gàbaon, perché ha fatto pace con Giosuè e con gli Israeliti».
5Quelli si unirono e i cinque re amorrei, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis ed il re di Eglon, vennero con tutte le loro truppe, si accamparono contro Gàbaon e le diedero battaglia.
6Allora gli uomini di Gàbaon mandarono a dire a Giosuè, all'accampamento di Gàlgala: «Non privare del tuo aiuto i tuoi servi. Vieni presto da noi; salvaci e aiutaci, perché si sono alleati contro di noi tutti i re degli Amorrei, che abitano sulle montagne».
7Giosuè partì da Gàlgala con tutta la gente di guerra e tutti i prodi guerrieri.
8Allora il Signore disse a Giosuè: «Non aver paura di loro, perché li metto in tuo potere; nessuno di loro resisterà davanti a te».
9Giosuè piombò su di loro d'improvviso: tutta la notte aveva marciato, partendo da Gàlgala.
10Il Signore mise lo scompiglio in mezzo a loro dinanzi ad Israele, che inflisse loro in Gàbaon una grande disfatta, li inseguì verso la salita di Bet-Coron e li battè fino ad Azeka e fino a Makkeda.
11Mentre essi fuggivano dinanzi ad Israele ed erano alla discesa di Bet-Coron, il Signore lanciò dal cielo su di essi come grosse pietre fino ad Azeka e molti morirono. Coloro che morirono per le pietre della grandine furono più di quanti ne uccidessero gli Israeliti con la spada.
12Allora, quando il Signore mise gli Amorrei nelle mani degli Israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli occhi di Israele: e tu, luna, sulla valle di Aialon».
13Si fermò il sole e la luna rimase immobile finché il popolo non si vendicò dei nemici. cielo e non si affrettò a calare quasi un giorno intero.
14Non ci fu giorno come quello, né prima né dopo, perché aveva ascoltato il Signore la voce d'un uomo, perché il Signore combatteva per Israele»?
15Poi Giosuè con tutto Israele ritornò all'accampamento di Gàlgala.
16Quei cinque re erano fuggiti e si erano nascosti nella grotta in Makkeda.
17Fu portata a Giosuè la notizia: «Sono stati trovati i cinque re, nascosti nella grotta in Makkeda».
18Disse loro Giosuè: «Rotolate grosse pietre contro l'entrata della grotta e fate restare presso di essa uomini per sorvegliarli.
19Voi però non fermatevi, inseguite i vostri nemici, attaccateli nella retroguardia e non permettete loro di entrare nelle loro città, perché il Signore Dio vostro li mette nelle vostre mani».
20Quando Giosuè e gli Israeliti ebbero terminato di infliggere loro una strage enorme così da finirli, e i superstiti furono loro sfuggiti ed entrati nelle fortezze,
21ritornò tutto il popolo all'accampamento presso Giosuè, in Makkeda, in pace. Nessuno mosse più la lingua contro gli Israeliti.
22Disse allora Giosuè: «Aprite l'ingresso della grotta e fatemi uscire dalla grotta quei cinque re».
23Così fecero e condussero a lui fuori dalla grotta quei cinque re, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis e il re di Eglon.
24Quando quei cinque re furono fatti uscire dinanzi a Giosuè, egli convocò tutti gli Israeliti e disse ai capi dei guerrieri che avevano marciato con lui: «Accostatevi e ponete i vostri piedi sul collo di questi re!». Quelli s'accostarono e posero i piedi sul loro collo.
25Disse loro Giosuè: «Non temete e non spaventatevi! Siate forti e coraggiosi, perché così farà il Signore a tutti i nemici, contro cui dovrete combattere».
26Dopo di ciò, Giosuè li colpì e li uccise e li fece impiccare a cinque alberi, ai quali rimasero appesi fino alla sera.
27All'ora del tramonto, per ordine di Giosuè, li calarono dagli alberi, li gettarono nella grotta dove si erano nascosti e posero grosse pietre all'ingresso della grotta: vi sono fino ad oggi.
28Giosuè in quel giorno si impadronì di Makkeda, la passò a fil di spada con il suo re, votò allo sterminio loro e ogni essere vivente che era in essa, non lasciò un superstite e trattò il re di Makkeda come aveva trattato il re di Gerico.
29Giosuè poi, e con lui Israele, passò da Makkeda a Libna e mosse guerra contro Libna.
30Il Signore mise anch'essa e il suo re in potere di Israele, che la passò a fil di spada con ogni essere vivente che era in essa; non vi lasciò alcun superstite e trattò il suo re come aveva trattato il re di Gerico.
31Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Libna a Lachis e si accampò contro di essa e le mosse guerra.
32Il Signore mise Lachis in potere di Israele, che la prese il secondo giorno e la passò a fil di spada con ogni essere vivente che era in essa, come aveva fatto a Libna.
33Allora, per venire in aiuto a Lachis, era partito Oam, re di Ghezer, e Giosuè battè lui e il suo popolo, fino a non lasciargli alcun superstite.
34Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Lachis ad Eglon, si accamparono contro di essa e le mossero guerra.
35In quel giorno la presero e la passarono a fil di spada e votarono allo sterminio, in quel giorno, ogni essere vivente che era in essa, come aveva fatto a Lachis.
36Giosuè poi, e con lui tutto Israele, salì da Eglon ad Ebron e le mossero guerra.
37La presero e la passarono a fil di spada con il suo re, tutti i suoi villaggi e ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun superstite; come aveva fatto ad Eglon, la votò allo sterminio con ogni essere vivente che era in essa.
38Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, si rivolse a Debir e le mosse guerra.
39La prese con il suo re e tutti i suoi villaggi; li passarono a fil di spada e votarono allo sterminio ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun superstite. Trattò Debir e il suo re come aveva trattato Ebron e come aveva trattato Libna e il suo re.
40Così Giosuè battè tutto il paese: le montagne, il Negheb, il bassopiano, le pendici e tutti i loro re. Non lasciò alcun superstite e votò allo sterminio ogni essere che respira, come aveva comandato il Signore, Dio di Israele.
41Giosuè li colpì da Kades-Barnea fino a Gaza e tutto il paese di Gosen fino a Gàbaon.
42Giosuè prese tutti questi re e il loro paese in una sola volta, perché il Signore, Dio di Israele, combatteva per Israele.
43Poi Giosuè con tutto Israele tornò all'accampamento di Gàlgala.
Chapter 11
1Quando Iabin, re di Cazor, seppe queste cose, ne informò Iobab, il re di Madon, il re di Simron, il re di Acsaf
2e i re che erano al nord, sulle montagne, nell'Araba a sud di Chinarot, nel bassopiano e sulle colline di Dor dalla parte del mare.
3I Cananei erano a oriente e a occidente, gli Amorrei, gli Hittiti, i Perizziti, i Gebusei erano sulle montagne e gli Evei erano al di sotto dell'Ermon nel paese di Mizpa.
4Allora essi uscirono con tutti i loro eserciti: un popolo numeroso, come la sabbia sulla riva del mare, con cavalli e carri in gran quantità.
5Si unirono tutti questi re e vennero ad accamparsi insieme presso le acque di Merom, per combattere contro Israele.
6Allora il Signore disse a Giosuè: «Non temerli, perché domani a quest'ora io li mostrerò tutti trafitti davanti ad Israele. Taglierai i garretti ai loro cavalli e appiccherai il fuoco ai loro carri».
7Giosuè con tutti i suoi guerrieri li raggiunse presso le acque di Merom d'improvviso e piombò su di loro.
8Il Signore li mise in potere di Israele, che li battè e li inseguì fino a Sidone la Grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla valle di Mizpa ad oriente. Li batterono fino a non lasciar loro neppure un superstite.
9Giosuè fece loro come gli aveva detto il Signore: tagliò i garretti ai loro cavalli e appiccò il fuoco ai loro carri.
10In quel tempo Giosuè ritornò e prese Cazor e passò a fil di spada il suo re, perché prima Cazor era stata la capitale di tutti quei regni.
11Passò a fil di spada ogni essere vivente che era in essa, votandolo allo sterminio; non lasciò nessuno vivo e appiccò il fuoco a Cazor.
12Giosuè prese tutti quei re e le oro città, passandoli a fil di spada; li votò allo sterminio, come aveva comandato Mosè, servo del Signore.
13Tuttavia Israele non incendiò nessuna delle città erette sui colli, fatta eccezione per la sola Cazor, che Giosuè incendiò.
14Gli Israeliti presero tutto il bottino di queste città e il bestiame; solo passarono a fil di spada tutti gli uomini fino a sterminarli; non lasciarono nessuno vivo.
15Come aveva comandato il Signore a Mosè suo servo, Mosè ordinò a Giosuè e Giosuè così fece: non trascurò nulla di quanto aveva comandato il Signore a Mosè.
16Giosuè si impadronì di tutto questo paese: le montagne, tutto il Negheb, tutto il paese di Gosen, il bassopiano, l'Araba e le montagne di Israele con il loro bassopiano.
17Dal monte Calak, che sale verso Seir, a Baal-Gad nella valle del Libano sotto il monte Ermon, prese tutti i loro re, li colpì e li mise a morte.
18Per molti giorni Giosuè mosse guerra a tutti questi re.
19Non ci fu città che avesse fatto pace con gli Israeliti, eccetto gli Evei che abitavano Gàbaon: si impadronirono di tutti con le armi.
20Infatti era per disegno del Signore che il loro cuore si ostinasse nella guerra contro Israele, per votarli allo sterminio, senza che trovassero grazia, e per annientarli, come aveva comandato il Signore a Mosè.
21In quel tempo Giosuè si mosse per eliminare gli Anakiti dalle montagne, da Ebron, da Debir, da Anab, da tutte le montagne di Giuda e da tutte le montagne di Israele. Giosuè li votò allo sterminio con le loro città.
22Non rimase un Anakita nel paese degli Israeliti; solo ne rimasero a Gaza, a Gat e ad Asdod.
23Giosuè si impadronì di tutta la regione, come aveva detto il Signore a Mosè, e Giosuè la diede in possesso ad Israele, secondo le loro divisioni per tribù. Poi il paese non ebbe più la guerra.
Chapter 12
1Questi sono i re del paese, che gli Israeliti sconfissero e del cui territorio entrarono in possesso, oltre il Giordano, ad oriente, dal fiume Arnon al monte Ermon, con tutta l'Araba orientale.
2Sicon, re degli Amorrei che abitavano in Chesbon; il suo dominio cominciava da Aroer, situata sul margine della valle del torrente Arnon, incluso il centro del torrente, e comprendeva la metà di Gàlaad fino al torrente Iabbok, lungo il confine dei figli di Ammon
3e inoltre l'Araba fino alla riva orientale del mare di Kinarot e fino alla riva orientale dell'Araba, cioè il Mar Morto, in direzione di Bet-Iesimot e più a sud, fin sotto le pendici del Pisga.
4Inoltre Og, re di Basan, proveniente da un residuo di Refaim, che abitava in Astarot e in Edrei,
5dominava le montagne dell'Ermon e Salca e tutto Basan sino al confine dei Ghesuriti e dei Maacatiti, inoltre metà di Gàlaad sino al confine di Sicon re di Chesbon.
6Mosè, servo del Signore, e gli Israeliti li avevano sconfitti e Mosè, servo del Signore, ne diede il possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse.
7Questi sono i re del paese che Giosuè e gli Israeliti sconfissero, al di qua del Giordano ad occidente, da Baal-Gad nella valle del Libano fino al monte Calak, che sale verso Seir, e di cui Giosuè diede il possesso alle tribù di Israele secondo le loro divisioni,
8sulle montagne, nel bassopiano, nell'Araba, sulle pendici, nel deserto e nel Negheb: gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei:
9il re di Gerico, uno; il re di Ai, che è presso Betel, uno;
10il re di Gerusalemme, uno; il re di Ebron, uno;
11il re di Iarmut, uno; il re di Lachis, uno;
12il re di Eglon, uno; il re di Ghezer, uno;
13il re di Debir, uno; il re di Gheder, uno;
14il re di Corma, uno; il re di Arad, uno;
15il re di Libna, uno; il re di Adullam, uno;
16il re di Makkeda, uno; il re di Betel, uno;
17il re di Tappuach, uno; il re di Efer, uno;
18il re di Afek, uno; il re di Sarom, uno;
19il re di Madon, uno; il re di Cazor, uno;
20il re di Simron-Meroon, uno; il re di Acsaf, uno;
21il re di Taanach, uno; il re di Meghiddo, uno;
22il re di Kades, uno; il re di Iokneam del Carmelo, uno;
23il re di Dor, sulla collina di Dor, uno;
24il re di Tirza, uno. In tutto trentun re.
Chapter 13
1Quando Giosuè fu vecchio e avanti negli anni, il Signore gli disse: «Tu sei diventato vecchio, avanti negli anni e rimane molto territorio da occupare.
2Questo è il paese rimasto: tutti i distretti dei Filistei e tutto il territorio dei Ghesuriti,
3dal Sicor, che è sulla frontiera dell'Egitto, fino al territorio di Ekron, al nord, che è ritenuto cananeo, i cinque principati dei Filistei: quello di Gaza, di Asdod, di Ascalon, di Gat e di Ekron; gli Avviti
4al mezzogiorno; tutto il paese dei Cananei, da Ara che è di quelli di Sidòne, fino ad Afek, sino al confine degli Amorrei;
5il paese di quelli di Biblos e tutto il Libano ad oriente, da Baal-Gad sotto il monte Ermon fino all'ingresso di Amat.
6Tutti gli abitanti delle montagne dal Libano a Misrefot-Maim, tutti quelli di Sidòne, io li scaccerò davanti agli Israeliti. Però tu assegna questo paese in possesso agli Israeliti, come ti ho comandato.
7Ora dividi questo paese a sorte alle nove tribù e a metà della tribù di Manàsse».
8Insieme con l'altra metà di Manàsse, i Rubeniti e i Gaditi avevano ricevuto la loro parte di eredità, che Mosè aveva data loro oltre il Giordano, ad oriente, come aveva concesso loro Mosè, servo del Signore.
9Da Aroer, che è sulla riva del fiume Arnon, e dalla città, che è in mezzo alla valle, tutta la pianura di Madaba fino a Dibon;
10tutte le città di Sicon, re degli Amorrei, che regnava in Chesbon, sino al confine degli Ammoniti.
11Inoltre Gàlaad, il territorio dei Ghesuriti e dei Maacatiti, tutte le montagne dell'Ermon e tutto Basan fino a Salca;
12tutto il regno di Og, in Basan, il quale aveva regnato in Astarot e in Edrei ed era l'ultimo superstite dei Refaim, Mosè li aveva debellati e spodestati.
13Però gli Israeliti non avevano scacciato i Ghesuriti e i Maacatiti; così Ghesur e Maaca abitano in mezzo ad Israele fino ad oggi.
14Soltanto alla tribù di Levi non aveva assegnato eredità: i sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, Dio di Israele, sono la sua eredità, secondo quanto gli aveva detto il Signore.
15Mosè aveva dato alla tribù dei figli di Ruben una parte secondo le loro famiglie
16ed essi ebbero il territorio da Aroer, che è sulla riva del fiume Arnon, e la città che è a metà della valle e tutta la pianura presso Madaba;
17Chesbon e tutte le sue città che sono nella pianura, Dibon, Bamot-Baal, Bet-Baal-Meon,
18Iaaz, Kedemot, Mefaat,
19Kiriataim, Sibma e Zeret-Sacar sulle montagne che dominano la valle;
20Bet-Peor, i declivi del Pisga, Bet-Iesimot,
21tutte le città della pianura, tutto il regno di Sicon, re degli Amorrei, che aveva regnato in Chesbon e che Mosè aveva sconfitto insieme con i capi dei Madianiti, Evi, Rekem, Zur, Cur e Reba, vassalli di Sicon, che abitavano nella regione.
22Quanto a Balaam, figlio di Beor, l'indovino, gli Israeliti lo uccisero di spada insieme a quelli che avevano trafitto.
23Il confine per i figli di Ruben fu dunque il Giordano e il territorio limitrofo. Questa fu l'eredità dei figli di Ruben secondo le loro famiglie: le città con i loro villaggi.
24Mosè poi aveva dato una parte alla tribù di Gad, ai figli di Gad secondo le loro famiglie
25ed essi ebbero il territorio di Iazer e tutte le città di Gàlaad e metà del paese degli Ammoniti fino ad Aroer, che è di fronte a Rabba,
26e da Chesbon fino a Ramat-Mizpe e Betonim e da Macanaim fino al territorio di Lodebar;
27nella valle: Bet-Aram e Bet-Nimra, Succot e Zafon, il resto del regno di Sicon, re di Chesbon. Il Giordano era il confine sino all'estremità del mare di Genèsaret oltre il Giordano, ad oriente.
28Questa è l'eredità dei figli di Gad secondo le loro famiglie: le città con i loro villaggi.
29Mosè aveva dato una parte a metà della tribù dei figli di Manàsse, secondo le loro famiglie
30ed essi ebbero il territorio da Macanaim, tutto il Basan, tutto il regno di Og, re di Basan, e tutti gli attendamenti di Iair, che sono in Basan: sessanta città.
31La metà di Gàlaad, Astarot e Edrei, città del regno di Og in Basan furono dati ai figli di Machir, figlio di Manàsse, anzi alla metà dei figli di Machir, secondo le loro famiglie.
32Questo distribuì Mosè nelle steppe di Moab, oltre il Giordano di Gerico, ad oriente.
33Alla tribù di Levi però Mosè non aveva assegnato alcuna eredità: il Signore, Dio di Israele, è la loro eredità, come aveva loro detto.
Chapter 14
1Questo invece ebbero in eredità gli Israeliti nel paese di Canaan: lo assegnarono loro in eredità il sacerdote Eleazaro e Giosuè, figlio di Nun, e i capi dei casati delle tribù degli Israeliti.
2La loro eredità fu stabilita per sorte, come aveva comandato il Signore per mezzo di Mosè, per le nove tribù e per la mezza tribù;
3infatti Mosè aveva assegnato l'eredità di due tribù e della mezza tribù oltre il Giordano; ai leviti non aveva dato alcuna eredità in mezzo a loro;
4però i figli di Giuseppe formano due tribù, Manàsse ed Efraim, mentre non si diede parte alcuna ai leviti del paese, tranne le città dove abitare e i loro contadi per i loro greggi e gli armenti.
5Come aveva comandato il Signore a Mosè, così fecero gli Israeliti e si divisero il paese.
6Si presentarono allora i figli di Giuda da Giosuè a Gàlgala e Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita gli disse: «Tu conosci la parola che ha detto il Signore a Mosè, l'uomo di Dio, riguardo a me e a te a Kades-Barnea.
7Avevo quarant'anni quando Mosè, servo del Signore, mi inviò da Kades-Barnea a esplorare il paese e io gliene riferii come pensavo.
8I compagni che vennero con me scoraggiarono il popolo, io invece fui pienamente fedele al Signore Dio mio.
9Mosè in quel giorno giurò: Certo la terra, che ha calcato il tuo piede, sarà in eredità a te e ai tuoi figli, per sempre, perché sei stato pienamente fedele al Signore Dio mio.
10Ora, ecco il Signore mi ha fatto vivere, come aveva detto, sono cioè quarantacinque anni da quando disse questa parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto, e oggi, ecco ho ottantacinque anni;
11io sono ancora oggi come quando Mosè mi inviò: come il mio vigore allora, così il mio vigore ora, sia per la battaglia, sia per ogni altro servizio;
12ora concedimi questi monti, di cui il Signore ha parlato in quel giorno, poiché tu hai allora saputo che vi sono gli Anakiti e città grandi e fortificate; spero che il Signore sia con me e io le conquisterò secondo quanto ha detto il Signore!».
13Giosuè lo benedisse e diede Ebron in eredità a Caleb, figlio di Iefunne.
14Per questo Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, ebbe in eredità Ebron fino ad oggi, perché pienamente fedele al Signore, Dio di Israele. Ebron si chiamava prima Kiriat-Arba: Arba era stato l'uomo più grande tra gli Anakiti. Poi il paese non ebbe più la guerra.
Chapter 15
1La porzione che toccò in sorte alla tribù dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie, si trova ai confini di Edom, dal deserto di Sin verso il Negheb, all'estremo sud.
2Il loro confine a mezzogiorno cominciava alla parte estrema del Mar Morto, dalla punta rivolta verso mezzodì,
3poi procedeva a sud della salita di Akrabbim, passava per Sin e risaliva a sud di Kades-Barnea; passava poi da Chezron, saliva ad Addar e girava verso Karkaa;
4passava poi da Azmon e raggiungeva il torrente d'Egitto e faceva capo al mare. Questo sarà il vostro confine meridionale.
5A oriente il confine era costituito dal Mar Morto fino alla foce del Giordano. Dal lato settentrionale il confine partiva dalla lingua di mare presso la foce del Giordano,
6saliva a Bet-Ogla e passava a nord di Bet-Araba e saliva alla Pietra di Bocan, figlio di Ruben.
7Poi il confine saliva a Debir, per la valle di Acor e, a nord, girava verso le curve, che sono di fronte alla salita di Adummin, a mezzogiorno del torrente; passava poi alle acque di En-Semes e faceva capo a En-Roghel.
8Saliva poi la valle di Ben-Innom a sud del fianco dei Gebusei, cioè di Gerusalemme; poi il confine saliva sulla vetta della montagna che domina la valle di Innom ad ovest ed è alla estremità della pianura dei Refaim, al nord.
9Poi il confine piegava dalla vetta della montagna verso la fonte delle Acque di Neftoach e usciva al monte Efron; piegava poi verso Baala, che è Kiriat-Iearim.
10Indi il confine girava da Baala, ad occidente, verso il monte Seir, passava sul pendio settentrionale del monte Iearim, cioè Chesalon, scendeva a Bet-Semes e passava a Timna.
11Poi il confine raggiungeva il pendio settentrionale di Ekron, quindi piegava verso Siccaron, passava per il monte Baala, raggiungeva Iabneel e terminava al mare.
12La frontiera occidentale era il Mar Mediterraneo. Questo era da tutti i lati il confine dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie.
13A Caleb figlio di Iefunne fu data una parte in mezzo ai figli di Giuda, secondo l'ordine del Signore a Giosuè: fu data Kiriat-Arba, padre di Anak, cioè Ebron.
14Caleb scacciò di là i tre figli di Anak, Sesai, Achiman e Talmai, discendenti di Anak.
15Di là passò ad assalire gli abitanti di Debir. Si chiamava Debir Kiriat-Sefer.
16Disse allora Caleb: «A chi colpirà Kiriat-Sefer e se ne impadronirà, io darò in moglie Acsa, mia figlia».
17Se ne impadronì Otniel, figlio di Kenaz, fratello di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa.
18Quand'essa arrivò presso il marito, questi la persuase a chiedere un campo al padre. Allora essa smontò dall'asino e Caleb le disse: «Che fai?».
19Gli disse: «Concedimi un favore. Poiché tu mi hai dato il paese del Negheb, dammi anche alcune sorgenti d'acqua». Le diede allora la sorgente superiore e la sorgente inferiore.
20Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie.
21Le città poste all'estremità della tribù dei figli di Giuda, verso il confine di Edom, nel Negheb, erano Kabseel, Eder, Iagur,
22Kina, Dimona, Arara,
23Kedes, Cazor-Itnan,
24Zif, Telem, Bealot,
25Caroz-Adatta, Keriot-Chezron, cioè Cazor,
26Amam, Sema, Molada,
27Cazar-Gadda, Esmon, Bet-Pelet,
28Cazar-Sual, Bersabea e le sue dipendenze,
29Baala, Iim, Ezem,
30Eltolad, Chesil, Corma,
31Ziklag, Madmanna, Sansanna,
32Lebaot, Silchim, En-Rimmon: in tutto ventinove città e i loro villaggi.
33Nella Sefela: Estaol, Sorea, Asna,
34Zanoach, En-Gannim, Tappuach, Enam,
35Iarmut, Adullam, Soco, Azeka,
36Saaraim, Aditaim, Ghedera e Ghederotaim: quattordici città e i loro villaggi;
37Senan, Cadasa, Migdal-Gad,
38Dilean, Mizpe, Iokteel,
39Lachis, Boskat, Eglon,
40Cabbon, Lacmas, Chitlis,
41Ghederot, Bet-Dagon, Naama e Makkeda: sedici città e i loro villaggi;
42Libna, Eter, Asan,
43Iftach, Asna, Nesib,
44Keila, Aczib e Maresa: nove città e i loro villaggi;
45Ekron, le città del suo territorio e i suoi villaggi;
46da Ekron fino al mare, tutte le città vicine a Asdod e i loro villaggi;
47Asdod, le città del suo territorio e i suoi villaggi; Gaza, le città del suo territorio e i suoi villaggi fino al torrente d'Egitto e al Mar Mediterraneo, che serve di confine.
48Sulle montagne: Samir, Iattir, Soco,
49Danna, Kiriat-Sanna, cioè Debir,
50Anab, Estemoa, Anim,
51Gosen, Olon e Ghilo: undici città e i loro villaggi.
52Arab, Duma, Esean,
53Ianum, Bet-Tappuach, Afeka,
54Umta, Kiriat-Arba, cioè Ebron e Sior: nove città e i loro villaggi.
55Maon, Carmelo, Zif, Iutta,
56Izreel, Iokdeam, Zanoach,
57Kain, Ghibea e Timna: dieci città e i loro villaggi.
58Calcul, Bet-Sur, Ghedor,
59Maarat, Bet-Anot e Eltekon: sei città e i loro villaggi. Tekoa, Efrata, cioè Betlemme, Peor, Etam, Culon, Tatam, Sores, Carem, Gallim, Beter, Manak: undici città e i loro villaggi.
60Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, e Rabba: due città e i loro villaggi.
61Nel deserto: Bet-Araba, Middin, Secaca,
62Nibsan, la città del sale e Engaddi: sei città e i loro villaggi.
63Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda non riuscirono a scacciarli; così i Gebusei abitano a Gerusalemme insieme con i figli di Giuda fino ad oggi.
Chapter 16
1La parte toccata in sorte ai figli di Giuseppe si estendeva dal Giordano presso Gerico verso le acque di Gerico a oriente, seguendo il deserto che per la montagna sale da Gerico a Betel.
2Il confine continuava poi da Betel-Luza e passava per la frontiera degli Architi ad Atarot;
3scendeva a occidente verso il confine degli Iafletiti fino al confine di Bet-Coron inferiore e fino a Ghezer e faceva capo al mare.
4I figli di Giuseppe, Manàsse ed Efraim ebbero ciascuno la loro eredità.
5Questi furono i confini dei figli di Efraim, secondo le loro famiglie. Il confine della loro eredità era a oriente Atarot-Addar, fino a Bet-Coron superiore;
6continuava fino al mare, dal lato di occidente, verso Micmetat al nord, girava a oriente verso Taanat-Silo e le passava davanti a oriente di Ianoach.
7Poi da Ianoach scendeva ad Atarot e a Naara, toccava Gerico, e faceva capo al Giordano.
8Da Tappuach il confine andava verso occidente fino al torrente di Kana e le sue foci erano al mare. Tale era l'eredità della tribù dei figli d'Efraim, secondo le loro famiglie;
9incluse le città, tutte le città con i loro villaggi, riservate ai figli di Efraim in mezzo all'eredità dei figli di Manàsse.
10Essi non scacciarono i Cananei che abitavano a Ghezer; i Cananei hanno abitato in mezzo ad Efraim fino ad oggi, ma sono costretti ai lavori forzati.
Chapter 17
1Questa era la parte toccata in sorte alla tribù di Manàsse, perché egli era il primogenito di Giuseppe. Quanto a Machir, primogenito di Manàsse e padre di Gàlaad, poiché era guerriero, aveva ottenuto Gàlaad e Basan.
2Fu dunque assegnata una parte agli altri figli di Manàsse secondo le loro famiglie: ai figli di Abiezer, ai figli di Elek, ai figli d'Asriel, ai figli di Sichem, ai figli di Efer, ai figli di Semida. Questi erano i figli maschi di Manàsse, figlio di Giuseppe, secondo le loro famiglie.
3Ma Zelofcad, figlio di Efer, figlio di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse, non ebbe figli maschi; ma ebbe figlie, delle quali ecco i nomi: Macla, Noa, Ogla, Milca e Tirza.
4Queste si presentarono al sacerdote Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capi dicendo: «Il Signore ha comandato a Mosè di darci una eredità in mezzo ai nostri fratelli». Giosuè diede loro un'eredità in mezzo ai fratelli del padre loro, secondo l'ordine del Signore.
5Toccarono così dieci parti a Manàsse, oltre il paese di Gàlaad e di Basan che è oltre il Giordano,
6poiché le figlie di Manàsse ebbero un'eredità in mezzo ai figli di lui. Il paese di Gàlaad fu per gli altri figli di Manàsse.
7Il confine di Manàsse era dal lato di Aser, Micmetat, situata di fronte a Sichem, poi il confine girava a destra verso Iasib alla fonte di Tappuach. A Manàsse apparteneva il territorio di Tappuach, mentre Tappuach, al confine di Manàsse, era dei figli di Efraim.
9Quindi la frontiera scendeva al torrente Kana. A sud del torrente vi erano le città di Efraim, oltre quelle che Efraim possedeva in mezzo alle città di Manàsse. Il territorio di Manàsse era a nord del torrente e faceva capo al mare.
10Il territorio a sud era di Efraim, a nord era di Manàsse e suo confine era il mare. Con Aser erano contigui a nord e con Issacar ad est.
11Inoltre in Issacar e in Aser appartenevano a Manàsse: Beisan e i suoi villaggi, Ibleam e i suoi villaggi, gli abitanti di Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di Taanach e i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo e i suoi villaggi, un terzo della regione collinosa.
12Non poterono però i figli di Manàsse impadronirsi di queste città e il Cananeo continuò ad abitare in questa regione.
13Poi, quando gli Israeliti divennero forti, costrinsero il Cananeo ai lavori forzati, ma non lo spodestarono del tutto.
14I figli di Giuseppe dissero a Giosuè: «Perché mi hai dato in possesso una sola parte, una sola porzione misurata, mentre io sono un popolo numeroso, tanto mi ha benedetto il Signore?».
15Rispose loro Giosuè: «Se sei un popolo numeroso, sali alla foresta e disbosca a tuo piacere lassù nel territorio dei Perizziti e dei Refaim, dato che le montagne di Efraim sono troppo anguste per te».
16Dissero allora i figli di Giuseppe: «Le montagne non ci bastano; inoltre tutti i Cananei che abitano nel paese della valle hanno carri di ferro, tanto in Beisan e nelle sue dipendenze, quanto nella pianura di Izreel».
17Allora Giosuè disse alla casa di Giuseppe, a Efraim e a Manàsse: «Tu sei un popolo numeroso e possiedi una grande forza; la tua non sarà una porzione soltanto,
18perché le montagne saranno tue. E' una foresta, ma tu la disboscherai e sarà tua da un estremo all'altro; spodesterai infatti il Cananeo, benché abbia carri di ferro e sia forte».
Chapter 18
1Allora tutta la comunità degli Israeliti si radunò in Silo, e qui eresse la tenda del convegno. Il paese era stato sottomesso a loro.
2Rimanevano tra gli Israeliti sette tribù che non avevano avuto la loro parte.
3Disse allora Giosuè ai figli di Israele: «Fino a quando trascurerete di andare ad occupare il paese, che vi ha dato il Signore, Dio dei padri vostri?
4Sceglietevi tre uomini per tribù e io li invierò. Essi si alzeranno, gireranno nella regione, la descriveranno secondo la loro eredità e torneranno da me.
5Essi se la divideranno in sette parti: Giuda rimarrà sul suo territorio nel meridione e quelli della casa di Giuseppe rimarranno sul loro territorio al settentrione.
6Voi poi farete una descrizione del paese in sette parti e me la porterete qui e io getterò per voi la sorte qui dinanzi al Signore Dio nostro.
7Infatti non vi è parte per i leviti in mezzo a voi, perché il sacerdozio del Signore è la loro eredità, e Gad, Ruben e metà della tribù di Manàsse hanno gia ricevuta la loro eredità oltre il Giordano, ad oriente, come ha concesso loro Mosè, servo del Signore».
8Si alzarono dunque gli uomini e si misero in cammino; Giosuè a coloro che andavano a descrivere il paese ordinò: «Andate, girate nella regione, descrivetela e tornate da me e qui io getterò per voi la sorte davanti al Signore, in Silo».
9Gli uomini andarono, passarono per la regione, la descrissero secondo le città in sette parti su di un libro e vennero da Giosuè all'accampamento, in Silo.
10Allora Giosuè gettò per loro la sorte in Silo, dinanzi al Signore, e lì Giosuè spartì il paese tra gli Israeliti, secondo le loro divisioni.
11Fu tirata a sorte la parte della tribù dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie; la parte che toccò loro aveva i confini tra i figli di Giuda e i figli di Giuseppe.
12Dal lato di settentrione, il loro confine partiva dal Giordano, saliva il pendio settentrionale di Gerico, saliva per la montagna verso occidente e faceva capo al deserto di Bet-Aven.
13Di là passava per Luza, sul versante meridionale di Luza, cioè Betel, e scendeva ad Atarot-Addar, presso il monte che è a mezzogiorno di Bet-Coron inferiore.
14Poi il confine si piegava e, al lato occidentale, girava a mezzogiorno dal monte posto di fronte a Bet-Coron, a mezzogiorno, e faceva capo a Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, città dei figli di Giuda. Questo era il lato occidentale.
15Il lato meridionale cominciava all'estremità di Kiriat-Iearim. Il confine piegava verso occidente fino alla fonte delle acque di Neftoach;
16poi scendeva all'estremità del monte di fronte alla valle di Ben-Innom, nella valle dei Refaim, al nord, e scendeva per la valle di Innom, sul pendio meridionale dei Gebusei, fino a En-Roghel.
17Si estendeva quindi verso il nord e giungeva a En-Semes; di là si dirigeva verso le Curve di fronte alla salita di Adummim e scendeva al sasso di Bocan, figlio di Ruben;
18poi passava per il pendio settentrionale di fronte all'Araba e scendeva all'Araba.
19Il confine passava quindi per il pendio settentrionale di Bet-Ogla e faceva capo al golfo settentrionale del Mar Morto, alla foce meridionale del Giordano. Questo era il confine meridionale.
20Il Giordano serviva di confine dal lato orientale. i suoi confini da tutti i lati.
21Le città della tribù dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie erano: Gerico, Bet-Ogla, Emek-Kesis,
22Bet-Araba, Semaraim, Betel,
23Avvim, Para, Ofra,
24Chefar-Ammonai, Ofni e Gheba; dodici città e i loro villaggi;
25Gàbaon, Rama, Beerot,
26Mizpe, Chefira, Mosa,
27Rekem, Irpeel, Tareala,
28Sela-Elef, Iebus, cioè Gerusalemme, Gabaa, Kiriat-Iearim: quattordici città e i loro villaggi.
Chapter 19
1La seconda parte sorteggiata toccò a Simeone, alla tribù dei figli di Simeone secondo le loro famiglie. Il loro possesso era in mezzo a quello dei figli di Giuda.
2Ebbero nel loro territorio: Bersabea, Seba, Molada,
3Cazar-Susa, Bala, Asem,
4Eltolad, Betul, Corma,
5Ziklag, Bet-Marcabot, Cazar-Susa,
6Bet-Lebaot e Saruchen: tredici città e i loro villaggi;
7En, Rimmon, Eter e Asan: quattro città e i loro villaggi;
8tutti i villaggi che stavano intorno a queste città, fino a Baalat-Beer, Ramat-Negheb. famiglie.
9Il possesso dei figli di Simeone fu preso dalla parte dei figli di Giuda, perché la parte dei figli di Giuda era troppo grande per loro; perciò i figli di Simeone ebbero il loro possesso in mezzo al possesso di quelli.
10La terza parte sorteggiata toccò ai figli di Zàbulon, secondo le loro famiglie. Il confine del loro territorio si estendeva fino a Sarid.
11Questo confine saliva a occidente verso Mareala e giungeva a Dabbeset e poi toccava il torrente che è di fronte a Iokneam.
12Da Sarid girava ad oriente, dove sorge il sole, sino al confine di Chislot-Tabor; poi continuava verso Daberat e saliva a Iafia.
13Di là passava verso oriente, dove sorge il sole, per Gat-Efer, per Et-Kazin, usciva verso Rimmon, girando fino a Nea.
14Poi il confine piegava dal lato di settentrione verso Annaton e faceva capo alla valle d'Iftach-El.
15Esso includeva inoltre: Kattat, Naalal, Simron, Ideala e Betlemme: dodici città e i loro villaggi.
16Questo fu il possesso dei figli di Zàbulon, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
17La quarta parte sorteggiata toccò a Issacar, ai figli di Issacar, secondo le loro famiglie.
18Il loro territorio comprendeva: Izreel, Chesullot, Sunem,
19Afaraim, Sion, Anacarat,
20Rabbit, Kision, Abes,
21Remet, En-Gannim, En-Chadda e Bet-Passes.
22Poi il confine giungeva a Tabor, Sacasim, Bet-Semes e faceva capo al Giordano: sedici città e i loro villaggi.
23Questo fu il possesso della tribù dei figli d'Issacar, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
24La quinta parte sorteggiata toccò ai figli di Aser secondo le loro famiglie.
25Il loro territorio comprendeva: Elkat, Ali, Beten, Acsaf,
26Alammelech, Amead, Miseal. Il loro confine giungeva, verso occidente, al Carmelo e a Sicor-Libnat.
27Poi piegava dal lato dove sorge il sole verso Bet-Dagon, toccava Zàbulon e la valle di Iftach-El al nord, Bet-Emek e Neiel, e si prolungava verso Cabul a sinistra
28e verso Ebron, Recob, Ammon e Cana fino a Sidòne la Grande.
29Poi il confine piegava verso Rama fino alla fortezza di Tiro, girava verso Osa e faceva capo al mare; incluse Macleb, Aczib,
30Acco, Afek e Recob: ventidue città e i loro villaggi.
31Questo il possesso della tribù dei figli di Aser, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
32La sesta parte sorteggiata toccò ai figli di Nèftali, secondo le loro famiglie.
33Il loro confine si estendeva da Elef e dalla quercia di Besaannim ad Adami-Nekeb e Iabneel fino a Lakkum e faceva capo al Giordano,
34poi il confine piegava a occidente verso Aznot-Tabor e di là continuava verso Ukkok; giungeva a Zàbulon dal lato di mezzogiorno, ad Aser dal lato d'occidente e a Giuda del Giordano dal lato di levante.
35Le fortezze erano Siddim, Ser, Ammat, Rakkat, Genèsaret,
36Adama, Rama, Cazor,
37Kedes, Edrei, En-Cazor,
38Ireon, Migdal-El, Orem, Bet-Anat e Bet-Semes: diciannove città e i loro villaggi.
39Questo fu il possesso della tribù dei figli di Nèftali, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
40La settima parte sorteggiata toccò alla tribù dei figli di Dan, secondo le loro famiglie.
41Il confine del loro possesso comprendeva Sorea, Estaol, Ir-Semes,
42Saalabbin, Aialon, Itla,
43Elon, Timna, Ekron,
44Elteke, Ghibbeton, Baalat,
45Ieud, Bene-Berak, Gat-Rimmon,
46Me-Iarkon e Rakkon con il territorio di fronte a Giaffa.
47Ma il territorio dei figli di Dan si estese più lontano, perché i figli di Dan andarono a combattere contro Lesem; la presero e la passarono a fil di spada; ne presero possesso, vi si stabilirono e la chiamarono Dan, dal nome di Dan loro padre.
48Questo fu il possesso della tribù dei figli di Dan, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.
49Quando gli Israeliti ebbero finito di ripartire il paese secondo i suoi confini, diedero a Giosuè, figlio di Nun, una proprietà in mezzo a loro.
50Secondo l'ordine del Signore, gli diedero la città che egli chiese: Timnat-Serach, sulle montagne di Efraim. Egli costruì la città e vi stabilì la dimora.
51Tali sono le eredità che il sacerdote Eleazaro, Giosuè, figlio di Nun, e i capifamiglia delle tribù degli Israeliti distribuirono a sorte in Silo, davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno. Così compirono la divisione del paese.
Chapter 20
1Poi il Signore disse a Giosuè:
2«Parla agli Israeliti e dì loro: Stabilitevi le città di rifugio, delle quali vi ho parlato per mezzo di Mosè,
3perché l'omicida che avrà ucciso qualcuno per errore o per inavvertenza, vi si possa rifugiare; vi serviranno di rifugio contro il vendicatore del sangue.
4L'omicida fuggirà in una di quelle città e, fermatosi all'ingresso della porta della città, esporrà il suo caso agli anziani di quella città; questi lo accoglieranno presso di loro dentro la città, gli assegneranno una dimora ed egli si stabilirà in mezzo a loro.
5Se il vendicatore del sangue lo inseguirà, essi non gli daranno nelle mani l'omicida, perché ha ucciso il prossimo senza averne l'intenzione, senza averlo prima odiato.
6L'omicida rimarrà in quella città finché, alla morte del sommo sacerdote, che sarà in funzione in quei giorni, comparirà in giudizio davanti all'assemblea. Allora l'omicida potrà tornarsene e rientrare nella sua città e nella sua casa, nella città da dove era fuggito».
7Consacrarono dunque Kades in Galilea sulle montagne di Nèftali, Sichem sulle montagne di Efraim e Kiriat-Arba, cioè Ebron sulle montagne di Giuda.
8Oltre il Giordano, a oriente di Gerico, stabilirono Bezer della tribù di Ruben, nel deserto, sull'altipiano; Ramot in Gàlaad nella tribù di Gad e Golan in Basan, nella tribù di Manàsse.
9Queste furono le città stabilite per tutti gli Israeliti e per lo straniero che abita in mezzo a loro, perché chiunque avesse ucciso qualcuno per inavvertenza, potesse rifugiarvisi e non morisse per mano del vendicatore del sangue, prima d'essere comparso davanti all'assemblea.
Chapter 21
1I capifamiglia dei leviti si presentarono al sacerdote Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù degli Israeliti
2e dissero loro a Silo, nel paese di Canaan: «Il Signore ha comandato, per mezzo di Mosè, che ci fossero date città da abitare con i loro pascoli per il nostro bestiame».
3Gli Israeliti diedero ai leviti, sorteggiandole dal loro possesso, le seguenti città con i loro pascoli, secondo il comando del Signore.
4Si tirò a sorte per le famiglie dei Keatiti; fra i leviti, i figli del sacerdote Aronne ebbero in sorte tredici città della tribù di Giuda, della tribù di Simeone e della tribù di Beniamino.
5Al resto dei Keatiti toccarono in sorte dieci città delle famiglie della tribù di Efraim, della tribù di Dan e di metà della tribù di Manàsse.
6Ai figli di Gherson toccarono in sorte tredici città delle famiglie della tribù d'Issacar, della tribù di Aser, della tribù di Nèftali e di metà della tribù di Manàsse in Basan.
7Ai figli di Merari, secondo le loro famiglie, toccarono dodici città della tribù di Ruben, della tribù di Gad e della tribù di Zàbulon.
8Gli Israeliti diedero dunque a sorte queste città con i loro pascoli ai leviti, come il Signore aveva comandato per mezzo di Mosè.
9Diedero, cioè, della tribù dei figli di Giuda e della tribù dei figli di Simeone le città qui nominate.
10Esse toccarono ai figli d'Aronne tra le famiglie dei Keatiti, figli di Levi, perché il primo sorteggio fu per loro.
11Furono dunque date loro Kiriat-Arba, padre di Anak, cioè Ebron, sulle montagne di Giuda, con i suoi pascoli tutt'intorno;
12ma diedero i campi di questa città e i suoi villaggi come possesso a Caleb, figlio di Iefunne.
13Diedero ai figli del sacerdote Aronne Ebron, città di rifugio per l'omicida, con i suoi pascoli; poi Libna e i suoi pascoli,
14Iattir e i suoi pascoli, Estemoa e i suoi pascoli,
15Debir e i suoi pascoli, Colon e i suoi pascoli,
16Ain e i suoi pascoli, Iutta e i suoi pascoli, Bet-Semes e i suoi pascoli: nove città di queste tribù.
17Della tribù di Beniamino, Gàbaon e i suoi pascoli, Ghega e i suoi pascoli,
18Anatot e i suoi pascoli, Almon e i suoi pascoli: quattro città.
19Totale delle città dei sacerdoti figli d'Aronne: tredici città e i loro pascoli.
20Alle famiglie dei Keatiti, cioè al resto dei leviti, figli di Keat, toccarono città della tribù di Efraim.
21Fu loro data, come città di rifugio per l'omicida, Sichem e i suoi pascoli sulle montagne di Efraim; poi Ghezer e i suoi pascoli,
22Chibsaim e i suoi pascoli, Bet-Coron e i suoi pascoli: quattro città.
23Della tribù di Dan: Elteke e i suoi pascoli, Ghibbeton e i suoi pascoli,
24Aialon e i suoi pascoli, Gat-Rimmon e i suoi pascoli: quattro città.
25Di metà della tribù di Manàsse: Taanach e i suoi pascoli, Ibleam e i suoi pascoli: due città.
26Totale: dieci città con i loro pascoli, che toccarono alle famiglie degli altri figli di Keat.
27Ai figli di Gherson, che erano tra le famiglie dei leviti, furono date: di metà della tribù di Manàsse, come città di rifugio per l'omicida, Golan in Basan e i suoi pascoli, Astarot con i suoi pascoli: due città;
28della tribù d'Issacar, Kision e i suoi pascoli, Daberat e i suoi pascoli,
29Iarmut e i suoi pascoli, En-Gannim e i suoi pascoli: quattro città;
30della tribù di Aser, Miseal e i suoi pascoli, Abdon e i suoi pascoli;
31Elkat e i suoi pascoli, Recob e i suoi pascoli: quattro città;
32della tribù di Nèftali, come città di rifugio per l'omicida, Kades in Galilea e i suoi pascoli, Ammot-Dor e i suoi pascoli, Kartan con i suoi pascoli: tre città.
33Totale delle città dei Ghersoniti, secondo le loro famiglie: tredici città e i loro pascoli.
34Alle famiglie dei figli di Merari, cioè al resto dei leviti, furono date: della tribù di Zàbulon, Iokneam e i suoi pascoli, Karta e i suoi pascoli,
35Dimna e i suoi pascoli, Naalal e i suoi pascoli: quattro città;
36della tribù di Ruben, come città di rifugio per l'omicida, Bezer e i suoi pascoli, Iaas e i suoi pascoli,
37Kedemot e i suoi pascoli, Mefaat e i suoi pascoli: quattro città;
38della tribù di Gad, come città di rifugio per l'omicida, Ramot in Gàlaad e i suoi pascoli, Macanaim e i suoi pascoli,
39Chesbon e i suoi pascoli, Iazer e i suoi pascoli: in tutto quattro città.
40Totale delle città date in sorte ai figli di Merari, secondo le loro famiglie, cioè il resto delle famiglie dei leviti: dodici città.
41Totale delle città dei leviti in mezzo ai possessi degli Israeliti: quarantotto città e i loro pascoli.
42Ciascuna di queste città aveva intorno il pascolo; così era di tutte queste città.
43Il Signore diede dunque a Israele tutto il paese che aveva giurato ai padri di dar loro e gli Israeliti ne presero possesso e vi si stabilirono.
44Il Signore diede loro tranquillità intorno, come aveva giurato ai loro padri; nessuno di tutti i loro nemici potè resistere loro; il Signore mise in loro potere tutti quei nemici.
45Di tutte le belle promesse che il Signore aveva fatte alla casa d'Israele, non una andò a vuoto: tutto giunse a compimento.
Chapter 22
1Allora Giosuè convocò i Rubeniti, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse
2e disse loro: «Voi avete osservato quanto Mosè, servo del Signore, vi aveva ordinato e avete obbedito alla mia voce, in tutto quello che io vi ho comandato.
3Non avete abbandonato i vostri fratelli durante questo lungo tempo fino ad oggi e avete osservato il comando del Signore vostro Dio.
4Ora che il Signore vostro Dio ha dato tranquillità ai vostri fratelli, come aveva loro promesso, tornate e andate alle vostre tende, nel paese che vi appartiene, e che Mosè, servo del Signore, vi ha assegnato oltre il Giordano.
5Soltanto abbiate gran cura di eseguire i comandi e la legge che Mosè, servo del Signore, vi ha dato, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie, osservando i suoi comandi, restando fedeli a lui e servendolo con tutto il cuore e con tutta l'anima».
6Poi Giosuè li benedisse e li congedò ed essi tornarono alle loro tende.
7Mosè aveva dato a metà della tribù di Manàsse un possesso in Basan e Giosuè diede all'altra metà un possesso tra i loro fratelli, di qua del Giordano, a occidente. Quando Giosuè li rimandò alle loro tende e li benedisse,
8aggiunse: «Voi tornate alle vostre tende con grandi ricchezze, con bestiame molto numeroso, con argento, oro, rame, ferro e con grande quantità di vesti; dividete con i vostri fratelli il bottino, tolto ai vostri nemici».
9I figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse dunque tornarono, dopo aver lasciato gli Israeliti a Silo, nel paese di Canaan, per andare nel paese di Gàlaad, il paese di loro proprietà, che avevano ricevuto in possesso, in forza del comando del Signore, per mezzo di Mosè.
10Quando furono giunti alle Curve del Giordano, che sono nel paese di Canaan, i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse vi costruirono un altare, presso il Giordano: un altare di forma grandiosa.
11Gli Israeliti udirono che si diceva: «Ecco i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse hanno costruito un altare di fronte al paese di Canaan, alle Curve del Giordano, dalla parte degli Israeliti».
12Quando gli Israeliti seppero questo, tutta la loro comunità si riunì a Silo per muover loro guerra.
13Gli Israeliti mandarono ai figli di Ruben, ai figli di Gad e metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad, Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro,
14e con lui dieci capi, un capo per ciascun casato paterno di tutte le tribù d'Israele:
15tutti erano capi di un casato paterno fra i gruppi di migliaia d'Israele; essi andarono dai figli di Ruben, dai figli di Gad e da metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad e dissero loro:
16«Dice tutta la comunità del Signore: Che è questa infedeltà, che avete commessa contro il Dio d'Israele, desistendo oggi dal seguire il Signore, costruendovi un altare per ribellarvi oggi al Signore?
17Non ci basta l'iniquità di Peor, della quale non ci siamo ancora purificati oggi e che attirò quel flagello sulla comunità del Signore?
18Voi oggi desistete dal seguire il Signore! Poiché oggi vi siete ribellati al Signore, domani egli si adirerà contro tutta la comunità d'Israele.
19Se ritenete immondo il paese che possedete, ebbene, passate nel paese che è possesso del Signore, dove è stabilita la Dimora del Signore, e stabilitevi in mezzo a noi; ma non ribellatevi al Signore e non fate di noi dei ribelli, costruendovi un altare oltre l'altare del Signore nostro Dio.
20Quando Acan figlio di Zerach commise un'infedeltà riguardo allo sterminio, non venne forse l'ira del Signore su tutta la comunità d'Israele sebbene fosse un individuo solo? Non dovette egli morire per la sua colpa?».
21Allora i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse risposero e dissero ai capi dei gruppi di migliaia d'Israele:
22«Dio, Dio, Signore! Dio, Dio, Signore! Lui lo sa, ma anche Israele lo sappia. Se abbiamo agito per ribellione o per infedeltà verso il Signore, che Egli non ci salvi oggi!
23Se abbiamo costruito un altare per desistere dal seguire il Signore; se è stato per offrire su di esso olocausti od oblazioni e per fare su di esso sacrifici di comunione, il Signore stesso ce ne chieda conto!
24In verità l'abbiamo fatto preoccupati di questo: pensando cioè che in avvenire i vostri figli potessero dire ai nostri figli: Che avete in comune voi con il Signore Dio d'Israele?
25Il Signore ha posto il Giordano come confine tra noi e voi, figli di Ruben e figli di Gad; voi non avete parte alcuna con il Signore! Così i vostri figli farebbero desistere i nostri figli dal temere il Signore.
26Perciò abbiamo detto: Costruiamo un altare, non per olocausti, né per sacrifici,
27ma perché sia testimonio fra noi e voi e fra i nostri discendenti dopo di noi, dimostrando che vogliamo servire al Signore dinanzi a lui, con i nostri olocausti, con le nostre vittime e con i nostri sacrifici di comunione. Così i vostri figli non potranno un giorno dire ai nostri figli: Voi non avete parte alcuna con il Signore.
28Abbiamo detto: Se in avvenire essi diranno questo a noi o ai nostri discendenti, noi risponderemo: Guardate la forma dell'altare del Signore, che i nostri padri fecero, non per olocausti, né per sacrifici, ma perché fosse di testimonio fra noi e voi.
29Lungi da noi l'idea di ribellarci al Signore e di desistere dal seguire il Signore, costruendo un altare per olocausti, per oblazioni o per sacrifici, oltre l'altare del Signore nostro Dio, che è davanti alla sua Dimora!».
30Quando Pincas e i capi della comunità, i capi dei gruppi di migliaia d'Israele che erano con lui, udirono le parole dette dai figli di Ruben, dai figli di Gad e dai figli di Manàsse, ne rimasero soddisfatti.
31Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, disse ai figli di Ruben, ai figli di Gad e ai figli di Manàsse: «Oggi riconosciamo che il Signore è in mezzo a noi, poiché non avete commesso questa infedeltà verso il Signore; così avete preservato gli Israeliti dal castigo del Signore».
32Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, e i capi lasciarono i figli di Ruben e i figli di Gad e tornarono dal paese di Gàlaad al paese di Canaan presso gli Israeliti, ai quali riferirono l'accaduto.
33La cosa piacque agli Israeliti, i quali benedissero Dio e non parlarono più di muover guerra ai figli di Ruben e di Gad, per devastare il paese che essi abitavano.
34I figli di Ruben e i figli di Gad chiamarono quell'altare Testimonio perché dissero: «Esso è testimonio fra di noi che il Signore è Dio».
Chapter 23
1Molto tempo dopo che il Signore aveva dato riposo a Israele, liberandolo da tutti i nemici che lo circondavano, Giosuè, ormai vecchio e molto avanti negli anni,
2convocò tutto Israele, gli anziani, i capi, i giudici e gli scribi del popolo e disse loro: «Io sono vecchio, molto avanti negli anni.
3Voi avete visto quanto il Signore vostro Dio ha fatto a tutte queste nazioni, scacciandole dinanzi a voi; poiché il Signore vostro Dio ha combattuto per voi.
4Ecco io ho diviso tra voi a sorte, come possesso per le vostre tribù, il paese delle nazioni che restano e di tutte quelle che ho sterminate, dal Giordano fino al Mar Mediterraneo, ad occidente.
5Il Signore vostro Dio le disperderà egli stesso dinanzi a voi e le scaccerà dinanzi a voi e voi prenderete possesso del loro paese, come il Signore vostro Dio vi ha detto.
6Siate forti nell'osservare ed eseguire quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, senza deviare né a destra, né a sinistra,
7senza mischiarvi con queste nazioni che rimangono fra di voi; non pronunciate neppure il nome dei loro dei, non ne fate uso nei giuramenti; non li servite e non vi prostrate davanti a loro:
8ma restate fedeli al Signore vostro Dio, come avete fatto fino ad oggi.
9Il Signore ha scacciato dinanzi a voi nazioni grandi e potenti; nessuno ha potuto resistere a voi fino ad oggi.
10Uno solo di voi ne inseguiva mille, perché il Signore vostro Dio combatteva per voi come aveva promesso.
11Abbiate gran cura, per la vostra vita, di amare il Signore vostro Dio.
12Perché, se fate apostasia e vi unite al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi imparentate con loro e vi mescolate con esse ed esse con voi,
13allora sappiate che il Signore vostro Dio non scaccerà più queste genti dinanzi a voi, ma esse diventeranno per voi una rete, una trappola, un flagello ai vostri fianchi; diventeranno spine nei vostri occhi, finché non siate periti e scomparsi da questo buon paese che il Signore vostro Dio vi ha dato.
14Ecco io oggi me ne vado per la via di ogni abitante della terra; riconoscete con tutto il cuore e con tutta l'anima che neppur una di tutte le buone promesse, che il Signore vostro Dio aveva fatto per voi, è caduta a vuoto; tutte sono giunte a compimento per voi: neppure una è andata a vuoto.
15Ma, come ogni buona parola che il Signore vostro Dio vi aveva detta è giunta a compimento per voi, così il Signore farà giungere a vostro danno tutte le sue parole di minaccia, finché vi abbia sterminati da questo buon paese che il vostro Dio, il Signore, vi ha dato.
16Se trasgredite l'alleanza che il Signore vostro Dio vi ha imposta, e andate a servire altri dei e vi prostrate davanti a loro, l'ira del Signore si accenderà contro di voi e voi perirete presto, scomparendo dal buon paese che egli vi ha dato».
Chapter 24
1Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele in Sichem e convocò gli anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi del popolo, che si presentarono davanti a Dio.
2Giosuè disse a tutto il popolo: «Dice il Signore, Dio d'Israele: I vostri padri, come Terach padre di Abramo e padre di Nacor, abitarono dai tempi antichi oltre il fiume e servirono altri dei.
3Io presi il padre vostro Abramo da oltre il fiume e gli feci percorrere tutto il paese di Canaan; moltiplicai la sua discendenza e gli diedi Isacco.
4Ad Isacco diedi Giacobbe ed Esaù e assegnai ad Esaù il possesso delle montagne di Seir; Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.
5Poi mandai Mosè e Aronne e colpii l'Egitto con i prodigi che feci in mezzo ad esso; dopo vi feci uscire.
6Feci dunque uscire dall'Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri fino al Mare Rosso.
7Quelli gridarono al Signore ed egli pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; poi spinsi sopra loro il mare, che li sommerse; i vostri occhi videro ciò che io avevo fatto agli Egiziani. Dimoraste lungo tempo nel deserto.
8Io vi condussi poi nel paese degli Amorrei, che abitavano oltre il Giordano; essi combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere; voi prendeste possesso del loro paese e io li distrussi dinanzi a voi.
9Poi sorse Balak, figlio di Zippor, re di Moab, per muover guerra a Israele; mandò a chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse;
10ma io non volli ascoltare Balaam; egli dovette benedirvi e vi liberai dalle mani di Balak.
11Passaste il Giordano e arrivaste a Gerico. Gli abitanti di Gerico, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Hittiti, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere.
12Mandai avanti a voi i calabroni, che li scacciarono dinanzi a voi, com'era avvenuto dei due re amorrei: ma ciò non avvenne per la vostra spada, né per il vostro arco.
13Vi diedi una terra, che voi non avevate lavorata, e abitate in città, che voi non avete costruite, e mangiate i frutti delle vigne e degli oliveti, che non avete piantati.
14Temete dunque il Signore e servitelo con integrità e fedeltà; eliminate gli dei che i vostri padri servirono oltre il fiume e in Egitto e servite il Signore.
15Se vi dispiace di servire il Signore, scegliete oggi chi volete servire: se gli dei che i vostri padri servirono oltre il fiume oppure gli dei degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Quanto a me e alla mia casa, vogliamo servire il Signore».
16Allora il popolo rispose e disse: «Lungi da noi l'abbandonare il Signore per servire altri dei!
17Poiché il Signore nostro Dio ha fatto uscire noi e i padri nostri dal paese d'Egitto, dalla condizione servile, ha compiuto quei grandi miracoli dinanzi agli occhi nostri e ci ha protetti per tutto il viaggio che abbiamo fatto e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati.
18Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano il paese. Perciò anche noi vogliamo servire il Signore, perché Egli è il nostro Dio».
19Giosuè disse al popolo: «Voi non potrete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; Egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati.
20Se abbandonerete il Signore e servirete dei stranieri, Egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi consumerà».
21Il popolo disse a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore».
22Allora Giosuè disse al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelto il Signore per servirlo!».
23Giosuè disse: «Eliminate gli dei dello straniero, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il cuore verso il Signore, Dio d'Israele!».
24Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo il Signore nostro Dio e obbediremo alla sua voce!».
25Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza con il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem.
26Poi Giosuè scrisse queste cose nel libro della legge di Dio; prese una grande pietra e la rizzò là, sotto il terebinto, che è nel santuario del Signore.
27Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco questa pietra sarà una testimonianza per noi; perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha dette; essa servirà quindi da testimonio contro di voi, perché non rinneghiate il vostro Dio».
28Poi Giosuè rimandò il popolo, ognuno al proprio territorio.
29Dopo queste cose, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni
30e lo seppellirono nel territorio di sua proprietà a Timnat-Serach, che è sulle montagne di Efraim, a settentrione del monte Gaas.
31Israele servì il Signore per tutta la vita di Giosuè e tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che conoscevano tutte le opere che il Signore aveva compiute per Israele.
32Le ossa di Giuseppe, che gli Israeliti avevano portate dall'Egitto, le seppellirono a Sichem, nella parte della montagna che Giacobbe aveva acquistata dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento e che i figli di Giuseppe avevano ricevuta in eredità.
33Poi morì anche Eleazaro, figlio di Aronne, e lo seppellirono a Gàbaa di Pincas, che era stata data a suo figlio Pincas, sulle montagne di Efraim.
Judges
Chapter 1
1Dopo la morte di Giosuè, gli Israeliti consultarono il Signore dicendo: «Chi di noi andrà per primo a combattere contro i Cananei?».
2Il Signore rispose: «Andrà Giuda: ecco, ho messo il paese nelle sue mani».
3Allora Giuda disse a Simeone suo fratello: «Vieni con me nel paese, che mi è toccato in sorte, e combattiamo contro i Cananei; poi anch'io verrò con te in quello che ti è toccato in sorte». Simeone andò con lui.
4Giuda dunque si mosse e il Signore mise nelle loro mani i Cananei e i Perizziti; sconfissero a Bezek diecimila uomini.
5Incontrato Adoni-Bezek a Bezek, l'attaccarono e sconfissero i Cananei e i Perizziti.
6Adoni-Bezek fuggì, ma essi lo inseguirono, lo catturarono e gli amputarono i pollici delle mani e dei piedi.
7Adoni-Bezek disse: «Settanta re con i pollici delle mani e dei piedi amputati, raccattavano gli avanzi sotto la mia tavola. Quello che ho fatto io, Dio me lo ripaga». Lo condussero poi a Gerusalemme dove morì.
8I figli di Giuda attaccarono Gerusalemme e la presero; la passarono a fil di spada e l'abbandonarono alle fiamme.
9Poi andarono a combattere contro i Cananei che abitavano le montagne, il Negheb e la Sefela.
10Giuda marciò contro i Cananei che abitavano a Ebron, che prima si chiamava Kiriat-Arba, e sconfisse Sesai, Achiman e Talmai.
11Di là andò contro gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriat-Sefer.
12Allora Caleb disse: «A chi batterà Kiriat-Sefer e la prenderà io darò in moglie Acsa mia figlia».
13La prese Otniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb, e questi gli diede in moglie sua figlia Acsa.
14Ora, mentre andava dal marito, egli la indusse a chiedere un campo a suo padre. Essa scese dall'asino e Caleb le disse: «Che hai?».
15Essa rispose: «Fammi un dono; poiché tu mi hai dato una terra arida, dammi anche qualche fonte d'acqua». Egli le donò la sorgente superiore e la sorgente inferiore.
16I figli del suocero di Mosè, il Kenita, salirono dalla città delle Palme con i figli di Giuda nel deserto di Giuda, a mezzogiorno di Arad; andarono dunque e si stabilirono in mezzo al popolo.
17Poi Giuda marciò con Simeone suo fratello: sconfissero i Cananei che abitavano in Sefat, votarono allo sterminio la città, che fu chiamata Corma.
18Giuda prese anche Gaza con il suo territorio, Ascalon con il suo territorio ed Ekron con il suo territorio.
19Il Signore fu con Giuda, che scacciò gli abitanti delle montagne, ma non potè espellere gli abitanti della pianura, perché muniti di carri di ferro.
20Come Mosè aveva ordinato, Ebron fu data a Caleb, che da essa scacciò i tre figli di Anak.
21I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che abitavano Gerusalemme, perciò i Gebusei abitano con i figli di Beniamino in Gerusalemme fino ad oggi.
22Anche la casa di Giuseppe marciò contro Betel e il Signore fu con loro.
23La casa di Giuseppe mandò a esplorare Betel, città che prima si chiamava Luz.
24Gli esploratori videro un uomo che usciva dalla città e gli dissero: «Insegnaci una via di accesso alla città e noi ti faremo grazia».
25Egli insegnò loro la via di accesso alla città ed essi passarono la città a fil di spada, ma risparmiarono quell'uomo con tutta la sua famiglia.
26Quell'uomo andò nel paese degli Hittiti e vi edificò una città che chiamò Luz: questo è il suo nome fino ad oggi.
27Manàsse non scacciò gli abitanti di Beisan e delle sue dipendenze, né quelli di Taanach e delle sue dipendenze, né quelli di Dor e delle sue dipendenze, né quelli d'Ibleam e delle sue dipendenze, né quelli di Meghiddo e delle sue dipendenze; i Cananei continuarono ad abitare in quel paese.
28Quando Israele divenne più forte, costrinse ai lavori forzati i Cananei, ma non li scacciò del tutto.
29Nemmeno Efraim scacciò i Cananei, che abitavano a Ghezer, perciò i Cananei abitarono in Ghezer in mezzo ad Efraim.
30Zàbulon non scacciò gli abitanti di Kitron, né gli abitanti di Naalol; i Cananei abitarono in mezzo a Zàbulon e furono ridotti in schiavitù.
31Aser non scacciò gli abitanti di Acco, né gli abitanti di Sidòne, né quelli di Aclab, di Aczib, di Elba, di Afik, di Recob;
32i figli di Aser si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché non li avevano scacciati.
33Nèftali non scacciò gli abitanti di Bet-Semes, né gli abitanti di Bet-Anat e si stabilì in mezzo ai Cananei che abitavano il paese; ma gli abitanti di Bet-Semes e di Bet-Anat furono da loro costretti ai lavori forzati.
34Gli Amorrei respinsero i figli di Dan sulle montagne e non li lasciarono scendere nella pianura.
35Gli Amorrei continuarono ad abitare Ar-Cheres, Aialon e Saalbim; ma la mano della casa di Giuseppe si aggravò su di loro e furono costretti ai lavori forzati.
36Il confine degli Amorrei si estendeva dalla salita di Akrabbim, da Sela in su.
Chapter 2
1Ora l'angelo del Signore salì da Gàlgala a Bochim e disse: «Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho condotti nel paese, che avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: Non romperò mai la mia alleanza con voi;
2voi non farete alleanza con gli abitanti di questo paese; distruggerete i loro altari. Ma voi non avete obbedito alla mia voce. Perché avete fatto questo?
3Perciò anch'io dico: non li scaccerò dinanzi a voi; ma essi vi staranno ai fianchi e i loro dei saranno per voi un inciampo».
4Appena l'angelo del Signore disse queste parole a tutti gli Israeliti, il popolo alzò la voce e pianse.
5Chiamarono quel luogo Bochim e vi offrirono sacrifici al Signore.
6Quando Giosuè ebbe congedato il popolo, gli Israeliti se ne andarono, ciascuno nel suo territorio, a prendere in possesso il paese.
7Il popolo servì il Signore durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che avevano visto tutte le grandi opere, che il Signore aveva fatte in favore d'Israele.
8Poi Giosuè, figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni
9e fu sepolto nel territorio, che gli era toccato a Timnat-Cheres sulle montagne di Efraim, a settentrione del monte Gaas.
10Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; dopo di essa ne sorse un'altra, che non conosceva il Signore, né le opere che aveva compiute in favore d'Israele.
11Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal;
12abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e seguirono altri dei di quei popoli che avevano intorno: si prostrarono davanti a loro e provocarono il Signore,
13abbandonarono il Signore e servirono Baal e Astarte.
14Allora si accese l'ira del Signore contro Israele e li mise in mano a razziatori, che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno ed essi non potevano più tener testa ai nemici.
15Dovunque uscivano in campo, la mano del Signore era contro di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato: furono ridotti all'estremo.
16Allora il Signore fece sorgere dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano.
17Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, anzi si prostituivano ad altri dei e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via battuta dai loro padri, i quali avevano obbedito ai comandi del Signore: essi non fecero così.
18Quando il Signore suscitava loro dei giudici, il Signore era con il giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice; perché il Signore si lasciava commuovere dai loro gemiti sotto il giogo dei loro oppressori.
19Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri, seguendo altri dei per servirli e prostrarsi davanti a loro, non desistendo dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata.
20Perciò l'ira del Signore si accese contro Israele e disse: «Poiché questa nazione ha violato l'alleanza che avevo stabilita con i loro padri e non hanno obbedito alla mia voce,
21nemmeno io scaccerò più dinanzi a loro nessuno dei popoli, che Giosuè lasciò quando morì.
22Così, per mezzo loro, metterò alla prova Israele, per vedere se cammineranno o no sulla via del Signore, come fecero i loro padri».
23Il Signore lasciò quelle nazioni senza affrettarsi a scacciarle e non le mise nelle mani di Giosuè.
Chapter 3
1Queste sono le nazioni che il Signore risparmiò allo scopo di mettere alla prova Israele per mezzo loro, cioè quanti non avevano visto le guerre di Canaan.
2Ciò avvenne soltanto per l'istruzione delle nuove generazioni degli Israeliti, perché imparassero la guerra, quelli, per lo meno, che prima non l'avevano mai vista:
3i cinque capi dei Filistei, tutti i Cananei, quei di Sidòne e gli Evei, che abitavano le montagne del Libano, dal monte Baal-Ermon fino all'ingresso di Amat.
4Queste nazioni servirono a mettere Israele alla prova per vedere se Israele avrebbe obbedito ai comandi, che il Signore aveva dati ai loro padri per mezzo di Mosè.
5Così gli Israeliti abitarono in mezzo ai Cananei, agli Hittiti, agli Amorrei, ai Perizziti, agli Evei e ai Gebusei;
6presero in mogli le figlie di essi, maritarono le proprie figlie con i loro figli e servirono i loro dei.
7Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore; dimenticarono il Signore loro Dio e servirono i Baal e le Asere.
8Perciò l'ira del Signore si accese contro Israele e li mise nelle mani di Cusan-Risataim, re del Paese dei due fiumi; gli Israeliti furono servi di Cusan-Risataim per otto anni.
9Poi gli Israeliti gridarono al Signore, e il Signore suscitò loro un liberatore, Otniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb, ed egli li liberò.
10Lo spirito del Signore fu su di lui ed egli fu giudice d'Israele; uscì a combattere e il Signore gli diede nelle mani Cusan-Risataim, re di Aram; la sua mano fu potente contro Cusan-Risataim.
11Il paese rimase in pace per quarant'anni, poi Otniel, figlio di Kenaz, morì.
12Gli Israeliti ripresero a fare ciò che è male agli occhi del Signore; il Signore rese forte Eglon, re di Moab, contro Israele, perché facevano ciò che è male agli occhi del Signore.
13Eglon radunò intorno a sé gli Ammoniti e gli Amaleciti, fece una spedizione contro Israele, lo battè e si impadronì della città delle Palme.
14Gli Israeliti furono schiavi di Eglon, re di Moab, per diciotto anni.
15Poi gridarono al Signore ed egli suscitò loro un liberatore, Eud, figlio di Ghera, Beniaminita, che era mancino. Gli Israeliti mandarono per mezzo di lui un tributo a Eglon re di Moab.
16Eud si fece una spada a due tagli, lunga un gomed, e se la cinse sotto la veste, al fianco destro.
17Poi presentò il tributo a Eglon, re di Moab, che era uomo molto grasso.
18Finita la presentazione del tributo, ripartì con la gente che l'aveva portato.
19Ma egli, dal luogo detto Idoli, che è presso Gàlgala, tornò indietro e disse: «O re, ho una cosa da dirti in segreto». Il re disse: «Silenzio!» e quanti stavano con lui uscirono.
20Allora Eud si accostò al re che stava seduto nel piano di sopra, riservato a lui solo, per la frescura, e gli disse: «Ho una parola da dirti da parte di Dio». Quegli si alzò dal suo seggio.
21Allora Eud, allungata la mano sinistra, trasse la spada dal suo fianco e gliela piantò nel ventre.
22Anche l'elsa entrò con la lama; il grasso si rinchiuse intorno alla lama, perciò egli uscì subito dalla finestra, senza estrargli la spada dal ventre.
23Eud uscì nel portico, dopo aver chiuso i battenti del piano di sopra e aver tirato il chiavistello.
24Quando fu uscito, vennero i servi, i quali guardarono e videro che i battenti del piano di sopra erano sprangati; dissero: «Certo attende ai suoi bisogni nel camerino della stanza fresca».
25Aspettarono fino ad essere inquieti, ma quegli non apriva i battenti del piano di sopra. Allora presero la chiave, aprirono ed ecco il loro signore era steso per terra, morto.
26Mentre essi indugiavano, Eud era fuggito e, dopo aver oltrepassato gli Idoli, si era messo in salvo nella Seira.
27Appena arrivato là, suonò la tromba sulle montagne di Efraim e gli Israeliti scesero con lui dalle montagne ed egli si mise alla loro testa.
28Disse loro: «Seguitemi, perché il Signore vi ha messo nelle mani i Moabiti, vostri nemici». Quelli scesero dopo di lui, si impadronirono dei guadi del Giordano, per impedirne il passo ai Moabiti, e non lasciarono passare nessuno.
29In quella circostanza sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e valorosi; non ne scampò neppure uno.
30Così in quel giorno Moab fu umiliato sotto la mano d'Israele e il paese rimase tranquillo per ottant'anni.
31Dopo di lui ci fu Samgar figlio di Anat. Egli sconfisse seicento Filistei con un pungolo da buoi; anch'egli salvò Israele.
Chapter 4
1Eud era morto e gli Israeliti tornarono a fare ciò che è male agli occhi del Signore.
2Il Signore li mise nelle mani di Iabin re di Canaan, che regnava in Cazor. Il capo del suo esercito era Sisara che abitava a Aroset-Goim.
3Gli Israeliti gridarono al Signore, perché Iabin aveva novecento carri di ferro e gia da venti anni opprimeva duramente gli Israeliti.
4In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidot.
5Essa sedeva sotto la palma di Debora, tra Rama e Betel, sulle montagne di Efraim, e gli Israeliti venivano a lei per le vertenze giudiziarie.
6Essa mandò a chiamare Barak, figlio di Abinoam, da Kades di Nèftali, e gli disse: «Il Signore, Dio d'Israele, ti dà quest'ordine: Và, marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila figli di Nèftali e figli di Zàbulon.
7Io attirerò verso di te al torrente Kison Sisara, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo metterò nelle tue mani».
8Barak le rispose: «Se vieni anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò».
9Rispose: «Bene, verrò con te; però non sarà tua la gloria sulla via per cui cammini; ma il Signore metterà Sisara nelle mani di una donna». Debora si alzò e andò con Barak a Kades.
10Barak convocò Zàbulon e Nèftali a Kades; diecimila uomini si misero al suo seguito e Debora andò con lui.
11Ora Eber, il Kenita, si era separato dai Keniti, discendenti di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le tende alla Quercia di Saannaim che è presso Kades.
12Fu riferito a Sisara che Barak, figlio di Abinoam, era salito sul monte Tabor.
13Allora Sisara radunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui da Aroset-Goim fino al torrente Kison.
14Debora disse a Barak: «Alzati, perché questo è il giorno in cui il Signore ha messo Sisara nelle tue mani. Il Signore non esce forse in campo davanti a te?». Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini.
15Il Signore sconfisse, davanti a Barak, Sisara con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito; Sisara scese dal carro e fuggì a piedi.
16Barak inseguì i carri e l'esercito fino ad Aroset-Goim; tutto l'esercito di Sisara cadde a fil di spada e non ne scampò neppure uno.
17Intanto Sisara era fuggito a piedi verso la tenda di Giaele, moglie di Eber il Kenita, perché vi era pace fra Iabin, re di Cazor, e la casa di Eber il Kenita.
18Giaele uscì incontro a Sisara e gli disse: «Fermati, mio signore, fermati da me: non temere». Egli entrò da lei nella sua tenda ed essa lo nascose con una coperta.
19Egli le disse: «Dammi un po' d'acqua da bere perché ho sete». Essa aprì l'otre del latte, gli diede da bere e poi lo ricoprì.
20Egli le disse: «Stà all'ingresso della tenda; se viene qualcuno a interrogarti dicendo: C'è qui un uomo?, dirai: Nessuno».
21Ma Giaele, moglie di Eber, prese un picchetto della tenda, prese in mano il martello, venne pian piano a lui e gli conficcò il picchetto nella tempia, fino a farlo penetrare in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; così morì.
22Ed ecco Barak inseguiva Sisara; Giaele gli uscì incontro e gli disse: «Vieni e ti mostrerò l'uomo che cerchi». Egli entrò da lei ed ecco Sisara era steso morto con il picchetto nella tempia.
23Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti agli Israeliti.
24La mano degli Israeliti si fece sempre più pesante su Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin re di Canaan.
Chapter 5
1In quel giorno Debora, con Barak, figlio di Abinoam, pronunciò questo canto:
2«Ci furono capi in Israele per assumere il comando; ci furono volontari per arruolarsi in massa: Benedite il Signore!
3Ascoltate, re, porgete gli orecchi, o principi; io voglio cantare al Signore, voglio cantare al Signore, voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele!
4Signore, quando uscivi dal Seir, quando avanzavi dalla steppa di Edom, la terra tremò, i cieli si scossero, le nubi si sciolsero in acqua.
5Si stemperarono i monti davanti al Signore, Signore del Sinai, davanti al Signore, Dio d'Israele.
6Ai giorni di Samgar, figlio di Anat, ai giorni di Giaele, erano deserte le strade e i viandanti deviavano su sentieri tortuosi.
7Era cessata ogni autorità di governo, era cessata in Israele, fin quando sorsi io, Debora, fin quando sorsi come madre in Israele.
8Si preferivano divinità straniere e allora la guerra fu alle porte, ma scudo non si vedeva né lancia né quarantamila in Israele.
9Il mio cuore si volge ai comandanti d'Israele, ai volontari tra il popolo; benedite il Signore!
10Voi, che cavalcate asine bianche, seduti su gualdrappe, voi che procedete sulla via, raccontate;
11unitevi al grido degli uomini schierati fra gli abbeveratoi: là essi proclamano le vittorie del Signore, le vittorie del suo governo in Israele, quando scese alle porte il popolo del Signore.
12Dèstati, dèstati, o Debora, dèstati, dèstati, intona un canto! Sorgi, Barak, e cattura i tuoi prigionieri, o figlio di Abinoam!
13Allora scesero i fuggiaschi per unirsi ai principi; il popolo del Signore scese a sua difesa tra gli eroi.
14Quelli della stirpe di Efraim scesero nella pianura, ti seguì Beniamino fra le tue genti. Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando.
15I principi di Issacar mossero con Debora; Barak si lanciò sui suoi passi nella pianura.
16Perché sei rimasto seduto tra gli ovili, ad ascoltare le zampogne dei pastori? Presso i ruscelli di Ruben erano ben grandi le dispute...
17Gàlaad dimora oltre il Giordano e Dan perché vive straniero sulle navi? Aser si è stabilito lungo la riva del grande mare e presso le sue insenature dimora.
18Zàbulon invece è un popolo che si è esposto alla morte, come Nèftali, sui poggi della campagna!
19Vennero i re, diedero battaglia, combatterono i re di Canaan, a Taanach sulle acque di Meghiddo, ma non riportarono bottino d'argento.
20Dal cielo le stelle diedero battaglia, dalle loro orbite combatterono contro Sisara.
21Il torrente Kison li travolse; torrente impetuoso fu il torrente Kison... Anima mia, calpesta con forza!
22Allora martellarono gli zoccoli dei cavalli al galoppo, al galoppo dei corsieri.
23Maledite Meroz - dice l'angelo del Signore - maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in aiuto al Signore, in aiuto al Signore tra gli eroi.
24Sia benedetta fra le donne Giaele, la moglie di Eber il Kenita, benedetta fra le donne della tenda!
25Acqua egli chiese, latte essa diede, in una coppa da principi offrì latte acido.
26Una mano essa stese al picchetto e la destra a un martello da fabbri, e colpì Sisara, lo percosse alla testa, ne fracassò, ne trapassò la tempia.
27Ai piedi di lei si contorse, ricadde, giacque; ai piedi di lei si contorse, ricadde, dove si contorse, là ricadde finito.
28Dietro la finestra si affaccia e si lamenta la madre di Sisara, dietro la persiana: Perché il suo carro tarda ad arrivare? Perché così a rilento procedono i suoi carri?
29Le più sagge sue principesse rispondono e anche lei torna a dire a se stessa:
30Certo han trovato bottino, stan facendo le parti: una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo; un bottino di vesti variopinte per Sisara, un bottino di vesti variopinte a ricamo; una veste variopinta a due ricami è il bottino per il mio collo...
31Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore! Ma coloro che ti amano siano come il sole, quando sorge con tutto lo splendore».
Chapter 6
1Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni.
2La mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti gli Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne e le cime scoscese.
3Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalek e i figli dell'oriente venivano contro di lui,
4si accampavano sul territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fino all'ingresso di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di sussistenza: né pecore, né buoi, né asini.
5Poiché venivano con i loro armenti e con le loro tende e arrivavano numerosi come le cavallette - essi e i loro cammelli erano senza numero - e venivano nel paese per devastarlo.
6Israele fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e gli Israeliti gridarono al Signore.
7Quando gli Israeliti ebbero gridato a causa di Madian,
8il Signore mandò loro un profeta che disse: «Dice il Signore, Dio d'Israele: Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho fatti uscire dalla condizione servile;
9vi ho liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano di quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato il loro paese
10e vi ho detto: Io sono il Signore vostro Dio; non venerate gli dei degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Ma voi non avete ascoltato la mia voce».
11Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita; Gedeone, figlio di Ioas, batteva il grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti.
12L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!».
13Gedeone gli rispose: «Signor mio, se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha fatto forse uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi nelle mani di Madian».
14Allora il Signore si volse a lui e gli disse: «Và con questa forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?».
15Gli rispose: «Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre».
16Il Signore gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo».
17Gli disse allora: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli.
18Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da presentarti». Rispose: «Resterò finché tu torni».
19Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un'efa di farina preparò focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì.
20L'angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa pietra e versavi il brodo». Egli fece così.
21Allora l'angelo del Signore stese l'estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; salì dalla roccia un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime e l'angelo del Signore scomparve dai suoi occhi.
22Gedeone vide che era l'angelo del Signore e disse: «Signore, ho dunque visto l'angelo del Signore faccia a faccia!».
23Il Signore gli disse: «La pace sia con te, non temere, non morirai!».
24Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace. Esso esiste fino ad oggi a Ofra degli Abiezeriti.
25In quella stessa notte il Signore gli disse: «Prendi il giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l'altare di Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto.
26Costruisci un altare al Signore tuo Dio sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato».
27Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della città, lo fece di notte.
28Quando il mattino dopo la gente della città si alzò, vide che l'altare di Baal era stato demolito, che il palo sacro accanto era stato tagliato e che il secondo giovenco era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito.
29Si dissero l'un altro: «Chi ha fatto questo?». Investigarono, si informarono e dissero: «Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo».
30Allora la gente della città disse a Ioas: «Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto».
31Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui: «Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è Dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare».
32Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: «Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare».
33Ora tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel.
34Ma lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò la tromba e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo.
35Egli mandò anche messaggeri in tutto Manàsse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri.
36Gedeone disse a Dio: «Se tu stai per salvare Israele per mia mano, come hai detto,
37ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto».
38Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua.
39Gedeone disse a Dio: «Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno».
40Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno.
Chapter 7
1Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte di Carod. Il campo di Madian era al nord, verso la collina di More, nella pianura.
2Il Signore disse a Gedeone: «La gente che è con te è troppo numerosa, perché io metta Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire: La mia mano mi ha salvato.
3Ora annunzia davanti a tutto il popolo: Chiunque ha paura e trema, torni indietro». Gedeone li mise così alla prova. Tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero diecimila.
4Il Signore disse a Gedeone: «La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all'acqua e te li metterò alla prova. Quegli del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà; e quegli del quale ti dirò: Questi non venga con te, non verrà».
5Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua e il Signore gli disse: «Quanti lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; porrai da un'altra quanti, per bere, si metteranno in ginocchio».
6Il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca con la mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l'acqua.
7Allora il Signore disse a Gedeone: «Con questi trecento uomini che hanno lambito l'acqua, io vi salverò e metterò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua».
8Egli prese dalle mani del popolo le brocche e le trombe; rimandò tutti gli altri Israeliti ciascuno alla sua tenda e tenne con sé i trecento uomini. L'accampamento di Madian gli stava al di sotto, nella pianura.
9In quella stessa notte il Signore disse a Gedeone: «Alzati e piomba sul campo, perché io te l'ho messo nelle mani.
10Ma se hai paura di farlo, scendivi con Pura tuo servo
11e udrai quello che dicono; dopo, prenderai vigore per piombare sul campo». Egli scese con Pura suo servo fino agli avamposti dell'accampamento.
12I Madianiti, gli Amaleciti e tutti i figli dell'oriente erano sparsi nella pianura e i loro cammelli erano senza numero come la sabbia che è sul lido del mare.
13Quando Gedeone vi giunse, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e gli diceva: «Ho fatto un sogno. Mi pareva di vedere una pagnotta di orzo rotolare nell'accampamento di Madian: giunse alla tenda, la urtò e la rovesciò e la tenda cadde a terra».
14Il suo compagno gli rispose: «Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo di Israele; Dio ha messo nelle sue mani Madian e tutto l'accampamento».
15Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò; poi tornò al campo di Israele e disse: «Alzatevi, perché il Signore ha messo nelle vostre mani l'accampamento di Madian».
16Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti trombe e brocche vuote con dentro fiaccole;
17disse loro: «Guardate me e fate come farò io, così farete voi.
18Quando io, con quanti sono con me, suonerò la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento e griderete: Per il Signore e per Gedeone!».
19Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, all'inizio della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano.
20Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: «La spada per il Signore e per Gedeone!».
21Ognuno di essi rimase al suo posto, intorno all'accampamento; tutto il campo si mise a correre, a gridare, a fuggire.
22Mentre quelli suonavano le trecento trombe, il Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l'accampamento. L'esercito fuggì fino a Bet-Sitta a Zerera fino alla riva di Abel-Mecola, sopra Tabbat.
23Gli Israeliti di Nèftali, di Aser e di tutto Manàsse si radunarono e inseguirono i Madianiti.
24Intanto Gedeone aveva mandato messaggeri per tutte le montagne di Efraim a dire: «Scendete contro i Madianiti e tagliate loro i guadi sul Giordano fino a Bet-Bara». Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi sul Giordano fino a Bet-Bara.
25Presero due capi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb alla roccia di Oreb e Zeeb al Torchio di Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il Giordano.
Chapter 8
1Ma gli uomini di Efraim gli dissero: «Che azione ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?». Litigarono con lui violentemente.
2Egli rispose loro: «Che ho fatto io in confronto a voi? La racimolatura di Efraim non vale più della vendemmia di Abiezer?
3Dio vi ha messo nelle mani i capi di Madian, Oreb e Zeeb; che dunque ho potuto fare io in confronto a voi?». A tali parole, la loro ira contro di lui si calmò.
4Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi trecento uomini erano stanchi e affamati.
5Disse a quelli di Succot: «Date focacce di pane alla gente che mi segue, perché è stanca e io sto inseguendo Zebach e Zalmunna, re di Madian».
6Ma i capi di Succot risposero: «Tieni forse gia nelle tue mani i polsi di Zebach e di Zalmunna, perché dobbiamo dare il pane al tuo esercito?».
7Gedeone disse: «Ebbene, quando il Signore mi avrà messo nelle mani Zebach e Zalmunna, vi strazierò le carni con le spine del deserto e con i cardi».
8Di là salì a Penuel e parlò agli uomini di Penuel nello stesso modo; essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot.
9Egli disse anche agli uomini di Penuel: «Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre».
10Zebach e Zalmunna erano a Karkor con il loro accampamento di circa quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell'intero esercito dei figli dell'oriente; centoventimila uomini armati di spada erano caduti.
11Gedeone salì per la via dei nomadi a oriente di Nobach e di Iogbea e mise in rotta l'esercito che si credeva sicuro.
12Zebach e Zalmunna si diedero alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebach e Zalmunna, e sbaragliò tutto l'esercito.
13Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita di Cheres.
14Catturò un giovane della gente di Succot e lo interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini.
15Poi venne alla gente di Succot e disse: «Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: Hai tu forse gia nelle mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché dobbiamo dare il pane alla tua gente stanca?».
16Prese gli anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot.
17Demolì la torre di Penuel e uccise gli uomini della città.
18Poi disse a Zebach e a Zalmunna: «Come erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?». Quelli risposero: «Erano come te; ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re».
19Egli riprese: «Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!».
20Poi disse a Ieter, suo primogenito: «Su, uccidili!». Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, poiché era ancora giovane.
21Zebach e Zalmunna dissero: «Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è l'uomo, tale è la sua forza». Gedeone si alzò e uccise Zebach e Zalmunna e prese le lunette che i loro cammelli portavano al collo.
22Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: «Regna su di noi tu e i tuoi discendenti, poiché ci hai liberati dalla mano di Madian».
23Ma Gedeone rispose loro: «Io non regnerò su di voi né mio figlio regnerà; il Signore regnerà su di voi».
24Poi Gedeone disse loro: «Una cosa voglio chiedervi: ognuno di voi mi dia un pendente del suo bottino». I nemici avevano pendenti d'oro, perché erano Ismaeliti.
25Risposero: «Li daremo volentieri». Egli stese allora il mantello e ognuno vi gettò un pendente del suo bottino».
26Il peso dei pendenti d'oro, che egli aveva chiesti, fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le lunette, le catenelle e le vesti di porpora, che i re di Madian avevano addosso, e oltre le collane che i loro cammelli avevano al collo.
27Gedeone ne fece un efod che pose in Ofra sua città; tutto Israele vi si prostrò davanti in quel luogo e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa.
28Così Madian fu umiliato davanti agli Israeliti e non alzò più il capo; il paese rimase in pace per quarant'anni, durante la vita di Gedeone.
29Ierub-Baal, figlio di Ioas, tornò a dimorare a casa sua.
30Gedeone ebbe settanta figli che gli erano nati dalle molte mogli.
31Anche la sua concubina che stava a Sichem gli partorì un figlio, che chiamò Abimèlech.
32Poi Gedeone, figlio di Ioas, morì in buona vecchiaia e fu sepolto nella tomba di Ioas suo padre a Ofra degli Abiezeriti.
33Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi a Baal e presero Baal-Berit come loro dio.
34Gli Israeliti non si ricordarono del Signore loro Dio che li aveva liberati dalle mani di tutti i loro nemici all'intorno
35e non dimostrarono gratitudine alla casa di Ierub-Baal, cioè di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.
Chapter 9
1Ora Abimèlech, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e disse loro e a tutta la parentela di sua madre:
2«Dite agli orecchi di tutti i signori di Sichem: E' meglio per voi che vi governino settanta uomini, tutti i figli di Ierub-Baal, o che vi governi un solo uomo? Ricordatevi che io sono del vostro sangue».
3I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i signori di Sichem quelle parole e il cuor loro si piegò a favore di Abimèlech, perché dicevano: «E' nostro fratello».
4Gli diedero settanta sicli d'argento che tolsero dal tempio di Baal-Berit; con essi Abimèlech assoldò uomini sfaccendati e audaci che lo seguirono.
5Venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal, settanta uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal, scampò, perché si era nascosto.
6Tutti i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlech presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem.
7Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!
8Si misero in cammino gli alberi per ungere un re su di essi. Dissero all'ulivo: Regna su di noi.
9Rispose loro l'ulivo: Rinuncerò al mio olio, grazie al quale si onorano dei e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi?
10Dissero gli alberi al fico: Vieni tu, regna su di noi.
11Rispose loro il fico: Rinuncerò alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, e andrò ad agitarmi sugli alberi?
12Dissero gli alberi alla vite: Vieni tu, regna su di noi.
13Rispose loro la vite: Rinuncerò al mio mosto che allieta dei e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi?
14Dissero tutti gli alberi al rovo: Vieni tu, regna su di noi.
15Rispose il rovo agli alberi: Se in verità ungete me re su di voi, venite, rifugiatevi alla mia ombra; se no, esca un fuoco dal rovo e divori i cedri del Libano.
16Ora voi non avete agito con lealtà e onestà proclamando re Abimèlech, non avete operato bene verso Ierub-Baal e la sua casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni...
17Perché mio padre ha combattuto per voi, ha esposto al pericolo la vita e vi ha liberati dalle mani di Madian.
18Voi invece oggi siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra e avete proclamato re dei signori di Sichem Abimèlech, figlio della sua schiava, perché è vostro fratello.
19Se dunque avete operato oggi con sincerità e con integrità verso Ierub-Baal e la sua casa, godetevi Abimèlech ed egli si goda voi!
20Ma se non è così, esca da Abimèlech un fuoco che divori i signori di Sichem e Bet-Millo; esca dai signori di Sichem e da Bet-Millo un fuoco che divori Abimèlech!».
21Iotam corse via, si mise in salvo e andò a stabilirsi a Beer, lontano da Abimèlech suo fratello.
22Abimèlech dominò su Israele tre anni.
23Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di Sichem e i signori di Sichem si ribellarono ad Abimèlech.
24Questo avvenne perché la violenza fatta ai settanta figli di Ierub-Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse su Abimèlech loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che gli avevano dato mano per uccidere i suoi fratelli.
25I signori di Sichem posero agguati contro di lui sulla cima dei monti, rapinando chiunque passasse vicino alla strada. Abimèlech fu informato della cosa.
26Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem e i signori di Sichem riposero la fiducia in lui.
27Usciti nella campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro Dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimèlech.
28Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimèlech e che è Sichem, perché dobbiamo servirlo? Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e Zebul, suo luogotenente, servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem? Perché dovremmo servirlo noi?
29Se avessi in mano questo popolo, io scaccerei Abimèlech e direi: Accresci pure il tuo esercito ed esci in campo».
30Ora Zebul, governatore della città, udite le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira
31e mandò messaggeri ad Abimèlech in Aruma per dirgli: «Ecco Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sollevano la città contro di te.
32Alzati dunque di notte con la gente che hai con te e tendi un agguato nella campagna.
33Domattina, non appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con la sua gente ti uscirà contro: tu gli farai quel che troverai opportuno».
34Abimèlech e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e tesero un agguato contro Sichem, divisi in quattro schiere.
35Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; allora Abimèlech uscì dall'agguato con la gente che aveva.
36Gaal, vista quella gente, disse a Zebul: «Ecco gente che scende dalle cime dei monti». Zebul gli rispose: «Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini».
37Gaal riprese a parlare e disse: «Ecco gente che scende dall'Ombelico della terra e una schiera che giunge per la via della Quercia dei Maghi».
38Allora Zebul gli disse: «Dov'è ora la spavalderia di quando dicevi: Chi è Abimèlech, perché dobbiamo servirlo? Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora esci in campo e combatti contro di lui!».
39Allora Gaal uscì alla testa dei signori di Sichem e diede battaglia ad Abimèlech.
40Ma Abimèlech lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta.
41Abimèlech ritornò ad Aruma e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem.
42Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì alla campagna e Abimèlech ne fu informato.
43Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese un agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse contro di essi e li battè.
44Abimèlech e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su quelli che erano nella campagna e li colpirono.
45Abimèlech combattè contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi distrusse la città e la cosparse di sale.
46Tutti i signori della torre di Sichem, all'udir questo, entrarono nel sotterraneo del tempio di El-Berit.
47Fu riferito ad Abimèlech che tutti i signori della torre di Sichem si erano adunati.
48Allora Abimèlech salì sul monte Zalmon con tutta la gente che aveva con sé; prese in mano la scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; poi disse alla sua gente: «Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!».
49Tutti tagliarono ciascuno un ramo e seguirono Abimèlech; posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la sala con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.
50Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese.
51In mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti i signori della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul terrazzo della torre.
52Abimèlech, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco.
53Ma una donna gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli spaccò il cranio.
54Egli chiamò in fretta il giovane che gli portava le armi e gli disse: «Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica di me: L'ha ucciso una donna!». Il giovane lo trafisse ed egli morì.
55Quando gli Israeliti videro che Abimèlech era morto, se ne andarono ciascuno a casa sua.
56Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli.
57Dio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva fatto; così si avverò su di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal.
Chapter 10
1Dopo Abimèlech, sorse a salvare Israele Tola, figlio di Pua, figlio di Dodo, uomo di Issacar. Dimorava a Samir sulle montagne di Efraim;
2fu giudice d'Israele per ventitrè anni, poi morì e fu sepolto a Samir.
3Dopo di lui sorse Iair, il Galaadita, che fu giudice d'Israele per ventidue anni;
4ebbe trenta figli che cavalcavano trenta asinelli e avevano trenta città, che si chiamano anche oggi i Villaggi di Iair e sono nel paese di Gàlaad.
5Poi Iair morì e fu sepolto a Kamon.
6Gli Israeliti continuarono a fare ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal, le Astarti, gli dei di Aram, gli dei di Sidòne, gli dei di Moab, gli dei degli Ammoniti e gli dei dei Filistei; abbandonarono il Signore e non lo servirono più.
7L'ira del Signore si accese contro Israele e li mise nelle mani dei Filistei e nelle mani degli Ammoniti.
8Questi afflissero e oppressero per diciotto anni gli Israeliti, tutti i figli d'Israele che erano oltre il Giordano, nel paese degli Amorrei in Gàlaad.
9Poi gli Ammoniti passarono il Giordano per combattere anche contro Giuda, contro Beniamino e contro la casa d'Efraim e Israele fu in grande angoscia.
10Allora gli Israeliti gridarono al Signore: «Abbiamo peccato contro di te, perché abbiamo abbandonato il nostro Dio e abbiamo servito i Baal».
11Il Signore disse agli Israeliti: «Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli Amorrei, dagli Ammoniti e dai Filistei?
12Quando quelli di Sidòne, gli Amaleciti e i Madianiti vi opprimevano e voi gridavate a me, non vi ho forse liberati dalle loro mani?
13Eppure, mi avete abbandonato e avete servito altri dei; perciò io non vi salverò più.
14Andate a gridare agli dei che avete scelto; vi salvino essi nel tempo della vostra angoscia!».
15Gli Israeliti dissero al Signore: «Abbiamo peccato; fà di noi ciò che ti piace; soltanto, liberaci in questo giorno».
16Eliminarono gli dei stranieri e servirono il Signore, il quale non tollerò più a lungo la tribolazione di Israele.
17Gli Ammoniti si radunarono e si accamparono in Gàlaad e anche gli Israeliti si adunarono e si accamparono a Mizpa.
18Il popolo, i principi di Gàlaad, si dissero l'un l'altro: «Chi sarà l'uomo che comincerà a combattere contro gli Ammoniti? Egli sarà il capo di tutti gli abitanti di Gàlaad».
Chapter 11
1Ora Iefte, il Galaadita, era uomo forte e valoroso, figlio di una prostituta; lo aveva generato Gàlaad.
2Poi la moglie di Gàlaad gli partorì figli e, quando i figli della moglie furono adulti, cacciarono Iefte e gli dissero: «Tu non avrai eredità nella casa di nostro padre, perché sei figlio di un'altra donna».
3Iefte fuggì lontano dai suoi fratelli e si stabilì nel paese di Tob. Attorno a Iefte si raccolsero alcuni sfaccendati e facevano scorrerie con lui.
4Qualche tempo dopo gli Ammoniti mossero guerra a Israele.
5Quando gli Ammoniti iniziarono la guerra contro Israele, gli anziani di Gàlaad andarono a prendere Iefte nel paese di Tob.
6Dissero a Iefte: «Vieni, sii nostro condottiero e combatteremo contro gli Ammoniti».
7Ma Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: «Non siete forse voi quelli che mi avete odiato e scacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che siete in difficoltà?».
8Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte: «Proprio per questo ora ci rivolgiamo a te: verrai con noi, combatterai contro gli Ammoniti e sarai il capo di noi tutti abitanti di Gàlaad».
9Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: «Se mi riconducete per combattere contro gli Ammoniti e il Signore li mette in mio potere, io sarò vostro capo».
10Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte: «Il Signore sia testimone tra di noi, se non faremo come hai detto».
11Iefte dunque andò con gli anziani di Gàlaad; il popolo lo costituì suo capo e condottiero e Iefte ripetè le sue parole davanti al Signore in Mizpa.
12Poi Iefte inviò messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: «Che c'è tra me e te, perché tu venga contro di me a muover guerra al mio paese?».
13Il re degli Ammoniti rispose ai messaggeri di Iefte: «Perché, quando Israele uscì dall'Egitto, si impadronì del mio territorio, dall'Arnon fino allo Iabbok e al Giordano; restituiscilo spontaneamente».
14Iefte inviò di nuovo messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli:
15«Dice Iefte: Israele non si impadronì del paese di Moab, né del paese degli Ammoniti;
16ma, quando Israele uscì dall'Egitto e attraversò il deserto fino al Mare Rosso e giunse a Kades,
17mandò messaggeri al re di Edom per dirgli: Lasciami passare per il tuo paese, ma il re di Edom non acconsentì. Mandò anche al re di Moab, nemmeno lui volle e Israele rimase a Kades.
18Poi camminò per il deserto, fece il giro del paese di Edom e del paese di Moab, giunse a oriente del paese di Moab e si accampò oltre l'Arnon senza entrare nei territori di Moab; perché l'Arnon segna il confine di Moab.
19Allora Israele mandò messaggeri a Sicon, re degli Amorrei, re di Chesbon, e gli disse: Lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare al nostro.
20Ma Sicon non si fidò che Israele passasse per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente, si accampò a Iaaz e combattè contro Israele.
21Il Signore, Dio d'Israele, mise Sicon e tutta la sua gente nelle mani d'Israele, che li sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese degli Amorrei che abitavano quel territorio;
22conquistò tutti i territori degli Amorrei, dall'Arnon allo Iabbok e dal deserto al Giordano.
23Ora il Signore, Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese?
24Non possiedi tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che il Signore ha scacciati davanti a noi.
25Sei tu forse più di Balak, figlio di Zippor, re di Moab? Mosse forse querela ad Israele o gli fece guerra?
26Da trecento anni Israele abita a Chesbon e nelle sue dipendenze, ad Aroer e nelle sue dipendenze e in tutte le città lungo l'Arnon; perché non gliele avete tolte durante questo tempo?
27Io non ti ho fatto torto e tu agisci male verso di me, muovendomi guerra; il Signore giudice giudichi oggi tra gli Israeliti e gli Ammoniti!».
28Ma il re degli Ammoniti non ascoltò le parole che Iefte gli aveva mandato a dire.
29Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gàlaad e Manàsse, passò a Mizpa di Gàlaad e da Mizpa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti.
30Iefte fece voto al Signore e disse: «Se tu mi metti nelle mani gli Ammoniti,
31la persona che uscirà per prima dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io l'offrirò in olocausto».
32Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore glieli mise nelle mani.
33Egli li sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti.
34Poi Iefte tornò a Mizpa, verso casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con timpani e danze. Era l'unica figlia: non aveva altri figli, né altre figlie.
35Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: «Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi».
36Essa gli disse: «Padre mio, se hai dato parola al Signore, fà di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici».
37Poi disse al padre: «Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne».
38Egli le rispose: «Và!», e la lasciò andare per due mesi. Essa se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità.
39Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli fece di lei quello che aveva promesso con voto. Essa non aveva conosciuto uomo; di qui venne in Israele questa usanza:
40ogni anno le fanciulle d'Israele vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita, per quattro giorni.
Chapter 12
1Ora gli uomini di Efraim si radunarono, passarono il fiume verso Zafon e dissero a Iefte: «Perché sei andato a combattere contro gli Ammoniti e non ci hai chiamati con te? Noi bruceremo te e la tua casa».
2Iefte rispose loro: «Io e il mio popolo abbiamo avuto grandi lotte con gli Ammoniti; quando vi ho chiamati in aiuto, non siete venuti a liberarmi dalle loro mani.
3Vedendo che voi non venivate in mio aiuto, ho esposto al pericolo la vita, ho marciato contro gli Ammoniti e il Signore me li ha messi nelle mani. Perché dunque siete venuti oggi contro di me a muovermi guerra?».
4Iefte, radunati tutti gli uomini di Gàlaad, diede battaglia ad Efraim; gli uomini di Gàlaad sconfissero gli Efraimiti, perché questi dicevano: «Voi siete fuggiaschi di Efraim; Gàlaad sta in mezzo a Efraim e in mezzo a Manàsse».
5I Galaaditi intercettarono agli Efraimiti i guadi del Giordano; quando uno dei fuggiaschi di Efraim diceva: «Lasciatemi passare», gli uomini di Gàlaad gli chiedevano: «Sei un Efraimita?». Se quegli rispondeva: «No»,
6i Galaaditi gli dicevano: «Ebbene, dì Scibbolet», e quegli diceva Sibbolet, non sapendo pronunciare bene. Allora lo afferravano e lo uccidevano presso i guadi del Giordano. In quella occasione perirono quarantaduemila uomini di Efraim.
7Iefte fu giudice d'Israele per sei anni. Poi Iefte, il Galaadita, morì e fu sepolto nella sua città in Gàlaad.
8Dopo di lui fu giudice d'Israele Ibsan di Betlemme.
9Egli ebbe trenta figli, maritò trenta figlie e fece venire da fuori trenta fanciulle per i suoi figli. Fu giudice d'Israele per sette anni.
10Poi Ibsan morì e fu sepolto a Betlemme.
11Dopo di lui fu giudice d'Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice d'Israele per dieci anni.
12Poi Elon, lo Zabulonita, morì e fu sepolto ad Aialon, nel paese di Zàbulon.
13Dopo di lui fu giudice d'Israele Abdon, figlio di Illel, di Piraton.
14Ebbe quaranta figli e trenta nipoti, i quali cavalcavano settanta asinelli. Fu giudice d'Israele per otto anni.
15Poi Abdon, figlio di Illel, il Piratonita, morì e fu sepolto a Piraton, nel paese di Efraim, sul monte Amalek.
Chapter 13
1Gli Israeliti tornarono a fare quello che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani dei Filistei per quarant'anni.
2C'era allora un uomo di Zorea di una famiglia dei Daniti, chiamato Manoach; sua moglie era sterile e non aveva mai partorito.
3L'angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio.
4Ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante e dal mangiare nulla d'immondo.
5Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo consacrato a Dio fin dal seno materno; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei».
6La donna andò a dire al marito: «Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l'aspetto di un angelo di Dio, un aspetto terribile. Io non gli ho domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome,
7ma mi ha detto: Ecco tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d'immondo, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte».
8Allora Manoach pregò il Signore e disse: «Signore, l'uomo di Dio mandato da te venga di nuovo da noi e c'insegni quello che dobbiamo fare per il nascituro».
9Dio ascoltò la preghiera di Manoach e l'angelo di Dio tornò ancora dalla donna, mentre stava nel campo; ma Manoach suo marito non era con lei.
10La donna corse in fretta ad informare il marito e gli disse: «Ecco, mi è apparso quell'uomo che venne da me l'altro giorno».
11Manoach si alzò, seguì la moglie e giunto a quell'uomo gli disse: «Sei tu l'uomo che hai parlato a questa donna?». Quegli rispose: «Sono io».
12Manoach gli disse: «Quando la tua parola si sarà avverata, quale sarà la norma da seguire per il bambino e che si dovrà fare per lui?».
13L'angelo del Signore rispose a Manoach: «Si astenga la donna da quanto le ho detto.
14Non mangi nessun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda inebriante e non mangi nulla d'immondo; osservi quanto le ho comandato».
15Manoach disse all'angelo del Signore: «Permettici di trattenerti e di prepararti un capretto!».
16L'angelo del Signore rispose a Manoach: «Anche se tu mi trattenessi, non mangerei il tuo cibo; ma se vuoi fare un olocausto, offrilo al Signore». Manoach non sapeva che quello fosse l'angelo del Signore.
17Poi Manoach disse all'angelo del Signore: «Come ti chiami, perché quando si saranno avverate le tue parole, noi ti rendiamo onore?».
18L'angelo del Signore gli rispose: «Perché mi chiedi il nome? Esso è misterioso».
19Manoach prese il capretto e l'offerta e li bruciò sulla pietra al Signore, che opera cose misteriose. Mentre Manoach e la moglie stavano guardando,
20mentre la fiamma saliva dall'altare al cielo, l'angelo del Signore salì con la fiamma dell'altare. Manoach e la moglie, che stavano guardando, si gettarono allora con la faccia a terra
21e l'angelo del Signore non apparve più né a Manoach né alla moglie. Allora Manoach comprese che quello era l'angelo del Signore.
22Manoach disse alla moglie: «Noi moriremo certamente, perché abbiamo visto Dio».
23Ma sua moglie gli disse: «Se il Signore avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani l'olocausto e l'offerta; non ci avrebbe mostrato tutte queste cose né ci avrebbe fatto udire proprio ora cose come queste».
24Poi la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse.
25Lo spirito del Signore cominciò a investirlo quando era a Macane-Dan, fra Zorea ed Estaol.
Chapter 14
1Sansone scese poi a Timna e a Timna vide una donna tra le figlie dei Filistei.
2Tornato a casa, disse al padre e alla madre: «Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; ora prendetemela in moglie».
3Suo padre e sua madre gli dissero: «Non c'è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo, perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei non circoncisi?». Ma Sansone rispose al padre: «Prendimi quella, perché mi piace».
4Suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dal Signore, il quale cercava pretesto di lite dai Filistei. In quel tempo i Filistei dominavano Israele.
5Sansone scese con il padre e con la madre a Timna; quando furono giunti alle vigne di Timna, ecco un leone venirgli incontro ruggendo.
6Lo spirito del Signore lo investì e, senza niente in mano, squarciò il leone come si squarcia un capretto. Ma di ciò che aveva fatto non disse nulla al padre né alla madre.
7Scese dunque, parlò alla donna e questa gli piacque.
8Dopo qualche tempo tornò per prenderla e uscì dalla strada per vedere la carcassa del leone: ecco nel corpo del leone c'era uno sciame d'api e il miele.
9Egli prese di quel miele nel cavo delle mani e si mise a mangiarlo camminando; quand'ebbe raggiunto il padre e la madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone.
10Suo padre scese dunque da quella donna e Sansone fece ivi un banchetto, perché così usavano fare i giovani.
11Quando lo ebbero visto, presero trenta compagni perché stessero con lui.
12Sansone disse loro: «Voglio proporvi un indovinello; se voi me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se l'indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti;
13ma se non sarete capaci di spiegarmelo, darete trenta tuniche e trenta mute di vesti a me».
14Quelli gli risposero: «Proponi l'indovinello e noi lo ascolteremo». Egli disse loro: e dal forte è uscito il dolce». Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l'indovinello.
15Al quarto giorno dissero alla moglie di Sansone: «Induci tuo marito a spiegarti l'indovinello; se no daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per spogliarci?».
16La moglie di Sansone si mise a piangergli attorno e a dirgli: «Tu hai per me solo odio e non mi ami; hai proposto un indovinello ai figli del mio popolo e non me l'hai spiegato!». Le disse: «Ecco, non l'ho spiegato a mio padre né a mia madre e dovrei spiegarlo a te?».
17Essa gli pianse attorno, durante i sette giorni del banchetto; il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava, ed essa spiegò l'indovinello ai figli del suo popolo.
18Gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone: Che c'è di più forte del leone?». non avreste sciolto il mio indovinello».
19Allora lo spirito del Signore lo investì ed egli scese ad Ascalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e diede le mute di vesti a quelli che avevano spiegato l'indovinello. Poi acceso d'ira, risalì a casa di suo padre
20e la moglie di Sansone fu data al compagno che gli aveva fatto da amico di nozze.
Chapter 15
1Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse: «Voglio entrare da mia moglie nella camera». Ma il padre di lei non gli permise di entrare
2e gli disse: «Credevo proprio che tu l'avessi ripudiata e perciò l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto».
3Ma Sansone rispose loro: «Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei, se farò loro del male».
4Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, legò coda e coda e mise una fiaccola fra le due code.
5Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi e perfino le vigne e gli oliveti.
6I Filistei chiesero: «Chi ha fatto questo?». Fu risposto: «Sansone, il genero dell'uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso la moglie e l'ha data al compagno di lui». I Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre.
7Sansone disse loro: «Poiché agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi sia vendicato di voi».
8Li battè l'uno sull'altro, facendone una grande strage. Poi scese e si ritirò nella caverna della rupe di Etam.
9Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una scorreria fino a Lechi.
10Gli uomini di Giuda dissero loro: «Perché siete venuti contro di noi?». Quelli risposero: «Siamo venuti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi».
11Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: «Non sai che i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?». Egli rispose loro: «Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro».
12Gli dissero: «Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei Filistei». Sansone replicò loro: «Giuratemi che voi non mi colpirete».
13Quelli risposero: «No, ti legheremo soltanto e ti metteremo nelle loro mani; ma certo non ti uccideremo». Lo legarono con due funi nuove e lo fecero salire dalla rupe.
14Mentre giungeva a Lechi e i Filistei gli venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del Signore lo investì; le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino bruciacchiati dal fuoco e i legami gli caddero disfatti dalle mani.
15Trovò allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise con essa mille uomini.
16Sansone disse: li ho ben macellati! Con la mascella dell'asino, ho colpito mille uomini!».
17Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella; per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi.
18Poi ebbe gran sete e invocò il Signore dicendo: «Tu hai concesso questa grande vittoria mediante il tuo servo; ora dovrò morir di sete e cader nelle mani dei non circoncisi?».
19Allora Dio spaccò la roccia concava che è a Lechi e ne scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Korè: essa esiste a Lechi fino ad oggi.
20Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni.
Chapter 16
1Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei.
2Fu detto a quelli di Gaza: «E' venuto Sansone». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: «Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo».
3Sansone riposò fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che guarda in direzione di Ebron.
4In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila.
5Allora i capi dei Filistei andarono da lei e le dissero: «Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e cento sicli d'argento».
6Dalila dunque disse a Sansone: «Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti?».
7Sansone le rispose: «Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque».
8Allora i capi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed essa lo legò con esse.
9L'agguato era teso in una camera interna. Essa gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli spezzò le corde come si spezza un fil di stoppa, quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto.
10Poi Dalila disse a Sansone: «Ecco tu ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe legare».
11Le rispose: «Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque».
12Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». L'agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia.
13Poi Dalila disse a Sansone: «Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare». Le rispose: «Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque».
14Essa dunque lo fece addormentare, tessè le sette trecce della sua testa nell'ordito e le fissò con il pettine, poi gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e l'ordito.
15Allora essa gli disse: «Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me? Gia tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande».
16Ora poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato fino alla morte
17e le aprì tutto il cuore e le disse: «Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque».
18Allora Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i capi dei Filistei e fece dir loro: «Venite su questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il cuore». Allora i capi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro.
19Essa lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le sette trecce del capo. Egli cominciò a infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui.
20Allora essa gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: «Io ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò». Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui.
21I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella prigione.
22Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a ricrescergli.
23Ora i capi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano: Sansone nostro nemico».
24Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: Sansone nostro nemico, che ci devastava il paese e che ha ucciso tanti dei nostri».
25Nella gioia del loro cuore dissero: «Chiamate Sansone perché ci faccia divertire!». Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare fra le colonne.
26Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: «Lasciami pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la casa, così che possa appoggiarmi ad esse».
27Ora la casa era piena di uomini e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva giochi.
28Allora Sansone invocò il Signore e disse: «Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!».
29Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò ad esse, all'una con la destra, all'altra con la sinistra.
30Sansone disse: «Che io muoia insieme con i Filistei!». Si curvò con tutta la forza e la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentro. Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita.
31Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni.
Chapter 17
1C'era un uomo sulle montagne di Efraim, che si chiamava Mica.
2Egli disse alla madre: «Quei millecento sicli di argento che ti hanno rubato e per i quali hai pronunziato una maledizione e l'hai pronunziata alla mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso io. Ora te lo restituisco». La madre disse: «Benedetto sia mio figlio dal Signore!».
3Egli restituì alla madre i millecento sicli d'argento e la madre disse: «Io consacro con la mia mano questo denaro al Signore, in favore di mio figlio, per farne una statua scolpita e una statua di getto».
4Quando egli ebbe restituito il denaro alla madre, questa prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece una statua scolpita e una statua di getto, che furono collocate nella casa di Mica.
5Quest'uomo, Mica, ebbe un santuario; fece un efod e i terafim e diede l'investitura a uno dei figli, che gli fece da sacerdote.
6In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio.
7Ora c'era un giovane di Betlemme di Giuda, della tribù di Giuda, il quale era un levita e abitava in quel luogo come forestiero.
8Questo uomo era partito dalla città di Betlemme di Giuda, per cercare una dimora dovunque la trovasse. Cammin facendo era giunto sulle montagne di Efraim, alla casa di Mica.
9Mica gli domandò: «Da dove vieni?». Gli rispose: «Sono un levita di Betlemme di Giuda e vado a cercare una dimora dove la troverò».
10Mica gli disse: «Rimani con me e sii per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un corredo e vitto». Il levita entrò.
11Il levita dunque acconsentì a stare con quell'uomo, che trattò il giovane come un figlio.
12Mica diede l'investitura al levita; il giovane gli fece da sacerdote e si stabilì in casa di lui.
13Mica disse: «Ora so che il Signore mi farà del bene, perché ho ottenuto questo levita come mio sacerdote».
Chapter 18
1In quel tempo non c'era un re in Israele e la tribù dei Daniti cercava un territorio per stabilirvisi, perché fino a quei giorni non le era toccata nessuna eredità fra le tribù d'Israele.
2I figli di Dan mandarono dunque da Zorea e da Estaol cinque uomini della loro tribù, uomini di valore, per visitare ed esplorare il paese; dissero loro: «Andate ad esplorare il Paese!». Quelli giunsero sulle montagne di Efraim fino alla casa di Mica e passarono la notte in quel luogo.
3Mentre erano presso la casa di Mica, riconobbero la voce del giovane levita; avvicinatisi, gli chiesero: «Chi ti ha condotto qua? Che fai in questo luogo? Che hai tu qui?».
4Rispose loro: «Mica mi ha fatto così e così, mi dà un salario e io gli faccio da sacerdote».
5Gli dissero: «Consulta Dio, perché possiamo sapere se il viaggio che abbiamo intrapreso avrà buon esito».
6Il sacerdote rispose loro: «Andate in pace, il viaggio che fate è sotto lo sguardo del Signore».
7I cinque uomini continuarono il viaggio e arrivarono a Lais e videro che il popolo, che vi abitava, viveva in sicurezza secondo i costumi di quelli di Sidòne, tranquillo e fidente; non c'era nel paese chi, usurpando il potere, facesse qualcosa di offensivo; erano lontani da quelli di Sidòne e non avevano relazione con nessuno.
8Poi tornarono ai loro fratelli a Zorea e a Estaol e i fratelli chiesero loro: «Che notizie portate?».
9Quelli risposero: «Alziamoci e andiamo contro quella gente, poiché abbiamo visto il paese ed è ottimo. E voi rimanete inattivi? Non indugiate a partire per andare a prendere in possesso il paese.
10Quando arriverete là, troverete un popolo che non sospetta di nulla. Il paese è vasto e Dio ve lo ha messo nelle mani; è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra».
11Allora seicento uomini della tribù dei Daniti partirono da Zorea e da Estaol, ben armati.
12Andarono e si accamparono a Kiriat-Iearim, in Giuda; perciò il luogo, che è a occidente di Kiriat-Iearim, fu chiamato e si chiama fino ad oggi l'accampamento di Dan.
13Di là passarono sulle montagne di Efraim e giunsero alla casa di Mica.
14I cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais dissero ai loro fratelli: «Sapete che in queste case c'è un efod, ci sono i terafim, una statua scolpita e una statua di getto? Sappiate ora quello che dovete fare».
15Quelli si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane levita, cioè alla casa di Mica, e lo salutarono.
16Mentre i seicento uomini dei Daniti, muniti delle loro armi, stavano davanti alla porta,
17e i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese vennero, entrarono in casa, presero la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto. Intanto il sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati.
18Quando, entrati in casa di Mica, ebbero preso la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto, il sacerdote disse loro: «Che fate?».
19Quelli gli risposero: «Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e sarai per noi padre e sacerdote. Che cosa è meglio per te, essere sacerdote della casa di un uomo solo oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia in Israele?».
20Il sacerdote gioì in cuor suo; prese l'efod, i terafim e la statua scolpita e si unì a quella gente.
21Allora si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e le masserizie.
22Quando erano gia lontani dalla casa di Mica, i suoi vicini si misero in armi e raggiunsero i Daniti.
23Allora gridarono ai Daniti. Questi si voltarono e dissero a Mica: «Perché ti sei messo in armi?».
24Egli rispose: «Avete portato via gli dei che mi ero fatti e il sacerdote e ve ne siete andati. Ora che mi resta? Come potete dunque dirmi: Che hai?».
25I Daniti gli dissero: «Non si senta la tua voce dietro a noi, perché uomini irritati potrebbero scagliarsi su di voi e tu ci perderesti la vita e la vita di quelli della tua casa!».
26I Daniti continuarono il viaggio; Mica, vedendo che essi erano più forti di lui, si voltò indietro e tornò a casa.
27Quelli dunque, presi con sé gli oggetti che Mica aveva fatti e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne stava tranquillo e sicuro; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme.
28Nessuno le prestò aiuto, perché era lontana da Sidòne e i suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende verso Bet-Recob.
29Poi i Daniti ricostruirono la città e l'abitarono. La chiamarono Dan dal nome di Dan loro padre, che era nato da Israele; ma prima la città si chiamava Lais.
30E i Daniti eressero per loro uso la statua scolpita; Gionata, figlio di Ghersom, figlio di Manàsse, e i suoi figli furono sacerdoti della tribù dei Daniti finché gli abitanti del paese furono deportati.
31Essi misero in onore per proprio uso la statua scolpita, che Mica aveva fatta, finché la casa di Dio rimase a Silo.
Chapter 19
1In quel tempo, quando non c'era un re in Israele, un levita, il quale dimorava all'interno delle montagne di Efraim, si prese per concubina una donna di Betlemme di Giuda.
2Ma la concubina in un momento di collera lo abbandonò, tornando a casa del padre a Betlemme di Giuda e vi rimase per quattro mesi.
3Suo marito si mosse e andò da lei per convincerla a tornare. Aveva preso con sé il suo servo e due agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse contro di essi e li battè.
5Il quarto giorno si alzarono di buon'ora e il levita si disponeva a partire. Il padre della giovane disse: «Prendi un boccone di pane per ristorarti; poi, ve ne andrete».
6Così sedettero tutti e due insieme e mangiarono e bevvero. Poi il padre della giovane disse al marito: «Accetta di passare qui la notte e il tuo cuore gioisca».
7Quell'uomo si alzò per andarsene; ma il suocero fece tanta insistenza che accettò di passare la notte in quel luogo.
8Il quinto giorno egli si alzò di buon'ora per andarsene e il padre della giovane gli disse: «Rinfràncati prima». Così indugiarono fino al declinare del giorno e mangiarono insieme.
9Quando quell'uomo si alzò per andarsene con la sua concubina e con il suo servo, il suocero, il padre della giovane, gli disse: «Ecco, il giorno volge ora a sera; state qui questa notte; ormai il giorno sta per finire; passa la notte qui e il tuo cuore gioisca; domani vi metterete in viaggio di buon'ora e andrai alla tua tenda».
10Ma quell'uomo non volle passare la notte in quel luogo; si alzò, partì e giunse di fronte a Iebus, cioè Gerusalemme, con i suoi due asini sellati, con la sua concubina e il servo.
11Quando furono vicino a Iebus, il giorno era di molto calato e il servo disse al suo padrone: «Vieni, deviamo il cammino verso questa città dei Gebusei e passiamovi la notte».
12Il padrone gli rispose: «Non entreremo in una città di stranieri, i cui abitanti non sono Israeliti, ma andremo oltre, fino a Gàbaa».
13Aggiunse al suo servo: «Vieni, raggiungiamo uno di quei luoghi e passeremo la notte a Gàbaa o a Rama».
14Così passarono oltre e continuarono il viaggio; il sole tramontava, quando si trovarono di fianco a Gàbaa, che appartiene a Beniamino. Deviarono in quella direzione per passare la notte a Gàbaa.
15Il levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casa per passare la notte.
16Quand'ecco un vecchio che tornava la sera dal lavoro nei campi; era un uomo delle montagne di Efraim, che abitava come forestiero in Gàbaa, mentre invece la gente del luogo era beniaminita.
17Alzati gli occhi, vide quel viandante sulla piazza della città. Il vecchio gli disse: «Dove vai e da dove vieni?».
18Quegli rispose: «Andiamo da Betlemme di Giuda fino all'estremità delle montagne di Efraim. Io sono di là ed ero andato a Betlemme di Giuda; ora mi reco alla casa del Signore, ma nessuno mi accoglie sotto il suo tetto.
19Eppure abbiamo paglia e foraggio per i nostri asini e anche pane e vino per me, per la tua serva e per il giovane che è con i tuoi servi; non ci manca nulla».
20Il vecchio gli disse: «La pace sia con te! Prendo a mio carico quanto ti occorre; non devi passare la notte sulla piazza».
21Così lo condusse in casa sua e diede foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, poi mangiarono e bevvero.
22Mentre aprivano il cuore alla gioia ecco gli uomini della città, gente iniqua, circondarono la casa, bussando alla porta, e dissero al vecchio padrone di casa: «Fà uscire quell'uomo che è entrato in casa tua, perché vogliamo abusare di lui».
23Il padrone di casa uscì e disse loro: «No, fratelli miei, non fate una cattiva azione; dal momento che quest'uomo è venuto in casa mia, non dovete commettere questa infamia!
24Ecco mia figlia che è vergine, io ve la condurrò fuori, abusatene e fatele quello che vi pare; ma non commettete contro quell'uomo una simile infamia».
25Ma quegli uomini non vollero ascoltarlo. Allora il levita afferrò la sua concubina e la portò fuori da loro. Essi la presero e abusarono di lei tutta la notte fino al mattino; la lasciarono andare allo spuntar dell'alba.
26Quella donna sul far del mattino venne a cadere all'ingresso della casa dell'uomo, presso il quale stava il suo padrone e là restò finché fu giorno chiaro.
27Il suo padrone si alzò alla mattina, aprì la porta della casa e uscì per continuare il suo viaggio; ecco la donna, la sua concubina, giaceva distesa all'ingresso della casa, con le mani sulla soglia.
28Le disse: «Alzati, dobbiamo partire!». Ma non ebbe risposta. Allora il marito la caricò sull'asino e partì per tornare alla sua abitazione.
29Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò la sua concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici pezzi; poi li spedì per tutto il territorio d'Israele.
30Agli uomini che inviava ordinò: «Così direte ad ogni uomo d'Israele: E' forse mai accaduta una cosa simile da quando gli Israeliti sono usciti dal paese di Egitto fino ad oggi? Pensateci, consultatevi e decidete!». Quanti vedevano, dicevano: «Non è mai accaduta e non si è mai vista una cosa simile, da quando gli Israeliti sono usciti dal paese d'Egitto fino ad oggi!».
44Abimèlech e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due passarono la notte in quel luogo.
Chapter 20
1Allora tutti gli Israeliti uscirono, da Dan fino a Bersabea e al paese di Gàlaad, e il popolo si radunò come un sol uomo dinanzi al Signore, a Mizpa.
2I capi di tutto il popolo e tutte le tribù d'Israele si presentarono all'assemblea del popolo di Dio, in numero di quattrocentomila fanti, che maneggiavano la spada.
3I figli di Beniamino vennero a sapere che gli Israeliti erano venuti a Mizpa. Gli Israeliti dissero: «Parlate! Com'è avvenuta questa scelleratezza?».
4Allora il levita, il marito della donna che era stata uccisa, rispose: «Io ero giunto con la mia concubina a Gàbaa di Beniamino per passarvi la notte.
5Ma gli abitanti di Gàbaa insorsero contro di me e circondarono di notte la casa dove stavo; volevano uccidere me; quanto alla mia concubina le usarono violenza fino al punto che ne morì.
6Io presi la mia concubina, la feci a pezzi e li mandai per tutto il territorio della nazione d'Israele, perché costoro hanno commesso un delitto e un'infamia in Israele.
7Eccovi qui tutti, Israeliti; consultatevi e decidete qui stesso».
8Tutto il popolo si alzò insieme gridando: «Nessuno di noi tornerà alla tenda, nessuno di noi rientrerà a casa.
9Ora ecco quanto faremo a Gàbaa: tireremo a sorte
10e prenderemo in tutte le tribù d'Israele dieci uomini su cento, cento su mille e mille su diecimila, i quali andranno a cercare viveri per il popolo, per quelli che andranno a punire Gàbaa di Beniamino, come merita l'infamia che ha commessa in Israele».
11Così tutti gli Israeliti si radunarono contro quella città, uniti come un sol uomo.
12Le tribù d'Israele mandarono uomini in tutta la tribù di Beniamino a dire: «Quale delitto è stato commesso in mezzo a voi?
13Dunque consegnateci quegli uomini iniqui di Gàbaa, perché li uccidiamo e cancelliamo il male da Israele». Ma i figli di Beniamino non vollero ascoltare la voce dei loro fratelli, gli Israeliti.
14I figli di Beniamino uscirono dalle loro città e si radunarono a Gàbaa per combattere contro gli Israeliti.
15Si passarono in rassegna i figli di Beniamino usciti dalle città: formavano un totale di ventiseimila uomini che maneggiavano la spada, senza contare gli abitanti di Gàbaa.
16Fra tutta questa gente c'erano settecento uomini scelti, che erano ambidestri. Tutti costoro erano capaci di colpire con la fionda un capello, senza fallire il colpo.
17Si fece pure la rassegna degli Israeliti, non compresi quelli di Beniamino, ed erano quattrocentomila uomini in grado di maneggiare la spada, tutti guerrieri.
18Gli Israeliti si mossero, vennero a Betel e consultarono Dio, dicendo: «Chi di noi andrà per primo a combattere contro i figli di Beniamino?». Il Signore rispose: «Giuda andrà per primo».
19Il mattino dopo, gli Israeliti si mossero e si accamparono presso Gàbaa.
20Gli Israeliti uscirono per combattere contro Beniamino e si disposero in ordine di battaglia contro di loro, presso Gàbaa.
21Allora i figli di Beniamino uscirono e in quel giorno sterminarono ventiduemila Israeliti,
22ma il popolo, gli Israeliti, si rinfrancarono e tornarono a schierarsi in battaglia dove si erano schierati il primo giorno.
23Gli Israeliti andarono a piangere davanti al Signore fino alla sera e consultarono il Signore, dicendo: «Devo continuare a combattere contro Beniamino mio fratello?». Il Signore rispose: «Andate contro di loro».
24Gli Israeliti vennero a battaglia con i figli di Beniamino una seconda volta.
25I Beniaminiti una seconda volta uscirono da Gàbaa contro di loro e sterminarono altri diciottomila uomini degli Israeliti, tutti atti a maneggiar la spada.
26Allora tutti gli Israeliti e tutto il popolo andarono a Betel, piansero e rimasero davanti al Signore e digiunarono quel giorno fino alla sera e offrirono olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore.
27Gli Israeliti consultarono il Signore - l'arca dell'alleanza di Dio in quel tempo era là
28e Pincas, figlio di Eleazaro, figlio di Aronne, prestava servizio davanti a essa in quel tempo - e dissero: «Devo continuare ancora a uscire in battaglia contro Beniamino mio fratello o devo cessare?». Il Signore rispose: «Andate, perché domani ve li metterò nelle mani».
29Israele tese quindi un agguato intorno a Gàbaa.
30Gli Israeliti andarono il terzo giorno contro i figli di Beniamino e si disposero a battaglia presso Gàbaa come le altre volte.
31I figli di Beniamino fecero una sortita contro il popolo, si lasciarono attirare lontano dalla città e cominciarono a colpire e ad uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d'Israele, lungo le strade che portano a Betel e a Gàbaon, in aperta campagna: ne uccisero circa trenta.
32Gia i figli di Beniamino pensavano: «Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima volta». Ma gli Israeliti dissero: «Fuggiamo e attiriamoli dalla città sulle strade!».
33Tutti gli Israeliti abbandonarono la loro posizione e si disposero a battaglia a Baal-Tamar, mentre quelli di Israele che erano in agguato sbucavano dal luogo dove si trovavano, a occidente di Gàbaa.
34Diecimila uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Gàbaa. Il combattimento fu aspro: quelli non si accorgevano del disastro che stava per colpirli.
35Il Signore sconfisse Beniamino davanti ad Israele; gli Israeliti uccisero in quel giorno venticinquemila e cento uomini di Beniamino, tutti atti a maneggiare la spada.
36I figli di Beniamino si accorsero d'essere sconfitti. Gli Israeliti avevano ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nell'agguato che avevano teso presso Gàbaa.
37Quelli che stavano in agguato infatti si gettarono d'improvviso contro Gàbaa e, fattavi irruzione, passarono a fil di spada l'intera città.
38C'era un segnale convenuto fra gli Israeliti e quelli dell'imboscata: questi dovevano fare salire dalla città una colonna di fumo.
39Gli Israeliti avevano dunque voltato le spalle nel combattimento e gli uomini di Beniamino avevano cominciato a colpire e uccidere circa trenta uomini d'Israele. Essi dicevano: «Ormai essi sono sconfitti davanti a noi, come nella prima battaglia!».
40Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla città, quelli di Beniamino si voltarono indietro ed ecco tutta la città saliva in fiamme verso il cielo.
41Allora gli Israeliti tornarono indietro e gli uomini di Beniamino furono presi dal terrore, vedendo il disastro piombare loro addosso.
42Voltarono le spalle davanti agli Israeliti e presero la via del deserto; ma i combattenti li incalzavano e quelli che venivano dalla città piombavano in mezzo a loro massacrandoli.
43Circondarono i Beniaminiti, li inseguirono senza tregua, li incalzarono fino di fronte a Gàbaa dal lato di oriente.
44Caddero dei Beniaminiti diciottomila uomini, tutti valorosi.
45I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in direzione della roccia di Rimmon e gli Israeliti ne rastrellarono per le strade cinquemila, li incalzarono fino a Ghideom e ne colpirono altri duemila.
46Così il numero totale dei Beniaminiti, che caddero quel giorno, fu di venticinquemila, atti a maneggiare la spada, tutta gente di valore.
47Seicento uomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti verso il deserto, raggiunsero la roccia di Rimmon, rimasero alla roccia di Rimmon quattro mesi.
48Intanto gli Israeliti tornarono contro i figli di Beniamino, passarono a fil di spada nella città uomini e bestiame e quanto trovarono, e diedero alle fiamme anche tutte le città che incontrarono.
Chapter 21
1Gli Israeliti avevano giurato a Mizpa: «Nessuno di noi darà in moglie la figlia a un Beniaminita».
2Il popolo venne a Betel, dove rimase fino alla sera davanti a Dio, alzò la voce prorompendo in pianto
3e disse: «Signore, Dio d'Israele, perché è avvenuto questo in Israele, che oggi in Israele sia venuta meno una delle sue tribù?».
4Il giorno dopo il popolo si alzò di buon mattino, costruì in quel luogo un altare e offrì olocausti e sacrifici di comunione.
5Poi gli Israeliti dissero: «Chi è fra tutte le tribù d'Israele, che non sia venuto all'assemblea davanti al Signore?». Perché c'era stato questo grande giuramento contro chi non fosse venuto alla presenza del Signore a Mizpa: «Sarà messo a morte».
6Gli Israeliti si pentivano di quello che avevano fatto a Beniamino loro fratello e dicevano: «Oggi è stata soppressa una tribù d'Israele.
7Come faremo per le donne dei superstiti, perché abbiamo giurato per il Signore di non dar loro in moglie nessuna delle nostre figlie?».
8Dissero dunque: «Qual è fra le tribù d'Israele quella che non è venuta davanti al Signore a Mizpa?». Risultò che nessuno di Iabes di Gàlaad era venuto all'accampamento dove era l'assemblea;
9fatta la rassegna del popolo si era trovato che là non vi era nessuno degli abitanti di Iabes di Gàlaad.
10Allora la comunità vi mandò dodicimila uomini dei più valorosi e ordinò: «Andate e passate a fil di spada gli abitanti di Iabes di Gàlaad, comprese le donne e i bambini.
11Farete così: ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini».
12Trovarono fra gli abitanti di Iabes di Gàlaad quattrocento fanciulle vergini, che non avevano avuto rapporti con alcuno, e le condussero all'accampamento, a Silo, che è nel paese di Canaan.
13Allora tutta la comunità mandò messaggeri per parlare ai figli di Beniamino che erano alla roccia di Rimmon e per proclamar loro la pace.
14Così i Beniaminiti tornarono e furono loro date le donne a cui era stata risparmiata la vita fra le donne di Iabes di Gàlaad; ma non erano sufficienti per tutti.
15Il popolo dunque si era pentito di quello che aveva fatto a Beniamino, perché il Signore aveva aperto una breccia fra le tribù d'Israele.
16Gli anziani della comunità dissero: «Come procureremo donne ai superstiti, poiché le donne beniaminite sono state distrutte?».
17Soggiunsero: «Le proprietà dei superstiti devono appartenere a Beniamino perché non sia soppressa una tribù in Israele.
18Ma noi non possiamo dar loro in moglie le nostre figlie, perché gli Israeliti hanno giurato: Maledetto chi darà una moglie a Beniamino!».
19Aggiunsero: «Ecco ogni anno si fa una festa per il Signore a Silo», che è a nord di Betel, a oriente della strada che va da Betel a Sichem e a mezzogiorno di Lebona.
20Diedero quest'ordine ai figli di Beniamino: «Andate, appostatevi nelle vigne
21e state a vedere: quando le fanciulle di Silo usciranno per danzare in coro, uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulle di Silo e ve ne andrete nel paese di Beniamino.
22Quando i loro padri o i loro fratelli verranno a discutere con voi, direte loro: Concedetele a noi: abbiamo preso ciascuno una donna come in battaglia... ma se ce le aveste date voi stessi, allora avreste peccato».
23I figli di Beniamino fecero a quel modo: si presero mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le rapirono, poi partirono e tornarono nel loro territorio, riedificarono le città e vi stabilirono la dimora.
24In quel medesimo tempo, gli Israeliti se ne andarono ciascuno nella sua tribù e nella sua famiglia e da quel luogo ciascuno si diresse verso la sua eredità.
25In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio.
1 Samuel
Chapter 1
1C'era un uomo di Ramatàim, uno Zufita delle montagne di Efraim, chiamato Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Eliàu, figlio di Tòcu, figlio di Zuf, l'Efraimita.
2Aveva due mogli, l'una chiamata Anna, l'altra Peninna. Peninna aveva figli mentre Anna non ne aveva.
3Quest'uomo andava ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti in Silo, dove stavano i due figli di Eli Cofni e Pìncas, sacerdoti del Signore.
4Un giorno Elkana offrì il sacrificio. Ora egli aveva l'abitudine di dare alla moglie Peninna e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti.
5Ad Anna invece dava una parte sola; ma egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il grembo.
6La sua rivale per giunta l'affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo.
7Così succedeva ogni anno: tutte le volte che salivano alla casa del Signore, quella la mortificava. Anna dunque si mise a piangere e non voleva prendere cibo.
8Elkana suo marito le disse: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?».
9Anna, dopo aver mangiato in Silo e bevuto, si alzò e andò a presentarsi al Signore. In quel momento il sacerdote Eli stava sul sedile davanti a uno stipite del tempio del Signore.
10Essa era afflitta e innalzò la preghiera al Signore, piangendo amaramente.
11Poi fece questo voto: «Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo».
12Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca.
13Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca.
14Le disse Eli: «Fino a quando rimarrai ubriaca? Lìberati dal vino che hai bevuto!».
15Anna rispose: «No, mio signore, io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogandomi davanti al Signore.
16Non considerare la tua serva una donna iniqua, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia amarezza».
17Allora Eli le rispose: «Và in pace e il Dio d'Israele ascolti la domanda che gli hai fatto».
18Essa replicò: «Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi». Poi la donna se ne andò per la sua via e il suo volto non fu più come prima.
19Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore tornarono a casa in Rama. Elkana si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei.
20Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele. «Perché - diceva - dal Signore l'ho impetrato».
21Quando poi Elkana andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il voto,
22Anna non andò, perché diceva al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia divezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre».
23Le rispose Elkana suo marito: «Fà pure quanto ti sembra meglio; rimani finché tu l'abbia divezzato; soltanto adempia il Signore la tua parola». La donna rimase e allattò il figlio, finché l'ebbe divezzato.
24Dopo averlo divezzato, andò con lui, portando un giovenco di tre anni, un'efa di farina e un otre di vino e venne alla casa del Signore a Silo e il fanciullo era con loro.
25Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli
26e Anna disse: «Ti prego, mio signore. Per la tua vita, signor mio, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore.
27Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho chiesto.
28Perciò anch'io lo dò in cambio al Signore: per tutti i giorni della sua vita egli è ceduto al Signore». E si prostrarono là davanti al Signore.
Chapter 2
1Allora Anna pregò: la mia fronte s'innalza grazie al mio Dio. Si apre la mia bocca contro i miei nemici, perché io godo del beneficio che mi hai concesso.
2Non c'è santo come il Signore, non c'è rocca come il nostro Dio.
3Non moltiplicate i discorsi superbi, dalla vostra bocca non esca arroganza; perché il Signore è il Dio che sa tutto e le sue opere sono rette.
4L'arco dei forti s'è spezzato, ma i deboli sono rivestiti di vigore.
5I sazi sono andati a giornata per un pane, mentre gli affamati han cessato di faticare. La sterile ha partorito sette volte e la ricca di figli è sfiorita.
6Il Signore fa morire e fa vivere, scendere agli inferi e risalire.
7Il Signore rende povero e arricchisce, abbassa ed esalta.
8Solleva dalla polvere il misero, innalza il povero dalle immondizie, per farli sedere insieme con i capi del popolo e assegnar loro un seggio di gloria. Perché al Signore appartengono i cardini della terra e su di essi fa poggiare il mondo.
9Sui passi dei giusti Egli veglia, ma gli empi svaniscono nelle tenebre. Certo non prevarrà l'uomo malgrado la sua forza.
10Il Signore... saranno abbattuti i suoi avversari! L'Altissimo tuonerà dal cielo. Il Signore giudicherà gli estremi confini della terra; darà forza al suo re ed eleverà la potenza del suo Messia».
11Poi Elkana tornò a Rama, a casa sua, e il fanciullo rimase a servire il Signore alla presenza del sacerdote Eli.
12Ora i figli di Eli erano uomini depravati; non tenevano in alcun conto il Signore,
13né la retta condotta dei sacerdoti verso il popolo. Quando uno si presentava a offrire il sacrificio, veniva il servo del sacerdote mentre la carne cuoceva, con in mano un forchettone a tre denti,
14e lo introduceva nella pentola o nella marmitta o nel tegame o nella caldaia e tutto ciò che il forchettone tirava su il sacerdote lo teneva per sé. Così facevano con tutti gli Israeliti che venivano là a Silo.
15Prima che fosse bruciato il grasso, veniva ancora il servo del sacerdote e diceva a chi offriva il sacrificio: «Dammi la carne da arrostire per il sacerdote, perché non vuole avere da te carne cotta, ma cruda».
16Se quegli rispondeva: «Si bruci prima il grasso, poi prenderai quanto vorrai!», replicava: «No, me la devi dare ora, altrimenti la prenderò con la forza».
17Così il peccato di quei giovani era molto grande davanti al Signore perché disonoravano l'offerta del Signore.
18Samuele prestava servizio davanti al Signore per quanto lo poteva un fanciullo e andava cinto di efod di lino.
19Sua madre gli preparava una piccola veste e gliela portava ogni anno, quando andava con il marito a offrire il sacrificio annuale.
20Eli allora benediceva Elkana e sua moglie ed esclamava: «Ti conceda il Signore altra prole da questa donna per il prestito che essa ha fatto al Signore». Essi tornarono a casa
21e il Signore visitò Anna, che partorì ancora tre figli e due figlie. Frattanto il fanciullo Samuele cresceva presso il Signore.
22Eli era molto vecchio e gli veniva all'orecchio quanto i suoi figli facevano a tutto Israele e come essi si univano alle donne che prestavano servizio all'ingresso della tenda del convegno.
23Perciò disse loro: «Perché dunque fate tali cose? Io sento infatti da parte di tutto il popolo le vostre azioni empie!
24No, figli, non è bene ciò che io odo di voi, che cioè sviate il popolo del Signore.
25Se un uomo pecca contro un altro uomo, Dio potrà intervenire in suo favore, ma se l'uomo pecca contro il Signore, chi potrà intercedere per lui?». farli morire.
26Invece il giovane Samuele andava crescendo in statura e in bontà davanti al Signore e agli uomini.
27Un giorno venne un uomo di Dio da Eli e gli disse: «Così dice il Signore: Non mi sono forse rivelato alla casa di tuo padre, mentre erano in Egitto, in casa del faraone?
28Non l'ho scelto da tutte le tribù d'Israele come mio sacerdote, perché salga l'altare, bruci l'incenso e porti l'efod davanti a me? Alla casa di tuo padre ho anche assegnato tutti i sacrifici consumati dal fuoco, offerti dagli Israeliti.
29Perché dunque avete calpestato i miei sacrifici e le mie offerte che io ho ordinato per sempre e tu hai avuto maggior riguardo ai tuoi figli che a me e vi siete pasciuti in tal modo con le primizie di ogni offerta di Israele mio popolo?
30Ecco dunque l'oracolo del Signore, Dio d'Israele: Avevo promesso alla tua casa e alla casa di tuo padre che avrebbero sempre camminato alla mia presenza. Ma ora - oracolo del Signore - non sia mai! Perché chi mi onorerà anch'io l'onorerò, chi mi disprezzerà sarà oggetto di disprezzo.
31Ecco verranno giorni in cui io taglierò via il tuo braccio e il braccio della casa di tuo padre, sì che non vi sia più un anziano nella tua casa.
32Guarderai sempre angustiato tutto il bene che farò a Israele, mentre non si troverà mai più un anziano nella tua casa.
33Qualcuno dei tuoi tuttavia non lo strapperò dal mio altare, perché ti si consumino gli occhi e si strazi il tuo animo: ma chiunque sarà nato dalla tua famiglia morirà per la spada degli uomini.
34Sarà per te un segno quello che avverrà ai tuoi due figli, a Cofni e Pìncas: nello stesso giorno moriranno tutti e due.
35Dopo, farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore e il mio desiderio. Io gli darò una casa stabile e camminerà alla mia presenza, come mio consacrato per sempre.
36Chiunque sarà superstite nella tua casa, andrà a prostrarsi davanti a lui per una monetina d'argento e per un pezzo di pane e dirà: Ammettimi a qualunque ufficio sacerdotale, perché possa mangiare un tozzo di pane».
Chapter 3
1Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti.
2In quel tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere.
3La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio.
4Allora il Signore chiamò: «Samuele!» e quegli rispose: «Eccomi»,
5poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire.
6Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuele!» e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quegli rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!».
7In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore.
8Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!» per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto.
9Eli disse a Samuele: «Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta». Samuele andò a coricarsi al suo posto.
10Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta».
11Allora il Signore disse a Samuele: «Ecco io sto per fare in Israele una cosa tale che chiunque udirà ne avrà storditi gli orecchi.
12In quel giorno attuerò contro Eli quanto ho pronunziato riguardo alla sua casa, da cima a fondo.
13Gli ho annunziato che io avrei fatto vendetta della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha puniti.
14Per questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata l'iniquità della casa di Eli né con i sacrifici né con le offerte!».
15Samuele si coricò fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele però non osava manifestare la visione a Eli.
16Eli chiamò Samuele e gli disse: «Samuele, figlio mio». Rispose: «Eccomi».
17Proseguì: «Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio agisca con te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto».
18Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. Eli disse: «Egli è il Signore! Faccia ciò che a lui pare bene».
19Samuele acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.
20Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore. [21a]In seguito il Signore si mostrò altre volte a Samuele, dopo che si era rivelato a Samuele in Silo, (4,1a)e la parola di Samuele giunse a tutto Israele [21b]come parola del Signore.
Chapter 4
2I Filistei si schierarono per attaccare Israele e la battaglia divampò, ma Israele ebbe la peggio di fronte ai Filistei e caddero sul campo, delle loro schiere, circa quattromila uomini.
3Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento, gli anziani d'Israele si chiesero: «Perché ci ha percossi oggi il Signore di fronte ai Filistei? Andiamo a prenderci l'arca del Signore a Silo, perché venga in mezzo a noi e ci liberi dalle mani dei nostri nemici».
4Il popolo mandò subito a Silo a prelevare l'arca del Dio degli eserciti che siede sui cherubini: c'erano con l'arca di Dio i due figli di Eli, Cofni e Pìncas.
5Non appena l'arca del Signore giunse all'accampamento, gli Israeliti elevarono un urlo così forte che ne tremò la terra.
6Anche i Filistei udirono l'eco di quell'urlo e dissero: «Che significa il risuonare di quest'urlo così forte nell'accampamento degli Ebrei?». Poi vennero a sapere che era arrivata nel loro campo l'arca del Signore.
7I Filistei ne ebbero timore e si dicevano: «E' venuto il loro Dio nel loro campo!», ed esclamavano: «Guai a noi, perché non è stato così né ieri né prima.
8Guai a noi! Chi ci libererà dalle mani di queste divinità così potenti? Queste divinità hanno colpito con ogni piaga l'Egitto nel deserto.
9Risvegliate il coraggio e siate uomini, o Filistei, altrimenti sarete schiavi degli Ebrei, come essi sono stati vostri schiavi. Siate uomini dunque e combattete!».
10Quindi i Filistei attaccarono battaglia, Israele fu sconfitto e ciascuno fu costretto a fuggire nella sua tenda. La strage fu molto grande: dalla parte d'Israele caddero tremila fanti.
11In più l'arca di Dio fu presa e i due figli di Eli, Cofni e Pìncas, morirono.
12Uno della tribù di Beniamino fuggì dalle file e venne a Silo il giorno stesso, con le vesti stracciate e polvere sul capo.
13Mentre giungeva, ecco Eli stava sul sedile presso la porta e scrutava la strada di Mizpa, perché aveva il cuore in ansia per l'arca di Dio. Venne dunque l'uomo e diede l'annuncio in città e tutta la città alzò lamenti.
14Eli, sentendo il rumore delle grida, si chiese: «Che sarà questo grido di tumulto?». Intanto l'uomo si avanzò in gran fretta e narrò a Eli ogni cosa.
15Eli era vecchio di novantotto anni, aveva gli occhi rigidi e non poteva più vedere.
16Disse dunque quell'uomo a Eli: «Sono giunto dal campo. Sono fuggito oggi dalle schiere dei combattenti». Eli domandò: «Che è dunque accaduto, figlio mio?».
17Rispose il messaggero: «Israele è fuggito davanti ai Filistei e nel popolo v'è stata grande strage; inoltre i tuoi due figli Cofni e Pìncas sono morti e l'arca di Dio è stata presa!».
18Appena ebbe accennato all'arca di Dio, Eli cadde all'indietro dal sedile sul lato della porta, battè la nuca e morì, perché era vecchio e pesante. Egli aveva giudicato Israele per quarant'anni.
19La nuora di lui, moglie di Pìncas, incinta e prossima al parto, quando sentì la notizia che era stata presa l'arca di Dio e che erano morti il suocero e il marito, s'accosciò e partorì, colta dalle doglie.
20Mentre era sul punto di morire, le dicevano quelle che le stavano attorno: «Non temere, hai partorito un figlio». Ma essa non rispose e non ne fece caso.
21Ma chiamò il bambino Icabod, cioè: «Se n'è andata lungi da Israele la gloria!» riferendosi alla cattura dell'arca di Dio e al suocero e al marito.
22La donna disse: «Se n'è andata lungi da Israele la gloria», perché era stata presa l'arca di Dio.
Chapter 5
1I Filistei, catturata l'arca di Dio, la portarono da Eben-Ezer ad Asdod.
2I Filistei poi presero l'arca di Dio e la introdussero nel tempio di Dagon.
3Il giorno dopo i cittadini di Asdod si alzarono ed ecco Dagon giaceva con la faccia a terra davanti all'arca del Signore; essi presero Dagon e lo rimisero al suo posto.
4Si alzarono il giorno dopo di buon mattino ed ecco Dagon con la faccia a terra davanti all'arca del Signore, mentre il capo di Dagon e le palme delle mani giacevano staccate sulla soglia; solo il tronco era rimasto a Dagon.
5A ricordo di ciò i sacerdoti di Dagon e quanti entrano nel tempio di Dagon in Asdod non calpestano la soglia fino ad oggi.
6Allora incominciò a pesare la mano del Signore sugli abitanti di Asdod, li devastò e li colpì con bubboni, Asdod e il suo territorio.
7I cittadini di Asdod, vedendo che le cose si mettevano in tal modo, dissero: «Non rimanga con noi l'arca del Dio d'Israele, perché la sua mano è troppo dura contro Dagon nostro dio!».
8Allora, fatti radunare presso di loro tutti i principi dei Filistei, dissero: «Che cosa si deve fare dell'arca del Dio d'Israele?». Dissero: «Si porti a Gat l'arca del Dio d'Israele». E portarono a Gat l'arca del Dio d'Israele.
9Ma ecco, dopo che l'ebbero trasportata, la mano del Signore si fece sentire sulla città con terrore molto grande, colpendo gli abitanti della città dal più piccolo al più grande e provocando loro bubboni.
10Allora mandarono l'arca di Dio ad Ekron; ma all'arrivo dell'arca di Dio ad Ekron, i cittadini protestarono: «Mi hanno portato qui l'arca del Dio d'Israele, per far morire me e il mio popolo!».
11Fatti perciò radunare tutti i capi dei Filistei, dissero: «Mandate via l'arca del Dio d'Israele!». Infatti si era diffuso un terrore mortale in tutta la città, perché la mano di Dio era molto pesante.
12Quelli che non morivano erano colpiti da bubboni e i lamenti della città salivano al cielo.
Chapter 6
1Rimase l'arca del Signore nel territorio dei Filistei sette mesi.
2Poi i Filistei convocarono i sacerdoti e gli indovini e dissero: «Che dobbiamo fare dell'arca del Signore? Indicateci il modo di rimandarla alla sua sede».
3Risposero: «Se intendete rimandare l'arca del Dio d'Israele, non rimandatela vuota, ma pagate un tributo in ammenda della vostra colpa. Allora guarirete e vi sarà noto perché non si è ritirata da voi la sua mano».
4Chiesero: «Quale riparazione dobbiamo pagarle?». Risposero: «Secondo il numero dei capi dei Filistei, cinque bubboni d'oro e cinque topi d'oro, perché unico è stato il flagello per tutto il popolo e per i vostri capi.
5Fate dunque immagini dei vostri bubboni e immagini dei vostri topi che infestano la terra e datele in omaggio al Dio d'Israele, sperando che sia tolto il peso della sua mano da voi, dal vostro dio e dal vostro paese.
6Perché ostinarvi come si sono ostinati gli Egiziani e il faraone? Dopo essere stati colpiti dai flagelli, non li lasciarono forse andare, cosicché essi partirono?
7Dunque fate un carro nuovo, poi prendete due vacche allattanti sulle quali non sia mai stato posto il giogo e attaccate queste vacche al carro, togliendo loro i vitelli e riconducendoli alla stalla.
8Quindi prendete l'arca del Signore, collocatela sul carro e ponete gli oggetti d'oro che dovete pagarle in riparazione in una cesta appesa di fianco. Poi fatela partire e lasciate che se ne vada.
9E state a vedere: se salirà a Bet-Sèmes per la via che porta al suo territorio, essa ci ha provocato tutti questi mali così grandi; se no, sapremo che non ci ha colpiti la sua mano, ma per puro caso abbiamo avuto questo incidente».
10Quegli uomini fecero in tal modo. Presero due vacche allattanti, le attaccarono al carro e chiusero nella stalla i loro vitelli.
11Quindi collocarono l'arca del Signore sul carro con la cesta e i topi d'oro e le immagini dei bubboni.
12Le vacche andarono diritte per la strada di Bet-Sèmes percorrendo sicure una sola via e muggendo continuamente, ma non piegando né a destra né a sinistra. I capi dei Filistei le seguirono sino al confine con Bet-Sèmes.
13Gli abitanti di Bet-Sèmes stavano facendo la mietitura del grano nella pianura. Alzando gli occhi, scorsero l'arca ed esultarono a quella vista.
14Il carro giunse al campo di Giosuè di Bet-Sèmes e si fermò là dove era una grossa pietra. Allora fecero a pezzi i legni del carro e offrirono le vacche in olocausto al Signore.
15I leviti avevano tolto l'arca del Signore e la cesta che vi era appesa, nella quale stavano gli oggetti d'oro, e l'avevano posta sulla grossa pietra. In quel giorno gli uomini di Bet-Sèmes offrirono olocausti e immolarono vittime al Signore.
16I cinque capi dei Filistei stettero ad osservare, poi tornarono il giorno stesso ad Ekron.
17Sono questi i bubboni d'oro che i Filistei pagarono in ammenda al Signore: uno per Asdod, uno per Gaza, uno per Ascalon, uno per Gat, uno per Ekron.
18Invece i topi d'oro erano pari al numero delle città filistee appartenenti ai cinque capi, dalle fortezze sino ai villaggi di campagna. A testimonianza di tutto ciò rimane oggi nel campo di Giosuè a Bet-Sèmes la grossa pietra, sulla quale avevano deposto l'arca del Signore.
19Ma il Signore percosse gli uomini di Bet-Sèmes, perché avevano guardato l'arca del Signore; colpì nel popolo settanta persone su cinquantamila e il popolo fu in lutto perché il Signore aveva inflitto alla loro gente questo grave castigo.
20Gli uomini di Bet-Sèmes allora esclamarono: «Chi mai potrà stare alla presenza del Signore, questo Dio così santo? La manderemo via da noi; ma da chi?».
21Perciò inviarono messaggeri agli abitanti di Kiriat-Iearìm con questa ambasciata: «I Filistei hanno ricondotto l'arca del Signore. Scendete e portatela presso di voi».
Chapter 7
1Gli abitanti di Kiriat-Iearìm scesero a prendere l'arca del Signore e la introdussero nella casa di Abinadàb, sulla collina; consacrarono suo figlio Eleazaro perché custodisse l'arca del Signore.
2Erano trascorsi molti giorni da quando era stata collocata l'arca a Kiriat-Iearìm, erano passati venti anni, quando tutta la casa d'Israele alzò grida di lamento verso il Signore.
3Allora Samuele si rivolse a tutta la casa d'Israele dicendo: «Se è proprio di tutto cuore che voi tornate al Signore, eliminate da voi tutti gli dei stranieri e le Astàrti; fate in modo che il vostro cuore sia indirizzato al Signore e servite lui, lui solo, ed egli vi libererà dalla mano dei Filistei».
4Subito gli Israeliti eliminarono i Baal e le Astàrti e servirono solo il Signore.
5Disse poi Samuele: «Radunate tutto Israele a Mizpa, perché voglio pregare il Signore per voi».
6Si radunarono pertanto in Mizpa, attinsero acqua, la sparsero davanti al Signore e digiunarono in quel giorno, dicendo: «Abbiamo peccato contro il Signore!». A Mizpa Samuele fu giudice degli Israeliti.
7Udirono anche i Filistei che gli Israeliti si erano radunati a Mizpa e i capi filistei mossero contro Israele. Quando gli Israeliti lo seppero, ebbero paura dei Filistei.
8Dissero allora gli Israeliti a Samuele: «Non cessar di supplicare per noi il Signore Dio nostro perché ci liberi dalle mani dei Filistei».
9Samuele prese un agnello da latte e lo offrì tutto intero in olocausto al Signore; lo stesso Samuele alzò grida al Signore per Israele e il Signore lo esaudì.
10Mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si accostarono in ordine di battaglia a Israele; ma in quel giorno il Signore tuonò con voce potente contro i Filistei, li disperse ed essi furono sconfitti davanti a Israele.
11Gli Israeliti uscirono da Mizpa per inseguire i Filistei e li batterono fin sotto Bet-Car.
12Samuele prese allora una pietra e la pose tra Mizpa e Iesana e la chiamò Eben-Ezer, dicendo: «Fin qui ci ha soccorso il Signore».
13Così i Filistei furono umiliati e non invasero più il territorio d'Israele: la mano del Signore fu contro i Filistei per tutto il periodo di Samuele.
14Tornarono anche in possesso d'Israele le città che i Filistei avevano sottratto agli Israeliti, da Ekron a Gat: Israele liberò il loro territorio dal dominio dei Filistei. Ci fu anche pace tra Israele e l'Amorreo.
15Samuele fu giudice d'Israele per tutto il tempo della sua vita.
16Ogni anno egli compiva il giro di Bètel, Gàlgala e Mizpa, esercitando l'ufficio di giudice d'Israele in tutte queste località.
17Poi ritornava a Rama, perché là era la sua casa e anche là giudicava Israele. In quel luogo costruì anche un altare al Signore.
Chapter 8
1Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici di Israele i suoi figli.
2Il primogenito si chiamava Ioèl, il secondogenito Abià; esercitavano l'ufficio di giudici a Bersabea.
3I figli di lui però non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il lucro, accettavano regali e sovvertivano il giudizio.
4Si radunarono allora tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama.
5Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme. Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i popoli».
6Agli occhi di Samuele era cattiva la proposta perché avevano detto: «Dacci un re che ci governi». Perciò Samuele pregò il Signore.
7Il Signore rispose a Samuele: «Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha detto, perché costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di essi.
8Come si sono comportati dal giorno in cui li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri dei, così intendono fare a te.
9Ascolta pure la loro richiesta, però annunzia loro chiaramente le pretese del re che regnerà su di loro».
10Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re.
11Disse loro: «Queste saranno le pretese del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio,
12li farà capi di migliaia e capi di cinquantine; li costringerà ad arare i suoi campi, a mietere le sue messi, ad apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri.
13Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie.
14Si farà consegnare ancora i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li regalerà ai suoi ministri.
15Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi consiglieri e ai suoi ministri.
16Vi sequestrerà gli schiavi e le schiave, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori.
17Metterà la decima sui vostri greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi.
18Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà».
19Il popolo non diede retta a Samuele e rifiutò di ascoltare la sua voce, ma gridò: «No, ci sia un re su di noi.
20Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie».
21Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all'orecchio del Signore.
22Rispose il Signore a Samuele: «Ascoltali; regni pure un re su di loro». Samuele disse agli Israeliti: «Ciascuno torni alla sua città!».
Chapter 9
1C'era un uomo di Beniamino, chiamato Kis - figlio di Abièl, figlio di Zeròr, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, figlio di un Beniaminita -, un prode.
2Costui aveva un figlio chiamato Saul, alto e bello: non c'era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla spalla in su chiunque altro del popolo.
3Ora le asine di Kis, padre di Saul, si smarrirono e Kis disse al figlio Saul: «Su, prendi con te uno dei servi e parti subito in cerca delle asine».
4I due attraversarono le montagne di Efraim, passarono al paese di Salisa, ma non le trovarono. Si recarono allora nel paese di Saàlim, ma non c'erano; poi percorsero il territorio di Beniamino e anche qui non le trovarono.
5Quando arrivarono nel paese di Zuf, Saul disse al compagno che era con lui: «Su, torniamo indietro, perché non vorrei che mio padre avesse smesso di pensare alle asine e ora fosse preoccupato di noi».
6Gli rispose: «Ecco in questa città c'è un uomo di Dio, tenuto in molta considerazione: quanto egli dice, di certo si avvera. Ebbene, andiamoci! Forse ci indicherà la via che dobbiamo battere».
7Rispose Saul: «Sì, andiamo! Ma che daremo a quell'uomo? Il pane nelle nostre sporte è finito e non abbiamo alcun dono da portare all'uomo di Dio; infatti che abbiamo?».
8Ma il servo rispondendo a Saul soggiunse: «Guarda: mi son trovato in mano un quarto di siclo d'argento. Dallo all'uomo di Dio e ci indicherà la nostra via».
9In passato in Israele, quando uno andava a consultare Dio, diceva: «Su, andiamo dal veggente», perché quello che oggi si dice profeta allora si diceva veggente.
10Disse dunque Saul al servo: «Hai detto bene; su, andiamo» e si diressero alla città dove era l'uomo di Dio.
11Mentre essi salivano il pendio della città, trovarono ragazze che uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: «E' qui il veggente?».
12Quelle risposero dicendo: «Sì, c'è; ecco, vi ha preceduto di poco: ora, proprio ora è rientrato in città, perché oggi il popolo celebra un sacrificio sull'altura.
13Entrando in città lo troverete subito, prima che salga all'altura per il banchetto, perché il popolo non si mette a mangiare, finché egli non sia arrivato; egli infatti deve benedire la vittima, e dopo gli invitati mangiano. Presto, salite e lo troverete subito».
14Salirono dunque alla città. Mentre essi giungevano in mezzo alla porta, ecco, Samuele usciva in direzione opposta per salire all'altura.
15Il Signore aveva detto all'orecchio di Samuele, un giorno prima che giungesse Saul:
16«Domani a quest'ora ti manderò un uomo della terra di Beniamino e tu lo ungerai come capo del mio popolo Israele. Egli libererà il mio popolo dalle mani dei Filistei, perché io ho guardato il mio popolo, essendo giunto fino a me il suo grido».
17Quando Samuele vide Saul, il Signore gli rivelò: «Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; costui avrà potere sul mio popolo».
18Saul si accostò a Samuele in mezzo alla porta e gli chiese: «Vuoi indicarmi la casa del veggente?».
19Samuele rispose a Saul: «Sono io il veggente. Precedimi su all'altura. Oggi voi due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti manifesterò quanto pensi;
20riguardo poi alle tue asine smarrite tre giorni fa, non stare in pensiero, perché sono state ritrovate. A chi del resto appartiene il meglio d'Israele, se non a te e a tutta la casa di tuo padre?».
21Rispose Saul: «Non sono io forse un Beniaminita, della più piccola tribù d'Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché hai voluto farmi questo discorso?».
22Ma Samuele prese Saul e il suo servo e li fece entrare nella sala e assegnò loro il posto a capo degli invitati che erano una trentina.
23Quindi Samuele disse al cuoco: «Portami la porzione che ti avevo dato dicendoti: Conservala presso di te».
24Il cuoco portò la coscia e la coda e le pose davanti a Saul, mentre Saul diceva: «Ecco, ciò che è avanzato ti è posto davanti, mangia, perché proprio per te è stato serbato, perché lo mangiassi con gli invitati». Così quel giorno Saul mangiò con Samuele.
25Scesero poi dall'altura in città; fu allestito un giaciglio per Saul sulla terrazza
26ed egli vi si coricò. «Alzati, perché devo congedarti». Saul si alzò e i due, cioè lui e Samuele, uscirono.
27Quando furono scesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul: «Ordina al servo che ci oltrepassi e vada avanti» e il servo passò oltre. «Tu fermati un momento, perché io ti faccia intendere la parola di Dio».
Chapter 10
1Samuele prese allora l'ampolla dell'olio e gliela versò sulla testa, poi lo baciò dicendo: «Ecco: il Signore ti ha unto capo sopra Israele suo popolo. Tu avrai potere sul popolo del Signore e tu lo libererai dalle mani dei nemici che gli stanno intorno. Questo ti sarà il segno che proprio il Signore ti ha unto capo sulla sua casa:
2oggi, quando sarai partito da me, troverai due uomini presso il sepolcro di Rachele sul confine con Beniamino in Zelzach. Essi ti diranno: Sono state ritrovate le asine che sei andato a cercare. Ecco tuo padre non bada più alla faccenda delle asine, ma è preoccupato di voi e va dicendo: Che devo fare per mio figlio?
3Passerai in fretta di là e andrai oltre; quando arriverai alla quercia del Tabor, vi troverete tre uomini in viaggio per salire a Dio in Betel: uno porterà tre capretti, l'altro porterà tre pani rotondi, il terzo porterà un otre di vino.
4Ti domanderanno se stai bene e ti daranno due pani, che tu prenderai dalle loro mani.
5Giungerai poi a Gàbaa di Dio, dove c'è una guarnigione di Filistei e mentre entrerai in città, incontrerai un gruppo di profeti che scenderanno dall'altura preceduti da arpe, timpani, flauti e cetre, in atto di fare i profeti.
6Lo spirito del Signore investirà anche te e ti metterai a fare il profeta insieme con loro e sarai trasformato in un altro uomo.
7Quando questi segni che ti riguardano saranno accaduti, farai come vorrai, perché Dio sarà con te.
8Tu poi scenderai a Gàlgala precedendomi. Io scenderò in seguito presso di te per offrire olocausti e immolare sacrifici di comunione. Sette giorni aspetterai, finché io verrò a te e ti indicherò quello che dovrai fare».
9Ed ecco, quando quegli ebbe voltato le spalle per partire da Samuele, Dio gli mutò il cuore e tutti questi segni si verificarono il giorno stesso.
10I due arrivarono là a Gàbaa ed ecco, mentre una schiera di profeti avanzava di fronte a loro, lo spirito di Dio lo investì e si mise a fare il profeta in mezzo a loro.
11Allora quanti lo avevano conosciuto prima, vedendolo d'un tratto fare il profeta con i profeti, si dissero l'un l'altro fra la gente: «Che è accaduto al figlio di Kis? E' dunque anche Saul tra i profeti?».
12Uno del luogo disse: «E chi è il loro padre?». Per questo passò in proverbio l'espressione: «E' dunque anche Saul tra i profeti?».
13Quando ebbe terminato di profetare andò sull'altura.
14Lo zio di Saul chiese poi a lui e al suo servo: «Dove siete andati?». Rispose: «A cercare le asine e, vedendo che non c'erano, ci siamo recati da Samuele».
15Lo zio di Saul soggiunse: «Suvvia, raccontami quello che vi ha detto Samuele».
16Saul rispose allo zio: «Ci ha assicurato che le asine erano state ritrovate». Ma non gli riferì il discorso del regno, che gli aveva tenuto Samuele.
17Samuele radunò il popolo davanti a Dio in Mizpa
18e disse a tutti gli Israeliti: «Dice il Signore Dio d'Israele: Io ho fatto uscire Israele dall'Egitto e l'ho liberato dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti i regni che vi opprimevano.
19Ma voi oggi avete ripudiato il vostro Dio, il quale solo vi salva da tutti i vostri mali e da tutte le angosce. E avete detto: No, costituisci un re sopra di noi! Ora presentatevi a Dio distinti per tribù e per famiglie».
20Samuele fece accostare ogni tribù d'Israele e fu sorteggiata la tribù di Beniamino.
21Fece poi accostare la tribù di Beniamino distinta per famiglie e fu sorteggiata la famiglia di Matri. Fece allora venire la famiglia di Matri per singoli individui e fu sorteggiato Saul figlio di Kis. Si misero a cercarlo ma non si riuscì a trovarlo.
22Allora consultarono di nuovo il Signore: «E' venuto qui l'uomo o no?». Rispose il Signore: «Eccolo nascosto in mezzo ai bagagli».
23Corsero a prenderlo di là e fu presentato al popolo: egli sopravanzava dalla spalla in su tutto il popolo.
24Samuele disse a tutta la folla: «Vedete dunque che l'ha proprio eletto il Signore, perché non c'è nessuno in tutto il popolo come lui». Tutto il popolo proruppe in un grido: «Viva il re!».
25Samuele espose a tutto il popolo i diritti del regno e li scrisse in un libro che depositò davanti al Signore. Poi Samuele congedò tutto il popolo perché andasse ognuno a casa sua.
26Anche Saul tornò a casa in Gàbaa e con lui si accompagnarono uomini valenti ai quali Dio aveva toccato il cuore.
27Ma altri, individui spregevoli, dissero: «Potrà forse salvarci costui?». Così lo disprezzarono e non vollero portargli alcun dono.
Chapter 11
1Circa un mese dopo, Nacas l'Ammonita si mosse e pose il campo contro Iabes di Gàlaad. Tutti i cittadini di Iabes di Gàlaad dissero allora a Nacas: «Vieni a patti con noi e ti saremo sudditi».
2Rispose loro Nacas l'Ammonita: «A queste condizioni mi alleerò con voi: possa io cavare a tutti voi l'occhio destro e porre tale gesto a sfregio di tutto Israele».
3Di nuovo chiesero gli anziani di Iabes: «Lasciaci sette giorni per inviare messaggeri in tutto il territorio d'Israele. Se nessuno verrà a salvarci, usciremo incontro a te».
4I messaggeri arrivarono a Gàbaa di Saul e riferirono quelle parole davanti al popolo e tutto il popolo levò la voce e pianse.
5Or ecco Saul veniva dalla campagna dietro l'armento. Chiese dunque Saul: «Che ha il popolo da piangere?». Riferirono a lui le parole degli uomini di Iabes.
6Lo spirito di Dio investì allora Saul ed egli, appena udite quelle parole, si irritò molto.
7Poi prese un paio di buoi, li fece a pezzi e ne inviò in tutto il territorio d'Israele mediante messaggeri con questo proclama: «Se qualcuno non uscirà dietro Saul e dietro Samuele, la stessa cosa avverrà dei suoi buoi». Si sparse lo spavento del Signore nel popolo e si mossero come un sol uomo.
8Saul li passò in rassegna a Bèzek e risultarono trecentomila Israeliti e trentamila di Giuda.
9Dissero allora ai messaggeri che erano giunti: «Direte ai cittadini di Iabes di Gàlaad: Domani, quando il sole comincerà a scaldare, avverrà la vostra salvezza». grande gioia.
10Allora gli uomini di Iabes diedero risposta a Nacas: «Domani usciremo incontro a voi e ci farete quanto sembrerà bene ai vostri occhi».
11Il giorno dopo Saul divise il grosso in tre schiere e irruppe in mezzo al campo nemico sul far del mattino; batterono gli Ammoniti finché il giorno si fece caldo. Quelli che scamparono furono dispersi talmente che non ne rimasero due insieme.
12Il popolo allora disse a Samuele: «Chi ha detto: Dovrà forse regnare Saul su di noi? Consegnaci costoro e li faremo morire».
13Ma Saul disse: «Oggi non si deve far morire nessuno, perché in questo giorno il Signore ha operato una liberazione in Israele».
14Samuele ordinò al popolo: «Su, andiamo a Gàlgala: là inaugureremo il regno».
15Tutto il popolo si portò a Gàlgala e là davanti al Signore in Gàlgala riconobbero Saul come re; qui ancora offrirono sacrifici di comunione davanti al Signore e qui fecero grande festa Saul e tutti gli Israeliti.
Chapter 12
1Allora Samuele disse a tutto Israele: «Ecco ho ascoltato la vostra voce in tutto quello che mi avete chiesto e ho costituito su di voi un re.
2Da questo momento ecco il re procede davanti a voi. Quanto a me sono diventato vecchio e canuto e i miei figli eccoli tra di voi. Io ho vissuto dalla mia giovinezza fino ad oggi sotto i vostri occhi.
3Eccomi, pronunciatevi a mio riguardo alla presenza del Signore e del suo consacrato. A chi ho portato via il bue? A chi ho portato via l'asino? Chi ho trattato con prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!».
4Risposero: «Non ci hai trattato con prepotenza, né ci hai fatto offesa, né hai preso nulla da nessuno».
5Egli soggiunse loro: «E' testimonio il Signore contro di voi ed è testimonio oggi il suo consacrato, che non trovate niente in mano mia?». Risposero: «Sì, è testimonio».
6Allora Samuele disse al popolo: «E' testimonio il Signore che ha stabilito Mosè e Aronne e che ha fatto uscire i vostri padri dal paese d'Egitto.
7Ora state qui raccolti e io voglio discutere con voi davanti al Signore a causa di tutti i benefici che il Signore ha operato con voi e con i vostri padri.
8Quando Giacobbe andò in Egitto e gli Egiziani li oppressero e i vostri padri gridarono al Signore, il Signore mandò loro Mosè e Aronne che li fecero uscire dall'Egitto e li ricondussero in questo luogo.
9Ma poiché avevano dimenticato il Signore loro Dio, li abbandonò in potere di Sisara, capo dell'esercito di Cazor e in potere dei Filistei e in potere del re di Moab, che mossero loro guerra.
10Essi gridarono al Signore: Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato il Signore e abbiamo servito i Baal e le Astàrti! Ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te.
11Allora il Signore vi mandò Ierub-Baal e Barak e Iefte e Samuele e vi liberò dalle mani dei nemici che vi circondavano e siete tornati a vita tranquilla.
12Eppure quando avete visto che Nacas re degli Ammoniti muoveva contro di voi, mi avete detto: No, vogliamo che un re regni sopra di noi, mentre il Signore vostro Dio è vostro re.
13Ora eccovi il re che avete scelto e che avevate chiesto. Vedete che il Signore ha costituito un re sopra di voi.
14Dunque se temerete il Signore, se lo servirete e ascolterete la sua voce e non sarete ribelli alla parola del Signore, voi e il re che regna su di voi vivrete con il Signore vostro Dio.
15Se invece non ascolterete la voce del Signore e sarete ribelli alla sua parola, la mano del Signore peserà su di voi, come pesò sui vostri padri.
16Ora, state attenti e osservate questa grande cosa che il Signore vuole operare sotto i vostri occhi.
17Non è forse questo il tempo della mietitura del grano? Ma io griderò al Signore ed Egli manderà tuoni e pioggia. Così vi persuaderete e constaterete che grande è il peccato che avete fatto davanti al Signore chiedendo un re per voi».
18Samuele allora invocò il Signore e il Signore mandò subito tuoni e pioggia in quel giorno. Tutto il popolo fu preso da grande timore del Signore e di Samuele.
19Tutto il popolo perciò disse a Samuele: «Prega il Signore tuo Dio per noi tuoi servi che non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri errori il peccato di aver chiesto per noi un re».
20Samuele rispose al popolo: «Non temete: voi avete fatto tutto questo male, ma almeno in seguito non allontanatevi dal Signore, anzi servite lui, il Signore, con tutto il cuore.
21Non allontanatevi per seguire vanità che non possono giovare né salvare, perché appunto sono vanità.
22Certo il Signore non abbandonerà il suo popolo, per riguardo al suo nome che è grande, perché il Signore ha cominciato a fare di voi il suo popolo.
23Quanto a me, non sia mai che io pecchi contro il Signore, tralasciando di supplicare per voi e di indicarvi la via buona e retta.
24Vogliate soltanto temere il Signore e servirlo fedelmente con tutto il cuore, perché dovete ben riconoscere le grandi cose che ha operato con voi.
25Se invece vorrete fare il male, voi e il vostro re sarete spazzati via».
Chapter 13
1Saul aveva trent'anni quando cominciò a regnare e regnò vent'anni su Israele...
2Egli si scelse tremila uomini da Israele: duemila stavano con Saul in Micmas e sul monte di Betel e mille stavano con Giònata a Gàbaa di Beniamino; rimandò invece il resto del popolo ciascuno alla sua tenda.
3Allora Giònata sconfisse la guarigione dei Filistei che era in Gàbaa e i Filistei lo seppero subito. Ma Saul suonò la tromba in tutta la regione gridando: «Ascoltino gli Ebrei!».
4Tutto Israele udì e corse la voce: «Saul ha battuto la guarnigione dei Filistei e ormai Israele s'è urtato con i Filistei». Il popolo si radunò dietro Saul a Gàlgala.
5Anche i Filistei si radunarono per combattere Israele, con tremila carri e seimila cavalieri e una moltitudine numerosa come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. Così si mossero e posero il campo a Micmas a oriente di Bet-Aven.
6Quando gli Israeliti si accorsero di essere in difficoltà, perché erano stretti dal nemico, cominciarono a nascondersi in massa nelle grotte, nelle macchie, fra le rocce, nelle fosse e nelle cisterne.
7Alcuni Ebrei passarono oltre il Giordano nella terra di Gad e Gàlaad.
8Aspettò tuttavia sette giorni secondo il tempo fissato da Samuele. Ma Samuele non arrivava a Gàlgala e il popolo si disperdeva lontano da lui.
9Allora Saul diede ordine: «Preparatemi l'olocausto e i sacrifici di comunione». Quindi offrì l'olocausto.
10Ed ecco, appena ebbe finito di offrire l'olocausto, giunse Samuele e Saul gli uscì incontro per salutarlo.
11Samuele disse subito: «Che hai fatto?». Saul rispose: «Vedendo che il popolo si disperdeva lontano da me e tu non venivi al termine dei giorni fissati, mentre i Filistei si addensavano in Micmas,
12ho detto: ora scenderanno i Filistei contro di me in Gàlgala mentre io non ho ancora placato il Signore. Perciò mi sono fatto ardito e ho offerto l'olocausto».
13Rispose Samuele a Saul: «Hai agito da stolto, non osservando il comando che il Signore Dio tuo ti aveva imposto, perché in questa occasione il Signore avrebbe reso stabile il tuo regno su Israele per sempre.
14Ora invece il tuo regno non durerà. Il Signore si è gia scelto un uomo secondo il suo cuore e lo costituirà capo del suo popolo, perché tu non hai osservato quanto ti aveva comandato il Signore».
15Samuele poi si alzò e salì da Gàlgala per andarsene per la sua strada. Il resto del popolo salì dietro a Saul incontro ai guerrieri e vennero da Gàlgala a Gàbaa di Beniamino; Saul contò la gente che era rimasta con lui: erano seicento uomini.
16Saul e Giònata e la gente rimasta con loro stavano a Gàbaa di Beniamino e i Filistei erano accampati in Micmas.
17Dall'accampamento filisteo uscì una pattuglia d'assalto divisa in tre schiere: una si diresse sulla via di Ofra verso il paese di Suàl;
18un'altra si diresse sulla via di Bet-Coron; la terza schiera si diresse sulla via del confine che sovrasta la valle di Zeboìm verso il deserto.
19Allora non si trovava un fabbro in tutto il paese d'Israele: «Perché - dicevano i Filistei - gli Ebrei non fabbrichino spade o lance».
20Così gli Israeliti dovevano sempre scendere dai Filistei per affilare chi il vomere, chi la zappa, chi la scure o la falce.
21L'affilatura costava due terzi di siclo per i vomeri e le zappe e un terzo l'affilatura delle scuri e dei pungoli.
22Nel giorno della battaglia, in tutta la gente che stava con Saul e Giònata, non si trovò in mano ad alcuno né spada né lancia. Si potè averne solo per Saul e suo figlio Giònata.
23Intanto una guarnigione di Filistei era uscita verso il passo di Micmas.
Chapter 14
1Un giorno Giònata, figlio di Saul, disse al suo scudiero: «Su vieni, portiamoci fino all'appostamento dei Filistei che sta qui di fronte». Ma non disse nulla a suo padre.
2Saul se ne stava al limitare di Gàbaa sotto il melograno che si trova in Migròn; la sua gente era di circa seicento uomini.
3Achià figlio di Achitùb, fratello di Icabòd, figlio di Pìncas, figlio di Eli, sacerdote del Signore in Silo, portava l'efod e il popolo non sapeva che Giònata era andato.
4Tra i varchi per i quali Giònata cercava di passare, puntando sull'appostamento dei Filistei, vi era una sporgenza rocciosa da una parte e una sporgenza rocciosa dall'altra parte: una si chiamava Bòzez, l'altra Sène.
5Una delle rocce sporgenti era di fronte a Micmas a settentrione, l'altra era di fronte a Gàbaa a meridione.
6Giònata disse allo scudiero: «Su, vieni, passiamo all'appostamento di questi non circoncisi; forse il Signore ci aiuterà, perché non è difficile per il Signore salvare con molti o con pochi».
7Lo scudiero gli rispose: «Fà quanto hai in animo. Avvìati e và! Eccomi con te: come il tuo cuore, così è il mio».
8Allora Giònata disse: «Ecco, noi passeremo verso questi uomini e ci mostreremo loro.
9Se ci diranno: Fermatevi finché veniamo a raggiungervi, restiamo in basso e non saliamo da loro.
10Se invece ci diranno: Venite su da noi!, saliamo, perché il Signore ce li ha messi nelle mani e questo sarà per noi il segno».
11Quindi i due si lasciarono scorgere dall'appostamento filisteo e i Filistei dissero: «Ecco gli Ebrei che escono dalle caverne dove si erano nascosti».
12Poi gli uomini della guarnigione dissero a Giònata e al suo scudiero: «Salite da noi, che abbiamo qualche cosa da dirvi!». Giònata allora disse al suo scudiero: «Sali dopo di me, perché il Signore li ha messi nelle mani di Israele».
13Giònata saliva aiutandosi con le mani e con i piedi e lo scudiero lo seguiva; quelli cadevano davanti a Giònata e, dietro, lo scudiero li finiva.
14Questa fu la prima strage nella quale Giònata e il suo scudiero colpirono una ventina di uomini, entro quasi metà di un campo arabile.
15Si sparse così il terrore nell'accampamento, nella regione e in tutto il popolo. Anche la guarnigione e i suoi uomini d'assalto furono atterriti e la terra tremò e ci fu un terrore divino.
16Le vedette di Saul che stavano in Gàbaa di Beniamino guardarono e videro la moltitudine che fuggiva qua e là.
17Allora Saul ordinò alla gente che era con lui: «Su, cercate e indagate chi sia partito da noi». Cercarono ed ecco non c'erano né Giònata né il suo scudiero.
18Saul disse ad Achia: «Avvicina l'efod!» - egli infatti allora portava l'efod davanti agli Israeliti -.
19Mentre Saul parlava al sacerdote, il tumulto che era sorto nel campo filisteo andava propagandosi e crescendo. Saul disse al sacerdote: «Ritira la mano».
20A loro volta Saul e la gente che era con lui alzarono grida e mossero all'attacco, ma ecco trovarono che la spada dell'uno si rivolgeva contro l'altro in una confusione molto grande.
21Anche quegli Ebrei che erano con i Filistei da qualche tempo e che erano saliti con loro all'accampamento, si voltarono, per mettersi con Israele che era là con Saul e Giònata.
22Inoltre anche tutti gli Israeliti che si erano nascosti sulle montagne di Efraim, quando seppero che i Filistei erano in fuga, si unirono a inseguirli e batterli.
23Così il Signore in quel giorno salvò Israele e la battaglia si estese fino a Bet-Aven.
24Gli Israeliti erano sfiniti in quel giorno e Saul impose questo giuramento a tutto il popolo: «Maledetto chiunque gusterà cibo prima di sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici». E nessuno del popolo gustò cibo.
25Tutta la gente passò per una selva dove c'erano favi di miele sul suolo.
26Il popolo passò per la selva ed ecco si vedeva colare il miele, ma nessuno stese la mano e la portò alla bocca, perché il popolo temeva il giuramento.
27Ma Giònata non aveva saputo che suo padre aveva fatto giurare il popolo, quindi allungò la punta del bastone che teneva in mano e la intinse nel favo di miele, poi riportò la mano alla bocca e i suoi occhi si rischiararono.
28Uno del gruppo s'affrettò a dire: «Tuo padre ha fatto fare questo solenne giuramento al popolo: Maledetto chiunque toccherà cibo quest'oggi!, sebbene il popolo fosse sfinito».
29Rispose Giònata: «Mio padre vuol rovinare il paese! Guardate come si sono rischiarati i miei occhi, perché ho gustato un poco di questo miele.
30Dunque se il popolo avesse mangiato oggi qualche cosa dei viveri presi ai nemici, quanto maggiore sarebbe stata ora la rotta dei Filistei!».
31In quel giorno percossero i Filistei da Micmas fino ad Aialon e il popolo era sfinito.
32Quelli del popolo si gettarono sulla preda e presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue.
33La cosa fu annunziata a Saul: «Ecco il popolo pecca contro il Signore, mangiando con il sangue». Rispose: «Avete prevaricato! Rotolate subito qui una grande pietra».
34Allora Saul soggiunse: «Passate tra il popolo e dite a tutti: Ognuno conduca qua il suo bue e il suo montone e li macelli su questa pietra, poi mangiatene; così non peccherete contro il Signore, mangiando le carni con il sangue». In quella notte ogni uomo del popolo condusse a mano ciò che aveva e là lo macellò.
35Saul innalzò un altare al Signore. Fu questo il primo altare che egli edificò al Signore.
36Quindi Saul disse: «Scendiamo dietro i Filistei questa notte stessa e deprediamoli fino al mattino e non lasciamo scampare uno solo di loro». Gli risposero: «Fà quanto ti sembra bene». Ma il sacerdote disse: «Accostiamoci qui a Dio».
37Saul dunque interrogò Dio: «Devo scendere dietro i Filistei? Li consegnerai in mano di Israele?». Ma quel giorno non gli rispose.
38Allora Saul disse: «Accostatevi qui voi tutti capi del popolo. Cercate ed esaminate da chi sia stato commesso oggi il peccato,
39perché per la vita del Signore salvatore d'Israele certamente costui morirà, anche se si tratta di Giònata mio figlio». Ma nessuno del popolo gli rispose.
40Perciò disse a tutto Israele: «Voi state da una parte: io e mio figlio Giònata staremo dall'altra». Il popolo rispose a Saul: «Fà quanto ti sembra bene».
41Saul parlò al Signore: «Dio d'Israele, fà conoscere l'innocente». Furono designati Giònata e Saul e il popolo restò libero.
42Saul soggiunse: «Tirate a sorte tra me e mio figlio Giònata». Fu sorteggiato Giònata.
43Saul disse a Giònata: «Narrami quello che hai fatto». Giònata raccontò: «Realmente ho assaggiato un po' di miele con la punta del bastone che avevo in mano. Ecco, morirò».
44Saul disse: «Faccia Dio a me questo e anche di peggio, se non andrai a morte, Giònata!».
45Ma il popolo disse a Saul: «Dovrà forse morire Giònata che ha ottenuto questa grande vittoria in Israele? Non sia mai! Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello del suo capo, perché in questo giorno egli ha agito con Dio». Così il popolo salvò Giònata che non fu messo a morte.
46Saul cessò dall'inseguire i Filistei e questi raggiunsero il loro paese.
47Saul si assicurò il regno su Israele e mosse contro tutti i nemici all'intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro Edom e i re di Zoba e i Filistei e dovunque si volgeva aveva successo.
48Compì imprese brillanti, battè gli Amaleciti e liberò Israele dalle mani degli oppressori.
49Figli di Saul furono Giònata, Isbàal e Malkisùa; le sue due figlie si chiamavano Merab la maggiore e Mikal la più piccola.
50La moglie di Saul si chiamava Achinòam, figlia di Achimàaz. Il capo delle sue milizie si chiamava Abner figlio di Ner, zio di Saul.
51Kis padre di Saul e Ner padre di Abner erano figli di Abièl.
52Durante tutto il tempo di Saul vi fu guerra aperta con i Filistei; se Saul scorgeva un uomo valente o un giovane coraggioso, lo prendeva al suo seguito.
Chapter 15
1Samuele disse a Saul: «Il Signore ha inviato me per consacrarti re sopra Israele suo popolo. Ora ascolta la voce del Signore.
2Così dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall'Egitto.
3Và dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini».
4Saul convocò il popolo e passò in rassegna le truppe in Telaìm: erano duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda.
5Saul venne alla città di Amalek e tese un'imboscata nella valle.
6Disse inoltre Saul ai Keniti: «Andate via, ritiratevi dagli Amaleciti prima che vi travolga insieme con loro, poiché avete usato benevolenza con tutti gli Israeliti, quando uscivano dall'Egitto». I Keniti si ritirarono da Amalek.
7Saul colpì Amalek da Avila procedendo verso Sur, che è di fronte all'Egitto.
8Egli prese vivo Agag, re di Amalek, e passò a fil di spada tutto il popolo.
9Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio del bestiame minuto e grosso, gli animali grassi e gli agnelli, cioè tutto il meglio, e non vollero sterminarli; invece votarono allo sterminio tutto il bestiame scadente e patito.
10Allora fu rivolta a Samuele questa parola del Signore:
11«Mi pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha messo in pratica la mia parola». Samuele rimase turbato e alzò grida al Signore tutta la notte.
12Al mattino presto Samuele si alzò per andare incontro a Saul, ma fu annunziato a Samuele: «Saul è andato a Carmel, ed ecco si è fatto costruire un trofeo, poi è tornato passando altrove ed è sceso a Gàlgala».
13Samuele raggiunse Saul e Saul gli disse: «Benedetto tu davanti al Signore; ho eseguito gli ordini del Signore».
14Rispose Samuele: «Ma che è questo belar di pecore, che mi giunge all'orecchio, e questi muggiti d'armento che odo?».
15Disse Saul: «Li hanno condotti qui dagli Amaleciti, come il meglio del bestiame grosso e minuto, che il popolo ha risparmiato per sacrificarli al Signore, tuo Dio. Il resto l'abbiamo votato allo sterminio».
16Rispose Samuele a Saul: «Basta! Lascia che ti annunzi ciò che il Signore mi ha rivelato questa notte». E Saul gli disse: «Parla!».
17Samuele cominciò: «Non sei tu capo delle tribù d'Israele, benché piccolo ai tuoi stessi occhi? Non ti ha forse il Signore consacrato re d'Israele?
18Il Signore ti aveva mandato per una spedizione e aveva detto: Và, vota allo sterminio quei peccatori di Amaleciti, combattili finché non li avrai distrutti.
19Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore e ti sei attaccato al bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore?».
20Saul insistè con Samuele: «Ma io ho obbedito alla parola del Signore, ho fatto la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag re di Amalek e ho sterminato gli Amaleciti.
21Il popolo poi ha preso dal bottino pecore e armenti, primizie di ciò che è votato allo sterminio per sacrificare al Signore tuo Dio in Gàlgala».
22Samuele esclamò: sacrifici come obbedire alla voce del Signore? Ecco, obbedire è meglio del sacrificio, essere docili è più del grasso degli arieti.
23Poiché peccato di divinazione è la ribellione, e iniquità e terafim l'insubordinazione. Perché hai rigettato la parola del Signore, Egli ti ha rigettato come re».
24Saul disse allora a Samuele: «Ho peccato per avere trasgredito il comando del Signore e i tuoi ordini, mentre ho temuto il popolo e ho ascoltato la sua voce.
25Ma ora, perdona il mio peccato e ritorna con me, perché mi prostri al Signore».
26Ma Samuele rispose a Saul: «Non posso ritornare con te, perché tu stesso hai rigettato la parola del Signore e il Signore ti ha rigettato perché tu non sia più re sopra Israele».
27Samuele si voltò per andarsene ma Saul gli afferrò un lembo del mantello, che si strappò.
28Samuele gli disse: «Il Signore ha strappato da te il regno d'Israele e l'ha dato ad un altro migliore di te.
29D'altra parte la Gloria di Israele non mentisce né può ricredersi, perché Egli non è uomo per ricredersi».
30Saul disse: «Ho peccato sì, ma onorami davanti agli anziani del mio popolo e davanti a Israele; ritorna con me perché mi prostri al Signore tuo Dio».
31Samuele ritornò con Saul e questi si prostrò al Signore.
32Poi Samuele disse: «Conducetemi Agag, re di Amalek». Agag avanzò verso di lui tutto tremante, dicendo:
33Samuele l'apostrofò: così sarà privata di figli tra le donne tua madre». Poi Samuele trafisse Agag davanti al Signore in Gàlgala.
34Samuele andò quindi a Rama e Saul salì a casa sua a Gàbaa di Saul.
35Né Samuele tornò a rivedere Saul fino al giorno della sua morte, ma Samuele piangeva per Saul, perché il Signore si era pentito di aver fatto regnare Saul su Israele.
Chapter 16
1E il Signore disse a Samuele: «Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l'ho rigettato perché non regni su Israele? Riempi di olio il tuo corno e parti. Ti ordino di andare da Iesse il Betlemmita, perché tra i suoi figli mi sono scelto un re».
2Samuele rispose: «Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà». Il Signore soggiunse: «Prenderai con te una giovenca e dirai: Sono venuto per sacrificare al Signore.
3Inviterai quindi Iesse al sacrificio. Allora io ti indicherò quello che dovrai fare e tu ungerai colui che io ti dirò».
4Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: «E' di buon augurio la tua venuta?».
5Rispose: «E' di buon augurio. Sono venuto per sacrificare al Signore. Provvedete a purificarvi, poi venite con me al sacrificio». Fece purificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio.
6Quando furono entrati, egli osservò Eliab e chiese: «E' forse davanti al Signore il suo consacrato?».
7Il Signore rispose a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore».
8Iesse fece allora venire Abìnadab e lo presentò a Samuele, ma questi disse: «Nemmeno su costui cade la scelta del Signore».
9Iesse fece passare Samma e quegli disse: «Nemmeno su costui cade la scelta del Signore».
10Iesse presentò a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripetè a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi».
11Samuele chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge». Samuele ordinò a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui».
12Quegli mandò a chiamarlo e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto. Disse il Signore: «Alzati e ungilo: è lui!».
13Samuele prese il corno dell'olio e lo consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi. Samuele poi si alzò e tornò a Rama.
14Lo spirito del Signore si era ritirato da Saul ed egli veniva atterrito da uno spirito cattivo, da parte del Signore.
15Allora i servi di Saul gli dissero: «Vedi, un cattivo spirito sovrumano ti turba.
16Comandi il signor nostro ai ministri che gli stanno intorno e noi cercheremo un uomo abile a suonare la cetra. Quando il sovrumano spirito cattivo ti investirà, quegli metterà mano alla cetra e ti sentirai meglio».
17Saul rispose ai ministri: «Ebbene cercatemi un uomo che suoni bene e fatelo venire da me».
18Rispose uno dei giovani: «Ecco, ho visto il figlio di Iesse il Betlemmita: egli sa suonare ed è forte e coraggioso, abile nelle armi, saggio di parole, di bell'aspetto e il Signore è con lui».
19Saul mandò messaggeri a Iesse con quest'invito: «Mandami Davide tuo figlio, quello che sta con il gregge».
20Iesse preparò un asino e provvide pane e un otre di vino e un capretto, affidò tutto a Davide suo figlio e lo inviò a Saul.
21Davide giunse da Saul e cominciò a stare alla sua presenza. Saul gli si affezionò molto e Davide divenne suo scudiero.
22E Saul mandò a dire a Iesse: «Rimanga Davide con me, perché ha trovato grazia ai miei occhi».
23Quando dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui.
Chapter 17
1I Filistei radunarono di nuovo l'esercito per la guerra e si ammassarono a Soco di Giuda e si accamparono tra Soco e Azeka, a Efes-Dammìm.
2Anche Saul e gli Israeliti si radunarono e si accamparono nella valle del Terebinto e si schierarono a battaglia di fronte ai Filistei.
3I Filistei stavano sul monte da una parte e Israele sul monte dall'altra parte e in mezzo c'era la valle.
4Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia, di Gat; era alto sei cubiti e un palmo.
5Aveva in testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo.
6Portava alle gambe schinieri di bronzo e un giavellotto di bronzo tra le spalle.
7L'asta della sua lancia era come un subbio di tessitori e la lama dell'asta pesava seicento sicli di ferro; davanti a lui avanzava il suo scudiero.
8Egli si fermò davanti alle schiere d'Israele e gridò loro: «Perché siete usciti e vi siete schierati a battaglia? Non sono io Filisteo e voi servi di Saul? Scegliete un uomo tra di voi che scenda contro di me.
9Se sarà capace di combattere con me e mi abbatterà, noi saremo vostri schiavi. Se invece prevarrò io su di lui e lo abbatterò, sarete voi nostri schiavi e sarete soggetti a noi».
10Il Filisteo aggiungeva: «Io ho lanciato oggi una sfida alle schiere d'Israele. Datemi un uomo e combatteremo insieme».
11Saul e tutto Israele udirono le parole del Filisteo; ne rimasero colpiti ed ebbero grande paura.
12Davide era figlio di un Efratita da Betlemme di Giuda chiamato Iesse, che aveva otto figli. Al tempo di Saul, quest'uomo era anziano e avanti negli anni.
13I tre figli maggiori di Iesse erano andati con Saul in guerra. Di questi tre figli, che erano andati in guerra, il maggiore si chiamava Eliab, il secondo Abìnadab, il terzo Samma.
14Davide era ancor giovane quando i tre maggiori erano partiti dietro Saul.
15Egli andava e veniva dal seguito di Saul e badava al gregge di suo padre in Betlemme.
16Il Filisteo avanzava mattina e sera; continuò per quaranta giorni a presentarsi.
17Ora Iesse disse a Davide suo figlio: «Prendi su per i tuoi fratelli questa misura di grano tostato e questi dieci pani e portali in fretta ai tuoi fratelli nell'accampamento.
18Al capo di migliaia porterai invece queste dieci forme di cacio. Informati della salute dei tuoi fratelli e prendi la loro paga.
19Saul con essi e tutto l'esercito di Israele sono nella valle del Terebinto a combattere contro i Filistei».
20Davide si alzò di buon mattino: lasciò il gregge alla cura di un guardiano, prese la roba e partì come gli aveva ordinato Iesse. Arrivò all'accampamento quando le truppe uscivano per schierarsi e lanciavano il grido di guerra.
21Si disposero in ordine Israele e i Filistei: schiera contro schiera.
22Davide si tolse il fardello e l'affidò al custode dei bagagli, poi corse tra le file e domandò ai suoi fratelli se stavano bene.
23Mentre egli parlava con loro, ecco il campione, chiamato Golia, il Filisteo di Gat, uscì dalle schiere filistee e tornò a dire le sue solite parole e Davide le intese.
24Tutti gli Israeliti, quando lo videro, fuggirono davanti a lui ed ebbero grande paura.
25Ora un Israelita disse: «Vedete quest'uomo che avanza? Viene a sfidare Israele. Chiunque lo abbatterà, il re lo colmerà di ricchezze, gli darà in moglie sua figlia ed esenterà la casa di suo padre da ogni gravame in Israele».
26Davide domandava agli uomini che stavano attorno a lui: «Che faranno dunque all'uomo che eliminerà questo Filisteo e farà cessare la vergogna da Israele? E chi è mai questo Filisteo non circonciso per insultare le schiere del Dio vivente?».
27Tutti gli rispondevano la stessa cosa: «Così e così si farà all'uomo che lo eliminerà».
28Lo sentì Eliab, suo fratello maggiore, mentre parlava con gli uomini, ed Eliab si irritò con Davide e gli disse: «Ma perché sei venuto giù e a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco la tua boria e la malizia del tuo cuore: tu sei venuto per vedere la battaglia».
29Davide rispose: «Che ho dunque fatto? Non si può fare una domanda?».
30Si allontanò da lui, si rivolse a un altro e fece la stessa domanda e tutti gli diedero la stessa risposta.
31Sentendo le domande che faceva Davide, pensarono di riferirle a Saul e questi lo fece venire a sé.
32Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d'animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo».
33Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a batterti con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d'armi fin dalla sua giovinezza».
34Ma Davide disse a Saul: «Il tuo servo custodiva il gregge di suo padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge.
35Allora lo inseguivo, lo abbattevo e strappavo la preda dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l'afferravo per le mascelle, l'abbattevo e lo uccidevo.
36Il tuo servo ha abbattuto il leone e l'orso. Codesto Filisteo non circonciso farà la stessa fine di quelli, perché ha insultato le schiere del Dio vivente».
37Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell'orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene và e il Signore sia con te».
38Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece indossare la corazza.
39Poi Davide cinse la spada di lui sopra l'armatura, ma cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato. Allora Davide disse a Saul: «Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato». E Davide se ne liberò.
40Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nel suo sacco da pastore che gli serviva da bisaccia; prese ancora in mano la fionda e mosse verso il Filisteo.
41Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva.
42Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto.
43Il Filisteo gridò verso Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dei.
44Poi il Filisteo gridò a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche».
45Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai insultato.
46In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e staccherò la testa dal tuo corpo e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele.
47Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché il Signore è arbitro della lotta e vi metterà certo nelle nostre mani».
48Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse prontamente al luogo del combattimento incontro al Filisteo.
49Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra.
50Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada.
51Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.
52Si levarono allora gli uomini d'Israele e di Giuda alzando il grido di guerra e inseguirono i Filistei fin presso Gat e fino alle porte di Ekron. I Filistei caddero e lasciarono i loro cadaveri lungo la via fino a Saaràim, fino a Gat e fino ad Ekron.
53Quando gli Israeliti furono di ritorno dall'inseguimento dei Filistei, saccheggiarono il loro campo.
54Davide prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme. Le armi di lui invece le pose nella sua tenda.
55Saul, mentre guardava Davide uscire incontro al Filisteo, aveva chiesto ad Abner capo delle milizie: «Abner, di chi è figlio questo giovane?». Rispose Abner: «Per la tua vita, o re, non lo so».
56Il re soggiunse: «Chiedi tu di chi sia figlio quel giovinetto».
57Quando Davide tornò dall'uccisione del Filisteo, Abner lo prese e lo condusse davanti a Saul mentre aveva ancora in mano la testa del Filisteo.
58Saul gli chiese: «Di chi sei figlio, giovane?». Rispose Davide: «Di Iesse il Betlemmita, tuo servo».
Chapter 18
1Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima di Giònata s'era gia talmente legata all'anima di Davide, che Giònata lo amò come se stesso.
2Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre.
3Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso.
4Giònata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura.
5Davide riusciva in tutti gli incarichi che Saul gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a tutto il popolo e anche ai ministri di Saul.
6Al loro rientrare, mentre Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i timpani, con grida di gioia e con sistri.
7Le donne danzavano e cantavano alternandosi: Davide i suoi diecimila».
8Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: «Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dato mille. Non gli manca altro che il regno».
9Così da quel giorno in poi Saul si ingelosì di Davide.
10Il giorno dopo, un cattivo spirito sovrumano s'impossessò di Saul, il quale si mise a delirare in casa. Davide suonava la cetra come i giorni precedenti e Saul teneva in mano la lancia.
11Saul impugnò la lancia, pensando: «Inchioderò Davide al muro!». Ma Davide gli sfuggì davanti per due volte.
12Saul cominciò a sentir timore di fronte a Davide, perché il Signore era con lui, mentre si era ritirato da Saul.
13Saul lo allontanò da sé e lo fece capo di migliaia e Davide andava e veniva alla testa del suo gruppo.
14Davide riusciva in tutte le sue imprese, poiché il Signore era con lui.
15Saul, vedendo che riusciva proprio sempre, aveva timore di lui.
16Ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché egli si muoveva alla loro testa.
17Ora Saul disse a Davide: «Ecco Merab, mia figlia maggiore. La do in moglie a te. Tu dovrai essere il mio guerriero e combatterai le battaglie del Signore». Saul pensava: «Non sia contro di lui la mia mano, ma contro di lui sia la mano dei Filistei».
18Davide rispose a Saul: «Chi sono io e che importanza ha la famiglia di mio padre in Israele, perché io possa diventare genero del re?».
19Ma ecco, quando venne il tempo di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, fu data invece in moglie ad Adriel di Mecola.
20Intanto Mikal, l'altra figlia di Saul, s'invaghì di Davide; ne riferirono a Saul e la cosa gli piacque.
21Saul diceva: «Gliela darò, ma sarà per lui una trappola e la mano dei Filistei cadrà su di lui». E Saul disse a Davide: «Oggi hai una seconda occasione per diventare mio genero».
22Quindi Saul ordinò ai suoi ministri: «Dite di nascosto a Davide: Ecco, tu piaci al re e i suoi ministri ti amano. Su, dunque, diventa genero del re».
23I ministri di Saul sussurrarono all'orecchio di Davide queste parole e Davide rispose: «Vi pare piccola cosa divenir genero del re? Io sono povero e uomo di bassa condizione».
24I ministri di Saul gli riferirono: «Davide ha risposto in questo modo».
25Allora Saul disse: «Riferite a Davide: Il re non pretende il prezzo nuziale, ma solo cento prepuzi di Filistei, perché sia fatta vendetta dei nemici del re». Saul pensava di far cadere Davide in mano ai Filistei.
26I ministri di lui riferirono a Davide queste parole e piacque a Davide tale condizione per diventare genero del re. Non erano ancora passati i giorni fissati,
27quando Davide si alzò, partì con i suoi uomini e uccise tra i Filistei duecento uomini. Davide riportò i loro prepuzi e li contò davanti al re per diventare genero del re. Saul gli diede in moglie la figlia Mikal.
28Saul si accorse che il Signore era con Davide e che Mikal figlia di Saul lo amava.
29Saul ebbe ancor più paura nei riguardi di Davide; Saul fu nemico di Davide per tutti i suoi giorni.
30I capi dei Filistei facevano sortite, ma Davide, ogni volta che uscivano, riportava successi maggiori di tutti i ministri di Saul e in tal modo si acquistò grande fama.
Chapter 19
1Saul comunicò a Giònata suo figlio e ai suoi ministri di aver deciso di uccidere Davide. Ma Giònata figlio di Saul nutriva grande affetto per Davide.
2Giònata informò Davide dicendo: «Saul mio padre cerca di ucciderti. Stà in guardia da domani all'alba, stà fermo in un luogo nascosto e non farti vedere.
3Io uscirò e starò al fianco di mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Vedrò ciò che succede e te lo farò sapere».
4Giònata parlò difatti a Saul suo padre in favore di Davide e gli disse: «Non si macchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non si è macchiato contro di te, che anzi ti ha reso un servizio molto grande.
5Egli ha esposto la vita, quando sconfisse il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande vittoria a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?».
6Saul ascoltò la voce di Giònata e giurò: «Per la vita del Signore, non morirà!».
7Giònata chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul Davide, che rimase al suo seguito come prima.
8La guerra si riaccese e Davide uscì a combattere i Filistei e inflisse loro una grande sconfitta, sicché si dettero alla fuga davanti a lui.
9Ma un sovrumano spirito cattivo si impadronì di Saul. Egli stava in casa e teneva in mano la lancia, mentre Davide suonava la cetra.
10Saul tentò di colpire Davide con la lancia contro il muro. Ma Davide si scansò da Saul, che infisse la lancia nel muro. Davide fuggì e quella notte fu salvo.
11Saul mandò messaggeri alla casa di Davide per sorvegliarlo e ucciderlo il mattino dopo. Mikal moglie di Davide lo avvertì dicendo: «Se non metti al sicuro la tua vita questa notte, domani sarai ucciso».
12Mikal calò Davide dalla finestra e quegli partì di corsa e si mise in salvo.
13Mikal prese allora i terafim e li pose presso il letto. Mise dalla parte del capo un tessuto di pelo di capra e coprì il letto con una coltre.
14Saul mandò dunque messaggeri a prendere Davide ma essa disse: «E' malato».
15Saul rimandò i messaggeri a vedere Davide con questo ordine: «Portatelo qui da me nel suo letto, perché lo faccia morire».
16Tornarono i messaggeri ed ecco presso il letto c'erano i terafim e il tessuto di pelo di capra dalla parte del capo.
17Saul disse a Mikal: «Perché mi hai ingannato a questo modo e hai fatto fuggire il mio nemico, perché si mettesse in salvo?». Rispose Mikal a Saul: «Egli mi ha detto: Lasciami fuggire, altrimenti ti uccido».
18Davide dunque fuggì e si mise in salvo. Andò da Samuele in Rama e gli narrò quanto gli aveva fatto Saul; poi Davide e Samuele andarono ad abitare a Naiot.
19La cosa fu riferita a Saul: «Ecco, Davide sta a Naiot presso Rama».
20Allora Saul spedì messaggeri a catturare Davide, ma quando videro profetare la comunità dei profeti, mentre Samuele stava in piedi alla loro testa, lo spirito di Dio investì i messaggeri di Saul e anch'essi fecero i profeti.
21Annunziarono a Saul questa cosa ed egli spedì altri messaggeri, ma anch'essi fecero i profeti. Saul mandò di nuovo messaggeri per la terza volta, ma anch'essi fecero i profeti.
22Allora venne egli stesso a Rama e si portò alla grande cisterna che si trova a Secu e domandò: «C'è qui forse Samuele con Davide?». Gli risposero: «Eccoli: sono a Naiot di Rama».
23Egli si incamminò verso Naiot di Rama, ma cadde anche su di lui lo spirito di Dio e andava avanti facendo il profeta finché giunse a Naiot di Rama.
24Anch'egli si tolse gli abiti e continuò a fare il profeta davanti a Samuele; poi crollò e restò nudo tutto quel giorno e tutta la notte. Da qui è venuto il detto: «Anche Saul è tra i profeti?».
Chapter 20
1Davide lasciò di nascosto Naiot di Rama, si recò da Giònata e gli disse: «Che ho fatto, che delitto ho commesso, che colpa ho avuto nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?».
2Rispose: «Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile!».
3Ma Davide giurò ancora: «Tuo padre sa benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: Giònata non deve sapere questa cosa perché si angustierebbe. Ma, per la vita del Signore e per la tua vita, c'è un sol passo tra me e la morte».
4Giònata disse: «Che cosa desideri che io faccia per te?».
5Rispose Davide: «Domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re. Ma tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza sera.
6Se tuo padre mi cercherà, dirai: Davide mi ha chiesto di lasciarlo andare in fretta a Betlemme sua città perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la famiglia.
7Se dirà: Va bene, allora il tuo servo può stare in pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è stato deciso il peggio da parte sua.
8Mostra la tua bontà verso il tuo servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore: se ho qualche colpa, uccidimi tu; ma per qual motivo dovresti condurmi da tuo padre?».
9Giònata rispose: «Lungi da te! Se certo io sapessi che da parte di mio padre è stata decisa una cattiva sorte per te, non te lo farei forse sapere?».
10Davide disse a Giònata: «Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?».
11Giònata rispose a Davide: «Vieni, andiamo in campagna». Uscirono tutti e due nei campi.
12Allora Giònata disse a Davide: «Per il Signore, Dio d'Israele, domani o il terzo giorno a quest'ora indagherò le intenzioni di mio padre. Se saranno favorevoli a Davide e io non manderò subito a riferirlo al tuo orecchio,
13tanto faccia il Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre decidere il peggio a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre.
14Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto,
15non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; quando il Signore avrà sterminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide,
16non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide».
17Giònata volle ancor giurare a Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso.
18Giònata disse a Davide: «Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata perché si guarderà al tuo posto.
19Aspetterai il terzo giorno, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di quel fatto e resterai presso quella collinetta.
20Io tirerò tre frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per mio conto.
21Poi manderò il ragazzo gridando: Và a cercare le frecce! Se dirò al ragazzo: Guarda, le frecce sono più in qua da dove ti trovi, prendile!, allora vieni, perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non ci sarà niente di grave.
22Se invece dirò al giovane: Guarda, le frecce sono più avanti di dove ti trovi!, allora và perché il Signore ti fa partire.
23Riguardo alle parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te per sempre».
24Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re sedette a tavola per mangiare.
25Il re sedette come al solito sul sedile contro il muro; Giònata stette di fronte, Abner si sedette al fianco del re e il posto di Davide rimase vuoto.
26Ma Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli sarà successo un inconveniente: non sarà mondo. Certo, non è mondo».
27Ed ecco l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Saul disse allora a Giònata suo figlio: «Perché il figlio di Iesse non è venuto a tavola né ieri né oggi?».
28Giònata rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme.
29Mi ha detto: Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque ho trovato grazia ai tuoi occhi, lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli. Per questo non è venuto alla tavola del re».
30Saul si adirò molto con Giònata e gli gridò: «Figlio d'una donna perduta, non so io forse che tu prendi le parti del figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre?
31Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché deve morire».
32Rispose Giònata a Saul suo padre: «Perché deve morire? Che ha fatto?».
33Saul afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che l'uccisione di Davide era cosa ormai decisa da parte di suo padre.
34Giònata si alzò dalla tavola acceso d'ira e non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna nuova. Era rattristato per riguardo a Davide perché suo padre ne violava i diritti.
35Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per dare le indicazioni a Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo.
36Egli disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che io tirerò». Il ragazzo corse ed egli tirò la freccia più avanti di lui.
37Il ragazzo corse fino al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirata e Giònata gridò al ragazzo: «La freccia non è forse più avanti di te?».
38Giònata gridò ancora al ragazzo: «Corri svelto e non fermarti!». Il ragazzo di Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone.
39Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa.
40Allora diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: «Và e riportale in città».
41Partito il ragazzo, Davide si mosse da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l'un l'altro e piansero l'uno insieme all'altro, finché per Davide si fece tardi.
42Allora Giònata disse a Davide: «Và in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre».
Chapter 21
1Davide si alzò e partì e Giònata tornò in città.
2Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimelech. Achimelech, turbato, andò incontro a Davide e gli disse: «Perché sei solo e non c'è nessuno con te?».
3Rispose Davide al sacerdote Achimelech: «Il re mi ha ordinato e mi ha detto: Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti mando e di cui ti ho dato incarico. Ai miei uomini ho dato appuntamento al tal posto.
4Ora però se hai a disposizione cinque pani, dammeli, o altra cosa che si possa trovare».
5Il sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri: se i tuoi giovani si sono almeno astenuti dalle donne, potete mangiarne».
6Rispose Davide al sacerdote: «Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti da tre giorni. Come sempre quando mi metto in viaggio, i giovani sono mondi, sebbene si tratti d'un viaggio profano; tanto più oggi essi sono mondi».
7Il sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c'era là altro pane che quello dell'offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per essere sostituito con pane fresco nel giorno in cui si toglie.
8Ma era là in quel giorno uno dei ministri di Saul, trattenuto presso il Signore, di nome Doeg, Idumeo, capo dei pastori di Saul.
9Davide disse ad Achimelech: «Non hai per caso sottomano una lancia o una spada? Io non ho preso con me né la lancia né altra arma, perché l'incarico del re era urgente».
10Il sacerdote rispose: «Guarda, c'è la spada di Golia, il Filisteo che tu hai ucciso nella valle del Terebinto; è là dietro l'efod, avvolta in un manto. Se vuoi, portala via, prendila, perché qui non c'è altra spada che questa». Rispose Davide: «Non ce n'è una migliore; dammela».
11Quel giorno Davide si alzò e si allontanò da Saul e giunse da Achis, re di Gat.
12I ministri di Achis gli dissero: «Non è costui Davide, il re del paese? Non cantavano in coro in onore di lui: e Davide i suoi diecimila?».
13Davide si preoccupò di queste parole e temette molto Achis re di Gat.
14Allora cominciò a fare il pazzo ai loro occhi, a fare il folle tra le loro mani; tracciava segni sui battenti delle porte e lasciava colare la saliva sulla barba.
15Achis disse ai ministri: «Ecco, vedete anche voi che è un pazzo. Perché lo avete condotto da me? Non ho abbastanza pazzi io perché mi conduciate anche costui per fare il folle davanti a me? Dovrebbe entrare in casa mia un uomo simile?».
Chapter 22
1Davide partì di là e si rifugiò nella grotta di Adullàm. Lo seppero i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre e scesero là.
2Si radunarono allora con lui quanti erano in strettezze, quelli che avevano debiti e tutti gli scontenti, ed egli diventò loro capo. Stettero così con lui circa quattrocento uomini.
3Davide partì di là e andò a Mizpa di Moab e disse al re di Moab: «Permetti che restino con voi mio padre e mia madre, finché sappia che cosa Dio vuol fare di me».
4Li presentò al re di Moab e rimasero con lui finché Davide rimase nel rifugio.
5Il profeta Gad disse a Davide: «Non restare più in questo rifugio. Parti e và nel paese di Giuda». Davide partì e andò nella foresta di Cheret.
6Saul venne a sapere che era stato avvistato Davide con gli uomini che erano con lui. Saul era seduto in Gàbaa, sotto il tamarisco sull'altura, con la lancia in mano e i ministri intorno.
7Saul disse allora ai ministri che gli stavano intorno: «Ascoltate, voi Beniaminiti, voi tutti che siete qui. Forse il figlio di Iesse darà a tutti voi campi e vigne, vi farà capi di migliaia e capi di centinaia,
8perché voi tutti siate d'accordo contro di me? Nessuno mi avverte dell'alleanza di mio figlio con il figlio di Iesse, nessuno di voi si interessa di me e nessuno mi confida che mio figlio ha sollevato il mio servo contro di me per ordire insidie, come avviene oggi».
9Rispose Doeg l'Idumeo, che stava con i ministri di Saul: «Ho visto il figlio di Iesse quando venne a Nob da Achimelech figlio di Achitub
10e costui ha consultato il Signore per lui, gli ha dato da mangiare e gli ha consegnato la spada di Golia il Filisteo».
11Il re subito convocò il sacerdote Achimelech figlio di Achitub e tutti i sacerdoti della casa di suo padre che erano in Nob ed essi vennero tutti dal re.
12Disse Saul: «Ascolta, figlio di Achitub». Rispose: «Eccomi, signor mio».
13Saul gli disse: «Perché vi siete accordati contro di me, tu e il figlio di Iesse, dal momento che gli hai fornito pane e spada e hai consultato l'oracolo di Dio per lui, allo scopo di sollevarmi oggi un nemico?».
14Achimelech rispose al re: «E chi è come Davide tra tutti i ministri del re? E' fedele, è genero del re, capo della tua guardia e onorato in casa tua.
15E' forse oggi la prima volta che consulto Dio per lui? Lungi da me! Non getti il re questa colpa sul suo servo né su tutta la casa di mio padre, poiché il tuo servo non sapeva di questa faccenda cosa alcuna, né piccola né grande».
16Ma il re disse: «Devi morire, Achimelech, tu e tutta la casa di tuo padre».
17Il re disse ai corrieri che stavano attorno a lui: «Accostatevi e mettete a morte i sacerdoti del Signore, perché hanno prestato mano a Davide e non mi hanno avvertito pur sapendo che egli fuggiva». Ma i ministri del re non vollero stendere le mani per colpire i sacerdoti del Signore.
18Allora il re disse a Doeg: «Accostati tu e colpisci i sacerdoti». Doeg l'Idumeo si fece avanti e colpì di sua mano i sacerdoti e uccise in quel giorno ottantacinque uomini che portavano l'efod di lino.
19Saul passò a fil di spada Nob, la città dei sacerdoti: uomini e donne, fanciulli e lattanti; anche buoi, asini e pecore passò a fil di spada.
20Scampò un figlio di Achimelech, figlio di Achitub, che si chiamava Ebiatar, il quale fuggì presso Davide.
21Ebiatar narrò a Davide che Saul aveva trucidato i sacerdoti del Signore.
22Davide rispose ad Ebiatar: «Quel giorno sapevo, data la presenza di Doeg l'Idumeo, che avrebbe riferito tutto a Saul. Io devo rispondere di tutte le vite della casa di tuo padre.
23Rimani con me e non temere: chiunque vorrà la tua vita, vorrà la mia, perché tu starai presso di me come un deposito da custodire».
Chapter 23
1Riferirono a Davide: «Ecco i Filistei assediano Keila e saccheggiano le aie».
2Davide consultò il Signore chiedendo: «Devo andare? Riuscirò a battere questi Filistei?». Rispose il Signore: «Và perché sconfiggerai i Filistei e libererai Keila».
3Ma gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco, noi abbiamo gia da temere qui in Giuda, tanto più se andremo a Keila contro le forze dei Filistei».
4Davide consultò di nuovo il Signore e il Signore gli rispose: «Muoviti e scendi a Keila, perché io metterò i Filistei nelle tue mani».
5Davide con i suoi uomini scese a Keila, assalì i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Keila.
6Quando Ebiatar figlio di Achimelech si era rifugiato presso Davide, l'efod era nelle sue mani e con quello era sceso a Keila.
7Fu riferito a Saul che Davide era giunto a Keila e Saul disse: «Dio l'ha messo nelle mie mani, perché si è messo in una trappola venendo in una città con porte e sbarre».
8Saul chiamò tutto il popolo alle armi per scendere a Keila e assediare Davide e i suoi uomini.
9Quando Davide seppe che Saul veniva contro di lui macchinando disegni iniqui, disse al sacerdote Ebiatar: «Porta qui l'efod».
10Davide disse: «Signore, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito dire che Saul cerca di venire contro Keila e di distruggere la città per causa mia.
11Mi metteranno nelle sue mani i cittadini di Keila? Scenderà Saul, come ha saputo il tuo servo? Signore, Dio d'Israele, fallo sapere al tuo servo». Il Signore rispose: «Scenderà».
12Davide aggiunse: «I cittadini di Keila mi consegneranno nelle mani di Saul con i miei uomini?». Il Signore rispose: «Ti consegneranno».
13Davide si alzò e uscì da Keila con la truppa, circa seicento uomini, e andò vagando senza mèta. Fu riferito a Saul che Davide era fuggito da Keila ed egli rinunziò all'azione.
14Davide andò a dimorare nel deserto in luoghi impervi, in zona montuosa, nel deserto di Zif e Saul lo ricercava sempre; ma Dio non lo mise mai nelle sue mani.
15Davide sapeva che Saul era uscito a cercare la sua vita. Intanto Davide stava nel deserto di Zif, a Corsa.
16Allora Giònata figlio di Saul si alzò e andò da Davide a Corsa e ne rinvigorì il coraggio in Dio.
17Poi gli disse: «Non temere: la mano di Saul mio padre non potrà raggiungerti e tu regnerai su Israele mentre io sarò a te secondo. Anche Saul mio padre lo sa bene».
18Essi strinsero un patto davanti al Signore. Davide rimase a Corsa e Gionata tornò a casa.
19Ma alcuni uomini di Zif vennero a Gàbaa da Saul per dirgli: «Non sai che Davide è nascosto presso di noi fra i dirupi?
20Ora, atteso il tuo desiderio di scendere, o re, scendi e sapremo metterlo nelle mani del re».
21Rispose Saul: «Benedetti voi nel nome del Signore, perché vi siete presi a cuore la mia causa.
22Andate dunque, informatevi ancora, accertatevi bene del luogo dove muove i suoi passi e chi lo ha visto là, perché mi hanno detto che egli è molto astuto.
23Cercate di conoscere tutti i nascondigli nei quali si rifugia e tornate a me con la conferma. Allora verrò con voi e, se sarà nel paese, lo ricercherò in tutti i villaggi di Giuda».
24Si alzarono e tornarono a Zif precedendo Saul. Davide e i suoi uomini erano nel deserto di Maon, nell'Araba a meridione della steppa.
25Saul andò con i suoi uomini per ricercarlo. Ma la cosa fu riferita a Davide, il quale scese presso la rupe, rimanendo nel deserto di Maon. Lo seppe Saul e seguì le tracce di Davide nel deserto di Maon.
26Saul procedeva sul fianco del monte da una parte e Davide e i suoi uomini sul fianco del monte dall'altra parte. Davide cercava in ogni modo di sfuggire a Saul e Saul e i suoi uomini accerchiavano Davide e i suoi uomini per prenderli.
27Ma arrivò un messaggero a dire a Saul: «Vieni in fretta, perché i Filistei hanno invaso il paese».
28Allora Saul cessò di inseguire Davide e andò contro i Filistei. Per questo chiamarono quel luogo: Rupe della separazione.
Chapter 24
1Davide da quel luogo salì ad abitare nel deserto di Engàddi.
2Quando Saul tornò dall'azione contro i Filistei, gli riferirono: «Ecco, Davide è nel deserto di Engàddi».
3Saul scelse tremila uomini valenti in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide di fronte alle Rocce dei caprioli.
4Arrivò ai recinti dei greggi lungo la strada, ove c'era una caverna. Saul vi entrò per un bisogno naturale, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna.
5Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: Vedi, metto nelle tue mani il tuo nemico, trattalo come vuoi». Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere.
6Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul.
7Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore».
8Davide dissuase con parole severe i suoi uomini e non permise che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.
9Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore» Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò.
10Davide continuò rivolgendosi a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice: Ecco Davide cerca la tua rovina?
11Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna. Mi fu suggerito di ucciderti, ma io ho avuto pietà di te e ho detto: Non stenderò la mano sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore.
12Guarda, padre mio, il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, vedi che non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun disegno iniquo né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla.
13Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti, poiché la mia mano non si stenderà su di te.
14Come dice il proverbio antico: e la mia mano non sarà contro di te.
15Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce.
16Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e giudichi la mia causa e mi faccia giustizia di fronte a te».
17Quando Davide ebbe finito di pronunziare verso Saul queste parole, Saul disse: «E' questa la tua voce, Davide figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse.
18Poi continuò verso Davide: «Tu sei stato più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male.
19Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me, che il Signore mi aveva messo nelle tue mani e tu non mi hai ucciso.
20Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace? Il Signore ti renda felicità per quanto hai fatto a me oggi.
21Or ecco sono persuaso che, certo, regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d'Israele.
22Ma tu giurami ora per il Signore che non sopprimerai dopo di me la mia discendenza e non cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre».
23Davide giurò a Saul. Saul tornò a casa, mentre Davide con i suoi uomini salì al rifugio.
Chapter 25
1Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo pianse. Lo seppellirono presso la sua casa in Rama. Davide si alzò e scese al deserto di Paran.
2Vi era in Maon un uomo che possedeva beni a Carmel; costui era molto ricco, aveva un gregge di tremila pecore e mille capre e si trovava a Carmel per tosare il gregge.
3Quest'uomo si chiamava Nabal e sua moglie Abigail. La donna era di buon senso e di bell'aspetto, ma il marito era brutale e cattivo; era un Calebita.
4Davide nel deserto sentì che Nabal era alla tosatura del gregge.
5Allora Davide inviò dieci giovani; Davide disse a questi giovani: «Salite a Carmel, andate da Nabal e chiedetegli a mio nome se sta bene.
6Voi direte così a mio fratello: Pace a te e pace alla tua casa e pace a quanto ti appartiene!
7Ho sentito appunto che stanno tosando le tue pecore. Ebbene, quando i tuoi pastori sono stati con noi, non li abbiamo molestati e niente delle loro cose ha subito danno finché sono stati a Carmel.
8Interroga i tuoi uomini e ti informeranno. Questi giovani trovino grazia ai tuoi occhi, perché siamo giunti in un giorno lieto. Dà, ti prego, quanto puoi dare ai tuoi servi e al tuo figlio Davide».
9Gli uomini di Davide andarono e fecero a Nabal tutto quel discorso a nome di Davide e attesero.
10Ma Nabal rispose ai servi di Davide: «Chi è Davide e chi è il figlio di Iesse? Oggi sono troppi i servi che scappano dai loro padroni.
11Devo prendere il pane, l'acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a gente che non so da dove venga?».
12Gli uomini di Davide rifecero la strada, tornarono indietro e gli riferirono tutto questo discorso.
13Allora Davide disse ai suoi uomini: «Cingete tutti la spada!». Tutti cinsero la spada e Davide cinse la sua e partirono dietro Davide circa quattrocento uomini. Duecento rimasero a guardia dei bagagli.
14Ma Abigail, la moglie di Nabal, fu avvertita da uno dei servi, che le disse: «Ecco Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli ha inveito contro di essi.
15Veramente questi uomini sono stati molto buoni con noi; non ci hanno molestati e non ci è venuto a mancare niente finché siamo stati con loro, quando eravamo in campagna.
16Sono stati per noi come un muro di difesa di notte e di giorno, finché siamo stati con loro a pascolare il gregge.
17Sappilo dunque e vedi ciò che devi fare, perché pende qualche guaio sul nostro padrone e su tutta la sua casa. Egli poi è troppo cattivo e non gli si può dire una parola».
18Abigail allora prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque arieti preparati, cinque misure di grano tostato, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi secchi e li caricò sugli asini.
19Poi disse ai servi: «Precedetemi, io vi seguirò». Ma non disse nulla al marito Nabal.
20Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva lungo un sentiero nascosto della montagna, Davide e i suoi uomini scendevano di fronte a lei ed essa s'incontrò con loro.
21Davide andava dicendo: «Ho dunque custodito invano tutto ciò che appartiene a costui nel deserto; niente fu danneggiato di ciò che gli appartiene ed egli mi rende male per bene.
22Tanto faccia Dio ai nemici di Davide e ancora peggio, se di tutti i suoi io lascerò sopravvivere fino al mattino un solo maschio!».
23Appena Abigail vide Davide, smontò in fretta dall'asino, cadde con la faccia davanti a Davide e si prostrò a terra.
24Cadde ai suoi piedi e disse: «Sono io colpevole, mio signore. Lascia che parli la tua schiava al tuo orecchio e tu dègnati di ascoltare le parole della tua schiava.
25Non faccia caso il mio signore di quell'uomo cattivo che è Nabal, perché egli è come il suo nome: stolto si chiama e stoltezza è in lui; io tua schiava non avevo visto i tuoi giovani, o mio signore, che avevi mandato.
26Ora, mio signore, per la vita del Signore e per la tua vita, poiché il Signore ti ha impedito di venire al sangue e farti giustizia con la tua mano, siano appunto come Nabal i tuoi nemici e coloro che cercano di fare il male al mio signore.
27Quanto a questo dono che la tua schiava porta al mio signore, fà che sia dato agli uomini che seguono i tuoi passi, mio signore.
28Perdona la colpa della tua schiava. Certo il Signore concederà a te, mio signore, una casa duratura, perché il mio signore combatte le battaglie del Signore, né si troverà alcun male in te per tutti i giorni della tua vita.
29Se qualcuno insorgerà a perseguitarti e a cercare la tua vita, la tua anima, o mio signore, sarà conservata nello scrigno della vita presso il Signore tuo Dio, mentre l'anima dei tuoi nemici Egli la scaglierà come dal cavo della fionda.
30Certo, quando il Signore ti avrà concesso tutto il bene che ha detto a tuo riguardo e ti avrà costituito capo d'Israele,
31non sia di angoscia o di rimorso al tuo cuore questa cosa: l'aver versato invano il sangue e l'aver fatto giustizia con la tua mano, mio signore. Il Signore ti farà prosperare, mio signore, ma tu vorrai ricordarti della tua schiava».
32Davide esclamò rivolto ad Abigail: «Benedetto il Signore, Dio d'Israele, che ti ha mandato oggi incontro a me.
33Benedetto il tuo senno e benedetta tu che mi hai impedito oggi di venire al sangue e di fare giustizia da me.
34Viva sempre il Signore, Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti il male; perché se non fossi venuta in fretta incontro a me, non sarebbe rimasto a Nabal allo spuntar del giorno un solo maschio».
35Davide prese poi dalle mani di lei quanto gli aveva portato e le disse: «Torna a casa in pace. Vedi: ho ascoltato la tua voce e ho rasserenato il tuo volto».
36Abigail tornò da Nabal: questi teneva in casa un banchetto come un banchetto da re. Il suo cuore era allegro ed egli era ubriaco fradicio. Essa non gli disse né tanto né poco fino allo spuntar del giorno.
37Il mattino dopo, quando Nabal ebbe smaltito il vino, la moglie gli narrò la faccenda; il cuore gli si tramortì nel petto ed egli rimase come una pietra.
38Dieci giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì.
39Quando Davide sentì che Nabal era morto, esclamò: «Benedetto il Signore che ha fatto giustizia dell'ingiuria che ho ricevuto da Nabal; ha trattenuto il suo servo dal male e ha rivolto sul capo di Nabal la sua iniquità». Poi Davide mandò messaggeri e annunziò ad Abigail che voleva prenderla in moglie.
40I servi di Davide andarono a Carmel e le dissero: «Davide ci ha mandati a prenderti perché tu sia sua moglie».
41Essa si alzò, si prostrò con la faccia a terra e disse: «Ecco, la tua schiava sarà come una schiava per lavare i piedi ai servi del mio signore».
42Abigail si preparò in fretta poi salì su un asino e, seguita dalle sue cinque giovani ancelle, tenne dietro ai messaggeri di Davide e divenne sua moglie.
43Davide aveva preso anche Achinoàm da Izreèl e furono tutte e due sue mogli.
44Saul aveva dato Mikal sua figlia, gia moglie di Davide, a Palti figlio di Lais, che abitava in Gallìm.
Chapter 26
1Gli abitanti di Zif si recarono da Saul in Gàbaa e gli dissero: «Non è forse Davide nascosto sull'altura di Cachilà, di fronte al deserto?».
2Saul si mosse e scese al deserto di Zif conducendo con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.
3Saul si accampò sull'altura di Cachilà di fronte al deserto presso la strada mentre Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che Saul lo inseguiva nel deserto,
4Davide mandò alcune spie ed ebbe conferma che Saul era arrivato davvero.
5Allora Davide si alzò e venne al luogo dove era giunto Saul; là Davide notò il posto dove dormivano Saul e Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di lui. Saul riposava tra i carriaggi e la truppa era accampata all'intorno.
6Davide si rivolse ad Achimelech, l'Hittita e ad Abisài, figlio di Zeruià, fratello di Ioab, dicendo: «Chi vuol scendere con me da Saul nell'accampamento?». Rispose Abisài: «Scenderò io con te».
7Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco Saul giaceva nel sonno tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra a capo del suo giaciglio mentre Abner con la truppa dormiva all'intorno.
8Abisài disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo».
9Ma Davide disse ad Abisài: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?».
10Davide soggiunse: «Per la vita del Signore, solo il Signore lo toglierà di mezzo o perché arriverà il suo giorno e morirà o perché scenderà in battaglia e sarà ucciso.
11Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato del Signore! Ora prendi la lancia che sta a capo del suo giaciglio e la brocca dell'acqua e andiamocene».
12Così Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era dalla parte del capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
13Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era grande spazio tra di loro.
14Allora Davide gridò alla truppa e ad Abner, figlio di Ner: «Non risponderai, Abner?». Abner rispose: «Chi sei tu che gridi verso il re?».
15Davide rispose ad Abner: «Non sei un uomo tu? E chi è come te in Israele? E perché non hai fatto guardia al re tuo signore? E' venuto infatti uno del popolo per uccidere il re tuo signore.
16Non hai fatto certo una bella cosa. Per la vita del Signore, siete degni di morte voi che non avete fatto guardia al vostro signore, all'unto del Signore. E ora guarda dov'è la lancia del re e la brocca che era presso il suo capo».
17Saul riconobbe la voce di Davide e gridò: «E' questa la tua voce, Davide, figlio mio?». Rispose Davide: «E' la mia voce, o re mio signore».
18Aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho fatto? Che male si trova in me?
19Ascolti dunque il re mio signore la parola del suo servo: se il Signore ti eccita contro di me, voglia accettare il profumo di un'offerta. Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al Signore, perché oggi mi scacciano lontano, impedendomi di partecipare all'eredità del Signore. E' come se dicessero: Và a servire altri dei.
20Almeno non sia versato sulla terra il mio sangue lontano dal Signore, ora che il re d'Israele è uscito in campo per ricercare una pulce, come si insegue una pernice sui monti».
21Il re rispose: «Ho peccato, ritorna, Davide figlio mio. Non ti farò più del male, perché la mia vita oggi è stata tanto preziosa ai tuoi occhi. Ho agito da sciocco e mi sono molto, molto ingannato».
22Rispose Davide: «Ecco la lancia del re, passi qui uno degli uomini e la prenda!
23Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore.
24Ed ecco, come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sia preziosa la mia vita agli occhi del Signore ed egli mi liberi da ogni angoscia».
25Saul rispose a Davide: «Benedetto tu sia, Davide figlio mio. Certo saprai fare e riuscirai in tutto». Davide andò per la sua strada e Saul tornò alla sua dimora.
Chapter 27
1Davide pensò: «Certo un giorno o l'altro perirò per mano di Saul. Non ho miglior via d'uscita che cercare scampo nel paese dei Filistei; Saul rinunzierà a ricercarmi in tutto il territorio d'Israele e sfuggirò dalle sue mani».
2Così Davide si mosse e si portò, con i seicento uomini che aveva con sé, presso Achis, figlio di Moach, re di Gat.
3Davide rimase presso Achis in Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la famiglia; Davide con le due mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, gia moglie di Nabal da Carmel.
4Fu riferito a Saul che Davide si era rifugiato in Gat e non lo cercò più.
5Davide disse ad Achis: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi sia concesso un luogo in una città del tuo territorio dove io possa abitare. Perché dovrà stare il tuo servo presso di te nella tua città reale?».
6E Achis quello stesso giorno gli diede Ziklàg; per questo Ziklàg è rimasta in possesso di Giuda fino a oggi.
7La durata del soggiorno di Davide nel territorio dei Filistei fu di un anno e quattro mesi.
8Davide e i suoi uomini partivano a fare razzie contro i Ghesuriti, i Ghirziti e gli Amaleciti: questi appunto sono gli abitanti di quel territorio che si estende da Telam verso Sur fino al paese d'Egitto.
9Davide batteva quel territorio e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva greggi e armenti, asini e cammelli e vesti, poi tornava indietro e veniva da Achis.
10Quando Achis chiedeva: «Dove avete fatto scorrerie oggi?», Davide rispondeva: «Contro il Negheb di Giuda, contro il Negheb degli Ierahmeeliti, contro il Negheb dei Keniti».
11Davide non lasciava sopravvivere né uomo né donna da portare a Gat, pensando: «Non vorrei che riferissero contro di noi: Così ha fatto Davide». Tale fu la sua condotta finché dimorò nel territorio dei Filistei.
12Achis faceva conto su Davide, pensando: «Certo si è attirato l'odio del suo popolo, di Israele e così sarà per sempre mio servo».
Chapter 28
1In quei giorni i Filistei radunarono l'esercito per combattere contro Israele e Achis disse a Davide: «Tieni bene a mente che devi uscire in campo con me insieme con i tuoi uomini».
2Davide rispose ad Achis: «Tu sai gia quello che farà il tuo servo». Achis disse: «Bene! Ti faccio per sempre mia guardia del corpo».
3Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui; poi l'avevano seppellito in Rama sua città. Saul aveva bandito dal paese i negromanti e gl'indovini.
4I Filistei si radunarono, si mossero e posero il campo in Sunàm. Saul radunò tutto Israele e si accampò sul Gelboe.
5Quando Saul vide il campo dei Filistei, rimase atterrito e il suo cuore tremò di paura.
6Saul consultò il Signore e il Signore non gli rispose né attraverso sogni, né mediante gli Urim, né per mezzo dei profeti.
7Allora Saul disse ai suoi ministri: «Cercatemi una negromante, perché voglio andare a consultarla». I suoi ministri gli risposero: «Vi è una negromante nella città di Endor».
8Saul si camuffò, si travestì e partì con due uomini. Arrivò da quella donna di notte. Disse: «Pratica la divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che io ti dirò».
9La donna gli rispose: «Tu sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dal paese i negromanti e gli indovini e tu perché tendi un tranello alla mia vita per uccidermi?».
10Saul le giurò per il Signore: «Per la vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa faccenda».
11Essa disse: «Chi devo evocarti?». Rispose: «Evocami Samuele».
12La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e disse quella donna a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!».
13Le rispose il re: «Non aver paura, che cosa vedi?». La donna disse a Saul: «Vedo un essere divino che sale dalla terra».
14Le domandò: «Che aspetto ha?». Rispose: «E' un uomo anziano che sale ed è avvolto in un mantello». Saul comprese che era veramente Samuele e si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò.
15Allora Samuele disse a Saul: «Perché mi hai disturbato e costretto a salire?». Saul rispose: «Sono in grande difficoltà. I Filistei mi muovono guerra e Dio si è allontanato da me; non mi ha più risposto né per mezzo dei profeti, né per mezzo dei sogni; perciò ti ho evocato, perché tu mi manifesti quello che devo fare».
16Samuele rispose: «Perché mi vuoi consultare, quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico?
17Il Signore ha fatto nei tuoi riguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore ha strappato da te il regno e l'ha dato al tuo prossimo, a Davide.
18Poiché non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo.
19Il Signore abbandonerà inoltre Israele insieme con te nelle mani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore consegnerà anche l'accampamento d'Israele in mano ai Filistei».
20All'istante Saul cadde a terra lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele; inoltre era gia senza forze perché non aveva mangiato niente tutto quel giorno e la notte.
21Allora la donna si accostò a Saul e vedendolo tutto spaventato, gli disse: «Ecco, la tua serva ha ascoltato i tuoi ordini. Ho esposto al pericolo la vita per obbedire alla parola che mi hai detto.
22Ma ora ascolta anche tu la voce della tua serva. Ti ho preparato un pezzo di pane: mangia e riprenderai le forze, perché devi rimetterti in viaggio».
23Egli rifiutava e diceva: «Non mangio». Ma i suoi servi insieme alla donna lo costrinsero e accettò di mangiare. Si alzò da terra e sedette sul letto.
24La donna aveva in casa un vitello da ingrasso; si affrettò a ucciderlo, poi prese la farina, la impastò e gli fece cuocere pani azzimi.
25Mise tutto davanti a Saul e ai suoi servi. Essi mangiarono, poi si alzarono e partirono quella stessa notte.
Chapter 29
1I Filistei avevano concentrato tutte le forze in Afek, mentre gli Israeliti erano accampati presso la sorgente che si trova in Izreèl.
2I capi dei Filistei marciavano con le loro centinaia e le migliaia. Davide e i suoi uomini marciavano alla retroguardia con Achis.
3I capi dei Filistei domandarono: «Che cosa fanno questi Ebrei?». Achis rispose ai capi dei Filistei: «Non è forse costui Davide servo di Saul re d'Israele? E' stato con me un anno o due e non ho trovato in lui nulla da ridire dal giorno della sua venuta fino ad oggi».
4I capi dei Filistei furono tutti contro di lui e gli intimarono: «Rimanda quest'uomo: torni al luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi in guerra, perché non diventi nostro nemico durante il combattimento. Come riacquisterà costui il favore del suo signore, se non con la testa di questi uomini?
5Non è costui quel Davide a cui cantavano tra le danze: e Davide i suoi diecimila?».
6Achis chiamò Davide e gli disse: «Per la vita del Signore, tu sei leale e io vedo con piacere che tu vada e venga con me in guerra, perché non ho trovato in te alcuna malizia, da quando sei arrivato fino ad oggi. Ma non sei gradito agli occhi dei capi.
7Quindi torna indietro, per non passare come nemico agli occhi dei capi dei Filistei».
8Rispose Davide ad Achis: «Che cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo, da quando sono venuto alla tua presenza fino ad oggi, perché io non possa venire a combattere contro i nemici del re mio signore?».
9Rispose Achis a Davide: «So bene che tu mi sei prezioso come un inviato di Dio; ma i capi dei Filistei mi hanno detto: Non deve venire con noi a combattere.
10Alzatevi dunque domani mattina tu e i servi del tuo signore che sono venuti con te. Alzatevi presto e allo spuntar del giorno partite».
11Il mattino dopo Davide e i suoi uomini si alzarono presto per partire e tornarono nel territorio dei Filistei. I Filistei salirono ad Izreèl.
Chapter 30
1Quando Davide e i suoi uomini arrivarono a Ziklàg il terzo giorno, gli Amaleciti avevano fatto una razzia nel Negheb e a Ziklàg. Avevano distrutto Ziklàg appiccandole il fuoco.
2Avevano condotto via le donne e quanti vi erano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma li avevano fatti prigionieri e se n'erano andati.
3Tornò dunque Davide e gli uomini che erano con lui ed ecco la città era in preda alle fiamme; le loro donne, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via.
4Davide e la sua gente alzarono la voce e piansero finché ne ebbero forza.
5Le due mogli di Davide, Achinoàm di Izrèel e Abigail, gia moglie di Nabal da Carmel, erano state condotte via.
6Davide fu in grande angoscia perché tutta quella gente parlava di lapidarlo. Tutti avevano l'animo esasperato, ciascuno per i suoi figli e le sue figlie. Ma Davide ritrovò forza e coraggio nel Signore suo Dio.
7Allora Davide disse al sacerdote Ebiatar figlio di Achimelech: «Portami l'efod». Ebiatar accostò l'efod a Davide.
8Davide consultò il Signore e chiese: «Devo inseguire questa banda? La raggiungerò?». Gli rispose: «Inseguila, la raggiungerai e libererai i prigionieri».
9Davide e i seicento uomini che erano con lui partirono e giunsero al torrente di Besor, dove quelli rimasti indietro si fermarono.
10Davide continuò l'inseguimento con quattrocento uomini: si fermarono invece duecento uomini che erano troppo affaticati per passare il torrente di Besor.
11Trovarono nella campagna un Egiziano e lo portarono a Davide. Gli diedero da mangiare pane e gli diedero da bere acqua.
12Gli diedero anche una schiacciata di fichi secchi e due grappoli di uva passa. Mangiò e si sentì rianimato, perché non aveva preso cibo e non aveva bevuto acqua da tre giorni e da tre notti.
13Davide gli domandò: «A chi appartieni tu e di dove sei?». Rispose: «Sono un giovane egiziano, schiavo di un Amalecita. Il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa mi sono ammalato.
14Noi abbiamo depredato il Negheb dei Cretei, quello di Giuda e il Negheb di Caleb e abbiamo appiccato il fuoco a Ziklàg».
15Davide gli disse: «Vuoi tu guidarmi verso quella banda?». Rispose: «Giurami per Dio che non mi ucciderai e non mi riconsegnerai al mio padrone e ti condurrò da quella banda».
16Così fece da guida ed ecco, erano sparsi sulla distesa di quella regione a mangiare e a bere e a far festa con tutto l'ingente bottino che avevano preso dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda.
17Davide li battè dalle prime luci dell'alba fino alla sera del giorno dopo e non sfuggì alcuno di essi, se non quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono.
18Davide liberò tutti coloro che gli Amaleciti avevano preso e in particolare Davide liberò le sue due mogli.
19Non mancò nessuno tra di essi, né piccolo né grande, né figli né figlie, né la preda né ogni altra cosa che era stata presa loro: Davide ricuperò tutto.
20Davide prese tutto il bestiame minuto e grosso: spingevano davanti a lui tutto questo bestiame e gridavano: «Questo è il bottino di Davide».
21Davide poi giunse ai duecento uomini che erano troppo sfiniti per seguire Davide e aveva fatto rimanere al torrente di Besor. Essi andarono incontro a Davide e a tutta la sua gente: Davide con la truppa si accostò e domandò loro come stavano le cose.
22Ma tutti i cattivi e gli iniqui tra gli uomini che erano andati con Davide si misero a dire: «Poiché non sono venuti con noi, non si dia loro niente della preda, eccetto le mogli e i figli di ciascuno; li conducano via e se ne vadano».
23Davide rispose: «Non fate così, fratelli miei, con quello che il Signore ci ha dato, salvandoci tutti e mettendo nelle nostre mani quella torma che era venuta contro di noi.
24Chi vorrà seguire questo vostro parere? Perché quale la parte di chi scende a battaglia, tale è la parte di chi fa la guardia ai bagagli: insieme faranno le parti».
25Da quel giorno in poi stabilì questo come regola e statuto in Israele fino ad oggi.
26Quando fu di ritorno a Ziklàg, Davide mandò parte del bottino agli anziani di Giuda suoi amici, con queste parole: «Eccovi un dono proveniente dal bottino dei nemici del Signore»:
27a quelli di Betel e a quelli di Rama nel Negheb, a quelli di Iattìr,
28a quelli di Aroer, a quelli di Sifmòt, a quelli di Estemoà,
29a quelli di Ràcal, a quelli delle città degli Ieracmeeliti, a quelli delle città dei Keniti,
30a quelli di Cormà, a quelli di Bor-Asàn, a quelli di Atach,
31a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi per cui era passato Davide con i suoi uomini.
Chapter 31
1I Filistei vennero a battaglia con Israele, ma gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe.
2I Filistei si strinsero attorno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giònata, Abinadàb e Malkisuà, figli di Saul.
3La lotta si aggravò contro Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri.
4Allora Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a schernirmi». Ma lo scudiero non volle, perché era troppo spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra.
5Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anche lui sulla sua spada e morì con lui.
6Così morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli, lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini.
7Quando gli Israeliti che erano dall'altra parte della valle e quelli che erano oltre il Giordano, videro che l'esercito d'Israele era in fuga ed erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. I Filistei vennero e vi si stabilirono.
8Il giorno dopo, quando i Filistei vennero per depredare i cadaveri, trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Gelboe.
9Essi tagliarono la testa di lui, lo spogliarono dell'armatura e inviarono queste cose nel paese dei Filistei, girando dovunque per dare il felice annunzio ai templi dei loro idoli e a tutto il popolo.
10Posero poi le sue armi nel tempio di Astàrte e appesero il suo corpo alle mura di Beisan.
11I cittadini di Iabes di Gàlaad vennero a sapere quello che i Filistei avevano fatto a Saul.
12Allora tutti gli uomini valorosi si mossero: partirono nel pieno della notte e sottrassero il corpo di Saul e i corpi dei suoi figli dalle mura di Beisan, li portarono a Iabes e qui li bruciarono.
13Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto il tamarisco che è in Iabes e fecero digiuno per sette giorni.
2 Samuel
Chapter 1
1Dopo la morte di Saul, Davide tornò dalla strage degli Amaleciti e rimase in Ziklàg due giorni.
2Al terzo giorno ecco arrivare un uomo dal campo di Saul con la veste stracciata e col capo cosparso di polvere. Appena giunto presso Davide, cadde a terra e si prostrò.
3Davide gli chiese: «Da dove vieni?». Rispose: «Sono fuggito dal campo d'Israele».
4Davide gli domandò: «Come sono andate le cose? Su, raccontami!». Rispose: «E' successo che il popolo è fuggito nel corso della battaglia, molti del popolo sono caduti e sono morti; anche Saul e suo figlio Giònata sono morti».
5Davide chiese ancora al giovane che gli portava le notizie: «Come sai che sono morti Saul e suo figlio Giònata?».
6Il giovane che recava la notizia rispose: «Ero venuto per caso sul monte Gelboe ed ecco vidi Saul appoggiato alla lancia e serrato tra carri e cavalieri.
7Egli si volse indietro, mi vide e mi chiamò vicino. Dissi: Eccomi!
8Mi chiese: Chi sei tu? Gli risposi: Sono un Amalecita.
9Mi disse: Gettati contro di me e uccidimi: io sento le vertigini, ma la vita è ancora tutta in me.
10Io gli fui sopra e lo uccisi, perché capivo che non sarebbe sopravvissuto alla sua caduta. Poi presi il diadema che era sul suo capo e la catenella che aveva al braccio e li ho portati qui al mio signore».
11Davide afferrò le sue vesti e le stracciò; così fecero tutti gli uomini che erano con lui.
12Essi alzarono gemiti e pianti e digiunarono fino a sera per Saul e Giònata suo figlio, per il popolo del Signore e per la casa d'Israele, perché erano caduti colpiti di spada.
13Davide chiese poi al giovane che aveva portato la notizia: «Di dove sei tu?». Rispose: «Sono figlio di un forestiero amalecita».
14Davide gli disse allora: «Come non hai provato timore nello stendere la mano per uccidere il consacrato del Signore?».
15Davide chiamò uno dei suoi giovani e gli disse: «Accostati e ammazzalo». Egli lo colpì subito e quegli morì.
16Davide gridò a lui: «Il tuo sangue ricada sul tuo capo. Attesta contro di te la tua bocca che ha detto: Io ho ucciso il consacrato del Signore!».
17Allora Davide intonò questo lamento su Saul e suo figlio Giònata
18e ordinò che fosse insegnato ai figli di Giuda. Ecco, si trova scritto nel Libro del Giusto:
19«Il tuo vanto, Israele, sulle tue alture giace trafitto! Perché sono caduti gli eroi?
20Non fatelo sapere in Gat, non l'annunziate per le vie di Ascalon, non ne faccian festa le figlie dei Filistei, non ne esultino le figlie dei non circoncisi!
21O monti di Gelboe, non più rugiada né pioggia su di voi né campi di primizie, perché qui fu avvilito lo scudo degli eroi, lo scudo di Saul, non unto di olio,
22ma col sangue dei trafitti, col grasso degli eroi. L'arco di Giònata non tornò mai indietro, la spada di Saul non tornava mai a vuoto.
23Saul e Giònata, amabili e gentili, né in vita né in morte furon divisi; erano più veloci delle aquile, più forti dei leoni.
24Figlie d'Israele, piangete su Saul, che vi vestiva di porpora e di delizie, che appendeva gioielli d'oro sulle vostre vesti.
25Perché son caduti gli eroi in mezzo alla battaglia? Giònata, per la tua morte sento dolore,
26l'angoscia mi stringe per te, fratello mio Giònata! Tu mi eri molto caro; la tua amicizia era per me preziosa più che amore di donna.
27Perché son caduti gli eroi, son periti quei fulmini di guerra?».
Chapter 2
1Dopo questi fatti, Davide consultò il Signore dicendo: «Devo andare in qualcuna delle città di Giuda?». Il Signore gli rispose: «Và!». Chiese ancora Davide: «Dove andrò?». Rispose: «A Ebron».
2Davide dunque andò là con le sue due mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, gia moglie di Nabal da Carmel.
3Davide portò con sé anche i suoi uomini, ognuno con la sua famiglia, e abitarono nella città di Ebron.
4Vennero allora gli uomini di Giuda e qui unsero Davide re sulla casa di Giuda. Saul,
5Davide inviò messaggeri agli uomini di Iabes di Gàlaad per dir loro: «Benedetti voi dal Signore, perché avete fatto quest'opera di misericordia al vostro Signore, a Saul, e gli avete dato sepoltura.
6Vi renda dunque il Signore misericordia e fedeltà. Anch'io farò a voi del bene perché avete compiuto quest'opera.
7Ora riprendano coraggio le vostre mani e siate uomini forti. E' morto Saul vostro signore, ma quelli della tribù di Giuda hanno unto me come re sopra di loro».
8Intanto Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di Saul, prese Is-Bàal, figlio di Saul e lo condusse a Macanàim.
9Poi lo costituì re su Gàlaad, sugli Asuriti, su Izreèl, su Efraim e su Beniamino, cioè su tutto Israele.
10Is-Bàal, figlio di Saul, aveva quarant'anni quando fu fatto re di Israele e regnò due anni. Solo la casa di Giuda seguiva Davide.
11Il periodo di tempo durante il quale Davide fu re di Ebron fu di sette anni e sei mesi.
12Abner figlio di Ner e i ministri di Is-Bàal, figlio di Saul, si mossero da Macanàim verso Gàbaon.
13Anche Ioab, figlio di Zeruià, e i seguaci di Davide si mossero e li incontrarono presso la piscina di Gàbaon. Questi stavano presso la piscina da una parte e quelli dall'altra parte.
14Abner gridò a Ioab: «Potrebbero alzarsi i giovani e scontrarsi davanti a noi». Ioab rispose: «Si alzino pure».
15Si alzarono e sfilarono in rassegna: dodici dalla parte di Beniamino e di Is-Bàal figlio di Saul e dodici tra i seguaci di Davide.
16Ciascuno afferrò la testa dell'avversario e gli cacciò la spada nel fianco: così caddero tutti insieme e quel luogo fu chiamato Campo dei Fianchi, che si trova in Gàbaon.
17La battaglia divenne in quel giorno molto dura e furono sconfitti Abner e gli Israeliti dai seguaci di Davide.
18Vi erano là tre figli di Zeruià, Ioab, Abisài e Asaèl. Asaèl era veloce nella corsa come una gazzella selvatica.
19Asaèl si era messo ad inseguire Abner e non deviava né a destra né a sinistra nell'inseguire Abner.
20Abner si volse indietro e gli gridò: «Tu sei Asaèl?». Rispose: «Sì».
21Abner aggiunse: «Volgiti a destra o a sinistra, afferra qualcuno dei giovani e porta via le sue spoglie». Ma Asaèl non volle cessare di inseguirlo.
22Abner tornò a dirgli: «Smetti di inseguirmi. Perché vuoi che ti stenda a terra? Come potrò alzare lo sguardo verso Ioab tuo fratello?».
23Ma siccome quegli non voleva saperne di ritirarsi, lo colpì con la punta della lancia al basso ventre, così che la lancia gli uscì di dietro ed egli cadde sul posto. Allora quanti arrivarono al luogo dove Asaèl era caduto e morto si fermarono.
24Ma Ioab e Abisài inseguirono Abner, finché, al tramonto del sole, essi giunsero alla collina di Ammà, di fronte a Ghiach, sulla strada del deserto di Gàbaon.
25I Beniaminiti si radunarono dietro Abner formando un gruppo compatto e si fermarono in cima ad una collina.
26Allora Abner gridò a Ioab: «Dovrà continuare per sempre la spada a divorare? Non sai che alla fine sarà una sventura? Quando finalmente darai ordine alla truppa di cessare l'inseguimento dei loro fratelli?».
27Rispose Ioab: «Per la vita di Dio, se tu non avessi parlato così, nessuno della truppa avrebbe cessato fino al mattino di inseguire il proprio fratello».
28Allora Ioab fece suonare la tromba e tutta la truppa si fermò e non inseguì più Israele e non combattè più.
29Abner e i suoi uomini marciarono per l'Araba tutta quella notte; passarono il Giordano, camminarono tutta la mattinata e arrivarono a Macanàim.
30Ioab, tornato dall'inseguimento di Abner, radunò tutta la truppa. Degli uomini di Davide ne mancavano diciannove oltre Asaèl.
31Ma i servi di Davide avevano colpito e ucciso trecentosessanta uomini tra i Beniaminiti e la gente di Abner.
32Essi presero Asaèl e lo seppellirono nel sepolcro di suo padre, che è in Betlemme. Ioab e i suoi uomini marciarono tutta la notte; spuntava il giorno quando furono in Ebron.
Chapter 3
1La guerra tra la casa di Saul e la casa di Davide si protrasse a lungo. Davide con l'andar del tempo si faceva più forte, mentre la casa di Saul andava indebolendosi.
2In Ebron nacquero a Davide dei figli e furono: il maggiore Amnòn, nato da Achinoàm di Izreèl;
3il secondo Kileàb, da Abigail gia moglie di Nabal da Carmel; il terzo Assalonne, nato da Maaca, figlia di Talmài re di Ghesùr;
4il quarto Adonìa nato da Agghìt; il quinto Sefatìa, figlio di Abitàl;
5il sesto Itreàm, nato da Eglà moglie di Davide. Questi nacquero a Davide in Ebron.
6Mentre durava la lotta tra la casa di Saul e quella di Davide, Abner era diventato potente nella casa di Saul.
7Saul aveva avuto una concubina chiamata Rizpà figlia di Aià. Ora Is-Bàal disse ad Abner: «Perché ti sei unito alla concubina di mio padre?».
8Abner si adirò molto per le parole di Is-Bàal e disse: «Sono io una testa di cane, di quelli di Giuda? Fino ad oggi ho usato benevolenza alla casa di Saul tuo padre, favorendo i suoi fratelli e i suoi amici, e non ti ho fatto cadere nelle mani di Davide; oggi tu mi rimproveri una colpa di donna.
9Tanto faccia Dio ad Abner e anche peggio, se io non farò per Davide ciò che il Signore gli ha giurato:
10trasferire cioè il regno dalla casa di Saul e stabilire il trono di Davide su Israele e su Giuda, da Dan fino a Bersabea».
11Quegli non fu capace di rispondere una parola ad Abner, perché aveva paura di lui.
12Abner inviò subito messaggeri a Davide per dirgli: «A chi il paese?». Intendeva dire: «Fà alleanza con me ed ecco, la mia mano sarà con te per ricondurre a te tutto Israele».
13Rispose: «Bene! Io farò alleanza con te. Però ho una cosa da chiederti ed è questa: non verrai alla mia presenza, se prima non mi condurrai davanti Mikal figlia di Saul, quando verrai a vedere il mio volto».
14Davide spedì messaggeri a Is-Bàal, figlio di Saul, intimandogli: «Restituisci mia moglie Mikal, che feci mia sposa al prezzo di cento membri di Filistei».
15Is-Bàal mandò incaricati a toglierla al suo marito, Paltiel figlio di Lais.
16Suo marito la seguì, camminando e piangendo dietro di lei fino a Bacurim. Poi Abner gli disse: «Torna indietro!» e quegli tornò.
17Intanto Abner rivolse questo discorso agli anziani d'Israele: «Da tempo voi ricercate Davide come vostro re.
18Ora mettetevi al lavoro, perché il Signore ha detto e confermato a Davide: Per mezzo di Davide mio servo libererò Israele mio popolo dalle mani dei Filistei e dalle mani di tutti i suoi nemici».
19Abner ebbe colloqui anche con gli uomini di Beniamino. Poi Abner tornò solo da Davide in Ebron a riferirgli quanto era stato approvato da Israele e da tutta la casa di Beniamino.
20Abner venne dunque a Davide in Ebron con venti uomini e Davide fece servire un banchetto ad Abner e ai suoi uomini.
21Abner disse poi a Davide: «Sono pronto! Vado a radunare tutto Israele intorno al re mio signore. Essi faranno alleanza con te e regnerai su quanto tu desideri». Davide congedò poi Abner, che partì in pace.
22Ed ecco, gli uomini di Davide e Ioab tornavano da una scorreria e portavano con sé grande bottino. Abner non era più con Davide in Ebron, perché questi lo aveva congedato, ed egli era partito in pace.
23Quando arrivarono Ioab e la sua truppa, fu riferito a Ioab: «E' venuto dal re Abner figlio di Ner ed egli l'ha congedato e se n'è andato in pace».
24Ioab si presentò al re e gli disse: «Che hai fatto? Ecco, è venuto Abner da te; perché l'hai congedato ed egli se n'è andato?
25Non sai chi è Abner figlio di Ner? E' venuto per ingannarti, per conoscere le tue mosse, per sapere ciò che fai».
26Ioab si allontanò da Davide e mandò messaggeri dietro Abner e lo fece tornare indietro dalla cisterna di Sira, senza che Davide lo sapesse.
27Abner tornò a Ebron e Ioab lo prese in disparte in mezzo alla porta, come per parlargli in privato, e qui lo colpì al basso ventre e lo uccise, per vendicare il sangue di Asaèl suo fratello.
28Davide seppe più tardi la cosa e protestò: «Sono innocente io e il mio regno per sempre davanti al Signore del sangue di Abner figlio di Ner.
29Ricada sulla testa di Ioab e su tutta la casa di suo padre. Nella casa di Ioab non manchi mai chi soffra gonorrea o sia colpito da lebbra o maneggi il fuso, chi cada di spada o chi sia senza pane».
30Ioab e suo fratello Abisài avevano trucidato Abner, perché aveva ucciso Asaèl loro fratello a Gàbaon in battaglia.
31Davide disse a Ioab e a tutta la gente che era con lui: «Stracciatevi le vesti, vestitevi di sacco e fate lutto davanti ad Abner». Anche il re Davide seguiva la bara.
32Seppellirono Abner in Ebron e il re levò la sua voce e pianse davanti al sepolcro di Abner; pianse tutto il popolo.
33Il re intonò un lamento funebre su Abner e disse: doveva dunque Abner morire?
34Le tue mani non erano state legate, i tuoi piedi non erano stati stretti in catene! Sei caduto come si cade davanti ai malfattori!». Tutto il popolo riprese a piangere su di lui.
35Tutto il popolo venne a invitare Davide perché prendesse cibo, mentre era ancora giorno; ma Davide giurò: «Tanto mi faccia Dio e anche di peggio, se io gusterò pane o qualsiasi altra cosa prima del tramonto del sole».
36Tutto il popolo notò la cosa e la trovò giusta; quanto fece il re ebbe l'approvazione del popolo intero.
37Tutto il popolo, cioè tutto Israele, fu convinto in quel giorno che la morte di Abner figlio di Ner non era stata provocata dal re.
38Disse ancora il re ai suoi ministri: «Sappiate che oggi è caduto un capo, un grande in Israele. Io, oggi, mi sono comportato dolcemente, sebbene gia consacrato re, mentre questi uomini, i figli di Zeruià, sono stati più duri di me. Provveda il Signore a trattare il malvagio secondo la sua malvagità».
Chapter 4
1Quando il figlio di Saul seppe della morte di Abner in Ebron, gli cascarono le braccia e tutto Israele si sentì scoraggiato.
2Il figlio di Saul aveva due uomini, capi di bande, chiamati l'uno Baanà e il secondo Recàb, figli di Rimmòn da Beeròt, della tribù di Beniamino, perché anche Beeròt era computata fra le città di Beniamino.
3I Beerotiti si erano rifugiati a Ghittàim e vi sono rimasti come forestieri fino ad oggi.
4Giònata, figlio di Saul, aveva un figlio storpio di ambedue i piedi. Egli aveva cinque anni, quando giunsero da Izreèl le notizie circa i fatti di Saul e di Giònata. La nutrice l'aveva preso ed era fuggita, ma nella fretta della fuga il bambino era caduto e rimasto storpio. Si chiamava Merib-Bàal.
5Si mossero dunque i figli di Rimmòn il Beerotita, Recàb e Baanà, e vennero nell'ora più calda del giorno alla casa di Is-Bàal mentre egli stava facendo la siesta.
6Or ecco, la portinaia della casa, mentre mondava il grano, si era assopita e dormiva: perciò Recàb e Baanà suo fratello, poterono introdursi inosservati.
7Entrarono dunque in casa, mentre egli giaceva sul suo letto e riposava; lo colpirono, l'uccisero e gli tagliarono la testa; poi, portando via la testa di lui, presero la via dell'Araba, camminando tutta la notte.
8Portarono la testa di Is-Bàal a Davide in Ebron e dissero al re: «Ecco la testa di Is-Bàal figlio di Saul, tuo nemico, che cercava la tua vita. Oggi il Signore ha concesso al re mio signore la vendetta contro Saul e la sua discendenza».
9Ma Davide rispose a Recàb e a Baanà suo fratello, figli di Rimmòn il Beerotita: «Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia:
10se ho preso e ucciso in Ziklàg colui che mi annunziava: Ecco è morto Saul, credendo di portarmi una lieta notizia, per cui dovessi io dargli un compenso,
11ora che uomini iniqui hanno ucciso un giusto in casa mentre dormiva, non dovrò a maggior ragione chiedere conto del suo sangue alle vostre mani ed eliminarvi dalla terra?».
12Davide diede ordine ai suoi giovani; questi li uccisero, tagliarono loro le mani e i piedi e li appesero presso la piscina di Ebron. Presero poi il capo di Is-Bàal e lo seppellirono nel sepolcro di Abner in Ebron.
Chapter 5
1Vennero allora tutte le tribù d'Israele da Davide in Ebron e gli dissero: «Ecco noi ci consideriamo come tue ossa e tua carne.
2Gia prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: Tu pascerai Israele mio popolo, tu sarai capo in Israele».
3Vennero dunque tutti gli anziani d'Israele dal re in Ebron e il re Davide fece alleanza con loro in Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re sopra Israele.
4Davide aveva trent'anni quando fu fatto re e regnò quarant'anni.
5Regnò in Ebron su Giuda sette anni e sei mesi e in Gerusalemme regnò quarantatrè anni su tutto Israele e su Giuda.
6Il re e i suoi uomini mossero verso Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quel paese. Costoro dissero a Davide: «Non entrerai qui: basteranno i ciechi e gli zoppi a respingerti», per dire: «Davide non potrà entrare qui».
7Ma Davide prese la rocca di Sion, cioè la città di Davide.
8Davide proclamò in quel giorno: «Chiunque colpirà i Gebusei e li raggiungerà attraverso il canale... Quanto ai ciechi e agli zoppi, sono in odio a Davide». Per questo dicono: «Il cieco e lo zoppo non entreranno nella casa».
9Davide abitò nella rocca e la chiamò Città di Davide. Egli vi fece intorno costruzioni, dal Millo verso l'interno.
10Davide andava sempre crescendo in potenza e il Signore Dio degli eserciti era con lui.
11Chiram re di Tirò inviò a Davide messaggeri con legno di cedro, carpentieri e muratori, i quali costruirono una casa a Davide.
12Davide seppe allora che il Signore lo confermava re di Israele e innalzava il suo regno per amore di Israele suo popolo.
13Davide prese ancora concubine e mogli di Gerusalemme, dopo il suo arrivo da Ebron: queste generarono a Davide altri figli e figlie.
14I figli che gli nacquero in Gerusalemme si chiamano Sammùa, Sobàb, Natan e Salomone;
15Ibcàr, Elisùa, Nèfeg, Iafìa;
16Elisamà, Eliadà ed Elifèlet.
17Quando i Filistei vennero a sapere che avevano consacrato Davide re d'Israele, salirono tutti per dargli la caccia, ma appena Davide ne fu informato, discese alla fortezza.
18Vennero i Filistei e si sparsero nella valle di Rèfaim.
19Davide consultò il Signore chiedendo: «Devo andare contro i Filistei? Li metterai nelle mie mani?». Il Signore rispose a Davide: «Và pure, perché certo metterò i Filistei nelle tue mani».
20Davide si recò a Baal-Perazìm e là Davide li sconfisse ed esclamò: «Il Signore ha aperto una breccia tra i nemici davanti a me, come una breccia aperta dalle acque». Per questo chiamò quel luogo Baal-Perazìm.
21I Filistei abbandonarono là i loro dei e Davide e la sua gente li portarono via.
22I Filistei salirono poi di nuovo e si sparsero nella valle di Rèfaim.
23Davide consultò il Signore, il quale gli disse: «Non andare; gira alle loro spalle e piomba su di loro dalla parte dei Balsami.
24Quando udrai un rumore di passi sulle cime dei Balsami, lanciati subito all'attacco, perché allora il Signore uscirà davanti a te per sconfiggere l'esercito dei Filistei».
25Davide fece come il Signore gli aveva ordinato e sconfisse i Filistei da Gàbaa fino all'ingresso di Ghezer.
Chapter 6
1Davide radunò di nuovo tutti gli uomini migliori d'Israele, in numero di trentamila.
2Poi si alzò e partì con tutta la sua gente da Baalà di Giuda, per trasportare di là l'arca di Dio, sulla quale è invocato il nome, il nome del Signore degli eserciti, che siede in essa sui cherubini.
3Posero l'arca di Dio sopra un carro nuovo e la tolsero dalla casa di Abinadàb che era sul colle; Uzzà e Achìo, figli di Abinadàb, conducevano il carro nuovo:
4Uzzà stava presso l'arca di Dio e Achìo precedeva l'arca.
5Davide e tutta la casa d'Israele facevano festa davanti al Signore con tutte le forze, con canti e con cetre, arpe, timpani, sistri e cembali.
6Ma quando furono giunti all'aia di Nacon, Uzzà stese la mano verso l'arca di Dio e vi si appoggiò perché i buoi la facevano piegare.
7L'ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio lo percosse per la sua colpa ed egli morì sul posto, presso l'arca di Dio.
8Davide si rattristò per il fatto che il Signore si era scagliato con impeto contro Uzzà; quel luogo fu chiamato Perez-Uzzà fino ad oggi.
9Davide in quel giorno ebbe paura del Signore e disse: «Come potrà venire da me l'arca del Signore?».
10Davide non volle trasferire l'arca del Signore presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom di Gat.
11L'arca del Signore rimase tre mesi in casa di Obed-Edom di Gat e il Signore benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa.
12Ma poi fu detto al re Davide: «Il Signore ha benedetto la casa di Obed-Edom e quanto gli appartiene, a causa dell'arca di Dio». Allora Davide andò e trasportò l'arca di Dio dalla casa di Obed-Edom nella città di Davide, con gioia.
13Quando quelli che portavano l'arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un ariete grasso.
14Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Ora Davide era cinto di un efod di lino.
15Così Davide e tutta la casa d'Israele trasportavano l'arca del Signore con tripudi e a suon di tromba.
16Mentre l'arca del Signore entrava nella città di David, Mikal, figlia di Saul, guardò dalla finestra; vedendo il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore, lo disprezzò in cuor suo.
17Introdussero dunque l'arca del Signore e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide aveva piantata per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore.
18Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti
19e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d'Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una porzione di carne e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua.
20Ma quando Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mikal figlia di Saul gli uscì incontro e gli disse: «Bell'onore si è fatto oggi il re di Israele a mostrarsi scoperto davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!».
21Davide rispose a Mikal: «L'ho fatto dinanzi al Signore, che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi capo sul popolo del Signore, su Israele; ho fatto festa davanti al Signore.
22Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai tuoi occhi, ma presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io sarò onorato!».
23Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte.
Chapter 7
1Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato tregua da tutti i suoi nemici all'intorno,
2disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di Dio sta sotto una tenda».
3Natan rispose al re: «Và, fà quanto hai in mente di fare, perché il Signore è con te».
4Ma quella stessa notte questa parola del Signore fu rivolta a Natan:
5«Và e riferisci al mio servo Davide: Dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti?
6Ma io non ho abitato in una casa da quando ho fatto uscire gli Israeliti dall'Egitto fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda, in un padiglione.
7Finché ho camminato, ora qua, ora là, in mezzo a tutti gli Israeliti, ho forse mai detto ad alcuno dei Giudici, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi edificate una casa di cedro?
8Ora dunque riferirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: Io ti presi dai pascoli, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi il capo d'Israele mio popolo;
9sono stato con te dovunque sei andato; anche per il futuro distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra.
10Fisserò un luogo a Israele mio popolo e ve lo pianterò perché abiti in casa sua e non sia più agitato e gli iniqui non lo opprimano come in passato,
11al tempo in cui avevo stabilito i Giudici sul mio popolo Israele e gli darò riposo liberandolo da tutti i suoi nemici. Te poi il Signore farà grande, poiché una casa farà a te il Signore.
12Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno.
13Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno.
14Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga d'uomo e con i colpi che danno i figli d'uomo,
15ma non ritirerò da lui il mio favore, come l'ho ritirato da Saul, che ho rimosso dal trono dinanzi a te.
16La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre».
17Natan parlò a Davide con tutte queste parole e secondo questa visione.
18Allora il re Davide andò a presentarsi al Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è mai la mia casa, perché tu mi abbia fatto arrivare fino a questo punto?
19E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, mio Signore: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è come legge dell'uomo, Signore Dio!
20Che potrebbe dirti di più Davide? Tu conosci il tuo servo, Signore Dio!
21Per amore della tua parola e secondo il tuo cuore, hai compiuto tutte queste grandi cose, manifestandole al tuo servo.
22Tu sei davvero grande Signore Dio! Nessuno è come te e non vi è altro Dio fuori di te, proprio come abbiamo udito con i nostri orecchi.
23E chi è come il tuo popolo, come Israele, unica nazione sulla terra che Dio è venuto a riscattare come popolo per sé e a dargli un nome? In suo favore hai operato cose grandi e tremende, per il tuo paese, per il tuo popolo che ti sei riscattato dall'Egitto, dai popoli e dagli dei.
24Tu hai stabilito il tuo popolo Israele per essere tuo popolo per sempre; tu, Signore, sei divenuto il suo Dio.
25Ora, Signore, la parola che hai pronunciata riguardo al tuo servo e alla sua casa, confermala per sempre e fà come hai detto.
26Allora il tuo nome sarà magnificato per sempre così: Il Signore degli eserciti è il Dio d'Israele! La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te!
27Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d'Israele, hai fatto una rivelazione al tuo servo e gli hai detto: Io ti edificherò una casa! perciò il tuo servo ha trovato l'ardire di rivolgerti questa preghiera.
28Ora, Signore, tu sei Dio, le tue parole sono verità e hai promesso questo bene al tuo servo.
29Dègnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sussista sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per sempre!».
Chapter 8
1Dopo, Davide sconfisse i Filistei e li sottomise e tolse di mano ai Filistei Gat e le sue dipendenze.
2Sconfisse anche i Moabiti e, facendoli coricare per terra, li misurò con la corda; ne misurò due corde per farli mettere a morte e una corda intera per lasciarli in vita. I Moabiti divennero sudditi di Davide, a lui tributari.
3Davide sconfisse anche Hadad-Ezer, figlio di Recòb, re di Zobà, mentre egli andava ad estendere il dominio sul fiume Eufrate.
4Davide gli prese millesettecento combattenti sui carri e ventimila fanti: tagliò i garretti a tutte le pariglie di cavalli, riservandone soltanto cento.
5Quando gli Aramei di Damasco vennero per soccorrere Hadad-Ezer, re di Zobà, Davide ne uccise ventiduemila.
6Poi Davide stabilì guarnigioni nell'Aram di Damasco e gli Aramei divennero sudditi di Davide e a lui tributari. Il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava.
7Davide tolse ai servitori di Hadad-Ezer i loro scudi d'oro e li portò a Gerusalemme.
8Il re Davide prese anche grande quantità di rame a Bètach e a Berotài, città di Hadad-Ezer.
9Quando Toù, re di Amat, seppe che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito di Hadad-Ezer,
10mandò al re Davide suo figlio Adduràm per salutarlo e per benedirlo perché aveva mosso guerra a Hadad-Ezer e l'aveva sconfitto; infatti Hadad-Ezer era sempre in guerra con Toù. Adduràm gli portò vasi d'argento, vasi d'oro e vasi di rame.
11Il re Davide consacrò anche quelli al Signore, come gia aveva consacrato l'argento e l'oro tolto alle nazioni che aveva soggiogate,
12agli Aramei, ai Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei, agli Amaleciti, e come aveva fatto del bottino di Hadad-Ezer figlio di Recòb, re di Zobà.
13Al ritorno dalla sua vittoria sugli Aramei, Davide acquistò ancora fama, sconfiggendo nella Valle del Sale diciottomila Idumei.
14Stabilì guarnigioni in Idumea; ne mise per tutta l'Idumea e tutti gli Idumei divennero sudditi di Davide; il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava.
15Davide regnò su tutto Israele e pronunziava giudizi e faceva giustizia a tutto il suo popolo.
16Ioab figlio di Zeruià comandava l'esercito; Giosafat figlio di Achilùd era archivista;
17Zadòk figlio di Achitùb e Achimèlech figlio di Ebiatàr erano sacerdoti; Seraià era segretario,
18Benaià, figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei e i figli di Davide erano ministri.
Chapter 9
1Davide disse: «E' forse rimasto qualcuno della casa di Saul, a cui io possa fare del bene a causa di Giònata?».
2Ora vi era un servo della casa di Saul, chiamato Zibà, che fu fatto venire presso Davide. Il re gli chiese: «Sei tu Zibà?». Quegli rispose: «Sì».
3Il re gli disse: «Non c'è più nessuno della casa di Saul, a cui io possa usare la misericordia di Dio?». Zibà rispose al re: «Vi è ancora un figlio di Giònata storpio dei piedi».
4Il re gli disse: «Dov'è?». Zibà rispose al re: «E' in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr».
5Allora il re lo mandò a prendere in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr.
6Merib-Bàal figlio di Giònata, figlio di Saul, venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si prostrò davanti a lui. Davide disse: «Merib-Bàal!». Rispose:
7«Ecco il tuo servo!». Davide gli disse: «Non temere, perché voglio trattarti con bontà per amore di Giònata tuo padre e ti restituisco tutti i campi di Saul tuo avo e tu mangerai sempre alla mia tavola».
8Merib-Bàal si prostrò e disse: «Che cos'è il tuo servo, perché tu prenda in considerazione un cane morto come sono io?».
9Allora il re chiamò Zibà servo di Saul e gli disse: «Quanto apparteneva a Saul e a tutta la sua casa, io lo dò al figlio del tuo Signore.
10Tu dunque con i figli e gli schiavi lavorerai per lui la terra e ne raccoglierai i prodotti, perché abbia pane e nutrimento la casa del tuo signore; quanto a Merib-Bàal figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia tavola». Ora Zibà aveva quindici figli e venti schiavi.
11Zibà disse al re: «Il tuo servo farà quanto il re mio signore ordina al suo servo». Merib-Bàal dunque mangiava alla tavola di Davide come uno dei figli del re.
12Merib-Bàal aveva un figlioletto chiamato Micà; tutti quelli che stavano in casa di Zibà erano al servizio di Merib-Bàal.
13Ma Merib-Bàal abitava in Gerusalemme perché mangiava sempre alla tavola del re. Era storpio di ambedue i piedi.
Chapter 10
1Dopo il re degli Ammoniti morì e Canùn suo figlio regnò al suo posto.
2Davide disse: «Io voglio usare a Canùn figlio di Nacàs la benevolenza che suo padre usò a me». Davide mandò alcuni suoi ministri a fargli le condoglianze per suo padre. Ma quando i ministri di Davide furono giunti nel paese degli Ammoniti,
3i capi degli Ammoniti dissero a Canùn, loro signore: «Credi tu che Davide ti abbia mandato consolatori per onorare tuo padre? Non ha piuttosto mandato da te i suoi ministri per esplorare la città, per spiarla e distruggerla?».
4Allora Canùn prese i ministri di Davide, fece loro radere la metà della barba e tagliare le vesti a metà fino alle natiche, poi li lasciò andare.
5Quando fu informato della cosa, Davide mandò alcuni incontro a loro, perché quegli uomini erano pieni di vergogna. Il re fece dire loro: «Restate a Gerico finché vi sia cresciuta di nuovo la barba, poi tornerete».
6Gli Ammoniti, vedendo che si erano attirati l'odio di Davide, mandarono a prendere al loro soldo ventimila fanti degli Aramei di Bet-Recòb e degli Aramei di Zobà, mille uomini del re di Maacà e dodicimila uomini della gente di Tob.
7Quando Davide sentì questo, inviò contro di loro Ioab con tutto l'esercito dei prodi.
8Gli Ammoniti uscirono e si schierarono in battaglia all'ingresso della porta della città, mentre gli Aramei di Zobà e di Recòb e la gente di Tob e di Maacà stavano soli nella campagna.
9Ioab vide che quelli erano pronti ad attaccarlo di fronte e alle spalle. Scelse allora un corpo tra i migliori Israeliti, lo schierò in ordine di battaglia contro gli Aramei
10e affidò il resto del popolo al fratello Abisài, per tener testa agli Ammoniti.
11Disse ad Abisài: «Se gli Aramei sono più forti di me, tu mi verrai in aiuto; se invece gli Ammoniti sono più forti di te, verrò io in tuo aiuto.
12Abbi coraggio e dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio. Il Signore faccia quello che a lui piacerà».
13Poi Ioab con la gente che aveva con sé avanzò per attaccare gli Aramei, i quali fuggirono davanti a lui.
14Quando gli Ammoniti videro che gli Aramei erano fuggiti, fuggirono anch'essi davanti ad Abisài e rientrarono nella città. Allora Ioab tornò dalla spedizione contro gli Ammoniti e venne a Gerusalemme.
15Gli Aramei, vedendo che erano stati battuti da Israele, si riunirono insieme.
16Hadad-Ezer mandò messaggeri e schierò in campo gli Aramei che abitavano oltre il fiume e quelli giunsero a Chelàm con alla testa Sobàk, capo dell'esercito di Hadad-Ezer.
17La cosa fu riferita a Davide, che radunò tutto Israele, passò il Giordano e giunse a Chelàm. Gli Aramei si schierarono in battaglia contro Davide.
18Ma gli Aramei fuggirono davanti a Israele: Davide uccise agli Aramei settecento pariglie di cavalli e quarantamila uomini; battè anche Sobàk capo del loro esercito, che morì in quel luogo.
19Quando tutti i re vassalli di Hadad-Ezer si videro sconfitti da Israele, fecero pace con Israele e gli rimasero sottoposti. Gli Aramei non osarono più venire in aiuto degli Ammoniti.
Chapter 11
1L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a devastare il paese degli Ammoniti; posero l'assedio a Rabbà mentre Davide rimaneva a Gerusalemme.
2Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella terrazza egli vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto.
3Davide mandò a informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: «E' Betsabea figlia di Eliàm, moglie di Uria l'Hittita».
4Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. Essa andò da lui ed egli giacque con lei, che si era appena purificata dalla immondezza. Poi essa tornò a casa.
5La donna concepì e fece sapere a Davide: «Sono incinta».
6Allora Davide mandò a dire a Ioab: «Mandami Uria l'Hittita». Ioab mandò Uria da Davide.
7Arrivato Uria, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la guerra.
8Poi Davide disse a Uria: «Scendi a casa tua e làvati i piedi». Uria uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una portata della tavola del re.
9Ma Uria dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua.
10La cosa fu riferita a Davide e gli fu detto: «Uria non è sceso a casa sua». Allora Davide disse a Uria: «Non vieni forse da un viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?».
11Uria rispose a Davide: «L'arca, Israele e Giuda abitano sotto le tende, Ioab mio signore e la sua gente sono accampati in aperta campagna e io dovrei entrare in casa mia per mangiare e bere e per dormire con mia moglie? Per la tua vita e per la vita della tua anima, io non farò tal cosa!».
12Davide disse ad Uria: «Rimani qui anche oggi e domani ti lascerò partire». Così Uria rimase a Gerusalemme quel giorno e il seguente.
13Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.
14La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Uria.
15Nella lettera aveva scritto così: «Ponete Uria in prima fila, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia».
16Allora Ioab, che assediava la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico aveva uomini valorosi.
17Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; parecchi della truppa e fra gli ufficiali di Davide caddero, e perì anche Uria l'Hittita.
18Ioab inviò un messaggero a Davide per fargli sapere tutte le cose che erano avvenute nella battaglia
19e diede al messaggero quest'ordine: «Quando avrai finito di raccontare al re quanto è successo nella battaglia,
20se il re andasse in collera e ti dicesse: Perché vi siete avvicinati così alla città per dar battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura?
21Chi ha ucciso Abimelech figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle mura? tu digli allora: Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto».
22Il messaggero dunque partì e, quando fu arrivato, riferì a Davide quanto Ioab lo aveva incaricato di dire. Davide andò in collera contro Ioab e disse al messaggero: «Perché vi siete avvicinati così alla città per dare battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura? Chi ha ucciso Abimelech, figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle mura?».
23Il messaggero rispose a Davide: «Perché i nemici avevano avuto vantaggio su di noi e avevano fatto una sortita contro di noi nella campagna; ma noi fummo loro addosso fino alla porta della città;
24allora gli arcieri tirarono sulla tua gente dall'alto delle mura e parecchi della gente del re perirono. Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto».
25Allora Davide disse al messaggero: «Riferirai a Ioab: Non ti affligga questa cosa, perché la spada divora or qua or là; rinforza l'attacco contro la città e distruggila. E tu stesso fagli coraggio».
26La moglie di Uria, saputo che Uria suo marito era morto, fece il lamento per il suo signore.
27Passati i giorni del lutto, Davide la mandò a prendere e l'accolse nella sua casa. Essa diventò sua moglie e gli partorì un figlio. Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore.
Chapter 12
1Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui e gli disse: «Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l'altro povero.
2Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero;
3ma il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gli era cresciuta in casa insieme con i figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia.
4Un ospite di passaggio arrivò dall'uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso, per preparare una vivanda al viaggiatore che era capitato da lui portò via la pecora di quell'uomo povero e ne preparò una vivanda per l'ospite venuto da lui».
5Allora l'ira di Davide si scatenò contro quell'uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo merita la morte.
6Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà».
7Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul,
8ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto anche altro.
9Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti.
10Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l'Hittita.
11Così dice il Signore: Ecco io sto per suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla luce di questo sole;
12poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole».
13Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai.
14Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l'insulto sia sui nemici suoi), il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa.
15Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide ed esso si ammalò gravemente.
16Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino e digiunò e rientrando passava la notte coricato per terra.
17Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro.
18Ora, il settimo giorno il bambino morì e i ministri di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano: «Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato e non ha ascoltato le nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Farà qualche atto insano!».
19Ma Davide si accorse che i suoi ministri bisbigliavano fra di loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi ministri: «E' morto il bambino?». Quelli risposero: «E' morto».
20Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e vi si prostrò. Rientrato in casa, chiese che gli portassero il cibo e mangiò.
21I suoi ministri gli dissero: «Che fai? Per il bambino ancora vivo hai digiunato e pianto e, ora che è morto, ti alzi e mangi!».
22Egli rispose: «Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa? Il Signore avrà forse pietà di me e il bambino resterà vivo.
23Ma ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò da lui, ma lui non ritornerà da me!».
24Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, entrò da lei e le si unì: essa partorì un figlio, che egli chiamò Salomone.
25Il Signore amò Salomone e mandò il profeta Natan, che lo chiamò Iedidià per ordine del Signore.
26Intanto Ioab assalì Rabbà degli Ammoniti, si impadronì della città delle acque
27e inviò messaggeri a Davide per dirgli: «Ho assalito Rabbà e mi sono gia impadronito della città delle acque.
28Ora raduna il resto del popolo, accàmpati contro la città e prendila, altrimenti se la prendo io, porterebbe il mio nome».
29Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabbà, l'assalì e la prese.
30Tolse dalla testa di Milcom la corona, che pesava un talento d'oro e conteneva una pietra preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Asportò dalla città un bottino molto grande.
31Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li impiegò nei lavori delle seghe, dei picconi di ferro e delle scuri di ferro e li fece lavorare alle fornaci da mattoni; così fece a tutte le città degli Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua truppa.
Chapter 13
1Dopo queste cose, accadde che, avendo Assalonne figlio di Davide, una sorella molto bella, chiamata Tamàr, Amnòn figlio di Davide si innamorò di lei.
2Amnòn ne ebbe una tal passione, da cadere malato a causa di Tamàr sua sorella; poiché essa era vergine pareva impossibile ad Amnòn di poterle fare qualcosa.
3Ora Amnòn aveva un amico, chiamato Ionadàb figlio di Simeà, fratello di Davide e Ionadàb era un uomo molto astuto.
4Egli disse: «Perché, figlio del re, tu diventi sempre più magro di giorno in giorno? Non me lo vuoi dire?». Amnòn gli rispose: «Sono innamorato di Tamàr, sorella di mio fratello Assalonne».
5Ionadàb gli disse: «Mettiti a letto e fingiti malato; quando tuo padre verrà a vederti, gli dirai: Permetti che mia sorella Tamàr venga a darmi da mangiare e a preparare la vivanda sotto i miei occhi, così che io veda; allora prenderò il cibo dalle sue mani».
6Amnòn si mise a letto e si finse malato; quando il re lo venne a vedere, Amnòn gli disse: «Permetti che mia sorella Tamàr venga e faccia un paio di frittelle sotto i miei occhi e allora prenderò il cibo dalle sue mani».
7Allora Davide mandò a dire a Tamàr, in casa: «Và a casa di Amnòn tuo fratello e prepara una vivanda per lui».
8Tamàr andò a casa di Amnòn suo fratello, che giaceva a letto. Essa prese farina stemperata, la impastò, ne fece frittelle sotto i suoi occhi e le fece cuocere.
9Poi prese la padella e versò le frittelle davanti a lui; ma egli rifiutò di mangiare e disse: «Allontanate tutti dalla mia presenza». Tutti uscirono.
10Allora Amnòn disse a Tamàr: «Portami la vivanda in camera e prenderò il cibo dalle tue mani». Tamàr prese le frittelle che aveva fatte e le portò in camera ad Amnòn suo fratello.
11Ma mentre gliele dava da mangiare, egli l'afferrò e le disse: «Vieni, unisciti a me, sorella mia».
12Essa gli rispose: «No, fratello mio, non farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere questa infamia!
13Io dove andrei a portare il mio disonore? Quanto a te, tu diverresti come un malfamato in Israele. Parlane piuttosto al re, egli non mi rifiuterà a te».
14Ma egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la violentò unendosi a lei.
15Poi Amnòn concepì verso di lei un odio grandissimo: l'odio verso di lei fu più grande dell'amore con cui l'aveva prima amata. Le disse:
16«Alzati, vattene!». Gli rispose: «O no! Questo torto che mi fai cacciandomi è peggiore dell'altro che mi hai gia fatto». Ma egli non volle ascoltarla.
17Anzi, chiamato il giovane che lo serviva, gli disse: «Cacciami fuori costei e sprangale dietro il battente».
18Essa indossava una tunica con le maniche, perché così vestivano, da molto tempo, le figlie del re ancora vergini. Il servo di Amnòn dunque la mise fuori e le sprangò il battente dietro.
19Tamàr si sparse polvere sulla testa, si stracciò la tunica dalle lunghe maniche che aveva indosso, si mise le mani sulla testa e se ne andò camminando e gridando.
20Assalonne suo fratello le disse: «Forse Amnòn tuo fratello è stato con te? Per ora taci, sorella mia; è tuo fratello; non disperarti per questa cosa». Tamàr desolata rimase in casa di Assalonne, suo fratello.
21Il re Davide seppe tutte queste cose e ne fu molto irritato, ma non volle urtare il figlio Amnòn, perché aveva per lui molto affetto; era infatti il suo primogenito.
22Assalonne non disse una parola ad Amnòn né in bene né in male; odiava Amnòn perché aveva violato Tamàr sua sorella.
23Due anni dopo Assalonne, avendo i tosatori a Baal-Cazòr, presso Efraim, invitò tutti i figli del re.
24Andò dunque Assalonne dal re e disse: «Ecco il tuo servo ha i tosatori presso di sé. Venga dunque anche il re con i suoi ministri a casa del tuo servo!».
25Ma il re disse ad Assalonne: «No, figlio mio, non si venga noi tutti, perché non ti siamo di peso». Sebbene insistesse, il re non volle andare; ma gli diede la sua benedizione.
26Allora Assalonne disse: «Se non vuoi venire tu, permetti ad Amnòn mio fratello di venire con noi». Il re gli rispose: «Perché dovrebbe venire con te?».
27Ma Assalonne tanto insistè che Davide lasciò andare con lui Amnòn e tutti i figli del re. Assalonne fece un banchetto come un banchetto da re.
28Ma Assalonne diede quest'ordine ai servi: «Badate, quando Amnòn avrà il cuore riscaldato dal vino e io vi dirò: Colpite Amnòn!, voi allora uccidetelo e non abbiate paura. Non ve lo comando io? Fatevi coraggio e comportatevi da forti!».
29I servi di Assalonne fecero ad Amnòn come Assalonne aveva comandato. Allora tutti i figli del re si alzarono, montarono ciascuno sul suo mulo e fuggirono.
30Mentre essi erano ancora per strada, giunse a Davide questa notizia: «Assalonne ha ucciso tutti i figli del re e neppure uno è scampato».
31Allora il re si alzò, si stracciò le vesti e si gettò per terra; tutti i suoi ministri che gli stavano intorno, stracciarono le loro vesti.
32Ma Ionadàb figlio di Simeà, fratello di Davide, disse: «Non dica il mio signore che tutti i giovani, figli del re, sono stati uccisi; il solo Amnòn è morto; per Assalonne era cosa decisa fin da quando Amnòn aveva fatto violenza a sua sorella Tamàr.
33Ora non si metta in cuore il mio signore una tal cosa, come se tutti i figli del re fossero morti; il solo Amnòn è morto
34e Assalonne è fuggito». Il giovane che stava di sentinella alzò gli occhi, guardò ed ecco una gran turba di gente veniva per la strada di Bacurìm, dal lato del monte, sulla discesa. La sentinella venne ad avvertire il re e disse: «Ho visto uomini scendere per la strada di Bacurìm, dal lato del monte».
35Allora Ionadàb disse al re: «Ecco i figli del re arrivano; la cosa sta come il tuo servo ha detto».
36Come ebbe finito di parlare, ecco giungere i figli del re, i quali alzarono grida e piansero; anche il re e tutti i suoi ministri fecero un gran pianto.
37Quanto ad Assalonne, era fuggito ed era andato da Talmài, figlio di Ammiùd, re di Ghesùr. Il re fece il lutto per il suo figlio per lungo tempo.
38Assalonne rimase tre anni a Ghesùr, dove era andato dopo aver preso la fuga.
39Poi lo spirito del re Davide cessò di sfogarsi contro Assalonne, perché si era placato il dolore per la morte di Amnòn.
Chapter 14
1Ioab figlio di Zeruià si accorse che il cuore del re era contro Assalonne.
2Allora mandò a chiamare a Tekòa e fece venire una donna saggia e le disse: «Fingi di essere in lutto: mettiti una veste da lutto, non ti ungere con olio e compòrtati da donna che pianga da molto tempo un morto;
3poi entra presso il re e parlagli così e così». Ioab le mise in bocca le parole da dire.
4La donna di Tekòa andò dunque dal re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse: «Aiuto, o re!».
5Il re le disse: «Che hai?». Rispose: «Ahimè! Io sono una vedova; mio marito è morto.
6La tua schiava aveva due figli, ma i due vennero tra di loro a contesa in campagna e nessuno li separava; così uno colpì l'altro e l'uccise.
7Ed ecco tutta la famiglia è insorta contro la tua schiava dicendo: consegnaci l'uccisore del fratello, perché lo facciamo morire per vendicare il fratello che egli ha ucciso. Elimineranno così anche l'erede e spegneranno l'ultima scintilla che mi è rimasta e non lasceranno a mio marito né nome, né discendenza sulla terra».
8Il re disse alla donna: «Và pure a casa: io darò ordini a tuo riguardo».
9La donna di Tekòa disse al re: «Re mio signore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono sono innocenti».
10E il re: «Se qualcuno parla contro di te, conducilo da me e vedrai che non ti molesterà più».
11Riprese: «Il re pronunzi il nome del Signore suo Dio perché il vendicatore del sangue non aumenti la disgrazia e non mi sopprimano il figlio». Egli rispose: «Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello di tuo figlio!».
12Allora la donna disse: «La tua schiava possa dire una parola al re mio signore!». Egli rispose: «Parla».
13Riprese la donna: «Allora perché pensi così contro il popolo di Dio? Intanto il re, pronunziando questa sentenza si è come dichiarato colpevole, per il fatto che il re non fa ritornare colui che ha bandito.
14Noi dobbiamo morire e siamo come acqua versata in terra, che non si può più raccogliere, e Dio non ridà la vita. Il re pensi qualche piano perché il proscritto non sia più bandito lontano da lui.
15Ora, se io sono venuta a parlare così al re mio signore, è perché la gente mi ha fatto paura e la tua schiava ha detto: Voglio parlare al re; forse il re farà quanto gli dirà la sua schiava;
16il re ascolterà la sua schiava e la libererà dalle mani di quelli che cercano di sopprimere me e mio figlio dalla eredità di Dio».
17La donna concluse: «La parola del re mio signore conceda la calma. Perché il re mio signore è come un angelo di Dio per distinguere il bene e il male. Il Signore tuo Dio sia con te!».
18Il re rispose e disse alla donna: «Non tenermi nascosto nulla di quello che io ti domanderò». La donna disse: «Parli pure il re mio signore».
19Disse il re: «La mano di Ioab non è forse con te in tutto questo?». La donna rispose: «Per la tua vita, o re mio signore, non si può andare né a destra né a sinistra di quanto ha detto il re mio signore! Proprio il tuo servo Ioab mi ha dato questi ordini e ha messo tutte queste parole in bocca alla tua schiava.
20Per dare alla cosa un'altra faccia, il tuo servo Ioab ha agito così; ma il mio signore ha la saggezza di un angelo di Dio e sa quanto avviene sulla terra».
21Allora il re disse a Ioab: «Ecco, voglio fare quello che hai chiesto; và dunque e fà tornare il giovane Assalonne».
22Ioab si gettò con la faccia a terra, si prostrò, benedisse il re e disse: «Oggi il tuo servo sa di aver trovato grazia ai tuoi occhi, re mio signore, poiché il re ha fatto quello che il suo servo gli ha chiesto».
23Ioab dunque si alzò, andò a Ghesùr e condusse Assalonne a Gerusalemme.
24Ma il re disse: «Si ritiri in casa e non veda la mia faccia». Così Assalonne si ritirò in casa e non vide la faccia del re.
25Ora in tutto Israele non vi era uomo che fosse tanto lodato per la sua bellezza quanto Assalonne; dalle piante dei piedi alla cima del capo, non vi era in lui un difetto alcuno.
26Quando si faceva tagliare i capelli, e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo, egli pesava i suoi capelli e il peso era di duecento sicli a peso del re.
27Ad Assalonne nacquero tre figli e una figlia chiamata Tamàr, che era donna di bell'aspetto.
28Assalonne abitò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re.
29Poi Assalonne convocò Ioab per mandarlo dal re; ma egli non volle andare da lui; lo convocò una seconda volta, ma Ioab non volle andare.
30Allora Assalonne disse ai suoi servi: «Vedete, il campo di Ioab è vicino al mio e vi è l'orzo; andate ed appiccatevi il fuoco!». I servi di Assalonne appiccarono il fuoco al campo.
31Allora Ioab si alzò, andò a casa di Assalonne e gli disse: «Perché i tuoi servi hanno dato fuoco al mio campo?».
32Assalonne rispose a Ioab: «Io ti avevo mandato a dire: Vieni qui, voglio mandarti a dire al re: Perché sono tornato da Ghesùr? Sarebbe meglio per me se fossi rimasto là. Ora voglio vedere la faccia del re e, se vi è in me colpa, mi faccia morire!».
33Ioab allora andò dal re e gli riferì la cosa. Il re fece chiamare Assalonne, il quale venne e si prostrò con la faccia a terra davanti a lui; il re baciò Assalonne.
Chapter 15
1Ma dopo, Assalonne si procurò un carro, cavalli e cinquanta uomini che correvano davanti a lui.
2Assalonne si alzava la mattina presto e si metteva da un lato della strada di accesso alla porta della città; quando qualcuno aveva una lite e veniva dal re per il giudizio, Assalonne lo chiamava e gli diceva: «Di quale città sei?», l'altro gli rispondeva: «Il tuo servo è di tale e tale tribù d'Israele».
3Allora Assalonne gli diceva: «Vedi, le tue ragioni sono buone e giuste, ma nessuno ti ascolta da parte del re».
4Assalonne aggiungeva: «Se facessero me giudice del paese! Chiunque avesse una lite o un giudizio verrebbe da me e io gli farei giustizia».
5Quando uno gli si accostava per prostrarsi davanti a lui, gli porgeva la mano, l'abbracciava e lo baciava.
6Assalonne faceva così con tutti gli Israeliti che venivano dal re per il giudizio; in questo modo Assalonne si cattivò l'affetto degli Israeliti.
7Ora, dopo quattro anni, Assalonne disse al re: «Lasciami andare a Ebron a sciogliere un voto che ho fatto al Signore.
8Perché durante la sua dimora a Ghesùr, in Aram, il tuo servo ha fatto questo voto: Se il Signore mi riconduce a Gerusalemme, io servirò il Signore a Ebron!».
9Il re gli disse: «Và in pace!». Egli si alzò e andò a Ebron.
10Allora Assalonne mandò emissari per tutte le tribù d'Israele a dire: «Quando sentirete il suono della tromba, allora direte: Assalonne è divenuto re a Ebron».
11Con Assalonne erano partiti da Gerusalemme duecento uomini, i quali, invitati, partirono con semplicità, senza saper nulla.
12Assalonne convocò Achitòfel il Ghilonita, consigliere di Davide, perché venisse dalla sua città di Ghilo ad assistere mentre offriva i sacrifici. La congiura divenne potente e il popolo andava crescendo di numero intorno ad Assalonne.
13Arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti si è volto verso Assalonne».
14Allora Davide disse a tutti i suoi ministri che erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la sventura e colpisca la città a fil di spada».
15I ministri del re gli dissero: «Tutto secondo ciò che sceglierà il re mio signore; ecco, noi siamo i tuoi ministri».
16Il re dunque uscì a piedi con tutta la famiglia; lasciò dieci concubine a custodire la reggia.
17Il re uscì dunque a piedi con tutto il popolo e si fermarono all'ultima casa.
18Tutti i ministri del re camminavano al suo fianco e tutti i Cretei e tutti i Peletei e Ittài con tutti quelli di Gat, seicento uomini venuti da Gat al suo seguito, sfilavano davanti al re.
19Allora il re disse a Ittài di Gat: «Perché vuoi venire anche tu con noi? Torna indietro e resta con il re, perché sei un forestiero e per di più un esule dalla tua patria.
20Appena ieri sei arrivato e oggi ti farei errare con noi, mentre io stesso vado dove capiterà di andare? Torna indietro e riconduci con te i tuoi fratelli; siano con te la grazia e la fedeltà al Signore!».
21Ma Ittài rispose al re: «Per la vita del Signore e la tua, o re mio signore, in qualunque luogo sarà il re mio signore, per morire o per vivere, là sarà anche il tuo servo».
22Allora Davide disse a Ittài: «Và, prosegui pure!». Ittài, quello di Gat, proseguì con tutti gli uomini e con tutte le donne e i bambini che erano con lui.
23Tutti quelli del paese piangevano ad alta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re stava in piedi nella valle del Cedron e tutto il popolo passava davanti a lui prendendo la via del deserto.
24Ecco venire anche Zadòk con tutti i leviti, i quali portavano l'arca dell'alleanza di Dio. Essi deposero l'arca di Dio presso Ebiatàr, finché tutto il popolo non finì di uscire dalla città.
25Il re disse a Zadòk: «Riporta in città l'arca di Dio! Se io trovo grazia agli occhi del Signore, egli mi farà tornare e me la farà rivedere insieme con la sua Dimora.
26Ma se dice: Non ti gradisco, eccomi: faccia di me quello che sarà bene davanti a lui».
27Il re aggiunse al sacerdote Zadòk: «Vedi? Torna in pace in città con tuo figlio Achimaaz e Giònata figlio di Ebiatàr.
28Badate: io aspetterò presso i guadi del deserto, finché mi sia portata qualche notizia da parte vostra».
29Così Zadòk ed Ebiatàr riportarono a Gerusalemme l'arca di Dio e là dimorarono.
30Davide saliva l'erta degli Ulivi; saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva.
31Fu intanto portata a Davide la notizia: «Achitòfel è con Assalonne tra i congiurati». Davide disse: «Rendi vani i consigli di Achitòfel, Signore!».
32Quando Davide fu giunto in vetta al monte, al luogo dove ci si prostra a Dio, ecco farglisi incontro Cusài, l'Archita, con la tunica stracciata e il capo coperto di polvere.
33Davide gli disse: «Se tu procedi con me, mi sarai di peso;
34ma se torni in città e dici ad Assalonne: Io sarò tuo servo, o re; come sono stato servo di tuo padre prima, così sarò ora tuo servo, tu dissiperai in mio favore i consigli di Achitòfel.
35E non avrai forse là con te i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr? Quanto sentirai dire della reggia, lo riferirai ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr.
36Ecco, essi hanno con loro i due figli, Achimaaz, figlio di Zadòk e Giònata, figlio di Ebiatàr; per mezzo di loro mi farete sapere quanto avrete sentito».
37Cusài, amico di Davide, arrivò in città quando Assalonne entrava in Gerusalemme.
Chapter 16
1Davide aveva di poco superato la cima del monte, quando ecco Zibà, servo di Merib-Bàal, gli si fece incontro con un paio di asini sellati e carichi di duecento pani, cento grappoli di uva secca, cento frutti d'estate e un otre di vino.
2Il re disse a Zibà: «Che vuoi fare di queste cose?». Zibà rispose: «Gli asini serviranno di cavalcatura alla reggia, i pani e i frutti d'estate sono per sfamare i giovani, il vino per dissetare quelli che saranno stanchi nel deserto».
3Il re disse: «Dov'è il figlio del tuo signore?». Zibà rispose al re: «Ecco, è rimasto a Gerusalemme perché ha detto: Oggi la casa di Israele mi renderà il regno di mio padre».
4Il re disse a Zibà: «Quanto appartiene a Merib-Bàal è tuo». Zibà rispose: «Mi prostro! Possa io trovar grazia ai tuoi occhi, re mio signore!».
5Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della stessa famiglia della casa di Saul, chiamato Simeì, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando
6e gettava sassi contro Davide e contro tutti i ministri del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla destra e alla sinistra del re.
7Simeì, maledicendo Davide, diceva: «Vattene, vattene, sanguinario, scellerato!
8Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne tuo figlio ed eccoti nella sventura che hai meritato, perché sei un sanguinario».
9Allora Abisài figlio di Zeruià disse al re: «Perché questo cane morto dovrà maledire il re mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!».
10Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Zeruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: Maledici Davide! E chi potrà dire: Perché fai così?».
11Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi ministri: «Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita: Quanto più ora questo Beniaminita! Lasciate che maledica, poiché glielo ha ordinato il Signore.
12Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi».
13Davide e la sua gente continuarono il cammino e Simeì camminava sul fianco del monte, parallelamente a Davide, e, cammin facendo, imprecava contro di lui, gli tirava sassi e gli lanciava polvere.
14Il re e tutta la gente che era con lui arrivarono stanchi presso il Giordano e là ripresero fiato.
15Intanto Assalonne con tutti gli Israeliti era entrato in Gerusalemme e Achitòfel era con lui.
16Quando Cusài l'Archita, l'amico di Davide, fu giunto presso Assalonne gli disse: «Viva il re! Viva il re!».
17Assalonne disse a Cusài: «Questa è la fedeltà che hai per il tuo amico? Perché non sei andato con il tuo amico?».
18Cusài rispose ad Assalonne: «No, io sarò per colui che il Signore e questo popolo e tutti gli Israeliti hanno scelto e con lui rimarrò.
19E poi di chi sarò schiavo? Non lo sarò forse di suo figlio? Come ho servito tuo padre, così servirò te».
20Allora Assalonne disse ad Achitòfel: «Consultatevi su quello che dobbiamo fare».
21Achitòfel rispose ad Assalonne: «Entra dalle concubine che tuo padre ha lasciate a custodia della casa; tutto Israele saprà che ti sei reso odioso a tuo padre e sarà rafforzato il coraggio di tutti i tuoi».
22Fu dunque piantata una tenda sulla terrazza per Assalonne e Assalonne entrò dalle concubine del padre, alla vista di tutto Israele.
23In quei giorni un consiglio dato da Achitòfel era come una parola data da Dio a chi lo consulta. Così era di tutti i consigli di Achitòfel per Davide e per Assalonne.
Chapter 17
1Achitòfel disse ad Assalonne: «Sceglierò dodicimila uomini: mi metterò ad inseguire Davide questa notte;
2gli piomberò addosso mentre egli è stanco e ha le braccia fiacche; lo spaventerò e tutta la gente che è con lui si darà alla fuga; io colpirò solo il re
3e ricondurrò a te tutto il popolo, come ritorna la sposa al marito. La vita di un solo uomo tu cerchi; la gente di lui rimarrà tranquilla».
4Questo parlare piacque ad Assalonne e a tutti gli anziani d'Israele.
5Ma Assalonne disse: «Chiamate anche Cusài l'Archita e sentiamo ciò che ha in bocca anche lui».
6Quando Cusài fu giunto da Assalonne, questi gli disse: «Achitòfel ha parlato così e così; dobbiamo fare come ha detto lui? Se no, parla tu!».
7Cusài rispose ad Assalonne: «Questa volta il consiglio dato da Achitòfel non è buono».
8Cusài continuò: «Tu conosci tuo padre e i suoi uomini: sai che sono uomini valorosi e che hanno l'animo esasperato come un'orsa nella campagna quando le sono stati rapiti i figli; poi tuo padre è un guerriero e non passerà la notte con il popolo.
9A quest'ora egli è nascosto in qualche buca o in qualche altro luogo; se fin da principio cadranno alcuni dei tuoi, qualcuno lo verrà a sapere e si dirà: C'è stata una strage tra la gente che segue Assalonne.
10Allora il più valoroso, anche se avesse un cuore di leone, si avvilirà, perché tutto Israele sa che tuo padre è un prode e che i suoi uomini sono valorosi.
11Perciò io consiglio che tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, si raduni presso di te, numeroso come la sabbia che è sulla riva del mare, e che tu vada in persona alla battaglia.
12Così lo raggiungeremo in qualunque luogo si troverà e gli piomberemo addosso come la rugiada cade sul suolo; di tutti i suoi uomini non ne scamperà uno solo.
13Se invece si ritira in qualche città, tutto Israele porterà corde a quella città e noi la trascineremo nella valle, così che non se ne trovi più nemmeno una pietruzza».
14Assalonne e tutti gli Israeliti dissero: «Il consiglio di Cusài l'Archita è migliore di quello di Achitòfel». Il Signore aveva stabilito di mandare a vuoto il saggio consiglio di Achitòfel per far cadere la sciagura su Assalonne.
15Allora Cusài disse ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: «Achitòfel ha consigliato Assalonne e gli anziani d'Israele così e così, ma io ho consigliato in questo modo.
16Ora dunque mandate in fretta ad informare Davide e ditegli: Non passare la notte presso i guadi del deserto, ma passa subito dall'altra parte, perché non venga lo sterminio sul re e sulla gente che è con lui».
17Ora Giònata e Achimaaz stavano presso En-Roghèl, in attesa che una schiava andasse a portare le notizie che essi dovevano andare a riferire al re Davide; perché non potevano farsi vedere ad entrare in città.
18Ma un giovane li vide e informò Assalonne. I due partirono di corsa e giunsero a Bacurìm a casa di un uomo che aveva nel cortile una cisterna.
19Quelli vi si calarono e la donna di casa prese una coperta, la distese sulla bocca della cisterna e vi sparse grano pesto, così che non ci si accorgeva di nulla.
20I servi di Assalonne vennero in casa della donna e chiesero: «Dove sono Achimaaz e Giònata?». La donna rispose loro: «Hanno passato il serbatoio dell'acqua». Quelli si misero a cercarli, ma, non riuscendo a trovarli, tornarono a Gerusalemme.
21Quando costoro se ne furono partiti, i due uscirono dalla cisterna e andarono ad informare il re Davide. Gli dissero: «Muovetevi e passate in fretta l'acqua, perché così ha consigliato Achitòfel a vostro danno».
22Allora Davide si mosse con tutta la sua gente e passò il Giordano. All'apparire del giorno, neppure uno era rimasto che non avesse passato il Giordano.
23Achitòfel, vedendo che il suo consiglio non era stato seguito, sellò l'asino e partì per andare a casa sua nella sua città. Mise in ordine gli affari della casa e s'impiccò. Così morì e fu sepolto nel sepolcro di suo padre.
24Davide era giunto a Macanàim, quando Assalonne passò il Giordano con tutti gli Israeliti.
25Assalonne aveva posto a capo dell'esercito Amasà invece di Ioab. Amasà era figlio di un uomo chiamato Itrà l'Ismaelita, il quale si era unito a Abigàl, figlia di Iesse e sorella di Zeruià, madre di Ioab.
26Israele e Assalonne si accamparono nel paese di Gàlaad.
27Quando Davide fu giunto a Macanàim, Sobì, figlio di Nacàs che era da Rabbà, città degli Ammoniti, Machìr, figlio di Ammiel da Lodebàr, e Barzillài, il Galaadita di Roghelìm,
28portarono letti e tappeti, coppe e vasi di terracotta, grano, orzo, farina, grano arrostito, fave, lenticchie,
29miele, latte acido e formaggi di pecora e di vacca, per Davide e per la sua gente perché mangiassero; infatti dicevano: «Questa gente ha patito fame, stanchezza e sete nel deserto».
Chapter 18
1Davide passò in rassegna la sua gente e costituì capi di migliaia e capi di centinaia per comandarla.
2Divise la gente in tre corpi: un terzo sotto il comando di Ioab, un terzo sotto il comando di Abisài figlio di Zeruià, fratello di Ioab, e un terzo sotto il comando di Ittài di Gat. Poi il re disse al popolo: «Voglio uscire anch'io con voi!».
3Ma il popolo rispose: «Tu non devi uscire, perché se noi fossimo messi in fuga, non si farebbe alcun caso di noi; quand'anche perisse la metà di noi, non se ne farebbe alcun caso, ma tu conti per diecimila di noi; è meglio che ti tenga pronto a darci aiuto dalla città».
4Il re rispose loro: «Farò quello che vi sembra bene». Il re si fermò al fianco della porta, mentre tutto l'esercito usciva a schiere di cento e di mille uomini.
5Il re ordinò a Ioab, ad Abisài e ad Ittài: «Trattatemi con riguardo il giovane Assalonne!». E tutto il popolo udì quanto il re ordinò a tutti i capi nei riguardi di Assalonne.
6L'esercito uscì in campo contro Israele e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Efraim.
7La gente d'Israele fu in quel luogo sconfitta dai servi di Davide; la strage fu grande: in quel giorno caddero ventimila uomini.
8La battaglia si estese su tutta la contrada e la foresta divorò in quel giorno molta più gente di quanta non ne avesse divorato la spada.
9Ora Assalonne s'imbattè nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto i rami di un grande terebinto e la testa di Assalonne rimase impigliata nel terebinto e così egli restò sospeso fra cielo e terra; mentre il mulo che era sotto di lui passava oltre.
10Un uomo lo vide e venne a riferire a Ioab: «Ho visto Assalonne appeso a un terebinto».
11Ioab rispose all'uomo che gli portava la notizia: «Dunque, l'hai visto? E perché non l'hai tu, sul posto, steso al suolo? Io non avrei mancato di darti dieci sicli d'argento e una cintura».
12Ma quell'uomo disse a Ioab: «Quand'anche mi fossero messi in mano mille sicli d'argento, io non stenderei la mano sul figlio del re; perché con i nostri orecchi abbiamo udito l'ordine che il re ha dato a te, ad Abisài e a Ittài: Salvatemi il giovane Assalonne!
13Se io avessi commesso di mia testa una perfidia, poiché nulla rimane nascosto al re, tu stesso saresti sorto contro di me».
14Allora Ioab disse: «Io non voglio perdere così il tempo con te». Prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto del terebinto.
15Poi dieci giovani scudieri di Ioab circondarono Assalonne, lo colpirono e lo finirono.
16Allora Ioab suonò la tromba e il popolo cessò di inseguire Israele, perché Ioab aveva trattenuto il popolo.
17Poi presero Assalonne, lo gettarono in una grande fossa nella foresta ed elevarono sopra di lui un enorme mucchio di pietre. Tutto Israele era fuggito ciascuno nella sua tenda.
18Ora Assalonne mentre era in vita, si era eretta la stele che è nella Valle del re; perché diceva: «Io non ho un figlio che conservi il ricordo del mio nome» chiamò quella stele con il suo nome e la si chiamò di Assalonne fino ad oggi.
19Achimaaz figlio di Zadòk disse a Ioab: «Correrò a portare al re la notizia che il Signore gli ha fatto giustizia contro i suoi nemici».
20Ioab gli rispose: «Oggi tu non sarai l'uomo della buona notizia, la porterai un altro giorno; non porterai oggi la bella notizia perché il figlio del re è morto».
21Poi Ioab disse all'Etiope: «Và e riferisci al re quello che hai visto». L'Etiope si prostrò a Ioab e corse via.
22Achimaaz, figlio di Zadòk, disse di nuovo a Ioab: «Qualunque cosa avvenga, lasciami correre dietro all'Etiope». Ioab gli disse: «Ma perché correre, figlio mio? La buona notizia non ti porterà nulla di buono».
23E l'altro: «Qualunque cosa avvenga, voglio correre». Ioab gli disse: «Corri!». Allora Achimaaz prese la corsa per la strada della valle e oltrepassò l'Etiope.
24Davide stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta dal lato del muro; alzò gli occhi, guardò ed ecco un uomo correre tutto solo.
25La sentinella gridò e avvertì il re. Il re disse: «Se è solo, porta una buona notizia». Quegli andava avvicinandosi sempre più.
26Poi la sentinella vide un altro uomo che correva e gridò al guardiano: «Ecco un altro uomo correre tutto solo!». E il re: «Anche questo porta una buona notizia».
27La sentinella disse: «Il modo di correre del primo mi pare quello di Achimaaz, figlio di Zadòk». E il re disse: «E' un uomo dabbene: viene certo per una lieta notizia!».
28Achimaaz gridò al re: «Pace!». Prostratosi dinanzi al re con la faccia a terra, disse: «Benedetto sia il Signore tuo Dio che ha messo in tuo potere gli uomini che avevano alzato le mani contro il re mio signore!».
29Il re disse: «Il giovane Assalonne sta bene?». Achimaàz rispose: «Quando Ioab mandava il servo del re e me tuo servo, io vidi un gran tumulto, ma non so di che cosa si trattasse».
30Il re gli disse: «Mettiti là, da parte». Quegli si mise da parte e aspettò.
31Ed ecco arrivare l'Etiope che disse: «Buone notizie per il re mio signore! Il Signore ti ha reso oggi giustizia, liberandoti dalle mani di quanti erano insorti contro di te».
32Il re disse all'Etiope: «Il giovane Assalonne sta bene?». L'Etiope rispose: «Diventino come quel giovane i nemici del re mio signore e quanti insorgono contro di te per farti il male!».
Chapter 19
1Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva in lacrime: «Figlio mio! Assalonne figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!».
2Fu riferito a Ioab: «Ecco il re piange e fa lutto per Assalonne».
3La vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: «Il re è molto afflitto a causa del figlio».
4Il popolo in quel giorno rientrò in città furtivamente, come avrebbe fatto gente vergognosa per essere fuggita in battaglia.
5Il re si era coperta la faccia e gridava a gran voce: «Figlio mio Assalonne, Assalonne figlio mio, figlio mio!».
6Allora Ioab entrò in casa del re e disse: «Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli e alle tue concubine,
7perché mostri di amare quelli che ti odiano e di odiare quelli che ti amano. Infatti oggi tu mostri chiaramente che capi e ministri per te non contano nulla; ora io ho capito che, se Assalonne fosse vivo e noi fossimo quest'oggi tutti morti, allora sarebbe una cosa giusta ai tuoi occhi.
8Ora dunque alzati, esci e parla al cuore della tua gente; perché io giuro per il Signore che, se non esci, neppure un uomo resterà con te questa notte; questa sarebbe per te la peggiore sventura di tutte quelle che ti sono cadute addosso dalla tua giovinezza fino ad oggi».
9Allora il re si alzò e si sedette sulla porta; fu dato quest'annunzio a tutto il popolo: «Ecco il re sta seduto alla porta». E tutto il popolo venne alla presenza del re. Gli Israeliti erano fuggiti ognuno alla sua tenda.
10In tutte le tribù d'Israele tutto il popolo stava discutendo e diceva: «Il re ci ha liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani dei Filistei; ora è dovuto fuggire dal paese a causa di Assalonne.
11Ma quanto ad Assalonne, che noi avevamo consacrato perché regnasse su di noi, è morto in battaglia. Ora perché non cercate di far tornare il re?».
12Ciò che si diceva in tutto Israele era giunto a conoscenza del re. Il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: «Riferite agli anziani di Giuda: Perché volete essere gli ultimi a far tornare il re alla sua casa?
13Voi siete mio osso e mia carne e perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il re?
14Dite ad Amasà: Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi faccia questo e mi aggiunga quest'altro, se tu non diventerai davanti a me capo dell'esercito per sempre al posto di Ioab!».
15Così piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo; essi mandarono a dire al re: «Ritorna tu e tutti i tuoi ministri».
16Il re dunque tornò e giunse al Giordano; quelli di Giuda vennero a Gàlgala per andare incontro al re e per fargli passare il Giordano.
17Simeì, figlio di Ghera, Beniaminita, che era di Bacurìm, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide.
18Aveva con sé mille uomini di Beniamino. Zibà, il servo della casa di Saul, i suoi quindici figli con lui e i suoi venti servi si erano precipitati al Giordano prima del re
19e avevano servito per far passare la famiglia del re e per fare quanto a lui sarebbe piaciuto. Intanto Simeì, figlio di Ghera, si gettò ai piedi del re nel momento in cui passava il Giordano
20e disse al re: «Il mio signore non tenga conto della mia colpa! Non ricordarti di quanto il tuo servo ha commesso quando il re mio signore è uscito da Gerusalemme; il re non lo conservi nella sua mente!
21Perché il tuo servo riconosce di aver peccato ed ecco, oggi, primo di tutta la casa di Giuseppe, sono sceso incontro al re mio signore».
22Ma Abisài figlio di Zeruià, disse: «Non dovrà forse essere messo a morte Simeì perché ha maledetto il consacrato del Signore?».
23Davide disse: «Che ho io in comune con voi, o figli di Zeruià, che vi mostriate oggi miei avversari? Si può mettere a morte oggi qualcuno in Israele? Non so dunque che oggi divento re di Israele?».
24Il re disse a Simeì: «Tu non morirai!». E il re glielo giurò.
25Anche Merib-Bàal nipote di Saul scese incontro al re. Non si era curato i piedi e le mani, né la barba intorno alle labbra e non aveva lavato le vesti dal giorno in cui il re era partito a quello in cui tornava in pace.
26Quando giunse da Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: «Perché non sei venuto con me, Merib-Bàal?».
27Egli rispose: «Re, mio signore, il mio servo mi ha ingannato! Il tuo servo aveva detto: Io mi farò sellare l'asino, monterò e andrò con il re, perché il tuo servo è zoppo.
28Ma egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore. Però il re mio signore è come un angelo di Dio; fà dunque ciò che sembrerà bene ai tuoi occhi.
29Perché tutti quelli della casa di mio padre non avevano meritato dal re mio signore altro che la morte; ma tu avevi posto il tuo servo fra quelli che mangiano alla tua tavola. E che diritto avrei ancora di implorare presso il re?».
30Il re gli disse: «Non occorre che tu aggiunga altre parole. Ho deciso: tu e Zibà vi dividerete i campi».
31Merib-Bàal rispose al re: «Se li prenda pure tutti lui, dato che ormai il re mio signore è tornato in pace a casa!».
32Barzillài il Galaadita era sceso da Roghelìm e aveva passato il Giordano con il re, per congedarsi da lui presso il Giordano.
33Barzillài era molto vecchio: aveva ottant'anni. Aveva fornito i viveri al re mentre questi si trovava a Macanàim, perché era un uomo molto facoltoso.
34Il re disse a Barzillài: «Vieni con me; io provvederò al tuo sostentamento presso di me, a Gerusalemme».
35Ma Barzillài rispose al re: «Quanti sono gli anni che mi restano da vivere, perché io salga con il re a Gerusalemme?
36Io ho ora ottant'anni; posso forse ancora distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare ancora ciò che mangia e ciò che beve? Posso udire ancora la voce dei cantori e delle cantanti? E perché allora il tuo servo dovrebbe essere di peso al re mio signore?
37Solo per poco tempo il tuo servo verrà con il re oltre il Giordano; perché il re dovrebbe darmi una tale ricompensa?
38Lascia che il tuo servo torni indietro e che io possa morire nella mia città presso la tomba di mio padre e di mia madre. Ecco qui mio figlio, il tuo servo Chimàm; venga lui con il re mio signore; fà per lui quello che ti piacerà».
39Il re rispose: «Venga dunque con me Chimàm e io farò per lui quello che a te piacerà; farò per te quello che desidererai da me».
40Poi tutto il popolo passò il Giordano; il re l'aveva gia passato. Allora il re baciò Barzillài e lo benedisse; quegli tornò a casa.
41Così il re passò verso Gàlgala e Chimàm era venuto con lui. Tutta la gente di Giuda e anche metà della gente d'Israele aveva fatto passare il re.
42Allora tutti gli Israeliti vennero dal re e gli dissero: «Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno portato via di nascosto e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta la gente di Davide?».
43Tutti gli uomini di Giuda risposero agli Israeliti: «Il re è un nostro parente stretto; perché vi adirate per questo? Abbiamo forse mangiato a spese del re o ci fu portata qualche porzione?».
44Gli Israeliti replicarono agli uomini di Giuda: «Dieci parti mi spettano sul re; inoltre sono io il primogenito e non tu; perché mi hai disprezzato? Non sono forse stato il primo a proporre di far tornare il re?». Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più violento di quello degli Israeliti.
Chapter 20
1Ora si trovava là un uomo iniquo chiamato Sèba, figlio di Bicrì, un Beniaminita, il quale suonò la tromba e disse: e non abbiamo un'eredità con il figlio di Iesse. Ognuno alle proprie tende, Israele!».
2Tutti gli Israeliti si allontanarono da Davide per seguire Sèba, figlio di Bicrì; ma gli uomini di Giuda rimasero attaccati al loro re e lo accompagnarono dal Giordano fino a Gerusalemme.
3Davide entrò nella reggia a Gerusalemme. Il re prese le dieci concubine che aveva lasciate a custodia della reggia e le mise in un domicilio sorvegliato; egli somministrava loro gli alimenti, ma non si accostava loro; rimasero così recluse fino al giorno della loro morte, in stato di vedovanza perenne.
4Poi il re disse ad Amasà: «Radunami tutti gli uomini di Giuda in tre giorni; poi vieni qui».
5Amasà dunque partì per adunare gli uomini di Giuda; ma tardò più del tempo fissato.
6Allora Davide disse ad Abisài: «Sèba figlio di Bicrì ci farà ora più male di Assalonne; prendi i servi del tuo signore e inseguilo, perché non trovi fortezze e ci sfugga».
7Abisài uscì per la spedizione, seguito dalla gente di Ioab, dai Cretei, dai Peletei e da tutti i prodi; uscirono da Gerusalemme per inseguire Sèba figlio di Bicrì.
8Si trovavano presso la grande pietra che è in Gàbaon, quando Amasà venne loro incontro. Ioab indossava la veste militare, sopra la quale portava la cintura con la spada pendente dai fianchi nel fodero; egli la fece uscire e cadere.
9Ioab disse ad Amasà: «Stai bene, fratello mio?» e con la destra prese Amasà per la barba per baciarlo.
10Amasà non fece attenzione alla spada che Ioab aveva nell'altra mano; Ioab lo colpì al basso ventre e ne sparse le viscere a terra; non lo colpì una seconda volta perché era gia morto. Poi Ioab e Abisài suo fratello inseguirono Sèba, figlio di Bicrì.
11Uno dei giovani di Ioab era rimasto presso Amasà e diceva: «Chi ama Ioab e chi è per Davide segua Ioab!».
12Intanto Amasà si rotolava nel sangue in mezzo alla strada e quell'uomo si accorse che tutto il popolo si fermava. Allora trascinò Amasà fuori della strada in un campo e gli buttò addosso una veste, perché quanti gli arrivavano vicino lo vedevano e si fermavano.
13Quando esso fu tolto dalla strada, tutti passarono al seguito di Ioab per dare la caccia a Sèba, figlio di Bicrì.
14Attraversarono il territorio di tutte le tribù d'Israele fino ad Abel-Bet-Maacà, dove tutti quelli della famiglia di Bicrì erano stati convocati ed erano entrati al seguito di Sèba.
15Vennero dunque, assediarono Sèba in Abel-Bet-Maacà e innalzarono contro la città un terrapieno; tutto il popolo che era con Ioab scavava per demolire le mura.
16Allora una donna saggia gridò dalla città: «Ascoltate, ascoltate! Dite a Ioab di avvicinarsi, gli voglio parlare!».
17Quando egli si fu avvicinato, la donna gli chiese: «Sei tu Ioab?». Egli rispose: «Sì». Allora essa gli disse: «Ascolta la parola della tua schiava». Egli rispose: «Ascolto».
18Riprese: «Una volta si soleva dire: Si interroghi bene ad Abèl e a Dan per sapere se sono venute meno le costumanze
19stabilite dai fedeli d'Israele. Tu cerchi di far perire una città che è una madre in Israele. Perché vuoi distruggere l'eredità del Signore?».
20Ioab rispose: «Lungi, lungi da me l'idea di distruggere e di rovinare.
21La questione è diversa: un uomo delle montagne di Efraim, chiamato Sèba, figlio di Bicrì, ha alzato la mano contro il re Davide. Consegnatemi lui solo e io mi allontanerò dalla città». La donna disse a Ioab: «Ecco, la sua testa ti sarà gettata dall'alto delle mura».
22Allora la donna rientrò in città e parlò a tutto il popolo con saggezza; così quelli tagliarono la testa a Sèba, figlio di Bicrì, e la gettarono a Ioab. Egli fece suonare la tromba; tutti si dispersero lontano dalla città e ognuno andò alla propria tenda. Poi Ioab tornò a Gerusalemme presso il re.
23Ioab era a capo di tutto l'esercito d'Israele; Benaià, figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei;
24Adoràm sovrintendeva ai lavori forzati; Giosafat, figlio di Achilùd, era archivista;
25Seraià era scriba; Zadòk ed Ebiatàr erano sacerdoti e anche Ira lo Iairita era ministro di Davide.
Chapter 21
1Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni; Davide cercò il volto del Signore e il Signore gli disse: «Su Saul e sulla sua casa pesa un fatto di sangue, perché egli ha fatto morire i Gabaoniti».
2Allora il re chiamò i Gabaoniti e parlò loro. I Gabaoniti non erano del numero degli Israeliti, ma un resto degli Amorrei, e gli Israeliti avevano giurato loro; Saul però, nel suo zelo per gli Israeliti e per quelli di Giuda, aveva cercato di sterminarli.
3Davide disse ai Gabaoniti: «Che devo fare per voi? In che modo espierò, perché voi benediciate l'eredità del Signore?».
4I Gabaoniti gli risposero: «Fra noi e Saul e la sua casa non è questione d'argento o d'oro, né ci riguarda l'uccidere qualcuno in Israele». Il re disse: «Quello che voi direte io lo farò per voi».
5Quelli risposero al re: «Di quell'uomo che ci ha distrutti e aveva fatto il piano di sterminarci, perché più non sopravvivessimo entro alcun confine d'Israele,
6ci siano consegnati sette uomini tra i suoi figli e noi li impiccheremo davanti al Signore in Gàbaon, sul monte del Signore». Il re disse: «Ve li consegnerò».
7Il re risparmiò Merib-Bàal figlio di Giònata, figlio di Saul, per il giuramento che Davide e Giònata, figlio di Saul, si erano fatto davanti al Signore;
8ma il re prese i due figli che Rizpà figlia di Aià aveva partoriti a Saul, Armonì e Merib-Bàal e i cinque figli che Meràb figlia di Saul aveva partoriti ad Adrièl il Mecolatita figlio di Barzillài.
9Li consegnò ai Gabaoniti, che li impiccarono sul monte, davanti al Signore. Tutti e sette perirono insieme. Furono messi a morte nei primi giorni della mietitura, quando si cominciava a mietere l'orzo.
10Allora Rizpà, figlia di Aià, prese il mantello di sacco e lo tese, fissandolo alla roccia, e stette là dal principio della mietitura dell'orzo finché dal cielo non cadde su di loro la pioggia. Essa non permise agli uccelli del cielo di posarsi su di essi di giorno e alle bestie selvatiche di accostarsi di notte.
11Fu riferito a Davide quello che Rizpà, figlia di Aià, concubina di Saul, aveva fatto.
12Davide andò a prendere le ossa di Saul e quelle di Giònata suo figlio presso i cittadini di Iabès di Gàlaad, i quali le avevano portate via dalla piazza di Beisan, dove i Filistei avevano appeso i cadaveri quando avevano sconfitto Saul sul Gelboe.
13Egli riportò le ossa di Saul e quelle di Giònata suo figlio; poi si raccolsero anche le ossa di quelli che erano stati impiccati.
14Le ossa di Saul e di Giònata suo figlio, come anche le ossa degli impiccati furono sepolte nel paese di Beniamino a Zela, nel sepolcro di Kis, padre di Saul; fu fatto quanto il re aveva ordinato. Dopo, Dio si mostrò placato verso il paese.
15I Filistei mossero di nuovo guerra ad Israele e Davide scese con i suoi sudditi a combattere contro i Filistei. Davide era stanco
16e Isbi-Benòb, uno dei figli di Rafa, che aveva una lancia del peso di trecento sicli di rame ed era cinto di una spada nuova, manifestò il proposito di uccidere Davide;
17ma Abisài, figlio di Zeruià, venne in aiuto al re, colpì il Filisteo e lo uccise. Allora i ministri di Davide gli giurarono: «Tu non uscirai più con noi a combattere e non spegnerai la lampada d'Israele».
18Dopo, ci fu un'altra battaglia contro i Filistei, a Gob; allora Sibbecài il Cusatita uccise Saf, uno dei figli di Rafa.
19Ci fu un'altra battaglia contro i Filistei a Gob; Elcanàn, figlio di Iair di Betlemme, uccise il fratello di Golia di Gat: l'asta della sua lancia era come un subbio di tessitori.
20Ci fu un'altra battaglia a Gat, dove si trovò un uomo di grande statura, che aveva sei dita per mano e per piede, in tutto ventiquattro dita: anch'egli era nato a Rafa.
21Costui insultò Israele, ma lo uccise Giònata, figlio di Simeà, fratello di Davide.
22Questi quattro erano nati a Rafa, in Gat. Essi perirono per mano di Davide e per mano dei suoi ministri.
Chapter 22
1Davide rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dalla mano di tutti i suoi nemici, specialmente dalla mano di Saul.
2Egli disse: la mia fortezza, il mio liberatore,
3il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, la mia salvezza, il mio riparo! Sei la mia roccaforte che mi salva: tu mi salvi dalla violenza.
4Invoco il Signore, degno di ogni lode, e sono liberato dai miei nemici.
5Mi circondavano i flutti della morte, mi atterrivano torrenti esiziali.
6Mi avviluppavano le funi degli inferi; mi stavano davanti i lacci della morte.
7Nell'angoscia ho invocato il Signore, ho gridato al mio Dio, Egli ha ascoltato dal suo tempio la mia voce; il mio grido è giunto ai suoi orecchi.
8Si scosse la terra e sobbalzò; tremarono le fondamenta del cielo; si scossero, perché egli si era irritato.
9Fumo salì dalle sue narici; dalla sua bocca uscì un fuoco divoratore; carboni accesi partirono da lui.
10Egli piegò i cieli e discese; una nube oscura era sotto i suoi piedi.
11Cavalcò un cherubino e volò; si librò sulle ali del vento.
12Si avvolse di tenebra tutto intorno; acque scure e dense nubi erano la sua tenda.
13Per lo splendore che lo precedeva arsero carboni infuocati.
14Il Signore tuonò nei cieli, l'Altissimo emise la sua voce.
15Scagliò frecce e li disperse; vibrò folgori e li mise in fuga.
16Apparvero le profondità marine; si scoprirono le basi del mondo, come effetto della tua minaccia, Signore, del soffio violento della tua ira.
17Dall'alto stese la mano e mi prese; mi fece uscire dalle grandi acque.
18Mi liberò dai miei robusti avversari, dai miei nemici più forti di me.
19Mi affrontarono nel giorno della mia rovina, ma il Signore fu il mio sostegno.
20Egli mi trasse al largo; mi liberò, perché oggetto della sua benevolenza.
21Il Signore mi ricompensò secondo la mia giustizia, mi trattò secondo la purità delle mie mani.
22Perché mi sono mantenuto nelle vie del Signore, non sono stato empio, lontano dal mio Dio,
23perché tutti i suoi decreti mi sono dinanzi e non ho allontanato da me le sue leggi.
24Sono stato irreprensibile nei suoi riguardi; mi sono guardato dall'iniquità.
25Il Signore mi trattò secondo la mia giustizia, secondo la purità delle mie mani alla sua presenza.
26Con il pio ti mostri pio, con il prode ti mostri integro;
27con il puro ti mostri puro, con il tortuoso ti mostri astuto.
28Tu salvi la gente umile, mentre abbassi gli occhi dei superbi.
29Sì, tu sei la mia lucerna, Signore; il Signore illumina la mia tenebra.
30Sì, con te io posso affrontare una schiera, con il mio Dio posso slanciarmi sulle mura.
31La via di Dio è perfetta; la parola del Signore è integra; egli è scudo per quanti si rifugiano in lui.
32C'è forse un dio come il Signore; una rupe fuori del nostro Dio?
33Dio mi cinge di forza, rende sicura la mia via.
34Ha reso simili i miei piedi a quelli delle cerve; mi ha fatto stare sulle alture.
35Ha addestrato la mia mano alla guerra; ha posto un arco di bronzo nelle mie braccia.
36Mi hai dato lo scudo della tua salvezza, la tua sollecitudine mi fa crescere.
37Fai largo davanti ai miei passi; le mie gambe non vacillano.
38Inseguo e raggiungo i miei nemici, non desisto finché non siano distrutti.
39Li colpisco ed essi non possono resistere; cadono sotto i miei piedi.
40Mi cingi di forza per la battaglia; hai fatto piegare sotto di me i miei avversari.
41Mi mostri i nemici di spalle, così io distruggo quelli che mi odiano.
42Gridano, ma nessuno li salva, verso il Signore, che a loro non risponde.
43Li disperdo come polvere della terra, li calpesto come fango delle piazze.
44Tu mi liberi dalle contese del popolo; mi poni a capo di nazioni; un popolo non conosciuto mi serve.
45I figli degli stranieri mi onorano appena sentono, mi obbediscono.
46I figli degli stranieri vengono meno, lasciano con spavento i loro nascondigli.
47Viva il Signore! Sia benedetta la mia rupe! Sia esaltato il Dio della mia salvezza!
48Dio fa vendetta per me e mi sottomette i popoli.
49Tu mi liberi dai miei nemici, mi innalzi sopra i miei avversari, mi liberi dall'uomo violento.
50Perciò ti loderò, Signore, fra i popoli canterò inni al tuo nome.
51Egli concede una grande vittoria al suo re, la grazia al suo consacrato, a Davide e ai suoi discendenti per sempre».
Chapter 23
1Queste sono le ultime parole di Davide: oracolo dell'uomo che l'Altissimo ha innalzato, del consacrato del Dio di Giacobbe, del soave cantore d'Israele.
2Lo spirito del Signore parla in me, la sua parola è sulla mia lingua;
3il Dio di Giacobbe ha parlato, la rupe d'Israele mi ha detto: Chi governa gli uomini ed è giusto, chi governa con timore di Dio,
4è come la luce del mattino al sorgere del sole, in un mattino senza nubi, che fa scintillare dopo la pioggia i germogli della terra.
5Così è stabile la mia casa davanti a Dio, perché ha stabilito con me un'alleanza eterna, in tutto regolata e garantita. Non farà dunque germogliare quanto mi salva e quanto mi diletta?
6Ma gli scellerati sono come spine, che si buttano via a fasci e non si prendono con la mano;
7chi le tocca usa un ferro o un'asta di lancia e si bruciano al completo nel fuoco».
8Questi sono i nomi dei prodi di Davide: Is-Bàal il Cacmonita, capo dei Tre. Egli impugnò la lancia contro ottocento uomini e li trafisse in un solo scontro.
9Dopo di lui veniva Eleàzaro figlio di Dodò l'Acochita, uno dei tre prodi che erano con Davide, quando sfidarono i Filistei schierati in battaglia, mentre gli Israeliti si ritiravano sulle alture.
10Egli si alzò, percosse i Filistei, finché la sua mano, sfinita, rimase attaccata alla spada. Il Signore concesse in quel giorno una grande vittoria e il popolo seguì Eleàzaro soltanto per spogliare i cadaveri.
11Dopo di lui veniva Sammà figlio di Aghè, l'Ararita. I Filistei erano radunati a Lechì; in quel luogo vi era un campo pieno di lenticchie: mentre il popolo fuggiva dinanzi ai Filistei,
12Sammà si piantò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei. E il Signore concesse una grande vittoria.
13Tre dei Trenta scesero al tempo della mietitura e vennero da Davide nella caverna di Adullàm, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle dei Rèfaim.
14Davide era allora nella fortezza e c'era un appostamento di Filistei a Betlemme.
15Davide espresse un desiderio e disse: «Se qualcuno mi desse da bere l'acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!».
16I tre prodi si aprirono un varco attraverso il campo filisteo, attinsero l'acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide; il quale però non ne volle bere, ma la sparse davanti al Signore,
17dicendo: «Lungi da me, Signore, il fare tal cosa! E' il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita!». Non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi.
18Abisài, fratello di Ioab, figlio di Zeruià, fu il capo dei Trenta. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini e li trafisse; si acquistò fama fra i trenta.
19Fu il più glorioso dei Trenta e perciò fu fatto loro capo, ma non giunse alla pari dei Tre.
20Poi veniva Benaià, figlio di Ioiadà, uomo valoroso, celebre per le sue prodezze, oriundo da Cabseèl. Egli uccise i due figli di Arièl, di Moab. Scese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, in un giorno di neve.
21Uccise anche un Egiziano, uomo d'alta statura, che teneva una lancia in mano; Benaià gli scese contro con un bastone, strappò di mano all'Egiziano la lancia e lo uccise con la lancia di lui.
22Questo fece Benaià figlio di Ioiadà, e si acquistò fama tra i trenta prodi.
23Fu il più illustre dei Trenta, ma non giunse alla pari dei Tre. Davide lo ammise nel suo consiglio.
24Poi vi erano Asaèl fratello di Ioab, uno dei Trenta; Elcanàn figlio di Dodò, di Betlemme.
25Sammà di Caròd; Elikà di Caròd;
26Cèles di Pelèt; Ira figlio di Ikkès, di Tekòa;
27Abièzer di Anatot; Mebunnài di Cusà;
28Zalmòn di Acòach; Maharai di Netofà;
29Chèleb figlio di Baanà, di Netofà; Ittài figlio di Ribài, di Gàbaa di Beniamino; Benaià di Piratòn;
30Iddài di Nahale-Gaàs;
31Abi-Albòn di Arbàt; Azmàvet di Bacurìm;
32Eliacbà di Saalbòn; Iasèn di Gun;
33Giònata figlio di Sammà, di Aràr; Achiàm figlio di Saràr, di Afàr;
34Elifèlet figlio di Acasbài, il Maacatita; Eliàm figlio di Achitòfel, di Ghilo;
35Chesrài del Carmelo; Paarài di Aràb;
36Igàl figlio di Natàn, da Zobà; Banì di Gad;
37Zèlek l'Ammonita; Nacrai da Beeròt, scudiero di Ioab, figlio di Zeruià;
38Irà di Ièter; Garèb di Ièter;
39Uria l'Hittita. In tutto trentasette.
Chapter 24
1La collera del Signore si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: «Su, fà il censimento d'Israele e di Giuda».
2Il re disse a Ioab e ai suoi capi dell'esercito: «Percorri tutte le tribù d'Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione».
3Ioab rispose al re: «Il Signore tuo Dio moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re mio signore possano vederlo! Ma perché il re mio signore desidera questa cosa?».
4Ma l'ordine del re prevalse su Ioab e sui capi dell'esercito e Ioab e i capi dell'esercito si allontanarono dal re per fare il censimento del popolo d'Israele.
5Passarono il Giordano e cominciarono da Aroer e dalla città che è in mezzo al torrente di Gad e presso Iazer.
6Poi andarono in Gàlaad e nel paese degli Hittiti a Kades; andarono a Dan. Poi girarono intorno a Sidòne;
7andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Evei e dei Cananei e finirono nel Negheb di Giuda a Bersabea.
8Percorsero così tutto il paese e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme.
9Ioab consegnò al re la cifra del censimento del popolo: c'erano in Israele ottocentomila guerrieri che maneggiavano la spada; in Giuda cinquecentomila.
10Ma dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, si sentì battere il cuore e disse al Signore: «Ho peccato molto per quanto ho fatto; ma ora, Signore, perdona l'iniquità del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza».
11Quando Davide si fu alzato il mattino dopo, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Gad, il veggente di David:
12«Và a riferire a Davide: Dice il Signore: Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò».
13Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi tre anni di carestia nel tuo paese o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegua oppure tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa io debba rispondere a chi mi ha mandato».
14Davide rispose a Gad: «Sono in grande angoscia! Ebbene cadiamo nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!».
15Così il Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Bersabea morirono settantamila persone del popolo.
16E quando l'angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per distruggerla, il Signore si pentì di quel male e disse all'angelo che distruggeva il popolo: «Basta; ritira ora la mano!».
17Davide, vedendo l'angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: «Io ho peccato; io ho agito da iniquo; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre!».
18Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: «Sali, innalza un altare al Signore sull'aia di Araunà il Gebuseo».
19Davide salì, secondo la parola di Gad, come il Signore aveva comandato.
20Araunà guardò e vide il re e i suoi ministri dirigersi verso di lui. Araunà uscì e si prostrò davanti al re con la faccia a terra.
21Poi Araunà disse: «Perché il re mio signore viene dal suo servo?». Davide rispose: «Per acquistare da te quest'aia e innalzarvi un altare al Signore, perché il flagello cessi di colpire il popolo».
22Araunà disse a Davide: «Il re mio signore prenda e offra quanto gli piacerà! Ecco i buoi per l'olocausto; le trebbie e gli arnesi dei buoi serviranno da legna.
23Tutte queste cose, re, Araunà te le regala». Poi Araunà disse al re: «Il Signore tuo Dio ti sia propizio!».
24Ma il re rispose ad Araunà: «No, io acquisterò da te queste cose per il loro prezzo e non offrirò al Signore mio Dio olocausti che non mi costino nulla». Davide acquistò l'aia e i buoi per cinquanta sicli d'argento;
25edificò in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Il Signore si mostrò placato verso il paese e il flagello cessò di colpire il popolo.
1 Kings
Chapter 1
1Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi.
2I suoi ministri gli suggerirono: «Si cerchi per il re nostro signore una vergine giovinetta, che assista il re e lo curi e dorma con lui; così il re nostro signore si riscalderà».
3Si cercò in tutto il territorio d'Israele una giovane bella e si trovò Abisag da Sunem e la condussero al re.
4La giovane era molto bella; essa curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a lei.
5Ma Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: «Sarò io il re». Si procurò carri, cavalli e cinquanta uomini che lo precedessero.
6Il re suo padre, per non affliggerlo, non gli disse mai: «Perché ti comporti in questo modo?». Adonia era molto bello; sua madre l'aveva partorito dopo Assalonne.
7Si accordò con Ioab, figlio di Zeruià, e con il sacerdote Ebiatàr, che stavano dalla sua parte.
8Invece il sacerdote Zadòk, Benaià figlio di Ioiadà, il profeta Natan, Simei, Rei e il nerbo delle milizie di Davide non si schierarono con Adonia.
9Adonia un giorno immolò pecore e buoi e vitelli grassi sulla pietra Zochelet, che è vicina alla fonte di Roghèl. Invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini di Giuda al servizio del re.
10Ma non invitò il profeta Natan, né Benaià, né i più valorosi soldati e neppure Salomone suo fratello.
11Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: «Non hai sentito che Adonia, figlio di Agghìt, si è fatto re e Davide nostro signore non lo sa neppure?
12Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua vita e quella del tuo figlio Salomone.
13Và, presentati al re Davide e digli: Re mio signore, non hai forse giurato alla tua schiava che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono? Perché si è fatto re Adonia?
14Ecco, mentre tu starai ancora lì a parlare al re, io ti seguirò e confermerò le tue parole».
15Betsabea si presentò nella camera del re, che era molto vecchio, e Abisag la Sunammita lo serviva.
16Betsabea si inginocchiò e si prostrò davanti al re, che le domandò: «Che hai?».
17Essa gli rispose: «Signore, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore tuo Dio che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono.
18Ora invece Adonia è divenuto re e tu, re mio signore, non lo sai neppure.
19Ha immolato molti buoi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i figli del re, il sacerdote Ebiatàr e Ioab capo dell'esercito, ma non ha invitato Salomone tuo servitore.
20Re mio signore, gli occhi di tutto Israele sono su di te, perché annunzi loro chi siederà sul trono del re mio signore dopo di lui.
21Quando il re mio signore si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio Salomone saremo trattati da colpevoli».
22Mentre Betsabea ancora parlava con il re, arrivò il profeta Natan.
23Fu annunziato al re: «Ecco c'è il profeta Natan». Questi si presentò al re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra.
24Natan disse: «Re mio signore, tu forse hai decretato: Adonia regnerà dopo di me e siederà sul mio trono?
25Difatti oggi egli è andato ad immolare molti buoi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Ebiatàr. Costoro mangiano e bevono con lui e gridano: Viva il re Adonia!
26Ma non ha invitato me tuo servitore, né il sacerdote Zadòk, né Benaià figlio di Ioiadà, né Salomone tuo servitore.
27Proprio il re mio signore ha ordinato ciò? Perché non hai indicato ai tuoi ministri chi siederà sul trono del re mio signore?».
28Il re Davide, presa la parola, disse: «Chiamatemi Betsabea!». Costei si presentò al re e, restando essa alla sua presenza,
29il re giurò: «Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia!
30Come ti ho giurato per il Signore, Dio di Israele, che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di me, sedendo sul mio trono al mio posto, così farò oggi».
31Betsabea si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo: «Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!».
32Il re Davide fece chiamare il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà. Costoro si presentarono al re,
33che disse loro: «Prendete con voi la guardia del vostro signore: fate montare Salomone sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon.
34Ivi il sacerdote Zadòk e il profeta Natan lo ungano re d'Israele. Voi suonerete la tromba e griderete: Viva il re Salomone!
35Quindi risalirete dietro a lui, che verrà a sedere sul mio trono e regnerà al mio posto. Poiché io ho designato lui a divenire capo d'Israele e di Giuda».
36Benaià figlio di Ioiadà rispose al re: «Così sia! Anche il Signore, Dio del re mio signore, decida allo stesso modo!
37Come il Signore ha assistito il re mio signore, così assista Salomone e renda il suo trono più splendido di quello del re Davide mio signore».
38Scesero il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei; fecero montare Salomone sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghicon.
39Il sacerdote Zadòk prese il corno dell'olio dalla tenda e unse Salomone al suono della tromba. Tutti i presenti gridarono: «Viva il re Salomone!».
40Risalirono tutti dietro a lui, suonando i flauti e mostrando una grandissima gioia e i luoghi rimbombavano delle loro acclamazioni.
41Li sentirono Adonia e i suoi invitati, che avevano appena finito di mangiare. Ioab, udito il suono della tromba, chiese: «Che cos'è questo frastuono nella città in tumulto?».
42Mentre parlava ecco giungere Giònata figlio del sacerdote Ebiatàr, al quale Adonia disse: «Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone notizie!».
43«No - rispose Giònata ad Adonia - il re Davide nostro signore ha nominato re Salomone
44e ha mandato con lui il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei che l'hanno fatto montare sulla mula del re.
45Il sacerdote Zadòk e il profeta Natan l'hanno unto re in Ghicon; quindi sono risaliti esultanti, mentre la città echeggiava di grida. Questo il motivo del frastuono da voi udito.
46Anzi Salomone si è gia seduto sul trono del regno
47e i ministri del re sono andati a felicitarsi con il re Davide dicendo: Il tuo Dio renda il nome di Salomone più celebre del tuo e renda il suo trono più splendido del tuo! Il re si è prostrato sul letto,
48poi ha detto: Sia benedetto il Signore, Dio di Israele, perché oggi ha concesso che uno sedesse sul mio trono e i miei occhi lo vedessero».
49Tutti gli invitati di Adonia allora spaventati si alzarono e se ne andarono ognuno per la sua strada.
50Adonia, che temeva Salomone, alzatosi andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare.
51Fu riferito a Salomone: «Sappi che Adonia, avendo paura del re Salomone, ha afferrato i corni dell'altare dicendo: Mi giuri oggi il re Salomone che non farà morire di spada il suo servitore».
52Salomone disse: «Se si comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà a terra; ma se cadrà in qualche fallo, morirà».
53Il re Salomone ordinò che lo facessero scendere dall'altare; quegli andò a prostrarsi davanti al re Salomone, che gli disse: «Vattene a casa!».
Chapter 2
1Sentendo avvicinarsi il giorno della sua morte, Davide fece queste raccomandazioni al figlio Salomone:
2«Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e mostrati uomo.
3Osserva la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo progetto,
4perché il Signore attui la promessa che mi ha fatto quando ha detto: Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con lealtà, con tutto il cuore e con tutta l'anima, sul trono d'Israele siederà sempre uno dei tuoi discendenti.
5Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Zeruià, cioè come egli ha trattato i due capi dell'esercito di Israele, Abner figlio di Ner e Amasà figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in tempo di pace il sangue, come si fa in guerra, e macchiando di sangue innocente la cintura dei suoi fianchi e i sandali dei suoi piedi.
6Tu agirai con saggezza, ma non permetterai che la sua vecchiaia scenda in pace agli inferi.
7Agirai con bontà verso i figli di Barzillài il Galaadita, che mangeranno alla tua tavola, perché mi hanno assistito mentre fuggivo da Assalonne tuo fratello.
8Tu hai accanto a te anche Simèi figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi maledisse con una maledizione terribile quando fuggivo verso Macanàim. Ma mi venne incontro al Giordano e gli giurai per il Signore: Non ti farò morire di spada.
9Ora non lasciare impunito il suo peccato. Sei saggio e sai come trattarlo. Farai scendere la sua canizie agli inferi con morte violenta».
10Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide.
11La durata del regno di Davide su Israele fu di quaranta anni: sette in Ebron e trentatrè in Gerusalemme.
12Salomone sedette sul trono di Davide suo padre e il suo regno si consolidò molto.
13Adonia figlio di Agghìt si recò da Betsabea, madre di Salomone, che gli chiese: «Vieni con intenzioni pacifiche?». «Pacifiche», rispose quello,
14e soggiunse: «Ho da dirti una cosa». E quella: «Parla!».
15Egli disse: «Tu sai che il regno spettava a me e che tutti gli Israeliti si attendevano che io regnassi. Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato a mio fratello, perché gli era stato decretato dal Signore.
16Ora ti rivolgo una domanda; non respingermi». Ed essa: «Parla!».
17Adonia disse: «Dì al re Salomone - il quale nulla ti può negare - che mi conceda in moglie Abisag la Sunammita».
18Betsabea rispose: «Bene! Parlerò in tuo favore al re».
19Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli sedette alla destra
20e disse: «Ho una piccola grazia da chiederti; non me la negare». Il re le rispose: «Chiedi, madre mia, non ti respingerò».
21E quella: «Si conceda Abisag la Sunammita in moglie ad Adonia tuo fratello».
22Il re Salomone rispose alla madre: «Perché tu mi chiedi Abisag la Sunammita per Adonia? Chiedi anche il regno per lui, poiché egli è mio fratello maggiore e per lui parteggiano il sacerdote Ebiatàr e Ioab figlio di Zeruià».
23Il re Salomone giurò per il Signore: «Dio mi faccia questo e altro mi aggiunga, se non è vero che Adonia ha manifestato quest'idea a danno della propria vita.
24Ebbene, per la vita del Signore che mi ha reso saldo, mi ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre e mi ha concesso una casa come aveva promesso, oggi stesso Adonia verrà ucciso».
25Il re Salomone ordinò a Benaià figlio di Ioiadà, di ucciderlo; così morì Adonia.
26Al sacerdote Ebiatàr il re ordinò: «Vattene in Anatòt, nella tua campagna. Meriteresti la morte, ma oggi non ti faccio morire perché tu hai portato l'arca del Signore davanti a Davide mio padre e perché hai partecipato a tutte le traversie di mio padre».
27Così Salomone escluse Ebiatàr dal sacerdozio del Signore, adempiendo la parola che il Signore aveva pronunziata in Silo riguardo alla casa di Eli.
28Quando la notizia giunse a Ioab - questi era stato dalla parte di Adonia, ma non per Assalonne - Ioab si rifugiò nella tenda del Signore e si afferrò ai corni dell'altare.
29Fu riferito al re Salomone come Ioab si fosse rifugiato nella tenda del Signore e si fosse posto al fianco dell'altare. Salomone inviò Benaià figlio di Ioiadà con l'ordine: «Và, colpiscilo!».
30Benaià andò nella tenda del Signore e disse a Ioab: «Per ordine del re, esci!». Quegli rispose: «No! Morirò qui». Benaià riferì al re: «Ioab ha parlato così e così mi ha risposto».
31Il re gli disse: «Fà come egli ha detto; colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Ioab ha sparso senza motivo.
32Il Signore farà ricadere il suo sangue sulla sua testa, perché egli ha colpito due uomini giusti e migliori di lui e li ha trafitti con la sua spada - senza che Davide mio padre lo sapesse - ossia Abner, figlio di Ner, capo dell'esercito di Israele e Amasà figlio di Ieter, capo dell'esercito di Giuda.
33Il loro sangue ricada sulla testa di Ioab e sulla testa della sua discendenza per sempre, mentre su Davide e sulla sua discendenza, sul suo casato e sul suo trono si riversi per sempre la pace da parte del Signore».
34Benaià figlio di Ioiadà andò, lo assalì e l'uccise; Ioab fu sepolto nella sua casa, nel deserto.
35Il re lo sostituì, nominando capo dell'esercito Benaià figlio di Ioiadà, mentre mise il sacerdote Zadòk al posto di Ebiatàr.
36Il re mandò a chiamare Simèi per dirgli: «Costruisciti una casa in Gerusalemme; ivi sia la tua dimora; non ne uscirai per andartene qua e là.
37Quando ne uscirai, oltrepassando il torrente Cedron - sappilo bene! - sarai degno di morte; il tuo sangue ricadrà sulla tua testa».
38Simèi disse al re: «L'ordine è giusto! Come ha detto il re mio signore, così farà il tuo servo». Simèi dimorò in Gerusalemme per molto tempo.
39Dopo tre anni, due schiavi di Simei fuggirono presso Achis figlio di Maaca, re di Gat. Fu riferito a Simei che i suoi schiavi erano in Gat.
40Simei si alzò, sellò l'asino e partì per Gat andando da Achis in cerca dei suoi schiavi. Simei vi andò e ricondusse i suoi schiavi da Gat.
41Fu riferito a Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat e che era ritornato.
42Il re, fattolo chiamare, gli disse: «Non ti avevo forse giurato per il Signore e non ti avevo io testimoniato che, quando tu fossi uscito per andartene qua e là - lo sapevi bene! - saresti stato degno di morte? Tu mi avevi risposto: L'ordine è giusto! Ho capito.
43Perché non hai rispettato il giuramento del Signore e il comando che ti avevo impartito?».
44Il re aggiunse a Simei: «Tu conosci tutto il male che hai fatto a Davide mio padre. Il Signore farà ricadere la tua malvagità sulla tua testa.
45Invece sia benedetto il re Salomone e il trono di Davide sia saldo per sempre davanti al Signore».
46Il re diede ordine a Benaià figlio di Ioiadà, di andare ad ucciderlo. E quegli morì.
Chapter 3
1Salomone si imparentò con il faraone, re di Egitto. Sposò la figlia del faraone, che introdusse nella città di Davide, ove rimase finché non terminò di costruire la propria casa, il tempio del Signore e le mura di cinta di Gerusalemme.
2Il popolo allora offriva sacrifici sulle alture, perché ancora non era stato costruito un tempio in onore del nome del Signore.
3Salomone amava il Signore e nella sua condotta seguiva i principi di Davide suo padre; solamente offriva sacrifici e bruciava incenso sulle alture.
4Il re andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici perché ivi sorgeva la più grande altura. Su quell'altare Salomone offrì mille olocausti.
5In Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: «Chiedimi ciò che io devo concederti».
6Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide mio padre con grande benevolenza, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che sedesse sul suo trono, come avviene oggi.
7Ora, Signore mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi.
8Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo così numeroso che non si può calcolare né contare.
9Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?».
10Al Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel governare.
11Dio gli disse: «Perché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento per ascoltare le cause,
12ecco faccio come tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci fu alcuno prima di te né sorgerà dopo di te.
13Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria come nessun re ebbe mai.
14Se poi camminerai nelle mie vie osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide tuo padre, prolungherò anche la tua vita».
15Salomone si svegliò; ecco, era stato un sogno. Andò in Gerusalemme; davanti all'arca dell'alleanza del Signore offrì olocausti, compì sacrifici di comunione e diede un banchetto per tutti i suoi servi.
16Un giorno andarono dal re due prostitute e si presentarono innanzi a lui.
17Una delle due disse: «Ascoltami, signore! Io e questa donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre essa sola era in casa.
18Tre giorni dopo il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi stiamo insieme e non c'è nessun estraneo in casa fuori di noi due.
19Il figlio di questa donna è morto durante la notte, perché essa gli si era coricata sopra.
20Essa si è alzata nel cuore della notte, ha preso il mio figlio dal mio fianco - la tua schiava dormiva - e se lo è messo in seno e sul mio seno ha messo il figlio morto.
21Al mattino mi sono alzata per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L'ho osservato bene; ecco, non era il figlio che avevo partorito io».
22L'altra donna disse: «Non è vero! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto». E quella, al contrario, diceva: «Non è vero! Quello morto è tuo figlio, il mio è quello vivo». Discutevano così alla presenza del re.
23Egli disse: «Costei dice: Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto e quella dice: Non è vero! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello vivo».
24Allora il re ordinò: «Prendetemi una spada!». Portarono una spada alla presenza del re.
25Quindi il re aggiunse: «Tagliate in due il figlio vivo e datene una metà all'una e una metà all'altra».
26La madre del bimbo vivo si rivolse al re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse: «Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo affatto!». L'altra disse: «Non sia né mio né tuo; dividetelo in due!».
27Presa la parola, il re disse: «Date alla prima il bambino vivo; non uccidetelo. Quella è sua madre».
28Tutti gli Israeliti seppero della sentenza pronunziata dal re e concepirono rispetto per il re, perché avevano constatato che la saggezza di Dio era in lui per render giustizia.
Chapter 4
1Il re Salomone estendeva il suo dominio su tutto Israele.
2Questi furono i suoi dignitari: Azaria figlio di Zadòk fu sacerdote.
3Elicoref e Achia, figli di Sisa, scribi. Giòsafat, figlio di Achilùd, archivista.
4Benaià, figlio di Ioiadà, capo dell'esercito. Zadòk e Ebiatàr, sacerdoti.
5Azaria, figlio di Natan, capo dei prefetti. Zabud, figlio di Natan, sacerdote, amico del re.
6Achisar maggiordomo. Adoniram, figlio di Abda, sovrintendente ai lavori forzati.
7Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele; costoro provvedevano al re e alla sua famiglia; ognuno aveva l'incarico di procurare il necessario per un mese all'anno.
8Questi sono i loro nomi:...figlio di Cur, sulle montagne di Efraim;
9...figlio di Deker, a Makaz, a Saalbìm, a Bet-Sèmes, ad Aialon fino a Bet-Canan;
10...figlio di Chesed, in Arubbot; a lui appartenevano Soco e tutto il paese di Chefer;
11...figlio di Abinadàb, aveva tutta la costa di Dor (sua moglie era Tafat, figlia di Salomone);
12Baana, figlio di Achilùd, aveva Tàanach, Meghìddo, sino al di là di Iakmeam, e tutto Beisan che è sotto Izreèl, da Beisan fino ad Abel-Mecola che è verso Zartan;
13... figlio di Gheber, in Ramot di Gàlaad; a lui appartenevano i villaggi di Iair figlio di Manàsse in Gàlaad, il distretto di Argob in Basan, sessanta grandi città con mura e spranghe di bronzo;
14Achinadàb, figlio di Iddo, a Macanàim;
15Achimaaz in Nèftali - anche costui aveva preso in moglie una figlia di Salomone, Bosmat -;
16Baana, figlio di Cusai, in Aser e in Zàbulon;
17Giòsafat, figlio di Paruach, in Issacar;
18Simei, figlio di Ela, in Beniamino;
19Gheber, figlio di Uri, nel paese di Gad, gia terra di Sicon re degli Amorrei e di Og re di Basan. Inoltre c'era un prefetto nel territorio di Giuda.
20Giuda e Israele erano numerosi come la sabbia del mare e mangiavano e bevevano allegramente.
Chapter 5
1(4,21)Salomone esercitava l'egemonia su tutti i regni, dal fiume alla regione dei Filistei e al confine con l'Egitto. Gli portavano tributi e servirono Salomone finché visse.
2(22)I viveri di Salomone per un giorno erano trenta kor di fior di farina e sessanta kor di farina comune,
3(23)dieci buoi grassi, venti buoi da pascolo e cento pecore, senza contare i cervi, le gazzelle, le antilopi e i volatili da stia.
4(24)Egli, infatti, dominava su tutto l'Oltrefiume, da Tipsach a Gaza su tutti i re dell'Oltrefiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno.
5(25)Giuda e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e sotto il proprio fico - da Dan fino a Bersabea - per tutta la vita di Salomone.
6(26)Salomone possedeva quattromila greppie per i cavalli dei suoi carri e dodicimila cavalli da sella.
7(27)Quei prefetti, ognuno per il suo mese, provvedevano quanto serviva al re Salomone e a quelli che erano ammessi alla sua tavola; non facevano mancare nulla.
8(28)Portavano l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da sella nel luogo ove si trovava ognuno secondo la propria mansione.
9(29)Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare.
10(30)La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza dell'Egitto.
11(31)Egli fu veramente più saggio di tutti, più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol; il suo nome divenne noto fra tutti i popoli limitrofi.
12(32)Salomone pronunziò tremila proverbi; le sue poesie furono millecinque.
13(33)Parlò di piante, dal cedro del Libano all'issòpo che sbuca dal muro; parlò di quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci.
14(34)Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone; venivano anche i re dei paesi ove si era sparsa la fama della sua saggezza.
15(5,1)Chiram, re di Tiro, mandò i suoi ministri da Salomone, perché aveva sentito che era stato consacrato re al posto di suo padre; ora Chiram era sempre stato amico di Davide.
16(2)Salomone mandò a dire a Chiram:
17(3)«Tu sai che Davide mio padre non ha potuto edificare un tempio al nome del Signore suo Dio a causa delle guerre che i nemici gli mossero da tutte le parti, finché il Signore non li prostrò sotto la pianta dei suoi piedi.
18(4)Ora il Signore mio Dio mi ha dato pace da ogni parte e non ho né avversari né particolari difficoltà.
19(5)Ecco, ho deciso di edificare un tempio al nome del Signore mio Dio, come ha detto il Signore a Davide mio padre: Tuo figlio, che io porrò al tuo posto sul tuo trono, edificherà un tempio al mio nome.
20(6)Ordina, dunque, che si taglino per me cedri del Libano; i miei servi saranno con i tuoi servi; io ti darò come salario per i tuoi servi quanto fisserai. Tu sai bene, infatti, che fra di noi nessuno è capace di tagliare il legname come sanno fare quelli di Sidone».
21(7)Quando Chiram udì le parole di Salomone, gioì molto e disse: «Sia benedetto, oggi, il Signore che ha dato a Davide un figlio saggio per governare questo gran popolo».
22(8)Chiram mandò a dire a Salomone: «Ho ascoltato il tuo messaggio; farò quanto desideri riguardo al legname di cedro e al legname di abete.
23(9)I miei servi lo caleranno dal Libano al mare; io lo metterò in mare su zattere fino al punto che mi indicherai. Là lo scaricherò e tu lo prenderai. Quanto a provvedere al mantenimento della mia famiglia, tu soddisferai il mio desiderio».
24(10)Chiram fornì a Salomone legname di cedro e legname di abete, quanto ne volle.
25(11)Salomone diede a Chiram ventimila kor di grano, per il mantenimento della sua famiglia, e venti kor di olio d'olive schiacciate; questo dava Salomone a Chiram ogni anno.
26(12)Il Signore concesse a Salomone la saggezza come gli aveva promesso. Fra Chiram e Salomone regnò la pace e i due conclusero un'alleanza.
27(13)Il re Salomone reclutò il lavoro forzato da tutto Israele e il lavoro forzato era di trentamila uomini.
28(14)Ne mandò a turno nel Libano diecimila al mese: passavano un mese nel Libano e due mesi nelle loro case. Adoniram sovrintendeva al loro lavoro.
29(15)Salomone aveva settantamila operai addetti al trasporto del materiale e ottantamila scalpellini a tagliar pietre sui monti,
30(16)senza contare gli incaricati dei prefetti, che erano tremilatrecento, preposti da Salomone al comando delle persone addette ai lavori.
31(17)Il re diede ordine di estrarre grandi massi, tra i migliori, perché venissero squadrati per le fondamenta del tempio.
32(18)Gli operai di Salomone, gli operai di Chiram e di Biblos li sgrossavano; furono anche preparati il legname e le pietre per la costruzione del tempio.
Chapter 6
1Alla costruzione del tempio del Signore fu dato inizio l'anno quattrocentottanta dopo l'uscita degli Israeliti dal paese d'Egitto, l'anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di Ziv, cioè nel secondo mese.
2Il tempio costruito dal re Salomone per il Signore, era lungo sessanta cubiti, largo venti, alto trenta.
3Davanti al tempio vi era un atrio lungo venti cubiti, in base alla larghezza del tempio, ed esteso per dieci cubiti secondo la lunghezza del tempio.
4Fece nel tempio finestre quadrangolari con grate.
5Intorno al muro del tempio fu costruito un edificio a piani, lungo la navata e la cella.
6Il piano più basso era largo cinque cubiti, quello di mezzo sei e il terzo sette, perché le mura esterne, intorno, erano state costruite a riseghe, in modo che le travi non poggiassero sulle mura del tempio.
7Per la sua costruzione si usarono pietre lavorate e intere; durante i lavori nel tempio non si udì rumore di martelli, di piccone o di altro arnese di ferro.
8La porta del piano più basso era sul lato destro del tempio; per mezzo di una scala a chiocciola si passava al piano di mezzo e dal piano di mezzo a quello superiore.
9In tal modo Salomone costruì il tempio; dopo averlo terminato, lo ricoprì con assi e travi di cedro.
10Innalzò anche l'ala laterale intorno al tempio, alta cinque cubiti per piano; la unì al tempio con travi di cedro.
11E il Signore parlò a Salomone e disse:
12«Riguardo al tempio che stai edificando, se camminerai secondo i miei decreti, se eseguirai le mie disposizioni e osserverai tutti i miei comandi, uniformando ad essi la tua condotta, io confermerò a tuo favore le parole dette da me a Davide tuo padre.
13Io abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il mio popolo Israele».
14Terminata la costruzione del tempio,
15Salomone rivestì all'interno le pareti del tempio con tavole di cedro dal pavimento al soffitto; rivestì anche con legno di cedro la parte interna del soffitto e con tavole di cipresso il pavimento.
16Separò uno spazio di venti cubiti, a partire dal fondo del tempio, con un assito di tavole di cedro che dal pavimento giungeva al soffitto, e la cella che ne risultò all'interno divenne il santuario, il Santo dei santi.
17La navata di fronte ad esso era di quaranta cubiti.
18Il cedro all'interno del tempio era scolpito a rosoni e a boccioli di fiori; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra.
19Per l'arca dell'alleanza del Signore fu apprestata una cella nella parte più segreta del tempio.
20La cella interna era lunga venti cubiti e alta venti. La rivestì d'oro purissimo e vi eresse un altare di cedro.
21Salomone rivestì l'interno del tempio con oro purissimo e fece passare, davanti alla cella, un velo che scorreva mediante catenelle d'oro e lo ricoprì d'oro.
22E d'oro fu rivestito tutto l'interno del tempio, e rivestì d'oro anche tutto l'altare che era nella cella.
23Nella cella fece due cherubini di legno di ulivo, alti dieci cubiti.
24L'ala di un cherubino era di cinque cubiti e di cinque cubiti era anche l'altra ala del cherubino; c'erano dieci cubiti da una estremità all'altra delle ali.
25Di dieci cubiti era l'altro cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella forma.
26L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, così anche quella dell'altro.
27Pose i cherubini nella parte più riposta del tempio, nel santuario. I cherubini avevano le ali spiegate; l'ala di uno toccava la parete e l'ala dell'altro toccava l'altra parete; le loro ali si toccavano in mezzo al tempio, ala contro ala.
28Erano anch'essi rivestiti d'oro.
29Ricoprì le pareti del tempio con sculture e incisioni di cherubini, di palme e di boccioli di fiori, all'interno e all'esterno.
30Ricoprì d'oro il pavimento del tempio, all'interno e all'esterno.
31Fece costruire la porta della cella con battenti di legno di ulivo; il frontale e gli stipiti formavano un pentagono.
32I due battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro, stendendo lamine d'oro sui cherubini e sulle palme.
33Lo stesso procedimento adottò per la porta della navata, che aveva stipiti di legno di ulivo a forma quadrangolare.
34I due battenti erano di legno di abete; un battente era costituito da due pezzi girevoli e così l'altro battente.
35Vi scolpì cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro lungo le linee dell'incisione.
36Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e con un ordine di tavole di cedro.
37Nell'anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta del tempio del Signore.
38Nell'anno undecimo, nel mese di Bul, che è l'ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le sue parti e con tutto l'occorrente. Salomone lo edificò in sette anni.
Chapter 7
1Salomone costruì anche la propria reggia e la portò a compimento in tredici anni.
2Costruì il palazzo detto Foresta del Libano, lungo cento cubiti, largo cinquanta e alto trenta su tre ordini di colonne di cedro e con capitelli di cedro sulle colonne.
3Un soffitto di cedro si stendeva sopra le stanze che poggiavano sulle colonne; queste erano quarantacinque, quindici per fila.
4Vi erano tre serie di finestre, che si corrispondevano faccia a faccia tre volte.
5Le porte e i loro stipiti erano a forma quadrangolare; le finestre erano le une di fronte alle altre per tre volte.
6Costruì il vestibolo delle colonne, lungo cinquanta cubiti e largo trenta. Sul davanti c'era un vestibolo e altre colonne e davanti ad esse una tettoia.
7Fece anche il vestibolo del trono, ove rendeva giustizia, cioè il vestibolo della giustizia; era di cedro dal pavimento alle travi.
8La reggia, dove abitava, fu costruita con il medesimo disegno, in un secondo cortile, all'interno rispetto al vestibolo; nello stile di tale vestibolo fece anche una casa per la figlia del faraone, che Salomone aveva sposata.
9Tutte queste costruzioni erano di pietre pregiate, squadrate secondo misura, segate con la sega sul lato interno ed esterno, dalle fondamenta ai cornicioni e al di fuori fino al cortile maggiore.
10Le fondamenta erano di pietre pregiate, pietre grandi dieci o otto cubiti.
11Al di sopra erano pietre pregiate, squadrate a misura, e legno di cedro.
12Il cortile maggiore comprendeva tre ordini di pietre squadrate e un ordine di tavole di cedro; era simile al cortile interno del tempio e al vestibolo del tempio.
13Salomone fece venire da Tiro Chiram,
14figlio di una vedova della tribù di Nèftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo. Era dotato di grande capacità tecnica, di intelligenza e di talento, esperto in ogni genere di lavoro in bronzo. Egli si recò dal re ed eseguì le sue commissioni.
15Fuse due colonne di bronzo, ognuna alta diciotto cubiti e dodici di circonferenza.
16Fece due capitelli, fusi in bronzo, da collocarsi sulla cima delle colonne; l'uno e l'altro erano alti cinque cubiti.
17Fece due reticolati per coprire i capitelli che erano sopra le colonne, un reticolato per un capitello e un reticolato per l'altro capitello.
18Fece melagrane su due file intorno al reticolato per coprire i capitelli sopra le colonne; allo stesso modo fece per il secondo capitello.
19I capitelli sopra le colonne erano a forma di giglio.
20C'erano capitelli sopra le colonne, applicati alla sporgenza che era al di là del reticolato; essi contenevano duecento melagrane in fila intorno a ogni capitello.
21Eresse le colonne nel vestibolo del tempio. Eresse la colonna di destra, che chiamò Iachin ed eresse la colonna di sinistra, che chiamò Boaz.
22Così fu terminato il lavoro delle colonne.
23Fece un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all'altro, rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e la sua circonferenza di trenta cubiti.
24Intorno, sotto l'orlo, c'erano cucurbite, dieci per ogni cubito; le cucurbite erano disposte in due file ed erano state colate insieme con il bacino.
25Questo poggiava su dodici buoi; tre guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. Il bacino poggiava su di essi e le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno.
26Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo fatto come l'orlo di un calice era a forma di giglio. Conteneva duemila bat.
27Fece dieci basi di bronzo, ciascuna lunga quattro cubiti, larga quattro e alta tre cubiti.
28Ecco come erano fatte le basi: si componevano di doghe e di traverse incrociate con le doghe.
29Sulle doghe che erano fra le traverse c'erano leoni, buoi e cherubini; le stesse figure erano sulle traverse. Sopra e sotto i leoni e i buoi c'erano ghirlande a forma di festoni.
30Ciascuna base aveva quattro ruote di bronzo con gli assi di bronzo; i suoi quattro piedi avevano sporgenze, sotto il bacino; le sporgenze erano di metallo fuso e situate al di là di ogni ghirlanda.
31L'estremità della base, dalla parte della sporgenza e sopra, era di un cubito; tale estremità era rotonda, fatta in forma di sostegno, alta un cubito e mezzo; anche su tale estremità c'erano sculture. Le traverse erano di forma quadrata, non rotonda.
32Le quattro ruote erano sotto le traverse; gli assi delle ruote erano fissati alla base; l'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo.
33Le ruote erano lavorate come le ruote di un carro; i loro assi, i loro quarti, i loro raggi e i loro mozzi erano tutti di metallo fuso.
34Quattro sporgenze erano sui quattro angoli di ciascuna base; la sporgenza e la base erano di un sol pezzo.
35Alla cima della base c'era un sostegno rotondo, alto mezzo cubito; alla cima della base c'erano i manici; le traverse e la base erano di un sol pezzo.
36Sulle sue pareti scolpì cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e ghirlande intorno.
37Fuse le dieci basi in un medesimo stampo, identiche nella misura e nella forma.
38Fuse poi anche dieci bacini di bronzo; ognuno conteneva quaranta bat ed era di quattro cubiti; un bacino per ogni base, per le dieci basi.
39Pose cinque delle basi sul lato destro del tempio e cinque su quello sinistro. Pose la vasca sul lato destro del tempio, a sud-est.
40Chiram preparò inoltre caldaie, palette e vassoi. E terminò tutte le commissioni del re Salomone per il tempio del Signore,
41cioè le due colonne, i globi dei capitelli che erano sopra le colonne, i due reticolati per coprire i due globi dei capitelli che erano sopra le colonne,
42le quattrocento melagrane sui due reticolati, due file di melagrane per ciascun reticolato,
43le dieci basi e i dieci bacini sulle basi,
44il bacino e i dodici buoi sotto il bacino,
45le caldaie, le palette, i vassoi e tutti quei vasi che Chiram aveva fatti al re Salomone per il tempio del Signore; tutto era di bronzo rifinito.
46Il re li fece fondere nella valle del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Zartan.
47Salomone installò tutti gli arredi in quantità molto grande: non si poteva calcolare il peso del bronzo.
48Salomone fece anche tutti gli arredi del tempio del Signore, l'altare d'oro, le tavole d'oro su cui si ponevano i pani dell'offerta,
49i cinque candelabri a destra e i cinque a sinistra di fronte alla cella d'oro purissimo, i fiori, le lampade, gli smoccolatoi d'oro,
50le coppe, i coltelli, gli aspersori, i mortai e i bracieri d'oro purissimo, i cardini per le porte del tempio interno, cioè per il Santo dei santi, e i battenti d'oro per la navata.
51Fu così terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto per il tempio. Salomone presentò le offerte fatte da Davide suo padre, cioè l'argento, l'oro e i vari oggetti; le depositò nei tesori del tempio.
Chapter 8
1A questo punto Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion.
2Tutto Israele si radunò presso il re Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese.
3Presenti tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i leviti la trasportarono
4con la tenda del convegno e con tutti gli arredi sacri che erano nella tenda.
5Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi che non si contavano né si calcolavano.
6I sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini.
7Difatti i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto.
8Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si vedevano dal Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori; tali cose ci sono fino ad oggi.
9Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposte Mosè sull'Oreb, cioè le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dal paese d'Egitto.
10Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riempì il tempio
11e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio.
12Allora Salomone disse:
13Io ti ho costruito una casa potente, un luogo per la tua dimora perenne».
14Il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea di Israele, mentre tutti i presenti stavano in piedi.
15Salomone disse: «Benedetto il Signore, Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto aveva promesso con la sua bocca a Davide mio padre:
16Da quando ho fatto uscire Israele mio popolo dall'Egitto, io non mi sono scelto una città fra tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse una casa, ove abitasse il mio nome; ora mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide perché sia capo del popolo di Israele.
17Davide mio padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele,
18ma il Signore gli disse: Tu hai pensato di edificare un tempio al mio nome; hai fatto bene a formulare tale progetto.
19Non tu costruirai il tempio, ma il figlio che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà un tempio al mio nome.
20Il Signore ha attuato la parola che aveva pronunziata; io ho preso il posto di Davide mio padre, mi sono seduto sul trono di Israele, come aveva preannunziato il Signore, e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele.
21In esso ho fissato un posto per l'arca, dove c'è l'alleanza che il Signore aveva conclusa con i nostri padri quando li fece uscire dal paese di Egitto».
22Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta l'assemblea di Israele, e, stese le mani verso il cielo,
23disse: «Signore, Dio di Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l'alleanza e la misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore.
24Tu hai mantenuto nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi.
25Ora, Signore Dio di Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre quanto gli hai promesso: Non ti mancherà un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta camminando davanti a me come vi hai camminato tu.
26Ora, Signore Dio di Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta a Davide mio padre.
27Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruita!
28Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te!
29Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
30Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona.
31Se uno pecca contro il suo fratello e, perché gli è imposto un giuramento di imprecazione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio,
32tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fà giustizia con i tuoi servi; condanna l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l'innocente rendendogli quanto merita la sua innocenza.
33Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al nemico perché ha peccato contro di te, se si rivolge a te, se loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio,
34tu ascolta dal cielo, perdona il peccato di Israele tuo popolo e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri.
35Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se ti pregano in questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati,
36tu ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e di Israele tuo popolo, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.
37Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o ruggine, invasione di locuste o di bruchi; quando il nemico assedierà il tuo popolo in qualcuna delle sue porte o quando scoppierà un'epidemia o un flagello qualsiasi;
38se uno qualunque oppure tutto Israele tuo popolo, dopo avere provato il rimorso nel cuore, ti prega o supplica con le mani tese verso questo tempio,
39tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, perdona, intervieni e rendi a ognuno secondo la sua condotta, tu che conosci il suo cuore - tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini -
40perché ti temano durante tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai nostri padri.
41Anche lo straniero, che non appartiene a Israele tuo popolo, se viene da un paese lontano a causa del tuo nome
42perché si sarà sentito parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, se egli viene a pregare in questo tempio,
43tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero, perché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come Israele tuo popolo e sappiano che al tuo nome è stato dedicato questo tempio che io ho costruito.
44Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo le vie in cui l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,
45ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.
46Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è nessuno che non pecchi, e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in un paese ostile, lontano o vicino,
47se nel paese in cui saranno deportati rientreranno in se stessi e faranno ritorno a te supplicandoti nel paese della loro prigionia, dicendo: Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi,
48se torneranno a te con tutto il cuore e con tutta l'anima nel paese dei nemici che li avranno deportati, e ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai dato ai loro padri, verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,
49tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.
50Perdona al tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le ribellioni di cui si è reso colpevole verso di te, fà che i suoi deportatori gli usino misericordia,
51perché si tratta del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace per fondere il ferro.
52Siano attenti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo popolo Israele e ascoltali in quanto ti chiedono,
53perché tu li hai separati da tutti i popoli del paese come tua proprietà secondo quanto avevi dichiarato per mezzo di Mosè tuo servo, mentre facevi uscire, o Signore, i nostri padri dall'Egitto».
54Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare del Signore, dove era inginocchiato con le palme tese verso il cielo,
55si mise in piedi e benedisse tutta l'assemblea di Israele, a voce alta:
56«Benedetto il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo la sua parola. Non è venuta meno neppure una delle parole buone che aveva pronunziate per mezzo di Mosè suo servo.
57Il Signore nostro Dio sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci abbandoni e non ci respinga,
58ma volga piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e osserviamo i comandi, gli statuti e i decreti che ha imposti ai nostri padri.
59Queste parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al Signore nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo e a Israele suo popolo secondo le necessità di ogni giorno.
60Allora tutti i popoli della terra sapranno che il Signore è Dio e che non ce n'è altri.
61Il vostro cuore sarà tutto dedito al Signore nostro Dio, perché cammini secondo i suoi decreti e osservi i suoi comandi, come avviene oggi».
62Il re e tutto Israele offrirono un sacrificio davanti al Signore.
63Salomone immolò al Signore, in sacrificio di comunione, ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il re e tutti gli Israeliti dedicarono il tempio al Signore.
64In quel giorno il re consacrò il centro del cortile di fronte al tempio del Signore; infatti ivi offrì l'olocausto, l'oblazione e il grasso dei sacrifici di comunione, perché l'altare di bronzo, che era davanti al Signore, era troppo piccolo per contenere l'olocausto, l'oblazione e il grasso dei sacrifici di comunione.
65In quell'occasione Salomone celebrò la festa davanti al Signore nostro Dio per sette giorni: tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente d'Egitto, un'assemblea molto grande, era con lui.
66Nel giorno ottavo congedò il popolo. I convenuti, salutato il re, tornarono alle loro case, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene concesso dal Signore a Davide suo servo e a Israele suo popolo.
Chapter 9
1Quando Salomone ebbe terminato di costruire il tempio del Signore, la reggia e quanto aveva voluto attuare,
2il Signore apparve per la seconda volta a Salomone, come gli era apparso in Gàbaon.
3Il Signore gli disse: «Ho ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai rivolto; ho santificato questa casa, che tu hai costruita perché io vi ponga il mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso di essa per sempre.
4Se tu camminerai davanti a me, come vi camminò tuo padre, con cuore integro e con rettitudine, se adempirai quanto ti ho comandato e se osserverai i miei statuti e i miei decreti,
5io stabilirò il trono del tuo regno su Israele per sempre, come ho promesso a Davide tuo padre: Non ti mancherà mai un uomo sul trono di Israele.
6Ma se voi e i vostri figli vi allontanerete da me, se non osserverete i comandi e i decreti che io vi ho dati, se andrete a servire altri dei e a prostrarvi davanti ad essi,
7eliminerò Israele dal paese che ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho consacrato al mio nome; Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli.
8Riguardo a questo tempio, gia così eccelso, chiunque vi passerà vicino si stupirà e fischierà, domandandosi: Perché il Signore ha agito così con questo paese e con questo tempio?
9Si risponderà: Perché hanno abbandonato il Signore loro Dio che aveva fatto uscire i loro padri dal paese d'Egitto, si sono legati a dei stranieri, prostrandosi davanti ad essi e servendoli; per questo il Signore ha fatto piombare su di loro tutta questa sciagura».
10Venti anni dopo che Salomone aveva costruito i due edifici, il tempio del Signore e la reggia,
11poiché Chiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone legname di cedro e legname di abete e oro a piacere, Salomone diede a Chiram venti villaggi nella regione della Galilea.
12Chiram partì da Tiro per vedere i villaggi che Salomone gli aveva dati, ma non gli piacquero.
13Perciò disse: «Sono questi i villaggi che tu mi hai dati, fratello mio?». Li chiamò paese di Kabul, nome ancora in uso.
14Chiram mandò al re centoventi talenti d'oro.
15Questa è l'occasione del lavoro forzato che reclutò il re Salomone per costruire il tempio, la reggia, il Millo, le mura di Gerusalemme, Cazor, Meghiddo, Ghezer.
16Il faraone, re d'Egitto, con una spedizione aveva preso Ghezer, l'aveva data alle fiamme, aveva ucciso i Cananei che abitavano nella città e poi l'aveva assegnata in dote alla figlia, moglie di Salomone.
17Salomone riedificò Ghezer, Bet-Coròn inferiore,
18Baalat, Tamàr nel deserto del paese
19e tutte le città di rifornimento che gli appartenevano, le città per i suoi carri, quelle per i suoi cavalli e quanto Salomone aveva voluto costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del suo dominio.
20Quanti rimanevano degli Amorrei, degli Hittiti, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non appartenevano agli Israeliti,
21e cioè i discendenti rimasti dopo di loro nel paese, coloro che gli Israeliti non erano riusciti a sterminare, Salomone li costrinse ai lavori forzati, e tale è ancora la loro condizione.
22Ma degli Israeliti, Salomone non assoggettò nessuno alla schiavitù: costoro divennero suoi guerrieri, suoi ministri, suoi ufficiali, suoi scudieri, capi dei suoi carri e dei suoi cavalieri.
23I capi dei prefetti, che dirigevano i lavori per Salomone, erano cinquecentocinquanta; essi sovrintendevano alla massa impiegata nei lavori.
24Dopo che la figlia del faraone si trasferì dalla città di Davide alla casa che Salomone le aveva costruita, questi costruì il Millo.
25Tre volte all'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di comunione sull'altare che aveva costruito per il Signore e bruciava incenso su quello che era davanti al Signore. Così terminò il tempio.
26Salomone costruì anche una flotta in Ezion-Gheber, cioè in Elat, sulla riva del Mare Rosso nella regione di Edom.
27Chiram inviò sulle navi i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, insieme con i servi di Salomone.
28Andarono in Ofir, ove presero oro - quattrocentoventi talenti - e lo portarono al re Salomone.
Chapter 10
1La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne per metterlo alla prova con enigmi.
2Venne in Gerusalemme con ricchezze molto grandi, con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva pensato.
3Salomone rispose a tutte le sue domande, nessuna ve ne fu che non avesse risposta o che restasse insolubile per Salomone.
4La regina di Saba, quando ebbe ammirato tutta la saggezza di Salomone, il palazzo che egli aveva costruito,
5i cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi dignitari, l'attività dei suoi ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza fiato.
6Allora disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua saggezza!
7Io non avevo voluto credere a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n'era stata riferita neppure una metà! Quanto alla saggezza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita.
8Beati i tuoi uomini, beati questi tuoi ministri che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza!
9Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul trono di Israele. Nel suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilito re perché tu eserciti il diritto e la giustizia».
10Essa diede al re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non arrivarono mai tanti aromi quanti ne portò la regina di Saba a Salomone.
11Inoltre, la flotta di Chiram, che caricava oro in Ofir, portò da Ofir legname di sandalo in gran quantità e pietre preziose.
12Con il legname di sandalo il re fece ringhiere per il tempio e per la reggia, cetre e arpe per i cantori. Mai più arrivò, né mai più si vide fino ad oggi, tanto legno di sandalo.
13Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto essa desiderava e aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con mano regale. Quindi essa tornò nel suo paese con i suoi servi.
14La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti,
15senza contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re dell'Arabia e dai governatori del paese.
16Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro,
17e trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò tre mine d'oro, e il re li collocò nel palazzo della Foresta del Libano.
18Inoltre, il re fece un grande trono d'avorio che rivestì d'oro puro.
19Il trono aveva sei gradini; sullo schienale c'erano teste di vitello; il sedile aveva due bracci laterali, ai cui fianchi si ergevano due leoni.
20Dodici leoni si ergevano di qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano di simili in nessun regno.
21Tutti i vasi per le bevande del re Salomone erano d'oro; tutti gli arredi del palazzo della Foresta del Libano erano d'oro fino; al tempo di Salomone l'argento non si stimava nulla.
22Difatti il re aveva in mare la flotta di Tarsis, oltre la flotta di Chiram; ogni tre anni la flotta di Tarsis portava carichi d'oro e d'argento, d'avorio, di scimmie e di babbuini.
23Il re Salomone superò, dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i re della terra.
24In ogni parte della terra si desiderava di avvicinare Salomone per ascoltare la saggezza che Dio aveva messo nel suo cuore.
25Ognuno gli portava, ogni anno, offerte d'argento e oggetti d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli.
26Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città per i carri e presso il re in Gerusalemme.
27Fece sì che in Gerusalemme l'argento abbondasse come le pietre e rese il legname di cedro tanto comune quanto i sicomòri che crescono nella Sefela.
28I cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue; i mercanti del re li compravano in Kue.
29Un carro, importato da Muzri, costava seicento sicli d'argento, un cavallo centocinquanta. In tal modo tutti i re degli Hittiti e i re di Aram vendevano i loro cavalli.
Chapter 11
1Ma il re Salomone amò donne straniere, moabite, ammonite, idumee, di Sidòne e hittite,
2appartenenti a popoli, di cui aveva detto il Signore agli Israeliti: «Non andate da loro ed essi non vengano da voi: perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dei». Salomone si legò a loro per amore.
3Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore.
4Quando Salomone fu vecchio, le sue donne l'attirarono verso dei stranieri e il suo cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo padre.
5Salomone seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti.
6Salomone commise quanto è male agli occhi del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre.
7Salomone costruì un'altura in onore di Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche in onore di Milcom, obbrobrio degli Ammoniti.
8Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dei.
9Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva distolto il cuore dal Signore Dio d'Israele, che gli era apparso due volte
10e gli aveva comandato di non seguire altri dei, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore.
11Allora disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né i decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo suddito.
12Tuttavia non farò ciò durante la tua vita per amore di Davide tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio.
13Ma non tutto il regno gli strapperò; una tribù la darò a tuo figlio per amore di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme, città da me eletta».
14Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l'idumeo Hadàd che era della stirpe regale di Edom.
15Dopo la disfatta inflitta da Davide a Edom, quando Ioab capo dell'esercito era andato a seppellire i cadaveri e aveva ucciso tutti i maschi di Edom -
16Ioab e tutto Israele vi si erano fermati sei mesi per sterminare tutti i maschi di Edom -
17Hadàd con alcuni Idumei a servizio del padre fuggì in Egitto. Allora Hadàd era giovinetto.
18Essi partirono da Madian e andarono in Paran; presero con sé uomini di Paran e andarono in Egitto dal faraone, che ospitò Hadàd, gli assicurò il mantenimento, parlò con lui e gli assegnò terreni.
19Hadàd trovò grazia agli occhi del faraone, che gli diede in moglie una sua cognata, la sorella della regina Tafni.
20La sorella di Tafni gli partorì il figlio Ghenubàt, che Tafni allevò nel palazzo del faraone. Ghenubàt visse nella casa del faraone tra i figli del faraone.
21Quando Hadàd seppe in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che era morto Ioab capo dell'esercito, disse al faraone: «Lasciami partire; voglio andare nel mio paese».
22Il faraone gli rispose: «Ti manca forse qualcosa nella mia casa perché tu cerchi di andare nel tuo paese?». Quegli soggiunse: «No! ma, ti prego, lasciami andare». [25b]Ecco il male fatto da Hadàd: fu nemico di Israele e regnò su Edom.
23Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Razòn figlio di Eliada, che era fuggito da Hadad-Ezer re di Zoba, suo signore.
24Egli adunò gente contro di lui e divenne capo di una banda, quando Davide aveva massacrato gli Aramei. Quindi egli prese Damasco, vi si stabilì e ne divenne re. [25a]Fu avversario di Israele per tutta la vita di Salomone.
26Anche Geroboamo, figlio dell'efraimita Nebàt, di Zereda - sua madre, una vedova, si chiamava Zerua -, mentre era al servizio di Salomone, insorse contro il re.
27La causa della sua ribellione al re fu la seguente: Salomone costruiva il Millo e chiudeva la breccia apertasi nella città di Davide suo padre;
28Geroboamo era un uomo di riguardo; Salomone, visto come il giovane lavorava, lo nominò sorvegliante di tutti gli operai della casa di Giuseppe.
29In quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achia di Silo, che indossava un mantello nuovo; erano loro due soli, in campagna.
30Achia afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi.
31Quindi disse a Geroboamo: «Prendine dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio di Israele: Ecco lacererò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù.
32A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo e a causa di Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù di Israele.
33Ciò avverrà perché egli mi ha abbandonato, si è prostrato davanti ad Astàrte dea di quelli di Sidòne, a Camos dio dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti, e non ha seguito le mie vie compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando i miei comandi e i miei decreti, come aveva fatto Davide suo padre.
34Non gli toglierò il regno di mano, perché l'ho stabilito capo per tutti i giorni della sua vita a causa di Davide, mio servo da me scelto, il quale ha osservato i miei comandi e i miei decreti.
35Toglierò il regno dalla mano di suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù.
36A suo figlio lascerò una tribù perché a causa di Davide mio servo ci sia sempre una lampada dinanzi a me in Gerusalemme, città che mi sono scelta per porvi il mio nome.
37Io prenderò te e tu regnerai su quanto vorrai; sarai re di Israele.
38Se ascolterai quanto ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai quanto è giusto ai miei occhi osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l'ho edificata per Davide. Ti consegnerò Israele;
39umilierò la discendenza di Davide per questo motivo, ma non per sempre».
40Salomone cercò di uccidere Geroboamo, il quale però trovò rifugio in Egitto presso Sisach, re di quella regione. Geroboamo rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.
41Le altre gesta di Salomone, le sue azioni e la sua sapienza, sono descritte nel libro della gesta di Salomone.
42Il tempo in cui Salomone aveva regnato in Gerusalemme su tutto Israele fu di quaranta anni.
43Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; gli succedette nel regno il figlio Roboamo.
Chapter 12
1Roboamo andò in Sichem, perché tutto Israele era convenuto in Sichem per proclamarlo re.
2Quando lo seppe, Geroboamo figlio di Nebàt, che era ancora in Egitto ove si era rifugiato per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto.
3Lo mandarono a chiamare e Geroboamo venne con tutta l'assemblea di Israele e dissero a Roboamo:
4«Tuo padre ci ha imposto un pesante giogo; ora tu alleggerisci la dura schiavitù di tuo padre e il giogo pesante che quegli ci ha imposto e noi ti serviremo».
5Rispose loro: «Ritiratevi per tre giorni; poi tornerete da me». Il popolo se ne andò.
6Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita, domandando: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?».
7Gli dissero: «Se oggi ti mostrerai arrendevole verso questo popolo, se darai loro soddisfazione, se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi servi per sempre».
8Ma egli trascurò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consultò con giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio.
9Domandò loro: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto loro da mio padre?».
10I giovani che erano cresciuti con lui gli dissero: «Così risponderai a questo popolo, che ti ha chiesto: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! così dirai loro: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre.
11Ora, se mio padre vi caricò di un giogo pesante, io renderò ancora più grave il vostro giogo; mio padre vi castigò con fruste, io vi castigherò con flagelli».
12Quando Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo giorno, come il re aveva ordinato affermando: «Ritornate da me il terzo giorno»,
13il re rispose duramente al popolo respingendo il consiglio degli anziani;
14egli disse loro secondo il consiglio dei giovani: «Mio padre vi ha imposto un giogo pesante; io renderò ancora più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli».
15Il re non ascoltò il popolo; ciò accadde per disposizione del Signore, perché si attuasse la parola che il Signore aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo.
16Quando compresero che il re non dava loro ascolto, tutti gli Israeliti risposero al re: Non abbiamo eredità con il figlio di Iesse! Alle tue tende, Israele! Ora pensa alla tua casa, Davide!». Israele andò alle sue tende.
17Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
18Il re Roboamo mandò Adoniram, che era sovrintendente ai lavori forzati, ma tutti gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire in Gerusalemme.
19Israele si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi.
20Quando tutto Israele seppe che era tornato Geroboamo, lo mandarono a chiamare perché partecipasse all'assemblea; lo proclamarono re di tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, se non la tribù di Giuda.
21Roboamo, giunto in Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro Israele e per restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone.
22Ma il Signore disse a Semeia, uomo di Dio:
23«Riferisci a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo:
24Dice il Signore: Non marciate per combattere contro i vostri fratelli israeliti; ognuno ritorni a casa, perché questa situazione è stata voluta da me». Ascoltarono la parola del Signore e tornarono indietro come aveva ordinato loro il Signore.
25Geroboamo fortificò Sichem sulle montagne di Efraim e vi pose la residenza. Uscito di lì, fortificò Penuèl.
26Geroboamo pensò: «In questa situazione il regno potrebbe tornare alla casa di Davide.
27Se questo popolo verrà a Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboamo, re di Giuda».
28Consigliatosi, il re preparò due vitelli d'oro e disse al popolo: «Siete andati troppo a Gerusalemme! Ecco, Israele, il tuo dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto».
29Ne collocò uno a Betel e l'altro lo pose in Dan.
30Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli.
31Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi qua e là dal popolo, i quali non erano discendenti di Levi.
32Geroboamo istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli stesso salì sull'altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretti; a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture.
33Il quindici dell'ottavo mese salì sull'altare che aveva eretto a Betel; istituì una festa per gli Israeliti e salì sull'altare per offrire incenso.
Chapter 13
1Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava sull'altare per offrire incenso.
2Per comando del Signore, quegli gridò verso l'altare: «Altare, altare, così dice il Signore: Ecco nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture che hanno offerto incenso su di te, e brucerà su di te ossa umane».
3E ne diede una prova, dicendo: «Questa è la prova che il Signore parla: ecco l'altare si spaccherà e si spanderà la cenere che vi è sopra».
4Appena sentì il messaggio che l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di Betel, il re Geroboamo tese la mano dall'altare dicendo: «Afferratelo!». Ma la sua mano, tesa contro di quello, gli si paralizzò e non la potè ritirare a sé.
5L'altare si spaccò e si sparse la cenere dell'altare secondo il segno dato dall'uomo di Dio per comando del Signore.
6Presa la parola, il re disse all'uomo di Dio: «Placa il volto del Signore tuo Dio e prega per me perché mi sia resa la mia mano». L'uomo di Dio placò il volto del Signore e la mano del re tornò come era prima.
7All'uomo di Dio il re disse: «Vieni a casa con me per rinfrancarti; ti darò un regalo».
8L'uomo di Dio rispose al re: «Anche se mi dessi metà della tua casa, non verrei con te e non mangerei né berrei nulla in questo luogo,
9perché mi è stato ordinato per comando del Signore: Non mangiare e non bere nulla e non tornare per la strada percorsa nell'andata».
10Se ne andò per un'altra strada e non tornò per quella che aveva percorsa venendo a Betel.
11Ora viveva a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a riferire quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a Betel; essi riferirono al loro padre anche le parole che quegli aveva dette al re.
12Il vecchio profeta domandò loro: «Quale via ha preso?». I suoi figli gli indicarono la via presa dall'uomo di Dio, che era venuto da Giuda.
13Ed egli disse ai suoi figli: «Sellatemi l'asino!». Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra
14per inseguire l'uomo di Dio che trovò seduto sotto una quercia. Gli domandò: «Sei tu l'uomo di Dio, venuto da Giuda?». Rispose: «Sono io».
15L'altro gli disse: «Vieni a casa con me per mangiare qualcosa».
16Egli rispose: «Non posso venire con te né mangiare o bere nulla in questo luogo,
17perché ho ricevuto questo comando per ordine del Signore: Non mangiare e non bere là nulla e non ritornare per la strada percorsa nell'andata».
18Quegli disse: «Anch'io sono profeta come te; ora un angelo mi ha detto per ordine di Dio: Fallo tornare con te nella tua casa, perché mangi e beva qualcosa». Egli mentiva a costui,
19che ritornò con lui, mangiò e bevve nella sua casa.
20Mentre essi stavano seduti a tavola, il Signore parlò al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro
21ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: «Così dice il Signore: Poiché ti sei ribellato all'ordine del Signore, non hai ascoltato il comando che ti ha dato il Signore tuo Dio,
22sei tornato indietro, hai mangiato e bevuto in questo luogo, sebbene ti fosse stato prescritto di non mangiarvi o bervi nulla, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri».
23Dopo che ebbero mangiato e bevuto, l'altro sellò l'asino per il profeta che aveva fatto ritornare
24e quegli partì. Un leone lo trovò per strada e l'uccise; il suo cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava là vicino e anche il leone stava vicino al cadavere.
25Ora alcuni passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone che se ne stava vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove dimorava il vecchio profeta.
26Avendolo saputo, il profeta che l'aveva fatto ritornare dalla strada disse: «Quello è un uomo di Dio, che si è ribellato all'ordine del Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al leone, che l'ha abbattuto e ucciso secondo la parola comunicatagli dal Signore».
27Egli aggiunse ai figli: «Sellatemi l'asino». Quando l'asino fu sellato,
28egli andò e trovò il cadavere di lui steso sulla strada con l'asino e il leone accanto. Il leone non aveva mangiato il cadavere né sbranato l'asino.
29Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo sistemò sull'asino e se lo portò nella città dove abitava, per piangerlo e seppellirlo.
30Depose il cadavere nel proprio sepolcro e fece il lamento su di lui: «Ohimè, fratello mio!».
31Dopo averlo sepolto, disse ai figli: «Alla mia morte mi seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di Dio; porrete le mie ossa vicino alle sue,
32poiché certo si avvererà la parola che egli gridò, per ordine del Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari delle alture che sono nelle città di Samaria».
33Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua condotta perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva sacerdote delle alture.
34Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra.
Chapter 14
1In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo.
2Geroboamo disse alla moglie: «Alzati, cambia vestito perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo e và a Silo. Là c'è il profeta Achia, colui che mi disse che avrei regnato su questo popolo.
3Prendi con te dieci pani, focacce e un vaso di miele; và da lui. Egli ti rivelerà che cosa avverrà del ragazzo».
4La moglie di Geroboamo fece così. Si alzò, andò in Silo ed entrò nella casa di Achia, il quale non poteva vedere, perché i suoi occhi erano offuscati per la vecchiaia.
5Il Signore aveva detto ad Achia: «Ecco, la moglie di Geroboamo viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è malato; tu le dirai questo e questo. Arriva travestita».
6Appena Achia sentì il rumore dei piedi di lei che arrivava alla porta, disse: «Entra, moglie di Geroboamo. Perché ti sei travestita così? Io ho per te cattive notizie.
7Su, riferisci a Geroboamo: Dice il Signore, Dio di Israele: Io ti ho innalzato dalla turba del popolo costituendoti capo del popolo di Israele,
8ho strappato il regno dalla casa di Davide e l'ho consegnato a te. Ma tu non ti sei comportato come il mio servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì con tutto il cuore, facendo solo quanto è giusto davanti ai miei occhi,
9anzi hai agito peggio di tutti i tuoi predecessori e sei andato a fabbricarti altri dei e immagini fuse per provocarmi, mentre hai gettato me dietro alle tue spalle.
10Per questo, ecco, manderò la sventura sulla casa di Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla sua totale scomparsa.
11I cani divoreranno quanti della casa di Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria, perché il Signore ha parlato.
12Ma tu alzati, torna a casa; quando i tuoi piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà.
13Ne faranno il lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno, perché soltanto costui della famiglia di Geroboamo entrerà in un sepolcro, perché in lui solo si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore Dio di Israele nella famiglia di Geroboamo.
14Il Signore stabilirà su Israele un suo re, che distruggerà la famiglia di Geroboamo.
15Inoltre il Signore percuoterà Israele, il cui agitarsi sarà simile all'agitarsi di una canna sull'acqua. Eliminerà Israele da questo ottimo paese da lui dato ai loro padri e li disperderà oltre il fiume perché si sono eretti i loro pali sacri, provocando così il Signore.
16Il Signore abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele».
17La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirza. Proprio mentre essa entrava nella soglia di casa, il giovinetto morì.
18Lo seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo del suo servo, il profeta Achia.
19Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
20La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò con i suoi padri e gli succedette nel regno Nadàb suo figlio.
21Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando divenne re; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si chiamava Naama.
22Giuda fece ciò che è male agli occhi del Signore; essi provocarono il Signore a gelosia più di quanto non l'avessero fatto tutti i loro padri, con i loro peccati.
23Anch'essi si costruirono alture, stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde.
24Inoltre nel paese c'erano prostituti sacri, i quali rinnovarono tutti gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati davanti agli Israeliti.
25Nell'anno quinto del re Roboamo, il re di Egitto, Sisach, assalì Gerusalemme.
26Costui depredò i tesori del tempio e vuotò la reggia dei suoi tesori. Prese anche gli scudi d'oro fatti da Salomone.
27Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie addette alle porte della reggia.
28Ogni volta che il re andava nel tempio, le guardie li prendevano, poi li riportavano nella sala delle guardie.
29Le altre gesta di Roboamo, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
30Ci fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo.
31Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Abiam.
Chapter 15
1Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di Nebàt, divenne re su Giuda Abiam.
2Egli regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne.
3Egli imitò tutti i peccati che suo padre aveva commessi prima di lui; il suo cuore non fu sottomesso al Signore suo Dio, come lo era stato il cuore di Davide suo antenato.
4Ma, per amore di Davide, il Signore suo Dio gli concesse una lampada in Gerusalemme, innalzandone il figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme,
5perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del Signore e non aveva traviato dai comandi che il Signore gli aveva impartiti, durante tutta la sua vita, se si eccettua il caso di Uria l'Hittita.
6Le altre gesta di Abiam, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
7Ci fu guerra fra Abiam e Geroboamo.
8Abiam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Asa.
9Nell'anno ventesimo di Geroboamo, re di Israele, divenne re su Giuda Asa.
10Costui regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne.
11Asa, come Davide suo antenato, fece ciò che è giusto agli occhi del Signore.
12Eliminò i prostituti sacri dal paese e allontanò tutti gli idoli eretti da suo padre.
13Anche sua madre Maaca egli privò della dignità di regina madre, perché essa aveva eretto un obbrobrio in onore di Asera; Asa abbattè l'obbrobrio e lo bruciò nella valle del torrente Cedron.
14Ma non scomparvero le alture, anche se il cuore di Asa si mantenne integro nei riguardi del Signore per tutta la sua vita.
15Fece portare nel tempio le offerte consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasi.
16Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita.
17Baasa, re di Israele, assalì Giuda; egli fortificò Rama per impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda.
18Asa prese tutto l'argento e l'oro depositato nei tesori del tempio e nei tesori della reggia, li consegnò ai suoi ministri, che li portarono per ordine del re Asa a Ben-Hadàd, figlio di Tab-Rimmòn, figlio di Chezion, re d'Aram, che risiedeva in Damasco, con la proposta:
19«Ci sia un'alleanza fra me e te, come ci fu fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando un dono d'argento e d'oro. Su, rompi la tua alleanza con Baasa, re di Israele, sì che egli si ritiri da me».
20Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i capi delle sue forze armate, occupò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca e l'intera regione di Genèsaret, compreso tutto il territorio di Nèftali.
21Quando lo seppe, Baasa smise di fortificare Rama e tornò in Tirza.
22Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, senza esclusione alcuna; costoro presero da Rama le pietre e il legname che Baasa aveva usato per le costruzioni. Con tale materiale il re Asa fortificò Gheba di Beniamino e Mizpà.
23Le altre gesta di Asa, tutte le sue prodezze e tutte le sue azioni, le città che egli edificò, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Egli nella sua vecchiaia ebbe la podàgra.
24Asa si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat.
25Nadàb, figlio di Geroboamo, divenne re d'Israele nell'anno secondo di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele tre anni.
26Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di suo padre e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.
27Contro di lui congiurò Baasa figlio di Achia, della casa di Issacar, e lo assassinò in Ghibbeton che apparteneva ai Filistei, mentre Nadàb e tutto Israele assediavano Ghibbeton.
28Baasa lo uccise nell'anno terzo di Asa re di Giuda, e divenne re al suo posto.
29Appena divenuto re, egli distrusse tutta la famiglia di Geroboamo: non lasciò vivo nessuno di quella stirpe, ma la distrusse tutta, secondo la parola del Signore pronunziata per mezzo del suo servo Achia di Silo,
30a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele, e a causa dello sdegno a cui aveva provocato il Signore Dio di Israele.
31Le altre gesta di Nadàb e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
32Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita.((16))
33Nell'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Achia, divenne re d'Israele in Tirza. Regnò ventiquattro anni.
34Fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.
Chapter 16
1La parola del Signore fu rivolta a Ieu figlio di Canàni contro Baasa:
2«Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho costituito capo del popolo di Israele, ma tu hai imitato la condotta di Geroboamo e hai fatto peccare Israele mio popolo fino a provocarmi con i loro peccati.
3Ecco, io spazzerò Baasa e la sua casa e renderò la tua casa come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt.
4I cani divoreranno quanti della casa di Baasa moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria».
5Le altre gesta di Baasa, le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
6Baasa si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirza e al suo posto regnò suo figlio Ela.
7Attraverso il profeta Ieu figlio di Canàni la parola del Signore fu rivolta a Baasa e alla sua casa. Dio condannò Baasa per tutto il male che aveva commesso agli occhi del Signore, irritandolo con le sue opere, tanto che la sua casa era diventata come quella di Geroboamo, e perché egli aveva sterminato quella famiglia.
8Nell'anno ventiseiesimo di Asa re di Giuda, su Israele in Tirza divenne re Ela figlio di Baasa; regnò due anni.
9Contro di lui congiurò un suo ufficiale, Zimri, capo di una metà dei carri. Mentre quegli, in Tirza, beveva e si ubriacava nella casa di Arza, maggiordomo in Tirza,
10arrivò Zimri, lo sconfisse, l'uccise nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto.
11Quando divenne re, appena seduto sul suo trono, distrusse tutta la famiglia di Baasa; non lasciò sopravvivere alcun maschio fra i suoi parenti e amici.
12Zimri distrusse tutta la famiglia di Baasa secondo la parola che il Signore aveva rivolta contro Baasa per mezzo del profeta Ieu,
13a causa di tutti i peccati di Baasa e dei peccati di Ela suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti commettere a Israele, irritando con le loro vanità il Signore Dio di Israele.
14Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
15Nell'anno ventisettesimo di Asa re di Giuda, Zimri divenne re per sette giorni in Tirza, mentre il popolo era accampato contro Ghibbeton, che apparteneva ai Filistei.
16Quando il popolo accampato colà venne a sapere che Zimri si era ribellato e aveva ucciso il re, tutto Israele in quello stesso giorno, nell'accampamento, proclamò re di Israele Omri, capo dell'esercito.
17Omri e tutto Israele, abbandonata Ghibbeton, andarono a Tirza.
18Quando vide che era stata presa la città, Zimri entrò nella fortezza della reggia, incendiò il palazzo e così morì bruciato.
19Ciò avvenne a causa del peccato che egli aveva commesso compiendo ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato con cui aveva fatto peccare Israele.
20Le altre gesta di Zimri e la congiura da lui organizzata sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
21Allora il popolo di Israele si divise in due parti. Una metà parteggiava per Tibni, figlio di Ghinat, con il proposito di proclamarlo re; l'altra metà parteggiava per Omri.
22Il partito di Omri prevalse su quello di Tibni figlio di Ghinat. Tibni morì e Omri divenne re.
23Nell'anno trentunesimo di Asa re di Giuda, divenne re di Israele Omri. Regnò dodici anni, di cui sei in Tirza.
24Poi acquistò il monte Someron da Semer per due talenti d'argento. Costruì sul monte e chiamò la città che ivi edificò Samaria dal nome di Semer, proprietario del monte.
25Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori.
26Imitò in tutto la condotta di Geroboamo, figlio di Nebàt, e i peccati che quegli aveva fatto commettere a Israele, provocando con le loro vanità a sdegno il Signore, Dio di Israele.
27Le altre gesta di Omri, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
28Omri si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Acab.
29Acab figlio di Omri divenne re su Israele nell'anno trentottesimo di Asa re di Giuda. Acab figlio di Omri regnò su Israele in Samaria ventidue anni.
30Acab figlio di Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori.
31Non gli bastò imitare il peccato di Geroboamo figlio di Nebàt; ma prese anche in moglie Gezabele figlia di Et-Bàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui.
32Eresse un altare a Baal nel tempio di Baal, che egli aveva costruito in Samaria.
33Acab eresse anche un palo sacro e compì ancora altre cose irritando il Signore Dio di Israele, più di tutti i re di Israele suoi predecessori.
34Nei suoi giorni Chiel di Betel ricostruì Gerico; gettò le fondamenta sopra Abiram suo primogenito e ne innalzò le porte sopra Segub suo ultimogenito, secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.
Chapter 17
1Elia, il Tisbita, uno degli abitanti di Gàlaad, disse ad Acab: «Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io».
2A lui fu rivolta questa parola del Signore:
3«Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherit, che è a oriente del Giordano.
4Ivi berrai al torrente e i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo».
5Egli eseguì l'ordine del Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit, che è a oriente del Giordano.
6I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera; egli beveva al torrente.
7Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non pioveva sulla regione.
8Il Signore parlò a lui e disse:
9«Alzati, và in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti. Ecco io ho dato ordine a una vedova di là per il tuo cibo».
10Egli si alzò e andò a Zarepta. Entrato nella porta della città, ecco una vedova raccoglieva la legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po' d'acqua in un vaso perché io possa bere».
11Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Prendimi anche un pezzo di pane».
12Quella rispose: «Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po' di olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
13Elia le disse: «Non temere; su, fà come hai detto, ma prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio,
14poiché dice il Signore: La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra».
15Quella andò e fece come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi giorni.
16La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia.
17In seguito il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia era molto grave, tanto che rimase senza respiro.
18Essa allora disse a Elia: «Che c'è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia iniquità e per uccidermi il figlio?».
19Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò al piano di sopra, dove abitava, e lo stese sul letto.
20Quindi invocò il Signore: «Signore mio Dio, forse farai del male a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?».
21Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore Dio mio, l'anima del fanciullo torni nel suo corpo».
22Il Signore ascoltò il grido di Elia; l'anima del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere.
23Elia prese il bambino, lo portò al piano terreno e lo consegnò alla madre. Elia disse: «Guarda! Tuo figlio vive».
24La donna disse a Elia: «Ora so che tu sei uomo di Dio e che la vera parola del Signore è sulla tua bocca».
Chapter 18
1Dopo molto tempo, il Signore disse a Elia, nell'anno terzo: «Su, mostrati ad Acab; io concederò la pioggia alla terra».
2Elia andò a farsi vedere da Acab. In Samaria c'era una grande carestia.
3Acab convocò Abdia maggiordomo. Abdia temeva molto Dio;
4quando Gezabele uccideva i profeti del Signore, Abdia prese cento profeti e ne nascose cinquanta alla volta in una caverna e procurò loro pane e acqua.
5Acab disse ad Abdia: «Và nel paese verso tutte le sorgenti e tutti i torrenti della regione; forse troveremo erba per tenere in vita cavalli e muli e non dovremo uccidere una parte del bestiame».
6Si divisero la regione da percorrere; Acab andò per una strada e Abdia per un'altra.
7Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quegli lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra dicendo: «Non sei tu il mio signore Elia?».
8Gli rispose: «Lo sono; su, dì al tuo padrone: C'è qui Elia».
9Quegli disse: «Che male ho fatto perché tu consegni il tuo servo ad Acab perché egli mi uccida?
10Per la vita del Signore tuo Dio, non esiste un popolo o un regno in cui il mio padrone non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: Non c'è! egli faceva giurare il popolo o il regno di non averti trovato.
11Ora tu dici: Su, dì al tuo signore: C'è qui Elia!
12Appena sarò partito da te, lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se io vado a riferirlo ad Acab egli, non trovandoti, mi ucciderà; ora il tuo servo teme il Signore fin dalla sua giovinezza.
13Non ti hanno forse riferito, mio signore, ciò che ho fatto quando Gezabele sterminava tutti i profeti del Signore, come io nascosi cento profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e procurai loro pane e acqua?
14E ora tu comandi: Su, dì al tuo signore: C'è qui Elia? Egli mi ucciderà».
15Elia rispose: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi stesso io mi mostrerò a lui».
16Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab si diresse verso Elia.
17Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei tu la rovina di Israele!».
18Quegli rispose: «Io non rovino Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito Baal.
19Su, con un ordine raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».
20Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo.
21Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla.
22Elia aggiunse al popolo: «Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta.
23Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco.
24Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».
25Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco».
26Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto.
27Essendo gia mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà».
28Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue.
29Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno di attenzione.
30Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito.
31Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome».
32Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di seme.
33Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna.
34Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta.
35L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua.
36Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando.
37Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!».
38Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto.
39A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!».
40Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò.
41Elia disse ad Acab: «Su, mangia e bevi, perché sento un rumore di pioggia torrenziale».
42Acab andò a mangiare e a bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia.
43Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse. «Non c'è nulla!». Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte».
44La settima volta riferì: «Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Và a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!».
45Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto. Acab montò sul carro e se ne andò a Izrèel.
46La mano del Signore fu sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse davanti ad Acab finché giunse a Izrèel.
Chapter 19
1Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti.
2Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dei mi facciano questo e anche di peggio, se domani a quest'ora non avrò reso te come uno di quelli».
3Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda. Là fece sostare il suo ragazzo.
4Egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri».
5Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia!».
6Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi.
7Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino».
8Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.
9Ivi entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco il Signore gli disse: «Che fai qui, Elia?».
10Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita».
11Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.
12Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.
13Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?».
14Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita».
15Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazaèl come re di Aram.
16Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto.
17Se uno scamperà dalla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu; se uno scamperà dalla spada di Ieu, lo ucciderà Eliseo.
18Io poi mi sono risparmiato in Israele settemila persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l'hanno baciato con la bocca.
19Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
20Quegli lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Và e torna, perché sai bene che cosa ho fatto di te».
21Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio.
Chapter 20
1Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito; con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri. Egli marciò contro Samaria per cingerla d'assedio ed espugnarla.
2Inviò messaggeri in città ad Acab, re di Israele,
3per dirgli: «Dice Ben-Hadàd: Il tuo argento e il tuo oro appartiene a me e le tue donne e i tuoi figli minori sono per me».
4Il re di Israele rispose: «Sia come dici tu, signore re; io e quanto ho siamo tuoi».
5Ma i messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Dice Ben-Hadàd, il quale ci manda a te: Mi consegnerai il tuo argento, il tuo oro, le tue donne e i tuoi figli.
6Domani, dunque, a quest'ora, manderò i miei servi che perquisiranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi prenderanno e asporteranno quanto sarà prezioso ai loro occhi».
7Il re di Israele convocò tutti gli anziani della regione, ai quali disse: «Sappiate e vedete come costui ci voglia far del male. Difatti mi ha mandato a chiedere anche le mie donne e i miei figli, dopo che io non gli avevo rifiutato il mio argento e il mio oro».
8Tutti gli anziani e tutto il popolo dissero: «Non ascoltarlo e non consentire!».
9Egli disse ai messaggeri di Ben-Hadàd: «Dite al re vostro signore: Quanto hai imposto prima al tuo servo lo farò, ma la nuova richiesta non posso soddisfarla». I messaggeri andarono a riferire la risposta.
10Ben-Hadàd allora gli mandò a dire: «Gli dei mi facciano questo e anche di peggio, se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di coloro che mi seguono».
11Il re di Israele rispose: «Riferitegli: Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone».
12Nell'udire questa risposta - egli stava insieme con i re a bere sotto le tende - disse ai suoi ufficiali: «Circondate la città!». Ed essi la circondarono.
13Ed ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re di Israele, per dirgli: «Così dice il Signore: Vedi tutta questa moltitudine immensa? Ebbene oggi la metto in tuo potere; saprai che io sono il Signore».
14Acab disse: «Per mezzo di chi?». Quegli rispose: «Così dice il Signore: Per mezzo dei giovani dei capi delle province». Domandò: «Chi attaccherà la battaglia?». Rispose: «Tu!».
15Acab ispezionò i giovani dei capi delle province; erano duecentotrentadue. Dopo di loro ispezionò tutto il popolo, tutti gli Israeliti: erano settemila.
16A mezzogiorno fecero una sortita. Ben-Hadàd stava bevendo sotto le tende insieme con i trentadue re suoi alleati.
17Per primi uscirono i giovani dei capi delle province. Fu mandato ad avvertire Ben-Hadàd: «Alcuni uomini sono usciti da Samaria!».
18Quegli disse: «Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi».
19Usciti dunque quelli dalla città, cioè i giovani dei capi delle province e l'esercito che li seguiva,
20ognuno di loro uccise chi gli si fece davanti. Gli Aramei fuggirono, inseguiti da Israele. Ben-Hadàd, re di Aram, scampò a cavallo insieme con alcuni cavalieri.
21Uscì quindi il re di Israele, che si impadronì dei cavalli e dei carri e inflisse ad Aram una grande sconfitta.
22Allora il profeta si avvicinò al re di Israele e gli disse: «Su, sii forte; sappi e vedi quanto dovrai fare, perché l'anno prossimo il re di Aram muoverà contro di te».
23Ma i servi del re di Aram dissero a lui: «Il loro Dio è un Dio dei monti; per questo ci sono stati superiori; forse se li attaccassimo in pianura, saremmo superiori a loro.
24Eseguisci questo progetto: ritira i re, ognuno dal suo luogo, e sostituiscili con governatori.
25Tu prepara un esercito come quello che hai perduto: cavalli come quei cavalli e carri come quei carri; quindi li attaccheremo in pianura e senza dubbio li batteremo». Egli ascoltò la loro proposta e agì in tal modo.
26L'anno dopo, Ben-Hadàd ispezionò gli Aramei, quindi andò ad Afek per attaccare gli Israeliti.
27Gli Israeliti, organizzati e approvvigionati, mossero loro incontro, accampandosi di fronte; sembravano due greggi di capre, mentre gli Aramei inondavano il paese.
28Un uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele e gli disse: «Così dice il Signore: Poiché gli Aramei hanno affermato: Il Signore è Dio dei monti e non Dio delle valli, io metterò in tuo potere tutta questa moltitudine immensa; così saprai che io sono il Signore».
29Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri. Al settimo giorno si attaccò battaglia. Gli Israeliti in un giorno uccisero centomila fanti aramei.
30I superstiti fuggirono in Afek, nella città, le cui mura caddero sui ventisettemila superstiti. all'altra.
31I suoi ministri gli dissero: «Ecco, abbiamo sentito che i re di Israele sono re clementi. Indossiamo sacchi ai fianchi e mettiamoci corde sulla testa e usciamo incontro al re di Israele. Forse ti lascerà in vita».
32Si legarono sacchi ai fianchi e corde sulla testa, quindi si presentarono al re di Israele e dissero: «Il tuo servo Ben-Hadàd dice: Su, lasciami in vita!». Quegli domandò: «E' ancora vivo? Egli è mio fratello!».
33Gli uomini vi scorsero un buon auspicio, si affrettarono a cercarne una conferma da lui. Dissero: «Ben-Hadàd è tuo fratello!». Quegli soggiunse: «Andate a prenderlo». Ben-Hadàd si recò da lui, che lo fece salire sul carro.
34Ben-Hadàd gli disse: «Restituirò le città che mio padre ha prese a tuo padre; tu potrai disporre di mercati in Damasco come mio padre ne aveva in Samaria». Ed egli: «Io a questo patto ti lascerò andare». E concluse con lui l'alleanza e lo lasciò andare.
35Allora uno dei figli dei profeti disse al compagno per ordine del Signore: «Picchiami!». L'uomo si rifiutò di picchiarlo.
36Quegli disse: «Poiché non hai obbedito alla voce del Signore, appena ti sarai separato da me, un leone ti ucciderà». Mentre si allontanava, incontrò un leone che l'uccise.
37Quegli, incontrato un altro uomo, gli disse: «Picchiami!». E quegli lo percosse a sangue.
38Il profeta andò ad attendere il re sulla strada, dopo essersi reso irriconoscibile con una benda agli occhi.
39Quando passò il re, gli gridò: «Il tuo servo era nel cuore della battaglia, quando un uomo si staccò e mi portò un individuo dicendomi: Fà la guardia a quest'uomo! Se ti scappa, la tua vita pagherà per la sua oppure dovrai sborsare un talento d'argento.
40Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quegli scomparve». Il re di Israele disse a lui: «La tua condanna è giusta; l'hai proferita tu stesso!».
41Ma quegli immediatamente si tolse la benda dagli occhi e il re di Israele riconobbe che era uno dei profeti.
42Costui gli disse: «Così dice il Signore: Perché hai lasciato andare libero quell'uomo da me votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, il tuo popolo per il suo popolo».
43Il re di Israele se ne andò a casa amareggiato e irritato ed entrò in Samaria.
Chapter 21
1In seguito avvenne il seguente episodio. Nabot di Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria.
2Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale».
3Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei padri».
4Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: «Non ti cederò l'eredità dei miei padri». Si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle mangiare.
5Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò: «Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?».
6Le rispose: «Perché ho detto a Nabot di Izreèl: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, te la cambierò con un'altra vigna ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia vigna!».
7Allora sua moglie Gezabele gli disse: «Tu ora eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!».
8Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano nella città di Nabot.
9Nelle lettere scrisse: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in prima fila tra il popolo.
10Di fronte a lui fate sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai maledetto Dio e il re! Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia».
11Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedite.
12Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot in prima fila tra il popolo.
13Vennero due uomini iniqui, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Lo condussero fuori della città e lo uccisero lapidandolo.
14Quindi mandarono a dire a Gezabele: «Nabot è stato lapidato ed è morto».
15Appena sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab: «Su, impadronisciti della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di vendertela, perché Nabot non vive più, è morto».
16Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderla in possesso.
17Allora il Signore disse a Elia il Tisbita:
18«Su, recati da Acab, re di Israele, che abita in Samaria; ecco è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderla in possesso.
19Gli riferirai: Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi! Per questo dice il Signore: Nel punto ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue».
20Acab disse a Elia: «Mi hai dunque colto in fallo, o mio nemico!». Quegli soggiunse: «Sì, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore.
21Ecco ti farò piombare addosso una sciagura; ti spazzerò via. Sterminerò, nella casa di Acab, ogni maschio, schiavo o libero in Israele.
22Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa, figlio di Achia, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele.
23Riguardo poi a Gezabele il Signore dice: I cani divoreranno Gezabele nel campo di Izreèl.
24Quanti della famiglia di Acab moriranno in città li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria».
25In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli occhi del Signore come Acab, istigato dalla propria moglie Gezabele.
26Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva distrutto davanti ai figli d'Israele.
27Quando sentì tali parole, Acab si strappò le vesti, indossò un sacco sulla carne e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa.
28Il Signore disse a Elia, il Tisbita:
29«Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò piombare la sciagura durante la sua vita, ma la farò scendere sulla sua casa durante la vita del figlio».
Chapter 22
1Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e Israele.
2Nel terzo anno Giòsafat re di Giuda fece visita al re di Israele.
3Ora il re di Israele aveva detto ai suoi ufficiali: «Non sapete che Ramot di Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza riprenderla dalle mani di Aram».
4Disse a Giòsafat: «Verresti con me a combattere per Ramot di Gàlaad?». Giòsafat rispose al re di Israele: «Conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi».
5Giòsafat disse al re di Israele: «Consulta oggi stesso la parola del Signore».
6Il re di Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e domandò loro: «Devo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure devo rinunziarvi?». Risposero: «Attaccala; il Signore la metterà nelle mani del re».
7Giòsafat disse: «Non c'è più nessun altro profeta del Signore da consultare?».
8Il re di Israele rispose a Giòsafat: «Ci sarebbe ancora un uomo, attraverso il quale si potrebbe consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi predice altro che male, mai qualcosa di buono. Si tratta di Michea, figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re non parli così!».
9Il re di Israele, chiamato un eunuco, gli ordinò: «Convoca subito Michea, figlio di Imla».
10Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda sedevano ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli, nell'aia di fronte alla porta di Samaria; tutti i profeti predicevano davanti a loro.
11Sedecìa, figlio di Chenaana, che si era fatte corna di ferro, affermava: «Dice il Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei fino al loro sterminio».
12Tutti i profeti predicevano allo stesso modo: «Assali Ramot di Gàlaad, riuscirai. Il Signore la metterà nelle mani del re».
13Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: «Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re; ora la tua parola sia identica alla loro; preannunzia il successo».
14Michea rispose: «Per la vita del Signore, comunicherò quanto il Signore mi dirà».
15Si presentò al re che gli domandò: «Michea, dobbiamo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?». Gli rispose: «Attaccala, riuscirai; il Signore la metterà nelle mani del re».
16Il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome del Signore?».
17Quegli disse: vagare sui monti come pecore senza pastore.
18Il re di Israele disse a Giòsafat: «Non te l'avevo forse detto che non mi avrebbe profetizzato nulla di buono, ma solo il male?».
19Michea disse: «Per questo, ascolta la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito del cielo gli stava intorno, a destra e a sinistra.
20Il Signore ha domandato: Chi ingannerà Acab perché muova contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi ha risposto in un modo e chi in un altro.
21Si è fatto avanti uno spirito che - postosi davanti al Signore - ha detto: Lo ingannerò io. Il Signore gli ha domandato: Come?
22Ha risposto: Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli ha detto: Lo ingannerai senz'altro; ci riuscirai; và e fà così.
23Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi profeti; ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura».
24Allora Sedecìa, figlio di Chenaana, si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: «Per quale via lo spirito del Signore è passato quando è uscito da me per parlare a te?».
25Michea rispose: «Ecco, lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per nasconderti».
26Il re di Israele disse: «Prendi Michea e conducilo da Amon governatore della città e da Ioas figlio del re.
27Dirai loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo indispensabile di pane e di acqua finché tornerò sano e salvo».
28Michea disse: «Se tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mio mezzo».
29Il re di Israele marciò, insieme con Giòsafat re di Giuda, contro Ramot di Gàlaad.
30Il re di Israele disse a Giòsafat: «Io per combattere mi travestirò: tu resta con i tuoi abiti». Il re di Israele si travestì ed entrò in battaglia.
31Il re di Aram aveva ordinato ai capi dei suoi carri - erano trentadue -: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, se non contro il re di Israele».
32Appena videro Giòsafat, i capi dei carri dissero: «Certo, questi è il re di Israele». Si volsero contro di lui per investirlo. Giòsafat lanciò un grido
33e allora i capi dei carri si accorsero che egli non era il re di Israele e si allontanarono da lui.
34Ma un uomo tese a caso l'arco e colpì il re di Israele fra le maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: «Gira, portami fuori della mischia, perché sono ferito».
35La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re se ne stava sul suo carro di fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua ferita era colato sul fondo del carro.
36Al tramonto un grido si diffuse per l'accampamento: «Ognuno alla sua città e ognuno alla sua tenda!
37Il re è morto!». Lo portarono in Samaria e là lo seppellirono.
38Il carro fu lavato nella piscina di Samaria dove si lavavano le prostitute e i cani leccarono il suo sangue, secondo la parola pronunziata dal Signore.
39Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la costruzione della casa d'avorio e delle città da lui erette, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
40Acab si addormentò con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio Acazia.
41Giòsafat figlio di Asa divenne re su Giuda l'anno quarto di Acab, re di Israele.
42Quando divenne re, Giòsafat aveva trentacinque anni; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia di Silchi.
43Imitò in tutto la condotta di Asa suo padre, senza deviazioni, facendo ciò che è giusto agli occhi del Signore.
44Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture.
45Giòsafat fu in pace con il re di Israele.
46Le altre gesta di Giòsafat, le prodezze compiute da lui e le sue guerre sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
47Egli spazzò via dalla regione il resto dei prostituti sacri, che esistevano al tempo di suo padre Asa.
48Allora non c'era re in Edom; lo sostituiva un governatore.
49Giòsafat costruì navi di Tarsis per andare a cercare l'oro in Ofir; ma non ci andò, perché le navi si sfasciarono in Ezion-Gheber.
50Allora Acazia, figlio di Acab, disse a Giòsafat: «I miei servi si uniscano ai tuoi per costituire gli equipaggi delle navi». Ma Giòsafat non accettò.
51Giòsafat si addormentò con i suoi padri, con i quali fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
52Acazia, figlio di Acab, divenne re d'Israele in Samaria nell'anno diciassette di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni su Israele.
53Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò la condotta di suo padre, quella di sua madre e quella di Geroboamo, figlio di Nebàt, che aveva fatto peccare Israele.
54Venerò Baal e si prostrò davanti a lui irritando il Signore, Dio di Israele, proprio come aveva fatto suo padre.
2 Kings
Chapter 1
1Dopo la morte di Acab Moab si ribellò a Israele.
2Acazia cadde dalla finestra del piano di sopra in Samaria e rimase ferito. Allora inviò messaggeri con quest'ordine: «Andate e interrogate Baal-Zebub, dio di Ekròn, per sapere se guarirò da questa infermità».
3Ora l'angelo del Signore disse a Elia il Tisbita: «Su, và incontro ai messaggeri del re di Samaria. Dì loro: Non c'è forse un Dio in Israele, perché andiate a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn?
4Pertanto così dice il Signore: Dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma di certo morirai». Ed Elia se ne andò.
5I messaggeri ritornarono dal re, che domandò loro: «Perché siete tornati?».
6Gli dissero: «Ci è venuto incontro un uomo, che ci ha detto: Su, tornate dal re che vi ha inviati e ditegli: Così dice il Signore: Non c'è forse un Dio in Israele, perché tu mandi a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn? Pertanto, dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma di certo morirai».
7Domandò loro: «Com'era l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto simili parole?».
8Risposero: «Era un uomo peloso; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi». Egli disse: «Quello è Elia il Tisbita!».
9Allora gli mandò il capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui, che era seduto sulla cima del monte, e gli disse: «Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere!».
10Elia rispose al capo della cinquantina: «Se sono uomo di Dio, scenda il fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta.
11Il re mandò da lui ancora un altro capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui e gli disse: «Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere subito».
12Elia rispose: «Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta.
13Il re mandò ancora un terzo capo con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capo di una cinquantina andò, si inginocchiò davanti ad Elia e supplicò: «Uomo di Dio, valgano qualche cosa ai tuoi occhi la mia vita e la vita di questi tuoi cinquanta servi.
14Ecco è sceso il fuoco dal cielo e ha divorato i due altri capi di cinquantina con i loro uomini. Ora la mia vita valga qualche cosa ai tuoi occhi».
15L'angelo del Signore disse a Elia: «Scendi con lui e non aver paura di lui». Si alzò e scese con lui dal re
16e gli disse: «Così dice il Signore: Poiché hai mandato messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio di Ekròn, come se in Israele ci fosse, fuori di me, un Dio da interrogare, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai».
17Difatti morì, secondo la predizione fatta dal Signore per mezzo di Elia e al suo posto divenne re suo fratello Ioram, nell'anno secondo di Ioram figlio di Giòsafat, re di Giuda, perché egli non aveva figli.
18Le altre gesta di Acazia, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
Chapter 2
1Poi, volendo Dio rapire in cielo in un turbine Elia, questi partì da Gàlgala con Eliseo.
2Elia disse a Eliseo: «Rimani qui, perché il Signore mi manda fino a Betel». Eliseo rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». Scesero fino a Betel.
3I figli dei profeti che erano a Betel andarono incontro a Eliseo e gli dissero: «Non sai tu che oggi il Signore ti toglierà il tuo padrone?». Ed egli rispose: «Lo so anch'io, ma non lo dite».
4Elia gli disse: «Eliseo, rimani qui, perché il Signore mi manda a Gerico». Quegli rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». Andarono a Gerico.
5I figli dei profeti che erano in Gerico si avvicinarono a Eliseo e gli dissero: «Non sai tu che oggi il Signore ti toglierà il tuo padrone?». Rispose: «Lo so anch'io, ma non lo dite».
6Elia gli disse: «Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano». Quegli rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». E tutti e due si incamminarono.
7Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono a distanza; loro due si fermarono sul Giordano.
8Elia prese il mantello, l'avvolse e percosse con esso le acque, che si divisero di qua e di là; i due passarono sull'asciutto.
9Mentre passavano, Elia disse a Eliseo: «Domanda che cosa io debba fare per te prima che sia rapito lontano da te». Eliseo rispose: «Due terzi del tuo spirito diventino miei».
10Quegli soggiunse: «Sei stato esigente nel domandare. Tuttavia, se mi vedrai quando sarò rapito lontano da te, ciò ti sarà concesso; in caso contrario non ti sarà concesso».
11Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo.
12Eliseo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, cocchio d'Israele e suo cocchiere». E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi.
13Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elia, e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano.
14Prese il mantello, che era caduto a Elia, e colpì con esso le acque, dicendo: «Dove è il Signore, Dio di Elia?». Quando ebbe percosso le acque, queste si separarono di qua e di là; così Eliseo passò dall'altra parte.
15Vistolo da una certa distanza, i figli dei profeti di Gerico dissero: «Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo». Gli andarono incontro e si prostrarono a terra davanti a lui.
16Gli dissero: «Ecco, fra i tuoi servi ci sono cinquanta uomini di valore; vadano a cercare il tuo padrone nel caso che lo spirito del Signore l'avesse preso e gettato su qualche monte o in qualche valle». Egli disse: «Non mandateli!».
17Ma essi insistettero tanto che egli confuso disse: «Mandateli!». Mandarono cinquanta uomini che cercarono per tre giorni, ma non lo trovarono.
18Tornarono da Eliseo, che stava in Gerico. Egli disse loro: «Non vi avevo forse detto: Non andate?».
19Gli abitanti della città dissero a Eliseo: «Ecco è bello soggiornare in questa città, come tu stesso puoi constatare, signore, ma l'acqua è cattiva e la terra è sterile».
20Ed egli disse: «Prendetemi una pentola nuova e mettetevi del sale». Gliela portarono.
21Eliseo si recò alla sorgente dell'acqua e vi versò il sale, pronunziando queste parole: «Dice il Signore: Rendo sane queste acque; da esse non si diffonderanno più morte e sterilità».
22Le acque rimasero sane fino ad oggi, secondo la parola pronunziata da Eliseo.
23Di lì Eliseo andò a Betel. Mentre egli camminava per strada, uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono di lui dicendo: «Vieni su, pelato; vieni su, calvo!».
24Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli.
25Di là egli andò al monte Carmelo e quindi tornò a Samaria.
Chapter 3
1Ioram figlio di Acab divenne re d'Israele in Samaria l'anno diciotto di Giòsafat, re di Giuda. Ioram regnò dodici anni.
2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come suo padre e sua madre. Egli allontanò la stele di Baal, eretta dal padre.
3Ma restò legato, senza allontanarsene, al peccato che Geroboamo, figlio di Nebàt, aveva fatto commettere a Israele.
4Mesa re di Moab era un allevatore di pecore. Egli inviava al re di Israele centomila agnelli e la lana di centomila arieti.
5Ma alla morte di Acab, Mesa si ribellò al re di Israele.
6Allora il re Ioram uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele.
7Si mosse e mandò a dire a Giòsafat re di Giuda: «Il re di Moab si è ribellato contro di me; vuoi partecipare con me alla guerra contro Moab?». Quegli rispose: «Ci verrò; conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi».
8«Per quale strada muoveremo?», domandò Giòsafat. L'altro rispose: «Per la strada del deserto di Edom».
9Allora si misero in marcia il re di Israele, il re di Giuda e il re di Edom. Girarono per sette giorni. Non c'era acqua per l'esercito né per le bestie che lo seguivano.
10Il re di Israele disse: «Ah, il Signore ha chiamato questi tre re per metterli nelle mani di Moab».
11Giòsafat disse: «Non c'è qui un profeta del Signore, per mezzo del quale possiamo consultare il Signore?». Rispose uno dei ministri del re di Israele: «C'è qui Eliseo, figlio di Safat, che versava l'acqua sulle mani di Elia».
12Giòsafat disse: «La parola del Signore è in lui». Scesero da costui il re di Israele, Giòsafat e il re di Edom.
13Eliseo disse al re di Israele: «Che c'è fra me e te? Và dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!». Il re di Israele gli disse: «No, perché il Signore ha chiamato noi tre re per metterci nelle mani di Moab».
14Eliseo disse: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che provo verso Giòsafat re di Giuda, a te non avrei neppure badato, né ti avrei guardato.
15Ora cercatemi un suonatore di cetra». Mentre il suonatore arpeggiava, cantando, la mano del Signore fu sopra Eliseo.
16Egli annunziò: «Dice il Signore: Scavate molte fosse in questa valle,
17perché dice il Signore: Voi non sentirete il vento né vedrete la pioggia, eppure questa valle si riempirà d'acqua; berrete voi, la vostra truppa e le vostre bestie da soma.
18Ciò è poca cosa agli occhi del Signore; egli metterà anche Moab nelle vostre mani.
19Voi distruggerete tutte le fortezze e tutte le città più importanti; abbatterete ogni albero e ostruirete tutte le sorgenti d'acqua; rovinerete ogni campo fertile riempiendolo di pietre».
20Al mattino, nell'ora dell'offerta, ecco scorrere l'acqua dalla direzione di Edom; la zona ne fu inondata.
21Tutti i Moabiti, saputo che erano venuti i re per fare loro guerra, arruolarono tutti gli uomini in età di maneggiare le armi e si schierarono sulla frontiera.
22Alzatisi presto al mattino, quando il sole splendeva sulle acque, i Moabiti videro da lontano le acque rosse come sangue.
23Esclamarono: «Questo è sangue! I re si sono azzuffati e l'uno ha ucciso l'altro. Ebbene, Moab, alla preda!».
24Andarono dunque nell'accampamento di Israele. Ma gli Israeliti si alzarono e sconfissero i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. I vincitori si inoltrarono nel paese, incalzando e uccidendo i Moabiti.
25Ne demolirono le città; su tutti i campi fertili ognuno gettò una pietra e li riempirono; otturarono tutte le sorgenti d'acqua e tagliarono tutti gli alberi utili. Rimase soltanto Kir Careset; i frombolieri l'aggirarono e l'assalirono.
26Il re di Moab, visto che la guerra era insostenibile per lui, prese con sé settecento uomini che maneggiavano la spada per aprirsi un passaggio verso il re di Edom, ma non ci riuscì.
27Allora prese il figlio primogenito, che doveva regnare al suo posto, e l'offrì in olocausto sulle mura. Si scatenò una grande ira contro gli Israeliti, che si allontanarono da lui e tornarono nella loro regione.
Chapter 4
1Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei figli».
2Eliseo le disse: «Che posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa». Quella rispose: «In casa la tua serva non ha altro che un orcio di olio».
3Le disse: «Su, chiedi in prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore possibile.
4Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte».
5Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi porgevano ed essa versava.
6Quando i vasi furono pieni, disse a un figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L'olio cessò.
7Essa andò a riferire la cosa all'uomo di Dio, che le disse: «Và, vendi l'olio e accontenta i tuoi creditori; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà».
8Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei.
9Essa disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi.
10Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare».
11Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e vi si coricò.
12Egli disse a Ghecazi suo servo: «Chiama questa Sunammita». La chiamò ed essa si presentò a lui.
13Eliseo disse al suo servo: «Dille tu: Ecco hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di intervenire in tuo favore presso il re oppure presso il capo dell'esercito?». Essa rispose: «Io sto in mezzo al mio popolo».
14Eliseo replicò: «Che cosa si può fare per lei?». Ghecazi disse: «Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio».
15Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; essa si fermò sulla porta.
16Allora disse: «L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio». Essa rispose: «No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva».
17Ora la donna rimase incinta e partorì un figlio, proprio alla data indicata da Eliseo.
18Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre fra i mietitori.
19Egli disse al padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo dalla mamma».
20Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino stette sulle ginocchia di costei fino a mezzogiorno, poi morì.
21Essa salì a stenderlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì.
22Chiamò il marito e gli disse: «Su, mandami uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di Dio; tornerò subito».
23Quegli domandò: «Perché vuoi andare oggi? Non è il novilunio né sabato». Ma essa rispose: «Addio».
24Fece sellare l'asina e disse al proprio servo: «Conducimi, cammina, non fermarmi durante il tragitto, a meno che non te l'ordini io».
25Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Ghecazi suo servo: «Ecco la Sunammita!
26Su, corrile incontro e domandale: Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?». Quella rispose: «Bene!».
27Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli afferrò le ginocchia. Ghecazi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato».
28Essa disse: «Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: Non mi ingannare?».
29Eliseo disse a Ghecazi: «Cingi i tuoi fianchi, prendi il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo».
30La madre del ragazzo disse: «Per la vita del Signore e per la tua vita, non ti lascerò». Allora quegli si alzò e la seguì.
31Ghecazi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stato un gemito né altro segno di vita. Egli tornò verso Eliseo e gli riferì: «Il ragazzo non si è svegliato».
32Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, steso sul letto.
33Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore.
34Quindi salì, si distese sul ragazzo; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del bambino riprese calore.
35Quindi si alzò e girò qua e là per la casa; tornò a curvarsi su di lui; il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi.
36Eliseo chiamò Ghecazi e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando essa gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!».
37Quella entrò, cadde ai piedi di lui, gli si prostrò davanti, prese il figlio e uscì.
38Eliseo tornò in Gàlgala. Nella regione imperversava la carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti».
39Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo cosa fossero.
40Si versò da mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: «Nella pentola c'è la morte, uomo di Dio!». Non ne potevano mangiare.
41Allora Eliseo ordinò: «Portatemi della farina». Versatala nella pentola, disse: «Danne da mangiare alla gente». Non c'era più nulla di cattivo nella pentola.
42Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente».
43Ma colui che serviva disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Quegli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne mangeranno e ne avanzerà anche».
44Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore.
Chapter 5
1Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso.
2Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Nàaman.
3Essa disse alla padrona: «Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra».
4Nàaman andò a riferire al suo signore: «La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e così».
5Il re di Aram gli disse: «Vacci! Io invierò una lettera al re di Israele». Quegli partì, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti.
6Portò la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: «Ebbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla lebbra».
7Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me».
8Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciate le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele».
9Nàaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo.
10Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Và, bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito».
11Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando: «Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra.
12Forse l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?». Si voltò e se ne partì adirato.
13Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito».
14Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito.
15Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: «Ebbene, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele». Ora accetta un dono dal tuo servo».
16Quegli disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». Nàaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
17Allora Nàaman disse: «Se è no, almeno sia permesso al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dei, ma solo al Signore.
18Tuttavia il Signore perdoni il tuo servo se, quando il mio signore entra nel tempio di Rimmòn per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e se anche io mi prostro nel tempio di Rimmòn, durante la sua adorazione nel tempio di Rimmòn; il Signore perdoni il tuo servo per questa azione».
19Quegli disse: «Và in pace». Partì da lui e fece un bel tratto di strada.
20Ghecazi, servo dell'uomo di Dio Eliseo, disse fra sé: «Ecco, il mio signore è stato tanto generoso con questo Nàaman arameo da non prendere quanto egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò qualche cosa da lui».
21Ghecazi inseguì Nàaman. Questi, vedendolo correre verso di sé, scese dal carro per andargli incontro e gli domandò: «Tutto bene?».
22Quegli rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: Ecco, proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Efraim, da parte dei figli dei profeti. Dammi per essi un talento d'argento e due vestiti».
23Nàaman disse: «E' meglio che tu prenda due talenti» e insistette con lui. Legò due talenti d'argento in due sacchi insieme con due vestiti e li diede a due dei suoi giovani, che li portarono davanti a Ghecazi.
24Giunto all'Ofel, questi prese dalle loro mani il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò gli uomini, che se ne andarono.
25Poi egli andò a presentarsi al suo padrone. Eliseo gli domandò: «Ghecazi, da dove vieni?». Rispose: «Il tuo servo non è andato in nessun luogo».
26Quegli disse: «Non era forse presente il mio spirito quando quell'uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave?
27Ma la lebbra di Nàaman si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre». Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.
Chapter 6
1I figli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, il luogo in cui ci raduniamo alla tua presenza è troppo stretto per noi.
2Andiamo fino al Giordano; là prenderemo una trave per ciascuno e ci costruiremo una residenza». Quegli rispose: «Andate!».
3Uno disse: «Degnati di venire anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Ci verrò».
4E andò con loro. Giunti al Giordano, tagliarono alcuni alberi.
5Ora, mentre uno abbatteva un tronco, il ferro dell'ascia gli cadde in acqua. Egli gridò: «Oh, mio signore! Era stato preso in prestito!».
6L'uomo di Dio domandò: «Dove è caduto?». Gli mostrò il posto. Eliseo, allora, tagliò un legno e lo gettò in quel punto e il ferro venne a galla.
7Disse: «Prendilo!». Quegli stese la mano e lo prese.
8Mentre il re di Aram era in guerra contro Israele, in un consiglio con i suoi ufficiali disse: «In quel tal posto sarà il mio accampamento».
9L'uomo di Dio mandò a dire al re di Israele: «Guardati dal passare per quel punto, perché là stanno scendendo gli Aramei».
10Il re di Israele mandò a esplorare il punto indicatogli dall'uomo di Dio. Questi l'avvertiva e il re si metteva in guardia; ciò accadde non una volta o due soltanto.
11Molto turbato in cuor suo per questo fatto, il re di Aram convocò i suoi ufficiali e disse loro: «Non mi potreste indicare chi dei nostri è per il re di Israele?».
12Uno degli ufficiali rispose: «No, re mio signore, perché Eliseo profeta di Israele riferisce al re di Israele quanto tu dici nella tua camera da letto».
13Quegli disse: «Andate, informatevi dove sia costui; io manderò a prenderlo». Gli fu riferito: «Ecco, sta in Dotan».
14Egli mandò là cavalli, carri e un bel numero di soldati; vi giunsero di notte e circondarono la città.
15Il giorno dopo, l'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì. Ecco, un esercito circondava la città con cavalli e carri. Il suo servo disse: «Ohimè, mio signore, come faremo?».
16Quegli rispose: «Non temere, perché i nostri sono più numerosi dei loro».
17Eliseo pregò così: «Signore, apri i suoi occhi; egli veda». Il Signore aprì gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.
18Poiché gli Aramei scendevano verso di lui, Eliseo pregò il Signore: «Oh, colpisci questa gente di cecità!». E il Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo.
19Disse loro Eliseo: «Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi condurrò dall'uomo che cercate». Egli li condusse in Samaria.
20Quando giunsero in Samaria, Eliseo disse: «Signore, apri i loro occhi; essi vedano!». Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a Samaria!
21Il re di Israele quando li vide, disse a Eliseo: «Li devo uccidere, padre mio?».
22Quegli rispose: «Non ucciderli. Forse uccidi uno che hai fatto prigioniero con la spada e con l'arco? Piuttosto metti davanti a loro pane e acqua; mangino e bevano, poi se ne vadano dal loro padrone».
23Fu imbandito loro un gran banchetto. Dopo che ebbero mangiato e bevuto, li congedò ed essi se ne andarono dal loro padrone. Le bande aramee non penetrarono più nel paese di Israele.
24Dopo tali cose Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito e venne ad assediare Samaria.
25Ci fu una carestia eccezionale in Samaria, mentre l'assedio si faceva più duro, tanto che una testa d'asino si vendeva ottanta sicli d'argento e un quarto di qab di tuberi cinque sicli.
26Mentre il re di Israele passava sulle mura, una donna gli gridò contro: «Aiuto, mio signore re!».
27Rispose: «Non ti aiuta neppure il Signore! Come potrei aiutarti io? Forse con il prodotto dell'aia o con quello del torchio?».
28Il re aggiunse: «Che hai?». Quella rispose: «Questa donna mi ha detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani.
29Abbiamo cotto mio figlio e ce lo siamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo, ma essa ha nascosto suo figlio».
30Quando udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti. Mentre egli passava sulle mura, lo vide il popolo; ecco, aveva un sacco di sotto, sulla carne.
31Egli disse: «Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, resterà sulle sue spalle».
32Eliseo stava seduto in casa; con lui sedevano gli anziani. Il re si fece precedere da un uomo. Prima che arrivasse il messaggero, quegli disse agli anziani: «Avete visto? Quel figlio di assassino ordina che mi si tolga la vita. Fate attenzione! Quando arriva il messaggero, chiudete la porta; tenetelo fermo sulla porta. Forse dietro non si sente il rumore dei piedi del suo padrone?».
33Stava ancora parlando con loro, quando il re scese da lui e gli disse: «Tu vedi quanto male ci viene dal Signore; che aspetterò più io dal Signore?».
Chapter 7
1Ma Eliseo disse: «Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore: A quest'ora, domani, alla porta di Samaria una sea di farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un siclo».
2Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di Dio: «Gia, il Signore apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». Quegli disse: «Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai».
3Ora c'erano quattro lebbrosi davanti alla porta. Essi dicevano fra di loro: «Perché stiamo seduti qui ad attendere la morte?
4Se risolviamo di andare in città, in città c'è la fame e vi moriremo. Se stiamo qui, moriremo ugualmente. Ora, su, andiamo all'accampamento degli Aramei; se ci lasceranno in vita, vivremo; se ci uccideranno, moriremo».
5Si alzarono al crepuscolo per andare all'accampamento degli Aramei e giunsero fino al limite del loro campo. Ebbene, là non c'era nessuno.
6Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento degli Aramei rumore di carri, scalpitio di cavalli e chiasso di un grande esercito. Essi si erano detti l'un l'altro: «Ecco, il re di Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittiti e i re dell'Egitto per assalirci».
7Alzatisi all'imbrunire, erano fuggiti, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e il campo come si trovava; erano fuggiti per mettersi in salvo.
8Quei lebbrosi, giunti al limite del campo, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere. Ritornati, entrarono in un'altra tenda; portarono via tutto e andarono a nasconderlo.
9Si dissero: «Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno di buone notizie, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino all'alba di domani, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e annunziamolo alla reggia».
10Vi andarono; chiamarono le guardie della città e riferirono loro: «Siamo andati nel campo degli Aramei; ecco, non c'era nessuno né si sentiva voce umana. C'erano cavalli e asini legati e le tende intatte».
11Le guardie allora gridarono e la notizia fu portata dentro la reggia.
12Il re si alzò di notte e disse ai suoi ufficiali: «Vi dirò quello che hanno fatto con noi gli Aramei. Sapendo che siamo affamati, hanno abbandonato il campo per nascondersi in campagna, dicendo: Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo in città».
13Uno dei suoi ufficiali rispose: «Si prendano i cinque cavalli che sono rimasti in questa città, caso mai capiterà loro come alla moltitudine di Israele, e mandiamo a vedere».
14Presero allora due carri con i cavalli; il re li mandò a seguire l'esercito degli Aramei, dicendo: «Andate e vedete».
15Li seguirono fino al Giordano; ecco tutta la strada era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via nella fretta. I messaggeri tornarono e riferirono al re.
16Allora uscirono tutti e saccheggiarono il campo degli Aramei. Una sea di farina si vendette per un siclo, così pure due sea di orzo si vendettero per un siclo, secondo la parola del Signore.
17Il re aveva messo a guardia della porta lo scudiero, al cui braccio egli si appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quegli morì come aveva predetto l'uomo di Dio quando parlò al re che era sceso da lui.
18Difatti, dopo che l'uomo di Dio aveva detto al re: «A quest'ora, domani, alla porta di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche una sea di farina costerà un siclo»,
19lo scudiero aveva risposto all'uomo di Dio: «Gia, Dio apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». E quegli aveva detto: «Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai».
20A lui capitò proprio questo: lo calpestò la folla alla porta ed egli morì.
Chapter 8
1Eliseo aveva detto alla donna a cui aveva risuscitato il figlio: «Alzati e vattene con la tua famiglia; dimora fuori del tuo paese, dovunque troverai da star bene, perché il Signore ha chiamato la carestia, che verrà sul paese per sette anni».
2La donna si era alzata e aveva fatto come aveva detto l'uomo di Dio. Se ne era andata con la sua famiglia nel paese dei Filistei, per sette anni.
3Al termine dei sette anni, la donna tornò dal paese dei Filistei e andò dal re a reclamare la sua casa e il suo campo.
4Il re stava parlando con Ghecazi, servo dell'uomo di Dio, e diceva: «Narrami tutte le meraviglie compiute da Eliseo».
5Costui stava narrando al re come aveva risuscitato il morto, quand'ecco si presenta al re la donna a cui aveva risuscitato il figlio, per riavere la sua casa e il suo campo. Ghecazi disse: «Re, mio signore, questa è la donna e questo è il figlio risuscitato da Eliseo».
6Il re interrogò la donna, che gli narrò il fatto. Il re l'affidò a un funzionario dicendo: «Restituiscile quanto le appartiene e la rendita intera del campo, dal giorno del suo abbandono del paese fino ad ora».
7Eliseo andò a Damasco. A Ben-Hadàd, re di Aram, che era ammalato, fu riferito: «L'uomo di Dio è venuto fin qui».
8Il re disse a Cazaèl: «Prendi un dono e và incontro all'uomo di Dio e per suo mezzo interroga il Signore, per sapere se guarirò o no da questa malattia».
9Cazaèl gli andò incontro prendendo con sé, in regalo, tutte le cose più squisite di Damasco, con cui caricò quaranta cammelli. Arrivato, si fermò davanti a lui e gli disse: «Tuo figlio, Ben-Hadàd, re di Aram, mi ha mandato da te con la domanda: Guarirò o no da questa malattia?».
10Eliseo gli disse: «Và a dirgli: Tu guarirai; ma il Signore mi ha mostrato che egli certamente morirà».
11Poi, con sguardo fisso, si irrigidì a lungo; alla fine l'uomo di Dio si mise a piangere.
12Cazaèl disse: «Signor mio, perché piangi?». Quegli rispose: «Perché so quanto male farai agli Israeliti: brucerai le loro fortezze, ucciderai di spada i loro giovani, sfracellerai i loro bambini, sventrerai le loro donne incinte».
13Cazaèl disse: «Ma che sono io tuo servo? Un cane potrebbe attuare questa grande predizione?». Eliseo rispose: «Il Signore mi ha mostrato che tu diventerai re di Aram».
14Quegli si separò da Eliseo e ritornò dal suo padrone, che gli domandò: «Che ti ha detto Eliseo?». Rispose: «Mi ha detto: Certo guarirai».
15Il giorno dopo costui prese una coperta, l'immerse nell'acqua e poi la stese sulla faccia del re che morì. Al suo posto divenne re Cazaèl.
16Nell'anno quinto di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne re Ioram figlio di Giòsafat re di Giuda.
17Quando divenne re aveva trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme.
18Camminò per la strada dei re di Israele, come aveva fatto la famiglia di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Fece ciò che è male agli occhi del Signore.
19Il Signore, però, non volle distruggere Giuda a causa di Davide suo servo, secondo la promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada per lui e per i suoi figli.
20Durante il suo regno Edom si ribellò al potere di Giuda e si elesse un re.
21Allora Ioram passò a Zeira con tutti i suoi carri. Egli si mosse di notte e sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme con gli ufficiali dei carri; così il popolo fuggì nelle tende.
22Edom, ribellatosi al potere di Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò.
23Le altre gesta di Ioram, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
24Ioram si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide, e al suo posto divenne re suo figlio Acazia.
25Nell'anno decimosecondo di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda.
26Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia, figlia di Omri re di Israele.
27Imitò la condotta della casa di Acab; fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto la casa di Acab, perché era imparentato con la casa di Acab.
28Egli con Ioram figlio di Acab andò in guerra contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di Gàlaad; ma gli Aramei ferirono Ioram.
29Allora il re Ioram andò a curarsi in Izrèel per le ferite ricevute dagli Aramei in Ramot, mentre combatteva contro Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese a visitare Ioram figlio di Acab in Izreèl, perché costui era malato.
Chapter 9
1Il profeta Eliseo chiamò uno dei figli dei profeti e gli disse: «Cingiti i fianchi, prendi in mano questo vasetto d'olio e và in Ramot di Gàlaad.
2Appena giunto, cerca Ieu figlio di Giòsafat, figlio di Nimsi. Entrato in casa, lo farai alzare dal gruppo dei suoi compagni e lo condurrai in una camera interna.
3Prenderai il vasetto dell'olio e lo verserai sulla sua testa, dicendo: Dice il Signore: Ti ungo re su Israele. Poi aprirai la porta e fuggirai senza indugio».
4Il giovane andò a Ramot di Gàlaad.
5Appena giunto, trovò i capi dell'esercito seduti insieme. Egli disse: «Ho un messaggio per te, o capo». Ieu disse: «Per chi fra tutti noi?». Ed egli rispose: «Per te, o capo».
6Ieu si alzò ed entrò in una camera; quegli gli versò l'olio sulla testa dicendogli: «Dice il Signore, Dio di Israele: Ti ungo re sul popolo del Signore, su Israele.
7Tu demolirai la casa di Acab tuo signore; io vendicherò il sangue dei miei servi i profeti e il sangue di tutti i servi del Signore sparso da Gezabele.
8Tutta la casa di Acab perirà; io eliminerò nella famiglia di Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele.
9Renderò la casa di Acab come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt, e come la casa di Baasa figlio di Achia.
10La stessa Gezabele sarà divorata dai cani nella campagna di Izreèl; nessuno la seppellirà». Quindi aprì la porta e fuggì.
11Quando Ieu si presentò agli ufficiali del suo padrone, costoro gli domandarono: «Va tutto bene? Perché questo pazzo è venuto da te?». Egli disse loro: «Voi conoscete l'uomo e le sue chiacchiere».
12Gli dissero: «Baie! Su, raccontacelo!». Egli disse: «Mi ha parlato così e così, affermando: Dice il Signore: Ti ungo re su Israele».
13Tutti presero in fretta i propri vestiti e li stesero sotto di lui sugli stessi gradini, suonarono la tromba e gridarono: «Ieu è re».
14Ieu figlio di Giòsafat, figlio di Nimsi, congiurò contro Ioram. (Ioram aveva difeso con tutto Israele Ramot di Gàlaad di fronte a Cazaèl, re di Aram,
15poi Ioram era tornato a curarsi in Izreèl le ferite ricevute dagli Aramei nella guerra contro Cazaèl, re di Aram). Ieu disse: «Se tale è il vostro sentimento, nessuno esca o fugga dalla città per andare ad annunziarlo in Izreèl».
16Ieu salì su un carro e partì per Izreèl, perché là giaceva malato Ioram e Acazia re di Giuda era sceso per visitarlo.
17La sentinella che stava sulla torre di Izreèl vide la truppa di Ieu che avanzava e disse: «Vedo una truppa». Ioram disse: «Prendi un cavaliere e mandalo loro incontro per domandare: Tutto bene?».
18Uno a cavallo andò loro incontro e disse: «Il re domanda: Tutto bene?». Ieu disse: «Che importa a te come vada? Passa dietro a me e seguimi». La sentinella riferì: «Il messaggero è arrivato da quelli, ma non torna indietro».
19Il re mandò un altro cavaliere che, giunto da quelli, disse: «Il re domanda: Tutto bene?». Ma Ieu disse: «Che importa a te come vada? Passa dietro a me e seguimi».
20La sentinella riferì: «E' arrivato da quelli, ma non torna indietro. Il modo di guidare è quello di Ieu figlio di Nimsi; difatti guida all'impazzata».
21Ioram disse: «Attacca i cavalli». Appena fu pronto il suo carro, Ioram re di Israele, e Acazia re di Giuda, partirono, ognuno sul proprio carro. Andarono incontro a Ieu, che raggiunsero nel campo di Nabòt di Izreèl.
22Quando Ioram vide Ieu, gli domandò: «Tutto bene, Ieu?». Rispose: «Sì, tutto bene, finché durano le prostituzioni di Gezabele tua madre e le sue numerose magie».
23Allora Ioram si volse indietro e fuggì, dicendo ad Acazia: «Siamo traditi, Acazia!».
24Ieu, impugnato l'arco, colpì Ioram nel mezzo delle spalle. La freccia gli attraversò il cuore ed egli si accasciò sul carro.
25Ieu disse a Bidkar suo scudiero: «Sollevalo, gettalo nel campo che appartenne a Nabòt di Izreèl; mi ricordo che una volta, mentre io e te eravamo sullo stesso carro al seguito di suo padre Acab, il Signore proferì su di lui questo oracolo:
26Non ho forse visto ieri il sangue di Nabòt e il sangue dei suoi figli? Oracolo del Signore. Ti ripagherò in questo stesso campo. Oracolo del Signore. Sollevalo e gettalo nel campo secondo la parola del Signore».
27Visto ciò, Acazia re di Giuda fuggì per la strada di Bet-Gan; Ieu l'inseguì e ordinò: «Colpite anche costui». Lo colpirono sul carro nella salita di Gur, nelle vicinanze di Ibleam. Egli fuggì a Meghìddo, ove morì.
28I suoi ufficiali lo portarono a Gerusalemme su un carro e lo seppellirono nel suo sepolcro, vicino ai suoi padri, nella città di Davide.
29Acazia era divenuto re di Giuda nell'anno undecimo di Ioram, figlio di Acab.
30Ieu arrivò in Izreèl. Appena lo seppe, Gezabele si truccò gli occhi con stibio, si acconciò la capigliatura e si mise alla finestra.
31Mentre Ieu entrava per la porta, gli domando: «Tutto bene, o Zimri, assassino del suo padrone?».
32Ieu alzò lo sguardo alla finestra e disse: «Chi è con me? Chi?». Due o tre eunuchi si affacciarono a guardarlo.
33Egli disse: «Gettatela giù». La gettarono giù. Il suo sangue schizzò sul muro e sui cavalli. Ieu passò sul suo corpo,
34poi entrò, mangiò e bevve; alla fine ordinò: «Andate a vedere quella maledetta e seppellitela, perché era figlia di re».
35Andati per seppellirla, non trovarono altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani.
36Tornati, riferirono il fatto a Ieu, che disse: «Si è avverata così la parola che il Signore aveva detta per mezzo del suo servo Elia il Tisbita: Nel campo di Izreèl i cani divoreranno la carne di Gezabele.
37E il cadavere di Gezabele nella campagna sarà come letame, perché non si possa dire: Questa è Gezabele».
Chapter 10
1In Samaria c'erano settanta figli di Acab. Ieu scrisse lettere e le inviò in Samaria ai capi della città, agli anziani e ai tutori dei figli di Acab. In esse diceva:
2«Ora, quando giungerà a voi questa lettera - voi, infatti, avete con voi i figli del vostro signore, i carri, i cavalli, le fortezze e le armi -
3scegliete il figlio migliore e più capace del vostro signore e ponetelo sul trono del padre; combattete per la casa del vostro signore».
4Quelli ebbero una grande paura e dissero: «Ecco, due re non hanno potuto resistergli; come potremmo resistergli noi?».
5Il maggiordomo, il prefetto della città, gli anziani e i tutori mandarono a Ieu questo messaggio: «Noi siamo tuoi servi; noi faremo quanto ci ordinerai. Non nomineremo un re; fà quanto ti piace».
6Ieu scrisse loro quest'altra lettera: «Se siete dalla mia parte e se obbedite alla mia parola, prendete le teste dei figli del vostro signore e presentatevi a me domani a quest'ora in Izreèl». I figli del re erano settanta; vivevano con i grandi della città, che li allevavano.
7Ricevuta la lettera, quelli presero i figli del re e li uccisero - erano settanta -; quindi posero le loro teste in panieri e le mandarono da lui in Izreèl.
8Si presentò un messaggero che riferì a Ieu: «Hanno portato le teste dei figli del re». Egli disse: «Ponetele in due mucchi alla porta della città e ci restino fino a domani mattina».
9Il mattino dopo uscì, si fermò e disse a tutto il popolo: «Voi siete innocenti; ecco io ho congiurato contro il mio signore e l'ho ucciso. Ma chi ha colpito tutti questi?
10Constatate come neppure una parola che il Signore ha annunziato per mezzo del suo servo Elia, sia venuta meno; il Signore ha attuato quanto aveva predetto per mezzo di Elia, suo servo».
11Ieu uccise poi tutti i superstiti della famiglia di Acab in Izreèl, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi sacerdoti, fino a non lasciarne neppure uno.
12Quindi si alzò e partì per Samaria. Passando per Bet-Eked dei pastori,
13Ieu trovò i fratelli di Acazia, re di Giuda. Egli domandò: «Voi, chi siete?». Risposero: «Siamo fratelli di Acazia; siamo scesi per salutare i figli del re e i figli della regina».
14Egli ordinò: «Prendeteli vivi». Li presero vivi, li uccisero e li gettarono nel pozzo di Bet-Eked; erano quarantadue e non ne rimase neppure uno.
15Partito di lì, si imbattè in Ionadàb, figlio di Recàb, che gli veniva incontro; Ieu lo salutò e gli disse: «Il tuo cuore è retto verso di me, come il mio nei tuoi riguardi?». Ionadàb rispose: «Sì». «Se sì, dammi la mano». Ionadàb gliela diede. Ieu allora lo fece salire sul carro vicino a sé
16e gli disse: «Vieni con me e vedrai il mio zelo per il Signore». Lo portò con sé sul carro.
17Entrò in Samaria, ove uccise tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarla, secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia.
18Ieu radunò tutto il popolo e gli disse: «Acab ha servito Baal un poco; Ieu lo servirà molto.
19Ora convocatemi tutti i profeti di Baal, tutti i suoi fedeli e tutti i suoi sacerdoti; non ne manchi neppure uno, perché intendo offrire un grande sacrificio a Baal. Chi mancherà non sarà lasciato in vita». Ieu agiva con astuzia, per distruggere tutti i fedeli di Baal.
20Ieu disse: «Convocate una festa solenne per Baal». La convocarono.
21Ieu inviò messaggeri per tutto Israele; si presentarono tutti i fedeli di Baal - nessuno si astenne dal viaggio - e si radunarono nel tempio di Baal, che ne risultò pieno da un'estremità all'altra.
22Ieu disse al guardarobiere: «Tira fuori le vesti per tutti i fedeli di Baal». Ed egli le tirò fuori.
23Ieu, accompagnato da Ionadàb figlio di Recàb, entrò nel tempio di Baal e disse ai fedeli di Baal: «Badate bene che non ci sia fra di voi nessuno dei fedeli del Signore, ma solo fedeli di Baal».
24Mentre quelli si accingevano a compiere sacrifici e olocausti, Ieu fece uscire ottanta suoi uomini con la minaccia: «Se qualcuno farà fuggire uno degli uomini che io oggi metto nelle vostre mani, pagherà con la sua vita la vita di lui».
25Quando ebbe finito di compiere l'olocausto, Ieu disse alle guardie e agli scudieri: «Entrate, uccideteli. Nessuno scappi». Le guardie e gli scudieri li passarono a fil di spada e li gettarono perfino nella cella del tempio di Baal.
26Penetrati in essa, portarono fuori il palo sacro del tempio di Baal e lo bruciarono.
27Fecero a pezzi la stele di Baal, demolirono il tempio di Baal e lo ridussero un immondezzaio fino ad oggi.
28Ieu fece scomparire Baal da Israele.
29Ma Ieu non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele e non abbandonò i vitelli d'oro che erano a Betel e in Dan.
30Il Signore disse a Ieu: «Perché ti sei compiaciuto di fare ciò che è giusto ai miei occhi e hai compiuto per la casa di Acab quanto era nella mia intenzione, i tuoi figli - fino alla quarta generazione - siederanno sul trono di Israele».
31Ma Ieu non si preoccupò di seguire la legge del Signore Dio di Israele con tutto il cuore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele.
32In quel tempo il Signore cominciò a ridurre il territorio di Israele; Cazaèl sconfisse gli Israeliti in tutti i loro confini:
33dal Giordano, verso oriente, occupò tutta la regione di Gàlaad, dei Gaditi, dei Rubeniti e dei Manassiti, da Aroer, che è presso il torrente Arnon, a Gàlaad e a Basan.
34Le altre gesta di Ieu, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
35Ieu si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioacaz.
36La durata del regno di Ieu su Israele, in Samaria, fu di ventotto anni.
Chapter 11
1Atalia madre di Acazia, visto che era morto suo figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale.
2Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazia, sottrasse Ioas figlio di Acazia dal gruppo dei figli del re destinati alla morte e lo portò con la nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalia ed egli non fu messo a morte.
3Rimase sei anni nascosto presso di lei nel tempio; intanto Atalia regnava sul paese.
4Il settimo anno Ioiada convocò i capi di centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire nel tempio. Egli concluse con loro un'alleanza, facendoli giurare nel tempio; quindi mostrò loro il figlio del re.
5Diede loro le seguenti disposizioni: «Questo farete: un terzo di quelli che fra di voi iniziano il servizio di sabato per fare la guardia alla reggia,
6un altro terzo alla porta di Sur e un terzo alla porta dietro i cursori; voi farete invece la guardia alla casa di Massach,
7gli altri due gruppi di voi, ossia quanti smontano il sabato, faranno la guardia al tempio.
8Circonderete il re, ognuno con la sua arma in pugno e chi tenta di penetrare nello schieramento sia messo a morte. Accompagnerete il re ovunque egli vada».
9I capi di centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiada. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiada.
10Il sacerdote consegnò ai capi di centinaia lance e scudi del re Davide, che erano nel deposito del tempio.
11Le guardie, ognuno con l'arma in pugno, si disposero dall'angolo meridionale del tempio fino all'angolo settentrionale, davanti all'altare e al tempio e intorno al re.
12Allora Ioiada fece uscire il figlio del re, gli impose il diadema e le insegne; lo proclamò re e lo unse. Gli astanti batterono le mani ed esclamarono: «Viva il re!».
13Atalia, sentito il clamore delle guardie e del popolo, si diresse verso la moltitudine nel tempio.
14Guardò: ecco, il re stava presso la colonna secondo l'usanza; i capi e i trombettieri erano intorno al re, mentre tutto il popolo del paese esultava e suonava le trombe. Atalia si stracciò le vesti e gridò: «Tradimento, tradimento!».
15Il sacerdote Ioiada ordinò ai capi dell'esercito: «Fatela uscire tra le file e chiunque la segua sia ucciso di spada». Il sacerdote infatti aveva stabilito che non venisse uccisa nel tempio del Signore.
16Le misero le mani addosso ed essa raggiunse la reggia attraverso l'ingresso dei Cavalli e là fu uccisa.
17Ioiada concluse un'alleanza fra il Signore, il re e il popolo, con cui questi si impegnò a essere il popolo del Signore; ci fu anche un'alleanza fra il re e il popolo.
18Tutto il popolo del paese penetrò nel tempio di Baal e lo demolì, frantumandone gli altari e le immagini: uccisero dinanzi agli altari lo stesso Mattan, sacerdote di Baal. Il sacerdote Ioiada mise guardie intorno al tempio.
19Egli prese i capi di centinaia dei Carii e delle guardie e tutto il popolo del paese; costoro fecero scendere il re dal tempio e attraverso la porta delle Guardie lo condussero nella reggia, ove egli sedette sul trono regale.
20Tutto il popolo del paese fu in festa; la città restò tranquilla. Atalia fu uccisa con la spada nella reggia.
Chapter 12
1Quando divenne re, Ioas aveva sette anni.
2Divenne re nell'anno settimo di Ieu e regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia.
3Ioas fece ciò che è giusto agli occhi del Signore per tutta la sua vita, perché era stato educato dal sacerdote Ioiada.
4Ma non scomparvero le alture, infatti il popolo tuttora sacrificava e offriva incenso sulle alture.
5Ioas disse ai sacerdoti: «Tutto il denaro delle rendite sacre, che viene portato nel tempio del Signore, il denaro che uno versa per il proprio riscatto e tutto il denaro offerto spontaneamente al tempio,
6lo prendano i sacerdoti, ognuno dalla mano del proprio conoscente; con esso eseguiscano le riparazioni del tempio, ovunque appaiano necessarie».
7Ora nell'anno ventitrè del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora eseguito le riparazioni nel tempio.
8Il re Ioas convocò il sacerdote Ioiada e gli altri sacerdoti e disse loro: «Perché non avete restaurato il tempio? D'ora innanzi non ritirerete più il denaro dai vostri conoscenti, ma lo consegnerete per il restauro del tempio».
9I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più il denaro dal popolo e a non curare il restauro del tempio.
10Il sacerdote Ioiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio e la pose a lato dell'altare, a destra di chi entra nel tempio. I sacerdoti custodi della soglia depositavano ivi tutto il denaro portato al tempio.
11Quando vedevano che nella cassa c'era molto denaro, veniva il segretario del re, insieme con il sommo sacerdote, che riducevano in verghe e contavano il denaro trovato nel tempio.
12Consegnavano il denaro controllato nelle mani degli esecutori dei lavori nel tempio. Costoro lo distribuivano ai falegnami e ai muratori, che lavoravano nel tempio,
13ai muratori, ai tagliapietre, ai fornitori del legname e delle pietre da taglio per il restauro dei danni nel tempio, insomma per quanto era necessario per riparare il tempio.
14Ma con il denaro portato al tempio del Signore non si dovevano fare né coppe d'argento, né strumenti musicali, né coltelli, né vassoi, né trombe, insomma nessun oggetto d'oro o d'argento.
15Esso era consegnato solo agli esecutori dei lavori, che l'usavano per restaurare il tempio.
16Coloro nelle cui mani si rimetteva il denaro perché lo dessero agli esecutori dei lavori non dovevano renderne conto, perché la loro condotta ispirava fiducia.
17Il denaro dei sacrifici per il delitto e per il peccato non era destinato al tempio, ma era lasciato ai sacerdoti.
18In quel tempo Cazaèl re di Aram mosse guerra contro Gat e la conquistò. Allora Cazaèl si preparò ad assalire Gerusalemme.
19Ioas re di Giuda prese tutti gli oggetti consacrati da Giòsafat, da Ioram e da Acazia, suoi antenati, re di Giuda, e quelli consacrati da lui stesso, insieme con tutto l'oro trovato nei tesori del tempio e della reggia; egli mandò tutto ciò a Cazaèl re di Aram, che si allontanò da Gerusalemme.
20Le altre gesta di Ioas e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
21I suoi ufficiali si sollevarono organizzando una congiura; uccisero Ioas a Bet-Millo, nella discesa verso Silla.
22Iozabàd figlio di Simeat e Iozabàd figlio di Somer, suoi ufficiali, lo colpirono ed egli morì. Lo seppellirono con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.
Chapter 13
1Nell'anno ventitrè di Ioas figlio di Acazia, re di Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioacaz figlio di Ieu, che regnò diciassette anni.
2Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò il peccato con cui Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto peccare Israele, né mai se ne allontanò.
3L'ira del Signore divampò contro Israele e li mise nelle mani di Cazaèl re di Aram e di Ben-Hadàd figlio di Cazaèl, per tutto quel tempo.
4Ma Ioacaz placò il volto del Signore. Il Signore lo ascoltò, perché aveva visto come il re di Aram opprimeva gli Israeliti.
5Il Signore concesse un liberatore a Israele. Essi sfuggirono al potere di Aram; gli Israeliti poterono abitare nelle loro tende come prima.
6Ma essi non si allontanarono dal peccato che la casa di Geroboamo aveva fatto commettere a Israele; anzi lo ripeterono. Perfino il palo sacro rimase in piedi in Samaria.
7Pertanto, di tutte le truppe di Ioacaz il Signore lasciò soltanto cinquanta cavalli, dieci carri e diecimila fanti, perché li aveva distrutti il re di Aram, riducendoli come la polvere che si calpesta.
8Le altre gesta di Ioacaz, tutte le sue azioni e prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
9Ioacaz si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioas.
10Nell'anno trentasette di Ioas re di Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioas, figlio di Ioacaz, che regnò sedici anni.
11Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da tutti i peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele, ma li ripetè.
12Le altre gesta di Ioas, tutte le sue azioni e prodezze, le guerre combattute con Amazia re di Giuda, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
13Ioas si addormentò con i suoi padri e sul suo trono salì Geroboamo. Ioas fu sepolto in Samaria insieme con i re di Israele.
14Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas re di Israele, sceso a visitarlo, scoppiò in pianto davanti a lui, dicendo: «Padre mio, padre mio, carro di Israele e sua cavalleria».
15Eliseo gli disse: «Prendi arco e frecce». Egli prese arco e frecce.
16Aggiunse al re di Israele: «Impugna l'arco». Quando il re l'ebbe impugnato, Eliseo mise la mano sulla mano del re,
17quindi disse: «Apri la finestra verso oriente». Aperta che fu la finestra, Eliseo disse: «Tira!». Ioas tirò. Eliseo disse: «Freccia vittoriosa per il Signore, freccia vittoriosa su Aram. Tu sconfiggerai, fino allo sterminio, gli Aramei in Afek».
18Eliseo disse: «Prendi le frecce». E quando quegli le ebbe prese, disse al re di Israele: «Percuoti con le tue frecce la terra» ed egli la percosse tre volte, poi si fermò.
19L'uomo di Dio s'indignò contro di lui e disse: «Avresti dovuto colpire cinque o sei volte; allora avresti sconfitto l'Aram fino allo sterminio; ora, invece, sconfiggerai l'Aram solo tre volte».
20Eliseo morì; lo seppellirono. All'inizio dell'anno nuovo irruppero nel paese alcune bande di Moab.
21Mentre seppellivano un uomo, alcuni, visto un gruppo di razziatori, gettarono il cadavere sul sepolcro di Eliseo e se ne andarono. L'uomo, venuto a contatto con le ossa di Eliseo, risuscitò e si alzò in piedi.
22Cazaèl re di Aram oppresse gli Israeliti finché visse Ioacaz.
23Alla fine il Signore si mostrò benevolo, ne ebbe compassione e tornò a favorirli a causa della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe; per questo non volle distruggerli né scacciarli davanti a sé, fino ad oggi.
24Cazaèl re di Aram morì. Al suo posto divenne re suo figlio Ben-Hadàd.
25Allora Ioas figlio di Ioacaz riprese a Ben-Hadàd, figlio di Cazaèl le città che Cazaèl aveva tolte con le armi a suo padre Ioacaz. Ioas lo sconfisse tre volte; così riconquistò le città di Israele.
Chapter 14
1Nell'anno secondo di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele, divenne re Amazia figlio di Ioas, re di Giuda.
2Quando divenne re aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Ioaddain.
3Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non come Davide suo antenato: agì in tutto come suo padre Ioas.
4Solo non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incensi sulle alture.
5Quando il regno fu saldo nelle sue mani, uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo padre.
6Ma non uccise i figli degli assassini, secondo quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, ove il Signore prescrive: «I padri non moriranno per i figli né i figli per i padri, perché ognuno morirà per il suo peccato».
7Egli sconfisse gli Idumei nella Valle del sale, uccidendone diecimila. In tale guerra occupò Sela e la chiamò Iokteèl, come è chiamata fino ad oggi.
8Allora Amazia mandò messaggeri a Ioas figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re di Israele, per dirgli: «Su, guardiamoci in faccia».
9Ioas re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: «Il cardo del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Dà in moglie tua figlia a mio figlio. Ora passò una bestia selvatica del Libano e calpestò il cardo.
10Tu hai sconfitto Edom, per questo il tuo cuore ti ha reso altero. Sii glorioso, ma resta nella tua casa. Perché provocare una calamità? Potresti precipitare tu e Giuda con te».
11Amazia non lo ascoltò. Allora Ioas re di Israele si mise in marcia; si guardarono in faccia, lui e Amazia re di Giuda, in Bet-Sèmes, che appartiene a Giuda.
12Giuda fu sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella propria tenda.
13Ioas re di Israele in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda figlio di Ioas, figlio di Acazia. Quindi, andato in Gerusalemme, ne demolì le mura dalla porta di Efraim fino alla porta dell'Angolo per quattrocento cubiti.
14Prese tutto l'oro e l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio e nei tesori della reggia, insieme con gli ostaggi, e tornò in Samaria.
15Le altre gesta di Ioas, le sue azioni, le sue prodezze e le sue guerre con Amazia re di Giuda sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
16Ioas si addormentò con i suoi padri; fu sepolto in Samaria vicino ai re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Geroboamo.
17Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele, visse quindici anni.
18Le altre gesta di Amazia sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
19Contro di lui si ordì una congiura in Gerusalemme. Egli fuggì a Lachis; lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero.
20Trasportato su dei cavalli, fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide.
21Tutto il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva sedici anni, e lo proclamò re al posto di suo padre Amazia.
22Egli fortificò Elat, da lui riconquistata a Giuda dopo che il re si era addormentato con i suoi padri.
23Nell'anno quindici di Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, in Samaria divenne re Geroboamo figlio di Ioas, re di Israele, per quarantun anni.
24Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele.
25Egli ristabilì i confini di Israele dall'ingresso di Amat fino al mare dell'Araba secondo la parola del Signore Dio di Israele, pronunziata per mezzo del suo servo il profeta Giona figlio di Amittai, di Gat-Chefer,
26perché il Signore aveva visto l'estrema miseria di Israele, in cui non c'era più né schiavo né libero, né chi lo potesse soccorrere.
27Egli che aveva deciso di non far scomparire il nome di Israele sotto il cielo, li liberò per mezzo di Geroboamo figlio di Ioas.
28Le altre gesta di Geroboamo, le sue azioni e le sue prodezze in guerra, la sua riconquista di Damasco e di Amat in favore di Israele, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
29Geroboamo si addormentò con i suoi padri; fu sepolto in Samaria con i re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Zaccaria.
Chapter 15
1Nell'anno ventisette di Geroboamo re di Israele, divenne re Azaria figlio di Amazia, re di Giuda.
2Quando divenne re aveva sedici anni; regnò in Gerusalemme cinquantadue anni. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Iecolia.
3Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto fece Amazia sua padre.
4Ma non scomparvero le alture. Il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture.
5Il Signore colpì con la lebbra il re, che rimase lebbroso fino al giorno della sua morte in una casa appartata. Iotam figlio del re dirigeva la reggia e governava il popolo del paese.
6Le altre gesta di Azaria, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
7Azaria si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Iotam.
8Nell'anno trentotto di Azaria re di Giuda, in Samaria divenne re d'Israele per sei mesi Zaccaria, figlio di Geroboamo.
9Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'avevano fatto i suoi padri; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele.
10Ma Sallùm figlio di Iabes congiurò contro di lui, lo assalì in Ibleam, lo uccise e regnò al suo posto.
11Le altre gesta di Zaccaria, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
12Così si avverò la parola che il Signore aveva predetta a Ieu quando disse: «I tuoi figli siederanno sul trono di Israele fino alla quarta generazione». E avvenne proprio così.
13Sallùm figlio di Iabes divenne re nell'anno trentanove di Ozia re di Giuda; regnò un mese in Samaria.
14Da Tirza avanzò Menachem figlio di Gadi, entrò in Samaria e sconfisse Sallùm, figlio di Iabes, l'uccise e divenne re al suo posto.
15Le altre gesta di Sallùm e la congiura da lui organizzata, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
16In quel tempo Menachem, venendo da Tirza, espugnò Tifsach, uccise tutti i suoi abitanti e devastò tutto il suo territorio, perché non gli avevano aperto le porte e fece sventrare tutte le donne incinte.
17Nell'anno trentanove di Azaria re di Giuda, Menachem figlio di Gadi divenne re d'Israele e regnò dieci anni in Samaria.
18Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. Durante il suo regno
19Pul re d'Assiria invase il paese. Menachem diede a Pul mille talenti d'argento perché l'aiutasse a consolidare la regalità.
20Menachem impose una tassa, per quel denaro, su Israele, sulle persone facoltose, sì da poterlo dare al re d'Assiria; da ognuno richiese cinquanta sicli. Così il re d'Assiria se ne andò e non rimase là nel paese.
21Le altre gesta di Menachem e tutte le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
22Menachem si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Pekachia.
23Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekachia figlio di Menachem su Israele in Samaria; regnò due anni.
24Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebàt, aveva fatto commettere a Israele.
25Contro di lui congiurò Pekach figlio di Romelia, suo scudiero. L'uccise in Samaria nella torre della reggia insieme ad Argob e ad Arie e aveva con sé cinquanta uomini di Gàlaad; l'uccise e si proclamò re al suo posto.
26Le altre gesta di Pekachia e tutte le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
27Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekach figlio di Romelia su Israele in Samaria; regnò vent'anni.
28Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele.
29Al tempo di Pekach re di Israele, venne Tiglat-Pilèzer re di Assiria, che occupò Ijjon, Abel-Bet-Maaca, Ianoach, Kedes, Cazor, Gàlaad e la Galilea e tutto il territorio di Nèftali, deportandone la popolazione in Assiria.
30Contro Pekach figlio di Romelia ordì una congiura Osea figlio di Ela, che lo assalì e lo uccise, divenendo re al suo posto, nell'anno venti di Iotam figlio di Ozia.
31Le altre gesta di Pekach e tutte le sue azioni, ecco sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.
32Nell'anno secondo di Pekach figlio di Romelia, re di Israele, divenne re Iotam figlio di Ozia, re di Giuda.
33Quando divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk.
34Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in tutto la condotta di Ozia suo padre.
35Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. Egli costruì la porta superiore del tempio.
36Le altre gesta di Iotam, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
37In quel tempo il Signore cominciò a mandare contro Giuda Rezin re di Aram e Pekach figlio di Romelia.
38Iotam si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con essi nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Acaz.
Chapter 16
1Nell'anno diciassette di Pekach figlio di Romelia, divenne re Acaz figlio di Iotam, re di Giuda.
2Quando divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore suo Dio, come Davide suo antenato.
3Camminò sulla strada dei re di Israele; fece perfino passare per il fuoco suo figlio, secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati di fronte agli Israeliti.
4Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde.
5In quel tempo marciarono contro Gerusalemme Rezin re di Aram, e Pekach figlio di Romelia, re di Israele; l'assediarono, ma non riuscirono a espugnarla.
6Ma il re di Edom approfittò di quella occasione per riconquistare Elat e unirla al suo regno; ne scacciò i Giudei e tornarono ad abitarvi gli Idumei fino ad oggi.
7Acaz mandò messaggeri a Tiglat-Pilèzer re di Assiria, per dirgli: «Io sono tuo servo e tuo figlio; vieni, liberami dalla mano del re di Aram e dalla mano del re di Israele, che sono insorti contro di me».
8Acaz, preso l'argento e l'oro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia, lo mandò in dono al re di Assiria.
9Il re di Assur lo ascoltò e assalì Damasco e la prese, ne deportò la popolazione a Kir e uccise Rezin.
10Il re Acaz andò incontro a Tiglat-Pilèzer re di Assiria in Damasco e, visto l'altare che si trovava in Damasco, il re Acaz mandò al sacerdote Uria il disegno dell'altare e il suo piano secondo il lavoro.
11Il sacerdote Uria costruì l'altare, prima che il re Acaz tornasse da Damasco, facendolo proprio identico a quello che il re Acaz gli aveva mandato da Damasco.
12Tornato da Damasco, il re vide l'altare, vi si avvicinò, vi salì,
13vi bruciò l'olocausto e l'offerta, vi versò la libazione e vi sparse il sangue dei sacrifici di comunione collocati sull'altare.
14Separò l'altare di bronzo, che era di fronte al Signore, dalla fronte del tempio, ossia dal punto fra l'altare e il tempio, e lo pose al fianco del nuovo altare verso settentrione.
15Il re Acaz ordinò al sacerdote Uria: «Sull'altare grande brucerai l'olocausto del mattino, l'offerta della sera, l'olocausto del re e la sua offerta, l'olocausto di tutto il popolo del paese, la sua offerta e le sue libazioni, vi verserai sopra tutto il sangue dell'olocausto e tutto il sangue dei sacrifici di comunione; circa l'altare di bronzo io deciderò».
16Il sacerdote Uria eseguì a puntino l'ordine di Acaz.
17Il re Acaz smontò le basi, da cui rimosse le doghe e tolse i bacini. Fece scendere il grande bacino dai buoi di bronzo che lo sostenevano e lo collocò sul pavimento di pietre.
18In considerazione del re d'Assiria egli eliminò anche il portico del sabato, che era stato costruito nel tempio, e l'ingresso esterno del re.
19Le altre gesta di Acaz, le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
20Acaz si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Ezechia.
Chapter 17
1Nell'anno decimosecondo di Acaz re di Giuda divenne re in Samaria su Israele Osea figlio di Ela, il quale regnò nove anni.
2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come i re di Israele che erano stati prima di lui.
3Contro di lui marciò Salmanassar re d'Assiria; Osea divenne suo vassallo e gli pagò un tributo.
4Poi però il re d'Assiria scoprì una congiura di Osea, che aveva inviato messaggeri a So re d'Egitto e non spediva più il tributo al re d'Assiria, come faceva prima, ogni anno. Perciò il re d'Assiria lo fece imprigionare e lo chiuse in carcere.
5Il re d'Assiria invase tutto il paese, andò in Samaria e l'assediò per tre anni.
6Nell'anno nono di Osea il re d'Assiria occupò Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, alla zona intorno a Cabor, fiume del Gozan, e alle città della Media.
7Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore loro Dio, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, liberandoli dal potere del faraone re d'Egitto; essi avevano temuto altri dei.
8Avevano seguito le pratiche delle popolazioni distrutte dal Signore all'arrivo degli Israeliti e quelle introdotte dai re di Israele.
9Gli Israeliti avevano proferito contro il Signore loro Dio cose non giuste e si erano costruiti alture in tutte le loro città, dai più piccoli villaggi alle fortezze.
10Avevano eretto stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde.
11Ivi avevano bruciato incenso, come le popolazioni che il Signore aveva disperso alla loro venuta; avevano compiuto azioni cattive, irritando il Signore.
12Avevano servito gli idoli, dei quali il Signore aveva detto: «Non farete una cosa simile!».
13Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: «Convertitevi dalle vostre vie malvagie e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo ogni legge, che io ho imposta ai vostri padri e che ho fatto dire a voi per mezzo dei miei servi, i profeti».
14Ma essi non ascoltarono, anzi indurirono la nuca rendendola simile a quella dei loro padri, i quali non avevano creduto al Signore loro Dio.
15Rigettarono i suoi decreti e le alleanze che aveva concluse con i loro padri, e le testimonianze che aveva loro date; seguirono le vanità e diventarono anch'essi fatui, a imitazione dei popoli loro vicini, dei quali il Signore aveva comandato di non imitare i costumi.
16Abbandonarono tutti i comandi del Signore loro Dio; si eressero i due vitelli in metallo fuso, si prepararono un palo sacro, si prostrarono davanti a tutta la milizia celeste e venerarono Baal.
17Fecero passare i loro figli e le loro figlie per il fuoco; praticarono la divinazione e gli incantesimi; si vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno.
18Per questo il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò dalla sua presenza e non rimase se non la sola tribù di Giuda.
19Ma neppure quelli di Giuda osservarono i comandi del Signore loro Dio, ma piuttosto seguirono le usanze fissate da Israele.
20Il Signore, perciò, rigettò tutta la discendenza di Israele; li umiliò e li mise in balia di briganti, finché non li scacciò dalla sua presenza.
21Difatti, quando Israele fu strappato dalla casa di Davide, e proclamò re Geroboamo, figlio di Nebàt, questi allontanò Israele dal seguire il Signore e gli fece commettere un grande peccato.
22Gli Israeliti imitarono in tutto il peccato commesso da Geroboamo; non se ne allontanarono,
23finché il Signore allontanò Israele dalla sua presenza, come aveva preannunziato per mezzo di tutti i suoi servi, i profeti; fece deportare Israele dal suo paese in Assiria, dove è fino ad oggi.
24Il re d'Assiria mandò gente da Babilonia, da Cuta, da Avva, da Amat e da Sefarvàim e la sistemò nelle città della Samaria invece degli Israeliti. E quelli presero possesso della Samaria e si stabilirono nelle sue città.
25All'inizio del loro insediamento non temevano il Signore ed Egli inviò contro di loro dei leoni, che ne fecero strage.
26Allora dissero al re d'Assiria: «Le genti che tu hai trasferite e insediate nelle città della Samaria non conoscono la religione del Dio del paese ed Egli ha mandato contro di loro dei leoni, i quali ne fanno strage, perché quelle non conoscono la religione del Dio del paese».
27Il re d'Assiria ordinò: «Mandatevi qualcuno dei sacerdoti che avete deportati di lì: vada, vi si stabilisca e insegni la religione del Dio del paese».
28Venne uno dei sacerdoti deportati da Samaria che si stabilì a Betel e insegnò loro come temere il Signore.
29Tuttavia ciascuna nazione si fabbricò i suoi dei e li mise nei templi delle alture costruite dai Samaritani, ognuna nella città ove dimorava.
30Gli uomini di Babilonia si fabbricarono Succot-Benòt; gli uomini di Cuta si fabbricarono Nergal; gli uomini di Amat si fabbricarono Asima.
31Quelli di Avva si fabbricarono Nibcaz e Tartach; quelli di Sefarvàim bruciavano nel fuoco i propri figli in onore di Adram-Mèlech e di Anam-Mèlech, dei di Sefarvàim.
32Venerarono anche il Signore; si scelsero i sacerdoti delle alture, presi qua e là, e li collocavano nei templi delle alture.
33Temevano il Signore e servivano i loro dei secondo gli usi delle popolazioni, dalle quali provenivano i deportati.
34Fino ad oggi essi seguono questi usi antichi: non venerano il Signore e non agiscono secondo i suoi statuti e i suoi decreti né secondo la legge e il comando che il Signore ha dato ai figli di Giacobbe, che chiamò Israele.
35Il Signore aveva concluso con loro un'alleanza e aveva loro ordinato: «Non venerate altri dei, non prostratevi davanti a loro, non serviteli e non sacrificate a loro,
36ma temete il Signore, che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto con grande potenza e con braccio teso: davanti a lui solo prostratevi e a lui offrite sacrifici.
37Osserverete gli statuti, i decreti, la legge e il comando che egli vi ha prescritti, mettendoli in pratica sempre; non venererete divinità straniere.
38Non vi dimenticherete dell'alleanza conclusa con voi e non venererete divinità straniere,
39ma venererete soltanto il Signore vostro Dio, che vi libererà dal potere di tutti i vostri nemici».
40Essi però non ascoltarono: agirono sempre secondo i loro antichi costumi.
41Così quelle genti temevano il Signore e servivano i loro idoli; i loro figli e nipoti continuano a fare oggi come hanno fatto i loro padri.
Chapter 18
1Nell'anno terzo di Osea figlio di Ela, re di Israele, divenne re Ezechia figlio di Acaz, re di Giuda.
2Quando egli divenne re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria.
3Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Davide suo antenato.
4Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbattè il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, eretto da Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan.
5Egli confidò nel Signore, Dio di Israele. Fra tutti i re di Giuda nessuno fu simile a lui, né fra i suoi successori né fra i suoi predecessori.
6Attaccato al Signore, non se ne allontanò; osservò i decreti che il Signore aveva dati a Mosè.
7Il Signore fu con Ezechia e questi riuscì in tutte le iniziative. Egli si ribellò al re d'Assiria e non gli fu sottomesso.
8Sconfisse i Filistei fino a Gaza e ai suoi confini, dal più piccolo villaggio fino alle fortezze.
9Nell'anno quarto del re Ezechia, cioè l'anno settimo di Osea figlio di Ela, re di Israele, Salmanassar re di Assiria marciò contro Samaria e la assediò.
10Dopo tre anni la prese; nell'anno sesto di Ezechia, cioè l'anno nono di Osea re di Israele, Samaria fu presa.
11Il re d'Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, al Cabor, fiume del Gozan, e alle città della Media.
12Ciò accadde perché quelli non avevano ascoltato la voce del Signore loro Dio e ne avevano trasgredito l'alleanza e non avevano ascoltato né messo in pratica quanto aveva loro comandato Mosè, servo di Dio.
13Nell'anno quattordici del re Ezechia, Sennàcherib re di Assiria assalì e prese tutte le fortezze di Giuda.
14Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d'Assiria in Lachis: «Ho peccato; allontànati da me e io sopporterò quanto mi imporrai». Il re di Assiria impose a Ezechia re di Giuda trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro.
15Ezechia consegnò tutto il denaro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia.
16In quel tempo Ezechia staccò dalle porte del tempio del Signore e dagli stipiti l'oro, di cui egli stesso re di Giuda li aveva rivestiti, e lo diede al re d'Assiria.
17Il re d'Assiria mandò il tartan, il capo delle guardie e il gran coppiere da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia, con un grande esercito. Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; si fermarono al canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
18Essi chiesero del re e incontro a loro vennero Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista.
19Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: Dice il gran re, il re d'Assiria: Che fiducia è quella su cui ti appoggi?
20Pensi forse che la semplice parola possa sostituire il consiglio e la forza nella guerra? Ora, in chi confidi ribellandoti a me?
21Ecco, tu confidi su questo sostegno di canna spezzata, che è l'Egitto, che penetra nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone re di Egitto per chiunque confida in lui.
22Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio, non è forse quello stesso del quale Ezechia distrusse le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete soltanto davanti a questo altare in Gerusalemme?
23Ora vieni al mio signore, re d'Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai procurarti cavalieri per essi.
24Come potresti fare retrocedere uno solo dei più piccoli servi del mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per i carri e i cavalieri.
25Ora, non è forse secondo il volere del Signore che io sono venuto contro questo paese per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Và contro questo paese e distruggilo».
26Eliakìm figlio di Chelkia, Sebna e Ioach risposero al gran coppiere: «Parla, ti prego, ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo; non parlare in ebraico, mentre il popolo che è sulle mura ascolta».
27Il gran coppiere replicò: «Forse io sono stato inviato al tuo signore e a te dal mio signore per pronunziare tali parole e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, i quali saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?».
28Il gran coppiere allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico: «Udite la parola del gran re, del re d'Assiria:
29Dice il re: Non vi inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi dalla mia mano.
30Ezechia non vi induca a confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà messa nelle mani del re d'Assiria.
31Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna,
32finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: Il Signore ci libererà!
33Forse gli dei delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria?
34Dove sono gli dei di Amat e di Arpad? Dove sono gli dei di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano?
35Quali mai, fra tutti gli dei di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse il Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?».
36Quelli tacquero e non gli risposero neppure una parola, perché l'ordine del re era: «Non rispondete loro».
37Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere.
Chapter 19
1Quando udì, il re Ezechia si lacerò le vesti, si coprì di sacco e andò nel tempio.
2Quindi mandò Eliadìm, il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti coperti di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz,
3perché gli dicessero: «Dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo, poiché i bambini giungono al punto di venire alla luce, ma manca alla partoriente la forza di partorire.
4Forse il Signore tuo Dio ha udito le parole del gran coppiere, che il re d'Assiria suo signore ha inviato a insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quelli che ancora sopravvivono».
5Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia.
6Disse loro Isaia: «Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere le cose che hai udite e con le quali i servitori del re d'Assiria mi hanno ingiuriato.
7Ecco io manderò in lui uno spirito tale che egli, appena avrà udito una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò perire di spada».
8Il gran coppiere ritornò e trovò il re d'Assiria che assaliva Libna, poiché aveva saputo che si era allontanato da Lachis.
9Appena Sennàcherib seppe che Tiraca re di Etiopia era uscito per muovergli guerra, inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli:
10«Direte a Ezechia, re di Giuda: Non ti inganni il Dio in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re d'Assiria.
11Ecco, tu sai ciò che hanno fatto i re di Assiria in tutti i paesi che votarono allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti?
12Gli dei delle nazioni che i miei padri distrussero hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Rezef e le genti di Eden in Telassàr?
13Dove sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?».
14Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio e, svolgendo lo scritto davanti al Signore,
15pregò: «Signore Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra.
16Porgi, Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e vedi; ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha fatto dire per insultare il Dio vivente.
17E' vero, o Signore, che i re d'Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro territori;
18hanno gettato i loro dei nel fuoco; quelli però, non erano dei, ma solo opera delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti.
19Ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo Dio».
20Allora Isaia figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: «Dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re d'Assiria.
21Questa è la parola che il Signore ha pronunziato contro di lui: la vergine figlia di Sion. Dietro a te scuote il capo la figlia di Gerusalemme.
22Chi hai insultato e schernito? Contro chi hai alzato la voce e hai elevato, superbo, i tuoi occhi? Contro il Santo di Israele!
23Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il Signore e hai detto: Con i miei carri numerosi sono salito in cima ai monti, sugli estremi gioghi del Libano: ne ho tagliato i cedri più alti, i suoi cipressi più belli; sono penetrato nel suo angolo più remoto, nella sua foresta lussureggiante.
24Io ho scavato e bevuto acque straniere; ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi tutti i torrenti d'Egitto.
25Non hai forse udito? Da tempo ho preparato questo; da giorni remoti io l'ho progettato; ora lo eseguisco. Era deciso che tu riducessi un cumulo di rovine le città fortificate;
26i loro abitanti impotenti erano spaventati e confusi, erano come l'erba dei campi, come una giovane pianta verde, come l'erba dei tetti, bruciata dal vento d'oriente.
27Ti sieda, esca o rientri, io ti conosco.
28Siccome infuri contro di me e la tua arroganza è salita ai miei orecchi, ti porrò il mio anello alle narici e il mio morso alle labbra; ti farò tornare per la strada, per la quale sei venuto.
29Questo ti serva come segno: si mangi quest'anno il frutto dei semi caduti, nell'anno prossimo ciò che nasce da sé, nel terzo anno semineranno e mieteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
30Il resto della casa di Giuda che scamperà continuerà a mettere radici di sotto e a dar frutto in alto.
31Poiché da Gerusalemme uscirà il resto, dal monte Sion il residuo. Lo zelo del Signore farà ciò.
32Perciò dice il Signore contro il re d'Assiria: Non entrerà in questa città e non vi lancerà una freccia, non l'affronterà con scudi e non vi costruirà terrapieno.
33Ritornerà per la strada per cui è venuto; non entrerà in questa città. Oracolo del Signore.
34Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide mio servo».
35Ora in quella notte l'angelo del Signore scese e percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, quelli erano tutti morti.
36Sennàcherib re d'Assiria levò le tende, fece ritorno e rimase a Ninive.
37Mentre pregava nel tempio di Nisroch suo dio, Adram-Mèlech e Sarèzer suoi figli l'uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon.
Chapter 20
1In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente. Il profeta Isaia figlio di Amoz si recò da lui e gli parlò: «Dice il Signore: Dà disposizioni per la tua casa, perché morirai e non guarirai».
2Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore:
3«Su, Signore, ricordati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che a te sembra bene». Ed Ezechia fece un gran pianto.
4Prima che Isaia uscisse dal cortile centrale, il Signore gli disse:
5«Torna indietro e riferisci a Ezechia, principe del mio popolo: Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera e visto le tue lacrime; ecco io ti guarirò; il terzo giorno salirai al tempio.
6Aggiungerò alla durata della tua vita quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano del re d'Assiria; proteggerò questa città per amore di me e di Davide mio servo».
7Isaia disse: «Prendete un impiastro di fichi». Lo presero e lo posero sull'ulcera e il re guarì.
8Ezechia disse a Isaia: «Qual è il segno che il Signore mi guarirà e che, il terzo giorno, salirò al tempio?».
9Isaia rispose: «Da parte del Signore questo ti sia come segno che il Signore manterrà la promessa, fatta a te: Vuoi che l'ombra avanzi di dieci gradi oppure che retroceda di dieci gradi?».
10Ezechia disse: «E' facile che l'ombra si allunghi di dieci gradi, non però che torni indietro di dieci gradi».
11Il profeta Isaia invocò il Signore e l'ombra tornò indietro per i dieci gradi che essa aveva gia scorsi sulla meridiana di Acaz.
12In quel tempo Merodak-Baladan figlio di Baladan, re di Babilonia, mandò lettere e doni a Ezechia, perché aveva saputo che Ezechia era stato malato.
13Ezechia gioì al loro arrivo. Egli mostrò agli inviati tutta la camera del suo tesoro, l'argento e l'oro, gli aromi e l'olio fino, il suo arsenale e quanto si trovava nei suoi magazzini; non ci fu nulla che Ezechia non mostrasse nella reggia e in tutto il suo regno.
14Allora il profeta Isaia si presentò al re Ezechia e gli domandò: «Che hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a te?». Ezechia rispose: «Sono venuti da una regione lontana, da Babilonia».
15Quegli soggiunse: «Che cosa han visto nella tua reggia?». Ezechia rispose: «Hanno visto quanto si trova nella mia reggia; non c'è nulla nei miei magazzini che io non abbia mostrato loro».
16Allora Isaia disse a Ezechia: «Ascolta la parola del Signore!
17Ecco giorni verranno in cui quanto si trova nella tua reggia e quanto hanno accumulato i tuoi antenati fino ad oggi verrà portato in Babilonia; non vi resterà nulla, dice il Signore.
18Dei figli, che da te saranno nati e che tu avrai generato, alcuni saranno presi e saranno eunuchi nella reggia di Babilonia».
19Ezechia disse a Isaia: «Buona è la parola del Signore, che mi hai riferita». Egli pensava: «Perché no? Almeno vi saranno pace e sicurezza durante la mia vita».
20Le altre gesta di Ezechia, tutte le sue prodezze, la costruzione della piscina e del canale, con cui portò l'acqua nella città, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
21Ezechia si addormentò con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio Manàsse.
Chapter 21
1Quando divenne re, Manàsse aveva dodici anni; regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme; sua madre si chiamava Chefziba.
2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando gli abomini delle popolazioni sterminate gia dal Signore all'arrivo degli Israeliti.
3Ricostruì le alture demolite dal padre Ezechia, eresse altari a Baal, innalzò un palo sacro, come l'aveva fatto Acab, re di Israele. Si prostrò davanti a tutta la milizia del cielo e la servì.
4Costruì altari nel tempio riguardo al quale il Signore aveva detto: «In Gerusalemme porrò il mio nome».
5Costruì altari a tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio.
6Fece passare suo figlio per il fuoco, praticò la divinazione e la magìa, istituì i negromanti e gli indovini. Compì in tante maniere ciò che è male agli occhi del Signore, da provocare il suo sdegno.
7Collocò l'immagine di Asera, da lui fatta fare, nel tempio, riguardo al quale il Signore aveva detto a Davide e al figlio Salomone: «In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre.
8Non sopporterò più che il piede degli Israeliti vada errando lontano dal paese che io ho dato ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro e tutta la legge, che ha imposto loro il mio servo Mosè».
9Ma essi non ascoltarono. Manàsse li spinse ad agire peggio delle popolazioni sterminate dal Signore alla venuta degli Israeliti.
10Allora il Signore disse per mezzo dei suoi servi i profeti:
11«Poiché Manàsse re di Giuda ha compiuto tali abomini, peggiori di tutti quelli commessi dagli Amorrei prima di lui, e ha indotto a peccare anche Giuda per mezzo dei suoi idoli,
12per questo dice il Signore Dio di Israele: Eccomi, mando su Gerusalemme e su Giuda una tale sventura da far rintronare gli orecchi di chi l'udrà.
13Stenderò su Gerusalemme la cordicella di Samaria e il piombino della casa di Acab; asciugherò Gerusalemme come si asciuga un piatto, che si asciuga e si rovescia.
14Rigetterò il resto della mia eredità; li metterò nelle mani dei loro nemici; diventeranno preda e bottino di tutti i loro nemici,
15perché hanno fatto ciò che è male ai miei occhi e mi hanno provocato a sdegno da quando i loro padri uscirono dall'Egitto fino ad oggi».
16Manàsse versò anche sangue innocente in grande quantità fino a riempirne Gerusalemme da un'estremità all'altra, oltre i peccati che aveva fatto commettere a Giuda, facendo ciò che è male agli occhi del Signore.
17Le altre gesta di Manàsse, tutte le sue azioni e le colpe commesse, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
18Manàsse si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nel giardino di casa sua, nel giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Amon.
19Quando divenne re, Amon aveva ventidue anni; regnò due anni in Gerusalemme. Sua madre, di Iotba, si chiamava Meshullemet figlia di Caruz.
20Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'aveva fatto il padre Manàsse.
21Camminò su tutte le strade su cui aveva camminato il padre e servì gli idoli che suo padre aveva servito e si prostrò davanti ad essi.
22Abbandonò il Signore, Dio dei suoi padri, e non seguì la via del Signore.
23Contro Amon congiurarono i suoi ufficiali, che uccisero il re nel suo palazzo.
24Ma il popolo del paese uccise quanti avevano congiurato contro il re Amon. Il medesimo popolo proclamò re al suo posto il figlio Giosia.
25Le altre gesta di Amon, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
26Lo seppellirono nel suo sepolcro, nel giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Giosia.
Chapter 22
1Quando divenne re, Giosia aveva otto anni; regnò trentun anni in Gerusalemme. Sua madre, di Boscat, si chiamava Iedida figlia di Adaia.
2Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in tutto la condotta di Davide, suo antenato, senza deviare né a destra né a sinistra.
3Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli:
4«Và da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo.
5Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio,
6ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio.
7Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia».
8Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse.
9Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio».
10Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn lo lesse davanti al re.
11Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti.
12Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re:
13«Andate, consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi».
14Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere.
15L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me:
16Così parla il Signore: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda,
17perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dei per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà!
18Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,...
19poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti al Signore, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo del Signore.
20Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re.
Chapter 23
1Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme.
2Il re salì al tempio del Signore insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio.
3Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.
4Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel.
5Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo.
6Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo.
7Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera.
8Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.
9Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare del Signore in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli.
10Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch.
11Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole.
12Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron.
13Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti.
14Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.
15Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.
16Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole del Signore pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose,
17Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «E' il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel».
18Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.
19Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno il Signore. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel.
20Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.
21Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per il Signore vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza».
22Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda.
23In realtà, tale pasqua fu celebrata per il Signore, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.
24Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio.
25Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta l'anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse un altro simile.
26Tuttavia il Signore non attenuò l'ardore della sua grande ira, che era divampata contro Giuda a causa di tutte le provocazioni di Manàsse.
27Perciò il Signore disse: «Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il mio nome».
28Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
29Durante il suo regno, il faraone Necao re di Egitto si mosse per soccorrere il re d'Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro, ma Necao l'uccise in Meghiddo al primo urto.
30I suoi ufficiali portarono su un carro il morto da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia, lo unse e lo proclamò re al posto di suo padre.
31Quando divenne re, Ioacaz aveva trentatrè anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia.
32Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi padri.
33Il faraone Necao l'imprigionò a Ribla, nel paese di Amat, per non farlo regnare in Gerusalemme; al paese egli impose un gravame di cento talenti d'argento e di un talento d'oro.
34Il faraone Necao nominò re Eliakìm figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quindi prese Ioacaz e lo deportò in Egitto, ove morì.
35Ioiakìm consegnò l'argento e l'oro al faraone, avendo tassato il paese per pagare il denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale, proporzionata ai beni, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo del paese per consegnarlo al faraone Necao.
36Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Ruma, si chiamava Zebida, figlia di Pedaia.
37Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi padri.
Chapter 24
1Durante il suo regno, Nabucodonosor re di Babilonia gli mosse guerra; Ioiakìm gli fu sottomesso per tre anni, poi gli si ribellò.
2Il Signore mandò contro di lui bande armate di Caldei, di Aramei, di Moabiti e di Ammoniti; le mandò in Giuda per annientarlo, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo dei suoi servi, i profeti.
3Ciò avvenne in Giuda solo per volere del Signore, che volle allontanarlo dalla sua presenza a causa del peccato di Manàsse, per tutto ciò che aveva fatto,
4e anche a causa del sangue innocente versato quando aveva riempito di sangue innocente Gerusalemme; per questo il Signore non volle placarsi.
5Le altre gesta di Ioiakìm e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
6Ioiakìm si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.
7Il re d'Egitto non uscì più dal suo paese, perché il re di Babilonia, dal torrente di Egitto sino al fiume Eufrate, aveva conquistato quanto una volta apparteneva al re d'Egitto.
8Ioiachìn aveva diciotto anni, quando divenne re; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Necusta, figlia di Elnatàn.
9Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto suo padre.
10In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor re di Babilonia marciarono contro Gerusalemme; la città subì l'assedio.
11Nabucodònosor re di Babilonia giunse presso la città, mentre i suoi ufficiali l'assediavano.
12Ioiachìn re di Giuda si presentò con sua madre, i suoi ministri, i suoi capi e i suoi eunuchi, al re di Babilonia; questi, nell'anno ottavo del suo regno, lo fece prigioniero.
13Il re di Babilonia portò via di là tutti i tesori del tempio e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro, che Salomone re di Israele aveva posti nel tempio. Così si adempì la parola del Signore.
14Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i capi, tutti i prodi, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i fabbri; rimase solo la gente povera del paese.
15Deportò in Babilonia Ioiachìn, la madre del re, le mogli del re, i suoi eunuchi e le guide del paese, conducendoli in esilio da Gerusalemme in Babilonia.
16Tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti i guerrieri più prodi furono condotti in esilio a Babilonia dal re di Babilonia.
17Il re di Babilonia nominò re, al posto di Ioiachìn, Mattania suo zio, cambiandogli il nome in Sedecìa.
18Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia.
19Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Ioiakìm.
20Ciò accadde in Gerusalemme e in Giuda a causa dell'ira del Signore, tanto che infine li allontanò da sé. Sedecìa poi si ribellò al re di Babilonia.
Chapter 25
1Nell'anno nono del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nabucodònosor re di Babilonia, con tutto l'esercito, marciò contro Gerusalemme, la circondò da tutte le parti e le costruì intorno opere d'assedio.
2La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa.
3Al nono giorno del quarto mese, quando la fame dominava la città e non c'era più pane per la popolazione,
4fu aperta una breccia nelle mura della città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano tutt'intorno alla città, presero la via dell'Araba.
5I soldati dei Caldei inseguirono il re nelle steppe di Gerico, mentre tutto il suo esercito si disperse abbandonandolo.
6Il re fu preso e condotto dal re di Babilonia a Ribla ove fu pronunziata contro di lui la sentenza.
7Furono uccisi alla presenza di Sedecìa i suoi figli e a lui Nabucodònosor fece cavare gli occhi, l'incatenò e lo condusse a Babilonia.
8Il settimo giorno del quinto mese - era l'anno decimonono del re Nabucodònosor re di Babilonia - Nabuzardàn, capo delle guardie, ufficiale del re di Babilonia, entrò in Gerusalemme,
9bruciò il tempio, la reggia e tutte le case di Gerusalemme, dando alle fiamme tutte le case di lusso.
10Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì il muro intorno a Gerusalemme.
11Nabuzardàn capo delle guardie deportò il resto del popolo che era stato lasciato in città, quanti erano passati disertori al re di Babilonia e il resto della moltitudine.
12Il capo delle guardie lasciò alcuni fra i più poveri del paese come vignaioli e come campagnoli.
13I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi e il bacino grande di bronzo, che erano ivi, e asportarono tutto il loro bronzo in Babilonia.
14Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, le coppe e tutte le suppellettili di bronzo che servivano al culto.
15Il capo delle guardie prese ancora i bracieri e i bacini, quanto era d'oro puro e quanto era d'argento puro.
16Quanto alle due colonne, al grande bacino e alle basi, tutto opera di Salomone per il tempio, non si poteva calcolare il peso del loro bronzo, cioè di tutti questi oggetti.
17Delle colonne, poi, ciascuna era alta diciotto cubiti ed era sormontata da un capitello di bronzo, la cui altezza era di cinque cubiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolato e melagrane, tutto di bronzo; così pure era l'altra colonna.
18Il capo delle guardie prese Seraià, sacerdote capo, e Zofonia, sacerdote del secondo ordine, insieme con tre custodi della soglia.
19Dalla città egli prese un funzionario, che era a capo dei guerrieri, cinque uomini fra gli intimi del re, che furono trovati in città, il segretario del capo dell'esercito, che arruolava il popolo del paese, e sessanta uomini del popolo del paese, che si trovavano in città.
20Nabuzardàn capo delle guardie li prese e li condusse al re di Babilonia, a Ribla.
21Il re di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese.
22Quanto al popolo che restava nel paese di Giuda, lasciatovi da Nabucodònosor re di Babilonia, gli fu posto a loro capo Godolia figlio di Achikam, figlio di Safàn.
23Quando tutti i capi delle bande armate e i loro uomini seppero che il re di Babilonia aveva fatto governatore Godolia, si presentarono a costui in Mizpà. Essi erano: Ismaele figlio di Netania, Giovanni figlio di Kareach, Seraia figlio di Tancumet, il Netofatita e Iaazania figlio del Maacateo, insieme con i loro uomini.
24Godolia giurò a loro e ai loro uomini: «Non temete da parte degli ufficiali dei Caldei; rimanete nel paese e servite il re di Babilonia; sarà per il vostro meglio».
25Nel settimo mese venne Ismaele figlio di Netania, figlio di Elisama, di stirpe regale, con dieci uomini; costoro colpirono a morte Godolia, i Giudei e i Caldei che erano con lui in Mizpà.
26Tutti, dal più piccolo al più grande, e tutti i capi delle bande armate si mossero per andare in Egitto, perché temevano da parte dei Caldei.
27Ora nell'anno trentasette della deportazione di Ioiachìn, re di Giuda, nel decimosecondo mese, il ventisette del mese, Evil-Merodach re di Babilonia, nell'anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione.
28Gli parlò con benevolenza, gli assegnò un seggio superiore ai seggi dei re che si trovavano con lui in Babilonia
29e gli fece cambiare le vesti che aveva portato nella prigione. Ioiachìn mangiò sempre dalla tavola del re per tutto il resto della sua vita.
30Il suo vitto quotidiano gli fu assicurato sempre dal re di Babilonia, finché visse.
1 Chronicles
Chapter 1
1Adamo, Set, Enos,
2Kenan, Maalaleèl, Iared,
3Enoch, Matusalemme, Lamech,
4Noè, Sem, Cam e Iafet.
5Figli di Iafet: Gomer, Magòg, Media, Grecia, Tubal, Mesech e Tiras.
6Figli di Gomer: Ascanàz, Rifat e Togarmà.
7Figli di Grecia: Elisà, Tarsìs, quelli di Cipro e quelli di Rodi.
8Figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan.
9Figli di Etiopia: Seba, Avila, Sabta, Raemà e Sabtecà. Figli di Raemà: Saba e Dedan.
10Etiopia generò Nimròd, che fu il primo eroe sulla terra.
11Egitto generò i Ludi, gli Anamiti, i Leabiti, i Naftuchiti,
12i Patrositi, i Casluchiti e i Caftoriti, dai quali derivarono i Filistei.
13Canaan generò Sidòne suo primogenito, Chet,
14il Gebuseo, l'Amorreo, il Gergeseo,
15l'Eveo, l'Archita, il Sineo,
16l'Arvadeo, lo Zemareo e l'Amateo.
17Figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsàd, Lud e Aram. Figli di Aram: Uz, Cul, Gheter e Mesech.
18Arpacsàd generò Selàch; Selàch generò Eber.
19A Eber nacquero due figli, uno si chiamava Peleg, perché ai suoi tempi si divise la terra, e suo fratello si chiamava Ioktàn.
20Ioktàn generò Almodàd, Salef, Cazarmàvet, Ièrach,
21Adoràm, Uzàl, Diklà,
22Ebàl, Abimaèl, Saba,
23Ofir, Avila e Iobàb; tutti costoro erano figli di Ioktàn.
24Sem, Arpacsàd, Selàch,
25Eber, Peleg, Reu,
26Serug, Nacor, Terach,
27Abram, cioè Abramo.
28Figli di Abramo: Isacco e Ismaele.
29Ecco la loro discendenza:
30Mismà, Duma, Massa, Cadàd, Tema,
31Ietur, Nafis e Kedma; questi furono discendenti di Ismaele.
32Figli di Keturà, concubina di Abramo: essa partorì Zimràn, Ioksàn, Medan, Madian, Isbak e Suach. Figli di Ioksàn: Saba e Dedan.
33Figli di Madian: Efa, Efer, Enoch, Abibà ed Eldaà; tutti questi furono discendenti di Keturà.
34Abramo generò Isacco. Figli di Isacco: Esaù e Israele.
35Figli di Esaù: Elifàz, Reuèl, Ieus, Ialam e Core.
36Figli di Elifàz: Teman, Omar, Zefi, Gatam, Kenaz, Timna e Amalek.
37Figli di Reuèl: Nacat, Zerach, Sammà e Mizza.
38Figli di Seir: Lotàn, Sobàl, Zibeòn, Ana, Dison, Eser e Disan.
39Figli di Lotàn: Corì e Omàm. Sorella di Lotàn: Timna.
40Figli di Sobàl: Alvan, Manàcat, Ebal, Sefi e Onam. Figli di Zibeòn: Aia e Ana.
41Figli di Ana: Dison. Figli di Dison: Camràn, Esban, Itràn e Cheràn.
42Figli di Eser: Bilàn, Zaavàn, Iaakàn. Figli di Dison: Uz e Aran.
43Ecco i re che regnarono nel paese di Edom, prima che gli Israeliti avessero un re: Bela, figlio di Beòr; la sua città si chiamava Dinàba.
44Morto Bela, divenne re al suo posto Iobàb, figlio di Zerach di Bozra.
45Morto Iobàb, divenne re al suo posto Cusàm della regione dei Temaniti.
46Morto Cusàm, divenne re al suo posto Hadàd figlio di Bedàd, il quale sconfisse i Madianiti nei campi di Moab; la sua città si chiamava Avit.
47Morto Hadàd, divenne re al suo posto Samlà di Masrekà.
48Morto Samlà, divenne re al suo posto Saul di Recobòt, sul fiume.
49Morto Saul, divenne re al suo posto Baal-Canàn, figlio di Acbòr.
50Morto Baal-Canàn, divenne re al suo posto Hadàd; la sua città si chiamava Pai; sua moglie si chiamava Mechetabèl, figlia di Matred, figlia di Mezaàb.
51Morto Hadàd, in Edom ci furono capi: il capo di Timna, il capo di Alva, il capo di Ietet,
52il capo di Oolibamà, il capo di Ela, il capo di Pinon,
53il capo di Kenaz, il capo di Teman, il capo di Mibzar,
54il capo di Magdièl, il capo di Iram. Questi furono i capi di Edom.
Chapter 2
1Questi sono i figli di Israele: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zàbulon,
2Dan, Giuseppe, Beniamino, Nèftali, Gad e Aser.
3Figli di Giuda: Er, Onan, Sela; i tre gli nacquero dalla figlia di Sua la Cananea. Er, primogenito di Giuda, era malvagio agli occhi del Signore, che perciò lo fece morire.
4Tamàr sua nuora gli partorì Perez e Zerach. Totale dei figli di Giuda: cinque.
5Figli di Perez: Chezròn e Camùl.
6Figli di Zerach: Zimri, Etan, Eman, Calcol e Darda; in tutto: cinque.
7Figli di Carmì: Acar, che provocò una disgrazia in Israele con la trasgressione dello sterminio.
8Figli di Etan: Azaria.
9Figli che nacquero a Chezròn: Ieracmèl, Ram e Chelubài.
10Ram generò Amminadàb; Amminadàb generò Nacsòn, capo dei figli di Giuda.
11Nacsòn generò Salmà; Salmà generò Booz.
12Booz generò Obed; Obed generò Iesse.
13Iesse generò Eliàb il primogenito, Abinadàb, secondo, Simèa, terzo,
14Netaneèl, quarto, Raddài, quinto,
15Ozem, sesto, Davide, settimo.
16Loro sorelle furono: Zeruià e Abigàil. Figli di Zeruià furono Abisài, Ioab e Asaèl: tre.
17Abigàil partorì Amasà, il cui padre fu Ieter l'Ismaelita.
18Caleb, figlio di Chezròn, dalla moglie Azubà ebbe Ieriòt. Questi sono i figli di lei: Ieser, Sobàb e Ardon.
19Morta Azubà, Caleb prese in moglie Efrat, che gli partorì Cur.
20Cur generò Uri; Uri generò Bezaleèl.
21Dopo Chezròn si unì alla figlia di Machir, padre di Gàlaad; egli la sposò a sessant'anni ed essa gli partorì Segùb.
22Segùb generò Iair, cui appartennero ventitrè città nella regione di Gàlaad.
23Ghesur e Aram presero loro i villaggi di Iair con Kenat e le dipendenze: sessanta città. Tutti questi furono figli di Machir, padre di Gàlaad.
24Dopo la morte di Chezròn, Caleb si unì a Efrata, moglie di suo padre Chezròn, la quale gli partorì Ascùr, padre di Tekòa.
25I figli di Ieracmèl, primogenito di Chezròn, furono Ram il primogenito, Buna, Oren, Achia.
26Ieracmèl ebbe una seconda moglie che si chiamava Atara e fu madre di Onam.
27I figli di Ram, primogenita di Ieracmèl, furono Maas, Iamin ed Eker.
28I figli di Onam furono Sammài e Iada. Figli di Sammài: Nadàb e Abisùr.
29La moglie di Abisùr si chiamava Abiàil e gli partorì Acbàn e Molìd.
30Figli di Nadàb furono Seled ed Efraim. Seled morì senza figli.
31Figli di Efraim: Isèi; figli di Isèi: Sesan; figli di Sesan: Aclài.
32Figli di Iada, fratello di Sammài: Ieter e Giònata. Ieter morì senza figli.
33Figli di Giònata: Pelet e Zaza. Questi furono i discendenti di Ieracmèl.
34Sesan non ebbe figli, ma solo figlie; egli aveva uno schiavo egiziano chiamato Iarcà.
35Sesan diede in moglie allo schiavo Iarcà una figlia, che gli partorì Attài.
36Attài generò Natàn; Natàn generò Zabad;
37Zabad generò Eflal; Eflal generò Obed;
38Obed generò Ieu; Ieu generò Azaria;
39Azaria generò Chelez; Chelez generò Eleasà;
40Eleasà generò Sismài; Sismài generò Sallùm;
41Sallùm generò Iekamià; Iekamià generò Elisamà.
42Figli di Caleb, fratello di Ieracmèl, furono Mesa, suo primogenito, che fu padre di Zif; il figlio di Maresà fu padre di Ebron.
43Figli di Ebron: Core, Tappùach, Rekem e Samài.
44Samài generò Ràcam, padre di Iorkoàm; Rekem generò Sammài.
45Figlio di Sammài: Maòn, che fu padre di Bet-Zur.
46Efa, concubina di Caleb, partorì Caràn, Moza e Gazez; Caran generò Gazez.
47Figli di Iadài: Reghem, Iotam, Ghesan, Pelet, Efa e Saàf.
48Maaca, concubina di Caleb, partorì Seber e Tircanà;
49partorì anche Saàf, padre di Madmannà, e Seva, padre di Macbenà e padre di Gàbaa. Figlia di Caleb fu Acsa.
50Questi furono i figli di Caleb. Ben-Cur, primogenito di Efrata, Sobal, padre di Kiriat-Iearìm,
51Salma, padre di Betlemme, Haref, padre di Bet-Gader.
52Sobal, padre di Kiriat-Iearìm, ebbe come figli Reaia, Cazi e Manacàt.
53Le famiglie di Kiriat-Iearìm sono quelle di Ieter, di Put, di Suma e di Masra. Da costoro derivarono quelli di Zorea e di Estaòl.
54Figli di Salma: Betlemme, i Netofatiti, Atarot-Bet-Ioab e metà dei Manactei e degli Zoreatei.
55Le famiglie degli scribi che abitavano in Iabèz: i Tireatei, Simeatei e i Sucatei. Questi erano Keniti, discendenti da Cammat della famiglia di Recàb.
Chapter 3
1Questi sono i figli che nacquero a Davide in Ebron: il primogenito Amnòn, nato da Achinoàm di Izreèl; Daniele secondo, nato da Abigàil del Carmelo;
2Assalonne terzo, figlio di Maaca figlia di Talmài, re di Ghesur; Adonia quarto, figlio di Agghìt;
3Sefatìa quinto, nato da Abitàl; Itràm sesto, figlio della moglie Egla.
4Sei gli nacquero in Ebron, ove egli regnò sette anni e sei mesi, mentre regnò trentatrè anni in Gerusalemme.
5I seguenti gli nacquero in Gerusalemme: Simèa, Sobàb, Natàn e Salomone, ossia quattro figli natigli da Betsabea, figlia di Ammièl;
6inoltre Ibcàr, Elisàma, Elifèlet,
7Noga, Nefeg, Iafia,
8Elisamà, Eliadà ed Elifèlet, ossia nove figli.
9Tutti costoro furono figli di Davide, senza contare i figli delle sue concubine. Tamàr era loro sorella.
10Figli di Salomone: Roboamo, di cui fu figlio Abia, di cui fu figlio Asa, di cui fu figlio Giòsafat,
11di cui fu figlio Ioram, di cui fu figlio Acazia, di cui fu figlio Ioas,
12di cui fu figlio Amazia, di cui fu figlio Azaria, di cui fu figlio Iotam,
13di cui fu figlio Acaz, di cui fu figlio Ezechia, di cui fu figlio Manàsse,
14di cui fu figlio Amòn, di cui fu figlio Giosia.
15Figli di Giosia: Giovanni primogenito, Ioakìm secondo, Sedecìa terzo, Sallùm quarto.
16Figli di Ioakìm: Ieconia, di cui fu figlio Sedecìa.
17Figli di Ieconia, il prigioniero: Sealtièl,
18Malchiràm, Pedaià, Seneazzàr, Iekamià, Hosamà e Nedabia.
19Figli di Pedaià: Zorobabele e Simei. Figli di Zorobabele: Mesullàm e Anania e Selomìt, loro sorella.
20Figli di Mesullàm: Casubà, Oel, Berechia, Casadia, Iusab-Chèsed: cinque figli.
21Figli di Anania: Pelatia, di cui fu figlio Isaia, di cui fu figlio Refaià, di cui fu figlio Arnan, di cui fu figlio Abdia, di cui fu figlio Secania.
22Figli di Secania: Semaià, Cattùs, Igheal, Barìach, Naaria e Safàt: sei.
23Figli di Naaria: Elioenài, Ezechia e Azrikàm: tre.
24Figli di Elioenài: Odavià, Eliasìb, Pelaià, Akub, Giovanni, Delaià e Anani: sette.
Chapter 4
1Figli di Giuda: Perez, Chezròn, Carmì, Cur e Sobal.
2Reaia figlio di Sobal generò Iacat; Iacat generò Acumài e Laad. Queste sono le famiglie degli Zoreatei.
3Questi furono i figli del padre di Etam: Izreèl, Isma e Ibdas; la loro sorella si chiamava Azlelpòni.
4Penuel fu padre di Ghedor; Ezer fu padre di Cusa. Questi furono i figli di Cur il primogenito di Efrata padre di Betlemme.
5Ascùr padre di Tekòa aveva due mogli, Chelea e Naara.
6Naara gli partorì Acuzzàm, Chefer, il Temanita e l'Acastarita; questi furono figli di Naara.
7Figli di Chelea: Zeret, Zocar, Etnan e Koz.
8Koz generò Anub, Azzobebà e le famiglie di Acarchè, figlio di Arum.
9Iabez fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre l'aveva chiamato Iabez poiché diceva: «Io l'ho partorito con dolore».
10Iabez invocò il Dio di Israele dicendo: «Se tu mi benedicessi e allargassi i miei confini e la tua mano fosse con me e mi tenessi lontano dal male sì che io non soffra!». Dio gli concesse quanto aveva chiesto.
11Chelub, fratello di Sucà, generò Mechir, che fu padre di Eston.
12Eston generò Bet-Rafa, Paseach e Techinna, padre di Ir-Nacàs. Questi sono gli uomini di Reca.
13Figli di Kenaz: Otniel e Seraià; figli di Otniel: Catat e Meonotài.
14Meonotài generò Ofra; Seraià generò Ioab, padre della valle degli artigiani, poiché erano artigiani.
15Figli di Caleb, figlio di Iefunne: Ir, Ela e Naam. Figli di Ela: Kenaz.
16Figli di Ieallelèl: Zif, Zifa, Tiria e Asarèl.
17Figli di Ezra: Ieter, Mered, Efer e Ialon. Partorì Miriam, Sammài e Isbach, padre di Estemoà.
18Sua moglie, la Giudea, partorì Ieter padre di Ghedor, Cheber padre di Soco e Iekutièl padre di Zanòach. Questi invece sono i figli di Bitia, figlia del faraone, che Mered aveva presa in moglie.
19Figli della moglie Odaia, sorella di Nacam, padre di Keilà il Garmita e di Estemoà il Maacateo.
20Figli di Simone: Ammòn, Rinna, Ben-Canan e Tilon. Figli di Iseì: Zochet e Ben-Zochet.
21Figli di Sela, figlio di Giuda: Er padre di Leca, Laadà padre di Maresà, e le famiglie dei lavoratori del bisso in Bet-Asbèa,
22Iokim e la gente di Cozeba, Ioas e Saraf, che dominarono in Moab e poi tornarono in Betlemme. Ma si tratta di fatti antichi.
23Erano vasai e abitavano a Netàim e a Ghederà; abitavano là con il re, al suo servizio.
24Figli di Simeone: Nemuèl, Iamin, Iarib, Zerach, Saul,
25di cui fu figlio Sallùm, di cui fu figlio Mibsàm, di cui fu figlio Misma.
26Figli di Misma: Cammuèl, di cui fu figlio Zaccur, di cui fu figlio Simei.
27Simei ebbe sedici figli e sei figlie, ma i suoi fratelli ebbero pochi figli; le loro famiglie non si moltiplicarono come quelle dei discendenti di Giuda.
28Si stabilirono in Bersabea, in Molada, in Cazar-Sual,
29in Bila, in Ezem, in Tolad,
30in Betuel, in Corma, in Ziklàg,
31in Bet-Marcabòt, in Cazar-Susìm, in Bet-Bireì e in Saaràim. Queste furono le loro città fino al regno di Davide.
32Loro villaggi erano Etam, Ain, Rimmòn, Tochen e Asan: cinque città
33e tutti i villaggi dei loro dintorni fino a Baal. Questa era la loro sede e questi i loro nomi nei registri genealogici.
34Mesobàb, Iamlech, Iosa figlio di Amasia,
35Gioele, Ieu figlio di Iosibià, figlio di Seraià, figlio di Asièl,
36Elioenài, Iaakòba, Iesocàia, Asaia, Adièl, Iesimièl, Benaià,
37Ziza figlio di Sifei, figlio di Allon, figlio di Iedaià, figlio di Simrì, figlio di Semaià.
38Questi, elencati per nome, erano capi nelle loro famiglie; i loro casati si estesero molto.
39Andarono verso l'ingresso di Ghedor fino a oriente della valle in cerca di pascoli per i greggi.
40Trovarono pascoli pingui e buoni; la regione era estesa, tranquilla e quieta. Prima vi abitavano i discendenti di Cam.
41Ma gli uomini di cui sono stati elencati i nomi, al tempo di Ezechia, re di Giuda, assalirono e sbaragliarono le tende di Cam e i Meuniti, che si trovavano là; li votarono allo sterminio, che è durato fino ad oggi, e ne occuparono il posto poiché era ricco di pascoli per i greggi.
42Alcuni di loro, fra i discendenti di Simeone, andarono sulle montagne di Seir: cinquecento uomini, guidati da Pelatià, Nearia, Refaia e Uzzièl, figli di Iseì.
43Eliminarono i superstiti degli Amaleciti e si stabilirono là fino ad oggi.
Chapter 5
1Figli di Ruben, primogenito di Israele. Egli era il primogenito, ma, poiché aveva profanato il letto del padre, la primogenitura fu assegnata ai figli di Giuseppe, figlio d'Israele. Ma nella registrazione non si tenne conto della primogenitura,
2perché Giuda ebbe il sopravvento sui fratelli, essendo il capo un suo discendente; tuttavia la primogenitura appartiene a Giuseppe.
3Figli di Ruben, primogenito di Israele: Enoch, Pallu, Chezròn e Carmi.
4Figli di Gioele: Semaià, di cui fu figlio Gog, di cui fu figlio Simei,
5di cui fu figlio Mica, di cui fu figlio Reaia, di cui fu figlio Baal,
6di cui fu figlio Beera, che fu deportato nella deportazione di Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria; egli era il capo dei Rubeniti.
7Suoi fratelli, secondo le loro famiglie, come sono iscritti nelle genealogie, furono: primo Ieiel, quindi Zaccaria
8e Bela figlio di Azaz, figlio di Sema, figlio di Gioele, che dimorava in Aroer e fino al Nebo e a Baal-Meòn.
9A oriente si estendevano fra l'inizio del deserto che va dal fiume Eufrate in qua, perché i loro greggi erano numerosi nel paese di Gàlaad.
10Al tempo di Saul mossero guerra agli Agarèni; caduti questi nelle loro mani, essi si stabilirono nelle loro tende su tutta la parte orientale di Gàlaad.
11I figli di Gad dimoravano di fronte nella regione di Basàn fino a Salca.
12Gioele, il capo, Safàm, secondo, quindi Iaanài e Safat in Basàn.
13Loro fratelli, secondo i loro casati, furono Michele, Mesullàm, Seba, Iorài, Iaacàn, Zia ed Eber: sette.
14Costoro erano figli di Abicàil, figlio di Curì, figlio di Iaròach, figlio di Gàlaad, figlio di Michele, figlio di Iesisài, figlio di Iacdo, figlio di Buz.
15Achì, figlio di Abdièl, figlio di Guni, era il capo del loro casato.
16Dimoravano in Gàlaad e in Basàn e nelle loro dipendenze e in tutti i pascoli di Saron fino ai loro estremi confini.
17Tutti costoro furono registrati negli elenchi genealogici di Iotam re di Giuda e al tempo di Geroboamo, re di Israele.
18I figli di Ruben, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse, gente valorosa, armata di scudo e di spada, tiratori di arco ed esperti della guerra, potevano uscire in campo in quarantaquattromilasettecentosessanta.
19Essi attaccarono gli Agarèni, Ietur, Nafis e Nodab.
20Essi furono aiutati contro costoro, perché durante l'assalto si erano rivolti a Dio, che li aiutò per la loro fiducia in lui e così gli Agarèni e tutti i loro alleati furono consegnati nelle loro mani.
21Essi razziarono il bestiame degli Agarèni: cinquantamila cammelli, duecentocinquantamila pecore, duemila asini e centomila persone,
22poiché numerosi furono i feriti a morte, dato che la guerra era voluta da Dio. I vincitori si stabilirono nei territori dei vinti fino alla deportazione.
23I figli di metà della tribù di Manàsse abitavano dalla regione di Basàn a Baal-Ermon, a Senir e al monte Ermon; essi erano numerosi.
24Questi sono i capi dei loro casati: Efer, Isèi, Elièl, Azrièl, Geremia, Odavìa e Iacdièl, uomini valorosi e famosi, capi dei loro casati.
25Ma furono infedeli al Dio dei loro padri, prostituendosi agli dei delle popolazioni indigene, che Dio aveva distrutte davanti a essi.
26Il Dio di Israele eccitò lo spirito di Pul re d'Assiria, cioè lo spirito di Tiglat-Pilèzer re d'Assiria, che deportò i Rubeniti, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse; li condusse in Chelàch, presso Cabòr, fiume del Gozan, ove rimangono ancora.
27-6,1-Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari.
28-2-Figli di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzzièl.
29-3-Figli di Amram: Aronne, Mosè e Maria. Figli di Aronne: Nadàb, Abìu, Eleàzaro e Itamar.
30-4-Eleàzaro generò Pincas; Pincas generò Abisuà;
31-5-Abisuà generò Bukki; Bukki generò Uzzi;
32-6-Uzzi generò Zerachia; Zerachia generò Meraiòt;
33-7-Meraiòt generò Amaria; Amaria generò Achitòb;
34-8-Achitòb generò Zadòk; Zadòk generò Achimàaz;
35-9-Achimàaz generò Azaria; Azaria generò Giovanni;
36-10-Giovanni generò Azaria, che fu sacerdote nel tempio costruito da Salomone in Gerusalemme.
37-11-Azaria generò Amaria; Amaria generò Achitòb;
38-12-Achitòb generò Zadòk; Zadòk generò Sallùm;
39-13-Sallùm generò Chelkia; Chelkia generò Azaria;
40-14-Azaria generò Seraià; Seraià generò Iozadàk.
41-15-Iozadàk partì quando il Signore, per mezzo di Nabucodònosor, fece deportare Giuda e Gerusalemme.
Chapter 6
1-16-Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari.
2-17-Questi sono i nomi dei figli di Gherson: Libni e Simei.
3-18-Figli di Keat: Amram, Izear, Ebron e Uzzièl.
4-19-Figli di Merari: Macli e Musi; queste sono le famiglie di Levi secondo i loro casati.
5-20-Gherson ebbe per figlio Libni, di cui fu figlio Iacàt, di cui fu figlio Zimma,
6-21-di cui fu figlio Ioach, di cui fu figlio Iddo, di cui fu figlio Zerach, di cui fu figlio Ieotrai.
7-22-Figli di Keat: Amminadàb, di cui fu figlio Core, di cui fu figlio Assir,
8-23-di cui fu figlio Elkana, di cui fu figlio Abiasaf, di cui fu figlio Assir,
9-24-di cui fu figlio Tacat, di cui fu figlio Urièl, di cui fu figlio Ozia, di cui fu figlio Saul.
10-25-Figli di Elkana: Amasai e Achimòt,
11-26-di cui fu figlio Elkana, di cui fu figlio Sufai, di cui fu figlio Nacat,
12-27-di cui fu figlio Eliàb, di cui fu figlio Ierocàm, di cui fu figlio Elkana.
13-28-Figli di Samuele: Gioele primogenito e Abia secondo.
14-29-Figli di Merari: Macli, di cui fu figlio Libni, di cui fu figlio Simei, di cui fu figlio Uzza,
15-30-di cui fu figlio Simeà, di cui fu figlio Agghìa, di cui fu figlio Asaià.
16-31-Ecco coloro ai quali Davide affidò la direzione del canto nel tempio dopo che l'arca aveva trovato una sistemazione.
17-32-Essi esercitarono l'ufficio di cantori davanti alla Dimora della tenda del convegno finché Salomone non costruì il tempio in Gerusalemme. Nel servizio si attenevano alla regola fissata per loro.
18-33-Questi furono gli incaricati e questi i loro figli. Dei Keatiti: Eman il cantore, figlio di Gioele, figlio di Samuele,
19-34-figlio di Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Elièl, figlio di Toach,
20-35-figlio di Zuf, figlio di Elkana, figlio di Macat, figlio di Amasài,
21-36-figlio di Elkana, figlio di Gioele, figlio di Azaria, figlio di Sofonia,
22-37-figlio di Tacat, figlio di Assir, figlio di Abiasaf, figlio di Core,
23-38-figlio di Izear, figlio di Keat, figlio di Levi, figlio di Israele.
24-39-Suo collega era Asaf, che stava alla sua destra: Asaf, figlio di Berechia, figlio di Simeà,
25-40-figlio di Michele, figlio di Baasea, figlio di Malchia,
26-41-figlio di Etni, figlio di Zerach, figlio di Adaià,
27-42-figlio di Etan, figlio di Zimma, figlio di Simei,
28-43-figlio di Iacat, figlio di Gherson, figlio di Levi.
29-44-I figli di Merari, loro colleghi, che stavano alla sinistra, erano Etan, figlio di Kisi, figlio di Abdi, figlio di Malluch,
30-45-figlio di Casabià, figlio di Amasia, figlio di Chilkia,
31-46-figlio di Amsi, figlio di Bani, figlio di Semer,
32-47-figlio di Macli, figlio di Musi, figlio di Merari, figlio di Levi.
33-48-I loro colleghi leviti, erano addetti a ogni servizio della Dimora nel tempio.
34-49-Aronne e i suoi figli presentavano le offerte sull'altare dell'olocausto e sull'altare dell'incenso, curavano tutto il servizio nel Santo dei santi e compivano il sacrificio espiatorio per Israele secondo quanto aveva comandato Mosè, servo di Dio.
35-50-Questi sono i figli di Aronne: Eleàzaro, di cui fu figlio Pincas, di cui fu figlio Abisuà,
36-51-di cui fu figlio Bukki, di cui fu figlio Uzzi, di cui fu figlio Zerachia,
37-52-di cui fu figlio Meraiòt, di cui fu figlio Amaria, di cui fu figlio Achitòb,
38-53-di cui fu figlio Zadòk, di cui fu figlio Achimàaz.
39-54-Queste sono le loro residenze, secondo le loro circoscrizioni nei loro territori. Ai figli di Aronne della famiglia dei Keatiti, che furono sorteggiati per primi,
40-55-fu assegnata Ebron nel paese di Giuda con i pascoli vicini,
41-56-ma il territorio della città e i suoi villaggi furono assegnati a Caleb, figlio di Iefunne.
42-57-Ai figli di Aronne furono assegnate Ebron, città di rifugio, Libna con i pascoli, Iattir, Estemoà con i pascoli,
43-58-Chilez con i pascoli, Debir con i pascoli,
44-59-Asan con i pascoli, Bet-Sèmes con i pascoli
45-60-e, nella tribù di Beniamino, Gheba con i pascoli, Alèmet con i pascoli, Anatòt con i pascoli. Totale: tredici città con i loro pascoli.
46-61-Agli altri figli di Keat, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dieci città prese dalla tribù di Efraim, dalla tribù di Dan e da metà della tribù di Manàsse.
47-62-Ai figli di Gherson, secondo le loro famiglie, furono assegnate tredici città prese dalla tribù di Issacar, dalla tribù di Aser, dalla tribù di Nèftali e dalla tribù di Manàsse in Basàn.
48-63-Ai figli di Merari, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dodici città prese dalla tribù di Ruben, dalla tribù di Gad e dalla tribù di Zàbulon.
49-64-Gli Israeliti assegnarono ai leviti queste città con i pascoli.
50-65-Le suddette città prese dalle tribù dei figli di Giuda, dei figli di Simeone e dei figli di Beniamino, le assegnarono in sorte dando loro il relativo nome.
51-66-Alle famiglie dei figli di Keat furono assegnate in sorte città appartenenti alla tribù di Efraim.
52-67-Assegnarono loro Sichem città di rifugio, con i suoi pascoli, sulle montagne di Efraim, Ghezer con i pascoli,
53-68-Iokmeàm con i pascoli, Bet-Coròn con i pascoli,
54-69-Aialòn con i pascoli, Gat-Rimmòn con i pascoli
55-70-e, da metà della tribù di Manàsse, Taanach con i pascoli, Ibleàm con i pascoli. Le suddette città erano per la famiglia degli altri figli di Keat.
56-71-Ai figli di Gherson, secondo le loro famiglie assegnarono in sorte dalla metà della tribù di Manàsse: Golan in Basàn con i pascoli e Asaròt con i pascoli;
57-72-dalla tribù di Issacar: Kedes con i pascoli, Daberat con i pascoli,
58-73-Iarmut con i pascoli e Anem con i pascoli;
59-74-dalla tribù di Aser: Masal con i pascoli, Abdon con i pascoli,
60-75-Cukok con i pascoli e Recob con i pascoli;
61-76-dalla tribù di Nèftali: Kedes di Galilea con i pascoli, Cammòn con i pascoli e Kiriatàim con i pascoli.
62-77-Agli altri figli di Merari della tribù di Zàbulon furono assegnate: Rimmòn con i pascoli e Tabor con i pascoli;
63-78-oltre il Giordano di Gerico, a oriente del Giordano, dalla tribù di Ruben: Bezer nel deserto con i pascoli, Iaza con i pascoli,
64-79-Kedemòt con i pascoli, Mefaàt con i pascoli;
65-80-della tribù di Gad: Ramot di Gàlaad con i pascoli, Macanàim con i pascoli,
66-81-Chesbon con i pascoli e Iazer con i pascoli.
Chapter 7
1Figli di Issacar: Tola, Pua, Iasub, Simron: quattro.
2Figli di Tola: Uzzi, Refaià, Ierièl. Iacmài, Ibsam, Samuele, capi dei casati di Tola, uomini valorosi. Nel censimento al tempo di Davide il loro numero era di ventiduemilaseicento.
3Figli di Uzzi: Izrachia. Figli di Izrachia: Michele, Abdia, Gioele... Issia: cinque, tutti capi.
4Secondo il censimento, eseguito per casati, avevano trentaseimila uomini nelle loro schiere armate per la guerra, poiché abbondavano di mogli e di figli.
5I loro fratelli, appartenenti a tutti i clan di Issacar, uomini valorosi, nel censimento erano ottantasettemila in tutto.
6Figli di Beniamino: Bela, Beker e Iedaièl; tre.
7Figli di Bela: Ezbon, Uzzi, Uzzièl, Ierimòt, Iri, cinque capi dei loro casati, uomini valorosi; ne furono censiti ventiduemilatrentaquattro.
8Figli di Beker: Zemira, Ioas, Eliezer, Elioenài, Omri, Ieremòt, Abia, Anatòt e Alèmet; tutti costoro erano figli di Beker.
9Il loro censimento, eseguito secondo le loro genealogie in base ai capi dei loro casati, indicò ventimiladuecento uomini valorosi.
10Figli di Iedaièl: Bilan. Figli di Bilan: Ieus, Beniamino, Eud, Kenaana, Zetan, Tarsìs e Achisàcar.
11Tutti questi erano figli di Iedaièl, capi dei loro casati, uomini valorosi, in numero di diciassettemiladuecento, pronti per una spedizione militare e per combattere.
12Suppim e Cuppim, figli di Ir; Cusim, figlio di Acher.
13Figli di Nèftali: Iacazièl, Guni, Iezer e Sallùm, figli di Bila.
14Figli di Manàsse: Asrièl... quelli che gli aveva partoriti la concubina aramea: Machir, padre di Gàlaad.
15Machir prese una moglie per Cuppim e Suppim; sua sorella si chiamava Maaca. Il secondo figlio si chiamava Zelofcàd; Zelofcàd aveva figlie.
16Maaca, moglie di Machir, partorì un figlio che chiamò Peres, mentre suo fratello si chiamava Seres; suoi figli erano Ulam e Rekem.
17Figli di Ulam: Bedan. Questi furono i figli di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse.
18La sua sorella Ammolèket partorì Iseod, Abièzer e Macla.
19Figli di Semidà furono Achian, Seken, Likchi e Aniam.
20Figli di Efraim: Sutèlach, di cui fu figlio Bered, di cui fu figlio Tacat, di cui fu figlio Eleadà, di cui fu figlio Tacat,
21di cui fu figlio Zabad, di cui furono figli Sutèlach, Ezer ed Elead, uccisi dagli uomini di Gat, indigeni della regione, perché erano scesi a razziarne il bestiame.
22Il loro padre Efraim li pianse per molti giorni e i suoi fratelli vennero per consolarlo.
23Quindi si unì alla moglie che rimase incinta e partorì un figlio che il padre chiamò Beria, perché nato con la sventura in casa.
24Figlia di Efraim fu Seera, la quale edificò Bet-Coròn inferiore e superiore e Uzen-Seera.
25Suo figlio fu anche Refach, di cui fu figlio Resef, di cui fu figlio Telach, di cui fu figlio Tacan,
26di cui fu figlio Laadan, di cui fu figlio Amiùd, di cui fu figlio Elisamà,
27di cui fu figlio Nun, di cui fu figlio Giosuè.
28Loro proprietà e loro domicilio furono Betel con le dipendenze, a oriente Naaran, a occidente Ghezer con le dipendenze, Sichem con le dipendenze fino ad Aiia con le dipendenze.
29Appartenevano ai figli di Manàsse: Beisan con le dipendenze, Tàanach con le dipendenze e Dor con le dipendenze. In queste località abitavano i figli di Giuseppe, figlio di Israele.
30Figli di Aser: Imna, Isva, Isvi, Beria e Serach loro sorella.
31Figli di Beria: Cheber e Malchiel, padre di Birzait.
32Cheber generò Iaflet, Semer, Cotam e Suà loro sorella.
33Figli di Iaflet: Pasach, Bimeàl e Asvat; questi furono i figli di Iaflet.
34Figli di Semer suo fratello: Roga, Cubba e Aram.
35Figli di Chelem suo fratello: Zofach, Imna, Seles e Amal.
36Figli di Zofach: Such, Carnefer, Sual, Beri, Imra,
37Bezer, Od, Sammà, Silsa, Itran e Beera.
38Figli di Ieter: Iefunne, Pispa e Ara.
39Figli di Ulla: Arach, Caniel e Rizia.
40Tutti costoro furono figli di Aser, capi di casati, uomini scelti e valorosi, capi tra i principi. Nel loro censimento, eseguito in base alla capacità militare, risultò il numero ventiseimila.
Chapter 8
1Beniamino generò Bela suo primogenito, Asbel secondo, Achiràm terzo,
2Noca quarto e Rafa quinto.
3Bela ebbe i figli Addar, Ghera padre di Ecud,
4Abisua, Naaman, Acoach,
5Ghera, Sepufàn e Curam.
6Questi furono i figli di Ecud, che erano capi di casati fra gli abitanti di Gheba e che furono deportati in Manàcat.
7Naaman, Achia e Ghera, che li deportò e generò Uzza e Achiud.
8Sacaràim ebbe figli nei campi di Moab, dopo aver ripudiato le mogli Cusim e Baara.
9Da Codes, sua moglie, generò Iobab, Zibia, Mesa, Melcam,
10Jeus, Sachia e Mirma. Questi furono i suoi figli, capi di casati.
11Da Cusim generò Abitùb ed Elpaal.
12Figli di Elpaal: Eber, Miseam e Semed, che costruì Ono e Lidda con le dipendenze.
13Beria e Sema, che furono capi di casati fra gli abitanti di Aialon, misero in fuga gli abitanti di Gat.
14Loro fratelli: Sasak e Ieremòt.
15Zebadia, Arad, Ader,
16Michele, Ispa e Ioca erano figli di Beria.
17Zebadia, Mesullàm, Chizki, Cheber,
18Ismerai, Izlia e Iobab erano figli di Elpaal.
19Iakim, Zikri, Zabdi,
20Elienài, Silletài, Elièl,
21Adaià, Beraià e Simrat erano figli di Simei.
22Ispan, Eber, Eliel,
23Abdon, Zikri, Canàn,
24Anania, Elam, Antotia,
25Ifdia e Penuèl erano figli di Sasak.
26Samserài, Secaria, Atalia,
27Iaaresia, Elia e Zikri erano figli di Ierocàm.
28Questi erano capi di casati, secondo le loro genealogie; essi abitavano in Gerusalemme.
29In Gàbaon abitava il padre di Gàbaon; sua moglie si chiamava Maaca;
30il primogenito era Abdon, poi Zur, Kis, Baal, Ner, Nadàb,
31Ghedor, Achio, Zeker e Miklòt.
32Miklòt generò Simeà. Anche costoro abitavano in Gerusalemme accanto ai fratelli.
33Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata, Malkisùa, Abinadàb e Is-Bàal.
34Figlio di Giònata fu Merib-Bàal; Merib-Bàal generò Mica.
35Figli di Mica: Piton, Melech, Tarea e Acaz.
36Acaz generò Ioadda; Ioadda generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Moza.
37Moza generò Binea, di cui fu figlio Refaia, di cui fu figlio Eleasà, di cui fu figlio Azel.
38Azel ebbe sei figli, che si chiamavano Azrikàm, Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; tutti questi erano figli di Azel.
39Figli di Esek suo fratello: Ulam suo primogenito, Ieus secondo, Elifèlet terzo.
40I figli di Ulam erano uomini valorosi e tiratori di arco. Ebbero numerosi figli e nipoti: centocinquanta. Tutti questi erano discendenti di Beniamino.
Chapter 9
1Tutti gli Israeliti furono registrati per genealogie e iscritti nel libro dei re di Israele e di Giuda; per le loro colpe furono deportati in Babilonia.
2I primi abitanti che si erano ristabiliti nelle loro proprietà, nelle loro città, erano Israeliti, sacerdoti, leviti e oblati.
3In Gerusalemme abitavano figli di Giuda, di Beniamino, di Efraim e di Manàsse.
4Figli di Giuda: Utai, figlio di Ammiud, figlio di Omri, figlio di Imri, figlio di Bani dei figli di Perez, figlio di Giuda.
5Dei Siloniti: Asaia il primogenito e i suoi figli.
6Dei figli di Zerach: Ieuèl e seicentonovanta suoi fratelli.
7Dei figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio di Odavia, figlio di Assenua,
8Ibnia, figlio di Ierocam, Ela, figlio di Uzzi, figlio di Micri, e Mesullàm, figlio di Sefatia, figlio di Reuel, figlio di Ibnia.
9I loro fratelli, secondo le loro genealogie, erano novecentocinquantasei; tutti costoro erano capi delle loro famiglie.
10Dei sacerdoti: Iedaia, Ioarib, Iachin
11e Azaria, figlio di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di Meraiòt, figlio di Achitùb, capo del tempio,
12Adaia, figlio di Ierocam, figlio di Pascur, figlio di Malchia, e Maasai, figlio di Adièl, figlio di Iaczèra, figlio di Mesullàm, figlio di Mesillemìt, figlio di Immer.
13I loro fratelli, capi dei loro casati, erano millesettecentosessanta, uomini abili in ogni lavoro per il servizio del tempio.
14Dei Leviti: Semaia, figlio di Cassub, figlio di Azrikam, figlio di Casabià dei figli di Merari,
15Bakbakar, Cheresh, Galal, Mattania, figlio di Mica, figlio di Zikri, figlio di Asaf,
16Abdia, figlio di Semaia, figlio di Galal, figlio di Idutun, e Berechia, figlio di Asa, figlio di Elkana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti.
17Dei portieri: Sallùm, Akkub, Talmon, Achiman e i loro fratelli. Sallùm era il capo
18e sta fino ad oggi alla porta del re a oriente. Costoro erano i portieri degli accampamenti dei figli di Levi:
19Sallùm figlio di Kore, figlio di Ebiasàf, figlio di Korach, e i suoi fratelli, i Korachiti, della casa di suo padre, attendevano al servizio liturgico; erano custodi della soglia della tenda; i loro padri custodivano l'ingresso nell'accampamento del Signore.
20Pincas, figlio di Eleàzaro, prima era loro capo - il Signore sia con lui! -.
21Zaccaria, figlio di Meselemia, custodiva la porta della tenda del convegno.
22Tutti costoro, scelti come custodi della soglia, erano duecentododici; erano iscritti nelle genealogie nei loro villaggi. Li avevano stabiliti nell'ufficio per la loro fedeltà Davide e il veggente Samuele.
23Essi e i loro figli avevano la responsabilità delle porte nel tempio, cioè nella casa della tenda.
24C'erano portieri ai quattro lati: oriente, occidente, settentrione e meridione.
25I loro fratelli, che abitavano nei loro villaggi, talvolta dovevano andare con loro per sette giorni.
26Poiché erano sempre in funzione, quei quattro capiportieri - essi erano leviti - controllavano le stanze e i tesori del tempio.
27Alloggiavano intorno al tempio, perché a loro incombeva la sua custodia e la sua apertura ogni mattina.
28Di essi alcuni controllavano gli arredi liturgici, che contavano quando li portavano dentro e quando li riportavano fuori.
29Alcuni erano incaricati degli arredi, di tutti gli oggetti del santuario, della farina, del vino, dell'olio e degli aromi.
30Alcuni figli dei sacerdoti preparavano le sostanze aromatiche per i profumi.
31Il levita Mattatia, primogenito di Sallùm il Korachita, per la sua fedeltà era incaricato di ciò che si preparava nei tegami.
32Tra i figli dei Keatiti, alcuni loro fratelli badavano ai pani dell'offerta da disporre ogni sabato.
33Questi erano i cantori, capi di casati levitici; liberi da altri compiti, abitavano nelle stanze del tempio, perché giorno e notte erano in attività.
34Questi erano i capi delle famiglie levitiche secondo le loro genealogie; essi abitavano in Gerusalemme.
35In Gàbaon abitavano il padre di Gàbaon, Ieiel, la cui moglie si chiamava Maaca.
36Suo figlio primogenito era Abdon, quindi Zur, Kis, Baal, Ner, Nadàb,
37Ghedor, Achio, Zaccaria e Miklòt.
38Miklòt generò Simeàm. Anch'essi abitavano in Gerusalemme con i fratelli, di fronte a loro.
39Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata, Malchisùa, Abinadàb e Is-Bàal.
40Figlio di Giònata: Merib-Bàal; Merib-Bàal generò Mica.
41Figli di Mica: Piton, Melek e Tacrea.
42Acaz generò Iaara; Iaara generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Moza.
43Moza generò Binea, di cui fu figlio Refaia, di cui fu figlio Eleasa, di cui fu figlio Azel.
44Azel ebbe sei figli, che si chiamavano Azrikam, Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; questi erano figli di Azel.
Chapter 10
1I Filistei attaccarono Israele; gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e caddero, colpiti a morte, sul monte Gelboe.
2I Filistei inseguirono molto da vicino Saul e i suoi figli e uccisero Giònata, Abinadàb e Malchisùa, figli di Saul.
3La battaglia si riversò tutta su Saul; sorpreso dagli arcieri, fu ferito da tali tiratori.
4Allora Saul disse al suo scudiero: «Prendi la spada e trafiggimi; altrimenti verranno quei non circoncisi e infieriranno contro di me». Ma lo scudiero, in preda a forte paura, non volle. Saul allora, presa la spada, vi si gettò sopra.
5Anche lo scudiero, visto che Saul era morto, si gettò sulla spada e morì.
6Così finì Saul con i tre figli; tutta la sua famiglia perì insieme.
7Quando tutti gli Israeliti della valle constatarono che i loro erano fuggiti e che erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. Vennero i Filistei e vi si insediarono.
8Il giorno dopo i Filistei andarono a spogliare i cadaveri e trovarono Saul e i suoi figli che giacevano sul monte Gelboe.
9Lo spogliarono asportandogli il capo e le armi; quindi inviarono per tutto il paese filisteo ad annunziare la vittoria ai loro idoli e al popolo.
10Depositarono le sue armi nel tempio del loro dio; il teschio l'inchiodarono nel tempio di Dagon.
11Quando gli abitanti di Iabes vennero a sapere ciò che i Filistei avevano fatto a Saul,
12tutti i loro guerrieri andarono a prelevare il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli e li portarono in Iabes; seppellirono le loro ossa sotto la quercia in Iabes, quindi digiunarono per sette giorni.
13Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non ne aveva ascoltato la parola e perché aveva evocato uno spirito per consultarlo.
14Non aveva consultato il Signore; per questo il Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide figlio di Iesse.
Chapter 11
1Tutti gli Israeliti si raccolsero intorno a Davide in Ebron e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne.
2Anche prima, quando regnava Saul, tu guidavi nei movimenti le truppe di Israele. Inoltre il Signore tuo Dio ti ha detto: Tu pascerai il mio popolo, Israele; tu sarai capo del mio popolo Israele».
3Tutti gli anziani di Israele si presentarono al re in Ebron. Davide concluse con loro un'alleanza in Ebron davanti al Signore. Con l'unzione consacrarono Davide re su Israele, secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Samuele.
4Davide con tutto Israele marciò contro Gerusalemme, cioè Gebus, ove c'erano i Gebusei, abitanti del paese.
5Ma gli abitanti di Gebus dissero a Davide: «Tu qui non entrerai». Ma Davide prese la cittadella di Sion, che è la città di Davide.
6Davide aveva detto: «Chi colpirà per primo i Gebusei diventerà capo e principe». Salì per primo Ioab, figlio di Zeruià, che divenne così capo.
7Davide si stabilì nella cittadella, che perciò fu chiamata città di Davide.
8Egli fortificò la città tutt'intorno, dal Millo per tutto il suo perimetro; Ioab restaurò il resto della città.
9Davide cresceva sempre più in potenza e il Signore degli eserciti era con lui.
10Questi sono i capi dei prodi di Davide, che si erano affermati con il valore nel suo regno e che, insieme con tutto Israele, lo avevano costituito re, secondo la parola del Signore nei riguardi di Israele.
11Ecco l'elenco dei prodi di Davide: Iasobeam figlio di un Cacmonita, capo dei Tre; egli brandì la lancia su trecento vittime in una sola volta.
12Dopo di lui c'era Eleàzaro figlio di Dodo, l'Acochita; era uno dei tre prodi.
13Egli fu con Davide in Pas-Dammim. I Filistei vi si erano riuniti per combattere; c'era un campo pieno di orzo. La truppa fuggì di fronte ai Filistei.
14Egli allora si appostò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei; così il Signore operò una grande vittoria.
15Scesero tre dei trenta capi sulla roccia presso Davide, nella fortezza di Adullàm; il campo dei Filistei si estendeva nella valle di Rèfaim.
16Davide era nella fortezza, mentre un presidio di Filistei era in Betlemme.
17Davide ebbe un desiderio che espresse a parole: «Potessi bere l'acqua della cisterna che sta alla porta di Betlemme!».
18I tre attraversarono il campo dei Filistei, attinsero l'acqua dalla cisterna che era alla porta di Betlemme e la portarono a Davide, ma egli non volle berla; la versò in libazione al Signore.
19Egli disse: «Mi guardi il mio Dio dal compiere una cosa simile. Dovrei bere il sangue di quegli uomini insieme con la loro vita? Difatti l'hanno portata a rischio della propria vita». Non volle berla. Tali gesta compirono i tre prodi.
20Abisài fratello di Ioab era capo dei Trenta. Egli brandì la lancia contro trecento vittime e così divenne famoso fra i Trenta.
21Fu stimato doppiamente fra i Trenta; divenne loro capo, ma non giunse ad eguagliare i Tre.
22Benaià, da Kabzeèl, era figlio di Ioiadà, uomo valoroso e pieno di prodezze. Egli uccise i due figli di Arièl di Moab; inoltre, sceso in una cisterna in un giorno di neve, vi uccise un leone.
23Egli uccise anche un Egiziano alto cinque cubiti, il quale aveva in mano una lancia come un subbio di tessitore; gli andò incontro con un bastone, strappò la lancia dalla mano dell'Egiziano e lo uccise con la stessa lancia.
24Tale gesta compì Benaià, figlio di Ioiadà; egli divenne famoso fra i trenta prodi.
25Fra i Trenta fu molto stimato, ma non giunse a eguagliare i Tre. Davide lo mise a capo della sua guardia del corpo.
26Ecco i prodi valorosi: Asaèl fratello di Ioab, Elcanan figlio di Dodo, di Betlemme,
27Sammòt di Charod, Chelez di Pelet,
28Ira figlio di Ikkes di Tekòa, Abièzer di Anatòt,
29Sibbekai di Cusa, Ilai di Acoch,
30Macrai di Netofa, Cheled figlio di Baana, di Netofa,
31Itai figlio di Ribai, di Gàbaa dei figli di Beniamino, Benaià di Piraton,
32Curai di Nacale-Gaas, Abiel di Arbot,
33Azmàvet di Bacurìm, Eliacba di Saalbon,
34Iasen di Gun, Giònata figlio di Saghe, di Charar,
35Achiam figlio di Sacar, di Carar, Elifèlet figlio di Ur,
36Efer di Mechera, Achia di Pelon,
37Chezro del Carmelo, Naarai figlio di Ezbai,
38Gioele fratello di Natàn, Mibcar figlio di Agri,
39Zelek l'Ammonita, Nacrai di Berot, scudiero di Ioab figlio di Zeruià,
40Ira di Ieter, Gareb di Ieter,
41Uria l'Hittita, Zabad figlio di Aclai,
42Adina figlio di Zisa il Rubenita, capo dei Rubeniti, e con lui altri trenta,
43Canan, figlio di Maaca, Giòsafat di Meten,
44Uzzia di Astarot, Sama e Ieiel, figli di Cotam di Aroer,
45Iediael figlio di Simri e Ioca suo fratello, di Tisi,
46Eliel di Macavim, Ieribài e Osea, figli di Elnaam, Itma il Moabita,
47Elièl, Obed e Iaasièl di Zoba.
Chapter 12
1Questi sono gli uomini che raggiunsero Davide in Ziklàg, quando ancora fuggiva di fronte a Saul, figlio di Kis. Essi erano i prodi che l'aiutarono in guerra.
2Erano armati d'arco e sapevano tirare frecce e sassi con la destra e con la sinistra; erano della tribù di Beniamino, fratelli di Saul:
3Achièzer, il capo, e Ioas figli di Semaa, di Gàbaa; Ieziel e Pelet figli di Azmàvet; Beraca e Ieu di Anatòt;
4Ismaia di Gàbaon, prode fra i Trenta e capo dei Trenta;
5Geremia, Iacaziel, Giovanni e Iozabàd di Ghedera;
6Eleuzai, Ierimòt, Bealia, Semaria, Sefatia di Carif;
7Elkana, Issia, Azarel, Ioezer, Iosgibeam, Korachiti;
8Oela e Zebadia figli di Ierocam, di Ghedor.
9Dei Gaditi alcuni uomini passarono a Davide nella fortezza del deserto; erano uomini valorosi, guerrieri pronti a combattere, abili nell'uso dello scudo e della lancia; sembravano leoni ed erano agili come gazzelle sui monti:
10Ezer era il capo, Abdia il secondo, Eliàb il terzo,
11Mismanna il quarto, Geremia il quinto,
12Attài il sesto, Eliel il settimo,
13Giovanni l'ottavo, Elzabàd il nono,
14Geremia il decimo, Makbannai l'undecimo.
15Costoro erano discendenti di Gad, capi dell'esercito; il più piccolo ne comandava cento e il più grande mille.
16Questi attraversarono il Giordano nel primo mese dell'anno, mentre era in piena su tutte le rive, e misero in fuga tutti gli abitanti della valle a oriente e a occidente.
17Alcuni dei figli di Beniamino e di Giuda andarono da Davide fino alla sua fortezza.
18Davide uscì loro incontro e presa la parola disse loro: «Se siete venuti da me con intenzioni pacifiche per aiutarmi, sono disposto a unirmi a voi; ma se venite per tradirmi e consegnarmi ai miei avversari, mentre io non mi abbandono affatto alla violenza, il Dio dei nostri padri veda e punisca».
19Allora lo spirito invase Amasài, capo dei Trenta: con te, figlio di Iesse! Pace, pace a te, pace a chi ti aiuta, perché il tuo Dio ti aiuta».
20Anche da Manàsse passarono a Davide, mentre insieme con i Filistei marciava in guerra contro Saul. Egli però non li aiutò perché nel consiglio i capi dei Filistei lo rimandarono dicendo: «A scapito delle nostre teste, egli passerebbe a Saul suo signore».
21Mentre erano diretto a Ziklàg, passarono dalla sua parte i manassiti Adnach, Iozabàd, Iediaèl, Michele, Iozabàd, Eliu e Zilletai, capi di migliaia nella tribù di Manàsse.
22Essi aiutarono Davide contro i razziatori, perché erano tutti valorosi, e divennero capi dell'esercito.
23In verità ogni giorno passavano dalla parte di Davide per aiutarlo e così il suo divenne un accampamento enorme.
24Ecco le cifre dei capi armati che passarono a Davide in Ebron per effettuare, secondo l'ordine del Signore, il trasferimento del regno da Saul a lui.
25Dei figli di Giuda, che portavano scudo e lancia: seimilaottocento armati.
26Dei figli di Simeone, uomini valorosi in guerra: settemilacento.
27Dei figli di Levi: quattromilaseicento,
28Inoltre Ioiadà, capo della famiglia di Aronne, e con lui tremilasettecento
29e Zadòk, giovane molto valoroso, e il casato con i ventidue capi.
30Dei figli di Beniamino, fratelli di Saul: tremila, perché in massima parte essi rimasero al servizio della casa di Saul.
31Dei figli di Efraim: ventimilaottocento uomini valorosi, celebri nei loro casati.
32Di metà della tribù di Manàsse: diciottomila, scelti singolarmente per partecipare alla nomina di Davide a re.
33Dei figli di Issacar, che conoscevano bene i vari tempi sì da sapere che dovesse fare Israele nei singoli casi: duecento capi e tutti i loro fratelli alle loro dipendenze.
34Di Zàbulon: cinquantamila, arruolati in un esercito, pronti per la battaglia con tutte le armi da guerra, disposti ad aiutare senza doppiezza.
35Di Nèftali: mille capi e con loro trentasettemila dotati di scudo e di lancia.
36Dei Daniti: ventottomilaseicento, armati per la guerra.
37Di Aser: quarantamila guerrieri, pronti per la battaglia.
38Dalla Transgiordania, ossia dei Rubeniti, dei Gaditi e di metà della tribù di Manàsse: centoventimila con tutte le armi di guerra.
39Tutti costoro, guerrieri pronti a marciare, con cuore leale si presentarono in Ebron per proclamare Davide re su tutto Israele; anche il resto di Israele era concorde nel proclamare re Davide.
40Rimasero lì con Davide tre giorni mangiando e bevendo quanto i fratelli avevano preparato per loro.
41Anche i loro vicini e perfino da Issacar, da Zàbulon e da Nèftali avevano portato cibarie con asini, cammelli, muli e buoi: farina, schiacciate di fichi, uva passa, vino, olio, buoi e pecore in gran quantità, perché c'era allegria in Israele.
Chapter 13
1Davide si consigliò con i capi di migliaia e di centinaia e con tutti i prìncipi.
2A tutta l'assemblea d'Israele Davide disse: «Se vi piace e se il Signore nostro Dio lo consente, comunichiamo ai nostri fratelli rimasti in tutte le regioni di Israele, ai sacerdoti e ai leviti nelle città dei loro pascoli, di radunarsi presso di noi.
3Così riporteremo l'arca del nostro Dio qui presso di noi, perché non ce ne siamo più curati dal tempo di Saul».
4Tutti i partecipanti all'assemblea approvarono che si facesse così, perché la proposta parve giusta agli occhi di tutto il popolo.
5Davide convocò tutto Israele, da Sicor d'Egitto fino al passo di Amat, per trasportare l'arca di Dio da Kiriat-Iearìm.
6Davide con tutto Israele salì a Baala, in Kiriat-Iearìm, che apparteneva a Giuda, per prendere di là l'arca di Dio, chiamata: Il Signore seduto sui cherubini.
7Dalla casa di Abinadàb trasportarono l'arca di Dio su un carro nuovo; Uzza e Achio guidavano il carro.
8Davide e tutto Israele danzavano con tutte le forze davanti a Dio, cantando e suonando cetre, arpe, timpani, cembali e trombe.
9Giunti all'aia di Chidon, Uzza stese la mano per trattenere l'arca, perché i buoi la facevano barcollare.
10Ma l'ira del Signore divampò contro Uzza e lo colpì perché aveva steso la mano sull'arca. Così egli morì lì davanti a Dio.
11Davide si rattristò, perché il Signore era sceso con ira contro Uzza e chiamò quel luogo Perez-Uzza, nome ancora in uso.
12In quel giorno Davide ebbe paura di Dio e pensò: «Come potrei condurre presso di me l'arca di Dio?».
13Così Davide non portò l'arca presso di sé nella città di Davide, ma la diresse verso la casa di Obed-Edom di Gat.
14L'arca di Dio rimase nella casa di Obed-Edom tre mesi. Il Signore benedisse la casa di Obed-Edom e quanto gli apparteneva.
Chapter 14
1Chiram, re di Tiro, mandò messaggeri a Davide con legno di cedro, muratori e falegnami per costruirgli una casa.
2Davide allora riconobbe che il Signore l'aveva confermato re su Israele e che il suo regno era molto esaltato a causa del suo popolo Israele.
3Davide prese altre mogli in Gerusalemme e generò figli e figlie.
4I figli che gli erano nati in Gerusalemme si chiamavano Sammua, Sobab, Natàn, Salomone,
5Ibcar, Elisua, Elipelet,
6Noga, Nefeg, Iafia,
7Elisamà, Beeliada ed Elifèlet.
8Quando i Filistei seppero che Davide era stato unto re su tutto Israele, vennero tutti per impadronirsi di lui. Appena ne fu informato, Davide uscì loro incontro.
9I Filistei giunsero e si sparsero per la valle di Rèfaim.
10Davide consultò Dio: «Se marcio contro i Filistei, li metterai nelle mie mani?». Il Signore rispose: «Marcia; li metterò nelle tue mani».
11Quelli vennero a Baal-Perazìm e là Davide li sconfisse. Questi disse: «Dio ha aperto per mio mezzo una breccia fra i miei nemici, come una breccia prodotta dall'acqua» per questo il luogo fu chiamato Baal-Perazìm.
12I Filistei vi abbandonarono i loro idoli e Davide ordinò: «Brucino tra le fiamme!».
13Di nuovo i Filistei tornarono a invadere la valle.
14Davide consultò ancora Dio, che gli rispose: «Non seguirli; aggirali e raggiungili dalla parte di Becoim.
15Quando sentirai rumore di passi fra le cime degli alberi, allora uscirai a combattere, perché Dio ti precederà per colpire l'accampamento dei Filistei».
16Davide fece come Dio gli aveva comandato. Sbaragliò l'esercito dei Filistei da Gàbaon fino a Ghezer.
17La fama di Davide si diffuse in tutti i paesi, mentre il Signore lo rendeva terribile fra tutte le genti.
Chapter 15
1Egli si costruì edifici nella città di Davide, preparò il posto per l'arca di Dio ed eresse per essa una tenda.
2Allora Davide disse: «Nessuno, se non i leviti, porti l'arca di Dio, perché Dio li ha scelti come portatori dell'arca e come suoi ministri per sempre».
3Davide convocò tutto Israele in Gerusalemme per trasportare l'arca del Signore nel posto che le aveva preparato.
4Davide radunò i figli di Aronne e i leviti.
5Dei figli di Keat: Urièl il capo con i centoventi fratelli;
6dei figli di Merari: Asaia il capo con i duecentoventi fratelli;
7dei figli di Gherson: Gioele il capo con i centotrenta fratelli;
8dei figli di Elisafan: Semaia il capo con i duecento fratelli;
9dei figli di Ebron: Eliel il capo con gli ottanta fratelli;
10dei figli di Uzziel: Amminadàb il capo con i centodieci fratelli.
11Davide chiamò i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr e i leviti Urièl, Asaia, Gioele, Semaia, Eliel e Amminadàb
12e disse loro: «Voi siete i capi dei casati levitici. Santificatevi, voi e i vostri fratelli. Quindi trasportate l'arca del Signore, Dio di Israele, nel posto che io le ho preparato.
13Poiché la prima volta voi non c'eravate, il Signore nostro Dio si irritò con noi; non c'eravamo infatti rivolti a voi, come conveniva».
14I sacerdoti e i leviti si santificarono per trasportare l'arca del Signore Dio di Israele.
15I figli dei leviti sollevarono l'arca di Dio sulle loro spalle per mezzo di stanghe, come aveva prescritto Mosè sulla parola del Signore.
16Davide disse ai capi dei leviti di mandare i loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cembali, perché, levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia.
17I leviti destinarono Eman figlio di Gioele, Asaf uno dei suoi fratelli, figlio di Berechia, e, fra i figli di Merari, loro fratelli, Etan figlio di Kusaia.
18Con loro c'erano i loro fratelli di secondo grado: Zaccaria, Uzziel, Semiramot, Iechièl, Unni, Eliel, Benaià, Maaseia, Mattatia, Elifel, Micneia, Obed-Edom e Ieièl portieri.
19I cantori Eman, Asaf ed Etan usavano cembali di bronzo per il loro suono squillante.
20Zaccaria, Uzziel, Semiramot, Iechièl, Unni, Eliàb, Maaseia e Benaià suonavano arpe in sordina.
21Mattatia, Elifel, Micneia, Obed-Edom, Ieièl, Azaria suonavano sull'ottava per dare il tono.
22Chenania, capo dei leviti, dirigeva l'esecuzione, perché era esperto.
23Berechia ed Elkana facevano da portieri presso l'arca.
24I sacerdoti Sebania, Giòsafat, Netaneèl, Amasài, Zaccaria, Benaià, Eliezer suonavano le trombe davanti all'arca di Dio; Obed-Edom e Iechièl facevano da portieri presso l'arca.
25Davide, gli anziani di Israele e i capi di migliaia procedettero con gioia al trasporto dell'arca dell'alleanza del Signore dalla casa di Obed-Edom.
26Poiché Dio assisteva i leviti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, si sacrificarono sette giovenchi e sette arieti.
27Davide indossava un manto di bisso, come pure tutti i leviti che portavano l'arca, i cantori e Chenania che dirigeva l'esecuzione. Davide aveva inoltre un efod di lino.
28Tutto Israele accompagnava l'arca dell'alleanza del Signore con grida, con suoni di corno, con trombe e con cembali, suonando arpe e cetre.
29Quando l'arca dell'alleanza del Signore giunse alla città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra, vide il re danzare e saltare; lo disprezzò in cuor suo.
Chapter 16
1Così introdussero e collocarono l'arca di Dio al centro della tenda eretta per essa da Davide; offrirono olocausti e sacrifici di comunione a Dio.
2Terminati gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo in nome del Signore.
3Distribuì a tutti gli Israeliti, uomini e donne, una pagnotta, una porzione di carne e una schiacciata d'uva.
4Egli stabilì che alcuni leviti stessero davanti all'arca del Signore come ministri per celebrare, ringraziare e lodare il Signore, Dio di Israele.
5Erano Asaf il capo, Zaccaria il suo secondo, Uzzièl, Semiramot, Iechièl, Mattatia, Eliàb, Benaià, Obed-Edom e Ieièl, che suonavano strumenti musicali, arpe e cetre; Asaf suonava i cembali.
6I sacerdoti Benaià e Iacazièl con le trombe erano sempre davanti all'arca dell'alleanza di Dio.
7Proprio in quel giorno Davide per la prima volta affidò ad Asaf e ai suoi fratelli questa lode al Signore:
8Lodate il Signore, acclamate il suo nome; manifestate ai popoli le sue gesta.
9Cantate in suo onore, inneggiate a lui, ripetete tutti i suoi prodigi.
10Gloriatevi sul suo santo nome; gioisca il cuore di quanti ricercano il Signore.
11Cercate il Signore e la sua forza, ricercate sempre il suo volto.
12Ricordate i prodigi che egli ha compiuti, i suoi miracoli e i giudizi della sua bocca.
13Stirpe di Israele suo servo, figli di Giacobbe, suoi eletti,
14egli, il Signore, è il nostro Dio; in tutta la terra fanno legge i suoi giudizi.
15Si ricorda sempre dell'alleanza, della parola data a mille generazioni,
16dell'alleanza conclusa con Abramo, del giuramento fatto a Isacco,
17confermato a Giacobbe come statuto, a Israele come alleanza perenne:
18«A te darò il paese di Canaan, come tua parte di eredità».
19Eppure costituivano un piccolo numero; erano pochi e per di più stranieri nel paese.
20Passarono dall'una all'altra nazione, da un regno a un altro popolo.
21Egli non tollerò che alcuno li opprimesse; per essi egli castigò i re:
22«Non toccate i miei consacrati, non maltrattate i miei profeti».
23Cantate al Signore, abitanti di tutta la terra; annunziate ogni giorno la sua salvezza.
24Proclamate fra i popoli la sua gloria, fra tutte le nazioni i suoi prodigi.
25Difatti grande è il Signore, degnissimo di lode e tremendo sopra tutti gli dei.
26Tutti gli dei venerati dai popoli sono un nulla; il Signore, invece, ha formato il cielo.
27Splendore e maestà stanno davanti a lui; potenza e bellezza nel suo santuario.
28Date per il Signore, stirpi dei popoli, date per il Signore gloria e onore.
29Date per il Signore gloria al suo nome; con offerte presentatevi a lui. Prostratevi al Signore in sacri ornamenti.
30Tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra; egli fissò il mondo sì che non crolli.
31Gioiscano i cieli ed esulti la terra; si dica fra i popoli: «Il Signore regna».
32Frema il mare con quanto contiene; tripudi la campagna con quanto è in essa.
33Gridino di giubilo gli alberi della foresta di fronte al Signore, perché viene per giudicare la terra.
34Lodate il Signore, perché è buono, perché la sua grazia dura sempre.
35Dite: «Salvaci, Dio della nostra salvezza; raccoglici, liberaci dalle genti sì che possiamo celebrare il tuo santo nome, gloriarci della tua lode.
36Sia benedetto il Signore, Dio di Israele, di secolo in secolo». E tutto il popolo disse: «Amen, alleluia».
37Quindi Davide lasciò Asaf e i suoi fratelli davanti all'arca dell'alleanza del Signore, perché officiassero davanti all'arca secondo il rituale quotidiano;
38lasciò Obed-Edom figlio di Idutun, e Cosà, insieme con sessantotto fratelli, come portieri.
39Egli incaricò della Dimora del Signore che era sull'altura di Gàbaon il sacerdote Zadòk e i suoi fratelli,
40perché offrissero olocausti al Signore sull'altare degli olocausti per sempre, al mattino e alla sera, e compissero quanto è scritto nella legge che il Signore aveva imposta a Israele.
41Con loro erano Eman, Idutun e tutti gli altri scelti e designati per nome perché lodassero il Signore, perché la sua grazia dura sempre.
42Con loro avevano trombe e cembali per suonare e altri strumenti per il canto divino. I figli di Idutun erano incaricati della porta.
43Infine tutto il popolo andò a casa e Davide tornò per salutare la sua famiglia.
Chapter 17
1Una volta stabilitosi in casa, Davide disse al profeta Natan: «Ecco, io abito una casa di cedro mentre l'arca dell'alleanza del Signore sta sotto una tenda».
2Natan rispose a Davide: «Fà quanto desideri in cuor tuo, perché Dio è con te».
3Ora in quella medesima notte questa parola di Dio fu rivolta a Natan:
4«Và a riferire a Davide mio servo: Dice il Signore: Tu non mi costruirai la casa per la mia dimora.
5Difatti io non ho mai abitato in una casa da quando feci uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi. Io passai da una tenda all'altra e da una dimora all'altra.
6Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutto Israele non ho mai detto a qualcuno dei Giudici, ai quali avevo ordinato di pascere il mio popolo: Perché non mi avete costruito una casa di cedro?
7Ora, riferirai al mio servo Davide: Dice il Signore degli eserciti: Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, per costituirti principe sul mio popolo Israele.
8Sono stato con te in tutte le tue imprese; ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te; renderò il tuo nome come quello dei più grandi personaggi sulla terra.
9Destinerò un posto per il mio popolo Israele; ivi lo pianterò perché vi si stabilisca e non debba vivere ancora nell'instabilità e i malvagi non continuino ad angariarlo come una volta,
10come quando misi i Giudici a capo di Israele. Umilierò tutti i tuoi nemici, mentre ingrandirò te. Il Signore ha intenzione di costruire a te una casa.
11Quando i tuoi giorni saranno finiti e te ne andrai con i tuoi padri, susciterò un discendente dopo di te, uno dei tuoi figli, e gli renderò saldo il regno.
12Costui mi costruirà una casa e io gli assicurerò il trono per sempre.
13Io sarò per lui un padre e lui sarà per me un figlio; non ritirerò da lui il mio favore come l'ho ritirato dal tuo predecessore.
14Io lo farò star saldo nella mia casa, nel mio regno; il suo trono sarà sempre stabile».
15Natan riferì a Davide tutte queste parole e tutta la presente visione.
16Allora il re Davide, presentatosi al Signore disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è la mia casa perché tu mi abbia condotto fin qui?
17E, quasi fosse poco ciò per i tuoi occhi, o Dio, ora parli della casa del tuo servo nel lontano avvenire; mi hai fatto contemplare come una successione di uomini in ascesa, Signore Dio!
18Come può pretendere Davide di aggiungere qualcosa alla tua gloria? Tu conosci il tuo servo.
19Signore, per amore del tuo servo e secondo il tuo cuore hai compiuto quest'opera straordinaria per manifestare tutte le tue meraviglie.
20Signore, non esiste uno simile a te e non c'è Dio fuori di te, come abbiamo sentito con i nostri orecchi.
21E chi è come il tuo popolo, Israele, l'unico popolo sulla terra che Dio sia andato a riscattare per farne un suo popolo e per procurarsi un nome grande e stabile? Tu hai scacciato le nazioni davanti al tuo popolo, che tu hai riscattato dall'Egitto.
22Hai deciso che il tuo popolo Israele sia tuo popolo per sempre. Tu, Signore, sei stato il loro Dio.
23Ora, Signore, la parola che hai pronunciata sul tuo servo e sulla sua famiglia resti sempre verace; fà come hai detto.
24Sia saldo e sia sempre magnificato il tuo nome! Si possa dire: Il Signore degli eserciti è Dio per Israele! La casa di Davide tuo servo sarà stabile davanti a te.
25Tu, Dio mio, hai rivelato al tuo servo l'intenzione di costruirgli una casa, per questo il tuo servo ha trovato l'ardire di pregare alla tua presenza.
26Ora tu, Signore, sei Dio; tu hai promesso al tuo servo tanto bene.
27Pertanto ti piaccia di benedire la casa del tuo servo perché sussista per sempre davanti a te, poiché quanto tu benedici è sempre benedetto».
Chapter 18
1In seguito Davide sconfisse i Filistei, li piegò e tolse loro Gat con le dipendenze.
2Quindi sconfisse i Moabiti, che divennero sudditi e tributari di Davide.
3Davide sconfisse anche Hadad-Ezer, re di Zoba, verso Amat, nella sua marcia verso il fiume Eufrate per stabilirvi il suo dominio.
4Davide gli prese mille carri, settemila cavalieri e ventimila fanti. Davide poi fece tagliare i garretti a tutti i cavalli, risparmiandone un centinaio.
5Gli Aramei di Damasco andarono in aiuto di Hadad-Ezer, re di Zoba, ma Davide ne uccise ventiduemila.
6Davide mise guarnigioni in Aram di Damasco; gli Aramei divennero sudditi e tributari di Davide. Il Signore rese vittorioso Davide in ogni sua impresa.
7Davide prese gli scudi d'oro agli ufficiali di Hadad-Ezer e li portò in Gerusalemme.
8Da Tibcat e da Cun, città di Hadad-Ezer, Davide asportò una grande quantità di bronzo, con cui Salomone costruì il bacino di bronzo, le colonne e i vari arredi di bronzo.
9Tou re di Amat, saputo che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito di Hadad-Ezer re di Zoba,
10mandò Adoram suo figlio per salutare il re Davide e per felicitarsi con lui d'avere assalito e vinto Hadad-Ezer, poiché Tou era sempre in guerra con Hadad-Ezer; Adoram portava con sé oggetti d'oro, d'argento e di bronzo.
11Anche tali oggetti il re Davide li consacrò al Signore insieme con l'argento e l'oro che aveva preso da tutti gli altri popoli, ossia da Edom, da Moab, dagli Ammoniti, dai Filistei e dagli Amaleciti.
12Abisai figlio di Zeruià sconfisse nella Valle del sale diciottomila Idumei.
13Pose guarnigioni in Edom; tutti gli Idumei divennero sudditi di Davide. Il Signore rendeva vittorioso Davide in ogni sua impresa.
14Davide regnò su tutto Israele e rese giustizia con retti giudizi a tutto il popolo.
15Ioab figlio di Zeruià comandava l'esercito; Giòsafat figlio di Achilud era archivista.
16Zadòk figlio di Achitùb e Abimèlech figlio di Ebiatàr erano sacerdoti; Savsa era scriba.
17Benaià figli di Ioiadà comandava i Cretei e i Peletei; i figli di Davide erano i primi al fianco del re.
Chapter 19
1Dopo, morì Nacas re degli Ammoniti; al suo posto divenne re suo figlio.
2Davide disse: «Userò benevolenza con Canun figlio di Nacas, perché anche suo padre è stato benevolo con me». Davide mandò messaggeri per consolarlo della morte di suo padre. I ministri di Davide andarono nella regione degli Ammoniti da Canun per consolarlo.
3Ma i capi degli Ammoniti dissero a Canun: «Forse Davide intende onorare tuo padre ai tuoi occhi mandandoti consolatori? Questi suoi ministri non sono venuti forse da te per spiare, per informarsi e per esplorare la regione?».
4Canun allora prese i ministri di Davide, li fece radere, tagliò a metà le loro vesti fino alle natiche e li rimandò.
5Alcuni vennero a riferire a Davide la sorte di quegli uomini. Poiché costoro si vergognavano moltissimo, il re mandò ad incontrarli con questo messaggio: «Rimanete in Gerico finché non sia cresciuta la vostra barba; allora ritornerete».
6Gli Ammoniti, accortisi di essersi inimicati Davide, mandarono, essi e Canun, mille talenti d'argento per assoldare carri e cavalieri nel paese dei due fiumi, in Aram Maaca e in Zoba.
7Assoldarono trentaduemila carri e il re di Maaca con le sue truppe. Questi vennero e si accamparono di fronte a Màdaba; frattanto gli Ammoniti si erano radunati dalle loro città e si erano mossi per la guerra.
8Quando Davide lo venne a sapere, mandò Ioab con tutto il gruppo dei prodi.
9Gli Ammoniti uscirono per disporsi a battaglia davanti alla città mentre i re alleati stavano da parte nella campagna.
10Ioab si accorse che la battaglia gli si profilava di fronte e alle spalle. Egli scelse i migliori di Israele e li schierò contro gli Aramei.
11Affidò il resto dell'esercito ad Abisài suo fratello che lo schierò contro gli Ammoniti.
12E gli disse: «Se gli Aramei prevarranno su di me, mi verrai in aiuto; se invece gli Ammoniti prevarranno su di te, io ti verrò in aiuto.
13Coraggio, dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; il Signore faccia ciò che gli piacerà».
14Ioab con i suoi mosse verso gli Aramei per combatterli, ma essi fuggirono davanti a lui.
15Anche gli Ammoniti, visto che gli Aramei si erano dati alla fuga, fuggirono di fronte ad Abisài fratello di Ioab, rientrando in città. Ioab allora tornò in Gerusalemme.
16Gli Aramei, visto che erano stati battuti dagli Israeliti, mandarono messaggeri e fecero venire gli Aramei d'Oltrefiume; li comandava Sofach, capo dell'esercito di Hadad-Ezer.
17Quando ciò fu riferito a Davide, egli radunò tutto Israele e attraversò il Giordano. Li raggiunse e si schierò davanti a loro; Davide si dispose per la battaglia contro gli Aramei, che l'attaccarono.
18Gli Aramei fuggirono di fronte agli Israeliti. Davide uccise, degli Aramei, settemila cavalieri e quarantamila fanti; uccise anche Sofach capo dell'esercito.
19Gli uomini di Hadad-Ezer, visto che erano stati battuti dagli Israeliti, fecero la pace con Davide e si sottomisero a lui. Gli Aramei non vollero più recare aiuto agli Ammoniti.
Chapter 20
1All'inizio dell'anno successivo, quando i re sono soliti andare in guerra, Ioab, alla testa di un forte esercito, devastò la regione degli Ammoniti, quindi andò ad assediare Rabbà, mentre Davide se ne stava in Gerusalemme. Ioab occupò e distrusse Rabbà.
2Davide prese dalla testa di Milcom il diadema; trovò che pesava un talento d'oro; in esso era incastonata una pietra preziosa. Il diadema fu posto sulla testa di Davide. Egli asportò dalla città un grande bottino.
3Ne fece uscire anche gli abitanti, che destinò ai lavori con seghe, picconi di ferro e asce. Allo stesso modo Davide trattò tutte le città degli Ammoniti. Quindi Davide con tutti i suoi tornò in Gerusalemme.
4Dopo, ci fu una guerra in Ghezer con i Filistei. Allora Sibbekài di Cusa uccise Sippai dei discendenti dei Refaim. I Filistei furono soggiogati.
5Ci fu un'altra guerra con i Filistei, nella quale Elcanan figlio di Iair uccise Lacmi, fratello di Golia di Gat, l'asta della cui lancia era come un subbio di tessitore.
6Ci fu un'altra guerra in Gat, durante la quale un uomo molto alto, con le dita a sei a sei, - in totale ventiquattro - anch'egli era della stirpe di Rafa -
7ingiuriò Israele; Giònata figlio di Simeà, fratello di Davide, l'uccise.
8Questi uomini erano discendenti di Rafa in Gat; essi caddero colpiti da Davide e dai suoi uomini.
Chapter 21
1Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a censire gli Israeliti.
2Davide disse a Ioab e ai capi del popolo: «Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il conto sì che io conosca il loro numero».
3Ioab disse a Davide: «Il Signore aumenti il suo popolo sì da renderlo cento volte tanto! Ma, mio signore, essi non sono tutti sudditi del mio signore? Perché il mio signore vuole questa inchiesta? Perché dovrebbe cadere tale colpa su Israele?».
4Ma l'opinione del re si impose a Ioab. Questi percorse tutto Israele, quindi tornò a Gerusalemme.
5Ioab consegnò a Davide il numero del censimento del popolo. In tutto Israele risultarono un milione e centomila uomini atti alle armi; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini atti alle armi.
6Fra costoro Ioab non censì i leviti né la tribù di Beniamino, perché l'ordine del re gli appariva un abominio.
7Il fatto dispiacque agli occhi di Dio, che perciò colpì Israele.
8Davide disse a Dio: «Facendo una cosa simile, ho peccato gravemente. Perdona, ti prego, l'iniquità del tuo servo, perché ho commesso una vera follia».
9Il Signore disse a Gad, veggente di Davide:
10«Và, riferisci a Davide: Dice il Signore: Ti pongo davanti tre cose, scegline una e io te la concederò».
11Gad andò da Davide e gli riferì: «Dice il Signore: Scegli
12fra tre anni di carestia, tre mesi di fuga per te di fronte ai tuoi avversari, sotto l'incubo della spada dei tuoi nemici, e tre giorni della spada del Signore con la peste che si diffonde sul paese e l'angelo del Signore che porta lo sterminio in tutto il territorio di Israele. Ora decidi che cosa io debba riferire a chi mi ha inviato».
13Davide disse a Gad: «Sono in un'angoscia terribile. Ebbene, io cada nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è molto grande, ma io non cada nelle mani degli uomini».
14Così il Signore mandò la peste in Israele; morirono settantamila Israeliti.
15Dio mandò un angelo in Gerusalemme per distruggerla. Ma, come questi stava distruggendola, il Signore volse lo sguardo e si astenne dal male minacciato. Egli disse all'angelo sterminatore: «Ora basta! Ritira la mano».
16Davide, alzati gli occhi, vide l'angelo del Signore che stava fra terra e cielo con la spada sguainata in mano, tesa verso Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacco, si prostrarono con la faccia a terra.
17Davide disse a Dio: «Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo? Io ho peccato e ho commesso il male; costoro, il gregge, che cosa hanno fatto? Signore Dio mio, sì, la tua mano infierisca su di me e sul mio casato, ma non colpisca il tuo popolo».
18L'angelo del Signore ordinò a Gad di riferire a Davide che salisse ad erigere un altare al Signore nell'aia di Ornan il Gebuseo.
19Davide vi andò secondo l'ordine di Gad, comunicatogli a nome del Signore.
20Ornan si volse e vide l'angelo; i suoi quattro figli, che erano con lui, si nascosero. Ornan stava trebbiando il grano,
21quando gli si avvicinò Davide. Ornan guardò e, riconosciuto Davide, uscì dall'aia, prostrandosi con la faccia a terra davanti a Davide.
22Davide disse a Ornan: «Cedimi il terreno dell'aia, perché io vi costruisca un altare al Signore; cedimelo per tutto il suo valore, così che il flagello cessi di infierire sul popolo».
23Ornan rispose a Davide: «Prenditelo; il re mio signore ne faccia quello che vuole. Vedi, io ti dò anche i buoi per gli olocausti, le trebbie per la legna e il grano per l'offerta; tutto io ti offro».
24Ma il re Davide disse a Ornan: «No! Lo voglio acquistare per tutto il suo valore; non presenterò al Signore una cosa che appartiene a te offrendo così un olocausto gratuitamente».
25E così Davide diede a Ornan seicento sicli d'oro per il terreno.
26Quindi Davide vi eresse un altare per il Signore e vi offrì olocausti e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che gli rispose con il fuoco sceso dal cielo sull'altare dell'olocausto.
27Il Signore ordinò all'angelo e questi ripose la spada nel fodero.
28Allora, visto che il Signore l'aveva ascoltato sull'aia di Ornan il Gebuseo, Davide offrì là un sacrificio.
29La Dimora del Signore, eretta da Mosè nel deserto, e l'altare dell'olocausto in quel tempo stavano sull'altura che era in Gàbaon;
30ma Davide non osava recarsi là a consultare Dio perché si era molto spaventato di fronte alla spada dell'angelo del Signore.
Chapter 22
1Davide disse: «Questa è la casa del Signore Dio e questo è l'altare per gli olocausti di Israele».
2Davide ordinò di radunare gli stranieri che erano nel paese di Israele. Quindi diede incarico agli scalpellini perché squadrassero pietre per la costruzione del tempio.
3Davide preparò ferro per i chiodi dei battenti delle porte e per le spranghe di ferro e anche molto bronzo in quantità incalcolabile.
4Il legno di cedro non si contava, poiché quelli di Sidòne e di Tiro avevano portato a Davide molto legno di cedro.
5Davide pensava: «Mio figlio Salomone è ancora giovane e inesperto, mentre la costruzione da erigersi per il Signore deve essere straordinariamente grande, tale da suscitare fama e ammirazione in tutti i paesi; per questo ne farò i preparativi io». Davide, prima di morire, effettuò preparativi imponenti.
6Poi chiamò Salomone suo figlio e gli comandò di costruire un tempio al Signore Dio di Israele.
7Davide disse a Salomone: «Figlio mio, io avevo deciso di costruire un tempio al nome del Signore mio Dio.
8Ma mi fu rivolta questa parola del Signore: Tu hai versato troppo sangue e hai fatto grandi guerre; per questo non costruirai il tempio al mio nome, perché hai versato troppo sangue sulla terra davanti a me.
9Ecco ti nascerà un figlio, che sarà uomo di pace; io gli concederò la tranquillità da parte di tutti i suoi nemici che lo circondano. Egli si chiamerà Salomone. Nei suoi giorni io concederò pace e tranquillità a Israele.
10Egli costruirà un tempio al mio nome; egli sarà figlio per me e io sarò padre per lui. Stabilirò il trono del suo regno su Israele per sempre.
11Ora, figlio mio, il Signore sia con te perché tu riesca a costruire un tempio al Signore tuo Dio, come ti ha promesso.
12Ebbene, il Signore ti conceda senno e intelligenza, ti costituisca re di Israele per osservare la legge del Signore tuo Dio.
13Certo riuscirai, se cercherai di praticare gli statuti e i decreti che il Signore ha prescritti a Mosè per Israele. Sii forte, coraggio; non temere e non abbatterti.
14Ecco, anche in mezzo alle angosce, ho preparato per il tempio centomila talenti d'oro, un milione di talenti d'argento, bronzo e ferro in quantità incalcolabile. Inoltre ho preparato legname e pietre; tu ve ne aggiungerai ancora.
15Ti assisteranno molti operai, scalpellini e lavoratori della pietra e del legno e tecnici di ogni sorta per qualsiasi lavoro.
16L'oro, l'argento, il bronzo e il ferro non si calcolano; su, mettiti al lavoro e il Signore ti assista».
17Davide comandò a tutti i capi di Israele di aiutare Salomone suo figlio.
18Disse: «Il Signore vostro Dio non è forse con voi e non vi ha concesso tranquillità all'intorno? Difatti ha gia messo nelle mie mani gli abitanti della regione; il paese si è assoggettato davanti al Signore e davanti al suo popolo.
19Ora perciò dedicatevi con tutto il cuore e con tutta l'anima alla ricerca del Signore vostro Dio. Su, costruite il santuario del Signore vostro Dio, per introdurre l'arca dell'alleanza del Signore e gli oggetti consacrati a Dio nel tempio che sarà eretto al nome del Signore».
Chapter 23
1Davide, ormai vecchio e sazio di giorni, nominò re su Israele suo figlio Salomone.
2Egli radunò tutti i capi di Israele, i sacerdoti e i leviti.
3Si contarono i leviti, dai trent'anni in su; censiti, uno per uno, risultarono trentottomila.
4«Di costoro ventiquattromila dirigano l'attività del tempio, seimila siano magistrati e giudici,
5quattromila portieri e quattromila lodino il Signore con tutti gli strumenti inventati da me per lodarlo».
6Davide divise in classi i figli di Levi: Gherson, Keat e Merari.
7Dei Ghersoniti: Ladan e Simei.
8Figli di Ladan: Iechièl, primo, Zetan e Gioele; tre.
9Figli di Simei: Selomìt, Cazièl, Aran; tre. Costoro sono i capi dei casati di Ladan.
10Figli di Simei: Iacat, Ziza, Ieus, Beria; questi sono i quattro figli di Simei.
11Iacat era il capo e Ziza il secondo. Ieus e Beria non ebbero molti figli; riguardo al censimento furono considerati come unico casato.
12Figli di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzziel; quattro.
13Figli di Amram: Aronne e Mosè. Aronne fu scelto per consacrare le cose sacrosante, egli e i suoi figli, per sempre, perché offrisse incenso davanti al Signore, lo servisse e benedicesse in suo nome per sempre.
14Riguardo a Mosè, uomo di Dio, i suoi figli furono contati nella tribù di Levi.
15Figli di Mosè: Gherson ed Eliezèr.
16Figli di Gerson: Sebuèl, il primo.
17I figli di Eliezèr furono Recabia, il primo. Eliezèr non ebbe altri figli, mentre i figli di Recabia furono moltissimi.
18Figli di Isear: Selomìt, il primo.
19Figli di Ebron: Ieria il primo, Amaria secondo, Iacaziel terzo, Iekameàm quarto.
20Figli di Uzziel: Mica il primo, Icasia secondo.
21Figli di Merari: Macli e Musi. Figli di Macli: Eleàzaro e Kis.
22Eleàzaro morì senza figli, avendo soltanto figlie; le sposarono i figli di Kis, loro fratelli.
23Figli di Musi: Macli, Eder e Ieremòt; tre.
24Questi sono i figli di Levi secondo i loro casati, i capifamiglia secondo il censimento, contati nominalmente, uno per uno, incaricati dei lavori per il servizio del tempio, dai venti anni in su.
25Poiché Davide aveva detto: «Il Signore, Dio di Israele, ha concesso la tranquillità al suo popolo; egli si è stabilito in Gerusalemme per sempre,
26anche i leviti non avranno più da trasportare la Dimora e tutti i suoi oggetti per il suo servizio».
27Secondo le ultime disposizioni di Davide, il censimento dei figli di Levi si fece dai venti anni in su.
28Dipendevano dai figli di Aronne per il servizio del tempio; presiedevano ai cortili, alle stanze, alla purificazione di ogni cosa sacra e all'attività per il servizio del tempio,
29al pane dell'offerta, alla farina, all'offerta, alle focacce non lievitate, alle cose da cuocere sulle graticole e da friggere e a tutte le misure di capacità e di lunghezza.
30Dovevano presentarsi ogni mattina per celebrare e lodare il Signore, così pure alla sera.
31Presiedevano a tutti gli olocausti da offrire al Signore nei sabati, nei noviluni, nelle feste fisse, secondo un numero preciso e secondo le loro regole, sempre davanti al Signore.
32Pensavano anche al servizio della tenda del convegno e al servizio del santuario e stavano agli ordini dei figli di Aronne, loro fratelli, per il servizio del tempio.
Chapter 24
1Classi dei figli di Aronne. Figli di Aronne: Nadàb, Abiu, Ebiatàr, Eleàzaro e Itamar.
2Nadàb e Abiu morirono prima del padre e non lasciarono discendenti. Esercitarono il sacerdozio Eleàzaro e Itamar.
3Davide, insieme con Zadòk dei figli di Eleàzaro e con Achimèlech dei figli di Itamar, li divise in classi secondo il loro servizio.
4Poiché risultò che i figli di Eleàzaro, relativamente alla somma dei maschi, erano più numerosi dei figli di Itamar, furono così classificati: sedici capi di casati per i figli di Eleàzaro, otto per i figli di Itamar.
5Li divisero a sorte, questi come quelli, perché c'erano principi del santuario e principi di Dio sia tra i figli di Eleàzaro che tra i figli di Itamar.
6Lo scriba Semaia figlio di Netaneèl, dei figli di Levi, ne fece il catalogo alla presenza del re, dei capi, del sacerdote Zadòk, di Achimèlech figlio di Ebiàtar, dei capi dei casati sacerdotali e levitici; si registravano due casati per Eleàzaro e uno per Itamar.
7La prima sorte toccò a Ioarib, la seconda a Iedaia,
8la terza a Carim, la quarta a Seorim,
9la quinta a Malchia, la sesta a Miamin,
10la settimana a Akkoz, l'ottava ad Abia,
11la nona a Giosuè, la decima a Secania,
12l'undecima a Eliasib, la dodicesima a Iakim,
13la tredicesima a Cuppa, la quattordicesima a Is-Bàal,
14la quindicesima a Bilga, la sedicesima a Immer,
15la diciassettesima a Chezir, la diciottesima a Happizzès,
16la diciannovesima a Petachia, la ventesima a Ezechiele,
17la ventunesima a Iachin, la ventiduesima a Gamul,
18la ventitreesima a Delaia, la ventiquattresima a Maazia.
19Questi furono i turni per il loro servizio; a turno entravano nel tempio secondo la regola stabilita dal loro antenato Aronne, come gli aveva ordinato il Signore, Dio di Israele.
20Quanto agli altri figli di Levi, per i figli di Amram c'era Subaèl, per i figli di Subaèl Iecdia.
21Quanto a Recabia, il capo dei figli di Recabia era Issia.
22Per gli Iseariti, Selomòt; per i figli di Selomòt, Iacat.
23Figli di Ebron: Ieria il primo, Amaria secondo, Iacaziel terzo, Iekameam quarto.
24Figli di Uzziel: Mica; per i figli di Mica, Samir;
25fratello di Mica era Issia; per i figli di Issia, Zaccaria.
26Figli di Merari: Macli e Musi; per i figli di Iaazia suo figlio.
27Figli di Merari nella linea di Iaazia suo figlio: Soam, Zaccur e Ibri.
28Per Macli: Eleàzaro, che non ebbe figli.
29Per Kis i figli di Kis: Ieracmèl.
30Figli di Musi: Macli, Eder e Ierimòt. Questi sono i figli dei leviti secondo i loro casati.
31Anch'essi, come i loro fratelli, figli di Aronne, furono sorteggiati alla presenza del re Davide, di Zadòk, di Achimèlech, dei casati sacerdotali e levitici, il casato del primogenito come quello del fratello minore.
Chapter 25
1Quindi Davide, insieme con i capi dell'esercito, separò per il servizio i figli di Asaf, di Eman e di Idutun, che eseguivano la musica sacra con cetre, arpe e cembali. Il numero di questi uomini incaricati di tale attività fu:
2Per i figli di Asaf: Zaccur, Giuseppe, Natania, Asareela; i figli di Asaf erano sotto la direzione di Asaf, che eseguiva la musica secondo le istruzioni del re.
3Per Idutun i figli di Idutun: Ghedalia, Seri, Isaia, Casabià, Simei, Mattatia: sei sotto la direzione del loro padre Idutun, che cantava con cetre per celebrare e lodare il Signore.
4Per Eman i figli di Eman: Bukkia, Mattania, Uzziel, Sebuel, Ierimòt, Anania, Anani, Eliata, Ghiddalti, Romamti-Ezer, Iosbekasa, Malloti, Cotir, Macaziot.
5Tutti costoro erano figli di Eman, veggente del re riguardo alle parole di Dio; per esaltare la sua potenza Dio concesse a Eman quattordici figli e tre figlie.
6Tutti costoro, sotto la direzione del padre, cioè di Asaf, di Idutun e di Eman, cantavano nel tempio con cembali, arpe e cetre, per il servizio del tempio, agli ordini del re.
7Il numero di costoro, insieme con i fratelli, esperti nel canto del Signore, cioè tutti veramente capaci, era di duecentottantotto.
8Per i loro turni di servizio furono sorteggiati i piccoli come i grandi, i maestri come i discepoli.
9La prima sorte toccò a Giuseppe, con i fratelli e figli: dodici; la seconda a Ghedalia, con i fratelli e figli: dodici;
10la terza a Zaccur, con i figli e fratelli: dodici;
11la quarta a Isri, con i figli e fratelli: dodici;
12la quinta a Natania, con i figli e fratelli: dodici;
13la sesta a Bukkia, con i figli e fratelli: dodici;
14la settima a Iesareela, con i figli e fratelli: dodici;
15l'ottava a Isaia, con i figli e fratelli: dodici;
16la nona a Mattania, con i figli e fratelli: dodici;
17la decima a Simei, con i figli e fratelli: dodici;
18l'undecima ad Azarel, con i figli e fratelli: dodici;
19la dodicesima a Casabià, con i figli e fratelli: dodici;
20la tredicesima a Subaèl, con i figli e fratelli: dodici;
21la quattordicesima a Mattatia, con i figli e fratelli: dodici;
22la quindicesima a Ieremòt, con i figli e fratelli: dodici;
23la sedicesima ad Anania, con i figli e fratelli: dodici;
24la diciassettesima a Iosbecasa, con i figli e fratelli: dodici;
25la diciottesima ad Anani, con i figli e fratelli: dodici;
26la diciannovesima a Malloti, con i figli e fratelli: dodici;
27la ventesima a Eliata, con i figli e fratelli: dodici;
28la ventunesima a Cotir, con i figli e fratelli: dodici;
29la ventiduesima a Ghiddalti, con i figli e fratelli: dodici;
30la ventitreesima a Macaziot, con i figli e fratelli: dodici;
31la ventiquattresima a Romamti-Ezer, con i figli e fratelli: dodici.
Chapter 26
1Per le classi dei portieri. Dei Coriti: Meselemia, figlio di Core, dei discendenti di Ebiasaf.
2Figli di Meselemia: Zaccaria il primogenito, Iediael il secondo, Zebadia il terzo, Iatnièl il quarto,
3Elam il quinto, Giovanni il sesto, Elioènai il settimo.
4Figli di Obed-Edom: Semaia il primogenito, Iozabàd il secondo, Iaoch il terzo, Sacar il quarto, Netaneèl il quinto,
5Ammièl il sesto, Issacar il settimo, Peulletài l'ottavo, poiché Dio aveva benedetto Obed-Edom.
6A Semaia suo figlio nacquero figli, che signoreggiavano nel loro casato perché erano uomini valorosi.
7Figli di Semaia: Otni, Raffaele, Obed, Elzabàd con i fratelli, uomini valorosi, Eliu e Semachia.
8Tutti costoro erano discendenti di Obed-Edom. Essi e i figli e i fratelli, uomini valorosi, erano adattissimi per il servizio. Per Obed-Edom: sessantadue in tutto.
9Meselemia ne aveva diciotto tra figli e fratelli, tutti uomini valorosi.
10Figli di Cosà, dei discendenti di Merari: Simri, il primo; non era primogenito ma suo padre lo aveva costituito capo.
11Chelkia era il secondo, Tebalia il terzo, Zaccaria il quarto. Totale dei figli e fratelli di Cosà: tredici.
12Queste classi di portieri, cioè i capigruppo, avevano l'incarico, come i loro fratelli, di servire nel tempio.
13Gettarono le sorti, il piccolo come il grande, secondo i loro casati, per ciascuna porta.
14Per il lato orientale la sorte toccò a Selemia; a Zaccaria suo figlio, consigliere assennato, in seguito a sorteggio toccò il lato settentrionale,
15a Obed-Edom quello meridionale, ai suoi figli toccarono i magazzini.
16Il lato occidentale con la porta Sallèchet, sulla via della salita, toccò a Suppim e a Cosà. Un posto di guardia era proporzionato all'altro.
17Per il lato orientale erano incaricati sei uomini ogni giorno; per il lato settentrionale quattro al giorno; per quello meridionale quattro al giorno, per ogni magazzino due.
18Al Parbàr a occidente, ce n'erano quattro per la strada e due per il Parbàr.
19Queste le classi dei portieri discendenti di Core, figli di Merari.
20I leviti loro fratelli, addetti alla sorveglianza sui tesori del tempio e sui tesori delle cose consacrate,
21erano figli di Ladan, ghersoniti secondo la linea di Ladan. Capi dei casati di Ladan il Ghersonita erano gli Iechieliti.
22Gli Iechieliti Zetan e Gioele, suo fratello, erano addetti ai tesori del tempio.
23Fra i discendenti di Amram, di Isear, di Ebron e di Uzziel:
24Subaèl figlio di Gherson, figlio di Mosè, era sovrintendente dei tesori.
25Tra i suoi fratelli, nella linea di Eliezer: suo figlio Recabia, di cui fu figlio Isaia, di cui fu figlio Ioram, di cui fu figlio Zikri, di cui fu figlio Selomìt.
26Questo Selomìt con i fratelli era addetto ai tesori delle cose consacrate, che il re Davide, i capi dei casati, i capi di migliaia e di centinaia e i capi dell'esercito
27avevano consacrate, prendendole dal bottino di guerra e da altre prede, per la manutenzione del tempio.
28Inoltre c'erano tutte le cose consacrate dal veggente Samuele, da Saul figlio di Kis, da Abner figlio di Ner, e da Ioab figlio di Zeruià; tutti questi oggetti consacrati dipendevano da Selomìt e dai suoi fratelli.
29Fra i discendenti di Isear: Chenania e i suoi figli erano addetti agli affari esterni di Israele come magistrati e giudici.
30Fra i discendenti di Ebron: Casabià e i suoi fratelli, uomini valorosi, in numero di millesettecento, erano addetti alla sorveglianza di Israele, dalla Transgiordania all'occidente, riguardo a ogni cosa relativa al culto del Signore e al servizio del re.
31Fra i discendenti di Ebron c'era Ieria, il capo degli Ebroniti divisi secondo le loro genealogie; nell'anno quarantesimo del regno di Davide si effettuarono ricerche sugli Ebroniti; fra di loro c'erano uomini valorosi in Iazer di Gàlaad.
32Tra i fratelli di Ieria, uomini valorosi, c'erano duemilasettecento capi di casati. Il re Davide diede a costoro autorità sui Rubeniti, sui Gaditi e su metà della tribù di Manàsse per ogni questione riguardante Dio o il re.
Chapter 27
1Ecco i figli di Israele, secondo il loro numero, i capi dei casati, i capi di migliaia e di centinaia, i loro ufficiali al servizio del re, secondo le loro classi, delle quali una entrava e l'altra usciva, ogni mese, per tutti i mesi dell'anno. Ogni classe comprendeva ventiquattromila individui.
2Alla prima classe, in funzione nel primo mese, presiedeva Iasobeam figlio di Zabdiel; la sua classe era di ventiquattromila.
3Egli era dei discendenti di Perez ed era il capo di tutti gli ufficiali dell'esercito, per il primo mese.
4Alla classe del secondo mese presiedeva Dodo di Acoch; la sua classe era di ventiquattromila.
5Al terzo gruppo, per il terzo mese, presiedeva Benaià figlio di Ioiadà, sommo sacerdote; la sua classe era di ventiquattromila.
6Questo Benaià era un prode fra i Trenta e aveva il comando dei Trenta e della sua classe. Suo figlio era Ammizabàd.
7Quarto, per il quarto mese, era Asaèl fratello di Ioab e, dopo di lui, Zebadia suo figlio; la sua classe era di ventiquattromila.
8Quinto, per il quinto mese, era l'ufficiale Samehut di Zerach; la sua classe era di ventiquattromila.
9Sesto, per il sesto mese, Ira, figlio di Ikkes di Tekoà; la sua classe era di ventiquattromila.
10Settimo, per il settimo mese, era Chelez di Pelon, dei discendenti di Efraim; la sua classe era di ventiquattromila.
11Ottavo, per l'ottavo mese, era Sibbecài di Cusa, della famiglia degli Zerachiti; la sua classe era di ventiquattromila.
12Nono, per il nono mese, era Abièzer, il Beniaminita; la sua classe era di ventiquattromila.
13Decimo, per il decimo mese, era Marai di Netofa, appartenente agli Zerachiti; la sua classe era di ventiquattromila.
14Undecimo, per l'undecimo mese, era Benaià di Piraton, dei discendenti di Efraim; la sua classe era di ventiquattromila.
15Dodicesimo, per il dodicesimo mese, era Cheldai di Netofa, della stirpe di Otniel; la sua classe era di ventiquattromila.
16Riguardo alle tribù di Israele: sui Rubeniti presiedeva Elièzer figlio di Zikri; sulla tribù di Simeone, Sefatia figlio di Maaca;
17su quella di Levi, Casabia figlio di Kemuel; sugli Aronnidi, Zadòk;
18su quella di Giuda, Eliu, dei fratelli di Davide; su quella di Issacar, Omri figlio di Michele;
19su quella di Zàbulon, Ismaia figlio di Abdia; su quella di Nèftali, Ierimòt figlio di Azrièl;
20sugli Efraimiti, Osea figlio di Azazia; su metà della tribù di Manàsse, Gioele figlio di Pedaia;
21su metà della tribù di Manàsse in Gàlaad, Iddo figlio di Zaccaria; su quella di Beniamino, Iaasiel figlio di Abner;
22su quella di Dan, Azarel figlio di Ierocam. Questi furono i capi delle tribù di Israele.
23Davide non fece il censimento di quelli al di sotto dei vent'anni, perché il Signore aveva detto che avrebbe moltiplicato Israele come le stelle del cielo.
24Ioab figlio di Zeruià aveva cominciato il censimento, ma non lo terminò; proprio per esso si scatenò l'ira su Israele. Questo censimento non fu registrato nel libro delle Cronache del re Davide.
25Sui tesori del re presiedeva Azmàvet figlio di Adiel; sui tesori che erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e nelle torri presiedeva Giònata figlio di Uzzia.
26Sugli operai agricoli, per la lavorazione del suolo, c'era Ezri figlio di Chelub.
27Alle vigne era addetto Simei di Rama; ai prodotti delle vigne depositati nelle cantine era addetto Zabdai di Sefàm.
28Agli oliveti e ai sicomòri, che erano nella Sefela, era addetto Baal-Canan di Ghedera; ai depositi di olio Ioas.
29Agli armenti che pascolavano nella pianura di Saron era addetto il Saronita Sitri; agli armenti che pascolavano in altre valli Safat figlio di Adlai.
30Ai cammelli era addetto Obil, l'Ismaelita; alle asine Iecdaia di Meronot;
31alle pecore Iaziu l'Agareno. Tutti costoro erano amministratori dei beni del re Davide.
32Giònata, zio di Davide, era consigliere; uomo intelligente e scriba, egli insieme con Iechiel figlio di Cakmonì, si occupava dei figli del re.
33Achitofel era consigliere del re; Cusai l'Arkita era amico del re.
34Ad Achitofel successero Ioiadà figlio di Benaià ed Ebiatàr; capo dell'esercito del re era Ioab.
Chapter 28
1Davide convocò tutti gli ufficiali di Israele, i capitribù e i capi delle varie classi al servizio del re, i capi di migliaia, i capi di centinaia, gli amministratori di tutti i beni e di tutto il bestiame del re e dei suoi figli, insieme con i consiglieri, i prodi e ogni soldato valoroso in Israele.
2Davide si alzò in piedi e disse: dimora tranquilla per l'arca dell'alleanza del Signore, per lo sgabello dei piedi del nostro Dio. Avevo fatto i preparativi per la costruzione,
3ma Dio mi disse: Non costruirai un tempio al mio nome, perché tu sei stato un guerriero e hai versato sangue.
4Il Signore Dio di Israele scelse me fra tutta la famiglia di mio padre perché divenissi per sempre re su Israele; difatti egli si è scelto Giuda come capo e fra la discendenza di Giuda ha scelto il casato di mio padre e, fra i figli di mio padre, si è compiaciuto di me per costituirmi re su Israele.
5Fra tutti i miei figli, poiché il Signore mi ha dato molti figli, ha scelto il mio figlio Salomone per farlo sedere sul trono del regno del Signore su Israele.
6Egli infatti mi ha detto: Salomone tuo figlio costruirà il mio tempio e i miei cortili, perché io mi sono scelto lui come figlio e intendo essergli padre.
7Renderò saldo il suo regno per sempre, se egli persevererà nel compiere i miei comandi e i miei decreti, come fa oggi.
8Ora, davanti a tutto Israele, assemblea del Signore, e davanti al nostro Dio che ascolta, vi scongiuro: osservate e praticate tutti i decreti del Signore vostro Dio, perché possediate questo buon paese e lo passiate in eredità ai vostri figli dopo di voi, per sempre.
9Tu, Salomone figlio mio, riconosci il Dio di tuo padre, servilo con cuore perfetto e con animo volenteroso, perché il Signore scruta i cuori e penetra ogni intimo pensiero; se lo ricercherai, ti si farà trovare; se invece l'abbandonerai, egli ti rigetterà per sempre.
10Vedi: ora il Signore ti ha scelto perché tu gli costruisca una casa come santuario; sii forte e mettiti al lavoro».
11Davide diede a Salomone suo figlio il modello del vestibolo e degli edifici, delle stanze per i tesori, dei piani di sopra e delle camere interne e del luogo per il propiziatorio,
12inoltre la descrizione di quanto aveva in animo riguardo ai cortili del tempio, a tutte le stanze laterali, ai tesori del tempio e ai tesori delle cose consacrate,
13alle classi dei sacerdoti e dei leviti e a tutta l'attività per il servizio del tempio e a tutti gli arredi usati nel tempio.
14Relativamente a tutti gli oggetti d'oro, gli consegnò l'oro, indicando il peso dell'oro di ciascun oggetto destinato al culto e il peso dell'argento di ciascun oggetto destinato al culto.
15Gli consegnò anche l'oro destinato ai candelabri e alle loro lampade, indicando il peso dei singoli candelabri e delle loro lampade, e l'argento destinato ai candelabri, indicando il peso dei candelabri e delle loro lampade, secondo l'uso di ogni candelabro.
16Gli indicò il quantitativo dell'oro per le tavole dell'offerta, per ogni tavola, e dell'argento per le tavole d'argento,
17dell'oro puro per i ganci, i vassoi e le brocche. Gli indicò il quantitativo dell'oro per le coppe, per ogni coppa d'oro, e quello dell'argento, per ogni coppa d'argento.
18Gli diede l'oro puro per l'altare dei profumi, indicandone il peso. Gli consegnò il modello del carro d'oro dei cherubini, che stendevano le ali e coprivano l'arca dell'alleanza del Signore.
19«Tutto ciò - disse - era in uno scritto da parte del Signore per farmi comprendere tutti i particolari del modello».
20Davide disse a Salomone suo figlio: «Sii forte, coraggio; mettiti al lavoro, non temere e non abbatterti, perché il Signore Dio, mio Dio, è con te. Non ti lascerà e non ti abbandonerà finché tu non abbia terminato tutto il lavoro per il tempio.
21Ecco le classi dei sacerdoti e dei leviti per ogni servizio nel tempio. Presso di te, per ogni lavoro, ci sono esperti in qualsiasi attività e ci sono capi e tutto il popolo, pronti a tutti i tuoi ordini».
Chapter 29
1Il re Davide disse a tutta l'assemblea: «Salomone mio figlio, il solo che Dio ha scelto, è ancora giovane e debole, mentre l'impresa è grandiosa, perché la Dimora non è destinata a un uomo ma al Signore Dio.
2Secondo tutta la mia possibilità ho fatto preparativi per il tempio del mio Dio; ho preparato oro su oro, argento su argento, bronzo su bronzo, ferro su ferro, legname su legname, ònici, brillanti, topàzi, pietre di vario valore e pietre preziose e marmo bianco in quantità.
3Inoltre, per il mio amore per la casa del mio Dio, quanto possiedo in oro e in argento dò per il tempio del mio Dio, oltre quanto ho preparato per il santuario:
4tremila talenti d'oro, d'oro di Ofir, e settemila talenti d'argento raffinato per rivestire le pareti interne,
5l'oro per gli oggetti in oro, l'argento per quelli in argento e per tutti i lavori da eseguirsi dagli artisti. Ora, chi vuole essere generoso oggi per il Signore?».
6Si dimostrarono volenterosi i capifamiglia, i capitribù di Israele, i capi di migliaia e di centinaia e i dirigenti degli affari del re.
7Essi diedero per l'opera del tempio cinquemila talenti d'oro, diecimila darìci, diecimila talenti d'argento, diciottomila talenti di bronzo e centomila talenti di ferro.
8Quanti si ritrovarono pietre preziose le diedero a Iechièl il Ghersonita, perché fossero depositate nel tesoro del tempio.
9Il popolo gioì per la loro generosità, perché le offerte erano fatte al Signore con cuore sincero; anche il re Davide gioì vivamente.
10Davide benedisse il Signore davanti a tutta l'assemblea. Davide disse: «Sii benedetto, Signore Dio di Israele, nostro padre, ora e sempre.
11Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa.
12Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere.
13Ora, nostro Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo nome glorioso.
14E chi sono io e chi è il mio popolo, per essere in grado di offrirti tutto questo spontaneamente? Ora tutto proviene da te; noi, dopo averlo ricevuto dalla tua mano, te l'abbiamo ridato.
15Noi siamo stranieri davanti a te e pellegrini come tutti i nostri padri. Come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c'è speranza.
16Signore nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una casa al tuo santo nome proviene da te, è tutto tuo.
17So, mio Dio, che tu provi i cuori e ti compiaci della rettitudine. Io, con cuore retto, ho offerto spontaneamente tutte queste cose. Ora io vedo il tuo popolo qui presente portarti offerte con gioia.
18Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, nostri padri, custodisci questo sentimento per sempre nell'intimo del cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te.
19A Salomone mio figlio concedi un cuore sincero perché custodisca i tuoi comandi, le tue disposizioni e i tuoi decreti, perché eseguisca tutto ciò e costruisca l'edificio, per il quale io ho eseguito i preparativi».
20Davide disse a tutta l'assemblea: «Su, benedite il Signore vostro Dio!». Tutta l'assemblea benedisse il Signore, Dio dei suoi padri; si inginocchiarono e si prostrarono davanti al Signore e al re.
21Offrirono sacrifici al Signore e gli bruciarono olocausti il giorno dopo: mille giovenchi, mille arieti, mille agnelli con le relative libazioni, oltre numerosi sacrifici per tutto Israele.
22Mangiarono e bevvero alla presenza del Signore in quel giorno con manifestazioni di grande gioia. Di nuovo proclamarono re Salomone, figlio di Davide, lo unsero, consacrando lui al Signore come capo e Zadòk come sacerdote.
23Salomone sedette sul trono del Signore come re al posto di Davide suo padre; prosperò e tutto Israele gli fu sottomesso.
24Tutti gli ufficiali, i prodi e anche tutti i figli del re Davide si sottomisero al re Salomone.
25Il Signore rese grande Salomone di fronte a tutto Israele e gli diede uno splendore di regno, che nessun predecessore in Israele aveva avuto.
26Davide, figlio di Iesse, aveva regnato su tutto Israele.
27La durata del suo regno su Israele era stata di quarant'anni; in Ebron aveva regnato sette anni e in Gerusalemme trentatrè.
28Morì molto vecchio, sazio di anni, di ricchezza e di gloria. Al suo posto divenne re il figlio Salomone.
29Le gesta del re Davide, le prime come le ultime, ecco sono descritte nei libri del veggente Samuele, nel libro del profeta Natan e nel libro del veggente Gad,
30con tutta la storia del suo regno, della sua potenza e di quanto avvenne in quei tempi durante la sua vita, in Israele e in tutti i regni degli altri paesi.
2 Chronicles
Chapter 1
1Salomone figlio di Davide si affermò nel regno. Il Signore suo Dio era con lui e lo rese molto grande.
2Salomone mandò ordini a tutto Israele, ai capi di migliaia e di centinaia, ai magistrati, a tutti i principi di tutto Israele e ai capifamiglia.
3Poi Salomone e tutto Israele con lui si recarono all'altura di Gàbaon, perché là si trovava la tenda del convegno di Dio, eretta da Mosè, servo di Dio, nel deserto.
4Ma l'arca di Dio Davide l'aveva trasportata da Kiriat-Iearìm nel luogo che aveva preparato per essa, perché egli aveva innalzato per essa una tenda in Gerusalemme.
5L'altare di bronzo, opera di Bezalèel figlio di Uri, figlio di Cur, era là davanti alla Dimora del Signore. Salomone e l'assemblea vi andarono per consultare il Signore.
6Salomone salì all'altare di bronzo davanti al Signore nella tenda del convegno e vi offrì sopra mille olocausti.
7In quella notte Dio apparve a Salomone e gli disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda».
8Salomone disse a Dio: «Tu hai trattato mio padre Davide con grande benevolenza e mi hai fatto regnare al suo posto.
9Ora, Signore Dio, si avveri la tua parola a Davide mio padre, perché mi hai costituito re su un popolo numeroso come la polvere della terra.
10Ora concedimi saggezza e scienza e che io possa guidare questo popolo; perché chi potrebbe mai governare questo tuo grande popolo?».
11Dio disse a Salomone: «Poiché ti sta a cuore una cosa simile e poiché non hai domandato né ricchezze, né beni, né gloria, né la vita dei tuoi nemici e neppure una lunga vita, ma hai domandato piuttosto saggezza e scienza per governare il mio popolo, su cui ti ho costituito re,
12saggezza e scienza ti saranno concesse. Inoltre io ti darò ricchezze, beni e gloria, quali non ebbero mai i re tuoi predecessori e non avranno mai i tuoi successori».
13Salomone poi dall'altura, che si trovava in Gàbaon, tornò a Gerusalemme, lontano dalla tenda del convegno, e regnò su Israele.
14Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e presso il re in Gerusalemme.
15Il re fece in modo che in Gerusalemme l'argento e l'oro abbondassero come i sassi e i cedri fossero numerosi come i sicomòri nella Sefela.
16I cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue; i mercanti del re li acquistavano in Kue.
17Essi facevano venire e importavano da Muzri un carro per seicento sicli d'argento, un cavallo per centocinquanta. In tal modo ne importavano per fornirli a tutti i re degli Hittiti e ai re di Aram.
18Salomone decise di costruire un tempio al nome del Signore e una reggia per sé.
Chapter 2
1Salomone ingaggiò settantamila portatori, ottantamila scalpellini per lavorare in montagna e tremilaseicento sorveglianti.
2Salomone mandò a dire a Chiram, re di Tiro: «Come hai fatto con mio padre Davide, al quale avevi spedito legno di cedro per la costruzione della sua dimora, fà anche con me.
3Ecco ho deciso di costruire un tempio al nome del Signore mio Dio, per consacrarlo a lui sì che io possa bruciare profumi fragranti davanti a lui, esporre sempre i pani dell'offerta e presentare olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni e nelle feste del Signore nostro Dio. Per Israele questo è un obbligo perenne.
4Il tempio, che io intendo costruire, deve essere grande, perché il nostro Dio è più grande di tutti gli dei.
5Ma chi avrà la capacità di costruirgli un tempio, quando i cieli e i cieli dei cieli non bastano per contenerlo? E chi sono io perché gli costruisca un tempio, anche solo per bruciare incenso alla sua presenza?
6Ora mandami un uomo esperto nel lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, filati di porpora, di cremisi e di violetto e che sappia eseguire intagli di ogni genere; egli lavorerà con gli altri artigiani che io ho in Gerusalemme e in Giuda, preparati da mio padre Davide.
7Mandami legno di cedro, di abete e di sandalo dal Libano. Io so, infatti, che i tuoi uomini sono abili nel tagliare gli alberi del Libano. Ora i miei uomini si uniranno ai tuoi
8per prepararmi legno in grande quantità, perché il tempio che intendo costruire deve essere grande e stupendo.
9Ecco, a quanti abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò grano per vettovagliamento; ai tuoi uomini darò ventimila kor di grano, ventimila kor d'orzo, ventimila bat di vino e ventimila bat d'olio».
10Chiram re di Tiro mandò per iscritto a Salomone questo messaggio: «Per l'amore che il Signore porta al suo popolo, ti ha costituito re su di esso».
11Quindi Chiram diceva: «Sia benedetto il Signore Dio di Israele, che ha fatto il cielo e la terra, che ha concesso al re Davide un figlio saggio, pieno di senno e di intelligenza, il quale costruirà un tempio al Signore e una reggia per sé.
12Ora ti mando un uomo esperto, pieno di saggezza, Curam-Abi,
13figlio di una donna della tribù di Dan e di un padre di Tiro. Egli sa lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, le pietre, il legno, i filati di porpora, di violetto, di bisso e di cremisi; sa eseguire ogni intaglio e concretare genialmente ogni progetto gli venga sottoposto. Egli lavorerà con i tuoi artigiani e con gli artigiani del mio signore Davide tuo padre.
14Ora il mio Signore mandi ai suoi uomini il grano, l'orzo, l'olio e il vino promessi.
15Noi taglieremo nel Libano il legname, quanto te ne occorrerà, e te lo porteremo per mare su zattere fino a Giaffa e tu lo farai salire a Gerusalemme».
16Salomone censì tutti gli stranieri che erano nel paese di Israele: un nuovo censimento dopo quello effettuato dal padre Davide. Ne furono trovati centocinquantatremilaseicento.
17Ne prese settantamila come portatori, ottantamila come scalpellini perché lavorassero sulle montagne e tremilaseicento come sorveglianti perché facessero lavorare quella gente.
Chapter 3
1Salomone cominciò a costruire il tempio del Signore in Gerusalemme sul monte Moria dove il Signore era apparso a Davide suo padre, nel luogo preparato da Davide sull'aia di Ornan il Gebuseo.
2Incominciò a costruire nel secondo mese dell'anno quarto del suo regno.
3Queste sono le misure delle fondamenta poste da Salomone per edificare il tempio: lunghezza, in cubiti dell'antica misura, sessanta cubiti; larghezza venti cubiti.
4Il vestibolo, che era di fronte al tempio nel senso della larghezza del tempio, era di venti cubiti; la sua altezza era di centoventi cubiti. Egli ricoprì l'interno di oro purissimo.
5Ricoprì con legno di abete il vano maggiore e lo rivestì d'oro fino; sopra vi scolpì palme e catenelle.
6Rivestì l'aula con pietre preziose per ornamento. L'oro era oro di Parvàim.
7Rivestì d'oro la navata, cioè le travi, le soglie, le pareti e le porte; sulle pareti scolpì cherubini.
8Costruì la cella del Santo dei santi, lunga, nel senso della larghezza della navata, venti cubiti e larga venti cubiti. La rivestì di oro fino, impiegandone seicento talenti.
9Il peso dei chiodi era di cinquanta sicli d'oro; anche i piani di sopra rivestì d'oro.
10Nella cella del Santo dei santi eresse due cherubini, lavoro di scultura e li rivestì d'oro.
11Le ali dei cherubini erano lunghe venti cubiti. Un'ala del primo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della cella; l'altra, lunga cinque cubiti, toccava l'ala del secondo cherubino.
12Un'ala del secondo cherubino, di cinque cubiti, toccava la parete della cella; l'altra, di cinque cubiti, toccava l'ala del primo cherubino.
13Queste ali dei cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti; essi stavano in piedi, voltati verso l'interno.
14Salomone fece la cortina di stoffa di violetto, di porpora, di cremisi e di bisso; sopra vi fece ricamare cherubini.
15Di fronte al tempio eresse due colonne, alte trentacinque cubiti; il capitello sulla cima di ciascuna era di cinque cubiti.
16Fece ghirlande e le pose sulla cima delle colonne. Fece anche cento melagrane e le collocò fra le ghirlande.
17Eresse le colonne di fronte alla navata, una a destra e una a sinistra; quella a destra la chiamò Iachin e quella a sinistra Boaz.
Chapter 4
1Salomone fece l'altare di bronzo lungo venticinque cubiti, largo venticinque e alto dieci.
2Fece la vasca di metallo fuso del diametro di dieci cubiti, rotonda, alta cinque cubiti; ci voleva una corda di trenta cubiti per cingerla.
3Sotto l'orlo, per l'intera circonferenza, la circondavano animali dalle sembianze di buoi, dieci per cubito, disposti in due file e fusi insieme con la vasca.
4Questa poggiava su dodici buoi: tre guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. La vasca vi poggiava sopra e le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno.
5Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo era come l'orlo di un calice a forma di giglio. Conteneva tremila bat.
6Fece anche dieci recipienti per la purificazione ponendone cinque a destra e cinque a sinistra; in essi si lavava quanto si adoperava per l'olocausto. La vasca serviva alle abluzioni dei sacerdoti.
7Fece dieci candelabri d'oro, secondo la forma prescritta, e li pose nella navata: cinque a destra e cinque a sinistra.
8Fece dieci tavoli e li collocò nella navata, cinque a destra e cinque a sinistra.
9Fece il cortile dei sacerdoti, il gran cortile e le porte di detto cortile, che rivestì di bronzo.
10Collocò la vasca dal lato destro, a sud-est.
11Curam fece le caldaie, le palette e gli aspersori. Egli portò a termine il lavoro, eseguito nel tempio per il re Salomone:
12le due colonne, i due globi dei capitelli sopra le colonne, i due reticolati per coprire i globi dei capitelli sopra le colonne,
13le quattrocento melagrane per i due reticolati, due file di melagrane per ogni reticolato per coprire i due globi dei capitelli sopra le colonne,
14le dieci basi e i dieci recipienti sulle basi,
15l'unica vasca e i dodici buoi sotto di essa,
16le caldaie, le palette, i forchettoni e tutti gli accessori che Curam-Abi fece di bronzo splendido per il re Salomone per il tempio.
17Il re li fece fondere nella valle del Giordano, nella fonderia, fra Succot e Zereda.
18Salomone fece tutti questi oggetti in grande quantità da non potersi calcolare il peso del bronzo.
19Salomone fece tutti gli oggetti destinati al tempio: l'altare d'oro e le tavole, su cui si ponevano i pani dell'offerta,
20i candelabri e le lampade d'oro da accendersi, come era prescritto, di fronte alla cella,
21i fiori, le lampade e gli spegnitoi d'oro, di quello più raffinato,
22i coltelli, gli aspersori, le coppe e i bracieri d'oro fino. Quanto alle porte del tempio, i battenti interni verso il Santo dei santi e i battenti della navata del tempio erano d'oro.
Chapter 5
1Fu ultimato così quanto Salomone aveva disposto per il tempio. Allora Salomone fece portare gli oggetti consacrati da Davide suo padre e depositò l'argento, l'oro e ogni arredo nel tesoro del tempio.
2Salomone allora convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele e tutti i capitribù, i principi dei casati israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion.
3Si radunarono presso il re tutti gli Israeliti per la festa che cadeva nel settimo mese.
4Quando furono giunti tutti gli anziani di Israele, i leviti sollevarono l'arca.
5Trasportarono l'arca e la tenda del convegno e tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li trasportarono i sacerdoti e i leviti.
6Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi, da non potersi contare né calcolare per il gran numero.
7I sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini.
8Difatti i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto.
9Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si prolungavano oltre l'arca verso la cella, ma non si vedevano di fuori; così è fino ad oggi.
10Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole, che Mosè vi pose sull'Oreb, le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dall'Egitto.
11Ora avvenne che, usciti i sacerdoti dal Santo - tutti i sacerdoti presenti infatti si erano santificati senza badare alle classi -
12mentre tutti i leviti cantori, cioè Asaf, Eman, Idutun e i loro figli e fratelli, vestiti di bisso, con cembali, arpe e cetre stavano in piedi a oriente dell'altare e mentre presso di loro 120 sacerdoti suonavano le trombe,
13avvenne che, quando i suonatori e i cantori fecero udire all'unisono la voce per lodare e celebrare il Signore e il suono delle trombe, dei cembali e degli altri strumenti si levò per lodare il Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre, allora il tempio si riempì di una nube, cioè della gloria del Signore.
14I sacerdoti non riuscivano a rimanervi per il loro servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore aveva riempito il tempio di Dio.
Chapter 6
1Allora Salomone disse:
2Ora io ti ho costruito una casa sublime, un luogo ove tu possa porre per sempre la dimora».
3Il re poi si voltò e benedisse tutta l'assemblea di Israele, mentre tutta l'assemblea di Israele stava in piedi
4e disse: «Benedetto il Signore Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto aveva predetto di sua bocca a Davide, mio padre:
5Da quando feci uscire il mio popolo dal paese d'Egitto non mi sono scelto una città fra tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse un tempio ove abitasse il mio nome e non mi sono scelto nessuno perché fosse guida del mio popolo Israele;
6ora mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide perché governi il mio popolo Israele.
7Davide mio padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele,
8ma il Signore disse a Davide mio padre: Hai deciso di costruire un tempio al mio nome; hai fatto bene a formulare tale progetto;
9solo che tu non costruirai il tempio, ma tuo figlio, generato da te, costruirà un tempio al mio nome.
10Il Signore ha attuato la sua parola; sono succeduto infatti a Davide mio padre e siedo sul trono di Israele, come aveva preannunziato il Signore e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele.
11Vi ho collocato l'arca dell'alleanza che il Signore aveva conclusa con gli Israeliti».
12Egli si pose poi davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta l'assemblea di Israele, e stese le mani.
13Salomone, infatti, aveva eretto una tribuna di bronzo e l'aveva collocata in mezzo al grande cortile; era lunga cinque cubiti, larga cinque e alta tre. Egli vi salì e si inginocchiò di fronte a tutta l'assemblea di Israele. Stese le mani verso il cielo e
14disse: «Signore, Dio di Israele, non c'è Dio simile a te in cielo e sulla terra. Tu mantieni l'alleanza e la misericordia verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore.
15Tu hai mantenuto, nei riguardi del tuo servo Davide mio padre, quanto gli avevi promesso; quanto avevi pronunziato con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi.
16Ora, Signore Dio di Israele, mantieni, nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli hai promesso: Non ti mancherà mai un discendente, il quale stia davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli vigilino sulla loro condotta, secondo la mia legge, come hai fatto tu con me.
17Ora, Signore Dio di Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta al tuo servo Davide!
18Ma è proprio vero che Dio abita con gli uomini sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che ti ho costruita!
19Tuttavia volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo innalza a te.
20Siano i tuoi occhi aperti verso questa casa, giorno e notte, verso il luogo dove hai promesso di porre il tuo nome, per ascoltare la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
21Ascolta le suppliche del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Tu ascoltali dai cieli, dal luogo della tua dimora; ascolta e perdona!
22Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché gli è imposta una maledizione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio,
23tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fà giustizia fra i tuoi servi; condanna l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l'innocente, rendendogli quanto merita la sua innocenza.
24Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico perché ha peccato contro di te, se si convertirà e loderà il tuo nome, pregherà e supplicherà davanti a te, in questo tempio,
25tu ascolta dal cielo, perdona il peccato del tuo popolo Israele e fallo tornare nel paese che hai concesso loro e ai loro padri.
26Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se ti pregheranno in questo luogo, loderanno il tuo nome e si convertiranno dal loro peccato perché tu li avrai umiliati,
27tu ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra, che hai dato in eredità al tuo popolo.
28Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o ruggine, invasione di cavallette o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nella sua terra o nelle sue città, quando scoppierà un'epidemia o un flagello qualsiasi,
29ogni preghiera e ogni supplica fatta da un individuo o da tutto il tuo popolo Israele, in seguito alla prova del castigo e del dolore, con le mani tese verso questo tempio,
30tu ascoltala dal cielo, luogo della tua dimora e perdona, rendendo a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno, poiché solo tu conosci il cuore dei figli dell'uomo.
31Fà sì che ti temano e camminino nelle tue vie per tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai nostri padri.
32Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, se viene da un paese lontano a causa del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, a pregare in questo tempio,
33tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero e tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è stato invocato su questo tempio, che io ho costruito.
34Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici, seguendo la via per la quale l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti verso questa città che ti sei scelta, e verso il tempio che ho costruito al tuo nome,
35ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.
36Quando peccheranno contro di te - non c'è, infatti, nessuno senza peccato - e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in un paese lontano o vicino,
37se, nel paese in cui saranno stati deportati, rientrando in se stessi, si convertiranno a te supplicandoti nel paese della loro prigionia dicendo: Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi,
38se faranno ritorno a te con tutto il cuore e con tutta l'anima, nel paese della loro prigionia ove li avranno deportati e ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai concesso ai loro padri, verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,
39tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. Perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te.
40Ora, mio Dio, i tuoi occhi siano aperti e le tue orecchie attente alla preghiera innalzata in questo luogo.
41Ora, alzati, Signore Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l'arca tua potente. Siano i tuoi sacerdoti, Signore Dio, rivestiti di salvezza e i tuoi fedeli esultino nel benessere.
42Signore Dio, non rigettare il tuo consacrato; ricordati i favori fatti a Davide tuo servo».
Chapter 7
1Appena Salomone ebbe finito di pregare, cadde dal cielo il fuoco, che consumò l'olocausto e le altre vittime, mentre la gloria del Signore riempiva il tempio.
2I sacerdoti non potevano entrare nel tempio, perché la gloria del Signore lo riempiva.
3Tutti gli Israeliti, quando videro scendere il fuoco e la gloria del Signore sul tempio, si prostrarono con la faccia a terra sul pavimento, adorarono e celebrarono il Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre.
4Il re e tutto il popolo sacrificarono vittime al Signore.
5Il re Salomone offrì in sacrificio ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il re e tutto il popolo dedicarono il tempio.
6I sacerdoti attendevano al servizio; i leviti con tutti gli strumenti musicali, fatti dal re Davide, celebravano il Signore, perché la sua grazia dura sempre, eseguendo le laudi composte da Davide. I sacerdoti suonavano le trombe di fronte ai leviti, mentre tutti gli Israeliti stavano in piedi.
7Salomone consacrò il centro del cortile di fronte al tempio; infatti ivi offrì gli olocausti e il grasso dei sacrifici di comunione, poiché l'altare di bronzo, eretto da Salomone, non poteva contenere gli olocausti, le offerte e i grassi.
8In quel tempo Salomone celebrò la festa per sette giorni; tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente di Egitto, un'assemblea grandissima, era con lui.
9Nel giorno ottavo ci fu una riunione solenne, essendo durata la dedicazione dell'altare sette giorni e sette giorni anche la festa.
10Il ventitrè del settimo mese Salomone congedò il popolo perché tornasse alle sue case contento e con la gioia nel cuore per il bene concesso dal Signore a Davide, a Salomone e a Israele suo popolo.
11Salomone terminò il tempio e la reggia; attuò quanto aveva deciso di fare nella casa del Signore e nella propria.
12Il Signore apparve di notte a Salomone e gli disse: «Ho ascoltato la tua preghiera; mi sono scelto questo luogo come casa di sacrificio.
13Se chiuderò il cielo e non ci sarà più pioggia, se comanderò alle cavallette di divorare la campagna e se invierò la peste in mezzo al mio popolo,
14se il mio popolo, sul quale è stato invocato il mio nome, si umilierà, pregherà e ricercherà il mio volto, perdonerò il suo peccato e risanerò il suo paese.
15Ora i miei occhi sono aperti e i miei orecchi attenti alla preghiera fatta in questo luogo.
16Ora io mi sono scelto e ho santificato questo tempio perché la mia presenza vi resti sempre; e lì saranno sempre i miei occhi e il mio cuore.
17Se tu camminerai davanti a me come ha camminato Davide tuo padre, facendo quanto ti ho comandato, e osserverai i miei statuti e decreti,
18consoliderò il trono del tuo regno come ho promesso a Davide tuo padre dicendogli: Non mancherà per te un successore che regni in Israele.
19Ma se voi devierete e abbandonerete i decreti e i comandi, che io ho posto innanzi a voi e andrete a servire dei stranieri e a prostrarvi a loro,
20vi sterminerò dal paese che vi ho concesso, e ripudierò questo tempio, che ho consacrato al mio nome, lo renderò la favola e l'oggetto di scherno di tutti i popoli.
21Riguardo a questo tempio, gia così eccelso, chiunque vi passerà vicino stupirà e dirà: Perché il Signore ha agito così con questo paese e con questo tempio?
22Si risponderà: Perché hanno abbandonato il Signore Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e si sono legati a dei stranieri, prostrandosi davanti a loro e servendoli. Per questo egli ha mandato su di loro tutte queste sciagure».
Chapter 8
1Passati i vent'anni durante i quali aveva edificato il tempio e la reggia,
2Salomone ricostruì le città che Curam gli aveva dato e vi stabilì gli Israeliti.
3Salomone andò ad Amat di Zoba e l'occupò.
4Egli ricostruì Palmira nel deserto e tutte le città di rifornimento, che aveva costruito in Amat.
5Ricostruì Bet-Coròn superiore e Bet-Coròn inferiore, fortezze con mura, battenti e catenacci.
6Lo stesso fece con Baalat, con tutte le città di rifornimento di sua proprietà e con tutte le città dei carri e dei cavalli; insomma eseguì tutto ciò che gli piacque di costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del suo dominio.
7Quanti rimanevano degli Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non erano Israeliti,
8cioè i loro discendenti, sopravvissuti dopo di loro nel paese, quanti non erano stati sterminati dagli Israeliti, Salomone li rese tributari, come lo sono fino ad oggi.
9Ma degli Israeliti Salomone non impiegò nessuno come schiavo per i suoi lavori, perché essi erano guerrieri, capi dei suoi scudieri, capi dei suoi carri e dei suoi cavalieri.
10Questi capi di prefetti, eletti dal re Salomone, erano duecentocinquanta e avevano la sorveglianza sul popolo.
11Salomone trasferì la figlia del faraone dalla città di Davide alla casa che aveva costruita per lei, perché aveva stabilito: «Una donna non deve abitare per me nella casa di Davide, re di Israele, perché è sacro ogni luogo in cui ha sostato l'arca del Signore».
12In quel tempo Salomone offrì olocausti al Signore sull'altare del Signore, che aveva costruito di fronte al vestibolo.
13Ogni giorno offriva olocausti secondo il comando di Mosè, nei sabati, nei noviluni e nelle tre feste dell'anno, cioè nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne.
14Secondo le disposizioni di Davide suo padre, stabilì le classi dei sacerdoti per il loro servizio; anche per i leviti dispose che nel loro ufficio lodassero Dio e assistessero i sacerdoti ogni giorno; ai portieri nelle loro classi assegnò le singole porte, perché così aveva comandato Davide, uomo di Dio.
15Non si allontanarono in nulla dalle disposizioni del re Davide riguardo ai sacerdoti e ai leviti; lo stesso avvenne riguardo ai tesori.
16Così fu realizzata tutta l'opera di Salomone da quando si gettarono le fondamenta del tempio fino al suo compimento definitivo.
17Allora Salomone andò ad Ezion-Ghèber e ad Elat sulla riva del mare, nella regione di Edom.
18Curam gli mandò alcune navi con propri equipaggi e uomini esperti del mare. Costoro, insieme con i marinai di Salomone, andarono in Ofir e di là presero quattrocentocinquanta talenti d'oro e li portarono al re Salomone.
Chapter 9
1La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne a Gerusalemme per metterlo alla prova mediante enigmi. Arrivò con un corteo molto numeroso e con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva in mente.
2Salomone rispose a tutte le sue domande; nessuna risultò occulta per Salomone tanto da non poterle rispondere.
3La regina di Saba, quando ebbe ammirato la sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito,
4i cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi servitori, l'attività dei suoi ministri e le loro divise, i suoi coppieri e le loro vesti, gli olocausti che egli offriva nel tempio, ne rimase incantata.
5Quindi disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito dire nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza.
6Io non avevo voluto credere a quanto si diceva finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non mi era stata riferita neppure una metà della grandezza della tua sapienza; tu superi la fama che avevo sentito su di te.
7Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi ministri, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza!
8Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te e ti ha costituito, sul suo trono, re per il Signore Dio tuo. Poiché il tuo Dio ama Israele e intende renderlo stabile per sempre, ti ha costituito suo re perché tu eserciti il diritto e la giustizia».
9Essa diede al re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non ci furono mai tanti aromi come quelli che la regina di Saba diede al re Salomone.
10Gli uomini di Curam e quelli di Salomone, che caricavano oro da Ofir, portarono legno di sandalo e pietre preziose.
11Con il legno di sandalo il re fece le scale del tempio e della reggia, cetre e arpe per i cantori; strumenti simili non erano mai stati visti nel paese di Giuda.
12Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto ella aveva mostrato di gradire, oltre l'equivalente di quanto ella aveva portato al re. Ella poi tornò nel suo paese con i suoi uomini.
13Il peso dell'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro,
14senza contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti; tutti i re dell'Arabia e i governatori del paese portavano a Salomone oro e argento.
15Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro,
16e trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò trecento sicli d'oro. Il re li pose nel palazzo della foresta del Libano.
17Il re fece un grande trono d'avorio, che rivestì d'oro puro.
18Il trono aveva sei gradini e uno sgabello d'oro connessi fra loro. Ai due lati del sedile c'erano due bracci, vicino ai quali si ergevano due leoni.
19Dodici leoni si ergevano, di qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano di simili in nessun regno.
20Tutto il vasellame per bere del re Salomone era d'oro; tutti gli arredi del palazzo della foresta del Libano erano d'oro fino; al tempo di Salomone l'argento non valeva nulla.
21Difatti le navi del re andavano a Tarsìs, guidate dai marinai di Curam; ogni tre anni tornavano le navi di Tarsìs cariche d'oro, d'argento, di avorio, di scimmie e di babbuini.
22Il re Salomone superò, per ricchezza e sapienza, tutti i re della terra.
23Tutti i re della terra desideravano avvicinare Salomone per ascoltare la sapienza che Dio gli aveva infusa.
24Ognuno di essi gli portava ogni anno il proprio tributo, oggetti d'oro e oggetti d'argento, vesti, armi, aromi, cavalli e muli.
25Salomone aveva quattromila stalle per i suoi cavalli e i suoi carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e presso il re in Gerusalemme.
26Egli dominava su tutti i re, dal fiume fino alla regione dei Filistei e fino al confine dell'Egitto.
27Il re fece sì che in Gerusalemme l'argento fosse comune come i sassi, i cedri numerosi come i sicomòri nella Sefela.
28Da Muzri e da tutti i paesi si importavano cavalli per Salomone.
29Le altre gesta di Salomone, dalle prime alle ultime, sono descritte negli atti del profeta Natan, nella profezia di Achia di Silo e nelle visioni del veggente Iedò riguardo a Geroboamo figlio di Nebàt.
30Salomone regnò in Gerusalemme su Israele quarant'anni.
31Salomone si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Roboamo.
Chapter 10
1Roboamo andò a Sichem, perché tutti gli Israeliti erano convenuti in Sichem per proclamarlo re.
2Quando lo seppe, Geroboamo figlio di Nebàt, che era in Egitto dove era fuggito per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto.
3Lo avevano mandato a chiamare e perciò Geroboamo si presentò con tutto Israele e dissero a Roboamo:
4«Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, ora tu alleggerisci la dura schiavitù di tuo padre e il giogo gravoso, che quegli ci ha imposto, e noi ti serviremo».
5Rispose loro: «Tornate da me fra tre giorni». Il popolo se ne andò.
6Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita e domandò: «Che mi consigliate di rispondere a questo popolo?».
7Gli dissero: «Se oggi ti mostrerai benevolo verso questo popolo, se l'accontenterai e se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi docili sudditi per sempre».
8Ma quegli trascurò il consiglio datogli dagli anziani e si consultò con i giovani, che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio.
9Domandò loro: «Che mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto: Alleggerisci il giogo impostoci da tuo padre?».
10I giovani, che erano cresciuti con lui, gli dissero: «Al popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! annunzierai: padre.
11Ora, se mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, io renderò ancora più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli».
12Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo giorno, come aveva ordinato il re quando affermò: «Tornate da me il terzo giorno».
13Il re rispose loro duramente. Il re Roboamo, respinto il consiglio degli anziani,
14disse loro secondo il consiglio dei giovani: io lo renderò ancora più grave. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli».
15Il re non ascoltò il popolo, poiché era disposizione divina che il Signore attuasse la parola che aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo.
16Tutto Israele, visto che il re non li ascoltava, rispose al re: Nulla in comune con il figlio di Iesse! Ognuno alle proprie tende, Israele! Ora pensa alla tua casa, Davide». Tutto Israele se ne andò alle sue tende.
17Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
18Il re Roboamo mandò Adoram, sovrintendente ai lavori forzati, ma gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Il re Roboamo allora salì in fretta sul suo carro e fuggì in Gerusalemme.
19Così Israele si ribellò alla casa di Davide; tale situazione dura fino ad oggi.
Chapter 11
1Roboamo, giunto in Gerusalemme, vi convocò le tribù di Giuda e di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro Israele allo scopo di riconquistare il regno a Roboamo.
2Ma questa parola del Signore fu rivolta a Semaia:
3«Annunzia a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, e a tutti gli Israeliti che sono in Giuda e in Beniamino:
4Dice il Signore: Non andate a combattere contro i vostri fratelli. Ognuno torni a casa, perché questa situazione è stata voluta da me». Ascoltarono le parole del Signore e rinunziarono a marciare contro Geroboamo.
5Roboamo abitò in Gerusalemme. Egli trasformò in fortezze alcune città di Giuda.
6Ricostruì Betlemme, Etam, Tekòa,
7Bet-Zur, Soco, Adullam,
8Gat, Maresa, Zif,
9Adoràim, Lachis, Azeka,
10Zorea, Aialon ed Ebron; queste fortezze erano in Giuda e in Beniamino.
11Egli rafforzò queste fortezze, vi prepose comandanti e vi stabilì depositi di cibarie, di olio e di vino.
12In ogni città depositò scudi e lance, rendendole fortissime.
13I sacerdoti e i leviti, che erano in tutto Israele, si radunarono da tutto il loro territorio per passare dalla sua parte.
14Sì, i leviti lasciarono i pascoli, le proprietà e andarono in Giuda e in Gerusalemme, perché Geroboamo e i suoi figli li avevano esclusi dal sacerdozio del Signore.
15Geroboamo aveva stabilito suoi sacerdoti per le alture, per i demoni e per i vitelli che aveva eretti.
16Dopo, da tutto Israele quanti avevano determinato in cuor loro di rimanere fedeli al Signore, Dio di Israele, andarono in Gerusalemme per sacrificare al Signore, Dio dei loro padri.
17Così rafforzarono il regno di Giuda e sostennero Roboamo figlio di Salomone, per tre anni, perché per tre anni egli imitò la condotta di Davide e di Salomone.
18Roboamo si prese in moglie Macalat figlia di Ierimot, figlio di Davide, e di Abiàil figlia di Eliàb, figlio di Iesse.
19Essa gli partorì i figli Ieus, Semaria e Zaam.
20Dopo di lei prese Maaca figlia di Assalonne, che gli partorì Abia, Attài, Ziza e Selomìt.
21Roboamo amò Maaca figlia di Assalonne più di tutte le altre mogli e concubine; egli prese diciotto mogli e sessanta concubine e generò ventotto figli e sessanta figlie.
22Roboamo costituì Abia figlio di Maaca capo, ossia principe tra i suoi fratelli, perché pensava di farlo re.
23Con astuzia egli sparse in tutte le contrade di Giuda e di Beniamino, in tutte le fortezze, alcuni suoi figli. Diede loro viveri in abbondanza e li provvide di mogli.
Chapter 12
1Quando il regno fu consolidato ed egli si sentì forte, Roboamo abbandonò la legge del Signore e tutto Israele lo seguì.
2Nell'anno quinto del re Roboamo, Sisach re d'Egitto marciò contro Gerusalemme, perché i suoi abitanti si erano ribellati al Signore.
3Egli aveva milleduecento carri, sessantamila cavalli. Coloro che erano venuti con lui dall'Egitto non si contavano: Libi, Succhei ed Etiopi.
4Egli prese le fortezze di Giuda e giunse fino a Gerusalemme.
5Il profeta Semaia si presentò a Roboamo e agli ufficiali di Giuda, che si erano raccolti in Gerusalemme per paura di Sisach, e disse loro: «Dice il Signore: Voi mi avete abbandonato, perciò anch'io vi ho abbandonati nelle mani di Sisach».
6Allora i capi di Israele e il re si umiliarono e dissero: «Giusto è il Signore!».
7Poiché si erano umiliati, il Signore parlò a Semaia: «Si sono umiliati e io non li distruggerò. Anzi concederò loro la liberazione fra poco; la mia ira non si rovescerà su Gerusalemme per mezzo di Sisach.
8Tuttavia essi saranno a lui sottomessi; così conosceranno la differenza fra la sottomissione a me e quella ai regni delle nazioni».
9Sisach, re d'Egitto, venne a Gerusalemme e prese i tesori del tempio e i tesori della reggia, li vuotò. Prese anche gli scudi d'oro fatti da Salomone.
10Il re Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie addette alla reggia.
11Ogni volta che il re andava nel tempio, le guardie li prendevano, quindi li riportavano nella sala delle guardie.
12Perché Roboamo si era umiliato, lo sdegno del Signore si ritirò da lui e non lo distrusse del tutto. Anzi in Giuda ci furono avvenimenti felici.
13Il re Roboamo si consolidò in Gerusalemme e regnò. Quando divenne re, Roboamo aveva quarantun anni; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per porvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si chiamava Naama.
14Egli fece il male, perché non aveva applicato il cuore alla ricerca del Signore.
15Le gesta di Roboamo, le prime e le ultime, sono descritte negli atti del profeta Semaia e del veggente Iddo, secondo le genealogie. Ci furono guerre continue fra Roboamo e Geroboamo.
16Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Abia.
Chapter 13
1Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo divenne re di Giuda Abia.
2Regnò tre anni in Gerusalemme; sua madre, di Gàbaa, si chiamava Maaca, figlia di Urièl. Ci fu guerra fra Abia e Geroboamo.
3Abia attaccò battaglia con un esercito di valorosi, quattrocentomila uomini scelti. Geroboamo si schierò in battaglia contro di lui con ottocentomila uomini scelti.
4Abia si pose sul monte Semaraim, che è sulle montagne di Efraim e gridò: «Ascoltatemi, Geroboamo e tutto Israele!
5Non sapete forse che il Signore, Dio di Israele, ha concesso il regno a Davide su Israele per sempre, a lui e ai suoi figli con un'alleanza inviolabile?
6Geroboamo figlio di Nebàt, ministro di Salomone figlio di Davide, è sorto e si è ribellato contro il suo padrone.
7Presso di lui si sono radunati uomini sfaccendati e iniqui; essi si fecero forti contro Roboamo figlio di Salomone. Roboamo era giovane, timido di carattere; non fu abbastanza forte di fronte a loro.
8Ora voi pensate di imporvi sul regno del Signore, che è nelle mani dei figli di Davide, perché siete una grande moltitudine e con voi sono i vitelli d'oro, che Geroboamo vi ha fatti come dei.
9Non avete forse voi scacciato i sacerdoti del Signore, figli di Aronne, e i leviti e non vi siete costituiti sacerdoti come i popoli degli altri paesi? Chiunque si è presentato con un giovenco di armento e con sette arieti a farsi consacrare è divenuto sacerdote di chi non è Dio.
10Quanto a noi, il Signore è nostro Dio; non l'abbiamo abbandonato. I sacerdoti, che prestano servizio al Signore, sono figli di Aronne e leviti sono gli addetti alle funzioni.
11Essi offrono al Signore olocausti ogni mattina e ogni sera, il profumo fragrante, i pani dell'offerta su una tavola monda, dispongono i candelabri d'oro con le lampade da accendersi ogni sera, perché noi osserviamo i comandi del Signore nostro Dio, mentre voi lo avete abbandonato.
12Ecco noi abbiamo, alla nostra testa, Dio con noi; i suoi sacerdoti e le trombe squillanti stanno per suonare la carica contro di voi. Israeliti, non combattete contro il Signore, Dio dei vostri padri, perché non avrete successo».
13Geroboamo li aggirò con un agguato per assalirli alle spalle. Le truppe stavano di fronte a Giuda, mentre coloro che erano in agguato si trovavano alle spalle.
14Quelli di Giuda si volsero. Avendo da combattere di fronte e alle spalle, gridarono al Signore e i sacerdoti suonarono le trombe.
15Tutti quelli di Giuda alzarono grida. Mentre quelli di Giuda emettevano grida, Dio sconfisse Geroboamo e tutto Israele di fronte ad Abia e a Giuda.
16Gli Israeliti fuggirono di fronte a Giuda; Dio li aveva messi in potere di costoro.
17Abia e la sua truppa inflissero loro una grave sconfitta; fra gli Israeliti caddero morti cinquecentomila uomini scelti.
18In quel tempo furono umiliati gli Israeliti, mentre si rafforzarono quelli di Giuda, perché avevano confidato nel Signore, Dio dei loro padri.
19Abia inseguì Geroboamo; gli prese le seguenti città: Betel con le dipendenze, Iesana con le dipendenze ed Efron con le dipendenze.
20Durante la vita di Abia Geroboamo non ebbe più forza alcuna; il Signore lo colpì ed egli morì.
21Abia, invece, si rafforzò; egli prese quattordici mogli e generò ventidue figli e sedici figlie.
22Le altre gesta di Abia, le sue azioni e le sue parole, sono descritte nella memoria del profeta Iddo.
23Abia si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Asa.
Chapter 14
1Asa fece ciò che è bene e giusto agli occhi del Signore suo Dio.
2Allontanò gli altari stranieri e le alture; spezzò le stele ed eliminò i pali sacri.
3Egli ordinò a Giuda di ricercare il Signore, Dio dei loro padri, e di eseguirne la legge e i comandi.
4Da tutte le città di Giuda allontanò le alture e gli altari per l'incenso. Il regno fu tranquillo sotto di lui.
5Ricostruì le fortezze in Giuda, poiché il paese era tranquillo e in quegli anni non si trovava in guerra; il Signore gli aveva concesso pace.
6Egli disse a Giuda: «Ricostruiamo quelle città circondandole di mura e di torri con porte e sbarre, mentre il paese è ancora in nostro potere perché abbiamo ricercato il Signore nostro Dio; noi l'abbiamo ricercato ed egli ci ha concesso la pace alle frontiere». Ricostruirono e prosperarono.
7Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda con grandi scudi e lance e di duecentottantamila Beniaminiti con piccoli scudi e archi. Tutti costoro erano uomini valorosi.
8Contro di loro marciò Zerach l'Etiope con un esercito di un milione di uomini e con trecento carri; egli giunse fino a Maresa.
9Asa gli andò incontro; si schierarono a battaglia nella valle di Sefata presso Maresa.
10Asa domandò al Signore, suo Dio: «Signore, fuori di te, nessuno può soccorrere nella lotta fra il potente e chi è senza forza; soccorrici, Signore nostro Dio, perché noi confidiamo in te e nel tuo nome marciamo contro questa moltitudine; Signore, tu sei nostro Dio; un uomo non prevalga su di te!».
11Il Signore sconfisse gli Etiopi di fronte ad Asa e di fronte a Giuda. Gli Etiopi si diedero alla fuga.
12Asa e quanti erano con lui li inseguirono fino a Gherar. Degli Etiopi ne caddero tanti da non restarne uno vivo, perché fatti a pezzi di fronte al Signore e al suo esercito. Quelli riportarono molto bottino.
13Conquistarono anche tutte le città intorno a Gherar, poiché lo spavento del Signore si era diffuso in esse; saccheggiarono tutte le città, nelle quali c'era grande bottino.
14Si abbatterono anche sulle tende dei pastori, facendo razzie di pecore e di cammelli in grande quantità, quindi tornarono a Gerusalemme.
Chapter 15
1Lo spirito di Dio investì Azaria, figlio di Obed.
2Costui, uscito incontro ad Asa, gli disse: «Asa e voi tutti di Giuda e di Beniamino, ascoltatemi! Il Signore sarà con voi, se voi sarete con lui; se lo ricercherete, si lascerà trovare da voi, ma se lo abbandonerete, vi abbandonerà.
3Per lungo tempo in Israele non c'era il vero Dio, né un sacerdote che insegnasse, né una legge.
4Ma, nella miseria, egli fece ritorno al Signore, Dio di Israele; lo ricercarono ed Egli si lasciò trovare da loro.
5In quei tempi non c'era pace per nessuno, perché grandi perturbazioni c'erano fra gli abitanti dei vari paesi.
6Una nazione cozzava contro l'altra, una città contro l'altra, perché Dio li affliggeva con tribolazioni di ogni genere.
7Ma voi siate forti e le vostre mani non crollino, perché ci sarà un salario per il vostro lavoro».
8Quando Asa ebbe udito queste parole e la profezia, riprese animo. Eliminò gli idoli da tutto il paese di Giuda e di Beniamino e dalle città che egli aveva conquistate sulle montagne di Efraim; rinnovò l'altare del Signore, che si trovava di fronte al vestibolo del Signore.
9Radunò tutti gli abitanti di Giuda e di Beniamino e quanti, provenienti da Efraim, da Manàsse e da Simeone, abitavano in mezzo a loro come stranieri; difatti da Israele erano venuti da lui in grande numero, avendo constatato che il Signore era con lui.
10Si radunarono in Gerusalemme nel terzo mese dell'anno quindicesimo del regno di Asa.
11In quel giorno sacrificarono al Signore parte della preda che avevano riportata: settecento buoi e settemila pecore.
12Si obbligarono con un'alleanza a ricercare il Signore, Dio dei loro padri, con tutto il cuore e con tutta l'anima.
13Per chiunque, grande o piccolo, uomo o donna, non avesse ricercato il Signore, Dio di Israele, c'era la morte.
14Giurarono al Signore a voce alta e con acclamazioni, fra suoni di trombe e di corni.
15Tutto Giuda gioì per il giuramento, perché avevano giurato con tutto il cuore e avevano ricercato il Signore con tutto l'ardore e questi si era lasciato trovare da loro e aveva concesso la pace alle frontiere.
16Il re destituì dalla sua dignità di regina Maaca, madre di Asa, perché aveva eretto un abominio in onore di Asera. Asa demolì questo abominio, lo fece a pezzi e lo bruciò nel torrente Cedron.
17Ma non scomparvero le alture da Israele, anche se il cuore di Asa si mantenne integro per tutta la vita.
18Egli fece portare nel tempio le cose consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasellame.
19Non ci fu guerra fino all'anno trentacinquesimo del regno di Asa.
Chapter 16
1Nell'anno trentaseiesimo del regno di Asa il re di Israele Baasa marciò contro Giuda. Egli fortificò Rama per impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda.
2Asa tirò fuori dai tesori del tempio e della reggia argento e oro e li mandò a Ben-Hadàd, re di Aram residente in Damasco, con questa proposta:
3«Ci sia alleanza fra me e te, come c'era fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando argento e oro. Su, rompi l'alleanza con Baasa re di Israele ed egli si ritiri da me».
4Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i suoi capi delle forze armate, che occuparono Iion, Dan, Abel-Maim e tutte le città di approvvigionamento di Nèftali.
5Quando lo seppe, Baasa cessò di fortificare Rama, desistette dalla sua impresa.
6Il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, che andarono a prendere le pietre e il legname con cui Baasa stava fortificando Rama e con questo materiale egli fortificò Gheba e Mizpà.
7In quel tempo il veggente Canàni si presentò ad Asa re di Giuda e gli disse: «Poiché ti sei appoggiato al re di Aram e non al Signore tuo Dio, l'esercito del re di Aram è sfuggito al tuo potere.
8Etiopi e Libi non costituivano forse un grande esercito, con numerosissimi carri e cavalli? Poiché ti appoggiasti al Signore, egli non li consegnò forse in tuo potere?
9Difatti il Signore con gli occhi scruta tutta la terra per mostrare la sua potenza a favore di chi si comporta con lui con cuore sincero. Tu in ciò hai agito da stolto; per questo d'ora in poi avrai guerre».
10Asa si sdegnò contro il veggente e lo mise in prigione, essendo adirato con lui per tali parole. In quel tempo Asa oppresse anche parte del popolo.
11Ecco le gesta di Asa, le prime come le ultime, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele.
12Nell'anno trentanovesimo del suo regno, Asa si ammalò gravemente ai piedi. Neppure nell'infermità egli ricercò il Signore, ricorrendo solo ai medici.
13Asa si addormentò con i suoi padri; morì nell'anno quarantunesimo del suo regno.
14Lo seppellirono nel sepolcro che egli si era scavato nella città di Davide. Lo stesero su un letto pieno di aromi e profumi lavorati da un esperto di profumeria; ne bruciarono per lui una quantità immensa.
Chapter 17
1Al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat, che si fortificò contro Israele.
2Egli mise guarnigioni militari in tutte le fortezze di Giuda; nominò governatori per le città di Giuda e per le città di Efraim occupate dal padre Asa.
3Il Signore fu con Giòsafat, perché egli seguì la primitiva condotta di suo padre e non ricercò i Baal,
4ma piuttosto ricercò il Dio di suo padre e ne seguì i comandi, senza imitare Israele.
5Il Signore consolidò il regno nelle mani di Giòsafat e tutto Giuda gli portava offerte. Egli ebbe ricchezze e gloria in quantità.
6Il suo cuore divenne forte nel seguire il Signore; eliminò anche le alture e i pali sacri da Giuda.
7Nell'anno terzo del suo regno mandò i suoi ufficiali Ben-Cail, Abdia, Zaccaria, Netaneèl e Michea a insegnare nelle città di Giuda.
8Con essi c'erano i leviti Semaia, Natania, Zebadia, Asael, Semiraimot, Giònata, Adonia e Tobia e i sacerdoti Elisama e Ioram.
9Insegnarono in Giuda; avevano con sé il libro della legge del Signore e percorsero tutte le città di Giuda, istruendo il popolo.
10Il terrore del Signore si diffuse per tutti i regni che circondavano Giuda e così essi non fecero guerra a Giòsafat.
11Da parte dei Filistei si portavano a Giòsafat tributi e argento in dono; anche gli Arabi gli portavano bestiame minuto: settemilasettecento arieti e settemilasettecento capri.
12Giòsafat cresceva sempre in potenza. Egli costruì in Giuda castelli e città di approvvigionamento.
13Disponeva di molta manodopera nelle città di Giuda. In Gerusalemme risiedevano i suoi guerrieri, uomini valorosi.
14Ecco il loro censimento secondo i casati: per Giuda, capi di migliaia: Adna il capo, e con lui trecentomila uomini valorosi.
15Alle sue dipendenze c'era il comandante Giovanni e con lui duecentottantamila uomini.
16Alle sue dipendenze c'era Amasia figlio di Zicrì, votato al Signore, e con lui duecentomila uomini valorosi;
17per Beniamino, Eliada, uomo valoroso, e con lui duecentomila armati di arco e di scudo.
18Alle sue dipendenze c'era Iozabad e con lui centottantamila uomini in assetto di guerra.
19Tutti costoro erano al servizio del re, oltre quelli che il re aveva stabiliti nelle fortezze in tutto Giuda.
Chapter 18
1Giòsafat, che aveva ricchezza e gloria in abbondanza, si imparentò con Acab.
2Dopo alcuni anni scese da Acab in Samaria e Acab uccise per lui e per la gente del suo seguito pecore e buoi in quantità e lo persuase ad attaccare con lui Ramot di Gàlaad.
3Acab re di Israele disse a Giòsafat re di Giuda: «Vuoi venire con me contro Ramot di Gàlaad?». Gli rispose: «Conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo; sarò con te in battaglia».
4Allora Giòsafat disse al re di Israele: «Consulta oggi stesso l'oracolo del Signore».
5Il re di Israele radunò i profeti, quattrocento circa, e domandò loro: «Devo marciare contro Ramot di Gàlaad o devo rinunziarvi?». Gli risposero: «Attacca; Dio la metterà nelle mani del re».
6Giòsafat disse: «Non c'è qui nessun profeta del Signore da consultare?».
7Il re di Israele rispose a Giòsafat: «Ci sarebbe un uomo con cui consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi predice il bene ma sempre il male. Si tratta di Michea figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re mio signore non parli così».
8Il re di Israele, chiamato un consigliere, gli ordinò: «Convoca subito Michea figlio di Imla!».
9Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda, seduti ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli sedevano nell'aia di fronte alla porta di Samaria e tutti i profeti predicevano davanti a loro.
10Sedecia, figlio di Chenaana, che si era fatto corna di ferro, affermava: «Così dice il Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei sino ad annientarli».
11Tutti i profeti predicevano allo stesso modo: «Assali Ramot di Gàlaad, avrai successo; il Signore la metterà nelle mani del re».
12Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: «Ecco le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re; ora la tua parola sia identica alle loro; predici il successo».
13Michea rispose: «Per la vita del Signore, io annunzierò solo quanto mi dirà il mio Dio».
14Si presentò al re, che gli domandò: «Michea, dobbiamo marciare contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?». Quegli rispose: «Attaccatela, avrete successo; i suoi abitanti saranno messi nelle vostre mani».
15Il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi altro che la verità in nome del Signore?».
16Allora egli disse: vagare sui monti come pecore senza pastore. Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace!».
17Il re di Israele disse a Giòsafat: «Non te l'avevo forse detto che non mi avrebbe predetto nulla di buono, ma solo il male?».
18Michea disse: «Pertanto, ascoltate la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito celeste stava alla sua destra e alla sua sinistra.
19Il Signore domandò: Chi ingannerà Acab re di Israele, perché marci contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi rispose in un modo e chi in un altro.
20Si fece avanti uno spirito che - presentatosi al Signore - disse: Io lo ingannerò. Il Signore gli domandò: Come?
21Rispose: Andrò e diventerò uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli disse: Lo ingannerai; certo riuscirai; và e fà così.
22Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna nella bocca di tutti questi tuoi profeti, ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura».
23Allora Sedecia figlio di Chenaana si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: «Per quale via lo spirito del Signore è passato da me per venire a parlare in te?».
24Michea rispose: «Ecco lo vedrai quando passerai di stanza in stanza per nasconderti».
25Il re di Israele disse: «Prendete Michea e conducetelo ad Amon capo della città e a Ioas figlio del re.
26Riferite loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo di pane e di acqua finché tornerò in pace».
27Michea disse: «Se tu tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mezzo mio».
28Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda marciarono su Ramot di Gàlaad.
29Il re di Israele disse a Giòsafat: «Io mi travestirò per andare in battaglia. Tu resta con i tuoi abiti». Il re di Israele si travestì ed entrarono in battaglia.
30Il re di Aram aveva ordinato ai suoi capi dei carri: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma unicamente contro il re di Israele!».
31Quando i capi dei carri videro Giòsafat dissero: «E' il re di Israele!». Lo circondarono per assalirlo; Giòsafat gridò e il Signore gli venne in aiuto e Dio li allontanò dalla sua persona.
32Quando si accorsero che non era il re di Israele, i capi dei carri si allontanarono da lui.
33Ma uno, teso a caso l'arco, colpì il re di Israele fra le maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: «Gira, portami fuori dalla mischia, perché sono ferito».
34La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re di Israele stette sul carro di fronte agli Aramei sino alla sera e morì al tramonto del sole.
Chapter 19
1Giòsafat, re di Giuda, tornò in pace a casa in Gerusalemme.
2Il veggente Ieu, figlio di Canàni, gli andò incontro e disse a Giòsafat: «Si doveva forse recare aiuto a un empio? Potevi dunque amare coloro che odiano il Signore? Per questo lo sdegno del Signore è contro di te.
3Tuttavia in te si sono trovate cose buone, perché hai bruciato i pali sacri nella regione e hai rivolto il tuo cuore alla ricerca di Dio».
4Giòsafat, dopo un soggiorno in Gerusalemme, si recò di nuovo fra il suo popolo da Bersabea alle montagne di Efraim, riportandolo al Signore, Dio dei loro padri.
5Egli stabilì giudici nella regione, in tutte le fortezze di Giuda, città per città.
6Ai giudici egli raccomandò: «Guardate a quello che fate, perché non giudicate per gli uomini, ma per il Signore, il quale sarà con voi quando pronunzierete la sentenza.
7Ora il timore del Signore sia con voi; nell'agire badate che nel Signore nostro Dio non c'è nessuna iniquità; egli non ha preferenze personali né accetta doni».
8Anche in Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e capifamiglia di Israele, per dirimere le questioni degli abitanti di Gerusalemme.
9Egli comandò loro: «Voi agirete nel timore del Signore, con fedeltà e con cuore integro.
10Su ogni causa che vi verrà presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città - si tratti di omicidio o di una questione che riguarda la legge o un comando, gli statuti o i decreti - istruiteli in modo che non si rendano colpevoli davanti al Signore e il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli. Agite così e non diventerete colpevoli.
11Ecco Amaria sommo sacerdote vi guiderà in ogni questione religiosa, mentre Zebadia figlio di Ismaele, capo della casa di Giuda, vi guiderà in ogni questione che riguarda il re; in qualità di scribi sono a vostra disposizioni i leviti. Coraggio, mettetevi al lavoro. Il Signore sarà con il buono».
Chapter 20
1In seguito i Moabiti e gli Ammoniti, aiutati dai Meuniti, mossero guerra a Giòsafat.
2Andarono ad annunziare a Giòsafat: «Una grande moltitudine è venuta contro di te da oltre il mare, da Edom. Ecco sono in Cazezon-Tamàr, cioè in Engàddi».
3Nella paura Giòsafat si rivolse al Signore; per questo indisse un digiuno per tutto Giuda.
4Quelli di Giuda si radunarono per implorare aiuto dal Signore; vennero da tutte le città di Giuda per implorare aiuto dal Signore.
5Giòsafat stette in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme nel tempio, di fronte al nuovo cortile.
6Egli disse: «Signore, Dio dei nostri padri, non sei forse tu il Dio che è in cielo? Tu domini su tutti i regni dei popoli. Nelle tue mani sono la forza e la potenza; nessuno può opporsi a te.
7Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli abitanti di questa regione di fronte al tuo popolo Israele e non hai consegnato il paese per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo?
8Gli Israeliti lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario al tuo nome dicendo:
9Se ci piomberà addosso una sciagura, una spada punitrice, una peste o una carestia, noi ci presenteremo a te in questo tempio, poiché il tuo nome è in questo tempio, e grideremo a te dalla nostra sciagura e tu ci ascolterai e ci aiuterai.
10Ora, ecco gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, nelle cui terre non hai permesso agli Israeliti di entrare, quando venivano dal paese d'Egitto, e perciò si sono tenuti lontani da quelli e non li hanno distrutti,
11ecco, ora ci ricompensano venendoci a scacciare dalla eredità che tu hai acquistata per noi.
12Dio nostro, non ci vorrai rendere giustizia nei loro riguardi, poiché noi non abbiamo la forza di opporci a una moltitudine così grande piombataci addosso? Non sappiamo che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te».
13Tutti gli abitanti di Giuda stavano in piedi davanti al Signore, con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli.
14Allora lo spirito del Signore, in mezzo all'assemblea, fu su Iacazièl, figlio di Zaccaria, figlio di Benaià, figlio di Ieièl, figlio di Mattania, levita dei figli di Asaf.
15Egli disse: «Porgete l'orecchio, voi tutti di Giuda, abitanti di Gerusalemme e tu, re Giòsafat. Vi dice il Signore: Non temete e non spaventatevi davanti a questa moltitudine immensa perché la guerra non è diretta contro di voi, ma contro Dio.
16Domani, scendete contro di loro; ecco, saliranno per la salita di Ziz. Voi li sorprenderete al termine della valle di fronte al deserto di Ieruel.
17Non toccherà a voi combattere in tale momento; fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza che il Signore opererà per voi, o Giuda e Gerusalemme. Non temete e non abbattetevi. Domani, uscite loro incontro; il Signore sarà con voi».
18Giòsafat si inginocchiò con la faccia a terra; tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al Signore per adorarlo.
19I leviti, dei figli dei Keatiti e dei figli dei Korachiti, si alzarono a lodare il Signore, Dio di Israele, a piena voce.
20La mattina dopo si alzarono presto e partirono per il deserto di Tekòa. Mentre si muovevano, Giòsafat si fermò e disse: «Ascoltatemi, Giuda e abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore vostro Dio e sarete saldi; credete nei suoi profeti e riuscirete».
21Quindi, consigliatosi con il popolo, mise i cantori del Signore, vestiti con paramenti sacri, davanti agli uomini in armi, perché lodassero il Signore dicendo:
22Appena cominciarono i loro canti di esultanza e di lode, il Signore tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, venuti contro Giuda e furono sconfitti.
23Gli Ammoniti e i Moabiti insorsero contro gli abitanti delle montagne di Seir per votarli allo sterminio e distruggerli. Quando ebbero finito con gli abitanti delle montagne di Seir, contribuirono a distruggersi a vicenda.
24Quando quelli di Giuda raggiunsero la collina da dove si vedeva il deserto, si voltarono verso la moltitudine, ed ecco non c'erano che cadaveri gettati per terra, senza alcun superstite.
25Giòsafat e la sua gente andarono a raccogliere la loro preda. Vi trovarono in abbondanza bestiame, ricchezze, vesti e oggetti preziosi. Ne presero più di quanto ne potessero portare. Passarono tre giorni a raccogliere il bottino, perché esso era molto abbondante.
26Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà; poiché là benedissero il Signore, chiamarono quel luogo valle della Benedizione, nome ancora in uso.
27Quindi tutto Giuda e tutti quelli di Gerusalemme, con Giòsafat alla testa, partirono per tornare in Gerusalemme, pieni di gioia perché il Signore li aveva riempiti di letizia a spese dei loro nemici.
28Entrarono in Gerusalemme diretti al tempio, fra suoni di arpe, di cetre e di trombe.
29Quando si seppe che il Signore aveva combattuto contro i nemici di Israele, il terrore di Dio si diffuse su tutti i regni dei vari paesi.
30Il regno di Giòsafat fu tranquillo; Dio gli aveva concesso la pace su tutte le frontiere.
31Giòsafat regnò su Giuda. Aveva trentacinque anni quando divenne re; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia di Silchi.
32Seguì la strada di suo padre, senza allontanarsi, per fare ciò che è retto agli occhi del Signore.
33Ma non scomparvero le alture; il popolo non aveva ancora rafforzato il cuore nella ricerca del Dio dei suoi padri.
34Le altre gesta di Giòsafat, le prime come le ultime, ecco sono descritte negli atti di Ieu, figlio di Canàni, inseriti nel libro dei re di Israele.
35In seguito Giòsafat, re di Giuda, si alleò con Acazia re di Israele che agiva con empietà.
36Egli si associò a lui per costruire navi capaci di raggiungere Tarsis. Allestirono le navi in Ezion-Ghèber.
37Ma Elièzer figlio di Dodava, di Maresa, predisse contro Giòsafat: «Perché ti sei alleato con Acazia, il Signore ha aperto una breccia nei tuoi lavori». Le navi si sfasciarono e non poterono salpare per Tarsis.
Chapter 21
1Giòsafat si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con loro nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
2I suoi fratelli, figli di Giòsafat, erano Azaria, Iechièl, Zaccaria, Azariau, Michele e Sefatia; tutti costoro erano figli di Giòsafat re di Israele.
3Il padre aveva dato loro ricchi doni: argento, oro e oggetti preziosi insieme con fortezze in Giuda; il regno però l'aveva assegnato a Ioram, perché era il primogenito.
4Ioram prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con loro, anche alcuni ufficiali di Israele.
5Quando divenne re, Ioram aveva trentadue anni; regnò in Gerusalemme otto anni.
6Seguì la strada dei re di Israele, come aveva fatto la casa di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore,
7ma il Signore non volle distruggere la casa di Davide a causa dell'alleanza che aveva conclusa con Davide e della promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada, per lui e per i suoi figli.
8Durante il suo regno Edom si ribellò a Giuda e si elesse un re.
9Ioram con i suoi ufficiali e con tutti i carri passò la frontiera e, assalendoli di notte, sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme con gli ufficiali dei suoi carri.
10Ma Edom, ribellatosi a Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò al suo dominio, perché Ioram aveva abbandonato il Signore, Dio dei suoi padri.
11Egli inoltre eresse alture nelle città di Giuda, spinse alla idolatria gli abitanti di Gerusalemme e fece traviare Giuda.
12Gli giunse da parte del profeta Elia uno scritto che diceva: «Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Perché non hai seguito la condotta di Giòsafat tuo padre, né la condotta di Asa re di Giuda,
13ma hai seguito piuttosto la condotta dei re di Israele, hai spinto alla idolatria Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Acab, e inoltre hai ucciso i tuoi fratelli, cioè la famiglia di tuo padre, uomini migliori di te,
14ecco, il Signore farà cadere un grave disastro sul tuo popolo, sui tuoi figli, sulle tue mogli e su tutti i tuoi beni.
15Tu soffrirai gravi malattie, una malattia intestinale tale che per essa le tue viscere ti usciranno nel giro di due anni».
16Il Signore risvegliò contro Ioram l'ostilità dei Filistei e degli Arabi che abitano al fianco degli Etiopi.
17Costoro attaccarono Giuda, vi penetrarono e razziarono tutti i beni della reggia, asportando anche i figli e le mogli del re. Non gli rimase nessun figlio, se non Ioacaz il più piccolo.
18Dopo tutto questo, il Signore lo colpì con una malattia intestinale inguaribile.
19Andò avanti per più di un anno; verso la fine del secondo anno, gli uscirono le viscere per la gravità della malattia e così morì fra dolori atroci. E per lui il popolo non bruciò aromi, come si erano bruciati per i suoi padri.
20Quando divenne re, egli aveva trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme. Se ne andò senza lasciare rimpianti; lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.
Chapter 22
1Gli abitanti di Gerusalemme proclamarono re al suo posto Acazia, il minore dei figli, perché tutti quelli più anziani erano stati uccisi dalla banda che era penetrata con gli Arabi nell'accampamento. Così divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda.
2Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia ed era figlia di Omri.
3Anch'egli imitò la condotta della casa di Acab, perché sua madre lo consigliava ad agire da empio.
4Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come facevano quelli della famiglia di Acab, perché dopo la morte di suo padre costoro, per sua rovina, erano i suoi consiglieri.
5Su consiglio di costoro entrò anche in guerra con Ioram figlio di Acab, re di Israele e contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di Gàlaad. Gli Aramei ferirono Ioram,
6che tornò a curarsi in Izreèl per le ferite ricevute in Ramot di Gàlaad mentre combatteva con Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese per visitare Ioram figlio di Acab, in Izreèl perché costui era malato.
7Fu volontà di Dio che Acazia, per sua rovina, andasse da Ioram. Difatti, quando giunse, uscì con Ioram incontro a Ieu figlio di Nimsi, che il Signore aveva consacrato perché distruggesse la casa di Acab.
8Mentre faceva giustizia della casa di Acab, Ieu trovò i capi di Giuda e i nipoti di Acazia, suoi servi, e li uccise.
9Egli fece ricercare Acazia e lo catturarono mentre era nascosto in Samaria; lo condussero da Ieu, che lo uccise. Ma lo seppellirono, perché dicevano: «E' figlio di Giòsafat, che ha ricercato il Signore con tutto il cuore».
10Atalia, madre di Acazia, visto che era morto il figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale della casa di Giuda.
11Ma Iosabeat figlia del re, prese Ioas figlio di Acazia, e lo nascose, togliendolo dal gruppo dei figli del re destinati alla morte. Essa lo introdusse insieme con la nutrice in una camera da letto e così Iosabeat, figlia del re Ioram e moglie del sacerdote Ioiadà - era anche sorella di Acazia - sottrasse Ioas ad Atalia, che perciò non lo mise a morte.
12Egli rimase nascosto presso di lei nel tempio di Dio per sei anni; intanto Atalia regnava sul paese.
Chapter 23
1Nell'anno settimo Ioiadà, sentendosi sicuro, prese i capi di centurie, cioè Azaria, figlio di Ierocam, Ismaele figlio di Giovanni, Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia, ed Elisafàt figlio di Zicrì, e concluse un'alleanza con loro.
2Percorsero Giuda e radunarono i leviti da tutte le città di Giuda e i capi dei casati di Israele; essi vennero in Gerusalemme.
3Tutta l'assemblea concluse un'alleanza con il re nel tempio di Dio. Ioiadà disse loro: «Ecco il figlio del re. Deve regnare come ha promesso il Signore ai figli di Davide.
4Questo è ciò che dovrete fare: un terzo fra quelli di voi che prendono servizio il sabato, sacerdoti e leviti, monterà la guardia alle porte;
5un altro terzo starà nella reggia e un terzo alla porta di Iesod, mentre tutto il popolo starà nei cortili del tempio.
6Nessuno entri nel tempio, se non i sacerdoti e i leviti di servizio; costoro vi entreranno, perché essi sono santificati; tutto il popolo osserverà l'ordine del Signore.
7I leviti circonderanno il re, ognuno con l'arma in pugno; chiunque tenti di entrare nel tempio sia messo a morte. Essi staranno vicino al re seguendolo in ogni movimento».
8I leviti e tutti quelli di Giuda fecero quanto aveva comandato il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio di sabato come quelli che smontavano di sabato, perché il sacerdote Ioiadà non aveva licenziato le classi uscenti.
9Il sacerdote Ioiadà diede ai capi delle centurie lance, scudi grandi e piccoli, gia appartenenti al re Davide e allora depositati nel tempio di Dio.
10Mise tutto il popolo, ognuno con l'arma in pugno, nel lato meridionale e nel lato settentrionale del tempio, lungo l'altare e l'edificio, in modo da circondare il re.
11Si fece uscire il figlio del re e gli si impose il diadema con le insegne. Lo si proclamò re; Ioiadà e i suoi figli lo unsero e poi gridarono: «Viva il re!».
12Quando sentì le grida del popolo che acclamando correva verso il re, Atalia si presentò al popolo nel tempio.
13Guardò ed ecco, il re stava sul suo seggio all'ingresso; gli ufficiali e i trombettieri circondavano il re; tutto il popolo del paese gioiva a suon di trombe; i cantori, con gli strumenti musicali, intonavano i canti di lode. Atalia si strappò le vesti e gridò: «Tradimento, tradimento!».
14Il sacerdote Ioiadà ordinò ai capi delle centurie, che comandavano la truppa: «Fatela uscire attraverso le file! Chi la segue sia ucciso di spada». Infatti il sacerdote aveva detto: «Non uccidetela nel tempio».
15Le aprirono un passaggio con le mani; essa raggiunse la reggia per l'ingresso della porta dei Cavalli e là essi l'uccisero.
16Ioiadà concluse un'alleanza tra sé, il popolo tutto e il re, che il popolo fosse cioè il popolo del Signore.
17Tutti andarono nel tempio di Baal e lo demolirono; fecero a pezzi i suoi altari e le sue statue e uccisero Mattan, sacerdote di Baal, davanti agli altari.
18Ioiadà affidò la sorveglianza del tempio ai sacerdoti e ai leviti, che Davide aveva divisi in classi per il tempio, perché offrissero olocausti al Signore, come sta scritto nella legge di Mosè, fra gioia e canti, secondo le disposizioni di Davide.
19Stabilì i portieri alle porte del tempio perché non vi entrasse alcun immondo per nessun motivo.
20Prese i capi di centinaia, i notabili e quanti avevano autorità in mezzo al popolo del paese e fece scendere il re dal tempio. Attraverso la porta Superiore lo condussero nella reggia e lo fecero sedere sul trono regale.
21Tutto il popolo fu in festa e la città restò tranquilla benché Atalia fosse stata uccisa a fil di spada.
Chapter 24
1Quando Ioas divenne re aveva sette anni; regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia.
2Ioas fece ciò che è retto agli occhi del Signore finché visse il sacerdote Ioiadà.
3Ioiadà gli diede due mogli ed egli generò figli e figlie.
4In seguito, Ioas decise di restaurare il tempio.
5Radunò i sacerdoti e i leviti e disse loro: «Andate nelle città di Giuda e raccogliete ogni anno da tutti gli Israeliti denaro per restaurare il tempio del vostro Dio. Cercate di sollecitare il lavoro». Ma i leviti non mostrarono nessuna fretta.
6Allora il re convocò Ioiadà loro capo e gli disse: «Perché non hai richiesto dai leviti che portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa prescritta da Mosè servo del Signore e fissata dall'assemblea di Israele per la tenda della testimonianza?
7L'empia Atalia, infatti, e i suoi adepti hanno dilapidato il tempio di Dio; perfino tutte le cose consacrate del tempio hanno adoperato per i Baal».
8Per ordine del re fecero una cassa, che posero davanti alla porta del tempio.
9Quindi fecero un proclama in Giuda e in Gerusalemme perché si portasse al Signore la tassa imposta da Mosè servo di Dio a Israele nel deserto.
10Tutti i capi e tutto il popolo si rallegrarono e portarono il denaro che misero nella cassa fino a riempirla.
11Quando la cassa veniva portata per l'ispezione reale affidata ai leviti ed essi vedevano che c'era molto denaro, allora veniva lo scriba del re e l'ispettore nominato dal sommo sacerdote, vuotavano la cassa, quindi la prendevano e la ricollocavano al suo posto. Facevano così ogni giorno e così misero insieme molto denaro.
12Il re e Ioiadà lo diedero ai dirigenti dei lavori addetti al tempio ed essi impegnarono scalpellini e falegnami per le riparazioni del tempio; anche lavoratori del ferro e del bronzo si misero al lavoro per riparare il tempio.
13I dirigenti dei lavori si mostrarono molto attivi; per la loro opera le riparazioni progredirono; essi riportarono il tempio di Dio allo stato di una volta e lo consolidarono.
14Quando ebbero finito, portarono davanti al re e a Ioiadà il resto del denaro e con esso fecero arredi per il tempio: vasi per il servizio liturgico e per gli olocausti, coppe e altri oggetti d'oro e d'argento. Finché visse Ioiadà, si offrirono sempre olocausti nel tempio.
15Ma Ioiadà, divenuto vecchio e sazio di anni, morì a centotrenta anni.
16Lo seppellirono nella città di Davide con i re, perché aveva agito bene in Israele per il servizio del Signore e per il suo tempio.
17Dopo la morte di Ioiadà, i capi di Giuda andarono a prostrarsi davanti al re, che allora diede loro ascolto.
18Costoro trascurarono il tempio del Signore Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli idoli. Per questa loro colpa si scatenò l'ira di Dio su Giuda e su Gerusalemme.
19Il Signore mandò loro profeti perché li facessero ritornare a lui. Essi comunicarono loro il proprio messaggio, ma non furono ascoltati.
20Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò in mezzo al popolo e disse: «Dice Dio: perché trasgredite i comandi del Signore? Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore, anch'egli vi abbandona».
21Ma congiurarono contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio.
22Il re Ioas non si ricordò del favore fattogli da Ioiadà padre di Zaccaria, ma ne uccise il figlio, che morendo disse: «Il Signore lo veda e ne chieda conto!».
23All'inizio dell'anno successivo, marciò contro Ioas l'esercito degli Aramei. Essi vennero in Giuda e in Gerusalemme, sterminarono fra il popolo tutti i capi e inviarono l'intero bottino al re di Damasco.
24L'esercito degli Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore mise nelle loro mani un grande esercito, perché essi avevano abbandonato il Signore Dio dei loro padri. Gli Aramei fecero giustizia di Ioas.
25Quando furono partiti, lasciandolo gravemente malato, i suoi ministri ordirono una congiura contro di lui per vendicare il figlio del sacerdote Ioiadà e lo uccisero nel suo letto. Così egli morì e lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.
26Questi furono i congiurati contro di lui: Zabàd figlio di Simeat, l'Ammonita, e Iozabàd figlio di Simrit, il Moabita.
27Quanto riguarda i suoi figli, la quantità dei tributi da lui riscossi, il restauro del tempio di Dio, ecco tali cose sono descritte nella memoria del libro dei re. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.
Chapter 25
1Quando divenne re, Amazia aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Ioaddan.
2Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non con cuore perfetto.
3Quando il regno si fu rafforzato nelle sue mani, egli uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo padre.
4Ma non uccise i loro figli, perché sta scritto nel libro della legge di Mosè il comando del Signore: «I padri non moriranno per i figli, né i figli per i padri, ma ognuno morirà per il suo peccato».
5Amazia riunì quelli di Giuda e li distribuì, secondo i casati, sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto Giuda e Beniamino. Fece un censimento di tutti gli abitanti dai vent'anni in su e trovò che c'erano trecentomila uomini atti alla guerra, armati di lancia e di scudo.
6Egli assoldò da Israele centomila uomini valorosi per cento talenti d'argento.
7Gli si presentò un uomo di Dio che gli disse: «O re, non si unisca a te l'esercito di Israele, perché il Signore non è con Israele, né con alcuno dei figli di Efraim.
8Ma se tu vuoi marciare con loro, fà pure. Raffòrzati pure per la battaglia; Dio ti farà stramazzare davanti al nemico, poiché Dio ha la forza per aiutare e per abbattere».
9Amazia rispose all'uomo di Dio: «Che ne sarà dei cento talenti che ho dato per la schiera di Israele?». L'uomo di Dio rispose: «Il Signore può darti molto più di questo».
10Amazia congedò la schiera venuta a lui da Efraim perché se ne tornasse a casa; ma la loro ira divampò contro Giuda; tornarono a casa loro pieni di sdegno.
11Amazia, fattosi animo, andò a capo del suo esercito nella Valle del sale, ove sconfisse diecimila figli di Seir.
12Quelli di Giuda ne catturarono diecimila vivi e, condottili sulla cima della Roccia, li precipitarono giù; tutti si sfracellarono.
13I componenti della schiera, che Amazia aveva congedato perché non andassero con lui, assalirono le città di Giuda, da Samaria a Bet-Coròn, uccidendo in esse tremila persone e facendo un immenso bottino.
14Tornato dalla vittoria sugli Idumei, Amazia fece portare le divinità dei figli di Seir e le costituì suoi dei e si prostrò davanti a loro e offrì loro incenso.
15Perciò l'ira del Signore divampò contro Amazia; gli mandò un profeta che gli disse: «Perché ti sei rivolto a dei che non sono stati capace di liberare il loro popolo dalla tua mano?».
16Mentre costui lo apostrofava, il re lo interruppe: «Forse ti abbiamo costituito consigliere del re? Smettila! Perché vuoi farti uccidere?». Il profeta cessò, ma disse: «Vedo che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto una cosa simile e non hai dato retta al mio consiglio».
17Consigliatosi, Amazia re di Giuda mandò a dire a Ioas figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re di Israele: «Su, misuriamoci in guerra!».
18Ioas re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: «Il cardo del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Dà in moglie tua figlia a mio figlio. Ma una bestia selvatica del Libano passò e calpestò il cardo.
19Tu ripeti: Ecco ho sconfitto Edom! E il tuo cuore si è inorgoglito esaltandosi. Ma stattene a casa! Perché provocare una calamità e precipitare tu e Giuda con te?».
20Ma Amazia non diede ascolto. Era volontà di Dio che fossero consegnati nelle mani del nemico, perché si erano rivolti agli dei di Edom.
21Allora si mosse Ioas re di Israele; si sfidarono a battaglia, lui e Amazia re di Giuda, in Bet-Sèmes che appartiene a Giuda.
22Giuda fu sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella sua tenda.
23Ioas re di Israele in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Ioacaz. Condottolo in Gerusalemme, demolì una parte delle mura cittadine, dalla porta di Efraim fino alla porta dell'Angolo, per quattrocento cubiti.
24Prese tutto l'oro, l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio di Dio, che erano affidati a Obed-Edom, i tesori della reggia e alcuni ostaggi e poi tornò a Samaria.
25Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele.
26Le altre gesta di Amazia, le prime come le ultime, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele.
27Dopo che Amazia si fu allontanato dal Signore, fu ordita una congiura contro di lui in Gerusalemme. Egli fuggì in Lachis, ma lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero.
28Lo caricarono su cavalli e lo seppellirono con i suoi padri nella città di Davide.
Chapter 26
1Tutto il popolo di Giuda prese Ozia che aveva sedici anni e lo proclamò re al posto del padre Amazia.
2Egli ricostruì Elat e la ricondusse sotto il dominio di Giuda, dopo che il re si era addormentato con i suoi padri.
3Ozia aveva sedici anni quando divenne re; regnò cinquantadue anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Iecolia.
4Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Amazia suo padre.
5Egli ricercò Dio finché visse Zaccaria, che l'aveva istruito nel timore di Dio, e finché egli ricercò il Signore, Dio lo fece prosperare.
6Uscito in guerra contro i Filistei, smantellò le mura di Gat, di Iabne e di Asdòd; costruì piazzeforti nel territorio di Asdòd e in quello dei Filistei.
7Dio lo aiutò contro i Filistei, contro gli Arabi abitanti in Gur-Baal e contro i Meuniti.
8Gli Ammoniti pagavano un tributo a Ozia, la cui fama giunse sino alla frontiera egiziana, perché egli era divenuto molto potente.
9Ozia costruì torri in Gerusalemme alla porta dell'Angolo e alla porta della Valle e sul Cantone e le fortificò.
10Costruì anche torri nella steppa e scavò molte cisterne perché possedeva numeroso bestiame nella pianura e nell'altipiano; aveva campagnoli e vignaioli sui monti e sulle colline, perché egli amava l'agricoltura.
11Ozia possedeva un esercito agguerrito e pronto per combattere, diviso in schiere, registrate sotto la sorveglianze dello scriba Ieiel e di Maaseia, commissario agli ordini di Anania, uno degli ufficiali del re.
12Tutti i capi dei casati di quei prodi ammontavano a duemilaseicento.
13Da loro dipendeva un esercito di trecentosettemilacinquecento guerrieri di grande valore, pronti per aiutare il re contro il nemico.
14A loro, cioè a tutto l'esercito, Ozia fornì scudi e lance, elmi, corazze, archi e pietre per le fionde.
15In Gerusalemme aveva fatto costruire macchine, inventate da un esperto, che collocò sulle torri e sugli angoli per scagliare frecce e grandi pietre. La fama di Ozia giunse in regioni lontane; divenne potente perché fu molto assistito.
16Ma in seguito a tanta potenza si insuperbì il suo cuore fino a rovinarsi. Difatti si mostrò infedele al Signore suo Dio. Penetrò nel tempio per bruciare incenso sull'altare.
17Dietro a lui entrò il sacerdote Azaria con ottanta sacerdoti del Signore, uomini virtuosi.
18Questi si opposero al re Ozia, dicendogli: «Non tocca a te, Ozia, offrire l'incenso, ma ai sacerdoti figli di Aronne che sono stati consacrati per offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai commesso un'infrazione alla legge. Non hai diritto alla gloria che viene dal Signore Dio».
19Ozia, che teneva in mano il braciere per offrire l'incenso, si adirò. Mentre sfogava la sua collera contro i sacerdoti, gli spuntò la lebbra sulla fronte davanti ai sacerdoti nel tempio presso l'altare dell'incenso.
20Azaria sommo sacerdote, e tutti i sacerdoti si voltarono verso di lui, che apparve con la lebbra sulla fronte. Lo fecero uscire in fretta di lì; anch'egli si precipitò per uscire, poiché il Signore l'aveva colpito.
21Il re Ozia rimase lebbroso fino al giorno della morte. Egli abitò in una casa di isolamento, come lebbroso, escluso dal tempio. Suo figlio Iotam dirigeva la reggia e governava il popolo del paese.
22Le altre gesta di Ozia, le prime come le ultime, le ha descritte il profeta Isaia, figlio di Amoz.
23Ozia si addormentò con i suoi padri con i quali fu sepolto nel campo presso le tombe reali, perché si diceva: «E' un lebbroso». Al suo posto divenne re suo figlio Iotam.
Chapter 27
1Quando Iotam divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk.
2Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come agì Ozia suo padre, ma non entrò nel tempio e il popolo continuava a pervertirsi.
3Egli restaurò la porta Superiore del tempio; lavorò molto anche per le mura dell'Ofel.
4Ricostruì città sulle montagne di Giuda; costruì castelli e torri nelle zone boscose.
5Attaccò il re degli Ammoniti, vincendolo. Gli Ammoniti gli diedero in quell'anno - e anche nel secondo e terzo anno - cento talenti d'argento, diecimila kor di grano e altrettanti di orzo; questo gli consegnarono gli Ammoniti.
6Iotam divenne potente, perché aveva sempre camminato davanti al Signore suo Dio.
7Le altre gesta di Iotam, tutte le sue guerre e la sua condotta, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda.
8Quando divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme.
9Iotam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Acaz.
Chapter 28
1Quando Acaz divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come Davide suo antenato.
2Seguì le strade dei re di Israele; fece perfino fondere statue per i Baal.
3Egli bruciò incenso nella valle di Ben-Hinnòn; bruciò i suoi figli nel fuoco, imitando gli abomini delle popolazioni che il Signore aveva scacciate davanti agli Israeliti.
4Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde.
5Ma il Signore suo Dio lo mise nelle mani del re degli Aramei, i quali lo vinsero e gli presero un gran numero di prigionieri, che condussero in Damasco. Fu consegnato anche nelle mani del re di Israele, che gli aveva inflitto una grande sconfitta.
6Pekach, figlio di Romelia, in un giorno uccise centomila uomini in Giuda, tutti uomini valorosi, perché avevano abbandonato il Signore Dio dei loro padri.
7Zicri, un eroe di Efraim, uccise Maaseia figlio del re e Azrikam maggiordomo, ed Elkana luogotenente del re.
8Gli Israeliti condussero in prigionia, bottino preso ai propri fratelli, duecentomila persone fra donne, figli e figlie; essi raccolsero anche una preda abbondante che portarono in Samaria.
9C'era là un profeta del Signore, di nome Oded. Costui uscì incontro all'esercito che giungeva in Samaria e disse: «Ecco, a causa dello sdegno contro Giuda, il Signore, Dio dei vostri padri, li ha messi nelle vostre mani; ma voi li avete massacrati con un furore tale che è giunto fino al cielo.
10Ora voi dite di soggiogare, come vostri schiavi e schiave, gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme. Ma non siete anche voi colpevoli nei confronti del Signore vostro Dio?
11Ora ascoltatemi e rimandate i prigionieri, che avete catturati in mezzo ai vostri fratelli, perché altrimenti l'ira ardente del Signore ricadrà su di voi».
12Alcuni capi tra gli efraimiti, cioè Azaria figlio di Giovanni, Berechia figlio di Mesillemòt, Ezechia figlio di Sallùm, e Amasa figlio di Caldài si alzarono contro quanti tornavano dalla guerra,
13dicendo loro: «Non portate qui i prigionieri, perché su di noi pesa gia una colpa nei riguardi del Signore. Voi intendete aumentare il numero dei nostri peccati e delle nostre colpe, mentre la nostra colpa è gia grande e su Israele incombe un'ira ardente».
14I soldati allora rilasciarono i prigionieri e la preda davanti ai capi e a tutta l'assemblea.
15Alcuni uomini, designati per nome, si misero a rifocillare i prigionieri; quanti erano nudi li rivestirono e li calzarono con capi di vestiario presi dal bottino; diedero loro da mangiare e da bere, li medicarono con unzioni; quindi, trasportando su asini gli inabili a marciare, li condussero in Gerico, città delle palme, presso i loro fratelli. Poi tornarono in Samaria.
16In quel tempo il re Acaz mandò a chiedere aiuto al re di Assiria.
17Gli Idumei erano venuti ancora una volta e avevano sconfitto Giuda e fatto prigionieri.
18Anche i Filistei si erano sparsi per le città della Sefela e del Negheb di Giuda, occupando Bet-Sèmes, Aialon, Ghederot, Soco con le dipendenze, Timna con le dipendenze e Ghimzo con le dipendenze, vi si erano insediati.
19Poiché il Signore aveva umiliato Giuda a causa di Acaz re di Giuda, che aveva fomentato l'immoralità in Giuda ed era stato infedele al Signore.
20Anche Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria, venne contro di lui e lo oppresse anziché aiutarlo.
21Acaz spogliò il tempio, il palazzo del re e dei principi e consegnò tutto all'Assiria, ma non ne ricevette alcun aiuto.
22Anche quando si trovava alle strette, questo re Acaz continuava a essere infedele al Signore.
23Sacrificò agli dei di Damasco, che lo avevano sconfitto, dicendo: «Poiché gli dei dei re di Aram aiutano i loro fedeli, io sacrificherò loro ed essi mi aiuteranno». In realtà, essi provocarono la sua caduta e quella di tutto Israele.
24Acaz radunò gli arredi del tempio e li fece a pezzi; chiuse le porte del tempio, mentre eresse altari in tutti i crocicchi di Gerusalemme.
25In tutte le città di Giuda eresse alture per bruciare incenso ad altri dei, provocando così lo sdegno del Signore Dio dei suoi padri.
26Le altre gesta di lui e tutte le sue azioni, le prime come le ultime, ecco, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele.
27Acaz si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in città, in Gerusalemme, ma non lo collocarono nei sepolcri dei re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Ezechia.
Chapter 29
1Ezechia divenne re a venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia di Zaccaria.
2Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Davide suo antenato.
3Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, aprì le porte del tempio e le restaurò.
4Fece venire i sacerdoti e i leviti, ai quali, dopo averli radunati nella piazza d'oriente,
5disse: «Ascoltatemi, leviti! Ora purificatevi e poi purificate il tempio del Signore Dio dei vostri padri, e portate fuori l'impurità dal santuario.
6I nostri padri sono stati infedeli e hanno commesso ciò che è male agli occhi del Signore nostro Dio, che essi avevano abbandonato, distogliendo lo sguardo dalla dimora del Signore e voltandole le spalle.
7Han chiuso perfino le porte del vestibolo, spento le lampade, non hanno offerto più incenso né olocausti nel santuario al Dio di Israele.
8Perciò l'ira del Signore si è riversata su Giuda e su Gerusalemme ed egli ha reso gli abitanti oggetto di terrore, di stupore e di scherno, come potete constatare con i vostri occhi.
9Ora ecco, i nostri padri sono caduti di spada; i nostri figli, le nostre figlie e le nostre mogli sono andati per questo in prigionia.
10Ora io ho deciso di concludere un'alleanza con il Signore, Dio di Israele, perché si allontani da noi la sua ira ardente.
11Figli miei, non siate negligenti perché il Signore ha scelto voi per stare alla sua presenza, per servirlo, per essere suoi ministri e per offrirgli incenso».
12Si alzarono allora i leviti Macat figlio di Amasai, Gioele figlio di Azaria, dei Keatiti; dei figli di Merari: Kis figlio di Abdi, e Azaria figlio di Ieallelel; dei Ghersoniti: Ioach figlio di Zimma, ed Eden figlio di Ioach;
13dei figli di Elizafan, Simri e Ieiel; dei figli di Asaf, Zaccaria e Mattania;
14dei figli di Eman, Iechièl e Simei; dei figli di Idutun, Semaia e Uzziel.
15Essi riunirono i fratelli e si purificarono; quindi entrarono, secondo il comando del re e le prescrizioni del Signore, per purificare il tempio.
16I sacerdoti entrarono nell'interno del tempio per purificarlo; portarono fuori, nel cortile del tempio, ogni immondezza trovata nella navata. I leviti l'ammucchiarono per portarla fuori nel torrente Cedron.
17Il primo mese cominciarono la purificazione; nel giorno ottavo del mese entrarono nel vestibolo del Signore, purificarono il tempio in otto giorni; finirono il sedici del primo mese.
18Quindi entrarono negli appartamenti reali di Ezechia e gli dissero: «Abbiamo purificato il tempio, l'altare degli olocausti con tutti gli accessori e la tavola dei pani dell'offerta con tutti gli accessori.
19Abbiamo rinnovato e consacrato tutti gli oggetti che il re Acaz con empietà aveva messo da parte durante il suo regno. Ecco stanno davanti all'altare del Signore».
20Allora il re Ezechia, alzatosi subito, riunì i capi della città e salì al tempio.
21Portarono sette giovenchi, sette arieti, sette agnelli e sette capri per offrirli in sacrificio espiatorio per la casa reale, per il santuario e per Giuda. Il re ordinò ai sacerdoti, figli di Aronne, di offrirli in olocausto sull'altare del Signore.
22Scannarono i giovenchi, quindi i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo sparsero sull'altare. Scannarono gli arieti e ne sparsero il sangue sull'altare. Scannarono gli agnelli e ne sparsero il sangue sull'altare.
23Quindi fecero avvicinare i capri per il sacrificio espiatorio, davanti al re e all'assemblea, che imposero loro le mani.
24I sacerdoti li scannarono e ne sparsero il sangue - sacrificio per il peccato - sull'altare in espiazione per tutto Israele, perché il re aveva ordinato l'olocausto e il sacrificio espiatorio per tutto Israele.
25Il re assegnò il loro posto ai leviti nel tempio con cembali, arpe e cetre, secondo le disposizioni di Davide, di Gad veggente del re, e del profeta Natan, poiché si trattava di un comando del Signore dato per mezzo dei suoi profeti.
26Quando i leviti ebbero preso posto con gli strumenti musicali di Davide e i sacerdoti con le loro trombe,
27Ezechia ordinò di offrire gli olocausti sull'altare. Quando iniziò l'olocausto, cominciarono anche i canti del Signore al suono delle trombe e con l'accompagnamento degli strumenti di Davide re di Israele.
28Tutta l'assemblea si prostrò, mentre si cantavano inni e si suonavano le trombe; tutto questo durò fino alla fine dell'olocausto.
29Terminato l'olocausto, il re e tutti i presenti si inginocchiarono e si prostrarono.
30Il re Ezechia e i suoi capi ordinarono ai leviti di lodare il Signore con le parole di Davide e del veggente Asaf; lo lodarono fino all'entusiasmo, poi si inchinarono e adorarono.
31Allora Ezechia presa la parola, disse: «Ora siete incaricati ufficialmente del servizio del Signore. Avvicinatevi e portate qui le vittime e i sacrifici di lode nel tempio». L'assemblea portò le vittime e i sacrifici di lode, mentre quelli dal cuore generoso offrirono olocausti.
32Il numero degli olocausti offerti dall'assemblea fu: settanta buoi, cento arieti, duecento agnelli, tutti per l'olocausto in onore del Signore.
33Si consacrarono anche seicento buoi e tremila pecore.
34I sacerdoti erano troppo pochi e non bastavano a scuoiare tutti gli olocausti, perciò i loro fratelli i leviti li aiutarono finché non terminò il lavoro e finché i sacerdoti non si furono purificati; difatti i leviti erano stati più zelanti dei sacerdoti nel purificarsi.
35Ci fu anche un abbondante olocausto del grasso dei sacrifici di comunione e delle libazioni connesse con l'olocausto. Così fu ristabilito il culto nel tempio.
36Ezechia con tutto il popolo gioì perché Dio aveva ben disposto il popolo; tutto infatti si fece senza esitazioni.
Chapter 30
1Ezechia mandò messaggeri per tutto Israele e Giuda e scrisse anche lettere a Efraim e a Manàsse per convocare tutti nel tempio in Gerusalemme a celebrare la pasqua per il Signore Dio di Israele.
2Il re, i suoi ufficiali e tutta l'assemblea di Gerusalemme decisero di celebrare la pasqua nel secondo mese,
3perché non avevano potuto celebrarla nel tempo fissato per il fatto che i sacerdoti non si erano purificati in numero sufficiente e il popolo non si era radunato in Gerusalemme.
4La proposta piacque al re e a tutta l'assemblea.
5Stabilirono di proclamare con bando in tutto Israele, da Bersabea a Dan, che tutti venissero a celebrare in Gerusalemme la pasqua per il Signore Dio di Israele, perché molti non avevano osservato le norme prescritte.
6Partirono i corrieri con lettere da parte del re e dei suoi ufficiali per recarsi in tutto Israele e Giuda. Secondo l'ordine del re dicevano: «Israeliti, fate ritorno al Signore Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, ed egli ritornerà a quanti fra voi sono scampati dal pugno dei re d'Assiria.
7Non siate come i vostri padri e i vostri fratelli, infedeli al Signore Dio dei loro padri, che perciò li ha abbandonati alla desolazione, come potete constatare.
8Ora non siate di dura cervice come i vostri padri, date la mano al Signore, venite nel santuario che egli ha santificato per sempre. Servite il Signore vostro Dio e si allontanerà da voi la sua ira ardente.
9Difatti, se fate ritorno al Signore, i vostri fratelli e i vostri figli troveranno compassione presso coloro che li hanno deportati; ritorneranno in questo paese, poiché il Signore vostro Dio è clemente e misericordioso e non distoglierà lo sguardo da voi, se voi farete ritorno a lui».
10I corrieri passarono di città in città nel paese di Efraim e di Manàsse fino a Zàbulon, ma la gente li derideva e si faceva beffe di loro.
11Solo alcuni di Aser, di Manàsse e di Zàbulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme.
12In Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò negli uomini un pentimento concorde per eseguire il comando del re e degli ufficiali secondo la parola del Signore.
13Si riunì in Gerusalemme una grande folla per celebrare la festa degli azzimi nel secondo mese; fu un'assemblea molto numerosa.
14Cominciarono a eliminare gli altari che si trovavano in Gerusalemme; eliminarono anche tutti gli altari dei profumi e li gettarono nel torrente Cedron.
15Essi immolarono la pasqua il quattordici del secondo mese; i sacerdoti e i leviti, pieni di confusione, si purificarono e quindi presentarono gli olocausti nel tempio.
16Occuparono il proprio posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dai leviti
17perché molti dell'assemblea non si erano purificati. I leviti si occupavano dell'uccisione degli agnelli pasquali per quanti non avevano la purità richiesta per consacrarli al Signore.
18In realtà la maggioranza della gente, fra cui molti provenienti da Efraim, da Manàsse, da Issacar e da Zàbulon, non si era purificata; mangiarono la pasqua senza fare quanto è prescritto. Ezechia pregò per loro: «Il Signore che è buono perdoni
19chiunque abbia il cuore disposto a ricercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri, anche senza la purificazione necessaria per il santuario».
20Il Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo.
21Così gli Israeliti che si trovavano in Gerusalemme celebrarono la festa degli azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i sacerdoti e i leviti lodavano ogni giorno il Signore con gli strumenti che risuonavano in suo onore.
22Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano dimostrato un profondo senso del Signore; per sette giorni parteciparono al banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio dei loro padri.
23Tutta l'assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così passarono ancora sette giorni di gioia.
24Difatti il re Ezechia aveva donato alla moltitudine mille giovenchi e settemila pecore; anche i capi avevano donato alla moltitudine mille giovenchi e diecimila pecore. I sacerdoti si purificarono in gran numero.
25Tutta l'assemblea di Giuda, i sacerdoti e i leviti, tutto il gruppo venuto da Israele, gli stranieri venuti dal paese di Israele e gli abitanti di Giuda furono in festa.
26Ci fu una gioia straordinaria in Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone figlio di Davide, re di Israele, non c'era mai stata una cosa simile in Gerusalemme.
27I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa dimora di Dio nel cielo.
Chapter 31
1Quando tutto fu finito, gli Israeliti presenti andarono tutti nelle città di Giuda a infrangere le stele, a tagliare i pali sacri e a distruggere completamente le alture e gli altari in tutto Giuda, nel territorio di Beniamino, di Efraim e di Manàsse. Poi gli Israeliti tornarono nelle loro città, ognuno nella sua proprietà.
2Ezechia ricostituì le classi dei sacerdoti e dei leviti secondo le loro funzioni, assegnando a ognuno, ai sacerdoti e ai leviti, il proprio servizio riguardo all'olocausto e ai sacrifici di comunione per celebrare e lodare con inni e per servire alle porte degli accampamenti del Signore.
3Il re determinò quanto dei suoi beni dovesse essere destinato agli olocausti del mattino e della sera, agli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge del Signore.
4Egli ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di consegnare ai sacerdoti e ai leviti la loro parte perché questi potessero attendere alla legge del Signore.
5Appena si diffuse quest'ordine, gli Israeliti offrirono in abbondanza le primizie del grano, del mosto, dell'olio, del miele e di ogni altro prodotto agricolo e la decima abbondante di ogni cosa.
6Anche gli Israeliti e i Giudei, che abitavano nelle città di Giuda, portarono la decima degli armenti e dei greggi; portarono la decima dei doni consacrati al Signore loro Dio, facendone grandi ammassi.
7Nel terzo mese si cominciò a fare gli ammassi, che furono completati nel settimo mese.
8Vennero Ezechia e i capi; visti gli ammassi, benedissero il Signore e il popolo di Israele.
9Ezechia interrogò i sacerdoti e i leviti riguardo agli ammassi
10e il sommo sacerdote Azaria della casa di Zadòk gli rispose: «Da quando si è cominciato a portare l'offerta nel tempio, noi abbiamo mangiato e ci siamo saziati, ma ne è rimasto in abbondanza, perché il Signore ha benedetto il suo popolo; ne è rimasta questa grande quantità».
11Ezechia allora ordinò che si preparassero stanze nel tempio; le prepararono.
12Vi depositarono scrupolosamente le offerte, le decime e le cose consacrate. A tali cose presiedeva il levita Conania, alle cui dipendenze era il fratello Simei.
13Iechièl, Azaria, Nacat, Asaèl, Ierimòt, Iozabàd, Eliel, Ismachia, Macat e Benaià erano impiegati sotto la direzione di Conania e di suo fratello Simei per ordine del re Ezechia e di Azaria preposto al tempio.
14Kore figlio di Imna, levita custode della porta d'oriente, si occupava delle offerte spontanee fatte a Dio; egli distribuiva quanto si prelevava per l'offerta al Signore e le cose santissime.
15Da lui dipendevano Eden, Miniàmin, Giosuè, Semaia, Amaria e Secania nelle città sacerdotali come distributori fedeli tra i loro fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi,
16oltre ai maschi registrati dai tre anni in su; questi entravano ogni giorno nel tempio per il loro servizio, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi.
17La registrazione dei sacerdoti era fatta secondo i loro casati; quella dei leviti, dai vent'anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi.
18Erano registrati con tutti i bambini, le mogli, i figli e le figlie di tutta la comunità, poiché dovevano consacrarsi con fedeltà a ciò che è sacro.
19Per i figli di Aronne, ossia per i sacerdoti residenti in campagna, nelle zone attorno alle loro città, in ogni città c'erano uomini designati nominalmente per distribuire la parte dovuta a ogni maschio fra i sacerdoti e a ogni registrato fra i leviti.
20Ezechia fece lo stesso in tutto Giuda; egli fece ciò che è buono e retto davanti al Signore suo Dio.
21Quanto aveva intrapreso per il servizio del tempio, per la legge e per i comandi, lo fece cercando il suo Dio con tutto il cuore; per questo ebbe successo.
Chapter 32
1Dopo questi fatti e queste prove di fedeltà, ci fu l'invasione di Sennàcherib re d'Assiria. Penetrato in Giuda, assediò le città fortificate per forzarne le mura.
2Ezechia vide l'avanzata di Sennàcherib, che si dirigeva verso Gerusalemme per assediarla.
3Egli decise con i suoi ufficiali e con i suoi prodi di ostruire le acque sorgive, che erano fuori della città. Essi l'aiutarono.
4Si radunò un popolo numeroso per ostruire tutte le sorgenti e il torrente che attraversava il centro del paese, dicendo: «Perché dovrebbero venire i re d'Assiria e trovare acqua in abbondanza?».
5Ezechia si rafforzò; ricostruì tutta la parte diroccata delle mura, vi innalzò torri, costruì un secondo muro, fortificò il Millo della città di Davide e preparò armi in abbondanza e scudi.
6Designò capi militari sopra il popolo; li radunò presso di sé nella piazza della porta della città e così parlò al loro cuore:
7«Siate forti e coraggiosi! Non temete e non abbattetevi davanti al re d'Assiria e davanti a tutta la moltitudine che l'accompagna, perché con noi c'è uno più grande di chi è con lui.
8Con lui c'è un braccio di carne, con noi c'è il Signore nostro Dio per aiutarci e per combattere le nostre battaglie». Il popolo rimase rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda.
9In seguito Sennàcherib, re d'Assiria, mandò i suoi ministri a Gerusalemme, mentre egli con tutte le forze assaliva Lachis, per dire a Ezechia re di Giuda e a tutti quelli di Giuda che erano in Gerusalemme:
10«Dice Sennàcherib re d'Assiria: Di chi avete fiducia voi per restare in Gerusalemme assediata?
11Ezechia non vi inganna forse per farvi morire di fame e di sete quando asserisce: Il Signore nostro Dio ci libererà dalle mani del re di Assiria?
12Egli non è forse lo stesso Ezechia che ha eliminato le sue alture e i suoi altari dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Vi prostrerete davanti a un solo altare e su di esso soltanto offrirete incenso?
13Non sapete che cosa abbiamo fatto io e i miei padri a tutti i popoli di tutti i paesi? Forse gli dei dei popoli di quei paesi hanno potuto liberare i loro paesi dalla mia mano?
14Quale, fra tutti gli dei dei popoli di quei paesi che i miei padri avevano votato allo sterminio, ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? Potrà il vostro Dio liberarvi dalla mia mano?
15Ora, non vi inganni Ezechia e non vi seduca in questa maniera! Non credetegli, perché nessun dio di qualsiasi popolo o regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano e dalle mani dei miei padri. Nemmeno i vostri dei vi libereranno dalla mia mano!».
16Parlarono ancora i suoi ministri contro il Signore Dio e contro Ezechia suo servo.
17Sennàcherib aveva scritto anche lettere insultando il Signore Dio di Israele e sparlando di lui in questi termini: «Come gli dei dei popoli di quei paesi non hanno potuto liberare i loro popoli dalla mia mano, così il Dio di Ezechia non libererà dalla mia mano il suo popolo».
18Gli inviati gridarono a gran voce in ebraico al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo al fine di occuparne la città.
19Essi parlarono del Dio di Gerusalemme come di uno degli dei degli altri popoli della terra, opera di mani d'uomo.
20Allora il re Ezechia e il profeta Isaia figlio di Amoz, pregarono a questo fine e gridarono al Cielo.
21Il Signore mandò un angelo, che sterminò tutti i guerrieri valorosi, ogni capo e ogni ufficiale, nel campo del re d'Assiria. Questi se ne tornò, con la vergogna sul volto, nel suo paese. Entrò nel tempio del suo dio, dove alcuni suoi figli, nati dalle sue viscere, l'uccisero di spada.
22Così il Signore liberò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennàcherib re d'Assiria e dalla mano di tutti gli altri e concesse loro la pace alle frontiere.
23Allora molti portarono offerte al Signore in Gerusalemme e oggetti preziosi a Ezechia re di Giuda, che, dopo simili cose, aumentò in prestigio agli occhi di tutti i popoli.
24In quei giorni Ezechia si ammalò di malattia mortale. Egli pregò il Signore, che l'esaudì e operò un prodigio per lui.
25Ma la riconoscenza di Ezechia non fu proporzionata al beneficio, perché il suo cuore si era insuperbito; per questo su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò l'ira divina.
26Tuttavia Ezechia si umiliò della superbia del suo cuore e a lui si associarono gli abitanti di Gerusalemme; per questo l'ira del Signore non si abbattè su di essi finché Ezechia restò in vita.
27Ezechia ebbe ricchezze e gloria in abbondanza. Egli si costruì depositi per l'argento, l'oro, le pietre preziose, gli aromi, gli scudi e per qualsiasi cosa pregevole,
28magazzini per i prodotti del grano, del mosto e dell'olio, stalle per ogni genere di bestiame, ovili per le pecore.
29Si edificò città; ebbe molto bestiame minuto e grosso, perché Dio gli aveva concesso beni molto grandi.
30Ezechia chiuse l'apertura superiore delle acque del Ghicon, convogliandole in basso attraverso il lato occidentale nella città di Davide. Ezechia riuscì in ogni sua impresa.
31Ma quando i capi di Babilonia gli inviarono messaggeri per informarsi sul prodigio avvenuto nel paese, Dio l'abbandonò per metterlo alla prova e conoscerne completamente il cuore.
32Le altre gesta di Ezechia e le sue opere di pietà ecco sono descritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amoz, e nel libro dei re di Giuda e di Israele.
33Ezechia si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono nella salita dei sepolcri dei figli di Davide. Alla sua morte gli resero omaggio tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Al suo posto divenne re suo figlio Manàsse.
Chapter 33
1Quando Manàsse divenne re, aveva dodici anni; regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme.
2Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciato di fronte agli Israeliti.
3Ricostruì le alture demolite da suo padre Ezechia, eresse altari ai Baal, piantò pali sacri, si prostrò davanti a tutta la milizia del cielo e la servì.
4Costruì altari nel tempio, del quale il Signore aveva detto: «In Gerusalemme sarà il mio nome per sempre».
5Eresse altari a tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio.
6Fece passare i suoi figli per il fuoco nella Valle di Ben-Hinnòn. Praticò la magia, gli incantesimi e la stregoneria; istituì negromanti e indovini. Compì in molte maniere ciò che è male agli occhi del Signore provocando il suo sdegno.
7E collocò la statua dell'idolo che aveva fatto, nel tempio, di cui Dio aveva detto a Davide e al figlio Salomone: «In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre.
8Non lascerò più che il piede degli Israeliti si allontani dal paese che io ho concesso ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro nell'intera legge, ossia negli statuti e nei decreti dati loro per mezzo di Mosè».
9Manàsse fece traviare Giuda e gli abitanti di Gerusalemme spingendoli ad agire peggio delle popolazioni che il Signore aveva sterminate di fronte agli Israeliti.
10Il Signore parlò a Manàsse e al suo popolo, ma non gli badarono.
11Allora il Signore mandò contro di loro i capi dell'esercito del re assiro; essi presero Manàsse con uncini, lo legarono con catene di bronzo e lo condussero in Babilonia.
12Ridotto in tale miseria, egli placò il volto del Signore suo Dio e si umiliò molto di fronte al Dio dei suoi padri.
13Egli lo pregò e Dio si lasciò commuovere, esaudì la sua supplica e lo fece tornare in Gerusalemme nel suo regno; così Manàsse riconobbe che solo il Signore è Dio.
14In seguito, egli costruì il muro esteriore della città di Davide, a occidente del Ghicon, nella valle fino alla porta dei Pesci, che circondava l'Ofel; Manàsse lo tirò su a notevole altezza. In tutte le fortezze di Giuda egli pose capi militari.
15Rimosse gli dei stranieri e l'idolo dal tempio insieme con tutti gli altari che egli aveva costruito sul monte del tempio e in Gerusalemme e gettò tutto fuori della città.
16Restaurò l'altare del Signore e vi offrì sacrifici di comunione e di lode e comandò a Giuda di servire il Signore, Dio di Israele.
17Tuttavia il popolo continuava a sacrificare sulle alture, anche se lo faceva per il Signore.
18Le altre gesta di Manàsse, la sua preghiera a Dio e le parole che i veggenti gli comunicarono a nome del Signore Dio di Israele, ecco sono descritte nelle gesta dei re di Israele.
19La sua preghiera e come fu esaudito, tutta la sua colpa e la sua infedeltà, le località ove costruì alture, eresse pali sacri e statue prima della sua umiliazione, ecco sono descritte negli atti di Cozai.
20Manàsse si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono nel suo palazzo. Al suo posto divenne re suo figlio Amòn.
21Quando Amòn divenne re, aveva ventidue anni; regnò due anni in Gerusalemme.
22Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'aveva fatto Manàsse suo padre. Amòn offrì sacrifici a tutti gli idoli eretti da Manàsse suo padre e li servì.
23Non si umiliò davanti al Signore, come si era umiliato Manàsse suo padre; anzi Amòn aumentò le sue colpe.
24I suoi ministri ordirono una congiura contro di lui e l'uccisero nella reggia,
25ma il popolo del paese uccise quanti avevano congiurato contro Amòn. Lo stesso popolo del paese proclamò re, al posto di lui, suo figlio Giosia.
Chapter 34
1Quando Giosia divenne re, aveva otto anni; regnò trentun anni in Gerusalemme.
2Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore e seguì le strade di Davide suo antenato, senza fuorviare in nulla.
3Nell'anno ottavo del suo regno, era ancora un ragazzo, cominciò a ricercare il Dio di Davide suo padre. Nell'anno decimosecondo cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme, eliminando le alture, i pali sacri e gli idoli scolpiti o fusi.
4Sotto i suoi occhi furono demoliti gli altari di Baal; infranse gli altari per l'incenso, che vi erano sopra; distrusse i pali sacri e gli idoli scolpiti o fusi, riducendoli in polvere che sparse sui sepolcri di coloro che avevano sacrificato a tali cose.
5Le ossa dei sacerdoti le bruciò sui loro altari; così purificò Giuda e Gerusalemme.
6Lo stesso fece nella città di Manàsse, di Efraim e di Simeone fino a Nèftali, nei loro villaggi devastati.
7Demolì gli altari; fece a pezzi i pali sacri e gli idoli in modo da ridurli in polvere; demolì tutti gli altari per l'incenso in tutto il paese di Israele; poi fece ritorno a Gerusalemme.
8Nell'anno decimottavo del suo regno, dopo aver purificato il paese e il tempio, affidò a Safàn figlio di Asalia, a Maaseia governatore della città, e a Ioach figlio di Ioacaz, archivista, il restauro del tempio del Signore suo Dio.
9Costoro si presentarono al sommo sacerdote Chelkia e gli consegnarono il denaro depositato nel tempio; l'avevano raccolto i leviti custodi della soglia da Manàsse, da Efraim e da tutto il resto di Israele, da tutto Giuda, da Beniamino e dagli abitanti di Gerusalemme.
10Lo misero in mano ai direttori dei lavori che sovraintendevano al tempio ed essi l'utilizzarono per gli operai che lavoravano nel tempio per restaurarlo e rafforzarlo.
11Lo diedero ai falegnami e ai muratori per l'acquisto di pietre da taglio e di legname per l'armatura e la travatura dei locali lasciati rovinare dai re di Giuda.
12Quegli uomini lavoravano con fedeltà; erano stati loro preposti per la direzione Iacat e Abdia, leviti dei figli di Merari, Zaccaria e Mesullàm, Keatiti. Leviti esperti di strumenti musicali
13sorvegliavano i portatori e dirigevano quanti compivano lavori di qualsiasi genere; altri leviti erano scribi, ispettori e portieri.
14Mentre si prelevava il denaro depositato nel tempio, il sacerdote Chelkia trovò il libro della legge del Signore, data per mezzo di Mosè.
15Chelkia prese la parola e disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn.
16Safàn portò il libro dal re; egli inoltre riferì al re: «Quanto è stato ordinato, i tuoi servitori lo eseguiscono.
17Hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato ai sorveglianti e ai direttori dei lavori».
18Poi lo scriba Safàn annunziò al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn ne lesse una parte alla presenza del re.
19Udite le parole della legge, il re si strappò le vesti
20e comandò a Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Abdon figlio di Mica, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re:
21«Andate, consultate il Signore per me e per quanti sono rimasti in Israele e in Giuda riguardo alle parole di questo libro ora trovato; grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi, poiché i nostri padri non hanno ascoltato le parole del Signore facendo quanto sta scritto in questo libro».
22Chelkia insieme con coloro che il re aveva designati si recò dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tokat, figlio di Casra, il guardarobiere; essa abitava nel secondo quartiere di Gerusalemme. Le parlarono in tal senso
23ed essa rispose loro: «Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me:
24Dice il Signore: Ecco, io farò piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, tutte le maledizioni scritte nel libro letto davanti al re di Giuda,
25perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dei provocandomi a sdegno con tutte le opere delle loro mani. La mia collera si accenderà contro questo luogo e non si potrà spegnere.
26Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete: Dice il Signore, Dio di Israele: A proposito delle parole che hai udito,
27poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a Dio, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti; poiché ti sei umiliato davanti a me, ti sei strappate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ho ascoltato. Oracolo del Signore!
28Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri e sarai deposto nel tuo sepolcro in pace. I tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo e sui suoi abitanti». Quelli riferirono il messaggio al re.
29Allora il re inviò dei messi e radunò tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme.
30Il re, insieme con tutti gli uomini di Giuda, con gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i leviti e tutto il popolo, dal più grande al più piccolo, salì al tempio. Egli fece leggere ai loro orecchi tutte le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio.
31Il re, stando in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore, a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, eseguendo le parole dell'alleanza scritte in quel libro.
32Fece impegnare quanti si trovavano in Gerusalemme e in Beniamino. Gli abitanti di Gerusalemme agirono secondo l'alleanza di Dio, del Dio dei loro padri.
33Giosia rimosse tutti gli abomini da tutti i territori appartenenti agli Israeliti; costrinse quanti si trovavano in Israele a servire il Signore loro Dio. Finché egli visse non desistettero dal seguire il Signore, Dio dei loro padri.
Chapter 35
1Giosia celebrò in Gerusalemme la pasqua per il Signore. Gli agnelli pasquali furono immolati il quattordici del primo mese.
2Il re ristabilì i sacerdoti nei loro uffici e li incoraggiò al servizio del tempio.
3Egli disse ai leviti che ammaestravano tutto Israele e che si erano consacrati al Signore: «Collocate l'arca santa nel tempio costruito da Salomone figlio di Davide, re di Israele; essa non costituirà più un peso per le vostre spalle. Ora servite il Signore vostro Dio e il suo popolo Israele.
4Disponetevi, secondo i vostri casati, secondo le vostre classi, in base alla prescrizione di Davide, re di Israele, e alla prescrizione di Salomone suo figlio.
5State nel santuario a disposizione dei casati dei vostri fratelli, dei figli del popolo; per i leviti ci sarà una parte nei singoli casati.
6Immolate gli agnelli pasquali, purificatevi e mettetevi a disposizione dei vostri fratelli, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo di Mosè».
7Giosia diede ai figli del popolo, a quanti erano lì presenti, del bestiame minuto, cioè tremila agnelli e capretti come vittime pasquali, e in più tremila buoi. Tutto questo bestiame era di proprietà del re.
8I suoi ufficiali fecero offerte spontanee per il popolo, per i sacerdoti e per i leviti. Chelkia, Zaccaria, Iechièl, preposti al tempio, diedero ai sacerdoti, per i sacrifici pasquali, duemilaseicento agnelli e capretti, oltre trecento buoi.
9Conania, Semaia e Netaneèl suoi fratelli, Casabia, Iechièl e Iozabàd capi dei leviti, diedero ai leviti, per i sacrifici pasquali, cinquemila agnelli e capretti, oltre cinquecento buoi.
10Così tutto fu pronto per il servizio; i sacerdoti si misero al loro posto, così anche i leviti secondo le loro classi, secondo il comando del re.
11Immolarono gli agnelli pasquali: i sacerdoti spargevano il sangue, mentre i leviti scuoiavano.
12Misero da parte l'olocausto da distribuire ai figli del popolo, secondo le divisioni dei vari casati, perché lo presentassero al Signore, come sta scritto nel libro di Mosè. Lo stesso fecero per i buoi.
13Secondo l'usanza arrostirono l'agnello pasquale sul fuoco; le parti consacrate le cossero in pentole, in caldaie e tegami e le distribuirono sollecitamente a tutto il popolo.
14Dopo, prepararono la pasqua per se stessi e per i sacerdoti, poiché i sacerdoti, figli di Aronne, furono occupati fino a notte nell'offrire gli olocausti e le parti grasse; per questo i leviti prepararono per se stessi e per i sacerdoti figli di Aronne.
15I cantori, figli di Asaf, occupavano il loro posto, secondo le prescrizioni di Davide, di Asaf, di Eman e di Idutun veggente del re; i portieri erano alle varie porte. Costoro non dovettero allontanarsi dal loro posto, perché i leviti loro fratelli prepararono tutto per loro.
16Così in quel giorno fu disposto tutto il servizio del Signore per celebrare la pasqua e per offrire gli olocausti sull'altare del Signore, secondo l'ordine del re Giosia.
17Gli Israeliti presenti celebrarono allora la pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni.
18Dal tempo del profeta Samuele non era stata celebrata una pasqua simile in Israele; nessuno dei re di Israele aveva celebrato una pasqua come questa celebrata da Giosia, insieme con i sacerdoti, i leviti, tutti quelli di Giuda, i convenuti da Israele e gli abitanti di Gerusalemme.
19Questa pasqua fu celebrata nel decimottavo anno del regno di Giosia.
20Dopo tutto ciò, dopo che Giosia aveva riorganizzato il tempio, Necao re d'Egitto andò a combattere in Carchemis sull'Eufrate. Giosia marciò contro di lui.
21Quegli mandò messaggeri a dirgli: «Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Io non vengo contro di te, ma contro un'altra casa sono in guerra e Dio mi ha imposto di affrettarmi. Pertanto non opporti a Dio che è con me affinchè egli non ti distrugga».
22Ma Giosia non si ritirò. Deciso ad affrontarlo, non ascoltò le parole di Necao, che venivano dalla bocca di Dio, e attaccò battaglia nella valle di Meghiddo.
23Gli arcieri tirarono sul re Giosia. Il re diede l'ordine ai suoi ufficiali: «Portatemi via, perché sono ferito gravemente».
24I suoi ufficiali lo tolsero dal suo carro, lo misero in un altro carro e lo riportarono in Gerusalemme, ove morì. Fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri. Tutti quelli di Giuda e di Gerusalemme fecero lutto per Giosia.
25Geremia compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo ripetono ancora nei lamenti su Giosia; è diventata una tradizione in Israele. Esso è inserito fra i lamenti.
26Le altre gesta di Giosia, le sue opere di pietà secondo le prescrizioni della legge del Signore,
27le sue gesta, le prime come le ultime, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda.
Chapter 36
1Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia e lo proclamò re, al posto del padre, in Gerusalemme.
2Quando Ioacaz divenne re, aveva ventitrè anni; regnò tre mesi in Gerusalemme.
3Lo spodestò in Gerusalemme il re d'Egitto, che impose al paese un'indennità di cento talenti d'argento e di un talento d'oro.
4Il re d'Egitto nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello Eliakìm, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quanto al fratello di Ioacaz, Necao lo prese e lo deportò in Egitto.
5Quando Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo Dio.
6Contro di lui marciò Nabucodònosor re di Babilonia, che lo legò con catene di bronzo per deportarlo in Babilonia.
7Nabucodònosor portò in Babilonia parte degli oggetti del tempio, che depose in Babilonia nella sua reggia.
8Le altre gesta di Ioiakìm, gli abomini da lui commessi e le colpe che risultarono sul suo conto, ecco sono descritti nel libro dei re di Israele e di Giuda. Al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.
9Quando Ioiachìn divenne re, aveva diciotto anni; regnò tre mesi e dieci giorni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore.
10All'inizio del nuovo anno il re Nabucodònosor mandò a imprigionarlo per deportarlo in Babilonia con gli oggetti più preziosi del tempio. Egli nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello di suo padre Sedecìa.
11Quando Sedecìa divenne re, aveva ventun anni; regnò undici anni in Gerusalemme.
12Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo Dio. Non si umiliò davanti al profeta Geremia che gli parlava a nome del Signore.
13Si ribellò anche al re Nabucodònosor, che gli aveva fatto giurare fedeltà in nome di Dio. Egli si ostinò e decise fermamente in cuor suo di non far ritorno al Signore Dio di Israele.
14Anche tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato in Gerusalemme.
15Il Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché amava il suo popolo e la sua dimora.
16Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.
17Allora il Signore fece marciare contro di loro il re dei Caldei, che uccise di spada i loro uomini migliori nel santuario, senza pietà per i giovani, per le fanciulle, per gli anziani e per le persone canute. Il Signore mise tutti nelle sue mani.
18Quegli portò in Babilonia tutti gli oggetti del tempio, grandi e piccoli, i tesori del tempio e i tesori del re e dei suoi ufficiali.
19Quindi incendiarono il tempio, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutte le sue case più eleganti.
20Il re deportò in Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano,
21attuandosi così la parola del Signore, predetta per bocca di Geremia: «Finché il paese non abbia scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il tempo nella desolazione fino al compiersi di settanta anni».
22Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, a compimento della parola del Signore predetta per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro re di Persia, che fece proclamare per tutto il regno, a voce e per iscritto:
23«Dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio dei cieli, mi ha consegnato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il suo Dio sia con lui e parta!».
Nehemiah
Chapter 1
1Parole di Neemia figlio di Akalià. Nel mese di Casleu dell'anno ventesimo, mentre ero nella cittadella di Susa,
2Canàni, uno dei miei fratelli, e alcuni altri uomini arrivarono dalla Giudea. Li interrogai riguardo ai Giudei che erano rimpatriati, superstiti della deportazione, e riguardo a Gerusalemme.
3Essi mi dissero: «I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in grande miseria e abbattimento; le mura di Gerusalemme restano piene di brecce e le sue porte consumate dal fuoco».
4Udite queste parole, mi sedetti e piansi; feci lutto per parecchi giorni, digiunando e pregando davanti al Dio del cielo.
5E dissi: «Signore, Dio del cielo, Dio grande e tremendo, che mantieni l'alleanza e la misericordia con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandi,
6siano i tuoi orecchi attenti, i tuoi occhi aperti per ascoltare la preghiera del tuo servo; io prego ora davanti a te giorno e notte per gli Israeliti, tuoi servi, confessando i peccati, che noi Israeliti abbiamo commesso contro di te; anch'io e la casa di mio padre abbiamo peccato.
7Ci siamo comportati male con te e non abbiamo osservato i comandi, le leggi e le decisioni che tu hai dato a Mosè tuo servo.
8Ricordati della parola che hai affidato a Mosè tuo servo: Se sarete infedeli, io vi disperderò fra i popoli;
9ma se tornerete a me e osserverete i miei comandi e li eseguirete, anche se i vostri esiliati si trovassero all'estremità dell'orizzonte, io di là li raccoglierò e li ricondurrò al luogo che ho scelto per farvi dimorare il mio nome.
10Ora questi sono tuoi servi e tuo popolo; tu li hai redenti con grande potenza e con mano forte.
11Signore, siano i tuoi orecchi attenti alla preghiera del tuo servo e alla preghiera dei tuoi servi, che desiderano temere il tuo nome; concedi oggi buon successo al tuo servo e fagli trovare benevolenza davanti a questo uomo».
Chapter 2
1Nel mese di Nisan dell'anno ventesimo del re Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e glielo versai. Ora io non ero mai stato triste in sua presenza.
2Perciò il re mi disse: «Perché hai l'aspetto triste? Eppure non sei malato; non può esser altro che un'afflizione del cuore». Allora io ebbi grande timore
3e dissi al re: «Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non esser triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco?».
4Il re mi disse: «Che cosa domandi?». Allora io pregai il Dio del cielo,
5e poi risposi al re: «Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai suoi occhi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri dei miei padri, perché io possa ricostruirla».
6Il re, che aveva la regina seduta al suo fianco, mi disse: «Quanto durerà il tuo viaggio? Quando ritornerai?». Io gli indicai un termine di tempo. La cosa piacque al re; mi lasciò andare.
7Poi dissi al re: «Se piace al re, mi si diano le lettere per i governatori dell'Oltrefiume, perché mi lascino passare ed entrare in Giudea,
8e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, perché mi dia il legname per costruire le porte della cittadella presso il tempio, per le mura della città e per la casa che io abiterò». Il re mi diede le lettere perché la mano benefica del mio Dio era su di me.
9Giunsi presso i governatori dell'Oltrefiume e diedi loro le lettere del re. Il re aveva mandato con me una scorta di capi dell'esercito e di cavalieri.
10Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo ammonita furono informati del mio arrivo, ebbero gran dispiacere che fosse venuto un uomo a procurare il bene degli Israeliti.
11Giunto a Gerusalemme, vi rimasi tre giorni.
12Poi mi alzai di notte e presi con me pochi uomini senza dir nulla ad alcuno di quello che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme e senza aver altro giumento oltre quello che io cavalcavo.
13Uscii di notte per la porta della Valle e andai verso la fonte del Drago e alla porta del Letame, osservando le mura di Gerusalemme, come erano piene di brecce e come le sue porte erano consumate dal fuoco.
14Mi spinsi verso la porta della Fonte e la piscina del re, ma non vi era posto per cui potesse passare il giumento che cavalcavo.
15Allora risalii di notte la valle, sempre osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, tornai a casa.
16I magistrati non sapevano né dove io fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento non avevo detto nulla né ai Giudei né ai sacerdoti, né ai notabili, né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano dei lavori.
17Allora io dissi loro: «Voi vedete la miseria nella quale ci troviamo; Gerusalemme è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco. Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme e non saremo più insultati!».
18Narrai loro come la mano benefica del mio Dio era stata su di me e anche le parole che il re mi aveva dette. Quelli dissero: «Alziamoci e costruiamo!». E misero mano vigorosamente alla buona impresa.
19Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo ammonita, e Ghesem l'Arabo seppero la cosa, ci schernirono e ci derisero dicendo: «Che state facendo? Volete forse ribellarvi al re?».
20Allora io risposi loro: «Il Dio del cielo ci darà successo. Noi, suoi servi, ci metteremo a costruire; ma voi non avete né parte né diritto né ricordo in Gerusalemme».
Chapter 3
1Eliasìb, sommo sacerdote, con i suoi fratelli sacerdoti si misero a costruire la porta delle Pecore; la consacrarono e vi misero i battenti; continuarono a costruire fino alla torre di Mea, che poi consacrarono, e fino alla torre di Cananeèl.
2Accanto a Eliasìb lavoravano gli uomini di Gerico e accanto a loro lavorava Zaccùr figlio di Imri.
3I figli di Senaà costruirono la porta dei Pesci, ne fecero l'intelaiatura e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre.
4Accanto a loro lavorava alle riparazioni Meremòt figlio di Uria, figlio di Akkoz; accanto a loro lavorava alle riparazioni Mesullàm, figlio di Berechia figlio di Mesezabèel; accanto a loro lavorava alle riparazioni Zadòk figlio di Baana;
5accanto a loro lavoravano alle riparazioni quelli di Tekòa; ma i loro notabili non piegarono il collo a lavorare all'opera del loro Signore.
6Ioiadà figlio di Pasèach e Mesullàm figlio di Besodia, restaurarono la porta Vecchia; ne fecero l'intelaiatura e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre.
7Accanto a loro lavoravano alle riparazioni Melatia il Gabaonita, Iadon il Meronotita, e gli uomini di Gàbaon e di Mizpà, alle dipendenze della sede del governatore dell'Oltrefiume;
8accanto a loro lavorava alle riparazioni Uzzièl figlio di Caraia tra gli orefici e accanto a lui lavorava Anania tra i profumieri. Essi hanno rinforzato Gerusalemme fino al Muro Largo;
9accanto a loro lavorava alle riparazioni Refaia figlio di Cur, capo della metà del distretto di Gerusalemme.
10Accanto a loro lavorava alle riparazioni, di fronte alla sua casa, Iedaia figlio di Carumaf e accanto a lui lavorava Cattus figlio di Casabnià.
11Malchia figlio di Carim e Cassùb figlio di Pacat-Moab restaurarono la parte successiva di mura e la torre dei Forni.
12Accanto a loro lavorava alle riparazioni insieme con le figlie, Sallùm figlio di Allòches, capo della metà del distretto di Gerusalemme.
13Canun e gli abitanti di Zanòach restaurarono la porta della Valle; la ricostruirono, vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. Fecero inoltre mille cubiti di muro fino alla porta del Letame.
14Malchia figlio di Recàb, capo del distretto di Bet-Kerem, restaurò la porta del Letame; la ricostruì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre.
15Sallùm figlio di Col-Coze, capo del distretto di Mizpà, restaurò la porta della Fonte; la ricostruì, la coprì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. Fece inoltre il muro della piscina di Siloe, presso il giardino del re, fino alla scalinata per cui si scende dalla città di Davide.
16Dopo di lui Neemia figlio di Azbuk, capo della metà del distretto di Bet-Zur, lavorò alle riparazioni fin davanti alle tombe di Davide, fino alla piscina artificiale e fino alla casa dei Prodi.
17Dopo di lui lavoravano alle riparazioni i leviti, sotto Recum figlio di Bani; accanto a lui lavorava per il suo distretto Casabià, capo della metà del distretto di Keilà.
18Dopo di lui lavoravano alle riparazioni i loro fratelli, sotto Binnui figlio di Chenadàd, capo dell'altra metà del distretto di Keilà;
19accanto a lui Ezer figlio di Giosuè, capo di Mizpà, restaurava un'altra parte delle mura, di fronte alla salita dell'arsenale, all'angolo.
20Dopo di lui Baruch figlio di Zaccai ne restaurava con ardore un'altra parte dall'angolo fino alla porta della casa di Eliasìb sommo sacerdote.
21Dopo di lui Meremòt figlio di Uria, figlio di Akkoz, ne restaurava un'altra parte, dalla porta della casa di Eliasìb fino all'estremità della casa di Eliasìb.
22Dopo di lui lavoravano i sacerdoti che abitavano la periferia.
23Dopo di loro Beniamino e Cassùb lavoravano di fronte alla lo
33Quando Sanballàt seppe che noi edificavamo le mura, si adirò, si indignò molto, si fece beffe dei Giudei
34e disse in presenza dei suoi fratelli e dei soldati di Samaria: «Che vogliono fare questi miserabili Giudei? Rifarsi le mura e farvi subito sacrifici? Vogliono finire in un giorno? Vogliono far rivivere pietre sepolte sotto mucchi di polvere e consumate dal fuoco?».
35Tobia l'Ammonita, che gli stava accanto, disse: «Edifichino pure! Se una volpe vi salta su, farà crollare il loro muro di pietra!».
36Ascolta, Dio nostro, come siamo disprezzati! Fà ricadere sul loro capo il loro dileggio e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitù!
37Non coprire la loro iniquità e non sia cancellato dalla tua vista il loro peccato, perché hanno offeso i costruttori.
38Noi dunque andavamo ricostruendo le mura che furono dappertutto portate fino a metà altezza; il popolo aveva preso a cuore il lavoro.
Chapter 4
1Ma quando Sanballàt, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdoditi seppero che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva e che le brecce cominciavano a chiudersi, si adirarono molto
2e tutti assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e crearvi confusione.
3Allora noi pregammo il nostro Dio e contro di loro mettemmo sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi.
4Quelli di Giuda dicevano: «Le forze dei portatori vengono meno e le macerie sono molte; noi non potremo costruire le mura!».
5I nostri avversari dicevano: «Senza che s'accorgano di nulla, noi piomberemo in mezzo a loro, li uccideremo e faremo cessare i lavori».
6Poiché i Giudei che dimoravano vicino a loro vennero a riferirci dieci volte: «Da tutti i luoghi ai quali vi volgete, essi saranno contro di noi»,
7io, nelle parti sottostanti a ciascun posto oltre le mura, in luoghi scoperti, disposi il popolo per famiglie, con le loro spade, le loro lance, i loro archi.
8Dopo aver considerato la cosa, mi alzai e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: «Non li temete! Ricordatevi del Signore grande e tremendo; combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e le vostre figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!».
9Quando i nostri nemici vennero a sapere che eravamo informati della cosa, Dio fece fallire il loro disegno e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al suo lavoro.
10Da quel giorno la metà dei miei giovani lavorava e l'altra metà stava armata di lance, di scudi, di archi, di corazze; i capi erano dietro tutta la casa di Giuda.
11Quelli che costruivano le mura e quelli che portavano o caricavano i pesi, con una mano lavoravano e con l'altra tenevano la loro arma;
12tutti i costruttori, lavorando, portavano ciascuno la spada cinta ai fianchi. Il trombettiere stava accanto a me.
13Dissi allora ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: «L'opera è grande ed estesa e noi siamo sparsi sulle mura e distanti l'uno dall'altro.
14Dovunque udirete il suono della tromba, raccoglietevi presso di noi; il nostro Dio combatterà per noi».
15Così continuavamo i lavori, mentre la metà della mia gente teneva impugnata la lancia, dall'apparire dell'alba allo spuntar delle stelle.
16Anche in quell'occasione dissi al popolo: «Ognuno con il suo aiutante passi la notte dentro Gerusalemme, per far con noi la guardia durante la notte e riprendere il lavoro di giorno».
17Io poi, i miei fratelli, i miei servi e gli uomini di guardia che mi seguivano, non ci togliemmo mai le vesti; ognuno teneva l'arma a portata di mano.
Chapter 5
1Si alzò un gran lamento da parte della gente del popolo e delle loro mogli contro i loro fratelli Giudei.
2Alcuni dicevano: «Noi, i nostri figli e le nostre figlie siamo numerosi; ci si dia il grano perché possiamo mangiare e vivere!».
3Altri dicevano: «Dobbiamo impegnare i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per assicurarci il grano durante la carestia!».
4Altri ancora dicevano: «Abbiamo preso denaro a prestito sui nostri campi e sulle nostre vigne per pagare il tributo del re.
5La nostra carne è come la carne dei nostri fratelli, i nostri figli sono come i loro figli; ecco dobbiamo sottoporre i nostri figli e le nostre figlie alla schiavitù e alcune delle nostre figlie sono gia state ridotte schiave; noi non abbiamo via d'uscita, perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d'altri».
6Quando udii i loro lamenti e queste parole, ne fui molto indignato.
7Dopo aver riflettuto dentro di me, ripresi duramente i notabili e i magistrati e dissi loro: «Dunque voi esigete un interesse da usuraio dai nostri fratelli?». Convocai contro di loro una grande assemblea
8e dissi loro: «Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli Giudei che si erano venduti agli stranieri e voi stessi vendereste i vostri fratelli ed essi si venderebbero a noi?». Allora quelli tacquero e non seppero che rispondere.
9Io dissi: «Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste voi camminare nel timore del nostro Dio per non essere scherniti dagli stranieri nostri nemici?
10Anch'io, i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano. Ebbene, condoniamo loro questo debito!
11Rendete loro oggi stesso i loro campi, le loro vigne, i loro oliveti e le loro case e l'interesse del denaro del grano, del vino e dell'olio di cui siete creditori nei loro riguardi».
12Quelli risposero: «Restituiremo e non esigeremo più nulla da loro; faremo come tu dici». Allora chiamai i sacerdoti e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la promessa.
13Poi scossi la piega anteriore del mio mantello e dissi: «Così Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà mantenuto questa promessa e così sia egli scosso e vuotato di tutto!». Tutta l'assemblea disse: «Amen» e lodarono il Signore. Il popolo mantenne la promessa.
14Di più, da quando il re mi aveva stabilito loro governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse, durante dodici anni, né io né i miei fratelli mangiammo la provvista assegnata al governatore.
15I governatori che mi avevano preceduto, avevano gravato il popolo, ricevendone pane e vino, oltre a quaranta sicli d'argento; perfino i loro servi angariavano il popolo, ma io non ho fatto così, poiché ho avuto timore di Dio.
16Anzi ho messo mano ai lavori di queste mura e non abbiamo comperato alcun podere. Tutti i miei giovani erano raccolti là a lavorare.
17Avevo alla mia tavola centocinquanta uomini, Giudei e magistrati, oltre a quelli che venivano a noi dalle nazioni vicine.
18Quel che si preparava a mie spese ogni giorno era un bue, sei capi scelti di bestiame minuto e cacciagione; ogni dieci giorni vino per tutti in abbondanza. Tuttavia non ho mai chiesto la provvista assegnata al governatore, perché il popolo era gia gravato abbastanza a causa dei lavori.
19Mio Dio, ricordati in mio favore per quanto ho fatto a questo popolo.
Chapter 6
1Quando Sanballàt e Tobia e Ghesem l'Arabo e gli altri nostri nemici seppero che io avevo riedificato le mura e che non vi era più rimasta alcuna breccia, sebbene ancora io non avessi messo i battenti alle porte,
2Sanballàt e Ghesem mi mandarono a dire: «Vieni e troviamoci insieme a Chefirim, nella valle di Oni». Essi pensavano di farmi del male.
3Ma io inviai loro messaggeri a dire: «Sto facendo un gran lavoro e non posso scendere: perché dovrebbe interrompersi il lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?».
4Essi mandarono quattro volte a dirmi la stessa cosa e io risposi nello stesso modo.
5Allora Sanballàt mi mandò a dire la stessa cosa la quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta,
6nella quale stava scritto: «Si sente dire fra queste nazioni, e Gasmù lo afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi e perciò tu ricostruisci le mura e, secondo queste voci, tu diventeresti loro re
7e avresti inoltre stabilito profeti per far questa proclamazione a Gerusalemme: Vi è un re in Giuda! Or questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque e consultiamoci assieme».
8Ma io gli feci rispondere: «Le cose non stanno come tu dici, ma tu inventi!».
9Tutta quella gente infatti ci voleva impaurire e diceva: «Le loro mani desisteranno e il lavoro non si farà». Ora invece si sono irrobustite le mie mani!
10Io andai a casa di Semaia figlio di Delaia, figlio di Meetabèel, che si era rinchiuso là dentro; egli mi disse: «Troviamoci insieme nel tempio, dentro il santuario, e chiudiamo le porte del santuario, perché verranno ad ucciderti, di notte verranno ad ucciderti».
11Ma io risposi: «Un uomo come me può darsi alla fuga? Un uomo della mia condizione potrebbe entrare nel santuario per salvare la vita? No, io non entrerò».
12Compresi che non era mandato da Dio, ma aveva pronunziato quella profezia a mio danno, perché Tobia e Sanballàt l'avevano prezzolato.
13Era stato pagato per impaurirmi e indurmi ad agire in quel modo e a peccare, per farmi una cattiva fama ed espormi al disonore.
14Mio Dio, ricordati di Tobia e di Sanballàt, per queste loro opere; anche della profetessa Noadia e degli altri profeti che cercavano di spaventarmi!
15Le mura furono condotte a termine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni.
16Quando tutti i nostri nemici lo seppero, tutte le nazioni che stavano intorno a noi furono prese da timore e restarono molto sorprese alla vista e dovettero riconoscere che quest'opera si era compiuta per l'intervento del nostro Dio.
17In quei giorni i notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia e da Tobia ne ricevevano;
18infatti molti in Giuda erano suoi alleati, perché egli era genero di Secania figlio di Arach e suo figlio Giovanni aveva sposato la figlia di Mesullàm figlio di Berechia.
19Anche in mia presenza parlavano bene di lui e gli riferivano le mie parole. Anche Tobia mandava lettere per intimorirmi.
Chapter 7
1Quando le mura furono riedificate e io ebbi messo a posto le porte e i portinai, i cantori e i leviti furono stabiliti nei loro uffici,
2diedi il governo di Gerusalemme a Canàni mio fratello e ad Anania comandante della cittadella, perché era un uomo fedele e temeva Dio più di tanti altri.
3Ordinai loro: «Le porte di Gerusalemme non si aprano finché il sole non comincia a scaldare e si chiudano e si sbarrino le porte mentre i cittadini sono ancora in piedi; si stabiliscano delle guardie prese fra gli abitanti di Gerusalemme, ognuno al suo turno e ognuno davanti alla propria casa».
4La città era spaziosa e grande; ma dentro vi era poca gente e non si costruivano case.
5Il mio Dio mi ispirò di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per farne il censimento. prima volta e vi trovai scritto quanto segue:
6Questi sono gli abitanti della provincia che sono tornati dall'esilio: quelli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportati e che erano tornati in Gerusalemme e in Giudea, ognuno nella sua città.
7Essi erano tornati con Zorobabele, Giosuè, Neemia, Azaria, Raamia, Nahamani, Mardocheo, Bilsan, Mispèret, Bigvai, Necum e Baana.
8Figli di Pareos: duemila centosettantadue.
9Figli di Sefatia: trecentosettantadue.
10Figli di Arach: seicentocinquantadue.
11Figli di Paat-Moab, cioè i figli di Giosuè e di Ioab: duemila ottocentodiciotto.
12Figli di Elam: milleduecento cinquantaquattro.
13Figli di Zattu: ottocentoquarantacinque.
14Figli di Zaccai: settecentosessanta.
15Figli di Binnui: seicentoquarantotto.
16Figli di Bebai: seicentoventotto.
17Figli di Azgad: duemilatrecento ventidue.
18Figli di Adonikam: seicentosessantasette.
19Figli di Bigvai: duemilasessantasette.
20Figli di Adin: seicentocinquantacinque.
21Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto.
22Figli di Casum: trecentoventotto.
23Figli di Bezai: trecentoventiquattro.
24Figli di Carif: centododici.
25Figli di Gàbaon: novantacinque.
26Uomini di Betlemme e di Netofa: centottantotto.
27Uomini di Anatòt: centoventotto.
28Uomini di Bet-Azmàvet: quarantadue.
29Uomini di Kiriat-Iearìm, di Chefira e di Beeròt: settecentoquarantatrè.
30Uomini di Rama e di Gheba: seicentoventuno.
31Uomini di Micmas: centoventidue.
32Uomini di Betel e di Ai: centoventitrè.
33Uomini di un altro Nebo: cinquantadue.
34Figli di un altro Elam: milleduecento cinquantaquattro.
35Figli di Carim: trecentoventi.
36Figli di Gerico: trecentoquarantacinque.
37Figli di Lod, di Cadid e di Ono: settecentoventuno.
38Figli di Senaà: tremilanovecentotrenta.
39I sacerdoti: figli di Iedaia della casa di Giosuè: novecentosessantatrè.
40Figli di Immer: millecinquantadue.
41Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette.
42Figli di Carim: millediciassette.
43I leviti: figli di Giosuè, cioè di Kadmiel, di Binnui e di Odevà: settantaquattro.
44I cantori: figli di Asaf: centoquarantotto.
45I portieri: figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di Catità, figli di Sobai: centotrentotto.
46Gli oblati: figli di Zica, figli di Casufa, figli di Tabbaot,
47figli di Keros, figli di Sia, figli di Padon,
48figli di Lebana, figli di Agabà, figli di Salmai,
49figli di Canan, figli di Ghiddel, figli di Gacar,
50figli di Reaia, figli di Rezin, figli di Nekoda,
51figli di Gazzam, figli di Uzza, figli di Pasèach,
52figli di Besai, figli dei Meunim, figli dei Nefisesim,
53figli di Bakbuk, figli di Cakufa. figli di Carcur,
54figli di Baslit, figli di Mechida, figli di Carsa,
55figli di Barkos, figli di Sisara, figli di Temach,
56figli di Neziach, figli di Catifa.
57Discendenti dei servi di Salomone: figli di Sotai, figli di Sofèret, figli di Perida,
58figli di Iaala, figli di Darkon, figli di Ghiddel,
59figli di Sefatia, figli di Cattil, figli di Pochèret-Azzebàim, figli di Amòn.
60Totale degli oblati e dei discendenti dei servi di Salomone: trecentonovantadue.
61Ecco quelli che tornarono da Tel-Melach, da Tel-Carsa, da Cherub-Addòn e da Immer e che non avevano potuto stabilire il loro casato per dimostrare che erano della stirpe di Israele:
62figli di Delaia, figli di Tobia, figli di Nekoda: seicentoquarantadue.
63Tra i sacerdoti: figli di Cobaia, figli di Akkos, figli di Barzillài, il quale aveva sposato una delle figlie di Barzillài il Galaadita e fu chiamato con il loro nome.
64Questi cercarono il loro registro genealogico, ma non lo trovarono e furono quindi esclusi dal sacerdozio;
65il governatore ordinò loro di non mangiare cose santissime finché non si presentasse un sacerdote con Urim e Tummim.
66La comunità nel suo totale era di quarantaduemila trecentosessanta persone,
67oltre ai loro schiavi e alle loro schiave in numero di settemila trecentotrentasette. Avevano anche duecentoquarantacinque cantori e cantanti.
68Avevano settecentotrentasei cavalli, duecentoquarantacinque muli,
69quattrocentotrentacinque cammelli, seimila settecentoventi asini.
70Alcuni dei capifamiglia offrirono doni per la fabbrica. Il governatore diede al tesoro mille dracme d'oro, cinquanta coppe, cinquecentotrenta vesti sacerdotali.
71Alcuni capifamiglia diedero al tesoro della fabbrica ventimila dracme d'oro e duemiladuecento mine d'argento.
72Il resto del popolo diede ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti sacerdotali. [73a]I sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città.
Chapter 8
1Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele.
2Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
3Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge.
4Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.
5Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi.
6Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
7Giosuè, Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi al suo posto.
8Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura.
9Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
10Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
11I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!».
12Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.
13Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della legge.
14Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese.
15Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: «Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto».
16Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Efraim.
17Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto grande.
18Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito.
Chapter 9
1Il ventiquattro dello stesso mese, gli Israeliti si radunarono per un digiuno, vestiti di sacco e coperti di polvere.
2Quelli che appartenevano alla stirpe d'Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono dinanzi a Dio e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri.
3Poi si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano e fu fatta la lettura del libro della legge del Signore loro Dio, per un quarto della giornata; per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati e si prostrarono davanti al Signore loro Dio.
4Giosuè, Bani, Kadmiel, Sebania, Bunni, Serebia, Bani e Kenani si alzarono sulla pedana dei leviti e invocarono a gran voce il Signore loro Dio.
5I leviti Giosuè, Kadmiel, Bani, Casabnia, Serebia, Odia, Sebania e Petachia dissero: «Alzatevi e benedite il Signore vostro Dio ora e sempre! Si benedica il tuo nome glorioso che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e di ogni lode!
6Tu, tu solo sei il Signore, tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutte le loro schiere, la terra e quanto sta su di essa, i mari e quanto è in essi; tu fai vivere tutte queste cose e l'esercito dei cieli ti adora.
7Tu sei il Signore, il Dio che hai scelto Abram, lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei e lo hai chiamato Abramo.
8Tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te e hai stabilito con lui un'alleanza, promettendogli di dare alla sua discendenza il paese dei Cananei, degli Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti, dei Gebusei e dei Gergesei; tu hai mantenuto la tua parola, perché sei giusto.
9Tu hai visto l'afflizione dei nostri padri in Egitto e hai ascoltato il loro grido presso il Mare Rosso;
10hai operato segni e prodigi contro il faraone, contro tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che essi avevano trattato i nostri padri con durezza; ti sei fatto un nome fino ad oggi.
11Hai aperto il mare davanti a loro, ed essi sono passati in mezzo al mare sull'asciutto; quelli che li inseguivano tu li hai precipitati nell'abisso, come una pietra in fondo alle acque impetuose.
12Li hai guidati di giorno con una colonna di nube e di notte con una colonna di fuoco, per rischiarare loro la strada su cui camminare.
13Sei sceso sul monte Sinai e hai parlato con loro dal cielo e hai dato loro decreti giusti e leggi di verità, buoni statuti e buoni comandi;
14hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandi, decreti e una legge per mezzo di Mosè tuo servo.
15Hai dato loro pane del cielo quando erano affamati e hai fatto scaturire acqua dalla rupe quando erano assetati e hai comandato loro che andassero a prendere in possesso il paese che avevi giurato di dare loro.
16Ma essi, i nostri padri, si sono comportati con superbia, hanno indurito la loro cervice e non hanno obbedito ai tuoi comandi;
17si sono rifiutati di obbedire e non si sono ricordati dei miracoli che tu avevi operato in loro favore; hanno indurito la loro cervice e nella loro ribellione si sono dati un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, pietoso e misericordioso, lento all'ira e di grande benevolenza e non li hai abbandonati.
18Anche quando si sono fatti un vitello di metallo fuso e hanno detto: Ecco il tuo Dio che ti ha fatto uscire dall'Egitto! e ti hanno insultato gravemente,
19tu nella tua misericordia non li hai abbandonati nel deserto: la colonna di nube che stava su di loro non ha cessato di guidarli durante il giorno per il loro cammino e la colonna di fuoco non ha cessato di rischiarar loro la strada su cui camminavano di notte.
20Hai concesso loro il tuo spirito buono per istruirli e non hai rifiutato la tua manna alle loro bocche e hai dato loro l'acqua quando erano assetati.
21Per quarant'anni li hai nutriti nel deserto e non è mancato loro nulla; le loro vesti non si sono logorate e i loro piedi non si sono gonfiati.
22Poi hai dato loro regni e popoli e li hai spartiti fra di loro come un sovrappiù; essi hanno posseduto il paese di Sicon, cioè il paese del re di Chesbòn e il paese di Og re di Basan.
23Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo e li hai introdotti nel paese in cui avevi promesso ai loro padri di farli entrare per possederlo.
24I loro figli vi sono entrati e hanno preso in possesso il paese; tu hai umiliato dinanzi a loro i Cananei che abitavano il paese e li hai messi nelle loro mani con i loro re e con i popoli del paese, perché ne disponessero a loro piacere.
25Essi si sono impadroniti di fortezze, di una terra grassa, e hanno posseduto case piene d'ogni bene, cisterne scavate, vigne, oliveti, alberi da frutto in abbondanza; hanno mangiato e si sono saziati e si sono ingrassati e hanno vissuto in delizie per la tua grande bontà.
26Ma poi sono stati disobbedienti, si sono ribellati contro di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a te, e ti hanno offeso gravemente.
27Perciò tu li hai messi nelle mani dei loro nemici, che li hanno oppressi. Ma al tempo della loro angoscia essi hanno gridato a te e tu li hai ascoltati dal cielo e, nella tua grande misericordia, tu hai dato loro liberatori, che li hanno strappati dalle mani dei loro nemici.
28Ma quando avevano pace, ritornavano a fare il male dinanzi a te, perciò tu li abbandonavi nelle mani dei loro nemici, che li opprimevano; poi quando ricominciavano a gridare a te, tu li esaudivi dal cielo; così nella tua misericordia più volte li hai salvati.
29Tu li ammonivi per farli tornare alla tua legge; ma essi si mostravano superbi e non obbedivano ai tuoi comandi; peccavano contro i tuoi decreti, che fanno vivere chi li mette in pratica; la loro spalla rifiutava il giogo, indurivano la loro cervice e non obbedivano.
30Hai pazientato con loro molti anni e li hai scongiurati per mezzo del tuo spirito e per bocca dei tuoi profeti; ma essi non hanno voluto prestare orecchio. Allora li hai messi nelle mani dei popoli dei paesi stranieri.
31Però nella tua molteplice compassione, tu non li hai sterminati del tutto e non li hai abbandonati perché sei un Dio clemente e misericordioso.
32Ora, Dio nostro, Dio grande, potente e tremendo, che mantieni l'alleanza e la misericordia, non sembri poca cosa ai tuoi occhi tutta la sventura che è piombata su di noi, sui nostri re, sui nostri capi, sui nostri sacerdoti, sui nostri profeti, sui nostri padri, su tutto il tuo popolo, dal tempo dei re d'Assiria fino ad oggi.
33Tu sei stato giusto in tutto quello che ci è avvenuto, poiché tu hai agito fedelmente, mentre noi ci siamo comportati con empietà.
34I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messo in pratica la tua legge e non hanno obbedito né ai comandi né agli ammonimenti con i quali tu li scongiuravi.
35Essi mentre godevano del loro regno, del grande benessere che tu largivi loro e del paese vasto e fertile che tu avevi messo a loro disposizione, non ti hanno servito e non hanno abbandonato le loro azioni malvagie.
36Oggi eccoci schiavi nel paese che tu hai concesso ai nostri padri perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni. I suoi prodotti abbondanti sono dei re ai quali tu ci hai sottoposti a causa dei nostri peccati e che sono padroni dei nostri corpi e del nostro bestiame a loro piacere, e noi siamo in grande angoscia».
Chapter 10
1«A causa di tutto questo noi vogliamo sancire un impegno stabile e lo mettiamo in iscritto. Sul documento sigillato vi siano le firme dei nostri capi, dei nostri leviti e dei nostri sacerdoti».
2Sul documento sigillato firmarono Neemia il governatore, figlio di Akalià, e Sedecìa,
3Seraia, Azaria, Geremia,
4Pascur, Amaria, Malchia,
5Cattus, Sebania, Malluch,
6Carim, Meremòt, Abdia,
7Daniele, Ghinneton, Baruch,
8Mesullàm, Abia, Miamin,
9Maazia, Bilgai, Semaia; questi sono i sacerdoti.
10Leviti: Giosuè, figlio di Azania, Binnui dei figli di Chenadàd, Kadmiel,
11e i loro fratelli Sebania, Odia, Kelita, Pelaia, Canàn,
12Mica, Recob, Casaoià,
13Zaccur, Serebia, Sebania,
14Odia, Bani, Beninu.
15Capi del popolo: Pareos, Pacat-Moab, Elam, Zattu, Bani,
16Bunni, Azgad, Bebai,
17Adonia, Bigvai, Adin,
18Ater, Ezechia, Azzur,
19Odia, Casum, Bezai,
20Carif, Anatòt, Nebai,
21Magpias, Mesullàm, Chezìr,
22Mesezabeèl, Zadòk, Iaddua,
23Pelatia, Canan, Anaia,
24Osea, Anania, Cassùb,
25Alloches, Pilca, Sobek,
26Recum, Casabna, Maaseia,
27Achia, Canàn, Anan,
28Malluch, Carim, Baana.
29Il resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, gli oblati e quanti si erano preparati dai popoli dei paesi stranieri per aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, quanti avevano conoscenza e intelligenza,
30si unirono ai loro fratelli più ragguardevoli e si impegnarono con giuramento a camminare nella legge di Dio, data per mezzo di Mosè, servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i comandi del Signore, Dio nostro, le sue decisioni e le sue leggi.
31E in particolare: a non dare le nostre figlie agli abitanti del paese e a non prendere le loro figlie per i nostri figli;
32a non comprar nulla in giorno di sabato o in altro giorno sacro dai popoli che portassero a vendere in giorno di sabato qualunque genere di merci o di derrate; a lasciare in riposo la terra ogni settimo anno e a rinunziare a ogni credito.
33Ci siamo anche imposto per legge di dare ogni anno il terzo di un siclo per il servizio della casa del nostro Dio:
34per i pani dell'offerta, per il sacrificio continuo, per l'olocausto perenne, per i sacrifici dei sabati, dei noviluni, delle feste, per le offerte sacre, per i sacrifici espiatori in favore di Israele e per ogni lavoro della casa del nostro Dio.
35Tirando a sorte, noi sacerdoti, leviti e popolo abbiamo deciso circa l'offerta della legna da portare alla casa del nostro Dio, secondo i nostri casati paterni, a tempi fissi, anno per anno, perché sia bruciata sull'altare del Signore nostro Dio, come sta scritto nella legge.
36Ci siamo impegnati a portare ogni anno nel tempio le primizie del nostro suolo e le primizie di ogni frutto di qualunque pianta,
37come anche i primogeniti dei nostri figli e del nostro bestiame, secondo quanto sta scritto nella legge, e i primi parti del nostro bestiame grosso e minuto, per presentarli nella casa del nostro Dio ai sacerdoti che prestano servizio nella casa del nostro Dio.
38Ci siamo anche impegnati a portare ai sacerdoti nelle stanze della casa del nostro Dio le primizie della nostra pasta, le nostre offerte prelevate, cioè le primizie dei frutti di qualunque albero, del vino e dell'olio, e a dare la decima delle rendite del nostro suolo ai leviti. I leviti stessi preleveranno queste decime in tutti i luoghi da noi coltivati.
39Un sacerdote, figlio di Aronne, sarà con i leviti quando preleveranno le decime; i leviti porteranno un decimo della decima alla casa del nostro Dio nelle stanze del tesoro;
40perché in quelle stanze i figli d'Israele e i figli di Levi devono portare l'offerta prelevata sul frumento, sul vino e sull'olio; in quel luogo stanno gli arredi del santuario, i sacerdoti che prestano il servizio, i portieri e i cantori. Ci siamo impegnati così a non trascurare la casa del nostro Dio.
Chapter 11
1I capi del popolo si sono stabiliti a Gerusalemme; il resto del popolo ha tirato a sorte per far venire uno su dieci a popolare Gerusalemme, la città santa; gli altri nove potevano rimanere nelle altre città.
2Il popolo benedisse quanti si erano offerti spontaneamente per abitare in Gerusalemme.
3Ecco i capi della provincia che si sono stabiliti a Gerusalemme, mentre nelle città di Giuda ognuno si è stabilito nella sua proprietà, nella sua città: Israeliti, sacerdoti, leviti, oblati e i discendenti dei servi di Salomone.
4A Gerusalemme si sono stabiliti i figli di Giuda e i figli di Beniamino. Amaria, figlio di Sefatia, figlio di Macalalèel, dei figli di Perez:
5Maaseia figlio di Baruch, figlio di Col-Coze, figlio di Cazaia, figlio di Adaia, figlio di Ioiarib, figlio di Zaccaria, figlio della famiglia Selanita.
6Totale dei figli di Perez che si sono stabiliti a Gerusalemme: quattrocentosessantotto uomini valorosi.
7Questi sono i figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio di Ioed, figlio di Pedaia, figlio di Kolaia, figlio di Maaseia, figlio di Itiel, figlio di Isaia;
8dopo di lui, Gabbai, Sallai: in tutto, novecentoventotto.
9Gioele figlio di Zicrì; era loro capo e Giuda figlio di Assenùa era il secondo capo della città.
10Dei sacerdoti: Iedaia, Ioiarìb, Iachin,
11Seraia figlio di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di Meraiòt, figlio di Achitùb, capo del tempio,
12e i loro fratelli addetti al lavoro del tempio, in numero di ottocentoventidue; Adaia figlio di Ierocam, figlio di Pelalia, figlio di Amsi, figlio di Zaccaria, figlio di Pascur, figlio di Malchia,
13e i suoi fratelli, capi delle casate, in numero di duecentoquarantadue; Amasai figlio di Azareèl, figlio di Aczai, figlio di Mesillemòt, figlio di Immer,
14e i loro fratelli uomini valorosi, in numero di centoventotto; Zabdiel figlio di Ghedolìm era loro capo.
15Dei leviti: Semaia figlio di Cassùb, figlio di Azrikam, figlio di Casabià, figlio di Bunni;
16Sabbetài e Iozabàd, preposti al servizio esterno del tempio, fra i capi dei leviti;
17Mattania figlio di Mica, figlio di Zabdi, figlio di Asaf, il capo della salmodia, che intonava le lodi durante la preghiera; Bakbukia che gli veniva secondo tra i suoi fratelli; Abda figlio di Sammua, figlio di Galal, figlio di Ieditun.
18Totale dei leviti nella città santa: duecentottantaquattro.
19I portieri: Akkub, Talmon e i loro fratelli, custodi delle porte: centosettantadue.
20Il resto d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti si è stabilito in tutte le città di Giuda, ognuno nella sua proprietà.
21Gli oblati si sono stabiliti sull'Ofel e Zica e Ghispa erano a capo degli oblati.
22Il capo dei leviti a Gerusalemme era Uzzi figlio di Bani, figlio di Casabià, figlio di Mattania, figlio di Mica, dei figli di Asaf, che erano i cantori addetti al servizio del tempio;
23poiché vi era un ordine del re che riguardava i cantori e vi era una provvista assicurata loro ogni giorno.
24Petachia figlio di Mesezabeel, dei figli di Zerach, figlio di Giuda, suppliva il re per tutti gli affari del popolo.
25Quanto ai villaggi con le loro campagne, alcuni figli di Giuda si sono stabiliti in Kiriat-Arba e nei villaggi dipendenti, in Dibon e nei suoi villaggi, in Iekabseèl e nei suoi villaggi,
26in Iesuà, in Molada, in Bet-Pelet,
27in Cazar-Sual, in Bersabea e nei suoi villaggi,
28in Ziklàg, in Mecona e nei suoi villaggi,
29in En-Rimmòn, in Zorea, in Iarmut,
30in Zanoach, in Adullam e nei suoi villaggi, in Lachis e nei suoi villaggi, in Azeka e nei suoi villaggi. Si sono stabiliti da Bersabea fino alla valle di Hinnòm.
31I figli di Beniamino si sono stabiliti a Gheba, Micmas, Ai, Betel e nei luoghi che ne dipendevano;
32ad Anatòt, Nob, Anania,
33a Cazòr, Rama, Ghittàim,
34Cadid, Zeboim, Neballat,
35e Lod e Ono, nella valle degli Artigiani.
36Dei leviti parte si è stabilita con Giuda, parte con Beniamino.
Chapter 12
1Questi sono i sacerdoti e i leviti che sono tornati con Zorobabèle figlio di Sealtiel, e con Giosuè: Seraia, Geremia, Esdra,
2Amaria, Malluch, Cattus,
3Secania, Recum, Meremòt,
4Iddo, Ghinneton, Abia,
5Miamin, Maadia, Bilga,
6Semaia, Ioiarìb, Iedaia,
7Sallu, Amok, Chelkia, Iedaia. Questi erano i capi dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Giosuè.
8Leviti: Giosuè, Binnui, Kadmiel, Serebia, Giuda, Mattania, che con i suoi fratelli era preposto al canto degli inni di lode.
9Bakbukia e Unni, loro fratelli, stavano di fronte a loro secondo i loro turni di servizio.
10Giosuè generò Ioiachìm; Ioiachìm generò Eliasìb; Eliasìb generò Ioiadà;
11Ioiadà generò Giònata; Giònata generò Iaddua.
12Al tempo di Ioiachìm i sacerdoti che erano i capi delle casate sacerdotali erano i seguenti: del casato di Seraia, Meraia; di quello di Geremia, Anania;
13di quello di Esdra, Mesullàm; di quello di Amaria, Giovanni;
14di quello di Malluk, Giònata; di quello di Sebania, Giuseppe;
15di quello di Carim, Adna; di quello di Meraiòt, Chelkài;
16di quello di Iddo, Zaccaria; di quello di Ghinneton, Mesullàm;
17di quello di Abia, Zicrì; di quello di Miniamìn...; di quello di Moadia, Piltai;
18di quello di Bilga, Sammua; di quello di Semaia, Giònata;
19di quello di Ioiarìb, Mattenai; di quello di Iedaia, Uzzi;
20di quello di Sallu, Kallài; di quello di Amok, Eber;
21di quello di Chelkia, Casabià; di quello di Iedaia, Netaneèl.
22I leviti furono registrati, quanto ai capi casato, al tempo di Eliasìb, di Ioiadà, di Giovanni e di Iaddua; e i sacerdoti sotto il regno di Dario, il Persiano.
23I capi dei casati levitici sono registrati nel libro delle Cronache fino al tempo di Giovanni, figlio di Eliasìb.
24I capi dei leviti Casabià, Serebia, Giosuè, figlio di Kadmiel, insieme con i loro fratelli, che stavano di fronte a loro, dovevano cantare inni e lodi a turni alternati, secondo l'ordine di Davide, uomo di Dio.
25Mattania, Bakbukia, Abdia, Mesullàm, Talmon, Akkub erano portieri e facevano la guardia ai magazzini delle porte.
26Questi vivevano al tempo di Ioiachìm figlio di Giosuè, figlio di Iozadàk e al tempo di Neemia il governatore e di Esdra sacerdote e scriba.
27Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i leviti da tutti i luoghi dove si trovavano, per farli venire a Gerusalemme, perché la dedicazione si celebrasse con gioia, con inni e cantici e suono di cembali, saltèri e cetre.
28Gli appartenenti al corpo dei cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofatiti,
29da Bet-Gàlgala e dal territorio di Gheba e d'Azmàvet; poiché i cantori si erano edificati villaggi nei dintorni di Gerusalemme.
30I sacerdoti e i leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura.
31Allora io feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori. Il primo s'incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la porta del Letame;
32dietro questo coro camminavano Osea, metà dei capi di Giuda,
33Azaria, Esdra, Mesullàm,
34Giuda, Beniamino, Semaia, Geremia,
35appartenenti al coro dei sacerdoti con le trombe; Zaccaria figlio di Giònata, figlio di Semaia, figlio di Mattania, figlio di Michea, figlio di Zaccur, figlio di Asaf,
36e i suoi fratelli Semaia, Azareèl, Milalài, Ghilalài, Maài, Netaneèl, Giuda, Canàni, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio; Esdra lo scriba camminava alla loro testa.
37Giunti alla porta della Fonte, salirono davanti a loro per la scalinata della città di Davide sulle mura in salita, oltre la casa di Davide, fino alla porta delle Acque, a oriente.
38Il secondo coro si incamminò a sinistra e io lo seguivo, con l'altra metà del popolo, sopra le mura. Passando oltre la torre dei Forni, esso andò fino al muro Largo,
39poi oltre la porta di Efraim, la porta Vecchia, la porta dei Pesci, la torre di Cananeèl, la torre di Mea, giunse fino alla porta delle Pecore; il coro si fermò alla porta della Prigione.
40I due cori si fermarono nella casa di Dio; così feci io, con la metà dei magistrati che si trovavano con me,
41e i sacerdoti Eliakìm, Maaseia, Miniamin, Michea, Elioenai, Zaccaria, Anania con le trombe
42e Maaseia, Semaia, Eleàzaro, Uzzi, Giovanni, Malchia, Elam, Ezer. I cantori facevano sentire la voce e Izrachia ne era il direttore.
43In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici e si allietò, perché Dio gli aveva concesso una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono e la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano.
44In quel tempo, alcuni uomini furono preposti alle stanze che servivano da magazzini delle offerte, delle primizie, delle decime, perché vi raccogliessero dalle campagne dipendenti dalla città le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai leviti; perché i Giudei gioivano vedendo i sacerdoti e i leviti ai loro posti.
45Questi osservavano ciò che si riferiva al servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i cantori e i portieri, secondo l'ordine di Davide e di Salomone suo figlio.
46Poiché gia anticamente, al tempo di Davide e di Asaf, vi erano capi cantori e venivano innalzati canti di lode e di ringraziamento a Dio.
47Tutto Israele, al tempo di Zorobabele e di Neemia, dava ogni giorno le porzioni assegnate ai cantori e ai portieri; dava ai leviti le cose consacrate e i leviti davano ai figli di Aronne le cose consacrate che loro spettavano.
Chapter 13
1In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè e vi si trovò scritto che l'Ammonita e il Moabita non dovevano mai entrare nella comunità di Dio,
2perché non erano venuti incontro agli Israeliti con il pane e l'acqua e perché avevano prezzolato contro di loro Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in benedizione.
3Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele tutto l'elemento straniero che vi si trovava mescolato.
4Prima di questo il sacerdote Eliasìb, che era preposto alle stanze della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia,
5aveva messo a disposizione di quest'ultimo una camera grande dove, prima di allora, si riponevano le offerte, l'incenso, gli arredi, la decima del grano, del vino e dell'olio, quanto spettava per legge ai leviti, ai cantori, ai portieri, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti.
6Quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme, perché nell'anno trentaduesimo di Artaserse re di Babilonia ero tornato presso il re; ma dopo qualche tempo, ottenuta una licenza dal re,
7tornai a Gerusalemme e mi accorsi del male che Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, mettendo a sua disposizione una stanza nei cortili del tempio.
8La cosa mi dispiacque molto e feci gettare fuori dalla stanza tutte le masserizie appartenenti a Tobia;
9poi ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci ricollocare gli arredi del tempio, le offerte e l'incenso.
10Seppi anche che le porzioni dovute ai leviti non erano state date e che i leviti e i cantori, incaricati del servizio, erano fuggiti ognuno al suo paese.
11Allora rimproverai i magistrati e dissi loro: «Perché la casa di Dio è stata abbandonata?». Poi radunai i leviti e i cantori e li ristabilii nei loro uffici.
12Allora tutto Giuda portò ai magazzini le decime del frumento, del vino e dell'olio;
13affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba Zadòk, e a Pedaia, uno dei leviti; ai quali aggiunsi Canan figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Il loro ufficio era di fare le ripartizioni tra i loro fratelli.
14Ricordati per questo di me, Dio mio, e non cancellare le opere di pietà che ho fatte per la casa del mio Dio e per il suo servizio!
15In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini in giorno di sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini, e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, che introducevano a Gerusalemme in giorno di sabato; io protestai a causa del giorno in cui vendevano le derrate.
16C'erano anche alcuni di Tiro stabiliti a Gerusalemme che importavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato e in Gerusalemme.
17Allora io rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: «Che cosa è mai questo male che fate, profanando il giorno di sabato?
18I nostri padri non hanno fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e su questa città tutti questi mali. Voi accrescete l'ira accesa contro Israele, profanando il sabato!».
19Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell'ombra della sera, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse e che non si riaprissero fino dopo il sabato; collocai alcuni miei servi alle porte, perché nessun carico entrasse in città durante il sabato.
20Così i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme.
21Allora io protestai contro di loro e dissi: «Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un'altra volta, vi farò arrestare». Da quel momento non vennero più in giorno di sabato.
22Ordinai ai leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato.
23In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di Asdòd, di Ammòn e di Moab;
24la metà dei loro figli parlava l'asdodeo, conosceva soltanto la lingua di questo o quest'altro popolo, non sapeva parlare giudaico.
25Io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare nel nome di Dio che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso come mogli le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi.
26Dissi: «Salomone, re d'Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo fra le molte nazioni non ci fu un re simile a lui; era amato dal suo Dio e Dio l'aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare anche lui.
27Si dovrà dunque dire di voi che commettete questo grande male, che siete infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?».
28Uno dei figli di Ioiadà figlio di Eliasìb, il sommo sacerdote, era genero di Sanballàt il Coronita; io lo cacciai via da me.
29Ricordati di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il sacerdozio e l'alleanza dei sacerdoti e dei leviti.
30Così li purificai da ogni consuetudine straniera e ristabilii i servizi dei sacerdoti e dei leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro.
31Diedi anche disposizioni circa l'offerta della legna ai tempi stabiliti, e circa le primizie.
32Ricordati di me, mio Dio, per il mio bene!
Job
Chapter 1
1C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male.
2Gli erano nati sette figli e tre figlie;
3possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente.
4Ora i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare anche le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme.
5Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore». Così faceva Giobbe ogni volta.
6Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore e anche satana andò in mezzo a loro.
7Il Signore chiese a satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra, che ho percorsa».
8Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male».
9Satana rispose al Signore e disse: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla?
10Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra.
11Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha e vedrai come ti benedirà in faccia!».
12Il Signore disse a satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stender la mano su di lui». Satana si allontanò dal Signore.
13Ora accadde che un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del fratello maggiore,
14un messaggero venne da Giobbe e gli disse: «I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi,
15quando i Sabei sono piombati su di essi e li hanno predati e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo».
16Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è attaccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato io solo che ti racconto questo».
17Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldei hanno formato tre bande: si sono gettati sopra i cammelli e li hanno presi e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo».
18Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del loro fratello maggiore,
19quand'ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato io solo che ti racconto questo».
20Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo, cadde a terra, si prostrò
21e disse: e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!».
22In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.
Chapter 2
1Quando un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, anche satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore.
2Il Signore disse a satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra che ho percorsa».
3Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male. Egli è ancor saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui, senza ragione, per rovinarlo».
4Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quanto ha, l'uomo è pronto a darlo per la sua vita.
5Ma stendi un poco la mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai come ti benedirà in faccia!».
6Il Signore disse a satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita».
7Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo.
8Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere.
9Allora sua moglie disse: «Rimani ancor fermo nella tua integrità? Benedici Dio e muori!».
10Ma egli le rispose: «Come parlerebbe una stolta tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il male?».
11Nel frattempo tre amici di Giobbe erano venuti a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita, e si accordarono per andare a condolersi con lui e a consolarlo.
12Alzarono gli occhi da lontano ma non lo riconobbero e, dando in grida, si misero a piangere. Ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere.
13Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti, e nessuno gli rivolse una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.
Chapter 3
1Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno;
2prese a dire:
3Perisca il giorno in cui nacqui e la notte in cui si disse: «E' stato concepito un uomo!».
4Quel giorno sia tenebra, non lo ricerchi Dio dall'alto, né brilli mai su di esso la luce.
5Lo rivendichi tenebra e morte, gli si stenda sopra una nube e lo facciano spaventoso gli uragani del giorno!
6Quel giorno lo possieda il buio non si aggiunga ai giorni dell'anno, non entri nel conto dei mesi.
7Ecco, quella notte sia lugubre e non entri giubilo in essa.
8La maledicano quelli che imprecano al giorno, che sono pronti a evocare Leviatan.
9Si oscurino le stelle del suo crepuscolo, speri la luce e non venga; non veda schiudersi le palpebre dell'aurora,
10poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno, e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei!
11E perché non sono morto fin dal seno di mia madre e non spirai appena uscito dal grembo?
12Perché due ginocchia mi hanno accolto, e perché due mammelle, per allattarmi?
13Sì, ora giacerei tranquillo, dormirei e avrei pace
14con i re e i governanti della terra, che si sono costruiti mausolei,
15o con i principi, che hanno oro e riempiono le case d'argento.
16Oppure, come aborto nascosto, più non sarei, o come i bimbi che non hanno visto la luce.
17Laggiù i malvagi cessano d'agitarsi, laggiù riposano gli sfiniti di forze.
18I prigionieri hanno pace insieme, non sentono più la voce dell'aguzzino.
19Laggiù è il piccolo e il grande, e lo schiavo è libero dal suo padrone.
20Perché dare la luce a un infelice e la vita a chi ha l'amarezza nel cuore,
21a quelli che aspettano la morte e non viene, che la cercano più di un tesoro,
22che godono alla vista di un tumulo, gioiscono se possono trovare una tomba...
23a un uomo, la cui via è nascosta e che Dio da ogni parte ha sbarrato?
24Così, al posto del cibo entra il mio gemito, e i miei ruggiti sgorgano come acqua,
25perché ciò che temo mi accade e quel che mi spaventa mi raggiunge.
26Non ho tranquillità, non ho requie, non ho riposo e viene il tormento!
Chapter 4
1Elifaz il Temanita prese la parola e disse:
2Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso? Ma chi può trattenere il discorso?
3Ecco, tu hai istruito molti e a mani fiacche hai ridato vigore;
4le tue parole hanno sorretto chi vacillava e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
5Ma ora questo accade a te e ti abbatti; capita a te e ne sei sconvolto.
6La tua pietà non era forse la tua fiducia e la tua condotta integra, la tua speranza?
7Ricordalo: quale innocente è mai perito e quando mai furon distrutti gli uomini retti?
8Per quanto io ho visto, chi coltiva iniquità, chi semina affanni, li raccoglie.
9A un soffio di Dio periscono e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
10Il ruggito del leone e l'urlo del leopardo e i denti dei leoncelli sono frantumati.
11Il leone è perito per mancanza di preda e i figli della leonessa sono stati dispersi.
12A me fu recata, furtiva, una parola e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13Nei fantasmi, tra visioni notturne, quando grava sugli uomini il sonno,
14terrore mi prese e spavento e tutte le ossa mi fece tremare;
15un vento mi passò sulla faccia, e il pelo si drizzò sulla mia carne...
16Stava là ritto uno, di cui non riconobbi l'aspetto, un fantasma stava davanti ai miei occhi... Un sussurro..., e una voce mi si fece sentire:
17«Può il mortale essere giusto davanti a Dio o innocente l'uomo davanti al suo creatore?
18Ecco, dei suoi servi egli non si fida e ai suoi angeli imputa difetti;
19quanto più a chi abita case di fango, che nella polvere hanno il loro fondamento! Come tarlo sono schiacciati,
20annientati fra il mattino e la sera: senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21La funicella della loro tenda non viene forse strappata? Muoiono senza saggezza!».
Chapter 5
1Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno? E a chi fra i santi ti rivolgerai?
2Poiché allo stolto dà morte lo sdegno e la collera fa morire lo sciocco.
3Io ho visto lo stolto metter radici, ma imputridire la sua dimora all'istante.
4I suoi figli sono lungi dal prosperare, sono oppressi alla porta, senza difensore;
5l'affamato ne divora la messe e gente assetata ne succhia gli averi.
6Non esce certo dalla polvere la sventura né germoglia dalla terra il dolore,
7ma è l'uomo che genera pene, come le scintille volano in alto.
8Io, invece, mi rivolgerei a Dio e a Dio esporrei la mia causa:
9a lui, che fa cose grandi e incomprensibili, meraviglie senza numero,
10che dà la pioggia alla terra e manda le acque sulle campagne.
11Colloca gli umili in alto e gli afflitti solleva a prosperità;
12rende vani i pensieri degli scaltri e le loro mani non ne compiono i disegni;
13coglie di sorpresa i saggi nella loro astuzia e manda in rovina il consiglio degli scaltri.
14Di giorno incappano nel buio e brancolano in pieno sole come di notte,
15mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso, e il meschino dalla mano del prepotente.
16C'è speranza per il misero e l'ingiustizia chiude la bocca.
17Felice l'uomo, che è corretto da Dio: perciò tu non sdegnare la correzione dell'Onnipotente,
18perché egli fa la piaga e la fascia, ferisce e la sua mano risana.
19Da sei tribolazioni ti libererà e alla settima non ti toccherà il male;
20nella carestia ti scamperà dalla morte e in guerra dal colpo della spada;
21sarai al riparo dal flagello della lingua, né temerai quando giunge la rovina.
22Della rovina e della fame ti riderai né temerai le bestie selvatiche;
23con le pietre del campo avrai un patto e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
24Conoscerai la prosperità della tua tenda, visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
25Vedrai, numerosa, la prole, i tuoi rampolli come l'erba dei prati.
26Te ne andrai alla tomba in piena maturità, come si ammucchia il grano a suo tempo.
27Ecco, questo abbiamo osservato: è così. Ascoltalo e sappilo per tuo bene.
Chapter 6
1Allora Giobbe rispose:
2Se ben si pesasse il mio cruccio e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...
3certo sarebbe più pesante della sabbia del mare! Per questo temerarie sono state le mie parole,
4perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte, sì che il mio spirito ne beve il veleno e terrori immani mi si schierano contro!
5Raglia forse il somaro con l'erba davanti o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
6Si mangia forse un cibo insipido, senza sale? O che gusto c'è nell'acqua di malva?
7Ciò che io ricusavo di toccare questo è il ributtante mio cibo!
8Oh, mi accadesse quello che invoco, e Dio mi concedesse quello che spero!
9Volesse Dio schiacciarmi, stendere la mano e sopprimermi!
10Ciò sarebbe per me un qualche conforto e gioirei, pur nell'angoscia senza pietà, per non aver rinnegato i decreti del Santo.
11Qual la mia forza, perché io possa durare, o qual la mia fine, perché prolunghi la vita?
12La mia forza è forza di macigni? La mia carne è forse di bronzo?
13Non v'è proprio aiuto per me? Ogni soccorso mi è precluso?
14A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici, anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente, sono dileguati come i torrenti delle valli,
16i quali sono torbidi per lo sgelo, si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17ma al tempo della siccità svaniscono e all'arsura scompaiono dai loro letti.
18Deviano dalle loro piste le carovane, avanzano nel deserto e vi si perdono;
19le carovane di Tema guardano là, i viandanti di Saba sperano in essi:
20ma rimangono delusi d'avere sperato, giunti fin là, ne restano confusi.
21Così ora voi siete per me: vedete che faccio orrore e vi prende paura.
22Vi ho detto forse: «Datemi qualcosa» o «dei vostri beni fatemi un regalo»
23o «liberatemi dalle mani di un nemico» o «dalle mani dei violenti riscattatemi»?
24Istruitemi e allora io tacerò, fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato.
25Che hanno di offensivo le giuste parole? Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi?
26Forse voi pensate a confutare parole, e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato!
27Anche sull'orfano gettereste la sorte e a un vostro amico scavereste la fossa.
28Ma ora degnatevi di volgervi verso di me: davanti a voi non mentirò.
29Su, ricredetevi: non siate ingiusti! Ricredetevi; la mia giustizia è ancora qui!
30C'è forse iniquità sulla mia lingua o il mio palato non distingue più le sventure?
Chapter 7
1Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?
2Come lo schiavo sospira l'ombra e come il mercenario aspetta il suo salario,
3così a me son toccati mesi d'illusione e notti di dolore mi sono state assegnate.
4Se mi corico dico: «Quando mi alzerò?». Si allungano le ombre e sono stanco di rigirarmi fino all'alba.
5Ricoperta di vermi e croste è la mia carne, raggrinzita è la mia pelle e si disfà.
6I miei giorni sono stati più veloci d'una spola, sono finiti senza speranza.
7Ricordati che un soffio è la mia vita: il mio occhio non rivedrà più il bene.
8Non mi scorgerà più l'occhio di chi mi vede: i tuoi occhi saranno su di me e io più non sarò.
9Una nube svanisce e se ne va, così chi scende agl'inferi più non risale;
10non tornerà più nella sua casa, mai più lo rivedrà la sua dimora.
11Ma io non terrò chiusa la mia bocca, parlerò nell'angoscia del mio spirito, mi lamenterò nell'amarezza del mio cuore!
12Son io forse il mare oppure un mostro marino, perché tu mi metta accanto una guardia?
13Quando io dico: «Il mio giaciglio mi darà sollievo, il mio letto allevierà la mia sofferenza»,
14tu allora mi spaventi con sogni e con fantasmi tu mi atterrisci.
15Preferirei essere soffocato, la morte piuttosto che questi miei dolori!
16Io mi disfaccio, non vivrò più a lungo. Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
17Che è quest'uomo che tu nei fai tanto conto e a lui rivolgi la tua attenzione
18e lo scruti ogni mattina e ad ogni istante lo metti alla prova?
19Fino a quando da me non toglierai lo sguardo e non mi lascerai inghiottire la saliva?
20Se ho peccato, che cosa ti ho fatto, o custode dell'uomo? Perché m'hai preso a bersaglio e ti son diventato di peso?
21Perché non cancelli il mio peccato e non dimentichi la mia iniquità? Ben presto giacerò nella polvere, mi cercherai, ma più non sarò!
Chapter 8
1Allora prese a dire Bildad il Suchita:
2Fino a quando dirai queste cose e vento impetuoso saranno le parole della tua bocca?
3Può forse Dio deviare il diritto o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
4Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui, li ha messi in balìa della loro iniquità.
5Se tu cercherai Dio e implorerai l'Onnipotente,
6se puro e integro tu sei, fin d'ora veglierà su di te e ristabilirà la dimora della tua giustizia;
7piccola cosa sarà la tua condizione di prima, di fronte alla grandezza che avrà la futura.
8Chiedilo infatti alle generazioni passate, poni mente all'esperienza dei loro padri,
9perché noi siamo di ieri e nulla sappiamo, come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra.
10Essi forse non ti istruiranno e ti parleranno traendo le parole dal cuore?
11Cresce forse il papiro fuori della palude e si sviluppa forse il giunco senz'acqua?
12E' ancora verde, non buono per tagliarlo, e inaridisce prima d'ogni altra erba.
13Tale il destino di chi dimentica Dio, così svanisce la speranza dell'empio;
14la sua fiducia è come un filo e una tela di ragno è la sua sicurezza:
15si appoggi alla sua casa, essa non resiste, vi si aggrappi, ma essa non regge.
16Rigoglioso sia pure in faccia al sole e sopra il giardino si spandano i suoi rami,
17sul terreno sassoso s'intreccino le sue radici, tra le pietre attinga la vita.
18Se lo si toglie dal suo luogo, questo lo rinnega: «Non t'ho mai visto!».
19Ecco la gioia del suo destino e dalla terra altri rispuntano.
20Dunque, Dio non rigetta l'uomo integro, e non sostiene la mano dei malfattori.
21Colmerà di nuovo la tua bocca di sorriso e le tue labbra di gioia.
22I tuoi nemici saran coperti di vergogna e la tenda degli empi più non sarà.
Chapter 9
1Giobbe rispose dicendo:
2In verità io so che è così: e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?
3Se uno volesse disputare con lui, non gli risponderebbe una volta su mille.
4Saggio di mente, potente per la forza, chi s'è opposto a lui ed è rimasto salvo?
5Sposta le montagne e non lo sanno, egli nella sua ira le sconvolge.
6Scuote la terra dal suo posto e le sue colonne tremano.
7Comanda al sole ed esso non sorge e alle stelle pone il suo sigillo.
8Egli da solo stende i cieli e cammina sulle onde del mare.
9Crea l'Orsa e l'Orione, le Pleiadi e i penetrali del cielo australe.
10Fa cose tanto grandi da non potersi indagare, meraviglie da non potersi contare.
11Ecco, mi passa vicino e non lo vedo, se ne va e di lui non m'accorgo.
12Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire? Chi gli può dire: «Che fai?».
13Dio non ritira la sua collera: sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab.
14Tanto meno io potrei rispondergli, trovare parole da dirgli!
15Se avessi anche ragione, non risponderei, al mio giudice dovrei domandare pietà.
16Se io lo invocassi e mi rispondesse, non crederei che voglia ascoltare la mia voce.
17Egli con una tempesta mi schiaccia, moltiplica le mie piaghe senza ragione,
18non mi lascia riprendere il fiato, anzi mi sazia di amarezze.
19Se si tratta di forza, è lui che dà il vigore; se di giustizia, chi potrà citarlo?
20Se avessi ragione, il mio parlare mi condannerebbe; se fossi innocente, egli proverebbe che io sono reo.
21Sono innocente? Non lo so neppure io, detesto la mia vita!
22Per questo io dico: «E' la stessa cosa»: egli fa perire l'innocente e il reo!
23Se un flagello uccide all'improvviso, della sciagura degli innocenti egli ride.
24La terra è lasciata in balìa del malfattore: egli vela il volto dei suoi giudici; se non lui, chi dunque sarà?
25I miei giorni passano più veloci d'un corriere, fuggono senza godere alcun bene,
26volano come barche di giunchi, come aquila che piomba sulla preda.
27Se dico: «Voglio dimenticare il mio gemito, cambiare il mio volto ed essere lieto»,
28mi spavento per tutti i miei dolori; so bene che non mi dichiarerai innocente.
29Se sono colpevole, perché affaticarmi invano?
30Anche se mi lavassi con la neve e pulissi con la soda le mie mani,
31allora tu mi tufferesti in un pantano e in orrore mi avrebbero le mie vesti.
32Poiché non è uomo come me, che io possa rispondergli: «Presentiamoci alla pari in giudizio».
33Non c'è fra noi due un arbitro che ponga la mano su noi due.
34Allontani da me la sua verga sì che non mi spaventi il suo terrore:
35allora io potrò parlare senza temerlo, perché così non sono in me stesso.
Chapter 10
1Stanco io sono della mia vita! Darò libero sfogo al mio lamento, parlerò nell'amarezza del mio cuore.
2Dirò a Dio: Non condannarmi! Fammi sapere perché mi sei avversario.
3E' forse bene per te opprimermi, disprezzare l'opera delle tue mani e favorire i progetti dei malvagi?
4Hai tu forse occhi di carne o anche tu vedi come l'uomo?
5Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo, i tuoi anni come i giorni di un mortale,
6perché tu debba scrutare la mia colpa e frugare il mio peccato,
7pur sapendo ch'io non sono colpevole e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi?
9Ricordati che come argilla mi hai plasmato e in polvere mi farai tornare.
10Non m'hai colato forse come latte e fatto accagliare come cacio?
11Di pelle e di carne mi hai rivestito, d'ossa e di nervi mi hai intessuto.
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13Eppure, questo nascondevi nel cuore, so che questo avevi nel pensiero!
14Tu mi sorvegli, se pecco, e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15Se sono colpevole, guai a me! Se giusto, non oso sollevare la testa, sazio d'ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16Se la sollevo, tu come un leopardo mi dai la caccia e torni a compiere prodigi contro di me,
17su di me rinnovi i tuoi attacchi, contro di me aumenti la tua ira e truppe sempre fresche mi assalgono.
18Perché tu mi hai tratto dal seno materno? Fossi morto e nessun occhio m'avesse mai visto!
19Sarei come se non fossi mai esistito; dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20E non son poca cosa i giorni della mia vita? Lasciami, sì ch'io possa respirare un poco
21prima che me ne vada, senza ritornare, verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte,
22terra di caligine e di disordine, dove la luce è come le tenebre.
Chapter 11
1Allora Zofar il Naamatita prese la parola e disse:
2A tante parole non si darà risposta? O il loquace dovrà aver ragione?
3I tuoi sproloqui faranno tacere la gente? Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni?
4Tu dici: «Pura è la mia condotta, io sono irreprensibile agli occhi di lui».
5Tuttavia, volesse Dio parlare e aprire le labbra contro di te,
6per manifestarti i segreti della sapienza, che sono così difficili all'intelletto, allora sapresti che Dio ti condona parte della tua colpa.
7Credi tu di scrutare l'intimo di Dio o di penetrare la perfezione dell'Onnipotente?
8E' più alta del cielo: che cosa puoi fare? E' più profonda degli inferi: che ne sai?
9Più lunga della terra ne è la dimensione, più vasta del mare.
10Se egli assale e imprigiona e chiama in giudizio, chi glielo può impedire?
11Egli conosce gli uomini fallaci, vede l'iniquità e l'osserva:
12l'uomo stolto mette giudizio e da ònagro indomito diventa docile.
13Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore e tenderai a lui le tue palme,
14se allontanerai l'iniquità che è nella tua mano e non farai abitare l'ingiustizia nelle tue tende,
15allora potrai alzare la faccia senza macchia e sarai saldo e non avrai timori,
16perché dimenticherai l'affanno e te ne ricorderai come di acqua passata;
17più del sole meridiano splenderà la tua vita, l'oscurità sarà per te come l'aurora.
18Ti terrai sicuro per ciò che ti attende e, guardandoti attorno, riposerai tranquillo.
19Ti coricherai e nessuno ti disturberà, molti anzi cercheranno i tuoi favori.
20Ma gli occhi dei malvagi languiranno, ogni scampo è per essi perduto, unica loro speranza è l'ultimo respiro!
Chapter 12
1Giobbe allora rispose:
2E' vero, sì, che voi siete la voce del popolo e la sapienza morirà con voi!
3Anch'io però ho senno come voi, e non sono da meno di voi; chi non sa cose simili?
4Ludibrio del suo amico è diventato chi grida a Dio perché gli risponda; ludibrio il giusto, l'integro!
5«Per la sventura, disprezzo», pensa la gente prosperosa, «spinte, a colui che ha il piede tremante».
6Le tende dei ladri sono tranquille, c'è sicurezza per chi provoca Dio, per chi vuol ridurre Dio in suo potere.
7Ma interroga pure le bestie, perché ti ammaestrino, gli uccelli del cielo, perché ti informino,
8o i rettili della terra, perché ti istruiscano o i pesci del mare perché te lo faccian sapere.
9Chi non sa, fra tutti questi esseri, che la mano del Signore ha fatto questo?
10Egli ha in mano l'anima di ogni vivente e il soffio d'ogni carne umana.
11L'orecchio non distingue forse le parole e il palato non assapora i cibi?
12Nei canuti sta la saggezza e nella vita lunga la prudenza.
13In lui risiede la sapienza e la forza, a lui appartiene il consiglio e la prudenza!
14Ecco, se egli demolisce, non si può ricostruire, se imprigiona uno, non si può liberare.
15Se trattiene le acque, tutto si secca, se le lascia andare, devastano la terra.
16Da lui viene potenza e sagacia, a lui appartiene l'ingannato e l'ingannatore.
17Rende stolti i consiglieri della terra, priva i giudici di senno;
18scioglie la cintura dei re e cinge i loro fianchi d'una corda.
19Fa andare scalzi i sacerdoti e rovescia i potenti.
20Toglie la favella ai più veraci e priva del senno i vegliardi.
21Sui nobili spande il disprezzo e allenta la cintura ai forti.
22Strappa dalle tenebre i segreti e porta alla luce le cose oscure.
23Fa grandi i popoli e li lascia perire, estende le nazioni e le abbandona.
24Toglie il senno ai capi del paese e li fa vagare per solitudini senza strade,
25vanno a tastoni per le tenebre, senza luce, e barcollano come ubriachi.
Chapter 13
1Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio, l'ha udito il mio orecchio e l'ha compreso.
2Quel che sapete voi, lo so anch'io; non sono da meno di voi.
3Ma io all'Onnipotente vorrei parlare, a Dio vorrei fare rimostranze.
4Voi siete raffazzonatori di menzogne, siete tutti medici da nulla.
5Magari taceste del tutto! sarebbe per voi un atto di sapienza!
6Ascoltate dunque la mia riprensione e alla difesa delle mie labbra fate attenzione.
7Volete forse in difesa di Dio dire il falso e in suo favore parlare con inganno?
8Vorreste trattarlo con parzialità e farvi difensori di Dio?
9Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse? Come s'inganna un uomo, credete di ingannarlo?
10Severamente vi redarguirà, se in segreto gli siete parziali.
11Forse la sua maestà non vi incute spavento e il terrore di lui non vi assale?
12Sentenze di cenere sono i vostri moniti, difese di argilla le vostre difese.
13Tacete, state lontani da me: parlerò io, mi capiti quel che capiti.
14Voglio afferrare la mia carne con i denti e mettere sulle mie mani la mia vita.
15Mi uccida pure, non me ne dolgo; voglio solo difendere davanti a lui la mia condotta!
16Questo mi sarà pegno di vittoria, perché un empio non si presenterebbe davanti a lui.
17Ascoltate bene le mie parole e il mio esposto sia nei vostri orecchi.
18Ecco, tutto ho preparato per il giudizio, son convinto che sarò dichiarato innocente.
19Chi vuol muover causa contro di me? Perché allora tacerò, pronto a morire.
20Solo, assicurami due cose e allora non mi sottrarrò alla tua presenza;
21allontana da me la tua mano e il tuo terrore più non mi spaventi;
22poi interrogami pure e io risponderò oppure parlerò io e tu mi risponderai.
23Quante sono le mie colpe e i miei peccati? Fammi conoscere il mio misfatto e il mio peccato.
24Perché mi nascondi la tua faccia e mi consideri come un nemico?
25Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento e dar la caccia a una paglia secca?
26Poiché scrivi contro di me sentenze amare e mi rinfacci i miei errori giovanili;
27tu metti i miei piedi in ceppi, spii tutti i miei passi e ti segni le orme dei miei piedi.
28Intanto io mi disfò come legno tarlato o come un vestito corroso da tignola.
Chapter 14
1L'uomo, nato di donna, breve di giorni e sazio di inquietudine,
2come un fiore spunta e avvizzisce, fugge come l'ombra e mai si ferma.
3Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi e lo chiami a giudizio presso di te?
4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati, se il numero dei suoi mesi dipende da te, se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
6distogli lo sguardo da lui e lascialo stare finché abbia compiuto, come un salariato, la sua giornata!
7Poiché anche per l'albero c'è speranza: se viene tagliato, ancora ributta e i suoi germogli non cessano di crescere;
8se sotto terra invecchia la sua radice e al suolo muore il suo tronco,
9al sentore dell'acqua rigermoglia e mette rami come nuova pianta.
10L'uomo invece, se muore, giace inerte, quando il mortale spira, dov'è?
11Potranno sparire le acque del mare e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
12ma l'uomo che giace più non s'alzerà, finché durano i cieli non si sveglierà, né più si desterà dal suo sonno.
13Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba, occultarmi, finché sarà passata la tua ira, fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
14Se l'uomo che muore potesse rivivere, aspetterei tutti i giorni della mia milizia finché arrivi per me l'ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei, l'opera delle tue mani tu brameresti.
16Mentre ora tu conti i miei passi non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto e tu cancelleresti la mia colpa.
18Ohimè! come un monte finisce in una frana e come una rupe si stacca dal suo posto,
19e le acque consumano le pietre, le alluvioni portano via il terreno: così tu annienti la speranza dell'uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va, tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
21Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa; siano disprezzati, lo ignora!
22Soltanto i suoi dolori egli sente e piange sopra di sé.
Chapter 15
1Elifaz il Temanita prese a dire:
2Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate in aria e riempirsi il ventre di vento d'oriente?
3Si difende egli con parole senza costrutto e con discorsi inutili?
4Tu anzi distruggi la religione e abolisci la preghiera innanzi a Dio.
5Sì, la tua malizia suggerisce alla tua bocca e scegli il linguaggio degli astuti.
6Non io, ma la tua bocca ti condanna e le tue labbra attestano contro di te.
7Sei forse tu il primo uomo che è nato, o, prima dei monti, sei venuto al mondo?
8Hai avuto accesso ai segreti consigli di Dio e ti sei appropriata tu solo la sapienza?
9Che cosa sai tu che noi non sappiamo? Che cosa capisci che da noi non si comprenda?
10Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canuto più di tuo padre, carico d'anni.
11Poca cosa sono per te le consolazioni di Dio e una parola moderata a te rivolta?
12Perché il tuo cuore ti trasporta e perché fanno cenni i tuoi occhi,
13quando volgi contro Dio il tuo animo e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
14Che cos'è l'uomo perché si ritenga puro, perché si dica giusto un nato di donna?
15Ecco, neppure dei suoi santi egli ha fiducia e i cieli non sono puri ai suoi occhi;
16quanto meno un essere abominevole e corrotto, l'uomo, che beve l'iniquità come acqua.
17Voglio spiegartelo, ascoltami, ti racconterò quel che ho visto,
18quello che i saggi riferiscono, non celato ad essi dai loro padri;
19a essi soli fu concessa questa terra, né straniero alcuno era passato in mezzo a loro.
20Per tutti i giorni della vita il malvagio si tormenta; sono contati gli anni riservati al violento.
21Voci di spavento gli risuonano agli orecchi e in piena pace si vede assalito dal predone.
22Non crede di potersi sottrarre alle tenebre, egli si sente destinato alla spada.
23Destinato in pasto agli avvoltoi, sa che gli è preparata la rovina.
24Un giorno tenebroso lo spaventa, la miseria e l'angoscia l'assalgono come un re pronto all'attacco,
25perché ha steso contro Dio la sua mano, ha osato farsi forte contro l'Onnipotente;
26correva contro di lui a testa alta, al riparo del curvo spessore del suo scudo;
27poiché aveva la faccia coperta di grasso e pinguedine intorno ai suoi fianchi.
28Avrà dimora in città diroccate, in case dove non si abita più, destinate a diventare macerie.
29Non arricchirà, non durerà la sua fortuna, non metterà radici sulla terra.
30Alle tenebre non sfuggirà, la vampa seccherà i suoi germogli e dal vento sarà involato il suo frutto.
31Non confidi in una vanità fallace, perché sarà una rovina.
32La sua fronda sarà tagliata prima del tempo e i suoi rami non rinverdiranno più.
33Sarà spogliato come vigna della sua uva ancor acerba e getterà via come ulivo i suoi fiori,
34poiché la stirpe dell'empio è sterile e il fuoco divora le tende dell'uomo venale.
35Concepisce malizia e genera sventura e nel suo seno alleva delusione.
Chapter 16
1Allora rispose:
2Ne ho udite gia molte di simili cose! Siete tutti consolatori molesti.
3Non avran termine le parole campate in aria? O che cosa ti spinge a rispondere così?
4Anch'io sarei capace di parlare come voi, se voi foste al mio posto: vi affogherei con parole e scuoterei il mio capo su di voi.
5Vi conforterei con la bocca e il tremito delle mie labbra cesserebbe.
6Ma se parlo, non viene impedito il mio dolore; se taccio, che cosa lo allontana da me?
7Ora però egli m'ha spossato, fiaccato, tutto il mio vicinato mi è addosso;
8si è costituito testimone ed è insorto contro di me: il mio calunniatore mi accusa in faccia.
9La sua collera mi dilania e mi perseguita; digrigna i denti contro di me, il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
10Spalancano la bocca contro di me, mi schiaffeggiano con insulti, insieme si alleano contro di me.
11Dio mi consegna come preda all'empio, e mi getta nelle mani dei malvagi.
12Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha rovinato, mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato; ha fatto di me il suo bersaglio.
13I suoi arcieri mi circondano; mi trafigge i fianchi senza pietà, versa a terra il mio fiele,
14mi apre ferita su ferita, mi si avventa contro come un guerriero.
15Ho cucito un sacco sulla mia pelle e ho prostrato la fronte nella polvere.
16La mia faccia è rossa per il pianto e sulle mie palpebre v'è una fitta oscurità.
17Non c'è violenza nelle mie mani e pura è stata la mia preghiera.
18O terra, non coprire il mio sangue e non abbia sosta il mio grido!
19Ma ecco, fin d'ora il mio testimone è nei cieli, il mio mallevadore è lassù;
20miei avvocati presso Dio sono i miei lamenti, mentre davanti a lui sparge lacrime il mio occhio,
21perché difenda l'uomo davanti a Dio, come un mortale fa con un suo amico;
22poiché passano i miei anni contati e io me ne vado per una via senza ritorno.
Chapter 17
1Il mio spirito vien meno, i miei giorni si spengono; non c'è per me che la tomba!
2Non sono io in balìa di beffardi? Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
3Sii tu la mia garanzia presso di te! Qual altro vorrebbe stringermi la destra?
4Poiché hai privato di senno la loro mente, per questo non li lascerai trionfare.
5Come chi invita gli amici a parte del suo pranzo, mentre gli occhi dei suoi figli languiscono;
6così son diventato ludibrio dei popoli sono oggetto di scherno davanti a loro.
7Si offusca per il dolore il mio occhio e le mie membra non sono che ombra.
8Gli onesti ne rimangono stupiti e l'innocente s'indigna contro l'empio.
9Ma il giusto si conferma nella sua condotta e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio.
10Su, venite di nuovo tutti: io non troverò un saggio fra di voi.
11I miei giorni sono passati, svaniti i miei progetti, i voti del mio cuore.
12Cambiano la notte in giorno, la luce - dicono - è più vicina delle tenebre.
13Se posso sperare qualche cosa, la tomba è la mia casa, nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
14Al sepolcro io grido: «Padre mio sei tu!» e ai vermi: «Madre mia, sorelle mie voi siete!».
15E la mia speranza dov'è? Il mio benessere chi lo vedrà?
16Scenderanno forse con me nella tomba o caleremo insieme nella polvere!
Chapter 18
1Bildad il Suchita prese a dire:
2Quando porrai fine alle tue chiacchiere? Rifletti bene e poi parleremo.
3Perché considerarci come bestie, ci fai passare per bruti ai tuoi occhi?
4Tu che ti rodi l'anima nel tuo furore, forse per causa tua sarà abbandonata la terra e le rupi si staccheranno dal loro posto?
5Certamente la luce del malvagio si spegnerà e più non brillerà la fiamma del suo focolare.
6La luce si offuscherà nella sua tenda e la lucerna si estinguerà sopra di lui.
7Il suo energico passo s'accorcerà e i suoi progetti lo faran precipitare,
8poiché incapperà in una rete con i suoi piedi e sopra un tranello camminerà.
9Un laccio l'afferrerà per il calcagno, un nodo scorsoio lo stringerà.
10Gli è nascosta per terra una fune e gli è tesa una trappola sul sentiero.
11Lo spaventano da tutte le parti terrori e lo inseguono alle calcagna.
12Diventerà carestia la sua opulenza e la rovina è lì in piedi al suo fianco.
13Un malanno divorerà la sua pelle, roderà le sue membra il primogenito della morte.
14Sarà tolto dalla tenda in cui fidava, per essere trascinato al re dei terrori!
15Potresti abitare nella tenda che non è più sua; sulla sua dimora si spargerà zolfo.
16Al di sotto, le sue radici si seccheranno, sopra, saranno tagliati i suoi rami.
17Il suo ricordo sparirà dalla terra e il suo nome più non si udrà per la contrada.
18Lo getteranno dalla luce nel buio e dal mondo lo stermineranno.
19Non famiglia, non discendenza avrà nel suo popolo, non superstiti nei luoghi della sua dimora.
20Della sua fine stupirà l'occidente e l'oriente ne prenderà orrore.
21Ecco qual è la sorte dell'iniquo: questa è la dimora di chi misconosce Dio.
Chapter 19
1Giobbe allora rispose:
2Fino a quando mi tormenterete e mi opprimerete con le vostre parole?
3Son dieci volte che mi insultate e mi maltrattate senza pudore.
4E' poi vero che io abbia mancato e che persista nel mio errore?
5Non è forse vero che credete di vincere contro di me, rinfacciandomi la mia abiezione?
6Sappiate dunque che Dio mi ha piegato e mi ha avviluppato nella sua rete.
7Ecco, grido contro la violenza, ma non ho risposta, chiedo aiuto, ma non c'è giustizia!
8Mi ha sbarrato la strada perché non passi e sul mio sentiero ha disteso le tenebre.
9Mi ha spogliato della mia gloria e mi ha tolto dal capo la corona.
10Mi ha disfatto da ogni parte e io sparisco, mi ha strappato, come un albero, la speranza.
11Ha acceso contro di me la sua ira e mi considera come suo nemico.
12Insieme sono accorse le sue schiere e si sono spianata la strada contro di me; hanno posto l'assedio intorno alla mia tenda.
13I miei fratelli si sono allontanati da me, persino gli amici mi si sono fatti stranieri.
14Scomparsi sono vicini e conoscenti, mi hanno dimenticato gli ospiti di casa;
15da estraneo mi trattano le mie ancelle, un forestiero sono ai loro occhi.
16Chiamo il mio servo ed egli non risponde, devo supplicarlo con la mia bocca.
17Il mio fiato è ripugnante per mia moglie e faccio schifo ai figli di mia madre.
18Anche i monelli hanno ribrezzo di me: se tento d'alzarmi, mi danno la baia.
19Mi hanno in orrore tutti i miei confidenti: quelli che amavo si rivoltano contro di me.
20Alla pelle si attaccano le mie ossa e non è salva che la pelle dei miei denti.
21Pietà, pietà di me, almeno voi miei amici, perché la mano di Dio mi ha percosso!
22Perché vi accanite contro di me, come Dio, e non siete mai sazi della mia carne?
23Oh, se le mie parole si scrivessero, se si fissassero in un libro,
24fossero impresse con stilo di ferro sul piombo, per sempre s'incidessero sulla roccia!
25Io lo so che il mio Vendicatore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
26Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, senza la mia carne, vedrò Dio.
27Io lo vedrò, io stesso, e i miei occhi lo contempleranno non da straniero. Le mie viscere si consumano dentro di me.
28Poiché dite: «Come lo perseguitiamo noi, se la radice del suo danno è in lui?»,
29temete per voi la spada, poiché punitrice d'iniquità è la spada, affinché sappiate che c'è un giudice.
Chapter 20
1Zofar il Naamatita prese a dire:
2Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere e perciò v'è questa fretta dentro di me.
3Ho ascoltato un rimprovero per me offensivo, ma uno spirito, dal mio interno, mi spinge a replicare.
4Non sai tu che da sempre, da quando l'uomo fu posto sulla terra,
5il trionfo degli empi è breve e la gioia del perverso è d'un istante?
6Anche se innalzasse fino al cielo la sua statura e il suo capo toccasse le nubi,
7come lo sterco sarebbe spazzato per sempre e chi lo aveva visto direbbe: «Dov'è?».
8Svanirà come un sogno, e non si troverà più, si dileguerà come visione notturna.
9L'occhio avvezzo a vederlo più non lo vedrà, né più lo scorgerà la sua dimora.
10I suoi figli dovranno risarcire i poveri, le loro mani restituiranno le sue ricchezze.
11Le sue ossa erano ancora piene di giovinezza, ma con lui giacciono nella polvere.
12Se alla sua bocca fu dolce il male, se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
13assaporandolo senza inghiottirlo, se lo tratteneva in mezzo al suo palato:
14il suo cibo gli si guasterà nelle viscere, veleno d'aspidi gli sarà nell'intestino.
15I beni divorati ora rivomita, Dio glieli caccia fuori dal ventre.
16Veleno d'aspide ha succhiato, una lingua di vipera lo uccide.
17Non vedrà più ruscelli d'olio, fiumi di miele e fior di latte;
18renderà i sudati acquisti senza assaggiarli, come non godrà del frutto del suo commercio,
19perché ha oppresso e abbandonato i miseri, ha rubato case invece di costruirle;
20perché non ha saputo essere pago dei suoi beni, con i suoi tesori non si salverà.
21Nulla è sfuggito alla sua voracità, per questo non durerà il suo benessere.
22Nel colmo della sua abbondanza si troverà in miseria; ogni sorta di sciagura piomberà su di lui.
23Quando starà per riempire il suo ventre, Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno, e gli farà piovere addosso brace.
24Se sfuggirà l'arma di ferro, lo trafiggerà l'arco di bronzo:
25gli uscirà il dardo dalla schiena, una spada lucente dal fegato. Lo assaliranno i terrori;
26tutte le tenebre gli sono riservate. Lo divorerà un fuoco non acceso da un uomo, esso consumerà quanto è rimasto nella sua tenda.
27Riveleranno i cieli la sua iniquità e la terra si alzerà contro di lui.
28Un'alluvione travolgerà la sua casa, scorrerà nel giorno dell'ira.
29Questa è la sorte che Dio riserva all'uomo perverso, la parte a lui decretata da Dio.
Chapter 21
1Giobbe rispose:
2Ascoltate bene la mia parola e sia questo almeno il conforto che mi date.
3Tollerate che io parli e, dopo il mio parlare, deridetemi pure.
4Forse io mi lamento di un uomo? E perché non dovrei perder la pazienza?
5Statemi attenti e resterete stupiti, mettetevi la mano sulla bocca.
6Se io ci penso, ne sono turbato e la mia carne è presa da un brivido.
7Perché vivono i malvagi, invecchiano, anzi sono potenti e gagliardi?
8La loro prole prospera insieme con essi, i loro rampolli crescono sotto i loro occhi.
9Le loro case sono tranquille e senza timori; il bastone di Dio non pesa su di loro.
10Il loro toro feconda e non falla, la vacca partorisce e non abortisce.
11Mandano fuori, come un gregge, i loro ragazzi e i loro figli saltano in festa.
12Cantano al suono di timpani e di cetre, si divertono al suono delle zampogne.
13Finiscono nel benessere i loro giorni e scendono tranquilli negli inferi.
14Eppure dicevano a Dio: «Allontanati da noi, non vogliamo conoscer le tue vie.
15Chi è l'Onnipotente, perché dobbiamo servirlo? E che ci giova pregarlo?».
16Non hanno forse in mano il loro benessere? Il consiglio degli empi non è lungi da lui?
17Quante volte si spegne la lucerna degli empi, o la sventura piomba su di loro, e infliggerà loro castighi con ira?
18Diventano essi come paglia di fronte al vento o come pula in preda all'uragano?
19«Dio serba per i loro figli il suo castigo...». Ma lo faccia pagare piuttosto a lui stesso e lo senta!
20Veda con i suoi occhi la sua rovina e beva dell'ira dell'Onnipotente!
21Che cosa gli importa infatti della sua casa dopo di sé, quando il numero dei suoi mesi è finito?
22S'insegna forse la scienza a Dio, a lui che giudica gli esseri di lassù?
23Uno muore in piena salute, tutto tranquillo e prospero;
24i suoi fianchi sono coperti di grasso e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
25Un altro muore con l'amarezza in cuore senza aver mai gustato il bene.
26Nella polvere giacciono insieme e i vermi li ricoprono.
27Ecco, io conosco i vostri pensieri e gli iniqui giudizi che fate contro di me!
28Infatti, voi dite: «Dov'è la casa del prepotente, dove sono le tende degli empi?».
29Non avete interrogato quelli che viaggiano? Non potete negare le loro prove,
30che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio e nel giorno dell'ira egli la scampa.
31Chi gli rimprovera in faccia la sua condotta e di quel che ha fatto chi lo ripaga?
32Egli sarà portato al sepolcro, sul suo tumulo si veglia
33e gli sono lievi le zolle della tomba. Trae dietro di sé tutti gli uomini e innanzi a sé una folla senza numero.
34Perché dunque mi consolate invano, mentre delle vostre risposte non resta che inganno?
Chapter 22
1Elifaz il Temanita prese a dire:
2Può forse l'uomo giovare a Dio, se il saggio giova solo a se stesso?
3Quale interesse ne viene all'Onnipotente che tu sia giusto o che vantaggio ha, se tieni una condotta integra?
4Forse per la tua pietà ti punisce e ti convoca in giudizio?
5O non piuttosto per la tua grande malvagità e per le tue iniquità senza limite?
6Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratelli e delle vesti hai spogliato gli ignudi.
7Non hai dato da bere all'assetato e all'affamato hai rifiutato il pane,
8la terra l'ha il prepotente e vi abita il tuo favorito.
9Le vedove hai rimandato a mani vuote e le braccia degli orfani hai rotto.
10Ecco perché d'intorno a te ci sono lacci e un improvviso spavento ti sorprende.
11Tenebra è la tua luce e più non vedi e la piena delle acque ti sommerge.
12Ma Dio non è nell'alto dei cieli? Guarda il vertice delle stelle: quanto sono alte!
13E tu dici: «Che cosa sa Dio? Può giudicare attraverso la caligine?
14Le nubi gli fanno velo e non vede e sulla volta dei cieli passeggia».
15Vuoi tu seguire il sentiero d'un tempo, gia battuto da uomini empi,
16che prima del tempo furono portati via, quando un fiume si era riversato sulle loro fondamenta?
17Dicevano a Dio: «Allontànati da noi! Che cosa ci può fare l'Onnipotente?».
18Eppure egli aveva riempito le loro case di beni, anche se i propositi degli empi erano lontani da lui.
19I giusti ora vedono e ne godono e l'innocente si beffa di loro:
20«Sì, certo è stata annientata la loro fortuna e il fuoco ne ha divorati gli avanzi!».
21Su, riconcìliati con lui e tornerai felice, ne riceverai un gran vantaggio.
22Accogli la legge dalla sua bocca e poni le sue parole nel tuo cuore.
23Se ti rivolgerai all'Onnipotente con umiltà, se allontanerai l'iniquità dalla tua tenda,
24se stimerai come polvere l'oro e come ciottoli dei fiumi l'oro di Ofir,
25allora sarà l'Onnipotente il tuo oro e sarà per te argento a mucchi.
26Allora sì, nell'Onnipotente ti delizierai e alzerai a Dio la tua faccia.
27Lo supplicherai ed egli t'esaudirà e tu scioglierai i tuoi voti.
28Deciderai una cosa e ti riuscirà e sul tuo cammino splenderà la luce.
29Egli umilia l'alterigia del superbo, ma soccorre chi ha gli occhi bassi.
30Egli libera l'innocente; tu sarai liberato per la purezza delle tue mani.
Chapter 23
1Giobbe allora rispose:
2Ancor oggi il mio lamento è amaro e la sua mano grava sopra i miei gemiti.
3Oh, potessi sapere dove trovarlo, potessi arrivare fino al suo trono!
4Esporrei davanti a lui la mia causa e avrei piene le labbra di ragioni.
5Verrei a sapere le parole che mi risponde e capirei che cosa mi deve dire.
6Con sfoggio di potenza discuterebbe con me? Se almeno mi ascoltasse!
7Allora un giusto discuterebbe con lui e io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
8Ma se vado in avanti, egli non c'è, se vado indietro, non lo sento.
9A sinistra lo cerco e non lo scorgo, mi volgo a destra e non lo vedo.
10Poiché egli conosce la mia condotta, se mi prova al crogiuolo, come oro puro io ne esco.
11Alle sue orme si è attaccato il mio piede, al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
12dai comandi delle sue labbra non mi sono allontanato, nel cuore ho riposto i detti della sua bocca.
13Se egli sceglie, chi lo farà cambiare? Ciò che egli vuole, lo fa.
14Compie, certo, il mio destino e di simili piani ne ha molti.
15Per questo davanti a lui sono atterrito, ci penso e ho paura di lui.
16Dio ha fiaccato il mio cuore, l'Onnipotente mi ha atterrito;
17non sono infatti perduto a causa della tenebra, né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.
Chapter 24
1Perché l'Onnipotente non si riserva i suoi tempi e i suoi fedeli non vedono i suoi giorni?
2I malvagi spostano i confini, rubano le greggi e le menano al pascolo;
3portano via l'asino degli orfani, prendono in pegno il bue della vedova.
4Spingono i poveri fuori strada, tutti i miseri del paese vanno a nascondersi.
5Eccoli, come ònagri nel deserto escono per il lavoro; di buon mattino vanno in cerca di vitto; la steppa offre loro cibo per i figli.
6Mietono nel campo non loro; racimolano la vigna del malvagio.
7Nudi passan la notte, senza panni, non hanno da coprirsi contro il freddo.
8Dagli scrosci dei monti sono bagnati, per mancanza di rifugi si aggrappano alle rocce.
9Rapiscono con violenza l'orfano e prendono in pegno ciò che copre il povero.
10Ignudi se ne vanno, senza vesti e affamati portano i covoni.
11Tra i filari frangono le olive, pigiano l'uva e soffrono la sete.
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi e l'anima dei feriti grida aiuto: Dio non presta attenzione alle loro preghiere.
13Altri odiano la luce, non ne vogliono riconoscere le vie né vogliono batterne i sentieri.
14Quando non c'è luce, si alza l'omicida per uccidere il misero e il povero; nella notte si aggira il ladro e si mette un velo sul volto.
15L'occhio dell'adultero spia il buio e pensa: «Nessun occhio mi osserva!».
16Nelle tenebre forzano le case, di giorno se ne stanno nascosti: non vogliono saperne della luce;
17l'alba è per tutti loro come spettro di morte; quando schiarisce, provano i terrori del buio fondo.
18Fuggono veloci di fronte al giorno; maledetta è la loro porzione di campo sulla terra, non si volgono più per la strada delle vigne.
19Come siccità e calore assorbono le acque nevose, così la morte rapisce il peccatore.
20Il seno che l'ha portato lo dimentica, i vermi ne fanno la loro delizia, non se ne conserva la memoria ed è troncata come un albero l'iniquità.
21Egli maltratta la sterile che non genera e non fa del bene alla vedova.
22Ma egli con la sua forza trascina i potenti, sorge quando più non può contare sulla vita.
23Anche Dio gli concede sicurezza ed egli sta saldo, ma i suoi occhi sono sopra la sua condotta.
24Salgono in alto per un poco, poi non sono più, sono buttati giù come tutti i mortali, falciati come la testa di una spiga.
25Non è forse così? Chi può smentirmi e ridurre a nulla le mie parole?
Chapter 25
1Bildad il Suchita prese a dire:
2V'è forse dominio e paura presso Colui Che mantiene la pace nell'alto dei cieli?
3Si possono forse contare le sue schiere? E sopra chi non sorge la sua luce?
4Come può giustificarsi un uomo davanti a Dio e apparire puro un nato di donna?
5Ecco, la luna stessa manca di chiarore e le stelle non sono pure ai suoi occhi:
6quanto meno l'uomo, questo verme, l'essere umano, questo bruco!
Chapter 26
1Giobbe rispose:
2Quanto aiuto hai dato al debole e come hai soccorso il braccio senza forza!
3Quanti buoni consigli hai dato all'ignorante e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
4A chi hai tu rivolto la parola e qual è lo spirito che da te è uscito?
5I morti tremano sotto terra, come pure le acque e i loro abitanti.
6Nuda è la tomba davanti a lui e senza velo è l'abisso.
7Egli stende il settentrione sopra il vuoto, tiene sospesa la terra sopra il nulla.
8Rinchiude le acque dentro le nubi, e le nubi non si squarciano sotto il loro peso.
9Copre la vista del suo trono stendendovi sopra la sua nube.
10Ha tracciato un cerchio sulle acque, sino al confine tra la luce e le tenebre.
11Le colonne del cielo si scuotono, sono prese da stupore alla sua minaccia.
12Con forza agita il mare e con intelligenza doma Raab.
13Al suo soffio si rasserenano i cieli, la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14Ecco, questi non sono che i margini delle sue opere; quanto lieve è il sussurro che noi ne percepiamo! Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?
Chapter 27
1Giobbe continuò a dire:
2Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio diritto, per l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'animo,
3finché ci sarà in me un soffio di vita, e l'alito di Dio nelle mie narici,
4mai le mie labbra diranno falsità e la mia lingua mai pronunzierà menzogna!
5Lungi da me che io mai vi dia ragione; fino alla morte non rinunzierò alla mia integrità.
6Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere, la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei giorni.
7Sia trattato come reo il mio nemico e il mio avversario come un ingiusto.
8Che cosa infatti può sperare l'empio, quando finirà, quando Dio gli toglierà la vita?
9Ascolterà forse Dio il suo grido, quando la sventura piomberà su di lui?
10Porrà forse la sua compiacenza nell'Onnipotente? Potrà forse invocare Dio in ogni momento?
11Io vi mostrerò la mano di Dio, non vi celerò i pensieri dell'Onnipotente.
12Ecco, voi tutti lo vedete; perché dunque vi perdete in cose vane?
13Questa è la sorte che Dio riserva al malvagio e la porzione che i violenti ricevono dall'Onnipotente.
14Se ha molti figli, saranno per la spada e i suoi discendenti non avranno pane da sfamarsi;
15i superstiti li seppellirà la peste e le loro vedove non faranno lamento.
16Se ammassa argento come la polvere e come fango si prepara vesti:
17egli le prepara, ma il giusto le indosserà e l'argento lo spartirà l'innocente.
18Ha costruito la casa come fragile nido e come una capanna fatta da un guardiano.
19Si corica ricco, ma per l'ultima volta, quando apre gli occhi, non avrà più nulla.
20Di giorno il terrore lo assale, di notte se lo rapisce il turbine;
21il vento d'oriente lo solleva e se ne va, lo strappa lontano dal suo posto.
22Dio lo bersaglia senza pietà; tenta di sfuggire alla sua mano.
23Si battono le mani contro di lui e si fischia su di lui dal luogo dove abita.
Chapter 28
1Certo, per l'argento vi sono miniere e per l'oro luoghi dove esso si raffina.
2Il ferro si cava dal suolo e la pietra fusa libera il rame.
3L'uomo pone un termine alle tenebre e fruga fino all'estremo limite le rocce nel buio più fondo.
4Forano pozzi lungi dall'abitato coloro che perdono l'uso dei piedi: pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano.
5Una terra, da cui si trae pane, di sotto è sconvolta come dal fuoco.
6Le sue pietre contengono zaffiri e oro la sua polvere.
7L'uccello rapace ne ignora il sentiero, non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
8non battuto da bestie feroci, né mai attraversato dal leopardo.
9Contro la selce l'uomo porta la mano, sconvolge le montagne:
10nelle rocce scava gallerie e su quanto è prezioso posa l'occhio:
11scandaglia il fondo dei fiumi e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si trae? E il luogo dell'intelligenza dov'è?
13L'uomo non ne conosce la via, essa non si trova sulla terra dei viventi.
14L'abisso dice: «Non è in me!» e il mare dice: «Neppure presso di me!».
15Non si scambia con l'oro più scelto, né per comprarla si pesa l'argento.
16Non si acquista con l'oro di Ofir, con il prezioso berillo o con lo zaffiro.
17Non la pareggia l'oro e il cristallo, né si permuta con vasi di oro puro.
18Coralli e perle non meritano menzione, vale più scoprire la sapienza che le gemme.
19Non la eguaglia il topazio d'Etiopia; con l'oro puro non si può scambiare a peso.
20Ma da dove viene la sapienza? E il luogo dell'intelligenza dov'è?
21E' nascosta agli occhi di ogni vivente ed è ignota agli uccelli del cielo.
22L'abisso e la morte dicono: «Con gli orecchi ne udimmo la fama».
23Dio solo ne conosce la via, lui solo sa dove si trovi,
24perché volge lo sguardo fino alle estremità della terra, vede quanto è sotto la volta del cielo.
25Quando diede al vento un peso e ordinò alle acque entro una misura,
26quando impose una legge alla pioggia e una via al lampo dei tuoni;
27allora la vide e la misurò, la comprese e la scrutò appieno
28e disse all'uomo: «Ecco, temere Dio, questo è sapienza e schivare il male, questo è intelligenza».
Chapter 29
1Giobbe continuò a pronunziare le sue sentenze e disse:
2Oh, potessi tornare com'ero ai mesi di un tempo, ai giorni in cui Dio mi proteggeva,
3quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
4com'ero ai giorni del mio autunno, quando Dio proteggeva la mia tenda,
5quando l'Onnipotente era ancora con me e i giovani mi stavano attorno;
6quando mi lavavo in piedi nel latte e la roccia mi versava ruscelli d'olio!
7Quando uscivo verso la porta della città e sulla piazza ponevo il mio seggio:
8vedendomi, i giovani si ritiravano e i vecchi si alzavano in piedi;
9i notabili sospendevano i discorsi e si mettevan la mano sulla bocca;
10la voce dei capi si smorzava e la loro lingua restava fissa al palato;
11con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice, con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza,
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto, l'orfano che ne era privo.
13La benedizione del morente scendeva su di me e al cuore della vedova infondevo la gioia.
14Mi ero rivestito di giustizia come di un vestimento; come mantello e turbante era la mia equità.
15Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo.
16Padre io ero per i poveri ed esaminavo la causa dello sconosciuto;
17rompevo la mascella al perverso e dai suoi denti strappavo la preda.
18Pensavo: «Spirerò nel mio nido e moltiplicherò come sabbia i miei giorni».
19La mia radice avrà adito alle acque e la rugiada cadrà di notte sul mio ramo.
20La mia gloria sarà sempre nuova e il mio arco si rinforzerà nella mia mano.
21Mi ascoltavano in attesa fiduciosa e tacevano per udire il mio consiglio.
22Dopo le mie parole non replicavano e su di loro scendevano goccia a goccia i miei detti.
23Mi attendevano come si attende la pioggia e aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
24Se a loro sorridevo, non osavano crederlo, né turbavano la serenità del mio volto.
25Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo, e vi rimanevo come un re fra i soldati o come un consolatore d'afflitti.
Chapter 30
1Ora invece si ridono di me i più giovani di me in età, i cui padri non avrei degnato di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova? Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dalla indigenza e dalla fame, brucano per l'arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata, raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespugli e radici di ginestra per loro cibo.
5Cacciati via dal consorzio umano, a loro si grida dietro come al ladro;
6sì che dimorano in valli orrende, nelle caverne della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano e sotto i roveti si adunano;
8razza ignobile, anzi razza senza nome, sono calpestati più della terra.
9Ora io sono la loro canzone, sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano e non si astengono dallo sputarmi in faccia!
11Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto, essi han rigettato davanti a me ogni freno.
12A destra insorge la ragazzaglia; smuovono i miei passi e appianano la strada contro di me per perdermi.
13Hanno demolito il mio sentiero, cospirando per la mia disfatta e nessuno si oppone a loro.
14Avanzano come attraverso una larga breccia, sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me; si è dileguata, come vento, la mia grandezza e come nube è passata la mia felicità.
16Ora mi consumo e mi colgono giorni d'afflizione.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste, mi stringe per l'accollatura della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi, insisto, ma tu non mi dai retta.
21Tu sei un duro avversario verso di me e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte, alla casa dove si riunisce ogni vivente.
24Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera, né per la sua sventura invoca aiuto.
25Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri e non mi sono afflitto per l'indigente?
26Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male, aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa e giorni d'affanno mi assalgono.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto, nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli e compagno degli struzzi.
30La mia pelle si è annerita, mi si stacca e le mie ossa bruciano dall'arsura.
31La mia cetra serve per lamenti e il mio flauto per la voce di chi piange.
Chapter 31
1Avevo stretto con gli occhi un patto di non fissare neppure una vergine.
2Che parte mi assegna Dio di lassù e che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto?
3Non è forse la rovina riservata all'iniquo e la sventura per chi compie il male?
4Non vede egli la mia condotta e non conta tutti i miei passi?
5Se ho agito con falsità e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia e Dio riconoscerà la mia integrità.
7Se il mio passo è andato fuori strada e il mio cuore ha seguito i miei occhi, se alla mia mano si è attaccata sozzura,
8io semini e un altro ne mangi il frutto e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore fu sedotto da una donna e ho spiato alla porta del mio prossimo,
10mia moglie macini per un altro e altri ne abusino;
11difatti quello è uno scandalo, un delitto da deferire ai giudici,
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13Se ho negato i diritti del mio schiavo e della schiava in lite con me,
14che farei, quando Dio si alzerà, e, quando farà l'inchiesta, che risponderei?
15Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto anche lui? Non fu lo stesso a formarci nel seno?
16Mai ho rifiutato quanto brama il povero, né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
17mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane, senza che ne mangiasse l'orfano,
18poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin dall'infanzia e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.
19Se mai ho visto un misero privo di vesti o un povero che non aveva di che coprirsi,
20se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi, o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato;
21se contro un innocente ho alzato la mano, perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava,
22mi si stacchi la spalla dalla nuca e si rompa al gomito il mio braccio,
23perché mi incute timore la mano di Dio e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24Se ho riposto la mia speranza nell'oro e all'oro fino ho detto: «Tu sei la mia fiducia»
25se godevo perché grandi erano i miei beni e guadagnava molto la mia mano;
26se vedendo il sole risplendere e la luna chiara avanzare,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale, perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
29Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico e ho esultato perché lo colpiva la sventura,
30io che non ho permesso alla mia lingua di peccare, augurando la sua morte con imprecazioni?
31Non diceva forse la gente della mia tenda: «A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?».
32All'aperto non passava la notte lo straniero e al viandante aprivo le mie porte.
33Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia colpa, tenendo celato il mio delitto in petto,
34come se temessi molto la folla, e il disprezzo delle tribù mi spaventasse, sì da starmene zitto senza uscire di casa.
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse! Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda! Il documento scritto dal mio avversario
36vorrei certo portarlo sulle mie spalle e cingerlo come mio diadema!
37Il numero dei miei passi gli manifesterei
38Se contro di me grida la mia terra e i suoi solchi piangono con essa;
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,
40in luogo di frumento, getti spine, ed erbaccia al posto dell'orzo.
Chapter 32
1quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perché egli si riteneva giusto.
2Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché pretendeva d'aver ragione di fronte a Dio;
3si accese di sdegno anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato di che rispondere, sebbene avessero dichiarato Giobbe colpevole.
4Però Eliu aveva aspettato, mentre essi parlavano con Giobbe, perché erano più vecchi di lui in età.
5Quando dunque vide che sulla bocca di questi tre uomini non vi era più alcuna risposta, Eliu si accese di sdegno.
6Presa dunque la parola, Eliu, figlio di Barachele il Buzita, disse: e voi siete gia canuti; per questo ho esitato per rispetto a manifestare a voi il mio sapere.
7Pensavo: Parlerà l'età e i canuti insegneranno la sapienza.
8Ma certo essa è un soffio nell'uomo; l'ispirazione dell'Onnipotente lo fa intelligente.
9Non sono i molti anni a dar la sapienza, né sempre i vecchi distinguono ciò che è giusto.
10Per questo io oso dire: Ascoltatemi; anch'io esporrò il mio sapere.
11Ecco, ho atteso le vostre parole, ho teso l'orecchio ai vostri argomenti. Finché andavate in cerca di argomenti
12su di voi fissai l'attenzione. Ma ecco, nessuno ha potuto convincere Giobbe, nessuno tra di voi risponde ai suoi detti.
13Non dite: Noi abbiamo trovato la sapienza, ma lo confuti Dio, non l'uomo!
14Egli non mi ha rivolto parole, e io non gli risponderò con le vostre parole.
15Sono vinti, non rispondono più, mancano loro le parole.
16Ho atteso, ma poiché non parlano più, poiché stanno lì senza risposta,
17voglio anch'io dire la mia parte, anch'io esporrò il mio parere;
18mi sento infatti pieno di parole, mi preme lo spirito che è dentro di me.
19Ecco, dentro di me c'è come vino senza sfogo, come vino che squarcia gli otri nuovi.
20Parlerò e mi sfogherò, aprirò le labbra e risponderò.
21Non guarderò in faccia ad alcuno, non adulerò nessuno,
22perché io non so adulare: altrimenti il mio creatore in breve mi eliminerebbe.
Chapter 33
1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi, ad ogni mia parola porgi l'orecchio.
2Ecco, io apro la bocca, parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà sagge parole e le mie labbra parleranno chiaramente.
4Lo spirito di Dio mi ha creato e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
5Se puoi, rispondimi, prepàrati davanti a me, stà pronto.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio e anch'io sono stato tratto dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me, né graverò su di te la mano.
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
9«Puro son io, senza peccato, io sono mondo, non ho colpa;
10ma egli contro di me trova pretesti e mi stima suo nemico;
11pone in ceppi i miei piedi e spia tutti i miei passi!».
12Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione. Dio è infatti più grande dell'uomo.
13Perché ti lamenti di lui, se non risponde ad ogni tua parola?
14Dio parla in un modo o in un altro, ma non si fa attenzione.
15Parla nel sogno, visione notturna, quando cade il sopore sugli uomini e si addormentano sul loro giaciglio;
16apre allora l'orecchio degli uomini e con apparizioni li spaventa,
17per distogliere l'uomo dal male e tenerlo lontano dall'orgoglio,
18per preservarne l'anima dalla fossa e la sua vita dalla morte violenta.
19Lo corregge con il dolore nel suo letto e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane, il suo appetito del cibo squisito;
21quando la sua carne si consuma a vista d'occhio e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,
22quando egli si avvicina alla fossa e la sua vita alla dimora dei morti.
23Ma se vi è un angelo presso di lui, un protettore solo fra mille, per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica: «Scampalo dallo scender nella fossa, ho trovato il riscatto»,
25allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù, tornerà ai giorni della sua adolescenza:
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza, gli mostrerà il suo volto in giubilo, e renderà all'uomo la sua giustizia.
27Egli si rivolgerà agli uomini e dirà: «Avevo peccato e violato la giustizia, ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;
28mi ha scampato dalla fossa e la mia vita rivede la luce».
29Ecco, tutto questo fa Dio, due volte, tre volte con l'uomo,
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa e illuminarla con la luce dei viventi.
31Attendi, Giobbe, ascoltami, taci e io parlerò:
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi, parla, perché vorrei darti ragione;
33se no, tu ascoltami e io ti insegnerò la sapienza.
Chapter 34
1Eliu continuò a dire:
2Ascoltate, saggi, le mie parole e voi, sapienti, porgetemi l'orecchio,
3Perché l'orecchio distingue le parole, come il palato assapora i cibi.
4Esploriamo noi ciò che è giusto, indaghiamo fra di noi quale sia il bene:
5poiché Giobbe ha detto: «Io son giusto, ma Dio mi ha tolto il mio diritto;
6contro il mio diritto passo per menzognero, inguaribile è la mia piaga benché senza colpa».
7Chi è come Giobbe che beve, come l'acqua, l'insulto,
8che fa la strada in compagnia dei malfattori, andando con uomini iniqui?
9Poiché egli ha detto: «Non giova all'uomo essere in buona grazia con Dio».
10Perciò ascoltatemi, uomini di senno: lungi da Dio l'iniquità e dall'Onnipotente l'ingiustizia!
11Poiché egli ripaga l'uomo secondo il suo operato e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
12In verità, Dio non agisce da ingiusto e l'Onnipotente non sovverte il diritto!
13Chi mai gli ha affidato la terra e chi ha disposto il mondo intero?
14Se egli richiamasse il suo spirito a sé e a sé ritraesse il suo soffio,
15ogni carne morirebbe all'istante e l'uomo ritornerebbe in polvere.
16Se hai intelletto, ascolta bene questo, porgi l'orecchio al suono delle mie parole.
17Può mai governare chi odia il diritto? E tu osi condannare il Gran Giusto?
18lui che dice ad un re: «Iniquo!» e ai principi: «Malvagi!»,
19lui che non usa parzialità con i potenti e non preferisce al povero il ricco, perché tutti costoro sono opera delle sue mani?
20In un istante muoiono e nel cuore della notte sono colpiti i potenti e periscono; e senza sforzo rimuove i tiranni,
21poiché egli tiene gli occhi sulla condotta dell'uomo e vede tutti i suoi passi.
22Non vi è tenebra, non densa oscurità, dove possano nascondersi i malfattori.
23Poiché non si pone all'uomo un termine per comparire davanti a Dio in giudizio:
24egli fiacca i potenti, senza fare inchieste, e colloca altri al loro posto.
25Poiché conosce le loro opere, li travolge nella notte e sono schiacciati;
26come malvagi li percuote, li colpisce alla vista di tutti;
27perché si sono allontanati da lui e di tutte le sue vie non si sono curati,
28sì da far giungere fino a lui il grido dell'oppresso e fargli udire il lamento dei poveri.
29Se egli tace, chi lo può condannare? Se vela la faccia, chi lo può vedere? Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
30perché non regni un uomo perverso, perché il popolo non abbia inciampi.
31Si può dunque dire a Dio: «Porto la pena, senza aver fatto il male;
32se ho peccato, mostramelo; se ho commesso l'iniquità, non lo farò più»?
33Forse, secondo le tue idee dovrebbe ricompensare, perché tu rifiuti il suo giudizio? Poiché tu devi scegliere, non io, dì, dunque, quello che sai.
34Gli uomini di senno mi diranno con l'uomo saggio che mi ascolta:
35«Giobbe non parla con sapienza e le sue parole sono prive di senno».
36Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo, per le sue risposte da uomo empio,
37perché aggiunge al suo peccato la rivolta, in mezzo a noi batte le mani e moltiplica le parole contro Dio.
Chapter 35
1Eliu riprese a dire:
2Ti pare di aver pensato cosa giusta, quando dicesti: «Ho ragione davanti a Dio»?
3O quando hai detto: «Che te ne importa? Che utilità ne ho dal mio peccato»?
4Risponderò a te con discorsi e ai tuoi amici insieme con te.
5Contempla il cielo e osserva, considera le nubi: sono più alte di te.
6Se pecchi, che gli fai? Se moltiplichi i tuoi delitti, che danno gli arrechi?
7Se tu sei giusto, che cosa gli dai o che cosa riceve dalla tua mano?
8Su un uomo come te ricade la tua malizia, su un figlio d'uomo la tua giustizia!
9Si grida per la gravità dell'oppressione, si invoca aiuto sotto il braccio dei potenti,
10ma non si dice: «Dov'è quel Dio che mi ha creato, che concede nella notte canti di gioia;
11che ci rende più istruiti delle bestie selvatiche, che ci fa più saggi degli uccelli del cielo?».
12Si grida, allora, ma egli non risponde di fronte alla superbia dei malvagi.
13Certo è falso dire: «Dio non ascolta e l'Onnipotente non presta attenzione»
14più ancora quando tu dici che non lo vedi, che la tua causa sta innanzi a lui e tu in lui speri;
15così pure quando dici che la sua ira non punisce né si cura molto dell'iniquità.
16Giobbe dunque apre invano la sua bocca e senza cognizione moltiplica le chiacchiere.
Chapter 36
1Eliu continuò a dire:
2Abbi un po' di pazienza e io te lo dimostrerò, perché in difesa di Dio c'è altro da dire.
3Prenderò da lontano il mio sapere e renderò giustizia al mio creatore,
4poiché non è certo menzogna il mio parlare: un uomo di perfetta scienza è qui con te.
5Ecco, Dio è grande e non si ritratta, egli è grande per fermezza di cuore.
6Non lascia vivere l'iniquo e rende giustizia ai miseri.
7Non toglie gli occhi dai giusti, li fa sedere sul trono con i re e li esalta per sempre.
8Se talvolta essi sono avvinti in catene, se sono stretti dai lacci dell'afflizione,
9fa loro conoscere le opere loro e i loro falli, perché superbi;
10apre loro gli orecchi per la correzione e ordina che si allontanino dalla iniquità.
11Se ascoltano e si sottomettono, chiuderanno i loro giorni nel benessere e i loro anni nelle delizie.
12Ma se non vorranno ascoltare, di morte violenta periranno, spireranno senza neppure saperlo.
13I perversi di cuore accumulano l'ira; non invocano aiuto, quando Dio li avvince in catene:
14si spegne in gioventù la loro anima, e la loro vita all'età dei dissoluti.
15Ma egli libera il povero con l'afflizione, gli apre l'udito con la sventura.
16Anche te intende sottrarre dal morso dell'angustia: avrai in cambio un luogo ampio, non ristretto e la tua tavola sarà colma di vivande grasse.
17Ma se colmi la misura con giudizi da empio, giudizio e condanna ti seguiranno.
18La collera non ti trasporti alla bestemmia, l'abbondanza dell'espiazione non ti faccia fuorviare.
19Può forse farti uscire dall'angustia il tuo grido, con tutti i tentativi di forza?
20Non sospirare quella notte, in cui i popoli vanno al loro luogo.
21Bada di non volgerti all'iniquità, poiché per questo sei stato provato dalla miseria.
22Ecco, Dio è sublime nella sua potenza; chi come lui è temibile?
23Chi mai gli ha imposto il suo modo d'agire o chi mai ha potuto dirgli: «Hai agito male?».
24Ricordati che devi esaltare la sua opera, che altri uomini hanno cantato.
25Ogni uomo la contempla, il mortale la mira da lontano.
26Ecco, Dio è così grande, che non lo comprendiamo: il numero dei suoi anni è incalcolabile.
27Egli attrae in alto le gocce dell'acqua e scioglie in pioggia i suoi vapori,
28che le nubi riversano e grondano sull'uomo in grande quantità.
29Chi inoltre può comprendere la distesa delle nubi, i fragori della sua dimora?
30Ecco, espande sopra di esso il suo vapore e copre le profondità del mare.
31In tal modo sostenta i popoli e offre alimento in abbondanza.
32Arma le mani di folgori e le scaglia contro il bersaglio.
33Lo annunzia il suo fragore, riserva d'ira contro l'iniquità.
Chapter 37
1Per questo mi batte forte il cuore e mi balza fuori dal petto.
2Udite, udite, il rumore della sua voce, il fragore che esce dalla sua bocca.
3Il lampo si diffonde sotto tutto il cielo e il suo bagliore giunge ai lembi della terra;
4dietro di esso brontola il tuono, mugghia con il suo fragore maestoso e nulla arresta i fulmini, da quando si è udita la sua voce;
5mirabilmente tuona Dio con la sua voce opera meraviglie che non comprendiamo!
6Egli infatti dice alla neve: «Cadi sulla terra» e alle piogge dirotte: «Siate violente».
7Rinchiude ogni uomo in casa sotto sigillo, perché tutti riconoscano la sua opera.
8Le fiere si ritirano nei loro ripari e nelle loro tane si accovacciano.
9Dal mezzogiorno avanza l'uragano e il freddo dal settentrione.
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e la distesa dell'acqua si congela.
11Carica di umidità le nuvole e le nubi ne diffondono le folgori.
12Egli le fa vagare dappertutto secondo i suoi ordini, perché eseguiscano quanto comanda loro sul mondo intero.
13Le manda o per castigo della terra o in segno di bontà.
14Porgi l'orecchio a questo, Giobbe, soffèrmati e considera le meraviglie di Dio.
15Sai tu come Dio le diriga e come la sua nube produca il lampo?
16Conosci tu come la nube si libri in aria, i prodigi di colui che tutto sa?
17Come le tue vesti siano calde quando non soffia l'austro e la terra riposa?
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento, solido come specchio di metallo fuso?
19Insegnaci che cosa dobbiamo dirgli. Noi non parleremo per l'oscurità.
20Gli si può forse ordinare: «Parlerò io?». O un uomo può dire che è sopraffatto?
21Ora diventa invisibile la luce, oscurata in mezzo alle nubi: ma tira il vento e le spazza via.
22Dal nord giunge un aureo chiarore, intorno a Dio è tremenda maestà.
23L}Onnipotente noi non lo possiamo raggiungere, sublime in potenza e rettitudine e grande per giustizia: egli non ha da rispondere.
24Perciò gli uomini lo temono: a lui la venerazione di tutti i saggi di mente.
Chapter 38
1Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine:
2Chi è costui che oscura il consiglio con parole insipienti?
3Cingiti i fianchi come un prode, io t'interrogherò e tu mi istruirai.
4Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza!
5Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa la misura?
6Dove sono fissate le sue basi o chi ha posto la sua pietra angolare,
7mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio?
8Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno,
9quando lo circondavo di nubi per veste e per fasce di caligine folta?
10Poi gli ho fissato un limite e gli ho messo chiavistello e porte
11e ho detto: «Fin qui giungerai e non oltre e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde».
12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all'aurora,
13perché essa afferri i lembi della terra e ne scuota i malvagi?
14Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito.
15E' sottratta ai malvagi la loro luce ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.
16Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell'abisso hai tu passeggiato?
17Ti sono state indicate le porte della morte e hai visto le porte dell'ombra funerea?
18Hai tu considerato le distese della terra? Dillo, se sai tutto questo!
19Per quale via si va dove abita la luce e dove hanno dimora le tenebre
20perché tu le conduca al loro dominio o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa?
21Certo, tu lo sai, perché allora eri nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
22Sei mai giunto ai serbatoi della neve, hai mai visto i serbatoi della grandine,
23che io riserbo per il tempo della sciagura, per il giorno della guerra e della battaglia?
24Per quali vie si espande la luce, si diffonde il vento d'oriente sulla terra?
25Chi ha scavato canali agli acquazzoni e una strada alla nube tonante,
26per far piovere sopra una terra senza uomini, su un deserto dove non c'è nessuno,
27per dissetare regioni desolate e squallide e far germogliare erbe nella steppa?
28Ha forse un padre la pioggia? O chi mette al mondo le gocce della rugiada?
29Dal seno di chi è uscito il ghiaccio e la brina del cielo chi l'ha generata?
30Come pietra le acque induriscono e la faccia dell'abisso si raggela.
31Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi o sciogliere i vincoli di Orione?
32Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino o puoi guidare l'Orsa insieme con i suoi figli?
33Conosci tu le leggi del cielo o ne applichi le norme sulla terra?
34Puoi tu alzare la voce fino alle nubi e farti coprire da un rovescio di acqua?
35Scagli tu i fulmini e partono dicendoti: «Eccoci!»?
36Chi ha elargito all'ibis la sapienza o chi ha dato al gallo intelligenza?
37Chi può con sapienza calcolare le nubi e chi riversa gli otri del cielo,
38quando si fonde la polvere in una massa e le zolle si attaccano insieme?
39Vai tu a caccia di preda per la leonessa e sazi la fame dei leoncini,
40quando sono accovacciati nelle tane o stanno in agguato fra le macchie?
41Chi prepara al corvo il suo pasto, quando i suoi nati gridano verso Dio e vagano qua e là per mancanza di cibo?
Chapter 39
1Sai tu quando figliano le camozze e assisti al parto delle cerve?
2Conti tu i mesi della loro gravidanza e sai tu quando devono figliare?
3Si curvano e depongono i figli, metton fine alle loro doglie.
4Robusti sono i loro figli, crescono in campagna, partono e non tornano più da esse.
5Chi lascia libero l'asino selvatico e chi scioglie i legami dell'ònagro,
6al quale ho dato la steppa per casa e per dimora la terra salmastra?
7Del fracasso della città se ne ride e gli urli dei guardiani non ode.
8Gira per le montagne, sua pastura, e va in cerca di quanto è verde.
9Il bufalo si lascerà piegare a servirti o a passar la notte presso la tua greppia?
10Potrai legarlo con la corda per fare il solco o fargli erpicare le valli dietro a te?
11Ti fiderai di lui, perché la sua forza è grande e a lui affiderai le tue fatiche?
12Conterai su di lui, che torni e raduni la tua messe sulla tua aia?
13L'ala dello struzzo batte festante, ma è forse penna e piuma di cicogna?
14Abbandona infatti alla terra le uova e sulla polvere le lascia riscaldare.
15Dimentica che un piede può schiacciarle, una bestia selvatica calpestarle.
16Tratta duramente i figli, come se non fossero suoi, della sua inutile fatica non si affanna,
17perché Dio gli ha negato la saggezza e non gli ha dato in sorte discernimento.
18Ma quando giunge il saettatore, fugge agitando le ali: si beffa del cavallo e del suo cavaliere.
19Puoi tu dare la forza al cavallo e vestire di fremiti il suo collo?
20Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo? Il suo alto nitrito incute spavento.
21Scalpita nella valle giulivo e con impeto va incontro alle armi.
22Sprezza la paura, non teme, né retrocede davanti alla spada.
23Su di lui risuona la faretra, il luccicar della lancia e del dardo.
24Strepitando, fremendo, divora lo spazio e al suono della tromba più non si tiene.
25Al primo squillo grida: «Aah!...» e da lontano fiuta la battaglia, gli urli dei capi, il fragor della mischia.
26Forse per il tuo senno si alza in volo lo sparviero e spiega le ali verso il sud?
27O al tuo comando l'aquila s'innalza e pone il suo nido sulle alture?
28Abita le rocce e passa la notte sui denti di rupe o sui picchi.
29Di lassù spia la preda, lontano scrutano i suoi occhi.
30I suoi aquilotti succhiano il sangue e dove sono cadaveri, là essa si trova.
Chapter 40
1Il Signore riprese e disse a Giobbe:
2Il censore vorrà ancora contendere con l'Onnipotente? L'accusatore di Dio risponda!
3Giobbe rivolto al Signore disse:
4Ecco, sono ben meschino: che ti posso rispondere? Mi metto la mano sulla bocca.
5Ho parlato una volta, ma non replicherò. ho parlato due volte, ma non continuerò.
6Allora il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine e disse:
7Cingiti i fianchi come un prode: io t'interrogherò e tu mi istruirai.
8Oseresti proprio cancellare il mio giudizio e farmi torto per avere tu ragione?
9Hai tu un braccio come quello di Dio e puoi tuonare con voce pari alla sua?
10Ornati pure di maestà e di sublimità, rivestiti di splendore e di gloria;
11diffondi i furori della tua collera, mira ogni superbo e abbattilo,
12mira ogni superbo e umilialo, schiaccia i malvagi ovunque si trovino;
13nascondili nella polvere tutti insieme, rinchiudili nella polvere tutti insieme,
14anch'io ti loderò, perché hai trionfato con la destra.
15Ecco, l'ippopotamo, che io ho creato al pari di te, mangia l'erba come il bue.
16Guarda, la sua forza è nei fianchi e il suo vigore nel ventre.
17Rizza la coda come un cedro, i nervi delle sue cosce s'intrecciano saldi,
18le sue vertebre, tubi di bronzo, le sue ossa come spranghe di ferro.
19Esso è la prima delle opere di Dio; il suo creatore lo ha fornito di difesa.
20I monti gli offrono i loro prodotti e là tutte le bestie della campagna si trastullano.
21Sotto le piante di loto si sdraia, nel folto del canneto della palude.
22Lo ricoprono d'ombra i loti selvatici, lo circondano i salici del torrente.
23Ecco, si gonfi pure il fiume: egli non trema, è calmo, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca.
24Chi potrà afferarlo per gli occhi, prenderlo con lacci e forargli le narici?
25Puoi tu pescare il Leviatan con l'amo e tener ferma la sua lingua con una corda,
26ficcargli un giunco nelle narici e forargli la mascella con un uncino?
27Ti farà forse molte suppliche e ti rivolgerà dolci parole?
28Stipulerà forse con te un'alleanza, perché tu lo prenda come servo per sempre?
29Scherzerai con lui come un passero, legandolo per le tue fanciulle?
30Lo metteranno in vendita le compagnie di pesca, se lo divideranno i commercianti?
31Crivellerai di dardi la sua pelle e con la fiocina la sua testa?
32Metti su di lui la mano: al ricordo della lotta, non rimproverai!
Chapter 41
1Ecco, la tua speranza è fallita, al solo vederlo uno stramazza.
2Nessuno è tanto audace da osare eccitarlo e chi mai potrà star saldo di fronte a lui?
3Chi mai lo ha assalito e si è salvato? Nessuno sotto tutto il cielo.
4Non tacerò la forza delle sue membra: in fatto di forza non ha pari.
5Chi gli ha mai aperto sul davanti il manto di pelle e nella sua doppia corazza chi può penetrare?
6Le porte della sua bocca chi mai ha aperto? Intorno ai suoi denti è il terrore!
7Il suo dorso è a lamine di scudi, saldate con stretto suggello;
8l'una con l'altra si toccano, sì che aria fra di esse non passa:
9ognuna aderisce alla vicina, sono compatte e non possono separarsi.
10Il suo starnuto irradia luce e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.
11Dalla sua bocca partono vampate, sprizzano scintille di fuoco.
12Dalle sue narici esce fumo come da caldaia, che bolle sul fuoco.
13Il suo fiato incendia carboni e dalla bocca gli escono fiamme.
14Nel suo collo risiede la forza e innanzi a lui corre la paura.
15Le giogaie della sua carne son ben compatte, sono ben salde su di lui, non si muovono.
16Il suo cuore è duro come pietra, duro come la pietra inferiore della macina.
17Quando si alza, si spaventano i forti e per il terrore restano smarriti.
18La spada che lo raggiunge non vi si infigge, né lancia, né freccia né giavellotto;
19stima il ferro come paglia, il bronzo come legno tarlato.
20Non lo mette in fuga la freccia, in pula si cambian per lui le pietre della fionda.
21Come stoppia stima una mazza e si fa beffe del vibrare dell'asta.
22Al disotto ha cocci acuti e striscia come erpice sul molle terreno.
23Fa ribollire come pentola il gorgo, fa del mare come un vaso da unguenti.
24Dietro a sé produce una bianca scia e l'abisso appare canuto.
25Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura.
26Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le fiere più superbe.
Chapter 42
1Allora Giobbe rispose al Signore e disse:
2Comprendo che puoi tutto e che nessuna cosa è impossibile per te.
3Chi è colui che, senza aver scienza, può oscurare il tuo consiglio? Ho esposto dunque senza discernimento cose troppo superiori a me, che io non comprendo.
4«Ascoltami e io parlerò, io t'interrogherò e tu istruiscimi».
5Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono.
6Perciò mi ricredo e ne provo pentimento sopra polvere e cenere.
7Dopo che il Signore aveva rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz il Temanita: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe.
8Prendete dunque sette vitelli e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi; il mio servo Giobbe pregherà per voi, affinché io, per riguardo a lui, non punisca la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe».
9Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita andarono e fecero come loro aveva detto il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe.
10Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto.
11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra e un anello d'oro.
12Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine.
13Ebbe anche sette figli e tre figlie.
14A una mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di stibio.
15In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell'eredità insieme con i loro fratelli.
16Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant'anni e vide figli e nipoti di quattro generazioni.
17Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.
Psalms
Chapter 1
1Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti;
2ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte.
3Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere.
4Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde;
5perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti.
6Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina.
Chapter 2
1Perché le genti congiurano perché invano cospirano i popoli?
2Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia:
3«Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami».
4Se ne ride chi abita i cieli, li schernisce dall'alto il Signore.
5Egli parla loro con ira, li spaventa nel suo sdegno:
6«Io l'ho costituito mio sovrano sul Sion mio santo monte».
7Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato.
8Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra.
9Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai».
10E ora, sovrani, siate saggi istruitevi, giudici della terra;
11servite Dio con timore e con tremore esultate;
12che non si sdegni e voi perdiate la via. Improvvisa divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia.
Chapter 3
1Salmo di Davide quando fuggiva il figlio Assalonne.
2Signore, quanti sono i miei oppressori! Molti contro di me insorgono.
3Molti di me vanno dicendo: «Neppure Dio lo salva!».
4Ma tu, Signore, sei mia difesa, tu sei mia gloria e sollevi il mio capo.
5Al Signore innalzo la mia voce e mi risponde dal suo monte santo.
6Io mi corico e mi addormento, mi sveglio perché il Signore mi sostiene.
7Non temo la moltitudine di genti che contro di me si accampano.
8Sorgi, Signore, salvami, Dio mio. hai spezzato i denti ai peccatori.
9Del Signore è la salvezza: sul tuo popolo la tua benedizione.
Chapter 4
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di Davide.
2Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia: dalle angosce mi hai liberato; pietà di me, ascolta la mia preghiera.
3Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore? Perché amate cose vane e cercate la menzogna?
4Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele: il Signore mi ascolta quando lo invoco.
5Tremate e non peccate, sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.
6Offrite sacrifici di giustizia e confidate nel Signore.
7Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene?». Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
8Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento.
9In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.
Chapter 5
1Al maestro del coro. Per flauti. Salmo. Di Davide.
2Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole: intendi il mio lamento.
3Ascolta la voce del mio grido, o mio re e mio Dio, perché ti prego, Signore.
4Al mattino ascolta la mia voce; fin dal mattino t'invoco e sto in attesa.
5Tu non sei un Dio che si compiace del male; presso di te il malvagio non trova dimora;
6gli stolti non sostengono il tuo sguardo.
7fai perire i bugiardi. Il Signore detesta sanguinari e ingannatori.
8Ma io per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa; mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio.
9Signore, guidami con giustizia di fronte ai miei nemici; spianami davanti il tuo cammino.
10Non c'è sincerità sulla loro bocca, è pieno di perfidia il loro cuore; la loro gola è un sepolcro aperto, la loro lingua è tutta adulazione.
11Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame, per tanti loro delitti disperdili, perché a te si sono ribellati.
12Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Tu li proteggi e in te si allieteranno quanti amano il tuo nome.
13Signore, tu benedici il giusto: come scudo lo copre la tua benevolenza.
Chapter 6
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Sull'ottava. Salmo. Di Davide.
2Signore, non punirmi nel tuo sdegno, non castigarmi nel tuo furore.
3Pietà di me, Signore: vengo meno; risanami, Signore: tremano le mie ossa.
4L'anima mia è tutta sconvolta, ma tu, Signore, fino a quando...?
5Volgiti, Signore, a liberarmi, salvami per la tua misericordia.
6Nessuno tra i morti ti ricorda. Chi negli inferi canta le tue lodi?
7Sono stremato dai lungi lamenti, ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, irroro di lacrime il mio letto.
8I miei occhi si consumano nel dolore, invecchio fra tanti miei oppressori.
9Via da me voi tutti che fate il male, il Signore ascolta la voce del mio pianto.
10Il Signore ascolta la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera.
11Arrossiscano e tremino i miei nemici, confusi, indietreggino all'istante.
Chapter 7
1Lamento che Davide rivolse al Signore per le parole di Cus il Beniaminita.
2Signore, mio Dio, in te mi rifugio: salvami e liberami da chi mi perseguita,
3perché non mi sbrani come un leone, non mi sbrani senza che alcuno mi salvi.
4Signore mio Dio, se così ho agito: se c'è iniquità sulle mie mani,
5se ho ripagato il mio amico con il male, se a torto ho spogliato i miei avversari,
6il nemico m'insegua e mi raggiunga, calpesti a terra la mia vita e trascini nella polvere il mio onore.
7Sorgi, Signore, nel tuo sdegno, levati contro il furore dei nemici, alzati per il giudizio che hai stabilito.
8L'assemblea dei popoli ti circondi: dall'alto volgiti contro di essa.
9Il Signore decide la causa dei popoli: giudicami, Signore, secondo la mia giustizia, secondo la mia innocenza, o Altissimo.
10Poni fine al male degli empi; rafforza l'uomo retto, tu che provi mente e cuore, Dio giusto.
11La mia difesa è nel Signore, egli salva i retti di cuore.
12Dio è giudice giusto, ogni giorno si accende il suo sdegno.
13Non torna forse ad affilare la spada, a tendere e puntare il suo arco?
14Si prepara strumenti di morte, arroventa le sue frecce.
15Ecco, l'empio produce ingiustizia, concepisce malizia, partorisce menzogna.
16Egli scava un pozzo profondo e cade nella fossa che ha fatto;
17la sua malizia ricade sul suo capo, la sua violenza gli piomba sulla testa.
18Loderò il Signore per la sua giustizia e canterò il nome di Dio, l'Altissimo.
Chapter 8
1Al maestro di coro. Sul canto: «I Torchi...». Salmo. Di Davide.
2O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
3Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
4Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate,
5che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi?
6Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato:
7gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi;
8tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna;
9Gli uccelli del cielo e i pesci del mare, che percorrono le vie del mare.
10O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.
Chapter 9
1Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.
2Loderò il Signore con tutto il cuore e annunzierò tutte le tue meraviglie.
3Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo.
4Mentre i miei nemici retrocedono, davanti a te inciampano e periscono,
5perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; siedi in trono giudice giusto.
6Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
7Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
8Ma il Signore sta assiso in eterno; erige per il giudizio il suo trono:
9giudicherà il mondo con giustizia, con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
10Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
11Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
12Cantate inni al Signore, che abita in Sion, narrate tra i popoli le sue opere.
13Vindice del sangue, egli ricorda, non dimentica il grido degli afflitti.
14Abbi pietà di me, Signore, vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, tu che mi strappi dalle soglie della morte,
15perché possa annunziare le tue lodi, esultare per la tua salvezza alle porte della città di Sion.
16Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata, nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
17Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
18Tornino gli empi negli inferi, tutti i popoli che dimenticano Dio.
19Perché il povero non sarà dimenticato, la speranza degli afflitti non resterà delusa.
20Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo: davanti a te siano giudicate le genti.
21Riempile di spavento, Signore, sappiano le genti che sono mortali.
22Perché, Signore, stai lontano, nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
23Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio e cade nelle insidie tramate.
24L'empio si vanta delle sue brame, l'avaro maledice, disprezza Dio.
25L'empio insolente disprezza il Signore: «Dio non se ne cura: Dio non esiste» questo è il suo pensiero.
26Le sue imprese riescono sempre. Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: disprezza tutti i suoi avversari.
27Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure».
28Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca, sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
29Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l'innocente.
30I suoi occhi spiano l'infelice, sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il misero, ghermisce il misero attirandolo nella rete.
31Infierisce di colpo sull'oppresso, cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
32Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla».
33Sorgi, Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri.
34Perché l'empio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederà conto»?
35Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell'orfano tu sei il sostegno. Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
36Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
37Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti.
38Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
39per far giustizia all'orfano e all'oppresso; e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
Chapter 10
1Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.
2Loderò il Signore con tutto il cuore e annunzierò tutte le tue meraviglie.
3Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo.
4Mentre i miei nemici retrocedono, davanti a te inciampano e periscono,
5perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; siedi in trono giudice giusto.
6Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
7Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
8Ma il Signore sta assiso in eterno; erige per il giudizio il suo trono:
9giudicherà il mondo con giustizia, con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
10Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
11Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
12Cantate inni al Signore, che abita in Sion, narrate tra i popoli le sue opere.
13Vindice del sangue, egli ricorda, non dimentica il grido degli afflitti.
14Abbi pietà di me, Signore, vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, tu che mi strappi dalle soglie della morte,
15perché possa annunziare le tue lodi, esultare per la tua salvezza alle porte della città di Sion.
16Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata, nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
17Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
18Tornino gli empi negli inferi, tutti i popoli che dimenticano Dio.
19Perché il povero non sarà dimenticato, la speranza degli afflitti non resterà delusa.
20Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo: davanti a te siano giudicate le genti.
21Riempile di spavento, Signore, sappiano le genti che sono mortali.
22Perché, Signore, stai lontano, nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
23Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio e cade nelle insidie tramate.
24L'empio si vanta delle sue brame, l'avaro maledice, disprezza Dio.
25L'empio insolente disprezza il Signore: «Dio non se ne cura: Dio non esiste» questo è il suo pensiero.
26Le sue imprese riescono sempre. Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: disprezza tutti i suoi avversari.
27Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure».
28Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca, sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
29Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l'innocente.
30I suoi occhi spiano l'infelice, sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il misero, ghermisce il misero attirandolo nella rete.
31Infierisce di colpo sull'oppresso, cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
32Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla».
33Sorgi, Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri.
34Perché l'empio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederà conto»?
35Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell'orfano tu sei il sostegno. Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
36Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
37Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti.
38Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
39per far giustizia all'orfano e all'oppresso; e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
Chapter 11
1Al maestro del coro. Di Davide. «Fuggi come un passero verso il monte»?
2Ecco, gli empi tendono l'arco, aggiustano la freccia sulla corda per colpire nel buio i retti di cuore.
3Quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare?
4Ma il Signore nel tempio santo, il Signore ha il trono nei cieli. I suoi occhi sono aperti sul mondo, le sue pupille scrutano ogni uomo.
5Il Signore scruta giusti ed empi, egli odia chi ama la violenza.
6Farà piovere sugli empi brace, fuoco e zolfo, vento bruciante toccherà loro in sorte;
7Giusto è il Signore, ama le cose giuste; gli uomini retti vedranno il suo volto.
Chapter 12
1Al maestro del coro. Sull'ottava. Salmo. Di Davide.
2Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele; è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo.
3Si dicono menzogne l'uno all'altro, labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
4Recida il Signore le labbra bugiarde, la lingua che dice parole arroganti,
5quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, ci difendiamo con le nostre labbra: chi sarà nostro padrone?».
6«Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, io sorgerò - dice il Signore - metterò in salvo chi è disprezzato».
7I detti del Signore sono puri, argento raffinato nel crogiuolo, purificato nel fuoco sette volte.
8Tu, o Signore, ci custodirai, ci guarderai da questa gente per sempre.
9Mentre gli empi si aggirano intorno, emergono i peggiori tra gli uomini.
Chapter 13
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
3Fino a quando nell'anima mia proverò affanni, tristezza nel cuore ogni momento? Fino a quando su di me trionferà il nemico?
4Guarda, rispondimi, Signore mio Dio, conserva la luce ai miei occhi, perché non mi sorprenda il sonno della morte,
5perché il mio nemico non dica: «L'ho vinto!» e non esultino i miei avversari quando vacillo.
6Nella tua misericordia ho confidato. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza e canti al Signore, che mi ha beneficato.
Chapter 14
1Al maestro del coro. Di Davide. Sono corrotti, fanno cose abominevoli: nessuno più agisce bene.
2Il Signore dal cielo si china sugli uomini per vedere se esista un saggio: se c'è uno che cerchi Dio.
3Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti; più nessuno fa il bene, neppure uno.
4Non comprendono nulla tutti i malvagi, che divorano il mio popolo come il pane?
5Non invocano Dio: tremeranno di spavento, perché Dio è con la stirpe del giusto.
6Volete confondere le speranze del misero, ma il Signore è il suo rifugio.
7Venga da Sion la salvezza d'Israele! Quando il Signore ricondurrà il suo popolo, esulterà Giacobbe e gioirà Israele.
Chapter 15
1Salmo. Di Davide. Chi dimorerà sul tuo santo monte?
2Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente,
3non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino.
4Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se giura a suo danno, non cambia;
5presta denaro senza fare usura, e non accetta doni contro l'innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre.
Chapter 16
1Miktam. Di Davide.
2Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene».
3Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, è tutto il mio amore.
4Si affrettino altri a costruire idoli: io non spanderò le loro libazioni di sangue né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.
5Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita.
6Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, è magnifica la mia eredità.
7Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio cuore mi istruisce.
8Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non posso vacillare.
9Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro,
10perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
11Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.
Chapter 17
1Preghiera. Di Davide. sii attento al mio grido. Porgi l'orecchio alla mia preghiera: sulle mie labbra non c'è inganno.
2Venga da te la mia sentenza, i tuoi occhi vedano la giustizia.
3Saggia il mio cuore, scrutalo di notte, provami al fuoco, non troverai malizia. La mia bocca non si è resa colpevole,
4secondo l'agire degli uomini; seguendo la parola delle tue labbra, ho evitato i sentieri del violento.
5Sulle tue vie tieni saldi i miei passi e i miei piedi non vacilleranno.
6Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta; porgi l'orecchio, ascolta la mia voce,
7mostrami i prodigi del tuo amore: tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra.
8Custodiscimi come pupilla degli occhi, proteggimi all'ombra delle tue ali,
9di fronte agli empi che mi opprimono, ai nemici che mi accerchiano.
10Essi hanno chiuso il loro cuore, le loro bocche parlano con arroganza.
11Eccoli, avanzano, mi circondano, puntano gli occhi per abbattermi;
12simili a un leone che brama la preda, a un leoncello che si apposta in agguato.
13Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo; con la tua spada scampami dagli empi,
14con la tua mano, Signore, dal regno dei morti che non hanno più parte in questa vita. Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre se ne sazino anche i figli e ne avanzi per i loro bambini.
15Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza.
Chapter 18
1Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici,
2e dalla mano di Saul. Disse dunque:
3Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
4Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici.
5Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti impetuosi;
6gia mi avvolgevano i lacci degli inferi, gia mi stringevano agguati mortali.
7Nel mio affanno invocai il Signore, nell'angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, al suo orecchio pervenne il mio grido.
8La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché egli era sdegnato.
9Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti.
10Abbassò i cieli e discese, fosca caligine sotto i suoi piedi.
11Cavalcava un cherubino e volava, si librava sulle ali del vento.
12Si avvolgeva di tenebre come di velo, acque oscure e dense nubi lo coprivano.
13Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi con grandine e carboni ardenti.
14Il Signore tuonò dal cielo, l'Altissimo fece udire la sua voce: grandine e carboni ardenti.
15Scagliò saette e li disperse, fulminò con folgori e li sconfisse.
16Allora apparve il fondo del mare, si scoprirono le fondamenta del mondo, per la tua minaccia, Signore, per lo spirare del tuo furore.
17Stese la mano dall'alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque,
18mi liberò da nemici potenti, da coloro che mi odiavano ed eran più forti di me.
19Mi assalirono nel giorno di sventura, ma il Signore fu mio sostegno;
20mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene.
21Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani;
22perché ho custodito le vie del Signore, non ho abbandonato empiamente il mio Dio.
23I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, non ho respinto da me la sua legge;
24ma integro sono stato con lui e mi sono guardato dalla colpa.
25Il Signore mi rende secondo la mia giustizia, secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi.
26Con l'uomo buono tu sei buono con l'uomo integro tu sei integro,
27con l'uomo puro tu sei puro, con il perverso tu sei astuto.
28Perché tu salvi il popolo degli umili, ma abbassi gli occhi dei superbi.
29Tu, Signore, sei luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre.
30Con te mi lancerò contro le schiere, con il mio Dio scavalcherò le mura.
31La via di Dio è diritta, la parola del Signore è provata al fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia.
32Infatti, chi è Dio, se non il Signore? O chi è rupe, se non il nostro Dio?
33Il Dio che mi ha cinto di vigore e ha reso integro il mio cammino;
34mi ha dato agilità come di cerve, sulle alture mi ha fatto stare saldo;
35ha addestrato le mie mani alla battaglia, le mie braccia a tender l'arco di bronzo.
36Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, la tua destra mi ha sostenuto, la tua bontà mi ha fatto crescere.
37Hai spianato la via ai miei passi, i miei piedi non hanno vacillato.
38Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, non sono tornato senza averli annientati.
39Li ho colpiti e non si sono rialzati, sono caduti sotto i miei piedi.
40Tu mi hai cinto di forza per la guerra, hai piegato sotto di me gli avversari.
41Dei nemici mi hai mostrato le spalle, hai disperso quanti mi odiavano.
42Hanno gridato e nessuno li ha salvati, al Signore, ma non ha risposto.
43Come polvere al vento li ho dispersi, calpestati come fango delle strade.
44Mi hai scampato dal popolo in rivolta, mi hai posto a capo delle nazioni. Un popolo che non conoscevo mi ha servito;
45all'udirmi, subito mi obbedivano, stranieri cercavano il mio favore,
46impallidivano uomini stranieri e uscivano tremanti dai loro nascondigli.
47Viva il Signore e benedetta la mia rupe, sia esaltato il Dio della mia salvezza.
48Dio, tu mi accordi la rivincita e sottometti i popoli al mio giogo,
49mi scampi dai nemici furenti, dei miei avversari mi fai trionfare e mi liberi dall'uomo violento.
50Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli e canterò inni di gioia al tuo nome.
51Egli concede al suo re grandi vittorie, si mostra fedele al suo consacrato, a Davide e alla sua discendenza per sempre.
Chapter 19
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
3Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia.
4Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono.
5Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola.
6Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via.
7Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore.
8La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice.
9Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi.
10Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
11più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.
12Anche il tuo servo in essi è istruito, per chi li osserva è grande il profitto.
13Le inavvertenze chi le discerne? Assolvimi dalle colpe che non vedo.
14Anche dall'orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro dal grande peccato.
15Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore.
Chapter 20
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Ti ascolti il Signore nel giorno della prova, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.
3Ti mandi l'aiuto dal suo santuario e dall'alto di Sion ti sostenga.
4Ricordi tutti i tuoi sacrifici e gradisca i tuoi olocausti.
5Ti conceda secondo il tuo cuore, faccia riuscire ogni tuo progetto.
6Esulteremo per la tua vittoria, spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio; adempia il Signore tutte le tue domande.
7Ora so che il Signore salva il suo consacrato; gli ha risposto dal suo cielo santo con la forza vittoriosa della sua destra.
8Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli, noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio.
9Quelli si piegano e cadono, ma noi restiamo in piedi e siamo saldi.
10Salva il re, o Signore, rispondici, quando ti invochiamo.
Chapter 21
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Signore, il re gioisce della tua potenza, quanto esulta per la tua salvezza!
3Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, non hai respinto il voto delle sue labbra.
4Gli vieni incontro con larghe benedizioni; gli poni sul capo una corona di oro fino.
5Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, lunghi giorni in eterno, senza fine.
6Grande è la sua gloria per la tua salvezza, lo avvolgi di maestà e di onore;
7lo fai oggetto di benedizione per sempre, lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.
8Perché il re confida nel Signore: per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso.
9La tua mano raggiungerà ogni tuo nemico, la tua destra raggiungerà chiunque ti odia.
10Ne farai una fornace ardente, nel giorno in cui ti mostrerai: il Signore li consumerà nella sua ira, li divorerà il fuoco.
11Sterminerai dalla terra la loro prole, la loro stirpe di mezzo agli uomini.
12Perché hanno ordito contro di te il male, hanno tramato insidie, non avranno successo.
13Hai fatto loro voltare le spalle, contro di essi punterai il tuo arco.
14Alzati, Signore, in tutta la tua forza; canteremo inni alla tua potenza.
Chapter 22
1Al maestro del coro. Sull'aria: «Cerva dell'aurora». Salmo. Di Davide.
2«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza»: sono le parole del mio lamento.
3Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, grido di notte e non trovo riposo.
4Eppure tu abiti la santa dimora, tu, lode di Israele.
5In te hanno sperato i nostri padri, hanno sperato e tu li hai liberati;
6a te gridarono e furono salvati, sperando in te non rimasero delusi.
7Ma io sono verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
8Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo:
9«Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico».
10Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
11Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
12Da me non stare lontano, poiché l'angoscia è vicina e nessuno mi aiuta.
13Mi circondano tori numerosi, mi assediano tori di Basan.
14Spalancano contro di me la loro bocca come leone che sbrana e ruggisce.
15Come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa. Il mio cuore è come cera, si fonde in mezzo alle mie viscere.
16E' arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla gola, su polvere di morte mi hai deposto.
17Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei piedi,
18posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano:
19si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte.
20Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, accorri in mio aiuto.
21Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita.
22Salvami dalla bocca del leone e dalle corna dei bufali.
23Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea.
24Lodate il Signore, voi che lo temete, gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, lo tema tutta la stirpe di Israele;
25perché egli non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione del misero, non gli ha nascosto il suo volto, ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito.
26Sei tu la mia lode nella grande assemblea, scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
27I poveri mangeranno e saranno saziati, loderanno il Signore quanti lo cercano: «Viva il loro cuore per sempre».
28Ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra, si prostreranno davanti a lui tutte le famiglie dei popoli.
29Poiché il regno è del Signore, egli domina su tutte le nazioni.
30A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere.
31lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
32annunzieranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l'opera del Signore!».
Chapter 23
1Salmo. Di Davide. non manco di nulla;
2su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce.
3Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.
4Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
5Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
6Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.
Chapter 24
1Di Davide. Salmo. l'universo e i suoi abitanti.
2E' lui che l'ha fondata sui mari, e sui fiumi l'ha stabilita.
3Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo?
4Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo.
5Otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza.
6Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
7Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria.
8Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia.
9Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria.
10Chi è questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Chapter 25
1Di Davide.
2Dio mio, in te confido: non sia confuso! Non trionfino su di me i miei nemici!
3Chiunque spera in te non resti deluso, sia confuso chi tradisce per un nulla.
4Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.
5Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in te ho sempre sperato.
6Ricordati, Signore, del tuo amore, della tua fedeltà che è da sempre.
7Non ricordare i peccati della mia giovinezza: ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore.
8Buono e retto è il Signore, la via giusta addita ai peccatori;
9guida gli umili secondo giustizia, insegna ai poveri le sue vie.
10Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.
11Per il tuo nome, Signore, perdona il mio peccato anche se grande.
12Chi è l'uomo che teme Dio? Gli indica il cammino da seguire.
13Egli vivrà nella ricchezza, la sua discendenza possederà la terra.
14Il Signore si rivela a chi lo teme, gli fa conoscere la sua alleanza.
15Tengo i miei occhi rivolti al Signore, perché libera dal laccio il mio piede.
16Volgiti a me e abbi misericordia, perché sono solo ed infelice.
17Allevia le angosce del mio cuore, liberami dagli affanni.
18Vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati.
19Guarda i miei nemici: sono molti e mi detestano con odio violento.
20Proteggimi, dammi salvezza; al tuo riparo io non sia deluso.
21Mi proteggano integrità e rettitudine, perché in te ho sperato.
22O Dio, libera Israele da tutte le sue angosce.
Chapter 26
1Di Davide. nell'integrità ho camminato, confido nel Signore, non potrò vacillare.
2Scrutami, Signore, e mettimi alla prova, raffinami al fuoco il cuore e la mente.
3La tua bontà è davanti ai miei occhi e nella tua verità dirigo i miei passi.
4Non siedo con gli uomini mendaci e non frequento i simulatori.
5Odio l'alleanza dei malvagi, non mi associo con gli empi.
6Lavo nell'innocenza le mie mani e giro attorno al tuo altare, Signore,
7per far risuonare voci di lode e per narrare tutte le tue meraviglie.
8Signore, amo la casa dove dimori e il luogo dove abita la tua gloria.
9Non travolgermi insieme ai peccatori, con gli uomini di sangue non perder la mia vita,
10perché nelle loro mani è la perfidia, la loro destra è piena di regali.
11Integro è invece il mio cammino; riscattami e abbi misericordia.
12Il mio piede sta su terra piana; nelle assemblee benedirò il Signore.
Chapter 27
1Di Davide. di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore?
2Quando mi assalgono i malvagi per straziarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere.
3Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me divampa la battaglia, anche allora ho fiducia.
4Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario.
5Egli mi offre un luogo di rifugio nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua dimora, mi solleva sulla rupe.
6E ora rialzo la testa sui nemici che mi circondano; immolerò nella sua casa sacrifici d'esultanza, inni di gioia canterò al Signore.
7Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.
8Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto» il tuo volto, Signore, io cerco.
9Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
10Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto.
11Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino, a causa dei miei nemici.
12Non espormi alla brama dei miei avversari; contro di me sono insorti falsi testimoni che spirano violenza.
13Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.
14Spera nel Signore, sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.
Chapter 28
1Di Davide. non restare in silenzio, mio Dio, perché, se tu non mi parli, io sono come chi scende nella fossa.
2Ascolta la voce della mia supplica, quando ti grido aiuto, quando alzo le mie mani verso il tuo santo tempio.
3Non travolgermi con gli empi, con quelli che operano il male. Parlano di pace al loro prossimo, ma hanno la malizia nel cuore.
4Ripagali secondo la loro opera e la malvagità delle loro azioni. Secondo le opere delle loro mani, rendi loro quanto meritano.
5Poiché non hanno compreso l'agire del Signore e le opere delle sue mani, egli li abbatta e non li rialzi.
6Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia preghiera;
7il Signore è la mia forza e il mio scudo, ho posto in lui la mia fiducia; mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore, con il mio canto gli rendo grazie.
8Il Signore è la forza del suo popolo, rifugio di salvezza del suo consacrato.
9Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici, guidali e sostienili per sempre.
Chapter 29
1Salmo. Di Davide. date al Signore gloria e potenza.
2Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore in santi ornamenti.
3Il Signore tuona sulle acque, il Dio della gloria scatena il tuono, il Signore, sull'immensità delle acque.
4Il Signore tuona con forza, tuona il Signore con potenza.
5Il tuono del Signore schianta i cedri, il Signore schianta i cedri del Libano.
6Fa balzare come un vitello il Libano e il Sirion come un giovane bufalo.
7Il tuono saetta fiamme di fuoco,
8il tuono scuote la steppa, il Signore scuote il deserto di Kades.
9Il tuono fa partorire le cerve e spoglia le foreste. Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
10Il Signore è assiso sulla tempesta, il Signore siede re per sempre.
11Il Signore darà forza al suo popolo benedirà il suo popolo con la pace.
Chapter 30
1Salmo. Canto per la festa della dedicazione del tempio. Di Davide.
2Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato e su di me non hai lasciato esultare i nemici.
3Signore Dio mio, a te ho gridato e mi hai guarito.
4Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi, mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba.
5Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, rendete grazie al suo santo nome,
6perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera sopraggiunge il pianto e al mattino, ecco la gioia.
7Nella mia prosperità ho detto: «Nulla mi farà vacillare!».
8Nella tua bontà, o Signore, mi hai posto su un monte sicuro; ma quando hai nascosto il tuo volto, io sono stato turbato.
9A te grido, Signore, chiedo aiuto al mio Dio.
10Quale vantaggio dalla mia morte, dalla mia discesa nella tomba? Ti potrà forse lodare la polvere e proclamare la tua fedeltà?
11Ascolta, Signore, abbi misericordia, Signore, vieni in mio aiuto.
12Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia,
13perché io possa cantare senza posa.
Chapter 31
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; per la tua giustizia salvami.
3Porgi a me l'orecchio, vieni presto a liberarmi. Sii per me la rupe che mi accoglie, la cinta di riparo che mi salva.
4Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi.
5Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa.
6Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
7Tu detesti chi serve idoli falsi, ma io ho fede nel Signore.
8Esulterò di gioia per la tua grazia, perché hai guardato alla mia miseria, hai conosciuto le mie angosce;
9non mi hai consegnato nelle mani del nemico, hai guidato al largo i miei passi.
10Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno; per il pianto si struggono i miei occhi, la mia anima e le mie viscere.
11Si consuma nel dolore la mia vita, i miei anni passano nel gemito; inaridisce per la pena il mio vigore, si dissolvono tutte le mie ossa.
12Sono l'obbrobrio dei miei nemici, il disgusto dei miei vicini, l'orrore dei miei conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge.
13Sono caduto in oblio come un morto, sono divenuto un rifiuto.
14Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda; quando insieme contro di me congiurano, tramano di togliermi la vita.
15Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio,
16nelle tue mani sono i miei giorni». Liberami dalla mano dei miei nemici, dalla stretta dei miei persecutori:
17fà splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia.
18Signore, ch'io non resti confuso, perché ti ho invocato; siano confusi gli empi, tacciano negli inferi.
19Fà tacere le labbra di menzogna, che dicono insolenze contro il giusto con orgoglio e disprezzo.
20Quanto è grande la tua bontà, Signore! La riservi per coloro che ti temono, ne ricolmi chi in te si rifugia davanti agli occhi di tutti.
21Tu li nascondi al riparo del tuo volto, lontano dagli intrighi degli uomini; li metti al sicuro nella tua tenda, lontano dalla rissa delle lingue.
22Benedetto il Signore, che ha fatto per me meraviglie di grazia in una fortezza inaccessibile.
23Io dicevo nel mio sgomento: «Sono escluso dalla tua presenza». Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera quando a te gridavo aiuto.
24Amate il Signore, voi tutti suoi santi; il Signore protegge i suoi fedeli e ripaga oltre misura l'orgoglioso.
25Siate forti, riprendete coraggio, o voi tutti che sperate nel Signore.
Chapter 32
1Di Davide. Maskil. e perdonato il peccato.
2Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male e nel cui spirito non è inganno.
3Tacevo e si logoravano le mie ossa, mentre gemevo tutto il giorno.
4Giorno e notte pesava su di me la tua mano, come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore.
5Ti ho manifestato il mio peccato, non ho tenuto nascosto il mio errore. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe» e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.
6Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell'angoscia. Quando irromperanno grandi acque non lo potranno raggiungere.
7Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo, mi circondi di esultanza per la salvezza.
8Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio.
9Non siate come il cavallo e come il mulo privi d'intelligenza; si piega la loro fierezza con morso e briglie, se no, a te non si avvicinano.
10Molti saranno i dolori dell'empio, ma la grazia circonda chi confida nel Signore.
11Gioite nel Signore ed esultate, giusti, giubilate, voi tutti, retti di cuore.
Chapter 33
1Esultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode.
2Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate.
3Cantate al Signore un canto nuovo, suonate la cetra con arte e acclamate.
4Poiché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera.
5Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra.
6Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
7Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi.
8Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
9perché egli parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste.
10Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli.
11Ma il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.
12Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede.
13Il Signore guarda dal cielo, egli vede tutti gli uomini.
14Dal luogo della sua dimora scruta tutti gli abitanti della terra,
15lui che, solo, ha plasmato il loro cuore e comprende tutte le loro opere.
16Il re non si salva per un forte esercito né il prode per il suo grande vigore.
17Il cavallo non giova per la vittoria, con tutta la sua forza non potrà salvare.
18Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia,
19per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame.
20L'anima nostra attende il Signore, egli è nostro aiuto e nostro scudo.
21In lui gioisce il nostro cuore e confidiamo nel suo santo nome.
22Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo.
Chapter 34
1Di Davide, quando si finse pazzo in presenza di Abimelech e, da lui scacciato, se ne andò.
2Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode.
3Io mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino.
4Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome.
5Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato.
6Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti.
7Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce.
8L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva.
9Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia.
10Temete il Signore, suoi santi, nulla manca a coloro che lo temono.
11I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla.
12Venite, figli, ascoltatemi; v'insegnerò il timore del Signore.
13C'è qualcuno che desidera la vita e brama lunghi giorni per gustare il bene?
14Preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde.
15Stà lontano dal male e fà il bene, cerca la pace e perseguila.
16Gli occhi del Signore sui giusti, i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
17Il volto del Signore contro i malfattori, per cancellarne dalla terra il ricordo.
18Gridano e il Signore li ascolta, li salva da tutte le loro angosce.
19Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito, egli salva gli spiriti affranti.
20Molte sono le sventure del giusto, ma lo libera da tutte il Signore.
21Preserva tutte le sue ossa, neppure uno sarà spezzato.
22La malizia uccide l'empio e chi odia il giusto sarà punito.
23Il Signore riscatta la vita dei suoi servi, chi in lui si rifugia non sarà condannato.
Chapter 35
1Di Davide. combatti chi mi combatte.
2Afferra i tuoi scudi e sorgi in mio aiuto.
3Vibra la lancia e la scure contro chi mi insegue, dimmi: «Sono io la tua salvezza».
4Siano confusi e coperti di ignominia quelli che attentano alla mia vita; retrocedano e siano umiliati quelli che tramano la mia sventura.
5Siano come pula al vento e l'angelo del Signore li incalzi;
6la loro strada sia buia e scivolosa quando li insegue l'angelo del Signore.
7Poiché senza motivo mi hanno teso una rete, senza motivo mi hanno scavato una fossa.
8Li colga la bufera improvvisa, li catturi la rete che hanno tesa, siano travolti dalla tempesta.
9Io invece esulterò nel Signore per la gioia della sua salvezza.
10Tutte le mie ossa dicano: «Chi è come te, Signore, che liberi il debole dal più forte, il misero e il povero dal predatore?».
11Sorgevano testimoni violenti, mi interrogavano su ciò che ignoravo,
12mi rendevano male per bene: una desolazione per la mia vita.
13Io, quand'erano malati, vestivo di sacco, mi affliggevo col digiuno, riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.
14Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello, come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore.
15Ma essi godono della mia caduta, si radunano, si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso. Mi dilaniano senza posa,
16mi mettono alla prova, scherno su scherno, contro di me digrignano i denti.
17Fino a quando, Signore, starai a guardare? Libera la mia vita dalla loro violenza, dalle zanne dei leoni l'unico mio bene.
18Ti loderò nella grande assemblea, ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.
19Non esultino su di me i nemici bugiardi, non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo.
20Poiché essi non parlano di pace, contro gli umili della terra tramano inganni.
21Spalancano contro di me la loro bocca; dicono con scherno: «Abbiamo visto con i nostri occhi!».
22Signore, tu hai visto, non tacere; Dio, da me non stare lontano.
23Dèstati, svègliati per il mio giudizio, per la mia causa, Signore mio Dio.
24Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio, e di me non abbiano a gioire.
25Non pensino in cuor loro: «Siamo soddisfatti!». Non dicano: «Lo abbiamo divorato».
26Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura, sia coperto di vergogna e d'ignominia chi mi insulta.
27Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, dica sempre: «Grande è il Signore che vuole la pace del suo servo».
28La mia lingua celebrerà la tua giustizia, canterà la tua lode per sempre.
Chapter 36
1Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore.
2Nel cuore dell'empio parla il peccato, davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio.
3Poiché egli si illude con se stesso nel ricercare la sua colpa e detestarla.
4Inique e fallaci sono le sue parole, rifiuta di capire, di compiere il bene.
5Iniquità trama sul suo giaciglio, si ostina su vie non buone, via da sé non respinge il male.
6Signore, la tua grazia è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi;
7la tua giustizia è come i monti più alti, il tuo giudizio come il grande abisso: uomini e bestie tu salvi, Signore.
8Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
9si saziano dell'abbondanza della tua casa e li disseti al torrente delle tue delizie.
10E' in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce.
11Concedi la tua grazia a chi ti conosce, la tua giustizia ai retti di cuore.
12Non mi raggiunga il piede dei superbi, non mi disperda la mano degli empi.
13Ecco, sono caduti i malfattori, abbattuti, non possono rialzarsi.
Chapter 37
1Di Davide. non invidiare i malfattori.
2Come fieno presto appassiranno, cadranno come erba del prato.
3Confida nel Signore e fà il bene; abita la terra e vivi con fede.
4Cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore.
5Manifesta al Signore la tua via, confida in lui: compirà la sua opera;
6farà brillare come luce la tua giustizia, come il meriggio il tuo diritto.
7Stà in silenzio davanti al Signore e spera in lui; non irritarti per chi ha successo, per l'uomo che trama insidie.
8Desisti dall'ira e deponi lo sdegno, non irritarti: faresti del male,
9poiché i malvagi saranno sterminati, ma chi spera nel Signore possederà la terra.
10Ancora un poco e l'empio scompare, cerchi il suo posto e più non lo trovi.
11I miti invece possederanno la terra e godranno di una grande pace.
12L'empio trama contro il giusto, contro di lui digrigna i denti.
13Ma il Signore ride dell'empio, perché vede arrivare il suo giorno.
14Gli empi sfoderano la spada e tendono l'arco per abbattere il misero e l'indigente, per uccidere chi cammina sulla retta via.
15La loro spada raggiungerà il loro cuore e i loro archi si spezzeranno.
16Il poco del giusto è cosa migliore dell'abbondanza degli empi;
17perché le braccia degli empi saranno spezzate, ma il Signore è il sostegno dei giusti.
18Conosce il Signore la vita dei buoni, la loro eredità durerà per sempre.
19Non saranno confusi nel tempo della sventura e nei giorni della fame saranno saziati.
20Poiché gli empi periranno, i nemici del Signore appassiranno come lo splendore dei prati, tutti come fumo svaniranno.
21L'empio prende in prestito e non restituisce, ma il giusto ha compassione e dà in dono.
22Chi è benedetto da Dio possederà la terra, ma chi è maledetto sarà sterminato.
23Il Signore fa sicuri i passi dell'uomo e segue con amore il suo cammino.
24Se cade, non rimane a terra, perché il Signore lo tiene per mano.
25Sono stato fanciullo e ora sono vecchio, non ho mai visto il giusto abbandonato né i suoi figli mendicare il pane.
26Egli ha sempre compassione e dà in prestito, per questo la sua stirpe è benedetta.
27Stà lontano dal male e fà il bene, e avrai sempre una casa.
28Perché il Signore ama la giustizia e non abbandona i suoi fedeli; gli empi saranno distrutti per sempre e la loro stirpe sarà sterminata.
29I giusti possederanno la terra e la abiteranno per sempre.
30La bocca del giusto proclama la sapienza, e la sua lingua esprime la giustizia;
31la legge del suo Dio è nel suo cuore, i suoi passi non vacilleranno.
32L'empio spia il giusto e cerca di farlo morire.
33Il Signore non lo abbandona alla sua mano, nel giudizio non lo lascia condannare.
34Spera nel Signore e segui la sua via: ti esalterà e tu possederai la terra e vedrai lo sterminio degli empi.
35Ho visto l'empio trionfante ergersi come cedro rigoglioso;
36sono passato e più non c'era, l'ho cercato e più non si è trovato.
37Osserva il giusto e vedi l'uomo retto, l'uomo di pace avrà una discendenza.
38Ma tutti i peccatori saranno distrutti, la discendenza degli empi sarà sterminata.
39La salvezza dei giusti viene dal Signore, nel tempo dell'angoscia è loro difesa;
40il Signore viene in loro aiuto e li scampa, li libera dagli empi e dà loro salvezza, perché in lui si sono rifugiati.
Chapter 38
1Salmo. Di Davide. In memoria.
2Signore, non castigarmi nel tuo sdegno, non punirmi nella tua ira.
3Le tue frecce mi hanno trafitto, su di me è scesa la tua mano.
4Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano, nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati.
5Le mie iniquità hanno superato il mio capo, come carico pesante mi hanno oppresso.
6Putride e fetide sono le mie piaghe a causa della mia stoltezza.
7Sono curvo e accasciato, triste mi aggiro tutto il giorno.
8Sono torturati i miei fianchi, in me non c'è nulla di sano.
9Afflitto e sfinito all'estremo, ruggisco per il fremito del mio cuore.
10Signore, davanti a te ogni mio desiderio e il mio gemito a te non è nascosto.
11Palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, si spegne la luce dei miei occhi.
12Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe, i miei vicini stanno a distanza.
13Tende lacci chi attenta alla mia vita, trama insidie chi cerca la mia rovina. e tutto il giorno medita inganni.
14Io, come un sordo, non ascolto e come un muto non apro la bocca;
15sono come un uomo che non sente e non risponde.
16In te spero, Signore; tu mi risponderai, Signore Dio mio.
17Ho detto: «Di me non godano, contro di me non si vantino quando il mio piede vacilla».
18Poiché io sto per cadere e ho sempre dinanzi la mia pena.
19Ecco, confesso la mia colpa, sono in ansia per il mio peccato.
20I miei nemici sono vivi e forti, troppi mi odiano senza motivo,
21mi pagano il bene col male, mi accusano perché cerco il bene.
22Non abbandonarmi, Signore, Dio mio, da me non stare lontano;
23accorri in mio aiuto, Signore, mia salvezza.
Chapter 39
1Al maestro del coro, Iditun. Salmo. Di Davide.
2Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta per non peccare con la mia lingua; porrò un freno alla mia bocca mentre l'empio mi sta dinanzi».
3Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
4Ardeva il cuore nel mio petto, al ripensarci è divampato il fuoco; allora ho parlato:
5«Rivelami, Signore, la mia fine; quale sia la misura dei miei giorni e saprò quanto è breve la mia vita».
6Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni e la mia esistenza davanti a te è un nulla. Solo un soffio è ogni uomo che vive,
7come ombra è l'uomo che passa; solo un soffio che si agita, accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
8Ora, che attendo, Signore? In te la mia speranza.
9Liberami da tutte le mie colpe, non rendermi scherno dello stolto.
10Sto in silenzio, non apro bocca, perché sei tu che agisci.
11Allontana da me i tuoi colpi: sono distrutto sotto il peso della tua mano.
12Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, corrodi come tarlo i suoi tesori. Ogni uomo non è che un soffio.
13Ascolta la mia preghiera, Signore, porgi l'orecchio al mio grido, non essere sordo alle mie lacrime, poiché io sono un forestiero, uno straniero come tutti i miei padri.
14Distogli il tuo sguardo, che io respiri, prima che me ne vada e più non sia.
Chapter 40
1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
2Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido.
3Mi ha tratto dalla fossa della morte, dal fango della palude; i miei piedi ha stabilito sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi.
4Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio. e confideranno nel Signore.
5Beato l'uomo che spera nel Signore e non si mette dalla parte dei superbi, né si volge a chi segue la menzogna.
6Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio, quali disegni in nostro favore: nessuno a te si può paragonare. Se li voglio annunziare e proclamare sono troppi per essere contati.
7Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
8Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto,
9che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore».
10Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
11Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato. Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea.
12Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia, la tua fedeltà e la tua grazia mi proteggano sempre,
13poiché mi circondano mali senza numero, le mie colpe mi opprimono e non posso più vedere. Sono più dei capelli del mio capo, il mio cuore viene meno.
14Degnati, Signore, di liberarmi; accorri, Signore, in mio aiuto.
15Vergogna e confusione per quanti cercano di togliermi la vita. Retrocedano coperti d'infamia quelli che godono della mia sventura.
16Siano presi da tremore e da vergogna quelli che mi scherniscono.
17Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano, dicano sempre: «Il Signore è grande» quelli che bramano la tua salvezza.
18Io sono povero e infelice; di me ha cura il Signore. Tu, mio aiuto e mia liberazione, mio Dio, non tardare.
Chapter 41
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Beato l'uomo che ha cura del debole, nel giorno della sventura il Signore lo libera.
3Veglierà su di lui il Signore, lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà alle brame dei nemici.
4Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; gli darai sollievo nella sua malattia.
5Io ho detto: «Pietà di me, Signore; risanami, contro di te ho peccato».
6I nemici mi augurano il male: «Quando morirà e perirà il suo nome?».
7Chi viene a visitarmi dice il falso, il suo cuore accumula malizia e uscito fuori sparla.
8Contro di me sussurrano insieme i miei nemici, contro di me pensano il male:
9«Un morbo maligno su di lui si è abbattuto, da dove si è steso non potrà rialzarsi».
10Anche l'amico in cui confidavo, anche lui, che mangiava il mio pane, alza contro di me il suo calcagno.
11Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami, che io li possa ripagare.
12Da questo saprò che tu mi ami se non trionfa su di me il mio nemico;
13per la mia integrità tu mi sostieni, mi fai stare alla tua presenza per sempre.
14Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele, da sempre e per sempre. Amen, amen.
Chapter 42
1Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core.
2Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio.
3L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?
4Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: «Dov'è il tuo Dio?».
5Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzavo tra i primi fino alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa.
6Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
7In me si abbatte l'anima mia; perciò di te mi ricordo dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar.
8Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati.
9Di giorno il Signore mi dona la sua grazia di notte per lui innalzo il mio canto: la mia preghiera al Dio vivente.
10Dirò a Dio, mia difesa: «Perché mi hai dimenticato? Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?».
11Per l'insulto dei miei avversari sono infrante le mie ossa; essi dicono a me tutto il giorno: «Dov'è il tuo Dio?».
12Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
Chapter 43
1Fammi giustizia, o Dio, difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall'uomo iniquo e fallace.
2Tu sei il Dio della mia difesa; perché mi respingi, perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?
3Manda la tua verità e la tua luce; siano esse a guidarmi, mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.
4Verrò all'altare di Dio, al Dio della mia gioia, del mio giubilo. A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio.
5Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
Chapter 44
1Al maestro del coro. Dei figli di Core. Maskil.
2Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, i nostri padri ci hanno raccontato l'opera che hai compiuto ai loro giorni, nei tempi antichi.
3Tu per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti, per far loro posto, hai distrutto i popoli.
4Poiché non con la spada conquistarono la terra, né fu il loro braccio a salvarli; ma il tuo braccio e la tua destra e la luce del tuo volto, perché tu li amavi.
5Sei tu il mio re, Dio mio, che decidi vittorie per Giacobbe.
6Per te abbiamo respinto i nostri avversari nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori.
7Infatti nel mio arco non ho confidato e non la mia spada mi ha salvato,
8ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, hai confuso i nostri nemici.
9In Dio ci gloriamo ogni giorno, celebrando senza fine il tuo nome.
10Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna, e più non esci con le nostre schiere.
11Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari e i nostri nemici ci hanno spogliati.
12Ci hai consegnati come pecore da macello, ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.
13Hai venduto il tuo popolo per niente, sul loro prezzo non hai guadagnato.
14Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini, scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.
15Ci hai resi la favola dei popoli, su di noi le nazioni scuotono il capo.
16L'infamia mi sta sempre davanti e la vergogna copre il mio volto
17per la voce di chi insulta e bestemmia, davanti al nemico che brama vendetta.
18Tutto questo ci è accaduto e non ti avevamo dimenticato, non avevamo tradito la tua alleanza.
19Non si era volto indietro il nostro cuore, i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero;
20ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli e ci hai avvolti di ombre tenebrose.
21Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio e teso le mani verso un dio straniero,
22forse che Dio non lo avrebbe scoperto, lui che conosce i segreti del cuore?
23Per te ogni giorno siamo messi a morte, stimati come pecore da macello.
24Svègliati, perché dormi, Signore? Dèstati, non ci respingere per sempre.
25Perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione?
26Poiché siamo prostrati nella polvere, il nostro corpo è steso a terra. Sorgi, vieni in nostro aiuto;
27salvaci per la tua misericordia.
Chapter 45
1Al maestro del coro. Su «I gigli...». Dei figli di Core. Maskil. Canto d'amore.
2Effonde il mio cuore liete parole, io canto al re il mio poema. La mia lingua è stilo di scriba veloce.
3Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre.
4Cingi, prode, la spada al tuo fianco, nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte,
5avanza per la verità, la mitezza e la giustizia.
6La tua destra ti mostri prodigi: le tue frecce acute colpiscono al cuore i nemici del re; sotto di te cadono i popoli.
7Il tuo trono, Dio, dura per sempre; è scettro giusto lo scettro del tuo regno.
8Ami la giustizia e l'empietà detesti: Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.
9Le tue vesti son tutte mirra, aloe e cassia, dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre.
10Figlie di re stanno tra le tue predilette; alla tua destra la regina in ori di Ofir.
11Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio, dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
12al re piacerà la tua bellezza. Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.
13Da Tiro vengono portando doni, i più ricchi del popolo cercano il tuo volto.
14La figlia del re è tutta splendore, gemme e tessuto d'oro è il suo vestito.
15E' presentata al re in preziosi ricami; con lei le vergini compagne a te sono condotte;
16guidate in gioia ed esultanza entrano insieme nel palazzo del re.
17Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; li farai capi di tutta la terra.
18Farò ricordare il tuo nome per tutte le generazioni, e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre.
Chapter 46
1Al maestro del coro. Dei figli di Core. Su «Le vergini...». Canto.
2Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce.
3Perciò non temiamo se trema la terra, se crollano i monti nel fondo del mare.
4Fremano, si gonfino le sue acque, tremino i monti per i suoi flutti.
5Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, la santa dimora dell'Altissimo.
6Dio sta in essa: non potrà vacillare; la soccorrerà Dio, prima del mattino.
7Fremettero le genti, i regni si scossero; egli tuonò, si sgretolò la terra.
8Il Signore degli eserciti è con noi, nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
9Venite, vedete le opere del Signore, egli ha fatto portenti sulla terra.
10Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, romperà gli archi e spezzerà le lance, brucerà con il fuoco gli scudi.
11Fermatevi e sappiate che io sono Dio, eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
12Il Signore degli eserciti è con noi, nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Chapter 47
1Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.
2Applaudite, popoli tutti, acclamate Dio con voci di gioia;
3perché terribile è il Signore, l'Altissimo, re grande su tutta la terra.
4Egli ci ha assoggettati i popoli, ha messo le nazioni sotto i nostri piedi.
5La nostra eredità ha scelto per noi, vanto di Giacobbe suo prediletto.
6Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba.
7Cantate inni a Dio, cantate inni; cantate inni al nostro re, cantate inni;
8perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte.
9Dio regna sui popoli, Dio siede sul suo trono santo.
10I capi dei popoli si sono raccolti con il popolo del Dio di Abramo, perché di Dio sono i potenti della terra: egli è l'Altissimo.
Chapter 48
1Cantico. Salmo. Dei figli di Core.
2Grande è il Signore e degno di ogni lode nella città del nostro Dio.
3Il suo monte santo, altura stupenda, è la gioia di tutta la terra. Il monte Sion, dimora divina, è la città del grande Sovrano.
4Dio nei suoi baluardi è apparso fortezza inespugnabile.
5Ecco, i re si sono alleati, sono avanzati insieme.
6Essi hanno visto: attoniti e presi dal panico, sono fuggiti.
7Là sgomento li ha colti, doglie come di partoriente,
8simile al vento orientale che squarcia le navi di Tarsis.
9Come avevamo udito, così abbiamo visto nella città del Signore degli eserciti, nella città del nostro Dio; Dio l'ha fondata per sempre.
10Ricordiamo, Dio, la tua misericordia dentro il tuo tempio.
11Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende sino ai confini della terra; è piena di giustizia la tua destra.
12Gioisca il monte di Sion, esultino le città di Giuda a motivo dei tuoi giudizi.
13Circondate Sion, giratele intorno, contate le sue torri.
14Osservate i suoi baluardi, passate in rassegna le sue fortezze, per narrare alla generazione futura:
15Questo è il Signore, nostro Dio in eterno, sempre: egli è colui che ci guida.
Chapter 49
1Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.
2Ascoltate, popoli tutti, porgete orecchio abitanti del mondo,
3voi nobili e gente del popolo, ricchi e poveri insieme.
4La mia bocca esprime sapienza, il mio cuore medita saggezza;
5porgerò l'orecchio a un proverbio, spiegherò il mio enigma sulla cetra.
6Perché temere nei giorni tristi, quando mi circonda la malizia dei perversi?
7Essi confidano nella loro forza, si vantano della loro grande ricchezza.
8Nessuno può riscattare se stesso, o dare a Dio il suo prezzo.
9Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastare
10per vivere senza fine, e non vedere la tomba.
11Vedrà morire i sapienti; lo stolto e l'insensato periranno insieme e lasceranno ad altri le loro ricchezze.
12Il sepolcro sarà loro casa per sempre, loro dimora per tutte le generazioni, eppure hanno dato il loro nome alla terra.
13Ma l'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono.
14Questa è la sorte di chi confida in se stesso, l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole.
15Come pecore sono avviati agli inferi, sarà loro pastore la morte; scenderanno a precipizio nel sepolcro, svanirà ogni loro parvenza: gli inferi saranno la loro dimora.
16Ma Dio potrà riscattarmi, mi strapperà dalla mano della morte.
17Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, se aumenta la gloria della sua casa.
18Quando muore con sé non porta nulla, né scende con lui la sua gloria.
19Nella sua vita si diceva fortunato: «Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene».
20Andrà con la generazione dei suoi padri che non vedranno mai più la luce.
21L'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono.
Chapter 50
1Salmo. Di Asaf. convoca la terra da oriente a occidente.
2Da Sion, splendore di bellezza, Dio rifulge.
3Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; davanti a lui un fuoco divorante, intorno a lui si scatena la tempesta.
4Convoca il cielo dall'alto e la terra al giudizio del suo popolo:
5«Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno sancito con me l'alleanza offrendo un sacrificio».
6Il cielo annunzi la sua giustizia, Dio è il giudice.
7«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, testimonierò contro di te, Israele: Io sono Dio, il tuo Dio.
8Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.
9Non prenderò giovenchi dalla tua casa, né capri dai tuoi recinti.
10Sono mie tutte le bestie della foresta, animali a migliaia sui monti.
11Conosco tutti gli uccelli del cielo, è mio ciò che si muove nella campagna.
12Se avessi fame, a te non lo direi: mio è il mondo e quanto contiene.
13Mangerò forse la carne dei tori, berrò forse il sangue dei capri?
14Offri a Dio un sacrificio di lode e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;
15invocami nel giorno della sventura: ti salverò e tu mi darai gloria».
16All'empio dice Dio: «Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza,
17tu che detesti la disciplina e le mie parole te le getti alle spalle?
18Se vedi un ladro, corri con lui; e degli adùlteri ti fai compagno.
19Abbandoni la tua bocca al male e la tua lingua ordisce inganni.
20Ti siedi, parli contro il tuo fratello, getti fango contro il figlio di tua madre.
21Hai fatto questo e dovrei tacere? forse credevi ch'io fossi come te! Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».
22Capite questo voi che dimenticate Dio, perché non mi adiri e nessuno vi salvi.
23Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.
Chapter 51
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Quando venne da lui il profeta Natan dopo che aveva peccato con Betsabea.
3Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
4Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato.
5Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
6Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto; perciò sei giusto quando parli, retto nel tuo giudizio.
7Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre.
8Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell'intimo m'insegni la sapienza.
9Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve.
10Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato.
11Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe.
12Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.
13Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
14Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso.
15Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno.
16Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, la mia lingua esalterà la tua giustizia.
17Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode;
18poiché non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti.
19Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
20Nel tuo amore fa grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme.
21Allora gradirai i sacrifici prescritti, l'olocausto e l'intera oblazione, allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.
Chapter 52
1Al maestro del coro. Maskil. Di Davide.
2Dopo che l'idumeo Doeg venne da Saul per informarlo e dirgli: «Davide è entrato in casa di Abimelech».
3Perché ti vanti del male o prepotente nella tua iniquità?
4Ordisci insidie ogni giorno; la tua lingua è come lama affilata, artefice di inganni.
5Tu preferisci il male al bene, la menzogna al parlare sincero.
6Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.
7Perciò Dio ti demolirà per sempre, ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
8Vedendo, i giusti saran presi da timore e di lui rideranno:
9«Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, ma confidava nella sua grande ricchezza e si faceva forte dei suoi crimini».
10Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. Mi abbandono alla fedeltà di Dio ora e per sempre.
11Voglio renderti grazie in eterno per quanto hai operato; spero nel tuo nome, perché è buono, davanti ai tuoi fedeli.
Chapter 53
1Al maestro del coro. Su «Macalat». Maskil. Di Davide.
2Lo stolto pensa: «Dio non esiste». Sono corrotti, fanno cose abominevoli, nessuno fa il bene.
3Dio dal cielo si china sui figli dell'uomo per vedere se c'è un uomo saggio che cerca Dio.
4Tutti hanno traviato, tutti sono corrotti; nessuno fa il bene; neppure uno.
5Non comprendono forse i malfattori che divorano il mio popolo come il pane e non invocano Dio?
6Hanno tremato di spavento, là dove non c'era da temere. Dio ha disperso le ossa degli aggressori, sono confusi perché Dio li ha respinti.
7Chi manderà da Sion la salvezza di Israele? Quando Dio farà tornare i deportati del suo popolo, esulterà Giacobbe, gioirà Israele.
Chapter 54
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide.
2Dopo che gli Zifei vennero da Saul a dirgli: «Ecco, Davide se ne sta nascosto presso di noi».
3Dio, per il tuo nome, salvami, per la tua potenza rendimi giustizia.
4Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio alle parole della mia bocca;
5poiché sono insorti contro di me gli arroganti e i prepotenti insidiano la mia vita, davanti a sé non pongono Dio.
6Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore mi sostiene.
7Fà ricadere il male sui miei nemici, nella tua fedeltà disperdili.
8Di tutto cuore ti offrirò un sacrificio, Signore, loderò il tuo nome perché è buono;
9da ogni angoscia mi hai liberato e il mio occhio ha sfidato i miei nemici.
Chapter 55
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide.
2Porgi l'orecchio, Dio, alla mia preghiera, non respingere la mia supplica;
3dammi ascolto e rispondimi, mi agito nel mio lamento e sono sconvolto
4al grido del nemico, al clamore dell'empio. mi perseguitano con furore.
5Dentro di me freme il mio cuore, piombano su di me terrori di morte.
6Timore e spavento mi invadono e lo sgomento mi opprime.
7Dico: «Chi mi darà ali come di colomba, per volare e trovare riposo?
8Ecco, errando, fuggirei lontano, abiterei nel deserto.
9Riposerei in un luogo di riparo dalla furia del vento e dell'uragano».
10Disperdili, Signore, confondi le loro lingue: ho visto nella città violenza e contese.
11Giorno e notte si aggirano sulle sue mura,
12all'interno iniquità, travaglio e insidie e non cessano nelle sue piazze sopruso e inganno.
13Se mi avesse insultato un nemico, l'avrei sopportato; se fosse insorto contro di me un avversario, da lui mi sarei nascosto.
14Ma sei tu, mio compagno, mio amico e confidente;
15ci legava una dolce amicizia, verso la casa di Dio camminavamo in festa.
16Piombi su di loro la morte, scendano vivi negli inferi; perché il male è nelle loro case, e nel loro cuore.
17Io invoco Dio e il Signore mi salva.
18Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro ed egli ascolta la mia voce;
19mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono: sono tanti i miei avversari.
20Dio mi ascolta e li umilia, egli che domina da sempre. e non temono Dio.
21Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici, ha violato la sua alleanza.
22Più untuosa del burro è la sua bocca, ma nel cuore ha la guerra; più fluide dell'olio le sue parole, ma sono spade sguainate.
23Getta sul Signore il tuo affanno ed egli ti darà sostegno, mai permetterà che il giusto vacilli.
24Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba gli uomini sanguinari e fraudolenti: essi non giungeranno alla metà dei loro giorni. Ma io, Signore, in te confido.
Chapter 56
1Al maestro del coro. Su «Jonat elem rehoqim». Di Davide. Miktam. Quando i Filistei lo tenevano prigioniero in Gat.
2Pietà di me, o Dio, perché l'uomo mi calpesta, un aggressore sempre mi opprime.
3Mi calpestano sempre i miei nemici, molti sono quelli che mi combattono.
4Nell'ora della paura, io in te confido.
5In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo?
6Travisano sempre le mie parole, non pensano che a farmi del male.
7Suscitano contese e tendono insidie, osservano i miei passi, per attentare alla mia vita.
8Per tanta iniquità non abbiano scampo: nella tua ira abbatti i popoli, o Dio.
9I passi del mio vagare tu li hai contati, le mie lacrime nell'otre tuo raccogli; non sono forse scritte nel tuo libro?
10Allora ripiegheranno i miei nemici, quando ti avrò invocato: so che Dio è in mio favore.
11Lodo la parola di Dio, lodo la parola del Signore,
12in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo?
13Su di me, o Dio, i voti che ti ho fatto: ti renderò azioni di grazie,
14perché mi hai liberato dalla morte. Hai preservato i miei piedi dalla caduta, perché io cammini alla tua presenza nella luce dei viventi, o Dio.
Chapter 57
1Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam. Quando fuggì da Saul nella caverna.
2Pietà di me, pietà di me, o Dio, in te mi rifugio; mi rifugio all'ombra delle tue ali finché sia passato il pericolo.
3Invocherò Dio, l'Altissimo, Dio che mi fa il bene.
4Mandi dal cielo a salvarmi dalla mano dei miei persecutori, Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia.
5Io sono come in mezzo a leoni, che divorano gli uomini; i loro denti sono lance e frecce, la loro lingua spada affilata.
6Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria.
7Hanno teso una rete ai miei piedi, mi hanno piegato, hanno scavato davanti a me una fossa e vi sono caduti.
8Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore.
9Voglio cantare, a te voglio inneggiare: svègliati, mio cuore, svègliati arpa, cetra, voglio svegliare l'aurora.
10Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti.
11perché la tua bontà è grande fino ai cieli, e la tua fedeltà fino alle nubi.
12Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria.
Chapter 58
1Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam.
2Rendete veramente giustizia o potenti, giudicate con rettitudine gli uomini?
3Voi tramate iniquità con il cuore, sulla terra le vostre mani preparano violenze.
4Sono traviati gli empi fin dal seno materno, si pervertono fin dal grembo gli operatori di menzogna.
5Sono velenosi come il serpente, come vipera sorda che si tura le orecchie
6per non udire la voce dell'incantatore, del mago che incanta abilmente.
7Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca, rompi, o Signore, le mascelle dei leoni.
8Si dissolvano come acqua che si disperde, come erba calpestata inaridiscano.
9Passino come lumaca che si discioglie, come aborto di donna che non vede il sole.
10Prima che le vostre caldaie sentano i pruni, vivi li travolga il turbine.
11Il giusto godrà nel vedere la vendetta, laverà i piedi nel sangue degli empi.
12Gli uomini diranno: «C'è un premio per il giusto, c'è Dio che fa giustizia sulla terra!».
Chapter 59
1Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Quando Saul mandò uomini a sorvegliare la casa e ad ucciderlo.
2Liberami dai nemici, mio Dio, proteggimi dagli aggressori.
3Liberami da chi fa il male, salvami da chi sparge sangue.
4Ecco, insidiano la mia vita, contro di me si avventano i potenti. Signore, non c'è colpa in me, non c'è peccato;
5senza mia colpa accorrono e si appostano.
6Tu, Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele, lèvati a punire tutte le genti; non avere pietà dei traditori.
7Ritornano a sera e ringhiano come cani, si aggirano per la città.
8Ecco, vomitano ingiurie, le loro labbra sono spade. Dicono: «Chi ci ascolta?».
9Ma tu, Signore, ti ridi di loro, ti burli di tutte le genti.
10A te, mia forza, io mi rivolgo: sei tu, o Dio, la mia difesa.
11La grazia del mio Dio mi viene in aiuto, Dio mi farà sfidare i miei nemici.
12Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi, disperdili con la tua potenza e abbattili, Signore, nostro scudo.
13Peccato è la parola delle loro labbra, cadano nel laccio del loro orgoglio per le bestemmie e le menzogne che pronunziano.
14Annientali nella tua ira, annientali e più non siano; e sappiano che Dio domina in Giacobbe, fino ai confini della terra.
15Ritornano a sera e ringhiano come cani, per la città si aggirano
16vagando in cerca di cibo; latrano, se non possono saziarsi.
17Ma io canterò la tua potenza, al mattino esalterò la tua grazia perché sei stato mia difesa, mio rifugio nel giorno del pericolo.
18O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio, la mia difesa, tu, o mio Dio, sei la mia misericordia.
Chapter 60
1Al maestro del coro. Su «Giglio del precetto». Miktam. Di Davide. Da insegnare.
2Quando uscì contro gli Aramei della Valle dei due fiumi e contro gli Aramei di Soba, e quando Gioab, nel ritorno, sconfisse gli Idumei nella Valle del sale: dodici mila uomini.
3Dio, tu ci hai respinti, ci hai dispersi; ti sei sdegnato: ritorna a noi.
4Hai scosso la terra, l'hai squarciata, risana le sue fratture, perché crolla.
5Hai inflitto al tuo popolo dure prove, ci hai fatto bere vino da vertigini.
6Hai dato un segnale ai tuoi fedeli perché fuggissero lontano dagli archi.
7Perché i tuoi amici siano liberati, salvaci con la destra e a noi rispondi.
8Dio ha parlato nel suo tempio: «Esulto e divido Sichem, misuro la valle di Succot.
9Mio è Gàlaad, mio è Manasse, Efraim è la difesa del mio capo, Giuda lo scettro del mio comando.
10Moab è il bacino per lavarmi, sull'Idumea getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria».
11Chi mi condurrà alla città fortificata, chi potrà guidarmi fino all'Idumea?
12Non forse tu, o Dio, che ci hai respinti, e più non esci, o Dio, con le nostre schiere?
13Nell'oppressione vieni in nostro aiuto perché vana è la salvezza dell'uomo.
14Con Dio noi faremo prodigi: egli calpesterà i nostri nemici.
Chapter 61
1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Di Davide.
2Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera.
3Dai confini della terra io t'invoco; mentre il mio cuore viene meno, guidami su rupe inaccessibile.
4Tu sei per me rifugio, torre salda davanti all'avversario.
5Dimorerò nella tua tenda per sempre, all'ombra delle tue ali troverò riparo;
6perché tu, Dio, hai ascoltato i miei voti, mi hai dato l'eredità di chi teme il tuo nome.
7Ai giorni del re aggiungi altri giorni, per molte generazioni siano i suoi anni.
8Regni per sempre sotto gli occhi di Dio; grazia e fedeltà lo custodiscano.
9Allora canterò inni al tuo nome, sempre, sciogliendo i miei voti giorno per giorno.
Chapter 62
1Al maestro del coro. Su «Iduthun». Salmo. Di Davide.
2Solo in Dio riposa l'anima mia; da lui la mia salvezza.
3Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
4Fino a quando vi scaglierete contro un uomo, per abbatterlo tutti insieme, come muro cadente, come recinto che crolla?
5Tramano solo di precipitarlo dall'alto, si compiacciono della menzogna. Con la bocca benedicono, e maledicono nel loro cuore.
6Solo in Dio riposa l'anima mia, da lui la mia speranza.
7Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
8In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.
9Confida sempre in lui, o popolo, davanti a lui effondi il tuo cuore, nostro rifugio è Dio.
10Sì, sono un soffio i figli di Adamo, una menzogna tutti gli uomini, insieme, sulla bilancia, sono meno di un soffio.
11Non confidate nella violenza, non illudetevi della rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore.
12Una parola ha detto Dio, due ne ho udite: il potere appartiene a Dio, tua, Signore, è la grazia;
13secondo le sue opere tu ripaghi ogni uomo.
Chapter 63
1Salmo. Di Davide, quando dimorava nel deserto di Giuda.
2O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua.
3Così nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
4Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode.
5Così ti benedirò finché io viva, nel tuo nome alzerò le mie mani.
6Mi sazierò come a lauto convito, e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.
7Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne,
8a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all'ombra delle tue ali.
9A te si stringe l'anima mia e la forza della tua destra mi sostiene.
10Ma quelli che attentano alla mia vita scenderanno nel profondo della terra,
11saranno dati in potere alla spada, diverranno preda di sciacalli.
12Il re gioirà in Dio, si glorierà chi giura per lui, perché ai mentitori verrà chiusa la bocca.
Chapter 64
1Salmo. Di Davide. Al maestro del coro.
2Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento, dal terrore del nemico preserva la mia vita.
3Proteggimi dalla congiura degli empi dal tumulto dei malvagi.
4Affilano la loro lingua come spada, scagliano come frecce parole amare
5per colpire di nascosto l'innocente; lo colpiscono di sorpresa e non hanno timore.
6Si ostinano nel fare il male, si accordano per nascondere tranelli; dicono: «Chi li potrà vedere?».
7Meditano iniquità, attuano le loro trame: un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso.
8Ma Dio li colpisce con le sue frecce: all'improvviso essi sono feriti,
9la loro stessa lingua li farà cadere; chiunque, al vederli, scuoterà il capo.
10Allora tutti saranno presi da timore, annunzieranno le opere di Dio e capiranno ciò che egli ha fatto.
11Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza, i retti di cuore ne trarranno gloria.
Chapter 65
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Canto.
2A te si deve lode, o Dio, in Sion; a te si sciolga il voto in Gerusalemme.
3A te, che ascolti la preghiera, viene ogni mortale.
4Pesano su di noi le nostre colpe, ma tu perdoni i nostri peccati.
5Beato chi hai scelto e chiamato vicino, abiterà nei tuoi atri. Ci sazieremo dei beni della tua casa, della santità del tuo tempio.
6Con i prodigi della tua giustizia, tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza, speranza dei confini della terra e dei mari lontani.
7Tu rendi saldi i monti con la tua forza, cinto di potenza.
8Tu fai tacere il fragore del mare, il fragore dei suoi flutti, tu plachi il tumulto dei popoli.
9Gli abitanti degli estremi confini stupiscono davanti ai tuoi prodigi: di gioia fai gridare la terra, le soglie dell'oriente e dell'occidente.
10Tu visiti la terra e la disseti: la ricolmi delle sue ricchezze. Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu fai crescere il frumento per gli uomini. Così prepari la terra:
11Ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.
12Coroni l'anno con i tuoi benefici, al tuo passaggio stilla l'abbondanza.
13Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza.
14I prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di grano; tutto canta e grida di gioia.
Chapter 66
1Al maestro del coro. Canto. Salmo.
2cantate alla gloria del suo nome, date a lui splendida lode.
3Dite a Dio: «Stupende sono le tue opere! Per la grandezza della tua potenza a te si piegano i tuoi nemici.
4A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome».
5Venite e vedete le opere di Dio, mirabile nel suo agire sugli uomini.
6Egli cambiò il mare in terra ferma, passarono a piedi il fiume; per questo in lui esultiamo di gioia.
7Con la sua forza domina in eterno, il suo occhio scruta le nazioni; i ribelli non rialzino la fronte.
8Benedite, popoli, il nostro Dio, fate risuonare la sua lode;
9è lui che salvò la nostra vita e non lasciò vacillare i nostri passi.
10Dio, tu ci hai messi alla prova; ci hai passati al crogiuolo, come l'argento.
11Ci hai fatti cadere in un agguato, hai messo un peso ai nostri fianchi.
12Hai fatto cavalcare uomini sulle nostre teste; ci hai fatto passare per il fuoco e l'acqua, ma poi ci hai dato sollievo.
13Entrerò nella tua casa con olocausti, a te scioglierò i miei voti,
14i voti pronunziati dalle mie labbra, promessi nel momento dell'angoscia.
15Ti offrirò pingui olocausti con fragranza di montoni, immolerò a te buoi e capri.
16Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto.
17A lui ho rivolto il mio grido, la mia lingua cantò la sua lode.
18Se nel mio cuore avessi cercato il male, il Signore non mi avrebbe ascoltato.
19Ma Dio ha ascoltato, si è fatto attento alla voce della mia preghiera.
20Sia benedetto Dio che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia.
Chapter 67
1Al maestro del coro. Su strumenti a corda. Salmo. Canto.
2Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto;
3perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza.
4Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti.
5Esultino le genti e si rallegrino, perché giudichi i popoli con giustizia, governi le nazioni sulla terra.
6Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti.
7La terra ha dato il suo frutto. Ci benedica Dio, il nostro Dio,
8ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.
Chapter 68
1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto.
2Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
3Come si disperde il fumo, tu li disperdi; come fonde la cera di fronte al fuoco, periscano gli empi davanti a Dio.
4I giusti invece si rallegrino, esultino davanti a Dio e cantino di gioia.
5Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, spianate la strada a chi cavalca le nubi: «Signore» è il suo nome, gioite davanti a lui.
6Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora.
7Ai derelitti Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri; solo i ribelli abbandona in arida terra.
8Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo, quando camminavi per il deserto,
9la terra tremò, stillarono i cieli davanti al Dio del Sinai, davanti a Dio, il Dio di Israele.
10Pioggia abbondante riversavi, o Dio, rinvigorivi la tua eredità esausta.
11E il tuo popolo abitò il paese che nel tuo amore, o Dio, preparasti al misero.
12Il Signore annunzia una notizia, le messaggere di vittoria sono grande schiera:
13«Fuggono i re, fuggono gli eserciti, anche le donne si dividono il bottino.
14Mentre voi dormite tra gli ovili, splendono d'argento le ali della colomba, le sue piume di riflessi d'oro».
15Quando disperdeva i re l'Onnipotente, nevicava sullo Zalmon.
16Monte di Dio, il monte di Basan, monte dalle alte cime, il monte di Basan.
17Perché invidiate, o monti dalle alte cime, il monte che Dio ha scelto a sua dimora? Il Signore lo abiterà per sempre.
18I carri di Dio sono migliaia e migliaia: il Signore viene dal Sinai nel santuario.
19Sei salito in alto conducendo prigionieri, hai ricevuto uomini in tributo: anche i ribelli abiteranno presso il Signore Dio.
20Benedetto il Signore sempre; ha cura di noi il Dio della salvezza.
21Il nostro Dio è un Dio che salva; il Signore Dio libera dalla morte.
22Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici, la testa altèra di chi percorre la via del delitto.
23Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare, li farò tornare dagli abissi del mare,
24perché il tuo piede si bagni nel sangue, e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici».
25Appare il tuo corteo, Dio, il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario.
26Precedono i cantori, seguono ultimi i citaredi, in mezzo le fanciulle che battono cèmbali.
27«Benedite Dio nelle vostre assemblee, benedite il Signore, voi della stirpe di Israele».
28Ecco, Beniamino, il più giovane, guida i capi di Giuda nelle loro schiere, i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali.
29Dispiega, Dio, la tua potenza, conferma, Dio, quanto hai fatto per noi.
30Per il tuo tempio, in Gerusalemme, a te i re porteranno doni.
31Minaccia la belva dei canneti, il branco dei tori con i vitelli dei popoli: si prostrino portando verghe d'argento; disperdi i popoli che amano la guerra.
32Verranno i grandi dall'Egitto, l'Etiopia tenderà le mani a Dio.
33Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore;
34egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni, ecco, tuona con voce potente.
35Riconoscete a Dio la sua potenza, la sua maestà su Israele, la sua potenza sopra le nubi.
36Terribile sei, Dio, dal tuo santuario; il Dio d'Israele dà forza e vigore al suo popolo, sia benedetto Dio.
Chapter 69
1Al maestro del coro. Su «I gigli». Di Davide.
2Salvami, o Dio: l'acqua mi giunge alla gola.
3Affondo nel fango e non ho sostegno; sono caduto in acque profonde e l'onda mi travolge.
4Sono sfinito dal gridare, riarse sono le mie fauci; i miei occhi si consumano nell'attesa del mio Dio.
5Più numerosi dei capelli del mio capo sono coloro che mi odiano senza ragione. Sono potenti i nemici che mi calunniano: quanto non ho rubato, lo dovrei restituire?
6Dio, tu conosci la mia stoltezza e le mie colpe non ti sono nascoste.
7Chi spera in te, a causa mia non sia confuso, Signore, Dio degli eserciti; per me non si vergogni chi ti cerca, Dio d'Israele.
8Per te io sopporto l'insulto e la vergogna mi copre la faccia;
9sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre.
10Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta.
11Mi sono estenuato nel digiuno ed è stata per me un'infamia.
12Ho indossato come vestito un sacco e sono diventato il loro scherno.
13Sparlavano di me quanti sedevano alla porta, gli ubriachi mi dileggiavano.
14Ma io innalzo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza; per la grandezza della tua bontà, rispondimi, per la fedeltà della tua salvezza, o Dio.
15Salvami dal fango, che io non affondi, liberami dai miei nemici e dalle acque profonde.
16Non mi sommergano i flutti delle acque e il vortice non mi travolga, l'abisso non chiuda su di me la sua bocca.
17Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia; volgiti a me nella tua grande tenerezza.
18Non nascondere il volto al tuo servo, sono in pericolo: presto, rispondimi.
19Avvicinati a me, riscattami, salvami dai miei nemici.
20Tu conosci la mia infamia, la mia vergogna e il mio disonore; davanti a te sono tutti i miei nemici.
21L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno. Ho atteso compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati.
22Hanno messo nel mio cibo veleno e quando avevo sete mi hanno dato aceto.
23La loro tavola sia per essi un laccio, una insidia i loro banchetti.
24Si offuschino i loro occhi, non vedano; sfibra per sempre i loro fianchi.
25Riversa su di loro il tuo sdegno, li raggiunga la tua ira ardente.
26La loro casa sia desolata, senza abitanti la loro tenda;
27perché inseguono colui che hai percosso, aggiungono dolore a chi tu hai ferito.
28Imputa loro colpa su colpa e non ottengano la tua giustizia.
29Siano cancellati dal libro dei viventi e tra i giusti non siano iscritti.
30Io sono infelice e sofferente; la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
31Loderò il nome di Dio con il canto, lo esalterò con azioni di grazie,
32che il Signore gradirà più dei tori, più dei giovenchi con corna e unghie.
33Vedano gli umili e si rallegrino; si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
34poiché il Signore ascolta i poveri e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
35A lui acclamino i cieli e la terra, i mari e quanto in essi si muove.
36Perché Dio salverà Sion, ricostruirà le città di Giuda: vi abiteranno e ne avranno il possesso.
37La stirpe dei suoi servi ne sarà erede, e chi ama il suo nome vi porrà dimora.
Chapter 70
1Al maestro del coro. Di Davide. In memoria.
2Vieni a salvarmi, o Dio, vieni presto, Signore, in mio aiuto.
3Siano confusi e arrossiscano quanti attentano alla mia vita. Retrocedano e siano svergognati quanti vogliono la mia rovina.
4Per la vergogna si volgano indietro quelli che mi deridono.
5Gioia e allegrezza grande per quelli che ti cercano; dicano sempre: «Dio è grande» quelli che amano la tua salvezza.
6Ma io sono povero e infelice, vieni presto, mio Dio; tu sei mio aiuto e mio salvatore; Signore, non tardare.
Chapter 71
1In te mi rifugio, Signore, ch'io non resti confuso in eterno.
2Liberami, difendimi per la tua giustizia, porgimi ascolto e salvami.
3Sii per me rupe di difesa, baluardo inaccessibile, poiché tu sei mio rifugio e mia fortezza.
4Mio Dio, salvami dalle mani dell'empio, dalle mani dell'iniquo e dell'oppressore.
5Sei tu, Signore, la mia speranza, la mia fiducia fin dalla mia giovinezza.
6Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno; a te la mia lode senza fine.
7Sono parso a molti quasi un prodigio: eri tu il mio rifugio sicuro.
8Della tua lode è piena la mia bocca, della tua gloria, tutto il giorno.
9Non mi respingere nel tempo della vecchiaia, non abbandonarmi quando declinano le mie forze.
10Contro di me parlano i miei nemici, coloro che mi spiano congiurano insieme:
11«Dio lo ha abbandonato, inseguitelo, prendetelo, perché non ha chi lo liberi».
12O Dio, non stare lontano: Dio mio, vieni presto ad aiutarmi.
13Siano confusi e annientati quanti mi accusano, siano coperti d'infamia e di vergogna quanti cercano la mia sventura.
14Io, invece, non cesso di sperare, moltiplicherò le tue lodi.
15La mia bocca annunzierà la tua giustizia, proclamerà sempre la tua salvezza, che non so misurare.
16Dirò le meraviglie del Signore, ricorderò che tu solo sei giusto.
17Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla giovinezza e ancora oggi proclamo i tuoi prodigi.
18E ora, nella vecchiaia e nella canizie, Dio, non abbandonarmi, finché io annunzi la tua potenza, a tutte le generazioni le tue meraviglie.
19La tua giustizia, Dio, è alta come il cielo, tu hai fatto cose grandi: chi è come te, o Dio?
20Mi hai fatto provare molte angosce e sventure: mi darai ancora vita, mi farai risalire dagli abissi della terra,
21accrescerai la mia grandezza e tornerai a consolarmi.
22Allora ti renderò grazie sull'arpa, per la tua fedeltà, o mio Dio; ti canterò sulla cetra, o santo d'Israele.
23Cantando le tue lodi, esulteranno le mie labbra e la mia vita, che tu hai riscattato.
24Anche la mia lingua tutto il giorno proclamerà la tua giustizia, quando saranno confusi e umiliati quelli che cercano la mia rovina.
Chapter 72
1Di Salomone. al figlio del re la tua giustizia;
2regga con giustizia il tuo popolo e i tuoi poveri con rettitudine.
3Le montagne portino pace al popolo e le colline giustizia.
4Ai miseri del suo popolo renderà giustizia, salverà i figli dei poveri e abbatterà l'oppressore.
5Il suo regno durerà quanto il sole, quanto la luna, per tutti i secoli.
6Scenderà come pioggia sull'erba, come acqua che irrora la terra.
7Nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace, finché non si spenga la luna.
8E dominerà da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra.
9A lui si piegheranno gli abitanti del deserto, lambiranno la polvere i suoi nemici.
10Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi.
11A lui tutti i re si prostreranno, lo serviranno tutte le nazioni.
12Egli libererà il povero che grida e il misero che non trova aiuto,
13avrà pietà del debole e del povero e salverà la vita dei suoi miseri.
14Li riscatterà dalla violenza e dal sopruso, sarà prezioso ai suoi occhi il loro sangue.
15Vivrà e gli sarà dato oro di Arabia; si pregherà per lui ogni giorno, sarà benedetto per sempre.
16Abbonderà il frumento nel paese, ondeggerà sulle cime dei monti; il suo frutto fiorirà come il Libano, la sua messe come l'erba della terra.
17Il suo nome duri in eterno, davanti al sole persista il suo nome. In lui saranno benedette tutte le stirpi della terra e tutti i popoli lo diranno beato.
18Benedetto il Signore, Dio di Israele, egli solo compie prodigi.
19E benedetto il suo nome glorioso per sempre, della sua gloria sia piena tutta la terra. Amen, amen.
Chapter 73
1Salmo. Di Asaf. con gli uomini dal cuore puro!
2Per poco non inciampavano i miei piedi, per un nulla vacillavano i miei passi,
3perché ho invidiato i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi.
4Non c'è sofferenza per essi, sano e pasciuto è il loro corpo.
5Non conoscono l'affanno dei mortali e non sono colpiti come gli altri uomini.
6Dell'orgoglio si fanno una collana e la violenza è il loro vestito.
7Esce l'iniquità dal loro grasso, dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.
8Scherniscono e parlano con malizia, minacciano dall'alto con prepotenza.
9Levano la loro bocca fino al cielo e la loro lingua percorre la terra.
10Perciò seggono in alto, non li raggiunge la piena delle acque.
11Dicono: «Come può saperlo Dio? C'è forse conoscenza nell'Altissimo?».
12Ecco, questi sono gli empi: sempre tranquilli, ammassano ricchezze.
13Invano dunque ho conservato puro il mio cuore e ho lavato nell'innocenza le mie mani,
14poiché sono colpito tutto il giorno, e la mia pena si rinnova ogni mattina.
15Se avessi detto: «Parlerò come loro», avrei tradito la generazione dei tuoi figli.
16Riflettevo per comprendere: ma fu arduo agli occhi miei,
17finché non entrai nel santuario di Dio e compresi qual è la loro fine.
18Ecco, li poni in luoghi scivolosi, li fai precipitare in rovina.
19Come sono distrutti in un istante, sono finiti, periscono di spavento!
20Come un sogno al risveglio, Signore, quando sorgi, fai svanire la loro immagine.
21Quando si agitava il mio cuore e nell'intimo mi tormentavo,
22io ero stolto e non capivo, davanti a te stavo come una bestia.
23Ma io sono con te sempre: tu mi hai preso per la mano destra.
24Mi guiderai con il tuo consiglio e poi mi accoglierai nella tua gloria.
25Chi altri avrò per me in cielo? Fuori di te nulla bramo sulla terra.
26Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre.
27Ecco, perirà chi da te si allontana, tu distruggi chiunque ti è infedele.
28Il mio bene è stare vicino a Dio: nel Signore Dio ho posto il mio rifugio, per narrare tutte le tue opere presso le porte della città di Sion.
Chapter 74
1Maskil. Di Asaf. perché divampa la tua ira contro il gregge del tuo pascolo?
2Ricordati del popolo che ti sei acquistato nei tempi antichi. Hai riscattato la tribù che è tuo possesso, il monte Sion, dove hai preso dimora.
3Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: il nemico ha devastato tutto nel tuo santuario.
4Ruggirono i tuoi avversari nel tuo tempio, issarono i loro vessilli come insegna.
5Come chi vibra in alto la scure nel folto di una selva,
6con l'ascia e con la scure frantumavano le sue porte.
7Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome;
8pensavano: «Distruggiamoli tutti» hanno bruciato tutti i santuari di Dio nel paese.
9Non vediamo più le nostre insegne, non ci sono più profeti e tra di noi nessuno sa fino a quando...
10Fino a quando, o Dio, insulterà l'avversario, il nemico continuerà a disprezzare il tuo nome?
11Perché ritiri la tua mano e trattieni in seno la destra?
12Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi, ha operato la salvezza nella nostra terra.
13Tu con potenza hai diviso il mare, hai schiacciato la testa dei draghi sulle acque.
14Al Leviatàn hai spezzato la testa, lo hai dato in pasto ai mostri marini.
15Fonti e torrenti tu hai fatto scaturire, hai inaridito fiumi perenni.
16Tuo è il giorno e tua è la notte, la luna e il sole tu li hai creati.
17Tu hai fissato i confini della terra, l'estate e l'inverno tu li hai ordinati.
18Ricorda: il nemico ha insultato Dio, un popolo stolto ha disprezzato il tuo nome.
19Non abbandonare alle fiere la vita di chi ti loda, non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri.
20Sii fedele alla tua alleanza; gli angoli della terra sono covi di violenza.
21L'umile non torni confuso, l'afflitto e il povero lodino il tuo nome.
22Sorgi, Dio, difendi la tua causa, ricorda che lo stolto ti insulta tutto il giorno.
23Non dimenticare lo strepito dei tuoi nemici; il tumulto dei tuoi avversari cresce senza fine.
Chapter 75
1Al maestro del coro. Su «Non dimenticare». Salmo. Di Asaf. Canto.
2Noi ti rendiamo grazie, o Dio, ti rendiamo grazie: invocando il tuo nome, raccontiamo le tue meraviglie.
3Nel tempo che avrò stabilito io giudicherò con rettitudine.
4Si scuota la terra con i suoi abitanti, io tengo salde le sue colonne.
5Dico a chi si vanta: «Non vantatevi». E agli empi: «Non alzate la testa!».
6Non alzate la testa contro il cielo, non dite insulti a Dio.
7Non dall'oriente, non dall'occidente, non dal deserto, non dalle montagne
8ma da Dio viene il giudizio: è lui che abbatte l'uno e innalza l'altro.
9Poiché nella mano del Signore è un calice ricolmo di vino drogato. Egli ne versa: fino alla feccia ne dovranno sorbire, ne berranno tutti gli empi della terra.
10Io invece esulterò per sempre, canterò inni al Dio di Giacobbe.
11Annienterò tutta l'arroganza degli empi, allora si alzerà la potenza dei giusti.
Chapter 76
1Al maestro del coro. Su strumenti a corda con cetre. Salmo. Di Asaf. Canto.
2Dio è conosciuto in Giuda, in Israele è grande il suo nome.
3E' in Gerusalemme la sua dimora, la sua abitazione, in Sion.
4Qui spezzò le saette dell'arco, lo scudo, la spada, la guerra.
5Splendido tu sei, o Potente, sui monti della preda;
6furono spogliati i valorosi, furono colti dal sonno, nessun prode ritrovava la sua mano.
7Dio di Giacobbe, alla tua minaccia, si arrestarono carri e cavalli.
8Tu sei terribile; chi ti resiste quando si scatena la tua ira?
9Dal cielo fai udire la sentenza: sbigottita la terra tace
10quando Dio si alza per giudicare, per salvare tutti gli umili della terra.
11L'uomo colpito dal tuo furore ti dà gloria, gli scampati dall'ira ti fanno festa.
12Fate voti al Signore vostro Dio e adempiteli, quanti lo circondano portino doni al Terribile,
13a lui che toglie il respiro ai potenti; è terribile per i re della terra.
Chapter 77
1Al maestro del coro. Su «Iditum». Di Asaf. Salmo.
2La mia voce sale a Dio e grido aiuto; la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti.
3Nel giorno dell'angoscia io cerco il Signore, tutta la notte la mia mano è tesa e non si stanca; io rifiuto ogni conforto.
4Mi ricordo di Dio e gemo, medito e viene meno il mio spirito.
5Tu trattieni dal sonno i miei occhi, sono turbato e senza parole.
6Ripenso ai giorni passati, ricordo gli anni lontani.
7Un canto nella notte mi ritorna nel cuore: rifletto e il mio spirito si va interrogando.
8Forse Dio ci respingerà per sempre, non sarà più benevolo con noi?
9E' forse cessato per sempre il suo amore, è finita la sua promessa per sempre?
10Può Dio aver dimenticato la misericordia, aver chiuso nell'ira il suo cuore?
11E ho detto: «Questo è il mio tormento: è mutata la destra dell'Altissimo».
12Ricordo le gesta del Signore, ricordo le tue meraviglie di un tempo.
13Mi vado ripetendo le tue opere, considero tutte le tue gesta.
14O Dio, santa è la tua via; quale dio è grande come il nostro Dio?
15Tu sei il Dio che opera meraviglie, manifesti la tua forza fra le genti.
16E' il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo, i figli di Giacobbe e di Giuseppe.
17Ti videro le acque, Dio, ti videro e ne furono sconvolte; sussultarono anche gli abissi.
18Le nubi rovesciarono acqua, scoppiò il tuono nel cielo; le tue saette guizzarono.
19Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine, i tuoi fulmini rischiararono il mondo, la terra tremò e fu scossa.
20Sul mare passava la tua via, i tuoi sentieri sulle grandi acque e le tue orme rimasero invisibili.
21Guidasti come gregge il tuo popolo per mano di Mosè e di Aronne.
Chapter 78
1Maskil. Di Asaf. ascolta le parole della mia bocca.
2Aprirò la mia bocca in parabole, rievocherò gli arcani dei tempi antichi.
3Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato,
4non lo terremo nascosto ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del Signore, la sua potenza e le meraviglie che egli ha compiuto.
5Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, ha posto una legge in Israele: ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli,
6perché le sappia la generazione futura, i figli che nasceranno. Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli
7perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma osservino i suoi comandi.
8Non siano come i loro padri, generazione ribelle e ostinata, generazione dal cuore incostante e dallo spirito infedele a Dio.
9I figli di Efraim, valenti tiratori d'arco, voltarono le spalle nel giorno della lotta.
10Non osservarono l'alleanza di Dio, rifiutando di seguire la sua legge.
11Dimenticarono le sue opere, le meraviglie che aveva loro mostrato.
12Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri, nel paese d'Egitto, nei campi di Tanis.
13Divise il mare e li fece passare e fermò le acque come un argine.
14Li guidò con una nube di giorno e tutta la notte con un bagliore di fuoco.
15Spaccò le rocce nel deserto e diede loro da bere come dal grande abisso.
16Fece sgorgare ruscelli dalla rupe e scorrere l'acqua a torrenti.
17Eppure continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi all'Altissimo nel deserto.
18Nel loro cuore tentarono Dio, chiedendo cibo per le loro brame;
19mormorarono contro Dio dicendo: «Potrà forse Dio preparare una mensa nel deserto?».
20Ecco, egli percosse la rupe e ne scaturì acqua, e strariparono torrenti. «Potrà forse dare anche pane o preparare carne al suo popolo?».
21All'udirli il Signore ne fu adirato; un fuoco divampò contro Giacobbe e l'ira esplose contro Israele,
22perché non ebbero fede in Dio né speranza nella sua salvezza.
23Comandò alle nubi dall'alto e aprì le porte del cielo;
24fece piovere su di essi la manna per cibo e diede loro pane del cielo:
25l'uomo mangiò il pane degli angeli, diede loro cibo in abbondanza.
26Scatenò nel cielo il vento d'oriente, fece spirare l'australe con potenza;
27su di essi fece piovere la carne come polvere e gli uccelli come sabbia del mare;
28caddero in mezzo ai loro accampamenti, tutto intorno alle loro tende.
29Mangiarono e furono ben sazi, li soddisfece nel loro desiderio.
30La loro avidità non era ancora saziata, avevano ancora il cibo in bocca,
31quando l'ira di Dio si alzò contro di essi, facendo strage dei più vigorosi e abbattendo i migliori d'Israele.
32Con tutto questo continuarono a peccare e non credettero ai suoi prodigi.
33Allora dissipò come un soffio i loro giorni e i loro anni con strage repentina.
34Quando li faceva perire, lo cercavano, ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
35ricordavano che Dio è loro rupe, e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore;
36lo lusingavano con la bocca e gli mentivano con la lingua;
37il loro cuore non era sincero con lui e non erano fedeli alla sua alleanza.
38Ed egli, pietoso, perdonava la colpa, li perdonava invece di distruggerli. Molte volte placò la sua ira e trattenne il suo furore,
39ricordando che essi sono carne, un soffio che va e non ritorna.
40Quante volte si ribellarono a lui nel deserto, lo contristarono in quelle solitudini!
41Sempre di nuovo tentavano Dio, esasperavano il Santo di Israele.
42Non si ricordavano più della sua mano, del giorno che li aveva liberati dall'oppressore,
43quando operò in Egitto i suoi prodigi, i suoi portenti nei campi di Tanis.
44Egli mutò in sangue i loro fiumi e i loro ruscelli, perché non bevessero.
45Mandò tafàni a divorarli e rane a molestarli.
46Diede ai bruchi il loro raccolto, alle locuste la loro fatica.
47Distrusse con la grandine le loro vigne, i loro sicomori con la brina.
48Consegnò alla grandine il loro bestiame, ai fulmini i loro greggi.
49Scatenò contro di essi la sua ira ardente, la collera, lo sdegno, la tribolazione, e inviò messaggeri di sventure.
50Diede sfogo alla sua ira: non li risparmiò dalla morte e diede in preda alla peste la loro vita.
51Colpì ogni primogenito in Egitto, nelle tende di Cam la primizia del loro vigore.
52Fece partire come gregge il suo popolo e li guidò come branchi nel deserto.
53Li condusse sicuri e senza paura e i loro nemici li sommerse il mare.
54Li fece salire al suo luogo santo, al monte conquistato dalla sua destra.
55Scacciò davanti a loro i popoli e sulla loro eredità gettò la sorte, facendo dimorare nelle loro tende le tribù di Israele.
56Ma ancora lo tentarono, si ribellarono a Dio, l'Altissimo, non obbedirono ai suoi comandi.
57Sviati, lo tradirono come i loro padri, fallirono come un arco allentato.
58Lo provocarono con le loro alture e con i loro idoli lo resero geloso.
59Dio, all'udire, ne fu irritato e respinse duramente Israele.
60Abbandonò la dimora di Silo, la tenda che abitava tra gli uomini.
61Consegnò in schiavitù la sua forza, la sua gloria in potere del nemico.
62Diede il suo popolo in preda alla spada e contro la sua eredità si accese d'ira.
63Il fuoco divorò il fiore dei suoi giovani, le sue vergini non ebbero canti nuziali.
64I suoi sacerdoti caddero di spada e le loro vedove non fecero lamento.
65Ma poi il Signore si destò come da un sonno, come un prode assopito dal vino.
66Colpì alle spalle i suoi nemici, inflisse loro una vergogna eterna.
67Ripudiò le tende di Giuseppe, non scelse la tribù di Efraim;
68ma elesse la tribù di Giuda, il monte Sion che egli ama.
69Costruì il suo tempio alto come il cielo e come la terra stabile per sempre.
70Egli scelse Davide suo servo e lo trasse dagli ovili delle pecore.
71Lo chiamò dal seguito delle pecore madri per pascere Giacobbe suo popolo, la sua eredità Israele.
72Fu per loro pastore dal cuore integro e li guidò con mano sapiente.
Chapter 79
1Salmo. Di Asaf. hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto in macerie Gerusalemme.
2Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo, la carne dei tuoi fedeli agli animali selvaggi.
3Hanno versato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme, e nessuno seppelliva.
4Siamo divenuti l'obbrobrio dei nostri vicini, scherno e ludibrio di chi ci sta intorno.
5Fino a quando, Signore, sarai adirato: per sempre? Arderà come fuoco la tua gelosia?
6Riversa il tuo sdegno sui popoli che non ti riconoscono e sui regni che non invocano il tuo nome,
7perché hanno divorato Giacobbe, hanno devastato la sua dimora.
8Non imputare a noi le colpe dei nostri padri, presto ci venga incontro la tua misericordia, poiché siamo troppo infelici.
9Aiutaci, Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, salvaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome.
10Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?». Si conosca tra i popoli, sotto i nostri occhi, la vendetta per il sangue dei tuoi servi.
11Giunga fino a te il gemito dei prigionieri; con la potenza della tua mano salva i votati alla morte.
12Fà ricadere sui nostri vicini sette volte l'affronto con cui ti hanno insultato, Signore.
13E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti renderemo grazie per sempre; di età in età proclameremo la tua lode.
Chapter 80
1Al maestro del coro. Su «Giglio del precetto». Di Asaf. Salmo.
2Tu, pastore d'Israele, ascolta, tu che guidi Giuseppe come un gregge. Assiso sui cherubini rifulgi
3davanti a Efraim, Beniamino e Manasse. Risveglia la tua potenza e vieni in nostro soccorso.
4Rialzaci, Signore, nostro Dio, fà splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
5Signore, Dio degli eserciti, fino a quando fremerai di sdegno contro le preghiere del tuo popolo?
6Tu ci nutri con pane di lacrime, ci fai bere lacrime in abbondanza.
7Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini, e i nostri nemici ridono di noi.
8Rialzaci, Dio degli eserciti, fà risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.
9Hai divelto una vite dall'Egitto, per trapiantarla hai espulso i popoli.
10Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici e ha riempito la terra.
11La sua ombra copriva le montagne e i suoi rami i più alti cedri.
12Ha esteso i suoi tralci fino al mare e arrivavano al fiume i suoi germogli.
13Perché hai abbattuto la sua cinta e ogni viandante ne fa vendemmia?
14La devasta il cinghiale del bosco e se ne pasce l'animale selvatico.
15Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,
16proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivato.
17Quelli che l'arsero col fuoco e la recisero, periranno alla minaccia del tuo volto.
18Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
19Da te più non ci allontaneremo, ci farai vivere e invocheremo il tuo nome.
20Rialzaci, Signore, Dio degli eserciti, fà splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Chapter 81
1Al maestro del coro. Su «I torchi...». Di Asaf.
2Esultate in Dio, nostra forza, acclamate al Dio di Giacobbe.
3Intonate il canto e suonate il timpano, la cetra melodiosa con l'arpa.
4Suonate la tromba nel plenilunio, nostro giorno di festa.
5Questa è una legge per Israele, un decreto del Dio di Giacobbe.
6Lo ha dato come testimonianza a Giuseppe, quando usciva dal paese d'Egitto. Un linguaggio mai inteso io sento:
7«Ho liberato dal peso la sua spalla, le sue mani hanno deposto la cesta.
8Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato, avvolto nella nube ti ho dato risposta, ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.
9Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; Israele, se tu mi ascoltassi!
10Non ci sia in mezzo a te un altro dio e non prostrarti a un dio straniero.
11Sono io il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; apri la tua bocca, la voglio riempire.
12Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha obbedito.
13L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore, che seguisse il proprio consiglio.
14Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie!
15Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano.
16I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre;
17li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia».
Chapter 82
1Salmo. Di Asaf. giudica in mezzo agli dei.
2«Fino a quando giudicherete iniquamente e sosterrete la parte degli empi?
3Difendete il debole e l'orfano, al misero e al povero fate giustizia.
4Salvate il debole e l'indigente, liberatelo dalla mano degli empi».
5Non capiscono, non vogliono intendere, avanzano nelle tenebre; vacillano tutte le fondamenta della terra.
6Io ho detto: «Voi siete dei, siete tutti figli dell'Altissimo».
7Eppure morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti.
8Sorgi, Dio, a giudicare la terra, perché a te appartengono tutte le genti.
Chapter 83
1Canto. Salmo. Di Asaf.
2Dio, non darti riposo, non restare muto e inerte, o Dio.
3Vedi: i tuoi avversari fremono e i tuoi nemici alzano la testa.
4Contro il tuo popolo ordiscono trame e congiurano contro i tuoi protetti.
5Hanno detto: «Venite, cancelliamoli come popolo e più non si ricordi il nome di Israele».
6Hanno tramato insieme concordi, contro di te hanno concluso un'alleanza;
7le tende di Edom e gli Ismaeliti, Moab e gli Agareni,
8Gebal, Ammon e Amalek la Palestina con gli abitanti di Tiro.
9Anche Assur è loro alleato e ai figli di Lot presta man forte.
10Trattali come Madian e Sisara, come Iabin al torrente di Kison:
11essi furono distrutti a Endor, diventarono concime per la terra.
12Rendi i loro principi come Oreb e Zeb, e come Zebee e Sàlmana tutti i loro capi;
13essi dicevano: «I pascoli di Dio conquistiamoli per noi».
14Mio Dio, rendili come turbine, come pula dispersa dal vento.
15Come il fuoco che brucia il bosco e come la fiamma che divora i monti,
16così tu inseguili con la tua bufera e sconvolgili con il tuo uragano.
17Copri di vergogna i loro volti perché cerchino il tuo nome, Signore.
18Restino confusi e turbati per sempre, siano umiliati, periscano;
19sappiano che tu hai nome «Signore», tu solo sei l'Altissimo su tutta la terra.
Chapter 84
1Al maestro del coro. Su «I torchi...». Dei figli di Core. Salmo.
2Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!
3L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
4Anche il passero trova la casa, la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
5Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi!
6Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio.
7Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente, anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni.
8Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion.
9Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.
10Vedi, Dio, nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato.
11Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove, stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi.
12Poiché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine.
13Signore degli eserciti, beato l'uomo che in te confida.
Chapter 85
1Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.
2Signore, sei stato buono con la tua terra, hai ricondotto i deportati di Giacobbe.
3Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, hai cancellato tutti i suoi peccati.
4Hai deposto tutto il tuo sdegno e messo fine alla tua grande ira.
5Rialzaci, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi.
6Forse per sempre sarai adirato con noi, di età in età estenderai il tuo sdegno?
7Non tornerai tu forse a darci vita, perché in te gioisca il tuo popolo?
8Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.
9Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
10La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra.
11Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno.
12La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo.
13Quando il Signore elargirà il suo bene, la nostra terra darà il suo frutto.
14Davanti a lui camminerà la giustizia e sulla via dei suoi passi la salvezza.
Chapter 86
1Supplica. Di Davide. perché io sono povero e infelice.
2Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera.
3Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno.
4Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, innalzo l'anima mia.
5Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca.
6Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce della mia supplica.
7Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido e tu mi esaudirai.
8Fra gli dei nessuno è come te, Signore, e non c'è nulla che uguagli le tue opere.
9Tutti i popoli che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, o Signore, per dare gloria al tuo nome;
10grande tu sei e compi meraviglie: tu solo sei Dio.
11Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; donami un cuore semplice che tema il tuo nome.
12Ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il cuore e darò gloria al tuo nome sempre,
13perché grande con me è la tua misericordia: dal profondo degli inferi mi hai strappato.
14Mio Dio, mi assalgono gli arroganti, una schiera di violenti attenta alla mia vita, non pongono te davanti ai loro occhi.
15Ma tu, Signore, Dio di pietà, compassionevole, lento all'ira e pieno di amore, Dio fedele,
16volgiti a me e abbi misericordia: dona al tuo servo la tua forza, salva il figlio della tua ancella.
17Dammi un segno di benevolenza; vedano e siano confusi i miei nemici, perché tu, Signore, mi hai soccorso e consolato.
Chapter 87
1Dei figli di Core. Salmo. Canto.
2il Signore ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe.
3Di te si dicono cose stupende, città di Dio.
4Ricorderò Raab e Babilonia fra quelli che mi conoscono; ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: tutti là sono nati.
5Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa e l'Altissimo la tiene salda».
6Il Signore scriverà nel libro dei popoli: «Là costui è nato».
7E danzando canteranno: «Sono in te tutte le mie sorgenti».
Chapter 88
1Canto. Salmo. Dei figli di Core. Al maestro del coro. Su «Macalat». Per canto. Maskil. Di Eman l'Ezraita.
2Signore, Dio della mia salvezza, davanti a te grido giorno e notte.
3Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l'orecchio al mio lamento.
4Io sono colmo di sventure, la mia vita è vicina alla tomba.
5Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, sono come un morto ormai privo di forza.
6E' tra i morti il mio giaciglio, sono come gli uccisi stesi nel sepolcro, dei quali tu non conservi il ricordo e che la tua mano ha abbandonato.
7Mi hai gettato nella fossa profonda, nelle tenebre e nell'ombra di morte.
8Pesa su di me il tuo sdegno e con tutti i tuoi flutti mi sommergi.
9Hai allontanato da me i miei compagni, mi hai reso per loro un orrore. Sono prigioniero senza scampo;
10si consumano i miei occhi nel patire. Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani.
11Compi forse prodigi per i morti? O sorgono le ombre a darti lode?
12Si celebra forse la tua bontà nel sepolcro, la tua fedeltà negli inferi?
13Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi, la tua giustizia nel paese dell'oblio?
14Ma io a te, Signore, grido aiuto, e al mattino giunge a te la mia preghiera.
15Perché, Signore, mi respingi, perché mi nascondi il tuo volto?
16Sono infelice e morente dall'infanzia, sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori.
17Sopra di me è passata la tua ira, i tuoi spaventi mi hanno annientato,
18mi circondano come acqua tutto il giorno, tutti insieme mi avvolgono.
19Hai allontanato da me amici e conoscenti, mi sono compagne solo le tenebre.
Chapter 89
1Maskil. Di Etan l'Ezraita.
2Canterò senza fine le grazie del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
3perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre» la tua fedeltà è fondata nei cieli.
4«Ho stretto un'alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide mio servo:
5stabilirò per sempre la tua discendenza, ti darò un trono che duri nei secoli».
6I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, la tua fedeltà nell'assemblea dei santi.
7Chi sulle nubi è uguale al Signore, chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio?
8Dio è tremendo nell'assemblea dei santi, grande e terribile tra quanti lo circondano.
9Chi è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti? Sei potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona.
10Tu domini l'orgoglio del mare, tu plachi il tumulto dei suoi flutti.
11Tu hai calpestato Raab come un vinto, con braccio potente hai disperso i tuoi nemici.
12Tuoi sono i cieli, tua è la terra, tu hai fondato il mondo e quanto contiene;
13il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati, il Tabor e l'Ermon cantano il tuo nome.
14E' potente il tuo braccio, forte la tua mano, alta la tua destra.
15Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, grazia e fedeltà precedono il tuo volto.
16Beato il popolo che ti sa acclamare e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto:
17esulta tutto il giorno nel tuo nome, nella tua giustizia trova la sua gloria.
18Perché tu sei il vanto della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra potenza.
19Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d'Israele.
20Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo: «Ho portato aiuto a un prode, ho innalzato un eletto tra il mio popolo.
21Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l'ho consacrato;
22la mia mano è il suo sostegno, il mio braccio è la sua forza.
23Su di lui non trionferà il nemico, né l'opprimerà l'iniquo.
24Annienterò davanti a lui i suoi nemici e colpirò quelli che lo odiano.
25La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui e nel mio nome si innalzerà la sua potenza.
26Stenderò sul mare la sua mano e sui fiumi la sua destra.
27Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza.
28Io lo costituirò mio primogenito, il più alto tra i re della terra.
29Gli conserverò sempre la mia grazia, la mia alleanza gli sarà fedele.
30Stabilirò per sempre la sua discendenza, il suo trono come i giorni del cielo.
31Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge e non seguiranno i miei decreti,
32se violeranno i miei statuti e non osserveranno i miei comandi,
33punirò con la verga il loro peccato e con flagelli la loro colpa.
34Ma non gli toglierò la mia grazia e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
35Non violerò la mia alleanza, non muterò la mia promessa.
36Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: certo non mentirò a Davide.
37In eterno durerà la sua discendenza, il suo trono davanti a me quanto il sole,
38sempre saldo come la luna, testimone fedele nel cielo».
39Ma tu lo hai respinto e ripudiato, ti sei adirato contro il tuo consacrato;
40hai rotto l'alleanza con il tuo servo, hai profanato nel fango la sua corona.
41Hai abbattuto tutte le sue mura e diroccato le sue fortezze;
42tutti i passanti lo hanno depredato, è divenuto lo scherno dei suoi vicini.
43Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, hai fatto gioire tutti i suoi nemici.
44Hai smussato il filo della sua spada e non l'hai sostenuto nella battaglia.
45Hai posto fine al suo splendore, hai rovesciato a terra il suo trono.
46Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza e lo hai coperto di vergogna.
47Fino a quando, Signore, continuerai a tenerti nascosto, arderà come fuoco la tua ira?
48Ricorda quant'è breve la mia vita. Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo?
49Quale vivente non vedrà la morte, sfuggirà al potere degli inferi?
50Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo, che per la tua fedeltà hai giurato a Davide?
51Ricorda, Signore, l'oltraggio dei tuoi servi: porto nel cuore le ingiurie di molti popoli,
52con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, insultano i passi del tuo consacrato.
53Benedetto il Signore in eterno. Amen, amen.
Chapter 90
1Preghiera. Di Mosè, uomo di Dio. di generazione in generazione.
2Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio.
3Tu fai ritornare l'uomo in polvere e dici: «Ritornate, figli dell'uomo».
4Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte.
5Li annienti: li sommergi nel sonno; sono come l'erba che germoglia al mattino:
6al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca.
7Perché siamo distrutti dalla tua ira, siamo atterriti dal tuo furore.
8Davanti a te poni le nostre colpe, i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.
9Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, finiamo i nostri anni come un soffio.
10Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo.
11Chi conosce l'impeto della tua ira, tuo sdegno, con il timore a te dovuto?
12Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore.
13Volgiti, Signore; fino a quando? Muoviti a pietà dei tuoi servi.
14Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
15Rendici la gioia per i giorni di afflizione, per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
16Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e la tua gloria ai loro figli.
17Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: rafforza per noi l'opera delle nostre mani, l'opera delle nostre mani rafforza.
Chapter 91
1Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dell'Onnipotente,
2dì al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido».
3Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge.
4Ti coprirà con le sue penne sotto le sue ali troverai rifugio.
5La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte né la freccia che vola di giorno,
6la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
7Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire.
8Solo che tu guardi, con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi.
9Poiché tuo rifugio è il Signore e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora,
10non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
11Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi.
12Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
13Camminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghi.
14Lo salverò, perché a me si è affidato; lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
15Mi invocherà e gli darò risposta; presso di lui sarò nella sventura, lo salverò e lo renderò glorioso.
16Lo sazierò di lunghi giorni e gli mostrerò la mia salvezza.
Chapter 92
1Salmo. Canto. Per il giorno del sabato.
2E' bello dar lode al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo,
3annunziare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte,
4sull'arpa a dieci corde e sulla lira, con canti sulla cetra.
5Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, esulto per l'opera delle tue mani.
6Come sono grandi le tue opere, Signore, quanto profondi i tuoi pensieri!
7L'uomo insensato non intende e lo stolto non capisce:
8se i peccatori germogliano come l'erba e fioriscono tutti i malfattori, li attende una rovina eterna:
9ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.
10Ecco, i tuoi nemici, o Signore, ecco, i tuoi nemici periranno, saranno dispersi tutti i malfattori.
11Tu mi doni la forza di un bùfalo, mi cospargi di olio splendente.
12I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, e contro gli iniqui che mi assalgono i miei orecchi udranno cose infauste.
13Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano;
14piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio.
15Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi,
16per annunziare quanto è retto il Signore: mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.
Chapter 93
1Il Signore regna, si ammanta di splendore; il Signore si riveste, si cinge di forza; rende saldo il mondo, non sarà mai scosso.
2Saldo è il tuo trono fin dal principio, da sempre tu sei.
3Alzano i fiumi, Signore, alzano i fiumi la loro voce, alzano i fiumi il loro fragore.
4Ma più potente delle voci di grandi acque, più potente dei flutti del mare, potente nell'alto è il Signore.
5Degni di fede sono i tuoi insegnamenti, la santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore.
Chapter 94
1Dio che fai giustizia, o Signore, Dio che fai giustizia: mostrati!
2Alzati, giudice della terra, rendi la ricompensa ai superbi.
3Fino a quando gli empi, Signore, fino a quando gli empi trionferanno?
4Sparleranno, diranno insolenze, si vanteranno tutti i malfattori?
5Signore, calpestano il tuo popolo, opprimono la tua eredità.
6Uccidono la vedova e il forestiero, danno la morte agli orfani.
7Dicono: «Il Signore non vede, il Dio di Giacobbe non se ne cura».
8Comprendete, insensati tra il popolo, stolti, quando diventerete saggi?
9Chi ha formato l'orecchio, forse non sente? Chi ha plasmato l'occhio, forse non guarda?
10Chi regge i popoli forse non castiga, lui che insegna all'uomo il sapere?
11Il Signore conosce i pensieri dell'uomo: non sono che un soffio.
12Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge,
13per dargli riposo nei giorni di sventura, finché all'empio sia scavata la fossa.
14Perché il Signore non respinge il suo popolo, la sua eredità non la può abbandonare,
15ma il giudizio si volgerà a giustizia, la seguiranno tutti i retti di cuore.
16Chi sorgerà per me contro i malvagi? Chi starà con me contro i malfattori?
17Se il Signore non fosse il mio aiuto, in breve io abiterei nel regno del silenzio.
18Quando dicevo: «Il mio piede vacilla», la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto.
19Quand'ero oppresso dall'angoscia, il tuo conforto mi ha consolato.
20Può essere tuo alleato un tribunale iniquo, che fa angherie contro la legge?
21Si avventano contro la vita del giusto, e condannano il sangue innocente.
22Ma il Signore è la mia difesa, roccia del mio rifugio è il mio Dio;
23egli ritorcerà contro di essi la loro malizia, per la loro perfidia li farà perire, li farà perire il Signore, nostro Dio.
Chapter 95
1Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
2Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia.
3Poiché grande Dio è il Signore, grande re sopra tutti gli dei.
4Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti.
5Suo è il mare, egli l'ha fatto, le sue mani hanno plasmato la terra.
6Venite, prostràti adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
7Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce.
8Ascoltate oggi la sua voce: «Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto,
9dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere.
10Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie;
11perciò ho giurato nel mio sdegno: Non entreranno nel luogo del mio riposo».
Chapter 96
1Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra.
2Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.
3In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi.
4Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dei.
5Tutti gli dei delle nazioni sono un nulla, ma il Signore ha fatto i cieli.
6Maestà e bellezza sono davanti a lui, potenza e splendore nel suo santuario.
7Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza,
8date al Signore la gloria del suo nome. Portate offerte ed entrate nei suoi atri,
9prostratevi al Signore in sacri ornamenti. Tremi davanti a lui tutta la terra.
10Dite tra i popoli: «Il Signore regna!». Sorregge il mondo, perché non vacilli; giudica le nazioni con rettitudine.
11Gioiscano i cieli, esulti la terra, frema il mare e quanto racchiude;
12esultino i campi e quanto contengono, si rallegrino gli alberi della foresta
13davanti al Signore che viene, perché viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti.
Chapter 97
1Il Signore regna, esulti la terra, gioiscano le isole tutte.
2Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sono la base del suo trono.
3Davanti a lui cammina il fuoco e brucia tutt'intorno i suoi nemici.
4Le sue folgori rischiarano il mondo: vede e sussulta la terra.
5I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra.
6I cieli annunziano la sua giustizia e tutti i popoli contemplano la sua gloria.
7Siano confusi tutti gli adoratori di statue e chi si gloria dei propri idoli. Si prostrino a lui tutti gli dei!
8Ascolta Sion e ne gioisce, esultano le città di Giuda per i tuoi giudizi, Signore.
9Perché tu sei, Signore, l'Altissimo su tutta la terra, tu sei eccelso sopra tutti gli dei.
10Odiate il male, voi che amate il Signore: lui che custodisce la vita dei suoi fedeli li strapperà dalle mani degli empi.
11Una luce si è levata per il giusto, gioia per i retti di cuore.
12Rallegratevi, giusti, nel Signore, rendete grazie al suo santo nome.
Chapter 98
1Salmo. perché ha compiuto prodigi. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo.
2Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.
3Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa di Israele. Tutti i confini della terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio.
4Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia.
5Cantate inni al Signore con l'arpa, con l'arpa e con suono melodioso;
6con la tromba e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore.
7Frema il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti.
8I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne
9davanti al Signore che viene, che viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine.
Chapter 99
1Il Signore regna, tremino i popoli; siede sui cherubini, si scuota la terra.
2Grande è il Signore in Sion, eccelso sopra tutti i popoli.
3Lodino il tuo nome grande e terribile, perché è santo.
4Re potente che ami la giustizia, tu hai stabilito ciò che è retto, diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe.
5Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, perché è santo.
6Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, Samuele tra quanti invocano il suo nome: invocavano il Signore ed egli rispondeva.
7Parlava loro da una colonna di nubi: obbedivano ai suoi comandi e alla legge che aveva loro dato.
8Signore, Dio nostro, tu li esaudivi, eri per loro un Dio paziente, pur castigando i loro peccati.
9Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi davanti al suo monte santo, perché santo è il Signore, nostro Dio.
Chapter 100
1Salmo. In rendimento di grazie.
2Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza.
3Riconoscete che il Signore è Dio; egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo.
4Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome;
5poiché buono è il Signore, eterna la sua misericordia, la sua fedeltà per ogni generazione.
Chapter 101
1Di Davide. Salmo. voglio cantare inni a te, o Signore.
2Agirò con saggezza nella via dell'innocenza: quando verrai a me? Camminerò con cuore integro, dentro la mia casa.
3Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie; detesto chi fa il male, non mi sarà vicino.
4Lontano da me il cuore perverso, il malvagio non lo voglio conoscere.
5Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo farò perire; chi ha occhi altezzosi e cuore superbo non lo potrò sopportare.
6I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino a me vicino: chi cammina per la via integra sarà mio servitore.
7Non abiterà nella mia casa, chi agisce con inganno, chi dice menzogne non starà alla mia presenza.
8Sterminerò ogni mattino tutti gli empi del paese, per estirpare dalla città del Signore quanti operano il male.
Chapter 102
1Preghiera di un afflitto che è stanco e sfoga dinanzi a Dio la sua angoscia.
2Signore, ascolta la mia preghiera, a te giunga il mio grido.
3Non nascondermi il tuo volto; nel giorno della mia angoscia piega verso di me l'orecchio. Quando ti invoco: presto, rispondimi.
4Si dissolvono in fumo i miei giorni e come brace ardono le mie ossa.
5Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce, dimentico di mangiare il mio pane.
6Per il lungo mio gemere aderisce la mia pelle alle mie ossa.
7Sono simile al pellicano del deserto, sono come un gufo tra le rovine.
8Veglio e gemo come uccello solitario sopra un tetto.
9Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, furenti imprecano contro il mio nome.
10Di cenere mi nutro come di pane, alla mia bevanda mescolo il pianto,
11davanti alla tua collera e al tuo sdegno, perché mi sollevi e mi scagli lontano.
12I miei giorni sono come ombra che declina, e io come erba inaridisco.
13Ma tu, Signore, rimani in eterno, il tuo ricordo per ogni generazione.
14Tu sorgerai, avrai pietà di Sion, perché è tempo di usarle misericordia: l'ora è giunta.
15Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre e li muove a pietà la sua rovina.
16I popoli temeranno il nome del Signore e tutti i re della terra la tua gloria,
17quando il Signore avrà ricostruito Sion e sarà apparso in tutto il suo splendore.
18Egli si volge alla preghiera del misero e non disprezza la sua supplica.
19Questo si scriva per la generazione futura e un popolo nuovo darà lode al Signore.
20Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario, dal cielo ha guardato la terra,
21per ascoltare il gemito del prigioniero, per liberare i condannati a morte;
22perché sia annunziato in Sion il nome del Signore e la sua lode in Gerusalemme,
23quando si aduneranno insieme i popoli e i regni per servire il Signore.
24Ha fiaccato per via la mia forza, ha abbreviato i miei giorni.
25Io dico: Mio Dio, non rapirmi a metà dei miei giorni; i tuoi anni durano per ogni generazione.
26In principio tu hai fondato la terra, i cieli sono opera delle tue mani.
27Essi periranno, ma tu rimani, tutti si logorano come veste, come un abito tu li muterai ed essi passeranno.
28Ma tu resti lo stesso e i tuoi anni non hanno fine.
29I figli dei tuoi servi avranno una dimora, resterà salda davanti a te la loro discendenza.
Chapter 103
1Di Davide. quanto è in me benedica il suo santo nome.
2Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tanti suoi benefici.
3Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie;
4salva dalla fossa la tua vita, ti corona di grazia e di misericordia;
5egli sazia di beni i tuoi giorni e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
6Il Signore agisce con giustizia e con diritto verso tutti gli oppressi.
7Ha rivelato a Mosè le sue vie, ai figli d'Israele le sue opere.
8Buono e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore.
9Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno.
10Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe.
11Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono;
12come dista l'oriente dall'occidente, così allontana da noi le nostre colpe.
13Come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
14Perché egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere.
15Come l'erba sono i giorni dell'uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce.
16Lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce.
17Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono; la sua giustizia per i figli dei figli,
18per quanti custodiscono la sua alleanza e ricordano di osservare i suoi precetti.
19Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono e il suo regno abbraccia l'universo.
20Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola.
21Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere, suoi ministri, che fate il suo volere.
22Benedite il Signore, voi tutte opere sue, in ogni luogo del suo dominio. Benedici il Signore, anima mia.
Chapter 104
1Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande! Rivestito di maestà e di splendore,
2avvolto di luce come di un manto. Tu stendi il cielo come una tenda,
3costruisci sulle acque la tua dimora, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento;
4fai dei venti i tuoi messaggeri, delle fiamme guizzanti i tuoi ministri.
5Hai fondato la terra sulle sue basi, mai potrà vacillare.
6L'oceano l'avvolgeva come un manto, le acque coprivano le montagne.
7Alla tua minaccia sono fuggite, al fragore del tuo tuono hanno tremato.
8Emergono i monti, scendono le valli al luogo che hai loro assegnato.
9Hai posto un limite alle acque: non lo passeranno, non torneranno a coprire la terra.
10Fai scaturire le sorgenti nelle valli e scorrono tra i monti;
11ne bevono tutte le bestie selvatiche e gli ònagri estinguono la loro sete.
12Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo, cantano tra le fronde.
13Dalle tue alte dimore irrighi i monti, con il frutto delle tue opere sazi la terra.
14Fai crescere il fieno per gli armenti e l'erba al servizio dell'uomo, perché tragga alimento dalla terra:
15il vino che allieta il cuore dell'uomo; l'olio che fa brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore.
16Si saziano gli alberi del Signore, i cedri del Libano da lui piantati.
17Là gli uccelli fanno il loro nido e la cicogna sui cipressi ha la sua casa.
18Per i camosci sono le alte montagne, le rocce sono rifugio per gli iràci.
19Per segnare le stagioni hai fatto la luna e il sole che conosce il suo tramonto.
20Stendi le tenebre e viene la notte e vagano tutte le bestie della foresta;
21ruggiscono i leoncelli in cerca di preda e chiedono a Dio il loro cibo.
22Sorge il sole, si ritirano e si accovacciano nelle tane.
23Allora l'uomo esce al suo lavoro, per la sua fatica fino a sera.
24Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature.
25Ecco il mare spazioso e vasto: lì guizzano senza numero animali piccoli e grandi.
26Lo solcano le navi, il Leviatàn che hai plasmato perché in esso si diverta.
27Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.
28Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, tu apri la mano, si saziano di beni.
29Se nascondi il tuo volto, vengono meno, togli loro il respiro, muoiono e ritornano nella loro polvere.
30Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra.
31La gloria del Signore sia per sempre; gioisca il Signore delle sue opere.
32Egli guarda la terra e la fa sussultare, tocca i monti ed essi fumano.
33Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio finché esisto.
34A lui sia gradito il mio canto; la mia gioia è nel Signore.
35Scompaiano i peccatori dalla terra e più non esistano gli empi. Benedici il Signore, anima mia.
Chapter 105
1Alleluia. proclamate tra i popoli le sue opere.
2Cantate a lui canti di gioia, meditate tutti i suoi prodigi.
3Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
4Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto.
5Ricordate le meraviglie che ha compiute, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:
6voi stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto.
7E' lui il Signore, nostro Dio, su tutta la terra i suoi giudizi.
8Ricorda sempre la sua alleanza: parola data per mille generazioni,
9l'alleanza stretta con Abramo e il suo giuramento ad Isacco.
10La stabilì per Giacobbe come legge, come alleanza eterna per Israele:
11«Ti darò il paese di Cànaan come eredità a voi toccata in sorte».
12Quando erano in piccolo numero, pochi e forestieri in quella terra,
13e passavano di paese in paese, da un regno ad un altro popolo,
14non permise che alcuno li opprimesse e castigò i re per causa loro:
15«Non toccate i miei consacrati, non fate alcun male ai miei profeti».
16Chiamò la fame sopra quella terra e distrusse ogni riserva di pane.
17Davanti a loro mandò un uomo, Giuseppe, venduto come schiavo.
18Gli strinsero i piedi con ceppi, il ferro gli serrò la gola,
19finché si avverò la sua predizione e la parola del Signore gli rese giustizia.
20Il re mandò a scioglierlo, il capo dei popoli lo fece liberare;
21lo pose signore della sua casa, capo di tutti i suoi averi,
22per istruire i capi secondo il suo giudizio e insegnare la saggezza agli anziani.
23E Israele venne in Egitto, Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero.
24Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi nemici.
25Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, contro i suoi servi agirono con inganno
26Mandò Mosè suo servo e Aronne che si era scelto.
27Compì per mezzo loro i segni promessi e nel paese di Cam i suoi prodigi.
28Mandò le tenebre e si fece buio, ma resistettero alle sue parole.
29Cambiò le loro acque in sangue e fece morire i pesci.
30Il loro paese brulicò di rane fino alle stanze dei loro sovrani.
31Diede un ordine e le mosche vennero a sciami e le zanzare in tutto il loro paese.
32Invece delle piogge mandò loro la grandine, vampe di fuoco sul loro paese.
33Colpì le loro vigne e i loro fichi, schiantò gli alberi della loro terra.
34Diede un ordine e vennero le locuste e bruchi senza numero;
35divorarono tutta l'erba del paese e distrussero il frutto del loro suolo.
36Colpì nel loro paese ogni primogenito, tutte le primizie del loro vigore.
37Fece uscire il suo popolo con argento e oro, fra le tribù non c'era alcun infermo.
38L'Egitto si rallegrò della loro partenza perché su di essi era piombato il terrore.
39Distese una nube per proteggerli e un fuoco per illuminarli di notte.
40Alla loro domanda fece scendere le quaglie e li saziò con il pane del cielo.
41Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, scorrevano come fiumi nel deserto,
42perché ricordò la sua parola santa data ad Abramo suo servo.
43Fece uscire il suo popolo con esultanza, i suoi eletti con canti di gioia.
44Diede loro le terre dei popoli, ereditarono la fatica delle genti,
45perché custodissero i suoi decreti e obbedissero alle sue leggi.
Chapter 106
1Alleluia. perché eterna è la sua misericordia.
2Chi può narrare i prodigi del Signore, far risuonare tutta la sua lode?
3Beati coloro che agiscono con giustizia e praticano il diritto in ogni tempo.
4Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, visitaci con la tua salvezza,
5perché vediamo la felicità dei tuoi eletti, godiamo della gioia del tuo popolo, ci gloriamo con la tua eredità.
6Abbiamo peccato come i nostri padri, abbiamo fatto il male, siamo stati empi.
7I nostri padri in Egitto non compresero i tuoi prodigi, non ricordarono tanti tuoi benefici e si ribellarono presso il mare, presso il mar Rosso.
8Ma Dio li salvò per il suo nome, per manifestare la sua potenza.
9Minacciò il mar Rosso e fu disseccato, li condusse tra i flutti come per un deserto;
10li salvò dalla mano di chi li odiava, li riscattò dalla mano del nemico.
11L'acqua sommerse i loro avversari; nessuno di essi sopravvisse.
12Allora credettero alle sue parole e cantarono la sua lode.
13Ma presto dimenticarono le sue opere, non ebbero fiducia nel suo disegno,
14arsero di brame nel deserto, e tentarono Dio nella steppa.
15Concesse loro quanto domandavano e saziò la loro ingordigia.
16Divennero gelosi di Mosè negli accampamenti, e di Aronne, il consacrato del Signore.
17Allora si aprì la terra e inghiottì Datan, e seppellì l'assemblea di Abiron.
18Divampò il fuoco nella loro fazione e la fiamma divorò i ribelli.
19Si fabbricarono un vitello sull'Oreb, si prostrarono a un'immagine di metallo fuso;
20scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia fieno.
21Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi,
22prodigi nel paese di Cam, cose terribili presso il mar Rosso.
23E aveva gia deciso di sterminarli, se Mosè suo eletto non fosse stato sulla breccia di fronte a lui, per stornare la sua collera dallo sterminio.
24Rifiutarono un paese di delizie, non credettero alla sua parola.
25Mormorarono nelle loro tende, non ascoltarono la voce del Signore.
26Egli alzò la mano su di loro giurando di abbatterli nel deserto,
27di disperdere i loro discendenti tra le genti e disseminarli per il paese.
28Si asservirono a Baal-Peor e mangiarono i sacrifici dei morti,
29provocarono Dio con tali azioni e tra essi scoppiò una pestilenza.
30Ma Finees si alzò e si fece giudice, allora cessò la peste
31e gli fu computato a giustizia presso ogni generazione, sempre.
32Lo irritarono anche alle acque di Meriba e Mosè fu punito per causa loro,
33perché avevano inasprito l'animo suo ed egli disse parole insipienti.
34Non sterminarono i popoli come aveva ordinato il Signore,
35ma si mescolarono con le nazioni e impararono le opere loro.
36Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello.
37Immolarono i loro figli e le loro figlie agli dei falsi.
38Versarono sangue innocente, il sangue dei figli e delle figlie sacrificati agli idoli di Canaan; la terra fu profanata dal sangue,
39si contaminarono con le opere loro, si macchiarono con i loro misfatti.
40L'ira del Signore si accese contro il suo popolo, ebbe in orrore il suo possesso;
41e li diede in balìa dei popoli, li dominarono i loro avversari,
42li oppressero i loro nemici e dovettero piegarsi sotto la loro mano.
43Molte volte li aveva liberati; ma essi si ostinarono nei loro disegni e per le loro iniquità furono abbattuti.
44Pure, egli guardò alla loro angoscia quando udì il loro grido.
45Si ricordò della sua alleanza con loro, si mosse a pietà per il suo grande amore.
46Fece loro trovare grazia presso quanti li avevano deportati.
47Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici di mezzo ai popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode.
48Benedetto il Signore, Dio d'Israele da sempre, per sempre. Tutto il popolo dica: Amen.
Chapter 107
1Alleluia. perché eterna è la sua misericordia.
2Lo dicano i riscattati del Signore, che egli liberò dalla mano del nemico
3e radunò da tutti i paesi, dall'oriente e dall'occidente, dal settentrione e dal mezzogiorno.
4Vagavano nel deserto, nella steppa, non trovavano il cammino per una città dove abitare.
5Erano affamati e assetati, veniva meno la loro vita.
6Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie.
7Li condusse sulla via retta, perché camminassero verso una città dove abitare.
8Ringrazino il Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi a favore degli uomini;
9poiché saziò il desiderio dell'assetato, e l'affamato ricolmò di beni.
10Abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte, prigionieri della miseria e dei ceppi,
11perché si erano ribellati alla parola di Dio e avevano disprezzato il disegno dell'Altissimo.
12Egli piegò il loro cuore sotto le sventure; cadevano e nessuno li aiutava.
13Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie.
14Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte e spezzò le loro catene.
15Ringrazino il Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi a favore degli uomini;
16perché ha infranto le porte di bronzo e ha spezzato le barre di ferro.
17Stolti per la loro iniqua condotta, soffrivano per i loro misfatti;
18rifiutavano ogni nutrimento e gia toccavano le soglie della morte.
19Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie.
20Mandò la sua parola e li fece guarire, li salvò dalla distruzione.
21Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
22Offrano a lui sacrifici di lode, narrino con giubilo le sue opere.
23Coloro che solcavano il mare sulle navi e commerciavano sulle grandi acque,
24videro le opere del Signore, i suoi prodigi nel mare profondo.
25Egli parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti.
26Salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; la loro anima languiva nell'affanno.
27Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi, tutta la loro perizia era svanita.
28Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie.
29Ridusse la tempesta alla calma, tacquero i flutti del mare.
30Si rallegrarono nel vedere la bonaccia ed egli li condusse al porto sospirato.
31Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
32Lo esaltino nell'assemblea del popolo, lo lodino nel consesso degli anziani.
33Ridusse i fiumi a deserto, a luoghi aridi le fonti d'acqua
34e la terra fertile a palude per la malizia dei suoi abitanti.
35Ma poi cambiò il deserto in lago, e la terra arida in sorgenti d'acqua.
36Là fece dimorare gli affamati ed essi fondarono una città dove abitare.
37Seminarono campi e piantarono vigne, e ne raccolsero frutti abbondanti.
38Li benedisse e si moltiplicarono, non lasciò diminuire il loro bestiame.
39Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti, perché oppressi dalle sventure e dal dolore.
40Colui che getta il disprezzo sui potenti, li fece vagare in un deserto senza strade.
41Ma risollevò il povero dalla miseria e rese le famiglie numerose come greggi.
42Vedono i giusti e ne gioiscono e ogni iniquo chiude la sua bocca.
43Chi è saggio osservi queste cose e comprenderà la bontà del Signore.
Chapter 108
1Canto. Salmo. Di Davide.
2Saldo è il mio cuore, Dio, saldo è il mio cuore: voglio cantare inni, anima mia.
3Svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l'aurora.
4Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti,
5perché la tua bontà è grande fino ai cieli e la tua verità fino alle nubi.
6Innàlzati, Dio, sopra i cieli, su tutta la terra la tua gloria.
7Perché siano liberati i tuoi amici,
8Dio ha parlato nel suo santuario: «Esulterò, voglio dividere Sichem e misurare la valle di Succot;
9mio è Gàlaad, mio Manasse, Efraim è l'elmo del mio capo, Giuda il mio scettro.
10Moab è il catino per lavarmi, sull'Idumea getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria».
11Chi mi guiderà alla città fortificata, chi mi condurrà fino all'Idumea?
12Non forse tu, Dio, che ci hai respinti e più non esci, Dio, con i nostri eserciti?
13Contro il nemico portaci soccorso, poiché vana è la salvezza dell'uomo.
14Con Dio noi faremo cose grandi ed egli annienterà chi ci opprime.
Chapter 109
1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
2poiché contro di me si sono aperte la bocca dell'empio e dell'uomo di frode; parlano di me con lingua di menzogna.
3Mi investono con parole di odio, mi combattono senza motivo.
4In cambio del mio amore mi muovono accuse, mentre io sono in preghiera.
5Mi rendono male per bene e odio in cambio di amore.
6Suscita un empio contro di lui e un accusatore stia alla sua destra.
7Citato in giudizio, risulti colpevole e il suo appello si risolva in condanna.
8Pochi siano i suoi giorni e il suo posto l'occupi un altro.
9I suoi figli rimangano orfani e vedova sua moglie.
10Vadano raminghi i suoi figli, mendicando, siano espulsi dalle loro case in rovina.
11L'usuraio divori tutti i suoi averi e gli estranei faccian preda del suo lavoro.
12Nessuno gli usi misericordia, nessuno abbia pietà dei suoi orfani.
13La sua discendenza sia votata allo sterminio, nella generazione che segue sia cancellato il suo nome.
14L'iniquità dei suoi padri sia ricordata al Signore, il peccato di sua madre non sia mai cancellato.
15Siano davanti al Signore sempre ed egli disperda dalla terra il loro ricordo.
16Perché ha rifiutato di usare misericordia e ha perseguitato il misero e l'indigente, per far morire chi è affranto di cuore.
17Ha amato la maledizione: ricada su di lui! Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani!
18Si è avvolto di maledizione come di un mantello: è penetrata come acqua nel suo intimo e come olio nelle sue ossa.
19Sia per lui come vestito che lo avvolge, come cintura che sempre lo cinge.
20Sia questa da parte del Signore la ricompensa per chi mi accusa, per chi dice male contro la mia vita.
21Ma tu, Signore Dio, agisci con me secondo il tuo nome: salvami, perché buona è la tua grazia.
22Io sono povero e infelice e il mio cuore è ferito nell'intimo.
23Scompaio come l'ombra che declina, sono sbattuto come una locusta.
24Le mie ginocchia vacillano per il digiuno, il mio corpo è scarno e deperisce.
25Sono diventato loro oggetto di scherno, quando mi vedono scuotono il capo.
26Aiutami, Signore mio Dio, salvami per il tuo amore.
27Sappiano che qui c'è la tua mano: tu, Signore, tu hai fatto questo.
28Maledicano essi, ma tu benedicimi; insorgano quelli e arrossiscano, ma il tuo servo sia nella gioia.
29Sia coperto di infamia chi mi accusa e sia avvolto di vergogna come d'un mantello.
30Alta risuoni sulle mie labbra la lode del Signore, lo esalterò in una grande assemblea;
31poiché si è messo alla destra del povero per salvare dai giudici la sua vita.
Chapter 110
1Di Davide. Salmo. «Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi».
2Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: «Domina in mezzo ai tuoi nemici.
3A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato».
4Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek».
5Il Signore è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della sua ira.
6Giudicherà i popoli: in mezzo a cadaveri ne stritolerà la testa su vasta terra.
7Lungo il cammino si disseta al torrente e solleva alta la testa.
Chapter 111
1Alleluia. nel consesso dei giusti e nell'assemblea.
2Grandi le opere del Signore, le contemplino coloro che le amano.
3Le sue opere sono splendore di bellezza, la sua giustizia dura per sempre.
4Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore.
5Egli dà il cibo a chi lo teme, si ricorda sempre della sua alleanza.
6Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere, gli diede l'eredità delle genti.
7Le opere delle sue mani sono verità e giustizia, stabili sono tutti i suoi comandi,
8immutabili nei secoli, per sempre, eseguiti con fedeltà e rettitudine.
9Mandò a liberare il suo popolo, stabilì la sua alleanza per sempre.
10Santo e terribile il suo nome. Principio della saggezza è il timore del Signore, saggio è colui che gli è fedele; la lode del Signore è senza fine.
Chapter 112
1Alleluia. e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
2Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza dei giusti sarà benedetta.
3Onore e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre.
4Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, buono, misericordioso e giusto.
5Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia.
6Egli non vacillerà in eterno: Il giusto sarà sempre ricordato.
7Non temerà annunzio di sventura, saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
8Sicuro è il suo cuore, non teme, finché trionferà dei suoi nemici.
9Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua potenza s'innalza nella gloria.
10L'empio vede e si adira, digrigna i denti e si consuma. Ma il desiderio degli empi fallisce.
Chapter 113
1Alleluia. lodate il nome del Signore.
2Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
3Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore.
4Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria.
5Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alto
6e si china a guardare nei cieli e sulla terra?
7Solleva l'indigente dalla polvere, dall'immondizia rialza il povero,
8per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo.
9Fa abitare la sterile nella sua casa quale madre gioiosa di figli.
Chapter 114
1Alleluia. la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
2Giuda divenne il suo santuario, Israele il suo dominio.
3Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro,
4i monti saltellarono come arieti, le colline come agnelli di un gregge.
5Che hai tu, mare, per fuggire, e tu, Giordano, perché torni indietro?
6Perché voi monti saltellate come arieti e voi colline come agnelli di un gregge?
7Trema, o terra, davanti al Signore, davanti al Dio di Giacobbe,
8che muta la rupe in un lago, la roccia in sorgenti d'acqua.
Chapter 115
1Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia.
2Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?».
3Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole.
4Gli idoli delle genti sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo.
5Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono,
6hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano.
7Hanno mani e non palpano, hanno piedi e non camminano; dalla gola non emettono suoni.
8Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida.
9Israele confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo.
10Confida nel Signore la casa di Aronne: egli è loro aiuto e loro scudo.
11Confida nel Signore, chiunque lo teme: egli è loro aiuto e loro scudo.
12Il Signore si ricorda di noi, ci benedice: benedice la casa d'Israele, benedice la casa di Aronne.
13Il Signore benedice quelli che lo temono, benedice i piccoli e i grandi.
14Vi renda fecondi il Signore, voi e i vostri figli.
15Siate benedetti dal Signore che ha fatto cielo e terra.
16I cieli sono i cieli del Signore, ma ha dato la terra ai figli dell'uomo.
17Non i morti lodano il Signore, né quanti scendono nella tomba.
18Ma noi, i viventi, benediciamo il Signore ora e sempre.
Chapter 116
1Alleluia. il grido della mia preghiera.
2Verso di me ha teso l'orecchio nel giorno in cui lo invocavo.
3Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi. Mi opprimevano tristezza e angoscia
4e ho invocato il nome del Signore: «Ti prego, Signore, salvami».
5Buono e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso.
6Il Signore protegge gli umili: ero misero ed egli mi ha salvato.
7Ritorna, anima mia, alla tua pace, poiché il Signore ti ha beneficato;
8egli mi ha sottratto dalla morte, ha liberato i miei occhi dalle lacrime, ha preservato i miei piedi dalla caduta.
9Camminerò alla presenza del Signore sulla terra dei viventi.
10Alleluia. «Sono troppo infelice».
11Ho detto con sgomento: «Ogni uomo è inganno».
12Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?
13Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.
14Adempirò i miei voti al Signore, davanti a tutto il suo popolo.
15Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli.
16Sì, io sono il tuo servo, Signore, io sono tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene.
17A te offrirò sacrifici di lode e invocherò il nome del Signore.
18Adempirò i miei voti al Signore e davanti a tutto il suo popolo,
19negli atri della casa del Signore, in mezzo a te, Gerusalemme.
Chapter 117
1Alleluia. voi tutte, nazioni, dategli gloria;
2perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura in eterno.
Chapter 118
1Alleluia. perché eterna è la sua misericordia.
2Dica Israele che egli è buono: eterna è la sua misericordia.
3Lo dica la casa di Aronne: eterna è la sua misericordia.
4Lo dica chi teme Dio: eterna è la sua misericordia.
5Nell'angoscia ho gridato al Signore, mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
6Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l'uomo?
7Il Signore è con me, è mio aiuto, sfiderò i miei nemici.
8E' meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo.
9E' meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti.
10Tutti i popoli mi hanno circondato, ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
11Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
12Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra le spine, ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
13Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore è stato mio aiuto.
14Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza.
15Grida di giubilo e di vittoria, nelle tende dei giusti: la destra del Signore ha fatto meraviglie,
16la destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto meraviglie.
17Non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore.
18Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte.
19Apritemi le porte della giustizia: voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.
20E' questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti.
21Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza.
22La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo;
23ecco l'opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi.
24Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso.
25Dona, Signore, la tua salvezza, dona, Signore, la vittoria!
26Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore;
27Dio, il Signore è nostra luce. Ordinate il corteo con rami frondosi fino ai lati dell'altare.
28Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, sei il mio Dio e ti esalto.
29Celebrate il Signore, perché è buono: perché eterna è la sua misericordia.
Chapter 119
1Alleluia. che cammina nella legge del Signore.
2Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore.
3Non commette ingiustizie, cammina per le sue vie.
4Tu hai dato i tuoi precetti perché siano osservati fedelmente.
5Siano diritte le mie vie, nel custodire i tuoi decreti.
6Allora non dovrò arrossire se avrò obbedito ai tuoi comandi.
7Ti loderò con cuore sincero quando avrò appreso le tue giuste sentenze.
8Voglio osservare i tuoi decreti: non abbandonarmi mai.
9Come potrà un giovane tenere pura la sua via? Custodendo le tue parole.
10Con tutto il cuore ti cerco: non farmi deviare dai tuoi precetti.
11Conservo nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato.
12Benedetto sei tu, Signore; mostrami il tuo volere.
13Con le mie labbra ho enumerato tutti i giudizi della tua bocca.
14Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia più che in ogni altro bene.
15Voglio meditare i tuoi comandamenti, considerare le tue vie.
16Nella tua volontà è la mia gioia; mai dimenticherò la tua parola.
17Sii buono con il tuo servo e avrò vita, custodirò la tua parola.
18Aprimi gli occhi perché io veda le meraviglie della tua legge.
19Io sono straniero sulla terra, non nascondermi i tuoi comandi.
20Io mi consumo nel desiderio dei tuoi precetti in ogni tempo.
21Tu minacci gli orgogliosi; maledetto chi devìa dai tuoi decreti.
22Allontana da me vergogna e disprezzo, perché ho osservato le tue leggi.
23Siedono i potenti, mi calunniano, ma il tuo servo medita i tuoi decreti.
24Anche i tuoi ordini sono la mia gioia, miei consiglieri i tuoi precetti.
25Io sono prostrato nella polvere; dammi vita secondo la tua parola.
26Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; insegnami i tuoi voleri.
27Fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò i tuoi prodigi.
28Io piango nella tristezza; sollevami secondo la tua promessa.
29Tieni lontana da me la via della menzogna, fammi dono della tua legge.
30Ho scelto la via della giustizia, mi sono proposto i tuoi giudizi.
31Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore, che io non resti confuso.
32Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore.
33Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine.
34Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge e la custodisca con tutto il cuore.
35Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, perché in esso è la mia gioia.
36Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso la sete del guadagno.
37Distogli i miei occhi dalle cose vane, fammi vivere sulla tua via.
38Con il tuo servo sii fedele alla parola che hai data, perché ti si tema.
39Allontana l'insulto che mi sgomenta, poiché i tuoi giudizi sono buoni.
40Ecco, desidero i tuoi comandamenti; per la tua giustizia fammi vivere.
41Venga a me, Signore, la tua grazia, la tua salvezza secondo la tua promessa;
42a chi mi insulta darò una risposta, perché ho fiducia nella tua parola.
43Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera, perché confido nei tuoi giudizi.
44Custodirò la tua legge per sempre, nei secoli, in eterno.
45Sarò sicuro nel mio cammino, perché ho ricercato i tuoi voleri.
46Davanti ai re parlerò della tua alleanza senza temere la vergogna.
47Gioirò per i tuoi comandi che ho amati.
48Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo, mediterò le tue leggi.
49Ricorda la promessa fatta al tuo servo, con la quale mi hai dato speranza.
50Questo mi consola nella miseria: la tua parola mi fa vivere.
51I superbi mi insultano aspramente, ma non devìo dalla tua legge.
52Ricordo i tuoi giudizi di un tempo, Signore, e ne sono consolato.
53M'ha preso lo sdegno contro gli empi che abbandonano la tua legge.
54Sono canti per me i tuoi precetti, nella terra del mio pellegrinaggio.
55Ricordo il tuo nome lungo la notte e osservo la tua legge, Signore.
56Tutto questo mi accade perché ho custodito i tuoi precetti.
57La mia sorte, ho detto, Signore, è custodire le tue parole.
58Con tutto il cuore ti ho supplicato, fammi grazia secondo la tua promessa.
59Ho scrutato le mie vie, ho rivolto i miei passi verso i tuoi comandamenti.
60Sono pronto e non voglio tardare a custodire i tuoi decreti.
61I lacci degli empi mi hanno avvinto, ma non ho dimenticato la tua legge.
62Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode per i tuoi giusti decreti.
63Sono amico di coloro che ti sono fedeli e osservano i tuoi precetti.
64Del tuo amore, Signore, è piena la terra; insegnami il tuo volere.
65Hai fatto il bene al tuo servo, Signore, secondo la tua parola.
66Insegnami il senno e la saggezza, perché ho fiducia nei tuoi comandamenti.
67Prima di essere umiliato andavo errando, ma ora osservo la tua parola.
68Tu sei buono e fai il bene, insegnami i tuoi decreti.
69Mi hanno calunniato gli insolenti, ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti.
70Torpido come il grasso è il loro cuore, ma io mi diletto della tua legge.
71Bene per me se sono stato umiliato, perché impari ad obbedirti.
72La legge della tua bocca mi è preziosa più di mille pezzi d'oro e d'argento.
73Le tue mani mi hanno fatto e plasmato; fammi capire e imparerò i tuoi comandi.
74I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia, perché ho sperato nella tua parola.
75Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi e con ragione mi hai umiliato.
76Mi consoli la tua grazia, secondo la tua promessa al tuo servo.
77Venga su di me la tua misericordia e avrò vita, poiché la tua legge è la mia gioia.
78Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono; io mediterò la tua legge.
79Si volgano a me i tuoi fedeli e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti.
80Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti, perché non resti confuso.
81Mi consumo nell'attesa della tua salvezza, spero nella tua parola.
82Si consumano i miei occhi dietro la tua promessa, mentre dico: «Quando mi darai conforto?».
83Io sono come un otre esposto al fumo, ma non dimentico i tuoi insegnamenti.
84Quanti saranno i giorni del tuo servo? Quando farai giustizia dei miei persecutori?
85Mi hanno scavato fosse gli insolenti che non seguono la tua legge.
86Verità sono tutti i tuoi comandi; a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto.
87Per poco non mi hanno bandito dalla terra, ma io non ho abbandonato i tuoi precetti.
88Secondo il tuo amore fammi vivere e osserverò le parole della tua bocca.
89La tua parola, Signore, è stabile come il cielo.
90La tua fedeltà dura per ogni generazione; hai fondato la terra ed essa è salda.
91Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi, perché ogni cosa è al tuo servizio.
92Se la tua legge non fosse la mia gioia, sarei perito nella mia miseria.
93Mai dimenticherò i tuoi precetti: per essi mi fai vivere.
94Io sono tuo: salvami, perché ho cercato il tuo volere.
95Gli empi mi insidiano per rovinarmi, ma io medito i tuoi insegnamenti.
96Di ogni cosa perfetta ho visto il limite, ma la tua legge non ha confini.
97Quanto amo la tua legge, Signore; tutto il giorno la vado meditando.
98Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici, perché sempre mi accompagna.
99Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi insegnamenti.
100Ho più senno degli anziani, perché osservo i tuoi precetti.
101Tengo lontano i miei passi da ogni via di male, per custodire la tua parola.
102Non mi allontano dai tuoi giudizi, perché sei tu ad istruirmi.
103Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: più del miele per la mia bocca.
104Dai tuoi decreti ricevo intelligenza, per questo odio ogni via di menzogna.
105Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino.
106Ho giurato, e lo confermo, di custodire i tuoi precetti di giustizia.
107Sono stanco di soffrire, Signore, dammi vita secondo la tua parola.
108Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, insegnami i tuoi giudizi.
109La mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua legge.
110Gli empi mi hanno teso i loro lacci, ma non ho deviato dai tuoi precetti.
111Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, sono essi la gioia del mio cuore.
112Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, in essi è la mia ricompensa per sempre.
113Detesto gli animi incostanti, io amo la tua legge.
114Tu sei mio rifugio e mio scudo, spero nella tua parola.
115Allontanatevi da me o malvagi, osserverò i precetti del mio Dio.
116Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita, non deludermi nella mia speranza.
117Sii tu il mio aiuto e sarò salvo, gioirò sempre nei tuoi precetti.
118Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti, perché la sua astuzia è fallace.
119Consideri scorie tutti gli empi della terra, perciò amo i tuoi insegnamenti.
120Tu fai fremere di spavento la mia carne, io temo i tuoi giudizi.
121Ho agito secondo diritto e giustizia; non abbandonarmi ai miei oppressori.
122Assicura il bene al tuo servo; non mi opprimano i superbi.
123I miei occhi si consumano nell'attesa della tua salvezza e della tua parola di giustizia.
124Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore e insegnami i tuoi comandamenti.
125Io sono tuo servo, fammi comprendere e conoscerò i tuoi insegnamenti.
126E' tempo che tu agisca, Signore; hanno violato la tua legge.
127Perciò amo i tuoi comandamenti più dell'oro, più dell'oro fino.
128Per questo tengo cari i tuoi precetti e odio ogni via di menzogna.
129Meravigliosa è la tua alleanza, per questo le sono fedele.
130La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici.
131Apro anelante la bocca, perché desidero i tuoi comandamenti.
132Volgiti a me e abbi misericordia, tu che sei giusto per chi ama il tuo nome.
133Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola e su di me non prevalga il male.
134Salvami dall'oppressione dell'uomo e obbedirò ai tuoi precetti.
135Fà risplendere il volto sul tuo servo e insegnami i tuoi comandamenti.
136Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché non osservano la tua legge.
137Tu sei giusto, Signore, e retto nei tuoi giudizi.
138Con giustizia hai ordinato le tue leggi e con fedeltà grande.
139Mi divora lo zelo della tua casa, perché i miei nemici dimenticano le tue parole.
140Purissima è la tua parola, il tuo servo la predilige.
141Io sono piccolo e disprezzato, ma non trascuro i tuoi precetti.
142La tua giustizia è giustizia eterna e verità è la tua legge.
143Angoscia e affanno mi hanno colto, ma i tuoi comandi sono la mia gioia.
144Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre, fammi comprendere e avrò la vita.
145T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi; custodirò i tuoi precetti.
146Io ti chiamo, salvami, e seguirò i tuoi insegnamenti.
147Precedo l'aurora e grido aiuto, spero sulla tua parola.
148I miei occhi prevengono le veglie per meditare sulle tue promesse.
149Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia; Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.
150A tradimento mi assediano i miei persecutori, sono lontani dalla tua legge.
151Ma tu, Signore, sei vicino, tutti i tuoi precetti sono veri.
152Da tempo conosco le tue testimonianze che hai stabilite per sempre.
153Vedi la mia miseria, salvami, perché non ho dimenticato la tua legge.
154Difendi la mia causa, riscattami, secondo la tua parola fammi vivere.
155Lontano dagli empi è la salvezza, perché non cercano il tuo volere.
156Le tue misericordie sono grandi, Signore, secondo i tuoi giudizi fammi vivere.
157Sono molti i persecutori che mi assalgono, ma io non abbandono le tue leggi.
158Ho visto i ribelli e ne ho provato ribrezzo, perché non custodiscono la tua parola.
159Vedi che io amo i tuoi precetti, Signore, secondo la tua grazia dammi vita.
160La verità è principio della tua parola, resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia.
161I potenti mi perseguitano senza motivo, ma il mio cuore teme le tue parole.
162Io gioisco per la tua promessa, come uno che trova grande tesoro.
163Odio il falso e lo detesto, amo la tua legge.
164Sette volte al giorno io ti lodo per le sentenze della tua giustizia.
165Grande pace per chi ama la tua legge, nel suo cammino non trova inciampo.
166Aspetto da te la salvezza, Signore, e obbedisco ai tuoi comandi.
167Io custodisco i tuoi insegnamenti e li amo sopra ogni cosa.
168Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti: davanti a te sono tutte le mie vie.
169Giunga il mio grido fino a te, Signore, fammi comprendere secondo la tua parola.
170Venga al tuo volto la mia supplica, salvami secondo la tua promessa.
171Scaturisca dalle mie labbra la tua lode, poiché mi insegni i tuoi voleri.
172La mia lingua canti le tue parole, perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti.
173Mi venga in aiuto la tua mano, poiché ho scelto i tuoi precetti.
174Desidero la tua salvezza, Signore, e la tua legge è tutta la mia gioia.
175Possa io vivere e darti lode, mi aiutino i tuoi giudizi.
176Come pecora smarrita vado errando; cerca il tuo servo, perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.
Chapter 120
1Canto delle ascensioni. ed egli mi ha risposto.
2Signore, libera la mia vita dalle labbra di menzogna, dalla lingua ingannatrice.
3Che ti posso dare, come ripagarti, lingua ingannatrice?
4Frecce acute di un prode, con carboni di ginepro.
5Me infelice: abito straniero in Mosoch, dimoro fra le tende di Cedar!
6Troppo io ho dimorato con chi detesta la pace.
7Io sono per la pace, ma quando ne parlo, essi vogliono la guerra.
Chapter 121
1Canto delle ascensioni. da dove mi verrà l'aiuto?
2Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.
3Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode.
4Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d'Israele.
5Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra.
6Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.
7Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita.
8Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre.
Chapter 122
1Canto delle ascensioni. Di Davide. «Andremo alla casa del Signore».
2E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme!
3Gerusalemme è costruita come città salda e compatta.
4Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signore.
5Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi della casa di Davide.
6Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano,
7sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi.
8Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!».
9Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene.
Chapter 123
1Canto delle ascensioni. Di Davide. a te che abiti nei cieli.
2Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni; come gli occhi della schiava, alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi.
3Pietà di noi, Signore, pietà di noi, gia troppo ci hanno colmato di scherni,
4noi siamo troppo sazi degli scherni dei gaudenti, del disprezzo dei superbi.
Chapter 124
1Canto delle ascensioni. Di Davide. - lo dica Israele -
2se il Signore non fosse stato con noi, quando uomini ci assalirono,
3ci avrebbero inghiottiti vivi, nel furore della loro ira.
4Le acque ci avrebbero travolti; un torrente ci avrebbe sommersi,
5ci avrebbero travolti acque impetuose.
6Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati, in preda ai loro denti.
7Noi siamo stati liberati come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.
8Il nostro aiuto è nel nome del Signore che ha fatto cielo e terra.
Chapter 125
1Canto delle ascensioni. non vacilla, è stabile per sempre.
2I monti cingono Gerusalemme: il Signore è intorno al suo popolo ora e sempre.
3Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi sul possesso dei giusti, perché i giusti non stendano le mani a compiere il male.
4La tua bontà, Signore, sia con i buoni e con i retti di cuore.
5Quelli che vanno per sentieri tortuosi il Signore li accomuni alla sorte dei malvagi. Pace su Israele!
Chapter 126
1Canto delle ascensioni. ci sembrava di sognare.
2Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Allora si diceva tra i popoli: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
3Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia.
4Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, come i torrenti del Negheb.
5Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo.
6Nell'andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni.
Chapter 127
1Canto delle ascensioni. Di Salomone. invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode.
2Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno.
3Ecco, dono del Signore sono i figli, è sua grazia il frutto del grembo.
4Come frecce in mano a un eroe sono i figli della giovinezza.
5Beato l'uomo che ne ha piena la faretra: non resterà confuso quando verrà a trattare alla porta con i propri nemici.
Chapter 128
1Canto delle ascensioni. e cammina nelle sue vie.
2Vivrai del lavoro delle tue mani, sarai felice e godrai d'ogni bene.
3La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa.
4Così sarà benedetto l'uomo che teme il Signore.
5Ti benedica il Signore da Sion! Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme per tutti i giorni della tua vita.
6Possa tu vedere i figli dei tuoi figli. Pace su Israele!
Chapter 129
1Canto delle ascensioni. - lo dica Israele -
2dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, ma non hanno prevalso.
3Sul mio dorso hanno arato gli aratori, hanno fatto lunghi solchi.
4Il Signore è giusto: ha spezzato il giogo degli empi.
5Siano confusi e volgano le spalle quanti odiano Sion.
6Siano come l'erba dei tetti: prima che sia strappata, dissecca;
7non se ne riempie la mano il mietitore, né il grembo chi raccoglie covoni.
8I passanti non possono dire: «La benedizione del Signore sia su di voi, vi benediciamo nel nome del Signore».
Chapter 130
1Canto delle ascensioni.
2Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera.
3Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?
4Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore.
5Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.
6L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.
7Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione.
8Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
Chapter 131
1Canto delle ascensioni. Di Davide. e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze.
2Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia.
3Speri Israele nel Signore, ora e sempre.
Chapter 132
1Canto delle ascensioni. di tutte le sue prove,
2quando giurò al Signore, al Potente di Giacobbe fece voto:
3«Non entrerò sotto il tetto della mia casa, non mi stenderò sul mio giaciglio,
4non concederò sonno ai miei occhi né riposo alle mie palpebre,
5finché non trovi una sede per il Signore, una dimora per il Potente di Giacobbe».
6Ecco, abbiamo saputo che era in Efrata, l'abbiamo trovata nei campi di Iàar.
7Entriamo nella sua dimora, prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.
8Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l'arca della tua potenza.
9I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, i tuoi fedeli cantino di gioia.
10Per amore di Davide tuo servo non respingere il volto del tuo consacrato.
11Il Signore ha giurato a Davide e non ritratterà la sua parola: «Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono!
12Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza e i precetti che insegnerò ad essi, anche i loro figli per sempre sederanno sul tuo trono».
13Il Signore ha scelto Sion, l'ha voluta per sua dimora:
14«Questo è il mio riposo per sempre; qui abiterò, perché l'ho desiderato.
15Benedirò tutti i suoi raccolti, sazierò di pane i suoi poveri.
16Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, esulteranno di gioia i suoi fedeli.
17Là farò germogliare la potenza di Davide, preparerò una lampada al mio consacrato.
18Coprirò di vergogna i suoi nemici, ma su di lui splenderà la corona».
Chapter 133
1Canto delle ascensioni. Di Davide. che i fratelli vivano insieme!
2E' come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sull'orlo della sua veste.
3E' come rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion. Là il Signore dona la benedizione e la vita per sempre.
Chapter 134
1Canto delle ascensioni. voi tutti, servi del Signore; voi che state nella casa del Signore durante le notti.
2Alzate le mani verso il tempio e benedite il Signore.
3Da Sion ti benedica il Signore, che ha fatto cielo e terra.
Chapter 135
1Alleluia. lodatelo, servi del Signore,
2voi che state nella casa del Signore, negli atri della casa del nostro Dio.
3Lodate il Signore: il Signore è buono; cantate inni al suo nome, perché è amabile.
4Il Signore si è scelto Giacobbe, Israele come suo possesso.
5Io so che grande è il Signore, il nostro Dio sopra tutti gli dei.
6Tutto ciò che vuole il Signore, egli lo compie in cielo e sulla terra, nei mari e in tutti gli abissi.
7Fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce le folgori per la pioggia, dalle sue riserve libera i venti.
8Egli percosse i primogeniti d'Egitto, dagli uomini fino al bestiame.
9Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto, contro il faraone e tutti i suoi ministri.
10Colpì numerose nazioni e uccise re potenti:
11Seon, re degli Amorrèi, Og, re di Basan, e tutti i regni di Cànaan.
12Diede la loro terra in eredità a Israele, in eredità a Israele suo popolo.
13Signore, il tuo nome è per sempre; Signore, il tuo ricordo per ogni generazione.
14Il Signore guida il suo popolo, si muove a pietà dei suoi servi.
15Gli idoli dei popoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo.
16Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono;
17hanno orecchi e non odono; non c'è respiro nella loro bocca.
18Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida.
19Benedici il Signore, casa d'Israele; benedici il Signore, casa di Aronne;
20Benedici il Signore, casa di Levi; voi che temete il Signore, benedite il Signore.
21Da Sion sia benedetto il Signore. che abita a Gerusalemme. Alleluia.
Chapter 136
1Alleluia. perché eterna è la sua misericordia.
2Lodate il Dio degli dei: perché eterna è la sua misericordia.
3Lodate il Signore dei signori: perché eterna è la sua misericordia.
4Egli solo ha compiuto meraviglie: perché eterna è la sua misericordia.
5Ha creato i cieli con sapienza: perché eterna è la sua misericordia.
6Ha stabilito la terra sulle acque: perché eterna è la sua misericordia.
7Ha fatto i grandi luminari: perché eterna è la sua misericordia.
8Il sole per regolare il giorno: perché eterna è la sua misericordia;
9la luna e le stelle per regolare la notte: perché eterna è la sua misericordia.
10Percosse l'Egitto nei suoi primogeniti: perché eterna è la sua misericordia.
11Da loro liberò Israele: perché eterna è la sua misericordia;
12con mano potente e braccio teso: perché eterna è la sua misericordia.
13Divise il mar Rosso in due parti: perché eterna è la sua misericordia.
14In mezzo fece passare Israele: perché eterna è la sua misericordia.
15Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso: perché eterna è la sua misericordia.
16Guidò il suo popolo nel deserto: perché eterna è la sua misericordia.
17Percosse grandi sovrani perché eterna è la sua misericordia;
18uccise re potenti: perché eterna è la sua misericordia.
19Seon, re degli Amorrei: perché eterna è la sua misericordia.
20Og, re di Basan: perché eterna è la sua misericordia.
21Diede in eredità il loro paese; perché eterna è la sua misericordia;
22in eredità a Israele suo servo: perché eterna è la sua misericordia.
23Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: perché eterna è la sua misericordia;
24ci ha liberati dai nostri nemici: perché eterna è la sua misericordia.
25Egli dà il cibo ad ogni vivente: perché eterna è la sua misericordia.
26Lodate il Dio del cielo: perché eterna è la sua misericordia.
Chapter 137
1Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion.
2Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre.
3Là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, canzoni di gioia, i nostri oppressori: «Cantateci i canti di Sion!».
4Come cantare i canti del Signore in terra straniera?
5Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra;
6mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia.
7Ricordati, Signore, dei figli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme, dicevano: «Distruggete, distruggete anche le sue fondamenta».
8Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.
9Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro la pietra.
Chapter 138
1Di Davide. hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli,
2mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia: hai reso la tua promessa più grande di ogni fama.
3Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza.
4Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra quando udranno le parole della tua bocca.
5Canteranno le vie del Signore, perché grande è la gloria del Signore;
6eccelso è il Signore e guarda verso l'umile ma al superbo volge lo sguardo da lontano.
7Se cammino in mezzo alla sventura tu mi ridoni vita; contro l'ira dei miei nemici stendi la mano e la tua destra mi salva.
8Il Signore completerà per me l'opera sua. Signore, la tua bontà dura per sempre: non abbandonare l'opera delle tue mani.
Chapter 139
1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
2tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri,
3mi scruti quando cammino e quando riposo. Ti sono note tutte le mie vie;
4la mia parola non è ancora sulla lingua e tu, Signore, gia la conosci tutta.
5Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano.
6Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo.
7Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza?
8Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti.
9Se prendo le ali dell'aurora per abitare all'estremità del mare,
10anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.
11Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra e intorno a me sia la notte»
12nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce.
13Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
14Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo.
15Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra.
16Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno.
17Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio;
18se li conto sono più della sabbia, se li credo finiti, con te sono ancora.
19Se Dio sopprimesse i peccatori! Allontanatevi da me, uomini sanguinari.
20Essi parlano contro di te con inganno: contro di te insorgono con frode.
21Non odio, forse, Signore, quelli che ti odiano e non detesto i tuoi nemici?
22Li detesto con odio implacabile come se fossero miei nemici.
23Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri:
24vedi se percorro una via di menzogna e guidami sulla via della vita.
Chapter 140
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Salvami, Signore, dal malvagio, proteggimi dall'uomo violento,
3da quelli che tramano sventure nel cuore e ogni giorno scatenano guerre.
4Aguzzano la lingua come serpenti; veleno d'aspide è sotto le loro labbra.
5Proteggimi, Signore, dalle mani degli empi, salvami dall'uomo violento: essi tramano per farmi cadere.
6I superbi mi tendono lacci e stendono funi come una rete, pongono agguati sul mio cammino.
7Io dico al Signore: «Tu sei il mio Dio; ascolta, Signore, la voce della mia preghiera».
8Signore, mio Dio, forza della mia salvezza, proteggi il mio capo nel giorno della lotta.
9Signore, non soddisfare i desideri degli empi, non favorire le loro trame.
10Alzano la testa quelli che mi circondano, ma la malizia delle loro labbra li sommerge.
11Fà piovere su di loro carboni ardenti, gettali nel bàratro e più non si rialzino.
12Il maldicente non duri sulla terra, il male spinga il violento alla rovina.
13So che il Signore difende la causa dei miseri, il diritto dei poveri.
14Sì, i giusti loderanno il tuo nome, i retti abiteranno alla tua presenza.
Chapter 141
1Salmo. Di Davide. ascolta la mia voce quando t'invoco.
2Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera.
3Poni, Signore, una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra.
4Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male e compia azioni inique con i peccatori: che io non gusti i loro cibi deliziosi.
5Mi percuota il giusto e il fedele mi rimproveri, ma l'olio dell'empio non profumi il mio capo; tra le loro malvagità continui la mia preghiera.
6Dalla rupe furono gettati i loro capi, che da me avevano udito dolci parole.
7Come si fende e si apre la terra, le loro ossa furono disperse alla bocca degli inferi.
8A te, Signore mio Dio, sono rivolti i miei occhi; in te mi rifugio, proteggi la mia vita.
9Preservami dal laccio che mi tendono, dagli agguati dei malfattori.
10Gli empi cadono insieme nelle loro reti, ma io passerò oltre incolume.
Chapter 142
1Maskil. Di Davide, quando era nella caverna. Preghiera.
2Con la mia voce al Signore grido aiuto, con la mia voce supplico il Signore;
3davanti a lui effondo il mio lamento, al tuo cospetto sfogo la mia angoscia.
4Mentre il mio spirito vien meno, tu conosci la mia via. Nel sentiero dove cammino mi hanno teso un laccio.
5Guarda a destra e vedi: nessuno mi riconosce. Non c'è per me via di scampo, nessuno ha cura della mia vita.
6Io grido a te, Signore; dico: Sei tu il mio rifugio, sei tu la mia sorte nella terra dei viventi.
7Ascolta la mia supplica: ho toccato il fondo dell'angoscia. Salvami dai miei persecutori perché sono di me più forti.
8Strappa dal carcere la mia vita, perché io renda grazie al tuo nome: i giusti mi faranno corona quando mi concederai la tua grazia.
Chapter 143
1Salmo. Di Davide. porgi l'orecchio alla mia supplica, tu che sei fedele, e per la tua giustizia rispondimi.
2Non chiamare in giudizio il tuo servo: nessun vivente davanti a te è giusto.
3Il nemico mi perseguita, calpesta a terra la mia vita, mi ha relegato nelle tenebre come i morti da gran tempo.
4In me languisce il mio spirito, si agghiaccia il mio cuore.
5Ricordo i giorni antichi, ripenso a tutte le tue opere, medito sui tuoi prodigi.
6A te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra riarsa.
7Rispondimi presto, Signore, viene meno il mio spirito. Non nascondermi il tuo volto, perché non sia come chi scende nella fossa.
8Al mattino fammi sentire la tua grazia, poiché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te si innalza l'anima mia.
9Salvami dai miei nemici, Signore, a te mi affido.
10Insegnami a compiere il tuo volere, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in terra piana.
11Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, liberami dall'angoscia, per la tua giustizia.
12Per la tua fedeltà disperdi i miei nemici, fà perire chi mi opprime, poiché io sono tuo servo.
Chapter 144
1Di Davide. che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia.
2Mia grazia e mia fortezza, mio rifugio e mia liberazione, mio scudo in cui confido, colui che mi assoggetta i popoli.
3Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi? Un figlio d'uomo perché te ne dia pensiero?
4L'uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa.
5Signore, piega il tuo cielo e scendi, tocca i monti ed essi fumeranno.
6Le tue folgori disperdano i nemici, lancia frecce, sconvolgili.
7Stendi dall'alto la tua mano, scampami e salvami dalle grandi acque, dalla mano degli stranieri.
8La loro bocca dice menzogne e alzando la destra giurano il falso.
9Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, suonerò per te sull'arpa a dieci corde;
10a te, che dai vittoria al tuo consacrato, che liberi Davide tuo servo. Salvami dalla spada iniqua,
11liberami dalla mano degli stranieri; la loro bocca dice menzogne e la loro destra giura il falso.
12I nostri figli siano come piante cresciute nella loro giovinezza; le nostre figlie come colonne d'angolo nella costruzione del tempio.
13I nostri granai siano pieni, trabocchino di frutti d'ogni specie; siano a migliaia i nostri greggi, a mirìadi nelle nostre campagne;
14siano carichi i nostri buoi. Nessuna breccia, nessuna incursione, nessun gemito nelle nostre piazze.
15Beato il popolo che possiede questi beni: beato il popolo il cui Dio è il Signore.
Chapter 145
1Lodi. Di Davide. e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
2Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
3Grande è il Signore e degno di ogni lode, la sua grandezza non si può misurare.
4Una generazione narra all'altra le tue opere, annunzia le tue meraviglie.
5Proclamano lo splendore della tua gloria e raccontano i tuoi prodigi.
6Dicono la stupenda tua potenza e parlano della tua grandezza.
7Diffondono il ricordo della tua bontà immensa, acclamano la tua giustizia.
8Paziente e misericordioso è il Signore, lento all'ira e ricco di grazia.
9Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
10Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli.
11Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza,
12per manifestare agli uomini i tuoi prodigi e la splendida gloria del tuo regno.
13Il tuo regno è regno di tutti i secoli, il tuo dominio si estende ad ogni generazione.
14Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto.
15Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
16Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente.
17Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere.
18Il Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero.
19Appaga il desiderio di quelli che lo temono, ascolta il loro grido e li salva.
20Il Signore protegge quanti lo amano, ma disperde tutti gli empi.
21Canti la mia bocca la lode del Signore e ogni vivente benedica il suo nome santo, in eterno e sempre.
Chapter 146
1Alleluia.
2loderò il Signore per tutta la mia vita, finché vivo canterò inni al mio Dio.
3Non confidate nei potenti, in un uomo che non può salvare.
4Esala lo spirito e ritorna alla terra; in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.
5Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, chi spera nel Signore suo Dio,
6creatore del cielo e della terra, del mare e di quanto contiene. Egli è fedele per sempre,
7rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati.
8il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti,
9il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie degli empi.
10Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione.
Chapter 147
1Alleluia. è bello cantare al nostro Dio, dolce è lodarlo come a lui conviene.
2Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d'Israele.
3Risana i cuori affranti e fascia le loro ferite;
4egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome.
5Grande è il Signore, onnipotente, la sua sapienza non ha confini.
6Il Signore sostiene gli umili ma abbassa fino a terra gli empi.
7Cantate al Signore un canto di grazie, intonate sulla cetra inni al nostro Dio.
8Egli copre il cielo di nubi, prepara la pioggia per la terra, fa germogliare l'erba sui monti.
9Provvede il cibo al bestiame, ai piccoli del corvo che gridano a lui.
10Non fa conto del vigore del cavallo, non apprezza l'agile corsa dell'uomo.
11Il Signore si compiace di chi lo teme, di chi spera nella sua grazia.
12Alleluia. loda il tuo Dio, Sion.
13Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
14Egli ha messo pace nei tuoi confini e ti sazia con fior di frumento.
15Manda sulla terra la sua parola, il suo messaggio corre veloce.
16Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina.
17Getta come briciole la grandine, di fronte al suo gelo chi resiste?
18Manda una sua parola ed ecco si scioglie, fa soffiare il vento e scorrono le acque.
19Annunzia a Giacobbe la sua parola, le sue leggi e i suoi decreti a Israele.
20Così non ha fatto con nessun altro popolo, non ha manifestato ad altri i suoi precetti.
Chapter 148
1Alleluia. lodatelo nell'alto dei cieli.
2Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere.
3Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
4Lodatelo, cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei cieli.
5Lodino tutti il nome del Signore, perché egli disse e furono creati.
6Li ha stabiliti per sempre, ha posto una legge che non passa.
7Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e voi tutti abissi,
8fuoco e grandine, neve e nebbia, vento di bufera che obbedisce alla sua parola,
9monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi, cedri,
10voi fiere e tutte le bestie, rettili e uccelli alati.
11I re della terra e i popoli tutti, i governanti e i giudici della terra,
12i giovani e le fanciulle, i vecchi insieme ai bambini
13lodino il nome del Signore: perché solo il suo nome è sublime, la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli.
14Egli ha sollevato la potenza del suo popolo. E' canto di lode per tutti i suoi fedeli, per i figli di Israele, popolo che egli ama.
Chapter 149
1Alleluia. la sua lode nell'assemblea dei fedeli.
2Gioisca Israele nel suo Creatore, esultino nel loro Re i figli di Sion.
3Lodino il suo nome con danze, con timpani e cetre gli cantino inni.
4Il Signore ama il suo popolo, incorona gli umili di vittoria.
5Esultino i fedeli nella gloria, sorgano lieti dai loro giacigli.
6Le lodi di Dio sulla loro bocca e la spada a due tagli nelle loro mani,
7per compiere la vendetta tra i popoli e punire le genti;
8per stringere in catene i loro capi, i loro nobili in ceppi di ferro;
9per eseguire su di essi il giudizio gia scritto: questa è la gloria per tutti i suoi fedeli.
Chapter 150
1Alleluia. lodatelo nel firmamento della sua potenza.
2Lodatelo per i suoi prodigi, lodatelo per la sua immensa grandezza.
3Lodatelo con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra;
4lodatelo con timpani e danze, lodatelo sulle corde e sui flauti.
5Lodatelo con cembali sonori, lodatelo con cembali squillanti; ogni vivente dia lode al Signore.
Proverbs
Chapter 1
1Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele,
2per conoscere la sapienza e la disciplina, per capire i detti profondi,
3per acquistare un'istruzione illuminata, equità, giustizia e rettitudine,
4per dare agli inesperti l'accortezza, ai giovani conoscenza e riflessione.
5Ascolti il saggio e aumenterà il sapere, e l'uomo accorto acquisterà il dono del consiglio,
6per comprendere proverbi e allegorie, le massime dei saggi e i loro enigmi.
7Il timore del Signore è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione.
8Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre e non disprezzare l'insegnamento di tua madre,
9perché saranno una corona graziosa sul tuo capo e monili per il tuo collo.
10Figlio mio, se i peccatori ti vogliono traviare, non acconsentire!
11Se ti dicono: «Vieni con noi, complottiamo per spargere sangue, insidiamo impunemente l'innocente,
12inghiottiamoli vivi come gli inferi, interi, come coloro che scendon nella fossa;
13troveremo ogni specie di beni preziosi, riempiremo di bottino le nostre case;
14tu getterai la sorte insieme con noi, una sola borsa avremo in comune»,
15figlio mio, non andare per la loro strada, tieni lontano il piede dai loro sentieri!
16I loro passi infatti corrono verso il male e si affrettano a spargere il sangue.
17Invano si tende la rete sotto gli occhi degli uccelli.
18Ma costoro complottano contro il proprio sangue, pongono agguati contro se stessi.
19Tale è la fine di chi si dà alla rapina; la cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato.
20La Sapienza grida per le strade nelle piazze fa udire la voce;
21dall'alto delle mura essa chiama, pronunzia i suoi detti alle porte della città:
22«Fino a quando, o inesperti, amerete l'inesperienza e i beffardi si compiaceranno delle loro beffe e gli sciocchi avranno in odio la scienza?
23Volgetevi alle mie esortazioni: ecco, io effonderò il mio spirito su di voi e vi manifesterò le mie parole.
24Poiché vi ho chiamato e avete rifiutato, ho steso la mano e nessuno ci ha fatto attenzione;
25avete trascurato ogni mio consiglio e la mia esortazione non avete accolto;
26anch'io riderò delle vostre sventure, mi farò beffe quando su di voi verrà la paura,
27quando come una tempesta vi piomberà addosso il terrore, quando la disgrazia vi raggiungerà come un uragano, quando vi colpirà l'angoscia e la tribolazione.
28Allora mi invocheranno, ma io non risponderò, mi cercheranno, ma non mi troveranno.
29Poiché hanno odiato la sapienza e non hanno amato il timore del Signore;
30non hanno accettato il mio consiglio e hanno disprezzato tutte le mie esortazioni;
31mangeranno il frutto della loro condotta e si sazieranno dei risultati delle loro decisioni.
32Sì, lo sbandamento degli inesperti li ucciderà e la spensieratezza degli sciocchi li farà perire; ma chi ascolta me vivrà tranquillo e sicuro dal timore del male».
Chapter 2
1Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti,
2tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza,
3se appunto invocherai l'intelligenza e chiamerai la saggezza,
4se la ricercherai come l'argento e per essa scaverai come per i tesori,
5allora comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio,
6perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca esce scienza e prudenza.
7Egli riserva ai giusti la sua protezione, è scudo a coloro che agiscono con rettitudine,
8vegliando sui sentieri della giustizia e custodendo le vie dei suoi amici.
9Allora comprenderai l'equità e la giustizia, e la rettitudine con tutte le vie del bene,
10perché la sapienza entrerà nel tuo cuore e la scienza delizierà il tuo animo.
11La riflessione ti custodirà e l'intelligenza veglierà su di te,
12per salvarti dalla via del male, dall'uomo che parla di propositi perversi,
13da coloro che abbandonano i retti sentieri per camminare nelle vie delle tenebre,
14che godono nel fare il male, gioiscono dei loro propositi perversi;
15i cui sentieri sono tortuosi e le cui strade sono oblique,
16per salvarti dalla donna straniera, dalla forestiera che ha parole seducenti,
17che abbandona il compagno della sua giovinezza e dimentica l'alleanza con il suo Dio.
18La sua casa conduce verso la morte e verso il regno delle ombre i suoi sentieri.
19Quanti vanno da lei non fanno ritorno, non raggiungono i sentieri della vita.
20Per questo tu camminerai sulla strada dei buoni e ti atterrai ai sentieri dei giusti,
21perché gli uomini retti abiteranno nel paese e gli integri vi resteranno,
22ma i malvagi saranno sterminati dalla terra, gli infedeli ne saranno strappati.
Chapter 3
1Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento e il tuo cuore custodisca i miei precetti,
2perché lunghi giorni e anni di vita e pace ti porteranno.
3Bontà e fedeltà non ti abbandonino; lègale intorno al tuo collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore,
4e otterrai favore e buon successo agli occhi di Dio e degli uomini.
5Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza;
6in tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri.
7Non credere di essere saggio, temi il Signore e stà lontano dal male.
8Salute sarà per il tuo corpo e un refrigerio per le tue ossa.
9Onora il Signore con i tuoi averi e con le primizie di tutti i tuoi raccolti;
10i tuoi granai si riempiranno di grano e i tuoi tini traboccheranno di mosto.
11Figlio mio, non disprezzare l'istruzione del Signore e non aver a noia la sua esortazione,
12perché il Signore corregge chi ama, come un padre il figlio prediletto.
13Beato l'uomo che ha trovato la sapienza e il mortale che ha acquistato la prudenza,
14perché il suo possesso è preferibile a quello dell'argento e il suo provento a quello dell'oro.
15Essa è più preziosa delle perle e neppure l'oggetto più caro la uguaglia.
16Lunghi giorni sono nella sua destra e nella sua sinistra ricchezza e onore;
17le sue vie sono vie deliziose e tutti i suoi sentieri conducono al benessere.
18E' un albero di vita per chi ad essa s'attiene e chi ad essa si stringe è beato.
19Il Signore ha fondato la terra con la sapienza, ha consolidato i cieli con intelligenza;
20dalla sua scienza sono stati aperti gli abissi e le nubi stillano rugiada.
21Figlio mio, conserva il consiglio e la riflessione, né si allontanino mai dai tuoi occhi:
22saranno vita per te e grazia per il tuo collo.
23Allora camminerai sicuro per la tua strada e il tuo piede non inciamperà.
24Se ti coricherai, non avrai da temere; se ti coricherai, il tuo sonno sarà dolce.
25Non temerai per uno spavento improvviso, né per la rovina degli empi quando verrà,
26perché il Signore sarà la tua sicurezza, preserverà il tuo piede dal laccio.
27Non negare un beneficio a chi ne ha bisogno, se è in tuo potere il farlo.
28Non dire al tuo prossimo: «Và, ripassa, te lo darò domani», se tu hai ciò che ti chiede.
29Non tramare il male contro il tuo prossimo mentre egli dimora fiducioso presso di te.
30Non litigare senza motivo con nessuno, se non ti ha fatto nulla di male.
31Non invidiare l'uomo violento e non imitare affatto la sua condotta,
32perché il Signore ha in abominio il malvagio, mentre la sua amicizia è per i giusti.
33La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio, mentre egli benedice la dimora dei giusti.
34Dei beffardi egli si fa beffe e agli umili concede la grazia.
35I saggi possiederanno onore ma gli stolti riceveranno ignominia.
Chapter 4
1Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre e fate attenzione per conoscere la verità,
2poiché io vi do una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento.
3Anch'io sono stato un figlio per mio padre, tenero e caro agli occhi di mia madre.
4Egli mi istruiva dicendomi: «Il tuo cuore ritenga le mie parole; custodisci i miei precetti e vivrai.
5Acquista la sapienza, acquista l'intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non allontanartene mai.
6Non abbandonarla ed essa ti custodirà, amala e veglierà su di te.
7Principio della sapienza: acquista la sapienza; a costo di tutto ciò che possiedi acquista l'intelligenza.
8Stimala ed essa ti esalterà, sarà la tua gloria, se l'abbraccerai.
9Una corona di grazia porrà sul tuo capo, con un diadema di gloria ti cingerà».
10Ascolta, figlio mio, e accogli le mie parole ed esse moltiplicheranno gli anni della tua vita.
11Ti indico la via della sapienza; ti guido per i sentieri della rettitudine.
12Quando cammini non saranno intralciati i tuoi passi, e se corri, non inciamperai.
13Attieniti alla disciplina, non lasciarla, pràticala, perché essa è la tua vita.
14Non battere la strada degli empi e non procedere per la via dei malvagi.
15Evita quella strada, non passarvi, stà lontano e passa oltre.
16Essi non dormono, se non fanno del male; non si lasciano prendere dal sonno, se non fanno cadere qualcuno;
17mangiano il pane dell'empietà e bevono il vino della violenza.
18La strada dei giusti è come la luce dell'alba, che aumenta lo splendore fino al meriggio.
19La via degli empi è come l'oscurità: non sanno dove saranno spinti a cadere.
20Figlio mio, fà attenzione alle mie parole, porgi l'orecchio ai miei detti;
21non perderli mai di vista, custodiscili nel tuo cuore,
22perché essi sono vita per chi li trova e salute per tutto il suo corpo.
23Con ogni cura vigila sul cuore perché da esso sgorga la vita.
24Tieni lungi da te la bocca perversa e allontana da te le labbra fallaci.
25I tuoi occhi guardino diritto e le tue pupille mirino diritto davanti a te.
26Bada alla strada dove metti il piede e tutte le tue vie siano ben rassodate.
27Non deviare né a destra né a sinistra, tieni lontano il piede dal male.
Chapter 5
1Figlio mio, fà attenzione alla mia sapienza e porgi l'orecchio alla mia intelligenza,
2perché tu possa seguire le mie riflessioni e le tue labbra custodiscano la scienza.
3Stillano miele le labbra di una straniera e più viscida dell'olio è la sua bocca;
4ma ciò che segue è amaro come assenzio, pungente come spada a doppio taglio.
5I suoi piedi scendono verso la morte, i suoi passi conducono agli inferi.
6Per timore che tu guardi al sentiero della vita, le sue vie volgono qua e là; essa non se ne cura.
7Ora, figlio mio, ascoltami e non allontanarti dalle parole della mia bocca.
8Tieni lontano da lei il tuo cammino e non avvicinarti alla porta della sua casa,
9per non mettere in balìa di altri il tuo vigore e i tuoi anni in balìa di un uomo crudele,
10perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei, non finiscano le tue fatiche in casa di un forestiero
11e tu non gema sulla tua sorte, quando verranno meno il tuo corpo e la tua carne,
12e dica: «Perché mai ho odiato la disciplina e il mio cuore ha disprezzato la correzione?
13Non ho ascoltato la voce dei miei maestri, non ho prestato orecchio a chi m'istruiva.
14Per poco non mi son trovato nel colmo dei mali in mezzo alla folla e all'assemblea».
15Bevi l'acqua della tua cisterna e quella che zampilla dal tuo pozzo,
16perché le tue sorgenti non scorrano al di fuori, i tuoi ruscelli nelle pubbliche piazze,
17ma siano per te solo e non per degli estranei insieme a te.
18Sia benedetta la tua sorgente; trova gioia nella donna della tua giovinezza:
19cerva amabile, gazzella graziosa, essa s'intrattenga con te; le sue tenerezze ti inebrino sempre; sii tu sempre invaghito del suo amore!
20Perché, figlio mio, invaghirti d'una straniera e stringerti al petto di un'estranea?
21Poiché gli occhi del Signore osservano le vie dell'uomo ed egli vede tutti i suoi sentieri.
22L'empio è preda delle sue iniquità, è catturato con le funi del suo peccato.
23Egli morirà per mancanza di disciplina, si perderà per la sua grande stoltezza.
Chapter 6
1Figlio mio, se hai garantito per il tuo prossimo, se hai dato la tua mano per un estraneo,
2se ti sei legato con le parole delle tue labbra e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca,
3figlio mio, fà così per liberartene: poiché sei caduto nelle mani del tuo prossimo, và, gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo;
4non concedere sonno ai tuoi occhi né riposo alle tue palpebre,
5lìberatene come la gazzella dal laccio, come un uccello dalle mani del cacciatore.
6Và dalla formica, o pigro, guarda le sue abitudini e diventa saggio.
7Essa non ha né capo, né sorvegliante, né padrone,
8eppure d'estate si provvede il vitto, al tempo della mietitura accumula il cibo.
9Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire? Quando ti scuoterai dal sonno?
10Un po' dormire, un po' sonnecchiare, un po' incrociare le braccia per riposare
11e intanto giunge a te la miseria, come un vagabondo, e l'indigenza, come un mendicante.
12Il perverso, uomo iniquo, va con la bocca distorta,
13ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi e fa cenni con le dita.
14Cova propositi malvagi nel cuore, in ogni tempo suscita liti.
15Per questo improvvisa verrà la sua rovina, in un attimo crollerà senza rimedio.
16Sei cose odia il Signore, anzi sette gli sono in abominio:
17occhi alteri, lingua bugiarda, mani che versano sangue innocente,
18cuore che trama iniqui progetti, piedi che corrono rapidi verso il male,
19falso testimone che diffonde menzogne e chi provoca litigi tra fratelli.
20Figlio mio, osserva il comando di tuo padre, non disprezzare l'insegnamento di tua madre.
21Fissali sempre nel tuo cuore, appendili al collo.
22Quando cammini ti guideranno, quando riposi veglieranno su di te, quando ti desti ti parleranno;
23poiché il comando è una lampada e l'insegnamento una luce e un sentiero di vita le correzioni della disciplina,
24per preservarti dalla donna altrui, dalle lusinghe di una straniera.
25Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza; non lasciarti adescare dai suoi sguardi,
26perché, se la prostituta cerca un pezzo di pane, la maritata mira a una vita preziosa.
27Si può portare il fuoco sul petto senza bruciarsi le vesti
28o camminare sulla brace senza scottarsi i piedi?
29Così chi si accosta alla donna altrui, chi la tocca, non resterà impunito.
30Non si disapprova un ladro, se ruba per soddisfare l'appetito quando ha fame;
31eppure, se è preso, dovrà restituire sette volte, consegnare tutti i beni della sua casa.
32Ma l'adultero è privo di senno; solo chi vuole rovinare se stesso agisce così.
33Incontrerà percosse e disonore, la sua vergogna non sarà cancellata,
34poiché la gelosia accende lo sdegno del marito, che non avrà pietà nel giorno della vendetta;
35non vorrà accettare alcun compenso, rifiuterà ogni dono, anche se grande.
Chapter 7
1Figlio mio, custodisci le mie parole e fà tesoro dei miei precetti.
2Osserva i miei precetti e vivrai, il mio insegnamento sia come la pupilla dei tuoi occhi.
3Lègali alle tue dita, scrivili sulla tavola del tuo cuore.
4Dì alla sapienza: «Tu sei mia sorella», e chiama amica l'intelligenza,
5perché ti preservi dalla donna forestiera, dalla straniera che ha parole di lusinga.
6Mentre dalla finestra della mia casa stavo osservando dietro le grate,
7ecco vidi fra gli inesperti, scorsi fra i giovani un dissennato.
8Passava per la piazza, accanto all'angolo della straniera, e s'incamminava verso la casa di lei,
9all'imbrunire, al declinare del giorno, all'apparir della notte e del buio.
10Ecco farglisi incontro una donna, in vesti di prostituta e la dissimulazione nel cuore.
11Essa è audace e insolente, non sa tenere i piedi in casa sua.
12Ora è per la strada, ora per le piazze, ad ogni angolo sta in agguato.
13Lo afferra, lo bacia e con sfacciataggine gli dice:
14«Dovevo offrire sacrifici di comunione; oggi ho sciolto i miei voti;
15per questo sono uscita incontro a te per cercarti e ti ho trovato.
16Ho messo coperte soffici sul mio letto, tela fine d'Egitto;
17ho profumato il mio giaciglio di mirra, di aloè e di cinnamòmo.
18Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino, godiamoci insieme amorosi piaceri,
19poiché mio marito non è in casa, è partito per un lungo viaggio,
20ha portato con sé il sacchetto del denaro, tornerà a casa il giorno del plenilunio».
21Lo lusinga con tante moine, lo seduce con labbra lascive;
22egli incauto la segue, come un bue va al macello; come un cervo preso al laccio,
23finché una freccia non gli lacera il fegato; come un uccello che si precipita nella rete e non sa che è in pericolo la sua vita.
24Ora, figlio mio, ascoltami, fà attenzione alle parole della mia bocca.
25Il tuo cuore non si volga verso le sue vie, non aggirarti per i suoi sentieri,
26perché molti ne ha fatti cadere trafitti ed erano vigorose tutte le sue vittime.
27La sua casa è la strada per gli inferi, che scende nelle camere della morte.
Chapter 8
1La Sapienza forse non chiama e la prudenza non fa udir la voce?
2In cima alle alture, lungo la via, nei crocicchi delle strade essa si è posta,
3presso le porte, all'ingresso della città, sulle soglie degli usci essa esclama:
4«A voi, uomini, io mi rivolgo, ai figli dell'uomo è diretta la mia voce.
5Imparate, inesperti, la prudenza e voi, stolti, fatevi assennati.
6Ascoltate, perché dirò cose elevate, dalle mie labbra usciranno sentenze giuste,
7perché la mia bocca proclama la verità e abominio per le mie labbra è l'empietà.
8Tutte le parole della mia bocca sono giuste; niente vi è in esse di fallace o perverso;
9tutte sono leali per chi le comprende e rette per chi possiede la scienza.
10Accettate la mia istruzione e non l'argento, la scienza anziché l'oro fino,
11perché la scienza vale più delle perle e nessuna cosa preziosa l'uguaglia».
12Io, la Sapienza, possiedo la prudenza e ho la scienza e la riflessione.
13Temere il Signore è odiare il male: io detesto la superbia, l'arroganza, la cattiva condotta e la bocca perversa.
14A me appartiene il consiglio e il buon senso, io sono l'intelligenza, a me appartiene la potenza.
15Per mezzo mio regnano i re e i magistrati emettono giusti decreti;
16per mezzo mio i capi comandano e i grandi governano con giustizia.
17Io amo coloro che mi amano e quelli che mi cercano mi troveranno.
18Presso di me c'è ricchezza e onore, sicuro benessere ed equità.
19Il mio frutto val più dell'oro, dell'oro fino, il mio provento più dell'argento scelto.
20Io cammino sulla via della giustizia e per i sentieri dell'equità,
21per dotare di beni quanti mi amano e riempire i loro forzieri.
22Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d'allora.
23Dall'eternità sono stata costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra.
24Quando non esistevano gli abissi, io fui generata; quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua;
25prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io sono stata generata.
26Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi, né le prime zolle del mondo;
27quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull'abisso;
28quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell'abisso;
29quando stabiliva al mare i suoi limiti, sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia; quando disponeva le fondamenta della terra,
30allora io ero con lui come architetto ed ero la sua delizia ogni giorno, dilettandomi davanti a lui in ogni istante;
31dilettandomi sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo.
32Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie!
33Ascoltate l'esortazione e siate saggi, non trascuratela!
34Beato l'uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire attentamente la soglia.
35Infatti, chi trova me trova la vita, e ottiene favore dal Signore;
36ma chi pecca contro di me, danneggia se stesso; quanti mi odiano amano la morte».
Chapter 9
1La Sapienza si è costruita la casa, ha intagliato le sue sette colonne.
2Ha ucciso gli animali, ha preparato il vino e ha imbandito la tavola.
3Ha mandato le sue ancelle a proclamare sui punti più alti della città:
4«Chi è inesperto accorra qui!». A chi è privo di senno essa dice:
5«Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato.
6Abbandonate la stoltezza e vivrete, andate diritti per la via dell'intelligenza».
7Chi corregge il beffardo se ne attira il disprezzo, chi rimprovera l'empio se ne attira l'insulto.
8Non rimproverare il beffardo per non farti odiare; rimprovera il saggio ed egli ti amerà.
9Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà la dottrina.
10Fondamento della sapienza è il timore di Dio, la scienza del Santo è intelligenza.
11Per mezzo mio si moltiplicano i tuoi giorni, ti saranno aggiunti anni di vita.
12Se sei sapiente, lo sei a tuo vantaggio, se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena.
13Donna irrequieta è follia, una sciocca che non sa nulla.
14Sta seduta alla porta di casa, su un trono, in un luogo alto della città,
15per invitare i passanti che vanno diritti per la loro strada:
16«Chi è inesperto venga qua!». E a chi è privo di senno essa dice:
17«Le acque furtive sono dolci, il pane preso di nascosto è gustoso».
18Egli non si accorge che là ci sono le ombre e che i suoi invitati se ne vanno nel profondo degli inferi.
Chapter 10
1Proverbi di Salomone. il figlio stolto contrista la madre.
2Non giovano i tesori male acquistati, mentre la giustizia libera dalla morte.
3Il Signore non lascia patir la fame al giusto, ma delude la cupidigia degli empi.
4La mano pigra fa impoverire, la mano operosa arricchisce.
5Chi raccoglie d'estate è previdente; chi dorme al tempo della mietitura si disonora.
6Le benedizioni del Signore sul capo del giusto, la bocca degli empi nasconde il sopruso.
7La memoria del giusto è in benedizione, il nome degli empi svanisce.
8L'assennato accetta i comandi, il linguacciuto va in rovina.
9Chi cammina nell'integrità va sicuro, chi rende tortuose le sue vie sarà scoperto.
10Chi chiude un occhio causa dolore, chi riprende a viso aperto procura pace.
11Fonte di vita è la bocca del giusto, la bocca degli empi nasconde violenza.
12L'odio suscita litigi, l'amore ricopre ogni colpa.
13Sulle labbra dell'assennato si trova la sapienza, per la schiena di chi è privo di senno il bastone.
14I saggi fanno tesoro della scienza, ma la bocca dello stolto è un pericolo imminente.
15I beni del ricco sono la sua roccaforte, la rovina dei poveri è la loro miseria.
16Il salario del giusto serve per la vita, il guadagno dell'empio è per i vizi.
17E' sulla via della vita chi osserva la disciplina, chi trascura la correzione si smarrisce.
18Placano l'odio le labbra sincere, chi diffonde la calunnia è uno stolto.
19Nel molto parlare non manca la colpa, chi frena le labbra è prudente.
20Argento pregiato è la lingua del giusto, il cuore degli empi vale ben poco.
21Le labbra del giusto nutriscono molti, gli stolti muoiono in miseria.
22La benedizione del Signore arricchisce, non le aggiunge nulla la fatica.
23E' un divertimento per lo stolto compiere il male, come il coltivar la sapienza per l'uomo prudente.
24Al malvagio sopraggiunge il male che teme, il desiderio dei giusti invece è soddisfatto.
25Al passaggio della bufera l'empio cessa di essere, ma il giusto resterà saldo per sempre.
26Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi così è il pigro per chi gli affida una missione.
27Il timore del Signore prolunga i giorni, ma gli anni dei malvagi sono accorciati.
28L'attesa dei giusti finirà in gioia, ma la speranza degli empi svanirà.
29La via del Signore è una fortezza per l'uomo retto, mentre è una rovina per i malfattori.
30Il giusto non vacillerà mai, ma gli empi non dureranno sulla terra.
31La bocca del giusto esprime la sapienza, la lingua perversa sarà tagliata.
32Le labbra del giusto stillano benevolenza, la bocca degli empi perversità.
Chapter 11
1La bilancia falsa è in abominio al Signore, ma del peso esatto egli si compiace.
2Viene la superbia, verrà anche l'obbrobrio, mentre la saggezza è presso gli umili.
3L'integrità degli uomini retti li guida, la perversità dei perfidi li rovina.
4Non serve la ricchezza nel giorno della collera, ma la giustizia libera dalla morte.
5La giustizia dell'uomo onesto gli spiana la via; per la sua empietà cade l'empio.
6La giustizia degli uomini retti li salva, nella cupidigia restano presi i perfidi.
7Con la morte dell'empio svanisce ogni sua speranza, la fiducia dei malvagi scompare.
8Il giusto sfugge all'angoscia, al suo posto subentra l'empio.
9Con la bocca l'empio rovina il suo prossimo, ma i giusti si salvano con la scienza.
10Della prosperità dei giusti la città si rallegra, per la scomparsa degli empi si fa festa.
11Con la benedizione degli uomini retti si innalza una città, la bocca degli empi la demolisce.
12Chi disprezza il suo prossimo è privo di senno, l'uomo prudente invece tace.
13Chi va in giro sparlando svela il segreto, lo spirito fidato nasconde ogni cosa.
14Senza una direzione un popolo decade, il successo sta nel buon numero di consiglieri.
15Chi garantisce per un estraneo si troverà male, chi avversa le strette di mano a garanzia, vive tranquillo.
16Una donna graziosa ottiene gloria, ma gli uomini laboriosi acquistano ricchezza.
17Benefica se stesso l'uomo misericordioso, il crudele invece tormenta la sua stessa carne.
18L'empio realizza profitti fallaci, ma per chi semina la giustizia il salario è sicuro.
19Chi pratica la giustizia si procura la vita, chi segue il male va verso la morte.
20I cuori depravati sono in abominio al Signore che si compiace di chi ha una condotta integra.
21Certo non resterà impunito il malvagio, ma la discendenza dei giusti si salverà.
22Un anello d'oro al naso d'un porco, tale è la donna bella ma priva di senno.
23La brama dei giusti è solo il bene, la speranza degli empi svanisce.
24C'è chi largheggia e la sua ricchezza aumenta, c'è chi risparmia oltre misura e finisce nella miseria.
25La persona benefica avrà successo e chi disseta sarà dissetato.
26Chi accaparra il grano è maledetto dal popolo, la benedizione è invocata sul capo di chi lo vende.
27Chi è sollecito del bene trova il favore, chi ricerca il male, male avrà.
28Chi confida nella propria ricchezza cadrà; i giusti invece verdeggeranno come foglie.
29Chi crea disordine in casa erediterà vento e lo stolto sarà schiavo dell'uomo saggio.
30Il frutto del giusto è un albero di vita, il saggio conquista gli animi.
31Ecco, il giusto è ripagato sulla terra, tanto più lo saranno l'empio e il peccatore.
Chapter 12
1Chi ama la disciplina ama la scienza, chi odia la correzione è stolto.
2Il buono si attira il favore del Signore, ma egli condanna l'intrigante.
3Non resta saldo l'uomo con l'empietà, ma la radice dei giusti non sarà smossa.
4La donna perfetta è la corona del marito, ma quella che lo disonora è come carie nelle sue ossa.
5I pensieri dei giusti sono equità, i propositi degli empi sono frode.
6Le parole degli empi sono agguati sanguinari, ma la bocca degli uomini retti vi si sottrarrà.
7Gli empi, una volta abbattuti, più non sono, ma la casa dei giusti sta salda.
8Un uomo è lodato per il senno, chi ha un cuore perverso è disprezzato.
9Un uomo di poco conto che basta a se stesso vale più di un uomo esaltato a cui manca il pane.
10Il giusto ha cura del suo bestiame, ma i sentimenti degli empi sono spietati.
11Chi coltiva la sua terra si sazia di pane, chi insegue chimere è privo di senno.
12Le brame dell'empio sono una rete di mali, la radice dei giusti produce frutti.
13Nel peccato delle sue labbra si impiglia il malvagio, ma il giusto sfuggirà a tale angoscia.
14Ognuno si sazia del frutto della sua bocca, ma ciascuno sarà ripagato secondo le sue opere.
15Lo stolto giudica diritta la sua condotta, il saggio, invece, ascolta il consiglio.
16Lo stolto manifesta subito la sua collera, l'accorto dissimula l'offesa.
17Chi aspira alla verità proclama la giustizia, il falso testimone proclama l'inganno.
18V'è chi parla senza riflettere: trafigge come una spada; ma la lingua dei saggi risana.
19La bocca verace resta ferma per sempre, la lingua bugiarda per un istante solo.
20Amarezza è nel cuore di chi trama il male, gioia hanno i consiglieri di pace.
21Al giusto non può capitare alcun danno, gli empi saranno pieni di mali.
22Le labbra menzognere sono un abominio per il Signore che si compiace di quanti agiscono con sincerità.
23L'uomo accorto cela il sapere, il cuore degli stolti proclama la stoltezza.
24La mano operosa ottiene il comando, quella pigra sarà per il lavoro forzato.
25L'affanno deprime il cuore dell'uomo, una parola buona lo allieta.
26Il giusto è guida per il suo prossimo, ma la via degli empi fa smarrire.
27Il pigro non troverà selvaggina; la diligenza è per l'uomo un bene prezioso.
28Nella strada della giustizia è la vita, il sentiero dei perversi conduce alla morte.
Chapter 13
1Il figlio saggio ama la disciplina, lo spavaldo non ascolta il rimprovero.
2Del frutto della sua bocca l'uomo mangia ciò che è buono; l'appetito dei perfidi si soddisfa con i soprusi.
3Chi sorveglia la sua bocca conserva la vita, chi apre troppo le labbra incontra la rovina.
4Il pigro brama, ma non c'è nulla per il suo appetito; l'appetito dei diligenti sarà soddisfatto.
5Il giusto odia la parola falsa, l'empio calunnia e disonora.
6La giustizia custodisce chi ha una condotta integra, il peccato manda in rovina l'empio.
7C'è chi fa il ricco e non ha nulla; c'è chi fa il povero e ha molti beni.
8Riscatto della vita d'un uomo è la sua ricchezza, ma il povero non si accorge della minaccia.
9La luce dei giusti allieta, la lucerna degli empi si spegne.
10L'insolenza provoca soltanto contese, la sapienza si trova presso coloro che prendono consiglio.
11Le ricchezze accumulate in fretta diminuiscono, chi le raduna a poco a poco le accresce.
12Un'attesa troppo prolungata fa male al cuore, un desiderio soddisfatto è albero di vita.
13Chi disprezza la parola si rovinerà, chi rispetta un comando ne avrà premio.
14L'insegnamento del saggio è fonte di vita per evitare i lacci della morte.
15Un aspetto buono procura favore, ma il contegno dei perfidi è rude.
16L'accorto agisce sempre con riflessione, lo stolto mette in mostra la stoltezza.
17Un cattivo messaggero causa sciagure, un inviato fedele apporta salute.
18Povertà e ignominia a chi rifiuta l'istruzione, chi tien conto del rimprovero sarà onorato.
19Desiderio soddisfatto è una dolcezza al cuore, ma è abominio per gli stolti staccarsi dal male.
20Và con i saggi e saggio diventerai, chi pratica gli stolti ne subirà danno.
21La sventura perseguita i peccatori, il benessere ripagherà i giusti.
22L'uomo dabbene lascia eredi i nipoti, la proprietà del peccatore è riservata al giusto.
23Il potente distrugge il podere dei poveri e c'è chi è eliminato senza processo.
24Chi risparmia il bastone odia suo figlio, chi lo ama è pronto a correggerlo.
25Il giusto mangia a sazietà, ma il ventre degli empi soffre la fame.
Chapter 14
1La sapienza di una massaia costruisce la casa, la stoltezza la demolisce con le mani.
2Chi procede con rettitudine teme il Signore, chi si scosta dalle sue vie lo disprezza.
3Nella bocca dello stolto c'è il germoglio della superbia, ma le labbra dei saggi sono la loro salvaguardia.
4Senza buoi, niente grano, l'abbondanza del raccolto sta nel vigore del toro.
5Il testimone vero non mentisce, quello falso spira menzogne.
6Il beffardo ricerca la sapienza ma invano, la scienza è cosa facile per il prudente.
7Allontànati dall'uomo stolto, e non ignorerai le labbra sapienti.
8La sapienza dell'accorto sta nel capire la sua via, ma la stoltezza degli sciocchi è inganno.
9Fra gli stolti risiede la colpa, fra gli uomini retti la benevolenza.
10Il cuore conosce la propria amarezza e alla sua gioia non partecipa l'estraneo.
11La casa degli empi rovinerà, ma la tenda degli uomini retti avrà successo.
12C'è una via che sembra diritta a qualcuno, ma sbocca in sentieri di morte.
13Anche fra il riso il cuore prova dolore e la gioia può finire in pena.
14Chi è instabile si sazierà dei frutti della sua condotta, l'uomo dabbene si sazierà delle sue opere.
15L'ingenuo crede quanto gli dici, l'accorto controlla i propri passi.
16Il saggio teme e sta lontano dal male, lo stolto è insolente e presuntuoso.
17L'iracondo commette sciocchezze, il riflessivo sopporta.
18Gli inesperti erediteranno la stoltezza, i prudenti si coroneranno di scienza.
19I malvagi si inchinano davanti ai buoni, gli empi davanti alle porte del giusto.
20Il povero è odioso anche al suo amico, numerosi sono gli amici del ricco.
21Chi disprezza il prossimo pecca, beato chi ha pietà degli umili.
22Non errano forse quelli che compiono il male? Benevolenza e favore per quanti compiono il bene.
23In ogni fatica c'è un vantaggio, ma la loquacità produce solo miseria.
24Corona dei saggi è la loro accortezza, corona degli stolti la loro stoltezza.
25Salvatore di vite è un testimone vero; chi spaccia menzogne è un impostore.
26Nel timore del Signore è la fiducia del forte; per i suoi figli egli sarà un rifugio.
27Il timore del Signore è fonte di vita, per evitare i lacci della morte.
28Un popolo numeroso è la gloria del re; la scarsità di gente è la rovina del principe.
29Il paziente ha grande prudenza, l'iracondo mostra stoltezza.
30Un cuore tranquillo è la vita di tutto il corpo, l'invidia è la carie delle ossa.
31Chi opprime il povero offende il suo creatore, chi ha pietà del misero lo onora.
32Dalla propria malvagità è travolto l'empio, il giusto ha un rifugio nella propria integrità.
33In un cuore assennato risiede la sapienza, ma in seno agli stolti può scoprirsi?
34La giustizia fa onore a una nazione, ma il peccato segna il declino dei popoli.
35Il favore del re è per il ministro intelligente, il suo sdegno è per chi lo disonora.
Chapter 15
1Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l'ira.
2La lingua dei saggi fa gustare la scienza, la bocca degli stolti esprime sciocchezze.
3In ogni luogo sono gli occhi del Signore, scrutano i malvagi e i buoni.
4Una lingua dolce è un albero di vita, quella malevola è una ferita al cuore.
5Lo stolto disprezza la correzione paterna; chi tiene conto dell'ammonizione diventa prudente.
6Nella casa del giusto c'è abbondanza di beni, sulla rendita dell'empio incombe il dissesto.
7Le labbra dei saggi diffondono la scienza, non così il cuore degli stolti.
8Il sacrificio degli empi è in abominio al Signore, la supplica degli uomini retti gli è gradita.
9La condotta perversa è in abominio al Signore; egli ama chi pratica la giustizia.
10Punizione severa per chi abbandona il retto sentiero, chi odia la correzione morirà.
11Gl'inferi e l'abisso sono davanti al Signore, tanto più i cuori dei figli dell'uomo.
12Lo spavaldo non vuol essere corretto, egli non si accompagna con i saggi.
13Un cuore lieto rende ilare il volto, ma, quando il cuore è triste, lo spirito è depresso.
14Una mente retta ricerca il sapere, la bocca degli stolti si pasce di stoltezza.
15Tutti i giorni son brutti per l'afflitto, per un cuore felice è sempre festa.
16Poco con il timore di Dio è meglio di un gran tesoro con l'inquietudine.
17Un piatto di verdura con l'amore è meglio di un bue grasso con l'odio.
18L'uomo collerico suscita litigi, il lento all'ira seda le contese.
19La via del pigro è come una siepe di spine, la strada degli uomini retti è una strada appianata.
20Il figlio saggio allieta il padre, l'uomo stolto disprezza la madre.
21La stoltezza è una gioia per chi è privo di senno; l'uomo prudente cammina diritto.
22Falliscono le decisioni prese senza consultazione, riescono quelle prese da molti consiglieri.
23E' una gioia per l'uomo saper dare una risposta; quanto è gradita una parola detta a suo tempo!
24Per l'uomo assennato la strada della vita è verso l'alto, per salvarlo dagli inferni che sono in basso.
25Il Signore abbatte la casa dei superbi e rende saldi i confini della vedova.
26Sono in abominio al Signore i pensieri malvagi, ma gli sono gradite le parole benevole.
27Sconvolge la sua casa chi è avido di guadagni disonesti; ma chi detesta i regali vivrà.
28La mente del giusto medita prima di rispondere, la bocca degli empi esprime malvagità.
29Il Signore è lontano dagli empi, ma egli ascolta la preghiera dei giusti.
30Uno sguardo luminoso allieta il cuore; una notizia lieta rianima le ossa.
31L'orecchio che ascolta un rimprovero salutare avrà la dimora in mezzo ai saggi.
32Chi rifiuta la correzione disprezza se stesso, chi ascolta il rimprovero acquista senno.
33Il timore di Dio è una scuola di sapienza, prima della gloria c'è l'umiltà.
Chapter 16
1All'uomo appartengono i progetti della mente, ma dal Signore viene la risposta.
2Tutte le vie dell'uomo sembrano pure ai suoi occhi, ma chi scruta gli spiriti è il Signore.
3Affida al Signore la tua attività e i tuoi progetti riusciranno.
4Il Signore ha fatto tutto per un fine, anche l'empio per il giorno della sventura.
5E' un abominio per il Signore ogni cuore superbo, certamente non resterà impunito.
6Con la bontà e la fedeltà si espia la colpa, con il timore del Signore si evita il male.
7Quando il Signore si compiace della condotta di un uomo, riconcilia con lui anche i suoi nemici.
8Poco con onestà è meglio di molte rendite senza giustizia.
9La mente dell'uomo pensa molto alla sua via, ma il Signore dirige i suoi passi.
10Un oracolo è sulle labbra del re, in giudizio la sua bocca non sbaglia.
11La stadera e le bilance giuste appartengono al Signore, sono opera sua tutti i pesi del sacchetto.
12E' in abominio ai re commettere un'azione iniqua, poiché il trono si consolida con la giustizia.
13Delle labbra giuste si compiace il re e ama chi parla con rettitudine.
14L'ira del re è messaggera di morte, ma l'uomo saggio la placherà.
15Nello splendore del volto del re è la vita, il suo favore è come nube di primavera.
16E' molto meglio possedere la sapienza che l'oro, il possesso dell'intelligenza è preferibile all'argento.
17La strada degli uomini retti è evitare il male, conserva la vita chi controlla la sua via.
18Prima della rovina viene l'orgoglio e prima della caduta lo spirito altero.
19E' meglio abbassarsi con gli umili che spartire la preda con i superbi.
20Chi è prudente nella parola troverà il bene e chi confida nel Signore è beato.
21Sarà chiamato intelligente chi è saggio di mente; il linguaggio dolce aumenta la dottrina.
22Fonte di vita è la prudenza per chi la possiede, castigo degli stolti è la stoltezza.
23Una mente saggia rende prudente la bocca e sulle sue labbra aumenta la dottrina.
24Favo di miele sono le parole gentili, dolcezza per l'anima e refrigerio per il corpo.
25C'è una via che pare diritta a qualcuno, ma sbocca in sentieri di morte.
26L'appetito del lavoratore lavora per lui, perché la sua bocca lo stimola.
27L'uomo perverso produce la sciagura, sulle sue labbra c'è come un fuoco ardente.
28L'uomo ambiguo provoca litigi, chi calunnia divide gli amici.
29L'uomo violento seduce il prossimo e lo spinge per una via non buona.
30Chi socchiude gli occhi medita inganni, chi stringe le labbra ha gia commesso il male.
31Corona magnifica è la canizie, ed essa si trova sulla via della giustizia.
32Il paziente val più di un eroe, chi domina se stesso val più di chi conquista una città.
33Nel grembo si getta la sorte, ma la decisione dipende tutta dal Signore.
Chapter 17
1Un tozzo di pane secco con tranquillità è meglio di una casa piena di banchetti festosi e di discordia.
2Lo schiavo intelligente prevarrà su un figlio disonorato e avrà parte con i fratelli all'eredità.
3Il crogiuolo è per l'argento e il forno per l'oro, ma chi prova i cuori è il Signore.
4Il maligno presta attenzione a un labbro maledico, il bugiardo ascolta una lingua nociva.
5Chi deride il povero offende il suo creatore, chi gioisce della sciagura altrui non resterà impunito.
6Corona dei vecchi sono i figli dei figli, onore dei figli i loro padri.
7Non conviene all'insensato un linguaggio elevato, ancor meno al principe un linguaggio falso.
8Il dono è come un talismano per il proprietario: dovunque si volga ha successo.
9Chi copre la colpa si concilia l'amicizia, ma chi la divulga divide gli amici.
10Fa più una minaccia all'assennato che cento percosse allo stolto.
11Il malvagio non cerca altro che la ribellione, ma gli sarà mandato contro un messaggero senza pietà.
12Meglio incontrare un'orsa privata dei figli che uno stolto in preda alla follia.
13Chi rende male per bene vedrà sempre la sventura in casa.
14Iniziare un litigio è come aprire una diga, prima che la lite si esasperi, troncala.
15Assolvere il reo e condannare il giusto sono due cose in abominio al Signore.
16A che serve il denaro in mano allo stolto? Forse a comprar la sapienza, se egli non ha senno?
17Un amico vuol bene sempre, è nato per essere un fratello nella sventura.
18E' privo di senno l'uomo che offre garanzie e si dà come garante per il suo prossimo.
19Chi ama la rissa ama il delitto, chi alza troppo l'uscio cerca la rovina.
20Un cuore perverso non troverà mai felicità, una lingua tortuosa andrà in malora.
21Chi genera uno stolto ne avrà afflizione; non può certo gioire il padre di uno sciocco.
22Un cuore lieto fa bene al corpo, uno spirito abbattuto inaridisce le ossa.
23L'iniquo accetta regali di sotto il mantello per deviare il corso della giustizia.
24L'uomo prudente ha la sapienza davanti a sé, ma gli occhi dello stolto vagano in capo al mondo.
25Un figlio stolto è un tormento per il padre e un'amarezza per colei che lo ha partorito.
26Non sta bene multare chi ha ragione e peggio ancora colpire gli innocenti.
27Chi è parco di parole possiede la scienza; uno spirito calmo è un uomo intelligente.
28Anche lo stolto, se tace, passa per saggio e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.
Chapter 18
1Chi si tiene appartato cerca pretesti e con ogni mezzo attacca brighe.
2Lo stolto non ama la prudenza, ma vuol solo far mostra dei suoi sentimenti.
3Con l'empietà viene il disprezzo, con il disonore anche l'ignominia.
4Le parole della bocca dell'uomo sono acqua profonda, la fonte della sapienza è un torrente che straripa.
5Non è bene usar riguardi all'empio per far torto al giusto in un giudizio.
6Le labbra dello stolto provocano liti e la sua bocca gli provoca percosse.
7La bocca dello stolto è la sua rovina e le sue labbra sono un laccio per la sua vita.
8Le parole del calunniatore sono come ghiotti bocconi che scendono in fondo alle viscere.
9Chi è indolente nel lavoro è fratello del dissipatore.
10Torre fortissima è il nome del Signore: il giusto vi si rifugia ed è al sicuro.
11I beni del ricco sono la sua roccaforte, come un'alta muraglia, a suo parere.
12Prima della caduta il cuore dell'uomo si esalta, ma l'umiltà viene prima della gloria.
13Chi risponde prima di avere ascoltato mostra stoltezza a propria confusione.
14Lo spirito dell'uomo lo sostiene nella malattia, ma uno spirito afflitto chi lo solleverà?
15La mente intelligente acquista la scienza, l'orecchio dei saggi ricerca il sapere.
16Il dono fa largo all'uomo e lo introduce alla presenza dei grandi.
17Il primo a parlare in una lite sembra aver ragione, ma viene il suo avversario e lo confuta.
18La sorte fa cessar le discussioni e decide fra i potenti.
19Un fratello offeso è più irriducibile d'una roccaforte, le liti sono come le sbarre di un castello.
20Con la bocca l'uomo sazia il suo stomaco, egli si sazia con il prodotto delle labbra.
21Morte e vita sono in potere della lingua e chi l'accarezza ne mangerà i frutti.
22Chi ha trovato una moglie ha trovato una fortuna, ha ottenuto il favore del Signore.
23Il povero parla con suppliche, il ricco risponde con durezza.
24Ci sono compagni che conducono alla rovina, ma anche amici più affezionati di un fratello.
Chapter 19
1Meglio un povero di condotta integra che un ricco di costumi perversi.
2Lo zelo senza riflessione non è cosa buona, e chi va a passi frettolosi inciampa.
3La stoltezza intralcia il cammino dell'uomo e poi egli si adira contro il Signore.
4Le ricchezze moltiplicano gli amici, ma il povero è abbandonato anche dall'amico che ha.
5Il falso testimone non resterà impunito, chi diffonde menzogne non avrà scampo.
6Molti sono gli adulatori dell'uomo generoso e tutti sono amici di chi fa doni.
7Il povero è disprezzato dai suoi stessi fratelli, tanto più si allontanano da lui i suoi amici. Egli va in cerca di parole, ma non ci sono.
8Chi acquista senno ama se stesso e chi agisce con prudenza trova fortuna.
9Il falso testimone non resterà impunito, chi diffonde menzogne perirà.
10Allo stolto non conviene una vita agiata, ancor meno a un servo comandare ai prìncipi.
11E' avvedutezza per l'uomo rimandare lo sdegno ed è sua gloria passar sopra alle offese.
12Lo sdegno del re è simile al ruggito del leone e il suo favore è come la rugiada sull'erba.
13Un figlio stolto è una calamità per il padre e i litigi della moglie sono come stillicidio incessante.
14La casa e il patrimonio si ereditano dai padri, ma una moglie assennata è dono del Signore.
15La pigrizia fa cadere in torpore, l'indolente patirà la fame.
16Chi custodisce il comando custodisce se stesso, chi trascura la propria condotta morirà.
17Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore che gli ripagherà la buona azione.
18Correggi tuo figlio finché c'è speranza, ma non ti trasporti l'ira fino a ucciderlo.
19Il violento deve essere punito, se lo risparmi, lo diventerà ancora di più.
20Ascolta il consiglio e accetta la correzione, per essere saggio in avvenire.
21Molte sono le idee nella mente dell'uomo, ma solo il disegno del Signore resta saldo.
22Il pregio dell'uomo è la sua bontà, meglio un povero che un bugiardo.
23Il timore di Dio conduce alla vita e chi ne è pieno riposerà non visitato dalla sventura.
24Il pigro tuffa la mano nel piatto, ma stenta persino a riportarla alla bocca.
25Percuoti il beffardo e l'ingenuo diventerà accorto, rimprovera l'intelligente e imparerà la lezione.
26Chi rovina il padre e fa fuggire la madre è un figlio disonorato e infame.
27Figlio mio, cessa pure di ascoltare l'istruzione, se vuoi allontanarti dalle parole della sapienza.
28Il testimone iniquo si beffa della giustizia e la bocca degli empi ingoia l'iniquità.
29Per i beffardi sono pronte le verghe e il bastone per le spalle degli stolti.
Chapter 20
1Il vino è rissoso, il liquore è tumultuoso; chiunque se ne inebria non è saggio.
2La collera del re è simile al ruggito del leone; chiunque lo eccita rischia la vita.
3E' una gloria per l'uomo astenersi dalle contese, attaccar briga è proprio degli stolti.
4Il pigro non ara d'autunno, e alla mietitura cerca, ma non trova nulla.
5Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano, l'uomo accorto le sa attingere.
6Molti si proclamano gente per bene, ma una persona fidata chi la trova?
7Il giusto si regola secondo la sua integrità; beati i figli che lascia dietro di sé!
8Il re che siede in tribunale dissipa ogni male con il suo sguardo.
9Chi può dire: «Ho purificato il cuore, sono mondo dal mio peccato?».
10Doppio peso e doppia misura sono due cose in abominio al Signore.
11Gia con i suoi giochi il fanciullo dimostra se le sue azioni saranno pure e rette.
12L'orecchio che ascolta e l'occhio che vede: l'uno e l'altro ha fatto il Signore.
13Non amare il sonno per non diventare povero, tieni gli occhi aperti e avrai pane a sazietà.
14«Robaccia, robaccia» dice chi compra: ma mentre se ne va, allora se ne vanta.
15C'è oro e ci sono molte perle, ma la cosa più preziosa sono le labbra istruite.
16Prendigli il vestito perché si è fatto garante per un altro e tienilo in pegno per gli estranei.
17E' piacevole all'uomo il pane procurato con frode, ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia.
18Pondera bene i tuoi disegni, consigliandoti, e fà la guerra con molta riflessione.
19Chi va in giro sparlando rivela un segreto, non associarti a chi ha sempre aperte le labbra.
20Chi maledice il padre e la madre vedrà spegnersi la sua lucerna nel cuore delle tenebre.
21I guadagni accumulati in fretta da principio non saranno benedetti alla fine.
22Non dire: «Voglio ricambiare il male», confida nel Signore ed egli ti libererà.
23Il doppio peso è in abominio al Signore e le bilance false non sono un bene.
24Dal Signore sono diretti i passi dell'uomo e come può l'uomo comprender la propria via?
25E' un laccio per l'uomo esclamare subito: «Sacro!» e riflettere solo dopo aver fatto il voto.
26Un re saggio passa al vaglio i malvagi e ritorna su di loro con la ruota.
27Lo spirito dell'uomo è una fiaccola del Signore che scruta tutti i segreti recessi del cuore.
28Bontà e fedeltà vegliano sul re, sulla bontà è basato il suo trono.
29Vanto dei giovani è la loro forza, ornamento dei vecchi è la canizie.
30Le ferite sanguinanti spurgano il male, le percosse purificano i recessi del cuore.
Chapter 21
1Il cuore del re è un canale d'acqua in mano al Signore: lo dirige dovunque egli vuole.
2Agli occhi dell'uomo tutte le sue vie sono rette, ma chi pesa i cuori è il Signore.
3Praticare la giustizia e l'equità per il Signore vale più di un sacrificio.
4Occhi alteri e cuore superbo, lucerna degli empi, è il peccato.
5I piani dell'uomo diligente si risolvono in profitto, ma chi è precipitoso va verso l'indigenza.
6Accumular tesori a forza di menzogne è vanità effimera di chi cerca la morte.
7La violenza degli empi li travolge, perché rifiutano di praticare la giustizia.
8La via dell'uomo criminale è tortuosa, ma l'innocente è retto nel suo agire.
9E' meglio abitare su un angolo del tetto che avere una moglie litigiosa e casa in comune.
10L'anima del malvagio desidera far il male e ai suoi occhi il prossimo non trova pietà.
11Quando il beffardo vien punito, l'inesperto diventa saggio e quando il saggio viene istruito, accresce il sapere.
12Il Giusto osserva la casa dell'empio e precipita gli empi nella sventura.
13Chi chiude l'orecchio al grido del povero invocherà a sua volta e non otterrà risposta.
14Un regalo fatto in segreto calma la collera, un dono di sotto mano placa il furore violento.
15E' una gioia per il giusto che sia fatta giustizia, mentre è un terrore per i malfattori.
16L'uomo che si scosta dalla via della saggezza, riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti.
17Diventerà indigente chi ama i piaceri e chi ama vino e profumi non arricchirà.
18Il malvagio serve da riscatto per il giusto e il perfido per gli uomini retti.
19Meglio abitare in un deserto che con una moglie litigiosa e irritabile.
20Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio, ma lo stolto dilapida tutto.
21Chi segue la giustizia e la misericordia troverà vita e gloria.
22Il saggio assale una città di guerrieri e abbatte la fortezza in cui essa confidava.
23Chi custodisce la bocca e la lingua preserva se stesso dai dispiaceri.
24Il superbo arrogante si chiama beffardo, egli agisce nell'eccesso dell'insolenza.
25I desideri del pigro lo portano alla morte, perché le sue mani rifiutano di lavorare.
26Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia, mentre il giusto dona senza risparmiare.
27Il sacrificio degli empi è un abominio, tanto più se offerto con cattiva intenzione.
28Il falso testimone perirà, ma l'uomo che ascolta potrà parlare sempre.
29L'empio assume un'aria sfrontata, l'uomo retto controlla la propria condotta.
30Non c'è sapienza, non c'è prudenza, non c'è consiglio di fronte al Signore.
31Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma al Signore appartiene la vittoria.
Chapter 22
1Un buon nome val più di grandi ricchezze e la benevolenza altrui più dell'argento e dell'oro.
2Il ricco e il povero si incontrano, il Signore ha creato l'uno e l'altro.
3L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano.
4Frutti dell'umiltà sono il timore di Dio, la ricchezza, l'onore e la vita.
5Spine e tranelli sono sulla via del perverso; chi ha cura di se stesso sta lontano.
6Abitua il giovane secondo la via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà.
7Il ricco domina sul povero e chi riceve prestiti è schiavo del suo creditore.
8Chi semina l'ingiustizia raccoglie la miseria e il bastone a servizio della sua collera svanirà.
9Chi ha l'occhio generoso sarà benedetto, perché egli dona del suo pane al povero.
10Scaccia il beffardo e la discordia se ne andrà e cesseranno i litigi e gli insulti.
11Il Signore ama chi è puro di cuore e chi ha la grazia sulle labbra è amico del re.
12Gli occhi del Signore proteggono la scienza ed egli confonde le parole del perfido.
13Il pigro dice: «C'è un leone là fuori: sarei ucciso in mezzo alla strada».
14La bocca delle straniere è una fossa profonda, chi è in ira al Signore vi cade.
15La stoltezza è legata al cuore del fanciullo, ma il bastone della correzione l'allontanerà da lui.
16Opprimere il povero non fa che arricchirlo, dare a un ricco non fa che impoverirlo.
17Porgi l'orecchio e ascolta le parole dei sapienti e applica la tua mente alla mia istruzione,
18perché ti sarà piacevole custodirle nel tuo intimo e averle tutte insieme pronte sulle labbra.
19Perché la tua fiducia sia riposta nel Signore, voglio indicarti oggi la tua strada.
20Non ti ho scritto forse trenta tra consigli e istruzioni,
21perché tu sappia esprimere una parola giusta e rispondere con parole sicure a chi ti interroga?
22Non depredare il povero, perché egli è povero, e non affliggere il misero in tribunale,
23perché il Signore difenderà la loro causa e spoglierà della vita coloro che li hanno spogliati.
24Non ti associare a un collerico e non praticare un uomo iracondo,
25per non imparare i suoi costumi e procurarti una trappola per la tua vita.
26Non essere di quelli che si fanno garanti o che s'impegnano per debiti altrui,
27perché, se poi non avrai da pagare, ti si toglierà il letto di sotto a te.
28Non spostare il confine antico, posto dai tuoi padri.
29Hai visto un uomo sollecito nel lavoro? Egli si sistemerà al servizio del re, non resterà al servizio di persone oscure.
Chapter 23
1Quando siedi a mangiare con un potente, considera bene che cosa hai davanti;
2mettiti un coltello alla gola, se hai molto appetito.
3Non desiderare le sue ghiottonerie, sono un cibo fallace.
4Non affannarti per arricchire, rinunzia a un simile pensiero;
5appena vi fai volare gli occhi sopra, essa gia non è più: perché mette ali come aquila e vola verso il cielo.
6Non mangiare il pane di chi ha l'occhio cattivo e non desiderare le sue ghiottonerie,
7perché come chi calcola fra di sé, così è costui; ti dirà: «Mangia e bevi», ma il suo cuore non è con te.
8Il boccone che hai mangiato rigetterai e avrai sprecato le tue parole gentili.
9Non parlare agli orecchi di uno stolto, perché egli disprezzerà le tue sagge parole.
10Non spostare il confine antico, e non invadere il campo degli orfani,
11perché il loro vendicatore è forte, egli difenderà la loro causa contro di te.
12Piega il cuore alla correzione e l'orecchio ai discorsi sapienti.
13Non risparmiare al giovane la correzione, anche se tu lo batti con la verga, non morirà;
14anzi, se lo batti con la verga, lo salverai dagli inferi.
15Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio, anche il mio cuore gioirà.
16Esulteranno le mie viscere, quando le tue labbra diranno parole rette.
17Il tuo cuore non invidi i peccatori, ma resti sempre nel timore del Signore,
18perché così avrai un avvenire e la tua speranza non sarà delusa.
19Ascolta, figlio mio, e sii saggio e indirizza il cuore per la via retta.
20Non essere fra quelli che s'inebriano di vino, né fra coloro che son ghiotti di carne,
21perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno e il dormiglione si vestirà di stracci.
22Ascolta tuo padre che ti ha generato, non disprezzare tua madre quando è vecchia.
23Acquista il vero bene e non cederlo, la sapienza, l'istruzione e l'intelligenza.
24Il padre del giusto gioirà pienamente e chi ha generato un saggio se ne compiacerà.
25Gioisca tuo padre e tua madre e si rallegri colei che ti ha generato.
26Fà bene attenzione a me, figlio mio, e tieni fisso lo sguardo ai miei consigli:
27una fossa profonda è la prostituta, e un pozzo stretto la straniera.
28Essa si apposta come un ladro e aumenta fra gli uomini il numero dei perfidi.
29Per chi i guai? Per chi i lamenti? Per chi i litigi? Per chi i gemiti? A chi le percosse per futili motivi? A chi gli occhi rossi?
30Per quelli che si perdono dietro al vino e vanno a gustare vino puro.
31Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nella coppa e scende giù piano piano;
32finirà con il morderti come un serpente e pungerti come una vipera.
33Allora i tuoi occhi vedranno cose strane e la tua mente dirà cose sconnesse.
34Ti parrà di giacere in alto mare o di dormire in cima all'albero maestro.
35«Mi hanno picchiato, ma non sento male. Mi hanno bastonato, ma non me ne sono accorto. Quando mi sveglierò? Ne chiederò dell'altro».
Chapter 24
1Non invidiare gli uomini malvagi, non desiderare di stare con loro;
2poiché il loro cuore trama rovine e le loro labbra non esprimono che malanni.
3Con la sapienza si costruisce la casa e con la prudenza la si rende salda;
4con la scienza si riempiono le sue stanze di tutti i beni preziosi e deliziosi.
5Un uomo saggio vale più di uno forte, un uomo sapiente più di uno pieno di vigore,
6perché con le decisioni prudenti si fa la guerra e la vittoria sta nel numero dei consiglieri.
7E' troppo alta la sapienza per lo stolto, alla porta della città egli non potrà aprir bocca.
8Chi trama per fare il male si chiama mestatore.
9Il proposito dello stolto è il peccato e lo spavaldo è l'abominio degli uomini.
10Se ti avvilisci nel giorno della sventura, ben poca è la tua forza.
11Libera quelli che sono condotti alla morte e salva quelli che sono trascinati al supplizio.
12Se dici: «Ecco, io non ne so nulla», forse colui che pesa i cuori non lo comprende? Colui che veglia sulla tua vita lo sa; egli renderà a ciascuno secondo le sue opere.
13Mangia, figlio mio, il miele, perché è buono e dolce sarà il favo al tuo palato.
14Sappi che tale è la sapienza per te: se l'acquisti, avrai un avvenire e la tua speranza non sarà stroncata.
15Non insidiare, o malvagio, la dimora del giusto, non distruggere la sua abitazione,
16perché se il giusto cade sette volte, egli si rialza, ma gli empi soccombono nella sventura.
17Non ti rallegrare per la caduta del tuo nemico e non gioisca il tuo cuore, quando egli soccombe,
18perché il Signore non veda e se ne dispiaccia e allontani da lui la collera.
19Non irritarti per i malvagi e non invidiare gli empi,
20perché non ci sarà avvenire per il malvagio e la lucerna degli empi si estinguerà.
21Temi il Signore, figlio mio, e il re; non ribellarti né all'uno né all'altro,
22perché improvvisa sorgerà la loro vendetta e chi sa quale scempio faranno l'uno e l'altro?
23Anche queste sono parole dei saggi. Aver preferenze personali in giudizio non è bene.
24Se uno dice all'empio: «Tu sei innocente», i popoli lo malediranno, le genti lo esecreranno,
25mentre tutto andrà bene a coloro che rendono giustizia, su di loro si riverserà la benedizione.
26Dà un bacio sulle labbra colui che risponde con parole rette.
27Sistema i tuoi affari di fuori e fatti i lavori dei campi e poi costruisciti la casa.
28Non testimoniare alla leggera contro il tuo prossimo e non ingannare con le labbra.
29Non dire: «Come ha fatto a me così io farò a lui, renderò a ciascuno come si merita».
30Sono passato vicino al campo di un pigro, alla vigna di un uomo insensato:
31ecco, ovunque erano cresciute le erbacce, il terreno era coperto di cardi e il recinto di pietre era in rovina.
32Osservando, riflettevo e, vedendo, ho tratto questa lezione:
33un po' dormire, un po' sonnecchiare, un po' incrociare le braccia per riposare
34e intanto viene passeggiando la miseria e l'indigenza come un accattone.
Chapter 25
1Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda.
2E' gloria di Dio nascondere le cose, è gloria dei re investigarle.
3I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità e il cuore dei re sono inesplorabili.
4Togli le scorie dall'argento e l'orafo ne farà un bel vaso;
5togli il malvagio dalla presenza del re e il suo trono si stabilirà sulla giustizia.
6Non darti arie davanti al re e non metterti al posto dei grandi,
7perché è meglio sentirsi dire: «Sali quassù» piuttosto che essere umiliato davanti a uno superiore. Quanto i tuoi occhi hanno visto
8non metterlo subito fuori in un processo; altrimenti che farai alla fine, quando il tuo prossimo ti svergognerà?
9Discuti la tua causa con il tuo vicino, ma non rivelare il segreto altrui;
10altrimenti chi ti ascolta ti biasimerebbe e il tuo discredito sarebbe irreparabile.
11Come frutti d'oro su vassoio d'argento così è una parola detta a suo tempo.
12Come anello d'oro e collana d'oro fino è un saggio che ammonisce un orecchio attento.
13Come fresco di neve al tempo della mietitura, è un messaggero verace per chi lo manda; egli rinfranca l'animo del suo signore.
14Nuvole e vento, ma senza pioggia, tale è l'uomo che si vanta di regali che non fa.
15Con la pazienza il giudice si lascia persuadere, una lingua dolce spezza le ossa.
16Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta, per non esserne nauseato e poi vomitarlo.
17Metti di rado il piede in casa del tuo vicino, perché non si stanchi di te e ti prenda in odio.
18Mazza, spada e freccia acuta è colui che depone il falso contro il suo prossimo.
19Qual dente cariato e piede slogato tale è la fiducia dell'uomo sleale nel giorno della sventura,
20è togliersi le vesti in un giorno rigido. Aceto su una piaga viva, tali sono i canti per un cuore afflitto.
21Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere;
22perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo e il Signore ti ricompenserà.
23La tramontana porta la pioggia, un parlare in segreto provoca lo sdegno sul volto.
24Abitare su un angolo del tetto è meglio di una moglie litigiosa e una casa in comune.
25Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano.
26Fontana torbida e sorgente inquinata, tale è il giusto che vacilla di fronte all'empio.
27Mangiare troppo miele non è bene, né lasciarsi prendere da parole adulatrici.
28Una città smantellata o senza mura tale è l'uomo che non sa dominare la collera.
Chapter 26
1Come la neve d'estate e la pioggia alla mietitura, così l'onore non conviene allo stolto.
2Come il passero che svolazza, come la rondine che vola, così una maledizione senza motivo non avverrà.
3La frusta per il cavallo, la cavezza per l'asino e il bastone per la schiena degli stolti.
4Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza per non divenire anche tu simile a lui.
5Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza perché egli non si creda saggio.
6Si taglia i piedi e beve amarezze chi invia messaggi per mezzo di uno stolto.
7Malferme sono le gambe dello zoppo, così una massima sulla bocca degli stolti.
8Come chi lega il sasso alla fionda, così chi attribuisce onori a uno stolto.
9Una spina penetrata nella mano d'un ubriaco, tale è una massima sulla bocca degli stolti.
10Arciere che ferisce tutti i passanti, tale è chi assume uno stolto o un ubriaco.
11Come il cane torna al suo vomito, così lo stolto ripete le sue stoltezze.
12Hai visto un uomo che si crede saggio? E' meglio sperare in uno stolto che in lui.
13Il pigro dice: «C'è una belva per la strada, un leone si aggira per le piazze».
14La porta gira sui cardini, così il pigro sul suo letto.
15Il pigro tuffa la mano nel piatto, ma dura fatica a portarla alla bocca.
16Il pigro si crede saggio più di sette persone che rispondono con senno.
17Prende un cane per le orecchie chi si intromette in una lite che non lo riguarda.
18Come un pazzo che scaglia tizzoni e frecce di morte,
19così è quell'uomo che inganna il suo prossimo e poi dice: «Ma sì, è stato uno scherzo!».
20Per mancanza di legna il fuoco si spegne; se non c'è il delatore, il litigio si calma.
21Mantice per il carbone e legna per il fuoco, tale è l'attaccabrighe per rattizzar le liti.
22Le parole del sussurrone sono come ghiotti bocconi, esse scendono in fondo alle viscere.
23Come vernice d'argento sopra un coccio di creta sono le labbra lusinghiere con un cuore maligno.
24Chi odia si maschera con le labbra, ma nel suo intimo cova il tradimento;
25anche se usa espressioni melliflue, non ti fidare, perché egli ha sette abomini nel cuore.
26L'odio si copre di simulazione, ma la sua malizia apparirà pubblicamente.
27Chi scava una fossa vi cadrà dentro e chi rotola una pietra, gli ricadrà addosso.
28Una lingua bugiarda odia la verità, una bocca adulatrice produce rovina.
Chapter 27
1Non ti vantare del domani, perché non sai neppure che cosa genera l'oggi.
2Ti lodi un altro e non la tua bocca, un estraneo e non le tue labbra.
3La pietra è greve, la sabbia è pesante, ma più dell'una e dell'altra lo è il fastidio dello stolto.
4La collera è crudele, l'ira è impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia?
5Meglio un rimprovero aperto che un amore celato.
6Leali sono le ferite di un amico, fallaci i baci di un nemico.
7Gola sazia disprezza il miele; per chi ha fame anche l'amaro è dolce.
8Come un uccello che vola lontano dal nido così è l'uomo che va errando lontano dalla dimora.
9Il profumo e l'incenso allietano il cuore, la dolcezza di un amico rassicura l'anima.
10Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre, non entrare nella casa di tuo fratello nel giorno della tua disgrazia. Meglio un amico vicino che un fratello lontano.
11Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore e avrò di che rispondere a colui che mi insulta.
12L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano.
13Prendigli il vestito perché si è fatto garante per uno straniero e tienilo in pegno per gli sconosciuti.
14Benedire il prossimo di buon mattino ad alta voce gli sarà imputato come una maledizione.
15Il gocciolar continuo in tempo di pioggia e una moglie litigiosa, si rassomigliano:
16chi la vuol trattenere, trattiene il vento e raccoglie l'olio con la mano destra.
17Il ferro si aguzza con il ferro e l'uomo aguzza l'ingegno del suo compagno.
18Il guardiano di un fico ne mangia i frutti, chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori.
19Come un volto differisce da un altro, così i cuori degli uomini differiscono fra di loro.
20Come gli inferi e l'abisso non si saziano mai, così non si saziano mai gli occhi dell'uomo.
21Come il crogiuolo è per l'argento e il fornello per l'oro, così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda.
22Anche se tu pestassi lo stolto nel mortaio tra i grani con il pestello, non scuoteresti da lui la sua stoltezza.
23Preòccupati del tuo gregge, abbi cura delle tue mandrie,
24perché non sono perenni le ricchezze, né un tesoro si trasmette di generazione in generazione.
25Si toglie il fieno, apparisce l'erba nuova e si raccolgono i foraggi dei monti;
26gli agnelli ti danno le vesti e i capretti il prezzo per comprare un campo,
27le capre latte abbondante per il cibo e per vitto della tua famiglia. e per mantenere le tue schiave.
Chapter 28
1L'empio fugge anche se nessuno lo insegue, mentre il giusto è sicuro come un giovane leone.
2Per i delitti di un paese molti sono i suoi tiranni, ma con un uomo intelligente e saggio l'ordine si mantiene.
3Un uomo empio che opprime i miseri è una pioggia torrenziale che non porta pane.
4Quelli che violano la legge lodano l'empio, ma quanti osservano la legge gli muovono guerra.
5I malvagi non comprendono la giustizia, ma quelli che cercano il Signore comprendono tutto.
6Meglio un povero dalla condotta integra che uno dai costumi perversi, anche se ricco.
7Chi osserva la legge è un figlio intelligente, chi frequenta i crapuloni disonora suo padre.
8Chi accresce il patrimonio con l'usura e l'interesse, lo accumula per chi ha pietà dei miseri.
9Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge, anche la sua preghiera è in abominio.
10Chi fa traviare gli uomini retti per una cattiva strada, cadrà egli stesso nella fossa, mentre gli integri possederanno fortune.
11Il ricco si crede saggio, ma il povero intelligente lo scruta bene.
12Grande è la gioia quando trionfano i giusti, ma se prevalgono gli empi ognuno si nasconde.
13Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo; chi le confessa e cessa di farle troverà indulgenza.
14Beato l'uomo che teme sempre, chi indurisce il cuore cadrà nel male.
15Leone ruggente e orso affamato, tale è il malvagio che domina su un popolo povero.
16Un principe privo di senno moltiplica le vessazioni, ma chi odia la rapina prolungherà i suoi giorni.
17Un uomo perseguitato per omicidio fuggirà fino alla tomba: nessuno lo soccorre.
18Chi procede con rettitudine sarà salvato, chi va per vie tortuose cadrà ad un tratto.
19Chi lavora la sua terra si sazierà di pane, chi insegue chimere si sazierà di miseria.
20L'uomo leale sarà colmo di benedizioni, chi si arricchisce in fretta non sarà esente da colpa.
21Non è bene essere parziali, per un pezzo di pane si pecca.
22L'uomo dall'occhio cupido è impaziente di arricchire e non pensa che gli piomberà addosso la miseria.
23Chi corregge un altro troverà in fine più favore di chi ha una lingua adulatrice.
24Chi deruba il padre o la madre e dice: «Non è peccato», è compagno dell'assassino.
25L'uomo avido suscita litigi, ma chi confida nel Signore avrà successo.
26Chi confida nel suo senno è uno stolto, chi si comporta con saggezza sarà salvato.
27Per chi dà al povero non c'è indigenza, ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni.
28Se prevalgono gli empi, tutti si nascondono, se essi periscono, sono potenti i giusti.
Chapter 29
1L'uomo che, rimproverato, resta di dura cervice sarà spezzato all'improvviso e senza rimedio.
2Quando comandano i giusti, il popolo gioisce, quando governano gli empi, il popolo geme.
3Chi ama la sapienza allieta il padre, ma chi frequenta prostitute dissipa il patrimonio.
4Il re con la giustizia rende prospero il paese, l'uomo che fa esazioni eccessive lo rovina.
5L'uomo che adula il suo prossimo gli tende una rete per i suoi passi.
6Sotto i passi del malvagio c'è un trabocchetto, mentre il giusto corre ed è contento.
7Il giusto si prende a cuore la causa dei miseri, ma l'empio non intende ragione.
8I beffardi mettono sottosopra una città, mentre i saggi placano la collera.
9Se un saggio discute con uno stolto, si agiti o rida, non vi sarà conclusione.
10Gli uomini sanguinari odiano l'onesto, mentre i giusti hanno cura di lui.
11Lo stolto dà sfogo a tutto il suo malanimo, il saggio alla fine lo sa calmare.
12Se un principe dà ascolto alle menzogne, tutti i suoi ministri sono malvagi.
13Il povero e l'usuraio si incontrano; è il Signore che illumina gli occhi di tutti e due.
14Un re che giudichi i poveri con equità rende saldo il suo trono per sempre.
15La verga e la correzione danno sapienza, ma il giovane lasciato a se stesso disonora sua madre.
16Quando governano i malvagi, i delitti abbondano, ma i giusti ne vedranno la rovina.
17Correggi il figlio e ti farà contento e ti procurerà consolazioni.
18Senza la rivelazione il popolo diventa sfrenato; beato chi osserva la legge.
19Lo schiavo non si corregge a parole, comprende, infatti, ma non obbedisce.
20Hai visto un uomo precipitoso nel parlare? C'è più da sperare in uno stolto che in lui.
21Chi accarezza lo schiavo fin dall'infanzia, alla fine costui diventerà insolente.
22Un uomo collerico suscita litigi e l'iracondo commette molte colpe.
23L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione, l'umile di cuore ottiene onori.
24Chi è complice del ladro, odia se stesso, egli sente l'imprecazione, ma non denuncia nulla.
25Il temere gli uomini pone in una trappola; ma chi confida nel Signore è al sicuro.
26Molti ricercano il favore del principe, ma è il Signore che giudica ognuno.
27L'iniquo è un abominio per i giusti e gli uomini retti sono in abominio ai malvagi.
Chapter 30
1Detti di Agùr figlio di Iakè, da Massa. Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio, sono stanco, o Dio, e vengo meno,
2perché io sono il più ignorante degli uomini e non ho intelligenza umana;
3non ho imparato la sapienza e ignoro la scienza del Santo.
4Chi è salito al cielo e ne è sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello? Chi ha fissato tutti i confini della terra? Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai?
5Ogni parola di Dio è appurata; egli è uno scudo per chi ricorre a lui.
6Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
7Io ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia:
8tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza; ma fammi avere il cibo necessario,
9perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?», oppure, ridotto all'indigenza, non rubi e profani il nome del mio Dio.
10Non calunniare lo schiavo presso il padrone, perché egli non ti maledica e tu non ne porti la pena.
11C'è gente che maledice suo padre e non benedice sua madre.
12C'è gente che si crede pura, ma non si è lavata della sua lordura.
13C'è gente dagli occhi così alteri e dalle ciglia così altezzose!
14C'è gente i cui denti sono spade e i cui molari sono coltelli, per divorare gli umili eliminandoli dalla terra e i poveri in mezzo agli uomini.
15La sanguisuga ha due figlie: «Dammi! Dammi!». Tre cose non si saziano mai, anzi quattro non dicono mai: «Basta!»:
16gli inferi, il grembo sterile, la terra mai sazia d'acqua e il fuoco che mai dice: «Basta!».
17L'occhio che guarda con scherno il padre e disprezza l'obbedienza alla madre sia cavato dai corvi della valle e divorato dagli aquilotti.
18Tre cose mi sono difficili, anzi quattro, che io non comprendo:
19il sentiero dell'aquila nell'aria, il sentiero del serpente sulla roccia, il sentiero della nave in alto mare, il sentiero dell'uomo in una giovane.
20Tale è la condotta della donna adultera: mangia e si pulisce la bocca e dice: «Non ho fatto niente di male!».
21Per tre cose freme la terra, anzi quattro cose non può sopportare:
22uno schiavo che diventi re, uno stolto che abbia viveri in abbondanza,
23una donna gia trascurata da tutti che trovi marito e una schiava che prenda il posto della padrona.
24Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra, eppure sono i più saggi dei saggi:
25le formiche, popolo senza forza, che si provvedono il cibo durante l'estate;
26gli iràci, popolo imbelle, ma che hanno la tana sulle rupi;
27le cavallette, che non hanno un re, eppure marciano tutte insieme schierate;
28la lucertola, che si può prender con le mani, ma penetra anche nei palazzi dei re.
29Tre esseri hanno un portamento maestoso, anzi quattro sono eleganti nel camminare:
30il leone, il più forte degli animali, che non indietreggia davanti a nessuno;
31il gallo pettoruto e il caprone e un re alla testa del suo popolo.
32Se ti sei esaltato per stoltezza e se poi hai riflettuto, mettiti una mano sulla bocca,
33poiché, sbattendo il latte ne esce la panna, premendo il naso ne esce il sangue, spremendo la collera ne esce la lite.
Chapter 31
1Parole di Lemuèl, re di Massa, che sua madre gli insegnò.
2E che, figlio mio! E che, figlio delle mie viscere! E che, figlio dei miei voti!
3Non dare il tuo vigore alle donne, né i tuoi costumi a quelle che corrompono i re.
4Non conviene ai re, Lemuèl, non conviene ai re bere il vino, né ai principi bramare bevande inebrianti,
5per paura che, bevendo, dimentichino i loro decreti e tradiscano il diritto di tutti gli afflitti.
6Date bevande inebrianti a chi sta per perire e il vino a chi ha l'amarezza nel cuore.
7Beva e dimentichi la sua povertà e non si ricordi più delle sue pene.
8Apri la bocca in favore del muto in difesa di tutti gli sventurati.
9Apri la bocca e giudica con equità e rendi giustizia all'infelice e al povero.
10Una donna perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore.
11In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto.
12Essa gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita.
13Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani.
14Ella è simile alle navi di un mercante, fa venire da lontano le provviste.
15Si alza quando ancora è notte e prepara il cibo alla sua famiglia e dà ordini alle sue domestiche.
16Pensa ad un campo e lo compra e con il frutto delle sue mani pianta una vigna.
17Si cinge con energia i fianchi e spiega la forza delle sue braccia.
18E' soddisfatta, perché il suo traffico va bene, neppure di notte si spegne la sua lucerna.
19Stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le dita.
20Apre le sue mani al misero, stende la mano al povero.
21Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste.
22Si fa delle coperte, di lino e di porpora sono le sue vesti.
23Suo marito è stimato alle porte della città dove siede con gli anziani del paese.
24Confeziona tele di lino e le vende e fornisce cinture al mercante.
25Forza e decoro sono il suo vestito e se la ride dell'avvenire.
26Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà.
27Sorveglia l'andamento della casa; il pane che mangia non è frutto di pigrizia.
28I suoi figli sorgono a proclamarla beata e suo marito a farne l'elogio:
29«Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!».
30Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare.
31Datele del frutto delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.
Isaiah
Chapter 1
1Visione che Isaia, figlio di Amoz, ebbe su Giuda e su Gerusalemme nei giorni di Ozia, di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda.
2Udite, cieli; ascolta, terra, perché il Signore dice: «Ho allevato e fatto crescere figli, ma essi si sono ribellati contro di me.
3Il bue conosce il proprietario e l'asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende».
4Guai, gente peccatrice, popolo carico di iniquità! Razza di scellerati, figli corrotti! Hanno abbandonato il Signore, hanno disprezzato il Santo di Israele, si sono voltati indietro;
5perché volete ancora essere colpiti, accumulando ribellioni? La testa è tutta malata, tutto il cuore langue.
6Dalla pianta dei piedi alla testa non c'è in esso una parte illesa, ma ferite e lividure e piaghe aperte, che non sono state ripulite, né fasciate, né curate con olio.
7Il vostro paese è devastato, le vostre città arse dal fuoco. La vostra campagna, sotto i vostri occhi, la divorano gli stranieri; è una desolazione come Sòdoma distrutta.
8E' rimasta sola la figlia di Sion come una capanna in una vigna, come un casotto in un campo di cocomeri, come una città assediata.
9Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato un resto, gia saremmo come Sòdoma, simili a Gomorra.
10Udite la parola del Signore, voi capi di Sòdoma; ascoltate la dottrina del nostro Dio, popolo di Gomorra!
11«Che m'importa dei vostri sacrifici senza numero?» dice il Signore. «Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di giovenchi; il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco.
12Quando venite a presentarvi a me, chi richiede da voi che veniate a calpestare i miei atri?
13Smettete di presentare offerte inutili, l'incenso è un abominio per me; noviluni, sabati, assemblee sacre, non posso sopportare delitto e solennità.
14I vostri noviluni e le vostre feste io detesto, sono per me un peso; sono stanco di sopportarli.
15Quando stendete le mani, io allontano gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue.
16Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista. Cessate di fare il male,
17imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova».
18«Su, venite e discutiamo» dice il Signore. «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana.
19Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra.
20Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato».
21Come mai è diventata una prostituta la città fedele? Era piena di rettitudine, la giustizia vi dimorava; ora invece è piena di assassini!
22Il tuo argento è diventato scoria, il tuo vino migliore è diluito con acqua.
23I tuoi capi sono ribelli e complici di ladri; tutti sono bramosi di regali, ricercano mance, non rendono giustizia all'orfano e la causa della vedova fino a loro non giunge.
24Perciò, oracolo del Signore, Dio degli eserciti, il Potente di Israele: «Ah, esigerò soddisfazioni dai miei avversari, mi vendicherò dei miei nemici.
25Stenderò la mano su di te, purificherò nel crogiuolo le tue scorie, eliminerò da te tutto il piombo.
26Renderò i tuoi giudici come una volta, i tuoi consiglieri come al principio. Dopo, sarai chiamata città della giustizia, città fedele».
27Sion sarà riscattata con la giustizia, i suoi convertiti con la rettitudine.
28Tutti insieme finiranno in rovina ribelli e peccatori e periranno quanti hanno abbandonato il Signore.
29Vi vergognerete delle querce di cui vi siete compiaciuti, arrossirete dei giardini che vi siete scelti,
30poiché sarete come quercia dalle foglie avvizzite e come giardino senza acqua.
31Il forte diverrà come stoppa, la sua opera come scintilla; bruceranno tutte e due insieme e nessuno le spegnerà.
Chapter 2
1Ciò che Isaia, figlio di Amoz, vide riguardo a Giuda e a Gerusalemme.
2Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti.
3Verranno molti popoli e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore.
4Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra.
5Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore.
6Tu hai rigettato il tuo popolo, la casa di Giacobbe, perché rigurgitano di maghi orientali e di indovini come i Filistei; agli stranieri battono le mani.
7Il suo paese è pieno di argento e di oro, senza fine sono i suoi tesori; il suo paese è pieno di cavalli, senza numero sono i suoi carri.
8Il suo paese è pieno di idoli; adorano l'opera delle proprie mani, ciò che hanno fatto le loro dita.
9Perciò l'uomo sarà umiliato, il mortale sarà abbassato; tu non perdonare loro.
10Entra fra le rocce, nasconditi nella polvere, di fronte al terrore che desta il Signore, allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra.
11L'uomo abbasserà gli occhi orgogliosi, l'alterigia umana si piegherà; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno.
12Poiché ci sarà un giorno del Signore degli eserciti contro ogni superbo e altero, contro chiunque si innalza ad abbatterlo;
13contro tutti i cedri del Libano alti ed elevati, contro tutte le querce del Basan,
14contro tutti gli alti monti, contro tutti i colli elevati,
15contro ogni torre eccelsa, contro ogni muro inaccessibile,
16contro tutte le navi di Tarsis e contro tutte le imbarcazioni di lusso.
17Sarà piegato l'orgoglio degli uomini, sarà abbassata l'alterigia umana; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno
18e gli idoli spariranno del tutto.
19Rifugiatevi nelle caverne delle rocce e negli antri sotterranei, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra.
20In quel giorno ognuno getterà gli idoli d'argento e gli idoli d'oro, che si era fatto per adorarli, ai topi e ai pipistrelli,
21per entrare nei crepacci delle rocce e nelle spaccature delle rupi, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra.
22Guardatevi dunque dall'uomo, nelle cui narici non v'è che un soffio, perché in quale conto si può tenere?
Chapter 3
1Ecco infatti, il Signore, Dio degli eserciti, toglie a Gerusalemme e a Giuda ogni genere di sostegno, ogni riserva di pane e ogni sostentamento d'acqua,
2il prode e il guerriero, il giudice e il profeta, l'indovino e l'anziano,
3il capo di una cinquantina e il notabile, il consigliere e il mago sapiente e l'esperto di incantesimi.
4Io metterò come loro capi ragazzi, monelli li domineranno.
5Il popolo userà violenza: l'uno contro l'altro, individuo contro individuo; il giovane tratterà con arroganza l'anziano, lo spregevole, il nobile.
6Poiché uno afferra l'altro nella casa del padre: «Tu hai un mantello: sii nostro capo; prendi in mano questa rovina!».
7Ma quegli si alzerà in quel giorno per dire: «Non sono un medico; nella mia casa non c'è pane né mantello; non mi ponete a capo del popolo!».
8Certo, Gerusalemme va in rovina e Giuda crolla, perché la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore, fino ad offendere la vista della sua maestà divina.
9La loro parzialità verso le persone li condanna ed essi ostentano il peccato come Sòdoma: non lo nascondono neppure; disgraziati! Si preparano il male da se stessi.
10Beato il giusto, perché egli avrà bene, mangerà il frutto delle sue opere.
11Guai all'empio! Lo colpirà la sventura, secondo i misfatti delle sue mani avrà la mercede.
12Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia e le donne lo dominano. Popolo mio, le tue guide ti traviano, distruggono la strada che tu percorri.
13Il Signore appare per muovere causa, egli si presenta per giudicare il suo popolo.
14Il Signore inizia il giudizio con gli anziani e i capi del suo popolo: «Voi avete devastato la vigna; le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case.
15Qual diritto avete di opprimere il mio popolo, di pestare la faccia ai poveri?». Oracolo del Signore, Signore degli eserciti.
16Dice il Signore: «Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion e procedono a collo teso, ammiccando con gli occhi, e camminano a piccoli passi facendo tintinnare gli anelli ai piedi,
17perciò il Signore renderà tignoso il cranio delle figlie di Sion, il Signore denuderà le loro tempie».
18In quel giorno il Signore toglierà l'ornamento di fibbie, fermagli e lunette,
19orecchini, braccialetti, veli,
20bende, catenine ai piedi, cinture, boccette di profumi, amuleti,
21anelli, pendenti al naso,
22vesti preziose e mantelline, scialli, borsette,
23specchi, tuniche, cappelli e vestaglie.
24Invece di profumo ci sarà marciume, invece di cintura una corda, invece di ricci calvizie, invece di vesti eleganti uno stretto sacco, invece di bellezza bruciatura.
25«I tuoi prodi cadranno di spada, i tuoi guerrieri in battaglia».
26Si alzeranno lamenti e gemiti alle tue porte e tu, disabitata, giacerai a terra.
Chapter 4
1Sette donne afferreranno un uomo solo, in quel giorno, e diranno: «Ci nutriremo del nostro pane e indosseremo le nostre vesti; soltanto, lasciaci portare il tuo nome. Toglici la nostra vergogna».
2In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per gli scampati di Israele.
3Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme.
4Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito l'interno di Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato con lo spirito di giustizia e con lo spirito dello sterminio,
5allora verrà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutte le sue assemblee come una nube e come fumo di giorno, come bagliore di fuoco e fiamma di notte, perché sopra ogni cosa la gloria del Signore sarà come baldacchino.
6Una tenda fornirà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro i temporali e contro la pioggia.
Chapter 5
1Canterò per il mio diletto il mio cantico d'amore per la sua vigna. Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle.
2Egli l'aveva vangata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato scelte viti; vi aveva costruito in mezzo una torre e scavato anche un tino. Egli aspettò che producesse uva, ma essa fece uva selvatica.
3Or dunque, abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, siate voi giudici fra me e la mia vigna.
4Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto? Perché, mentre attendevo che producesse uva, essa ha fatto uva selvatica?
5Ora voglio farvi conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: toglierò la sua siepe e si trasformerà in pascolo; demolirò il suo muro di cinta e verrà calpestata.
6La renderò un deserto, non sarà potata né vangata e vi cresceranno rovi e pruni; alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
7Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti è la casa di Israele; gli abitanti di Giuda la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi.
8Guai a voi, che aggiungete casa a casa e unite campo a campo, finché non vi sia più spazio, e così restate soli ad abitare nel paese.
9Ho udito con gli orecchi il Signore degli eserciti: «Certo, molti palazzi diventeranno una desolazione, grandi e belli saranno senza abitanti».
10Poiché dieci iugeri di vigna produrranno solo un bat e un comer di seme produrrà un'efa.
11Guai a coloro che si alzano presto al mattino e vanno in cerca di bevande inebrianti e si attardano alla sera accesi in volto dal vino.
12Ci sono cetre e arpe, timpani e flauti e vino per i loro banchetti; ma non badano all'azione del Signore, non vedono l'opera delle sue mani.
13Perciò il mio popolo sarà deportato senza che neppure lo sospetti. I suoi grandi periranno di fame, il suo popolo sarà arso dalla sete.
14Pertanto gli inferi dilatano le fauci, spalancano senza misura la bocca. Vi precipitano dentro la nobiltà e il popolo, il frastuono e la gioia della città.
15L'uomo sarà umiliato, il mortale sarà abbassato, gli occhi dei superbi si abbasseranno.
16Sarà esaltato il Signore degli eserciti nel giudizio e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia.
17Allora vi pascoleranno gli agnelli come nei loro prati, sulle rovine brucheranno i capretti.
18Guai a coloro che si tirano addosso il castigo con corde da buoi e il peccato con funi da carro,
19che dicono: «Faccia presto, acceleri pure l'opera sua, perché la vediamo; si facciano più vicini e si compiano i progetti del Santo di Israele, perché li conosciamo».
20Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro.
21Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti.
22Guai a coloro che sono gagliardi nel bere vino, valorosi nel mescere bevande inebrianti,
23a coloro che assolvono per regali un colpevole e privano del suo diritto l'innocente.
24Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e una fiamma consuma la paglia, così le loro radici diventeranno un marciume e la loro fioritura volerà via come polvere, perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, hanno disprezzato la parola del Santo di Israele.
25Per questo è divampato lo sdegno del Signore contro il suo popolo, su di esso ha steso la sua mano per colpire; hanno tremato i monti, i loro cadaveri erano come lordura in mezzo alle strade. Con tutto ciò non si calma la sua ira e la sua mano resta ancora tesa.
26Egli alzerà un segnale a un popolo lontano e gli farà un fischio all'estremità della terra; ed ecco verrà veloce e leggero.
27Nessuno fra essi è stanco o inciampa, nessuno sonnecchia o dorme, non si scioglie la cintura dei suoi fianchi e non si slaccia il legaccio dei suoi sandali.
28Le sue frecce sono acuminate, e ben tesi tutti i suoi archi; gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre e le ruote dei suoi carri come un turbine.
29Il suo ruggito è come quello di una leonessa, ruggisce come un leoncello; freme e afferra la preda, la pone al sicuro, nessuno gliela strappa.
30Fremerà su di lui in quel giorno come freme il mare; si guarderà la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia e la luce sarà oscurata dalla caligine.
Chapter 6
1Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio.
2Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava.
3Proclamavano l'uno all'altro: Tutta la terra è piena della sua gloria».
4Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo.
5E dissi: perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti».
6Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare.
7Egli mi toccò la bocca e mi disse: perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato».
8Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».
9Egli disse: «Và e riferisci a questo popolo: osservate pure, ma senza conoscere.
10Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da esser guarito».
11Io dissi: «Fino a quando, Signore?». Egli rispose: le città, senza abitanti, le case senza uomini e la campagna resti deserta e desolata».
12Il Signore scaccerà la gente e grande sarà l'abbandono nel paese.
13Ne rimarrà una decima parte, ma di nuovo sarà preda della distruzione come una quercia e come un terebinto, di cui alla caduta resta il ceppo. Progenie santa sarà il suo ceppo.
Chapter 7
1Nei giorni di Acaz figlio di Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda, Rezìn re di Aram e Pekach figlio di Romelia, re di Israele, marciarono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla.
2Fu dunque annunziato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in Efraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano i rami del bosco per il vento.
3Il Signore disse a Isaia: «Và incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore sulla strada del campo del lavandaio.
4Tu gli dirai: Fà attenzione e stà tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumosi, per la collera di Rezìn degli Aramei e del figlio di Romelia.
5Poiché gli Aramei, Efraim e il figlio di Romelia hanno tramato il male contro di te, dicendo:
6Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl.
7Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà! [8a]Perché capitale di Aram è Damasco e capo di Damasco è Rezìn. [9a]Capitale di Efraim è Samaria e capo di Samaria il figlio di Romelia. [8b]Ancora sessantacinque anni ed Efraim cesserà di essere un popolo. [9b]Ma se non crederete, non avrete stabilità».
10Il Signore parlò ancora ad Acaz:
11«Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto».
12Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
13Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio?
14Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.
15Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene.
16Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonato il paese di cui temi i due re.
17Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Efraim si staccò da Giuda: manderà il re di Assiria».
18Avverrà in quel giorno: il Signore farà un fischio alle mosche che sono all'estremità dei canali di Egitto e alle api che si trovano in Assiria.
19Esse verranno e si poseranno tutte nelle valli ricche di burroni, nelle fessure delle rocce, su ogni cespuglio e su ogni pascolo.
20In quel giorno il Signore raderà con rasoio preso in affitto oltre il fiume, cioè il re assiro, il capo e il pelo del corpo, anche la barba toglierà via.
21Avverrà in quel giorno: ognuno alleverà una giovenca e due pecore.
22Per l'abbondanza del latte che faranno, si mangerà la panna; di panna e miele si ciberà ogni superstite in mezzo a questo paese.
23Avverrà in quel giorno: ogni luogo, dove erano mille viti valutate mille sicli d'argento, sarà preda dei rovi e dei pruni.
24Vi si entrerà armati di frecce e di arco, perché tutta la terra sarà rovi e pruni.
25In tutti i monti, che erano vangati con la vanga, non si passerà più per paura delle spine e dei rovi. Serviranno da pascolo per armenti e da luogo battuto dal gregge.
Chapter 8
1Il Signore mi disse: «Prenditi una grande tavoletta e scrivici con caratteri ordinari: A Mahèr-salàl-cash-baz».
2Io mi presi testimoni fidati, il sacerdote Uria e Zaccaria figlio di Iebarachìa.
3Poi mi unii alla profetessa, la quale concepì e partorì un figlio. Il Signore mi disse: «Chiamalo Mahèr-salàl-cash-baz,
4poiché, prima che il bambino sappia dire babbo e mamma, le ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re di Assiria».
5Il Signore mi disse di nuovo:
6«Poiché questo popolo ha rigettato le acque di Siloe, che scorrono piano, e trema per Rezìn e per il figlio di Romelia,
7per questo, ecco, il Signore gonfierà contro di loro le acque del fiume, impetuose e abbondanti: cioè il re assiro con tutto il suo splendore, irromperà in tutti i suoi canali e strariperà da tutte le sue sponde.
8Penetrerà in Giuda, lo inonderà e lo attraverserà fino a giungere al collo. Le sue ali distese copriranno tutta l'estensione del tuo paese, Emmanuele.
9Sappiatelo, popoli: sarete frantumati; ascoltate voi tutte, nazioni lontane, cingete le armi e sarete frantumate.
10Preparate un piano, sarà senza effetti; fate un proclama, non si realizzerà, perché Dio è con noi».
11Poiché così il Signore mi disse, quando mi aveva preso per mano e mi aveva proibito di incamminarmi nella via di questo popolo:
12«Non chiamate congiura ciò che questo popolo chiama congiura, non temete ciò che esso teme e non abbiate paura».
13Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo. Egli sia l'oggetto del vostro timore, della vostra paura.
14Egli sarà laccio e pietra d'inciampo e scoglio che fa cadere per le due case di Israele, laccio e trabocchetto per chi abita in Gerusalemme.
15Tra di loro molti inciamperanno, cadranno e si sfracelleranno, saranno presi e catturati.
16Si chiuda questa testimonianza, si sigilli questa rivelazione nel cuore dei miei discepoli.
17Io ho fiducia nel Signore, che ha nascosto il volto alla casa di Giacobbe, e spero in lui.
18Ecco, io e i figli che il Signore mi ha dato, siamo segni e presagi per Israele da parte del Signore degli eserciti, che abita sul monte Sion.
19Quando vi diranno: «Interrogate gli spiriti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. Forse un popolo non deve consultare i suoi dei? Per i vivi consultare i morti?»,
20attenetevi alla rivelazione, alla testimonianza. Certo, faranno questo discorso che non offre speranza d'aurora.
21Egli si aggirerà nel paese oppresso e affamato, e, quando sarà affamato e preso dall'ira, maledirà il suo re e il suo dio. Guarderà in alto
22e rivolgerà lo sguardo sulla terra ed ecco angustia e tenebre e oscurità desolante. Ma la caligine sarà dissipata,
23poiché non ci sarà più oscurità dove ora è angoscia. renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano e la curva di Goim.
Chapter 9
1Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse.
2Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si gioisce quando si spartisce la preda.
3Poiché il giogo che gli pesava e la sbarra sulle sue spalle, il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato come al tempo di Madian.
4Poiché ogni calzatura di soldato nella mischia e ogni mantello macchiato di sangue sarà bruciato, sarà esca del fuoco.
5Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace;
6grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
7Una parola mandò il Signore contro Giacobbe, essa cadde su Israele.
8La conoscerà tutto il popolo, gli Efraimiti e gli abitanti di Samaria, che dicevano nel loro orgoglio e nell'arroganza del loro cuore:
9«I mattoni sono caduti, ricostruiremo in pietra; i sicomori sono stati abbattuti, li sostituiremo con cedri».
10Il Signore suscitò contro questo popolo i suoi nemici, stimolò i suoi avversari:
11gli Aramei dall'oriente, da occidente i Filistei che divorano Israele a grandi morsi. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa.
12Il popolo non è tornato a chi lo percuoteva; non ha ricercato il Signore degli eserciti.
13Pertanto il Signore ha amputato a Israele capo e coda, palma e giunco in un giorno.
14L'anziano e i notabili sono il capo, il profeta, maestro di menzogna, è la coda.
15Le guide di questo popolo lo hanno fuorviato e i guidati si sono perduti.
16Perciò il Signore non avrà pietà dei suoi giovani, non si impietosirà degli orfani e delle vedove, perché tutti sono empi e perversi; ogni bocca proferisce parole stolte. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa.
17Brucia l'iniquità come fuoco che divora rovi e pruni, divampa nel folto della selva, da dove si sollevano colonne di fumo.
18Per l'ira del Signore brucia la terra e il popolo è come un'esca per il fuoco; nessuno ha pietà del proprio fratello.
19Dilania a destra, ma è ancora affamato, mangia a sinistra, ma senza saziarsi; ognuno mangia la carne del suo vicino.
20Manàsse contro Efraim ed Efraim contro Manàsse, tutti e due insieme contro Giuda. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa.
Chapter 10
1Guai a coloro che fanno decreti iniqui e scrivono in fretta sentenze oppressive,
2per negare la giustizia ai miseri e per frodare del diritto i poveri del mio popolo, per fare delle vedove la loro preda e per spogliare gli orfani.
3Ma che farete nel giorno del castigo, quando da lontano sopraggiungerà la rovina? A chi ricorrerete per protezione? Dove lascerete la vostra ricchezza?
4Non vi resterà che piegarvi tra i prigionieri o cadere tra i morti. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa.
5Oh! Assiria, verga del mio furore, bastone del mio sdegno.
6Contro una nazione empia io la mando e la comando contro un popolo con cui sono in collera perché lo saccheggi, lo depredi e lo calpesti come fango di strada.
7Essa però non pensa così e così non giudica il suo cuore, ma vuole distruggere e annientare non poche nazioni.
8Anzi dice: «Forse i miei capi non sono altrettanti re?
9Forse come Càrchemis non è anche Calne? Come Arpad non è forse Amat? Come Damasco non è forse Samaria?
10Come la mia mano ha raggiunto quei regni degli idoli, le cui statue erano più numerose di quelle di Gerusalemme e di Samaria,
11non posso io forse, come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, fare anche a Gerusalemme e ai suoi simulacri?».
12Quando il Signore avrà terminato tutta l'opera sua sul monte Sion e a Gerusalemme, punirà l'operato orgoglioso della mente del re di Assiria e ciò di cui si gloria l'alterigia dei suoi occhi.
13Poiché ha detto: e con la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini dei popoli e ho saccheggiato i loro tesori, ho abbattuto come un gigante coloro che sedevano sul trono.
14La mia mano, come in un nido, ha scovato la ricchezza dei popoli. Come si raccolgono le uova abbandonate, così ho raccolto tutta la terra; non vi fu battito d'ala, nessuno apriva il becco o pigolava».
15Può forse vantarsi la scure con chi taglia per suo mezzo o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia? Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna e una verga sollevare ciò che non è di legno!
16Perciò il Signore, Dio degli eserciti, manderà una peste contro le sue più valide milizie; sotto ciò che è sua gloria arderà un bruciore come bruciore di fuoco; [18b]esso consumerà anima e corpo e sarà come un malato che sta spegnendosi.
17La luce di Israele diventerà un fuoco, il suo santuario una fiamma; essa divorerà e consumerà rovi e pruni in un giorno, [18a]la magnificenza della sua selva e del suo giardino;
19il resto degli alberi nella selva si conterà facilmente, persino un ragazzo potrebbe farne il conto.
20In quel giorno il resto di Israele e i superstiti della casa di Giacobbe non si appoggeranno più su chi li ha percossi, ma si appoggeranno sul Signore, sul Santo di Israele, con lealtà.
21Tornerà il resto, il resto di Giacobbe, al Dio forte.
22Poiché anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come la sabbia del mare, solo un suo resto ritornerà; è decretato uno sterminio che farà traboccare la giustizia,
23poiché un decreto di rovina eseguirà il Signore, Dio degli eserciti, su tutta la regione.
24Pertanto così dice il Signore, Dio degli eserciti: «Popolo mio, che abiti in Sion, non temere l'Assiria che ti percuote con la verga e alza il bastone contro di te come gia l'Egitto.
25Perché ancora un poco, ben poco, e il mio sdegno avrà fine; la mia ira li annienterà».
26Contro di essa il Signore degli eserciti agiterà il flagello, come quando colpì Madian sulla rupe dell'Oreb; alzerà la sua verga sul mare come fece con l'Egitto.
27In quel giorno sarà tolto il suo fardello dalla tua spalla e il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo.
28raggiunge Aiàt, attraversa Migròn, in Micmàs depone il bagaglio.
29Attraversano il passo; in Gheba si accampano; Rama trema, fugge Gàbaa di Saul.
30Grida con tutta la tua voce, Bat-Gallìm, stà attenta, Làisa, rispondile, Anatòt!
31Madmenà è in fuga, e alla fuga si danno gli abitanti di Ghebim.
32Oggi stesso farà sosta a Nob, agiterà la mano verso il monte della figlia di Sion, verso il colle di Gerusalemme.
33Ecco il Signore, Dio degli eserciti, che strappa i rami con fracasso; le punte più alte sono troncate, le cime sono abbattute.
34E' reciso con il ferro il folto della selva e il Libano cade con la sua magnificenza.
Chapter 11
1Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici.
2Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore.
3Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire;
4ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
5Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
6Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà.
7La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
8Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
9Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare.
10In quel giorno la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli, le genti la cercheranno con ansia, la sua dimora sarà gloriosa.
11In quel giorno il Signore stenderà di nuovo la mano per riscattare il resto del suo popolo superstite dall'Assiria e dall'Egitto, da Patròs, dall'Etiopia e dall'Elam, da Sènnaar e da Amat e dalle isole del mare.
12Egli alzerà un vessillo per le nazioni e raccoglierà gli espulsi di Israele; radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra.
13Cesserà la gelosia di Efraim e gli avversari di Giuda saranno sterminati; Efraim non invidierà più Giuda e Giuda non osteggerà più Efraim.
14Voleranno verso occidente contro i Filistei, saccheggeranno insieme le tribù dell'oriente, stenderanno le mani su Edom e su Moab e gli Ammoniti saranno loro sudditi.
15Il Signore prosciugherà il golfo del mare d'Egitto e stenderà la mano contro il fiume con la potenza del suo soffio, e lo dividerà in sette bracci così che si possa attraversare con i sandali.
16Si formerà una strada per il resto del suo popolo che sarà superstite dall'Assiria, come ce ne fu una per Israele quando uscì dal paese d'Egitto.
Chapter 12
1Tu dirai in quel giorno: «Ti ringrazio, Signore; tu eri in collera con me, ma la tua collera si è calmata e tu mi hai consolato.
2Ecco, Dio è la mia salvezza; io confiderò, non temerò mai, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza.
3Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza».
4In quel giorno direte: «Lodate il Signore, invocate il suo nome; manifestate tra i popoli le sue meraviglie, proclamate che il suo nome è sublime.
5Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose, ciò sia noto in tutta la terra.
6Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele».
Chapter 13
1Oracolo su Babilonia, ricevuto in visione da Isaia figlio di Amoz.
2Su un monte brullo issate un segnale, alzate per essi un grido; fate cenni con la mano perché varchino le porte dei principi.
3Io ho dato un ordine ai miei consacrati; ho chiamato i miei prodi a strumento del mio sdegno, entusiasti della mia grandezza.
4Rumore di folla sui monti, simile a quello di un popolo immenso. Rumore fragoroso di regni, di nazioni radunate. Il Signore degli eserciti passa in rassegna un esercito di guerra.
5Vengono da un paese lontano, dall'estremo orizzonte, il Signore e gli strumenti della sua collera, per devastare tutto il paese.
6Urlate, perché è vicino il giorno del Signore; esso viene come una devastazione da parte dell'Onnipotente.
7Perciò tutte le braccia sono fiacche, ogni cuore d'uomo viene meno;
8sono costernati, spasimi e dolori li prendono, si contorcono come una partoriente; ognuno osserva sgomento il suo vicino; i loro volti sono volti di fiamma.
9Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile, con sdegno, ira e furore, per fare della terra un deserto, per sterminare i peccatori.
10Poiché le stelle del cielo e la costellazione di Orione non daranno più la loro luce; il sole si oscurerà al suo sorgere e la luna non diffonderà la sua luce.
11Io punirò il mondo per il male, gli empi per la loro iniquità; farò cessare la superbia dei protervi e umilierò l'orgoglio dei tiranni.
12Renderò l'uomo più raro dell'oro e i mortali più rari dell'oro di Ofir.
13Allora farò tremare i cieli e la terra si scuoterà dalle fondamenta per lo sdegno del Signore degli eserciti, nel giorno della sua ira ardente.
14Allora, come una gazzella impaurita e come un gregge che nessuno raduna, ognuno si dirigerà verso il suo popolo, ognuno correrà verso la sua terra.
15Quanti saranno trovati, saranno trafitti, quanti saranno presi, periranno di spada.
16I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi; saranno saccheggiate le loro case, disonorate le loro mogli.
17Ecco, io eccito contro di loro i Medi che non pensano all'argento, né si curano dell'oro.
18Con i loro archi abbatteranno i giovani, non avranno pietà dei piccoli appena nati, i loro occhi non avranno pietà dei bambini.
19Babilonia, perla dei regni, splendore orgoglioso dei Caldei, sarà come Sòdoma e Gomorra sconvolte da Dio.
20Non sarà abitata mai più né popolata di generazione in generazione. L'Arabo non vi pianterà la sua tenda né i pastori vi faranno sostare i greggi.
21Ma vi si stabiliranno gli animali del deserto, i gufi riempiranno le loro case, vi faranno dimora gli struzzi, vi danzeranno i sàtiri.
22Ululeranno le iene nei loro palazzi, gli sciacalli nei loro edifici lussuosi. La sua ora si avvicina, i suoi giorni non saranno prolungati.
Chapter 14
1Il Signore infatti avrà pietà di Giacobbe e si sceglierà ancora Israele e li ristabilirà nel loro paese. A loro si uniranno gli stranieri, che saranno incorporati nella casa di Giacobbe.
2I popoli li accoglieranno e li ricondurranno nel loro paese e se ne impossesserà la casa di Israele nel paese del Signore come schiavi e schiave; così faranno prigionieri coloro che li avevano resi schiavi e domineranno i loro avversari.
3In quel giorno il Signore ti libererà dalle tue pene e dal tuo affanno e dalla dura schiavitù con la quale eri stato asservito.
4Allora intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai: è finita l'arroganza!
5Il Signore ha spezzato la verga degli iniqui, il bastone dei dominatori,
6di colui che percuoteva i popoli nel suo furore, con colpi senza fine, che dominava con furia le genti con una tirannia senza respiro.
7Riposa ora tranquilla tutta la terra ed erompe in grida di gioia.
8Persino i cipressi gioiscono riguardo a te e anche i cedri del Libano: Da quando tu sei prostrato, non salgono più i tagliaboschi contro di noi.
9Gli inferi di sotto si agitano per te, per venirti incontro al tuo arrivo; per te essi svegliano le ombre, tutti i dominatori della terra, e fanno sorgere dai loro troni tutti i re delle nazioni.
10Tutti prendono la parola per dirti: Anche tu sei stato abbattuto come noi, sei diventato uguale a noi.
11Negli inferi è precipitato il tuo fasto, la musica delle tue arpe; sotto di te v'è uno strato di marciume, tua coltre sono i vermi.
12Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli?
13Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote del settentrione.
14Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo.
15E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso!
16Quanti ti vedono ti guardano fisso, ti osservano attentamente. E' questo l'individuo che sconvolgeva la terra, che faceva tremare i regni,
17che riduceva il mondo a un deserto, che ne distruggeva le città, che non apriva ai suoi prigionieri la prigione?
18Tutti i re dei popoli, tutti riposano con onore, ognuno nella sua tomba.
19Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro, come un virgulto spregevole; sei circondato da uccisi trafitti da spada, come una carogna calpestata. A coloro che sono scesi in una tomba di pietre
20tu non sarai unito nella sepoltura, perché hai rovinato il tuo paese, hai assassinato il tuo popolo; non sarà più nominata la discendenza dell'iniquo.
21Preparate il massacro dei suoi figli a causa dell'iniquità del loro padre e non sorgano più a conquistare la terra e a riempire il mondo di rovine».
22Io insorgerò contro di loro - parola del Signore degli eserciti -, sterminerò il nome di Babilonia e il resto, la prole e la stirpe - oracolo del Signore -.
23Io la ridurrò a dominio dei ricci, a palude stagnante; la scoperò con la scopa della distruzione - oracolo del Signore degli eserciti -.
24Il Signore degli eserciti ha giurato: «In verità come ho pensato, accadrà e succederà come ho deciso.
25Io spezzerò l'Assiro nella mia terra e sui miei monti lo calpesterò. Allora sparirà da loro il suo giogo, il suo peso dalle loro spalle».
26Questa è la decisione presa per tutta la terra e questa è la mano stesa su tutte le genti.
27Poiché il Signore degli eserciti lo ha deciso; chi potrà renderlo vano? La sua mano è stesa, chi gliela farà ritirare?
28Nell'anno in cui morì il re Acaz fu comunicato questo oracolo:
29«Non gioire, Filistea tutta, perché si è spezzata la verga di chi ti percuoteva. Poiché dalla radice del serpe uscirà una vipera e il suo frutto sarà un drago alato.
30I poveri pascoleranno sui miei prati e i miseri vi riposeranno tranquilli; ma farò morire di fame la tua stirpe e ucciderò il tuo resto.
31Urla, porta; grida, città; trema, Filistea tutta, perché dal settentrione si alza il fumo e nessuno si sbanda dalle sue schiere».
32Che si risponderà ai messaggeri delle nazioni? «Il Signore ha fondato Sion e in essa si rifugiano gli oppressi del suo popolo».
Chapter 15
1Oracolo su Moab. Ar-Moab è stata distrutta; è stata devastata di notte, Kir-Moab è stata distrutta.
2E' salita la gente di Dibon sulle alture, per piangere; su Nebo e su Màdaba Moab innalza un lamento; ogni testa è stata rasata, ogni barba è stata tagliata.
3Nelle sue strade si indossa il sacco, sulle sue terrazze si fa il lamento. Nelle sue piazze ognuno si lamenta, si scioglie in lacrime.
4Emettono urla Chesbòn ed Elealè, le loro grida giungono fino a Iàas. Per questo tremano le viscere di Moab, freme la sua anima.
5Il cuore di Moab geme; i suoi fuggiaschi giungono fino a Zoar. Ah, la salita di Luchìt salgono piangendo. Sulla via di Coronàim mandano grida strazianti.
6Le acque di Nimrìm sono un deserto, l'erba si è seccata, finita è la pastura; non c'è più nulla di verde.
7Per questo fanno provviste, le loro riserve trasportano al di là del torrente dei Salici.
8Risuonano grida per tutto il territorio di Moab; fino a Eglaim giunge il suo urlo, fino a Bir-Elim il suo urlo.
9Le acque di Dimòn sono piene di sangue, eppure colpirò Dimòn con altri mali; un leone per i fuggiaschi di Moab e per il resto del paese.
Chapter 16
1Mandate l'agnello al signore del paese, dalla rupe verso il deserto al monte della figlia di Sion.
2Come un uccello fuggitivo, come una nidiata dispersa saranno le figlie di Moab ai guadi dell'Arnon.
3Dacci un consiglio, prendi una decisione! Rendi come la notte la tua ombra in pieno mezzogiorno; nascondi i dispersi, non tradire i fuggiaschi.
4Siano tuoi ospiti i dispersi di Moab; sii loro rifugio di fronte al devastatore. Quando sarà estinto il tiranno e finita la devastazione, scomparso il distruttore della regione,
5allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine, vi siederà con tutta fedeltà, nella tenda di Davide, un giudice sollecito del diritto e pronto alla giustizia.
6Abbiamo udito l'orgoglio di Moab, l'orgogliosissimo, la sua alterigia, la sua superbia, la sua tracotanza, la vanità delle sue chiacchiere.
7Per questo i Moabiti innalzano un lamento per Moab, si lamentano tutti; per le focacce di uva di Kir-Carèset gemono tutti costernati.
8Sono squallidi i campi di Chesbòn, languiscono le viti di Sibmà. Signori di popoli ne hanno spezzato i tralci che raggiungevano Iazèr, penetravano fin nel deserto; i loro rami si estendevano liberamente, giungevano al mare.
9Per questo io piangerò con il pianto di Iazèr sui vigneti di Sibmà. Ti inonderò con le mie lacrime, Chesbòn, Elealè, perché sui tuoi frutti e sulla tua vendemmia è piombato il grido dei vignaioli.
10Sono scomparse gioia e allegria dai frutteti; nelle vigne non si levano più lieti clamori, né si grida più allegramente. Il vino nei tini nessuno lo ammosta, l'evviva di gioia è cessato.
11Perciò le mie viscere fremono per Moab come una cetra, il mio intimo freme per Kir-Carèset.
12Moab si mostrerà e si stancherà sulle alture, verrà nel suo santuario per pregare, ma senza successo.
13Questo è il messaggio che pronunziò un tempo il Signore su Moab.
14Ma ora il Signore dice: «In tre anni, come gli anni di un salariato, sarà deprezzata la gloria di Moab con tutta la sua numerosa popolazione. Ne rimarrà solo un resto, piccolo e impotente».
Chapter 17
1Oracolo su Damasco. diverrà un cumulo di rovine.
2Le sue borgate saranno abbandonate per sempre; saranno pascolo dei greggi che vi riposeranno senza esserne scacciati.
3A Efraim sarà tolta la cittadella, a Damasco la sovranità. Al resto degli Aramei toccherà la stessa sorte della gloria degli Israeliti, oracolo del Signore degli eserciti.
4In quel giorno verrà ridotta la gloria di Giacobbe e la pinguedine delle sue membra dimagrirà.
5Avverrà come quando il mietitore prende una manciata di steli, e con l'altro braccio falcia le spighe, come quando si raccolgono le spighe nella valle dei Rèfaim,
6Vi resteranno solo racimoli, come alla bacchiatura degli ulivi: due o tre bacche sulla cima dell'albero, quattro o cinque sui rami da frutto. Oracolo del Signore, Dio di Israele.
7In quel giorno si volgerà l'uomo al suo creatore e i suoi occhi guarderanno al Santo di Israele.
8Non si volgerà agli altari, lavoro delle sue mani; non guarderà ciò che fecero le sue dita, i pali sacri e gli altari per l'incenso.
9In quel giorno avverrà alle tue fortezze come alle città abbandonate che l'Eveo e l'Amorreo evacuarono di fronte agli Israeliti e sarà una desolazione.
10Perché hai dimenticato Dio tuo salvatore e non ti sei ricordato della Roccia, tua fortezza. Tu pianti perciò piante amene e innesti tralci stranieri;
11di giorno le pianti, le vedi crescere e al mattino vedi fiorire i tuoi semi, ma svanirà il raccolto in un giorno di malattia e di dolore insanabile.
12Ah, il rumore di popoli immensi, rumore come il mugghio dei mari, fragore di nazioni come lo scroscio di acque che scorrono veementi.
13Le nazioni fanno fragore come il fragore di molte acque, ma il Signore le minaccia, esse fuggono lontano; come pula sono disperse sui monti dal vento e come mulinello di polvere dinanzi al turbine.
14Alla sera, ecco era tutto uno spavento, prima del mattino non è gia più. Questo è il destino dei nostri predatori e la sorte dei nostri saccheggiatori.
Chapter 18
1Ah! paese dagli insetti ronzanti, che ti trovi oltre i fiumi di Etiopia,
2che mandi ambasciatori per mare, in canotti di papiro sulle acque: «Andate, messaggeri veloci, verso un popolo alto e abbronzato, verso un popolo temuto ora e sempre, un popolo potente e vittorioso, il cui paese è solcato da fiumi».
3O voi tutti abitanti del mondo, che dimorate sulla terra, appena si alzerà un segnale sui monti, guardatelo! Appena squillerà la tromba, ascoltatela!
4Poiché questo mi ha detto il Signore: «Io osserverò tranquillo dalla mia dimora, come il calore sereno alla luce del sole, come una nube di rugiada al calore della mietitura».
5Poiché prima della raccolta, quando la fioritura è finita e il fiore è diventato un grappolo maturo, egli taglierà i tralci con roncole, strapperà e getterà via i pampini.
6Saranno abbandonati tutti insieme agli avvoltoi dei monti e alle bestie selvatiche; su di essi gli avvoltoi passeranno l'estate su di essi tutte le bestie selvatiche passeranno l'inverno.
7In quel tempo saranno portate offerte al Signore degli eserciti da un popolo alto e abbronzato, da un popolo temuto ora e sempre, da un popolo potente e vittorioso, il cui paese è solcato da fiumi, saranno portate nel luogo dove è invocato il nome del Signore degli eserciti, sul monte Sion.
Chapter 19
1Oracolo sull'Egitto. ed entra in Egitto. Crollano gli idoli d'Egitto davanti a lui e agli Egiziani vien meno il cuore nel petto.
2Aizzerò gli Egiziani contro gli Egiziani: combatterà fratello contro fratello, uomo contro uomo, città contro città, regno contro regno.
3Gli Egiziani perderanno il senno e io distruggerò il loro consiglio; per questo ricorreranno agli idoli e ai maghi, ai negromanti e agli indovini.
4Ma io metterò gli Egiziani in mano a un duro padrone, un re crudele li dominerà. Oracolo del Signore, Dio degli eserciti.
5Si prosciugheranno le acque del mare, il fiume si inaridirà e seccherà.
6I suoi canali diventeranno putridi, diminuiranno e seccheranno i torrenti dell'Egitto, canne e giunchi ingialliranno.
7I giunchi sulle rive e alla foce del Nilo e tutti i seminati del Nilo seccheranno, saranno dispersi dal vento, non saranno più.
8I pescatori si lamenteranno, gemeranno quanti gettano l'amo nel Nilo, quanti stendono le reti sull'acqua saranno desolati.
9Saranno delusi i lavoratori del lino, le cardatrici e i tessitori impallidiranno;
10i tessitori saranno avviliti, tutti i salariati saranno costernati.
11Quanto sono stolti i principi di Tanis! I più saggi consiglieri del faraone sono uno stupido consiglio. Come osate dire al faraone: «Sono figlio di saggi, figlio di re antichi»?
12Dove sono, dunque, i tuoi saggi? Ti rivelino e manifestino quanto ha deciso il Signore degli eserciti a proposito dell'Egitto.
13Stolti sono i principi di Tanis; si ingannano i principi di Menfi. Hanno fatto traviare l'Egitto i capi delle sue tribù.
14Il Signore ha mandato in mezzo a loro uno spirito di smarrimento; essi fanno smarrire l'Egitto in ogni impresa, come barcolla un ubriaco nel vomito.
15Non riuscirà all'Egitto qualunque opera faccia: il capo o la coda, la palma o il giunco.
16In quel giorno gli Egiziani diventeranno come femmine, tremeranno e temeranno all'agitarsi della mano che il Signore degli eserciti agiterà contro di loro.
17Il paese di Giuda sarà il terrore degli Egiziani; quando se ne parlerà, ne avranno spavento, a causa del proposito che il Signore degli eserciti ha formulato sopra di esso.
18In quel giorno ci saranno cinque città nell'Egitto che parleranno la lingua di Canaan e giureranno per il Signore degli eserciti; una di esse si chiamerà Città del sole.
19In quel giorno ci sarà un altare dedicato al Signore in mezzo al paese d'Egitto e una stele in onore del Signore presso la sua frontiera:
20sarà un segno e una testimonianza per il Signore degli eserciti nel paese d'Egitto. Quando, di fronte agli avversari, invocheranno il Signore, allora egli manderà loro un salvatore che li difenderà e li libererà.
21Il Signore si rivelerà agli Egiziani e gli Egiziani riconosceranno in quel giorno il Signore, lo serviranno con sacrifici e offerte, faranno voti al Signore e li adempiranno.
22Il Signore percuoterà ancora gli Egiziani ma, una volta colpiti, li risanerà. Essi faranno ritorno al Signore ed egli si placherà e li risanerà.
23In quel giorno ci sarà una strada dall'Egitto verso l'Assiria; l'Assiro andrà in Egitto e l'Egiziano in Assiria; gli Egiziani serviranno il Signore insieme con gli Assiri.
24In quel giorno Israele sarà il terzo con l'Egitto e l'Assiria, una benedizione in mezzo alla terra.
25Li benedirà il Signore degli eserciti: «Benedetto sia l'Egiziano mio popolo, l'Assiro opera delle mie mani e Israele mia eredità».
Chapter 20
1Nell'anno in cui il Tartàn, mandato ad Asdòd da Sargon re di Assiria, giunse ad Asdòd, la assalì e la prese.
2In quel tempo il Signore disse per mezzo di Isaia figlio di Amoz: «Và, sciogliti il sacco dai fianchi e togliti i sandali dai piedi!». Così egli fece, andando spoglio e scalzo.
3Il Signore poi disse: «Come il mio servo Isaia è andato spoglio e scalzo per tre anni, come segno e simbolo per l'Egitto e per l'Etiopia,
4così il re di Assiria condurrà i prigionieri d'Egitto e i deportati dell'Etiopia, giovani e vecchi, spogli e scalzi e con le natiche scoperte, vergogna per l'Egitto.
5Allora saranno abbattuti e confusi a causa dell'Etiopia, loro speranza, e a causa dell'Egitto, di cui si vantavano.
6In quel giorno gli abitanti di questo lido diranno: Ecco che cosa è successo al paese al quale ci eravamo rivolti e nel quale cercavamo rifugio per essere aiutati e liberati dal re di Assiria! Ora come ci salveremo?».
Chapter 21
1Oracolo sul deserto del mare. così egli viene dal deserto, da una terra orribile.
2Una visione angosciosa mi fu mostrata: il saccheggiatore che saccheggia, il distruttore che distrugge. Salite, o Elamiti, assediate, o Medi! Io faccio cessare ogni gemito.
3Per questo i miei reni tremano, mi hanno colto i dolori come di una partoriente; sono troppo sconvolto per udire, troppo sbigottito per vedere.
4Smarrito è il mio cuore, la costernazione mi invade; il crepuscolo tanto desiderato diventa il mio terrore.
5Si prepara la tavola, si stende la tovaglia, si mangia, si beve. «Alzatevi, o capi, ungete gli scudi!».
6Poiché così mi ha detto il Signore: «Và, metti una sentinella che annunzi quanto vede.
7Se vede cavalleria, coppie di cavalieri, gente che cavalca asini, gente che cavalca cammelli, osservi attentamente, con grande attenzione».
8La vedetta ha gridato: «Al posto di osservazione, Signore, io sto sempre, tutto il giorno, e nel mio osservatorio sto in piedi, tutta la notte.
9Ecco, arriva una schiera di cavalieri, coppie di cavalieri». Essi esclamano e dicono: «E' caduta, è caduta Babilonia! Tutte le statue dei suoi dèi sono a terra, in frantumi».
10O popolo mio, calpestato, che ho trebbiato come su un'aia, ciò che ho udito dal Signore degli eserciti, Dio di Israele, a voi ho annunziato.
11Oracolo sull'Idumea. «Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?».
12La sentinella risponde: «Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!».
13Oracolo sull'Arabia. carovane di Dedan;
14andando incontro agli assetati, portate acqua. Abitanti del paese di Tema, presentatevi ai fuggiaschi con pane per loro.
15Perché essi fuggono di fronte alle spade, di fronte alla spada affilata, di fronte all'arco teso, di fronte al furore della battaglia.
16Poiché mi ha detto il Signore: «Ancora un anno, contato alla maniera degli anni di un salariato, e scomparirà tutta la potenza gloriosa di Kedàr.
17E il numero degli archi dei prodi di Kedàr resterà molto esiguo, perché il Signore Dio di Israele ha parlato».
Chapter 22
1Oracolo sulla valle della Visione. Che hai tu dunque, che sei salita tutta sulle terrazze,
2città rumorosa e tumultuante, città gaudente? I tuoi caduti non sono caduti di spada né sono morti in battaglia.
3Tutti i tuoi capi sono fuggiti insieme, fatti prigionieri senza un tiro d'arco; tutti i tuoi prodi sono stati catturati insieme, o fuggirono lontano.
4Per questo dico: «Stornate lo sguardo da me, che io pianga amaramente; non cercate di consolarmi per la desolazione della figlia del mio popolo».
5Poiché è un giorno di panico, di distruzione e di smarrimento, voluto dal Signore, Dio degli eserciti. Nella valle della Visione un diroccare di mura e un invocare aiuto verso i monti.
6Gli Elamiti hanno preso la faretra; gli Aramei montano i cavalli, Kir ha tolto il fodero allo scudo.
7Le migliori tra le tue valli sono piene di carri; i cavalieri si sono disposti contro la porta.
8Così egli toglie la protezione di Giuda. Voi guardavate in quel giorno alle armi del palazzo della Foresta;
9le brecce della città di Davide avete visto quante fossero; avete raccolto le acque della piscina inferiore,
10avete contato le case di Gerusalemme e demolito le case per fortificare le mura;
11avete costruito un serbatoio fra i due muri per le acque della piscina vecchia; ma voi non avete guardato a chi ha fatto queste cose, né avete visto chi ha preparato ciò da tempo.
12Vi invitava il Signore, Dio degli eserciti, in quel giorno al pianto e al lamento, a rasarvi il capo e a vestire il sacco.
13Ecco invece si gode e si sta allegri, si sgozzano buoi e si scannano greggi, si mangia carne e si beve vino: «Si mangi e si beva, perché domani moriremo!».
14Ma il Signore degli eserciti si è rivelato ai miei orecchi: «Certo non sarà espiato questo vostro peccato, finché non sarete morti», dice il Signore, Dio degli eserciti.
15Così dice il Signore, Dio degli eserciti: «Rècati da questo ministro, presso Sebnà, il maggiordomo, [16b]che si taglia in alto il sepolcro e si scava nella rupe la tomba: [16a]Che cosa possiedi tu qui e chi hai tu qui, che ti stai scavando qui un sepolcro?
17Ecco, il Signore ti scaglierà giù a precipizio, o uomo, ti afferrerà saldamente,
18ti rotolerà ben bene a rotoli come palla, verso un esteso paese. Là morirai e là finiranno i tuoi carri superbi, o ignominia del palazzo del tuo padrone!
19Ti toglierò la carica, ti rovescerò dal tuo posto.
20In quel giorno chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkia;
21lo rivestirò con la tua tunica, lo cingerò della tua sciarpa e metterò il tuo potere nelle sue mani. Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per il casato di Giuda.
22Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide; se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire.
23Lo conficcherò come un paletto in luogo solido e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre.
24A lui attaccheranno ogni gloria della casa di suo padre: discendenti e nipoti, ogni vaso anche piccolo, dalle tazze alle anfore».
25In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - cederà il paletto conficcato in luogo solido, si spezzerà, cadrà e andrà in frantumi tutto ciò che vi era appeso, perché il Signore ha parlato.
Chapter 23
1Oracolo su Tiro. perché è stato distrutto il vostro rifugio! Mentre tornavano dal paese dei Kittim, ne fu data loro notizia.
2Ammutolite, abitanti della costa, mercanti di Sidòne, i cui agenti attraversavano
3grandi acque. Il frumento del Nilo, il raccolto del fiume era la sua ricchezza; era il mercato dei popoli.
4Vergognati, Sidòne, perché ha parlato il mare, la fortezza marinara, dicendo: «Io non ho avuto doglie, non ho partorito, non ho allevato giovani, non ho fatto crescere ragazze».
5Appena si saprà in Egitto, saranno addolorati per la notizia di Tiro.
6Passate in Tarsis, fate il lamento, abitanti della costa.
7E' questa la vostra città gaudente, le cui origini risalgono a un'antichità remota, i cui piedi la portavano lontano per fissarvi dimore?
8Chi ha deciso questo contro Tiro l'incoronata, i cui mercanti erano principi, i cui trafficanti erano i più nobili della terra?
9Il Signore degli eserciti lo ha deciso per svergognare l'orgoglio di tutto il suo fasto, per umiliare i più nobili sulla terra.
10Coltiva la tua terra come il Nilo, figlia di Tarsis; il porto non esiste più.
11Ha steso la mano verso il mare, ha sconvolto i regni, il Signore ha decretato per Canaan di abbattere le sue fortezze.
12Egli ha detto: «Non continuerai a far baldoria, tu duramente oppressa, vergine figlia di Sidòne. Alzati, và pure dai Kittim; neppure là ci sarà pace per te».
13Ecco il paese da lui fondato per marinai, che ne avevano innalzato le torri; ne han demoliti i palazzi: egli l'ha ridotto a un cumulo di rovine.
14Fate il lamento, navi di Tarsis, perché è stato distrutto il vostro rifugio.
15In quel giorno Tiro sarà dimenticata per settant'anni, quanti sono gli anni di un re. Alla fine dei settanta anni a Tiro si applicherà la canzone della prostituta:
16«Prendi la cetra, gira per la città, prostituta dimenticata; suona con abilità, moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te».
17Ma alla fine dei settant'anni il Signore visiterà Tiro, che ritornerà ai suoi guadagni; essa trescherà con tutti i regni del mondo sulla terra.
18Il suo salario e il suo guadagno saranno sacri al Signore. Non sarà ammassato né custodito il suo salario, ma andrà a coloro che abitano presso il Signore, perché possano nutrirsi in abbondanza e vestirsi con decoro.
Chapter 24
1Ecco che il Signore spacca la terra, la squarcia e ne sconvolge la superficie e ne disperde gli abitanti.
2Avverrà lo stesso al popolo come al sacerdote, allo schiavo come al suo padrone, alla schiava come alla sua padrona, al compratore come al venditore, al creditore come al debitore, a chi riceve come a chi dà in prestito.
3Sarà tutta spaccata la terra sarà tutta saccheggiata, perché il Signore ha pronunziato questa parola.
4E' in lutto, languisce la terra; è squallido, languisce il mondo, il cielo con la terra perisce.
5La terra è stata profanata dai suoi abitanti, perché hanno trasgredito le leggi, hanno disobbedito al decreto, hanno infranto l'alleanza eterna.
6Per questo la maledizione divora la terra, i suoi abitanti ne scontano la pena; per questo sono bruciati gli abitanti della terra e sono rimasti solo pochi uomini.
7Lugubre è il mosto, la vigna languisce, gemono tutti.
8E' cessata la gioia dei timpani, è finito il chiasso dei gaudenti, è cessata la gioia della cetra.
9Non si beve più il vino tra i canti, la bevanda inebriante è amara per chi la beve.
10E' distrutta la città del caos, è chiuso l'ingresso di ogni casa.
11Per le strade si lamentano, perché non c'è vino; ogni gioia è scomparsa, se ne è andata la letizia dal paese.
12Nella città è rimasta la desolazione; la porta è stata abbattuta, fatta a pezzi.
13Perché così accadrà nel centro della terra, in mezzo ai popoli, come quando si bacchiano le ulive, come quando si racimola, finita la vendemmia.
14Quelli alzeranno la voce, acclameranno alla maestà del Signore. Gridano dal mare: «Acclamate, pertanto, popoli!
15Voi in oriente, glorificate il Signore, nelle isole del mare, il nome del Signore, Dio d'Israele.
16Dagli angoli estremi della terra abbiamo udito il canto: Gloria al giusto». Guai a me! Ohimè!». I perfidi agiscono perfidamente, i perfidi operano con perfidia.
17Terrore, fossa e laccio ti sovrastano, o abitante della terra.
18Chi fugge al grido di terrore cadrà nella fossa, chi risale dalla fossa sarà preso nel laccio. Le cateratte dall'alto si aprono e si scuotono le fondamenta della terra.
19A pezzi andrà la terra, in frantumi si ridurrà la terra, crollando crollerà la terra.
20Certo, barcollerà la terra come un ubriaco, vacillerà come una tenda; peserà su di essa la sua iniquità, cadrà e non si rialzerà.
21In quel giorno il Signore punirà in alto l'esercito di lassù e qui in terra i re della terra.
22Saranno radunati e imprigionati in una fossa, saranno rinchiusi in un carcere e dopo lungo tempo saranno puniti.
23Arrossirà la luna, impallidirà il sole, perché il Signore degli eserciti regna sul monte Sion e in Gerusalemme e davanti ai suoi anziani sarà glorificato.
Chapter 25
1Signore, tu sei il mio Dio; voglio esaltarti e lodare il tuo nome, perché hai eseguito progetti meravigliosi, concepiti da lungo tempo, fedeli e veri.
2Poiché hai ridotto la città ad un mucchio di sassi, la cittadella fortificata ad una rovina, la fortezza dei superbi non è più città, non si ricostruirà mai più.
3Per questo ti glorifica un popolo forte, la città di genti possenti ti venera.
4Perché tu sei sostegno al misero, sostegno al povero nella sua angoscia, riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo; poiché lo sbuffare dei tiranni è come pioggia d'inverno,
5come arsura in terra arida il clamore dei superbi. Tu mitighi l'arsura con l'ombra d'una nube, l'inno dei tiranni si spegne.
6Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.
7Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti.
8Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; la condizione disonorevole del suo popolo farà scomparire da tutto il paese, poiché il Signore ha parlato.
9E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza.
10Poiché la mano del Signore si poserà su questo monte». Moab invece sarà calpestato al suolo, come si pesta la paglia nella concimaia.
11Là esso stenderà le mani, come le distende il nuotatore per nuotare; ma il Signore abbasserà la sua superbia, nonostante l'annaspare delle sue mani.
12L'eccelsa fortezza delle tue mura egli abbatterà e demolirà, la raderà al suolo.
Chapter 26
1In quel giorno si canterà questo canto nel paese di Giuda: egli ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo.
2Aprite le porte: entri il popolo giusto che mantiene la fedeltà.
3Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace, pace perché in te ha fiducia.
4Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna;
5perché egli ha abbattuto coloro che abitavano in alto; la città eccelsa l'ha rovesciata, rovesciata fino a terra, l'ha rasa al suolo.
6I piedi la calpestano, i piedi degli oppressi, i passi dei poveri.
7Il sentiero del giusto è diritto, il cammino del giusto tu rendi piano.
8Sì, nella via dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te; al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio.
9La mia anima anela a te di notte, al mattino il mio spirito ti cerca, perché quando pronunzi i tuoi giudizi sulla terra, giustizia imparano gli abitanti del mondo.
10Si usi pure clemenza all'empio, non imparerà la giustizia; sulla terra egli distorce le cose diritte e non guarda alla maestà del Signore.
11Signore, sta alzata la tua mano, ma essi non la vedono. Vedano, arrossendo, il tuo amore geloso per il popolo; anzi, il fuoco preparato per i tuoi nemici li divori.
12Signore, ci concederai la pace, poiché tu dai successo a tutte le nostre imprese.
13Signore nostro Dio, altri padroni, diversi da te, ci hanno dominato, ma noi te soltanto, il tuo nome invocheremo.
14I morti non vivranno più, le ombre non risorgeranno; poiché tu li hai puniti e distrutti, hai fatto svanire ogni loro ricordo.
15Hai fatto crescere la nazione, Signore, hai fatto crescere la nazione, ti sei glorificato, hai dilatato tutti i confini del paese.
16Signore, nella tribolazione ti abbiamo cercato; a te abbiamo gridato nella prova, che è la tua correzione.
17Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida nei dolori, così siamo stati noi di fronte a te, Signore.
18Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento; non abbiamo portato salvezza al paese e non sono nati abitanti nel mondo.
19Ma di nuovo vivranno i tuoi morti, risorgeranno i loro cadaveri. Si sveglieranno ed esulteranno quelli che giacciono nella polvere, perché la tua rugiada è rugiada luminosa, la terra darà alla luce le ombre.
20Và, popolo mio, entra nelle tue stanze e chiudi la porta dietro di te. Nasconditi per un momento finché non sia passato lo sdegno.
21Perché ecco, il Signore esce dalla sua dimora per punire le offese fatte a lui dagli abitanti della terra; la terra ributterà fuori il sangue assorbito e più non coprirà i suoi cadaveri.
Chapter 27
1In quel giorno il Signore punirà con la spada dura, grande e forte, il Leviatàn serpente guizzante, il Leviatàn serpente tortuoso e ucciderà il drago che sta nel mare.
2In quel giorno si dirà: «La vigna deliziosa: cantate di lei!».
3Io, il Signore, ne sono il guardiano, a ogni istante la irrigo; per timore che venga danneggiata, io ne ho cura notte e giorno.
4Io non sono in collera. Vi fossero rovi e pruni, io muoverei loro guerra, li brucerei tutti insieme.
5O, meglio, si stringa alla mia protezione, faccia la pace con me, con me faccia la pace!
6Nei giorni futuri Giacobbe metterà radici, Israele fiorirà e germoglierà, riempirà il mondo di frutti.
7Il Signore lo ha forse percosso come i suoi percussori? O lo ha ucciso come uccise i suoi uccisori?
8Lo ha punito cacciandolo via, respingendolo, lo ha rimosso con soffio impetuoso come quando tira il vento d'oriente!
9Proprio così sarà espiata l'iniquità di Giacobbe e questo sarà tutto il frutto per la rimozione del suo peccato: mentre egli ridurrà tutte le pietre dell'altare come si fa delle pietre che si polverizzano per la calce, non erigeranno più pali sacri né altari per l'incenso.
10La fortezza è divenuta desolata, un luogo spopolato e abbandonato come un deserto; vi pascola il vitello, vi si sdraia e ne bruca gli arbusti.
11I suoi rami seccandosi si spezzeranno; le donne verranno ad accendervi il fuoco. Certo, si tratta di un popolo privo di intelligenza; per questo non ne avrà pietà chi lo ha creato, né chi lo ha fatto ne avrà compassione.
12In quel giorno, dal corso dell'Eufrate al torrente d'Egitto, il Signore batterà le spighe e voi sarete raccolti uno a uno, Israeliti.
13In quel giorno suonerà la grande tromba, verranno gli sperduti nel paese di Assiria e i dispersi nel paese di Egitto. Essi si prostreranno al Signore sul monte santo, in Gerusalemme.
Chapter 28
1Guai alla corona superba degli ubriachi di Efraim, al fiore caduco, suo splendido ornamento, che domina la fertile valle, o storditi dal vino!
2Ecco, inviato dal Signore, un uomo potente e forte, come nembo di grandine, come turbine rovinoso, come nembo di acque torrenziali e impetuose, getta tutto a terra con violenza.
3Dai piedi verrà calpestata la corona degli ubriachi di Efraim.
4E avverrà al fiore caduco del suo splendido ornamento, che domina la valle fertile, come a un fico primaticcio prima dell'estate: uno lo vede, lo coglie e lo mangia appena lo ha in mano.
5In quel giorno sarà il Signore degli eserciti una corona di gloria, uno splendido diadema per il resto del suo popolo,
6ispiratore di giustizia per chi siede in tribunale, forza per chi respinge l'assalto alla porta.
7Anche costoro barcollano per il vino, vanno fuori strada per le bevande inebrianti. Sacerdoti e profeti barcollano per la bevanda inebriante, affogano nel vino; vanno fuori strada per le bevande inebrianti, s'ingannano mentre hanno visioni, dondolano quando fanno da giudici.
8Tutte le tavole sono piene di fetido vomito; non c'è un posto pulito.
9«A chi vuole insegnare la scienza? A chi vuole spiegare il discorso? Ai bambini divezzati, appena staccati dal seno?
10Sì: precetto su precetto, precetto su precetto, norma su norma, norma su norma, un po' qui, un po' là».
11Con labbra balbettanti e in lingua straniera parlerà a questo popolo
12colui che aveva detto loro: «Ecco il riposo! Fate riposare lo stanco. Ecco il sollievo!». Ma non vollero udire.
13E sarà per loro la parola del Signore: «precetto su precetto, precetto su precetto, norma su norma, norma su norma, un po' qui, un po' là», perché camminando cadano all'indietro, si producano fratture, siano presi e fatti prigionieri.
14Perciò ascoltate la parola del Signore, uomini arroganti, signori di questo popolo che sta in Gerusalemme:
15«Voi dite: Abbiamo concluso un'alleanza con la morte, e con gli inferi abbiamo fatto lega; il flagello del distruttore, quando passerà, non ci raggiungerà; perché ci siamo fatti della menzogna un rifugio e nella falsità ci siamo nascosti».
16Dice il Signore Dio: «Ecco io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non vacillerà.
17Io porrò il diritto come misura e la giustizia come una livella. La grandine spazzerà via il vostro rifugio fallace, le acque travolgeranno il vostro riparo.
18Sarà cancellata la vostra alleanza con la morte; la vostra lega con gli inferi non reggerà. Quando passerà il flagello del distruttore, voi sarete la massa da lui calpestata.
19Ogni volta che passerà, vi prenderà, poiché passerà ogni mattino, giorno e notte. E solo il terrore farà capire il discorso».
20Troppo corto sarà il letto per distendervisi, troppo stretta la coperta per avvolgervisi.
21Poiché come sul monte Perasìm si leverà il Signore; come nella valle di Gàbaon si adirerà per compiere l'opera, la sua opera singolare, e per eseguire il lavoro, il suo lavoro inconsueto.
22Ora cessate di agire con arroganza perché non si stringano di più le vostre catene, perché un decreto di rovina io ho udito, da parte del Signore, Dio degli eserciti, riguardo a tutta la terra.
23Porgete l'orecchio e ascoltate la mia voce, fate attenzione e sentite le mie parole.
24Ara forse tutti i giorni l'aratore, rompe e sarchia la terra?
25Forse non ne spiana la superficie, non vi semina l'anèto e non vi sparge il cumino? E non vi pone grano e orzo e spelta lungo i confini?
26E la sua perizia rispetto alla regola gliela insegna il suo Dio.
27Certo, l'anèto non si batte con il tribbio, né si fa girare sul cumino il rullo, ma con una bacchetta si batte l'anèto e con la verga il cumino.
28Il frumento vien forse schiacciato? Certo, non lo si pesta senza fine, ma vi si spinge sopra il rullo e gli zoccoli delle bestie senza schiacciarlo.
29Anche questo proviene dal Signore degli eserciti: egli si mostra mirabile nel consiglio, grande nella sapienza.
Chapter 29
1Guai ad Arièl, ad Arièl, città dove pose il campo Davide! Aggiungete anno ad anno, si avvicendino i cicli festivi.
2Io metterò alle strette Arièl, ci saranno gemiti e lamenti. Tu sarai per me come un vero Arièl,
3io mi accamperò come Davide contro di te e ti circonderò di trincee, innalzerò contro di te un vallo.
4Allora prostrata parlerai da terra e dalla polvere saliranno fioche le tue parole; sembrerà di un fantasma la tua voce dalla terra, e dalla polvere la tua parola risuonerà come bisbiglio.
5Sarà come polvere fine la massa dei tuoi oppressori e come pula dispersa la massa dei tuoi tiranni. Ma d'improvviso, subito,
6dal Signore degli eserciti sarai visitata con tuoni, rimbombi e rumore assordante, con uragano e tempesta e fiamma di fuoco divoratore.
7E sarà come un sogno, come una visione notturna, la massa di tutte le nazioni che marciano su Arièl, di quanti la attaccano e delle macchine poste contro di essa.
8Avverrà come quando un affamato sogna di mangiare, ma si sveglia con lo stomaco vuoto; come quando un assetato sogna di bere, ma si sveglia stanco e con la gola riarsa: così succederà alla folla di tutte le nazioni che marciano contro il monte Sion.
9Stupite pure così da restare sbalorditi, chiudete gli occhi in modo da rimanere ciechi; ubriacatevi ma non di vino, barcollate ma non per effetto di bevande inebrianti.
10Poiché il Signore ha versato su di voi uno spirito di torpore, ha chiuso i vostri occhi, ha velato i vostri capi.
11Per voi ogni visione sarà come le parole di un libro sigillato: si dà a uno che sappia leggere dicendogli: «Leggilo», ma quegli risponde: «Non posso, perché è sigillato».
12Oppure si dà il libro a chi non sa leggere dicendogli: «Leggilo», ma quegli risponde: «Non so leggere».
13Dice il Signore: «Poiché questo popolo si avvicina a me solo a parole e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il culto che mi rendono è un imparaticcio di usi umani,
14perciò, eccomi, continuerò a operare meraviglie e prodigi con questo popolo; perirà la sapienza dei suoi sapienti e si eclisserà l'intelligenza dei suoi intelligenti».
15Guai a quanti vogliono sottrarsi alla vista del Signore per dissimulare i loro piani, a coloro che agiscono nelle tenebre, dicendo: «Chi ci vede? Chi ci conosce?».
16Quanto siete perversi! Forse che il vasaio è stimato pari alla creta? Un oggetto può dire del suo autore: «Non mi ha fatto lui»? E un vaso può dire del vasaio: «Non capisce»?
17Certo, ancora un po' e il Libano si cambierà in un frutteto e il frutteto sarà considerato una selva.
18Udranno in quel giorno i sordi le parole di un libro; liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.
19Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno nel Santo di Israele.
20Perché il tiranno non sarà più, sparirà il beffardo, saranno eliminati quanti tramano iniquità,
21quanti con la parola rendono colpevoli gli altri, quanti alla porta tendono tranelli al giudice e rovinano il giusto per un nulla.
22Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore che riscattò Abramo: «D'ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire, il suo viso non impallidirà più,
23poiché vedendo il lavoro delle mie mani tra di loro, santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe e temeranno il Dio di Israele.
24Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza e i brontoloni impareranno la lezione».
Chapter 30
1Guai a voi, figli ribelli -oracolo del Signore - che fate progetti da me non suggeriti, vi legate con alleanze che io non ho ispirate così da aggiungere peccato a peccato.
2Siete partiti per scendere in Egitto senza consultarmi, per mettervi sotto la protezione del faraone e per ripararvi all'ombra dell'Egitto.
3La protezione del faraone sarà la vostra vergogna e il riparo all'ombra dell'Egitto la vostra confusione.
4Quando i suoi capi saranno giunti a Tanis e i messaggeri avranno raggiunto Canès,
5tutti saran delusi di un popolo che non gioverà loro, che non porterà né aiuto né vantaggio ma solo confusione e ignominia.
6Oracolo sulle bestie del Negheb. In una terra di angoscia e di miseria, adatta a leonesse e leoni ruggenti, a vipere e draghi volanti, essi portano le loro ricchezze sul dorso di asini, i tesori sulla gobba di cammelli a un popolo che non giova a nulla.
7Vano e inutile è l'aiuto dell'Egitto; per questo lo chiamo: Raab l'ozioso.
8Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro, incidilo sopra un documento, perché resti per il futuro in testimonianza perenne.
9Poiché questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore.
10Essi dicono ai veggenti: «Non abbiate visioni» e ai profeti: «Non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!
11Scostatevi dalla retta via, uscite dal sentiero, toglieteci dalla vista il Santo di Israele».
12Pertanto dice il Santo di Israele: «Poiché voi rigettate questo avvertimento e confidate nella perversità e nella perfidia, ponendole a vostro sostegno,
13ebbene questa colpa diventerà per voi come una breccia che minaccia di crollare, che sporge su un alto muro, il cui crollo avviene in un attimo, improvviso,
14e si infrange come un vaso di creta, frantumato senza misericordia, così che non si trova tra i suoi frantumi neppure un coccio con cui si possa prendere fuoco dal braciere o attingere acqua dalla cisterna».
15Poiché dice il Signore Dio, il Santo di Israele: «Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la vostra forza». Ma voi non avete voluto,
16anzi avete detto: «No, noi fuggiremo su cavalli». - Ebbene, fuggite! - «Cavalcheremo su destrieri veloci». Ebbene più veloci saranno i vostri inseguitori.
17Mille si spaventeranno per la minaccia di uno, per la minaccia di cinque vi darete alla fuga, finché resti di voi qualcosa come un palo sulla cima di un monte e come un'asta sopra una collina.
18Eppure il Signore aspetta per farvi grazia, per questo sorge per aver pietà di voi, perché un Dio giusto è il Signore; beati coloro che sperano in lui!
19Popolo di Sion che abiti in Gerusalemme, tu non dovrai più piangere; a un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta.
20Anche se il Signore ti darà il pane dell'afflizione e l'acqua della tribolazione, tuttavia non si terrà più nascosto il tuo maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo maestro,
21i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: «Questa è la strada, percorretela», caso mai andiate a destra o a sinistra.
22Considererai cose immonde le tue immagini ricoperte d'argento; i tuoi idoli rivestiti d'oro getterai via come un oggetto immondo. «Fuori!» tu dirai loro.
23Allora egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno; il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato.
24I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il vaglio.
25Su ogni monte e su ogni colle elevato, scorreranno canali e torrenti d'acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri.
26La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.
27Ecco il nome del Signore venire da lontano; ardente è la sua ira e gravoso il suo divampare; le sue labbra traboccano sdegno, la sua lingua è come un fuoco divorante.
28Il suo soffio è come un torrente che straripa, che giunge fino al collo. Viene per vagliare i popoli con il vaglio distruttore e per mettere alle mascelle dei popoli una briglia che porta a rovina.
29Voi innalzerete il vostro canto come nella notte in cui si celebra una festa; avrete la gioia nel cuore come chi parte al suono del flauto, per recarsi al monte del Signore, alla Roccia d'Israele.
30Il Signore farà udire la sua voce maestosa e mostrerà come colpisce il suo braccio con ira ardente, in mezzo a un fuoco divorante, tra nembi, tempesta e grandine furiosa.
31Poiché alla voce del Signore tremerà l'Assiria, quando sarà percossa con la verga.
32Ogni colpo del bastone punitivo, che il Signore le farà piombare addosso, sarà accompagnato con timpani e cetre. Egli combatterà contro di essa con battaglie tumultuose;
33poiché il Tofet è preparato da tempo, esso è pronto anche per il re; profondo e largo è il rogo, fuoco e legna abbondano, lo accenderà, come torrente di zolfo, il soffio del Signore.
Chapter 31
1Guai a quanti scendono in Egitto per cercar aiuto, e pongono la speranza nei cavalli, confidano nei carri perché numerosi e sulla cavalleria perché molto potente, senza guardare al Santo di Israele e senza cercare il Signore.
2Eppure anch'egli è capace di mandare sciagure e non rinnega le sue parole. Egli si alzerà contro la razza dei malvagi e contro l'aiuto dei malfattori.
3L'Egiziano è un uomo e non un dio, i suoi cavalli sono carne e non spirito. Il Signore stenderà la sua mano: inciamperà chi porta aiuto e cadrà chi è aiutato, tutti insieme periranno.
4Poiché così mi ha parlato il Signore: «Come per la sua preda ruggisce il leone o il leoncello, quando gli si raduna contro tutta la schiera dei pastori, e non teme le loro grida né si preoccupa del loro chiasso, così scenderà il Signore degli eserciti per combattere sul monte Sion e sulla sua collina.
5Come gli uccelli proteggono i loro pulcini, così il Signore degli eserciti proteggerà Gerusalemme; egli la proteggerà, ed essa sarà salvata, la risparmierà ed essa sarà liberata».
6Ritornate, Israeliti, a colui al quale vi siete profondamente ribellati.
7In quel giorno ognuno rigetterà i suoi idoli d'argento e i suoi idoli d'oro, lavoro delle vostre mani peccatrici.
8Cadrà l'Assiria sotto una spada che non è di uomo; una spada non umana la divorerà; se essa sfugge alla spada, i suoi giovani guerrieri saranno ridotti in schiavitù.
9Essa abbandonerà per lo spavento la sua rocca e i suoi capi tremeranno per un'insegna. Oracolo del Signore che ha un fuoco in Sion e una fornace in Gerusalemme.
Chapter 32
1Ecco, un re regnerà secondo giustizia e i principi governeranno secondo il diritto.
2Ognuno sarà come un riparo contro il vento e uno schermo dall'acquazzone, come canali d'acqua in una steppa, come l'ombra di una grande roccia su arida terra.
3Non si chiuderanno più gli occhi di chi vede e gli orecchi di chi sente staranno attenti.
4Gli animi volubili si applicheranno a comprendere e la lingua dei balbuzienti parlerà spedita e con chiarezza.
5L'abietto non sarà chiamato più nobile né l'imbroglione sarà detto gentiluomo,
6poiché l'abietto fa discorsi abietti e il suo cuore trama iniquità, per commettere empietà e affermare errori intorno al Signore, per lasciare vuoto lo stomaco dell'affamato e far mancare la bevanda all'assetato.
7L'imbroglione - iniqui sono i suoi imbrogli - macchina scelleratezze per rovinare gli oppressi con parole menzognere, anche quando il povero può provare il suo diritto.
8Il nobile invece si propone cose nobili e agisce sempre con nobiltà.
9Donne spensierate, suvvia ascoltate la mia voce; figlie baldanzose, porgete l'orecchio alle mie parole.
10Fra un anno e più giorni voi tremerete, o baldanzose, perché finita la vendemmia non ci sarà più raccolto.
11Temete, o spensierate; tremate, o baldanzose, deponete le vesti, spogliatevi, cingetevi i fianchi di sacco.
12Battetevi il petto per le campagne amene, per i fertili vigneti,
13per la terra del mio popolo, nella quale cresceranno spine e pruni, per tutte le case in gioia, per la città gaudente;
14poiché il palazzo sarà abbandonato, la città rumorosa sarà deserta, l'Ofel e il torrione diventeranno caverne per sempre, gioia degli asini selvatici, pascolo di mandrie.
15Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall'alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva.
16Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino.
17Effetto della giustizia sarà la pace, frutto del diritto una perenne sicurezza.
18Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni tranquille, in luoghi sicuri,
19anche se la selva cadrà e la città sarà sprofondata.
20Beati voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli e lascerete in libertà buoi e asini.
Chapter 33
1Guai a te, che devasti e non sei stato devastato, che saccheggi e non sei stato saccheggiato: sarai devastato, quando avrai finito di devastare, ti saccheggeranno, quando avrai finito di saccheggiare.
2Signore, pietà di noi, in te speriamo; sii il nostro braccio ogni mattina, nostra salvezza nel tempo dell'angoscia.
3Al rumore della tua minaccia fuggono i popoli, quando ti levi si disperdono le nazioni.
4Si ammucchia la preda come si ammucchiano le cavallette vi si precipita sopra come vi si precipitano le locuste.
5Eccelso è il Signore poiché dimora lassù; egli riempie Sion di diritto e di giustizia.
6C'è sicurezza nelle sue leggi, ricchezze salutari sono sapienza e scienza; il timore di Dio è il suo tesoro.
7Ecco gli araldi gridano di fuori, i messaggeri di pace piangono amaramente.
8Sono deserte le strade, non c'è chi passi per la via. Egli ha violato l'alleanza, ha respinto i testimoni, non si è curato di alcuno.
9La terra è in lutto e piena di squallore, si scolora il Libano e intristisce; la pianura di Saron è simile a una steppa, brulli sono il Basan e il Carmelo.
10«Ora mi alzerò», dice il Signore, «ora mi innalzerò, ora mi esalterò.
11Avete concepito fieno, partorirete paglia; il mio soffio vi divorerà come fuoco.
12I popoli saranno fornaci per calce, spini tagliati da bruciare nel fuoco.
13Sentiranno i lontani quanto ho fatto, sapranno i vicini qual è la mia forza».
14Hanno paura in Sion i peccatori, lo spavento si è impadronito degli empi. «Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante? Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?».
15Chi cammina nella giustizia e parla con lealtà, chi rigetta un guadagno frutto di angherie, scuote le mani per non accettare regali, si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male:
16costui abiterà in alto, fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio, gli sarà dato il pane, avrà l'acqua assicurata.
17I tuoi occhi vedranno un re nel suo splendore, contempleranno un paese sconfinato.
18Il tuo cuore si chiederà nei suoi terrori: «Dov'è colui che registra? Dov'è colui che pesa il denaro? Dov'è colui che ispeziona le torri?».
19Non vedrai più quel popolo straniero, popolo dal linguaggio oscuro, incomprensibile, dalla lingua barbara che non si capisce.
20Guarda Sion, la città delle nostre feste! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa, i suoi paletti non saranno divelti, nessuna delle sue cordicelle sarà strappata.
21Poiché se là c'è un potente, noi abbiamo il Signore, al posto di fiumi e larghi canali; non ci passerà nave a remi né l'attraverserà naviglio più grosso. [23a]Sono allentate le sue corde, [23b]non tengono più l'albero diritto, [23c]non spiegano più le vele.
22Poiché il Signore è nostro giudice, il Signore è nostro legislatore, il Signore è nostro re; egli ci salverà. [23d]Allora anche i ciechi divideranno una preda enorme [23e]gli zoppi faranno un ricco bottino.
24Nessuno degli abitanti dirà: «Io sono malato» il popolo che vi dimora è stato assolto dalle sue colpe.
Chapter 34
1Avvicinatevi, popoli, per udire, e voi, nazioni, prestate ascolto; ascolti la terra e quanti vi abitano, il mondo e quanto produce!
2Poiché il Signore è adirato contro tutti i popoli ed è sdegnato contro tutti i loro eserciti; li ha votati allo sterminio, li ha destinati al massacro.
3I loro uccisi sono gettati via, si diffonde il fetore dei loro cadaveri; grondano i monti del loro sangue.
4Tutta la milizia celeste si dissolve, i cieli si arrotolano come un libro, tutti i loro astri cadono come cade il pampino della vite, come le foglie avvizzite del fico.
5Poiché nel cielo si è inebriata la spada del Signore, ecco essa si abbatte su Edom, su un popolo che egli ha votato allo sterminio per fare giustizia.
6La spada del Signore è piena di sangue, è imbrattata di grasso, del sangue di agnelli e di capri, delle viscere grasse dei montoni, perché si compie un sacrificio al Signore in Bozra, una grande ecatombe nel paese di Edom.
7Cadono bisonti insieme con essi, giovenchi insieme con tori. La loro terra si imbeve di sangue, la polvere si impingua di grasso.
8Poiché è il giorno della vendetta del Signore, l'anno della retribuzione per l'avversario di Sion.
9I torrenti di quel paese si cambieranno in pece, la sua polvere in zolfo, la sua terra diventerà pece ardente.
10Non si spegnerà né di giorno né di notte, sempre salirà il suo fumo; per tutte le generazioni resterà deserta, mai più alcuno vi passerà.
11Ne prenderanno possesso il pellicano e il riccio, il gufo e il corvo vi faranno dimora. Il Signore stenderà su di essa la corda della solitudine e la livella del vuoto.
12Non ci saranno più i suoi nobili, non si proclameranno più re, tutti i suoi capi saranno ridotti a nulla.
13Nei suoi palazzi saliranno le spine, ortiche e cardi sulle sue fortezze; diventerà una tana di sciacalli, un recinto per gli struzzi.
14Gatti selvatici si incontreranno con iene, i satiri si chiameranno l'un l'altro; vi faranno sosta anche le civette e vi troveranno tranquilla dimora.
15Vi si anniderà il serpente saettone, vi deporrà le uova, le farà dischiudere e raccoglierà i piccoli alla sua ombra; vi si raduneranno anche gli sparvieri, l'uno in cerca dell'altro; [16c]nessuno si farà attendere. [16a]Cercate nel libro del Signore e leggete: nessuno di essi vi manca, poiché la bocca del Signore lo ha comandato e il suo spirito li raduna.
17Egli ha distribuito loro la parte in sorte, la sua mano ha diviso loro il paese con tutta esattezza, lo possederanno per sempre, lo abiteranno di generazione in generazione.
Chapter 35
1Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa.
2Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saròn. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio.
3Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti.
4Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi».
5Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
6Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa.
7La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso si muterà in sorgenti d'acqua. I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli diventeranno canneti e giuncaie.
8Ci sarà una strada appianata e la chiameranno Via santa; nessun impuro la percorrerà e gli stolti non vi si aggireranno.
9Non ci sarà più il leone, nessuna bestia feroce la percorrerà, vi cammineranno i redenti.
10Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto.
Chapter 36
1Nell'anno decimoquarto del re Ezechia, Sennàcherib re di Assiria assalì e si impadronì di tutte le fortezze di Giuda.
2Il re di Assiria mandò poi da Lachis a Gerusalemme contro il re Ezechia il gran coppiere con un grande esercito. Egli fece sosta presso il canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
3Gli andarono incontro Eliakìm figlio di Chelkìa, il maggiordomo, Sebnà lo scrivano e Ioach figlio di Asaf, l'archivista.
4Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: Così dice il grande re, il re di Assiria: Che significa questa sicurezza che dimostri?
5Pensi forse che la semplice parola possa sostituire il consiglio e la forza nella guerra? Ora, in chi confidi tu, che ti ribelli contro di me?
6Ecco, tu confidi nell'Egitto, in questo sostegno di canna spezzata che penetra la mano e la fora a chi vi si appoggia; tale è il faraone re d'Egitto per chiunque confida in lui.
7Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio, non è forse lo stesso a cui Ezechia distrusse le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete solo davanti a questo altare?
8Or bene, fà una scommessa con il mio signore, il re di Assiria; io ti darò duemila cavalli, se puoi procurarti cavalieri per essi.
9Come potresti far indietreggiare uno solo dei più piccoli sudditi del mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per i carri e i cavalieri!
10Ora, è forse contro il volere del Signore che io mi sono mosso contro questo paese per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Muovi contro questo paese e distruggilo».
11Eliakìm, Sebnà e Ioach risposero al gran coppiere: «Parla ai tuoi servi in aramaico, poiché noi lo comprendiamo; non parlare in ebraico alla portata degli orecchi del popolo che è sulle mura».
12Il gran coppiere replicò: «Forse sono stato mandato al tuo signore e a te dal mio signore per dire tali parole o non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, i quali presto saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?».
13Il gran coppiere allora si alzò e gridò in ebraico: «Udite le parole del gran re, del re di Assiria.
14Dice il re: Non vi inganni Ezechia, poiché egli non potrà salvarvi.
15Ezechia non vi induca a confidare nel Signore dicendo: Certo, il Signore ci libererà; questa città non sarà messa nelle mani del re di Assiria.
16Non date ascolto a Ezechia, poiché così dice il re di Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della propria vigna e del proprio fico e ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna,
17finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, paese di frumento e di mosto, di pane e di vigne.
18Non vi illuda Ezechia dicendovi: Il Signore ci libererà. Gli dei delle nazioni hanno forse liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re di Assiria?
19Dove sono gli dei di Amat e di Arpad? Dove sono gli dei di Sefarvàim? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano?
20Quali mai, fra tutti gli dei di quelle regioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse il Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?».
21Quelli tacquero e non gli risposero neppure una parola, perché l'ordine del re era: «Non rispondetegli».
22Eliakìm figlio di Chelkìa, il maggiordomo, Sebnà lo scrivano e Ioach figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere.
Chapter 37
1Quando udì, il re Ezechia si stracciò le vesti, si ricoprì di sacco e andò nel tempio del Signore.
2Quindi mandò Eliakìm il maggiordomo, Sebnà lo scrivano e gli anziani dei sacerdoti ricoperti di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz,
3perché gli dicessero: «Così dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo, perché i figli sono arrivati fino al punto di nascere, ma manca la forza per partorire.
4Spero che il Signore tuo Dio, udite le parole del gran coppiere che il re di Assiria suo signore ha mandato per insultare il Dio vivente lo voglia castigare per le parole che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora rimane in vita».
5Così andarono i ministri del re Ezechia da Isaia.
6Disse loro Isaia: «Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere per le parole che hai udite e con le quali i ministri del re di Assiria mi hanno ingiuriato.
7Ecco io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena udrà una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò cadere di spada».
8Ritornato il gran coppiere, trovò il re di Assiria che assaliva Libna. Egli, infatti, aveva udito che si era allontanato da Lachis.
9Appena Sennàcherib sentì dire riguardo a Tiràka, re di Etiopia: «E' uscito per muoverti guerra» inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli:
10«Direte così a Ezechia, re di Giuda: Non ti illuda il tuo Dio, in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re di Assiria;
11ecco tu sai quanto hanno fatto i re di Assiria in tutti i paesi che hanno votato alla distruzione; soltanto tu ti salveresti?
12Gli dei delle nazioni che i miei padri hanno devastate hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Rezef e la gente di Eden in Telassàr?
13Dove sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Enà e di Ivvà?».
14Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri, la lesse, quindi salì al tempio del Signore. Ezechia, spiegato lo scritto davanti al Signore,
15lo pregò:
16«Signore degli eserciti, Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto i cieli e la terra.
17Porgi, Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e guarda; ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente.
18E' vero, Signore, i re di Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro territori;
19hanno gettato i loro dei nel fuoco; quelli però non erano dei, ma solo lavoro delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti.
20Ma ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo Dio».
21Allora Isaia, figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: «Così dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re di Assiria.
22Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui: la vergine figlia di Sion. Dietro a te scuote il capo la figlia di Gerusalemme.
23Chi hai insultato e schernito? Contro chi hai alzato la voce e hai elevato, superbo, gli occhi tuoi? Contro il Santo di Israele!
24Per mezzo dei tuoi ministri hai insultato il Signore e hai detto: «Con la moltitudine dei miei carri sono salito in cima ai monti, sugli estremi gioghi del Libano, ne ho reciso i cedri più alti, i suoi cipressi migliori; sono penetrato nel suo angolo più remoto, nella sua foresta lussureggiante.
25Io ho scavato e bevuto acque straniere, ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi tutti i torrenti dell'Egitto».
26Non l'hai forse sentito dire? Da tempo ho preparato questo, dai giorni antichi io l'ho progettato; ora lo pongo in atto. Era deciso che tu riducessi in mucchi di rovine le fortezze;
27i loro abitanti impotenti erano spaventati e confusi, erano come l'erba dei campi, come tenera verzura, come l'erba dei tetti, bruciata dal vento d'oriente.
28Io so quando ti alzi o ti metti a sedere, io ti conosco sia che tu esca sia che rientri.
29Poiché tu infuri contro di me e la tua insolenza è salita ai miei orecchi, ti metterò il mio anello nelle narici e il mio morso alle labbra; ti farò tornare per la strada per cui sei venuto.
30Questo ti serva da segno: si mangerà quest'anno ciò che nascerà dai semi caduti, nell'anno prossimo quanto crescerà da sé, ma nel terzo anno seminerete e mieterete, pianterete vigne e ne mangerete il frutto.
31Ciò che scamperà della casa di Giuda continuerà a mettere radici in basso e a fruttificare in alto.
32Poiché da Gerusalemme uscirà un resto, dei superstiti dal monte Sion. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
33Pertanto dice il Signore contro il re di Assiria: Non entrerà in questa città né vi lancerà una freccia, non l'affronterà con gli scudi né innalzerà contro di essa un terrapieno.
34Ritornerà per la strada per cui è venuto; non entrerà in questa città. Oracolo del Signore:
35Io proteggerò questa città e la salverò, per riguardo a me stesso e al mio servo Davide.
36Ora l'angelo del Signore scese e percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco erano tutti cadaveri.
37Sennàcherib re di Assiria levò le tende e partì; tornato a Ninive, rimase colà.
38Ora, mentre egli era prostrato in venerazione nel tempio di Nisrok suo dio, i suoi figli Adram-Mèlech e Zarèzer lo uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat. Assarhàddon suo figlio regnò al suo posto.
Chapter 38
1In quei giorni Ezechia si ammalò gravemente. Signore: Disponi riguardo alle cose della tua casa, perché morirai e non guarirai».
2Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore.
3Egli disse: «Signore, ricordati che ho passato la vita dinanzi a te con fedeltà e con cuore sincero e ho compiuto ciò che era gradito ai tuoi occhi». Ezechia pianse molto.
4Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaia:
5«Và e riferisci a Ezechia: Dice il Signore Dio di Davide tuo padre: Ho ascoltato la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco io aggiungerò alla tua vita quindici anni.
6Libererò te e questa città dalla mano del re di Assiria; proteggerò questa città.
7Da parte del Signore questo ti sia come segno che egli manterrà la promessa che ti ha fatto.
8Ecco, io faccio tornare indietro di dieci gradi l'ombra sulla meridiana, che è gia scesa con il sole sull'orologio di Acaz».
9Cantico di Ezechia re di Giuda, quando cadde malato e guarì dalla malattia.
10Io dicevo: «A metà della mia vita me ne vado alle porte degli inferi; sono privato del resto dei miei anni».
11Dicevo: «Non vedrò più il Signore sulla terra dei viventi, non vedrò più nessuno fra gli abitanti di questo mondo.
12La mia tenda è stata divelta e gettata lontano da me, come una tenda di pastori. Come un tessitore hai arrotolato la mia vita, mi recidi dall'ordito. In un giorno e una notte mi conduci alla fine».
13Io ho gridato fino al mattino. Come un leone, così egli stritola tutte le mie ossa.
14Come una rondine io pigolo, gemo come una colomba. Sono stanchi i miei occhi di guardare in alto. Signore, io sono oppresso; proteggimi.
15Che dirò? Sto in pena poiché è lui che mi ha fatto questo. Il sonno si è allontanato da me per l'amarezza dell'anima mia.
16Signore, in te spera il mio cuore; si ravvivi il mio spirito. Guariscimi e rendimi la vita.
17Ecco, la mia infermità si è cambiata in salute! Tu hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione, perché ti sei gettato dietro le spalle tutti i miei peccati.
18Poiché non gli inferi ti lodano, né la morte ti canta inni; quanti scendono nella fossa non sperano nella tua fedeltà.
19Il vivente, il vivente ti rende grazie come io oggi faccio. Il padre farà conoscere ai figli la tua fedeltà.
20Il Signore si è degnato di aiutarmi; per questo canteremo sulle cetre tutti i giorni della nostra vita, canteremo nel tempio del Signore.
21Isaia disse: «Si prenda un impiastro di fichi e si applichi sulla ferita, così guarirà».
22Ezechia disse: «Qual è il segno per cui io entrerò nel tempio?».
Chapter 39
1In quel tempo Merodach-Bàladan figlio di Bàladan, re di Babilonia, mandò lettere e doni a Ezechia, perché aveva udito che era stato malato ed era guarito.
2Ezechia se ne rallegrò e mostrò agli inviati la stanza del tesoro, l'argento e l'oro, gli aromi e gli unguenti preziosi, tutto il suo arsenale e quanto si trovava nei suoi magazzini; non ci fu nulla che Ezechia non mostrasse loro nella reggia e in tutto il regno.
3Allora il profeta Isaia si presentò al re Ezechia e gli domandò: «Che hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a te?». Ezechia rispose: «Sono venuti a me da una regione lontana, da Babilonia».
4Isaia disse ancora: «Che hanno visto nella tua reggia?». Ezechia rispose: «Hanno visto quanto si trova nella mia reggia, non c'è cosa alcuna nei miei magazzini che io non abbia mostrata loro».
5Allora Isaia disse a Ezechia: «Ascolta la parola del Signore degli eserciti:
6Ecco, verranno giorni nei quali tutto ciò che si trova nella tua reggia e ciò che hanno accumulato i tuoi antenati fino a oggi sarà portato a Babilonia; non vi resterà nulla, dice il Signore.
7Prenderanno i figli che da te saranno usciti e che tu avrai generati, per farne eunuchi nella reggia di Babilonia».
8Ezechia disse a Isaia: «Buona è la parola del Signore, che mi hai riferita». Egli pensava: «Per lo meno vi saranno pace e sicurezza nei miei giorni».
Chapter 40
1«Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio.
2Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati».
3Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
4Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura.
5Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato».
6Una voce dice: «Grida» e io rispondo: «Che dovrò gridare?». Ogni uomo è come l'erba e tutta la sua gloria è come un fiore del campo.
7Secca l'erba, il fiore appassisce quando il soffio del Signore spira su di essi.
8Secca l'erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura sempre. Veramente il popolo è come l'erba.
9Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
10Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono.
11Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri».
12Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare e ha calcolato l'estensione dei cieli con il palmo? Chi ha misurato con il moggio la polvere della terra, ha pesato con la stadera le montagne e i colli con la bilancia?
13Chi ha diretto lo spirito del Signore e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti?
14A chi ha chiesto consiglio, perché lo istruisse e gli insegnasse il sentiero della giustizia e lo ammaestrasse nella scienza e gli rivelasse la via della prudenza?
15Ecco, le nazioni son come una goccia da un secchio, contano come il pulviscolo sulla bilancia; ecco, le isole pesano quanto un granello di polvere.
16Il Libano non basterebbe per accendere il rogo, né le sue bestie per l'olocausto.
17Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui, come niente e vanità sono da lui ritenute.
18A chi potreste paragonare Dio e quale immagine mettergli a confronto?
19Il fabbro fonde l'idolo, l'orafo lo riveste di oro e fonde catenelle d'argento. (41,6)Si aiutano l'un l'altro; uno dice al compagno: «Coraggio!». Il fabbro incoraggia l'orafo; (41,7)chi leviga con il martello incoraggia chi batte l'incudine, dicendo della saldatura: «Va bene» e fissa l'idolo con chiodi perché non si muova.
20Chi ha poco da offrire sceglie un legno che non marcisce; si cerca un artista abile, perché gli faccia una statua che non si muova.
21Non lo sapete forse? Non lo avete udito? Non vi fu forse annunziato dal principio? Non avete capito le fondamenta della terra?
22Egli siede sopra la volta del mondo, da dove gli abitanti sembrano cavallette. Egli stende il cielo come un velo, lo spiega come una tenda dove abitare;
23egli riduce a nulla i potenti e annienta i signori della terra.
24Sono appena piantati, appena seminati, appena i loro steli hanno messo radici nella terra, egli soffia su di loro ed essi seccano e l'uragano li strappa via come paglia.
25«A chi potreste paragonarmi quasi che io gli sia pari?» dice il Santo.
26Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato quegli astri? Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito e li chiama tutti per nome; per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza non ne manca alcuno.
27Perché dici, Giacobbe, e tu, Israele, ripeti: «La mia sorte è nascosta al Signore e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?».
28Non lo sai forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra. Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è imperscrutabile.
29Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato.
30Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono;
31ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.
Chapter 41
1Ascoltatemi in silenzio, isole, e voi, nazioni, badate alla mia sfida! Si accostino e parlino; raduniamoci insieme in giudizio.
2Chi ha suscitato dall'oriente colui che chiama la vittoria sui suoi passi? Chi gli ha consegnato i popoli e assoggettato i re? La sua spada li riduce in polvere e il suo arco come paglia dispersa dal vento.
3Li insegue e passa oltre, sicuro; sfiora appena la strada con i piedi.
4Chi ha operato e realizzato questo, chiamando le generazioni fin dal principio? Io, il Signore, sono il primo e io stesso sono con gli ultimi.
5Le isole vedono e ne hanno timore; tremano le estremità della terra, insieme si avvicinano e vengono.
8Ma tu, Israele mio servo, tu Giacobbe, che ho scelto, discendente di Abramo mio amico,
9sei tu che io ho preso dall'estremità della terra e ho chiamato dalle regioni più lontane e ti ho detto: «Mio servo tu sei ti ho scelto, non ti ho rigettato».
10Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, perché io sono il tuo Dio. Ti rendo forte e anche ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra vittoriosa.
11Ecco, saranno svergognati e confusi quanti s'infuriavano contro di te; saranno ridotti a nulla e periranno gli uomini che si opponevano a te.
12Cercherai, ma non troverai, coloro che litigavano con te; saranno ridotti a nulla, a zero, coloro che ti muovevano guerra.
13Poiché io sono il Signore tuo Dio che ti tengo per la destra e ti dico: «Non temere, io ti vengo in aiuto».
14Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva di Israele; io vengo in tuo aiuto - oracolo del Signore- tuo redentore è il Santo di Israele.
15Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova, munita di molte punte; tu trebbierai i monti e li stritolerai, ridurrai i colli in pula.
16Li vaglierai e il vento li porterà via, il turbine li disperderà. Tu, invece, gioirai nel Signore, ti vanterai del Santo di Israele.
17I miseri e i poveri cercano acqua ma non ce n'è, la loro lingua è riarsa per la sete; io, il Signore, li ascolterò; io, Dio di Israele, non li abbandonerò.
18Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in mezzo alle valli; cambierò il deserto in un lago d'acqua, la terra arida in sorgenti.
19Pianterò cedri nel deserto, acacie, mirti e ulivi; porrò nella steppa cipressi, olmi insieme con abeti;
20perché vedano e sappiano, considerino e comprendano a un tempo che questo ha fatto la mano del Signore, lo ha creato il Santo di Israele.
21Presentate la vostra causa, dice il Signore, portate le vostre prove, dice il re di Giacobbe.
22Vengano avanti e ci annunzino ciò che dovrà accadere. Narrate quali furono le cose passate, sicché noi possiamo riflettervi. Oppure fateci udire le cose future, così che possiamo sapere quello che verrà dopo.
23Annunziate quanto avverrà nel futuro e noi riconosceremo che siete dei. Sì, fate il bene oppure il male e lo sentiremo e lo vedremo insieme.
24Ecco, voi siete un nulla, il vostro lavoro non vale niente, è abominevole chi vi sceglie.
25Io ho suscitato uno dal settentrione ed è venuto, dal luogo dove sorge il sole l'ho chiamato per nome; egli calpesterà i potenti come creta, come un vasaio schiaccia l'argilla.
26Chi lo ha predetto dal principio, perché noi lo sapessimo, chi dall'antichità, così che dicessimo: «E' vero»? Nessuno lo ha predetto, nessuno lo ha fatto sentire, nessuno ha udito le vostre parole.
27Per primo io l'ho annunziato a Sion e a Gerusalemme ho inviato un messaggero di cose liete.
28Guardai ma non c'era nessuno, tra costoro nessuno era capace di consigliare; nessuno da interrogare per averne una risposta.
29Ecco, tutti costoro sono niente; nulla sono le opere loro, vento e vuoto i loro idoli.
Chapter 42
1Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni.
2Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce,
3non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta. Proclamerà il diritto con fermezza;
4non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole.
5Così dice il Signore Dio che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l'alito a quanti camminano su di essa:
6«Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni,
7perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre.
8Io sono il Signore: questo è il mio nome; non cederò la mia gloria ad altri, né il mio onore agli idoli.
9I primi fatti, ecco, sono avvenuti e i nuovi io preannunzio; prima che spuntino, ve li faccio sentire».
10Cantate al Signore un canto nuovo, lode a lui fino all'estremità della terra; lo celebri il mare con quanto esso contiene, le isole con i loro abitanti.
11Esulti il deserto con le sue città, esultino i villaggi dove abitano quelli di Kedàr; acclamino gli abitanti di Sela, dalla cima dei monti alzino grida.
12Diano gloria al Signore e il suo onore divulghino nelle isole.
13Il Signore avanza come un prode, come un guerriero eccita il suo ardore; grida, lancia urla di guerra, si mostra forte contro i suoi nemici.
14Per molto tempo, ho taciuto, ho fatto silenzio, mi sono contenuto; ora griderò come una partoriente, mi affannerò e sbufferò insieme.
15Renderò aridi monti e colli, farò seccare tutta la loro erba; trasformerò i fiumi in stagni e gli stagni farò inaridire.
16Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono, li guiderò per sentieri sconosciuti; trasformerò davanti a loro le tenebre in luce, i luoghi aspri in pianura. Tali cose io ho fatto e non cesserò di farle.
17Retrocedono pieni di vergogna quanti sperano in un idolo, quanti dicono alle statue: «Voi siete i nostri dei».
18Sordi, ascoltate, ciechi, volgete lo sguardo per vedere.
19Chi è cieco, se non il mio servo? Chi è sordo come colui al quale io mandavo araldi? Chi è cieco come il mio privilegiato? Chi è sordo come il servo del Signore?
20Hai visto molte cose, ma senza farvi attenzione, hai aperto gli orecchi, ma senza sentire.
21Il Signore si compiacque, per amore della sua giustizia, di dare una legge grande e gloriosa.
22Eppure questo è un popolo saccheggiato e spogliato; sono tutti presi con il laccio nelle caverne, sono rinchiusi in prigioni. Furono saccheggiati e nessuno li liberava; furono spogliati, e nessuno diceva: «Restituisci».
23Chi fra di voi porge l'orecchio a ciò, vi fa attenzione e ascolta per il futuro?
24Chi abbandonò Giacobbe al saccheggio, Israele ai predoni? Non è stato forse il Signore contro cui peccarono, per le cui vie non vollero camminare, la cui legge non osservarono?
25Egli, perciò, ha riversato su di esso la sua ira ardente e la violenza della guerra. L'ira divina lo ha avvolto nelle sue fiamme senza che egli se ne accorgesse, lo ha bruciato, senza che vi facesse attenzione.
Chapter 43
1Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: «Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.
2Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare;
3poiché io sono il Signore tuo Dio, il Santo di Israele, il tuo salvatore. Io do l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l'Etiopia e Seba al tuo posto.
4Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo, do uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita.
5Non temere, perché io sono con te; dall'oriente farò venire la tua stirpe, dall'occidente io ti radunerò.
6Dirò al settentrione: Restituisci, e al mezzogiorno: Non trattenere; fà tornare i miei figli da lontano e le mie figlie dall'estremità della terra,
7quelli che portano il mio nome e che per la mia gloria ho creato e formato e anche compiuto».
8«Fà uscire il popolo cieco, che pure ha occhi, i sordi, che pure hanno orecchi.
9Si radunino insieme tutti i popoli e si raccolgano le nazioni. Chi può annunziare questo tra di loro e farci udire le cose passate? Presentino i loro testimoni e avranno ragione, ce li facciano udire e avranno detto la verità.
10Voi siete i miei testimoni - oracolo del Signore - miei servi, che io mi sono scelto perché mi conosciate e crediate in me e comprendiate che sono io. Prima di me non fu formato alcun dio né dopo ce ne sarà.
11Io, io sono il Signore, fuori di me non v'è salvatore.
12Io ho predetto e ho salvato, mi son fatto sentire e non c'era tra voi alcun dio straniero. Voi siete miei testimoni - oracolo del Signore - e io sono Dio,
13sempre il medesimo dall'eternità. Nessuno può sottrarre nulla al mio potere; chi può cambiare quanto io faccio?».
14Così dice il Signore vostro redentore, il Santo di Israele: «Per amor vostro l'ho mandato contro Babilonia e farò scendere tutte le loro spranghe, e quanto ai Caldei muterò i loro clamori in lutto.
15Io sono il Signore, il vostro Santo, il creatore di Israele, il vostro re».
16Così dice il Signore che offrì una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti
17che fece uscire carri e cavalli, esercito ed eroi insieme; essi giacciono morti: mai più si rialzeranno; si spensero come un lucignolo, sono estinti.
18Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche!
19Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa.
20Mi glorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perché avrò fornito acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
21Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi.
22Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe; anzi ti sei stancato di me, o Israele.
23Non mi hai portato neppure un agnello per l'olocausto, non mi hai onorato con i tuoi sacrifici. Io non ti ho molestato con richieste di offerte, né ti ho stancato esigendo incenso.
24Non mi hai acquistato con denaro la cannella, né mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici. Ma tu mi hai dato molestia con i peccati, mi hai stancato con le tue iniquità.
25Io, io cancello i tuoi misfatti, per riguardo a me non ricordo più i tuoi peccati.
26Fammi ricordare, discutiamo insieme; parla tu per giustificarti.
27Il tuo primo padre peccò, i tuoi intermediari mi furono ribelli.
28I tuoi principi hanno profanato il mio santuario; per questo ho votato Giacobbe alla esecrazione, Israele alle ingiurie.
Chapter 44
1Ora ascolta, Giacobbe mio servo, Israele da me eletto.
2Così dice il Signore che ti ha fatto, che ti ha formato dal seno materno e ti aiuta: «Non temere, Giacobbe mio servo, Iesurùn da me eletto,
3poiché io farò scorrere acqua sul suolo assetato, torrenti sul terreno arido. Spanderò il mio spirito sulla tua discendenza, la mia benedizione sui tuoi posteri;
4cresceranno come erba in mezzo all'acqua, come salici lungo acque correnti.
5Questi dirà: Io appartengo al Signore, quegli si chiamerà Giacobbe; altri scriverà sulla mano: Del Signore, e verrà designato con il nome di Israele».
6Così dice il re di Israele, il suo redentore, il Signore degli eserciti: «Io sono il primo e io l'ultimo; fuori di me non vi sono dei.
7Chi è come me? Si faccia avanti e lo proclami, lo riveli di presenza e me lo esponga. Chi ha reso noto il futuro dal tempo antico? Ci annunzi ciò che succederà.
8Non siate ansiosi e non temete: non forse gia da molto tempo te l'ho fatto intendere e rivelato? Voi siete miei testimoni: C'è forse un dio fuori di me o una roccia che io non conosca?».
9I fabbricatori di idoli sono tutti vanità e le loro opere preziose non giovano a nulla; ma i loro devoti non vedono né capiscono affatto e perciò saranno coperti di vergogna.
10Chi fabbrica un dio e fonde un idolo senza cercarne un vantaggio?
11Ecco, tutti i suoi seguaci saranno svergognati; gli stessi artefici non sono che uomini. Si radunino pure e si presentino tutti; saranno spaventati e confusi insieme.
12Il fabbro lavora il ferro di una scure, lo elabora sulle braci e gli dà forma con martelli, lo rifinisce con braccio vigoroso; soffre persino la fame, la forza gli viene meno; non beve acqua ed è spossato.
13Il falegname stende il regolo, disegna l'immagine con il gesso; la lavora con scalpelli, misura con il compasso, riproducendo una forma umana, una bella figura d'uomo da mettere in un tempio.
14Egli si taglia cedri, prende un cipresso o una quercia che lascia crescere robusta nella selva; pianta un frassino che la pioggia farà crescere.
15Tutto ciò diventa per l'uomo legna da bruciare; ne prende una parte e si riscalda o anche accende il forno per cuocervi il pane o ne fa persino un idolo e lo adora, ne forma una statua e la venera.
16Una metà la brucia al fuoco, sulla brace arrostisce la carne, poi mangia l'arrosto e si sazia. Ugualmente si scalda e dice: «Mi riscaldo; mi godo il fuoco».
17Con il resto fa un dio, il suo idolo; lo venera, lo adora e lo prega: «Salvami, perché sei il mio dio!».
18Non sanno né comprendono; una patina impedisce agli occhi loro di vedere e al loro cuore di capire.
19Essi non riflettono, non hanno scienza e intelligenza per dire: «Ho bruciato nel fuoco una parte, sulle sue braci ho cotto perfino il pane e arrostito la carne che ho mangiato; col residuo farò un idolo abominevole? Mi prostrerò dinanzi ad un pezzo di legno?».
20Si pasce di cenere, ha un cuore illuso che lo travia; egli non sa liberarsene e dire: «Ciò che tengo in mano non è forse falso?».
21Ricorda tali cose, o Giacobbe, o Israele, poiché sei mio servo. Io ti ho formato, mio servo sei tu; Israele, non sarai dimenticato da me.
22Ho dissipato come nube le tue iniquità e i tuoi peccati come una nuvola. Ritorna a me, poiché io ti ho redento.
23Esultate, cieli, poiché il Signore ha agito; giubilate, profondità della terra! Gridate di gioia, o monti, o selve con tutti i vostri alberi, perché il Signore ha riscattato Giacobbe, in Israele ha manifestato la sua gloria.
24Dice il Signore, che ti ha riscattato e ti ha formato fino dal seno materno: «Sono io, il Signore, che ho fatto tutto, che ho spiegato i cieli da solo, ho disteso la terra; chi era con me?
25Io svento i presagi degli indovini, dimostro folli i maghi, costringo i sapienti a ritrattarsi e trasformo in follia la loro scienza;
26confermo la parola dei suoi servi, compio i disegni dei suoi messaggeri. Io dico a Gerusalemme: Sarai abitata, e alle città di Giuda: Sarete riedificate e ne restaurerò le rovine.
27Io dico all'oceano: Prosciugati! Faccio inaridire i tuoi fiumi.
28Io dico a Ciro: Mio pastore; ed egli soddisferà tutti i miei desideri, dicendo a Gerusalemme: Sarai riedificata; e al tempio: Sarai riedificato dalle fondamenta».
Chapter 45
1Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l'ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso.
2Io marcerò davanti a te; spianerò le asperità del terreno, spezzerò le porte di bronzo, romperò le spranghe di ferro.
3Ti consegnerò tesori nascosti e le ricchezze ben celate, perché tu sappia che io sono il Signore, Dio di Israele, che ti chiamo per nome.
4Per amore di Giacobbe mio servo e di Israele mio eletto io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo sebbene tu non mi conosca.
5Io sono il Signore e non v'è alcun altro; fuori di me non c'è dio; ti renderò spedito nell'agire, anche se tu non mi conosci,
6perché sappiano dall'oriente fino all'occidente che non esiste dio fuori di me. Io sono il Signore e non v'è alcun altro.
7Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura; io, il Signore, compio tutto questo.
8Stillate, cieli, dall'alto e le nubi facciano piovere la giustizia; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia. Io, il Signore, ho creato tutto questo».
9Potrà forse discutere con chi lo ha plasmato un vaso fra altri vasi di argilla? Dirà forse la creta al vasaio: «Che fai?» oppure: «La tua opera non ha manichi»?
10Chi oserà dire a un padre: «Che cosa generi?» o a una donna: «Che cosa partorisci?».
11Dice il Signore, il Santo di Israele, che lo ha plasmato: «Volete interrogarmi sul futuro dei miei figli e darmi ordini sul lavoro delle mie mani?
12Io ho fatto la terra e su di essa ho creato l'uomo; io con le mani ho disteso i cieli e do ordini a tutte le loro schiere.
13Io l'ho stimolato per la giustizia; spianerò tutte le sue vie. Egli ricostruirà la mia città e rimanderà i miei deportati, senza denaro e senza regali», dice il Signore degli eserciti.
14Così dice il Signore: «Le ricchezze d'Egitto e le merci dell'Etiopia e i Sabei dall'alta statura passeranno a te, saranno tuoi; ti seguiranno in catene, si prostreranno davanti a te, ti diranno supplicanti: Solo in te è Dio; non ce n'è altri; non esistono altri dei.
15Veramente tu sei un Dio nascosto, Dio di Israele, salvatore.
16Saranno confusi e svergognati quanti s'infuriano contro di lui; se ne andranno con ignominia i fabbricanti di idoli.
17Israele sarà salvato dal Signore con salvezza perenne. Non patirete confusione o vergogna per i secoli eterni».
18Poiché così dice il Signore, che ha creato i cieli; egli, il Dio che ha plasmato e fatto la terra e l'ha resa stabile e l'ha creata non come orrida regione, ma l'ha plasmata perché fosse abitata: «Io sono il Signore; non ce n'è altri.
19Io non ho parlato in segreto, in un luogo d'una terra tenebrosa. Non ho detto alla discendenza di Giacobbe: Cercatemi in un'orrida regione! Io sono il Signore, che parlo con giustizia, che annunzio cose rette.
20Radunatevi e venite, avvicinatevi tutti insieme, superstiti delle nazioni! Non hanno intelligenza coloro che portano un loro legno scolpito e pregano un dio che non può salvare.
21Manifestate e portate le prove, consigliatevi pure insieme! Chi ha fatto sentire quelle cose da molto tempo e predetto ciò fin da allora? Non sono forse io, il Signore? Fuori di me non c'è altro Dio; Dio giusto e salvatore non c'è fuori di me.
22Volgetevi a me e sarete salvi, paesi tutti della terra, perché io sono Dio; non ce n'è altri.
23Lo giuro su me stesso, dalla mia bocca esce la verità, una parola irrevocabile: davanti a me si piegherà ogni ginocchio, per me giurerà ogni lingua».
24Si dirà: «Solo nel Signore si trovano vittoria e potenza!». Verso di lui verranno, coperti di vergogna, quanti fremevano d'ira contro di lui.
25Nel Signore saranno vittoriosi e si glorieranno tutti i discendenti di Israele.
Chapter 46
1A terra è Bel, rovesciato è Nebo; i loro idoli sono per gli animali e le bestie, caricati come loro fardelli, come peso sfibrante.
2Sono rovesciati, sono a terra insieme, non hanno potuto salvare chi li portava ed essi stessi se ne vanno in schiavitù.
3Ascoltatemi, casa di Giacobbe e voi tutti, superstiti della casa di Israele; voi, portati da me fin dal seno materno, sorretti fin dalla nascita.
4Fino alla vostra vecchiaia io sarò sempre lo stesso, io vi porterò fino alla canizie. Come ho gia fatto, così io vi sosterrò, vi porterò e vi salverò.
5A chi mi paragonate e mi assomigliate? A chi mi confrontate, quasi fossimo simili?
6Traggono l'oro dal sacchetto e pesano l'argento con la bilancia; pagano un orefice perché faccia un dio, che poi venerano e adorano.
7Lo sollevano sulle spalle e lo portano, poi lo ripongono sulla sua base e sta fermo: non si muove più dal suo posto. Ognuno lo invoca, ma non risponde; non libera nessuno dalla sua angoscia.
8Ricordatevelo e agite da uomini; rifletteteci, o prevaricatori.
9Ricordatevi i fatti del tempo antico, perché io sono Dio e non ce n'è altri. Sono Dio, nulla è uguale a me.
10Io dal principio annunzio la fine e, molto prima, quanto non è stato ancora compiuto; io che dico: «Il mio progetto resta valido, io compirò ogni mia volontà!».
11Io chiamo dall'oriente l'uccello da preda, da una terra lontana l'uomo dei miei progetti. Così ho parlato e così avverrà; l'ho progettato, così farò.
12Ascoltatemi, voi che vi perdete di coraggio, che siete lontani dalla giustizia.
13Faccio avvicinare la mia giustizia: non è lontana; la mia salvezza non tarderà. Io dispenserò in Sion la salvezza a Israele, oggetto della mia gloria.
Chapter 47
1Scendi e siedi sulla polvere, vergine figlia di Babilonia. Siedi a terra, senza trono, figlia dei Caldei, poiché non sarai più chiamata tenera e voluttuosa.
2Prendi la mola e macina la farina, togliti il velo, solleva i lembi della veste, scopriti le gambe, attraversa i fiumi.
3Si scopra la tua nudità, si mostri la tua vergogna. «Prenderò vendetta e nessuno interverrà»,
4dice il nostro redentore che si chiama Signore degli eserciti, il Santo di Israele.
5Siedi in silenzio e scivola nell'ombra, figlia dei Caldei, perché non sarai più chiamata Signora di regni.
6Ero adirato contro il mio popolo, avevo lasciato profanare la mia eredità; perciò lo misi in tuo potere, ma tu non mostrasti loro pietà; perfino sui vecchi facesti gravare il tuo giogo pesante.
7Tu pensavi: «Sempre io sarò signora, sempre». Non ti sei mai curata di questi avvenimenti, non hai mai pensato quale sarebbe stata la fine.
8Ora ascolta questo, o voluttuosa che te ne stavi sicura, che pensavi: «Io e nessuno fuori di me! Non resterò vedova, non conoscerò la perdita dei figli».
9Ma ti accadranno queste due cose, d'improvviso, in un sol giorno; perdita dei figli e vedovanza piomberanno su di te, nonostante la moltitudine delle tue magie, la forza dei tuoi molti scongiuri.
10Confidavi nella tua malizia, dicevi: «Nessuno mi vede». La tua saggezza e il tuo sapere ti hanno sviato. Eppure dicevi in cuor tuo: «Io e nessuno fuori di me».
11Ti verrà addosso una sciagura che non saprai scongiurare; ti cadrà sopra una calamità che non potrai evitare. Su di te piomberà improvvisa una catastrofe che non prevederai.
12Stà pure ferma nei tuoi incantesimi e nella moltitudine delle magie, per cui ti sei affaticata dalla giovinezza: forse potrai giovartene, forse potrai far paura!
13Ti sei stancata dei tuoi molti consiglieri: si presentino e ti salvino gli astrologi che osservano le stelle, i quali ogni mese ti pronosticano che cosa ti capiterà.
14Ecco, essi sono come stoppia: il fuoco li consuma; non salveranno se stessi dal potere delle fiamme. Non ci sarà brace per scaldarsi, né fuoco dinanzi al quale sedersi.
15Così sono diventati per te i tuoi maghi, con i quali ti sei affaticata fin dalla giovinezza; ognuno se ne va per suo conto, nessuno ti viene in aiuto.
Chapter 48
1Ascoltate ciò, casa di Giacobbe, voi che siete chiamati Israele e che traete origine dalla stirpe di Giuda, voi che giurate nel nome del Signore e invocate il Dio di Israele, ma senza sincerità e senza rettitudine,
2poiché prendete il nome dalla città santa e vi appoggiate sul Dio di Israele che si chiama Signore degli eserciti.
3Io avevo annunziato da tempo le cose passate, erano uscite dalla mia bocca, le avevo fatte udire. D'improvviso io ho agito e sono accadute.
4Poiché sapevo che tu sei ostinato e che la tua nuca è una sbarra di ferro e la tua fronte è di bronzo,
5io te le annunziai da tempo, prima che avvenissero te le feci udire, per timore che dicessi: «Il mio idolo le ha fatte, la mia statua e il dio da me fuso le hanno ordinate».
6Tutto questo hai udito e visto; non vorresti testimoniarlo? Ora ti faccio udire cose nuove e segrete che tu nemmeno sospetti.
7Ora sono create e non da tempo; prima di oggi tu non le avevi udite, perché tu non dicessi: «Gia lo sapevo».
8No, tu non le avevi mai udite né sapute né il tuo orecchio era gia aperto da allora poiché io sapevo che sei davvero perfido e che ti si chiama sleale fin dal seno materno.
9Per il mio nome rinvierò il mio sdegno, per il mio onore lo frenerò a tuo riguardo, per non annientarti.
10Ecco, ti ho purificato per me come argento, ti ho provato nel crogiuolo dell'afflizione.
11Per riguardo a me, per riguardo a me lo faccio; come potrei lasciar profanare il mio nome? Non cederò ad altri la mia gloria.
12Ascoltami, Giacobbe, Israele che ho chiamato: Sono io, io solo, il primo e anche l'ultimo.
13Sì, la mia mano ha posto le fondamenta della terra, la mia destra ha disteso i cieli. Quando io li chiamo, tutti insieme si presentano.
14Radunatevi, tutti voi, e ascoltatemi. Chi di essi ha predetto tali cose? Uno che io amo compirà il mio volere su Babilonia e, con il suo braccio, sui Caldei.
15Io, io ho parlato; io l'ho chiamato, l'ho fatto venire e ho dato successo alle sue imprese.
16Avvicinatevi a me per udire questo. Fin dal principio non ho parlato in segreto; dal momento in cui questo è avvenuto io sono là. Ora il Signore Dio ha mandato me insieme con il suo spirito.
17Dice il Signore tuo redentore, il Santo di Israele: «Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare.
18Se avessi prestato attenzione ai miei comandi, il tuo benessere sarebbe come un fiume, la tua giustizia come le onde del mare.
19La tua discendenza sarebbe come la sabbia e i nati dalle tue viscere come i granelli d'arena; non sarebbe mai radiato né cancellato il tuo nome davanti a me».
20Uscite da Babilonia, fuggite dai Caldei; annunziatelo con voce di gioia, diffondetelo, fatelo giungere fino all'estremità della terra. Dite: «Il Signore ha riscattato il suo servo Giacobbe».
21Non soffrono la sete mentre li conduce per deserti; acqua dalla roccia egli fa scaturire per essi; spacca la roccia, sgorgano le acque.
22Non c'è pace per i malvagi, dice il Signore.
Chapter 49
1Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome.
2Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra.
3Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria».
4Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio».
5Ora disse il Signore che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele, - poiché ero stato stimato dal Signore e Dio era stato la mia forza -
6mi disse: «E' troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti di Israele. Ma io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».
7Dice il Signore, il redentore di Israele, il suo Santo, a colui la cui vita è disprezzata, al reietto delle nazioni, al servo dei potenti: «I re vedranno e si alzeranno in piedi, i principi vedranno e si prostreranno, a causa del Signore che è fedele, a causa del Santo di Israele che ti ha scelto».
8Dice il Signore: «Al tempo della misericordia ti ho ascoltato, nel giorno della salvezza ti ho aiutato. Ti ho formato e posto come alleanza per il popolo, per far risorgere il paese, per farti rioccupare l'eredità devastata,
9per dire ai prigionieri: Uscite, e a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori. Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni altura troveranno pascoli.
10Non soffriranno né fame né sete e non li colpirà né l'arsura né il sole, perché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti di acqua.
11Io trasformerò i monti in strade e le mie vie saranno elevate.
12Ecco, questi vengono da lontano, ed ecco, quelli vengono da mezzogiorno e da occidente e quelli dalla regione di Assuan».
13Giubilate, o cieli; rallegrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi miseri.
14Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato».
15Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
16Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani, le tue mura sono sempre davanti a me.
17I tuoi costruttori accorrono, i tuoi distruttori e i tuoi devastatori si allontanano da te.
18Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si radunano, vengono da te. «Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore- ti vestirai di tutti loro come di ornamento, te ne ornerai come una sposa».
19Poiché le tue rovine e le tue devastazioni e il tuo paese desolato saranno ora troppo stretti per i tuoi abitanti, benché siano lontani i tuoi divoratori.
20Di nuovo ti diranno agli orecchi i figli di cui fosti privata: «Troppo stretto è per me questo posto; scostati, e mi accomoderò».
21Tu penserai: «Chi mi ha generato costoro? Io ero priva di figli e sterile; questi chi li ha allevati? Ecco, ero rimasta sola e costoro dove erano?».
22Così dice il Signore Dio: «Ecco, io farò cenno con la mano ai popoli, per le nazioni isserò il mio vessillo. Riporteranno i tuoi figli in braccio, le tue figlie saran portate sulle spalle.
23I re saranno i tuoi tutori, le loro principesse tue nutrici. Con la faccia a terra essi si prostreranno davanti a te, baceranno la polvere dei tuoi piedi; allora tu saprai che io sono il Signore e che non saranno delusi quanti sperano in me».
24Si può forse strappare la preda al forte? Oppure può un prigioniero sfuggire al tiranno?
25Eppure dice il Signore: «Anche il prigioniero sarà strappato al forte, la preda sfuggirà al tiranno. Io avverserò i tuoi avversari; io salverò i tuoi figli.
26Farò mangiare le loro stesse carni ai tuoi oppressori, si ubriacheranno del proprio sangue come di mosto. Allora ogni uomo saprà che io sono il Signore, tuo salvatore, io il tuo redentore e il Forte di Giacobbe».
Chapter 50
1Dice il Signore: «Dov'è il documento di ripudio di vostra madre, con cui l'ho scacciata? Oppure a quale dei miei creditori io vi ho venduti? Ecco, per le vostre iniquità siete stati venduti, per le vostre scelleratezze è stata scacciata vostra madre.
2Per qual motivo non c'è nessuno, ora che io sono venuto? Perché, ora che chiamo, nessuno risponde? E' forse la mia mano troppo corta per riscattare oppure io non ho la forza per liberare? Ecco, con una minaccia prosciugo il mare, faccio dei fiumi un deserto. I loro pesci, per mancanza d'acqua, restano all'asciutto, muoiono di sete.
3Rivesto i cieli di oscurità, do loro un sacco per mantello».
4Il Signore Dio mi ha dato una lingua da iniziati, perché io sappia indirizzare allo sfiduciato una parola. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come gli iniziati.
5Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.
6Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
7Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare deluso.
8E' vicino chi mi rende giustizia; chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me.
9Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole? Ecco, come una veste si logorano tutti, la tignola li divora.
10Chi tra di voi teme il Signore, ascolti la voce del suo servo! Colui che cammina nelle tenebre, senza avere luce, speri nel nome del Signore, si appoggi al suo Dio.
11Ecco, voi tutti che accendete il fuoco, e tenete tizzoni accesi, andate alle fiamme del vostro fuoco, tra i tizzoni che avete acceso. Dalla mia mano vi è giunto questo; voi giacerete fra le torture.
Chapter 51
1Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia, voi che cercate il Signore; guardate alla roccia da cui siete stati tagliati, alla cava da cui siete stati estratti.
2Guardate ad Abramo vostro padre, a Sara che vi ha partorito; poiché io chiamai lui solo, lo benedissi e lo moltiplicai.
3Davvero il Signore ha pietà di Sion, ha pietà di tutte le sue rovine, rende il suo deserto come l'Eden, la sua steppa come il giardino del Signore. Giubilo e gioia saranno in essa, ringraziamenti e inni di lode!
4Ascoltatemi attenti, o popoli; nazioni, porgetemi l'orecchio. Poiché da me uscirà la legge, il mio diritto sarà luce dei popoli.
5La mia vittoria è vicina, si manifesterà come luce la mia salvezza; le mie braccia governeranno i popoli. In me spereranno le isole, avranno fiducia nel mio braccio.
6Alzate al cielo i vostri occhi e guardate la terra di sotto, poiché i cieli si dissolveranno come fumo, la terra si logorerà come una veste e i suoi abitanti moriranno come larve. Ma la mia salvezza durerà sempre, la mia giustizia non sarà annientata.
7Ascoltatemi, esperti della giustizia, popolo che porti nel cuore la mia legge. Non temete l'insulto degli uomini, non vi spaventate per i loro scherni;
8poiché le tarme li roderanno come una veste e la tignola li roderà come lana, ma la mia giustizia durerà per sempre, la mia salvezza di generazione in generazione.
9Svegliati, svegliati, rivestiti di forza, o braccio del Signore. Svegliati come nei giorni antichi, come tra le generazioni passate. Non hai tu forse fatto a pezzi Raab, non hai trafitto il drago?
10Forse non hai prosciugato il mare, le acque del grande abisso e non hai fatto delle profondità del mare una strada, perché vi passassero i redenti?
11I riscattati dal Signore ritorneranno e verranno in Sion con esultanza; felicità perenne sarà sul loro capo; giubilo e felicità li seguiranno; svaniranno afflizioni e sospiri.
12Io, io sono il tuo consolatore. Chi sei tu perché tema uomini che muoiono e un figlio dell'uomo che avrà la sorte dell'erba?
13Hai dimenticato il Signore tuo creatore, che ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Avevi sempre paura, tutto il giorno, davanti al furore dell'avversario, perché egli tentava di distruggerti. Ma dove è ora il furore dell'avversario?
14Il prigioniero sarà presto liberato; egli non morirà nella fossa né mancherà di pane.
15Io sono il Signore tuo Dio, che sconvolge il mare così che ne fremano i flutti, e si chiama Signore degli eserciti.
16Io ho posto le mie parole sulla tua bocca, ti ho nascosto sotto l'ombra della mia mano, quando ho disteso i cieli e fondato la terra, e ho detto a Sion: «Tu sei mio popolo».
17Svegliati, svegliati, alzati, Gerusalemme, che hai bevuto dalla mano del Signore il calice della sua ira; la coppa della vertigine hai bevuto, l'hai vuotata.
18Nessuno la guida tra tutti i figli che essa ha partorito; nessuno la prende per mano tra tutti i figli che essa ha allevato.
19Due mali ti hanno colpito, chi avrà pietà di te? Desolazione e distruzione, fame e spada, chi ti consolerà?
20I tuoi figli giacciono privi di forze agli angoli di tutte le strade, come antilope in una rete, pieni dell'ira del Signore, della minaccia del tuo Dio.
21Perciò ascolta anche questo, o misera, o ebbra, ma non di vino.
22Così dice il tuo Signore Dio, il tuo Dio che difende la causa del suo popolo: «Ecco io ti tolgo di mano il calice della vertigine, la coppa della mia ira; tu non lo berrai più.
23Lo metterò in mano ai tuoi torturatori che ti dicevano: Cùrvati che noi ti passiamo sopra. Tu facevi del tuo dorso un suolo e come una strada per i passanti».
Chapter 52
1Svegliati, svegliati, rivestiti della tua magnificenza, Sion; indossa le vesti più belle, Gerusalemme, città santa; perché mai più entrerà in te il non circonciso né l'impuro.
2Scuotiti la polvere, alzati, Gerusalemme schiava! Sciogliti dal collo i legami, schiava figlia di Sion!
3Poiché dice il Signore: «Senza prezzo foste venduti e sarete riscattati senza denaro».
4Poiché dice il Signore Dio: «In Egitto è sceso il mio popolo un tempo per abitarvi come straniero; poi l'Assiro senza motivo lo ha oppresso.
5Ora, che faccio io qui? - oracolo del Signore - Sì, il mio popolo è stato deportato per nulla! I suoi dominatori trionfavano - oracolo del Signore - e sempre, tutti i giorni il mio nome è stato disprezzato.
6Pertanto il mio popolo conoscerà il mio nome, comprenderà in quel giorno che io dicevo: Eccomi qua».
7Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
8Senti? Le tue sentinelle alzano la voce, insieme gridano di gioia, poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore in Sion.
9Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme.
10Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
11Fuori, fuori, uscite di là! Non toccate niente d'impuro. Uscite da essa, purificatevi, voi che portate gli arredi del Signore!
12Voi non dovrete uscire in fretta né andarvene come uno che fugge, perché davanti a voi cammina il Signore, il Dio di Israele chiude la vostra carovana.
13Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e molto innalzato.
14Come molti si stupirono di lui - tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo -
15così si meraviglieranno di lui molte genti; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
Chapter 53
1Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
2E' cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto.
3Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
4Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
5Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
6Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.
7Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
8Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
9Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca.
10Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
11Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità.
12Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori.
Chapter 54
1Esulta, o sterile che non hai partorito, prorompi in grida di giubilo e di gioia, tu che non hai provato i dolori, perché più numerosi sono i figli dell'abbandonata che i figli della maritata, dice il Signore.
2Allarga lo spazio della tua tenda, stendi i teli della tua dimora senza risparmio, allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti,
3poiché ti allargherai a destra e a sinistra e la tua discendenza entrerà in possesso delle nazioni, popolerà le città un tempo deserte.
4Non temere, perché non dovrai più arrossire; non vergognarti, perché non sarai più disonorata; anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza.
5Poiché tuo sposo è il tuo creatore, Signore degli eserciti è il suo nome; tuo redentore è il Santo di Israele, è chiamato Dio di tutta la terra.
6Come una donna abbandonata e con l'animo afflitto, ti ha il Signore richiamata. Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù? Dice il tuo Dio.
7Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti riprenderò con immenso amore.
8In un impeto di collera ti ho nascosto per un poco il mio volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te, dice il tuo redentore, il Signore.
9Ora è per me come ai giorni di Noè, quando giurai che non avrei più riversato le acque di Noè sulla terra; così ora giuro di non più adirarmi con te e di non farti più minacce.
10Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace; dice il Signore che ti usa misericordia.
11Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata, ecco io pongo sulla malachite le tue pietre e sugli zaffiri le tue fondamenta.
12Farò di rubini la tua merlatura, le tue porte saranno di carbonchi, tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.
13Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore, grande sarà la prosperità dei tuoi figli;
14sarai fondata sulla giustizia. Stà lontana dall'oppressione, perché non dovrai temere, dallo spavento, perché non ti si accosterà.
15Ecco, se ci sarà un attacco, non sarà da parte mia. Chi ti attacca cadrà contro di te.
16Ecco, io ho creato il fabbro che soffia sul fuoco delle braci e ne trae gli strumenti per il suo lavoro, e io ho creato anche il distruttore per devastare.
17Nessun'arma affilata contro di te avrà successo, farai condannare ogni lingua che si alzerà contro di te in giudizio. Questa è la sorte dei servi del Signore, quanto spetta a loro da parte mia. Oracolo del Signore.
Chapter 55
1O voi tutti assetati venite all'acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza spesa, vino e latte.
2Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti.
3Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete. Io stabilirò per voi un'alleanza eterna, i favori assicurati a Davide.
4Ecco l'ho costituito testimonio fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni.
5Ecco tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te popoli che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo di Israele, perché egli ti ha onorato.
6Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino.
7L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona.
8Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore.
9Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
10Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare,
11così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata.
12Voi dunque partirete con gioia, sarete condotti in pace. I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani.
13Invece di spine cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non scomparirà.
Chapter 56
1Così dice il Signore: «Osservate il diritto e praticate la giustizia, perché prossima a venire è la mia salvezza; la mia giustizia sta per rivelarsi».
2Beato l'uomo che così agisce e il figlio dell'uomo che a questo si attiene, che osserva il sabato senza profanarlo, che preserva la sua mano da ogni male.
3Non dica lo straniero che ha aderito al Signore: «Certo mi escluderà il Signore dal suo popolo!». Non dica l'eunuco: «Ecco, io sono un albero secco!».
4Poiché così dice il Signore: «Agli eunuchi, che osservano i miei sabati, preferiscono le cose di mio gradimento e restan fermi nella mia alleanza,
5io concederò nella mia casa e dentro le mie mura un posto e un nome migliore che ai figli e alle figlie; darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato.
6Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza,
7li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare, perché il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli».
8Oracolo del Signore Dio che raduna i dispersi di Israele: «Io ancora radunerò i suoi prigionieri, oltre quelli gia radunati».
9Voi tutte, bestie dei campi, venite a mangiare; voi tutte, bestie della foresta, venite.
10I suoi guardiani sono tutti ciechi, non si accorgono di nulla. Sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; sonnecchiano accovacciati, amano appisolarsi.
11Ma tali cani avidi, che non sanno saziarsi, sono i pastori incapaci di comprendere. Ognuno segue la sua via, ognuno bada al proprio interesse, senza eccezione.
12«Venite, io prenderò vino e ci ubriacheremo di bevande inebrianti. Domani sarà come oggi; ce n'è una riserva molto grande».
Chapter 57
1Perisce il giusto, nessuno ci bada. I pii sono tolti di mezzo, nessuno ci fa caso. Il giusto è tolto di mezzo a causa del male.
2Egli entra nella pace, riposa sul suo giaciglio chi cammina per la via diritta.
3Ora, venite qui, voi, figli della maliarda, progenie di un adultero e di una prostituta.
4Su chi intendete divertirvi? Contro chi allargate la bocca e tirate fuori la lingua? Forse voi non siete figli del peccato, prole bastarda?
5Voi, che spasimate fra i terebinti, sotto ogni albero verde, che sacrificate bambini nelle valli, tra i crepacci delle rocce.
6Tra le pietre levigate del torrente è la parte che ti spetta: esse sono la porzione che ti è toccata. Anche ad esse hai offerto libazioni, hai portato offerte sacrificali. E di questo dovrei forse consolarmi?
7Su un monte imponente ed elevato hai posto il tuo giaciglio; anche là sei salita per fare sacrifici.
8Dietro la porta e gli stipiti hai posto il tuo emblema. Lontano da me hai scoperto il tuo giaciglio, vi sei salita, lo hai allargato; hai patteggiato con coloro con i quali amavi trescare; guardavi la mano.
9Ti sei presentata al re con olio, hai moltiplicato i tuoi profumi; hai inviato lontano i tuoi messaggeri, ti sei abbassata fino agli inferi.
10Ti sei stancata in tante tue vie, ma non hai detto: «E' inutile». Hai trovato come ravvivare la mano; per questo non ti senti esausta.
11Chi hai temuto? Di chi hai avuto paura per farti infedele? E di me non ti ricordi, non ti curi? Non sono io che uso pazienza e chiudo un occhio? Ma tu non hai timore di me.
12Io divulgherò la tua giustizia e le tue opere, che non ti saranno di vantaggio.
13Alle tue grida ti salvino i tuoi guadagni. Tutti se li porterà via il vento, un soffio se li prenderà. Chi invece confida in me possederà la terra, erediterà il mio santo monte.
14Si dirà: «Spianate, spianate, preparate la via, rimuovete gli ostacoli sulla via del mio popolo».
15Poiché così parla l'Alto e l'Eccelso, che ha una sede eterna e il cui nome è santo: In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi.
16Poiché io non voglio discutere sempre né per sempre essere adirato; altrimenti davanti a me verrebbe meno lo spirito e l'alito vitale che ho creato.
17Per l'iniquità dei suoi guadagni mi sono adirato, l'ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato; eppure egli, voltandosi, se n'è andato per le strade del suo cuore.
18Ho visto le sue vie, ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni. E ai suoi afflitti
19io pongo sulle labbra: «Pace, pace ai lontani e ai vicini», dice il Signore, «io li guarirò».
20Gli empi sono come un mare agitato che non può calmarsi e le cui acque portan su melma e fango.
21Non v'è pace per gli empi, dice il mio Dio.
Chapter 58
1Grida a squarciagola, non aver riguardo; come una tromba alza la voce; dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati.
2Mi ricercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio:
3«Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?». Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai.
4Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso.
5E' forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore?
6Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?
7Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?
8Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà.
9Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!». Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio,
10se offrirai il pane all'affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio.
11Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono.
12La tua gente riedificherà le antiche rovine, ricostruirai le fondamenta di epoche lontane. Ti chiameranno riparatore di brecce, restauratore di case in rovina per abitarvi.
13Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerando il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare,
14allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò calcare le alture della terra, ti farò gustare l'eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca del Signore ha parlato.
Chapter 59
1Ecco non è troppo corta la mano del Signore da non poter salvare; né tanto duro è il suo orecchio, da non poter udire.
2Ma le vostre iniquità hanno scavato un abisso fra voi e il vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto così che non vi ascolta.
3Le vostre palme sono macchiate di sangue e le vostre dita di iniquità; le vostre labbra proferiscono menzogne, la vostra lingua sussurra perversità.
4Nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con lealtà. Si confida nel nulla e si dice il falso, si concepisce la malizia e si genera l'iniquità.
5Dischiudono uova di serpenti velenosi, tessono tele di ragno; chi mangia quelle uova morirà, e dall'uovo schiacciato esce una vipera.
6Le loro tele non servono per vesti, essi non si possono coprire con i loro manufatti; le loro opere sono opere inique, il frutto di oppressioni è nelle loro mani.
7I loro piedi corrono al male, si affrettano a spargere sangue innocente; i loro pensieri sono pensieri iniqui, desolazione e distruzione sono sulle loro strade.
8Non conoscono la via della pace, non c'è giustizia nel loro procedere; rendono tortuosi i loro sentieri, chiunque vi cammina non conosce la pace.
9Per questo il diritto si è allontanato da noi e non ci raggiunge la giustizia. Speravamo la luce ed ecco le tenebre, lo splendore, ma dobbiamo camminare nel buio.
10Tastiamo come ciechi la parete, come privi di occhi camminiamo a tastoni; inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo; tra i vivi e vegeti siamo come i morti.
11Noi tutti urliamo come orsi, andiamo gemendo come colombe; speravamo nel diritto ma non c'è, nella salvezza ma essa è lontana da noi.
12Poiché sono molti davanti a te i nostri delitti, i nostri peccati testimoniano contro di noi; poiché i nostri delitti ci stanno davanti e noi conosciamo le nostre iniquità:
13prevaricare e rinnegare il Signore, cessare di seguire il nostro Dio, parlare di oppressione e di ribellione, concepire con il cuore e pronunciare parole false.
14Così è trascurato il diritto e la giustizia se ne sta lontana, la verità incespica in piazza, la rettitudine non può entrarvi.
15Così la verità è abbandonata, chi disapprova il male viene spogliato. Ha visto questo il Signore ed è male ai suoi occhi che non ci sia più diritto.
16Egli ha visto che non c'era alcuno, si è meravigliato perché nessuno intercedeva. Ma lo ha soccorso il suo braccio, la sua giustizia lo ha sostenuto.
17Egli si è rivestito di giustizia come di una corazza, e sul suo capo ha posto l'elmo della salvezza. Ha indossato le vesti della vendetta, si è avvolto di zelo come di un manto.
18Il retributore ripagherà le azioni come si deve: con sdegno ai suoi avversari, con vergogna ai suoi nemici.
19In occidente vedranno il nome del Signore e in oriente la sua gloria, perché egli verrà come un fiume irruente, sospinto dal vento del Signore.
20Come redentore verrà per Sion, per quelli di Giacobbe convertiti dall'apostasia. Oracolo del Signore.
21Quanto a me, ecco la mia alleanza con essi, dice il Signore: Il mio spirito che è sopra di te e le parole che ti ho messo in bocca non si allontaneranno dalla tua bocca né dalla bocca della tua discendenza né dalla bocca dei discendenti dei discendenti, dice il Signore, ora e sempre.
Chapter 60
1Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.
2Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te.
3Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere.
4Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio.
5A quella vista sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché le ricchezze del mare si riverseranno su di te, verranno a te i beni dei popoli.
6Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.
7Tutti i greggi di Kedàr si raduneranno da te, i montoni dei Nabatei saranno a tuo servizio, saliranno come offerta gradita sul mio altare; renderò splendido il tempio della mia gloria.
8Chi sono quelle che volano come nubi e come colombe verso le loro colombaie?
9Sono navi che si radunano per me, le navi di Tarsis in prima fila, per portare i tuoi figli da lontano, con argento e oro, per il nome del Signore tuo Dio, per il Santo di Israele che ti onora.
10Stranieri ricostruiranno le tue mura, i loro re saranno al tuo servizio, perché nella mia ira ti ho colpito, ma nella mia benevolenza ho avuto pietà di te.
11Le tue porte saranno sempre aperte, non si chiuderanno né di giorno né di notte, per lasciar introdurre da te le ricchezze dei popoli e i loro re che faranno da guida.
12Perché il popolo e il regno che non vorranno servirti periranno e le nazioni saranno tutte sterminate.
13La gloria del Libano verrà a te, cipressi, olmi e abeti insieme, per abbellire il luogo del mio santuario, per glorificare il luogo dove poggio i miei piedi.
14Verranno a te in atteggiamento umile i figli dei tuoi oppressori; ti si getteranno proni alle piante dei piedi quanti ti disprezzavano. Ti chiameranno Città del Signore, Sion del Santo di Israele.
15Dopo essere stata derelitta, odiata, senza che alcuno passasse da te, io farò di te l'orgoglio dei secoli, la gioia di tutte le generazioni.
16Tu succhierai il latte dei popoli, succhierai le ricchezze dei re. Saprai che io sono il Signore tuo salvatore e tuo redentore, io il Forte di Giacobbe.
17Farò venire oro anziché bronzo, farò venire argento anziché ferro, bronzo anziché legno, ferro anziché pietre. Costituirò tuo sovrano la pace, tuo governatore la giustizia.
18Non si sentirà più parlare di prepotenza nel tuo paese, di devastazione e di distruzione entro i tuoi confini. Tu chiamerai salvezza le tue mura e gloria le tue porte.
19Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più il chiarore della luna. Ma il Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il tuo splendore.
20Il tuo sole non tramonterà più né la tua luna si dileguerà, perché il Signore sarà per te luce eterna; saranno finiti i giorni del tuo lutto.
21Il tuo popolo sarà tutto di giusti, per sempre avranno in possesso la terra, germogli delle piantagioni del Signore, lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria.
22Il piccolo diventerà un migliaio, il minimo un immenso popolo; io sono il Signore: a suo tempo, farò ciò speditamente.
Chapter 61
1Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri,
2a promulgare l'anno di misericordia del Signore, un giorno di vendetta per il nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti,
3per allietare gli afflitti di Sion, per dare loro una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell'abito da lutto, canto di lode invece di un cuore mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore per manifestare la sua gloria.
4Ricostruiranno le vecchie rovine, rialzeranno gli antichi ruderi, restaureranno le città desolate, devastate da più generazioni.
5Ci saranno stranieri a pascere i vostri greggi e figli di stranieri saranno vostri contadini e vignaioli.
6Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore, ministri del nostro Dio sarete detti. Vi godrete i beni delle nazioni, trarrete vanto dalle loro ricchezze.
7Perché il loro obbrobrio fu di doppia misura, vergogna e insulto furono la loro porzione; per questo possiederanno il doppio nel loro paese, avranno una letizia perenne.
8Poiché io sono il Signore che amo il diritto e odio la rapina e l'ingiustizia: io darò loro fedelmente il salario, concluderò con loro un'alleanza perenne.
9Sarà famosa tra i popoli la loro stirpe, i loro discendenti tra le nazioni. Coloro che li vedranno ne avranno stima, perché essi sono la stirpe che il Signore ha benedetto.
10Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come uno sposo che si cinge il diadema e come una sposa che si adorna di gioielli.
11Poiché come la terra produce la vegetazione e come un giardino fa germogliare i semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutti i popoli.
Chapter 62
1Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada.
2Allora i popoli vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore indicherà.
3Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio.
4Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno sposo.
5Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.
6Sulle tue mura, Gerusalemme, ho posto sentinelle; per tutto il giorno e tutta la notte non taceranno mai. Voi, che rammentate le promesse al Signore, non prendetevi mai riposo
7e neppure a lui date riposo, finché non abbia ristabilito Gerusalemme e finché non l'abbia resa il vanto della terra.
8Il Signore ha giurato con la sua destra e con il suo braccio potente: «Mai più darò il tuo grano in cibo ai tuoi nemici, mai più gli stranieri berranno il vino per il quale tu hai faticato.
9No! Coloro che avranno raccolto il grano lo mangeranno e canteranno inni al Signore, coloro che avranno vendemmiato berranno il vino nei cortili del mio santuario».
10Passate, passate per le porte, sgombrate la via al popolo, spianate, spianate la strada, liberatela dalle pietre, innalzate un vessillo per i popoli.
11Ecco ciò che il Signore fa sentire all'estremità della terra: «Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, ha con sé la sua mercede, la sua ricompensa è davanti a lui.
12Li chiameranno popolo santo, redenti del Signore. E tu sarai chiamata Ricercata, Città non abbandonata».
Chapter 63
1Chi è costui che viene da Edom, da Bozra con le vesti tinte di rosso? Costui, splendido nella sua veste, che avanza nella pienezza della sua forza? - «Io, che parlo con giustizia, sono grande nel soccorrere».
2- Perché rossa è la tua veste e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel tino?
3- «Nel tino ho pigiato da solo e del mio popolo nessuno era con me. Li ho pigiati con sdegno, li ho calpestati con ira. Il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti e mi sono macchiato tutti gli abiti,
4poiché il giorno della vendetta era nel mio cuore e l'anno del mio riscatto è giunto.
5Guardai: nessuno aiutava; osservai stupito: nessuno mi sosteneva. Allora mi prestò soccorso il mio braccio, mi sostenne la mia ira.
6Calpestai i popoli con sdegno, li stritolai con ira, feci scorrere per terra il loro sangue».
7Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, quanto egli ha fatto per noi. Egli è grande in bontà per la casa di Israele. Egli ci trattò secondo il suo amore, secondo la grandezza della sua misericordia.
8Disse: «Certo, essi sono il mio popolo, figli che non deluderanno» e fu per loro un salvatore
9in tutte le angosce. Non un inviato né un angelo, ma egli stesso li ha salvati; con amore e compassione egli li ha riscattati; li ha sollevati e portati su di sé, in tutti i giorni del passato.
10Ma essi si ribellarono e contristarono il suo santo spirito. Egli perciò divenne loro nemico e mosse loro guerra.
11Allora si ricordarono dei giorni antichi, di Mosè suo servo. Dov'è colui che fece uscire dall'acqua del Nilo il pastore del suo gregge? Dov'è colui che gli pose nell'intimo il suo santo spirito;
12colui che fece camminare alla destra di Mosè il suo braccio glorioso, che divise le acque davanti a loro facendosi un nome eterno;
13colui che li fece avanzare tra i flutti come un cavallo sulla steppa? Non inciamparono,
14come armento che scende per la valle: lo spirito del Signore li guidava al riposo. Così tu conducesti il tuo popolo, per farti un nome glorioso.
15Guarda dal cielo e osserva dalla tua dimora santa e gloriosa. Dove sono il tuo zelo e la tua potenza, il fremito della tua tenerezza e la tua misericordia? Non forzarti all'insensibilità
16perché tu sei nostro padre, poiché Abramo non ci riconosce e Israele non si ricorda di noi. Tu, Signore, tu sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore.
17Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità.
18Perché gli empi hanno calpestato il tuo santuario, i nostri avversari hanno profanato il tuo luogo santo?
19Siamo diventati come coloro su cui tu non hai mai dominato, sui quali il tuo nome non è stato mai invocato. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti.
Chapter 64
1Come il fuoco incendia le stoppie e fa bollire l'acqua, così il fuoco distrugga i tuoi avversari, perché si conosca il tuo nome fra i tuoi nemici. Davanti a te tremavano i popoli,
2quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
3di cui non si udì parlare da tempi lontani. Orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui.
4Tu vai incontro a quanti praticano la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
5Siamo divenuti tutti come una cosa impura e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
6Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si riscuoteva per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci hai messo in balìa della nostra iniquità.
7Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci dà forma, tutti noi siamo opera delle tue mani.
8Signore, non adirarti troppo, non ricordarti per sempre dell'iniquità. Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo.
9Le tue città sante sono un deserto, un deserto è diventata Sion, Gerusalemme una desolazione.
10Il nostro tempio, santo e magnifico, dove i nostri padri ti hanno lodato, è divenuto preda del fuoco; tutte le nostre cose preziose sono distrutte.
11Dopo tutto questo, resterai ancora insensibile, o Signore, tacerai e ci umilierai sino in fondo?
Chapter 65
1Mi feci ricercare da chi non mi interrogava, mi feci trovare da chi non mi cercava. Dissi: «Eccomi, eccomi» a gente che non invocava il mio nome.
2Ho teso la mano ogni giorno a un popolo ribelle; essi andavano per una strada non buona, seguendo i loro capricci,
3un popolo che mi provocava sempre, con sfacciataggine. Essi sacrificavano nei giardini, offrivano incenso sui mattoni,
4abitavano nei sepolcri, passavano la notte in nascondigli, mangiavano carne suina e cibi immondi nei loro piatti.
5Essi dicono: «Stà lontano! Non accostarti a me, che per te sono sacro». Tali cose sono un fumo al mio naso, un fuoco acceso tutto il giorno.
6Ecco, tutto questo sta scritto davanti a me; io non tacerò finché non avrò ripagato
7le vostre iniquità e le iniquità dei vostri padri, tutte insieme, dice il Signore. Costoro hanno bruciato incenso sui monti e sui colli mi hanno insultato; così io calcolerò la loro paga e la riverserò nel loro grembo.
8Dice il Signore: «Come quando si trova succo in un grappolo, si dice: Non distruggetelo, perché v'è qui una benedizione, così io farò per amore dei miei servi, per non distruggere ogni cosa.
9Io farò uscire una discendenza da Giacobbe, da Giuda un erede dei miei monti. I miei eletti ne saranno i padroni e i miei servi vi abiteranno.
10Saròn diventerà un pascolo di greggi, la valle di Acòr un recinto per armenti, per il mio popolo che mi ricercherà.
11Ma voi, che avete abbandonato il Signore, dimentichi del mio santo monte, che preparate una tavola per Gad e riempite per Menì la coppa di vino,
12io vi destino alla spada; tutti vi curverete alla strage, perché ho chiamato e non avete risposto; ho parlato e non avete udito. Avete fatto ciò che è male ai miei occhi, ciò che mi dispiace avete scelto».
13Pertanto, così dice il Signore Dio: «Ecco, i miei servi mangeranno e voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno e voi avrete sete; ecco, i miei servi gioiranno e voi resterete delusi;
14ecco, i miei servi giubileranno per la gioia del cuore, voi griderete per il dolore del cuore, urlerete per la tortura dello spirito.
15Lascerete il vostro nome come imprecazione fra i miei eletti: Così ti faccia morire il Signore Dio. Ma i miei servi saranno chiamati con un altro nome.
16Chi vorrà essere benedetto nel paese, vorrà esserlo per il Dio fedele; chi vorrà giurare nel paese, giurerà per il Dio fedele; perché saranno dimenticate le tribolazioni antiche, saranno occultate ai miei occhi.
17Ecco infatti io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente,
18poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare, e farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio.
19Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia.
20Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei suoi giorni non giunga alla pienezza; poiché il più giovane morirà a cento anni e chi non raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto.
21Fabbricheranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
22Non fabbricheranno perché un altro vi abiti, né pianteranno perché un altro mangi, poiché quali i giorni dell'albero, tali i giorni del mio popolo. I miei eletti useranno a lungo quanto è prodotto dalle loro mani.
23Non faticheranno invano, né genereranno per una morte precoce, perché prole di benedetti dal Signore essi saranno e insieme con essi anche i loro germogli.
24Prima che mi invochino, io risponderò; mentre ancora stanno parlando, io gia li avrò ascoltati.
25Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come un bue, ma il serpente mangerà la polvere, non faranno né male né danno in tutto il mio santo monte». Dice il Signore.
Chapter 66
1Così dice il Signore: «Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora?
2Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse sono mie - oracolo del Signore -. Su chi volgerò lo sguardo? Sull'umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi teme la mia parola.
3Uno sacrifica un bue e poi uccide un uomo, uno immola una pecora e poi strozza un cane, uno presenta un'offerta e poi sangue di porco, uno brucia incenso e poi venera l'iniquità. Costoro hanno scelto le loro vie, essi si dilettano dei loro abomini;
4anch'io sceglierò la loro sventura e farò piombare su di essi ciò che temono, perché io avevo chiamato e nessuno ha risposto, avevo parlato e nessuno ha ascoltato. Hanno fatto ciò che è male ai miei occhi, hanno preferito quello che a me dispiace».
5Ascoltate la parola del Signore, voi che venerate la sua parola. Hanno detto i vostri fratelli che vi odiano, che vi respingono a causa del mio nome: «Mostri il Signore la sua gloria, e voi fateci vedere la vostra gioia!». Ma essi saranno confusi.
6Giunge un rumore, un frastuono dalla città, un rumore dal tempio: è la voce del Signore che paga il contraccambio ai suoi nemici.
7Prima di provare i dolori, ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio.
8Chi ha mai udito una cosa simile, chi ha visto cose come queste? Nasce forse un paese in un giorno; un popolo è generato forse in un istante? Eppure Sion, appena sentiti i dolori, ha partorito i figli.
9«Io che apro il grembo materno, non farò partorire?» dice il Signore. «Io che faccio generare, chiuderei il seno?» dice il tuo Dio.
10Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa quanti la amate. Sfavillate di gioia con essa voi tutti che avete partecipato al suo lutto.
11Così succhierete al suo petto e vi sazierete delle sue consolazioni; succhierete, deliziandovi, all'abbondanza del suo seno.
12Poiché così dice il Signore: «Ecco io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la prosperità; come un torrente in piena la ricchezza dei popoli; i suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati.
13Come una madre consola un figlio così io vi consolerò; in Gerusalemme sarete consolati.
14Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saran rigogliose come erba fresca. La mano del Signore si farà manifesta ai suoi servi, ma si sdegnerà contro i suoi nemici.
15Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco, i suoi carri sono come un turbine, per riversare con ardore l'ira, la sua minaccia con fiamme di fuoco.
16Con il fuoco infatti il Signore farà giustizia su tutta la terra e con la spada su ogni uomo; molti saranno i colpiti dal Signore.
17Coloro che si consacrano e purificano nei giardini, seguendo uno che sta in mezzo, che mangiano carne suina, cose abominevoli e topi, insieme finiranno - oracolo del Signore -
18con le loro opere e i loro propositi. vedranno la mia gloria.
19Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle genti di Tarsis, Put, Lud, Mesech, Ros, Tubal e di Grecia, ai lidi lontani che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunzieranno la mia gloria alle nazioni.
20Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutti i popoli come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari al mio santo monte di Gerusalemme, dice il Signore, come i figli di Israele portano l'offerta su vasi puri nel tempio del Signore.
21Anche tra essi mi prenderò sacerdoti e leviti, dice il Signore.
22Sì, come i nuovi cieli e la nuova terra, che io farò, dureranno per sempre davanti a me - oracolo del Signore - così dureranno la vostra discendenza e il vostro nome.
23In ogni mese al novilunio, e al sabato di ogni settimana, verrà ognuno a prostrarsi davanti a me, dice il Signore.
24Uscendo, vedranno i cadaveri degli uomini che si sono ribellati contro di me; poiché il loro verme non morirà, il loro fuoco non si spegnerà e saranno un abominio per tutti».
Jeremiah
Chapter 1
1Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che dimoravano in Anatòt, nel territorio di Beniamino.
2A lui fu rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, l'anno decimoterzo del suo regno,
3e quindi anche al tempo di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell'anno undecimo di Sedecìa figlio di Giosìa, re di Giuda, cioè fino alla deportazione di Gerusalemme avvenuta nel quinto mese.
4Mi fu rivolta la parola del Signore:
5«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni».
6Risposi: «Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane».
7Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma và da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò.
8Non temerli, perché io sono con te per proteggerti». Oracolo del Signore.
9Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca e il Signore mi disse: «Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca.
10Ecco, oggi ti costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare».
11Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo».
12Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla».
13Quindi mi fu rivolta di nuovo questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo una caldaia sul fuoco inclinata verso settentrione».
14Il Signore mi disse: su tutti gli abitanti del paese.
15Poiché, ecco, io sto per chiamare tutti i regni del settentrione. Oracolo del Signore. Essi verranno e ognuno porrà il trono davanti alle porte di Gerusalemme, contro tutte le sue mura e contro tutte le città di Giuda.
16Allora pronunzierò i miei giudizi contro di loro, per tutto il male che hanno commesso abbandonandomi, per sacrificare ad altri dèi e prostrarsi davanti al lavoro delle proprie mani.
17Tu, poi, cingiti i fianchi, alzati e dì loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti alla loro vista, altrimenti ti farò temere davanti a loro.
18Ed ecco oggi io faccio di te come una fortezza, come un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
19Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti». Oracolo del Signore.
Chapter 2
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Va' e grida agli orecchi di Gerusalemme: Così dice il Signore: Mi ricordo di te, dell'affetto della tua giovinezza, dell'amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata.
3Israele era cosa sacra al Signore la primizia del suo raccolto; quanti ne mangiavano dovevano pagarla, la sventura si abbatteva su di loro. Oracolo del Signore.
4Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe, voi, famiglie tutte della casa di Israele!
5Così dice il Signore: Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri, per allontanarsi da me? Essi seguirono ciò ch'è vano, diventarono loro stessi vanità
6e non si domandarono: Dov'è il Signore che ci fece uscire dal paese d'Egitto, ci guidò nel deserto, per una terra di steppe e di frane, per una terra arida e tenebrosa, per una terra che nessuno attraversa e dove nessuno dimora?
7Io vi ho condotti in una terra da giardino, perché ne mangiaste i frutti e i prodotti. Ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra e avete reso il mio possesso un abominio.
8Neppure i sacerdoti si domandarono: Dov'è il Signore? I detentori della legge non mi hanno conosciuto, i pastori mi si sono ribellati, i profeti hanno predetto nel nome di Baal e hanno seguito esseri inutili.
9Per questo intenterò ancora un processo contro di voi, - oracolo del Signore - e farò causa ai vostri nipoti.
10Recatevi nelle isole del Kittìm e osservate, mandate pure a Kedàr e considerate bene; vedete se là è mai accaduta una cosa simile.
11Ha mai un popolo cambiato dèi? Eppure quelli non sono dèi! Ma il mio popolo ha cambiato colui che è la sua gloria con un essere inutile e vano.
12Stupitene, o cieli; inorridite come non mai. Oracolo del Signore.
13Perché il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l'acqua.
14Israele è forse uno schiavo, o un servo nato in casa? Perché allora è diventato una preda?
15Contro di lui ruggiscono i leoni, fanno udire i loro urli. La sua terra è ridotta a deserto, le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita.
16Perfino i figli di Menfi e di Tafni ti hanno raso la testa.
17Tutto ciò, forse, non ti accade perché hai abbandonato il Signore tuo Dio?
18E ora perché corri verso l'Egitto a bere le acque del Nilo? Perché corri verso l'Assiria a bere le acque dell'Eufrate?
19La tua stessa malvagità ti castiga e le tue ribellioni ti puniscono. Riconosci e vedi quanto è cosa cattiva e amara l'avere abbandonato il Signore tuo Dio e il non avere più timore di me. Oracolo del Signore degli eserciti.
20Poiché già da tempo hai infranto il tuo giogo, hai spezzato i tuoi legami e hai detto: Non ti servirò! Infatti sopra ogni colle elevato e sotto ogni albero verde ti sei prostituita.
21Io ti avevo piantato come vigna scelta, tutta di vitigni genuini; ora, come mai ti sei mutata in tralci degeneri di vigna bastarda?
22Anche se ti lavassi con la soda e usassi molta potassa, davanti a me resterebbe la macchia della tua iniquità. Oracolo del Signore.
23Perché osi dire: Non mi sono contaminata, non ho seguito i Baal? Considera i tuoi passi là nella valle riconosci quello che hai fatto, giovane cammella leggera e vagabonda,
24asina selvatica abituata al deserto: nell'ardore del suo desiderio aspira l'aria; chi può frenare la sua brama? Quanti la cercano non devono stancarsi: la troveranno sempre nel suo mese.
25Bada che il tuo piede non resti scalzo e che la tua gola non si inaridisca! Ma tu rispondi: No. E' inutile, perché io amo gli stranieri, voglio seguirli.
26Come si vergogna un ladro preso in flagrante così restano svergognati quelli della casa di Israele, essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti.
27Dicono a un pezzo di legno: Tu sei mio padre, e a una pietra: Tu mi hai generato. A me essi voltan le spalle e non la fronte; ma al tempo della sventura invocano: Alzati, salvaci!
28E dove sono gli dei che ti sei costruiti? Si alzino, se posson salvarti nel tempo della tua sventura; poiché numerosi come le tue città sono, o Giuda, i tuoi dei!
29Perché vi lamentate con me? Tutti voi mi siete stati infedeli. Oracolo del Signore.
30Invano ho colpito i vostri figli, voi non avete imparato la lezione. La vostra stessa spada ha divorato i vostri profeti come un leone distruttore.
31O generazione! Proprio voi badate alla parola del Signore! Sono forse divenuto un deserto per Israele o una terra di tenebre densissime? Perché il mio popolo dice: Ci siamo emancipati, più non faremo ritorno a te?
32Si dimentica forse una vergine dei suoi ornamenti, una sposa della sua cintura? Eppure il mio popolo mi ha dimenticato per giorni innumerevoli.
33Come sai ben scegliere la tua via in cerca di amore! Per questo hai insegnato i tuoi costumi anche alle donne peggiori.
34Perfino sugli orli delle tue vesti si trova il sangue di poveri innocenti, da te non sorpresi nell'atto di scassinare, ma presso ogni quercia.
35Eppure protesti: Io sono innocente, la sua ira è gia lontana da me. Eccomi pronto a entrare in giudizio con te, perché hai detto: Non ho peccato!
36Perché ti sei ridotta così vile nel cambiare la strada? Anche dall'Egitto sarai delusa come fosti delusa dall'Assiria.
37Anche di là tornerai con le mani sul capo, perché il Signore ha rigettato coloro nei quali confidavi; da loro non avrai alcun vantaggio.
Chapter 3
1Se un uomo ripudia la moglie ed essa, allontanatasi da lui, si sposa con un altro uomo, tornerà il primo ancora da lei? Forse una simile donna non è tutta contaminata? Tu ti sei disonorata con molti amanti e osi tornare da me? Oracolo del Signore.
2Alza gli occhi sui colli e osserva: dove non ti sei disonorata? Tu sedevi sulle vie aspettandoli, come fa l'Arabo nel deserto. Così anche la terra hai contaminato con impudicizia e perversità.
3Per questo sono state fermate le piogge e gli scrosci di primavera non sono venuti. Sfrontatezza di prostituta è la tua, ma tu non vuoi arrossire.
4E ora forse non gridi verso di me: Padre mio, amico della mia giovinezza tu sei!
5Serberà egli rancore per sempre? Conserverà in eterno la sua ira? Così parli, ma intanto ti ostini a commettere il male che puoi».
6Il Signore mi disse al tempo del re Giosia: «Hai visto ciò che ha fatto Israele, la ribelle? Si è recata su ogni luogo elevato e sotto ogni albero verde per prostituirsi.
7E io pensavo: Dopo che avrà fatto tutto questo tornerà a me, ma essa non è ritornata. La perfida Giuda sua sorella ha visto ciò,
8ha visto che ho ripudiato la ribelle Israele proprio per tutti i suoi adultèri, consegnandole il documento del divorzio, ma la perfida Giuda sua sorella non ha avuto alcun timore. Anzi anch'essa è andata a prostituirsi;
9e con il clamore delle sue prostituzioni ha contaminato il paese; ha commesso adulterio davanti alla pietra e al legno.
10Ciò nonostante, la perfida Giuda sua sorella non è ritornata a me con tutto il cuore, ma soltanto con menzogna». Parola del Signore.
11Allora il Signore mi disse: «Israele ribelle si è dimostrata più giusta della perfida Giuda.
12Và e grida tali cose verso il settentrione dicendo: Non ti mostrerò la faccia sdegnata, perché io sono pietoso, dice il Signore. Non conserverò l'ira per sempre.
13Su, riconosci la tua colpa, perché sei stata infedele al Signore tuo Dio; hai profuso l'amore agli stranieri sotto ogni albero verde e non hai ascoltato la mia voce. Oracolo del Signore.
14Ritornate, figli traviati - dice il Signore - perché io sono il vostro padrone. Io vi prenderò uno da ogni città e due da ciascuna famiglia e vi condurrò a Sion.
15Vi darò pastori secondo il mio cuore, i quali vi guideranno con scienza e intelligenza.
16Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni - dice il Signore - non si parlerà più dell'arca dell'alleanza del Signore; nessuno ci penserà né se ne ricorderà; essa non sarà rimpianta né rifatta.
17In quel tempo chiameranno Gerusalemme trono del Signore; tutti i popoli vi si raduneranno nel nome del Signore e non seguiranno più la caparbietà del loro cuore malvagio.
18In quei giorni la casa di Giuda andrà verso la casa di Israele e tutte e due torneranno insieme dalla regione settentrionale nel paese che io avevo dato in eredità ai loro padri.
19Io pensavo: Come vorrei considerarti tra i miei figli e darti una terra invidiabile, un'eredità che sia l'ornamento più prezioso dei popoli! Io pensavo: Voi mi direte: Padre mio, e non tralascerete di seguirmi.
20Ma come una donna è infedele al suo amante, così voi, casa di Israele, siete stati infedeli a me». Oracolo del Signore.
21Sui colli si ode una voce, pianto e gemiti degli Israeliti, perché hanno reso tortuose le loro vie, si sono dimenticati del Signore loro Dio.
22«Ritornate, figli traviati, io risanerò le vostre ribellioni». «Ecco, noi veniamo a te perché tu sei il Signore nostro Dio.
23In realtà, menzogna sono le colline, come anche il clamore sui monti; davvero nel Signore nostro Dio è la salvezza di Israele.
24L'infamia ha divorato fino dalla nostra giovinezza il frutto delle fatiche dei nostri padri, i loro greggi e i loro armenti, i loro figli e le loro figlie.
25Avvolgiamoci nella nostra vergogna, la nostra confusione ci ricopra, perché abbiamo peccato contro il Signore nostro Dio, noi e i nostri padri, dalla nostra giovinezza fino ad oggi; non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio».
Chapter 4
1«Se vuoi ritornare, o Israele - dice il Signore - a me dovrai ritornare. Se rigetterai i tuoi abomini, non dovrai più vagare lontano da me.
2Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore, con verità, rettitudine e giustizia. Allora i popoli si diranno benedetti da te e di te si vanteranno».
3Dice il Signore agli uomini di Giuda e a Gerusalemme: «Dissodatevi un terreno incolto e non seminate fra le spine.
4Circoncidetevi per il Signore, circoncidete il vostro cuore, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, perché la mia ira non divampi come fuoco e non bruci senza che alcuno la possa spegnere, a causa delle vostre azioni perverse.
5Annunziatelo in Giuda, fatelo udire a Gerusalemme; suonate la tromba nel paese, gridate a piena voce e dite: Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate.
6Alzate un segnale verso Sion; fuggite, non indugiate, perché io mando da settentrione una sventura e una grande rovina.
7Il leone è balzato dalla boscaglia, il distruttore di nazioni si è mosso dalla sua dimora per ridurre la tua terra a una desolazione: le tue città saranno distrutte, non vi rimarranno abitanti.
8Per questo vestitevi di sacco, lamentatevi e alzate grida, perché non si è allontanata l'ira ardente del Signore da noi.
9E in quel giorno, dice il Signore, verrà meno il coraggio del re e il coraggio dei capi; i sacerdoti saranno costernati e i profeti saranno stupiti.
10Essi diranno: Ah, Signore Dio hai dunque del tutto ingannato questo popolo e Gerusalemme, quando dicevi: Voi avrete pace, mentre una spada giunge fino alla gola».
11In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: «Il vento ardente delle dune soffia dal deserto verso la figlia del mio popolo, non per vagliare, né per mondare il grano.
12Un vento minaccioso si alza per mio ordine. Ora, anch'io voglio pronunziare contro di essi la condanna».
13Ecco, egli sale come nubi e come un turbine sono i suoi carri, i suoi cavalli sono più veloci delle aquile. Guai a noi che siamo perduti!
14Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme, perché possa uscirne salva. Fino a quando albergheranno in te pensieri d'iniquità?
15Ecco, una voce reca la notizia da Dan, si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim.
16Annunziatelo alle genti, fatelo sapere a Gerusalemme. Gli assedianti vengono da una terra lontana, mandano urla contro le città di Giuda,
17Come custodi d'un campo l'hanno circondata, perché si è ribellata contro di me. Oracolo del Signore.
18La tua condotta e le tue azioni ti hanno causato tutto ciò. Questo il guadagno della tua malvagità; com'è amaro! Ora ti penetra fino al cuore.
19Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato. Le pareti del mio cuore! Il cuore mi batte forte; non riesco a tacere, perché ho udito uno squillo di tromba, un fragore di guerra.
20Si annunzia rovina sopra rovina: tutto il paese è devastato. A un tratto sono distrutte le mie tende, in un attimo i miei padiglioni.
21Fino a quando dovrò vedere segnali e udire squilli di tromba?
22«Stolto è il mio popolo: non mi conoscono, sono figli insipienti, senza intelligenza; sono esperti nel fare il male, ma non sanno compiere il bene».
23Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto, i cieli, e non v'era luce.
24Guardai i monti ed ecco tremavano e tutti i colli ondeggiavano.
25Guardai ed ecco non c'era nessuno e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via.
26Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto e tutte le sue città erano state distrutte dal Signore e dalla sua ira ardente.
27Poiché dice il Signore: «Devastato sarà tutto il paese; io compirò uno sterminio.
28Pertanto la terra sarà in lutto e i cieli lassù si oscureranno, perché io l'ho detto e non me ne pento, l'ho stabilito e non ritratterò».
29Per lo strepito di cavalieri e di arcieri ogni città è in fuga, vanno nella folta boscaglia e salgono sulle rupi. Ogni città è abbandonata, non c'è rimasto un sol uomo.
30E tu, devastata, che farai? Anche se ti vestissi di scarlatto, ti adornassi di fregi d'oro e ti facessi gli occhi grandi con il bistro, invano ti faresti bella. I tuoi amanti ti disprezzano; essi vogliono la tua vita.
31Sento un grido come di donna nei dolori, un urlo come di donna al primo parto, è il grido della figlia di Sion, che spasima e tende le mani: «Guai a me! Sono affranta, affranta per tutti gli uccisi».
Chapter 5
1Percorrete le vie di Gerusalemme, osservate bene e informatevi, cercate nelle sue piazze se trovate un uomo, uno solo che agisca giustamente e cerchi di mantenersi fedele, e io le perdonerò, dice il Signore.
2Anche quando esclamano: «Per la vita del Signore!», certo giurano il falso.
3Signore, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà? Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore; li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione. Hanno indurito la faccia più di una rupe, non vogliono convertirsi.
4Io pensavo: «Certo, sono di bassa condizione, agiscono da stolti, perché non conoscono la via del Signore, il diritto del loro Dio.
5Mi rivolgerò ai grandi e parlerò loro. Certo, essi conoscono la via del Signore, il diritto del loro Dio». Ahimè, anche questi hanno rotto il giogo, hanno spezzato i legami!
6Per questo li azzanna il leone della foresta, il lupo delle steppe ne fa scempio, il leopardo sta in agguato vicino alle loro città quanti ne escono saranno sbranati; perché si sono moltiplicati i loro peccati, sono aumentate le loro ribellioni.
7Perché ti dovrei perdonare? I tuoi figli mi hanno abbandonato, hanno giurato per chi non è Dio. Io li ho saziati ed essi hanno commesso adulterio, si affollano nelle case di prostituzione.
8Sono come stalloni ben pasciuti e focosi; ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo.
9Non dovrei forse punirli per questo? Oracolo del Signore. E di un popolo come questo non dovrei vendicarmi?
10Salite sui suoi filari e distruggeteli, compite uno sterminio; strappatene i tralci, perché non sono del Signore.
11Poiché, certo, mi si sono ribellate la casa di Israele e la casa di Giuda». Oracolo del Signore.
12Hanno rinnegato il Signore, hanno proclamato: «Non è lui! Non verrà sopra di noi la sventura, non vedremo né spada né fame.
13I profeti sono come il vento, la sua parola non è in essi».
14Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti: «Questo sarà fatto loro, poiché hanno pronunziato questo discorso: Ecco io farò delle mie parole come un fuoco sulla tua bocca. Questo popolo sarà la legna che esso divorerà.
15Ecco manderò contro di voi una nazione da lontano, o casa di Israele. Oracolo del Signore. E' una nazione valorosa, è una nazione antica! Una nazione di cui non conosci la lingua e non comprendi che cosa dice.
16La sua faretra è come un sepolcro aperto. Essi sono tutti prodi.
17Divorerà le tue messi e il tuo pane; divorerà i tuoi figli e le tue figlie; divorerà i greggi e gli armenti; divorerà le tue vigne e i tuoi fichi; distruggerà le città fortificate nelle quali riponevi la fiducia.
18Ma anche in quei giorni, dice il Signore, non farò di voi uno sterminio».
19Allora, se diranno: «Perché il Signore nostro Dio ci fa tutte queste cose?», tu risponderai: «Come voi avete abbandonato il Signore e avete servito divinità straniere nel vostro paese, così servirete gli stranieri in un paese non vostro».
20Annunziatelo nella casa di Giacobbe, fatelo udire in Giuda dicendo:
21«Questo dunque ascoltate, o popolo stolto e privo di senno, che ha occhi ma non vede, che ha orecchi ma non ode.
22Voi non mi temerete? Oracolo del Signore. Non tremerete dinanzi a me, che ho posto la sabbia per confine al mare, come barriera perenne che esso non varcherà? Le sue onde si agitano ma non prevalgono, rumoreggiano ma non l'oltrepassano».
23Ma questo popolo ha un cuore indocile e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno,
24e non dicono in cuor loro: «Temiamo il Signore nostro Dio che elargisce la pioggia d'autunno e quella di primavera a suo tempo, ha fissato le settimane per la messe e ce le mantiene costanti».
25Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere;
26poiché tra il mio popolo vi sono malvagi che spiano come cacciatori in agguato, pongono trappole per prendere uomini.
27Come una gabbia piena di uccelli, così le loro case sono piene di inganni; perciò diventano grandi e ricchi.
28Sono grassi e pingui, oltrepassano i limiti del male; non difendono la giustizia, non si curano della causa dell'orfano, non fanno giustizia ai poveri.
29Non dovrei forse punire queste colpe? Oracolo del Signore. Di un popolo come questo non dovrei vendicarmi?
30Cose spaventose e orribili avvengono nel paese.
31I profeti predicono in nome della menzogna e i sacerdoti governano al loro cenno; eppure il mio popolo è contento di questo. Che farete quando verrà la fine?
Chapter 6
1Mettetevi in salvo, figli di Beniamino, fuori di Gerusalemme. In Tekòa date fiato alle trombe; innalzate segnali su Bet-Chèrem, perché dal settentrione si affaccia una sventura e una grande rovina.
2E' forse simile a un tenero prato la figlia di Sion?
3Verso di essa muovono i pastori con i loro greggi; le fissano le tende tutto intorno, ognuno di loro pascola la sua parte.
4«Ingaggiate la santa battaglia contro di essa; su, assaliamola in pieno giorno. Noi sventurati! Già il giorno declina, già si allungano le ombre della sera.
5Su, allora, assaliamola di notte, distruggiamo i suoi palazzi».
6Perché così dice il Signore degli eserciti: «Tagliate i suoi alberi, costruite un terrapieno davanti a Gerusalemme. Essa è la città della menzogna, in essa tutto è oppressione.
7Come una sorgente fa scorrere l'acqua, così essa fa scorrere la sua iniquità. Violenza e oppressione risuonano in essa, dinanzi a me stanno sempre dolori e piaghe.
8Lasciati correggere, o Gerusalemme, perché io non mi allontani da te e non ti riduca a un deserto, a una regione disabitata».
9Così dice il Signore degli eserciti: «Racimolate, racimolate come una vigna il resto di Israele; stendi ancora la tua mano come un vendemmiatore verso i tuoi tralci».
10A chi parlerò e chi scongiurerò perché mi ascoltino? Ecco, il loro orecchio non è circonciso, sono incapaci di prestare attenzione. Ecco, la parola del Signore è per loro oggetto di scherno; non la gustano.
11Io perciò sono pieno dell'ira del Signore, non posso più contenerla. «Riversala sui bambini nella strada, e anche sull'adunanza dei giovani, perché saranno presi insieme uomini e donne, l'anziano e il decrepito.
12Le loro case passeranno a stranieri, anche i loro campi e le donne, perché io stenderò la mano sugli abitanti di questo paese». Oracolo del Signore.
13Perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna.
14Essi curano la ferita del mio popolo, ma solo alla leggera, dicendo: «Bene, bene!» ma bene non va.
15Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. «Per questo cadranno con le altre vittime, nell'ora del castigo saranno prostrati», dice il Signore.
16Così il Signore: «Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri del passato, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Ma essi risposero: «Non la prenderemo!».
17Io ho posto sentinelle presso di voi: «Fate attenzione allo squillo di tromba». Essi hanno risposto: «Non ci baderemo!».
18Per questo ascoltate, o popoli, e sappi, o assemblea, ciò che avverrà di loro.
19Ascolta, o terra! «Ecco, io mando contro questo popolo la sventura, il frutto dei loro pensieri, perché non hanno prestato attenzione alle mie parole e hanno rigettato la mia legge.
20Perché mi offrite incenso portato da Saba e la preziosa cannella che giunge da un paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi e non mi piacciono i vostri sacrifici».
21Perciò, dice il Signore: «Ecco, io porrò per questo popolo pietre di inciampo, in esse inciamperanno insieme padri e figli; vicini e amici periranno».
22Così dice il Signore: «Ecco un popolo viene da un paese del settentrione, una grande nazione si muove dall'estremità della terra.
23Impugnano archi e lance; sono crudeli, senza pietà. Il loro clamore è come quello di un mare agitato; essi montano cavalli: sono pronti come un solo guerriero alla battaglia contro di te, figlia di Sion».
24«Abbiamo udito la loro fama, ci sono cadute le braccia; l'angoscia si è impadronita di noi, come spasimo di partoriente».
25Non uscite nei campi e non camminate per le strade, perché la spada nemica e il terrore sono tutt'intorno.
26Figlia del mio popolo, vèstiti di sacco e ròtolati nella polvere. Fa' lutto come per un figlio unico, lamèntati amaramente, perché piomberà improvviso il distruttore su di noi!
27Io ti ho posto come saggiatore fra il mio popolo, perché tu conoscessi e saggiassi la loro condotta.
28Essi sono tutti ribelli, spargono calunnie, tutti sono corrotti.
29Il mantice soffia con forza, il piombo è consumato dal fuoco; invano si vuol raffinarlo a ogni costo, le scorie non si separano.
30Scoria di argento si chiamano, perché il Signore li ha rigettati.
Chapter 7
1Questa è la parola che fu rivolta dal Signore a Geremia:
2«Fermati alla porta del tempio del Signore e là pronunzia questo discorso dicendo: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che attraversate queste porte per prostrarvi al Signore.
3Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e io vi farò abitare in questo luogo.
4Pertanto non confidate nelle parole menzognere di coloro che dicono: Tempio del Signore, tempio del Signore, tempio del Signore è questo!
5Poiché, se veramente emenderete la vostra condotta e le vostre azioni, se realmente pronunzierete giuste sentenze fra un uomo e il suo avversario;
6se non opprimerete lo straniero, l'orfano e la vedova, se non spargerete il sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia altri dei,
7io vi farò abitare in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri padri da lungo tempo e per sempre.
8Ma voi confidate in parole false e ciò non vi gioverà:
9rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dei che non conoscevate.
10Poi venite e vi presentate alla mia presenza in questo tempio, che prende il nome da me, e dite: Siamo salvi! per poi compiere tutti questi abomini.
11Forse è una spelonca di ladri ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me? Anch'io, ecco, vedo tutto questo. Parola del Signore.
12Andate, dunque, nella mia dimora che era in Silo, dove avevo da principio posto il mio nome; considerate che cosa io ne ho fatto a causa della malvagità di Israele, mio popolo.
13Ora, poiché avete compiuto tutte queste azioni - parola del Signore - e, quando vi ho parlato con premura e sempre, non mi avete ascoltato e, quando vi ho chiamato, non mi avete risposto,
14io tratterò questo tempio che porta il mio nome e nel quale confidate e questo luogo che ho concesso a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo.
15Vi scaccerò davanti a me come ho scacciato tutti i vostri fratelli, tutta la discendenza di Efraim.
16Tu poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere né insistere presso di me, perché non ti ascolterò.
17Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme?
18I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libazioni ad altri dei per offendermi.
19Ma forse costoro offendono me - oracolo del Signore - o non piuttosto se stessi a loro vergogna?».
20Pertanto, dice il Signore Dio: «Ecco il mio furore, la mia ira si riversa su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui frutti della terra e brucerà senza estinguersi».
21Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Aggiungete pure i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne!
22In verità io non parlai né diedi comandi sull'olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dal paese d'Egitto.
23Ma questo comandai loro: Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici.
24Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; anzi procedettero secondo l'ostinazione del loro cuore malvagio e invece di voltarmi la faccia mi han voltato le spalle,
25da quando i loro padri uscirono dal paese d'Egitto fino ad oggi. Io inviai a voi tutti i miei servitori, i profeti, con premura e sempre;
26eppure essi non li ascoltarono e non prestarono orecchio. Resero dura la loro nuca, divennero peggiori dei loro padri.
27Tu dirai loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno.
28Allora dirai loro: Questo è il popolo che non ascolta la voce del Signore suo Dio né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca.
29Taglia la tua chioma e gettala via e intona sulle alture un canto lugubre, perché il Signore ha rigettato e abbandonato la generazione che è oggetto della sua ira.
30Perché i figli di Giuda hanno commesso ciò che è male ai miei occhi, oracolo del Signore. Hanno posto i loro abomini nel tempio che prende il nome da me, per contaminarlo.
31Hanno costruito l'altare di Tofet, nella valle di Ben-Hinnòn, per bruciare nel fuoco i figli e le figlie, cosa che io non ho mai comandato e che non mi è mai venuta in mente.
32Perciò verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali non si chiamerà più Tofet né valle di Ben-Hinnòn, ma valle della Strage. Allora si seppellirà in Tofet, perché non ci sarà altro luogo.
33I cadaveri di questo popolo saranno pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche e nessuno li scaccerà.
34Io farò cessare nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme le grida di gioia e la voce dell'allegria, la voce dello sposo e della sposa, poiché il paese sarà ridotto un deserto».
Chapter 8
1«In quel tempo - oracolo del Signore - si estrarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi capi, dei sacerdoti, dei profeti e degli abitanti di Gerusalemme.
2Esse saranno sparse in onore del sole, della luna e di tutta la milizia del cielo che essi amarono, servirono, seguirono, consultarono e adorarono. Non saranno più raccolte né sepolte, ma rimarranno come letame sulla terra.
3Allora la morte sarà preferibile alla vita per tutti quelli che resteranno di questa razza malvagia in ogni luogo, dove li avrò dispersi». Oracolo del Signore degli eserciti.
4Tu dirai loro: «Così dice il Signore: Forse chi cade non si rialza e chi perde la strada non torna indietro?
5Perché allora questo popolo si ribella con continua ribellione? Persistono nella malafede, rifiutano di convertirsi.
6Ho fatto attenzione e ho ascoltato; essi non parlano come dovrebbero. Nessuno si pente della sua malizia, dicendo: Che ho fatto? Ognuno segue senza voltarsi la sua corsa come un cavallo che si lanci nella battaglia.
7Anche la cicogna nel cielo conosce i suoi tempi; la tortora, la rondinella e la gru osservano la data del loro ritorno; il mio popolo, invece, non conosce il comando del Signore.
8Come potete dire: Noi siamo saggi, la legge del Signore è con noi? A menzogna l'ha ridotta la penna menzognera degli scribi!
9I saggi saranno confusi, sconcertati e presi come in un laccio. Essi hanno rigettato la parola del Signore, quale sapienza possono avere?
10Per questo darò le loro donne ad altri, i loro campi ai conquistatori, perché, dal piccolo al grande, tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna.
11Essi curano la ferita del mio popolo ma solo alla leggera, dicendo: Bene, bene! ma bene non va.
12Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. Per questo cadranno con le altre vittime, nell'ora del castigo saranno prostrati» dice il Signore.
13«Li mieto e li anniento, dice il Signore, non c'è più uva nella vigna né frutti sui fichi; anche le foglie son avvizzite. Ho procurato per loro degli invasori».
14«Perché ce ne stiamo seduti? Riunitevi, entriamo nelle fortezze e moriamo in esse, poiché il Signore nostro Dio ci fa perire. Egli ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro di lui.
15Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene; l'ora della salvezza, ed ecco il terrore».
16Da Dan si sente lo sbuffare dei suoi cavalli; al rumore dei nitriti dei suoi destrieri trema tutta la terra. Vengono e divorano il paese e quanto in esso si trova, la città e i suoi abitanti.
17«Ecco, io sto per mandarvi serpenti velenosi contro i quali non esiste incantesimo, ed essi vi morderanno» dice il Signore.
18Cercai di rasserenarmi, superando il mio dolore, ma il mio cuore vien meno.
19Ecco odo le grida della figlia del mio popolo da una terra lunga e larga: «Forse il Signore non si trova in Sion, il suo re non vi abita più?». Perché mi hanno provocato all'ira con i loro idoli e con queste nullità straniere?
20E' passata la stagione della messe, è finita l'estate e noi non siamo stati soccorsi.
21Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto, sono costernato, l'orrore mi ha preso.
22Non v'è forse balsamo in Gàlaad? Non c'è più nessun medico? Perché non si cicatrizza la ferita della figlia del mio popolo?
23Chi farà del mio capo una fonte di acqua, dei miei occhi una sorgente di lacrime, perché pianga giorno e notte gli uccisi della figlia del mio popolo?
Chapter 9
1Chi mi darà nel deserto un rifugio per viandanti? Io lascerei il mio popolo e mi allontanerei da lui, perché sono tutti adùlteri, una massa di traditori.
2Tendono la loro lingua come un arco; la menzogna e non la verità domina nel paese. Passano da un delitto all'altro e non conoscono il Signore.
3Ognuno si guardi dal suo amico, non fidatevi neppure del fratello, poiché ogni fratello inganna il fratello, e ogni amico va spargendo calunnie.
4Ognuno si beffa del suo prossimo, nessuno dice la verità. Hanno abituato la lingua a dire menzogne, operano l'iniquità, incapaci di convertirsi.
5Angheria sopra angheria, inganno su inganno; rifiutano di conoscere il Signore.
6Perciò dice il Signore degli eserciti: «Ecco li raffinerò al crogiuolo e li saggerò; come dovrei comportarmi con il mio popolo?
7Una saetta micidiale è la loro lingua, inganno le parole della loro bocca. Ognuno parla di pace con il prossimo, mentre nell'intimo gli ordisce un tranello
8Non dovrei forse punirli per tali cose? Oracolo del Signore. Di un popolo come questo non dovrei vendicarmi?».
9Sui monti alzerò gemiti e lamenti, un pianto di lutto sui pascoli della steppa, perché sono riarsi, nessuno più vi passa, né più si ode il grido del bestiame. Dagli uccelli dell'aria alle bestie tutti sono fuggiti, scomparsi.
10«Ridurrò Gerusalemme un cumulo di rovine, rifugio di sciacalli; le città di Giuda ridurrò alla desolazione, senza abitanti».
11Chi è tanto saggio da comprendere questo? A chi la bocca del Signore ha parlato perché lo annunzi? Perché il paese è devastato, desolato come un deserto senza passanti?
12Ha detto il Signore: «E' perché hanno abbandonato la legge che avevo loro posto innanzi e non hanno ascoltato la mia voce e non l'hanno seguita,
13ma han seguito la caparbietà del loro cuore e i Baal, che i loro padri avevano fatto loro conoscere».
14Pertanto così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Ecco, darò loro in cibo assenzio, farò loro bere acque avvelenate;
15li disperderò in mezzo a popoli che né loro né i loro padri hanno conosciuto e manderò dietro a loro la spada finché non li abbia sterminati».
16Attenti, chiamate le lamentatrici, che vengano! Fate venire le più brave! Accorrano
17e facciano presto, per intonare su di noi un lamento. Sgorghino lacrime dai nostri occhi, il pianto scorra dalle nostre ciglia,
18perché una voce di lamento si ode da Sion: «Come siamo rovinati, come profondamente confusi, poiché dobbiamo abbandonare il paese, lasciare le nostre abitazioni».
19Udite, dunque, o donne, la parola del Signore; i vostri orecchi accolgano la parola della sua bocca. Insegnate alle vostre figlie il lamento, l'una all'altra un canto di lutto:
20«La morte è entrata per le nostre finestre, si è introdotta nei nostri palazzi, abbattendo i fanciulli nella via e i giovani nelle piazze.
21I cadaveri degli uomini giacciono - dice il Signore - come letame sui campi, come covoni dietro il mietitore e nessuno li raccoglie».
22Così dice il Signore: «Non si vanti il saggio della sua saggezza e non si vanti il forte della sua forza, non si vanti il ricco delle sue ricchezze.
23Ma chi vuol gloriarsi si vanti di questo, di avere senno e di conoscere me, perché io sono il Signore che agisce con misericordia, con diritto e con giustizia sulla terra; di queste cose mi compiaccio». Parola del Signore.
24«Ecco, giorni verranno - oracolo del Signore - nei quali punirò tutti i circoncisi che rimangono non circoncisi:
25l'Egitto, Giuda, Edom, gli Ammoniti e i Moabiti e tutti coloro che si tagliano i capelli alle estremità delle tempie, i quali abitano nel deserto, perché tutte queste nazioni e tutta la casa di Israele sono incirconcisi nel cuore».
Chapter 10
1Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge, casa di Israele.
2Così dice il Signore: «Non imitate la condotta delle genti e non abbiate paura dei segni del cielo, perché le genti hanno paura di essi.
3Poiché ciò che è il terrore dei popoli è un nulla, non è che un legno tagliato nel bosco, opera delle mani di chi lavora con l'ascia.
4E' ornato di argento e di oro, è fissato con chiodi e con martelli, perché non si muova.
5Gli idoli sono come uno spauracchio in un campo di cocòmeri, non sanno parlare, bisogna portarli, perché non camminano. Non temeteli, perché non fanno alcun male, come non è loro potere fare il bene».
6Non sono come te, Signore; tu sei grande e grande la potenza del tuo nome.
7Chi non ti temerà, re delle nazioni? Questo ti conviene, poiché fra tutti i saggi delle nazioni e in tutti i loro regni nessuno è simile a te.
8Sono allo stesso tempo stolti e testardi; vana la loro dottrina, come un legno.
9Argento battuto e laminato portato da Tarsìs e oro di Ofir, lavoro di artista e di mano di orafo, di porpora e di scarlatto è la loro veste: tutti lavori di abili artisti.
10Il Signore, invece, è il vero Dio, egli è Dio vivente e re eterno; al suo sdegno trema la terra, i popoli non resistono al suo furore.
11Direte loro: «Gli dei che non hanno fatto il cielo e la terra scompariranno dalla terra e sotto il cielo».
12Egli ha formato la terra con potenza, ha fissato il mondo con sapienza, con intelligenza ha disteso i cieli.
13Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo. Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce lampi per la pioggia e manda fuori il vento dalle sue riserve.
14Rimane inebetito ogni uomo, senza comprendere; resta confuso ogni orafo per i suoi idoli, poiché è menzogna ciò che ha fuso e non ha soffio vitale.
15Essi sono vanità, opere ridicole; al tempo del loro castigo periranno.
16Non è tale l'eredità di Giacobbe, perché egli ha formato ogni cosa. Israele è la tribù della sua eredità, Signore degli eserciti è il suo nome.
17Raccogli il tuo fardello fuori dal paese, tu che sei cinta d'assedio,
18poiché dice il Signore: «Ecco, questa volta, caccerò lontano gli abitanti del paese; li ridurrò alle strette, perché mi ritrovino».
19Guai a me a causa della mia ferita; la mia piaga è incurabile. Eppure io avevo pensato: «E' solo un dolore che io posso sopportare».
20La mia tenda è sfasciata tutte le mie corde sono rotte. I miei figli si sono allontanati da me e più non sono. Nessuno pianta ancora la mia tenda e stende i miei teli.
21I pastori sono diventati insensati, non hanno ricercato più il Signore; per questo non hanno avuto successo, anzi è disperso tutto il loro gregge.
22Si ode un rumore che avanza e un grande frastuono giunge da settentrione, per ridurre le città di Giuda un deserto, un rifugio di sciacalli.
23«Lo so, Signore, che l'uomo non è padrone della sua via, non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi.
24Correggimi, Signore, ma con giusta misura, non secondo la tua ira, per non farmi vacillare».
25Riversa la tua collera sui popoli che non ti conoscono e sulle stirpi che non invocano il tuo nome, poiché hanno divorato Giacobbe l'hanno divorato e consumato, e hanno distrutto la sua dimora.
Chapter 11
1Questa la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore:
2«Ascolta le parole di questa alleanza e tu riferiscile agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme.
3Dirai loro: Dice il Signore Dio di Israele: Maledetto l'uomo che non ascolta le parole di questa alleanza,
4che io imposi ai vostri padri quando li feci uscire dal paese d'Egitto, dal crogiuolo di ferro, dicendo: Ascoltate la mia voce ed eseguite quanto vi ho comandato; allora voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio,
5così che io possa mantenere il giuramento fatto ai vostri padri di dare loro una terra dove scorrono latte e miele, come oggi possedete». Io risposi: «Così sia, Signore!».
6E il Signore mi disse: «Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questa alleanza e mettetele in pratica!
7Poiché io ho più volte scongiurato i vostri padri quando li feci uscire dal paese d'Egitto e fino ad oggi, ammonendoli premurosamente ogni giorno: Ascoltate la mia voce!
8Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; ognuno seguì la caparbietà del suo cuore malvagio. Perciò ho attuato nei loro riguardi tutte le parole di questa alleanza che avevo ordinato loro di osservare e non osservarono».
9Il Signore mi disse: «Si è formata una congiura fra gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme;
10sono ritornati alle iniquità dei loro primi padri che avevano rifiutato di ascoltare le mie parole, anch'essi hanno seguito altri dei per servirli. La casa di Israele e la casa di Giuda hanno violato l'alleanza che io avevo concluso con i loro padri.
11Perciò dice il Signore: Ecco manderò su di loro una sventura alla quale non potranno sfuggire. Allora leveranno grida di aiuto verso di me, ma io non li ascolterò;
12allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme alzeranno grida di aiuto agli dei ai quali hanno offerto incenso, ma quelli certamente non li salveranno nel tempo della loro sciagura.
13Perché numerosi come le tue città sono i tuoi dei, o Giuda; numerosi come le strade di Gerusalemme gli altari che avete eretto all'idolo, altari per bruciare incenso a Baal.
14Tu poi, non intercedere per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere, perché non ascolterò quando mi invocheranno nel tempo della loro sventura».
15Che ha da fare il mio diletto nella mia casa, con la sua perversa condotta? Voti e carne di sacrifici allontanano forse da te la tua sventura, e così potrai ancora schiamazzare di gioia?
16Ulivo verde, maestoso, era il nome che il Signore ti aveva imposto. Con grande strepito ha dato fuoco alle sue foglie, i suoi rami si sono bruciati.
17Il Signore degli eserciti che ti ha piantato preannunzia la sventura contro di te, a causa della malvagità che hanno commesso a loro danno la casa di Israele e la casa di Giuda irritandomi con il bruciare incenso a Baal.
18Il Signore me lo ha manifestato e io l'ho saputo; allora ha aperto i miei occhi sui loro intrighi.
19Ero come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che essi tramavano contro di me, dicendo: «Abbattiamo l'albero nel suo rigoglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome non sia più ricordato».
20Ora, Signore degli eserciti, giusto giudice, che scruti il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa.
21Perciò dice il Signore riguardo agli uomini di Anatòt che attentano alla mia vita dicendo: «Non profetare nel nome del Signore, se no morirai per mano nostra»
22così dunque dice il Signore degli eserciti: «Ecco, li punirò. I loro giovani moriranno di spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame.
23Non rimarrà di loro alcun superstite, perché manderò la sventura contro gli uomini di Anatòt nell'anno del loro castigo».
Chapter 12
1Tu sei troppo giusto, Signore, perché io possa discutere con te; ma vorrei solo rivolgerti una parola sulla giustizia. Perché le cose degli empi prosperano? Perché tutti i traditori sono tranquilli?
2Tu li hai piantati ed essi hanno messo radici, crescono e producono frutto; tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dai loro cuori.
3Ma tu, Signore, mi conosci, mi vedi, tu provi che il mio cuore è con te. Strappali via come pecore per il macello, riservali per il giorno dell'uccisione.
4Fino a quando sarà in lutto la terra e seccherà tutta l'erba dei campi? Per la malvagità dei suoi abitanti le fiere e gli uccelli periscono, poiché essi dicono: «Dio non vede i nostri passi».
5«Se, correndo con i pedoni, ti stanchi, come potrai gareggiare con i cavalli? Se non ti senti al sicuro in una regione pacifica, che farai nella boscaglia del Giordano?
6Perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre, perfino loro sono sleali con te; anch'essi ti gridano dietro a piena voce; non fidarti di loro quando ti dicono buone parole.
7Io ho abbandonato la mia casa, ho ripudiato la mia eredità; ho consegnato ciò che ho di più caro nelle mani dei suoi nemici.
8La mia eredità è divenuta per me come un leone nella foresta; ha ruggito contro di me, perciò ho cominciato a odiarla.
9La mia eredità è forse per me come un uccello screziato? Gli uccelli rapaci l'assalgono da ogni parte. Venite, radunatevi, voi tutte bestie selvatiche, venite a divorare.
10Molti pastori hanno devastato la mia vigna, hanno calpestato il mio campo. Hanno fatto del mio campo prediletto un deserto desolato,
11lo hanno ridotto una landa deserta, in uno stato deplorevole; sta desolato dinanzi a me. E' devastato tutto il paese, e nessuno se ne dà pensiero.
12Su tutte le alture del deserto giungono devastatori, poiché il Signore ha una spada che divora, da un estremo all'altro della terra; non c'è scampo per nessuno.
13Essi hanno seminato grano e mietuto spine, si sono stancati senz'alcun vantaggio; restano confusi per il loro raccolto a causa dell'ira ardente del Signore».
14Così dice il Signore: «Sradicherò dalla loro terra tutti i miei vicini malvagi, che han messo le mani sull'eredità da me data in possesso al mio popolo Israele, come anche strapperò la casa di Giuda di mezzo a loro.
15Allora, dopo averli strappati, avrò di nuovo compassione di loro e farò tornare ognuno al suo possesso e ognuno al suo paese.
16Se impareranno accuratamente le usanze del mio popolo sì da giurare nel mio nome: Per la vita del Signore, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, allora potranno stabilirsi in mezzo al mio popolo.
17Se invece non ascoltano, estirperò tutto questo popolo ed esso perirà». Oracolo del Signore.
Chapter 13
1Il Signore mi parlò così: «Và a comprarti una cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla nell'acqua».
2Io comprai la cintura secondo il comando del Signore e me la misi ai fianchi.
3Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta:
4«Prendi la cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e và subito verso l'Eufrate e nascondila nella fessura di una pietra».
5Io andai e la nascosi presso l'Eufrate, come mi aveva comandato il Signore.
6Ora, dopo molto tempo, il Signore mi disse: «Alzati, và all'Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi».
7Io andai verso l'Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui l'avevo nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla.
8Allora mi fu rivolta questa parola del Signore:
9«Dice il Signore: In questo modo ridurrò in marciume la grande gloria di Giuda e di Gerusalemme.
10Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri dei per servirli e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla.
11Poiché, come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io volli che aderisse a me tutta la casa di Israele e tutta la casa di Giuda - parola del Signore - perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia gloria, ma non mi ascoltarono.
12Ora, tu riferirai a questo popolo: Così dice il Signore Dio di Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Se essi ti diranno: Forse non sappiamo che ogni boccale va riempito di vino?
13tu risponderai loro : Così parla il Signore: Ecco io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme.
14Poi fracasserò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme - dice il Signore -; non avrò pietà, non li risparmierò né userò misericordia nel distruggerli».
15Ascoltate e porgete l'orecchio, non montate in superbia, perché il Signore parla.
16Date gloria al Signore vostro Dio, prima che venga l'oscurità e prima che inciampino i vostri piedi sui monti, al cadere della notte. Voi aspettate la luce, ma egli la ridurrà in tenebre e la muterà in densa oscurità!
17Se voi non ascolterete, io piangerò in segreto dinanzi alla vostra superbia; il mio occhio si scioglierà in lacrime, perché sarà deportato il gregge del Signore.
18Dite al re e alla regina madre: «Sedete giù in basso, poiché vi è caduta dalla testa la vostra preziosa corona».
19Le città del mezzogiorno sono bloccate, nessuno le libera. Tutto Giuda è stato deportato con una deportazione totale.
20Alza gli occhi e osserva coloro che vengono dal settentrione; dov'è il gregge che ti è stato consegnato, le tue pecore magnifiche?
21Che dirai quando saranno posti sopra di te come capi coloro che tu stessa hai abituato a essere tuoi amici? Non ti prenderanno forse i dolori come una partoriente?
22Se dirai in cuor tuo: «Perché mi capita tutto ciò?». Per l'enormità delle tue iniquità sono stati strappati i lembi della tua veste, il tuo corpo ha subìto violenza.
23Cambia forse un Etiope la sua pelle o un leopardo la sua picchiettatura? Allo stesso modo, potrete fare il bene anche voi abituati a fare il male?
24Perciò vi disperderò come paglia portata via dal vento del deserto.
25Questa è la tua sorte, la parte che ti è destinata da me - oracolo del Signore - perché mi hai dimenticato e hai confidato nella menzogna.
26Anch'io solleverò le tue vesti fino al volto, così si vedrà la tua vergogna,
27i tuoi adultèri e i tuoi richiami d'amore, l'ignominia della tua prostituzione! Sulle colline e per i piani ho visto i tuoi orrori. Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi! Per quanto tempo ancora?
Chapter 14
1Parola che il Signore rivolse a Geremia in occasione della siccità:
2Giuda è in lutto, le sue città languiscono, sono a terra nello squallore; il gemito di Gerusalemme sale al cielo.
3I ricchi mandano i loro servi in cerca d'acqua; essi si recano ai pozzi, ma non ve la trovano e tornano con i recipienti vuoti. Sono delusi e confusi e si coprono il capo.
4Per il terreno screpolato, perché non cade pioggia nel paese, gli agricoltori sono delusi e confusi e si coprono il capo.
5La cerva partorisce nei campi e abbandona il parto, perché non c'è erba.
6Gli ònagri si fermano sui luoghi elevati e aspirano l'aria come sciacalli; i loro occhi languiscono, perché non si trovano erbaggi.
7«Se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, Signore, agisci per il tuo nome! Certo, sono molte le nostre infedeltà, abbiamo peccato contro di te.
8O speranza di Israele, suo salvatore al tempo della sventura, perché vuoi essere come un forestiero nel paese e come un viandante che si ferma solo una notte?
9Perché vuoi essere come un uomo sbigottito, come un forte incapace di aiutare? Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore, e noi siamo chiamati con il tuo nome, non abbandonarci!».
10Così dice il Signore di questo popolo: «Piace loro andare vagando, non fermano i loro passi». Per questo il Signore non li gradisce. Ora egli ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati.
11Il Signore mi ha detto: «Non intercedere a favore di questo popolo, per il suo benessere.
12Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica; se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò; ma li distruggerò con la spada, la fame e la peste».
13Allora ho soggiunto: «Ahimè, Signore Dio, dicono i profeti: Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma vi concederò una pace perfetta in questo luogo».
14Il Signore mi ha detto: «I profeti hanno predetto menzogne in mio nome; io non li ho inviati, non ho dato ordini né ho loro parlato. Vi annunziano visioni false, oracoli vani e suggestioni della loro mente».
15Perciò così dice il Signore: «I profeti che predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: Spada e fame non ci saranno in questo paese, questi profeti finiranno di spada e di fame.
16Gli uomini ai quali essi predicono saranno gettati per le strade di Gerusalemme in seguito alla fame e alla spada e nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi la loro malvagità».
17Tu riferirai questa parola: «I miei occhi grondano lacrime notte e giorno, senza cessare, perché da grande calamità è stata colpita la figlia del mio popolo, da una ferita mortale.
18Se esco in aperta campagna, ecco i trafitti di spada; se percorro la città, ecco gli orrori della fame. Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare.
19Hai forse rigettato completamente Giuda, oppure ti sei disgustato di Sion? Perché ci hai colpito, e non c'è rimedio per noi? Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene, l'ora della salvezza ed ecco il terrore!
20Riconosciamo, Signore, la nostra iniquità, l'iniquità dei nostri padri: abbiamo peccato contro di te.
21Ma per il tuo nome non abbandonarci, non render spregevole il trono della tua gloria. Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi.
22Forse fra i vani idoli delle nazioni c'è chi fa piovere? O forse i cieli mandan rovesci da sé? Non sei piuttosto tu, Signore nostro Dio? In te abbiamo fiducia, perché tu hai fatto tutte queste cose».
Chapter 15
1Il Signore mi disse: «Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo. Allontanali da me, se ne vadano!»
2Se ti domanderanno: «Dove andremo?» dirai loro: Così dice il Signore: Chi alla spada, alla spada, chi alla fame, alla fame, chi alla schiavitù, alla schiavitù.
3Io manderò contro di loro quattro specie di mali - parola del Signore -: la spada per ucciderli, i cani per sbranarli, gli uccelli dell'aria e le bestie selvatiche per divorarli e distruggerli.
4Li renderò oggetto di spavento per tutti i regni della terra a causa di Manàsse figlio di Ezechia, re di Giuda, per ciò che egli ha fatto in Gerusalemme.
5Chi avrà pietà di te, Gerusalemme, chi ti compiangerà? Chi si volterà per domandarti come stai?
6Tu mi hai respinto, dice il Signore, mi hai voltato le spalle e io ho steso la mano su di te per annientarti; sono stanco di avere pietà.
7Io li ho dispersi al vento con la pala nelle città della contrada. Ho reso senza figli e ho fatto perire il mio popolo, perché non abbandonarono le loro abitudini.
8Le loro vedove sono diventate più numerose della sabbia del mare. Ho mandato sulle madri e sui giovani un devastatore in pieno giorno; d'un tratto ho fatto piombare su di loro turbamento e spavento.
9E' abbattuta la madre di sette figli, esala il suo respiro; il suo sole tramonta quando è ancor giorno, è coperta di vergogna e confusa. Io consegnerò i loro superstiti alla spada, in preda ai loro nemici». Oracolo del Signore.
10Me infelice, madre mia, che mi hai partorito oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese! Non ho preso prestiti, non ho prestato a nessuno, eppure tutti mi maledicono.
11Forse, Signore, non ti ho servito del mio meglio, non mi sono rivolto a te con preghiere per il mio nemico, nel tempo della sventura e nel tempo dell'angoscia?
12Potrà forse il ferro spezzare il ferro del settentrione e il bronzo?
13«I tuoi averi e i tuoi tesori li abbandonerò al saccheggio, non come pagamento, per tutti i peccati che hai commessi in tutti i tuoi territori.
14Ti renderò schiavo dei tuoi nemici in una terra che non conosci, perché si è acceso il fuoco della mia ira, che arderà contro di voi».
15Tu lo sai, Signore, ricordati di me e aiutami, vendicati per me dei miei persecutori. Nella tua clemenza non lasciarmi perire, sappi che io sopporto insulti per te.
16Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché io portavo il tuo nome, Signore, Dio degli eserciti.
17Non mi sono seduto per divertirmi nelle brigate di buontemponi, ma spinto dalla tua mano sedevo solitario, poiché mi avevi riempito di sdegno.
18Perché il mio dolore è senza fine e la mia piaga incurabile non vuol guarire? Tu sei diventato per me un torrente infido, dalle acque incostanti.
19Ha risposto allora il Signore: «Se tu ritornerai a me, io ti riprenderò e starai alla mia presenza; se saprai distinguere ciò che è prezioso da ciò che è vile, sarai come la mia bocca. Essi torneranno a te, mentre tu non dovrai tornare a loro,
20ed io, per questo popolo, ti renderò come un muro durissimo di bronzo; combatteranno contro di te ma non potranno prevalere, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti. Oracolo del Signore.
21Ti libererò dalle mani dei malvagi e ti riscatterò dalle mani dei violenti».
Chapter 16
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Non prendere moglie, non aver figli né figlie in questo luogo,
3perché dice il Signore riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo luogo e riguardo alle madri che li partoriscono e ai padri che li generano in questo paese:
4Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno come letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli uccelli dell'aria e delle bestie della terra».
5Poiché così dice il Signore: «Non entrare in una casa dove si fa un banchetto funebre, non piangere con loro né commiserarli, perché io ho ritirato da questo popolo la mia pace - dice il Signore - la mia benevolenza e la mia compassione.
6Moriranno in questo paese grandi e piccoli; non saranno sepolti né si farà lamento per essi; nessuno si farà incisioni né si taglierà i capelli.
7Non si spezzerà il pane all'afflitto per consolarlo del morto e non gli si darà da bere il calice della consolazione per suo padre e per sua madre.
8Non entrare nemmeno in una casa dove si banchetta per sederti a mangiare e a bere con loro,
9poiché così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni farò cessare da questo luogo le voci di gioia e di allegria, la voce dello sposo e della sposa.
10Quando annunzierai a questo popolo tutte queste cose, ti diranno: Perché il Signore ha decretato contro di noi questa sventura così grande? Quali iniquità e quali peccati abbiamo commesso contro il Signore nostro Dio?
11Tu allora risponderai loro: Perché i vostri padri mi abbandonarono - parola del Signore - seguirono altri dei, li servirono e li adorarono, mentre abbandonarono me e non osservarono la mia legge.
12Voi però avete agito peggio dei vostri padri; ognuno di voi, infatti, segue la caparbietà del suo cuore malvagio rifiutandosi di ascoltarmi.
13Perciò vi scaccerò da questo paese verso un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto e là servirete divinità straniere giorno e notte, poiché io non vi userò più misericordia.
14Pertanto, ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto;
15ma piuttosto si dirà: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi. E io li ricondurrò nel loro paese che avevo concesso ai loro padri.
16Ecco, io invierò numerosi pescatori - dice il Signore - che li pescheranno; quindi invierò numerosi cacciatori che daranno loro la caccia su ogni monte, su ogni colle e nelle fessure delle rocce;
17poiché i miei occhi osservano le loro vie che non possono restar nascoste dinanzi a me, né si può occultare la loro iniquità davanti ai miei occhi.
18Innanzi tutto ripagherò due volte la loro iniquità e il loro peccato, perché hanno profanato il mio paese con i cadaveri dei loro idoli e hanno riempito la mia eredità con i loro abomini».
19Signore, mia forza e mia difesa, mio rifugio nel giorno della tribolazione, a te verranno i popoli dalle estremità della terra e diranno: «I nostri padri ereditarono soltanto menzogna, vanità che non giovano a nulla».
20Può forse l'uomo fabbricarsi dei? Ma questi non sono dei!
21Perciò, ecco io mostrerò loro, rivolgerò loro questa volta la mia mano e la mia forza. Essi sapranno che il mio nome è Signore.
Chapter 17
1Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, con una punta di diamante è inciso sulla tavola del loro cuore e sugli angoli dei loro altari,
2come per ricordare ai loro figli i loro altari e i loro pali sacri presso gli alberi verdi, sui colli elevati,
3sui monti e in aperta campagna. «I tuoi averi e tutti i tuoi tesori li abbandonerò al saccheggio, a motivo di tutti i peccati che hai commessi in tutti i tuoi territori.
4Tu dovrai ritirare la mano dall'eredità che ti avevo data; ti farò schiavo dei tuoi nemici in un paese che non conosci, perché avete acceso il fuoco della mia ira, che arderà sempre». Così dice il Signore:
5«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e il cui cuore si allontana dal Signore.
6Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede; dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
7Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia.
8Egli è come un albero piantato lungo l'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi; nell'anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti.
9Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere?
10Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per rendere a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni.
11Come una pernice che cova uova da lei non deposte è chi accumula ricchezze, ma senza giustizia. A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle e alla sua fine apparirà uno stolto».
12Trono di gloria, eccelso fin dal principio, è il luogo del nostro santuario!
13O speranza di Israele, Signore, quanti ti abbandonano resteranno confusi; quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere, perché hanno abbandonato la fonte di acqua viva, il Signore.
14Guariscimi, Signore, e io sarò guarito, salvami e io sarò salvato, poiché tu sei il mio vanto.
15Ecco, essi mi dicono: «Dov'è la parola del Signore? Si compia finalmente!».
16Io non ho insistito presso di te nella sventura né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai. Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te.
17Non essere per me causa di spavento, tu, mio solo rifugio nel giorno della sventura.
18Siano confusi i miei avversari ma non io, si spaventino essi, ma non io. Manda contro di loro il giorno della sventura, distruggili, distruggili per sempre.
19Il Signore mi disse: «Và a metterti alla porta dei Figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme.
20Dirai loro: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e voi tutti Giudei e abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte.
21Così dice il Signore: Per amore della vostra vita guardatevi dal trasportare un peso in giorno di sabato e dall'introdurlo per le porte di Gerusalemme.
22Non portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non fate alcun lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri.
23Ma essi non vollero ascoltare né prestare orecchio, anzi indurirono la loro cervice per non ascoltarmi e per non accogliere la lezione.
24Ora, se mi ascolterete sul serio - dice il Signore - se non introdurrete nessun peso entro le porte di questa città in giorno di sabato e santificherete il giorno di sabato non eseguendo in esso alcun lavoro,
25entreranno per le porte di questa città i re, che siederanno sul trono di Davide, su carri e su cavalli, essi e i loro ufficiali, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre.
26Verranno dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra di Beniamino e dalla Sefèla, dai monti e dal meridione presentando olocausti, sacrifici, offerte e incenso e sacrifici di lode nel tempio del Signore.
27Ma se non ascolterete il mio comando di santificare il giorno di sabato, di non trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e mai si estinguerà».
Chapter 18
1Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore:
2«Prendi e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola».
3Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio.
4Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.
5Allora mi fu rivolta la parola del Signore:
6«Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele.
7Talvolta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di sradicare, di abbattere e di distruggere;
8ma se questo popolo, contro il quale avevo parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di fargli.
9Altra volta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di edificare e di piantare;
10ma se esso compie ciò che è male ai miei occhi non ascoltando la mia voce, io mi pentirò del bene che avevo promesso di fargli.
11Ora annunzia, dunque, agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Dice il Signore: Ecco preparo contro di voi una calamità e medito contro di voi un progetto. Su, abbandonate la vostra condotta perversa, migliorate le vostre abitudini e le vostre azioni».
12Ma essi diranno: «E' inutile, noi vogliamo seguire i nostri progetti; ognuno di noi agirà secondo la caparbietà del suo cuore malvagio».
13Perciò così dice il Signore: «Informatevi tra le nazioni: chi ha mai udito cose simili? Enormi, orribili cose ha commesso la vergine di Israele.
14Scompare forse dalle alte rocce la neve del Libano? Forse si inaridiscono le acque delle montagne che scorrono gelide?
15Eppure il mio popolo mi ha dimenticato; essi offrono incenso a un idolo vano. Così hanno inciampato nelle loro strade, nei sentieri di una volta, per camminare su viottoli, per una via non appianata.
16Il loro paese è una desolazione, un oggetto di scherno perenne. Chiunque passa ne rimarrà stupito e scuoterà il capo.
17Come fa il vento d'oriente io li disperderò davanti al loro nemico. Mostrerò loro le spalle e non il volto nel giorno della loro rovina».
18Ora essi dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né l'oracolo ai profeti. Venite, colpiamolo per la sua lingua e non badiamo a tutte le sue parole».
19Prestami ascolto, Signore, e odi la voce dei miei avversari.
20Si rende forse male per bene? Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita. Ricordati quando mi presentavo a te, per parlare in loro favore, per stornare da loro la tua ira.
21Abbandona perciò i loro figli alla fame, gettali in potere della spada; le loro donne restino senza figli e vedove, i loro uomini siano colpiti dalla morte e i loro giovani uccisi dalla spada in battaglia.
22Si odano grida dalle loro case, quando improvvisa tu farai piombare su di loro una torma di briganti, poiché hanno scavato una fossa per catturarmi e hanno teso lacci ai miei piedi.
23Ma tu conosci, Signore, ogni loro progetto di morte contro di me; non lasciare impunita la loro iniquità e non cancellare il loro peccato dalla tua presenza. Inciampino alla tua presenza; al momento del tuo sdegno agisci contro di essi!
Chapter 19
1Così disse il Signore a Geremia: «Và a comprarti una brocca di terracotta; prendi alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti con te
2ed esci nella valle di Ben-Hinnòn, che è all'ingresso della Porta dei cocci. Là proclamerai le parole che io ti dirò.
3Riferirai: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questo luogo una sventura tale che risuonerà negli orecchi di chiunque la udrà,
4poiché mi hanno abbandonato e hanno destinato ad altro questo luogo per sacrificarvi ad altri dei, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano. Essi hanno riempito questo luogo di sangue innocente;
5hanno edificato alture a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal. Questo io non ho comandato, non ne ho mai parlato, non mi è mai venuto in mente.
6Perciò, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali questo luogo non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Hinnòn, ma piuttosto valle della Strage.
7Io renderò vani i piani di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo. Li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e per mezzo di coloro che attentano alla loro vita e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche.
8Ridurrò questa città a una desolazione e a oggetto di scherno; quanti le passeranno vicino resteranno stupiti e fischieranno davanti a tutte le sue ferite.
9Farò loro mangiare la carne dei figli e la carne delle figlie; si divoreranno tra di loro durante l'assedio e l'angoscia in cui li stringeranno i nemici e quanti attentano alla loro vita.
10Tu poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno venuti con te
11e riferirai loro: Così dice il Signore degli eserciti: Spezzerò questo popolo e questa città, così come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più accomodare. Allora si seppellirà perfino in Tofet, perché non ci sarà più spazio per seppellire.
12Così farò - dice il Signore - riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet.
13Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo di Tofet; cioè tutte le case, sui tetti delle quali essi bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e facevano libazioni ad altri dei».
14Quando Geremia tornò da Tofet dove il Signore lo aveva mandato a profetizzare, si fermò nell'atrio del tempio del Signore e disse a tutto il popolo:
15«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho preannunziato, perché essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole».
Chapter 20
1Pascùr figlio di Immèr, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio, udì Geremia predire tutte queste cose.
2Pascùr fece fustigare il profeta Geremia e quindi lo mise in ceppi nella prigione che si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel tempio del Signore.
3Quando poi il giorno dopo Pascùr fece liberare dai ceppi Geremia, questi gli disse: «Il Signore non ti chiama più Pascùr, ma Terrore all'intorno».
4Perché così dice il Signore: «Ecco io darò in preda al terrore te e tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi occhi lo vedranno. Metterò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, il quale li deporterà a Babilonia e li colpirà di spada.
5Consegnerò tutte le ricchezze di questa città e tutti i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e tutti i tesori dei re di Giuda in mano ai suoi nemici, i quali li saccheggeranno e li prenderanno e li trasporteranno a Babilonia.
6Tu, Pascùr, e tutti gli abitanti della tua casa andrete in schiavitù; andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai quali hai predetto menzogne».
7Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno; ognuno si fa beffe di me.
8Quando parlo, devo gridare, devo proclamare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno.
9Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome!». Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
10Sentivo le insinuazioni di molti: «Terrore all'intorno! Denunciatelo e lo denunceremo». Tutti i miei amici spiavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta».
11Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere; saranno molto confusi perché non riusciranno, la loro vergogna sarà eterna e incancellabile.
12Signore degli eserciti, che provi il giusto e scruti il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di essi; poiché a te ho affidato la mia causa!
13Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
14Maledetto il giorno in cui nacqui; il giorno in cui mia madre mi diede alla luce non sia mai benedetto.
15Maledetto l'uomo che portò la notizia a mio padre, dicendo: «Ti è nato un figlio maschio», colmandolo di gioia.
16Quell'uomo sia come le città che il Signore ha demolito senza compassione. Ascolti grida al mattino e rumori di guerra a mezzogiorno,
17perché non mi fece morire nel grembo materno; mia madre sarebbe stata la mia tomba e il suo grembo gravido per sempre.
18Perché mai sono uscito dal seno materno per vedere tormenti e dolore e per finire i miei giorni nella vergogna?
Chapter 21
1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando il re Sedecìa gli mandò il sacerdote Pascùr figlio di Malchìa, e Sofonìa figlio di Maasìa, per dirgli:
2«Intercedi per noi presso il Signore perché Nabucodònosor re di Babilonia ci muove guerra; forse il Signore compirà a nostro vantaggio qualcuno dei suoi tanti prodigi, così che egli si allontani da noi».
3Geremia rispose loro: «Riferite a Sedecìa:
4Così dice il Signore, Dio di Israele: Ecco io farò rientrare le armi di guerra, che sono nelle vostre mani, con le quali combattete il re di Babilonia e i Caldei che vi assediano fuori delle mura e le radunerò in mezzo a questa città.
5Io stesso combatterò contro di voi con mano tesa e con braccio potente, con ira, furore e grande sdegno.
6Percuoterò gli abitanti di questa città, uomini e bestie; essi moriranno di una grave peste.
7Dopo ciò - dice il Signore - io consegnerò Sedecìa, re di Giuda, i suoi ministri e il popolo, che saranno scampati in questa città dalla peste, dalla spada e dalla fame, in potere di Nabucodònosor, re di Babilonia, in potere dei loro nemici e in potere di coloro che attentano alla loro vita. Egli li passerà a fil di spada; non avrà pietà di loro, non li perdonerà né risparmierà.
8Riferirai a questo popolo: Dice il Signore: Ecco, io vi metto davanti la via della vita e la via della morte.
9Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi cingono d'assedio, vivrà e gli sarà lasciata la vita come suo bottino.
10Poiché io ho volto la faccia contro questa città a suo danno e non a suo bene. Oracolo del Signore. Essa sarà messa nelle mani del re di Babilonia, il quale la brucerà con il fuoco».
11Alla casa del re di Giuda dirai: «Ascoltate la parola del Signore!
12Casa di Davide, così dice il Signore: Amministrate la giustizia ogni mattina e liberate l'oppresso dalla mano dell'oppressore, se no la mia ira divamperà come fuoco, si accenderà e nessuno potrà spegnerla, a causa della malvagità delle vostre azioni.
13Eccomi a te, o abitatrice della valle, roccia nella pianura, dice il Signore. Voi che dite: Chi scenderà contro di noi? Chi entrerà nelle nostre dimore?
14Io vi punirò come meritano le vostre opere - dice il Signore - e accenderò il fuoco nel suo bosco, che divorerà tutti i suoi dintorni».
Chapter 22
1Così dice il Signore: «Scendi nella casa del re di Giuda e là proclama questo messaggio.
2Tu dirai: Ascolta la parola del Signore, o re di Giuda che siedi sul trono di Davide, tu, i tuoi ministri e il tuo popolo, che entrano per queste porte.
3Dice il Signore: Praticate il diritto e la giustizia, liberate l'oppresso dalle mani dell'oppressore, non fate violenza e non opprimete il forestiero, l'orfano e la vedova, e non spargete sangue innocente in questo luogo.
4Se osserverete lealmente quest'ordine, entreranno ancora per le porte di questa casa i re che siederanno sul trono di Davide, montati su carri e cavalli, essi, i loro ministri e il loro popolo.
5Ma se non ascolterete queste parole, io lo giuro per me stesso - parola del Signore - questa casa diventerà una rovina.
6Poiché così dice il Signore riguardo alla casa del re di Giuda: Come Gàlaad eri per me, come le vette del Libano; ma io ti ridurrò a deserto, a città disabitata.
7Io preparerò contro di te i distruttori, ognuno con le armi. Essi abbatteranno i migliori dei tuoi cedri, li getteranno nel fuoco.
8Molte genti passeranno su questa città e si diranno l'un l'altro: Perché il Signore ha trattato così questa grande città?
9E risponderanno: Perché essi hanno abbandonato l'alleanza del Signore, loro Dio, hanno adorato altri dei e li hanno serviti».
10Non piangete sul morto e non fate lamenti per lui, ma piangete amaramente su chi parte, perché non tornerà più, non rivedrà il paese natio.
11Poiché dice il Signore riguardo a Sallùm figlio di Giosia, re di Giuda, che regna al posto di Giosia suo padre: «Chi esce da questo luogo non vi farà più ritorno,
12ma morirà nel luogo dove lo condurranno prigioniero e non rivedrà più questo paese».
13Guai a chi costruisce la casa senza giustizia e il piano di sopra senza equità, che fa lavorare il suo prossimo per nulla, senza dargli la paga,
14e dice: «Mi costruirò una casa grande con spazioso piano di sopra» e vi apre finestre e la riveste di tavolati di cedro e la dipinge di rosso.
15Forse tu agisci da re perché ostenti passione per il cedro? Forse tuo padre non mangiava e beveva? Ma egli praticava il diritto e la giustizia e tutto andava bene.
16Egli tutelava la causa del povero e del misero e tutto andava bene; questo non significa infatti conoscermi? Oracolo del Signore.
17I tuoi occhi e il tuo cuore, invece, non badano che al tuo interesse, a spargere sangue innocente, a commettere violenza e angherie.
18Per questo così dice il Signore su Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda: Ahi, fratello mio! Ahi, sorella! Non faranno il lamento per lui, dicendo: Ahi, Signore! Ahi, maestà!
19Sarà sepolto come si seppellisce un asino, lo trascineranno e lo getteranno al di là delle porte di Gerusalemme».
20Sali sul Libano e grida e sul Basàn alza la voce; grida dagli Abarìm, perché tutti i tuoi amanti sono abbattuti.
21Ti parlai al tempo della tua tranquilla prosperità, ma tu dicesti: «Io non voglio ascoltare». Tale è stata la tua condotta fin dalla giovinezza: non hai ascoltato la mia voce.
22Tutti i tuoi pastori saranno pascolo del vento e i tuoi amanti andranno schiavi. Allora ti dovrai vergognare ed essere confusa, a causa di tutte le tue iniquità.
23Tu che dimori sul Libano, che ti sei fatta il nido tra i cedri, come gemerai quando ti coglieranno le doglie, dolori come di partoriente!
24«Per la mia vita - oracolo del Signore - anche se Conìa figlio di Ioiakìm, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia destra, io me lo strapperei.
25Ti metterò nelle mani di chi attenta alla tua vita, nelle mani di coloro che tu temi, nelle mani di Nabucodònosor re di Babilonia e nelle mani dei Caldei.
26Sbalzerò te e tua madre che ti ha generato in un paese dove non siete nati e là morirete.
27Ma nel paese in cui brameranno tornare, là non torneranno.
28E' forse questo Conìa un vaso spregevole, rotto, oppure un vaso che non piace più a nessuno? Perché sono dunque scacciati, egli e la sua discendenza, e gettati in un paese che non conoscono?».
29Terra, terra, terra! Ascolta la parola del Signore!
30Dice il Signore: «Registrate quest'uomo come uno senza figli, un uomo che non ha successo nella sua vita, perché nessuno della sua stirpe avrà la fortuna di sedere sul trono di Davide né di regnare ancora su Giuda».
Chapter 23
1«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo». Oracolo del Signore.
2Perciò dice il Signore, Dio di Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: «Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore.
3Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho lasciate scacciare e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno.
4Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una». Oracolo del Signore.
5«Ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
6Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con cui lo chiameranno: Signore-nostra-giustizia.
7Pertanto, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto,
8ma piuttosto: Per la vita del Signore che ha fatto uscire e che ha ricondotto la discendenza della casa di Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi; costoro dimoreranno nella propria terra».
9Contro i profeti. Mi si spezza il cuore nel petto, tremano tutte le mie membra, sono come un ubriaco e come chi è inebetito dal vino, a causa del Signore e a causa delle sue sante parole.
10«Poiché il paese è pieno di adùlteri; a causa della maledizione tutto il paese è in lutto, si sono inariditi i pascoli della steppa. Il loro fine è il male e la loro forza è l'ingiustizia.
11Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi, perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità. Oracolo del Signore.
12Perciò la loro strada sarà per essi come sentiero sdrucciolevole, saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse, poiché io manderò su di essi la sventura, nell'anno del loro castigo. Oracolo del Signore.
13Tra i profeti di Samaria io ho visto cose stolte. Essi profetavano in nome di Baal e traviavano il mio popolo Israele.
14Ma tra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adultèri e praticano la menzogna, danno mano ai malfattori, sì che nessuno si converte dalla sua malvagità; per me sono tutti come Sòdoma e i suoi abitanti come Gomorra».
15Perciò dice il Signore degli eserciti contro i profeti: «Ecco farò loro ingoiare assenzio e bere acque avvelenate, perché dai profeti di Gerusalemme l'empietà si è sparsa su tutto il paese».
16Così dice il Signore degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore.
17Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore: Voi avrete la pace! e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore dicono: Non vi coglierà la sventura.
18Ma chi ha assistito al consiglio del Signore, chi l'ha visto e ha udito la sua parola? Chi ha ascoltato la sua parola e vi ha obbedito?
19Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena, una tempesta travolgente si abbatte sul capo dei malvagi.
20Non cesserà l'ira del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore. Alla fine dei giorni comprenderete tutto!
21Io non ho inviato questi profeti ed essi corrono; non ho parlato a loro ed essi profetizzano.
22Se hanno assistito al mio consiglio, facciano udire le mie parole al mio popolo e li distolgano dalla loro condotta perversa e dalla malvagità delle loro azioni.
23Sono io forse Dio solo da vicino - dice il Signore - e non anche Dio da lontano?
24Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli senza che io lo veda? Non riempio io il cielo e la terra? Parola del Signore.
25Ho sentito quanto affermano i profeti che predicono in mio nome menzogne: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno.
26Fino a quando ci saranno nel mio popolo profeti che predicono la menzogna e profetizzano gli inganni del loro cuore?
27Essi credono di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni, che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal!
28Il profeta che ha avuto un sogno racconti il suo sogno; chi ha udito la mia parola annunzi fedelmente la mia parola. Oracolo del Signore.
29La mia parola non è forse come il fuoco - oracolo del Signore - e come un martello che spacca la roccia?
30Perciò, eccomi contro i profeti - oracolo del Signore - i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole.
31Eccomi contro i profeti - oracolo del Signore - che muovono la lingua per dare oracoli.
32Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri - dice il Signore - che li raccontano e traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine; essi non gioveranno affatto a questo popolo». Parola del Signore.
33Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà: «Qual è il peso del messaggio del Signore?», tu riferirai loro: «Voi siete il peso del Signore! Io vi rigetterò». Parola del Signore.
34E il profeta o il sacerdote o il popolo che dica: «Peso del Signore!», io lo punirò nella persona e nella famiglia.
35Direte l'uno all'altro: «Che cosa ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?».
36Non farete più menzione di peso del Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà considerata un peso per avere travisato le parole del Dio vivente, del Signore degli eserciti, nostro Dio.
37Così dirai al profeta: «Che cosa ti ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?».
38Ma se direte «Peso del Signore», allora così parla il Signore: «Poiché ripetete: Peso del Signore, mentre vi avevo ordinato di non dire più: Peso del Signore,
39ecco, proprio per questo, io mi caricherò di voi come di un peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho dato a voi e ai vostri padri.
40Vi coprirò di obbrobrio perenne e di confusione perenne, che non sarà mai dimenticata».
Chapter 24
1Il Signore mi mostrò due canestri di fichi posti davanti al tempio, dopo che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da Gerusalemme Ieconia figlio di Ioiakìm re di Giuda, i capi di Giuda, gli artigiani e i fabbri e li aveva condotti a Babilonia.
2Un canestro era pieno di fichi molto buoni, come i fichi primaticci, mentre l'altro canestro era pieno di fichi cattivi, così cattivi che non si potevano mangiare.
3Il Signore mi disse: «Che cosa vedi, Geremia?». Io risposi: «Fichi; i fichi buoni sono molto buoni, i cattivi sono molto cattivi, tanto cattivi che non si possono mangiare».
4Allora mi fu rivolta questa parola del Signore:
5«Dice il Signore Dio di Israele: Come si ha riguardo di questi fichi buoni, così io avrò riguardo, per il loro bene, dei deportati di Giuda che ho fatto andare da questo luogo nel paese dei Caldei.
6Io poserò lo sguardo sopra di loro per il loro bene; li ricondurrò in questo paese, li ristabilirò fermamente e non li demolirò; li pianterò e non li sradicherò mai più.
7Darò loro un cuore capace di conoscermi, perché io sono il Signore; essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, se torneranno a me con tutto il cuore.
8Come invece si trattano i fichi cattivi, che non si possono mangiare tanto sono cattivi - così parla il Signore - così io farò di Sedecìa re di Giuda, dei suoi capi e del resto di Gerusalemme, ossia dei superstiti in questo paese, e di coloro che abitano nel paese d'Egitto.
9Li renderò oggetto di spavento per tutti i regni della terra, l'obbrobrio, la favola, lo zimbello e la maledizione in tutti i luoghi dove li scaccerò.
10Manderò contro di loro la spada, la fame e la peste finché non scompariranno dal paese che io diedi a loro e ai loro padri».
Chapter 25
1Questa parola fu rivolta a Geremia per tutto il popolo di Giuda nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda - cioè nel primo anno di Nabucodònosor re di Babilonia -.
2Il profeta Geremia l'annunciò a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme dicendo:
3«Dall'anno decimoterzo di Giosia figlio di Amòn, re di Giuda, fino ad oggi sono ventitrè anni che mi è stata rivolta la parola del Signore e io ho parlato a voi premurosamente e continuamente, ma voi non avete ascoltato.
4Il Signore vi ha inviato con assidua premura tutti i suoi servi, i profeti, ma voi non avete ascoltato e non avete prestato orecchio per ascoltare
5quando vi diceva: Ognuno abbandoni la sua condotta perversa e le sue opere malvagie; allora potrete abitare nel paese che il Signore ha dato a voi e ai vostri padri dai tempi antichi e per sempre.
6Non seguite altri dei per servirli e adorarli e non provocatemi con le opere delle vostre mani e io non vi farò del male.
7Ma voi non mi avete ascoltato - dice il Signore - e mi avete provocato con l'opera delle vostre mani per vostra disgrazia.
8Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole,
9ecco manderò a prendere tutte le tribù del settentrione, le manderò contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni confinanti, voterò costoro allo sterminio e li ridurrò a oggetto di orrore, a scherno e a obbrobrio perenne.
10Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le voci di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada.
11Tutta questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni.
12Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne.
13Manderò dunque a effetto su questo paese tutte le parole che ho pronunziate a suo riguardo, quanto è scritto in questo libro, ciò che Geremia aveva predetto contro tutte le nazioni.
14Nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù anche costoro, e così li ripagherò secondo le loro azioni, secondo le opere delle loro mani».
15Così mi disse il Signore, Dio di Israele: «Prendi dalla mia mano questa coppa di vino della mia ira e falla bere a tutte le nazioni alle quali ti invio,
16perché ne bevano, ne restino inebriate ed escano di senno dinanzi alla spada che manderò in mezzo a loro».
17Presi dunque la coppa dalle mani del Signore e la diedi a bere a tutte le nazioni alle quali il Signore mi aveva inviato:
18a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re e ai suoi capi, per abbandonarli alla distruzione, alla desolazione, all'obbrobrio e alla maledizione, come avviene ancor oggi;
19anche al faraone re d'Egitto, ai suoi ministri, ai suoi nobili e a tutto il suo popolo;
20alla gente d'ogni razza e a tutti i re del paese di Uz, a tutti i re del paese dei Filistei, ad Ascalòn, a Gaza, a Ekròn e ai superstiti di Asdòd,
21a Edom, a Moab e agli Ammoniti,
22a tutti i re di Tiro e a tutti i re di Sidòne e ai re dell'isola che è al di là del mare,
23a Dedan, a Tema, a Buz e a quanti si radono l'estremità delle tempie,
24a tutti i re degli Arabi che abitano nel deserto,
25a tutti i re di Zimrì, a tutti i re dell'Elam e a tutti i re della Media,
26a tutti i re del settentrione, vicini e lontani, agli uni e agli altri e a tutti i regni che sono sulla terra; il re di Sesàch berrà dopo di essi.
27«Tu riferirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Bevete e inebriatevi, vomitate e cadete senza rialzarvi davanti alla spada che io mando in mezzo a voi.
28Se poi rifiuteranno di prendere dalla tua mano il calice da bere, tu dirai loro: Dice il Signore degli eserciti: Certamente berrete!
29Se io comincio a castigare proprio la città che porta il mio nome, pretendete voi di rimanere impuniti? No, impuniti non resterete, perché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra. Oracolo del Signore degli eserciti.
30Tu preannunzierai tutte queste cose e dirai loro: dalla sua santa dimora fa udire il suo tuono; alza il suo ruggito contro la prateria, manda grida di giubilo come i pigiatori delle uve, contro tutti gli abitanti del paese.
31Il rumore giunge fino all'estremità della terra, perché il Signore viene a giudizio con le nazioni; egli istruisce il giudizio riguardo a ogni uomo, abbandona gli empi alla spada. Parola del Signore.
32Dice il Signore degli eserciti: Ecco, la sventura passa di nazione in nazione, un grande turbine si alza dall'estremità della terra.
33In quel giorno i colpiti dal Signore si troveranno da un'estremità all'altra della terra; non saranno pianti né raccolti né sepolti, ma saranno come letame sul suolo.
34Urlate, pastori, gridate, rotolatevi nella polvere, capi del gregge! Perché sono compiuti i giorni per il vostro macello; stramazzerete come scelti montoni.
35Non ci sarà rifugio per i pastori né scampo per i capi del gregge.
36Sentite le grida dei pastori, gli urli delle guide del gregge, perché il Signore distrugge il loro pascolo;
37sono devastati i prati tranquilli a causa dell'ardente ira del Signore.
38Il leone abbandona la sua tana, poiché il loro paese è una desolazione a causa della spada devastatrice e a causa della sua ira ardente».
Chapter 26
1All'inizio del regno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta a Geremia questa parola da parte del Signore.
2Disse il Signore: «Và nell'atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole che ti ho comandato di annunziare loro; non tralasciare neppure una parola.
3Forse ti ascolteranno e ognuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso disdirò tutto il male che pensavo di fare loro a causa della malvagità delle loro azioni.
4Tu dirai dunque loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi
5e se non ascolterete le parole dei profeti miei servi che ho inviato a voi con costante premura, ma che voi non avete ascoltato,
6io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città un esempio di maledizione per tutti i popoli della terra».
7I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che diceva queste parole nel tempio del Signore.
8Ora, quando Geremia finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti e i profeti lo arrestarono dicendo: «Devi morire!
9Perché hai predetto nel nome del Signore: Questo tempio diventerà come Silo e questa città sarà devastata, disabitata?». Tutto il popolo si radunò contro Geremia nel tempio del Signore.
10I capi di Giuda vennero a sapere queste cose e salirono dalla reggia nel tempio del Signore e sedettero all'ingresso della Porta Nuova del tempio del Signore.
11Allora i sacerdoti e i profeti dissero ai capi e a tutto il popolo: «Una sentenza di morte merita quest'uomo, perché ha profetizzato contro questa città come avete udito con i vostri orecchi!».
12Ma Geremia rispose a tutti i capi e a tutto il popolo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città le cose che avete ascoltate.
13Or dunque migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore vostro Dio e il Signore ritratterà il male che ha annunziato contro di voi.
14Quanto a me, eccomi in mano vostra, fate di me come vi sembra bene e giusto;
15ma sappiate bene che, se voi mi ucciderete, attirerete sangue innocente su di voi, su questa città e sui suoi abitanti, perché il Signore mi ha veramente inviato a voi per esporre ai vostri orecchi tutte queste cose».
16I capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: «Non ci deve essere sentenza di morte per quest'uomo, perché ci ha parlato nel nome del Signore nostro Dio».
17Allora si alzarono alcuni anziani del paese e dissero a tutta l'assemblea del popolo:
18«Michea il Morastita, che profetizzava al tempo di Ezechia, re di Giuda, affermò a tutto il popolo di Giuda: Dice il Signore degli eserciti: Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine, il monte del tempio un'altura boscosa!
19Forse Ezechia re di Giuda e tutti quelli di Giuda lo uccisero? Non temettero piuttosto il Signore e non placarono il volto del Signore e così il Signore disdisse il male che aveva loro annunziato? Noi, invece, stiamo per commettere una grave iniquità a nostro danno».
20C'era anche un altro uomo che profetizzava nel nome del Signore, Uria figlio di Semaià da Kiriat-Iearìm; egli profetizzò contro questa città e contro questo paese con parole simili a quelle di Geremia.
21Il re Ioiakìm, tutti i suoi prodi e tutti i magistrati udirono le sue parole e il re cercò di ucciderlo, ma Uria lo venne a sapere e per timore fuggì andandosene in Egitto.
22Allora il re Ioiakìm inviò in Egitto uomini come Elnatàn figlio di Acbòr, e altri con lui.
23Costoro fecero uscire dall'Egitto Uria e lo condussero al re Ioiakìm che lo fece uccidere di spada e fece gettare il suo cadavere nelle fosse della gente del popolo.
24Ma la mano di Achikàm figlio di Safàn fu a favore di Geremia, perché non lo consegnassero in potere del popolo per metterlo a morte.
Chapter 27
1Al principio del regno di Sedecìa figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta questa parola a Geremia da parte del Signore.
2Mi dice il Signore: «Procùrati capestri e un giogo e mettili sul tuo collo.
3Quindi manda un messaggio al re di Edom, al re di Moab, al re degli Ammoniti, al re di Tiro e al re di Sidòne per mezzo dei loro messaggeri venuti a Gerusalemme da Sedecìa, re di Giuda,
4e affida loro questo mandato per i loro signori: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, così parlerete ai vostri signori:
5Io ho fatto la terra, l'uomo e gli animali che sono sulla terra, con grande potenza e con braccio potente e li do a chi mi piace.
6Ora ho consegnato tutte quelle regioni in potere di Nabucodònosor re di Babilonia, mio servo; a lui ho consegnato perfino le bestie selvatiche perché lo servano.
7Tutte le nazioni saranno soggette a lui, a suo figlio e al nipote, finché anche per il suo paese non verrà il momento. Allora molte nazioni e re potenti lo assoggetteranno.
8La nazione o il regno che non si assoggetterà a lui, Nabucodònosor, re di Babilonia, e che non sottoporrà il collo al giogo del re di Babilonia, io li punirò con la spada, la fame e la peste - dice il Signore - finché non li avrò consegnati in suo potere.
9Voi non date retta ai vostri profeti né ai vostri indovini né ai vostri sognatori né ai vostri maghi né ai vostri stregoni, che vi dicono: Non sarete soggetti al re di Babilonia!
10Costoro vi predicono menzogne per allontanarvi dal vostro paese e perché io vi disperda e così andiate in rovina.
11Invece io lascerò stare tranquilla sul proprio suolo - dice il Signore - la nazione che sottoporrà il collo al giogo del re di Babilonia e gli sarà soggetta; essa lo coltiverà e lo abiterà».
12A Sedecìa re di Giuda, io ho parlato proprio allo stesso modo: «Piegate il collo al giogo del re di Babilonia, siate soggetti a lui e al suo popolo e conserverete la vita.
13Perché tu e il tuo popolo vorreste morire di spada, di fame e di peste, come ha preannunziato il Signore per la nazione che non si assoggetterà al re di Babilonia?
14Non date retta alle parole dei profeti che vi dicono: Non sarete soggetti al re di Babilonia! perché essi vi predicono menzogne.
15Io infatti non li ho mandati - dice il Signore - ed essi predicono menzogne in mio nome; perciò io sarò costretto a disperdervi e così perirete voi e i profeti che vi fanno tali profezie».
16Ai sacerdoti e a tutto questo popolo ho detto: «Dice il Signore: Non ascoltate le parole dei vostri profeti che vi predicono che gli arredi del tempio del Signore saranno subito riportati da Babilonia, perché essi vi predicono menzogne.
17Non ascoltateli! Siate piuttosto soggetti al re di Babilonia e conserverete la vita. Perché questa città dovrebbe esser ridotta in una desolazione?
18Se quelli sono veri profeti e se la parola del Signore è con essi, intercedano dunque presso il Signore degli eserciti perché gli arredi rimasti nel tempio del Signore e nella casa del re di Giuda e a Gerusalemme non vadano a Babilonia».
19Così dice il Signore degli eserciti riguardo alle colonne, al mare di bronzo, alle basi e al resto degli arredi che sono ancora in questa città
20e che Nabucodònosor, re di Babilonia, non prese quando deportò Ieconia figlio di Ioiakìm, re di Giuda, da Gerusalemme in Babilonia con tutti i notabili di Giuda e di Gerusalemme.
21Dice dunque così il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo agli arredi rimasti nel tempio del Signore, nella casa del re di Giuda e a Gerusalemme:
22«Saranno portati a Babilonia e là rimarranno finché non li ricercherò - parola del Signore - e li porterò indietro e li riporrò in questo luogo».
Chapter 28
1In quell'anno, all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda, nell'anno quarto, quinto mese, Anania figlio di Azzùr, il profeta di Gàbaon, mi riferì nel tempio del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo queste parole:
2«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io romperò il giogo del re di Babilonia!
3Entro due anni farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio del Signore che Nabucodònosor, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò in Babilonia.
4Farò ritornare in questo luogo - dice il Signore - Ieconia figlio di Ioiakìm, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che andarono a Babilonia, poiché romperò il giogo del re di Babilonia».
5Il profeta Geremia rispose al profeta Anania, sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo che stavano nel tempio del Signore.
6Il profeta Geremia disse: «Così sia! Così faccia il Signore! Voglia il Signore realizzare le cose che hai predette, facendo ritornare gli arredi nel tempio e tutti i deportati da Babilonia in questo luogo!
7Tuttavia ascolta ora la parola che sto per dire ai tuoi orecchi e agli orecchi di tutto il popolo.
8I profeti che furono prima di me e di te dai tempi antichissimi predissero contro molti paesi, contro regni potenti, guerra, fame e peste.
9Quanto al profeta che predice la pace, egli sarà riconosciuto come profeta mandato veramente dal Signore soltanto quando la sua parola si realizzerà».
10Allora il profeta Anania strappò il giogo dal collo del profeta Geremia e lo ruppe;
11Anania riferì a tutto il popolo: «Dice il Signore: A questo modo io romperò il giogo di Nabucodònosor re di Babilonia, entro due anni, sul collo di tutte le nazioni».
12Ora, dopo che il profeta Anania ebbe rotto il giogo sul collo del profeta Geremia, la parola del Signore fu rivolta a Geremia:
13«Và e riferisci ad Anania: Così dice il Signore: Tu hai rotto un giogo di legno ma io, al suo posto, ne farò uno di ferro.
14Infatti, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io porrò un giogo di ferro sul collo di tutte queste nazioni perché siano soggette a Nabucodònosor, re di Babilonia».
15Allora il profeta Geremia disse al profeta Anania: «Ascolta, Anania! Il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare nella menzogna;
16perciò dice il Signore: Ecco, ti mando via dal paese; quest'anno tu morirai, perché hai predicato la ribellione contro il Signore».
17Il profeta Anania morì in quello stesso anno, nel settimo mese.
Chapter 29
1Queste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al resto degli anziani in esilio, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il resto del popolo che Nabucodònosor aveva deportato da Gerusalemme a Babilonia; la mandò
2dopo che il re Ieconia, la regina madre, i dignitari di corte, i capi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri erano partiti da Gerusalemme.
3Fu recata per mezzo di Elasà figlio di Safàn e di Ghemarìa figlio di Chelkia, che Sedecìa re di Giuda aveva inviati a Nabucodònosor re di Babilonia, in Babilonia.
4«Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, a tutti gli esuli che ho fatto deportare da Gerusalemme a Babilonia:
5Costruite case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti;
6prendete moglie e mettete al mondo figli e figlie, scegliete mogli per i figli e maritate le figlie; costoro abbiano figlie e figli. Moltiplicatevi lì e non diminuite.
7Cercate il benessere del paese in cui vi ho fatto deportare. Pregate il Signore per esso, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere.
8Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano.
9Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati. Oracolo del Signore.
10Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo.
11Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo - dice il Signore - progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza.
12Voi mi invocherete e ricorrerete a me e io vi esaudirò;
13mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore;
14mi lascerò trovare da voi - dice il Signore - cambierò in meglio la vostra sorte e vi radunerò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho disperso - dice il Signore - vi ricondurrò nel luogo da dove vi ho fatto condurre in esilio.
15Certo voi dite: Il Signore ci ha suscitato profeti in Babilonia.
16Ebbene, queste le parole del Signore al re che siede sul trono di Davide e a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che non sono partiti con voi nella deportazione;
17dice il Signore degli eserciti: Ecco, io manderò contro di essi la spada, la fame e la peste e li renderò come i fichi guasti, che non si possono mangiare tanto sono cattivi.
18Li perseguiterò con la spada, la fame e la peste; li farò oggetto di orrore per tutti i regni della terra, oggetto di maledizione, di stupore, di scherno e di obbrobrio in tutte le nazioni nelle quali li ho dispersi,
19perché non hanno ascoltato le mie parole - dice il Signore - quando mandavo loro i miei servi, i profeti, con continua premura, eppure essi non hanno ascoltato. Oracolo del Signore.
20Voi però ascoltate la parola del Signore, voi deportati tutti, che io ho mandato da Gerusalemme a Babilonia.
21Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo ad Acab figlio di Kolaià, e a Sedecìa figlio di Maasià, che vi predicono menzogne in mio nome: Ecco, li darò in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, il quale li ucciderà sotto i vostri occhi.
22Da essi si trarrà una formula di maledizione in uso presso tutti i deportati di Giuda in Babilonia e si dirà: Il Signore ti tratti come Sedecìa e Acab, che il re di Babilonia fece arrostire sul fuoco!
23Poiché essi hanno operato cose nefande in Gerusalemme, hanno commesso adulterio con le mogli del prossimo, hanno proferito in mio nome parole senza che io avessi dato loro alcun ordine. Io stesso lo so bene e ne sono testimone. Oracolo del Signore».
24A Semaià il Nechelamita tu riferirai queste parole:
25«Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Perché hai mandato in tuo nome lettere a tutto il popolo di Gerusalemme e a Sofonia figlio di Maasià, il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, dicendo:
26Il Signore ti ha costituito sacerdote al posto del sacerdote Ioiadà, perché fossi sovrintendente nel tempio del Signore, per reprimere qualunque forsennato che vuol fare il profeta, ponendolo in ceppi e in catene.
27Orbene, perché non reprimi Geremia da Anatòt, che fa profezie fra di voi?
28Infatti egli ci ha mandato a dire in Babilonia: Sarà lunga la cosa! Edificate case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti!».
29Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia.
30Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia:
31«Invia questo messaggio a tutti i deportati: Così dice il Signore riguardo a Semaià il Nechelamita: Poiché Semaià ha parlato a voi come profeta mentre io non l'avevo mandato e vi ha fatto confidare nella menzogna,
32per questo dice il Signore: Ecco punirò Semaià il Nechelamita e la sua discendenza; nessuno dei suoi dimorerà in mezzo a questo popolo, né vedrà il bene che farò al mio popolo - dice il Signore - perché ha predicato la ribellione contro il Signore».
Chapter 30
1Parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore:
2Dice il Signore, Dio di Israele: «Scriviti in un libro tutte le cose che ti dirò,
3perché, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali cambierò la sorte del mio popolo, di Israele e di Giuda - dice il Signore -; li ricondurrò nel paese che ho concesso ai loro padri e ne prenderanno possesso».
4Queste sono le parole che il Signore pronunziò per Israele e per Giuda:
5Così dice il Signore: «Si ode un grido di spavento, terrore, non pace.
6Informatevi e osservate se un maschio può partorire. Perché mai vedo tutti gli uomini con le mani sui fianchi come una partoriente? Perché ogni faccia è stravolta, impallidita? Ohimè!
7Perché grande è quel giorno, non ce n'è uno simile! Esso sarà un tempo di angoscia per Giacobbe, tuttavia egli ne uscirà salvato.
8In quel giorno - parola del Signore degli eserciti - romperò il giogo togliendolo dal suo collo, spezzerò le sue catene; non saranno più schiavi di stranieri.
9Essi serviranno il Signore loro Dio e Davide loro re, che io susciterò loro.
10Tu, poi, non temere, Giacobbe, mio servo. Oracolo del Signore. Non abbatterti, Israele, poiché io libererò te dal paese lontano, la tua discendenza dal paese del suo esilio. Giacobbe ritornerà e godrà la pace, vivrà tranquillo e nessuno lo molesterà.
11Poiché io sono con te per salvarti, oracolo del Signore. Sterminerò tutte le nazioni, in mezzo alle quali ti ho disperso; ma con te non voglio operare una strage; cioè ti castigherò secondo giustizia, non ti lascerò del tutto impunito».
12Così dice il Signore: «La tua ferita è incurabile. la tua piaga è molto grave.
13Per la tua piaga non ci sono rimedi, non si forma nessuna cicatrice.
14Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticato, non ti cercano più; poiché ti ho colpito come colpisce un nemico, con un castigo severo, per le tue grandi iniquità, per i molti tuoi peccati.
15Perché gridi per la tua ferita? Incurabile è la tua piaga. A causa della tua grande iniquità, dei molti tuoi peccati, io ti ho fatto questi mali.
16Però quanti ti divorano saranno divorati, i tuoi oppressori andranno tutti in schiavitù; i tuoi saccheggiatori saranno abbandonati al saccheggio e saranno oggetto di preda quanti ti avranno depredato.
17Farò infatti cicatrizzare la tua ferita e ti guarirò dalle tue piaghe. Parola del Signore. Poiché ti chiamano la ripudiata, o Sion, quella di cui nessuno si cura»,
18così dice il Signore: «Ecco restaurerò la sorte delle tende di Giacobbe e avrò compassione delle sue dimore. La città sarà ricostruita sulle rovine e il palazzo sorgerà di nuovo al suo posto.
19Ne usciranno inni di lode, voci di gente festante. Li moltiplicherò e non diminuiranno, li onorerò e non saranno disprezzati,
20i loro figli saranno come una volta, la loro assemblea sarà stabile dinanzi a me; mentre punirò tutti i loro avversari.
21Il loro capo sarà uno di essi e da essi uscirà il loro comandante; io lo farò avvicinare ed egli si accosterà a me. Poiché chi è colui che arrischia la vita per avvicinarsi a me? Oracolo del Signore.
22Voi sarete il mio popolo e io il vostro Dio.
23Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena, una tempesta travolgente; si abbatte sul capo dei malvagi.
24Non cesserà l'ira ardente del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore. Alla fine dei giorni lo comprenderete!
Chapter 31
1In quel tempo - oracolo del Signore - io sarò Dio per tutte le tribù di Israele ed esse saranno il mio popolo».
2Così dice il Signore: «Ha trovato grazia nel deserto un popolo di scampati alla spada; Israele si avvia a una quieta dimora».
3Da lontano gli è apparso il Signore: «Ti ho amato di amore eterno, per questo ti conservo ancora pietà.
4Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata, vergine di Israele. Di nuovo ti ornerai dei tuoi tamburi e uscirai fra la danza dei festanti.
5Di nuovo pianterai vigne sulle colline di Samaria; i piantatori, dopo aver piantato, raccoglieranno.
6Verrà il giorno in cui grideranno le vedette sulle montagne di Efraim: Su, saliamo a Sion, andiamo dal Signore nostro Dio».
7Poiché dice il Signore: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni, fate udire la vostra lode e dite: Il Signore ha salvato il suo popolo, un resto di Israele».
8Ecco li riconduco dal paese del settentrione e li raduno all'estremità della terra; fra di essi sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente; ritorneranno qui in gran folla.
9Essi erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni; li condurrò a fiumi d'acqua per una strada dritta in cui non inciamperanno; perché io sono un padre per Israele, Efraim è il mio primogenito.
10Ascoltate la parola del Signore, popoli, annunziatela alle isole lontane e dite: «Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come fa un pastore con il gregge»,
11perché il Signore ha redento Giacobbe, lo ha riscattato dalle mani del più forte di lui.
12Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion, affluiranno verso i beni del Signore, verso il grano, il mosto e l'olio, verso i nati dei greggi e degli armenti. Essi saranno come un giardino irrigato, non languiranno più.
13Allora si allieterà la vergine della danza; i giovani e i vecchi gioiranno. Io cambierò il loro lutto in gioia, li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni.
14Sazierò di delizie l'anima dei sacerdoti e il mio popolo abbonderà dei miei beni. Parola del Signore.
15Così dice il Signore: «Una voce si ode da Rama, lamento e pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, rifiuta d'essere consolata perché non sono più».
16Dice il Signore: «Trattieni la voce dal pianto, i tuoi occhi dal versare lacrime, perché c'è un compenso per le tue pene; essi torneranno dal paese nemico.
17C'è una speranza per la tua discendenza: i tuoi figli ritorneranno entro i loro confini.
18Ho udito Efraim rammaricarsi: Tu mi hai castigato e io ho subito il castigo come un giovenco non domato. Fammi ritornare e io ritornerò, perché tu sei il Signore mio Dio.
19Dopo il mio smarrimento, mi sono pentito; dopo essermi ravveduto, mi sono battuto l'anca. Mi sono vergognato e ne provo confusione, perché porto l'infamia della mia giovinezza.
20Non è forse Efraim un figlio caro per me, un mio fanciullo prediletto? Infatti dopo averlo minacciato, me ne ricordo sempre più vivamente. Per questo le mie viscere si commuovono per lui, provo per lui profonda tenerezza». Oracolo del Signore.
21Pianta dei cippi, metti pali indicatori, stà bene attenta alla strada, alla via che hai percorso. Ritorna, vergine di Israele, ritorna alle tue città.
22Fino a quando andrai vagando, figlia ribelle? Poiché il Signore crea una cosa nuova sulla terra: la donna cingerà l'uomo!
23Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Si dirà ancora questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando avrò cambiato la loro sorte: Il Signore ti benedica, o dimora di giustizia, monte santo.
24Vi abiteranno insieme Giuda e tutte le sue città, agricoltori e allevatori di greggi.
25Poiché ristorerò copiosamente l'anima stanca e sazierò ogni anima che languisce».
26A questo punto mi sono destato e ho guardato; il mio sonno mi parve soave.
27«Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali renderò feconda la casa di Israele e la casa di Giuda per semenza di uomini e di bestiame.
28Allora, come ho vegliato su di essi per sradicare e per demolire, per abbattere e per distruggere e per affliggere con mali, così veglierò su di essi per edificare e per piantare». Parola del Signore.
29«In quei giorni non si dirà più: I padri han mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati!
30Ma ognuno morirà per la sua propria iniquità; a ogni persona che mangi l'uva acerba si allegheranno i denti».
31«Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova.
32Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore.
33Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo.
34Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato».
35Così dice il Signore che ha fissato il sole come luce del giorno, la luna e le stelle come luce della notte, che solleva il mare e ne fa mugghiare le onde e il cui nome è Signore degli eserciti:
36«Quando verranno meno queste leggi dinanzi a me - dice il Signore - allora anche la progenie di Israele cesserà di essere un popolo davanti a me per sempre».
37Così dice il Signore: «Se si possono misurare i cieli in alto ed esplorare in basso le fondamenta della terra, anch'io rigetterò tutta la progenie di Israele per ciò che ha commesso». Oracolo del Signore.
38«Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali la città sarà riedificata per il Signore dalla torre di Cananeèl fino alla porta dell'Angolo.
39La corda per misurare si stenderà in linea retta fino alla collina di Gàreb, volgendo poi verso Goà.
40Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente Cedron, fino all'angolo della porta dei Cavalli a oriente, saranno consacrati al Signore; non sarà più sconvolta né distrutta mai più».
Chapter 32
1Parola che fu rivolta a Geremia dal Signore nell'anno decimo di Sedecìa re di Giuda, cioè nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor.
2L'esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nell'atrio della prigione, nella reggia del re di Giuda,
3e ve lo aveva rinchiuso Sedecìa re di Giuda, dicendo: «Perché profetizzi con questa minaccia: Dice il Signore: Ecco metterò questa città in potere del re di Babilonia ed egli la occuperà;
4Sedecìa re di Giuda non scamperà dalle mani dei Caldei, ma sarà dato in mano del re di Babilonia e parlerà con lui faccia a faccia e si guarderanno negli occhi;
5egli condurrà Sedecìa in Babilonia dove egli resterà finché io non lo visiterò - oracolo del Signore -; se combatterete contro i Caldei, non riuscirete a nulla»
6Geremia disse: Mi fu rivolta questa parola del Signore:
7«Ecco Canamèl, figlio di Sallùm tuo zio, viene da te per dirti: Còmprati il mio campo, che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di riscatto per acquistarlo».
8Venne dunque da me Canamèl, figlio di mio zio, secondo la parola del Signore, nell'atrio della prigione e mi disse: «Compra il mio campo che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di acquisto e a te tocca il riscatto. Còmpratelo!». Allora riconobbi che questa era la volontà del Signore
9e comprai il campo da Canamèl, figlio di mio zio, e gli pagai il prezzo: diciassette sicli d'argento.
10Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai l'argento sulla stadera.
11Quindi presi il documento di compra, quello sigillato e quello aperto, secondo le prescrizioni della legge.
12Diedi il contratto di compra a Baruc figlio di Neria, figlio di Macsia, sotto gli occhi di Canamèl figlio di mio zio e sotto gli occhi dei testimoni che avevano sottoscritto il contratto di compra e sotto gli occhi di tutti i Giudei che si trovavano nell'atrio della prigione.
13Diedi poi a Baruc quest'ordine:
14«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Prendi i contratti di compra, quello sigillato e quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino a lungo.
15Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese».
16Pregai il Signore, dopo aver consegnato il contratto di compra a Baruc figlio di Neria:
17«Ah, Signore Dio, tu hai fatto il cielo e la terra con grande potenza e con braccio forte; nulla ti è impossibile.
18Tu usi misericordia con mille e fai subire la pena dell'iniquità dei padri ai loro figli dopo di essi, Dio grande e forte, che ti chiami Signore degli eserciti.
19Tu sei grande nei pensieri e potente nelle opere, tu, i cui occhi sono aperti su tutte le vie degli uomini, per dare a ciascuno secondo la sua condotta e il merito delle sue azioni.
20Tu hai operato segni e miracoli nel paese di Egitto e fino ad oggi in Israele e fra tutti gli uomini e ti sei fatto un nome come appare oggi.
21Tu hai fatto uscire dall'Egitto il tuo popolo Israele con segni e con miracoli, con mano forte e con braccio possente e incutendo grande spavento.
22Hai dato loro questo paese, che avevi giurato ai loro padri di dare loro, terra in cui scorre latte e miele.
23Essi vennero e ne presero possesso, ma non ascoltarono la tua voce, non camminarono secondo la tua legge, non fecero quanto avevi comandato loro di fare; perciò tu hai mandato su di loro tutte queste sciagure.
24Ecco, le opere di assedio hanno raggiunto la città per occuparla; la città sarà data in mano ai Caldei che l'assediano con la spada, la fame e la peste. Ciò che tu avevi detto avviene; ecco, tu lo vedi.
25E tu, Signore Dio, mi dici: Comprati il campo con denaro e chiama i testimoni, mentre la città sarà messa in mano ai Caldei».
26Allora mi fu rivolta questa parola del Signore:
27«Ecco, io sono il Signore Dio di ogni essere vivente; qualcosa è forse impossibile per me?
28Pertanto dice il Signore: Ecco io darò questa città in mano ai Caldei e a Nabucodònosor re di Babilonia, il quale la prenderà.
29Vi entreranno i Caldei che combattono contro questa città, bruceranno questa città con il fuoco e daranno alle fiamme le case sulle cui terrazze si offriva incenso a Baal e si facevano libazioni agli altri dei per provocarmi.
30Gli Israeliti e i figli di Giuda non hanno fatto che quanto è male ai miei occhi fin dalla loro giovinezza; gli Israeliti hanno soltanto saputo offendermi con il lavoro delle loro mani. Oracolo del Signore.
31Poiché causa della mia ira e del mio sdegno è stata questa città da quando la edificarono fino ad oggi; così io la farò scomparire dalla mia presenza,
32a causa di tutto il male che gli Israeliti e i figli di Giuda commisero per provocarmi, essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme.
33Essi mi voltarono la schiena invece della faccia; io li istruivo con continua premura, ma essi non ascoltarono e non impararono la correzione.
34Essi collocarono i loro idoli abominevoli perfino nel tempio che porta il mio nome per contaminarlo
35e costruirono le alture di Baal nella valle di Ben-Hinnòn per far passare per il fuoco i loro figli e le loro figlie in onore di Moloch - cosa che io non avevo comandato, anzi neppure avevo pensato di istituire un abominio simile -, per indurre a peccare Giuda».
36Ora così dice il Signore Dio di Israele, riguardo a questa città che voi dite sarà data in mano al re di Babilonia per mezzo della spada, della fame e della peste:
37«Ecco, li radunerò da tutti i paesi nei quali li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore e nel mio grande sdegno; li farò tornare in questo luogo e li farò abitare tranquilli.
38Essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
39Darò loro un solo cuore e un solo modo di comportarsi perché mi temano tutti i giorni per il loro bene e per quello dei loro figli dopo di essi.
40Concluderò con essi un'alleanza eterna e non mi allontanerò più da loro per beneficarli; metterò nei loro cuori il mio timore, perché non si distacchino da me.
41Godrò nel beneficarli, li fisserò stabilmente in questo paese, con tutto il cuore e con tutta l'anima».
42Poiché così dice il Signore: «Come ho mandato su questo popolo tutto questo grande male, così io manderò su di loro tutto il bene che ho loro promesso.
43E compreranno campi in questo paese, di cui voi dite: E' una desolazione, senza uomini e senza bestiame, lasciato in mano ai Caldei.
44Essi si compreranno campi con denaro, stenderanno contratti e li sigilleranno e si chiameranno testimoni nella terra di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme, nelle città di Giuda e nelle città della montagna e nelle città della Sefèla e nelle città del mezzogiorno, perché cambierò la loro sorte». Oracolo del Signore.
Chapter 33
1La parola del Signore fu rivolta una seconda volta a Geremia, mentre egli era ancora chiuso nell'atrio della prigione:
2«Così dice il Signore, che ha fatto la terra e l'ha formata per renderla stabile e il cui nome è Signore:
3Invocami e io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci.
4Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo alle case di questa città e alle case dei re di Giuda, che saranno diroccate di fronte alle opere di assedio e alle armi
5dei Caldei venuti a far guerra e a riempirle dei cadaveri degli uomini che io ho colpito nella mia ira e nel mio furore, poiché ho nascosto il volto distornandolo da questa città a causa di tutta la loro malvagità:
6Ecco io farò rimarginare la loro piaga, li curerò e li risanerò; procurerò loro abbondanza di pace e di sicurezza.
7Cambierò la sorte di Giuda e la sorte di Israele e li ristabilirò come al principio.
8Li purificherò da tutta l'iniquità con cui hanno peccato contro di me e perdonerò tutte le iniquità che han commesso verso di me e per cui si sono ribellati contro di me.
9Ciò sarà per me titolo di gioia, di lode e di gloria tra tutti i popoli della terra, quando sapranno tutto il bene che io faccio loro e temeranno e tremeranno per tutto il bene e per tutta la pace che concederò loro.
10Dice il Signore: In questo luogo, di cui voi dite: Esso è desolato, senza uomini e senza bestiame; nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, che sono desolate, senza uomini, senza abitanti e senza bestiame, si udranno ancora
11grida di gioia e grida di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa e il canto di coloro che dicono: Lodate il Signore degli eserciti, perché è buono, perché la sua grazia dura sempre, portando sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore, perché ristabilirò la sorte di questo paese come era prima, dice il Signore.
12Così dice il Signore degli eserciti: In questo luogo desolato, senza uomini e senza bestiame, e in tutte le sue città ci saranno ancora luoghi di pastori che vi faranno riposare i greggi.
13Nelle città dei monti, nelle città della Sefèla, nelle città del mezzogiorno, nella terra di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda passeranno ancora le pecore sotto la mano di chi le conta, dice il Signore.
14Ecco verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda.
15In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra.
16In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla. Così sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.
17Così dice il Signore: Davide non sarà mai privo di un discendente che sieda sul trono della casa di Israele;
18ai sacerdoti leviti non mancherà mai chi stia davanti a me per offrire olocausti, per bruciare l'incenso in offerta e compiere sacrifici tutti i giorni».
19Questa parola del Signore fu poi rivolta a Geremia:
20«Dice il Signore: Se voi potete spezzare la mia alleanza con il giorno e la mia alleanza con la notte, in modo che non vi siano più giorno e notte al tempo loro,
21così sarà rotta anche la mia alleanza con Davide mio servo, in modo che non abbia un figlio che regni sul suo trono, e quella con i leviti sacerdoti che mi servono.
22Come non si può contare la milizia del cielo né numerare la sabbia del mare, così io moltiplicherò la discendenza di Davide, mio servo, e i leviti che mi servono».
23La parola del Signore fu ancora rivolta a Geremia:
24«Non hai osservato ciò che questo popolo va dicendo: Il Signore ha rigettato le due famiglie che si era scelte! e così disprezzano il mio popolo quasi che non sia più una nazione ai loro occhi?».
25Dice il Signore: «Se non sussiste più la mia alleanza con il giorno e con la notte, se io non ho stabilito le leggi del cielo e della terra,
26in tal caso potrò rigettare la discendenza di Giacobbe e di Davide mio servo, così da non prendere più dai loro posteri coloro che governeranno sulla discendenza di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Poiché io cambierò la loro sorte e avrò pietà di loro».
Chapter 34
1Parola che fu rivolta a Geremia dal Signore, quando Nabucodònosor re di Babilonia con tutto il suo esercito e tutti i regni della terra sotto il suo dominio e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e tutte le città dipendenti:
2Così dice il Signore, Dio di Israele: «Và a parlare a Sedecìa re di Giuda e digli: Così parla il Signore: Ecco io do questa città in mano al re di Babilonia, che la darà alle fiamme.
3Tu non scamperai dalla sua mano, ma sarai preso e consegnato in suo potere. I tuoi occhi fisseranno gli occhi del re di Babilonia, gli parlerai faccia a faccia e poi andrai a Babilonia.
4Tuttavia, ascolta la parola del Signore, o Sedecìa re di Giuda! Così dice il Signore a tuo riguardo: Non morirai di spada!
5Morirai in pace e come si bruciarono aròmi per i funerali dei tuoi padri, gli antichi re di Giuda che furono prima di te, così si bruceranno per te e per te si farà il lamento dicendo: Ahimè, Signore! Questo ho detto». Oracolo del Signore.
6Il profeta Geremia riferì a Sedecìa re di Giuda tutte queste parole in Gerusalemme.
7Frattanto l'esercito del re di Babilonia muoveva guerra a Gerusalemme e a tutte le città di Giuda che ancora rimanevano, Lachis e Azekà, poiché solo queste fortezze erano rimaste fra le città di Giuda.
8Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che il re Sedecìa ebbe concluso un'alleanza con tutto il popolo che si trovava a Gerusalemme, di proclamare la libertà degli schiavi,
9rimandando liberi ognuno il suo schiavo ebreo e la sua schiava ebrea, così che nessuno costringesse più alla schiavitù un Giudeo suo fratello.
10Tutti i capi e tutto il popolo, che avevano aderito all'alleanza, acconsentirono a rimandare liberi ognuno il proprio schiavo e ognuno la propria schiava, così da non costringerli più alla schiavitù: acconsentirono dunque e li rimandarono effettivamente;
11ma dopo si pentirono e ripresero gli schiavi e le schiave che avevano rimandati liberi e li ridussero di nuovo schiavi e schiave.
12Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia:
13«Così dice il Signore, Dio di Israele: Io ho concluso un'alleanza con i vostri padri, quando li ho fatti uscire dal paese d'Egitto, da una condizione servile, dicendo:
14Al compiersi di sette anni rimanderà ognuno il suo fratello ebreo che si sarà venduto a te; egli ti servirà sei anni, quindi lo rimanderai libero disimpegnato da te; ma i vostri padri non mi ascoltarono e non prestarono orecchio.
15Ora voi oggi vi eravate ravveduti e avevate fatto ciò che è retto ai miei occhi, proclamando ciascuno la libertà del suo fratello; voi avevate concluso un patto davanti a me, nel tempio in cui è invocato il mio nome.
16Ma poi, avete mutato di nuovo parere e profanando il mio nome avete ripreso ognuno gli schiavi e le schiave, che avevate rimandati liberi secondo il loro desiderio, e li avete costretti a essere ancora vostri schiavi e vostre schiave.
17Perciò dice il Signore: Voi non avete dato ascolto al mio ordine che ognuno proclamasse la libertà del proprio fratello e del proprio prossimo: ora, ecco, io affiderò la vostra liberazione - parola del Signore - alla spada, alla peste e alla fame e vi farò oggetto di terrore per tutti i regni della terra.
18Gli uomini che hanno trasgredito la mia alleanza, perché non hanno eseguito i termini dell'alleanza che avevano conclusa in mia presenza, io li renderò come il vitello che spaccarono in due passando fra le sue metà.
19I capi di Giuda, i capi di Gerusalemme, gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del paese, che passarono attraverso le due metà del vitello,
20li darò in mano ai loro nemici e a coloro che attentano alla loro vita; i loro cadaveri saranno pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche.
21Darò Sedecìa re di Giuda e i suoi capi in mano ai loro nemici, in mano a coloro che attentano alla loro vita e in mano all'esercito del re di Babilonia, che ora si è allontanato da voi.
22Ecco, io darò un ordine - dice il Signore - e li farò tornare verso questa città, la assedieranno, la prenderanno e la daranno alle fiamme e le città di Giuda le renderò desolate, senza abitanti».
Chapter 35
1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore nei giorni di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda:
2«Và dai Recabiti e parla loro, conducili in una delle stanze nel tempio del Signore e offri loro vino da bere».
3Io allora presi Iazanià figlio di Geremia, figlio di Cabassinià, i suoi fratelli e tutti i suoi figli, cioè tutta la famiglia dei Recabiti.
4Li condussi nel tempio del Signore, nella stanza dei figli di Canàn figlio di Iegdalià, uomo di Dio, la quale si trova vicino alla stanza dei capi, sopra la stanza di Maasià figlio di Sallùm, custode di servizio alla soglia.
5Posi davanti ai membri della famiglia dei Recabiti boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro: «Bevete il vino!».
6Essi risposero: «Noi non beviamo vino, perché Ionadàb figlio di Recàb, nostro antenato, ci diede quest'ordine: Non berrete vino, né voi né i vostri figli, mai;
7non costruirete case, non seminerete sementi, non pianterete vigne e non ne possederete alcuna, ma abiterete nelle tende tutti i vostri giorni, perché possiate vivere a lungo sulla terra, dove vivete come forestieri.
8Noi abbiamo obbedito agli ordini di Ionadàb figlio di Recàb, nostro antenato, riguardo a quanto ci ha comandato, così che noi, le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie, non beviamo vino per tutta la nostra vita;
9non costruiamo case da abitare né possediamo vigne o campi o sementi.
10Noi abitiamo nelle tende, obbediamo e facciamo quanto ci ha comandato Ionadàb nostro antenato.
11Quando Nabucodònosor re di Babilonia è venuto contro il paese, ci siamo detti: Venite, entriamo in Gerusalemme per sfuggire all'esercito dei Caldei e all'esercito degli Aramei. Così siam venuti ad abitare in Gerusalemme».
12Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia:
13«Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Và e riferisci agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non accetterete la lezione, ascoltando le mie parole? Oracolo del Signore.
14Sono state messe in pratica le parole di Ionadàb figlio di Recàb, il quale aveva comandato ai suoi figli di non bere vino. Essi infatti non lo hanno bevuto fino a oggi, perché hanno obbedito al comando del loro padre. Io vi ho parlato con continua premura, ma voi non mi avete ascoltato!
15Vi ho inviato tutti i miei servi, i profeti, con viva sollecitudine per dirvi: Abbandonate ciascuno la vostra condotta perversa, emendate le vostre azioni e non seguite altri dei per servirli, per poter abitare nel paese che ho concesso a voi e ai vostri padri, ma voi non avete prestato orecchio e non mi avete dato retta.
16Così i figli di Ionadàb figlio di Recàb hanno eseguito il comando che il loro padre aveva dato loro; questo popolo, invece, non mi ha ascoltato.
17Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti e Dio di Israele: Ecco, io manderò su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho annunziato contro di essi, perché ho parlato loro e non mi hanno ascoltato, li ho chiamati e non hanno risposto».
18Geremia riferì alla famiglia dei Recabiti: «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Poiché avete ascoltato il comando di Ionadàb vostro padre e avete osservato tutti i suoi decreti e avete fatto quanto vi aveva ordinato,
19per questo dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: a Ionadàb figlio di Recàb non verrà mai a mancare qualcuno che stia sempre alla mia presenza».
Chapter 36
1Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore:
2«Prendi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal tempo di Giosia fino ad oggi.
3Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro peccati».
4Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che il Signore gli aveva detto su un rotolo per scrivere.
5Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio del Signore.
6Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole del Signore, facendole udire al popolo nel tempio del Signore in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città.
7Forse si umilieranno con suppliche dinanzi al Signore e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che il Signore ha espresso verso questo popolo».
8Baruc figlio di Neria fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, leggendo sul rotolo le parole del Signore nel tempio.
9Nel quinto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti al Signore per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme.
10Baruc dunque lesse nel libro facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio del Signore, nella stanza di Ghemarià, figlio di Safàn lo scriba, nel cortile superiore presso l'ingresso della Porta Nuova del tempio del Signore.
11Michea figlio di Ghemarià, figlio di Safàn, udite tutte le parole del Signore lette dal libro,
12scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco là si trovavano in seduta tutti i capi dignitari: Elisamà lo scriba e Delaià figlio di Semaià, Elnatàn figlio di Acbòr, Ghemarià figlio di Safàn, e Sedecìa figlio di Anania, insieme con tutti i capi.
13Michea riferì loro tutte le parole che aveva udite quando Baruc leggeva nel libro al popolo in ascolto.
14Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania, figlio di Selemia, figlio dell'Etiope, per dirgli: «Prendi nelle mani il rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni». Baruc figlio di Neria prese il rotolo in mano e si recò da loro.
15Ed essi gli dissero: «Siedi e leggi davanti a noi». Baruc lesse davanti a loro.
16Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si dissero l'un l'altro: «Dobbiamo senz'altro riferire al re tutte queste parole».
17Poi interrogarono Baruc: «Dicci come hai fatto a scrivere tutte queste parole».
18Baruc rispose: «Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l'inchiostro».
19I capi dissero a Baruc: «Và e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete».
20Essi poi si recarono dal re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà lo scriba, e riferirono al re tutte queste cose.
21Allora il re mandò Iudi a prendere il rotolo. Iudi lo prese dalla stanza di Elisamà lo scriba e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re.
22Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era al nono mese - con un braciere acceso davanti.
23Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché non fu distrutto l'intero rotolo nel fuoco che era sul braciere.
24Il re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all'udire tutte quelle cose.
25Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemarià avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto.
26Anzi ordinò a Ieracmeèl, un principe regale, a Seraià figlio di Azrièl e a Selemia figlio di Abdeèl, di arrestare Baruc lo scriba e il profeta Geremia, ma il Signore li aveva nascosti.
27Questa parola del Signore fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di Geremia:
28Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda.
29Contro Ioiakìm re di Giuda dichiarerai: «Dice il Signore: Hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché vi hai scritto queste parole: Certo verrà il re di Babilonia e devasterà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie?
30Per questo dice il Signore contro Ioiakìm re di Giuda: Egli non avrà un erede sul trono di Davide; il suo cadavere sarà esposto al calore del giorno e al freddo della notte.
31Io punirò lui, la sua discendenza e i suoi ministri per le loro iniquità e manderò su di loro, sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda, tutto il male che ho minacciato, senza che mi abbiano dato ascolto».
32Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle.
Chapter 37
1Sedecìa figlio di Giosia divenne re al posto di Conìa figlio di Ioiakìm; Nabucodònosor re di Babilonia lo nominò re nel paese di Giuda.
2Ma né lui né i suoi ministri né il popolo del paese ascoltarono le parole che il Signore aveva pronunziate per mezzo del profeta Geremia.
3Il re Sedecìa inviò allora Iucàl figlio di Selemia e il sacerdote Sofonia figlio di Maasià dal profeta Geremia per dirgli: «Prega per noi il Signore nostro Dio».
4Geremia intanto andava e veniva in mezzo al popolo e non era stato ancora messo in prigione.
5Però l'esercito del faraone era uscito dall'Egitto e i Caldei, che assediavano Gerusalemme, appena ne avevano avuto notizia, si erano allontanati da Gerusalemme.
6Allora la parola del Signore fu rivolta al profeta Geremia:
7«Dice il Signore Dio di Israele: Riferite al re di Giuda, che vi ha mandati da me per consultarmi: Ecco l'esercito del faraone, uscito in vostro aiuto, ritornerà nel suo paese d'Egitto;
8i Caldei ritorneranno, combatteranno contro questa città, la prenderanno e la daranno alle fiamme».
9Dice il Signore: «Non illudetevi pensando: Certo i Caldei si allontaneranno da noi, perché non se ne andranno.
10Anche se riusciste a battere tutto l'esercito dei Caldei che combattono contro di voi, e ne rimanessero solo alcuni feriti, costoro sorgerebbero ciascuno dalla sua tenda e darebbero alle fiamme questa città».
11Quando l'esercito dei Caldei si allontanò da Gerusalemme a causa dell'esercito del faraone,
12Geremia uscì da Gerusalemme per andare nella terra di Beniamino a prendervi una parte di eredità tra i suoi parenti.
13Ma, quando fu alla porta di Beniamino, dove era un incaricato del servizio di guardia chiamato Ieria figlio di Selemia, figlio di Anania, costui arrestò il profeta Geremia dicendo: «Tu passi ai Caldei!».
14Geremia rispose: «E' falso! Io non passo ai Caldei» ma egli non gli diede retta. E così Ieria prese Geremia e lo condusse dai capi.
15I capi erano sdegnati contro Geremia, lo percossero e lo gettarono in prigione nella casa di Giònata lo scriba, che avevano trasformato in un carcere.
16Geremia entrò in una cisterna sotterranea a volta e rimase là molti giorni.
17Il re Sedecìa mandò a prenderlo e lo interrogò in casa sua, di nascosto: «C'è qualche parola da parte del Signore?». Geremia rispose: «Sì» e precisò: «Tu sarai dato in mano al re di Babilonia».
18Geremia poi disse al re Sedecìa: «Quale colpa ho commesso contro di te, i tuoi ministri e contro questo popolo, perché mi abbiate messo in prigione?
19E dove sono i vostri profeti, che vi predicevano: Il re di Babilonia non verrà contro di voi e contro questo paese?
20Ora, ascolta, re mio signore; la mia supplica ti giunga gradita. Non rimandarmi nella casa di Giònata lo scriba, perché io non vi muoia».
21Il re Sedecìa comandò di custodire Geremia nell'atrio della prigione e gli fu data ogni giorno una focaccia di pane proveniente dalla via dei Fornai, finché non fu esaurito tutto il pane in città.
Chapter 38
1Sefatià figlio di Mattàn, Godolia figlio di Pascùr, Iucàl figlio di Selemia e Pascùr figlio di Malchia udirono queste parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo:
2«Dice il Signore: Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste, mentre chi passerà ai Caldei vivrà: per lui la sua vita sarà come bottino e vivrà.
3Dice il Signore: Certo questa città sarà data in mano all'esercito del re di Babilonia che la prenderà».
4I capi allora dissero al re: «Si metta a morte questo uomo, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché questo uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male».
5Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».
6Essi allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, principe regale, la quale si trovava nell'atrio della prigione. Calarono Geremia con corde. Nella cisterna non c'era acqua ma fango, e così Geremia affondò nel fango.
7Ebed-Mèlech l'Etiope, un eunuco che era nella reggia, sentì che Geremia era stato messo nella cisterna. Ora, mentre il re stava alla porta di Beniamino,
8Ebed-Mèlech uscì dalla reggia e disse al re:
9«Re mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame sul posto, perché non c'è più pane nella città».
10Allora il re diede quest'ordine a Ebed-Mèlech l'Etiope: «Prendi con te da qui tre uomini e fà risalire il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia».
11Ebed-Mèlech prese con sé gli uomini, andò nella reggia, nel guardaroba del tesoro e, presi di là pezzi di cenci e di stracci, li gettò a Geremia nella cisterna con corde.
12Ebed-Mèlech disse a Geremia: «Su, mettiti i pezzi dei cenci e degli stracci alle ascelle sotto le corde». Geremia fece così.
13Allora tirarono su Geremia con le corde, facendolo uscire dalla cisterna, e Geremia rimase nell'atrio della prigione.
14Il re Sedecìa mandò a prendere il profeta Geremia e, fattolo venire presso di sé al terzo ingresso del tempio del Signore, il re gli disse: «Ti domando una cosa, non nascondermi nulla!».
15Geremia rispose a Sedecìa: «Se te la dico, non mi farai forse morire? E se ti do un consiglio, non mi darai ascolto».
16Allora il re Sedecìa giurò in segreto a Geremia: «Com'è vero che vive il Signore che ci ha dato questa vita, non ti farò morire né ti consegnerò in balìa di quegli uomini che attentano alla tua vita!».
17Geremia allora disse a Sedecìa: «Dice il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: Se uscirai incontro ai generali del re di Babilonia, allora avrai salva la vita e questa città non sarà data in fiamme; tu e la tua famiglia vivrete;
18se invece non uscirai incontro ai generali del re di Babilonia, allora questa città sarà messa in mano ai Caldei, i quali la daranno alle fiamme e tu non scamperai dalle loro mani».
19Il re Sedecìa rispose a Geremia: «Ho paura dei Giudei che sono passati ai Caldei; temo di essere consegnato in loro potere e che essi mi maltrattino».
20Ma Geremia disse: «Non ti consegneranno a loro. Ascolta la voce del Signore riguardo a ciò che ti dico; ti andrà bene e tu vivrai;
21se, invece, rifiuti di uscire, questo il Signore mi ha rivelato:
22Ecco, tutte le donne rimaste nella reggia di Giuda saranno condotte ai generali del re di Babilonia e diranno: gli uomini di tua fiducia. I tuoi piedi si sono affondati nella melma, mentre essi sono spariti.
23Tutte le donne e tutti i tuoi figli saranno condotti ai Caldei e tu non sfuggirai alle loro mani, ma sarai tenuto prigioniero in mano del re di Babilonia e questa città sarà data alle fiamme».
24Sedecìa disse a Geremia: «Nessuno sappia di questi discorsi perché tu non muoia.
25Se i dignitari sentiranno che ho parlato con te e verranno da te e ti domanderanno: Riferiscici quanto hai detto al re, non nasconderci nulla, altrimenti ti uccideremo; raccontaci che cosa ti ha detto il re,
26tu risponderai loro: Ho presentato la supplica al re perché non mi mandasse di nuovo nella casa di Giònata a morirvi».
27Ora tutti i dignitari vennero da Geremia e lo interrogarono; egli rispose proprio come il re gli aveva ordinato, così che lo lasciarono tranquillo, poiché la conversazione non era stata ascoltata.
28Geremia rimase nell'atrio della prigione fino al giorno in cui fu presa Gerusalemme.
Chapter 39
1Nel decimo mese del nono anno di Sedecìa re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia mosse con tutto l'esercito contro Gerusalemme e l'assediò.
2Nel quarto mese dell'anno undecimo di Sedecìa, il nove del mese, fu aperta una breccia nella città,
3entrarono tutti i generali del re di Babilonia e si stabilirono alla Porta di mezzo; Nergal-Sarèzer di Sin-Magir, Nebosar-Sechim, capo dei funzionari, Nergal-Sarèzer, comandante delle truppe di frontiera e tutti gli altri capi del re di Babilonia.
4Appena videro ciò, Sedecìa re di Giuda e tutti i suoi guerrieri fuggirono uscendo di notte per la via del giardino del re, attraverso la porta fra le due mura, e presero la via dell'Araba.
5Ma i soldati caldei li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, lo presero e lo condussero da Nabucodònosor re di Babilonia a Ribla nel paese di Amat, dove il re pronunziò la sentenza su di lui.
6Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa, a Ribla, sotto gli occhi di lui; il re di Babilonia fece anche sgozzare tutti i notabili di Giuda.
7Cavò poi gli occhi a Sedecìa e lo legò con catene per condurlo a Babilonia.
8I Caldei diedero alle fiamme la reggia e le case del popolo e demolirono le mura di Gerusalemme.
9Tutto il resto del popolo rimasto in città e i disertori che erano passati a lui e tutto il resto del popolo, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò a Babilonia.
10Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasione.
11Quanto a Geremia, Nabucodònosor re di Babilonia aveva dato queste disposizioni a Nabuzaradàn, capo delle guardie:
12«Prendilo e tieni gli occhi su di lui, non fargli alcun male, ma fà per lui ciò che egli ti dirà».
13Essi allora - cioè Nabuzaradàn, capo delle guardie, Nabusazbàn capo dei funzionari, Nergal-Sarèzer, comandante delle truppe di frontiera e tutti gli alti ufficiali del re di Babilonia -
14mandarono a prendere Geremia dall'atrio della prigione e lo consegnarono a Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, perché lo conducesse a casa. Così egli rimase in mezzo al popolo.
15A Geremia era stata rivolta questa parola del Signore, quando era ancora rinchiuso nell'atrio della prigione:
16«Và a dire a Ebed-Mèlech l'Etiope: Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io pongo in atto le mie parole contro questa città, a sua rovina e non a suo bene; in quel giorno esse si avvereranno sotto i tuoi occhi.
17Ma io ti libererò in quel giorno - oracolo del Signore - e non sarai consegnato in mano agli uomini che tu temi.
18Poiché, certo, io ti salverò; non cadrai di spada, ma ti sarà conservata la vita come tuo bottino, perché hai avuto fiducia in me. Oracolo del Signore».
Chapter 40
1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che Nabuzaradàn, capo delle guardie, lo aveva rimandato libero da Rama, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme e di Giuda, i quali venivano condotti in esilio a Babilonia.
2Il capo delle guardie prese Geremia e gli disse: «Il Signore tuo Dio ha predetto questa sventura per questo luogo;
3il Signore l'ha mandata, compiendo quanto aveva minacciato, perché voi avete peccato contro il Signore e non avete ascoltato la sua voce; perciò vi è capitata una cosa simile.
4Ora ecco, ti sciolgo queste catene dalle mani. Se preferisci venire con me a Babilonia, vieni; io veglierò su di te. Se invece preferisci non venire con me a Babilonia, rimani. Vedi, tutta la regione sta davanti a te; và pure dove ti piace e ti è comodo andare.
5Torna pure presso Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, che il re di Babilonia ha messo a capo delle città di Giuda. Rimani con lui in mezzo al popolo oppure và dove ti piace andare».
6Allora Geremia andò in Mizpà da Godolia figlio di Achikàm, e si stabilì con lui in mezzo al popolo che era rimasto nel paese.
7Tutti i capi dell'esercito, che si erano dispersi per la regione con i loro uomini, vennero a sapere che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese Godolia figlio di Achikàm, e gli aveva affidato gli uomini, le donne, i bambini e i poveri del paese che non erano stati deportati a Babilonia.
8Si recarono allora da Godolia in Mizpà Ismaele figlio di Natania, Giovanni figlio di Kàreca, Seraià figlio di Tancùmet, i figli di Ofi di Netofa e Iezanià figlio del Maacatita con i loro uomini.
9Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, giurò a loro e ai loro uomini: «Non temete i funzionari caldei; rimanete nel paese e state soggetti al re di Babilonia e vi troverete bene.
10Quanto a me, ecco, io mi stabilisco in Mizpà come vostro rappresentante di fronte ai Caldei che verranno da noi; ma voi fate pure la raccolta del vino, delle frutta e dell'olio, riponete tutto nei vostri magazzini e dimorate nelle città da voi occupate».
11Anche tutti i Giudei che si trovavano in Moab, tra gli Ammoniti, in Edom e in tutte le altre regioni, seppero che il re di Babilonia aveva lasciato una parte della popolazione in Giuda e aveva messo a capo di essa Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn.
12Tutti questi Giudei ritornarono da tutti i luoghi nei quali si erano dispersi e vennero nel paese di Giuda presso Godolia a Mizpà. Raccolsero vino e frutta in grande abbondanza.
13Ora Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che si erano dispersi per la regione, si recarono da Godolia in Mizpà
14e gli dissero: «Non sai che Baalìs re degli Ammoniti ha mandato Ismaele figlio di Natania per toglierti la vita?». Ma Godolia figlio di Achikàm non credette loro.
15Allora Giovanni figlio di Kàreca parlò segretamente con Godolia in Mizpà: «Io andrò a colpire Ismaele figlio di Natania senza che alcuno lo sappia. Perché egli dovrebbe toglierti la vita, così che vadano dispersi tutti i Giudei che si sono raccolti intorno a te e perisca tutto il resto di Giuda?».
16Ma Godolia figlio di Achikàm rispose a Giovanni figlio di Kàreca: «Non commettere una cosa simile, perché è una menzogna quanto tu dici di Ismaele».
Chapter 41
1Ora, nel settimo mese, Ismaele figlio di Natania, figlio di Elisamà, di stirpe reale, si recò con dieci uomini da Godolia figlio di Achikàm in Mizpà e mentre là in Mizpà prendevano cibo insieme,
2Ismaele figlio di Natania si alzò con i suoi dieci uomini e colpirono di spada Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn. Così uccisero colui che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese.
3Ismaele uccise anche tutti i Giudei che erano con Godolia a Mizpà e i Caldei, tutti uomini d'arme, che si trovavano colà.
4Il secondo giorno dopo l'uccisione di Godolia, quando nessuno sapeva la cosa,
5vennero uomini da Sichem, da Silo e da Samaria: ottanta uomini con la barba rasa, le vesti stracciate e con incisioni sul corpo. Essi avevano nelle mani offerte e incenso da portare nel tempio del Signore.
6Ismaele figlio di Natania uscì loro incontro da Mizpà, mentre essi venivano avanti piangendo. Quando li ebbe raggiunti, disse loro: «Venite da Godolia, figlio di Achikàm».
7Ma quando giunsero nel centro della città, Ismaele figlio di Natania con i suoi uomini li sgozzò e li gettò in una cisterna.
8Fra quelli si trovarono dieci uomini, che dissero a Ismaele: «Non ucciderci, perché abbiamo nascosto provviste nei campi, grano, orzo, olio e miele». Allora egli si trattenne e non li uccise insieme con i loro fratelli.
9La cisterna in cui Ismaele gettò tutti i cadaveri degli uomini che aveva uccisi era la cisterna grande, quella che il re Asa aveva costruita quando era in guerra contro Baasa re di Israele; Ismaele figlio di Natania la riempì dei cadaveri.
10Poi Ismaele fece prigioniero il resto del popolo che si trovava in Mizpà, le figlie del re e tutto il popolo rimasto in Mizpà, su cui Nabuzaradàn, capo delle guardie, aveva messo a capo Godolia figlio di Achikàm. Ismaele figlio di Natania li condusse via e partì per rifugiarsi presso gli Ammoniti.
11Intanto Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui ebbero notizia di tutto il male compiuto da Ismaele figlio di Natania.
12Raccolsero i loro uomini e si mossero per andare ad assalire Ismaele figlio di Natania. Essi lo trovarono presso la grande piscina di Gàbaon.
13Appena tutto il popolo che era con Ismaele vide Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui, se ne rallegrò.
14Tutto il popolo che Ismaele aveva condotto via da Mizpà si voltò e, ritornato indietro, raggiunse Giovanni figlio di Kàreca.
15Ma Ismaele figlio di Natania sfuggì con otto uomini a Giovanni e andò presso gli Ammoniti.
16Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui presero tutto il resto del popolo che Ismaele figlio di Natania aveva condotto via da Mizpà dopo aver ucciso Godolia figlio di Achikàm, uomini d'arme, donne, fanciulli ed eunuchi, e li condussero via da Gàbaon.
17Essi partirono e sostarono in Gherut-Chimàm, che si trova a fianco di Betlemme, per proseguire ed entrare in Egitto,
18lontano dai Caldei. Infatti essi temevano costoro, poiché Ismaele figlio di Natania aveva ucciso Godolia figlio di Achikàm, che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese.
Chapter 42
1Tutti i capi delle bande armate e Giovanni figlio di Kàreca, e Azaria figlio di Osaia e tutto il popolo, dai piccoli ai grandi, si presentarono
2al profeta Geremia e gli dissero: «Ti sia gradita la nostra supplica! Prega per noi il Signore tuo Dio, in favore di tutto questo residuo di popolazione, perché noi siamo rimasti in pochi dopo essere stati molti, come vedi con i tuoi occhi.
3Il Signore tuo Dio ci indichi la via per la quale dobbiamo andare e che cosa dobbiamo fare».
4Il profeta Geremia rispose loro: «Comprendo! Ecco, pregherò il Signore vostro Dio secondo le vostre parole e vi riferirò quanto il Signore risponde per voi; non vi nasconderò nulla».
5Essi allora dissero a Geremia: «Il Signore sia contro di noi testimone verace e fedele, se non faremo quanto il Signore tuo Dio ti rivelerà per noi.
6Che ci sia gradita o no, noi ascolteremo la voce del Signore nostro Dio al quale ti mandiamo, perché ce ne venga bene obbedendo alla voce del Signore nostro Dio».
7Al termine di dieci giorni, la parola del Signore fu rivolta a Geremia.
8Questi chiamò Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui e tutto il popolo, dai piccoli ai grandi,
9e riferì loro: «Dice il Signore, Dio di Israele, al quale mi avete inviato perché gli presentassi la vostra supplica:
10Se continuate ad abitare in questa regione, vi renderò stabili e non vi distruggerò, vi pianterò e non vi sradicherò, perché ho pietà del male che vi ho arrecato.
11Non temete il re di Babilonia, che vi incute timore; non temetelo - dice il Signore - perché io sarò con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano.
12Io gli ispirerò sentimenti di pietà per voi, così egli avrà compassione di voi e vi lascerà dimorare nel vostro paese.
13Se invece, non dando retta alla voce del Signore vostro Dio, voi direte: Non vogliamo abitare in questo paese,
14e direte: No, vogliamo andare nel paese d'Egitto, perché là non vedremo guerre e non udremo squilli di tromba né soffriremo carestia di pane: là abiteremo;
15in questo caso ascolta la parola del Signore, o resto di Giuda: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Se voi intendete veramente andare in Egitto e vi andate per stabilirvi colà,
16ebbene, la spada che temete vi raggiungerà laggiù nel paese d'Egitto, e la fame che temete vi sarà addosso laggiù in Egitto e là morirete.
17Allora tutti gli uomini che avranno deciso di recarsi in Egitto per dimorarvi moriranno di spada, di fame e di peste. Nessuno di loro scamperà o sfuggirà alla sventura che io manderò su di loro.
18Poiché, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Come si è rovesciato il mio furore e la mia ira contro gli abitanti di Gerusalemme, così la mia ira si rovescerà contro di voi quando sarete andati in Egitto. Voi sarete oggetto di maledizione, di orrore, di esecrazione e di scherno e non vedrete mai più questo luogo».
19Questo vi dice il Signore, o superstiti di Giuda: «Non andate in Egitto. Sappiate bene che oggi io vi ho solennemente avvertiti.
20Poiché avete messo a rischio le vostre vite, quando mi avete mandato dal Signore vostro Dio, dicendomi: Intercedi per noi presso il Signore nostro Dio, dicci ciò che il Signore nostro Dio dirà e noi lo eseguiremo.
21Oggi ve l'ho riferito, ma voi non ascoltate la voce del Signore vostro Dio riguardo a tutto ciò per cui egli mi ha inviato a voi.
22Perciò sappiate bene che morirete di spada, di fame e di peste nel luogo in cui desiderate andare a dimorare».
Chapter 43
1Quando Geremia finì di riferire a tutto il popolo tutte le parole del Signore loro Dio - tutte quelle parole per cui il Signore lo aveva inviato a loro -
2Azaria figlio di Osaia e Giovanni figlio di Kàreca e tutti quegli uomini superbi e ribelli dissero a Geremia: «Una menzogna stai dicendo! Non ti ha inviato il Signore nostro Dio a dirci: Non andate in Egitto per dimorare là;
3ma Baruch figlio di Neria ti istiga contro di noi per consegnarci nelle mani dei Caldei, perché ci uccidano e ci deportino in Babilonia».
4Pertanto Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate e tutto il popolo non obbedirono all'invito del Signore di rimanere nel paese di Giuda.
5Così Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate raccolsero tutti i superstiti di Giuda, che erano ritornati per abitare nella terra di Giuda da tutte le regioni in mezzo alle quali erano stati dispersi,
6uomini, donne, bambini, le principesse reali e tutte le persone che Nabuzaradàn, capo delle guardie, aveva lasciate con Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, insieme con il profeta Geremia e con Baruch figlio di Neria,
7e andarono nel paese d'Egitto, non avendo dato ascolto alla voce del Signore, e giunsero fino a Tafni.
8Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia in Tafni:
9«Prendi in mano grandi pietre e sotterrale nella mota nel quadrato dei mattoni all'ingresso della casa del faraone in Tafni, sotto agli occhi dei Giudei.
10Quindi dirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io manderò a prendere Nabucodònosor re di Babilonia, mio servo; egli porrà il trono su queste pietre che hai sotterrate e stenderà il baldacchino sopra di esse.
11Verrà infatti e colpirà il paese d'Egitto, mandando a morte chi è destinato alla morte, alla schiavitù chi è destinato alla schiavitù e uccidendo di spada chi è destinato alla spada.
12Darà alle fiamme i templi degli dei d'Egitto, li brucerà e porterà gli dei in esilio; ripulirà il paese di Egitto come un pastore pulisce dai pidocchi il mantello; poi se ne andrà tranquillo.
13Frantumerà gli obelischi del tempio del sole nel paese d'Egitto e darà alle fiamme i templi degli dei d'Egitto».
Chapter 44
1Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs.
2«Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti,
3a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dei, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate.
4Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio!
5Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dei.
6Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi.
7Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto?
8Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra?
9Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme?
10Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri».
11Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda.
12Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio.
13Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste.
14Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi».
15Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia:
16«Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto;
17anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo gia fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura;
18ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame».
19E le donne aggiunsero: «Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?».
20Allora così parlò Geremia a tutto il popolo, agli uomini e alle donne e a tutta la gente che gli avevano risposto in quel modo:
21«Forse che il Signore non si ricorda e non ha più in mente l'incenso che voi bruciavate nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, voi e i vostri padri, i vostri re e i vostri capi e il popolo del paese?
22Il Signore non ha più potuto sopportare la malvagità delle vostre azioni né le cose abominevoli che avete commesse. Per questo il vostro paese è divenuto un deserto, oggetto di orrore e di esecrazione, senza abitanti, come oggi si vede.
23Per il fatto che voi avete bruciato incenso e avete peccato contro il Signore, non avete ascoltato la voce del Signore e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi decreti e i suoi statuti, per questo vi è capitata questa sventura, come oggi si vede».
24Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: «Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che siete nel paese d'Egitto.
25Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi donne lo avete affermato con la bocca e messo in atto con le vostre mani, affermando: Noi adempiremo tutti i voti che abbiamo fatto di offrire incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni! Adempite pure i vostri voti e fate pure le vostre libazioni.
26Tuttavia ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che abitate nel paese di Egitto. Ecco, io giuro per il mio grande nome - dice il Signore - che mai più il mio nome sarà pronunciato in tutto il paese d'Egitto dalla bocca di un uomo di Giuda che possa dire: Per la vita del Signore Dio!
27Ecco, veglierò su di essi per loro disgrazia e non per loro bene. Tutti gli uomini di Giuda che si trovano nel paese d'Egitto periranno di spada e di fame fino al loro sterminio.
28Gli scampati dalla spada torneranno dal paese d'Egitto nella terra di Giuda molto scarsi di numero. Tutto il resto di Giuda, coloro che sono andati a dimorare nel paese d'Egitto, sapranno quale parola si avvererà, se la mia o la loro.
29Questo sarà per voi il segno - dice il Signore - che io vi punirò in questo luogo, perché sappiate che le mie parole si avverano sul serio contro di voi, per vostra disgrazia.
30Così dice il Signore: Ecco io metterò il faraone Cofrà re di Egitto in mano ai suoi nemici e a coloro che attentano alla sua vita, come ho messo Sedecìa re di Giuda in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, suo nemico, che attentava alla sua vita».
Chapter 45
1Questa è la parola che il profeta Geremia comunicò a Baruc figlio di Neria, quando egli scriveva queste parole in un libro sotto la dettatura di Geremia nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda:
2«Dice il Signore, Dio di Israele, su di te, Baruc:
3Tu hai detto: Guai a me poiché il Signore aggiunge tristezza al mio dolore. Io sono stanco dei miei gemiti e non trovo pace.
4Dice il Signore: Ecco io demolisco ciò che ho edificato e sradico ciò che ho piantato; così per tutta la terra.
5E tu vai cercando grandi cose per te? Non cercarle, poiché io manderò la sventura su ogni uomo. Oracolo del Signore. A te farò dono della vita come bottino, in tutti i luoghi dove tu andrai».
Chapter 46
1Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia sulle nazioni.
2Per l'Egitto. Sull'esercito del faraone Necao re d'Egitto, a Càrchemis presso il fiume Eufrate, esercito che Nabucodònosor re di Babilonia vinse nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda.
3Preparate scudo grande e piccolo e avanzate per la battaglia.
4Attaccate i cavalli, montate, o cavalieri. Schieratevi con gli elmi, lucidate le lance, indossate le corazze!
5Che vedo? Sono sbigottito, retrocedono! I loro prodi sono sconfitti, fuggono a precipizio senza voltarsi; il terrore è tutt'intorno. Parola del Signore.
6Il più agile non scamperà né il più prode si salverà. A settentrione, sulla riva dell'Eufrate, inciampano e cadono.
7Chi è che trabocca come il Nilo, come un torrente dalle acque turbolente?
8E' l'Egitto che trabocca come il Nilo, come un torrente dalle acque turbolente. Esso dice: «Salirò, ricoprirò la terra, distruggerò la città e i suoi abitanti».
9Caricate, cavalli, avanzate, carri! Avanti o prodi! uomini di Etiopia e di Put, voi che impugnate lo scudo, e voi di Lud che tendete l'arco.
10Ma quel giorno per il Signore Dio degli eserciti, è un giorno di vendetta, per vendicarsi dei suoi nemici. La sua spada divorerà, si sazierà e si inebrierà del loro sangue; poiché sarà un sacrificio per il Signore, Dio degli eserciti, nella terra del settentrione, presso il fiume Eufrate.
11Sali in Gàlaad e prendi il balsamo, vergine, figlia d'Egitto. Invano moltiplichi i rimedi, non c'è guarigione per te.
12Le nazioni hanno saputo del tuo disonore; del tuo grido di dolore è piena la terra, poiché il prode inciampa nel prode, tutti e due cadono insieme.
13Parola che il Signore comunicò al profeta Geremia quando Nabucodònosor re di Babilonia giunse per colpire il paese d'Egitto.
14Annunziatelo in Egitto, fatelo sapere a Migdòl, fatelo udire a Menfi e a Tafni; dite: «Alzati e preparati, perché la spada divora tutto intorno a te».
15Perché mai Api è fuggito? Il tuo toro sacro non resiste? Il Signore lo ha rovesciato.
16Una gran folla vacilla e stramazza, ognuno dice al vicino: «Su, torniamo al nostro popolo, al paese dove siamo nati, lontano dalla spada micidiale!».
17Chiamate pure il faraone re d'Egitto: Frastuono, che lascia passare il momento buono.
18Per la mia vita - dice il re il cui nome è Signore degli eserciti - uno verrà, simile al Tabor fra le montagne, come il Carmelo presso il mare.
19Prepàrati il bagaglio per l'esilio, o gente che abiti l'Egitto, perché Menfi sarà ridotta a un deserto, sarà devastata, senza abitanti.
20Giovenca bellissima è l'Egitto, ma un tafano viene su di lei dal settentrione.
21Anche i suoi mercenari nel paese sono come vitelli da ingrasso. Anch'essi infatti han voltate le spalle, fuggono insieme, non resistono, poiché il giorno della sventura è giunto su di loro, il tempo del loro castigo.
22La sua voce è come di serpente che sibila, poiché essi avanzano con un esercito e armati di scure vengono contro di lei, come tagliaboschi.
23Abbattono la sua selva - dice il Signore - e non si possono contare, essi sono più delle locuste, sono senza numero.
24Prova vergogna la figlia d'Egitto, è data in mano a un popolo del settentrione.
25Il Signore degli eserciti, Dio di Israele, dice: «Ecco, punirò Amòn di Tebe, l'Egitto, i suoi dei e i suoi re, il faraone e coloro che confidano in lui.
26Li consegnerò in potere di coloro che attentano alla loro vita, in potere di Nabucodònosor re di Babilonia e in potere dei suoi ministri. Ma dopo esso sarà abitato come in passato». Parola del Signore.
27«Ma tu non temere, Giacobbe mio servo, non abbatterti, Israele; poiché ecco, io ti libererò da un paese lontano e la tua discendenza dal paese del suo esilio. Giacobbe ritornerà e godrà in pace, tranquillo e nessuno lo molesterà.
28Tu non temere, Giacobbe mio servo, - dice il Signore - perché io sono con te. Annienterò tutte le nazioni tra le quali ti ho disperso, ma di te non farò sterminio; ti castigherò secondo equità, ma non ti lascerò del tutto impunito».
Chapter 47
1Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia sui Filistei, prima che il faraone occupasse Gaza.
2Così dice il Signore: «Ecco s'avanzano ondate dal settentrione diventano un torrente che straripa. Allagano la terra e ciò che è in essa, la città e i suoi abitanti. Gli uomini gridano, urlano tutti gli abitanti della terra.
3Allo scalpitar dei suoi possenti cavalli, al fragor dei suoi carri, al cigolio delle ruote, i padri non si voltano verso i figli, le loro mani sono senza forza
4perché è arrivato il giorno in cui saran distrutti tutti i Filistei e saranno abbattute Tiro e Sidòne, con tutti i loro ausiliari; il Signore infatti distrugge i Filistei, il resto dell'isola di Caftor.
5Fino a Gaza si son rasati per lutto, è distrutta Ascalòna. Asdòd, povero resto degli Anakiti, fino a quando ti farai incisioni?
6Ah! spada del Signore, quando dunque ti concederai riposo? Rientra nel fodero, riposati e stà calma.
7Come potrà riposare, poiché il Signore le ha ordinato di agire contro Ascalòna e il lido del mare? Là egli l'ha destinata».
Chapter 48
1Su Moab. Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Guai a Nebo poiché è devastata, piena di vergogna e catturata è Kiriatàim; sente vergogna, è abbattuta la roccaforte.
2Non esiste più la fama di Moab; in Chesbòn tramano contro di essa: Venite ed eliminiamola dalle nazioni. Anche tu, Madmèn, sarai demolita, la spada ti inseguirà.
3Una voce, un grido da Coronàim: Devastazione e rovina grande!
4Abbattuto è Moab, le grida si fanno sentire fino in Zoar.
5Su per la salita di Luchìt vanno piangendo, giù per la discesa di Coronàim si ode un grido di disfatta.
6Fuggite, salvate la vostra vita! Siate come l'asino selvatico nel deserto.
7Poiché hai posto la fiducia nelle tue fortezze e nei tuoi tesori, anche tu sarai preso e Camos andrà in esilio insieme con i suoi sacerdoti e con i suoi capi.
8Il devastatore verrà contro ogni città; nessuna città potrà scampare. Sarà devastata la valle e la pianura desolata, come dice il Signore.
9Date ali a Moab, perché dovrà prendere il volo. Le sue città diventeranno un deserto, perché non vi sarà alcun abitante.
10Maledetto chi compie fiaccamente l'opera del Signore, maledetto chi trattiene la spada dal sangue!
11Moab era tranquillo fin dalla giovinezza, riposava come vino sulla sua feccia, non è stato travasato di botte in botte, né è mai andato in esilio; per questo gli è rimasto il suo sapore, il suo profumo non si è alterato.
12Per questo, ecco, giorni verranno - dice il Signore - nei quali gli manderò travasatori a travasarlo, vuoteranno le sue botti e frantumeranno i suoi otri.
13Moab si vergognerà di Camos come la casa di Israele si è vergognata di Betel, oggetto della sua fiducia.
14Come potete dire: Noi siamo uomini prodi e uomini valorosi per la battaglia?
15Il devastatore di Moab sale contro di lui, i suoi giovani migliori scendono al macello - dice il re il cui nome è Signore degli eserciti.
16E' vicina la rovina di Moab, la sua sventura avanza in gran fretta.
17Compiangetelo, voi tutti suoi vicini e tutti voi che conoscete il suo nome; dite: Come si è spezzata la verga robusta, quello scettro magnifico?
18Scendi dalla tua gloria, siedi sull'arido suolo, o popolo che abiti a Dibon; poiché il devastatore di Moab è salito contro di te, egli ha distrutto le tue fortezze.
19Stà sulla strada e osserva, tu che abiti in Aroer. Interroga il fuggiasco e lo scampato, domanda: Che cosa è successo?
20Moab prova vergogna, è in rovina; urlate, gridate, annunziate sull'Arnon che Moab è devastato.
21E' arrivato il giudizio per la regione dell'altipiano, per Colòn, per Iaaz e per Mefàat,
22per Dibon, per Nebo e per Bet-Diblatàim,
23per Kiriatàim, per Bet-Gamùl e per Bet-Meòn,
24per Kiriòt e per Bozra, per tutte le città della regione di Moab, lontane e vicine.
25E' infranta la potenza di Moab ed è rotto il suo braccio.
26Inebriatelo, perché si è levato contro il Signore, e Moab si rotolerà nel vomito e anch'esso diventerà oggetto di scherno.
27Non è stato forse Israele per te oggetto di scherno? Fu questi forse sorpreso fra i ladri, dato che quando parli di lui scuoti sempre la testa?
28Abbandonate le città e abitate nelle rupi, abitanti di Moab, siate come la colomba che fa il nido nelle pareti d'una gola profonda.
29Abbiamo udito l'orgoglio di Moab, il grande orgoglioso, la sua superbia, il suo orgoglio, la sua alterigia, l'altezzosità del suo cuore.
30Conosco bene la sua tracotanza - dice il Signore - l'inconsistenza delle sue chiacchiere, le sue opere vane.
31Per questo alzo un lamento su Moab, grido per tutto Moab, gemo per gli uomini di Kir-Cheres.
32Io piango per te come per Iazèr, o vigna di Sibma! I tuoi tralci arrivavano al mare, giungevano fino a Iazèr. Sulle tue frutta e sulla tua vendemmia è piombato il devastatore.
33Sono scomparse la gioia e l'allegria dai frutteti e dalla regione di Moab. E' sparito il vino nei tini, non pigia più il pigiatore, il canto di gioia non è più canto di gioia.
34Delle grida di Chesbòn e di Elealè si diffonde l'eco fino a Iacaz; da Zoar si odono grida fino a Coronàim e a Eglat-Selisià, poiché le acque di Nimrìm son diventate una zona desolata.
35Io farò scomparire in Moab - dice il Signore - chi sale sulle alture e chi brucia incenso ai suoi dei.
36Perciò il mio cuore per Moab geme come i flauti, il mio cuore geme come i flauti per gli uomini di Kir-Cheres, essendo venute meno le loro scorte.
37Poiché ogni testa è rasata, ogni barba è tagliata; ci sono incisioni su tutte le mani e tutti hanno i fianchi cinti di sacco.
38Sopra tutte le terrazze di Moab e nelle sue piazze è tutto un lamento, perché io ho spezzato Moab come un vaso senza valore. Parola del Signore.
39Come è rovinato! Gridate! Come Moab ha voltato vergognosamente le spalle! Moab è diventato oggetto di scherno e di orrore per tutti i suoi vicini.
40Poiché così dice il Signore: Ecco, come l'aquila egli spicca il volo e spande le ali su Moab.
41Le città son prese, le fortezze sono occupate. In quel giorno il cuore dei prodi di Moab sarà come il cuore di donna nei dolori del parto.
42Moab è distrutto, ha cessato d'essere popolo, perché si è insuperbito contro il Signore.
43Terrore, trabocchetto, tranello cadranno su di te, abitante di Moab. Oracolo del Signore.
44Chi sfugge al terrore cadrà nel trabocchetto; chi risale dal trabocchetto sarà preso nel tranello, perché io manderò sui Moabiti tutto questo nell'anno del loro castigo. Oracolo del Signore.
45All'ombra di Chesbòn si fermano spossati i fuggiaschi, ma un fuoco esce da Chesbòn, una fiamma dal palazzo di Sicòn e divora le tempie di Moab e il cranio di uomini turbolenti.
46Guai a te, Moab, sei perduto, popolo di Camos, poiché i tuoi figli sono condotti schiavi, le tue figlie portate in esilio.
47Ma io cambierò la sorte di Moab negli ultimi giorni. Oracolo del Signore». Qui finisce il giudizio su Moab.
Chapter 49
1Sugli Ammoniti. Dice il Signore: «Israele non ha forse figli, non ha egli alcun erede? Perché Milcom ha ereditato la terra di Gad e il suo popolo ne ha occupate le città?
2Perciò ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali io farò udire a Rabbà degli Ammoniti fragore di guerra; essa diventerà un cumulo di rovine, le sue borgate saranno consumate dal fuoco, Israele spoglierà i suoi spogliatori, dice il Signore.
3Urla, Chesbòn, arriva il devastatore; gridate, borgate di Rabbà, cingetevi di sacco, innalzate lamenti e andate raminghe con tagli sulla pelle, perché Milcom andrà in esilio, insieme con i suoi sacerdoti e i suoi capi.
4Perché ti vanti delle tue valli, figlia ribelle? Confidi nelle tue scorte ed esclami: Chi verrà contro di me?
5Ecco io manderò su di te il terrore - parola del Signore Dio degli eserciti - da tutti i dintorni. Voi sarete scacciati, ognuno per la sua via, e non vi sarà nessuno che raduni i fuggiaschi.
6Ma dopo cambierò la sorte degli Ammoniti». Parola del Signore.
7Su Edom. Così dice il Signore degli eserciti: «Non c'è più sapienza in Teman? E' scomparso il consiglio dei saggi? E' svanita la loro sapienza?
8Fuggite, partite, nascondetevi in un luogo segreto, abitanti di Dedan, poiché io mando su Esaù la sua rovina, il tempo del suo castigo.
9Se vendemmiatori verranno da te, non lasceranno nulla da racimolare. Se ladri notturni verranno da te, saccheggeranno quanto loro piace.
10Poiché io intendo spogliare Esaù, rivelo i suoi nascondigli ed egli non ha dove nascondersi. La sua stirpe, i suoi fratelli, i suoi vicini sono distrutti ed egli non è più.
11Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere, le tue vedove confidino in me!
12Poiché così dice il Signore: Ecco, coloro che non erano obbligati a bere il calice lo devono bere e tu pretendi di rimanere impunito? Non resterai impunito, ma dovrai berlo
13poiché io ho giurato per me stesso - dice il Signore - che Bozra diventerà un orrore, un obbrobrio, un deserto, una maledizione e tutte le sue città saranno ridotte a rovine perenni.
14Ho udito un messaggio da parte del Signore, un messaggero è stato inviato fra le nazioni: Adunatevi e marciate contro di lui! Alzatevi per la battaglia.
15Poiché ecco, ti renderò piccolo fra i popoli e disprezzato fra gli uomini.
16La tua arroganza ti ha indotto in errore, la superbia del tuo cuore; tu che abiti nelle caverne delle rocce, che ti aggrappi alle cime dei colli, anche se ponessi, come l'aquila, in alto il tuo nido, di lassù ti farò precipitare. Oracolo del Signore.
17Edom sarà oggetto di orrore; chiunque passerà lì vicino ne resterà attonito e fischierà davanti a tutte le sue piaghe.
18Come nello sconvolgimento di Sòdoma e Gomorra e delle città vicine - dice il Signore - non vi abiterà più uomo né vi fisserà la propria dimora un figlio d'uomo.
19Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un baleno io lo scaccerò di là e il mio eletto porrò su di esso; poiché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me?
20Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Edom e le decisioni che egli ha prese contro gli abitanti di Teman. e per loro sarà desolato il loro prato.
21Al fragore della loro caduta tremerà la terra. Un grido! Fino al Mare Rosso se ne ode l'eco.
22Ecco, come l'aquila, egli sale e si libra, espande le ali su Bozra. In quel giorno il cuore dei prodi di Edom sarà come il cuore di una donna nei dolori del parto».
23Su Damasco. perché hanno sentito una cattiva notizia; esse sono agitate come il mare, sono in angoscia, non possono calmarsi.
24Spossata è Damasco, si volge per fuggire; un tremito l'ha colta, angoscia e dolori l'assalgono come una partoriente.
25Come fu abbandonata la città gloriosa, la città del tripudio?
26Cadranno i suoi giovani nelle sue piazze e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno. Oracolo del Signore degli eserciti.
27Appiccherò il fuoco alle mura di Damasco e divorerà i palazzi di Ben-Hadàd».
28Su Kedàr e sui regni di Cazòr, che Nabucodònosor re di Babilonia sconfisse. «Su, marciate contro Kedàr, saccheggiate i figli dell'oriente.
29Prendete le loro tende e le loro pecore, i loro teli da tenda, tutti i loro attrezzi; portate via i loro cammelli; un grido si leverà su di loro: Terrore all'intorno!
30Fuggite, andate lontano, nascondetevi in luoghi segreti o abitanti di Cazòr - dice il Signore - perché ha ideato un disegno contro di voi. Nabucodònosor re di Babilonia ha preparato un piano contro di voi.
31Su, marciate contro la nazione tranquilla, che vive in sicurezza. Oracolo del Signore. Essa non ha né porte né sbarre e vive isolata.
32I suoi cammelli saranno portati via come preda e la massa dei suoi greggi come bottino. Disperderò a tutti i venti coloro che si tagliano i capelli alle tempie, da ogni parte farò venire la loro rovina. Parola del Signore.
33Cazòr diventerà rifugio di sciacalli, una desolazione per sempre; nessuno vi dimorerà più, non vi abiterà più un figlio d'uomo».
34Parola che il Signore rivolse al profeta Geremia riguardo all'Elam all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda.
35«Dice il Signore degli eserciti: Ecco io spezzerò l'arco dell'Elam, il nerbo della sua potenza.
36Manderò contro l'Elam i quattro venti dalle quattro estremità del cielo e li sparpaglierò davanti a questi venti; non ci sarà nazione in cui non giungeranno i profughi dell'Elam.
37Incuterò terrore negli Elamiti davanti ai loro nemici e davanti a coloro che vogliono la loro vita; manderò su di essi la sventura, la mia ira ardente. Parola del Signore. Manderò la spada a inseguirli finché non li avrò sterminati.
38Porrò il mio trono sull'Elam e farò morire il re e i capi. Oracolo del Signore.
39Ma negli ultimi giorni cambierò la sorte dell'Elam». Parola del Signore.
Chapter 50
1Parola che il Signore pronunziò contro Babilonia, contro il paese dei Caldei, per mezzo del profeta Geremia.
2«Proclamatelo fra i popoli e fatelo sapere, non nascondetelo, dite: Babilonia è presa, Bel è coperto di confusione, è infranto Marduch; sono confusi i suoi idoli, sono sgomenti i suoi feticci.
3Poiché dal settentrione sale contro di essa un popolo che ridurrà la sua terra a un deserto, non vi abiterà più nessuno; uomini e animali fuggono, se ne vanno.
4In quei giorni e in quel tempo - dice il Signore - verranno gli Israeliti insieme con i figli di Giuda; cammineranno piangendo e cercheranno il Signore loro Dio.
5Domanderanno di Sion, verso cui sono fissi i loro volti: Venite, uniamoci al Signore con un'alleanza eterna, che non sia mai dimenticata.
6Gregge di pecore sperdute era il mio popolo, i loro pastori le avevano sviate, le avevano fatte smarrire per i monti; esse andavano di monte in colle, avevano dimenticato il loro ovile.
7Quanti le trovavano, le divoravano e i loro nemici dicevano: Non commettiamo nessun delitto, perché essi hanno peccato contro il Signore, pascolo di giustizia e speranza dei loro padri.
8Fuggite da Babilonia, dalla regione dei Caldei, uscite e siate come capri in testa al gregge.
9Poiché, ecco io suscito e mando contro Babilonia una massa di grandi nazioni dal paese del settentrione; queste le si schiereranno contro, di là essa sarà presa. Le loro frecce sono come quelle di un abile arciere, nessuna ritorna a vuoto.
10La Caldea sarà saccheggiata, tutti i suoi saccheggiatori saranno saziati. Parola del Signore.
11Gioite pure e tripudiate, saccheggiatori della mia eredità! Saltate pure come giovenchi su un prato e nitrite come destrieri!
12La vostra madre è piena di confusione, e coperta di vergogna colei che vi ha partorito. Ecco è l'ultima delle nazioni, un deserto, un luogo riarso e una steppa.
13A causa dell'ira del Signore non sarà più abitata, sarà tutta una desolazione. Chiunque passerà vicino a Babilonia rimarrà stupito e fischierà davanti a tutte le sue piaghe.
14Disponetevi intorno a Babilonia, voi tutti che tendete l'arco; tirate contro di essa, non risparmiate le frecce, poiché essa ha peccato contro il Signore.
15Alzate il grido di guerra contro di essa, da ogni parte. Essa tende la mano, crollano le sue torri, rovinano le sue mura, poiché questa è la vendetta del Signore. Vendicatevi di lei, trattatela come essa ha trattato gli altri!
16Sterminate in Babilonia chi semina e chi impugna la falce al momento della messe. Di fronte alla spada micidiale ciascuno ritorni al suo popolo e ciascuno fugga verso il suo paese.
17Una pecora smarrita è Israele, i leoni le hanno dato la caccia; per primo l'ha divorata il re di Assiria, poi il re di Babilonia ne ha stritolato le ossa.
18Perciò, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come gia ho punito il re di Assiria,
19e ricondurrò Israele nel suo pascolo, pascolerà sul Carmelo e sul Basàn; sulle montagne di Efraim e di Gàlaad si sazierà.
20In quei giorni e in quel tempo - dice il Signore - si cercherà l'iniquità di Israele, ma essa non sarà più, si cercheranno i peccati di Giuda, ma non si troveranno, perché io perdonerò a quanti lascerò superstiti.
21Avanza nella terra di Meratàim, avanza contro di essa e contro gli abitanti di Pekòd. Devasta, annientali - dice il Signore - eseguisci quanto ti ho comandato!
22Rumore di guerra nella regione, e grande disastro.
23Perché è stato rotto e fatto in pezzi il martello di tutta la terra? Perché è diventata un orrore Babilonia fra le nazioni?
24Ti ho teso un laccio e ti ci sei impigliata, Babilonia, senza avvedertene. Sei stata sorpresa e afferrata, perché hai fatto guerra al Signore.
25Il Signore ha aperto il suo arsenale e ne ha tratto le armi del suo sdegno, perché il Signore Dio degli eserciti ha un'opera da compiere nel paese dei Caldei.
26Venite ad essa dall'estremo limite, aprite i suoi granai; fatene dei mucchi come covoni, sterminatela, non ne rimanga neppure un resto.
27Uccidete tutti i suoi tori, scendano al macello. Guai a loro, perché è giunto il loro giorno, il tempo del loro castigo!
28Voce di profughi e di scampati dal paese di Babilonia per annunziare in Sion la vendetta del Signore nostro Dio, la vendetta per il suo tempio.
29Convocate contro Babilonia gli arcieri, quanti tendono l'arco. Accampatevi intorno ad essa in modo che nessuno scampi. Ripagatela secondo le sue opere, fate a lei quanto ha fatto agli altri, perché è stata arrogante con il Signore, con il Santo di Israele.
30Perciò cadranno i suoi giovani nelle sue piazze e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno». Parola del Signore.
31«Eccomi a te, o arrogante, - oracolo del Signore degli eserciti - poiché è giunto il tuo giorno, il tempo del tuo castigo.
32Vacillerà l'arrogante e cadrà, nessuno la rialzerà. Io darò alle fiamme le sue città, esse divoreranno tutti i suoi dintorni.
33Dice il Signore degli eserciti: Oppressi sono i figli di Israele e i figli di Giuda tutti insieme; tutti i loro deportatori li trattengono e rifiutano di lasciarli andare.
34Ma il loro vendicatore è forte, Signore degli eserciti è il suo nome. Egli sosterrà efficacemente la loro causa, per rendere tranquilla la terra e sconvolgere gli abitanti di Babilonia.
35Spada, sui Caldei e sugli abitanti di Babilonia, sui suoi capi e sui suoi sapienti!
36Spada, sui suoi indovini ed essi impazziscano! Spada, sui suoi prodi, ed essi s'impauriscano!
37Spada, sui suoi cavalli e sui suoi carri, su tutta la gentaglia che è in essa, diventino come donne! Spada, sui suoi tesori ed essi siano saccheggiati!
38Spada, sulle sue acque ed esse si prosciughino! Poiché essa è una terra di idoli; vanno pazzi per questi spauracchi.
39Perciò l'abiteranno animali del deserto e sciacalli, vi si stabiliranno gli struzzi; non sarà mai più abitata, né popolata di generazione in generazione.
40Come quando Dio sconvolse Sòdoma, Gomorra e le città vicine - oracolo del Signore - così non vi abiterà alcuna persona né vi dimorerà essere umano.
41Ecco, un popolo viene dal settentrione, un popolo grande, e molti re sorgono dalle estremità della terra.
42Impugnano arco e dardo, sono crudeli, non hanno pietà; il loro tumulto è come il mugghio del mare. Montano cavalli, sono pronti come un sol uomo a combattere contro di te, figlia di Babilonia.
43Il re di Babilonia ha sentito parlare di loro e le sue braccia sono senza forza; lo ha colto l'angoscia, un dolore come di donna nel parto.
44Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un batter d'occhio io li farò fuggire al di là e vi metterò sopra colui che mi piacerà. Poiché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me?
45Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Babilonia e le decisioni che ha prese contro il paese dei Caldei. Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge e per loro sarà desolato il loro prato.
46Al fragore della presa di Babilonia trema la terra, ne risuonerà il clamore fra le nazioni».
Chapter 51
1Così dice il Signore: «Ecco susciterò contro Babilonia e contro gli abitanti della Caldea un vento distruttore;
2io invierò in Babilonia spulatori che la spuleranno e devasteranno la sua regione, poiché le piomberanno addosso da tutte le parti nel giorno della tribolazione».
3Non deponga l'arciere l'arco e non si spogli della corazza. Non risparmiate i suoi giovani, sterminate tutto il suo esercito.
4Cadano trafitti nel paese dei Caldei e feriti nelle sue piazze, [5b]perché la loro terra è piena di delitti davanti al Santo di Israele. [5a]Ma Israele e Giuda non sono vedove del loro Dio, il Signore degli eserciti.
6Fuggite da Babilonia, ognuno ponga in salvo la sua vita; non vogliate perire per la sua iniquità, poiché questo è il tempo della vendetta del Signore; egli la ripaga per quanto ha meritato.
7Babilonia era una coppa d'oro in mano del Signore, con la quale egli inebriava tutta la terra; del suo vino hanno bevuto i popoli, perciò sono divenuti pazzi.
8All'improvviso Babilonia è caduta, è stata infranta; alzate lamenti su di essa; prendete balsamo per il suo dolore, forse potrà essere guarita.
9«Abbiamo curato Babilonia, ma non è guarita. Lasciatela e andiamo ciascuno al proprio paese; poiché la sua punizione giunge fino al cielo e si alza fino alle nubi.
10Il Signore ha fatto trionfare la nostra giusta causa, venite, raccontiamo in Sion l'opera del Signore nostro Dio».
11Aguzzate le frecce, riempite le faretre! Il Signore suscita lo spirito del re di Media, perché il suo piano riguardo a Babilonia è di distruggerla; perché questa è la vendetta del Signore, la vendetta per il suo tempio.
12Alzate un vessillo contro il muro di Babilonia, rafforzate le guardie, collocate sentinelle, preparate gli agguati, poiché il Signore si era proposto un piano e ormai compie quanto aveva detto contro gli abitanti di Babilonia.
13Tu che abiti lungo acque abbondanti, ricca di tesori, è giunta la tua fine, il momento del taglio.
14Il Signore degli eserciti lo ha giurato per se stesso: «Ti ho gremito di uomini come cavallette, che intoneranno su di te il canto di vittoria».
15Egli ha formato la terra con la sua potenza, ha fissato il mondo con la sua sapienza, con la sua intelligenza ha disteso i cieli.
16Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo. Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce lampi per la pioggia e manda fuori il vento dalle sue riserve.
17Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere; resta confuso ogni orefice per i suoi idoli, poiché è menzogna ciò che ha fuso e non ha soffio vitale.
18Esse sono vanità, opere ridicole; al tempo del loro castigo periranno.
19Non è tale l'eredità di Giacobbe, perché egli ha formato ogni cosa. Israele è la tribù della sua eredità, Signore degli eserciti è il suo nome.
20«Un martello sei stata per me, uno strumento di guerra; con te martellavo i popoli, con te annientavo i regni,
21con te martellavo cavallo e cavaliere, con te martellavo carro e cocchiere,
22con te martellavo uomo e donna, con te martellavo vecchio e ragazzo, con te martellavo giovane e fanciulla,
23con te martellavo pastore e gregge, con te martellavo l'aratore e il suo paio di buoi, con te martellavo governatori e prefetti.
24Ma ora ripagherò Babilonia e tutti gli abitanti della Caldea di tutto il male che hanno fatto a Sion, sotto i vostri occhi. Oracolo del Signore.
25Eccomi a te, monte della distruzione, che distruggi tutta la terra. Io stenderò la mano contro di te, ti rotolerò giù dalle rocce e farò di te una montagna bruciata;
26da te non si prenderà più né pietra d'angolo, né pietra da fondamenta, perché diventerai un luogo desolato per sempre». Oracolo del Signore.
27Alzate un vessillo nel paese, suonate la tromba fra le nazioni; preparate le nazioni alla guerra contro di essa, convocatele contro i regni di Araràt, di Minnì e di Aschenàz. Nominate contro di essa un comandante, fate avanzare i cavalli come cavallette spinose.
28Preparate alla guerra contro di essa le nazioni, il re della Media, i suoi governatori, tutti i suoi prefetti e tutta la terra in suo dominio.
29Trema la terra e freme, perché si avverano contro Babilonia i progetti del Signore di ridurre il paese di Babilonia in luogo desolato, senza abitanti.
30Hanno cessato di combattere i prodi di Babilonia, si sono ritirati nelle fortezze; il loro valore è venuto meno, sono diventati come donne. Sono stati incendiati i suoi edifici, sono spezzate le sue sbarre.
31Corriere corre incontro a corriere, messaggero incontro a messaggero per annunziare al re di Babilonia che la sua città è presa da ogni lato;
32i guadi sono occupati, le fortezze bruciano, i guerrieri sono sconvolti dal terrore.
33Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «La figlia di Babilonia è come un'aia al tempo in cui viene spianata; ancora un poco e verrà per essa il tempo della mietitura».
34«Mi ha divorata, mi ha consumata Nabucodònosor, re di Babilonia, mi ha ridotta come un vaso vuoto, mi ha inghiottita come fa il coccodrillo, ha riempito il suo ventre, dai miei luoghi deliziosi, mi ha scacciata.
35Il mio strazio e la mia sventura ricadano su Babilonia!» dice la popolazione di Sion, «il mio sangue sugli abitanti della Caldea!» dice Gerusalemme.
36Perciò così parla il Signore: «Ecco io difendo la tua causa, compio la tua vendetta; prosciugherò il suo mare, disseccherò le sue sorgenti.
37Babilonia diventerà un cumulo di rovine, un rifugio di sciacalli, un oggetto di stupore e di scherno, senza abitanti.
38Essi ruggiscono insieme come leoncelli, ringhiano come cuccioli di una leonessa.
39Con veleno preparerò loro una bevanda, li inebrierò perché si stordiscano e si addormentino in un sonno perenne, per non svegliarsi mai più. Parola del Signore.
40Li farò scendere al macello come agnelli, come montoni insieme con i capri».
41Sesac è stata presa e occupata, l'orgoglio di tutta la terra. Babilonia è diventata un oggetto di orrore fra le nazioni!
42Il mare dilaga su Babilonia essa è stata sommersa dalla massa delle onde.
43Sono diventate una desolazione le sue città, un terreno riarso, una steppa. Nessuno abita più in esse non vi passa più nessun figlio d'uomo.
44«Io punirò Bel in Babilonia, gli estrarrò dalla gola quanto ha inghiottito. Non andranno più a lui le nazioni». Perfino le mura di Babilonia sono crollate,
45esci da essa, popolo mio, ognuno salvi la vita dall'ira ardente del Signore.
46Non si avvilisca il vostro cuore e non temete per la notizia diffusa nel paese; un anno giunge una notizia e l'anno dopo un'altra. La violenza è nel paese, un tiranno contro un tiranno.
47Per questo ecco, verranno giorni nei quali punirò gli idoli di Babilonia. Allora tutto il suo paese sentirà vergogna e tutti i suoi cadaveri le giaceranno in mezzo.
48Esulteranno su Babilonia cielo e terra e quanto contengono, perché da settentrione verranno i suoi devastatori. Parola del Signore.
49Anche Babilonia deve cadere per gli uccisi di Israele, come per Babilonia caddero gli uccisi di tutta la terra.
50Voi scampati dalla spada partite, non fermatevi; da questa regione lontana ricordatevi del Signore e vi torni in mente Gerusalemme.
51«Sentiamo vergogna nell'udire l'insulto; la confusione ha coperto i nostri volti, perché stranieri sono entrati nel santuario del tempio del Signore».
52«Perciò ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali punirò i suoi idoli e in tutta la sua regione gemeranno i feriti.
53Anche se Babilonia si innalzasse fino al cielo, anche se rendesse inaccessibile la sua cittadella potente, da parte mia verranno i suoi devastatori». Oracolo del Signore.
54Udite! Un grido da Babilonia, una rovina immensa dal paese dei Caldei.
55E' il Signore che devasta Babilonia e fa tacere il suo grande rumore. Mugghiano le sue onde come acque possenti, risuona il frastuono della sua voce,
56perché piomba su Babilonia il devastatore, sono catturati i suoi prodi, si sono infranti i loro archi. Dio è il Signore delle giuste ricompense, egli ricompensa con precisione.
57«Io ubriacherò i suoi capi e i suoi saggi, i suoi governatori, i suoi magistrati e i suoi guerrieri; essi dormiranno un sonno eterno e non potranno più svegliarsi» dice il re, il cui nome è Signore degli eserciti.
58Così dice il Signore degli eserciti: «Il largo muro di Babilonia sarà raso al suolo, le sue alte porte saranno date alle fiamme. Si affannano dunque invano i popoli, le nazioni si affaticano per nulla».
59Ordine che il profeta Geremia diede a Seraià figlio di Neria, figlio di Maasia, quando egli andò con Sedecìa re di Giuda in Babilonia nell'anno quarto del suo regno. Seraià era capo degli alloggiamenti.
60Geremia scrisse su un rotolo tutte le sventure che dovevano piombare su Babilonia. Tutte queste cose sono state scritte contro Babilonia.
61Geremia quindi disse a Seraià: «Quando giungerai a Babilonia, abbi cura di leggere in pubblico tutte queste parole
62e dirai: Signore, tu hai dichiarato di distruggere questo luogo così che non ci sia più chi lo abiti, né uomo né animale, ma sia piuttosto una desolazione per sempre.
63Ora, quando avrai finito di leggere questo rotolo, vi legherai una pietra e lo getterai in mezzo all'Eufrate
64dicendo: Così affonderà Babilonia e non risorgerà più dalla sventura che io le farò piombare addosso».
Chapter 52
1Sedecìa aveva ventun'anni quando divenne re e regnò undici anni a Gerusalemme; sua madre si chiamava Camitàl figlia di Geremia ed era di Libna.
2Egli fece ciò che dispiace al Signore, proprio come aveva fatto Ioiakìm.
3Ma, a causa dell'ira del Signore, in Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si era ribellato al re di Babilonia.
4Allora nel decimo mese dell'anno nono del suo regno, il dieci del mese, venne Nabucodònosor re di Babilonia con tutto l'esercito contro Gerusalemme. Costoro si accamparono intorno ad essa e costruirono attorno opere d'assedio.
5La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa.
6Nel quarto mese, il nove del mese, mentre la fame dominava nella città e non c'era più pane per la popolazione,
7fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, che era presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell'Araba.
8Le truppe dei Caldei però inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico; allora tutto il suo esercito lo abbandonò e si disperse.
9Il re fu catturato e condotto a Ribla nel paese di Amat presso il re di Babilonia che pronunziò la sentenza contro di lui.
10Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece sgozzare anche tutti i capi di Giuda in Ribla;
11cavò gli occhi a Sedecìa e lo fece legare con catene e condurre a Babilonia, dove lo tenne in carcere fino alla sua morte.
12Nel quinto mese, il dieci del mese, essendo l'anno decimonono del regno di Nabucodònosor re di Babilonia, Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme.
13Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme, diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili.
14Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme.
15Il resto del popolo che era stato lasciato in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e quanti eran rimasti degli artigiani, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò:
16dei più poveri del paese Nabuzaradàn, capo delle guardie ne lasciò una parte come vignaioli e come campagnoli.
17I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi a ruote e il mare di bronzo che era nel tempio e ne portarono tutto il bronzo in Babilonia.
18Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, i bacini per l'aspersione, le coppe e tutti gli arredi di bronzo che servivano al culto.
19Il capo delle guardie prese ancora i bicchieri, i bracieri, i bacini, le caldaie, i candelabri, le coppe e i calici, quanto era d'oro e d'argento.
20Quanto alle due colonne, all'unico mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e alle basi a ruote, cose che aveva fatto il re Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi arredi.
21Delle colonne poi una sola era alta diciotto cubiti e ci voleva un filo di dodici cùbiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota nell'interno.
22Su di essa c'era un capitello di bronzo e l'altezza di un capitello era di cinque cùbiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolato per lato e melagrane, il tutto di bronzo; così era anche l'altra colonna.
23Le melagrane erano novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolato ammontavano a cento.
24Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e il secondo sacerdote Sofonia insieme con tre custodi della soglia.
25Dalla città egli fece prigionieri un funzionario, che era a capo dei soldati, e sette uomini fra i più familiari del re, i quali furono trovati in città, e l'aiutante del capo dell'esercito che arruolava la gente del paese, e sessanta uomini della gente del paese, che furono trovati nella città.
26Nabuzaradàn, capo delle guardie, li prese e li condusse presso il re di Babilonia, a Ribla.
27Il re di Babilonia li fece percuotere e uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese.
28Questa è la gente che Nabucodònosor deportò: nell'anno settimo tremilaventitrè Giudei;
29nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone;
30nell'anno ventitreesimo di Nabucodònosor, Nabuzaradàn capo delle guardie deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone.
31Ora, nell'anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn re di Giuda, nel decimosecondo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàch re di Babilonia, nell'anno della sua ascesa al regno, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione.
32Gli parlò con benevolenza e pose il seggio di lui al di sopra dei seggi dei re che si trovavano con lui a Babilonia.
33Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn mangiò sempre il cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita.
34Il suo sostentamento, come sostentamento abituale, gli era fornito dal re di Babilonia ogni giorno, fino al giorno della sua morte, per tutto il tempo della sua vita.
Ezekiel
Chapter 1
1Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si aprirono ed ebbi visioni divine.
2Il cinque del mese - era l'anno quinto della deportazione del re Ioiachìn -
3la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il canale Chebàr. Qui fu sopra di lui la mano del Signore.
4Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente.
5Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l'aspetto: avevano sembianza umana
6e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali.
7Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come lucido bronzo.
8Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali,
9e queste ali erano unite l'una all'altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé.
10Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila.
11Le loro ali erano spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo.
12Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro.
13Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori.
14Gli esseri andavano e venivano come un baleno.
15Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro.
16Le ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un'altra ruota.
17Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi.
18La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi tutt'intorno.
19Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano.
20Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote.
21Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote.
22Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste,
23e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l'una di contro all'altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo.
24Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d'un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali.
25Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste.
26Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane.
27Da ciò che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come l'elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore
28il cui aspetto era simile a quello dell'arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l'aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava.
Chapter 2
1Mi disse: «Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare».
2Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava.
3Mi disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi.
4Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio.
5Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genìa di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
6Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una genìa di ribelli.
7Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché sono una genìa di ribelli.
8E tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser ribelle come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia ciò che io ti do».
9Io guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti e guai.
Chapter 3
1Mi disse: «Figlio dell'uomo, mangia ciò che hai davanti, mangia questo rotolo, poi và e parla alla casa d'Israele».
2Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo,
3dicendomi: «Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele.
4Poi egli mi disse: «Figlio dell'uomo, và, recati dagli Israeliti e riferisci loro le mie parole,
5poiché io non ti mando a un popolo dal linguaggio astruso e di lingua barbara, ma agli Israeliti:
6non a grandi popoli dal linguaggio astruso e di lingua barbara, dei quali tu non comprendi le parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero ascoltato;
7ma gli Israeliti non vogliono ascoltar te, perché non vogliono ascoltar me: tutti gli Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato.
8Ecco io ti do una faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la loro fronte.
9Come diamante, più dura della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non impaurirti davanti a loro; sono una genìa di ribelli».
10Mi disse ancora: «Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi:
11poi và, recati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro. Dirai: Così dice il Signore, ascoltino o non ascoltino».
12Allora uno spirito mi sollevò e dietro a me udii un grande fragore: «Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua dimora!».
13Era il rumore delle ali degli esseri viventi che le battevano l'una contro l'altra e contemporaneamente il rumore delle ruote e il rumore di un grande frastuono.
14Uno spirito dunque mi sollevò e mi portò via; io ritornai triste e con l'animo eccitato, mentre la mano del Signore pesava su di me.
15Giunsi dai deportati di Tel-Avìv, che abitano lungo il canale Chebàr, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni come stordito.
16Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele.
17Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
18Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
19Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato.
20Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te.
21Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato».
22Anche là venne sopra di me la mano del Signore ed egli mi disse: «Alzati e và nella valle; là ti voglio parlare».
23Mi alzai e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore era là, simile alla gloria che avevo vista sul canale Chebàr, e caddi con la faccia a terra.
24Allora uno spirito entrò in me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse: «Và e rinchiuditi in casa.
25Ed ecco, figlio dell'uomo, ti saranno messe addosso delle funi, sarai legato e non potrai più uscire in mezzo a loro.
26Ti farò aderire la lingua al palato e resterai muto; così non sarai più per loro uno che li rimprovera, perché sono una genìa di ribelli.
27Ma quando poi ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore Dio: chi vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perché sono una genìa di ribelli».
Chapter 4
1«Tu, figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme,
2e disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti.
3Poi prendi una teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso lo sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la assedierai! Questo sarà un segno per gli Israeliti.
4Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di esso la iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di esso, espierai le sue iniquità:
5io ho computato a te gli anni della sua espiazione come un numero di giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le iniquità degli Israeliti.
6Terminati questi, giacerai sul fianco destro e sconterai l'iniquità di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno.
7Terrai fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di essa. Ecco ti ho cinto di catene,
8in modo che tu non potrai voltarti né da una parte né dall'altra finché tu non abbia compiuto i giorni della tua reclusione.
9Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti i giorni che tu rimarrai disteso sul fianco, cioè per centonovanta giorni.
10Il cibo che ti prenderai sarà del peso di venti sicli al giorno: lo consumerai nelle ventiquattr'ore.
11Anche l'acqua che berrai sarà razionata: un sesto di hin, nelle ventiquattro ore.
12Mangerai questo cibo in forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai sopra escrementi umani davanti ai loro occhi.
13In tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli Israeliti il loro pane impuro, in mezzo alle genti fra le quali li disperderò».
14Io esclamai: «Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato! Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, né mai è entrato nella mia bocca cibo impuro».
15Egli mi rispose: «Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra cuocerai il tuo pane».
16Poi soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno;
17così, mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro iniquità.
Chapter 5
1E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi una bilancia e dividi i peli tagliati.
2Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine dei giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada intorno alla città e l'altro terzo lo disperderai al vento, mentre io sguainerò la spada dietro ad essi.
3Di questi ne prenderai un piccolo numero e li legherai al lembo del tuo mantello;
4ne prenderai ancora una piccola parte e li getterai sul fuoco e li brucerai e da essi si sprigionerà il fuoco. A tutti gli Israeliti riferirai:
5Così dice il Signore Dio: Questa è Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle genti e circondata di paesi stranieri.
6Essa si è ribellata con empietà alle mie leggi più delle genti e ai miei statuti più dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i miei decreti e non han camminato secondo i miei comandamenti.
7Perciò, dice il Signore Dio: Poiché voi siete più ribelli delle genti che vi circondano, non avete seguito i miei comandamenti, non avete osservato i miei decreti e neppure avete agito secondo i costumi delle genti che vi stanno intorno,
8ebbene, così dice il Signore Dio: Ecco anche me contro di te: farò in mezzo a te giustizia di fronte alle genti.
9Farò in mezzo a te quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle tue colpe abominevoli.
10Perciò in mezzo a te i padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri. Compirò in te i miei giudizi e disperderò ad ogni vento quel che resterà di te.
11Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, poiché tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli, anch'io raderò tutto, il mio occhio non s'impietosirà, non avrò compassione.
12Un terzo dei tuoi morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderò a tutti i venti e sguainerò la spada dietro di essi.
13Allora darò sfogo alla mia ira, sazierò su di loro il mio furore e mi vendicherò; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato con sdegno, quando sfogherò su di loro il mio furore.
14Ti ridurrò a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti stanno all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i passanti.
15Sarai un obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti circondano, quando in mezzo a te farò giustizia, con sdegno e furore, con terribile vendetta - io, il Signore, parlo -
16quando scoccherò contro di voi le terribili saette della fame, che portano distruzione e che lancerò per distruggervi, e aumenterò la fame contro di voi, togliendovi la riserva del pane.
17Allora manderò contro di voi la fame e le belve che ti distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage, mentre farò piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato».
Chapter 6
1Mi fu quindi rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso i monti d'Israele e profetizza contro di essi:
3Monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderò sopra di voi la spada e distruggerò le vostre alture;
4i vostri altari saranno devastati e infranti i vostri altari per l'incenso; getterò i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli
5e disseminerò le vostre ossa intorno ai vostri altari.
6Su tutto il vostro suolo le vostre città saranno rovinate, le vostre alture demolite, distrutte, e i vostri altari spariranno. Saranno frantumati e scompariranno i vostri idoli, spezzati i vostri altari per l'incenso, periranno le vostre opere.
7Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il Signore.
8Tuttavia lascerò alcuni di voi scampati alla spada in mezzo alle genti, quando vi avrò dispersi nei vari paesi:
9i vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti in mezzo alle quali saranno deportati; perché io avrò spezzato il loro cuore infedele che si è allontanato da me e i loro occhi che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per le iniquità commesse e per tutte le loro nefandezze.
10Sapranno allora che io sono il Signore e che non invano ho minacciato di infliggere loro questi mali.
11Così dice il Signore Dio : Batti le mani, pesta i piedi in terra e dì: Oh, per tutti i loro orribili abomini il popolo d'Israele perirà di spada, di fame e di peste!
12Chi è lontano morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada, chi è assediato morirà di fame: sfogherò su di loro il mio sdegno.
13Saprete allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli.
14Stenderò la mano su di loro e renderò la terra desolata e brulla dal deserto fino a Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il Signore».
Chapter 7
1Questa parola del Signore mi fu rivolta:
2«Ora, figlio dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese.
3Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze.
4Non s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò compassione, anzi ti terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze; saprete allora che io sono il Signore.
5Così dice il Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva.
6Viene la fine, la fine viene su di te; ecco, viene.
7Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti.
8Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te e su di te darò sfogo alla mia ira. Ti giudicherò secondo le tue opere e ti domanderò conto di tutte le tue nefandezze.
9Né s'impietosirà il mio occhio e non avrò compassione, ma ti terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce.
10Ecco il giorno, eccolo che arriva. E' giunta la tua sorte. L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio
11e la violenza si leva a scettro d'iniquità.
12E' giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga; perché l'ira pende su tutti!
13Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno nella sua perversità potrà preservare la sua esistenza.
14Si suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine.
15La spada all'esterno, la peste e la fame di dentro: chi è per la campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste.
16Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti gemerà come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità.
17Tutte le mani cadranno e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua.
18Vestiranno il sacco e lo spavento li avvolgerà. Su tutti i volti sarà la vergogna e tutte le teste saranno rasate.
19Getteranno l'argento per le strade e il loro oro si cambierà in immondizia, con esso non si sfameranno, non si riempiranno il ventre, perché è stato per loro causa di peccato.
20Della bellezza dei loro gioielli fecero oggetto d'orgoglio e fabbricarono con essi le abominevoli statue dei loro idoli: per questo li tratterò come immondizia,
21li darò in preda agli stranieri e in bottino alla feccia del paese e lo profaneranno.
22Rivolgerò da loro la mia faccia, sarà profanato il mio tesoro, vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
23Prepàrati una catena, poiché il paese è pieno di assassini e la città è piena di violenza.
24Io manderò i popoli più feroci e s'impadroniranno delle loro case, abbatterò la superbia dei potenti, i santuari saranno profanati.
25Giungerà l'angoscia e cercheranno pace, ma pace non vi sarà.
26Sventura seguirà a sventura, allarme seguirà ad allarme: ai profeti chiederanno responsi, ai sacerdoti verrà meno la dottrina, agli anziani il consiglio.
27Il re sarà in lutto, il principe ammantato di desolazione, tremeranno le mani del popolo del paese. Li tratterò secondo la loro condotta, li giudicherò secondo i loro giudizi: così sapranno che io sono il Signore».
Chapter 8
1Al quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto, mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano del Signore Dio si posò su di me
2e vidi qualcosa dall'aspetto d'uomo: da ciò che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai fianchi in su appariva come uno splendore simile all'elettro.
3Stese come una mano e mi afferrò per i capelli: uno spirito mi sollevò fra terra e cielo e mi portò in visioni divine a Gerusalemme, all'ingresso del cortile interno, che guarda a settentrione, dove era collocato l'idolo della gelosia, che provocava la gelosia.
4Ed ecco là era la gloria del Dio d'Israele, simile a quella che avevo visto nella valle.
5Mi disse: «Figlio dell'uomo, alza gli occhi verso settentrione!». Ed ecco a settentrione della porta dell'altare l'idolo della gelosia, proprio all'ingresso.
6Mi disse: «Figlio dell'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d'Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori».
7Mi condusse allora all'ingresso del cortile e vidi un foro nella parete.
8Mi disse: «Figlio dell'uomo, sfonda la parete». Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta.
9Mi disse: «Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro».
10Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli e tutti gli idoli del popolo d'Israele raffigurati intorno alle pareti
11e settanta anziani della casa d'Israele, fra i quali Iazanià figlio di Safàn, in piedi, davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in nubi d'incenso.
12Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo, quello che fanno gli anziani del popolo d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore non ci vede... il Signore ha abbandonato il paese...».
13Poi mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai che si commettono nefandezze peggiori di queste».
14Mi condusse all'ingresso del portico della casa del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz.
15Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai abomini peggiori di questi».
16Mi condusse nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole.
17Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Come se fosse piccola cosa per la casa di Giuda, commettere simili nefandezze in questo luogo, hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici.
18Ebbene anch'io agirò con furore. Il mio occhio non s'impietosirà; non avrò compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolterò».
Chapter 9
1Allora una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di sterminio in mano».
2Ecco sei uomini giungere dalla direzione della porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare di bronzo.
3La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si posava si alzò verso la soglia del tempio e chiamò l'uomo vestito di lino che aveva al fianco la borsa da scriba.
4Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono».
5Agli altri disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia.
6Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!». Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio.
7Disse loro: «Profanate pure il santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella città.
8Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo: mi gettai con la faccia a terra e gridai: «Ah! Signore Dio, sterminerai tu quanto è rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?».
9Mi disse: «L'iniquità di Israele e di Giuda è enorme, la terra è coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese: il Signore non vede.
10Ebbene, neppure il mio occhio avrà compassione e non userò misericordia: farò ricadere sul loro capo le loro opere».
11Ed ecco l'uomo vestito di lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto: «Ho fatto come tu mi hai comandato».
Chapter 10
1Io guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di zaffìro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un trono.
2Disse all'uomo vestito di lino: «Và fra le ruote che sono sotto il cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono fra i cherubini e spargili sulla città». Egli vi andò mentre io lo seguivo con lo sguardo.
3Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi andò, e una nube riempiva il cortile interno.
4La gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore.
5Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla.
6Appena ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si fermò vicino alla ruota.
7Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne prese e lo mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale lo prese e uscì.
8Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali la forma di una mano d'uomo.
9Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l'aspetto del topazio.
10Sembrava che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all'altra.
11Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il movimento.
12Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota.
13Io sentii che le ruote venivano chiamate «Turbine».
14Ogni cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila.
15I cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti al canale Chebàr.
16Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco;
17quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro.
18La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio e si fermò sui cherubini.
19I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro.
20Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebàr e riconobbi che erano cherubini.
21Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo sotto le ali.
22Il loro sembiante era il medesimo che avevo visto lungo il canale Chebàr. Ciascuno di loro procedeva di fronte a sé.
Chapter 11
1Uno spirito mi sollevò e mi trasportò alla porta orientale del tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi erano venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazanià figlio d'Azzùr, e Pelatìa figlio di Benaià, capi del popolo.
2Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, questi sono gli uomini che tramano il male e danno consigli cattivi in questa città;
3sono coloro che dicono: Non in breve tempo si costruiscon le case: questa città è la pentola e noi siamo la carne.
4Per questo profetizza contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo».
5Lo spirito del Signore venne su di me e mi disse: «Parla, dice il Signore: Così avete detto, o Israeliti, e io conosco ciò che vi passa per la mente.
6Voi avete moltiplicato i morti in questa città, avete riempito di cadaveri le sue strade.
7Per questo così dice il Signore Dio: I cadaveri che avete gettati in mezzo a essa sono la carne, e la città è la pentola. Ma io vi scaccerò.
8Avete paura della spada e io manderò la spada contro di voi, dice il Signore Dio!
9Vi scaccerò dalla città e vi metterò in mano agli stranieri e farò giustizia su di voi.
10Cadrete di spada: sulla frontiera d'Israele io vi giudicherò e saprete che io sono il Signore.
11La città non sarà per voi la pentola e voi non ne sarete la carne! Sulla frontiera di Israele vi giudicherò:
12allora saprete che io sono il Signore, di cui non avete eseguito i comandi né osservate le leggi, mentre avete agito secondo i costumi delle genti vicine».
13Non avevo finito di profetizzare quando Pelatìa figlio di Benaià cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con tutta la voce: «Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere quanto resta d'Israele?».
14Allora mi fu rivolta questa parola del Signore:
15«Figlio dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in possesso questa terra.
16Dì loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho dispersi in terre straniere, sarò per loro un santuario per poco tempo nelle terre dove hanno emigrato.
17Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi darò il paese d'Israele.
18Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini.
19Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne,
20perché seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
21Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze farò ricadere le loro opere, dice il Signore Dio».
22I cherubini allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro.
23Quindi dal centro della città la gloria del Signore si alzò e andò a fermarsi sul monte che è ad oriente della città.
24E uno spirito mi sollevò e mi portò in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me.
25E io raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva mostrato.
Chapter 12
1Questa parola del Signore mi fu riferita:
2«Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genìa di ribelli.
3Tu, figlio dell'uomo, fà il tuo bagaglio da deportato e, di giorno davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una genìa di ribelli.
4Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d'un esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai però al tramonto, davanti a loro, come partirebbe un esiliato.
5Fà alla loro presenza un'apertura nel muro ed esci di lì.
6Mettiti alla loro presenza il bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurità: ti coprirai la faccia in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti».
7Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un foro nel muro con le mani, uscii nell'oscurità e mi misi il bagaglio sulle spalle sotto i loro occhi.
8Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore:
9«Figlio dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella genìa di ribelli, che cosa stai facendo?
10Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Quest'oracolo è per il principe di Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi abitano.
11Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù.
12Il principe, che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle spalle, nell'oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese.
13Ma io tenderò la mia rete contro di lui ed egli rimarrà preso nei miei lacci: lo condurrò in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedrà e là morirà.
14Disperderò ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le sue guardie e tutte le sue truppe, e snuderò dietro a loro la spada.
15Allora sapranno che io sono il Signore, quando li avrò dispersi fra le genti e li avrò disseminati in paesi stranieri.
16Tuttavia ne risparmierò alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla peste, perché raccontino tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali andranno e anch'esse sappiano che io sono il Signore».
17Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore:
18«Figlio dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua con trepidazione e con angoscia.
19Al popolo del paese dirai: Così dice il Signore Dio agli abitanti di Gerusalemme, al paese d'Israele: Mangeranno il loro pane nell'angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione, perché la loro terra sarà spogliata della sua abbondanza per l'empietà di tutti i suoi abitanti.
20Le città popolose saranno distrutte e la campagna ridotta a un deserto: saprete che io sono il Signore».
21Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore:
22«Figlio dell'uomo, che cos'è questo proverbio che si va ripetendo nel paese di Israele: Passano i giorni e ogni visione svanisce?
23Ebbene, riferisci loro: Così dice il Signore Dio: Farò cessare questo proverbio e non si sentirà più ripetere in Israele; anzi riferisci loro: Si avvicinano i giorni in cui si avvererà ogni visione.
24Infatti non ci sarà più visione falsa, né predizione fallace in mezzo agli Israeliti,
25perché io, il Signore, parlerò e attuerò senza indugio la parola che ho detta. Anzi, ai vostri giorni, o genìa di ribelli, pronunzierò una parola e l'attuerò: parola del Signore Dio».
26Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore:
27«Figlio dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che costui vede è per i giorni futuri; costui predice per i tempi lontani.
28Ebbene, riferisci loro: Dice il Signore Dio: Non sarà ritardata più a lungo ogni mia parola: la parola che dirò l'eseguirò. Oracolo del Signore Dio».
Chapter 13
1Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele, profetizza e dì a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore:
3Così dice il Signore Dio: visioni.
4Come sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele.
5Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore.
6Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: Oracolo del Signore, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola!
7Non avete forse avuto una falsa visione e preannunziato vaticini bugiardi, quando dite: Parola del Signore, mentre io non vi ho parlato?
8Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il Signore Dio.
9La mia mano sarà sopra i profeti dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non avranno parte nell'assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro d'Israele e non entreranno nel paese d'Israele: saprete che io sono il Signore Dio,
10poiché ingannano il mio popolo dicendo: Pace! e la pace non c'è; mentre egli costruisce un muro, ecco essi lo intonacano di mota.
11Dì a quegli intonacatori di mota: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale, una grandine grossa, si scatenerà un uragano
12ed ecco, il muro è abbattuto. Allora non vi sarà forse domandato: Dov'è la calcina con cui lo avevate intonacato?
13Perciò dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la mia collera cadrà una pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadrà grandine come pietre;
14demolirò il muro che avete intonacato di mota, lo atterrerò e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete insieme con esso e saprete che io sono il Signore.
15Quando avrò sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che lo intonacarono di mota, io vi dirò: Il muro non c'è più e neppure gli intonacatori,
16i profeti d'Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore.
17Ora tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di loro.
18Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono nastri magici a ogni polso e preparano veli per le teste di ogni grandezza per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e salvare voi stesse?
19Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d'orzo e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne.
20Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li strapperò dalle vostre braccia e libererò la gente che voi avete catturato come uccelli.
21Straccerò i vostri veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e non sarà più una preda in mano vostra; saprete così che io sono il Signore.
22Voi infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l'avevo rattristato e avete rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse.
23Per questo non avrete più visioni false, né più spaccerete incantesimi: libererò il mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore».
Chapter 14
1Vennero a trovarmi alcuni anziani d'Israele e sedettero dinanzi a me.
2Mi fu rivolta allora questa parola del Signore:
3«Figlio dell'uomo, questi uomini hanno posto idoli nel loro cuore e tengono fisso lo sguardo all'occasione della loro iniquità appena si mostri. Mi lascerò interrogare da loro?
4Parla quindi e dì loro: Dice il Signore Dio: Qualunque Israelita avrà innalzato i suoi idoli nel proprio cuore e avrà rivolto lo sguardo all'occasione della propria iniquità e verrà dal profeta, gli risponderò io, il Signore, riguardo alla moltitudine dei suoi idoli,
5per raggiungere al cuore gli Israeliti, che si sono allontanati da me a causa di tutti i loro idoli.
6Riferisci pertanto al popolo d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre immondezze,
7poiché a qualunque Israelita e a qualunque straniero abitante in Israele, che si allontana da me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo all'occasione della propria iniquità e poi viene dal profeta a consultarmi, risponderò io, il Signore, da me stesso.
8Distoglierò la faccia da costui e ne farò un esempio e un proverbio, e lo sterminerò dal mio popolo: saprete così che io sono il Signore.
9Se un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il Signore, ho sedotto quel profeta: stenderò la mano contro di lui e lo cancellerò dal mio popolo Israele.
10Ambedue porteranno la pena della loro iniquità. La pena di chi consulta sarà uguale a quella del profeta,
11perché gli Israeliti non vadano più errando lontano da me, né più si contaminino con tutte le loro prevaricazioni: essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Parola del Signore».
12Mi fu rivolta questa parola del Signore:
13«Figlio dell'uomo, se un paese pecca contro di me e si rende infedele, io stendo la mano sopra di lui e gli tolgo la riserva del pane e gli mando contro la fame e stèrmino uomini e bestie;
14anche se nel paese vivessero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, essi con la loro giustizia salverebbero solo se stessi, dice il Signore Dio.
15Oppure se io infestassi quel paese di bestie feroci, che lo privassero dei suoi figli e ne facessero un deserto che nessuno potesse attraversare a causa delle bestie feroci,
16anche se in mezzo a quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro si salverebbero, ma la terra sarebbe un deserto.
17Oppure, se io mandassi la spada contro quel paese e dicessi: Spada, percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie,
18anche se in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro si salverebbero.
19Oppure, se io mandassi la peste contro quella terra e sfogassi nella strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie,
20anche se in mezzo a quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie, soltanto essi si salverebbero per la loro giustizia.
21Dice infatti il Signore Dio: Quando manderò contro Gerusalemme i miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per estirpare da essa uomini e bestie,
22ecco vi sarà in mezzo un residuo che si metterà in salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi perché vediate la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di lei.
23Essi vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che non invano ho fatto quello che ho fatto in mezzo a lei». Parola del Signore Dio.
Chapter 15
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, che pregi ha il legno della vite di fronte a tutti gli altri legni della foresta?
3Si adopera forse quel legno per farne un oggetto? Ci si fa forse un piolo per attaccarci qualcosa?
4Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare, il fuoco ne divora i due capi e anche il centro è bruciacchiato. Potrà essere utile a qualche lavoro?
5Anche quand'era intatto, non serviva a niente: ora, dopo che il fuoco lo ha divorato, l'ha bruciato, ci si ricaverà forse qualcosa?
6Perciò così dice il Signore Dio: Come il legno della vite fra i legnami della foresta io l'ho messo sul fuoco a bruciare, così tratterò gli abitanti di Gerusalemme.
7Volgerò contro di loro la faccia. Da un fuoco sono scampati, ma un fuoco li divorerà! Allora saprete che io sono il Signore quando volgerò contro di loro la faccia
8e renderò il paese deserto, poiché sono stati infedeli», dice il Signore Dio.
Chapter 16
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, fà conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini.
3Dirai loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre Hittita. Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, né fosti avvolta in fasce.
5Occhio pietoso non si volse su di te per farti una sola di queste cose e usarti compassione, ma come oggetto ripugnante fosti gettata via in piena campagna, il giorno della tua nascita.
6Passai vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue
7e cresci come l'erba del campo. Crescesti e ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza: il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà; ma eri nuda e scoperta.
8Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia.
9Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio;
10ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di seta;
11ti adornai di gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo:
12misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo.
13Così fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami; fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre più bella e giungesti fino ad esser regina.
14La tua fama si diffuse fra le genti per la tua bellezza, che era perfetta, per la gloria che io avevo posta in te, parola del Signore Dio.
15Tu però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad ogni passante.
16Prendesti i tuoi abiti per adornare a vari colori le alture su cui ti prostituivi.
17Con i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io ti avevo dati, facesti immagini umane e te ne servisti per peccare;
18poi tu le adornasti con le tue vesti ricamate e davanti a quelle immagini presentasti il mio olio e i miei profumi.
19Il pane che io ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele di cui ti nutrivo ponesti davanti ad esse come offerta di soave odore. Oracolo del Signore Dio.
20Prendesti i figli e le figlie che mi avevi generati e li sacrificasti loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue infedeltà?
21Immolasti i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il fuoco.
22Fra tutte le tue nefandezze e infedeltà non ti ricordasti del tempo della tua giovinezza, quando eri nuda e ti dibattevi nel sangue!
23Ora, dopo tutta la tua perversione, guai, guai a te! Oracolo del Signore Dio.
24In ogni piazza ti sei fabbricata un tempietto e costruita una altura;
25ad ogni crocicchio ti sei fatta un altare, disonorando la tua bellezza, offrendo il tuo corpo a ogni passante, moltiplicando le tue prostituzioni.
26Hai concesso i tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi corpulenti vicini, e hai moltiplicato le tue infedeltà per irritarmi.
27Ed ecco io ho steso la mano su di te; ho ridotto il tuo cibo e ti ho abbandonato in potere delle tue nemiche, le figlie dei Filistei, che erano disgustate della tua condotta sfrontata.
28Non ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri; ma non soddisfatta
29hai moltiplicato le tue infedeltà nel paese di Canaan, fino nella Caldea: e neppure allora ti sei saziata.
30Come è stato abbietto il tuo cuore - dice il Signore Dio - facendo tutte queste azioni degne di una spudorata sgualdrina!
31Quando ti costruivi un postribolo ad ogni crocevia e ti facevi un'altura in ogni piazza, tu non eri come una prostituta in cerca di guadagno,
32ma come un'adultera che, invece del marito, accoglie gli stranieri!
33Ad ogni prostituta si dà un compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distribuito loro doni perché da ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni.
34Tu hai fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno è corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto eri pervertita.
35Perciò, o prostituta, ascolta la parola del Signore.
36Così dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudità scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro,
37ecco, io adunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e scoprirò di fronte a loro la tua nudità perché essi la vedano tutta.
38Ti infliggerò la condanna delle adultere e delle sanguinarie e riverserò su di te furore e gelosia.
39Ti abbandonerò nelle loro mani e distruggeranno i tuoi postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda.
40Poi ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la spada.
41Incendieranno le tue case e sarà fatta giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti farò smettere di prostituirti e non distribuirai più doni.
42Quando avrò saziato il mio sdegno su di te, la mia gelosia si allontanerà da te; mi calmerò e non mi adirerò più.
43Per il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo della tua giovinezza e mi hai provocato all'ira con tutte queste cose, ecco anch'io farò ricadere sul tuo capo le tue azioni, parola del Signore Dio; non accumulerai altre scelleratezze oltre tutti gli altri tuoi abomini.
44Ecco, ogni esperto di proverbi dovrà dire questo proverbio a tuo riguardo: Quale la madre, tale la figlia.
45Tu sei la degna figlia di tua madre, che ha abbandonato il marito e i suoi figli: tu sei sorella delle tue sorelle, che hanno abbandonato il marito e i loro figli. Vostra madre era una Hittita e vostro padre un Amorreo.
46Tua sorella maggiore è Samaria, che con le sue figlie abita alla tua sinistra; tua sorella più piccola è Sòdoma, che con le sue figlie abita alla tua destra.
47Tu non soltanto hai seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi abominevoli, ma come se ciò fosse stato troppo poco, ti sei comportata peggio di loro in tutta la tua condotta.
48Per la mia vita - dice il Signore Dio - tua sorella Sòdoma e le sue figlie non fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie!
49Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sòdoma: essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e all'indigente:
50insuperbirono e commisero ciò che è abominevole dinanzi a me: io le vidi e le eliminai.
51Samaria non ha peccato la metà di quanto hai peccato tu. Tu hai moltiplicato le tue nefandezze più di loro, le tue sorelle, tanto da farle apparire giuste, con tutte le nefandezze che hai commesse.
52Devi portare anche tu la tua umiliazione, tu che hai giustificato le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro esse sono più giuste di te: anche tu dunque devi essere svergognata e portare la tua umiliazione, perché hai giustificato le tue sorelle.
53Ma io cambierò le loro sorti: cambierò le sorti di Sòdoma e delle città dipendenti, cambierò le sorti di Samaria e delle città dipendenti; anche le tue sorti muterò in mezzo a loro,
54perché tu porti la tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto hai fatto per consolarle.
55Tua sorella Sòdoma e le città dipendenti torneranno al loro stato di prima; Samaria e le città dipendenti torneranno al loro stato di prima e anche tu e le città dipendenti tornerete allo stato di prima.
56Eppure tua sorella Sòdoma non era forse sulla tua bocca al tempo del tuo orgoglio,
57prima che fosse scoperta la tua malvagità? Perché ora tu sei disprezzata dalle figlie di Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a te, le quali ti dileggiano da ogni parte?
58Tu stai scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del Signore.
59Poiché, dice il Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello che hai fatto tu, che hai disprezzato il giuramento e violato l'alleanza.
60Anch'io mi ricorderò dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabilirò con te un'alleanza eterna.
61Allora ti ricorderai della tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori insieme a quelle più piccole e io le darò a te per figlie, ma non in forza della tua alleanza;
62io ratificherò la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore,
63perché te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai fatto. Parola del Signore Dio».
Chapter 17
1Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola agli Israeliti.
3Tu dirai: Dice il Signore Dio: dalle grandi ali e dalle lunghe penne, folta di piume dal colore variopinto, venne sul Libano e portò via la cima del cedro;
4stroncò il ramo più alto e lo portò in un paese di mercanti, lo depose in una città di negozianti.
5Scelse un germoglio del paese e lo depose in un campo da seme; lungo il corso di grandi acque, lo piantò come un salice,
6perché germogliasse e diventasse una vite estesa, poco elevata, che verso l'aquila volgesse i rami e le radici crescessero sotto di essa. Divenne una vite, che fece crescere i tralci e distese i rami.
7Ma c'era un'altra aquila grande, larga di ali, folta di penne. Ed ecco quella vite rivolse verso di lei le radici e tese verso di lei i suoi tralci, perché la irrigasse dall'aiuola dove era piantata.
8In un campo fertile, lungo il corso di grandi acque, essa era piantata, per metter rami e dar frutto e diventare una vite magnifica.
9Riferisci loro: Dice il Signore Dio: Riuscirà a prosperare? O non svellerà forse l'aquila le sue radici e vendemmierà il suo frutto e seccheranno tutti i tralci che ha messo? Non ci vorrà un grande sforzo o molta gente per svellerla dalle radici.
10Ecco, essa è piantata: riuscirà a prosperare? O non seccherà del tutto non appena l'avrà sfiorata il vento d'oriente? Proprio nell'aiuola dove è germogliata, seccherà!».
11Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore:
12«Parla dunque a quella genìa di ribelli: Non sapete che cosa significa questo? Dì ancora: Ecco, il re di Babilonia è giunto a Gerusalemme, ha preso il re e i prìncipi e li ha trasportati con sé in Babilonia.
13Si è scelto uno di stirpe reale e ha fatto un patto con lui, obbligandolo con giuramento. Ha deportato i potenti del paese,
14perché il regno fosse debole e non potesse innalzarsi ed egli osservasse e mantenesse l'alleanza con lui.
15Ma questi gli si è ribellato e ha mandato messaggeri in Egitto, perché gli fossero dati cavalli e molti soldati. Potrà prosperare, potrà scampare chi ha agito così? Chi ha infranto un patto potrà uscirne senza danno?
16Per la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re che gli aveva dato il trono, di cui ha disprezzato il giuramento e infranto l'alleanza, presso di lui, morirà, in Babilonia.
17Il faraone con le sue grandi forze e il suo ingente esercito non gli sarà di valido aiuto in guerra, quando si eleveranno terrapieni e si costruiranno baluardi per distruggere tante vite umane.
18Ha disprezzato un giuramento, ha infranto un'alleanza: ecco, aveva dato la mano e poi ha agito in tal modo. Non potrà trovare scampo.
19Perciò così dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, il mio giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha infranta li farò ricadere sopra il suo capo.
20Stenderò su di lui la mia rete e rimarrà preso nel mio laccio. Lo porterò in Babilonia e là lo giudicherò per l'infedeltà commessa contro di me.
21Tutti i migliori delle sue schiere cadranno di spada e i superstiti saranno dispersi a tutti i venti: così saprete che io, il Signore, ho parlato.
22Dice il Signore Dio: Anch'io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami coglierò un ramoscello e lo pianterò sopra un monte alto, massiccio;
23lo pianterò sul monte alto d'Israele. Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà.
24Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso; faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo farò».
Chapter 18
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Perché andate ripetendo questo proverbio sul paese d'Israele: e i denti dei figli si sono allegati?
3Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più questo proverbio in Israele.
4Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà.
5Se uno è giusto e osserva il diritto e la giustizia,
6se non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della casa d'Israele, se non disonora la moglie del suo prossimo e non si accosta a una donna durante il suo stato di impurità,
7se non opprime alcuno, restituisce il pegno al debitore, non commette rapina, divide il pane con l'affamato e copre di vesti l'ignudo,
8se non presta a usura e non esige interesse, desiste dall'iniquità e pronunzia retto giudizio fra un uomo e un altro,
9se cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi agendo con fedeltà, egli è giusto ed egli vivrà, parola del Signore Dio.
10Ma se uno ha generato un figlio violento e sanguinario che commette qualcuna di tali azioni,
11mentre egli non le commette, e questo figlio mangia sulle alture, disonora la donna del prossimo,
12opprime il povero e l'indigente, commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli idoli, compie azioni abominevoli,
13presta a usura ed esige gli interessi, egli non vivrà; poiché ha commesso queste azioni abominevoli, costui morirà e dovrà a se stesso la propria morte.
14Ma, se uno ha generato un figlio che vedendo tutti i peccati commessi dal padre, sebbene li veda, non li commette,
15non mangia sulle alture, non volge gli occhi agli idoli di Israele, non disonora la donna del prossimo,
16non opprime alcuno, non trattiene il pegno, non commette rapina, dà il pane all'affamato e copre di vesti l'ignudo,
17desiste dall'iniquità, non presta a usura né a interesse, osserva i miei decreti, cammina secondo le mie leggi, costui non morirà per l'iniquità di suo padre, ma certo vivrà.
18Suo padre invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito bene in mezzo al popolo, morirà per la sua iniquità.
19Voi dite: Perché il figlio non sconta l'iniquità del padre? Perché il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi in pratica, perciò egli vivrà.
20Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità.
21Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà.
22Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticata.
23Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
24Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l'iniquità e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.
25Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore. non è retta la vostra?
26Se il giusto si allontana dalla giustizia per commettere l'iniquità e a causa di questa muore, egli muore appunto per l'iniquità che ha commessa.
27E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso.
28Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà.
29Eppure gli Israeliti van dicendo: Non è retta la via del Signore. O popolo d'Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre?
30Perciò, o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo la sua condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà più causa della vostra rovina.
31Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perché volete morire, o Israeliti?
32Io non godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete».
Chapter 19
1Intona ora un lamento sui capi d'Israele
2dicendo: Una leonessa fra leoni. Accovacciata in mezzo ai leoni allevava i suoi cuccioli.
3Essa innalzò uno dei cuccioli che divenne leone, imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini.
4Ma contro di lui le genti fecero lega, restò preso nella loro fossa e in catene fu condotto in Egitto.
5Quando essa vide che era lunga l'attesa e delusa la sua speranza, prese un altro cucciolo e ne fece un leoncino.
6Egli se ne andava e veniva fra i leoni, divenuto leoncello, e imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini.
7Penetrò nei loro palazzi, devastò le loro città. Il paese e i suoi abitanti sbigottivano al rumore del suo ruggito.
8Lo assalirono le genti, le contrade all'intorno; tesero un laccio contro di lui e restò preso nella loro fossa.
9Lo chiusero in una gabbia, lo condussero in catene al re di Babilonia e lo misero in una prigione, perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele.
10Tua madre era come una vite piantata vicino alle acque. Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza dell'acqua;
11ebbe rami robusti buoni per scettri regali; il suo fusto si elevò in mezzo agli arbusti mirabile per la sua altezza e per l'abbondanza dei suoi rami.
12Ma essa fu sradicata con furore e gettata a terra; il vento d'oriente la disseccò, disseccò i suoi frutti; il suo ramo robusto inaridì e il fuoco lo divorò.
13Ora è trapiantata nel deserto, in una terra secca e riarsa;
14un fuoco uscì da un suo ramo, divorò tralci e frutti ed essa non ha più alcun ramo robusto, uno scettro per dominare». Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso.
Chapter 20
1Il dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni anziani d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me.
2Mi fu rivolta questa parola del Signore:
3«Figlio dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e dì loro: Dice il Signore Dio: Venite voi per consultarmi? Com'è vero ch'io vivo, non mi lascerò consultare da voi. Oracolo del Signore Dio.
4Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei loro padri.
5Dì loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la mano e giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro nel paese d'Egitto e giurai per loro dicendo: Io, il Signore, sono vostro Dio.
6Allora alzai la mano e giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli in una terra scelta per loro, stillante latte e miele, che è la più bella fra tutte le terre.
7Dissi loro: Ognuno getti via gli abomini dei propri occhi e non vi contaminate con gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio.
8Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare: non gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e di sfogare contro di loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto.
9Ma feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti in mezzo alle quali si trovavano, poiché avevo dichiarato che li avrei fatti uscire dal paese d'Egitto sotto i loro occhi.
10Così li feci uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto;
11diedi loro i miei statuti e feci loro conoscere le mie leggi, perché colui che le osserva viva per esse.
12Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perché sapessero che sono io, il Signore, che li santifico.
13Ma gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie leggi, che bisogna osservare perché l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora io decisi di riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli.
14Ma agii diversamente per il mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti di fronte alle quali io li avevo fatti uscire.
15Avevo giurato su di loro nel deserto che non li avrei più condotti nella terra che io avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la più bella fra tutte le terre,
16perché avevano disprezzato i miei comandamenti, non avevano seguito i miei statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro cuore si era attaccato ai loro idoli.
17Tuttavia il mio occhio ebbe pietà di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel deserto.
18Dissi ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole dei vostri padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i loro idoli:
19sono io, il Signore, il vostro Dio. Camminate secondo i miei decreti, osservate le mie leggi e mettetele in pratica.
20Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perché si sappia che sono io, il Signore vostro Dio.
21Ma anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i miei decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati. Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto.
22Ma ritirai la mano e feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti, alla cui presenza io li avevo fatti uscire.
23E nel deserto giurai loro, alzando la mia mano, che li avrei dispersi fra le genti e disseminati in paesi stranieri,
24perché non avevano praticato le mie leggi, anzi, avevano disprezzato i miei decreti, profanato i miei sabati e i loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro padri.
25Allora io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali non potevano vivere.
26Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore.
27Parla dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e dì loro: Dice il Signore Dio: Ancora in questo mi offesero i vostri padri agendo con infedeltà verso di me:
28dopo che io li ebbi introdotti nel paese che, levando la mia mano, avevo giurato di dare loro, essi guardarono ogni colle elevato, ogni albero verde e là fecero i sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici: là depositarono i loro profumi soavi e versarono le loro libazioni.
29Io dissi loro: Che cos'è quest'altura alla quale voi andate? Il nome altura è rimasto fino ai nostri giorni.
30Ebbene, dì agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Vi contaminate secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro abomini,
31vi contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi, facendo le vostre offerte e facendo passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - non mi lascerò consultare da voi.
32E ciò che v'immaginate in cuor vostro non avverrà, mentre voi andate dicendo: Saremo come le genti, come le tribù degli altri paesi che prestano culto al legno e alla pietra.
33Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io regnerò su di voi con mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia ira.
34Poi vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò da quei territori dove foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con la mia ira traboccante
35e vi condurrò nel deserto dei popoli e lì a faccia a faccia vi giudicherò.
36Come giudicai i vostri padri nel deserto del paese di Egitto così giudicherò voi, dice il Signore Dio.
37Vi farò passare sotto il mio bastone e vi condurrò sotto il giogo dell'alleanza.
38Separerò da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li farò uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele: così saprete che io sono il Signore.
39A voi, uomini d'Israele, così dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi ascolterete e il mio santo nome non profanerete più con le vostre offerte, con i vostri idoli;
40poiché sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi servirà tutta la casa d'Israele, tutta riunita in quel paese; là mi saranno graditi e là richiederò le vostre offerte, le primizie dei vostri doni in qualunque forma me li consacrerete.
41Io vi accetterò come soave profumo, quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi mostrerò santo in voi agli occhi delle genti.
42Allora voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurrò nel paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano giurai di dare ai vostri padri.
43Là vi ricorderete della vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le malvagità che avete commesse.
44Allora saprete che io sono il Signore, quando agirò con voi per l'onore del mio nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri costumi corrotti, uomini d'Israele». Parola del Signore Dio.
Chapter 21
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla regione australe e predici contro la selva del mezzogiorno.
3Dirai alla selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore Dio: Ecco, io accenderò in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni albero secco: la fiamma ardente non si spegnerà e ogni sembiante sarà bruciato dal mezzogiorno al settentrione.
4Ogni vivente vedrà che io, il Signore, l'ho incendiato e non si spegnerà».
5Io dissi: «Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è forse costui uno che racconta delle favole?».
6Mi fu rivolta questa parola del Signore:
7«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari, predici contro il paese d'Israele.
8Tu riferirai al paese d'Israele: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguainerò la spada e ucciderò in te il giusto e il peccatore.
9Se ucciderò in te il giusto e il peccatore, significa che la spada sguainata sarà contro ogni carne, dal mezzogiorno al settentrione.
10Così ogni vivente saprà che io, il Signore, ho sguainato la spada ed essa non rientrerà nel fodero.
11Tu, figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore infranto e pieno d'amarezza.
12Quando ti domanderanno: Perché piangi?, risponderai: Perché è giunta la notizia che il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno, lo spirito sarà costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco è giunta e si compie». Parola del Signore Dio.
13Mi fu rivolta questa parola del Signore:
14«Figlio dell'uomo, profetizza e dì loro: Così dice il Signore Dio:
15aguzza per scannare, affilata per lampeggiare!
16L'ha fatta affilare perché la si impugni, l'ha aguzzata e affilata per darla in mano al massacratore!
17Grida e lamèntati, o figlio dell'uomo, perché essa pesa sul mio popolo, su tutti i prìncipi d'Israele: essi cadranno di spada insieme con il mio popolo. Perciò battiti il fianco,
18perché è una prova: che cosa accadrebbe se nemmeno un bastone sprezzante ci fosse Parola del Signore Dio.
19Tu, o figlio dell'uomo, predici e batti le mani: la spada si raddoppi e si triplichi, è la spada dei massacri, la grande spada del massacro che li circonda.
20Perché i cuori si struggano e si moltiplichino le vittime, ho messo ad ogni porta la punta della spada, fatta per lampeggiare, affilata per il massacro.
21Volgiti a destra, volgiti a sinistra, ovunque si diriga la tua lama.
22Anch'io batterò le mani e sazierò la mia ira. Io, il Signore, ho parlato».
23Mi fu rivolta questa parola del Signore:
24«Figlio dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese; tu metti un segnale a capo della strada che conduce nella città.
25Traccia la strada per cui la spada giunga a Rabbà degli Ammoniti e in Giuda, a Gerusalemme nella città fortificata.
26Infatti il re di Babilonia è fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce, interroga gli dei domestici, osserva il fegato.
27Nella sua destra è uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di essa gli arieti, per farle udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti contro le sue porte, innalzare terrapieni, costruire trincee.
28Ma questo non è che un vano presagio agli occhi di quelli che hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli però ricorda loro l'iniquità per cui saranno catturati».
29Perciò dice il Signore: «Poiché voi avete fatto ricordare le vostre iniquità, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire, poiché ve ne vantate, voi resterete presi al laccio.
30A te, sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui è giunto il giorno con il tempo della tua iniquità finale,
31così dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona: tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò che è alto sarà abbassato.
32In rovina, in rovina, in rovina la ridurrò e non si rialzerà più finché non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la darò».
33Tu, figlio dell'uomo, profetizza e annunzia: «Così dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. Dì dunque: La spada, la spada è sguainata per la strage, è affilata per sterminare, per lampeggiare,
34mentre tu hai false visioni e ti si predicono sorti bugiarde, la spada sarà messa alla gola degli empi perversi, il cui giorno è venuto, al colmo della loro malvagità.
35Rimettila nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato, nella terra stessa in cui sei nato, io ti giudicherò;
36rovescerò su di te il mio sdegno, contro di te soffierò nel fuoco della mia ira e ti abbandonerò in mano di uomini violenti, portatori di distruzione.
37Sarai preda del fuoco, del tuo sangue sarà intrisa la terra, non ti si ricorderà più perché io, il Signore, ho parlato».
Chapter 22
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Tu, figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la città sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini.
3Tu riferirai: Dice il Signore Dio: O città che sparge il sangue in mezzo a se stessa, perché giunga il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui contaminarsi!
4Per il sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei contaminata con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato il tuo giorno, sei giunta al termine dei tuoi anni. Ti renderò perciò l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di tutta la terra.
5I vicini e i lontani si faran beffe di te o città infamata e piena di disordini.
6Ecco in te i prìncipi d'Israele, ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere sangue.
7In te si disprezza il padre e la madre, in te si maltratta il forestiero, in te si opprime l'orfano e la vedova.
8Hai disprezzato i miei santuari, hai profanato i miei sabati.
9Vi sono in te calunniatori che versano il sangue. C'è in te chi banchetta sui monti e chi commette scelleratezze.
10In te si hanno rapporti col proprio padre, in te si giace con la donna in stato di mestruazione.
11Uno reca oltraggio alla donna del prossimo, l'altro contamina con incesto la nuora, altri viola la sorella, figlia del padre.
12In te si ricevono doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a usura, spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo del Signore Dio.
13Ecco, io batto le mani per le frodi che hai commesse e per il sangue che è versato in mezzo a te.
14Reggerà il tuo cuore e saranno forti le mani per i giorni che io ti preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo farò;
15ti disperderò fra le nazioni e ti disseminerò in paesi stranieri; ti purificherò della tua immondezza,
16poi ti riprenderò in eredità davanti alle nazioni e tu saprai che io sono il Signore».
17Mi fu rivolta questa parola del Signore:
18«Figlio dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me; sono tutti rame, stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo: sono scoria di argento.
19Perciò così dice il Signore: Poiché vi siete tutti cambiati in scoria, io vi radunerò dentro Gerusalemme.
20Come si mette insieme argento, rame, ferro, piombo, stagno dentro un crogiuolo e si soffia nel fuoco per fonderli, così io, con ira e con sdegno, vi metterò tutti insieme e vi farò fondere;
21vi radunerò, contro di voi soffierò nel fuoco del mio sdegno e vi fonderò in mezzo alla città.
22Come si fonde l'argento nel crogiuolo, così sarete fusi in mezzo ad essa: saprete che io, il Signore, ho riversato il mio sdegno contro di voi».
23Mi fu rivolta questa parola del Signore:
24«Figlio dell'uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non lavata da pioggia in un giorno di tempesta.
25Dentro di essa i suoi prìncipi, come un leone ruggente che sbrana la preda, divorano la gente, s'impadroniscono di tesori e ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa.
26I suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro.
27I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni.
28I suoi profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e oracoli fallaci e vanno dicendo: Così parla il Signore Dio, mentre invece il Signore non ha parlato.
29Gli abitanti della campagna commettono violenze e si danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il forestiero, contro ogni diritto.
30Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e si ergesse sulla breccia di fronte a me, per difendere il paese perché io non lo devastassi, ma non l'ho trovato.
31Io rovescerò su di essi il mio sdegno: li consumerò con il fuoco della mia collera: la loro condotta farò ricadere sulle loro teste». Oracolo del Signore Dio.
Chapter 23
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre,
3le quali si erano prostituite in Egitto fin dalla loro giovinezza, dove venne profanato il loro petto e oppresso il loro seno verginale.
4Esse si chiamano Oolà la maggiore e Oolibà la più piccola, sua sorella. L'una e l'altra divennero mie e partorirono figli e figlie. Oolà è Samaria e Oolibà è Gerusalemme.
5Oolà mentre era mia si dimostrò infedele: arse d'amore per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi vicini,
6vestiti di porpora, prìncipi e governatori, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su cavalli.
7Concesse loro i suoi favori, al fiore degli Assiri, e si contaminò con gli idoli di coloro dei quali si era innamorata.
8Non rinunciò alle sue relazioni amorose con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza, avevano profanato il suo seno verginale, sfogando su di lei la loro libidine.
9Per questo l'ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali si era innamorata.
10Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne così come un monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi avevano eseguita su di lei.
11Sua sorella Oolibà la vide e si corruppe più di lei nei suoi amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella.
12Spasimò per gli Assiri suoi vicini, prìncipi e capi, vestiti di porpora, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani attraenti.
13Io vidi che si era contaminata e che tutt'e due seguivano la stessa via.
14Ma essa moltiplicò le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di Caldei, disegnati con il minio,
15con cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di Caldea:
16essa se ne innamorò non appena li vide e inviò loro messaggeri in Caldea.
17I figli di Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contaminò con loro finché ne fu nauseata.
18Poiché aveva messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudità, anch'io mi allontanai da lei come mi ero allontanato dalla sorella.
19Ma essa continuò a moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventù, quando si prostituiva in Egitto.
20Arse di libidine per quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come stalloni,
21e così rinnovò l'infamia della sua giovinezza, quando in Egitto veniva profanato il suo petto, oppresso il suo seno verginale.
22Per questo, Oolibà, così dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di te gli amanti di cui mi sono disgustato e li condurrò contro di te da ogni parte,
23i figli di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli di Pekòd, di Soa e di Koa e con loro tutti gli Assiri, tutti i giovani attraenti, prìncipi e capi, tutti capitani e cavalieri famosi;
24verranno contro di te dal settentrione con cocchi e carri e con una moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni parte con scudi grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti giudicheranno secondo le loro leggi.
25Scatenerò la mia gelosia contro di te e ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi e i superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e ciò che rimarrà di te sarà preda del fuoco.
26Ti spoglieranno delle tue vesti e s'impadroniranno dei tuoi gioielli.
27Metterò fine alle tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai più gli occhi verso di loro, non ricorderai più l'Egitto.
28Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata.
29Ti tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; sarà svelata la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e la tua disonestà.
30Così sarai trattata perché tu mi hai tradito con le genti, perché ti sei contaminata con i loro idoli.
31Hai seguito la via di tua sorella, la sua coppa porrò nelle tue mani».
32Dice il Signore Dio: profonda e larga, sarai oggetto di derisione e di scherno; la coppa sarà di grande capacità.
33Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno, coppa di desolazione e di sterminio era la coppa di tua sorella Samaria.
34Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i cocci, ti lacererai il seno, poiché io ho parlato». Parola del Signore.
35Perciò dice il Signore Dio: «Poiché tu mi hai dimenticato e mi hai voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonestà e le tue dissolutezze!».
36Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, non giudicherai tu Oolà e Oolibà? Non mostrerai ad esse i loro abomini?
37Sono state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio con i loro idoli; perfino i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in loro pasto.
38Ancor questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati;
39dopo avere immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno al mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro la mia casa!
40Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata, ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi,
41ti sei stesa su un magnifico divano davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il mio olio, i miei profumi.
42Si udiva lo strepito di una moltitudine festante di uomini venuti dal deserto, i quali avevano messo braccialetti ai polsi e una corona di gloria sul loro capo.
43Io pensavo di costei, abituata agli adultèri: Ora costoro si faranno complici delle sue prostituzioni.
44Infatti entrarono da lei, come si entra da una prostituta: così entrarono da Oolà e da Oolibà, donne di malaffare.
45Ma uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine. Le loro mani sono lorde di sangue».
46Dice infatti il Signore Dio: «Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio.
47La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le case.
48Eliminerò così un'infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili.
49Faranno ricadere la vostra infamia su di voi e sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete così che io sono il Signore Dio».
Chapter 24
1Il dieci del decimo mese, dell'anno nono, mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, metti per iscritto la data di oggi, di questo giorno, perché proprio oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme.
3Proponi una parabola a questa genìa di ribelli dicendo loro: Così dice il Signore Dio: mettila e versavi acqua.
4Mettici dentro i pezzi di carne, tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla, e riempila di ossi scelti;
5prendi il meglio del gregge. Mettici sotto la legna e falla bollire molto, sì che si cuociano dentro anche gli ossi.
6Poiché dice il Signore Dio: Guai alla città sanguinaria, alla pentola arrugginita, da cui non si stacca la ruggine! Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti,
7poiché il suo sangue è dentro, lo ha versato sulla nuda roccia, non l'ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere.
8Per provocare la mia collera, per farne vendetta, ha posto il suo sangue sulla nuda roccia, senza ricoprirlo.
9Perciò dice il Signore Dio: Guai alla città sanguinaria! Anch'io farò grande il rogo.
10Ammassa la legna, fà divampare il fuoco, fà consumare la carne, riducila in poltiglia e le ossa siano riarse.
11Vuota la pentola sulla brace, perché si riscaldi e il rame si arroventi; si distrugga la sozzura che c'è dentro e si consumi la sua ruggine.
12Quanta fatica! Ma l'abbondante sua ruggine non si stacca, non scompare da essa neppure con il fuoco.
13La tua immondezza è esecrabile: ho cercato di purificarti, ma tu non ti sei lasciata purificare. Perciò dalla tua immondezza non sarai purificata finché non avrò sfogato su di te la mia collera.
14Io, il Signore, ho parlato! Questo avverrà, lo compirò senza revoca; non avrò né pietà, né compassione. Ti giudicherò secondo la tua condotta e i tuoi misfatti». Oracolo del Signore Dio.
15Mi fu rivolta questa parola del Signore:
16«Figlio dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima.
17Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto».
18La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato
19e la gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?».
20Io risposi: «Il Signore mi ha parlato:
21Annunzia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada.
22Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto.
23Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete: ma vi consumerete per le vostre iniquità e gemerete l'uno con l'altro.
24Ezechiele sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete in tutto come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore.
25Tu, figlio dell'uomo, il giorno in cui toglierò loro la loro fortezza, la gioia della loro gloria, l'amore dei loro occhi, la brama delle loro anime, i loro figli e le loro figlie,
26allora verrà a te un profugo per dartene notizia.
27In quel giorno la tua bocca si aprirà per parlare con il profugo, parlerai e non sarai più muto e sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il Signore».
Chapter 25
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e predici contro di loro.
3Annunzierai agli Ammoniti: Udite la parola del Signore Dio. Dice il Signore Dio: Poiché tu hai esclamato: Ah! Ah! riguardo al mio santuario poiché è stato profanato, riguardo al paese di Israele perché è stato devastato, e riguardo alla casa di Giuda perché condotta in esilio,
4per questo: Metteranno in te i loro accampamenti, e in mezzo a te pianteranno le loro tende: mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte.
5Farò di Rabbà una stalla da cammelli e delle città di Ammòn un ovile per pecore. Allora saprete che io sono il Signore».
6Perché dice il Signore Dio: «Siccome hai battuto le mani, hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo con pieno disprezzo per il paese d'Israele,
7per questo, eccomi: Io stendo la mano su di te e ti darò in preda alle genti; ti sterminerò dai popoli e ti cancellerò dal numero delle nazioni. Ti annienterò e allora saprai che io sono il Signore».
8Dice il Signore Dio: «Poiché Moab e Seir hanno detto: Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli,
9ebbene, io apro il fianco di Moab, in tutto il suo territorio anniento le sue città, decoro del paese, Bet-Iesimòt, Baal-Meòn, Kiriatàim,
10e le do in possesso ai figli d'oriente, come diedi loro gli Ammoniti, perché non siano più ricordati fra i popoli.
11Così farò giustizia di Moab e sapranno che io sono il Signore».
12Dice il Signore Dio: «Poiché Edom ha sfogato crudelmente la sua vendetta contro la casa di Giuda e s'è reso colpevole vendicandosi su di essa,
13per questo, così dice il Signore Dio: sterminerò in esso uomini e bestie e lo ridurrò a un deserto. Da Teman fino a Dedan cadranno di spada.
14La mia vendetta su Edom la compirò per mezzo del mio popolo, Israele, che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno. Si conoscerà così la mia vendetta». Oracolo del Signore Dio.
15Dice il Signore Dio: «Poiché i Filistei si son vendicati con animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da antico rancore,
16per questo, così dice il Signore Dio: sterminerò i Cretei e annienterò il resto degli abitanti sul mare.
17Farò su di loro terribili vendette, castighi furiosi, e sapranno che io sono il Signore, quando eseguirò su di loro la vendetta».
Chapter 26
1Il primo giorno del mese, dell'anno undecimo, mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, poiché Tiro ha detto di Gerusalemme: Ah, Ah! eccola infranta la porta delle nazioni; verso di me essa si volge, la sua ricchezza è devastata.
3Ebbene, così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Tiro. Manderò contro di te molti popoli, come il mare solleva le onde,
4e distruggeranno le mura di Tiro, e demoliranno le sue torri: spazzerò via da essa anche la polvere e la ridurrò a un arido scoglio.
5Essa diverrà, in mezzo al mare, un luogo dove stendere le reti, poiché io ho parlato - oracolo del Signore. Essa sarà data in preda ai popoli
6e le sue figlie in piena campagna saranno uccise di spada; allora sapranno che io sono il Signore.
7Perché dice il Signore Dio: Io mando da settentrione contro Tiro Nabucodònosor re di Babilonia, il re dei re, con cavalli, carri e cavalieri e una folla, un popolo immenso.
8Le tue figlie, in terra ferma, ucciderà di spada, contro di te costruirà bastioni, alzerà terrapieni, disporrà un tetto di scudi.
9Con gli arieti colpirà le tue mura, demolirà le tue torri con i suoi ordigni.
10La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale che ti coprirà con la sua polvere, per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei carri tremeranno le tue mura, quando entrerà dalle tue porte come si entra in una città espugnata.
11Con gli zoccoli dei suoi cavalli calpesterà tutte le tue strade, passerà il tuo popolo a fil di spada, abbatterà le tue colonne protettrici.
12Saccheggeranno le tue ricchezze, faran bottino delle tue mercanzie. Abbatteranno le tue mura, demoliranno i tuoi splendidi palazzi: getteranno in mezzo al mare le tue pietre, i tuoi legnami e la tua polvere.
13Farò cessare lo strepito delle tue canzoni e non si udrà più il suono delle tue cetre.
14Ti renderò simile a un arido scoglio, a un luogo dove stendere le reti; tu non sarai più ricostruita, poiché io, il Signore, ho parlato». Oracolo del Signore Dio.
15Così dice a Tiro il Signore Dio: «Al fragore della tua caduta, al gemito dei feriti, quando la strage infierirà in mezzo a te, le isole forse non tremeranno?
16Tutti i prìncipi del mare scenderanno dai loro troni, deporranno i loro manti, si spoglieranno delle vesti ricamate, si vestiranno a lutto e seduti per terra tremeranno ad ogni istante, spaventati per te.
17Su di te alzeranno un lamento e diranno: potente sui mari? Essa e i suoi abitanti, che incutevano terrore su tutta la terraferma.
18Ora le isole tremano, nel giorno della tua caduta, le isole del mare sono spaventate per la tua fine».
19Poiché dice il Signore Dio: «Quando avrò fatto di te una città deserta, come sono le città disabitate, e avrò fatto salire su di te l'abisso e le grandi acque ti avranno ricoperto,
20allora ti farò scendere nella fossa, verso le generazioni del passato, e ti farò abitare nelle regioni sotterranee, in luoghi desolati da secoli, con quelli che sono scesi nella fossa, perché tu non sia più abitata: allora io darò splendore alla terra dei viventi.
21Ti renderò oggetto di spavento e più non sarai, ti si cercherà ma né ora né mai sarai ritrovata». Oracolo del Signore Dio.
Chapter 27
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Orsù, figlio dell'uomo, intona un lamento su Tiro.
3Dì a Tiro, alla città situata all'approdo del mare, che commercia con i popoli e con le molte isole: Tiro, tu dicevi: Io sono una nave di perfetta bellezza.
4In mezzo ai mari è il tuo dominio. I tuoi costruttori ti hanno reso bellissima:
5con cipressi del Senìr hanno costruito tutte le tue fiancate, hanno preso il cedro del Libano per farti l'albero maestro;
6i tuoi remi li hanno fatti con le querce di Basan; il ponte te lo hanno fatto d'avorio, intarsiato nel bòssolo delle isole di Chittim.
7Di lino ricamato d'Egitto era la tua vela che ti servisse d'insegna; di giacinto scarlatto delle isole di Elisà era il tuo padiglione.
8Gli abitanti di Sidòne e d'Arvad erano i tuoi rematori, gli esperti di Semer erano in te, come tuoi piloti.
9Gli anziani di Biblos e i suoi esperti erano in te per riparare le tue falle. Tutte le navi del mare e i loro marinai erano in te per scambiare merci.
10Guerrieri di Persia, di Lud e di Put erano nelle tue schiere, appendevano in te lo scudo e l'elmo, ti davano splendore.
11I figli di Arvad e il loro esercito erano intorno alle tue mura vigilando sui tuoi bastioni, tutti appendevano intorno alle tue mura gli scudi, coronando la tua bellezza.
12Tarsìs commerciava con te, per le tue ricchezze d'ogni specie, scambiando le tue merci con argento, ferro, stagno e piombo.
13Anche la Grecia, Tubal e Mesech commerciavano con te e scambiavan le tue merci con schiavi e oggetti di bronzo.
14Quelli di Togarmà ti fornivano in cambio cavalli da tiro, da corsa e muli.
15Gli abitanti di Dedan trafficavano con te; il commercio delle molte isole era nelle tue mani: ti davano in pagamento corni d'avorio ed ebano.
16Aram commerciava con te per la moltitudine dei tuoi prodotti e pagava le tue merci con pietre preziose, porpora, ricami, bisso, coralli e rubini.
17Con te commerciavano Giuda e il paese d'Israele. Ti davano in cambio grano di Minnìt, profumo, miele, olio e balsamo.
18Damasco trafficava con te per i tuoi numerosi prodotti, per i tuoi beni di ogni specie scambiando vino di Chelbòn e lana di Zacar.
19Vedàn e Iavàn da Uzàl ti rifornivano ferro lavorato, cassia e canna aromatica in cambio dei tuoi prodotti.
20Dedan trafficava con te in coperte di cavalli.
21L'Arabia e tutti i prìncipi di Kedàr mercanteggiavano con te: trafficavano con te agnelli, montoni e capri.
22I mercanti di Saba e di Raemà trafficavano con te, scambiando le tue merci con i più squisiti aromi, con ogni sorta di pietre preziose e con oro.
23Carran, Cannè, Eden, i mercanti di Saba, Assur, Kilmàd commerciavano con te.
24Scambiavano con te vesti di lusso, mantelli di porpora e di broccato, tappeti tessuti a vari colori, funi ritorte e robuste, sul tuo mercato.
25Le navi di Tarsìs viaggiavano, portando le tue mercanzie. in mezzo ai mari.
26In alto mare ti condussero i tuoi rematori, ma il vento d'oriente ti ha travolto in mezzo ai mari.
27Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo traffico, i tuoi marinai e i tuoi piloti, i riparatori delle tue avarie i trafficanti delle tue merci, tutti i guerrieri che sono in te e tutta la turba che è in mezzo a te piomberanno nel fondo dei mari, il giorno della tua caduta.
28All'udire il grido dei tuoi nocchieri tremeranno le spiagge.
29Scenderanno dalle loro navi quanti maneggiano il remo: i marinai, e tutti i piloti del mare resteranno a terra.
30Faranno sentire il lamento su di te e grideranno amaramente, si getteranno sulla testa la polvere, si rotoleranno nella cenere;
31si raderanno i capelli per te e vestiranno di sacco; per te piangeranno nell'amarezza dell'anima con amaro cordoglio.
32Nel loro pianto intoneranno su di te un lamento, su di te comporranno elegie: Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare?
33Quando dai mari uscivano le tue mercanzie, saziavi tanti popoli; con l'abbondanza delle tue ricchezze e del tuo commercio arricchivi i re della terra.
34Ora tu giaci travolta dai flutti nelle profondità delle acque: il tuo carico e tutto il tuo equipaggio sono affondati con te.
35Tutti gli abitanti delle isole sono rimasti spaventati per te e i loro re, colpiti dal terrore, hanno il viso sconvolto.
36I mercanti dei popoli fischiano su di te, tu sei divenuta oggetto di spavento, finita per sempre».
Chapter 28
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, parla al principe di Tiro: Dice il Signore Dio: Io sono un dio, siedo su un seggio divino in mezzo ai mari, mentre tu sei un uomo e non un dio, hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
3ecco, tu sei più saggio di Daniele, nessun segreto ti è nascosto.
4Con la tua saggezza e il tuo accorgimento hai creato la tua potenza e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
5con la tua grande accortezza e i tuoi traffici hai accresciuto le tue ricchezze e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
6Perciò così dice il Signore Dio: Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
7ecco, io manderò contro di te i più feroci popoli stranieri; snuderanno le spade contro la tua bella saggezza, profaneranno il tuo splendore.
8Ti precipiteranno nella fossa e morirai della morte degli uccisi in mezzo ai mari.
9Ripeterai ancora: «Io sono un dio», di fronte ai tuo uccisori? Ma sei un uomo e non un dio in balìa di chi ti uccide.
10Della morte dei non circoncisi morirai per mano di stranieri, perché io l'ho detto». Oracolo del Signore Dio.
11Mi fu rivolta questa parola del Signore:
12«Figlio dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio: pieno di sapienza, perfetto in bellezza;
13in Eden, giardino di Dio, tu eri coperto d'ogni pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi; e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue legature, preparato nel giorno in cui fosti creato.
14Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa; io ti posi sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
15Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando sei stato creato, finché fu trovata in te l'iniquità.
16Crescendo i tuoi commerci ti sei riempito di violenza e di peccati; io ti ho scacciato dal monte di Dio e ti ho fatto perire, cherubino protettore, in mezzo alle pietre di fuoco.
17Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza, la tua saggezza si era corrotta a causa del tuo splendore: ti ho gettato a terra e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
18Con la gravità dei tuoi delitti, con la disonestà del tuo commercio hai profanato i tuoi santuari; perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco per divorarti. Ti ho ridotto in cenere sulla terra sotto gli occhi di quanti ti guardano.
19Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto sono rimasti attoniti per te, sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre».
20Mi fu rivolta questa parola del Signore:
21«Figlio dell'uomo, volgiti verso Sidòne e profetizza contro di essa:
22Annunziale: Dice il Signore Dio: e mostrerò la mia gloria in mezzo a te. Si saprà che io sono il Signore quando farò giustizia di te e manifesterò la mia santità.
23Manderò contro di essa la peste e il sangue scorrerà per le sue vie: cadranno in essa i trafitti di spada e questa da ogni parte graverà; e sapranno che io sono il Signore.
24Non ci sarà più per gli Israeliti un aculeo pungente, una spina dolorosa tra tutti i suoi vicini che la disprezzano: sapranno che io sono il Signore».
25Così dice il Signore Dio; «Quando avrò radunato gli Israeliti di mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesterò in essi la mia santità davanti alle genti: abiteranno il paese che diedi al mio servo Giacobbe,
26vi abiteranno tranquilli, costruiranno case e pianteranno vigne; vi abiteranno tranquilli, quando avrò eseguito i miei giudizi su tutti coloro che intorno li disprezzano: e sapranno che io sono il Signore loro Dio».
Chapter 29
1Il dodici del decimo mese, anno decimo, mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, rivolgiti contro il faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui e contro tutto l'Egitto.
3Parla dunque dicendo: Così dice il Signore Dio: grande coccodrillo, sdraiato in mezzo al fiume, hai detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
4Metterò ganci alle tue mascelle e farò sì che i pesci dei tuoi fiumi ti si attacchino alle squame e ti farò uscire dalle tue acque insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi attaccati alle squame;
5getterò nel deserto te e tutti i pesci dei tuoi fiumi e andrai a cadere in mezzo alla campagna e non sarai né raccolto né sepolto: ti darò in pasto alle bestie selvatiche e agli uccelli del cielo.
6Tutti gli abitanti dell'Egitto sapranno che io sono il Signore, poiché tu sei stato un sostegno di canna per gli Israeliti.
7Quando questi ti vollero afferrare ti rompesti lacerando loro tutta la spalla e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti facendo vacillare loro tutti i fianchi».
8Perciò dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò contro di te una spada ed eliminerò da te uomini e bestie.
9L'Egitto diventerà un luogo desolato e deserto e sapranno che io sono il Signore. Perché egli ha detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
10Ebbene eccomi contro di te e contro il tuo fiume. Io farò dell'Egitto, da Migdòl ad Assuan, fino alla frontiera d'Etiopia, una terra deserta e desolata.
11Piede d'uomo o d'animale non vi transiterà e rimarrà deserto per quarant'anni.
12Ridurrò l'Egitto una terra desolata fra le terre assolate e le sue città saranno distrutte, rimarranno una desolazione per quarant'anni e disperderò gli Egiziani fra le genti e li disseminerò fra altre regioni».
13Perché dice il Signore Dio: «Al termine dei quarant'anni io radunerò gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali li avevo dispersi:
14muterò la loro sorte e li ricondurrò nel paese di Patròs, nella loro terra d'origine, e lì formeranno un piccolo regno;
15sarà il più modesto fra gli altri regni e non si ergerà più sugli altri popoli: li renderò piccoli e non domineranno più le altre nazioni.
16Non costituiranno più una speranza per gli Israeliti, anzi ricorderanno loro l'iniquità di quando si rivolgevano ad essi: sapranno allora che io sono il Signore Dio».
17Ora, il primo giorno del primo mese dell'anno ventisettesimo, mi fu rivolta questa parola del Signore:
18«Figlio dell'uomo, Nabucodònosor re di Babilonia ha fatto compiere al suo esercito una grave impresa contro Tiro: ogni testa è diventata calva e ogni spalla è piagata, ma il re e il suo esercito non hanno ricevuto da Tiro il compenso per l'impresa compiuta contro di essa.
19Perciò così dice il Signore Dio: Ecco, io consegno a Nabucodònosor re di Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le sue ricchezze, si impadronirà delle sue spoglie, lo saccheggerà; questa sarà la mercede per il suo esercito.
20Per l'impresa compiuta contro Tiro io gli consegno l'Egitto, poiché l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio.
21In quel giorno io farò spuntare un potente per la casa d'Israele e a te farò aprire la bocca in mezzo a loro: sapranno che io sono il Signore».
Chapter 30
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, predici dicendo: Dice il Signore Dio:
3Perché il giorno è vicino, vicino è il giorno del Signore, giorno di nubi sarà il giorno delle nazioni.
4La spada verrà sull'Egitto e ci sarà l'angoscia in Etiopia, quando cadranno in Egitto i trafitti, le sue ricchezze saranno asportate e le sue fondamenta disfatte.
5Etiopia, Put e Lud e stranieri d'ogni specie e Cub e i figli del paese dell'alleanza cadranno con loro di spada.
6Dice il Signore: Cadranno gli alleati dell'Egitto e sarà abbattuto l'orgoglio della sua forza: da Migdòl fino ad Assuan cadranno di spada. Parola del Signore Dio.
7Sarà un deserto fra terre devastate e le sue città fra città desolate.
8Sapranno che io sono il Signore quando darò fuoco all'Egitto e tutti i suoi sostenitori saranno schiacciati.
9In quel giorno partiranno da me messaggeri su navi a spargere il terrore in Etiopia che si crede sicura, e in essa vi sarà spavento nel giorno dell'Egitto, poiché ecco gia viene».
10Così dice il Signore Dio: «Farò cessare il tumultuare dell'Egitto per mezzo di Nabucodònosor re di Babilonia.
11Egli e il suo popolo, il più violento dei popoli, saranno inviati a devastare il paese e sguaineranno la loro spada contro l'Egitto e riempiranno il terreno di cadaveri.
12Farò seccare i fiumi e darò il paese in mano a genti barbare, devasterò il territorio e ciò che contiene, per mezzo di stranieri: io, il Signore, l'ho detto».
13Dice il Signore Dio: «Distruggerò gli idoli e farò sparire gli dei da Menfi. Non ci sarà più principe nel paese d'Egitto, vi spanderò il terrore,
14devasterò Patròs, darò fuoco a Tanis, farò giustizia su Tebe.
15Scatenerò l'ira su Sin, la roccaforte d'Egitto, sterminerò la moltitudine di Tebe.
16Metterò a fuoco l'Egitto: Sin si torcerà dal dolore, Tebe sarà squassata, Menfi sarà smantellata dai nemici in pieno giorno.
17I giovani di Eliòpoli e di Bubàste cadranno di spada e queste città andranno in schiavitù.
18In Tafni si oscurerà il giorno, quando vi spezzerò i gioghi imposti dall'Egitto e verrà meno in lei l'orgoglio della sua potenza; una nube la coprirà e le sue figlie saranno condotte schiave.
19Farò giustizia dell'Egitto e si saprà che io sono il Signore».
20Al settimo giorno del primo mese dell'undecimo anno, mi fu rivolta questa parola del Signore:
21«Figlio dell'uomo, ho spezzato il braccio del faraone re d'Egitto; egli non è stato curato con medicamenti né fasciato con bende per fargli riprender forza e maneggiare la spada».
22Perciò dice il Signore Dio: «Eccomi contro il faraone re d'Egitto: gli spezzerò il braccio ancora valido e gli farò cadere la spada di mano.
23Disperderò gli Egiziani fra le genti e li disperderò in altre regioni.
24Invece rafforzerò le braccia del re di Babilonia e nella sua mano porrò la mia spada: spezzerò le braccia del faraone che gemerà davanti a lui come geme uno ferito a morte.
25Fortificherò le braccia del re di Babilonia, mentre le braccia del faraone cadranno. Si saprà che io sono il Signore, quando porrò la mia spada nella mano del re di Babilonia ed egli la stenderà sulla terra d'Egitto.
26Disperderò gli Egiziani fra le genti e li disperderò in altre regioni: si saprà che io sono il Signore».
Chapter 31
1Il primo giorno del terzo mese dell'undecimo anno, mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, dì al faraone re d'Egitto e alla moltitudine dei suoi sudditi:
3Ecco, l'Assiria era un cedro del Libano, bello di rami e folto di fronde, alto di tronco; fra le nubi era la sua cima.
4Le acque lo avevano nutrito, l'abisso lo aveva fatto innalzare inviando i suoi fiumi attorno al suolo dov'era piantato e mandando i suoi ruscelli anche a tutti gli alberi dei campi.
5Per questo aveva superato in altezza tutti gli alberi dei campi: i suoi rami si erano moltiplicati, le sue fronde si erano distese per l'abbondanza delle acque, durante la sua crescita.
6Fra i suoi rami fecero il nido tutti gli uccelli del cielo, sotto le sue fronde partorirono tutte le bestie selvatiche, alla sua ombra sedettero tutte le grandi nazioni.
7Era bello nella sua altezza e nell'ampiezza dei suoi rami, poiché la sua radice era presso grandi acque.
8I cedri non l'uguagliavano nel giardino di Dio, i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde, i platani non erano neppure come uno dei suoi rami: nessun albero nel giardino di Dio lo pareggiava in magnificenza.
9Bello lo aveva fatto nella moltitudine dei suoi rami, perciò lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden nel giardino di Dio».
10Perciò dice il Signore Dio: «Poiché si era elevato in altezza e aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si era inorgoglito per la sua grandezza,
11io lo diedi in balìa di un principe di popoli; lo rigettai a causa della sua empietà.
12Popoli stranieri, fra i più barbari, lo tagliarono e lo distesero sui monti. Per ogni valle caddero i suoi rami e su ogni pendice della terra furono spezzate le sue fronde. Tutti i popoli del paese si allontanarono dalla sua ombra e lo abbandonarono.
13Sui suoi resti si posano tutti gli uccelli del cielo e fra i suoi rami ogni bestia selvatica,
14perché nessun albero irrigato dalle acque si esalti nella sua altezza ed elevi la cima fra le nubi, né per la propria altezza confidi in sé nessun albero che beve le acque. Poiché alla regione sotterranea, in mezzo ai figli dell'uomo, fra coloro che scendono nella fossa».
15Così dice il Signore Dio: «Quando scese negli inferi io feci far lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque si fermarono; per lui feci vestire il Libano a lutto e tutti gli alberi del campo si seccarono per lui.
16Al rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo feci scendere negli inferi con quelli che scendono nella fossa. Si consolarono nella regione sotterranea tutti gli alberi dell'Eden, la parte più scelta e più bella del Libano, tutti quelli abbeverati dalle acque.
17Anch'essi con lui erano scesi negli inferi fra i trafitti di spada, quelli che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e dimoravano alla sua ombra.
18A chi credi di essere simile per gloria e per grandezza fra gli alberi dell'Eden? Anche tu sarai precipitato insieme con gli alberi dell'Eden nella regione sotterranea; giacerai fra i non circoncisi insieme con i trafitti di spada. Tale sarà il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio.
Chapter 32
1Il primo giorno del dodicesimo mese dell'anno decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, intona un lamento sul faraone re d'Egitto dicendo: ma eri come un coccodrillo nelle acque, erompevi nei tuoi fiumi e agitavi le acque con le tue zampe, intorbidandone i corsi».
3Dice il Signore Dio: «Tenderò contro di te la mia rete con una grande assemblea di popoli e ti tireranno su con la mia rete.
4Ti getterò sulla terraferma e ti abbandonerò al suolo. Farò posare su di te tutti gli uccelli del cielo e sazierò di te tutte le bestie della terra.
5Spargerò per i monti la tua carne e riempirò le valli della tua carogna.
6Farò bere alla terra il tuo scolo, il tuo sangue, fino ai monti, e i burroni saranno pieni di te.
7Quando cadrai estinto, coprirò il cielo e oscurerò le sue stelle, velerò il sole di nubi e la luna non brillerà.
8Oscurerò tutti gli astri del cielo su di te e stenderò sulla tua terra le tenebre. Parola del Signore Dio.
9Sgomenterò il cuore di molti popoli, quando farò giungere la notizia della tua rovina alle genti, in regioni a te sconosciute.
10Per te farò stupire molti popoli e tremeranno i loro re a causa tua, quando sguainerò la spada davanti a loro. Ognuno tremerà ad ogni istante per la sua vita, nel giorno della tua rovina».
11Poiché dice il Signore Dio: «La spada del re di Babilonia ti raggiungerà.
12Abbatterò la tua moltitudine con la spada dei prodi, dei popoli più feroci; abbatteranno l'orgoglio dell'Egitto e tutta la sua moltitudine sarà sterminata.
13Farò perire tutto il suo bestiame sulle rive delle grandi acque, che non saranno più turbate da piede d'uomo, né unghia d'animale le intorbiderà.
14Allora farò ritornare tranquille le loro acque e farò scorrere i loro canali come olio. Parola del Signore Dio.
15Quando avrò fatto dell'Egitto una terra desolata, tutta priva di quanto contiene, quando avrò percosso tutti i suoi abitanti, allora si saprà che io sono il Signore.
16Questo è un lamento e lo si canterà. Lo canteranno le figlie delle genti, lo canteranno sull'Egitto e su tutta la sua moltitudine». Oracolo del Signore Dio.
17Ai quindici del primo mese, dell'anno decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore:
18«Figlio dell'uomo, intona un canto funebre sugli abitanti dell'Egitto. Falli scendere insieme con le figlie di nazioni potenti, nella regione sotterranea, con quelli che scendono nella fossa.
19Di chi tu sei più bello? Scendi e giaci con i non circoncisi.
20Cadranno fra gli uccisi di spada; la spada è gia consegnata. Colpite a morte l'Egitto e tutta la sua gente.
21I più potenti eroi si rivolgeranno a lui e ai suoi ausiliari e dagli inferi diranno: Vieni, giaci con i non circoncisi, con i trafitti di spada.
22Là è Assur e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro, uccisi, tutti trafitti di spada;
23poiché le loro sepolture sono poste nel fondo della fossa e la sua gente è intorno alla sua tomba: uccisi, tutti, trafitti di spada, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi.
24Là è Elam e tutto il suo esercito, intorno al suo sepolcro. Uccisi, tutti, trafitti di spada, scesi non circoncisi nella regione sotterranea, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi. Ora portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa.
25In mezzo ai trafitti posero il suo giaciglio e tutta la sua gente intorno al suo sepolcro, tutti non circoncisi, trafitti di spada; perché avevano sparso il terrore nella terra dei viventi, portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa; sono stati collocati in mezzo ai trafitti di spada.
26Là è Mesech, Tubal e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro: tutti non circoncisi, trafitti di spada, perché incutevano il terrore nella terra dei viventi.
27Non giaceranno al fianco degli eroi caduti da secoli, che scesero negli inferi con le armi di guerra, con le spade disposte sotto il loro capo e con gli scudi sulle loro ossa, perché tali eroi erano un terrore nella terra dei viventi.
28Così tu giacerai fra i non circoncisi e con i trafitti di spada.
29Là è Edom, i suoi re e tutti i suoi prìncipi che, nonostante il loro valore, sono posti con i trafitti di spada: giacciono con i non circoncisi e con quelli che scendono nella fossa.
30Là sono tutti i prìncipi del settentrione, tutti quelli di Sidòne, che scesero con i trafitti, nonostante il terrore sparso dalla loro potenza; giacciono i non circoncisi con i trafitti di spada e portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa.
31Il faraone li vedrà e si consolerà alla vista di tutta questa moltitudine; il faraone e tutto il suo esercito saranno trafitti di spada. Oracolo del Signore Dio.
32Perché aveva sparso il terrore nella terra dei viventi, ecco giace in mezzo ai non circoncisi, con i trafitti di spada, egli il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio.
Chapter 33
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo e dì loro: Se mando la spada contro un paese e il popolo di quella terra prende un uomo del suo territorio e lo pone quale sentinella,
3e questa, vedendo sopraggiungere la spada sul paese, suona la tromba e dà l'allarme al popolo:
4se colui che ben sente il suono della tromba non ci bada e la spada giunge e lo sorprende, egli dovrà a se stesso la propria rovina.
5Aveva udito il suono della tromba, ma non ci ha badato: sarà responsabile della sua rovina; se ci avesse badato, si sarebbe salvato.
6Se invece la sentinella vede giunger la spada e non suona la tromba e il popolo non è avvertito e la spada giunge e sorprende qualcuno, questi sarà sorpreso per la sua iniquità: ma della sua morte domanderò conto alla sentinella.
7O figlio dell'uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti; ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia.
8Se io dico all'empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l'empio dalla sua condotta, egli, l'empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te.
9Ma se tu avrai ammonito l'empio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità. Tu invece sarai salvo.
10Tu, figlio dell'uomo, annunzia agli Israeliti: Voi dite: I nostri delitti e i nostri peccati sono sopra di noi e in essi noi ci consumiamo! In che modo potremo vivere?
11Dì loro: Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa! Perché volete perire, o Israeliti?
12Figlio dell'uomo, dì ancora ai figli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la sua iniquità se desiste dall'iniquità, come il giusto non potrà vivere per la sua giustizia se pecca.
13Se io dico al giusto: Vivrai, ed egli, confidando sulla sua giustizia commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni buone sarà più ricordata e morirà nella malvagità che egli ha commesso.
14Se dico all'empio: Morirai, ed egli desiste dalla sua iniquità e compie ciò che è retto e giusto,
15rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato, osserva le leggi della vita, senza commettere il male, egli vivrà e non morirà;
16nessuno dei peccati che ha commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ciò che è retto e giusto e certamente vivrà.
17Eppure, i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del Signore non è retto. E' invece il loro modo di agire che non è retto!
18Se il giusto desiste dalla giustizia e fa il male, per questo certo morirà.
19Se l'empio desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e giusto, per questo vivrà.
20Voi andate dicendo: Non è retto il modo di agire del Signore. Giudicherò ciascuno di voi secondo il suo modo di agire, Israeliti».
21Il cinque del decimo mese dell'anno decimosecondo della nostra deportazione arrivò da me un fuggiasco da Gerusalemme per dirmi: La città è presa.
22La sera prima dell'arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì la bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto.
23Mi fu rivolta questa parola del Signore:
24«Figlio dell'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d'Israele, vanno dicendo: Abramo era uno solo ed ebbe in possesso il paese e noi siamo molti: a noi dunque è stato dato in possesso il paese!
25Perciò dirai loro: Così dice il Signore Dio: Voi mangiate la carne con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli, versate il sangue, e vorreste avere in possesso il paese?
26Voi vi appoggiate sulle vostre spade, compite cose nefande, ognuno di voi disonora la donna del suo prossimo e vorreste avere in possesso il paese?
27Annunzierai loro: Dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che stanno fra le rovine periranno di spada; darò in pasto alle belve quelli che sono per la campagna e quelli che sono nelle fortezze e dentro le caverne moriranno di peste.
28Ridurrò il paese ad una solitudine e a un deserto e l'orgoglio della sua forza cesserà. I monti d'Israele saranno devastati, non ci passerà più nessuno.
29Sapranno che io sono il Signore quando farò del loro paese una solitudine e un deserto, a causa di tutti gli abomini che hanno commessi.
30Figlio dell'uomo, i figli del tuo popolo parlano di te lungo le mura e sulle porte delle case e si dicono l'un l'altro: Andiamo a sentire qual è la parola che viene dal Signore.
31In folla vengono da te, si mettono a sedere davanti a te e ascoltano le tue parole, ma poi non le mettono in pratica, perché si compiacciono di parole, mentre il loro cuore va dietro al guadagno.
32Ecco, tu sei per loro come una canzone d'amore: bella è la voce e piacevole l'accompagnamento musicale. Essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica.
33Ma quando ciò avverrà ed ecco avviene, sapranno che c'è un profeta in mezzo a loro».
Chapter 34
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, predici e riferisci ai pastori: Dice il Signore Dio: Guai ai pastori d'Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge?
3Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge.
4Non avete reso la forza alle pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza.
5Per colpa del pastore si sono disperse e son preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate.
6Vanno errando tutte le mie pecore in tutto il paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura.
7Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore:
8Com'è vero ch'io vivo, - parla il Signore Dio - poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge -
9udite quindi, pastori, la parola del Signore:
10Dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto.
11Perché dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura.
12Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.
13Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in tutte le praterie della regione.
14Le condurrò in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti d'Israele; là riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui monti d'Israele.
15Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio.
16Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
17A te, mio gregge, dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.
18Non vi basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara, volete intorbidare con i piedi quella che resta.
19Le mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidato.
20Perciò dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora grassa e pecora magra.
21Poiché voi avete spinto con il fianco e con le spalle e cozzato con le corna le più deboli fino a cacciarle e disperderle,
22io salverò le mie pecore e non saranno più oggetto di preda: farò giustizia fra pecora e pecora.
23Susciterò per loro un pastore che le pascerà, Davide mio servo. Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore;
24io, il Signore, sarò il loro Dio e Davide mio servo sarà principe in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato.
25Stringerò con esse un'alleanza di pace e farò sparire dal paese le bestie nocive, cosicché potranno dimorare tranquille anche nel deserto e riposare nelle selve.
26Farò di loro e delle regioni attorno al mio colle una benedizione: manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di benedizione.
27Gli alberi del campo daranno i loro frutti e la terra i suoi prodotti; essi abiteranno in piena sicurezza nella loro terra. Sapranno che io sono il Signore, quando avrò spezzato le spranghe del loro giogo e li avrò liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano.
28Non saranno più preda delle genti, né li divoreranno le fiere selvatiche, ma saranno al sicuro e nessuno li spaventerà.
29Farò germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno più consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il disprezzo delle genti.
30Sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio e loro, la gente d'Israele, sono il mio popolo. Parola del Signore Dio.
31Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il vostro Dio». Oracolo del Signore Dio.
Chapter 35
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza contro di esso.
3Annunzierai: Dice il Signore Dio: anche su di te stenderò il mio braccio e farò di te una solitudine, un luogo desolato.
4Ridurrò le tue città in macerie, e tu diventerai un deserto; così saprai che io sono il Signore.
5Tu hai mantenuto un odio secolare contro gli Israeliti e li hai consegnati alla spada nel giorno della loro sventura, quando ho posto fine alla loro iniquità;
6per questo, com'è vero ch'io vivo - dice il Signore Dio - ti abbandonerò al sangue e il sangue ti perseguiterà; tu hai odiato il sangue e il sangue ti perseguiterà.
7Farò del monte Seir una solitudine e un deserto e vi eliminerò chiunque su di esso va e viene.
8Riempirò di cadaveri i tuoi monti; sulle tue alture, per le tue pendici, in tutte le tue valli cadranno i trafitti di spada.
9In solitudine perenne ti ridurrò e le tue città non saranno più abitate: saprete che io sono il Signore.
10Poiché hai detto: Questi due popoli, questi due territori saranno miei, noi li possiederemo, anche se là è il Signore.
11Per questo, com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io agirò secondo quell'ira e quel furore che tu hai dimostrato nell'odio contro di loro e mi rivelerò in mezzo a loro quando farò giustizia di te:
12saprai allora che io sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu hai proferiti contro i monti d'Israele: Sono deserti; son dati a noi perché vi pascoliamo.
13Contro di me avete fatto discorsi insolenti, contro di me avete moltiplicato le parole: ho udito tutto.
14Così dice il Signore Dio: Poiché tutto il paese ha gioito, farò di te una solitudine:
15poiché tu hai gioito per l'eredità della casa d'Israele che era devastata, così io tratterò te: sarai ridotto a una solitudine, o monte Seir, e tu Edom, tutto intero; si saprà che io sono il Signore».
Chapter 36
1«Ora, figlio dell'uomo, profetizza ai monti d'Israele e dì: Monti d'Israele, udite la parola del Signore.
2Così dice il Signore Dio: Poiché il nemico ha detto di voi: Ah! Ah! I colli eterni son diventati il nostro possesso,
3ebbene, profetizza e annunzia: Dice il Signore Dio: Poiché siete stati devastati e perseguitati dai vicini per renderci possesso delle altre nazioni e poiché siete stati fatti oggetto di maldicenza e d'insulto della gente,
4ebbene, monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio: Dice il Signore Dio ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli, alle rovine desolate e alle città deserte che furono preda e scherno dei popoli vicini:
5ebbene, così dice il Signore Dio: Sì, con gelosia ardente io parlo contro gli altri popoli e contro tutto Edom, che con la gioia del cuore, con il disprezzo dell'anima, hanno fatto del mio paese il loro possesso per saccheggiarlo.
6Per questo profetizza al paese d'Israele e annunzia ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli: Dice il Signore Dio: Ecco, io parlo con gelosia e con furore: Poiché voi avete portato l'obbrobrio delle genti,
7ebbene, dice il Signore Dio, io alzo la mano e giuro: anche le genti che vi stanno d'intorno subiranno il loro vituperio.
8E voi, monti d'Israele, mettete rami e producete frutti per il mio popolo d'Israele perché sta per tornare.
9Ecco infatti a voi, a voi io mi volgo; sarete ancora lavorati e sarete seminati.
10Moltiplicherò sopra di voi gli uomini, tutta la gente d'Israele, e le città saranno ripopolate e le rovine ricostruite.
11Moltiplicherò su di voi gli uomini e gli armenti e cresceranno e saranno fecondi: farò sì che siate popolati come prima e vi elargirò i miei benefici più che per il passato e saprete che io sono il Signore.
12Ricondurrò su di voi degli uomini, il mio popolo Israele: essi vi possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più dei loro figli.
13Così parla il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: Tu divori gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo,
14ebbene, tu non divorerai più gli uomini, non priverai più di figli la nazione. Oracolo del Signore Dio.
15Non ti farò più sentire gli insulti delle nazioni e non ti farò più subire lo scherno dei popoli; non priverai più di figli la tua gente». Parola del Signore Dio.
16Mi fu rivolta questa parola del Signore:
17«Figlio dell'uomo, la casa d'Israele, quando abitava il suo paese, lo rese impuro con la sua condotta e le sue azioni. Come l'impurità di una donna nel suo tempo è stata la loro condotta davanti a me.
18Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l'avevano contaminato.
19Li ho dispersi fra le genti e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.
20Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e disonorarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese.
21Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che gli Israeliti avevano disonorato fra le genti presso le quali sono andati.
22Annunzia alla casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, gente d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete disonorato fra le genti presso le quali siete andati.
23Santificherò il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
24Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo.
25Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli;
26vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
27Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi.
28Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio.
29Vi libererò da tutte le vostre impurità: chiamerò il grano e lo moltiplicherò e non vi manderò più la carestia.
30Moltiplicherò i frutti degli alberi e il prodotto dei campi, perché non soffriate più la vergogna della fame fra le genti.
31Vi ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre azioni che non erano buone e proverete disgusto di voi stessi per le vostre iniquità e le vostre nefandezze.
32Non per riguardo a voi, io agisco - dice il Signore Dio - sappiatelo bene. Vergognatevi e arrossite della vostra condotta, o Israeliti».
33Così dice il Signore Dio: «Quando vi avrò purificati da tutte le vostre iniquità, vi farò riabitare le vostre città e le vostre rovine saranno ricostruite.
34Quella terra desolata, che agli occhi di ogni viandante appariva un deserto, sarà ricoltivata
35e si dirà: La terra, che era desolata, è diventata ora come il giardino dell'Eden, le città rovinate, desolate e sconvolte, ora sono fortificate e abitate.
36I popoli che saranno rimasti attorno a voi sapranno che io, il Signore, ho ricostruito ciò che era distrutto e ricoltivato la terra che era un deserto. Io, il Signore, l'ho detto e lo farò».
37Dice il Signore Dio: «Permetterò ancora che la gente d'Israele mi preghi di intervenire in suo favore. Io moltiplicherò gli uomini come greggi,
38come greggi consacrati, come un gregge di Gerusalemme nelle sue solennità. Allora le città rovinate saran ripiene di greggi di uomini e sapranno che io sono il Signore».
Chapter 37
1La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa;
2mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite.
3Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai».
4Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore.
5Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete.
6Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore».
7Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente.
8Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro.
9Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano».
10Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
11Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti.
12Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele.
13Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio.
14Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.
15Mi fu rivolta questa parola del Signore:
16«Figlio dell'uomo, prendi un legno e scrivici sopra: Giuda e gli Israeliti uniti a lui, poi prendi un altro legno e scrivici sopra: Giuseppe, legno di Efraim e tutta la casa d'Israele unita a lui,
17e accostali l'uno all'altro in modo da fare un legno solo, che formino una cosa sola nella tua mano.
18Quando i figli del tuo popolo ti diranno: Ci vuoi spiegare che significa questo per te?,
19tu dirai loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è in mano a Efraim e le tribù d'Israele unite a lui, e lo metto sul legno di Giuda per farne un legno solo; diventeranno una cosa sola in mano mia.
20Tieni in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e
21dì loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese:
22farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno divisi in due regni.
23Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
24Il mio servo Davide sarà su di loro e non vi sarà che un unico pastore per tutti; seguiranno i miei comandamenti, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica.
25Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre.
26Farò con loro un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre.
27In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
28Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre».
Chapter 38
1Mi fu rivolta questa parola del Signore:
2«Figlio dell'uomo, volgiti verso Gog nel paese di Magòg, principe capo di Mesech e Tubal, e profetizza contro di lui. Annunzierai:
3Dice il Signore Dio: Eccomi contro di te Gog, principe capo di Mesech e Tubal,
4io ti aggirerò, ti metterò ganci alle mascelle e ti farò uscire con tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri tutti ben equipaggiati, truppa immensa con scudi grandi e piccoli, e tutti muniti di spada.
5La Persia, l'Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed elmi.
6Gomer e tutte le sue schiere, la gente di Togarmà, le estreme regioni del settentrione e tutte le loro forze, popoli numerosi sono con te.
7Stà pronto, fà i preparativi insieme con tutta la moltitudine che si è radunata intorno a te: sii a mia disposizione.
8Dopo molto tempo ti sarà dato l'ordine: sul finire degli anni tu andrai contro una nazione che è sfuggita alla spada, che in mezzo a molti popoli si è radunata sui monti d'Israele, rimasti lungamente deserti. Essa rimpatriò dalle genti e tutti abitano tranquilli.
9Tu vi salirai, vi giungerai come un uragano: sarai come un nembo che avvolge la terra, tu con tutte le tue schiere e con i popoli numerosi che sono con te.
10Dice il Signore Dio: In quel giorno ti verranno in mente dei pensieri e concepirai progetti malvagi.
11Tu dirai: Andrò contro una terra indifesa, assalirò genti tranquille che si tengono sicure, che abitano tutte in luoghi senza mura, che non hanno né sbarre né porte,
12per depredare, saccheggiare, metter la mano su rovine ora ripopolate e sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni, dedito agli armenti e ai propri affari, che abita al centro della terra.
13Saba, Dedan, i commercianti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti domanderanno: Vieni per saccheggiare? Hai radunato la tua gente per venir a depredare e portar via argento e oro, per rapire armenti e averi e per fare grosso bottino?
14Perciò predici, figlio dell'uomo, e annunzia a Gog: Così dice il Signore Dio: In quel giorno, quando il mio popolo Israele dimorerà del tutto sicuro, tu ti leverai,
15verrai dalla tua dimora, dagli estremi confini del settentrione, tu e i popoli numerosi che sono con te, tutti su cavalli, una turba grande, un esercito potente.
16Verrai contro il mio popolo Israele, come un nembo per coprire la terra. Sul finire dei giorni io ti manderò sulla mia terra perché le genti mi conoscano quando per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi.
17Così dice il Signore Dio: Non sei tu quegli di cui parlai nei tempi antichi per mezzo dei miei servi, i profeti d'Israele, i quali, in quei tempi e per molti anni, profetizzarono che io ti avrei mandato contro di loro?
18Ma, quando Gog giungerà nel paese d'Israele - parola del Signore Dio - divamperà la mia collera.
19Nella mia gelosia e nel mio furore ardente io vi dichiaro: In quel giorno ci sarà un gran terremoto nel paese di Israele:
20davanti a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli animali selvatici, tutti i rettili che strisciano sul terreno e ogni uomo che è sulla terra: i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo.
21Contro di lui, per tutti i monti d'Israele, chiamerò la spada. Parola del Signore Dio. La spada di ognuno di essi sarà contro il proprio fratello.
22Farò giustizia di lui con la peste e con il sangue: farò piovere su di lui e le sue schiere, sopra i popoli numerosi che sono con lui, torrenti di pioggia e grandine, fuoco e zolfo.
23Io mostrerò la mia potenza e la mia santità e mi rivelerò davanti a genti numerose e sapranno che io sono il Signore».
Chapter 39
1«E tu, figlio dell'uomo, profetizza contro Gog e annunzia: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Gog, principe capo di Mesech e di Tubal.
2Io ti sospingerò e ti condurrò e dagli estremi confini del settentrione ti farò salire e ti condurrò sui monti d'Israele.
3Spezzerò l'arco nella tua mano sinistra e farò cadere le frecce dalla tua mano destra.
4Tu cadrai sui monti d'Israele con tutte le tue schiere e i popoli che sono con te: ti ho destinato in pasto agli uccelli rapaci d'ogni specie e alle bestie selvatiche.
5Tu sarai abbattuto in aperta campagna, perché io l'ho detto. Oracolo del Signore Dio.
6Manderò un fuoco su Magòg e sopra quelli che abitano tranquilli le isole: sapranno che io sono il Signore.
7Farò conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo Israele, e non permetterò che il mio santo nome sia profanato; le genti sapranno che io sono il Signore, santo in Israele.
8Ecco, questo avviene e si compie - parola del Signore Dio -: è questo il giorno di cui ho parlato.
9Gli abitanti delle città d'Israele usciranno e per accendere il fuoco bruceranno armi, scudi grandi e piccoli e archi e frecce e mazze e giavellotti e con quelle alimenteranno il fuoco per sette anni.
10Non andranno a prendere la legna nei campi e neppure a tagliarla nei boschi perché faranno il fuoco con le armi: spoglieranno coloro che li avevano spogliati e deprederanno coloro che li avevano saccheggiati. Parola del Signore Dio.
11In quel giorno assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il passo ai viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si chiamerà Valle della moltitudine di Gog.
12La casa di Israele darà loro sepoltura per sette mesi per purificare il paese.
13Lì seppellirà tutto il popolo del paese e sarà per loro glorioso il giorno in cui manifesterò la mia gloria. Parola del Signore Dio.
14Saranno scelti uomini che percorreranno di continuo il paese per seppellire con l'aiuto dei viandanti quelli che son rimasti a fior di terra, per renderla pura; cominceranno le ricerche alla fine del settimo mese.
15Quando percorrendo il paese vedranno ossa umane, vi porranno un segnale, finché i becchini non le seppelliscano nella valle della moltitudine di Gog:
16Hamonà sarà chiamata la città. Così purificheranno il paese.
17A te, figlio dell'uomo, dice il Signore Dio: Annunzia agli uccelli d'ogni specie e a tutte le bestie selvatiche: Radunatevi, venite; raccoglietevi da ogni parte sul sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti d'Israele. Mangerete carne e berrete sangue;
18mangerete carne d'eroi, berrete sangue di prìncipi del paese: montoni, agnelli, capri e tori grassi di Basàn, tutti.
19Mangerete grasso a sazietà e berrete fino all'ebbrezza il sangue del sacrificio che preparo per voi.
20Alla mia tavola vi sazierete di cavalli e cavalieri, di eroi e di guerrieri d'ogni razza. Parola del Signore Dio.
21Fra le genti manifesterò la mia gloria e tutte le genti vedranno la giustizia che avrò fatta e la mano che avrò posta su di voi.
22La casa d'Israele da quel giorno in poi saprà che io, il Signore, sono il loro Dio.
23Le genti sapranno che la casa d'Israele per la sua iniquità era stata condotta in schiavitù, perché si era ribellata a me e io avevo nascosto loro il mio volto e li avevo dati in mano ai loro nemici, perché tutti cadessero di spada.
24Secondo le loro nefandezze e i loro peccati io li trattai e nascosi loro la faccia.
25Perciò così dice il Signore Dio: Ora io ristabilirò la sorte di Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d'Israele e sarò geloso del mio santo nome.
26Quando essi abiteranno nella loro terra tranquilli, senza che alcuno li spaventi, si vergogneranno di tutte le ribellioni che hanno commesse contro di me.
27Quando io li avrò ricondotti dalle genti e li avrò radunati dalle terre dei loro nemici e avrò mostrato in loro la mia santità, davanti a numerosi popoli,
28allora sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio, poiché dopo averli condotti in schiavitù fra le genti, li ho radunati nel loro paese e non ne ho lasciato fuori neppure uno.
29Allora non nasconderò più loro il mio volto, perché diffonderò il mio spirito sulla casa d'Israele». Parola del Signore Dio.
Chapter 40
1Al principio dell'anno venticinquesimo della nostra deportazione, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là.
2In visione divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose sopra un monte altissimo sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno.
3Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare.
4Quell'uomo mi disse: «Figlio dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fà attenzione a quanto io sto per mostrarti, perché tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu manifesti alla casa d'Israele quello che avrai visto».
5Ed ecco il tempio era tutto recinto da un muro. La canna per misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, d'un cubito e un palmo ciascuno. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e l'altezza una canna.
6Poi andò alla porta che guarda a oriente, salì i gradini e misurò la soglia della porta; era una canna di larghezza.
7Ogni stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da una stanza all'altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia del portico dal lato dell'atrio della porta stessa, verso l'interno, era di una canna.
8Misurò l'atrio della porta: era di otto cubiti;
9i pilastri di due cubiti. L'atrio della porta era verso l'interno.
10Le stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una stessa misura erano i pilastri da una parte e dall'altra.
11Misurò la larghezza dell'apertura del portico: era di dieci cubiti; l'ampiezza della porta era di tredici cubiti.
12Davanti alle stanze vi era un parapetto di un cubito, da un lato e dall'altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato.
13Misurò poi il portico dal tetto di una stanza al suo opposto; la larghezza era di venticinque cubiti; da un'apertura all'altra;
14i pilastri li calcolò alti sessanta cubiti, dai pilastri cominciava il cortile che circondava la porta.
15Dalla facciata della porta d'ingresso alla facciata dell'atrio della porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti.
16Le stanze e i pilastri avevano finestre con grate verso l'interno, intorno alla porta, come anche vi erano finestre intorno che davano sull'interno dell'atrio. Sui pilastri erano disegnate palme.
17Poi mi condusse nel cortile esterno e vidi delle stanze e un lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le stanze lungo il lastricato.
18Il lastricato si estendeva ai lati delle porte per una estensione uguale alla larghezza delle porte stesse: era il lastricato inferiore.
19Misurò lo spazio dalla facciata della porta inferiore da oriente a settentrione alla facciata della porta interna, erano cento cubiti.
20Poi misurò la lunghezza e la larghezza della porta che guarda a settentrione e conduce al cortile esterno.
21Le sue stanze, tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri, l'atrio avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
22Le finestre, l'atrio e le palme avevano le stesse dimensioni di quelle della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva per sette scalini: l'atrio era davanti.
23Di fronte al portico di settentrione vi era la porta, come di fronte a quello di oriente; misurò la distanza fra portico e portico: vi erano cento cubiti.
24Mi condusse poi verso mezzogiorno: ecco un portico rivolto a mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e l'atrio; avevano le stesse dimensioni.
25Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre uguali alle altre finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
26Vi si accedeva per sette gradini: il vestibolo stava verso l'interno. Sui pilastri, da una parte e dall'altra, vi erano ornamenti di palme.
27Il cortile interno aveva un portico verso mezzogiorno; egli misurò la distanza fra porta e porta in direzione del mezzogiorno; erano cento cubiti.
28Allora mi introdusse nell'atrio interno, per il portico meridionale, e misurò questo portico; aveva le stesse dimensioni.
29Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le medesime misure. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
30Intorno vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per cinque di larghezza.
31Il suo vestibolo era rivolto verso l'atrio esterno; sui pilastri c'erano ornamenti di palme; i gradini per i quali si accedeva erano otto.
32Poi mi condusse al portico dell'atrio interno che guarda a oriente e lo misurò: aveva le solite dimensioni.
33Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le stesse dimensioni. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
34Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno: sui pilastri, da una parte e dall'altra vi erano ornamenti di palme: i gradini per i quali si accedeva erano otto. Il portico settentrionale
35Poi mi condusse al portico settentrionale e lo misurò: aveva le solite dimensioni,
36come le stanze, i pilastri e l'atrio. Intorno vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
37Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno; sui pilastri, da una parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i gradini per cui vi si accedeva erano otto.
38C'era anche una stanza con la porta vicino ai pilastri dei portici; là venivano lavati gli olocausti.
39Nell'atrio del portico vi erano due tavole da una parte e due dall'altra, sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i sacrifici espiatori e di riparazione.
40Altre due tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra nel portico, e due tavole all'altro lato presso l'atrio del portico.
41Così a ciascun lato del portico c'erano quattro tavole da una parte e quattro tavole dall'altra: otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le vittime.
42C'erano poi altre quattro tavole di pietre squadrate, per gli olocausti, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse venivano deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli olocausti e gli altri sacrifici.
43Uncini d'un palmo erano attaccati all'interno tutt'intorno; sulle tavole si mettevano le carni delle offerte.
44Fuori del portico interno, nell'atrio interno, vi erano due stanze: quella accanto al portico settentrionale guardava a mezzogiorno, l'altra accanto al portico meridionale guardava a settentrione.
45Egli mi disse: «La stanza che guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del tempio,
46mentre la stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti che hanno cura dell'altare: sono essi i figli di Zadòk che, tra i figli di Levi, si avvicinano al Signore per il suo servizio».
47Misurò quindi l'atrio: era un quadrato di cento cubiti di larghezza per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al tempio.
48Mi condusse poi nell'atrio del tempio e ne misurò i pilastri: erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra; la larghezza del portico: tre cubiti da una parte e tre cubiti dall'altra.
49La lunghezza del vestibolo era di venti cubiti e la larghezza di dodici cubiti. Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto ai pilastri c'erano due colonne, una da una parte e una dall'altra.
Chapter 41
1M'introdusse poi nel santuario e misurò i pilastri: erano larghi sei cubiti da una parte e sei cubiti dall'altra.
2La porta era larga dieci cubiti e i lati della porta cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra. Misurò quindi il santuario: era lungo quaranta cubiti e largo venti.
3Andò poi nell'interno e misurò i pilastri della porta, due cubiti, e la porta, sei cubiti; la larghezza della porta, sette cubiti.
4Ne misurò ancora la lunghezza, venti cubiti e la larghezza, davanti al santuario, venti cubiti, poi mi disse: «Questo è il Santo dei santi».
5Misurò poi il muro del tempio, sei cubiti; poi la larghezza dell'edificio laterale, quattro cubiti, intorno al tempio.
6Le celle laterali erano una sull'altra, trenta per tre piani. Per le celle all'intorno, c'erano, nel muro del tempio, rientranze in modo che fossero collegate fra di loro, ma non collegate al muro del tempio.
7Salendo da un piano all'altro l'ampiezza delle celle aumentava, perciò la costruzione era più larga verso l'alto. Dal piano inferiore si poteva salire al piano di mezzo e da questo a quello più alto.
8Io vidi intorno al tempio una elevazione. I fondamenti dell'edificio laterale erano di una canna intera di sei cubiti.
9La larghezza del muro esterno dell'edificio laterale era di cinque cubiti, come quella dello spazio rimanente. Fra l'edificio laterale del tempio
10e le stanze c'era una larghezza di venti cubiti intorno al tempio.
11Le porte dell'edificio laterale rimanevano sullo spazio libero; una porta dava a settentrione e una a mezzogiorno. Lo spazio libero era cinque cubiti tutt'intorno.
12La costruzione che era di fronte allo spazio libero sul lato d'occidente, aveva settanta cubiti di larghezza; il muro della costruzione era tutt'intorno dello spessore di cinque cubiti; la sua lunghezza di novanta cubiti.
13Poi misurò il tempio: lunghezza cento cubiti; lo spazio libero, edificio e sue mura, anch'essi cento cubiti.
14La larghezza della facciata del tempio con lo spazio libero, cento cubiti.
15Misurò ancora la larghezza dell'edificio di fronte allo spazio libero nella parte retrostante, con le gallerie di qua e di là: era cento cubiti. L'interno del santuario, il suo vestibolo,
16gli stipiti, le finestre a grate e le gallerie attorno a tutti e tre, a cominciare dalla soglia, erano rivestiti di tavole di legno, tutt'intorno, dal pavimento fino alle finestre, che erano velate.
17Dalla porta, dentro e fuori del tempio e su tutte le pareti interne ed esterne erano dipinti
18cherubini e palme. Fra cherubino e cherubino c'era una palma; ogni cherubino aveva due aspetti:
19aspetto d'uomo verso una palma e aspetto di leone verso l'altra palma, effigiati intorno a tutto il tempio.
20Da terra fino sopra la porta erano disposti cherubini e palme sulle pareti del santuario.
21Gli stipiti del santuario erano quadrangolari. Davanti al Santo dei santi c'era come
22un altare di legno, alto tre cubiti, due cubiti di lunghezza e due di larghezza. Gli angoli, la base e i lati erano di legno. Mi disse: «Questa è la tavola che sta davanti al Signore».
23Il santuario e il Santo dei santi avevano due porte ciascuno.
24Ogni porta aveva due battenti e ogni battente si ripiegava in due pezzi: due per un battente e due per l'altro.
25Sulle porte erano dipinti cherubini e palme come sulle pareti: un portale di legno era sulla facciata dell'atrio all'esterno.
26Finestre e grate e palme erano da tutt'e due le parti, ai lati del vestibolo, alle celle annesse al tempio e agli architravi.
Chapter 42
1Allora mi fece uscire nell'atrio esterno dal lato settentrionale e mi condusse all'appartamento che sta di fronte allo spazio libero prospiciente l'edificio verso settentrione.
2Nella facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza.
3Di fronte ai venti cubiti dell'atrio interno e di fronte al lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro porticato a tre piani;
4davanti alle stanze c'era un corridoio di dieci cubiti di larghezza per cento di lunghezza: le porte delle stanze guardavano a settentrione.
5Le stanze superiori erano più strette delle inferiori e intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio.
6Erano a tre piani, ma non avevano colonne come quelle degli altri, e perciò le stanze superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori.
7Il muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del corridoio esterno, aveva, davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti.
8Infatti la lunghezza delle stanze dell'atrio esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal lato del tempio era di cento cubiti.
9In basso le stanze avevano l'ingresso rivolto verso oriente, entrando dall'atrio esterno, sulla larghezza del muro dell'atrio.
10A mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e alla muraglia di cinta, c'erano stanze
11e, davanti ad esse, un passaggio simile a quello delle stanze poste a settentrione: la lunghezza e la larghezza erano uguali a quelle, come anche le varie uscite e le loro disposizioni; come le porte di quelle,
12così erano le porte delle stanze che davano a mezzogiorno; una porta era al principio dell'ambulacro, lungo il muro corrispondente, a oriente di chi entra.
13Egli mi disse: «Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo.
14Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo verso l'atrio esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al luogo destinato al popolo».
15Terminato ch'egli ebbe di misurare l'interno del tempio mi condusse fuori per la porta che guarda a oriente, e misurò la cinta intorno.
16Misurò il lato orientale con la canna per misurare: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno.
17Misurò il lato settentrionale: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno.
18Misurò il lato meridionale: era cinquecento canne, con la canna da misura.
19Si volse al lato occidentale: misurò cinquecento canne con la canna da misura.
20Da quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il luogo sacro da quello profano.
Chapter 43
1Mi condusse allora verso la porta che guarda a oriente
2ed ecco che la gloria del Dio d'Israele giungeva dalla via orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la terra risplendeva della sua gloria.
3La visione che io vidi era simile a quella che avevo vista quando andai per distruggere la città e simile a quella che avevo vista presso il canale Chebàr. Io caddi con la faccia a terra.
4La gloria del Signore entrò nel tempio per la porta che guarda a oriente.
5Lo spirito mi prese e mi condusse nell'atrio interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio.
6Mentre quell'uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il tempio mi parlava
7e mi diceva: «Figlio dell'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo agli Israeliti, per sempre. E la casa d'Israele, il popolo e i suoi re, non profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro stele,
8collocando la loro soglia accanto alla mia soglia e i loro stipiti accanto ai miei stipiti, così che fra me e loro vi era solo il muro, hanno profanato il mio santo nome con tutti gli abomini che hanno commessi, perciò li ho distrutti con ira.
9Ma d'ora in poi essi allontaneranno da me le loro prostituzioni e i cadaveri dei loro re e io abiterò in mezzo a loro per sempre.
10Tu, figlio dell'uomo, descrivi questo tempio alla casa d'Israele, perché arrossiscano delle loro iniquità; ne misurino la pianta
11e, se si vergogneranno di quanto hanno fatto, manifesta loro la forma di questo tempio, la sua disposizione, le sue uscite, i suoi ingressi, tutti i suoi aspetti, tutti i suoi regolamenti, tutte le sue forme e tutte le sue leggi: mettili per iscritto davanti ai loro occhi, perché osservino tutte queste norme e tutti questi regolamenti e li mettano in pratica.
12Questa è la legge del tempio: alla sommità del monte, tutto il territorio che lo circonda è santissimo; ecco, questa è la legge del tempio.
13Queste sono le misure dell'altare in cubiti, di un cubito e un palmo ciascuno. La base era di un cubito di altezza per un cubito di larghezza: il suo bordo intorno era un palmo. Tale lo zoccolo dell'altare.
14Dalla base che posava a terra fino alla piattaforma inferiore vi erano due cubiti di altezza e un cubito di larghezza: dalla piattaforma piccola alla piattaforma più grande vi erano quattro cubiti di altezza e un cubito di larghezza.
15Il focolare era di quattro cubiti e sul focolare vi erano quattro corni.
16Il focolare era dodici cubiti di lunghezza per dodici di larghezza, cioè quadrato.
17La piattaforma superiore era un quadrato di quattordici cubiti di lunghezza per quattordici cubiti di larghezza, con un orlo intorno di mezzo cubito, e la base, intorno, di un cubito: i suoi gradini guardavano a oriente.
18Egli mi parlò: «Figlio dell'uomo, dice il Signore Dio: Queste sono le leggi dell'altare, quando verrà costruito per offrirvi sopra il sangue.
19Ai sacerdoti leviti della stirpe di Zadòk, che si avvicineranno a me per servirmi, tu darai - parola del Signore Dio - un giovenco per l'espiazione.
20Prenderai di quel sangue e lo spanderai sui quattro corni dell'altare, sui quattro angoli della piattaforma e intorno all'orlo. Così lo purificherai e ne farai l'espiazione.
21Prenderai poi il giovenco del sacrificio espiatorio e lo brucerai in un luogo appartato del tempio, fuori del santuario.
22Il secondo giorno offrirai, per il peccato, un capro senza difetto e farai la purificazione dell'altare come hai fatto con il giovenco.
23Terminato il rito della purificazione, offrirai un giovenco senza difetti e un montone del gregge senza difetti.
24Tu li presenterai al Signore e i sacerdoti getteranno il sale su di loro, poi li offriranno in olocausto al Signore.
25Per sette giorni sacrificherai per il peccato un capro al giorno e verrà offerto anche un giovenco e un montone del gregge senza difetti.
26Per sette giorni si farà l'espiazione dell'altare e lo si purificherà e consacrerà.
27Finiti questi giorni, dall'ottavo in poi, i sacerdoti immoleranno sopra l'altare i vostri olocausti, i vostri sacrifici di comunione e io vi sarò propizio». Oracolo del Signore Dio.
Chapter 44
1Mi condusse poi alla porta esterna del santuario dalla parte di oriente; essa era chiusa.
2Mi disse: «Questa porta rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno vi passerà, perché c'è passato il Signore, Dio d'Israele. Perciò resterà chiusa.
3Ma il principe, il principe siederà in essa per cibarsi davanti al Signore; entrerà dal vestibolo della porta e di lì uscirà».
4Poi mi condusse per la porta settentrionale, davanti al tempio. Guardai ed ecco la gloria del Signore riempiva il tempio. Caddi con la faccia a terra
5e il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, stà attento, osserva bene e ascolta quanto io ti dirò sulle prescrizioni riguardo al tempio e su tutte le sue leggi; stà attento a come si entra nel tempio da tutti gli accessi del santuario.
6Riferirai a quei ribelli, alla gente d'Israele: Così dice il Signore Dio: Troppi sono stati per voi gli abomini, o Israeliti!
7Avete introdotto figli stranieri, non circoncisi di cuore e non circoncisi di carne, perché stessero nel mio santuario e profanassero il mio tempio, mentre mi offrivate il mio cibo, il grasso e il sangue, rompendo così la mia alleanza con tutti i vostri abomini.
8Non vi siete presi voi la cura delle mie cose sante ma avete affidato loro, al vostro posto, la custodia del mio santuario.
9Così dice il Signore Dio: Nessuno straniero, non circonciso di cuore, non circonciso nella carne, entrerà nel mio santuario, nessuno di tutti gli stranieri che sono in mezzo agli Israeliti.
10Anche i leviti, che si sono allontanati da me nel traviamento d'Israele e hanno seguito i loro idoli, sconteranno la propria iniquità;
11serviranno nel mio santuario come guardie delle porte del tempio e come servi del tempio; sgozzeranno gli olocausti e le vittime del popolo e staranno davanti ad esso pronti al suo servizio.
12Poiché l'hanno servito davanti ai suoi idoli e sono stati per la gente d'Israele occasione di peccato, perciò io ho alzato la mano su di loro - parola del Signore Dio - ed essi sconteranno la loro iniquità.
13Non si avvicineranno più a me per servirmi come sacerdoti e toccare tutte le mie cose sante e santissime, ma sconteranno la vergogna degli abomini che hanno compiuti.
14Affido loro la custodia del tempio e ogni suo servizio e qualunque cosa da compiere in esso.
15I sacerdoti leviti figli di Zadòk, che hanno osservato le prescrizioni del mio santuario quando gli Israeliti si erano allontanati da me, si avvicineranno a me per servirmi e staranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue. Parola del Signore Dio.
16Essi entreranno nel mio santuario e si avvicineranno alla mia tavola per servirmi e custodiranno le mie prescrizioni.
17Quando entreranno dalle porte dell'atrio interno, indosseranno vesti di lino; non porteranno alcun indumento di lana, quando essi eserciteranno il ministero alle porte dell'atrio interno e nel tempio.
18Porteranno in capo turbanti di lino e avranno mutande ai fianchi: non si cingeranno di quanto provochi il sudore.
19Quando usciranno nell'atrio esterno verso il popolo, si toglieranno le vesti con le quali hanno ufficiato e le deporranno nelle stanze del santuario: indosseranno altre vesti per non comunicare con esse la consacrazione al popolo.
20Non si raderanno il capo, né si lasceranno crescere la chioma, ma avranno i capelli normalmente tagliati.
21Nessun sacerdote berrà vino quando dovrà entrare nell'atrio interno.
22Non prenderanno in sposa una vedova, né una ripudiata, ma solo una vergine della stirpe d'Israele: potranno sposare però una vedova, se è la vedova di un sacerdote.
23Indicheranno al mio popolo ciò che è santo e ciò che è profano e gli insegneranno ciò che è mondo e ciò che è immondo.
24Nelle liti essi saranno i giudici e decideranno secondo le mie leggi. In tutte le mie feste osserveranno le mie leggi e i miei statuti e santificheranno i miei sabati.
25Nessuno di essi si avvicinerà a un cadavere per non rendersi immondo, ma potrà rendersi immondo per il padre, la madre, un figlio, una figlia, un fratello o per una sorella non maritata:
26dopo essersi purificato, gli si conteranno sette giorni
27e quando egli rientrerà nel luogo santo, nell'atrio interno per servire nel santuario, offrirà il suo sacrificio espiatorio. Parola del Signore Dio.
28Essi non avranno alcuna eredità. Io sarò la loro eredità: non sarà dato loro alcun possesso in Israele; io sono il loro possesso.
29Saranno loro cibo le oblazioni, i sacrifici espiatori, i sacrifici di riparazione; apparterrà loro quanto è stato votato allo sterminio in Israele.
30La parte migliore di tutte le vostre primizie e ogni specie di offerta apparterranno ai sacerdoti: così darete al sacerdote le primizie dei vostri macinati, per far posare la benedizione sulla vostra casa.
31I sacerdoti non mangeranno la carne di alcun animale morto di morte naturale o sbranato, di uccelli o di altri animali».
Chapter 45
1«Quando voi spartirete a sorte la regione, in eredità, preleverete dal territorio, in offerta al Signore, una porzione sacra, lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila: essa sarà santa per tutta la sua estensione.
2Di essa sarà per il santuario un quadrato di cinquecento cubiti per cinquecento, con una zona libera all'intorno di cinquanta cubiti.
3In quella superficie misurerai un tratto di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza, dove sarà il santuario, il Santo dei santi.
4Esso sarà la parte sacra del paese, sarà per i sacerdoti ministri del santuario, che si avvicinano per servire il Signore: questo luogo servirà per le loro case e come luogo sacro per il santuario.
5Uno spazio di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza sarà il possesso dei leviti che servono nel tempio, con città dove abitare.
6Come possesso poi delle città assegnerete un tratto di cinquemila cubiti di larghezza per venticinquemila di lunghezza, parallelo alla parte assegnata al santuario: apparterrà a tutta la gente d'Israele.
7Al principe sarà assegnato un possesso di qua e di là della parte sacra e del territorio dalle città, al fianco della parte sacra e al fianco del territorio della città, a occidente fino all'estremità occidentale e a oriente sino al confine orientale, per una lunghezza uguale a ognuna delle parti, dal confine occidentale sino a quello orientale.
8Questa sarà la sua terra, il suo possesso in Israele e così i miei prìncipi non opprimeranno il mio popolo, ma lasceranno la terra alla gente d'Israele, alle sue tribù».
9Dice il Signore Dio: «Basta, prìncipi d'Israele, basta con le violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia; eliminate le vostre estorsioni dal mio popolo. Parola del Signore Dio.
10Abbiate bilance giuste, efa giusta, bat giusto.
11L'efa e il bat saranno della medesima misura così che il bat e l'efa contengano un decimo del comer, la loro misura sarà in relazione al comer.
12Il siclo sarà di venti ghere: venti sicli, venticinque sicli e quindici sicli saranno la vostra mina.
13Questa sarà l'offerta che voi preleverete: un sesto di efa per ogni comer di frumento e un sesto di efa per ogni comer di orzo.
14Norma per l'olio - che si misura con il bat - è un decimo del bat per ogni kor. Dieci bat corrispondono ad un comer, perché dieci bat formano un comer.
15Dal gregge, una pecora ogni duecento, dai prati fertili d'Israele. Questa sarà data per le oblazioni, per gli olocausti, per i sacrifici di comunione, in espiazione per loro. Parola del Signore Dio.
16Tutta la popolazione del paese sarà tenuta a questa offerta verso il principe d'Israele.
17A carico del principe saranno gli olocausti, le oblazioni e le libazioni nelle solennità, nei noviluni e nei sabati, in tutte le feste della gente d'Israele. Egli provvederà per il sacrificio espiatorio, l'oblazione, l'olocausto e il sacrificio di comunione per l'espiazione della gente d'Israele».
18Dice il Signore Dio: «Il primo giorno del primo mese, prenderai un giovenco senza difetti e purificherai il santuario.
19Il sacerdote prenderà il sangue della vittima per il peccato e lo metterà sugli stipiti del tempio e sui quattro angoli dello zoccolo dell'altare e sugli stipiti delle porte dell'atrio interno.
20Lo stesso farà il sette del mese per chi abbia peccato per errore o per ignoranza: così purificherete il tempio.
21Il quattordici del primo mese sarà per voi la pasqua, festa d'una settimana di giorni: mangeranno pane azzimo.
22In quel giorno il principe offrirà, per sé e per tutto il popolo del paese, un giovenco per il peccato;
23nei sette giorni della festa offrirà in olocausto al Signore sette giovenchi e sette montoni, senza difetti, in ognuno dei sette giorni, e un capro in sacrificio per il peccato, ogni giorno.
24In oblazione offrirà un'efa per giovenco e un'efa per montone, con un hin di olio per ogni efa.
25Il quindici del settimo mese farà per la festa come in quei sette giorni, per i sacrifici espiatori, per gli olocausti, le oblazioni e l'olio».
Chapter 46
1Dice il Signore Dio: «Il portico dell'atrio interno che guarda a oriente rimarrà chiuso nei sei giorni di lavoro; sarà aperto il sabato e nei giorni del novilunio.
2Il principe entrerà dal di fuori passando dal vestibolo del portico esterno e si fermerà presso lo stipite del portico, mentre i sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo sacrificio di comunione. Egli si prostrerà sulla soglia del portico, poi uscirà e il portico non sarà chiuso fino al tramonto.
3Il popolo del paese si prostrerà nei sabati e nei giorni del novilunio all'ingresso del portico, davanti al Signore.
4L'olocausto che il principe offrirà al Signore nel giorno di sabato sarà di sei agnelli e un montone senza difetti;
5come oblazione offrirà un'efa per il montone, per gli agnelli quell'offerta che potrà dare; di olio un hin per ogni efa.
6Nel giorno del novilunio offrirà in olocausto un giovenco senza difetti, sei agnelli e un montone senza difetti;
7in oblazione, un'efa per il giovenco e un'efa per il montone e per gli agnelli quanto potrà dare; d'olio, un hin per ogni efa.
8Quando il principe entrerà, dovrà entrare passando per l'atrio del portico e da esso uscirà.
9Quando verrà il popolo del paese davanti al Signore nelle solennità, coloro che saranno entrati dalla porta di settentrione per adorare, usciranno dal portico di mezzogiorno; quelli che saranno entrati dal portico di mezzogiorno usciranno dal portico di settentrione. Nessuno uscirà dal portico da cui è entrato ma uscirà da quello opposto.
10Il principe sarà in mezzo a loro; entrerà come entrano loro e uscirà come escono loro.
11Nelle feste e nelle solennità l'oblazione sarà di un'efa per il giovenco e di un'efa per il montone; per gli agnelli quello che potrà dare; l'olio sarà di un hin per ogni efa.
12Quando il principe vorrà offrire volontariamente al Signore un olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà aperto il portico che guarda ad oriente e offrirà l'olocausto e il sacrificio di comunione come li offre nei giorni di sabato; poi uscirà e il portico verrà chiuso appena sarà uscito.
13Ogni giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un anno, senza difetti; l'offrirai ogni mattina.
14Su di esso farai ogni mattina un'oblazione di un sesto di efa; di olio offrirai un terzo di hin per intridere il fior di farina: è un'oblazione al Signore, la legge dell'olocausto quotidiano.
15Si offrirà dunque l'agnello, l'oblazione e l'olio, ogni mattina: è l'olocausto quotidiano».
16Dice il Signore Dio: «Se il principe darà in dono ad uno dei suoi figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi figli come eredità.
17Se invece egli farà sulla sua eredità un dono a uno dei suoi servi, il dono apparterrà al servo fino all'anno dell'affrancamento, poi ritornerà al principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli.
18Il principe non prenderà niente dell'eredità del popolo, privandolo, con esazioni, del suo possesso; egli lascerà in eredità ai suoi figli parte di quanto possiede, perché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso».
19Poi egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco del portico, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti, dalla parte di settentrione: ed ecco alla estremità di occidente un posto riservato.
20Mi disse: «Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei sacrifici di riparazione e di espiazione e dove cuoceranno le oblazioni, senza portarle fuori nell'atrio esterno e correre il rischio di comunicare la consacrazione al popolo».
21Mi condusse nell'atrio esterno e mi fece passare presso i quattro angoli dell'atrio e a ciascun angolo dell'atrio vi era un cortile;
22quindi ai quattro angoli dell'atrio vi erano quattro piccoli cortili lunghi quaranta cubiti e larghi trenta, tutti d'una stessa misura.
23Un muro girava intorno a tutt'e quattro e dei fornelli erano costruiti in basso intorno al muro.
24Egli mi disse: «Queste sono le cucine dove i servi del tempio cuoceranno i sacrifici del popolo».
Chapter 47
1Mi condusse poi all'ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare.
2Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro.
3Quell'uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia.
4Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi.
5Ne misurò altri mille: era un fiume che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute, erano acque navigabili, un fiume da non potersi passare a guado.
6Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?». Poi mi fece ritornare sulla sponda del fiume;
7voltandomi, vidi che sulla sponda del fiume vi era un grandissima quantità di alberi da una parte e dall'altra.
8Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque.
9Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.
10Sulle sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mar Mediterraneo.
11Però le sue paludi e le sue lagune non saranno risanate: saranno abbandonate al sale.
12Lungo il fiume, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».
13Dice il Signore Dio: «Questi saranno i confini della terra che spartirete fra le dodici tribù d'Israele, dando a Giuseppe due parti.
14Ognuno di voi possederà come l'altro la parte di territorio che io alzando la mano ho giurato di dare ai vostri padri: questa terra sarà in vostra eredità.
15Ecco dunque quali saranno i confini del paese. A settentrione, dal Mar Mediterraneo lungo la via di Chetlòn fino a Zedàd;
16il territorio di Amat, Berotà, Sibràim, che è fra il territorio di Damasco e quello di Amat, Cazer-Ticòn, che è sulla frontiera di Hauràn.
17Quindi la frontiera si estenderà dal mare fino a Cazer-Enòn, con il territorio di Damasco e quello di Amat a settentrione. Questo il lato settentrionale.
18A oriente, fra l'Hauràn, Damasco e Gàlaad e il paese d'Israele, sarà di confine il Giordano, fino al mare orientale, e verso Tamàr. Questo il lato orientale.
19A mezzogiorno, da Tamàr fino alle acque di Meriba-Kadès, fino al torrente verso il Mar Mediterraneo. Questo il lato meridionale verso il Negheb.
20A occidente, il Mar Mediterraneo, dal confine sino davanti all'ingresso di Amat. Questo il lato occidentale.
21Vi spartirete questo territorio secondo le tribù d'Israele.
22Lo dividerete in eredità fra voi e i forestieri che abitano con voi, i quali hanno generato figli in mezzo a voi; questi saranno per voi come indigeni fra gli Israeliti e tireranno a sorte con voi la loro parte in mezzo alle tribù d'Israele.
23Nella tribù in cui lo straniero è stabilito, là gli darete la sua parte». Parola del Signore Dio.
Chapter 48
1Questi sono i nomi delle tribù: dal confine settentrionale, lungo la via di Chetlòn che conduce ad Amat, fino a Cazer-Enòn, con a settentrione la frontiera di Damasco e lungo il confine di Amat, dal lato d'oriente fino al mare, sarà assegnata a Dan una parte.
2Sulla frontiera di Dan, dal limite orientale al limite occidentale: Aser, una parte.
3Sulla frontiera di Aser, dal limite orientale fino al limite occidentale: Nèftali, una parte.
4Sulla frontiera di Nèftali, dal limite orientale fino al limite occidentale: Manàsse, una parte.
5Sulla frontiera di Manàsse, dal limite orientale fino al limite occidentale: Efraim, una parte.
6Sulla frontiera di Efraim, dal limite orientale fino al limite occidentale: Ruben, una parte.
7Sulla frontiera di Ruben, dal limite orientale fino al limite occidentale: Giuda, una parte.
8Sulla frontiera di Giuda, dal limite orientale fino al limite occidentale, starà la porzione che preleverete, larga venticinquemila cubiti e lunga come una delle parti dal limite orientale fino al limite occidentale: in mezzo sorgerà il santuario.
9La parte che voi preleverete per il Signore avrà venticinquemila cubiti di lunghezza per ventimila di larghezza.
10Ai sacerdoti apparterrà la parte sacra del territorio, venticinquemila cubiti a settentrione e diecimila di larghezza a ponente, diecimila cubiti di larghezza a oriente e venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In mezzo sorgerà il santuario del Signore.
11Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai figli di Zadòk, che furono fedeli alla mia osservanza e non si traviarono nel traviamento degli Israeliti come traviarono i leviti.
12Sarà per loro come una parte sacra prelevata sulla parte consacrata del paese, cosa santissima, a fianco del territorio assegnato ai leviti.
13I leviti, lungo il territorio dei sacerdoti, avranno venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza: tutta la lunghezza sarà di venticinquemila cubiti e tutta la larghezza di diecimila.
14Essi non ne potranno vendere né permutare, né potrà essere alienata questa parte migliore del paese, perché è sacra al Signore.
15I cinquemila cubiti di lunghezza che restano sui venticinquemila, saranno terreno profano per la città, per abitazioni e dintorni; in mezzo sorgerà la città.
16Le sue misure saranno le seguenti: il lato settentrionale avrà quattromilacinquecento cubiti; il lato meridionale, quattromilacinquecento cubiti; il lato orientale quattromilacinquecento cubiti e il lato occidentale quattromilacinquecento cubiti.
17I dintorni della città saranno duecentocinquanta cubiti a settentrione, duecentocinquanta a mezzogiorno, duecentocinquanta a oriente e duecentocinquanta a ponente.
18Rimarrà accanto alla parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a oriente e diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per coloro che prestan servizio nella città,
19i quali saranno presi da tutte le tribù d'Israele.
20Tutta la zona sarà di venticinquemila cubiti per venticinquemila. Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona sacra.
21Il resto, da una parte e dall'altra della zona sacra e del possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti della zona sacra a oriente, verso il confine orientale, e a ponente, su un fronte di venticinquemila cubiti verso il confine occidentale, parallelamente alle parti, sarà per il principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno in mezzo,
22fra il possesso dei leviti e il possesso della città, e fra ciò che spetta al principe; quel che si trova tra la frontiera di Giuda e quella di Beniamino sarà del principe.
23Per le altre tribù, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Beniamino, una parte.
24Al lato del territorio di Beniamino, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Simeone, una parte.
25Al lato del territorio di Simeone, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Issacar, una parte.
26Al lato del territorio di Issacar, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Zàbulon, una parte.
27Al lato del territorio di Zàbulon, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Gad, una parte.
28Al lato del territorio di Gad, dalla frontiera meridionale verso mezzogiorno, la frontiera andrà da Tamàr alle acque di Meriba-Kadès e al torrente che va al Mar Mediterraneo.
29Questo è il territorio che voi dividerete a sorte in eredità alle tribù d'Israele e queste le loro parti, dice il Signore Dio.
30Queste saranno le uscite della città: sul lato settentrionale: quattromilacinquecento cubiti.
31Le porte della città porteranno i nomi delle tribù d'Israele. Tre porte a settentrione: la porta di Ruben, una; la porta di Giuda, una; la porta di Levi, una.
32Sul lato orientale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la porta di Dan, una.
33Sul lato meridionale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Simeone, una; la porta di Issacar, una; la porta di Zàbulon, una.
34Sul lato occidentale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di Nèftali, una.
35Perimetro totale: diciottomila cubiti. La città si chiamerà da quel giorno in poi: Là è il Signore.
Daniel
Chapter 1
1L'anno terzo del regno di Ioiakìm re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia marciò su Gerusalemme e la cinse d'assedio.
2Il Signore mise Ioiakìm re di Giuda nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò in Sennaàr e depositò gli arredi nel tesoro del tempio del suo dio.
3Il re ordinò ad Asfenàz, capo dei suoi funzionari di corte, di condurgli giovani israeliti di stirpe reale o di famiglia nobile,
4senza difetti, di bell'aspetto, dotati di ogni scienza, educati, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, per essere istruiti nella scrittura e nella lingua dei Caldei.
5Il re assegnò loro una razione giornaliera di vivande e di vino della sua tavola; dovevano esser educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero entrati al servizio del re.
6Fra di loro vi erano alcuni Giudei: Daniele, Anania, Misaele e Azaria;
7però il capo dei funzionari di corte chiamò Daniele Baltazzàr; Anania Sadràch; Misaele Mesàch e Azaria Abdènego.
8Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non farlo contaminare.
9Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari.
10Però egli disse a Daniele: «Io temo che il re mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della vostra età e io così mi renda colpevole davanti al re».
11Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Anania, Misaele e Azaria:
12«Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua,
13poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con noi tuoi servi come avrai constatato».
14Egli acconsentì e fece la prova per dieci giorni;
15terminati questi, si vide che le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re.
16D'allora in poi il sovrintendente fece togliere l'assegnazione delle vivande e del vino e diede loro soltanto legumi.
17Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza e rese Daniele interprete di visioni e di sogni.
18Terminato il tempo stabilito dal re entro il quale i giovani dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li portò a Nabucodònosor.
19Il re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Anania, Misaele e Azaria, i quali rimasero al servizio del re;
20in qualunque affare di sapienza e intelligenza su cui il re li interrogasse, li trovò dieci volte superiori a tutti i maghi e astrologi che c'erano in tutto il suo regno.
21Così Daniele vi rimase fino al primo anno del re Ciro.
Chapter 2
1Nel secondo anno del suo regno, Nabucodònosor fece un sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più dormire.
2Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli astrologi, gli incantatori e i caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re.
3Egli disse loro: «Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne la spiegazione».
4I caldei risposero al re (aramaico): «Re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione».
5Rispose il re ai caldei: «Questa è la mia decisione: se voi non mi rivelate il sogno e la sua spiegazione sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai.
6Se invece mi rivelerete il sogno e me ne darete la spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione».
7Essi replicarono: «Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo la spiegazione».
8Rispose il re: «Comprendo bene che voi volete guadagnar tempo, perché avete inteso la mia decisione.
9Se non mi dite qual era il mio sogno, una sola sarà la vostra sorte. Vi siete messi d'accordo per darmi risposte astute e false in attesa che le circostanze si mutino. Perciò ditemi il sogno e io saprò che voi siete in grado di darmene anche la spiegazione».
10I caldei risposero davanti al re: «Non c'è nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesta del re: difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa simile ad un mago, indovino o caldeo.
11La richiesta del re è tanto difficile, che nessuno ne può dare al re la risposta, se non gli dei la cui dimora è lontano dagli uomini».
12Allora il re, acceso di furore, ordinò che tutti i saggi di Babilonia fossero messi a morte.
13Il decreto fu pubblicato e gia i saggi venivano uccisi; anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per essere messi a morte.
14Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di prudenza ad Ariòch, capo delle guardie del re, che stava per uccidere i saggi di Babilonia,
15e disse ad Ariòch, ufficiale del re: «Perché il re ha emanato un decreto così severo?». Ariòch ne spiegò il motivo a Daniele.
16Egli allora entrò dal re e pregò che gli si concedesse tempo: egli avrebbe dato la spiegazione dei sogni al re.
17Poi Daniele andò a casa e narrò la cosa ai suoi compagni, Anania, Misaele e Azaria,
18ed essi implorarono misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo mistero, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte insieme con tutti gli altri saggi di Babilonia.
19Allora il mistero fu svelato a Daniele in una visione notturna; perciò Daniele benedisse il Dio del cielo:
20«Sia benedetto il nome di Dio di secolo in secolo, perché a lui appartengono la sapienza e la potenza.
21Egli alterna tempi e stagioni, depone i re e li innalza, concede la sapienza ai saggi, agli intelligenti il sapere.
22Svela cose profonde e occulte e sa quel che è celato nelle tenebre e presso di lui è la luce.
23Gloria e lode a te, Dio dei miei padri, che mi hai concesso la sapienza e la forza, mi hai manifestato ciò che ti abbiamo domandato e ci hai illustrato la richiesta del re».
24Allora Daniele si recò da Ariòch, al quale il re aveva affidato l'incarico di uccidere i saggi di Babilonia, e presentatosi gli disse: «Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli farò conoscere la spiegazione del sogno».
25Ariòch condusse in fretta Daniele alla presenza del re e gli disse: «Ho trovato un uomo fra i Giudei deportati, il quale farà conoscere al re la spiegazione del sogno».
26Il re disse allora a Daniele, chiamato Baltazzàr: «Puoi tu davvero rivelarmi il sogno che ho fatto e darmene la spiegazione?».
27Daniele, davanti al re, rispose: «Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non può essere spiegato né da saggi, né da astrologi, né da maghi, né da indovini;
28ma c'è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha rivelato al re Nabucodònosor quel che avverrà al finire dei giorni. Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto.
29O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto svelarti ciò che dovrà avvenire.
30Se a me è stato svelato questo mistero, non è perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore.
31Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto.
32Aveva la testa d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo,
33le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta.
34Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma non per mano di uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li frantumò.
35Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate; il vento li portò via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta quella regione.
36Questo è il sogno: ora ne daremo la spiegazione al re.
37Tu o re, sei il re dei re; a te il Dio del cielo ha concesso il regno, la potenza, la forza e la gloria.
38A te ha concesso il dominio sui figli dell'uomo, sugli animali selvatici, sugli uccelli del cielo; tu li domini tutti: tu sei la testa d'oro.
39Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, quello di bronzo, che dominerà su tutta la terra.
40Vi sarà poi un quarto regno, duro come il ferro. Come il ferro spezza e frantuma tutto, così quel regno spezzerà e frantumerà tutto.
41Come hai visto, i piedi e le dita erano in parte di argilla da vasaio e in parte di ferro: ciò significa che il regno sarà diviso, ma avrà la durezza del ferro unito all'argilla.
42Se le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte di argilla, ciò significa che una parte del regno sarà forte e l'altra fragile.
43Il fatto d'aver visto il ferro mescolato all'argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l'argilla.
44Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre.
45Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per mano di uomo, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il Dio grande ha rivelato al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione».
46Allora il re Nabucodònosor piegò la faccia a terra, si prostrò davanti a Daniele e ordinò che gli si offrissero sacrifici e incensi.
47Quindi rivolto a Daniele gli disse: «Certo, il vostro Dio è il Dio degli dei, il Signore dei re e il rivelatore dei misteri, poiché tu hai potuto svelare questo mistero».
48Il re esaltò Daniele e gli fece molti preziosi regali, lo costituì governatore di tutta la provincia di Babilonia e capo di tutti i saggi di Babilonia;
49su richiesta di Daniele, il re fece amministratori della provincia di Babilonia, Sadràch, Mesàch e Abdènego. Daniele rimase alla corte del re.
Chapter 3
1Il re Nabucodònosor aveva fatto costruire una statua d'oro, alta sessanta cubiti e larga sei, e l'aveva fatta erigere nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia.
2Quindi il re Nabucodònosor aveva convocato i sàtrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province, perché presenziassero all'inaugurazione della statua che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere.
3I sàtrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province vennero all'inaugurazione della statua. Essi si disposero davanti alla statua fatta erigere dal re.
4Un banditore gridò ad alta voce: «Popoli, nazioni e lingue, a voi è rivolto questo proclama:
5Quando voi udirete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna, e d'ogni specie di strumenti musicali, vi prostrerete e adorerete la statua d'oro, che il re Nabucodònosor ha fatto innalzare.
6Chiunque non si prostrerà alla statua, in quel medesimo istante sarà gettato in mezzo ad una fornace di fuoco ardente».
7Perciò tutti i popoli, nazioni e lingue, in quell'istante che ebbero udito il suono del corno, del flauto, dell'arpicordo, del salterio e di ogni specie di strumenti musicali, si prostrarono e adorarono la statua d'oro, che il re Nabucodònosor aveva fatto innalzare.
8Però in quel momento alcuni Caldei si fecero avanti per accusare i Giudei
9e andarono a dire al re Nabucodònosor: «Re, vivi per sempre!
10Tu hai decretato, o re, che chiunque avrà udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di strumenti musicali, si deve prostrare e adorare la statua d'oro:
11chiunque non si prostrerà per adorarla, sia gettato in mezzo ad una fornace con il fuoco acceso.
12Ora, ci sono alcuni Giudei, ai quali hai affidato gli affari della provincia di Babilonia, cioè Sadràch, Mesàch e Abdènego, che non ti obbediscono, re: non servono i tuoi dei e non adorano la statua d'oro che tu hai fatto innalzare».
13Allora Nabucodònosor, sdegnato, comandò che gli si conducessero Sadràch, Mesàch e Abdènego, e questi comparvero alla presenza del re.
14Nabucodònosor disse loro: «E' vero, Sadràch, Mesàch e Abdènego, che voi non servite i miei dei e non adorate la statua d'oro che io ho fatto innalzare?
15Ora, se voi sarete pronti, quando udirete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di strumenti musicali, a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatta, bene; altrimenti in quel medesimo istante sarete gettati in mezzo ad una fornace dal fuoco ardente. Qual Dio vi potrà liberare dalla mia mano?».
16Ma Sadràch, Mesàch e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Re, noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito;
17sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace con il fuoco acceso e dalla tua mano, o re.
18Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dei e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto».
19Allora Nabucodònosor, acceso d'ira e con aspetto minaccioso contro Sadràch, Mesàch e Abdènego, ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito.
20Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadràch, Mesàch e Abdènego e gettarli nella fornace con il fuoco acceso.
21Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, calzari, turbanti e tutti i loro abiti e gettati in mezzo alla fornace con il fuoco acceso.
22Ma quegli uomini, che dietro il severo comando del re avevano acceso al massimo la fornace per gettarvi Sadràch, Mesàch e Abdènego, rimasero uccisi dalle fiamme,
23nel momento stesso che i tre giovani Sadràch, Mesàch e Abdènego cadevano legati nella fornace con il fuoco acceso.
24Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero.
25Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell'aspetto a un figlio di dei».
26Allora Nabucodònosor si accostò alla bocca della fornace con il fuoco acceso e prese a dire: «Sadràch, Mesàch, Abdènego, servi del Dio altissimo, uscite, venite fuori». Allora Sadràch, Mesàch e Abdènego uscirono dal fuoco.
27Quindi i satrapi, i prefetti, i governatori e i ministri del re si radunarono e, guardando quegli uomini, videro che sopra i loro corpi il fuoco non aveva avuto nessun potere; che neppure un capello del loro capo era stato bruciato e i loro mantelli non erano stati toccati e neppure l'odore del fuoco era penetrato in essi.
28Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadràch, Mesàch e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio che il loro Dio.
29Perciò io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, proferirà offesa contro il Dio di Sadràch, Mesàch e Abdènego, sia tagliato a pezzi e la sua casa sia ridotta a un mucchio di rovine, poiché nessun altro dio può in tal maniera liberare».
30Da allora il re promosse Sadràch, Mesàch e Abdènego a cariche pubbliche nella provincia di Babilonia.
Chapter 4
1Il re Nabucodònosor a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano in tutta la terra: Pace e prosperità!
2M'è parso opportuno rendervi noti i prodigi e le meraviglie che il Dio altissimo ha fatto per me.
3Quanto sono grandi i suoi prodigi
4Io Nabucodònosor ero tranquillo in casa e felice nella reggia,
5quando ebbi un sogno che mi spaventò. Le immaginazioni che mi vennero mentre ero nel mio letto e le visioni che mi passarono per la mente mi turbarono.
6Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del sogno.
7Allora vennero i maghi, gli astrologi, i caldei e gli indovini, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione.
8Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltazzàr dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dei santi, e gli raccontai il sogno
9dicendo: «Baltazzàr, principe dei maghi, poiché io so che lo spirito degli dei santi è in te e che nessun segreto ti è difficile, ecco le visioni che ho avuto in sogno: tu dammene la spiegazione».
10Le visioni che mi passarono per la mente, mentre stavo a letto, erano queste: ed ecco un albero di grande altezza in mezzo alla terra.
11Quell'albero era grande, robusto, la sua cima giungeva al cielo e si poteva vedere fin dall'estremità della terra.
12I suoi rami erano belli e i suoi frutti abbondanti e vi era in esso da mangiare per tutti. Le bestie della terra si riparavano alla sua ombra e gli uccelli del cielo facevano il nido fra i suoi rami; di lui si nutriva ogni vivente.
13Mentre nel mio letto stavo osservando le visioni che mi passavano per la mente, ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo
14e gridò a voce alta: «Tagliate l'albero e stroncate i suoi rami: scuotete le foglie, disperdetene i frutti: fuggano le bestie di sotto e gli uccelli dai suoi rami.
15Lasciate però nella terra il ceppo con le radici, legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna. Sia bagnato dalla rugiada del cielo e la sua sorte sia insieme con le bestie sui prati.
16Si muti il suo cuore e invece di un cuore umano gli sia dato un cuore di bestia: sette tempi passeranno su di lui.
17Così è deciso per sentenza dei vigilanti e secondo la parola dei santi. egli lo può dare a chi vuole e insediarvi anche il più piccolo degli uomini».
18Questo è il sogno, che io, re Nabucodònosor, ho fatto. Ora tu, Baltazzàr, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perché, mentre fra tutti i saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te è lo spirito degli dei santi.
19Allora Daniele, chiamato Baltazzàr, rimase per qualche tempo confuso e turbato dai suoi pensieri. Ma il re gli si rivolse: «Baltazzàr, il sogno non ti turbi e neppure la sua spiegazione». Rispose Baltazzàr: «Signor mio, valga il sogno per i tuoi nemici e la sua spiegazione per i tuoi avversari.
20L'albero che tu hai visto, grande e robusto, la cui cima giungeva fino al cielo e si poteva vedere da tutta la terra
21e le cui foglie erano belle e i suoi frutti abbondanti e in cui c'era da mangiare per tutti e sotto il quale dimoravano le bestie della terra e sui cui rami facevano il nido gli uccelli del cielo,
22sei tu, re, che sei diventato grande e forte; la tua grandezza è cresciuta, è giunta al cielo e il tuo dominio si è esteso sino ai confini della terra.
23Che il re abbia visto un vigilante, un santo che scendeva dal cielo e diceva: Tagliate l'albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il ceppo delle sue radici legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna e sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie della terra, finché sette tempi siano passati su di lui,
24questa, o re, ne è la spiegazione e questo è il decreto dell'Altissimo, che deve essere eseguito sopra il re, mio signore:
25Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole.
26L'ordine che è stato dato di lasciare il ceppo con le radici dell'albero significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, quando avrai riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio.
27Perciò, re, accetta il mio consiglio: sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere lunga prosperità».
28Tutte queste cose avvennero al re Nabucodònosor.
29Dodici mesi dopo, passeggiando sopra la terrazza della reggia di Babilonia,
30il re prese a dire: «Non è questa la grande Babilonia che io ho costruito come reggia per la gloria della mia maestà, con la forza della mia potenza?».
31Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce venne dal cielo: «A te io parlo, re Nabucodònosor: il regno ti è tolto!
32Sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole».
33In quel momento stesso si adempì la parola sopra Nabucodònosor. Egli fu cacciato dal consorzio umano, mangiò l'erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo: il pelo gli crebbe come le penne alle aquile e le unghie come agli uccelli.
34«Ma finito quel tempo, io Nabucodònosor alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me e benedissi l'Altissimo; lodai e glorificai colui che vive in eterno, e il cui regno è di generazione in generazione.
35Tutti gli abitanti della terra sono, davanti a lui, come un nulla; egli dispone come gli piace delle schiere del cielo e degli abitanti della terra. Nessuno può fermargli la mano e dirgli: Che cosa fai?
36In quel tempo tornò in me la conoscenza e con la gloria del regno mi fu restituita la mia maestà e il mio splendore: i miei ministri e i miei prìncipi mi ricercarono e io fui ristabilito nel mio regno e mi fu concesso un potere anche più grande.
37Ora io, Nabucodònosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo: tutte le sue opere sono verità e le sue vie giustizia; egli può umiliare coloro che camminano nella superbia».
Chapter 5
1Il re Baldassàr imbandì un gran banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino.
2Quando Baldassàr ebbe molto bevuto comandò che fossero portati i vasi d'oro e d'argento che Nabucodònosor suo padre aveva asportati dal tempio, che era in Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine.
3Furono quindi portati i vasi d'oro, che erano stati asportati dal tempio di Gerusalemme, e il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere;
4mentre bevevano il vino, lodavano gli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra.
5In quel momento apparvero le dita di una mano d'uomo, le quali scrivevano sulla parete della sala reale, di fronte al candelabro. Nel vedere quelle dita che scrivevano,
6il re cambiò d'aspetto: spaventosi pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i ginocchi gli battevano l'uno contro l'altro.
7Allora il re si mise a gridare, ordinando che si convocassero gli astrologi, i caldei e gli indovini. Appena vennero, il re disse ai saggi di Babilonia: «Chiunque leggerà quella scrittura e me ne darà la spiegazione sarà vestito di porpora, porterà una collana d'oro al collo e sarà il terzo signore del regno».
8Allora entrarono nella sala tutti i saggi del re, ma non poterono leggere quella scrittura né darne al re la spiegazione.
9Il re Baldassàr rimase molto turbato e cambiò colore; anche i suoi grandi restarono sconcertati.
10La regina, alle parole del re e dei suoi grandi, entrò nella sala del banchetto e, rivolta al re, gli disse: «Re, vivi per sempre! I tuoi pensieri non ti spaventino né si cambi il colore del tuo volto.
11C'è nel tuo regno un uomo, in cui è lo spirito degli dei santi. Al tempo di tuo padre si trovò in lui luce, intelligenza e sapienza pari alla sapienza degli dei. Il re Nabucodònosor tuo padre lo aveva fatto capo dei maghi, degli astrologi, dei caldei e degli indovini.
12Fu riscontrato in questo Daniele, che il re aveva chiamato Baltazzàr, uno spirito superiore e tanto accorgimento da interpretare sogni, spiegare detti oscuri, sciogliere enigmi. Si convochi dunque Daniele ed egli darà la spiegazione».
13Fu quindi introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli disse: «Sei tu Daniele un deportato dei Giudei, che il re mio padre ha condotto qua dalla Giudea?
14Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dei santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria.
15Poco fa sono stati condotti alla mia presenza i saggi e gli astrologi per leggere questa scrittura e darmene la spiegazione, ma non sono stati capaci.
16Ora, mi è stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e sciogliere enigmi. Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d'oro e sarai il terzo signore del regno».
17Daniele rispose al re: «Tieni pure i tuoi doni per te e dà ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la spiegazione.
18O re, il Dio altissimo aveva dato a Nabucodònosor tuo padre regno, grandezza, gloria e magnificenza.
19Per questa grandezza che aveva ricevuto, tutti i popoli, nazioni e lingue lo temevano e tremavano davanti a lui: egli uccideva chi voleva, innalzava chi gli piaceva e abbassava chi gli pareva.
20Ma, quando il suo cuore si insuperbì e il suo spirito si ostinò nell'alterigia, fu deposto dal trono e gli fu tolta la sua gloria.
21Fu cacciato dal consorzio umano e il suo cuore divenne simile a quello delle bestie; la sua dimora fu con gli ònagri e mangiò l'erba come i buoi; il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché riconobbe che il Dio altissimo domina sul regno degli uomini, sul quale innalza chi gli piace.
22Tu, Baldassàr suo figlio, non hai umiliato il tuo cuore, sebbene tu fossi a conoscenza di tutto questo.
23Anzi tu hai insolentito contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono e non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie.
24Da lui fu allora mandata quella mano che ha tracciato quello scritto,
25di cui questa è la lettura: mene, tekel, peres,
26e questa ne è l'interpretazione: Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine.
27Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante.
28Peres: il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani».
29Allora, per ordine di Baldassàr, Daniele fu vestito di porpora, ebbe una collana d'oro al collo e con bando pubblico fu dichiarato terzo signore del regno.
30In quella stessa notte Baldassàr re dei Caldei fu ucciso:
31Dario il Medo ricevette il regno, all'età di circa sessantadue anni.
Chapter 6
1Volle Dario costituire nel suo regno centoventi sàtrapi e ripartirli per tutte le province.
2A capo dei sàtrapi mise tre governatori, di cui uno fu Daniele, ai quali i sàtrapi dovevano render conto perché nessun danno ne
3soffrisse il re. Ora Daniele era superiore agli altri governatori e ai sàtrapi, perché possedeva uno spirito eccezionale, tanto che il re pensava di metterlo a capo di tutto il suo regno.
4Perciò tanto i governatori che i sàtrapi cercavano il modo di trovar qualche pretesto contro Daniele nell'amministrazione del regno.
5Ma non potendo trovare nessun motivo di accusa né colpa, perché egli era fedele e non aveva niente da farsi rimproverare,
6quegli uomini allora pensarono: «Non possiamo trovare altro pretesto per accusare Daniele, se non nella legge del suo Dio».
7Perciò quei governatori e i sàtrapi si radunarono presso il re e gli dissero: «Re Dario, vivi per sempre!
8Tutti i governatori del regno, i magistrati, i sàtrapi, i consiglieri e i capi sono del parere che venga pubblicato un severo decreto del re secondo il quale chiunque, da ora a trenta giorni, rivolga supplica alcuna a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni.
9Ora, o re, emana il decreto e fallo mettere per iscritto, perché sia irrevocabile, come sono le leggi di Media e di Persia, che non si possono mutare».
10Allora il re Dario fece scrivere il decreto.
11Daniele, quando venne a sapere del decreto del re, si ritirò in casa. Le finestre della sua stanza si aprivano verso Gerusalemme e tre volte al giorno si metteva in ginocchio a pregare e lodava il suo Dio, come era solito fare anche prima.
12Allora quegli uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio.
13Subito si recarono dal re e gli dissero riguardo al divieto del re: «Non hai tu scritto un decreto che chiunque, da ora a trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo, all'infuori di te, re, sia gettato nella fossa dei leoni?». Il re rispose: «Sì. Il decreto è irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani».
14«Ebbene - replicarono al re - Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere».
15Il re, all'udir queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo.
16Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: «Sappi, re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto firmato dal re è irrevocabile».
17Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e si gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: «Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!».
18Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò con il suo anello e con l'anello dei suoi grandi, perché niente fosse mutato sulla sorte di Daniele.
19Quindi il re ritornò alla reggia, passò la notte digiuno, non gli fu introdotta alcuna donna e anche il sonno lo abbandonò.
20La mattina dopo il re si alzò di buon'ora e sullo spuntar del giorno andò in fretta alla fossa dei leoni.
21Quando fu vicino, chiamò: «Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?».
22Daniele rispose: «Re, vivi per sempre.
23Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di te, o re, ho commesso alcun male».
24Il re fu pieno di gioia e comandò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si riscontrò in lui lesione alcuna, poiché egli aveva confidato nel suo Dio.
25Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele, furono gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano ancor giunti al fondo della fossa, che i leoni furono loro addosso e stritolarono tutte le loro ossa.
26Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: «Pace e prosperità.
27Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l'impero a me soggetto si onori e si tema il Dio di Daniele, che dura in eterno; il suo regno è tale che non sarà mai distrutto e il suo dominio non conosce fine.
28Egli salva e libera, fa prodigi e miracoli in cielo e in terra: egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni».
29Questo Daniele prosperò durante il regno di Dario e il regno di Ciro il Persiano.
Chapter 7
1Nel primo anno di Baldassàr re di Babilonia, Daniele, mentre era a letto, ebbe un sogno e visioni nella sua mente. Egli scrisse il sogno e ne fece la relazione che dice:
2Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mar Mediterraneo
3e quattro grandi bestie, differenti l'una dall'altra, salivano dal mare.
4La prima era simile ad un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono tolte le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d'uomo.
5Poi ecco una seconda bestia, simile ad un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne».
6Mentre stavo guardando, eccone un'altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d'uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio.
7Stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d'una forza eccezionale, con denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna.
8Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che parlava con alterigia.
9Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente.
10Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti.
11Continuai a guardare a causa delle parole superbe che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare sul fuoco.
12Alle altre bestie fu tolto il potere e fu loro concesso di prolungare la vita fino a un termine stabilito di tempo.
13Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui,
14che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto.
15Io, Daniele, mi sentii venir meno le forze, tanto le visioni della mia mente mi avevano turbato;
16mi accostai ad uno dei vicini e gli domandai il vero significato di tutte queste cose ed egli me ne diede questa spiegazione:
17«Le quattro grandi bestie rappresentano quattro re, che sorgeranno dalla terra;
18ma i santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per secoli e secoli».
19Volli poi sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e molto terribile, che aveva denti di ferro e artigli di bronzo e che mangiava e stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava;
20intorno alle dieci corna che aveva sulla testa e intorno a quell'ultimo corno che era spuntato e davanti al quale erano cadute tre corna e del perché quel corno aveva occhi e una bocca che parlava con alterigia e appariva maggiore delle altre corna.
21Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva,
22finché venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo e giunse il tempo in cui i santi dovevano possedere il regno.
23Egli dunque mi disse: «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto regno diverso da tutti gli altri e divorerà tutta la terra, la stritolerà e la calpesterà.
24Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguirà un altro, diverso dai precedenti: abbatterà tre re
25e proferirà insulti contro l'Altissimo e distruggerà i santi dell'Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge; i santi gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo.
26Si terrà poi il giudizio e gli sarà tolto il potere, quindi verrà sterminato e distrutto completamente.
27Allora il regno, il potere e la grandezza di tutti i regni che sono sotto il cielo saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo, il cui regno sarà eterno e tutti gli imperi lo serviranno e obbediranno».
28Qui finisce la relazione. Io, Daniele, rimasi molto turbato nei pensieri, il colore del mio volto si cambiò e conservai tutto questo nel cuore.
Chapter 8
1Il terzo anno del regno del re Baldassàr, io Daniele ebbi un'altra visione dopo quella che mi era apparsa prima.
2Quand'ebbi questa visione, mi trovavo nella cittadella di Susa, che è nella provincia dell'Elam, e mi sembrava, in visione, di essere presso il fiume Ulai.
3Alzai gli occhi e guardai; ecco un montone, in piedi, stava di fronte al fiume. Aveva due corna alte, ma un corno era più alto dell'altro, sebbene fosse spuntato dopo.
4Io vidi che quel montone cozzava verso l'occidente, il settentrione e il mezzogiorno e nessuna bestia gli poteva resistere, né alcuno era in grado di liberare dal suo potere: faceva quel che gli pareva e divenne grande.
5Io stavo attento ed ecco un capro venire da occidente, sulla terra, senza toccarne il suolo: aveva fra gli occhi un grosso corno.
6Si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi di fronte al fiume, e gli si scagliò contro con tutta la forza.
7Dopo averlo assalito, lo vidi imbizzarrirsi e cozzare contro di lui e spezzargli le due corna, senza che il montone avesse la forza di resistergli; poi lo gettò a terra e lo calpestò e nessuno liberava il montone dal suo potere.
8Il capro divenne molto potente; ma quando fu diventato grande, quel suo gran corno si spezzò e al posto di quello sorsero altre quattro corna, verso i quattro venti del cielo.
9Da uno di quelli uscì un piccolo corno, che crebbe molto verso il mezzogiorno, l'oriente e verso la Palestina:
10s'innalzò fin contro la milizia celeste e gettò a terra una parte di quella schiera e delle stelle e le calpestò.
11S'innalzò fino al capo della milizia e gli tolse il sacrificio quotidiano e fu profanata la santa dimora.
12In luogo del sacrificio quotidiano fu posto il peccato e fu gettata a terra la verità; ciò esso fece e vi riuscì.
13Udii un santo parlare e un altro santo dire a quello che parlava: «Fino a quando durerà questa visione: il sacrificio quotidiano abolito, la desolazione dell'iniquità, il santuario e la milizia calpestati?».
14Gli rispose: «Fino a duemilatrecento sere e mattine: poi il santuario sarà rivendicato».
15Mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo di comprenderla, ecco davanti a me uno in piedi, dall'aspetto d'uomo;
16intesi la voce di un uomo, in mezzo all'Ulai, che gridava e diceva: «Gabriele, spiega a lui la visione».
17Egli venne dove io ero e quando giunse, io ebbi paura e caddi con la faccia a terra. Egli mi disse: «Figlio dell'uomo, comprendi bene, questa visione riguarda il tempo della fine».
18Mentre egli parlava con me, caddi svenuto con la faccia a terra; ma egli mi toccò e mi fece alzare.
19Egli disse: «Ecco io ti rivelo ciò che avverrà al termine dell'ira, perché la visione riguarda il tempo della fine.
20Il montone con due corna, che tu hai visto, significa il re di Media e di Persia;
21il capro è il re della Grecia; il gran corno, che era in mezzo ai suoi occhi, è il primo re.
22Che quello sia stato spezzato e quattro ne siano sorti al posto di uno, significa che quattro regni sorgeranno dalla medesima nazione, ma non con la medesima potenza di lui.
23Alla fine del loro regno, quando l'empietà avrà raggiunto il colmo, sorgerà un re audace, sfacciato e intrigante.
24La sua potenza si rafforzerà, ma non per potenza propria; causerà inaudite rovine, avrà successo nelle imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi.
25Per la sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani, si insuperbirà in cuor suo e con inganno farà perire molti: insorgerà contro il principe dei prìncipi, ma verrà spezzato senza intervento di mano d'uomo.
26La visione di sere e mattine, che è stata spiegata, è vera. Ora tu tieni segreta la visione, perché riguarda cose che avverranno fra molti giorni».
27Io, Daniele, rimasi sfinito e mi sentii male per vari giorni: poi mi alzai e sbrigai gli affari del re: ma ero stupefatto della visione perché non la potevo comprendere.
Chapter 9
1Nell'anno primo di Dario figlio di Serse, della progenie dei Medi, il quale era stato costituito re sopra il regno dei Caldei,
2nel primo anno del suo regno, io Daniele tentavo di comprendere nei libri il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e nei quali si dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme, cioè settant'anni.
3Mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo con il digiuno, veste di sacco e cenere
4e feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore mio Dio: «Signore Dio, grande e tremendo, che osservi l'alleanza e la benevolenza verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti,
5abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi!
6Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali hanno in tuo nome parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
7A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancor oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i misfatti che hanno commesso contro di te.
8Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te;
9al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui,
10non abbiamo ascoltato la voce del Signore Dio nostro, né seguito quelle leggi che egli ci aveva date per mezzo dei suoi servi, i profeti.
11Tutto Israele ha trasgredito la tua legge, s'è allontanato per non ascoltare la tua voce; così si è riversata su di noi l'esecrazione scritta nella legge di Mosè, servo di Dio, perché abbiamo peccato contro di lui.
12Egli ha messo in atto quelle parole che aveva pronunziate contro di noi e i nostri governanti, mandando su di noi un male così grande quale mai, sotto il cielo, era venuto a Gerusalemme.
13Tutto questo male è venuto su di noi, proprio come sta scritto nella legge di Mosè. Tuttavia noi non abbiamo supplicato il Signore Dio nostro, convertendoci dalle nostre iniquità e seguendo la tua verità.
14Il Signore ha vegliato sopra questo male, l'ha mandato su di noi, poiché il Signore Dio nostro è giusto in tutte le cose che fa, mentre noi non abbiamo ascoltato la sua voce.
15Signore Dio nostro, che hai fatto uscire il tuo popolo dall'Egitto con mano forte e ti sei fatto un nome, come è oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo agito da empi.
16Signore, secondo la tua misericordia, si plachi la tua ira e il tuo sdegno verso Gerusalemme, tua città, verso il tuo monte santo, poiché per i nostri peccati e per l'iniquità dei nostri padri Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di vituperio presso quanti ci stanno intorno.
17Ora ascolta, Dio nostro, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e per amor tuo, o Signore, fà risplendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che è desolato.
18Porgi l'orecchio, mio Dio, e ascolta: apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni e la città sulla quale è stato invocato il tuo nome! Non presentiamo le nostre suppliche davanti a te, basate sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia.
19Signore, ascolta; Signore, perdona; Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poiché il tuo nome è stato invocato sulla tua città e sul tuo popolo».
20Mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore Dio mio per il monte santo del mio Dio,
21mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l'ora dell'offerta della sera.
22Egli mi rivolse questo discorso: «Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere.
23Fin dall'inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora stà attento alla parola e comprendi la visione:
24Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi.
25Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi.
26Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui; il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate.
27Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore».
Chapter 10
1L'anno terzo di Ciro re dei Persiani, fu rivelata una parola a Daniele, chiamato Baltazzàr. Vera è la parola e la lotta è grande. Egli comprese la parola e gli fu dato d'intendere la visione.
2In quel tempo io, Daniele, feci penitenza per tre settimane,
3non mangiai cibo prelibato, non mi entrò in bocca né carne né vino e non mi unsi d'unguento finché non furono compiute tre settimane.
4Il giorno ventiquattro del primo mese, mentre stavo sulla sponda del gran fiume, cioè il Tigri,
5alzai gli occhi e guardai ed ecco un uomo vestito di lino, con ai fianchi una cintura d'oro di Ufàz;
6il suo corpo somigliava a topazio, la sua faccia aveva l'aspetto della folgore, i suoi occhi erano come fiamme di fuoco, le sue braccia e le gambe somigliavano a bronzo lucente e il suono delle sue parole pareva il clamore di una moltitudine.
7Soltanto io, Daniele, vidi la visione, mentre gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore si impadronì di loro e fuggirono a nascondersi.
8Io rimasi solo a contemplare quella grande visione, mentre mi sentivo senza forze; il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno le forze.
9Udii il suono delle sue parole, ma, appena udito il suono delle sue parole, caddi stordito con la faccia a terra.
10Ed ecco, una mano mi toccò e tutto tremante mi fece alzare sulle ginocchia, appoggiato sulla palma delle mani.
11Poi egli mi disse: «Daniele, uomo prediletto, intendi le parole che io ti rivolgo, alzati in piedi, poiché ora sono stato mandato a te». Quando mi ebbe detto questo, io mi alzai in piedi tutto tremante.
12Egli mi disse: «Non temere, Daniele, poiché fin dal primo giorno in cui ti sei sforzato di intendere, umiliandoti davanti a Dio, le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto per le tue parole.
13Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però Michele, uno dei primi prìncipi, mi è venuto in aiuto e io l'ho lasciato là presso il principe del re di Persia;
14ora sono venuto per farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni, poiché c'è ancora una visione per quei giorni».
15Mentre egli parlava con me in questa maniera, chinai la faccia a terra e ammutolii.
16Ed ecco uno con sembianze di uomo mi toccò le labbra: io aprii la bocca e parlai e dissi a colui che era in piedi davanti a me: «Signor mio, nella visione i miei dolori sono tornati su di me e ho perduto tutte le energie.
17Come potrebbe questo servo del mio signore parlare con il mio signore, dal momento che non è rimasto in me alcun vigore e mi manca anche il respiro?».
18Allora di nuovo quella figura d'uomo mi toccò, mi rese le forze
19e mi disse: «Non temere, uomo prediletto, pace a te, riprendi forza, rinfrancati». Mentre egli parlava con me, io mi sentii ritornare le forze e dissi: «Parli il mio signore perché tu mi hai ridato forza».
20Allora mi disse: «Sai tu perché io sono venuto da te? Ora tornerò di nuovo a lottare con il principe di Persia, poi uscirò ed ecco verrà il principe di Grecia.
21Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro della verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il vostro principe, (11,1) e io, nell'anno primo di Dario, mi tenni presso di lui per dargli rinforzo e sostegno.
Chapter 11
2Ed ora io ti manifesterò la verità. Ecco, vi saranno ancora tre re in Persia: poi il quarto acquisterà ricchezze superiori a tutti gli altri e dopo essersi reso potente con le ricchezze, muoverà con tutti i suoi contro il regno di Grecia.
3Sorgerà quindi un re potente e valoroso, il quale dominerà sopra un grande impero e farà ciò che vuole;
4ma appena si sarà affermato, il suo regno verrà smembrato e diviso ai quattro venti del cielo, ma non fra i suoi discendenti né con la stessa forza che egli possedeva; il suo regno sarà infatti smembrato e dato ad altri anziché ai suoi discendenti.
5Il re del mezzogiorno diverrà potente e uno dei suoi capitani sarà più forte di lui e il suo impero sarà grande.
6Dopo qualche anno faranno alleanza e la figlia del re del mezzogiorno verrà al re del settentrione per fare la pace, ma non potrà mantenere la forza del suo braccio e non resisterà né lei né la sua discendenza e sarà condannata a morte insieme con i suoi seguaci, il figlio e il marito.
7In quel tempo, da un germoglio delle sue radici sorgerà uno, al posto di costui, e verrà con un esercito e avanzerà contro le fortezze del re del settentrione, le assalirà e se ne impadronirà.
8Condurrà in Egitto i loro dei con le loro immagini e i loro preziosi oggetti d'oro e d'argento, come preda di guerra, poi per qualche anno si asterrà dal contendere con il re del settentrione.
9Questi muoverà contro il re del mezzogiorno, ma se ne ritornerà nel suo paese.
10Poi suo figlio si preparerà alla guerra, raccogliendo una moltitudine di grandi eserciti, con i quali avanzerà come una inondazione: attraverserà il paese per attaccare di nuovo battaglia e giungere sino alla sua fortezza.
11Il re del mezzogiorno, inasprito, uscirà per combattere con il re del settentrione, che si muoverà con un grande esercito, ma questo cadrà in potere del re del mezzogiorno,
12il quale dopo aver disfatto quell'esercito si gonfierà d'orgoglio, ma pur avendo abbattuto decine di migliaia, non per questo sarà più forte.
13Il re del settentrione di nuovo metterà insieme un grande esercito, più grande di quello di prima, e dopo qualche anno avanzerà con un grande esercito e con grande apparato.
14In quel tempo molti si alzeranno contro il re del mezzogiorno e uomini violenti del tuo popolo insorgeranno per adempiere la visione, ma cadranno.
15Il re del settentrione verrà, costruirà terrapieni e occuperà una città ben fortificata. Le forze del mezzogiorno, con truppe scelte, non potranno resistere, mancherà loro la forza per opporre resistenza.
16L'invasore farà ciò che vuole e nessuno gli si potrà opporre; si stabilirà in quella magnifica terra e la distruzione sarà nelle sue mani.
17Quindi si proporrà di occupare tutto il regno del re del mezzogiorno, stipulerà un'alleanza con lui e gli darà sua figlia per rovinarlo, ma ciò non riuscirà e non raggiungerà il suo scopo.
18Poi volgerà le mire alle isole e ne prenderà molte, ma un comandante straniero farà cessare la sua arroganza, facendola ricadere sopra di lui.
19Si volgerà poi verso le fortezze del proprio paese, ma inciamperà, cadrà, scomparirà.
20Sorgerà quindi al suo posto uno che manderà esattori nella terra perla del suo regno, ma in pochi giorni sarà stroncato, non nel furore di una rivolta né in battaglia.
21Gli succederà poi un uomo abbietto, privo di dignità regale: verrà di nascosto e occuperà il regno con la frode.
22Le forze armate saranno annientate davanti a lui e sarà stroncato anche il capo dell'alleanza.
23Non appena sarà stata stipulata un'alleanza con lui, egli agirà con la frode, crescerà e si consoliderà con poca gente.
24Entrerà di nascosto nei luoghi più fertili della provincia e farà cose che né i suoi padri né i padri dei suoi padri osarono fare; distribuirà alla sua gente preda, spoglie e ricchezze e ordirà progetti contro le fortezze, ma ciò fino ad un certo tempo.
25La sua potenza e il suo ardire lo spingeranno contro il re del mezzogiorno con un grande esercito e il re del mezzogiorno verrà a battaglia con un grande e potente esercito, ma non potrà resistere, perché si ordiranno congiure contro di lui:
26i suoi stessi commensali saranno causa della sua rovina; il suo esercito sarà travolto e molti cadranno uccisi.
27I due re non penseranno che a farsi del male a vicenda e seduti alla stessa tavola parleranno con finzione, ma senza riuscire nei reciproci intenti, perché li attenderà la fine, al tempo stabilito.
28Egli ritornerà nel suo paese con grandi ricchezze e con in cuore l'avversione alla santa alleanza: agirà secondo i suoi piani e poi ritornerà nel suo paese.
29Al tempo determinato verrà di nuovo contro il paese del mezzogiorno, ma quest'ultima impresa non riuscirà come la prima.
30Verranno contro lui navi dei Kittìm ed egli si sentirà scoraggiato e tornerà indietro. Si volgerà infuriato e agirà contro la santa alleanza, e nel suo ritorno se la intenderà con coloro che avranno abbandonato la santa alleanza.
31Forze da lui armate si muoveranno a profanare il santuario della cittadella, aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l'abominio della desolazione.
32Con lusinghe egli sedurrà coloro che avranno apostatato dall'alleanza, ma quanti riconoscono il proprio Dio si fortificheranno e agiranno.
33I più saggi tra il popolo ammaestreranno molti, ma cadranno di spada, saranno dati alle fiamme, condotti in schiavitù e saccheggiati per molti giorni.
34Mentre così cadranno, riceveranno un po' di aiuto: molti però si uniranno a loro ma senza sincerità.
35Alcuni saggi cadranno perché fra di loro ve ne siano di quelli purificati, lavati, resi candidi fino al tempo della fine, che dovrà venire al tempo stabilito.
36Il re dunque farà ciò che vuole, s'innalzerà, si magnificherà sopra ogni dio e proferirà cose inaudite contro il Dio degli dei e avrà successo finché non sarà colma l'ira; poiché ciò che è stato determinato si compirà.
37Egli non si curerà neppure delle divinità dei suoi padri né del dio amato dalle donne, né di altro dio, poiché egli si esalterà sopra tutti.
38Onorerà invece il dio delle fortezze: onorerà, con oro e argento, con gemme e con cose preziose, un dio che i suoi padri non hanno mai conosciuto.
39Nel nome di quel dio straniero attaccherà le fortezze e colmerà di onori coloro che lo riconosceranno: darà loro il potere su molti e distribuirà loro terre in ricompensa.
40Al tempo della fine il re del mezzogiorno si scontrerà con lui e il re del settentrione gli piomberà addosso, come turbine, con carri, con cavalieri e molte navi; entrerà nel suo territorio invadendolo.
41Entrerà anche in quella magnifica terra e molti paesi soccomberanno. Questi però scamperanno dalla sua mano: Edom, Moab e gran parte degli Ammoniti.
42Metterà così la mano su molti paesi; neppure l'Egitto scamperà.
43S'impadronirà di tesori d'oro e d'argento e di tutte le cose preziose d'Egitto: i Libi e gli Etiopi saranno al suo seguito.
44Ma notizie dall'oriente e dal settentrione lo turberanno: egli partirà con grande ira per distruggere e disperdere molti.
45Pianterà le tende del suo palazzo fra il mare e il bel monte santo: poi giungerà alla fine e nessuno verrà in suo aiuto.
Chapter 12
1Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
2Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna.
3I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.
4Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta».
5Io, Daniele, stavo guardando ed ecco altri due che stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l'altro di là sull'altra sponda.
6Uno disse all'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume: «Quando si compiranno queste cose meravigliose?».
7Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo.
8Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Mio Signore, quale sarà la fine di queste cose?».
9Egli mi rispose: «Và, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine.
10Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno.
11Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni.
12Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni.
13Tu, và pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni».
Chapter 13
1Abitava in Babilonia un uomo chiamato Ioakìm,
2il quale aveva sposato una donna chiamata Susanna, figlia di Chelkìa, di rara bellezza e timorata di Dio.
3I suoi genitori, che erano giusti, avevano educato la figlia secondo la legge di Mosè.
4Ioakìm era molto ricco e possedeva un giardino vicino a casa ed essendo stimato più di ogni altro i Giudei andavano da lui.
5In quell'anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani: erano di quelli di cui il Signore ha detto: «L'iniquità è uscita da Babilonia per opera di anziani e di giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo».
6Questi frequentavano la casa di Ioakìm e tutti quelli che avevano qualche lite da risolvere si recavano da loro.
7Quando il popolo, verso il mezzogiorno, se ne andava, Susanna era solita recarsi a passeggiare nel giardino del marito.
8I due anziani che ogni giorno la vedevano andare a passeggiare, furono presi da un'ardente passione per lei:
9persero il lume della ragione, distolsero gli occhi per non vedere il Cielo e non ricordare i giusti giudizi.
10Eran colpiti tutt'e due dalla passione per lei,
11ma l'uno nascondeva all'altro la sua pena, perché si vergognavano di rivelare la brama che avevano di unirsi a lei.
12Ogni giorno con maggior desiderio cercavano di vederla. Un giorno uno disse all'altro:
13«Andiamo pure a casa: è l'ora di desinare» e usciti se ne andarono.
14Ma ritornati indietro, si ritrovarono di nuovo insieme e, domandandosi a vicenda il motivo, confessarono la propria passione. Allora studiarono il momento opportuno di poterla sorprendere sola.
15Mentre aspettavano l'occasione favorevole, Susanna entrò, come al solito, con due sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva caldo.
16Non c'era nessun altro al di fuori dei due anziani nascosti a spiarla.
17Susanna disse alle ancelle: «Portatemi l'unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perché voglio fare il bagno».
18Esse fecero come aveva ordinato: chiusero le porte del giardino ed entrarono in casa dalla porta laterale per portare ciò che Susanna chiedeva, senza accorgersi degli anziani poiché si erano nascosti.
19Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero:
20«Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di passione per te; acconsenti e datti a noi.
21In caso contrario ti accuseremo; diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire le ancelle».
22Susanna, piangendo, esclamò: «Sono alle strette da ogni parte. Se cedo, è la morte per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani.
23Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti al Signore!».
24Susanna gridò a gran voce. Anche i due anziani gridarono contro di lei
25e uno di loro corse alle porte del giardino e le aprì.
26I servi di casa, all'udire tale rumore in giardino, si precipitarono dalla porta laterale per vedere che cosa stava accadendo.
27Quando gli anziani ebbero fatto il loro racconto, i servi si sentirono molto confusi, perché mai era stata detta una simile cosa di Susanna.
28Il giorno dopo, tutto il popolo si adunò nella casa di Ioakìm, suo marito e andarono là anche i due anziani pieni di perverse intenzioni per condannare a morte Susanna.
29Rivolti al popolo dissero: «Si faccia venire Susanna figlia di Chelkìa, moglie di Ioakìm». Mandarono a chiamarla
30ed essa venne con i genitori, i figli e tutti i suoi parenti.
31Susanna era assai delicata d'aspetto e molto bella di forme;
32aveva il velo e quei perversi ordinarono che le fosse tolto per godere almeno così della sua bellezza.
33Tutti i suoi familiari e amici piangevano.
34I due anziani si alzarono in mezzo al popolo e posero le mani sulla sua testa.
35Essa piangendo alzò gli occhi al cielo, con il cuore pieno di fiducia nel Signore.
36Gli anziani dissero: «Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, è venuta con due ancelle, ha chiuse le porte del giardino e poi ha licenziato le ancelle.
37Quindi è entrato da lei un giovane che era nascosto, e si è unito a lei.
38Noi che eravamo in un angolo del giardino, vedendo una tale nefandezza, ci siamo precipitati su di loro e li abbiamo sorpresi insieme.
39Non abbiamo potuto prendere il giovane perché, più forte di noi, ha aperto la porta ed è fuggito.
40Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel giovane, ma lei non ce l'ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni».
41La moltitudine prestò loro fede poiché erano anziani e giudici del popolo e la condannò a morte.
42Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano,
43tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me».
44E il Signore ascoltò la sua voce.
45Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele,
46il quale si mise a gridare: «Io sono innocente del sangue di lei!».
47Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che vuoi dire con le tue parole?».
48Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: «Siete così stolti, Israeliti? Avete condannato a morte una figlia d'Israele senza indagare la verità!
49Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei».
50Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha dato il dono dell'anzianità».
51Daniele esclamò: «Separateli bene l'uno dall'altro e io li giudicherò».
52Separati che furono, Daniele disse al primo: «O invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce,
53quando davi sentenze ingiuste opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l'innocente.
54Ora dunque, se tu hai visto costei, dì: sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?». Rispose: «Sotto un lentisco».
55Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna ricadrà sulla tua testa. Gia l'angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti spaccherà in due».
56Allontanato questo, fece venire l'altro e gli disse: «Razza di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore!
57Così facevate con le donne d'Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità.
58Dimmi dunque, sotto quale albero li hai trovati insieme?». Rispose: «Sotto un leccio».
59Disse Daniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco l'angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano per spaccarti in due e così farti morire».
60Allora tutta l'assemblea diede in grida di gioia e benedisse Dio che salva coloro che sperano in lui.
61Poi insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di aver deposto il falso, fece loro subire la medesima pena alla quale volevano assoggettare il prossimo
62e applicando la legge di Mosè li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.
63Chelkìa e sua moglie resero grazie a Dio per la figlia Susanna insieme con il marito Ioakìm e tutti i suoi parenti, per non aver trovato in lei nulla di men che onesto.
64Da quel giorno in poi Daniele divenne grande di fronte al popolo.
Chapter 14
1Il re Astiage si riunì ai suoi padri e gli succedette nel regno Ciro il Persiano.
2Ora Daniele viveva accanto al re, ed era il più onorato di tutti gli amici del re.
3I Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei barili di vino.
4Anche il re venerava questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele però adorava il suo Dio e perciò il re gli disse: «Perché non adori Bel?».
5Daniele rispose: «Io non adoro idoli fatti da mani d'uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra e che è signore di ogni essere vivente».
6«Non credi tu - aggiunse il re - che Bel sia un dio vivo? Non vedi quanto beve e mangia ogni giorno?».
7Rispose Daniele ridendo: «Non t'ingannare, o re: quell'idolo di dentro è d'argilla e di fuori è di bronzo e non ha mai mangiato né bevuto».
8Il re s'indignò e convocati i sacerdoti di Bel, disse loro: «Se voi non mi dite chi è che mangia tutto questo cibo, morirete; se invece mi proverete che è Bel che lo mangia, morirà Daniele, perché ha insultato Bel».
9Daniele disse al re: «Sia fatto come tu hai detto». I sacerdoti di Bel erano settanta, senza contare le mogli e i figli.
10Il re si recò insieme con Daniele al tempio di Bel
11e i sacerdoti di Bel gli dissero: «Ecco, noi usciamo di qui e tu, re, disponi le vivande e mesci il vino temperato; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. Se domani mattina, venendo, tu riscontrerai che tutto non è stato mangiato da Bel, moriremo noi, altrimenti morirà Daniele che ci ha calunniati».
12Essi però non se ne preoccuparono perché avevano praticato un passaggio segreto sotto la tavola per il quale passavano abitualmente e consumavano tutto.
13Dopo che essi se ne furono andati, il re fece porre i cibi davanti a Bel:
14Daniele ordinò ai servi del re di portare un po' di cenere e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re; poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l'anello del re e se ne andarono.
15I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto, con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto.
16Di buon mattino il re si alzò, come anche Daniele.
17Il re domandò: «Sono intatti i sigilli, Daniele?». «Intatti, re» rispose.
18Aperta la porta, il re guardò la tavola ed esclamò: «Tu sei grande, Bel, e nessun inganno è in te!».
19Daniele sorrise e, trattenendo il re perché non entrasse, disse: «Guarda il pavimento ed esamina di chi sono quelle orme».
20Il re disse: «Vedo orme d'uomini, di donne e di ragazzi!».
21Acceso d'ira, fece arrestare i sacerdoti con le mogli e i figli; gli furono mostrate le porte segrete per le quali entravano a consumare quanto si trovava sulla tavola.
22Quindi il re li fece mettere a morte, consegnò Bel in potere di Daniele che lo distrusse insieme con il tempio.
23Vi era un gran drago e i Babilonesi lo veneravano.
24Il re disse a Daniele: «Non potrai dire che questo non è un dio vivente; adoralo, dunque».
25Daniele rispose: «Io adoro il Signore mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, ucciderò il drago».
26Soggiunse il re: «Te lo permetto».
27Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi ne preparò focacce e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: «Ecco che cosa adoravate!».
28Quando i Babilonesi lo seppero, ne furono molto indignati e insorsero contro il re, dicendo: «Il re è diventato Giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il drago, ha messo a morte i sacerdoti».
29Andarono da lui dicendo: «Consegnaci Daniele, altrimenti uccidiamo te e la tua famiglia!».
30Quando il re vide che lo assalivano con violenza, costretto dalla necessità consegnò loro Daniele.
31Ed essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase sei giorni.
32Nella fossa vi erano sette leoni, ai quali venivano dati ogni giorno due cadaveri e due pecore: ma quella volta non fu dato loro niente perché divorassero Daniele.
33Si trovava allora in Giudea il profeta Abacuc il quale aveva fatto una minestra e spezzettato il pane in un recipiente e andava a portarlo nel campo ai mietitori.
34L'angelo del Signore gli disse: «Porta questo cibo a Daniele in Babilonia nella fossa dei leoni».
35Ma Abacuc rispose: «Signore, Babilonia non l'ho mai vista e la fossa non la conosco».
36Allora l'angelo del Signore lo prese per i capelli e con la velocità del vento lo trasportò in Babilonia e lo posò sull'orlo della fossa dei leoni.
37Gridò Abacuc: «Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato».
38Daniele esclamò: «Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano».
39Alzatosi, Daniele si mise a mangiare, mentre l'angelo di Dio riportava subito Abacuc nel luogo di prima.
40Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele e giunto alla fossa guardò e vide Daniele seduto.
41Allora esclamò ad alta voce: «Grande tu sei, Signore Dio di Daniele, e non c'è altro dio all'infuori di te!».
42Poi fece uscire Daniele dalla fossa e vi fece gettare coloro che volevano la sua rovina ed essi furono subito divorati sotto i suoi occhi.